ANNO 2007
Interventi pubblicati sul Blog del giornalista Claudio Sabelli Fioretti
Per i riferimenti e altri particolari consultare il sito di Claudio Sabelli Fioretti
1. 31/1/2007
LA CHIAREZZA PRIMA DI TUTTO
da Vittorio Grondona - Bologna
A Ballarò si è parlato dei risibili aumenti trovati da alcuni operai nella busta
paga di gennaio grazie ai benefici della finanziaria 2007, della imminente
riforma delle pensioni e del TFR. A parte gli aumenti che quei lavoratori piano
piano si accorgeranno essere stati solo fumo negli occhi, per i resto è proprio
il caso di dire: alzi la mano chi ci ha capito qualcosa. Di certo c’è il fatto
concreto che in conseguenza della riforma Dini, con la quale la pensione sarà a
regime calcolata col solo sistema contributivo, i nostri giovani un domani
riceveranno come pensione un’elemosina pari più o meno al 40% dell’ultimo
stipendio. Ecco allora sortire la furbata della politica capitalista che non ha
perso tempo per intortare gli operai cercando di convincerli a cedere il TFR per
istituire una pensione integrativa. Nessuno ha quantificato però a quanto
potrebbe ammontare la relativa rendita mensile fra 35 anni. Supponiamo che nella
più fantasiosa delle ipotesi tale rendita sia ogni mese rivalutata rispetto al
versato incredibilmente del 50%, facendo i conti della serva, un operaio fra 35
anni, con ultimo stipendio mensile di mille euro, riceverà una pensione mensile
di 400 euro più al massimo 130 euro di quota integrativa. Una maggiorazione
superiore ad un terzo dell’importo spettante dal calcolo del meccanismo
pensionistico normale sarebbe infatti non ragionevolmente verosimile. E pensare
che gli avidi furbi che stanno ideando questo triste futuro per i nostri figli
si divideranno da subito una torta annuale di circa 19 miliardi di euro freschi
freschi da restituire, forse, piano piano fra 35 anni. Va mo là! Alla fine siamo
tutti Cavalieri…
2. 31/1/2007
PUBBLICITA’ TELEVISIVA
da Vittorio Grondona - Bologna
Antonio Catricalà dice che non si può mettere un tetto al fatturato Mediaset.
Giusto e condivisibile (anche da me). Un tetto dovrebbe invece essere messo ai
tempi pubblicitari per rispettare il cittadino, il quale, volere o volare è il
proprietario esclusivo delle frequenze utilizzate in concessione statale dai
vari Mediaset, Rai, ecc. Per esempio per ogni film trasmesso apparentemente
gratis da Mediaset, ci sono all’interno 4 stacchi di pubblicità e telepromozioni
della durata di circa dieci minuti ciascuno più altri due stacchi all’inizio e
alla fine del film. Anche il più sprovveduto dei garanti controllori dovrebbe
avere osservato che questi intervalli sono davvero esagerati. Su una media di
180 minuti di spettacolo vero e proprio, il telespettatore deve sorbirsi in più
quasi un’ora intera di pubblicità, accollandosi, suo malgrado, completamente i
costi dell’energia elettrica necessaria. Basterebbe inserire nella convenzione
la condizione di limitare i tempi di intervallo, per esempio da dieci a cinque
minuti, che per la verità sarebbero ancora troppi, ed ecco che come per incanto
diminuisce senza intervento coercitivo la quantità di pubblicità che il
concessionario può tecnicamente trasmettere. Il cittadino sarebbe molto grato al
governo per un simile semplicissimo provvedimento.
3. 31/1/2007
I VALORI NON SONO TALI SE IMPOSTI PER LEGGE
da Vittorio Grondona - Bologna
Tutto sta ad intenderci su cosa è o non è un valore. Tanto per fare un banale
esempio, tenere i fari delle auto accesi di giorno nel nostro “Paese d’o sole”
non è un valore, ma una semplice opinabile imposizione di legge. Secondo me
invece la libertà personale è un grande valore, ignorare questo principio
sarebbe davvero ipocrita. Le coppie di fatto fanno parte della nostra realtà e,
soprattutto, proprio della nostra intima libertà personale. Io posso non essere
d’accordo, ma non posso pretendere che tutti siano non d’accordo come me. Quello
che manca oggi, al di là della religione e della coscienza personale, è proprio
il fatto che in Italia non si vuole prendere atto della necessità che anche in
questo settore occorra una regolamentazione. Ed ogni regolamentazione è tale
solo se preveda nel suo contesto i doveri ed i diritti degli interessati.
Stabilire questi ultimi è, secondo il mio capire, la cosa che i nostri politici
devono necessariamente fare per ordinare convenientemente la realtà sociale in
cui ci troviamo oggi. Il Vaticano emana giustamente le sue direttive e pertanto
chi è d’accordo si sposi, ma lasci liberi coloro che la pensano diversamente di
fare, nel limite del lecito ovviamente, quello che ritengano personalmente
giusto fare. Per quanto mi riguarda io preferisco la famiglia tradizionale.
Molti altri no. E allora?...
4. 29/1/2007
VIENI AVANTI CRETINO (TITOLO SEGNALATO IN BLOGBOOK)
da Vittorio Grondona – Bologna
Divertimento assicurato per chi ama meditare sorridendo. E’ una carrellata di
testi del varietà e dell’avanspettacolo a cura di Nicola Fano, ed. Theoria 1993.
Petrolini, Totò, i De Rege, Aldo Fabrizi, i De Filippo, Nino Taranto, i Maggio e
tanti altri comici sono i protagonisti dei quali Fano racconta le vite e le
storie segrete. La famosa scena del treno: L’Onorevole in vagone letto dal film
Totò a Colori, con Totò e Mario Castellani nella parte dell’onorevole Trombetta,
si legge in un soffio ed è davvero gustosissima.
5. 28/1/2007
LIBERALIZZAZIONI
da Vittorio Grondona - Bologna
Le liberalizzazioni, e pertanto non mi riferisco alla giusta eliminazione di
balzelli imposti dalle banche e dai gestori della telefonia con o senza fili,
sono esaltate da buona parte del centro-sinistra e da una piccola parte del
centro-destra, ma nessuno dei favorevoli si azzarda a farci sopra un minimo
ragionamento logico. Faccio un piccolo esempio. Qualche tempo fa sotto casa
c’erano quasi tutte le attività. C’erano perfino i distributori di benzina.
Giovani e anziani uscivano di casa a piedi e in pochissimo tempo potevano
approvvigionarsi di tutto ciò che avevano bisogno, e non solo. Ovunque andassero
trovavano competenza e soprattutto cortesia. Dove queste cose mancavano gli
affari si riducevano precipitosamente. Tutti dovevano osservare orari ben
definiti e così si evitava una sleale concorrenza e i turni di riposo erano
garantiti per tutti. Se ora si desse via libera ai barbieri, per citare
un’attività a caso, ad aprire secondo voglia anche il lunedì, nella pratica
tutti gli altri barbieri si troverebbero costretti a loro volta ad aprire
negozio il lunedì per non correre il rischio di perdere i clienti. Siamo
arrivati al punto in cui se si ha bisogno di una semplice bistecca è necessario
mettersi in macchina per recarsi presso la grande distribuzione, ormai unico
posto dove è possibile trovarla, accontentandosi nel contempo della quasi
sistematica scarsa qualità dell’acquisto… Non parliamo poi delle merci non
alimentari, tipo materiale elettrico, HI-FI e simili. Chi ci trovasse un minimo
di interesse sui prezzi e sulla professionalità ivi praticati sarebbe davvero un
incredibile illuso. Potrei in proposito fare moltissimi esempi.
RIFERIMENTO 29/1/2007
LIBERALIZZAZIONI /2
da Alessandro Ceratti
Grondona, affrontando il tema delle liberalizzazioni, se la prende con la grande
distribuzione. Tutto ciò che dice è vero, salvo l’aspetto determinante che essa
è veramente riuscita a contenere i prezzi. Il negozietto sotto casa era comodo e
senz’altro ci si poteva trovare competenza e fantasia. Solo che in genere, di
fronte a un giro d’affari limitato, ci doveva campare sopra una famiglia (che
aveva la tendenza a trattarsi bene). Ora invece ad accoglierci negli ipermercati
c’è spesso un commesso alle prime armi, per parlare con il quale abbiamo dovuto
fare la fila e che gestisce da solo un giro d’affari parecchie volte superiore a
quello del negozio. Inoltre la grande distribuzione facendo acquisti di entità
rilevante può certamente spuntare prezzi migliori con il produttore. Tutto ciò
si traduce in un prezzo della merce significativamente inferiore. Malgrado gli
evidenti difetti della grande distribuzione rispetto al commercio al minuto
questo singolo vantaggio è stato preferito dai consumatori. Tanto è vero che i
negozietti hanno chiuso in massa
RIFERIMENTO 29/1/2007
CENTRI COMMERCIALI
da Antonio Leonforte, Roma
Grondona lamenta la scomparsa dei negozietti sotto casa per comprare la bistecca
o il lettore mp3. Per gli alimentari e per tutti gli altri prodotti non
chiaramente identificabili (con marca e modello, per intenderci) può aver
ragione. Ma per tutti gli altri (ed in particolare per i prodotti ad alta
tecnologia) la accoppiata fra internet e grandi centri commerciali è
assolutamente vantaggiosa per il consumatore moderno. Basta fare un giro sui
forum, andare sui siti che riportano per ciascun prodotto i commenti degli
acquirenti, poi acquistare on-line dove costa meno, oppure andare in un centro
commerciale ben fornito e (senza bisogno di fidarsi della competenza del
personale di vendita) trovare quello che si cerca ed acquistarlo con la carta di
credito. Andando in giro per negozietti si perde il triplo del tempo e si
finisce spesso per comprare oggetti obsoleti (che il piccolo venditore tende a
consigliare per liberarsene) ad un prezzo più elevato. Inoltre sono proprio le
dimensioni dei grossi centri a consentire le economie di scala che si traducono
in prezzi bassi per il consumatore.
6. 27/1/2007
GUERRA O PACE? DIPENDE DAI PUNTI DI VISTA
da Vittorio Grondona - Bologna
Tutti i giorni sono purtroppo costretto a sorbirmi le tristi notizie di morti in
guerra. Proprio in quelle guerre acclamate invece missioni umanitarie e di pace
da coloro che le hanno provocate. Muoiono così, senza alcun motivo, tante
persone… L’unica pace a questo punto appartiene solo a quelli che rimangono
uccisi. I superstiti vivono nel terrore dell’inferno in cui si sono trovati loro
malgrado. Inferno che forse un domani sarà negato da qualcuno. Negheranno quelli
che sono convinti di avere partecipato a missioni di pace oppure quelli che ne
hanno subito l’effetto malefico per loro uguale a quello provocato dalle guerre?
Chissà quale opinione sarà considerata reato secondo il Mastella futuro di
turno…
7. 25/1/2007
MI MANCA LA VOGLIA DI LEGGERE LIBRI
da Vittorio Grondona - Bologna
Devo dire che sono davvero compiaciuto della passione degli amici del blog per
la lettura dei libri. Leggo con interesse tutte le loro brevi recensioni ed i
relativi commenti. Ho notato che questi ultimi sono ancora pochini… Io non ho
questa passione. O meglio, non ce l’ho più. Eppure ho tantissimi libri collocati
con cura nel punto più alto della libreria. Ogni tanto ne compro dei nuovi, ma
poi ne rimando sempre la lettura. Gli ultimi due sono “Inchiesta su Gesù” di
Corrado Augias / Mauro Pesce e “Quello che non si doveva dire” di Enzo Biagi /
Loris Mazzetti. Mi sembrano interessanti. Per adesso li ho solo sfogliati dando
un’occhiatina veloce qua e là. Per Natale ne regalo anche ai miei figli e nuore…
Per difetto di valutazione conseguente alla mia età regalo ai maschi politica ed
umorismo, alle femmine mielosi romanzi o intriganti gialli. Quando sento una
citazione, allora, se possiedo il libro citato, corro a spolverarlo per leggere
quel tanto che mi serve per farmi una mia personale opinione. Di quel solo
particolare che mi interessa, però. Per puro svago leggo regolarmente Tex Willer…
Ogni riferimento al sindaco di Bologna è in questo caso davvero puramente
casuale. Ripasso la favola di Pinocchio almeno due volte al mese… Lo ritengo
socialmente molto istruttivo. Lo so, sono fatto male… Forse dipende dalla mia
infanzia… Forse un giorno mi verrà pure la voglia di raccontare i motivi di
questo mio sospetto psicologico. In 500 battute (o pochissime di più) spero.
RIFERIMENTO 26/1/2007
da Primo Casalini, Monza
Bravo Ceratti, il primo ad avere avuto l’idea del BlogBook, che sarà un long
seller, se lo usiamo bene. Io ho cominciato a scriverci anche i commenti, per
quattro motivi. Uno, perché, se c’è un libro che piace anche a me, lodo e
postillo chi c’è arrivato prima. Due, perché ci possono essere ragioni diverse
per farsi piacere lo stesso libro. Tre, perché mi piace l’idea che si crei una
ragnatela fra di noi, lobbatori e lobbatrici, e i commenti sono un ottimo
strumento. Quattro, last but not least, perché riesco a penetrare nel sito
eludendo l’occhiuta vigilanza di csf: non ci sono forche caudine sui commenti.
P.S. Grondona, diamoci del tu. Inserisci Tex Willer nel BlogBook e scrivici
sotto “Tex Willer mi piace”. E’ una ragione più che sufficiente ed io ho la
Tordella e Capitan Cocoricò che scalpitano per entrare.
Approfitto del post di Primo per comunicarvi che l’inserimento dei fumetti
nel
BlogBook è
appena stato avviato con un post di Guiotto. Scatenatevi.
RIFERIMENTO 26/1/2007
LA VOGLIA DI LEGGERE
da Isabella Guarini
Caro Grondona, ho riflettuto sul tuo post riguardante la non voglia di leggere.
Penso che l’effetto potrebbe essere causato dai libri che citi, che
automaticamente trascinano nella quotidianità non sempre sopportabile. I libri,
invece, devono essere un’alternativa alla routine, altrimenti finiscono nello
scaffale più alto della nostra libreria. Io che vivo a Napoli, in una città
sempre alla ribalta per il suo degrado e cinica per come si rappresenta, ho
trovato nei libri l’alternativa possibile, anche se irrealizzabile hic et nunc.
8. 25/1/2007
FINO A 12 ANNI DI GALERA PER APOLOGIA DELLA SHOAH
da Vittorio Grondona - Bologna
Quando ho appreso la notizia non ci volevo credere. Poi, pensando alle
caratteristiche politiche del proponente, addirittura il giustiziere del
Vaticano per antonomasia in persona, secondo forse solo a Buttiglione, davvero
mi sono detto: accidenti, ecco un’altra mastellata pazzesca. Dico la verità, mi
sarei meravigliato di più se una proposta del genere fosse uscita dalla fervida
mente di Calderoli. E’ proprio vero, al peggio non c’è mai fine. Però stiamoci
attenti, un Parlamento che vota per la guerra in Afghanistan con parlamentari
che non sanno nemmeno di che cosa si tratti e tanto meno conoscono dove sia
ubicata, è facile che voti anche a favore di una cretinata del genere.
Evidentemente il massimo della libertà concepita dal Ministro Mastella è la
necessità di istituire di nuovo il reato di opinione.
9. 25/1/2007
CRITICO SI’, MA NON FESSO
da Vittorio Grondona - Bologna
Parlo con diverse persone della mia delusione per questo centro-sinistra che si
è incollato al governo del Paese. Di solito chi mi ascolta ridacchia fra i baffi
e mi risponde con quell’aria da primo della classe: ma allora ti andava bene
Berlusconi? Ma come, dove sta scritto che se si dovesse ritornare a votare
vincerebbe per forza il Cavaliere? Essere critico va bene, ma giocarsi il
cervello sarebbe proprio da fesso. Io voterò comunque ancora a sinistra,
sperando ovviamente di poterlo fare con una legge elettorale più equa. Non è la
sinistra che non mi va bene, ma sono i politici attuali che secondo me hanno
sbagliato mestiere. Quelli che veramente comandano sono gli stessi riciclati che
hanno perso nel 2001 per la loro deludente gestione… Basta solo pensare al fatto
che proprio costoro, rimasti purtroppo ancora alti dirigenti del maggiore
partito doc di sinistra, stanno facendo di tutto per traghettare fra le fila
democristiane l’intero gregge dei pecoroni, purtroppo abituati a seguirli sempre
ad occhi chiusi, per rendersi conto che qualcosa proprio non funziona come
avrebbe dovuto secondo le ormai deluse speranze della povera gente che invece si
aspettava dalla sinistra finalmente una boccata di ossigeno.
10. 24/1/2007
I VECCHI NON DIVENTANO SAGGI, DIVENTANO ATTENTI (ERNEST HEMINGWAY)
da Vittorio Grondona – Bologna
La citazione l’ho sentita questa mattina su GR Parlamento. Calza proprio a
proposito coi tempi che corrono. Uno passa tutta la vita a lottare per arrivare
finalmente ad essere più libero e autonomo, individua il partito che più gli dà
questa garanzia in prospettiva, lo vota con entusiasmo e poi?... Una volta al
potere gli rifà in peggio tutte quelle cose contro le quali ha sempre
combattuto. Guerra, tasse, ticket, addizionali irpef, ICI, bollo auto,
revisioni, benzina, raccolta rifiuti ed altro. Tutto aumentato. Imminente è in
previsione un’ulteriore stretta al sistema pensionistico. Liberalizzazioni?...
Sic, risic, e ancora risic! Le leggi sceme del precedente governo sono ancora
tutte lì, più belle di prima. E’ di questa mattina: il PRC presenterà una legge
che nella sostanza riduce la programmazione in Italia dei film americani. Anche
questa idea di derivazione fascista “viene dal maestro”... Giro e rigiro col
lanternino ma per adesso non riesco ad intravedere un partito degno della mia
fiducia. Questa volta le primarie pilotate se le avanzano proprio questi
inciucioni politici.
11. 23/1/2007
RIFORME: DAL LAVORO ALLA TOMBA
da Vittorio Grondona - Bologna
L’On. Bonino (pure lei ci si mette) parla della vita dei lavoratori come se i
lavoratori facessero la sua vita: fra un discorso e l’altro passando da un
albergo all’altro. Andare in pensione a 75 anni, per lei sarebbe normale.
Qualche volta scendere dall’albero sarebbe per certi politici l’unico esercizio
proficuo che porterebbe finalmente giovamento a quella gente comune che con
tanta arrogante sicurezza si illudono di rappresentare.
12. 22/1/2007
IL TORO E’ MOLTO PIU’ BELLO DELL’ARAGOSTA
da Vittorio Grondona - Bologna
Io, toro, sono noioso, abitudinario e maniacale. Mi piacerebbe far valere i miei
diritti senza incontrare problemi, ma se non strarompessi le scatole sarei
costretto a rinunciarvi il più delle volte; mi piacerebbe fare qualcosa di
diverso, ma le regole mi obbligano a fare sempre le stesse cose; sono
ossessionante quando mi viene limitata la libertà, ma in questo settore le sole
mie orripilanti insistenze non sono purtroppo ancora sufficienti. Per me il
destino ce l’ha con quelli del toro.
RIFERIMENTO 22/1/2007
IO NON CREDO AGLI OROSCOPI MA... /2
da Pier Franco Schiavone
La spiegazione razionale c’è, si chiama caso. A proposito di oroscopi, una delle
battute più divertenti che abbia mai ascoltato in TV è stata quella di Gianni
Boncompagni che raccontò che, alla domanda di una fanciulla: di che segno sei?,
rispose: Aragosta.
13. 21/1/2007
FATTI E OPINIONI, RIAPRO IL CASO
da Vittorio Grondona - Bologna
Ho letto l’epilogo della tenacissima simpatica signora Alessandra Pesarisi, ma
purtroppo devo tornarci sopra. Infatti sono ancora qui che mi scervello per
capirci qualcosa. Mia zia mi diceva sempre: studia zuccone!... Per cercare di
far capire quello che non ho capito, cito ad esempio proprio il giornalista
Marco Travaglio. Lui parte da un fatto, lo descrive, fra l’altro molto bene, e
poi incomincia a raccontare, altrettanto bene, altri fatti in contraddizione col
primo. In pratica, raccontando tanti fatti insieme, sapientemente correlati tra
loro, esprime molto chiaramente la sua opinione sottintesa, come sottolinea
anche il signor Marco Foraggi di Milano. La sua opinione è talmente chiara e
pilotata bene che chi legge i suoi articoli non può essere che d’accordo con
lui. I fatti non si discutono. Questo modo di esprimersi è secondo me fantastico
e per questo dà fastidio a chi è preso di mira. Dove sbaglio?...
RIFERIMENTO 20/1/2007
L’ EPILOGO
di Alessandra Pesarisi
Capisco il suo punto di vista, lei è un giornalista e parla da giornalista. Un
giornalista deve ribattere ai fatti con i fatti. Una lettrice no. Una lettrice
legge il libro e dice se il libro le è piaciuto o meno. Non è il lavoro della
lettrice comprare il libro e trovare errori o inesattezze. Questo è il lavoro
dei giornalisti. Una lettrice dovrebbe avere la certezza che quando compra un
libro su questo ci siano scritte solo cose esatte, che poi possono essere
commentate in maniera diversa a seconda della formazione dello scrittore. Su
questo spero che siamo tutti d’accordo. Poi io non ho criticato i fatti esposti
da Travaglio, ho criticato il taglio che Travaglio ha dato al libro. Non mi sono
mai neanche sognata di dire che Travaglio avesse scritto cose inesatte su
Tangentopoli o su Berlusconi. Ho semplicemente notato che nel libro si scoprono
gli errori (veri) di alcuni giornali Italiani, invece per altri ci sono solo
elogi. Non sta a me scoprire il perchè di questa scelta, visto che non ho i
mezzi per farlo e forse neanche le capacità.
Ora basta, parliamo d’altro. Perchè non scrive più per il Magazine? Scelta sua o
del Corriere? E ieri a Reggio Emilia con Vattimo come è andata?
Magazine: scelta mia e scelta loro(ho fatto delle richieste che il Magazine
ha ritenuto non esaudibili).
Vattimo: è stata una grande serata. Domani o dopo pubblicherò qualcosa. (csf)
RIFERIMENTO 20/1/2007
TRAVAGLIO PRO DOMO SUA 3
da Alessandra Pesarisi
Mi sono merita 10 righe di commento da parte di CSF, ho scatenato una reazione
che manco l’avv. Lina Arena!
Comunque, se legge bene, io ho detto che il libro mi è piaciuto, mi piace pure
Travaglio infatti leggo i suoi libri mica quelli di Vespa.
Però se uno deve criticare il mondo giornalistico nella sua interezza e omette i
giornali dove scrive lui, anzi li elogia, mi sa un po’ di marchettone
autoreferenziale, se permette.
Poi io non ho mai criticato i fatti che ha scritto Travaglio, non sono una
giornalista, non è il mio compito, sono una semplice lettrice, che ha scelto di
leggere Travaglio proprio perchè scrive cose esatte (come del resto dovrebbero
fare tutti i giornalisti). Nella mia condizione di lettrice/consumatrice che
compra il libro, se permette, potrò pure esprimere un’ opinione ?
Poi sul post precedente ho fatto pure uno strafalcione di ortografia
imperdonabile, che vergogna! Vede che mi fa fare! Pace fatta?
Qui si discute, non si litiga. E proprio perché si discute mi dispiace che
non capisca il nocciolo del problema. Lei dice che ha il diritto di esprimere
un’opinione. E chi glielo nega. Solo che, come le ho già detto due volte,
esprimere un’opinione per criticare dei fatti è proprio il trappolone di cui
parla Travaglio. Come fa a non capirlo? E se Travaglio collaborasse a quei
giornali proprio perché ritiene che siano migliori di altri? Ultima cosa: lei è
sicura che Marco non abbia mai criticato i giornali ai quali collabora? Chi le
dà questa sicurezza? (csf)
RIFERIMENTO 20/1/2007
FATTI E OPINIONI
da Marco Foraggi, Milano
Caro Sabelli, mi sorprende un po’ la facilità con la quale un giornalista
navigato come lei liquida la questione della distinzione di fatti e opinioni.
Chi sa
usare con raffinatezza le armi della comunicazione non cerca di convincere
esprimendo le proprie opinioni. Usa piuttosto i fatti (che se pure esistessero
in astratto, nel momento in cui vengono raccontati diventano appunto un
racconto), citando quelli che preferisce, mettendoli nell’ordine adatto a
costruire un senso, esprimendo quindi implicitamente un’opinione.
Caro Marco, so benissimo che scegliendo alcuni fatti e dimenticandone altri
si può orientare l’opinione pubblica. Ma questo è lavoro per politici non per
giornalisti. I giornalisti che fanno questo sono dei traditori della propria
professione. Ce ne sono, ce ne sono. Ma il giornalista deve essere terzista,
deve dichiarare, se vuole, dove sta, che cosa pensa ma poi deve scrivere e dire
tutto, anche quello che va contro la sua parte. E’ quello appunto che fa Marco
Travaglio, egregiamente. L’uso strumentale dei fatti è il peggio che può fare un
giornalista, è qualcosa di cui bisognerebbe vergognarsi. Scrivere un’opinione è
corretto e legittimo. Raccontare fatti falsi o raccontare solo quelli che fanno
comodo è scorretto. Stravolgere un fatto o nasconderlo sono due facce della
stessa medaglia. (csf)
RIFERIMENTO 19/1/2007
TRAVAGLIO PRO DOMO SUA 2
da Alessandra Pesarisi
Che Travaglio critichi tutta la stampa italiana, tranne i giornali su cui scrive
lui, non è un’opinione ma un fatto visto che lo ribadisce, nel libro, ogni tre
pagine.
Se mi permette un po’ mi stride che Travaglio, dopo aver messo alla berlina
tutta l’editoria, salvi solo i giornali dove scrive lui.
Possibile che “La Repubblica”, “l’Unità” che escono tutti i giorni da anni non
abbiano mai scritto una scemenza?
Che quotidiani come “il corriere della sera” o il mio ben amato “il sole 24 ore”
fossero delle ciofeche, che non dicano mai niente e scrivano solo di opinioni.
Non credo sia vero o almeno non del tutto.
Michele Santoro nelle sue trasmissioni non ha mai detto ho fatto delle cose
sbagliate o almeno criticabili?
Non credo proprio, anzi ne sono sicura, se vuole gliele dico io ma supero di
molto le 500 battute, faccia lei.
Alessandra, non ci capiamo. 1) Travaglio non critica, racconta dei fatti e
delle storie. A questi bisognerebbe contrapporre dei fatti e delle storie e non
delle opinioni. 2) Travaglio nel libro non dice che Il sole pubblica solo
opinioni. Dice che quando ci sono dei fatti molti giornali rispondono con
opinioni. Faccio un esempio: se uno scrive che Berlusconi si salva sempre con le
prescrizioni non bisogna dire che chi scrive questo è il solito comunista,
bisognerebbe dire che non è vero (csf)
RIFERIMENTO 19/1/2007
TRAVAGLIO PRO DOMO SUA
da Alessandra Pesarisi
Ho letto il libro di Travaglio “La scomparsa dei fatti” con molta attenzione.
Alcuni pezzi sono eccellenti(il finale ad esempio), altri rasentano la
perfezione(il caso Telekom Serbia e il processo ad Andreotti). In generale il
libro non solo è molto interessante ma anche piacevole alla lettura. Però c’è un
però, non mi è decisamente piaciuto il fatto che Travaglio citi sempre come
giornali ben fatti i soliti 3 dell’ Ave Maria: “La Repubblica” “L’Unità” “Micromega”.
Il resto è fuffa non esiste non è degno di mensione(apparte qualche cronista del
corriere),e se si cita è solo per distruggerlo. In tv, manco a dirlo, l’unico
che si salva è Santoro, gli altri sono tutti venduti.
Ora la domanda sorge spontanea: possibile che gli unici giornali che si salvano
sono quelli che gli passano la pagnotta? Che l’unico giornalista che si salva è
l’unico che lo invita?
Mi sembra di vedere quelle madri che all’ uscita da scuola si vantano perchè il
mondo fa schifo, le maestre sono delle cretine e i figli degli altri dei cafoni
maleducati, ma meno male che i figli loro sono ordinati, seri e litigiosi....
Ma un po’ di autocritica no?
Cara Alessandra, anche tu cadi nel trabocchetto che è alla base del libro di
Travaglio. Rispondi ai fatti con le opinioni. Travaglio racconta dei fatti su
alcuni giornali e degli altri fatti su altri giornali. Hai da dire qualcosa su
questi fatti? Ritieni che siano falsi? Non credi a quello che racconta
Travaglio? Ecco, queste sarebbero reazioni corrette. Sospettare che Travaglio
difenda gli amici e attacchi quelli che gli sono antipatici è legittimo. Ma è
proprio quello che Travaglio contesta e il motivo per il quale ha scritto il
libro. Chi racconta un fatto può essere smentito ma non da un’opinione. (csf)
14. 20/1/2007
LAUREATI MANAGER
da Vittorio Grondona - Bologna
Per avere un quadro chiaro dell’importanza della capacità tecnica dell’ingegnere
basterebbe soffermarsi ad osservare come è stata costruita la stazione
ferroviaria di Milano. Non riesco nemmeno ad immaginare gli innumerevoli calcoli
fatti per ideare quella straordinaria struttura. Nel commercio però non ce lo
vedo. E nemmeno fra i grandi manager. In questo settori non servono calcoli, ma
determinazione e abilità di comando. Soprattutto serve avere molto pelo sullo
stomaco e di conseguenza la propensione a bandire per sempre dal cuore ogni
forma di buonismo. Quasi come gli avvocati, per capirci. Io credo pertanto che
sia meglio una dottore in Economia e Commercio e in Comunicazione, il quale, che
più dai conti e dalla precisione, è per natura attirato dagli interessi e dalle
strategie furbe. Diffido fortemente dei laureati che hanno ricevuto una laurea
honoris causa.
RIFERIMENTO 21/1/2007
MANAGER IN ASTRATTO
da Antonio Leonforte, Roma
Caro Grondona, il mio non voleva essere un apologo dell’ingegnere tuttofare,
quanto piuttosto la constatazione allarmata di come la produzione (a qualsiasi
livello, dal professionista serio all’artigiano esperto) sia ormai considerata
nella cultura italiana una attività riservata ai giovani ed ai falliti, una
gavetta iniziale da cui affrancarsi il più presto possibile per dedicarsi ad
attività più remunerative sia in termini economici che di prestigio. Come
appunto le attività manageriali e quelle legate alla cosiddetta comunicazione
d’impresa. In parte se ne intravede la ragione: tanto più quello che si produce
è intangibile, tanto meno facilmente potrà essere valutato. Così un manager
incapace è spesso coperto da impiegati intelligenti e volenterosi. E mentre i
ponti progettati male crollano, una brochure aziendale inguardabile troverà
sempre qualcuno disposto a considerarla di tendenza. La piccola e media impresa
italiana (la spina dorsale della nostra economia) ha sempre avuto il suo punto
di forza in una classe dirigente che sapeva assumersi delle responsabilità e che
conosceva il proprio mestiere per il fatto di essere arrivata a ruoli direttivi
dopo aver lavorato a lungo in azienda. Oggi i master universitari sfornano MBA
che concepiscono la gestione di una azienda (qualsiasi azienda) come una
astratta alchimia di finanza e regole di ottimizzazione presentate con
presuntuosa arroganza, che raramente si interessano realmente di cosa produce la
struttura e delle persone che ci lavorano. Così questi mostri nati dalla cultura
degli anno 80, umanamente immaturi ed eticamente evanescenti, saltano iperpagati
da una riunione all’altra e da una azienda all’altra come figuranti di un eterno
spot, diseducando al lavoro serio le nuove generazioni.
RIFERIMENTO 18/1/2007
MANAGEMENT DELLA COMUNICAZIONE
da Antonio Leonforte, Roma
Ogni volta che mi capita di conoscere - nell’ambito di un gruppo di persone - il
lavoro svolto da ciascuno, mi colpisce sempre la predominanza delle professioni
orientate al “marketing”, alla “customer care” ed alla “comunicazione”.
Io sono un ingegnere e, a differenza della gran parte dei miei colleghi, faccio
l’ingegnere. Lo dico con una punta di orgoglio perché gran parte degli ingegneri
lavora in realtà come commerciale o come “manager”, triste parola inglese che
vuol dire organizzatore del lavoro altrui.
Per continuare a fare l’ingegnere, dieci anni fa, ho dovuto aprire una azienda
mia. Se fossi rimasto nella azienda nella quale avevo cominciato, avrei
certamente dovuto trasformarmi in un manager oppure in un commerciale per
guadagnare uno stipendio decente. In alternativa, avrei potuto continuare a fare
quello che mi appassiona, cioè progettare e creare, e fare la fame. Oppure
andare negli Stati Uniti, dove invece le professioni tecniche sono considerate
dignitose al pari di quelle manageriali.
Negli ultimi venti anni, in Italia in particolare, le professioni legate al
mondo della produzione hanno subito un inesorabile declassamento sia in termini
di prestigio sociale che di riconoscimento economico. Per contro, le professioni
legate direttamente o indirettamente alla gestione ed alla vendita (dal
marketing alla cosiddetta comunicazione d’impresa) sono diventate il fulcro
della società.
Oggi siamo al paradosso di avere una proliferazione di master universitari in
“management”, e neo-laureati con lacune tecniche impensabili nei neo-laureati
della mia generazione. Lo tocco con mano tutti gli anni perché ho insegno
Ingegneria del Software all’Università.
Sembra che produrre valore sia ormai un optional, qualcosa da delegare ai cinesi
o agli indiani. Come sistema paese, al contrario, avremmo un bisogno disperato
di gente in grado di costruire ponti, strade, interferometri, impianti di
raffinamento, microprocessori, aerei. Insomma, avremmo bisognodi ingegneri.
Questo è un grido di dolore, naturalmente. Per il resto tutto bene.
15. 19/1/2007
BANG BANG… E LO SCERIFFO SPARA ANCORA
da Vittorio Grondona - Bologna
Non posso fare a meno di informarvi sulle ultime mosse del Sindaco della mia
bellissima, ma ormai invivibile città. E’ nata Sirio 2. E’ un’altra diavoleria
elettronica che gira in auto per la città in compagnia di un vigile e filma le
irregolarità, anche contingenti, delle auto in sosta. La multa arriverà a casa
con spese postali a carico del trasgressore. Un barista che da trent’anni ogni
mattina apre il suo bar alle quattro per preparare la colazione degli operai che
si alzano purtroppo presto per andare a lavorare e di quelli che a quell’ora
smontano dopo il lavoro notturno, è stato multato di 300 euro perché ha osato
aprire in periodo di coprifuoco. La nuova ordinanza comunale, in vigore dall’8
gennaio scorso sugli orari dei pubblici esercizi, impone infatti, senza
eccezioni, la chiusura alle tre e l’apertura non prima delle cinque. E pensare
che una volta molti grandi famosi personaggi della cultura e dello spettacolo
nascevano nelle osterie dove si riunivano soprattutto nelle ore serali e
notturne per dar vita alle loro creazioni e spesso per testare il gradimento
spontaneo delle persone. Quella del Vicolo delle Dame a Bologna è famosissima.
(...)
RIFERIMENTO 19/1/2007
DELURKATA
da A. Gruppioni
Una delurkata veloce per dire che la famosissima Osteria in vicolo delle Dame a
Bologna è chiusa da più di venti anni.
16. 18/1/2007
MATER SEMPER CERTA EST, PATER NUMQUAM
da Vittorio Grondona – Bologna
Quando nasce un figlio in Italia il padre deve andare presso gli uffici comunali
a denunciarne la nascita e a riconoscerlo come suo figlio. Io finora credevo che
l’usanza di dare appunto il cognome paterno ai figli nati in casa fosse una
prassi consolidata e, aggiungo io, logica, con la quale l’uomo riconosce davanti
alla società la sua paternità. Pare invece che non sia così. Povero uomo
moderno, ormai il tuo destino è la stia… Ti prendono fuori quando hanno bisogno
di te e poi ti rimettono dentro.
17. 18/1/2007
SUGGERIMENTO PER VICENZA
da Vittorio Grondona – Bologna
Il centro-destra a parole aveva concesso l’assenso all’ampliamento della base
militare USA a Vicenza. Il Comune l’ha votata con 21 voti favorevoli su 40.
Prodi, siccome non è il sindaco di Vicenza, se ne lava le mani ed è d’accordo.
La destra, tranne la signora Mussolini, dopo avere sentito il parere favorevole
del capo supremo, annuisce senza discutere. Tanto Vicenza mica è Arcore. Ed è
proprio così che un altro pezzetto della nostra penisola finisce gratuitamente
in mano straniera. Quello che avremo in cambio nessuno lo sa. Probabilmente il
Cavaliere filo_Bush segretamente trarrà da questa storia i soliti vantaggi
personali. Infatti, dal nulla non nasce nulla… Signor Tappi, non mi sgridi, mi
azzardo a dirlo anche in latino: de nihilo nihil… Una pacca sulla spalla di
George doppio vu per lui sarebbe il massimo… Di sicuro gli italiani in generale
ed i Vicentini in particolare non ne ricaveranno un bel niente. Anzi una base
militare può portare solo guai… Io se fossi nel governo, farei una proposta a
Bush: tu ti prendi un pezzo di Vicenza ed in cambio mi dai un pezzo di New York.
Anche in america può essere utile una forza straniera. Abbiamo elementi capaci
tipo Scaramella e Guzzanti (Paolo) che farebbero di sicuro buona guardia alle
minacce mondiali dei cattivelli dissidenti sparsi in tutto il mondo ed inoltre
abbiamo società privatizzate all’avanguardia tipo Telecom in grado di carpire
vita e miracoli di chiunque fosse sospettato di inaccettabili cattiverie. Al
limite, proprio male che vada, vi potremo installare una succursale americana
del Foglio con la speranza che il suo direttore vi si trasferisca
definitivamente e lasci finalmente in pace chi vorrebbe l’Italia libera dal
giogo americano.
18. 16/1/2007
TEMPO LIBERO
da Vittorio Grondona – Bologna
Gentile signor Alessandro Ceratti, le sue uscite sono davvero incredibili. Tanto
per restare in tema, io non saprei proprio dove trovare il tempo per giocare a
basket…
RIFERIMENTO 16/1/2007
CHE LAVORO FACCIAMO
da Alessandro Ceratti
Lo sospettavo da tempo ormai, noi bloggisti siamo in larga parte (non tutti) dei
perditempo. D’altro canto se così non fosse non avremmo tempo da “perdere”
appunto nel blog di Claudio. Oddio, qualcuno lavora, è vero. Ma è un modo di
lavorare un po’ così... Dico questo perché se chiedessi alle persone con cui
gioco a basket il lunedì sera che lavoro fanno mi risponderebbero senza tanti
giri di parole: l’impiegato, il commercialista, il venditore o qualcos’altro e
soprattutto mi risponderebbero che non saprebbero proprio dove trovare il tempo
per partecipare a un simile blog. (...)
RIFERIMENTO 16/1/2007
DE MINIMIS
da Oreste Tappi, Roma
Caro Urso, tu invece (pardon, Ella) mi sei molto simpatico, e voglio dirti che
sul futuro tedesco ho solo aggiunto al tuo decisivo intervento una quisquilia
che tu (Ella) hai giustamente omesso: de minimis non curat praetor (scusa,
Grondona, ma io sul latino sono autorizzato patentato: così rispondo al
neo-leniniano quesito “che faccio?”. Soprattutto mi occupo di libri di testo di
latino, per la scuola, per l’università, per la formazione-aggiornamento dei
proff. Bilancia -ascendente Bilancia-, purtroppo come il cav, ma io d’ottobre,
come Montale e Virgilio, tié). Inoltre, pur non essendo dalemiano viscerale come
te (Ella), ho grande stima per Baffetto, vieppiù aumentata dopo il calo nel mio
animo di quella per il mio votato sindaco. P.S. Ma la badante rumena?
RIFERIMENTO 15/1/2007
E IO TOPPO!
da Santi Urso
Il gentile corrispondente Tappi comincia a diventarmi antipatico. Una volta mi
becca su un particolare grammaticale, e ha ragione lui.
Un’altra, poco fa, mi becca su un mio eccesso di sintesi. E ha ragione ancora.
Qui si esagera. Comunque, mi corre l’obbligo morale
di chiarire che il mio accostamento del siciliano ad altre lingue europee valeva
solo per la seconda parte (uso del verbo ausiliare).
La circonlocuzione nel caso dei siciliani puo’ essere elaborata. Per esempio: e’
capace che (faccia la tal cosa), si usa nell’area
messinese e forse e’ un prestito calabrese. Cordialita’ onfaloisolane
(praticamente, onfaliche al quadrato)
ps. La prego di porgere alla gentile signora
(signorina?) Bensi i sensi delle mie piu’ profonde condoglianze. Ammenoche’ non
debba io
condolermi con me stesso (vuoi dire che tutte mi volevano sposare solo per
questo, che solo nel tema 13 dell’approfondimento mi si
possa iscrivere? in verita’ ho sempre avuto il dubbio che non avessi altri
argomenti per cuccare, e comunque mai in anticipo)
19. 16/1/2007
INFORMAZIONE
da Vittorio Grondona – Bologna
Sull’argomento ho appena ascoltato su Arcoiris gli interventi di
Furio Colombo e Marco Travaglio.
Lunghi, ma belli ed interessanti davvero. Anch’io ingenuamente pensavo che con
l’avvento del nuovo governo potessi pian piano accorgermi di un concreto
miglioramento nei media in fatto di informazione e, perché no, anche di
spettacolo televisivo. Purtroppo tutto è rimasto come prima. Destra e sinistra
sono speculari. Niente satira, il solito Fiorello, i soliti Porta a Porta e
Matrix, la solita cronaca nera, il solito plastico di Cogne. Lo stesso simpatico
programma “Che tempo che fa” si è trasformato in un’altra appetitosa vetrina per
narcisi politici e di conseguenza la Rai ne ha approfittato per appiopparci un
ingiustificato consistente aumento della snervante pubblicità. Ballarò si salva
un pochino, ma pure questa trasmissione sta degradando velocemente di qualità
perdendo molta di quella grinta che aveva in passato. Il Cavaliere è ancora il
temuto padrone assoluto dell’informazione. (...)
RIFERIMENTO 16/1/2007
TV PUBBLIC(ITARI)A E SCATOLOGICA
da Oreste Tappi, Roma
Giusto, Grondona, “Che tempo che fa” di Fazio è decisamente peggiorata,
diventata in gran parte la solita insopportabile passerella di
auto-pubblicitari. Peccato. Se cambierà anche Blob, e nonostante P. Angela & son,
non avrò più motivo di versare 104,00 Euro l’anno per pagare la pubblicità degli
altri. Temo in realtà che dovrò continuare a pagare il canone per ascoltare la
radio, alla quale invece non rinuncio, specie radio3, quasi tutta bella ed utile
(infatti in varie zone d’Italia non si prende, e in auto è spesso coperta da
radio Maria).
P.S. su post sig. Valentinetti: escatologico = relativo all’ultimo futuro; vs.
scatologico = relativo a sterco e dintorni (come carta igienica di librini,
oggetto del suo post).
RIFERIMENTO 16/1/2007
VALENTINETTI VALENTINETTI
da Mauro Rossetti , Milano
Ma Valentinetti , che cosa mi combina ? Passa così, subito, agli insulti ?
Avevo pure detto che il primo libro di Silvia era carino, dolce, etc , e lei
invece entra
così, a gamba tesa ? Dai Valentinetti, non si fa così .
RIFERIMENTO 16/1/2007
SU LIBRINI E CARTA IGIENICA
da Claudio M. Valentinetti
Al signor Rossetti, escatologico esegeta di libri e di proiezioni editoriali
future di Silvia Palombi, ricordo che, se avesse letto Jonathan Swift – uno che
di libri se ne intendeva -, sarebbe stato un pochino più elegante. Il grande
irlandese, infatti, disse: “Il diritto di essere idioti si paga con l’incomodo
di sentirselo dire”. Come dargli torto, signor Rossetti?
20. 15/1/2007
BOTTA E RISPOSTA
da Vittorio Grondona – Bologna
Sono dispiaciuto del post della signora Alessandra Franchi e della relativa
risposta. Io penso che in circostanze analoghe un pochino di diplomazia non
guasterebbe. Mentre li leggevo mi era venuta in mente una vignetta senza parole
divisa in tre parti. Nella prima si vedeva attraverso una finestra aperta marito
e moglie in evidente atteggiamento litigioso; nella seconda si vedeva la moglie
incavolata al massimo con una grossa valigia uscire dalla porta situata sotto
alla stessa finestra vuota; nella terza si vedeva ancora la finestra aperta
nella cui parte centrale figurava in bella evidenza un tappo volante di
bottiglia di spumante. Spero che la signora Franchi ci ripensi. Non è mai
conveniente nella vita darla vinta agli altri solo per ripicca.
RIFERIMENTO 15/1/2007
ME NE VADO
da Alessandra Franchi
In risposta al Sig. Arienti, Lei afferma che tutti in questo salotto cicisbeo
possono parlare..falso: mi ha censurato/cestinato una mail, senza spiegazione
alcuna. Veniamo alla Sua frase: “L’ impressione che hai, e ...” Le ricordo che,
o mette la virgola o scrive la “e”.. altrimenti impasterà una pizza poco
italiana, troppo farcita e dunque indigesta. Detto questo, tolgo il disturbo e
migro in lidi più liberali. Urticanti saluti Sig. Blogghettaro, dai modi
più”neri” che “rossi”.
Peace&Love, Alessandra Franchi.
Questo blog cicisbeo accoglie tutti ma non trattiene nessuno. Tantomeno i
presuntuosi. Tantomeno gli ignari di ortografia che danno del fascista a chi non
gli pubblica un post lungo e povero di idee (csf)
21. 13/1/2007
LEGGI E DISCIPLINA FANNO A PUGNI CON LA POLITICA
da Vittorio Grondona - Bologna
Dai post degli amici del blog, con qualche eccezione ovviamente, si riesce a
capire a grandi linee la tendenza politica di chi scrive. Per esempio, e non me
ne voglia l’interessato, il signor Alessandro Ceratti, secondo una mia
personalissima valutazione, dimostra non solo con le sue esplicite affermazioni,
ma soprattutto con le sue spontanee considerazioni sui vari fatti, di essere un
seguace della linea di Di Pietro. Molta fredda legge, molta fredda disciplina e
molti freddi calcoli. Scarseggia, purtroppo, la calda politica.
Vittorio, sei una volpe. Ma un po’ deve averti
aiutato l’abitudine di Ceratti di dire che ha votato per Di Pietro in ogni post
(csf)
22. 13/1/2007
E VIA ANCORA CON LE PENSIONI
da Vittorio Grondona - Bologna
Gentile signor Alessandro Calì, tutto quello che dice è vero… Però io penso che
per fare qualcosa di concreto e di positivo bisogna sempre partire dal concetto
che tutti siano onesti. Una volta trovata la risoluzione dei nostri guai
sociali, e solo allora, si potrà iniziare a dare la caccia ai disonesti. Quando
si è incominciato al contrario, non si è mai riusciti a risolvere alcun
problema.
RIFERIMENTO 13/1/2007
PENSIONI
da Alessandro Calì
Dopo 39 anni di contributi versati sono andato in pensione nel 2004. Prendo una
pensione proporzionata ai miei stipendi , non mi lamento ma non mi posso
permettere più alcune cose come: mangiare in trattoria, andare in alberghi
superiori a 2 stelle ecc. Conosco pensionati da 400 €, sono ex lavoratori
autonomi che lavorando spesso in nero anzichè pagare contributi si compravano
appartamenti ed oggi stanno meglio di me. Ne conosco altri che non ancora in
pensione comprano appartamenti e Suv ed ignoro che pensione prenderanno.
Perpiacere può venir fuori chi, con 40 anni di contributi realmente versati
prende 400€?
23. 12/1/2007
RIFORMA DELLE PENSIONI
da Vittorio Grondona - Bologna
Quattro milioni di pensionati hanno una pensione inferiore ai 400 euro. Le
pensioni infatti sono direttamente proporzionali ai contributi versati. Più
versi e più la pensione si alza. Io credo che un tale sistema sia però del tutto
antisociale. Coloro che hanno un basso stipendio e coloro che vivono in costante
precarietà lavorativa, logicamente non possono contribuire nella realtà con un
versamento al fondo pensioni tale da garantirsi una rendita sufficiente con la
quale vivere decentemente in vecchiaia. Succede oggi con sistema del passato e
succederà domani e sempre col sistema odierno. Qui secondo me dovrebbe
intervenire la tanto acclamata riforma. Si dice che con l’allungamento della
vita ci sono molti più vecchi rispetto al passato, ma è anche vero che ci sono
meno giovani, i quali, ovviamente saranno pochi anche da vecchi quando gli
attuali molti vecchi, purtroppo, non ci saranno più. Ipotecare adesso quello che
succederà fra cinquanta anni tenendo in considerazione solo la situazione
odierna è davvero poco intelligente. (...)
RIFERIMENTO 12/1/2007
PENSIONI
da Paolo Beretta
Trovo le affermazioni di Grondona sulle pensioni un pochino inesatte. Non è
vero, infatti, che le pensioni attuali siano proporzionali al versato, anzi il
contrario. Il sistema di tipo retributivo (utilizzato per chi, nel 1995, aveva
più di 18 anni di contributi) utilizza, per il calcolo dalla pensione, il 2%
della media degli ultimi 5 anni di stipendi, senza valutare gli importi versati.
Si è assistito, infatti, in anni passati a stipendi gonfiati da straordinari per
i dipendenti o versamenti faraonici all’INPS da parte di autonomi, ma solo negli
ultimi 5 anni. A questo aggiungamo l’enorme evasione contributiva che da decenni
ci affligge e l’utilizzo quantomeno spensierato delle casse integrazione per
ritrovarci con un bilancio INPS fortemente a rischio. Come conseguenza, queste
persone si ritrovano con belle pensioni senza aver versato, in casi estremi,
neanche una lira in vita loro. Il problema, quindi, è che i vecchi di oggi
raccolgono frutti di alberi mai piantati. La riforma contributiva elimina questo
problema, ma diventa difficile far tornare i conti oggi, con un sacco di
pensionati col sistema retributivo.
24. 10/1/2007
LEGGI E REGOLAMENTI
da Vittorio Grondona – Bologna
Capisco che per vivere in una società civile bisogna osservare le leggi e i
regolamenti. Quando però ogni mia azione ed ogni mio portamento sono vincolati
da una procedura ben definita da altri, io non sono più un uomo, ma solo un
povero diavolo condannato a vita a girare sui binari. Voglio dire in sostanza
che anche le leggi e i regolamenti devono avere un limite e lasciare di
conseguenza qualche spiraglio per l’autonomia personale.
RIFERIMENTO 11/1/2007
LEGGI E REGOLAMENTI
da Francesco Nardi -
www.francesconardi.it
Vittorio Grondona dice che le leggi ed i regolamenti devono avere un limite e
lasciare di conseguenza qualche spiraglio per l’autonomia personale. Dice bene,
certo. Del resto non si tratta che della riproposizione della differenza tra
Stato di diritto e Stato di polizia, da cui la nostra Costituzione ha poi
mutuato la definizione di libertà positive e libertà negative. Tutto questo ha
un senso, ma ci sono condizioni di emergenza che richiedono un certo tipo di
sacrifici. Ed è per questo, ad esempio, che ho sempre pensato che le leggi
speciali non siano la soluzione giusta per il riscatto del mezzogiorno. Non
nuove leggi e nuovi regolamenti, d’accordo. Ma rendere certa l’applicazione di
leggi e regolamenti già esistenti ed i cui precetti sono costantemente elusi.
C’è chi dice, però, che per realizzare questo scopo ci vogliono appunto delle
nuove norme che concretizzino la certezza del diritto. Il cane, dunque, deve per
forza mordersi la coda. Sarà vero?
25. 10/1/2007
RISPOSTA DOVUTA AL SIGNOR ARIENTI
da Vittorio Grondona - Bologna
Gentile signor Alberto Arienti, le garantisco che non ho preso di mira questo
governo, anche se personalmente lo caccerei subito a calci nel sedere. Io sono
da sempre di sinistra, di quella vera, secondo la mia idea ovviamente, e siccome
la mia vita non è stata tra le più facili, soprattutto nell’età giovanile, ho
cominciato presto a combattere, sacrificando il tempo libero e spesso anche il
riposo, per la conquista di un domani migliore per tutti in generale e per il
mondo operaio in particolare. Si figuri quindi se davvero voglio fare la sponda
alla destra.(...)
RIFERIMENTO 9/1/2007
GRONDONA ED IL REFERENDUM
da Alberto Arienti
Vittorio Grondona ha ormai preso di mira questo governo, peraltro deludente di
suo, ma qualche volta esgera. Coinvolgere il centro-sinistra nel
pasticciaccio delle legge elettorale e sopratutto nell’inverecondo minuetto del
referendum, mi sembra un po’ troppo. Come al solito la sinistra
incazzata si appresta a fare da sponda alla destra.
26. 9/1/2007
REFERENDUM / 2
da Vittorio Grondona - Bologna
Grazie gentile signora Barbara Melotti. Lei mi riporta straordinariamente nel
mondo dei vivi. La legge elettorale voluta dalla destra è stata tollerata con
(mal) celato compiacimento anche dalla sinistra. In altri momenti e con altri
politici all’opposizione una legge siffatta non sarebbe mai passata. La verità è
che gestire i burattini della politica anziché gli eletti del popolo, fa molto
comodo ai dirigenti di tutti i partiti. Spero che gli elettori di sinistra
abbiano finalmente imparata la lezione. Quando si tornerà alle urne, sperando
questa volta con la possibilità di votare finalmente chi vogliamo, prima di
votare genericamente solo il partito, ci penseremo due volte. In ogni votazione
è importante mettere il nome del preferito sulla scheda. Questo devono
insegnarci. Si potrebbe anche pensare di ricorrere a delle primarie per la
formazione perfino delle liste… Per quanto riguarda il ventilato ricorso al
referendum voluto dai fascisti e da buona parte della destra, ritengo che se
dovesse passare quella stupida idea vorrebbe proprio dire che ogni popolo ha
veramente il governo che si merita. Avevo confidato molto nelle primarie per
l’individuazione del leader, ma purtroppo ho constatato amaramente come le cose
buone possono essere annullate senza scrupoli dagli interessi di parte. Magari
con una porcata di legge elettorale che nel nostro caso ha fatto comodo sia ai
dirigenti della destra che a quelli della sinistra. Temo che sarà molto
difficile per gli italiani toglierla definitivamente di mezzo.
27. 9/1/2007
REFERENDUM / 3
da Vittorio Grondona - Bologna
Grazie gentile signora Barbara Melotti. Lei mi riporta straordinariamente nel
mondo dei vivi. La legge elettorale voluta dalla destra è stata tollerata con
(mal) celato compiacimento anche dalla sinistra. In altri momenti e con altri
politici all’opposizione una legge siffatta non sarebbe mai passata. La verità è
che gestire i burattini della politica anziché gli eletti del popolo, fa molto
comodo ai dirigenti di tutti i partiti. Spero che gli elettori di sinistra
abbiano finalmente imparata la lezione. Quando si tornerà alle urne, sperando
questa volta con la possibilità di votare finalmente chi vogliamo, prima di
votare genericamente solo il partito, ci penseremo due volte. In ogni votazione
è importante mettere il nome del preferito sulla scheda. Questo devono
insegnarci. Si potrebbe anche pensare di ricorrere a delle primarie per la
formazione perfino delle liste… Per quanto riguarda il ventilato ricorso al
referendum voluto dai fascisti e da buona parte della destra, ritengo che se
dovesse passare quella stupida idea vorrebbe proprio dire che ogni popolo ha
veramente il governo che si merita. Avevo confidato molto nelle primarie per
l’individuazione del leader, ma purtroppo ho constatato amaramente come le cose
buone possono essere annullate senza scrupoli dagli interessi di parte. Magari
con una porcata di legge elettorale che nel nostro caso ha fatto comodo sia ai
dirigenti della destra che a quelli della sinistra. Temo che sarà molto
difficile per gli italiani toglierla definitivamente di mezzo.
RIFERIMENTO 9/1/2007
REFERENDUM/2
da Claudio Urbani
Forse perché, noi, al nostro governo di sinistra ci speriamo; forse perché siamo
più maturi e convinti politicamente di chi vota a destra;
forse siamo meno clientelari e opportunisti: L’Espresso, non certo di destra, ha
fatto una inchiesta sulla Sanità, coinvolgendo negativamente
chi governa, sperando che intervenisse a raddrizzare le cose, anche a costo di
danneggiarlo politicamente. Ci si ricorda di analoga inizativa
di stampa di destra in precedente governo???
Io avrei messo qualche altro punto interrogativo (csf)
RIFERIMENTO 9/1/2007
REFEREDUM
da Barbara Melotti
Chiedo venia al colto pubblico se, una volta confessato che nessun richiamo
legalitario potrà mai costringermi a dire “gli” gnocchi e “gli” pneumatici (per
motivi eufonici a me assolutamente evidenti), cambio discorso. Ma a voi pare
normale che sulla modifica della legge elettorale quelli che, nell’opposizione,
non vogliono arrivare ad accordi con la maggioranza (vedi AN, Lega e anche, fra
un’ondeggiamento e l’altro del banana, i vari megafoni di FI), lo facciano non
dfendendo la legge, che è stata voluta in perfetta solitudine da loro, e non
secoli fa, ma ieri l’altro, ma chiamando a gran voce il referendum? E possibile
che nessuno, né fra i nostri né fra i loro, mai faccia alcun cenno a questo
fatto? Che una pretesa classe dirigente possa varare a dispetto dei santi (tutti
gli esperti ne avevano predetto i guasti) una legge elettorale che non regge
nemmeno 6 mesi e che nessuno glielo rinfacci? E che nessun giornalista,
raccogliendo questa o quella dichiarazione, mai riesca a infilare una domanda in
proposito, pretendendo poi anche una risposta? Possibile che noi, cosiddetto
popolo della sinistra, siamo qui a fare sacrosantemente le bucce ai nostri al
governo, mentre fra il popolo della destra nessuno si fa mai uno straccio di
domanda sui propri capi e capetti?
28. 8/1/2007
MAESTRI DI UNA VOLTA
da Vittorio Grondona - Bologna
Anch’io ricordo le maestre e i maestri delle elementari… Peccato che invece
della matita rosso-blu usavano mani pesanti che lasciavano il segno. Degno di
nota è il fatto che quando ricevevano i genitori per comunicazioni, per me si
presentava una zia che, a sentir lei, era convinta di prendersi amorevolmente
cura di me. Probabilmente perché non dovevo avere proprio una bella pagella,
appena si trovava davanti al docente se ne usciva ogni volta con la bella frase
che mi rimarrà impressa per tutta a vita: se il bambino ha bisogno di qualche
sberla, gliela dia pure… Brava zia, sette più… Ma, cara zia, – le dicevo dopo –
non importa che glielo ricordi, quello è dotato di una iniziativa pazzesca!...
Davvero altri tempi!
RIFERIMENTO 9/1/2007
LA ZIA DI VITTORIO GRONDONA /2
da Pier Franco Schiavone
Gentile Anna Laura, non venga a raccontare per piacere che è dannoso picchiare i
bambini, penso che se ci fosse la necessità di ricordarcelo saremmo messi male
davvero. Quanto alle sberle dei maestri di una volta, anche il mio aveva il
nulla osta dai miei genitori che però, ad onor del vero, non mi picchiavano mai,
a parte qualche ceffone ricevuto da mia madre ma non ricordo di aver mai pianto
per quelli. Una volta sola mio padre mi mollò un ceffone, avevo quattordici anni
e gli lanciai un tovagliolino perché non concordavo con quello che diceva. Sarà
strano ma quella sberla mi fece male solo perché costrinsi mio padre a darmela.
La risposta alla domanda retorica sul perché provo nostalgia per il mio manesco
maestro è che era il 1962 quando entrai a scuola, ero un bambino felice, avevo
solo sei anni e mia madre, mio padre, alcuni miei amici e il mio Signor Maestro,
erano vivi.
RIFERIMENTO 9/1/2007
LA ZIA DI VITTORIO GRONDONA
da Anna Laura Folena
Oggi, per fortuna, gli insegnanti non possono più picchiare gli allievi.
Purtroppo, però, ci sono ancora tanti familiari/famigliari che la pensano come
la zia di Vittorio Grondona. E giù sberle ai ragazzi, ché tanto «io ne ho prese
tante e guarda come sono venuto su bene». Bene? Certo, prendere a schiaffi
qualcuno è senza dubbio più semplice che ascoltarlo e ragionare insieme a lui. E
così, al posto di cercare di capire come mai un tredicenne ritiene che l’algebra
possa anche eventualmente essere interpretata come noiosa, conviene dargli una
ripassata di palmi di mano. Sicuramente utile per far amare le incognite x, y e
z. Ma, se poi i ragazzi sono aggressivi, è colpa dei Pokemon.
Di recente ho visto una nonna stampare una mano in faccia alla nipotina di tre
anni che aveva dato una pacca in testa ad un coetaneo. Mentre la schiaffeggiava,
la nonna le diceva: «Cattiva, non si danno le botte!».
RIFERIMENTO 8/1/2007
MAESTRI DI UNA VOLTA /2
da Pier Franco Schiavone
Ah, Grondona, che botta di nostalgia. Mi è tornato in mente il mio maestro delle
elementari (Comunista). Il maestro, anzi, il Signor Maestro, menava; non appena
in classe, la mattina, rifilava una sberla sul coppino a tutti, ci faceva
recitare una preghiera, poi ci faceva cantare una canzoncina risorgimentale (..E
tutti uniti in un sol patto, stretti intorno alla bandiera, griderem mattina e
sera: viva viva il tricolor..) e poi Bandiera Rossa, così accontentava
clericali, anticlericali e gratificava se stesso. Alla fine braccia conserte e
zitti. Quando non sapevamo a memoria la tabellina, giù spalmate sul palmo o sul
dorso della mano, a seconda della gravità (molto meglio tuttavia della saponetta
sulla crapa che ci rifilava il prete, detto Zorro, con le sue nocche nodose).
C’era in classe un bambino, si chiamava Ugo Spirito, che beccava calcioni
speciali nel fondo schiena (così tuo padre impara!), solo dopo molti anni ho
capito la ragione. Però, come mai un uomo così apparentemente violento, lo
ricordo con tanta nostalgia e gratitudine?
29. 6/1/2007
LA MIA ACCADEMIA DELLA CRUSCHETTA
da Vittorio Grondona - Bologna
Quand’ero ragazzo mi insegnavano che in una discussione era importante farsi
capire. Ne ho fatto tesoro. Quando leggo utilizzo all’occorrenza il Dizionario
Italiano Sabatini Coletti. Quando scrivo, invece, mi affido al Vocabolario della
lingua parlata in Italia di Carlo Salinari. Fanno eccezione le frasi citate in
latino che a me piacciono tanto, ma al Signor Oreste Tappi non sono per niente
gradite, soprattutto se mi sbaglio a scriverle. Quando parlo, infine, sono
disponibile a ripetermi pazientemente fino a quando non ho la certezza di essere
stato finalmente capito… Gradisco sempre le correzioni intelligenti di chi ne sa
di più di me…Purtroppo è molto difficile essere perfetti.
30. 4/1/2007
CSF – CHRISTIAN ROCCA
da Vittorio Grondona – Bologna
Ho maturato la sensazione che i due giornalisti siano grandi amici…
Diciamo che non ritengo Rocca un fesso... ( csf)
31. 2/1/2007
QUANDO ANCHE IL CERVELLO NON DIALOGA CON SE STESSO
da Vittorio Grondona - Bologna
Il cervello si divide sostanzialmente in due parti. Una apprende e l’altra usa
l’apprendimento. Quando il collegamento fra le due parti è guasto o di scarsa
qualità, potrebbe succedere che un grande intelligentone si diverta perfino a
fare le guerre.
32. 1/1/2007
STAZIONE TERMINI /2
da Vittorio Grondona – Bologna
Sono completamente d’accordo col signor Oreste Tappi. Non mi sembra davvero il caso di santificare per opportunità politiche anche la gloriosa stazione ferroviaria di Roma Termini. Ma si sa, quando il popolo è distratto gli si danno in pasto i cibi meno digeribili. Come del resto è avvenuto col costo dei giornali: dopo un lungo sciopero un bel 10% in più al momento passa quasi inosservato.
RIFERIMENTO 31/12/2006
STAZIONE TERMINI
da Oreste Tappi, Roma
La giunta Veltroni, con un colpo di mano durante lo sciopero dei giornali, ha
cambiato il nome della stazione centrale di Roma (Termini) intitolandola al papa
Giovanni Paolo II. Di questa rincorsa al voto cattolico non se ne può veramente
più; anche perché, oltre che opportunistica, è perdente.
27/2/2007
PERDENTE RADICALE
da Vittorio Grondona – Bologna
Io sono un terroristico perdente radicale. Trovo esageratamente negativo il
residuo del sociale: ormai è praticamente ridotto a poco più di niente.
RIFERIMENTO 27/2/2007
IL PERDENTE RADICALE
da Arianna Ciccone Perugia
Ho inviato a tutti i leader del centrosinistra l'articolo di Barbara Spinelli di
oggi. Così semmai gli fosse sfuggito. Io l'ho letto, l'ho condiviso, mi sono
sentita appagata da tanta chiarezza, lucidità, intelligenza. Siccome penso che
questa "armata brancaleone" abbia più bisogno di noi di queste letture, mi sono
permessa di dare un piccolo aiuto.
RIFERIMENTO 26/2/2007
IL PERDENTE RADICALE
di Barbara Spinelli - la Stampa -
25-02-2007
Per capire la natura dell’ultima crisi di governo bisogna probabilmente smettere
di usare questa parola: crisi. Crisi ha qualcosa di subitaneo e circoscritto:
l’atto d’irresponsabilità di due senatori della sinistra radicale avrebbe
precipitato un governo già di per sé litigioso, ma il caso di coscienza non si
estenderebbe oltre il perimetro della maggioranza. Il dizionario Devoto descrive
la crisi come «esacerbazione o insorgenza improvvisa di fenomeni morbosi
violenti, per lo più di breve durata». Crisi è anche un eufemismo: tutto il
tessuto intorno è sano, solo quel punto lì è strappo da rammendare.
Meglio dunque parlare di malattia, o di male italiano. È un male non legato a
una sola forza l’ideologismo di un’estrema sinistra che ha avuto la sciagurata
leggerezza di candidare irresponsabili al Parlamento ma è una patologia che
affligge la maggior parte dei politici e quasi tutta la classe dirigente (cioè
chiunque eserciti indirettamente responsabilità nella pòlis: attori economici,
intellettuali, giornalisti). I sintomi sono chiari: una perdita di memoria che
sconfina nell’amnesia, una profonda sottovalutazione del pericolo che si corre
quando s’occulta il passato, una mancanza continuativa di coscienza etica. Quel
che si è dimenticato è l’epoca che segna il nostro tempo: dieci anni dominati da
Berlusconi, caratterizzati da un rapporto arbitrario con la legge, una
monocrazia televisiva, una confusione sistematica tra interesse pubblico e
interesse privato. La minaccia che si sottovaluta è il ritorno di quell’esperienza.
La coscienza etica mancante è quel che impedisce di riconoscere in se stessi la
soggezione, radicata e quindi malata, alla forza di Berlusconi. Quest’ultimo
continua a determinare il nostro modo di giudicare la politica, di
semplificarla, di sprezzarla. In realtà sono nove mesi che gran parte della
classe dirigente guarda al governo Prodi attraverso le lenti falsificatrici di
Silvio Berlusconi.
Se la crisi sembra al momento superata, se i partiti dell’Unione hanno deciso di
non farsi più la guerra e di provare un’intesa rispettosa della guida di Prodi,
è perché tali mali sono stati intuiti. Come spesso accade, la paura può esser
consigliera cattiva ma anche ottima, e la paura di riconsegnare per la terza
volta l’Italia a Berlusconi ha dato forza e nuovo senso della realtà alla
coalizione. La paura può servire anche ad aprire salutari casi di coscienza,
nella sinistra radicale ma non solo: nella maggioranza, nell’opposizione, e in
chiunque osservi e commenti la politica nazionale. È come se per tutti un gioco
finisse, distruttivo-autodistruttivo, e il caso di coscienza consiste nel
guardare in faccia quella soggezione verso Berlusconi. Sono mesi che quest’ultimo
proclama illegittimo il governo ed è un giudizio che inconsapevolmente è
interiorizzato da molti. L’intimidazione è enorme e produce malattie che
scombinano le menti: le più svariate menzogne vengono prese per vere, i
riconteggi dei voti d’aprile vengono accettati creando precedenti gravi, il
tentativo di conciliare la sinistra radicale con la responsabilità è giudicato
in anticipo inane e in genere passa l’idea che un governo vada giudicato
sull’istante, all’ombra del prossimo voto locale, non sull’arco di qualche anno
almeno di legislatura.
È una strana sindrome, che fa pensare al perdente
radicale descritto da Enzensberger. Nel perdente radicale, osserva lo scrittore
citando il filosofo Odo Marquard, «la delusione aumenta con ogni progresso,
perché dove i progressi civili sono effettivamente vincenti ed eliminano
effettivamente i mali, raramente suscitano entusiasmo: diventano ovvii, e
l’attenzione allora si concentra sui mali che restano. Vige insomma la legge
della crescente incidenza del rimanente. Quanto più negativo scompare dalla
realtà, tanto più irritante diventa il negativo residuale, proprio perché
diminuisce» (Enzensberger, Il perdente radicale, Einaudi). Il terroristico
perdente radicale è scontento di qualsiasi presente. L’antipolitico
spregio della politica, ereditato dal decennio berlusconiano, ha radici che
sopravvivono. Sono tante le menzogne di Berlusconi, e tutte mirano a far
apparire Prodi illegittimo. Ha cominciato fin dall’inizio della legislatura e in
questi giorni ha moltiplicato gli attacchi di questo genere senza che nessuno
l’obbligasse a tener conto della legalità oltre che della sua idea di
legittimità extralegale. Poi con Alleanza Nazionale e altri partiti ha ripetuto
che i senatori a vita non possono sostenere la maggioranza senza perdere dignità
morale e anche in tal caso pochi hanno obiettato. Anche questa è soggezione e
sta a indicare come l’Italia, contro le speranze di Montanelli, non sia ancora
vaccinata.
Perché l’intimidazione funziona in pieno, come se Berlusconi fosse ancora al
potere pur non essendo più al governo. Come agli inizi della sua carriera
politica, è il controllo sociale che continua a latitare, e questo gli permette
di mentire impunemente. Chi urla contro i senatori a vita mentre vanno a votare
usa una violenza spaurente non molto diversa dai manganelli. Chi li denuncia
farebbe bene a ricordare la lettera che Cossiga, irritato per le accuse
d’immoralità rivolte ai senatori a vita nel maggio 2006, quando Prodi ebbe la
fiducia, scrisse a Berlusconi. Puntigliosamente, Cossiga ricorda il giorno in
cui quest’ultimo ottenne la fiducia dei senatori, il 18 maggio ’94: «Fui
autorevolmente incaricato (...) di “organizzargliene” una (di fiducia)! I
senatori erano trecentoventisei, di cui undici erano senatori a vita, presenti
in Aula furono trecentoquindici e trecentoquattordici i votanti;
centocinquantotto voti era la maggioranza richiesta. Votarono sì
centocinquantanove senatori, centocinquantatré furono i contrari e due gli
astenuti, che al Senato valgono per voto contrario. Il governo Berlusconi
ottenne la fiducia per un solo voto, a garantirla tre senatori a vita: Giovanni
Agnelli, Francesco Cossiga e Giovanni Leone. Nessuna accusa di immoralità ci fu
rivolta allora né dalla sinistra né da te!». Ma non solo chi denuncia dovrebbe
ricordare. È responsabile anche chi lascia dire stupidaggini (telegiornali,
quotidiani, politici) senza subito ricordare agli italiani i fatti del passato.
Adesso che si tenta una ripresa del governo Prodi sarà utile riconoscere il
persistere di questa sindrome, di intimidazione e soggezione: consegnare per la
terza volta l’Italia a Berlusconi è un’opzione che deve sparire. Questo vuol
dire far politiche riformiste e una politica estera coerente con gli impegni
internazionali ma anche eliminare il triplice male dell’amnesia, della
sottovalutazione dei pericoli, della menomata coscienza etica.
Significa smettere di fare favori personali a Berlusconi e dunque approvare al
più presto una legge sul conflitto d’interessi, senza ripetere il gravissimo
peccato d’omissione della sinistra nel 1996-2001. Rinviarla per l’ennesima volta
sarebbe non un errore, ma un crimine. Significa non lasciar passare le menzogne
sui senatori a vita. Significa, per personalità che tengono all’etica come Pier
Ferdinando Casini, sottoporre a esame i propri comportamenti durante il governo
Berlusconi e ammettere, come fa oggi Follini, che governare con Calderoli non è
meno peggio che governare con Diliberto. Significa votare con questo governo, se
la politica estera di D’Alema rompe con le scelte berlusconiane in nome d’una
continuità con De Gasperi-Andreotti. Votando contro, Andreotti ha non solo
votato contro se stesso. Ha fatto politichetta anziché politica.
Ha scritto Eugenio Scalfari nei mesi scorsi che l’Italia è come uno specchio
rotto: ognuno crede di scorgere nel frammento il tutto, e non vede in realtà che
se stesso. Non sarà male che questa tentazione finisca, e ben venga
l’autorevolezza rivendicata da Prodi. Forse i punti 11 e 12 del suo piano sono i
più essenziali, riguardando proprio questo: il suo portavoce sarà portavoce non
solo del premier ma del governo, e in caso di contrasto nella maggioranza sarà
Prodi a decidere. Lo stesso Scalfari aveva consigliato quest’autorevolezza,
quando chiese al premier di esercitare una dittatura di salute pubblica. Questo
gli darà forza nell’Unione, verso gli oppositori, e non per ultimo nei rapporti
con chi nella Chiesa vorrebbe far politica al posto dei governi sui «temi
sensibili».
Il nome scabroso di dittatura è stato dato perché s’adatta allo speciale dramma
di Prodi. La sua è una sorta di Grande Coalizione escogitata per uscire dal
berlusconismo, che non è stato una dittatura ma un’anomala monocrazia. È una
coalizione che s’apparenta al Cln, il Comitato di Liberazione Nazionale formato
tra le forze più diverse per ricostruire una legalità dopo il ’43. Se oggi
Berlusconi è ancora così potente (influenzando telegiornali, giornali, politici)
vuol dire che non ne siamo usciti. Che da questa malattia urge guarire, ciascuno
facendo un esame di coscienza. Cercando di capire cosa stiamo dimenticando,
quale pericolo stiamo sottovalutando, quel che dobbiamo fare per rimettere un
po’ di morale e verità nella politica.
27/2/2007
GOVERNI IDEALI O IDEALI DI GOVERNI?
da Vittorio Grondona - Bologna
Il meglio dell’amministrazione pubblica degli ultimi venti
anni visto da CSF è davvero sconvolgente. Sarebbe gradito in proposito un
approfondimento. Io penso invece che politicamente siano stati nove mesi
disastrosi che sinceramente non mi sarei mai aspettato specialmente dopo
l’esperienza negativa della precedente legislatura 1996/2001. Non mi dilungo
troppo, perciò passo subito ad una banalissima considerazione. Vinto per il
rotto della cuffia il duello con il Cavaliere, Prodi e tutta la sua aggregazione
di riciclati politici, dovevano rendersi conto di avere una maggioranza legata
ad un filo debolissimo, perciò le principali cose da farsi subito erano quella
di ampliare il consenso popolare e di cambiare alcune leggi ignobili del Governo
Berlusconi. Non l’hanno fatto. Anzi hanno fatto il contrario, tartassando in
concreto, forse involontariamente (?), proprio quelli che non arrivano alla fine
del mese. La governabilità garantita dall’osservanza obbligatoria di dodici
comandamenti politici non è certo il massimo della democrazia.
RIFERIMENTO 25/2/2007
LA FABBRICA DELLE PERSONE/2
da Giovanna Rosa, Milano
L'avevo pure letto quel mattone da 281 pagine e devo ammettere che non era
neanche malaccio. E' il film che ci hanno ricavato che è risultato proprio
inguardabile. E pensare che stavo per fare la recensione da mandare su blogbook.
A questo punto mi toccherà copiare e incollare il testo del bigino, tanto sono
solo 12 punticini.
Va bene, diciamolo. Questo pezzo di governo Prodi non mi ha fatto godere
intensamente, ma è pur sempre il meglio che è stato
espresso in Italia come amministrazione pubblica negli ultimi venti anni.
Non mi unisco quindi al coro dei suoi denigratori. Viva Prodi e abbasso
Andreotti con quella piccola banda che lo ha affossato. Compreso D'Alema che non
la racconta giusta. (csf)
RIFERIMENTO 25/2/2007
LA FABBRICA DELLE PERSONE
da Primo Casalini, Monza
Giovanna Rosa ha ragione, nel suo post Nostradamus: 281 giorni, 281 pagine del
programma. Tempo perso, sfido trovare qualcuno che l'abbia letto, se lo si
trova, richiedere subito l'intervento di Guasto. Bisogna fabbricare le persone,
altroché i programmi. In rete c'è di tutto, compresi i cimiteri, che sono i siti
dei partiti politici: una bellissima lapide, l'home page (basta spendere qualche
soldo) e dietro il fiore secco di qualche copia/incolla, le lacrime finte della
vedova consolabilissima, le visite una volta all'anno, che a non parlare di csf,
nel blog più sfigato c'è una mossa maggiore. E Dacia Valent fa bene, a mettere
il link al sito (?) dell'Unione: dietro la lapide, il nulla. Intanto, a Monza,
l'Università Popolare Monzese ha più di mille iscritti che si aggirano per il
mondo, studiano le lingue, vanno per mostre, chiamano Cacciari e Galimberti a
raccontarcela ma di questo ai nostri programmisti, che persone non sono, non
frega nulla. Le persone esistono, basta lasciarle respirare.
24/2/2007
NON BUTTIAMOCI GIU’
da Vittorio Grondona – Bologna
E’ mica la fine del mondo… Devo dire che prima o poi me l’aspettavo. Ho
criticato più volte l’operato di questa sinistra tuttofare. Dentro di me speravo
che impiegasse il suo tempo a cambiare le leggi inique che la destra ci aveva
spudoratamente propinato. Purtroppo così non ha fatto. Ha concentrato un casino
di tempo sulle coppie di fatto e su altre cavolate che interessano solo la
grande distribuzione ed altri pochi intimi. Nel contempo ha tartassato proprio
chi più aveva bisogno di aiuto perdendo di conseguenza numerosi preziosi
consensi. Ora, infine, da povera sempliciotta è riuscita a perdere, spero solo
momentaneamente, anche il governo su una mozione di politica estera guarda caso
davvero da manuale. Complimenti a D’Alema… Certo che il centro-sinistra è di
coccio. Prima o poi imparerà la lezione? Forse con altra gente… (...)
22/2/2007
SENZA PAROLE
da Vittorio Grondona – Bologna
Franco Turigliatto, senatore di Rifondazione Comunista e Fernando Rossi,
senatore della lista dei Verdi-Comunisti italiani, non hanno votato
la mozione sul
discorso di D'Alema. I senatori a vita Andreotti, Pininfarina e Cossiga hanno
votato no. Di Gregorio, senatore originario della lista Di Pietro ha votato
solidale con la destra. Il governo si è così dimesso. Anche col voto favorevole
dei due senatori del centro sinistra che si sono astenuti, la mozione non
sarebbe comunque passata. Non so che dire, sono rimasto senza parole.
21/2/2007
CHIESE VUOTE E SCORPIONI
da Vittorio Grondona – Bologna
Le Chiese sono vuote perché avidi maggiordomi in terra descrivono il Padrone di
Casa crudele, vendicativo e perfino condizionato al perdono dal preventivo
umiliante passaggio del fedele sotto il loro tremendo cordone integralista.
Sotto questo aspetto lo fanno passare molto più vendicativo anche dei nati sotto
il segno dello Scorpione secondo l’esperienza del signor Antonio Leonfonte. A
proposito, signor Leonfonte sia prudente quando riuscirà finalmente a rivedere
Coggiatti: se le proporzioni si fossero mantenute nel tempo, Coggiati potrebbe
essere tentato a menare per primo…
RIFERIMENTO 21/2/2007
INTANTO LE CHIESE SONO VUOTE
da Pino Granata
Sono un po' sorpreso dal fatto che le gerarchie ecclesiastiche si preoccupino
così tanto dei Pacs o Dico che dir si voglia. I sondaggi dicono che le chiese
sono vuote e che sempre meno sono le persone che sentono il bisogno di
accostarsi alla chiesa cattolica. Mi pare che Henry-Levy abbia scritto
recentemente un saggio per sottolineare come la chiesa abbia sempre meno fedeli
e che le persone che si recano in chiesa per la messa domenicale siano meno del
5%. Ecco questa dovrebbe essere una fonte di preoccupazione della Chiesa e non
preoccuparsi di cose che ormai hanno uno svolgimento inarrestabile e non saranno
certo Mastella e Casini a cambiare il corso delle cose. Io ormai mi reputo un
agnostico, ma non dimentico come la frequentazione dell'oratorio abbia
influenzato in modo determinate e positivo la mia educazione sociopolitica.
RIFERIMENTO 21/2/2007
SCORPIONI
da Antonio Leonforte, Roma
Sugli scorpioni, questo astrologo senza peli sulla lingua ha omesso il difetto
forse più importante, cioè il fatto che sono vendicativi anche a distanza di
anni, perché hanno una memoria di ferro rispetto a qualsiasi torto subito. Io
personalmente, ad esempio, sogno ancora periodicamente di mollare uno sganassone
a tale Coggiatti, compagno di banco delle elementari alto il doppio di me. Che
sarebbe anche normale se non fosse che ormai ho quarantuno anni e che non vedo
il tipo da trenta. La scena è quasi sempre la stessa: io entro in classe, mi
avvicino a Coggiatti e patapanf, gli mollo lo sganassone. Poi mi riprendo. Per
il resto tutto bene.
20/2/2007
INFORMAZIONE PERSONALIZZATA
da Vittorio Grondona - Bologna
E va bene. Prendo atto che la TAV dell’antieconomico tunnel interessa solo agli
abitanti della Val di Susa; che i salatissimi ticket sanitari interessano solo
ai poveretti che hanno la sventura di ammalarsi; che l’Alitalia sia stata
ridotta sul lastrico, all’evidente scopo politico di abbatterne il costo di
vendita ai privati, interessa solo ai suoi dipendenti; che i treni da Trapani a
Modica impieghino quasi 12 ore interessa solo ai giornalisti che per dimostrare
sarcasticamente la lentezza delle ferrovie hanno scelto per la loro inchiesta su
Repubblica proprio una tratta dove per raggiungere la destinazione bisogna
cambiare 4 volte , Palermo, Aragona Caldare, Canicattì, Gela, con oltre 4 ore e
mezza totali di attesa fra un cambio e l’altro; che i pendolari si lamentino dei
ritardi sistematici interessa solo agli sfigati che per andare a lavorare sono
costretti a prendere treni mal controllati dalle amministrazioni locali che si
lamentano solo dei costi e non della loro mala gestione dei quattrini dei
contribuente… In pratica la verità è che ognuno si interessa solo delle cose che
lo riguardano personalmente. (...)
15/2/2007
I MASCHI NON TACCIONO
da Vittorio Grondona . Bologna
Gentile signora Isabella Guarini, il parere di chi per sua fortuna non si è mai
trovato in situazioni difficili come quella di decidere per un aborto, maschio o
femmina, favorevoli o contrari che siano, vale meno di nulla. Quello che conta è
avere assicurata la libera e responsabile scelta individuale. Molti dicono io
non lo farei mai e poi un brutto giorno si trovano nella spiacevole circostanza
di decidere il contrario. Io penso che nella vita di oggi, dove vengono esaltati
in modo esagerato i sentimenti e le aspirazioni di chiunque, sia diventato molto
difficile accettare un ruolo che intacchi anche solo minimamente la qualità
della nostra vita o le nostre segrete speranze. Una volta quando il futuro, per
quanto incerto fosse, spaventava molto meno di oggi e quando anche i più poveri
erano avvezzi ad accettare il loro destino, si ricorreva alla pratica
clandestina quasi esclusivamente per sfuggire alle chiacchiere maligne del
prossimo o alle ira del padre padrone. I figli all’interno della famiglia erano
bene accetti quasi sempre. Ora siamo tutti più fragili… Formigoni per esempio è
così fragile che, pur di restare appiccicato allo scranno politico gestito
prepotentemente dal Vaticano, farebbe seppellire per legge anche tutti gli
spermatozoi che non ce l’hanno fatta a fecondare l’ovulo.
RIFERIMENTO 15/2/2007
I FUNERALI DI QUELLI CHE NON SONO NATI/2
da Isabella Guarini
Cara Antonella, nel mio post non ho messo in discussione l’aborto, anche se
personalmente sono contraria. Ho semplicemente chiesto di conoscere
un’alternativa alla sepoltura. Vi sono anche aborti naturali. Comunque, i maschi
tacciono sull’argomento.
RIFERIMENTO 14/2/2007
FUNERALE DI UN ABORTO
da Antonella Giuntoli, Lucca
Isabella e Silvia care, il mio di pensiero vi suonerà davvero mostruoso. Quando
sono passata per l’aborto, anch’io ho lasciato fare al medico e poiché si
trattava di una gravidanza davvero fortuita non sono passata neppure per la pena
profonda. Ebbene si. Far nascere un individuo è la più grande assunzione di
responsabilità che una donna comune possa compiere, farlo nel caso di un
concepimento inopinato e con un patner occasionale mi sembrava davvero un
comportamento da delinquenti, in specie considerato che non vivevo (e non vivo)
in condizioni agiate. Funerale? Formigoni non ha proprio nulla di meglio da
inventare per dimostrare che c’è e fa qualcosa? Riguardo alle bestie di casa mi
è purtroppo (qui si con pena infinita, si trattava di esseri viventi che avevano
fatto parte della mia vita affettiva) capitato due volte e mi potrebbe
ricapitare di far fare al veterinario. Senza tombe né lapidi anch’io.
RIFERIMENTO 16/2/2007
CAPPE D’ORO CON SOTTO PIOMBO
da Primo Casalini, Monza
Grondona ha fatto benissimo a scrivere riguardo all’aborto, io stavo per farlo
ma sentivo la fatica, e mi suonavano dentro parole false a pensarle e a
scriverle. Condivido ciò che dice Grondona, con qualche aggiunta. Giuntoli,
Guarini, Palombi hanno fatto benissimo a portare qui un tale problema: i post
sono roba, ma le persone sono persone, serve eccome che entrino a piedi uniti.
Altrimenti, si cadrebbe nelle zuffe - che il primo che tace è quello che ha
ragione - o negli sfoghi lungagnoni forieri di sbadigli. Benvenute siano pure
madri, mogli e figlie, che stanno entrando pure loro (a quando le amanti?). E il
parapendio di Leonforte, i rettilinei di csf, la depressione (finita!) di
Casalini: tutto detto con lucidità, non per debolezza. Il confine fra detto e
non detto ha da esserci, ma a volte siamo troppo cautelosi, cadendo nel meta- e
negli -ismi. Vengo a Formigoni and company: è invasione di campo peggio del
giornalista nel confessionale, invasione fatta scientemente per far star male
chi già sta male. Tale quale come col divorzio, che ci vogliono tre anni: hai
voluto divorziare? Stai punito! Come se uno/una si divertisse a divorziare o ad
abortire. Dante, quelli della compagnia di giro della Regione Lombardia, li
avrebbe destinati al girone degli ipocriti: cappe d’oro con sotto piombo.
15/2/2007
DI-CO, ABORTO, MATRIMONIO E TUTTO IL RESTO
da Vittorio Grondona – Bologna
Alcuni giorni fa ho sentito uno scrittore, di cui purtroppo non sono riuscito ad
afferrarne il nome, che classificava nel modo seguente le tipologie dei
cattolici (cito a memoria). 1) C’è il cattolico liberale che pratica secondo le
sue idee la religione, ma lascia la libertà agli altri di fare altrettanto; 2)
c’è il cattolico integralista ligio ai suoi doveri religiosi che pretende che
anche tutti gli altri siano obbligatoriamente cattolici ligi come lui; 3) c’è
infine il cattolico libertino che non segue per niente le regole religiose, ma
nello stesso tempo pretende che le seguano per forza tutti gli altri. Sarebbe
divertente, ed anche utile da tenere presente alle prossime elezioni, dividere
nelle tre liste i nostri attuali politici.
12/2/2007
LA DEA GOOGLE DA’ I NUMERI
da Vittorio Grondona - Bologna
Sto facendo il lavoro certosino di estrarre uno alla volta i miei interventi sul
Blog. Tanto per dare un’idea dell’inaffidabilità delle veloci ricerche, sono
arrivato a contare 250 post solo per il periodo dal 2001 a metà novembre 2003.
Mancano ancora tre anni… Oggi ho interrogato la dea (bendata?) secondo le
precise indicazioni di Casalini, che ringrazio della cortese risposta. Ho notato
che le quotazioni scendono ad ogni richiesta anche se effettuata una di seguito
dell’altra. Il lavoro che sto facendo è faticoso, ma lo consiglio a tutti gli
amici del Blog. E’ incredibile come siamo stati veggenti nelle varie analisi dei
fatti che tutti insieme abbiamo commentato. Si parla anche di Alitalia. In
questi giorni si sta verificando appunto quanto abbiamo previsto per la nostra
linea di bandiera: è stata screditata al massimo al fine palese di svalutarne il
vero valore e riuscire quindi a regalarla per una manciata di euro ai soliti
avidi imprenditori privati. Proprio come è successo con le Ferrovie dello Stato:
ora florida (sic) S.P.A. che come è noto, da efficiente società privata, rende
finalmente felici tutti i suoi clienti, pendolari compresi, e gode di una
gestione economica di primo ordine.
RIFERIMENTO 12/2/2007
PUDICIZIE DELLA DEA GOOGLE
da Primo Casalini, Monza
Caro Grondona, c’est facile. Guarda sulla sinistra di questa pagina e scorri un
po’: trovi Google, essa dea. Scrivi grondona e scegli blog, non web. La ricerca
produrrà il numero dei congressi - vogliamo chiamarli così? - qui verificatisi.
Solo che la dea Google ogni tanto si fa pudica: le tue 223 volte di ieri, oggi
sono 164 - tieni conto che oggi csf fa 165, lotta fra giganti. La dea è anche
desiosa di novità: appena un lukratore compare, non lo/la perdona, trascurando
noi, fruitori troppo abituali delle sue grazie. Che farci? Sono fatte così,
certe dee, e non solo loro. In questi casi, l’unica è rinchiudersi in una torre
d’avorio di silenzio sdegnato. Appena torni, zac, ti salta al collo
bramosissima. Provare per credere.
11/2/2007
IL DUELLO
da Vittorio Grondona – Bologna
E così il duello è iniziato. Pareri diversi o diverse interpretazione del
pensiero degli altri? Caro Ceratti mi sembra comodo contestare Freda
semplicemente perché è d’accordo con certe linee di pensiero: Lui almeno cerca
di dirci perché è d’accordo. Lei perché non lo fa?. Ci dica qual è il suo
pensiero e come è arrivato a ritenere giuste le sue convinzioni. Non sono
curioso, ma mi interessano molto i pareri argomentati degli altri, specialmente
quando sono diversi dai miei. Spesso mi aprono gli occhi su cose importanti che
in precedenza non avevo avuto l’intelligenza di valutarli tali da solo. Per
esempio per me antisemitismo significa non essere d’accordo per dirne una sulle
aspirazioni del popolo ebraico di insediamenti coatti sul territorio
palestinese. Non centra niente quindi la religione e tanto meno la ventilata
razza. Negazionismo infine è un termine irreale. Si può negare solo una cosa
astratta, non un fatto provato. Addolcire la pillola su un fatto ovvero
esaltarlo ad arte negativamente significa solo commettere un falso per meri
interessi di parte.
RIFERIMENTO 11/2/2007
CHE IL DIBATTITO INIZI
da Gianluca Freda
Caro Ceratti, beati voi milanesi che avete librerie così fornite. Qui in Italia
centrale il testo è introvabile e questo nonostante abbia avuto una ristampa nel
2004. Non è un caso che - come avrà notato - l’edizione elettronica che ho
citato giustifichi la violazione del copyright proprio invocando la rarità del
testo. Comunque, che ne direbbe di parlare di contenuti? Dice Finkelstein in
un’intervista: “In genere, il negazionismo è un fenomeno estremamente marginale,
gonfiato dall’industria dell’Olocausto per giustificare la propria esistenza”.
Non potrei essere più d’accordo. “Antisemita” e “negazionista” sono solo due
insulti standard, senza argomenti alle spalle, a cui si ricorre per troncare sul
nascere ogni discussione sull’argomento. Non è un caso, caro Ceratti, che lei li
adoperi spesso, che parli di librerie invece che di contenuti, che invochi - sul
mio blog - il diritto dei soli ebrei a trattare questi argomenti. Tutte scuse.
Le dispiacerebbe, ora che il libro lo ha letto, dare inizio alla discussione?
Caro Gianluca, Ceratti però poneva anche un altro problema. Com’è che non
trovando il libro in libreria hai subito pensato a un complotto? (csf)
RIFERIMENTO 11/2/2007
ATTACCO FRONTALE
da Alessandro Ceratti
Mancandomi un po’ la presenza di un contradditorio sono andato vedere il blog
del nostro Freda. L’avessi mai fatto! Il processo di involuzione che Freda sta
avendo lontano da noi è ormai a uno stadio estremamente avanzato. Il suo blog è
ormai paranoicamente monopolizzato da bassa propaganda antisemita. Mi esprimo in
questi termini così duri perché io sono piuttosto tollerante verso idee diverse
dalle mie ma punto o poco tollerante nei confronti delle patenti falsità. Nel
suo blog si trova scritto: “l’ immagine qui sotto riproduce la copertina del
libro “L’industria dell’Olocausto”, opera dello studioso ebreo-americano Norman
G. Finkelstein. Il libro è stato pubblicato in Italia da Rizzoli nel 2002 e poi
frettolosamente ritirato dal mercato, per motivi che non è difficile immaginare.
Oggi è un testo introvabile. Per fortuna qualcuno si è preso la briga di
pubblicarne sul web una versione elettronica, che può essere letta
QUI.” Ebbene,
oggi sono andato in centro a Milano e nella prima libreria in cui sono entrato
(Cortina) ho trovato l’introvabile testo in edizione economica, euro 8.50. Che
sarà mai! Si è sbagliato! No, signori. Non si fanno questi sbagli. In quella
frasetta che vi ho riportato c’è dentro un mondo. Un mondo terribile.
11/2/2007
NUMERI UN TANTO AL CHILO
da Vittorio Grondona - Bologna
Mi piacerebbe sapere da Primo Casalini come si fa per trovare tutti quei numeri.
RIFERIMENTO 10/2/2007
LE DUECENTOVENTITRE VOLTE DI GRONDONA
da Primo Casalini, Monza
Hai ragione, Ceratti! Avevo dei dubbi, sono andato in Google con “Cesano Maderno”
+ “Ceratti”, e ti ho trovato, si vede che ti piace andare in giro, se te ne
stessi arroccato in Cusano Milanino non insorgerebbero equivoci. Però Google è
una dea assai potente, non so se fenicia, azteca o tamil, comunque eroticissima
e linguacciuta: va con tutti - e tutte - poi lo racconta. Le mie 64 volte qui
nel blog con essa dea speravo non uscissero, un amorazzo vivace, tutto qui,
c’est fini. Però Grondona l’ha fatto 223 volte, e invido lo denunzio. C’è di
peggio, provare per credere a indagare con “schiavone”+”ceratti”: Google, la
baldraccona, racconta di 78 volte. Ma quando ho constatato le 17 volte di “muin
masri”+”granata”+ “beretta” ho detto basta. Certe cose è bene saperle -
Selvaggia Lucarelli 481.000 volte nel Google totale - ma altre no, tipo le
nostre lobbatrici, non vedo, non sento, non parlo.
9/2/2007
I MINISTRI BALLANO PER IL PIACERE DEL POPOLO
da Vittorio Grondona - Bologna
Ed io chissà che mi credevo. La Ministro Melandri balla da Briatore. Beh?...
Alla sua età penso che faccia bene a divertirsi ogni tanto. Al giorno d’oggi
poi. In Kenya ci va pure della gente a stipendio fisso medio alto per passare
l’ultimo dell’anno. Spero solo che il ricco Briatore l’abbia invitata gratis.
Con i prezzi che pratica nelle sue balere di lusso sfrenato e di triste
divertimento mascherato, sarebbe davvero un gran peccato che un nostro ministro
buttasse parte dell’esagerato stipendio che si concede, prelevandolo per legge
direttamente dalle tasche dei contribuenti, nelle costose coppe di champagne
della borghesia nullafacente che vive di rendita e dei VIP strapagati solo per
la loro sciatta produzione di immagine parlante. Negare di aver partecipato ad
un ballo mi sembra tutto sommato un peccatuccio veniale. In Parlamento i
politici si dividono in destra e sinistra e alcuni di loro fingono perfino di
incavolarsi. Fuori sono tutti uguali: si riuniscono in pieno accordo dove si
mangia, si beve, si balla e si chia…cchera. (...)
6/2/2007
LIBRUCCIO
da Vittorio Grondona – Bologna
Arduo compito davvero. Sto tentando di racimolare i miei post, ma l’impresa mi
sembra abbastanza lunga ed impegnativa. Come titolo suggerirei: Blog-Blob. Come
sottotitolo aggiungerei: L’arte di esprimere le proprie idee liberamente senza
recare danno agli altri.
RIFERIMENTO 5/2/2007
LIBRUCCIO: ISTRUZIONI
da Primo Casalini
Purtroppo quello che ha detto Claudio riguardo Google non funziona, nel senso
che Google permette di ritrovare solo una piccola minoranza di post, qualche
decina al massimo: ho fatto la prova su di me, su Granata e su Grondona, e ne ho
avuto conferma. Perché poi Google si comporti così, vallo a sapere! In sostanza,
se volete riguardare tutti i vostri post, dovete far scorrere l’archivio storico
del blog, come ho fatto io per crearmi il mio file, e ci vuole qualche serata,
magari ascoltando della buona musica. Poi c’è il problema della data, che non
compare sul singolo post, ma che si rintraccia in archivio, e la si trova in
rosso giorno per giorno. Tutto dipende dal fatto che i singoli post non sono
indirizzati, come succede invece, e bene, nel BlogBook. Conclusione: credo
proprio di aver fatto bene, a costruirmi il mio file: è comodissimo averlo a
disposizione, e non solo per il libruccio.
RIFERIMENTO 5/2/2007
LIBRUCCIO: COME PARTECIPARE
Ecco cosa dovete fare per partecipare al libruccio.
Mi pare risponda a tutte le domande fin qui sollevate e a tutte le esigenze. Le
regole possono sembrare tante, ma sono facili da seguire e necessarie. Questo
blog ha quasi raggiunto i 25000 post: impossibile per chiunque leggere tutto e
scegliere. Occorre che ognuno faccia la sua parte. Quanto al come ritrovare i
vostri post (tutti, anche quelli di quando eravamo sbellifioretti.com)
leggete qui.
1. Ognuno segnali solamente i PROPRI post;
2. non scegliete la via più facile, segnalando solo quelli più recenti:
rileggetevi dall’inizio e scegliete quelli che ritenete veramente migliori;
3. fra i post scelti per qualità intrinseca, poi, privilegiate i post che
contestualizzano momenti ed eventi particolari. Fatelo: o lo fate voi, o lo farò
io;
4. i post devono contenere titolo originale, corpo E GIORNO DI PUBBLICAZIONE SUL
BLOG;
5. non devono essere più lunghi di 500 battute: se il post che vi piace è più
lungo, riducetelo senza snaturarlo o “riscriverlo”. La tentazione di
“correggere” a distanza di tempo sarà forte, ma resistete: i post troppo lunghi,
ma anche quelli troppo rimaneggiati, non saranno presi in considerazione;
6. non segnalate post inerenti a polemiche interne al blog, con particolare,
tassativo, riguardo a quelli che chiamano in causa altri lobbisti;
7. la scelta finale, in ogni caso, resta a mio esclusivo e insindacabile
giudizio;
8. la segnalazione va fatta via email ESCLUSIVAMENTE a questo indirizzo:
libruccio@gmail.com;
9. i post non devono essere inseriti direttamente nella mail, devono invece
essere contenuti in un allegato in formato .doc (MS Word, ma anche con Open
Office potete ottenerlo), oppure in formato .txt;
10. i file devono arrivare entro la fine di febbraio;
11. oltre all’allegato coi post, la mail deve contenere una prima esplicita
autorizzazione alla pubblicazione dei testi nel libro e anche del proprio nome e
cognome;
12. sono assolutamente esclusi i post pubblicati sotto pseudonimo, a meno che
non ne sia disvelata (comprovandola) la paternità nel libro. Prima della
pubblicazione, sarà richiesta per i post prescelti una formale liberatoria
scritta da far pervenire via posta ordinaria, corredata dalla documentazione
necessaria.
6/2/2007
EDITTI VATICANI
da Vittorio Grondona – Bologna
L’Osservatore Romano auspica per Pippo Paudo un anno sabbatico durante il quale
potrà leggersi con attenzione tutti i discorsi del Papa. Anche lui, però…
Criticare il Papa? Che sfrontato!... Stiamo ora a vedere come si comporterà la
laica RAI. Riuscirà a mettere i mutandoni anche al Pippo nazionale?
2/2/2007
COMMENTI IN BLOGBOOK /2
da Vittorio Grondona - Bologna
Caro CSF, questa volta mi tocca imitare il Cavaliere. Purtroppo infatti sono
stato frainteso. Sfido chiunque abbia utilizzato un programma software o si sia
iscritto in qualche sito erogatore di servizi gratuiti a giurare di avere
preventivamente letto e compreso tutte le norme scritte nel lunghissimo lenzuolo
di apertura che devono essere obbligatoriamente accettate per potere utilizzare
il programma od essere ammessi all’iscrizione nel sito. Le regole sono
necessarie, ma dovrebbero essere poche e soprattutto chiare. E non solo nel
campo informatico. Questo è il concetto generale che fra le righe mi ero illuso
di avere espresso.
RIFERIMENTO 26/1/2007
COME INSERIRE I COMMENTI?
da Anna Laura Folena
Scusate l’ignoranza informatica.
Ho tentato di mandare i miei saluti alla moglie di Primo Casalini (come me
affezionata a L’amore ai tempi del colera), ma non riesco ad inserire i commenti
nel blogbook. Mi si chiede nome utente e password specificando che posso
utilizzare il mio account Google o quello Bloggher. Devo registrarmi da qualche
parte, evidentemente. Dove? Grazie.
Si può accedere ai commenti solo se registrati perchè i commenti anonimi
invitano ad indesiderabile spam di tutti i tipi. Tuttavia se avete un account di
Blogger (per un blog) e/o un account di Gmail (per la posta) e/o un account di
Google (se, per esempio , avete personalizzato la vostra Home Page di Google
l’avete sicuramente) potete usare uno qualsiasi di questi. Altrimenti dovete
crearvi un nuovo account di
Google da qui. Provvedo immediatamente ad inserire le
istruzioni anche sul sito.
RIFERIMENTO 19/3/2007
BLOGBOOK DIVENTA COLLETTIVO
Richiede sempre più tempo gestire il blog. Per
questo si è deciso che i lobbisti sono abbastanza bravi per fare da soli tutto
ciò che riguarda il BlogBook. Da subito quindi si potranno inserire i propri
post e i propri commenti in automatico, senza passare dal centro.
Mi raccomando però. Qui si controlla. Qualsiasi linguaggio non appropriato
causerà l'eliminazione immediata. E il non rispetto delle regole tassative,
soprattutto quella delle 500 battute, provocherà tremende sanzioni.
Queste le regole:
1. il blog è riservato ai lobbisti iscritti alla mailing list di questo sito;
2. coloro che hanno già segnalato libri e/o fumetti per la pubblicazione riceveranno subito l'invito a partecipare;
3. tutti gli altri possono richiedere l'invito a questo indirizzo;
4. per diventare redattori del blog, dopo aver ricevuto l'invito, bisognerà poi provvedere, ove non se ne avesse già uno, a crearsi un account di Google (quelli già creati per inserire commenti vanno benissimo, così come ogni indirizzo @gmail.com);
5. gli account devono necessariamente indicare, e rendere visibile, nome e cognome;
6. i post devono trattare di libri e/o di fumetti: un titolo, un post. Non scrivete di più di un libro (o fumetto) nel medesimo post;
7. il titolo del post deve tassativamente coincidere col titolo del libro (o del fumetto), nel corpo del post deve poi essere indicato anche l'autore;
8. i post superiori alle 500 battute saranno cancellati;
9. naturalmente qualsiasi tipo di insulto nei post e/o nei commenti ne provocherà la cancellazione.
Per finire: spero non ci sia bisogno di arrivare a soluzioni estreme, ma naturalmente in caso di eccessi di qualsiasi genere rispetto alle poche regole qui sopra si perderà il diritto a postare ulteriormente. E adesso sotto: iscrivetevi e segnalate, segnalate, segnalate. (csf)
1/2/2007
GRANDI MANOVRE PER LE IMMINENTI ELEZIONI 2007
da Vittorio Grondona – Bologna
Festa alla mamma a 250 euro a testa per beneficenza, provocanti battute sexy al
Telegatti, moglie pubblicamente dispiaciuta che pretende pubbliche scuse,
giornali ammiccanti e complici… Tutto fa brodo pur di apparire e costringere i
media a parlare continuamente di lui. E’ un trucco vecchio come il cucco.
1/2/2007
COMMENTI IN BLOGBOOK
da Vittorio Grondona – Bologna
Io sono decisamente contrario all’anonimato e ovunque scriva non ho problemi a
indicare il mio nome e cognome. E’ ormai prassi generale che ogni qual volta si
voglia intervenire utilizzando servizi che solo in apparenza sono gratuiti,
Google nel caso del BlogBook, oltre che dovere sciorinare una serie di dati
personali, si debba anche acconsentire, quasi sempre obbligatoriamente,
all’utilizzo di tali dati. Pena la non iscrizione in caso appunto di
obbligatorietà al consenso. Fino a qui, pazienza… Anzi, a pensarci bene, mi pare
pure opportuno per garantire un minimo di sicurezza. Quello che trovo esagerato
in assoluto è però l’infinito lenzuolo di regole, fra l’altro difficoltose da
leggere compiutamente senza addormentarsi, che pure si devono accettare.
Per la precisione: richiedere la registrazione per i commenti è una decisione
presa qui e non da Google. Fra l’altro, mi pare, per registrare un account
google non sono molte le informazioni necessarie: essenzialmente un nome e un
indirizzo e-mail valido. Quanto alle regole: utilizziamo un servizio (gratuito
per di più) che ha il diritto di fissare le proprie regole, alcune delle quali
(o molte delle quali) comuni a tutti i siti e comprese in normative e leggi di
vari stati.
3/3/2007
SANREMO GIOVANI
da Vittorio Grondona – Bologna
Il Festival di Sanremo, impropriamente chiamato ancora della canzone italiana,
anche quest’anno ha messo nella gara ad eliminazione solo i giovani. Per loro
c’è perfino una giuria in sala, di quelle giurie che più incompetenti non si
può.(...) A questo punto mi è venuto il dubbio che i giovani cantanti che si
affacciano con tanto timore e speranza alla competizione sanremese siano
sacrificati dal mercato al meschino gioco delle nomination adottato nei vari
“Grande Fratello” o in “Ballando con le stelle”: viene cioè creata ad arte,
tramite una giuria interna, una situazione di risentimento generale tesa a
stimolare i telespettatori ad inviare costosissimi messaggi di voto telefonico
per tentare di ripristinare equità. Mi meraviglia che un professionista come
Pippo Baudo si presti a giochi così crudeli e squalificanti.
6/3/2007
IL MISTERO DELLA VITA
da Vittorio Grondona - Bologna
Io credo che l’inizio della vita dell’animal benigno e ragionevole sia un
mistero inaccessibile e pertanto nessuna scienza riuscirà mai a spiegare. La
figurazione della creazione dell’uomo riportata nella Bibbia mi sembra perfetta
per darcene una lontana idea. E’ descritta in due distinte fasi: prima la
formazione della figura completa dell’uono col fango della terra e poi il soffio
dell’alito di vita. Del resto, nel caso in cui non si completasse anche solo una
parte importante del corpo in formazione nel grembo della donna, la vita
tragicamente non avrebbe inizio. Se il Cardinale Ruini volesse riscrivere questo
particolare rapportandolo ai tempi nostri, come lo figurerebbe per farcelo
capire, incominciando ovviamente dall’embrione?
7/3/2007
SICILIA E CLASSE POLITICA/2
da Vittorio Grondona – Bologna
E pensare che dall’esito delle varie elezioni che si sono succedute dal dopo
guerra ad oggi io ho da sempre sospettato che fosse la Sicilia ad interferire
sui nostri governi.
RIFERIMENTO 5/3/2007
SICILIA E CLASSE POLITICA
da Pino Granata
Claudio mi chiede perchè io pensi che se I Siciliani fossero indipendenti
eleggerebbero dei politici migliori. Domanda da un milione di dollari e le
risposte anche se vaghe potrebbero essere diverse. Innanzitutto sulla Sicilia ci
sono le interferenze del governo centrale che decide su quali uomini eleggere e
quali politiche portare avanti. E' chiaro che io sono appoggiato da pinco o da
pallino che mi ha fatto eleggere non posso poi rivoltarmi contro di lui. E poi
io credo che i Siciliani debbano smetterla con questa pretesa che sia lo Stato a
risolvere i propri problemi. C'è sempre questa attesa per lo Stato Padre al
quale si rimprovera di non fare tutto quello che serve. Ed invece per lo Stato
italiano la Sicilia è l'ultimo dei suoi pensieri. I Siciliani debbono ad
imparare ad essere arbitri del proprio futuro e devono far nascere una nuova
classe dirigente, e perchè no, un nuovo capitalismo che porti uno sviluppo reale
e che non distrugga le risorse dell'isola. Nello scorso Dicembre ho girato in
auto la Sicilia in lungo e largo e la regione mi sembra che offra la possibilità
di uno sviluppo civile ed economico, ove si guardi al Turismo come risorsa
principale.
9/3/2007
I VERBI CHE FANNO LA DIFFERENZA
da Vittorio Grondona – Bologna
Tassare, vietare e bastonare sono i verbi scelti dal nostro intraprendente
governo. Francamente questa facile scelta non mi piace. Molti integralisti sono
però d’accordo e quindi parto già col concetto che il mio pensiero sia una voce
isolata fuori campo. Io al posto del Governo avrei adottato invece i seguenti
altri tre verbi: aiutare, prevenire e controllare. Io sono convinto che la
sicurezza non si ottenga col terrorismo sociale che si instaura con strategie
oppressive. Queste ultime, pavidamente condivise dai più ansiosi, oltre ad avere
l’insano antidemocratico scopo di convincere i sudditi impauriti a non muoversi
più di casa, sono in sostanza occasioni per rafforzare l’immagine governativa.
Nella realtà, però, colpiscono solo casualmente qualche isolato sfigato che
rischia nonostante la severità delle pene contando nell’assensa quasi totale di
controlli pensanti. Quelli elettronici sono infatti evitati con estrema facilità
dagli abituali trasgressori. (...)
11/3/2007
ANCHE MASTELLA PUNTA IL DITO
da Vittorio Grondona – Bologna
Ma che politica è mai questa? Un Ministro autoeletto che, nonostante la risicata
percentuale del 1,4% di consensi ottenuta dal suo pio partitino, gode di una
rappresentanza parlamentare che solo qualche anno fa nemmeno chi aveva il 17%
dei voti poteva sperare di avere, si presenta in una trasmissione televisiva
dove si discute della sacrosantanta necessità di riconoscere dei normalissimi
diritti a delle persone da sempre inspiegabilmente maltrattate socialmente, con
la pretesa di avere riconosciuta la sua devota e incondizionata ragione
religiosa su argomenti che conosce solo per sentito dire e che comunque, per
disposizioni create ad hoc da lui e dai suoi previdenti e privilegiati colleghi,
in nessun modo potrebbero sfiorarlo, senza nemmeno essere disposto a discutere
qualsiasi altro pensiero contrario. Si è alzato stizzito e se ne è andato da
quella che riteneva fosse la fossa dei leoni, buttanto lì un poco chiaro “ma
va”. O io o Santoro. Questa è stata la sua fresca minaccia di giornata. Segno
proprio di una democrazia crociata elevata al massimo della potenza. (...)
16/3/2007
LDC PER GAETA
da Vittorio Grondona – Bologna
Durante il servizio militare Gaeta era nominata con terrore. Nel lavoro Gaeta
rappresenta il luogo ideale per tenervi le riunioni numerose. Il mare (Oasi Blu)
è gestito dal WWF per scopi scientifici e didattici. Cittadina splendida,
quindi, ma di nomea molto seriosa. LDC è molto giovane e pieno di buone energie…
Sono sicuro pertanto che una volta sindaco renderà la sua città appetibile anche
per altre cose più allegre… O forse queste cose ci sono già ed io e qualcun
altro non lo sappiamo?…
RIFERIMENTO 30/3/2007
Party Obama - Di Ciaccio
Sabato ore 21,30 - Party Obama -Di Ciaccio
La campagna per il sindaco di Gaeta incrocia quella del candidato americano.
Un sostegno transoceanico che unirà Luca Di Ciaccio,
l'autorevole outsider
candidato alla guida della città pontina e uno dei candidati
democratici americani.
Il gemellaggio si concretizzerà sabato 31 Marzo presso la sede del comitato
elettorale di Di Ciaccio in Via dei Latini,82 a Roma. Sono invitati tutti i
sostenitori di questo inedito ticket, chi conosce e condivide i pogetti dei due
candidati e tutti quelli che vogliono partecipare a questo progetto di campagna.
Durante la festa, che seguirà in collegamento quella americana, tra tiella
gaetana e vino del lazio, verrà anche lanciata l'asta per acquistare i gadget
esclusivi di Luca Di Ciaccio, occasione unica per accaparrarsi le magliette con
Di Ciaccio e le idee della sua campagna.
Il party Obama- Di Ciaccio verrà ripreso dalla telestreet di Gaeta Tmo che la
trasmetterà la domenica.
Anche il party Obama - Di Ciaccio fa parte della campagna elettorale e del
progetto Spaghetti spin doctors, un progetto di Daniele Di Veroli, giovane
regista e producer, che si propone di raccontare la comunicazione politica in
Italia seguendo il gruppo di collaboratori che affiancheranno Di Ciaccio in
questa importante sfida. Collabora alla candidatura l'associazione Ops - Open
Political Space, di cui fanno parte gli spin doctors scelti da Di Ciaccio,
un'associazione culturale senza scopo di lucro che ha come obiettivo la
strutturazione e l'applicazione di nuove metodologie di ricerca qualitativa per
indagare il rapporto tra Società e Politica nell'Italia d'oggi.
RIFERIMENTO 20/3/2007
LUCA DI CIACCIO FOREVER
da Alessandro Ceratti
Leonforte mette in dubbio la capacità operativa di LDC come futuro sindaco. Io
trovo che non sia giusto lamentarsi così spesso che la politica sia diventata
una professione e poi rimproverare a qualcuno di non essere un professionista
della politica. Gli domanda: "ha mai gestito un appalto per milioni di euro,
Luca?". Credo che non l'abbia mai fatto, così come non l'avevo fatto io prima di
diventare assessore. Poi mi ci sono trovato dentro per l'appalto della raccolta
dei rifiuti (il primo o il secondo per importo del mio comune, circa 1.100.000€
annui) e insieme con l'ufficio abbiamo ottenuto nel 2006 gli stessi prezzi di 5
anni prima. Scusate se è poco. Non dubito che Luca possa fare lo stesso, se non
meglio. Io credo che essere fuori dal giro sia un vantaggio piuttosto che una
debolezza, in particolare se non si vuole diventare un ingranaggio di quel
"giro". E comunque in generale i sindaci non sono in carica per le loro virtù
manageriali ma per altre "qualità" su cui forse spesso è meglio non indagare.
RIFERIMENTO 20/3/2007
LUCA DI CIACCIO SINDACO
da Antonio Leonforte, Roma
Se capisco bene non è uno scherzo. Luca si candida davvero. Molto simpatico.
Però mi chiedo: ha mai gestito un appalti per milioni di euro, Luca ? Ha mai
affrontato battaglie difficili in un clima intimidatorio e circondato da una
burocrazia che vive di un sotto-potere polverizzato e inamovibile ? E' in grado
di controllare un organico di qualche centinaio di persone fortemente
sindacalizzate ? Ha la personalità e la credibilità per controllare almeno in
parte gli interessi forti (e non sempre legali) che operano nella zona che si
propone di amministrare ? Molto simpatica, l'idea delle primarie per la First
Lady. Bella laurea, quella in scienze della comunicazione, ti aiuta a concepire
queste idee così glamour. Ma a Gaeta per governare veramente (come servirebbe)
secondo me ci vogliono - perdonerete l'eufemismo, le palle. Ed il nostro
Luchino, per quanto simpatico e comunicativo, finirà per essere spazzato via (se
si opporrà) o per fare il burattino (se si piegherà). Ma la cosa più triste è
che, nonostante tutto questo, Luca resti probabilmente preferibile alla maggior
parte degli altri candidati. Votare per lui sarà il grido di dolore (a mio
parere senza speranza) di una cosiddetta società civile costretta a vivere in
questo simulacro di democrazia nel quale il potere è sempre e comunque gestito
dalle stesse oligarchie (industriali, bancarie, mafiose).
RIFERIMENTO 16/3/2007
Spaghetti, first ladies e correntoni
dal
blog di Luca Di
Ciaccio
Riuscirò a dimostrare a tutti che della mia
candidatura, giù in
quel della provincia pontina, bisognerà cogliere la sincerità prima che la
verità? Il format è pronto. L’audience
reagisce. Il
comitato politico dei miei autori è già al lavoro. La direzione nazionale dei
miei truccatori si sta già preparando. I miei spin doctors mangiano spaghetti e
intanto mi consigliano di andare avanti. “Adesso che sei candidato è chiaro che
hai bisogno di una first lady” mi hanno detto l’altro giorno. “Chi io? Ma siamo
sicuri?”. “Ma certo, essere first lady è importante al giorno d’oggi, a Gaeta
come nel mondo, c’è bisogno di essere governati ma c’è anche bisogno di essere
amati”. Detto, fatto. S’è deciso di convocare le
primarie della first lady.
Sarà un grande momento di partecipazione democratica. Tutte voi donne, tutti e
tutte voi che vi sentite donne, potete partecipare inviando i vostri video, le
vostre foto, le vostre presentazioni. Portate il vostro contributo. “Perché
dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna, e ora dietro una grande donna
ci sarà una grande mobilitazione popolare!”. Ma non basta. Bisogna pure pensare
alle allenze politiche e alle federazioni partitiche. Inseguire farfalle e
mozioni. Ho incassato il sostegno di
Sabelli Fioretti,
che ha fatto entrare a pieno titolo il Partito Popular Populista, Pa.Po.Po.,
nella competizione elettorale gaetana. “Fai tua la filosofia neneista (né con
Formia né con Terracina) scrivi un programma condiviso (Birra? Gratis!) e
comportati come un rullo compressore. La vittoria è possibile, e se è possibile,
avverrà”. Già si sono formate le correnti e soffiano i correntoni, nel segno di
un’inedita alleanza scapigliata e post-moderna. La
Destra Riformista
mi appoggia, come ha annunciato Lucilla sul suo blog: “Legge e ordine, ma anche
integrazione e sana anarchia quando occorre”. La
Sinistra Patetica
non si è fatta attendere, e Peppuccio si è subito schierato online: “Anche
perchè, nell'impeto di malinconia che sempre avvolge noi della sinistra, troviam
sempre la lucidità per riconoscere che la negatività emozionale è un qualcosa
che accomuna tutti quelli che della politica han fatto una cosa seria
all'interno della propria vita: noi patetici, loro senza il senso del ridicolo”.
Arriva pure qualche dietrologia, e l’agenzia
Il Velino ha
ipotizzato dietro questa ardita operazione nientemeno che una longa manus di
origini dalemiane. Insomma, siamo a posto. Gli orizzonti elettorali ci
sorridono. Noialtri ci guardiamo in faccia e distogliamo lo sguardo.
RIFERIMENTO 13/3/2007
FORZA LDC
da Riccardo Galletti
Appoggio la candidatura di Luca Di Ciaccio sindaco. Come ex - compagno di banco,
amico e concittadino di Luca, credo che veramente a Gaeta ci sia bisogno di
gente come lui alla guida della città.
Peccato solo che questo è un esperimento, e che nonostante da più parti ci sia,
insieme ad un sentimento di forte meraviglia per l'inaspettata discesa in campo
di Luca, la richiesta di un suo programma elettorale e dei primi manifesti e
comizi, Luca non credo che continuerà fino in fondo, cioè raccogliere le firme e
candidarsi davvero.
Cerchi di convincerlo almeno Lei, Sabelli Fioretti. Qua a Gaeta vogliamo Luca Di
Ciaccio sindaco.
RIFERIMENTO 12/3/2007
DI CIACCIO CE LA FARÀ!
da Pier Franco Schiavone
Un outsider sarà Sindaco di Gaeta. Ma dovrà stupire. Esca da un lenzuolone/schermo
e, come in una Rosa Purpurea di Gaeta, abbandoni il mondo virtuale, prenda per
mano l’elettore e lo conduca nel mondo reale. Si palesi in tutti i quartieri
della città, monti piccoli palchi a forma di TV e ne esca per ricondurre alla
realtà il popolo obnubilato dalla finzione Berlusconiana. Risponda alle
preoccupazioni clericali, con: nella mia famiglia abbiamo sempre mangiato pane e
fede! Non sia mai troppo compassato, dica: aprite le vostre porte! (che
ricorderà qualcuno!) Aggiunga: non prometto altro che di ascoltarvi perché voi
tutti sarete la mia giunta. Non parli mai dei suoi avversari, semplicemente non
esistono. Ignori le provocazioni. Non parli mai nella piazza più importante, è
Maometto che deve recarsi alla montagna, e chiuda sempre i suoi comizi con:
insieme ce la faremo! Non accetti confronti pubblici con altri candidati, dica:
mi confronto solo col popolo. Ma sia sempre elegante, perché anche l’occhio (del
popolo) vuole la sua parte. (Colonna sonora: NCCP: Madonna de la grazia)
C'è qualcuno di Gaeta fra i nostri lobbisti? (csf)
RIFERIMENTO 12/3/2007
LDC FOR GAETA
da Luca Di Ciaccio
Caro Claudio, il tuo appoggio e quello del tuo blog saranno fondamentali per
l'ardua campagna che ho deciso di affrontare. La affronterò perché credo che la
gloriosa tradizione popular populista non possa essere abbandonata. La
affronterò perché me l'ha detto in sogno Cajeta nutrice di Enea, e ringrazio
Schiavone per avermi anticipato ma avevo già in mente di dirlo in uno dei
prossimi videomessaggi. La affronterò perché gli altri avversari alle elezioni
gaetane già si chiedono allarmati "ma chisto che vole?". Naturalmente l'inno del
Papopo sarà anche il nostro inno. E tu sei nominato, seduta stante,
subsegretario onorario del comitato "LDC per Gaeta" (sub, perchè il segretario è
il popolo, LDC perchè non è mica la dc).
Questo è un piccolo passo per l'uomo ma un grosso passo per l'umanità. Stasera,
tornando a casa, date una carezza al vostro bambino, e ditegli: "QUesta carezza
ve la manda Luca Di Ciaccio". (csf)
RIFERIMENTO 8/3/2007
DI CIACCIO, NON CI SIAMO!
da Pier Franco Schiavone
Non curi i particolari. Innanzitutto sei troppo scuro, addirittura nero, maglie,
giacche, occhiali, capelli, e che è, sembri un corvo! Di Ciaccio, non puoi
prescindere dai miei preziosi suggerimenti. Prima di tutto il look: occhiali,
via, meglio le lenti a contatto; cravatta, cos’era quella roba annodata al
collo? E poi pelle curata, sarebbe stato sufficiente un collant sull’obiettivo.
La postura: le mani, mai intrecciarle, sono segno di nervosismo, prendi in mano
una penna (di marca, mi raccomando). Lo sguardo dev’essere diretto all’elettore,
invece il tuo continua a vagare come a nascondere l’imbarazzo; e sorridi! Il
privato: cosa ti viene in mente di dire che stai bene a Roma, no! Gaeta è il
Paese che ami, l’amore non ammette terzi (fatte salve le ammucchiate). Luoghi
comuni: ti sei dimenticato di dire che bisogna smetterla con l’idea di associare
Gaeta al carcere militare. Cultura: ma dai, ti sei dimenticato di Cajeta, la
nutrice di Enea. La gaffe: è mancata, guarda che rende simpatici, per esempio
non dovevi cercare una first lady, sei mica Bush, dovevi cercare qualcuna che
desideri diventare la prima donna pubblica di Gaeta.
RIFERIMENTO 8/3/2007
Spaghetti Spin Doctors
dal
blog di Luca Di
Ciaccio
Il mio è il paese che amo, ebbene si. Tiro fuori dalla tasca il foglietto
stropicciato che mi è rimasto da una sera di un inverno che non c'è stato. "Il
comitato si impegna a...". Il foglio è un po’ scarabocchiato. Ma forse è
decisivo. "Non lasciarsi in alcun modo condizionare da romanticismi ed
appartenenze vetero-politiche". "Essere pronti a tutto". "Fare tutto, nei propri
limiti ed oltre, per portare il candidato alla vittoria". "Dare retta, ma non
troppo, al candidato". "Vincere". "Dare fondo al cazzeggio strategico più
profondo e libero". "Vittoria o non vittoria, conquistare Gaeta". "Varie ed
eventuali, in numero massimo di tre, a riempire i puntini". Poi una data, poi un
si vedrà. Quella firma pare la mia.
Attorno a me, gente
ghiotta di spaghetti e di politica. Mia madre vuol sapere cosa fare quando le
amiche le chiedono se davvero suo figlio si vuole candidare sindaco alle
elezioni e sta pure
cercando una first lady. Mamma, il popolo non può aspettare. Nessuno si impegna?
E allora
mi impegno io. C'è
Baudrillard che è
morto, e a suo tempo lo diceva: "non si può vivere senza una scena politica, e
quando questa non c’è, emerge allora la necessità di una finzione di scena
politica". Diceva pure, la buonanima, un'altra cosa da tenere a mente: "noi
siamo sempre in ritardo sulla stupidità". Ora il regista mi dice di guardare
dritto in camera. Calca la voce - mi dice - lascia credere che lo senti, alza
gli occhi, voglio fare il, ridillo, dai riproviamo daccapo. Ci vuole un bel
casting per gli iscritti e un bel team di autori per il mio discorso
programmatico, ecco cosa ci vuole. Il format è pronto. Il filmato
circola. Le gente
mormora. Il postmoderno trionfa sul senso. L'audience è già alta. Che vi
credete, non è mica facile
scendere in campo.
Questo è un grande giorno per tutto il blog. Uno di noi la smette di perder
tempo e scende in campo. Ludik, siamo orgogliosi di te, tutto il blog ti
sosterrà. Se vuoi dillo a tutti che dietro di te c'è questo blog, dillo che sei
amico dell'avv. Arena, che chi non ti vota viene affidato a Ceratti (magari
dillo con cautela), dillo che chi non si allea con te non sarà mai da me
intervistato. Dillo che sei forte e che hai dietro un imponente movimento di
pressione. Minaccia l'intervento a gamba tesa di Freda. Vai avanti con
decisione. Il popolo non può aspettare. Considerati l'ala estremista a Gaeta del
Pa.po.po, o se vuoi del Ri.po.po (rifondazione popolare populista), fai tua la
filosofia neneista (né con Formia né con Terracina) e impadronisciti (ne hai
facoltà) dell'inno del partito popolar populista, scrivi un programma condiviso
(Birra? Gratis!) e comportati come un rullo compressore. La vittoria è
possibile, e se è possibile, avverrà. (Per i voti degli italiani in Brasile
rivolgiti a Carla Bergamo). (csf)
17/3/2007
GOVERNO DI ARIA FRITTA
da Vittorio Grondona - Bologna
Due anni e mezzo sono lunghi da passare... I problemi di interesse generale sono
rimandati per timore di essere bruscamente “mandati a casa”. L’irrazionale
aumento delle tasse è già stato approvato con la finanziaria senza averne
verificato compiutamente l’impatto disastroso con i bisogni della gente più
bisognosa. Il TFR è già stato carpito ai lavoratori. La grande distribuzione ha
ormai annullato la vendita al dettaglio e di conseguenza ha innalzato i prezzi a
piacimento. Roma avrà qualche taxi in più a disposizione (forse)… Coraggio,
signori deputati, con un po’ di volontà ce la potete fare. Discutete ora
inutilmente all’infinito sulla nuova legge elettorale bipartisan e sui Dico
invisi al vaticano… Il tempo passerà presto, non combinerete nulla di buono per
il Paese, ma in compenso la vostra baby pensione sarà assicurata.
18/3/2007
ESEMPI NON PARADOSSALI
da Vittorio Grondona – Bologna
Io partecipo alle varie marce della pace e lì brandisco la bandiera che dimostra
che il mio partito è contro ogni tipo di guerra. Per far fronte ad una porcata
di legge elettorale, previa approvazione di un programma faticosamente elaborato
al fine di renderlo compatibile con le mie idee sulla guerra, mi unisco
doverosamente ad una coalizione politica. La coalizione vince le elezioni e
finalmente anche il mio partito partecipa al governo del Paese. Ad un certo
punto salta fuori un Ministro che chiede al Parlamento di approvare la sua
politica estera dalla quale però non trapela in modo esplicito l’intenzione di
abbandonare definitivamente i luoghi dove si combatte anche con la
partecipazione del mio Paese. Anzi, quel Ministro minaccia pure che se la sua
politica non sarà approvata dovrò rassegnarmi ad andare a casa. Io allora non
voto. A questo punto mi chiedo: ho tradito la coalizione che non segue il
programma che tutti insieme avevamo concordato o sono stato invece solidale con
gli elettori del mio partito che marciavano con me contro ogni tipo di guerra?
RIFERIMENTO 18/3/2007
COME LA PIOGGIA D'ESTATE
da Gianluca Freda
E’ vero, io non ho votato per Turigliatto. Ho votato per il partito a cui
Turigliatto appartiene affinché i suoi membri eletti in Parlamento facessero
esattamente ciò che ha fatto Turigliatto nell’eventualità (prevedibile) che la
nuova maggioranza parlamentare avesse tradito le aspettative dei suoi elettori e
lo stesso programma elettorale. E’ disgustoso, semmai, che di tutti gli eletti -
si fa per dire - di Rifondazione sia stato il solo Turigliatto ad avere il
coraggio di fare ciò che la maggioranza degli elettori del partito vorrebbe che
si facesse: farla finita con quest’ignobile esperienza di governo. E lo stesso
Turigliatto non ha portato alle logiche conseguenze il suo pur apprezzabile
gesto, non rassegnando le dimissioni da parlamentare. Quelli che hanno paura di
un ritorno di Berlusconi (non io) sappiano che questo governo non ne è che la
copia carbone, alla quale tendo a preferir e l’originale. Ogni Turigliatto che
contribuisca a marcare una pur minima differenza morale è per me salvifico e
disperatamente atteso come la pioggia d’estate.
RIFERIMENTO 17/3/2007
I SAPORI DI UNA VOLTA
da Gianluca Freda
Supponiamo che io decida di essere governato da sostenitori della pastasciutta.
Dopo le elezioni mi accorgo che coloro che dovrebbero sostenere la pastasciutta
in realtà mangiano solo minestrone e passano le giornate a darsi di gomito con i
membri dell’altro club. Peggio ancora, il loro progetto gastronomico è di
rendere il sapore della pastasciutta indistinguibile da quello del minestrone.
Credo di poter dire che sono stato buggerato e non posso che essere grato a chi
prova ad affondare quest’ignobile esperimento culinario. Fuor di metafora:
Turigliatto avrà pure tradito il centrosinistra e il suo programma, ammesso che
ne avesse uno e che qualcuno abbia capito quale fosse. Ma non ha tradito me e i
suoi elettori ed è questo che conta di più. O almeno contava, quando la
gastronomia era una cosa seria.
Due sole considerazioni: la prima, il programma dell'Ulivo esiste ed è molto
consistente, la seconda, tu non hai votato Turigliatto e non lo hai eletto, lo
ha eletto, con questo sistema elettorale, il partito che lo ha scelto e
proposto. (csf)
RIFERIMENTO 15/3/2007
IL CLUB DELLA PASTASCIUTTA
da Isabella Guarini
Caro CSF, se uno aderisce al club della pastasciutta è libero di starci o di
uscirne liberamente se si accorge che gli aderenti alla difesa della
pastasciutta non sono, poi, tanto i difensori della pasta asciutta classica,
come dovrebbe essere - e noi napoletani ce ne intendiamo- ma estendono la difesa
a tutto ciò che contiene la pasta, compreso il minestrone, la pasta e fagioli,
il brodo con la pastina, etc, etc. Personalmente sono per la pasta asciutta doc!
RIFERIMENTO 14/3/2007
TURIGLIATTO
da Isabella Guarini
Caro CSF, non ho ben capito su quale naso si è posata la mosca. Su Turigliatto,
espulso dal partito, o su quello di coloro che usano ancora metodi costrittivi,
come al tempo delle purghe di vecchi dittatori? Incredibile.
Facciamo un esempio paradossale. Io mi iscrivo ad uno strano club, gli amici
della pastasciutta. Il programma di questo club è sostenere la pastasciutta in
tutte le maniere e dichiarare il proprio ostracismo al minestrone. Dirai: ma che
razza di club è questo? Rispondo: che ti frega? E' un club nel quale si è liberi
di entrare e di uscire, niente di costrittivo. Un'unica regola: si è tutti per
la pastasciutta e contro il minestrone. Allora io mi iscrivo e alla prima
diatriba fra pastasciuttari e minestronari io sostengo le ragioni dei
minestronari. Ti meravigli se i soci del club degli amici della pastasciutta se
la prendono con me? (csf)
18/3/2007
COME VOLEVASI DIMOSTRARE
da Vittorio Grondona – Bologna
Novantacinque euro di ticket per esami diagnostici di routine non sono uno
scherzo. Per una famiglia numerosa, tutelata si fa per dire dal Vaticano e dalla
Ministro Bindi, fra i cui componenti magari c’è pure la moglie incapiente dal
punto di vista delle tasse, sono una tragedia. Io nei panni della Ministro Turco
non ci dormirei la notte…
RIFERIMENTO 28/3/2007
SINISTRA MIA SINISTRA
da Rosa Orti - Roma
Le analisi che annualmente devo fare per prevenzione quest'anno mi costano 275
euro, sono 4 fogli rossi e solo quelli costano 10 euro l'uno. La mia riflessione
(e incazzatura) è quanti e chi può permettersi un salasso del genere e perchè la
sinistra ha preferito tassare questo cose indispensabili invece dei Suv. Non mi
consola immaginare che la destra avrebbe fatto di peggio, perchè dalla sinistra,
ebbene si, mi aspettavo di meglio.
Cara Rosa, solo una precisazione: a Roma i foglietti rossi costano 10 euro l'uno
per via del piano di rimborso dei debiti della sanità accumulati dalla gestione
Storace, durante la quale le ASL nemmeno prensentavano i bilanci.
RIFERIMENTO 17/3/2007
PRELIEVI
da Pier Franco Schiavone
Mi sono recato a fare il prelievo di sangue di routine che m’impone mia moglie.
Fatto il prelievo ho letto il conto: 95 euro! 65 per gli esami (ed è già tanto)
e 30 per le tre impegnative su cui erano iscritte le richieste, perché non si
possono scrivere più di 8 richieste per foglio. I 30 euro incidono su alcune
economie famigliari. Prendete due insegnanti (2800 euro al mese in due) che
fanno esami di routine (senza contare i figli) una volta ogni sei mesi,
spenderanno un centinaio di euro, nella migliore delle ipotesi, per un’oscena
gabella. E non parliamo del costo dei farmaci importanti (non quelli da banco)
su cui il Governo, preso dai DICO e altre priorità (?) non sta facendo nulla
(sapevate che conviene comprarli in Albania?). Questi dieci euro per impegnativa
sono una carognata rifilataci dal (mio) Governo di centro sinistra. C’è gente,
mi riferisce mia moglie che è medico, che preferisce non fare gli esami, alla
faccia della prevenzione di cui il Ministro per la salute ogni tanto parla in TV
con espressione contrita.
20/3/2007
IL SIMPOSIO /2
da Vittorio Grondona - Bologna
Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni
senza vincolo di mandato. Questo è il testo completo dell’art. 67 della
Costituzione e non mi risulta che sia mai stato modificato. Chi potrebbe a
questo punto stabilire se gli interessi della Nazione siano quelli dei DS, della
Margherita, della c.d.l. o di qualche altro ideale politico? Credo nessuno. Se
qualcuno vedesse gli interessi di tutti in un solo partito, o al limite in una
sola coalizione politica, denuncerebbe la sua incondizionata simpatia per la
dittatura. Una cosa però è certa: gli elettori sono la Nazione. Quando un
parlamentare si adopera per gli interessi dei suoi elettori, contemperandoli nel
contempo con quelli degli altri, fa sicuramente l’interesse della Nazione. Chi
fa di testa sua e utilizza la politica per curare solo i propri interessi è la
cd mela marcia da buttare. Gli interessi di tutti non si stabiliscono in un
semplice simposio di pochi e
spesso inesperti studiosi senza particolari esperienze di vita, ma nella pratica
faticosa vissuta in mezzo ai veri problemi della gente.
RIFERIMENTO 19/3/2007
IL SIMPOSIO
da Federica Pirrone, Milano
Allegri banchetti in casa rifondazione! Tra i commensali, chi si fa di
pastasciutta per riaversi dallo shock del tradimento, chi per coprire il sapore
amaro della previsione avverata. Tra un brindisi al pacifismo ed uno alla
coerenza, attenzione a non perdere di vista qualche sobrio principio
democratico: il PRC fa parte della maggioranza, non è la maggioranza. Tra i
sostenitori dell’Unione c’è anche chi approva la linea dalemiana. Mi viene in
mente Giovanardi, che si dichiarò dipendente dei suoi elettori, e di nessun
altro. Grillo invocò le dimissioni, appellandosi all’art. 67 della Costituzione:
ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione, non solo la parte dei propri
elettori.
20/3/2007
ESAMI DEL SANGUE GRATUITI
da Vittorio Grondona - Bologna
Giorgio Gaber in uno dei suoi famosi monologhi diceva se non ci fossero gli
americani saremmo europei… Purtroppo dall’America copiamo solo le cose brutte e
male equilibrate, come per esempio il sistema sanitario. Ormai anche in Italia è
garantito nella pratica solo se si paga profumatamente. Anzi, il servizio si
paga almeno due volte: con le tasse prima e con le risorse che restano dopo il
salasso fiscale quando purtroppo si presenta inesorabile il bisogno. Qui da noi
per fortuna non si può donare il sangue se si è ammalati. Gli esami gratuiti che
fanno al donatore, quando è chiamato per una prestazione di routine o di
urgenza, sono inerenti alla verifica della qualità e della sicurezza del suo
sangue. Dopo una certa età si è cancellati dalla lista dei donatori. Stessa
sorte tocca a chi fosse stato operato per particolari patologie. Chi subisce un
esame diagnostico invasivo è sospeso almeno per un anno dalla donazione. Morale:
per controllare periodicamente il proprio sangue gratis facendo ricorso a questo
stratagemma bisogna essere sani come i pesci. Ciò non toglie però che donare il
sangue è un gesto qualificante che fa comunque onore a prescindere. Quindi sono
d’accordo caro Muin Masri: corriamo all’AVIS che ne ha bisogno.
RIFERIMENTO 20/3/2007
CHECK-UP GRATUITO, ANZI…
da Muin Masri
Non c’è bisogno di avere l’impegnativa del medico e non si paga alcun ticket per
fare gli esami e tenervi sotto controllo ogni tre mesi. Non solo è gratuito, ma
vi offrono anche la colazione in passato composta da un panino con bistecca al
sangue; con i tagli alla Sanità, però, è stata la prima voce ad essere tagliata
e ora vi offrono un buono equivalente ad un cappuccino e brioche che non ho mai
utilizzato, forse per vergogna. Mi fa rivedere me piccolo davanti al camioncino
dell’ONU mentre aspettavo la mia dose settimanale di latte in polvere e di
fegato di merluzzo. Niente code né liste d’attesa e in più avete anche la
giustificazione per una giornata di riposo pagata e, se siete impiegati statali,
i giorni sono due. Tutto questo e altro ancora è a portata di mano, anzi di
braccio. Correte all’AVIS che ce n’è bisogno!
24/3/2007
ELLEKAPPA
da Vittorio Grondona - Bologna
25/3/2007
OPINIONE SUI FATTI DEL GIORNO
da Vittorio Grondona - Bologna
Sono alcuni giorni che cerco di trovare il modo di esprimere in 500 battute,
senza sfociare (ahinoi) in articolesse sociali ritenute barbose, quello che
penso sui due fatti del giorno: la liberazione del giornalista Mastrogiacomo e
il bavaglio alla stampa dopo i fatti Sircana, della cui vita privata, peraltro,
non me ne importa un fico secco. Credo che in entrambi i casi abbiano operato
bene: lo Stato Italiano da una parte e i giornalisti che hanno pubblicato le
notizie già pubbliche dall’altra.
25/3/2007
FOTO DA PERUGIA
da Vittorio Grondona
RIFERIMENTO 26/3/2007
IL FESTIVAL DI GIORNALISMO DI PERUGIA
E’ finito il festival del Giornalismo di Perugia, evento che mi ha tenuto un po’
lontano dal blog. Sono stati cinque giorni molto intensi in cui ho visto gente
interessante, intervistato gente famosa, contribuito a stimolare riflessioni sul
nostro ruolo, e inventato una nuova formula, la rassegna stampa dissacrante.
Cominciamo da quest’ultima cosa, un’idea che ha trovato facile sponda in
Arianna, l’ideatrice e organizzatrice del Festival e pronta risposta negli amici
di Caterpillar e Catersport. Il principio ispiratore era questo: le rassegne
stampa sono noiose e seriose. Sono condotte generalmente da giornalisti talmente
presi dal loro ruolo che non si accorgono delle sciocchezze che sono costretti a
leggere e delle contraddizioni che attraversano senza distinzione di importanza
e di colore politico i quotidiani italiani. Così, insieme a Giorgio Lauro,
Filippo Solibello, Massimo Cirri e Marco Ardemagni tutte le mattine alle 10
abbiamo letto i quotidiani a un gruppo sempre più folto di appassionati che
venivano a sentirci (c’è il sospetto naturalmente che venissero soprattutto a
scroccare il cappuccino e la brioche che l’organizzazione offriva gratis nel
miglior albergo di Perugia, il Brufani, ma concediamo la buona fede). Ci siamo
divertiti un mondo e a giudicare dalle risate e dagli applausi non siamo stati
gli unici a divertirsi. C’era anche uno dei nostri più assidui lobbisti, Oreste
Tappi. Mi piacerebbe che anche lui ci dicesse qualcosa, l’impressione che gli ha
fatto questa rassegna e, già che c’è, che cosa ne pensa di questo Festival. (csf)
RIFERIMENTO 26/3/2007
FESTIVAL DEL GIORNALISMO DUE
Oltre alla rassegna stampa, Filippo Solibello e Massimo Cirri hanno condotto due
puntate di Caterpillar in diretta da Perugia. Come al solito divertenti e
trascinanti, davanti a un pubblico numerosissimo, cazzeggiando su lezioni di
giornalismo e ritagli della memoria. C’è stata un’altra incursione del Festival
sulla tv, l’ultimo giorno, domenica, ieri, in collegamento con Quelli che il
calcio. Simona Ventura ne ha approfittato per porre a me e a Gianantonio Stella
domande su diritti e doveri dei giornalisti in relazione alla privacy anche
approfittando del fatto che in studio a Milano c’era Pino Belleri, il direttore
di Oggi, il giornale che ha comprato per 100 mila euro le foto famigerate di
Sircana e non le ha pubblicate. Io ho detto che ci sono persone che hanno come
dovere di non fare uscire le notizie e persone che hanno come missione quella di
farle uscire. I giornalisti appartengono alla seconda categoria. Io le foto non
le avrei comprate ma se le avessi comprate le avrei pubblicate. Gianantonio era
d’accordo con me. E di fronte alla contestazione di Simona Ventura che ricordava
che bisognava stare attenti alle famiglie, ho risposto che bisogna stare attenti
alle famiglie di tutti non solo a quelle dei politici. E di fronte alla
contestazione che la vita privata va protetta ho risposto che tutti i personaggi
del mondo dello spettacolo passano metà della vita ad offrire dettagli sulla
loro vita privata pur di diventare famosi e visibili e poi quando ci sono
riusciti passano l’altra metà della loro vita a lamentarsi delle intrusioni
nella loro vita privata. (csf)
RIFERIMENTO 26/3/2007
IL FESTIVAL DI GIORNALISMO DI PERUGIA (TRE)
Ho incontrato un vecchio amico, Piero Ottone, prodigo di complimenti, di
consigli e di lamentele perché non scrivo più le interviste per il Magazine, ho
incontrato la splendida Rula Jebreal insieme a sua figlia e al marito Pietro, ho
intervistato pubblicamente Lamberto Sposini che ha parlato di Moggi, di
Rossella, di Mentana, di tutto, ho intervistato anche Enrico Lucci, con quella
sua aria da cuccioline stranito, idolatrato da un pubblico straripante, ho
chiacchierato con Giovanni Floris che ha dovuto difendersi da Travaglio che lo
aveva accusato di “complicità” con i suoi ospiti a Ballarò, ho chiacchierato
naturalmente anche con Travaglio la cui serata è stata una delle più affollate
di tutto il Festival, ho visto, ma solo di sfuggita, un saluto e via, Monica
Maggioni, dimagritissima e in splendida forma, ho cenato con Daniele Biacchessi,
autore di uno spettacolo sulla mafia e soprattutto ho assistito per la terza
volta allo spettacolo “Orda” di Gianantonio Stella e Gualtiero Bertelli. E per
la terza volta mi sono commosso. Stella ha chiuso il festival, ieri sera. Alla
fine la gente, in piedi, non la smetteva di applaudire. Arianna piangeva, io
anche e insomma tutto è finito per il meglio. Peccato che non siate venuti. (csf)
RIFERIMENTO 26/3/2007
FOTO DA PERUGIA, OVVERO IL MISTERO DELLE FACCE
da Pier Franco Schiavone
Le foto sembrano una sequenza. Nella prima, evidentemente, i tre giornalisti
ascoltano seri qualcuno d’importante perché CSF prende appunti, inoltre hanno
anche un auricolare, forse parlava uno straniero e ascoltavano una traduzione.
Questo qualcuno deve aver detto qualcosa che ha lasciato di stucco CSF che
accenna ad aprir bocca. Gianantonio Stella invece è felice come una Pasqua. CSF,
cos’è che ha reso tanto felice Stella e ha lasciato te basito? I lobbisti che
non erano a Perugia vogliono sapere.
Ho deciso di chiedere il ritiro di quelle foto, cedo all'odioso ricatto (csf)
27/3/2007
PRIVATO E’ BELLO?... ARIDAGLIE!
da Vittorio Grondona - Bologna
Privatizzare ci dicono i nostri incompetenti politici dalla pancia piena
significa più concorrenza, più qualità, più tutto insomma. Invece no.
Privatizzare i beni che servono a tutti per campare è solo un grosso affare per
gli amici di quei politici che li vogliono appunto privatizzare. Pensiamo a
Telecom per un momento… Lo Stato dovrebbe fare anche i medicinali. Invece li fa
fare alle multinazionali, magari agevolandole pure… Investire in questa
direzione dovrebbe essere invece il compito primario di ogni comunità civile.
Tutti al bisogno potrebberio infatti migliorare a buon mercato la propria
salute. Chi paga le tasse poi si sentirebbe molto più soddisfatto.
28/3/2007
CRIMINALITA’ / 2
da Vittorio Grondona - Bologna
Condivido in pieno il post del signor Massimo Mai. Vorrei solo aggiungere la
seguente riflessione. Come è possibile pensare che chi non è messo in condizioni
di vivere decentemente in una società possa avere dei riguardi per il prossimo.
Creare lavori precari ogni giorno, licenziare i cinquantenni e lasciarli per
anni senza stipendio in attesa della pensione, squalificare i versamenti
previdenziali, sfruttare la liquidazione dei lavoratori, negare una buona sanità
gratuita, aiutare solo le imprese i cui imprenditori padroni guadagnano agli
effetti fiscali meno dei loro dipendenti, significa prepare un futuro sempre
meno sicuro per tutti.
RIFERIMENTO 27/3/2007
CRIMINALITA'
da Massimo Mai
La realtà che conosciamo è frutto di interazioni sociali, è una realtà costruita
socialmente attraverso mediazioni e contrattazioni continue di significati. I
nostri discorsi reificano gli argomenti che trattano e alla fine hanno un
effetto "reale" sul mondo. Per questo motivo mi sembra controproducente, ai fini
che si propone di ottenere, la manifestazione per la mancata sicurezza dei
cittadini di Milano. L'effetto che ottiene è quello di creare una realtà piu
insicura di quello che è effettivamente, visto che i dati statistici riportano
un calo dei crimini. Le autorità piuttosto che soffiare sul fuoco delle paure
dovrebbero lavorare per ridurre gli spazi dove la criminalità può agire. E non è
vero che l'unico sistema sia sempre e solo il poliziotto.
29/3/2007
TUTTI A CASA DISOCCUPATI CHE SI RISPARMIA…
da Vittorio Grondona - Bologna
Il Ministro Padoa Schioppa, quello cioè che sa fare molto bene i conti delle
rimanenze, delle spese e degli incassi quando prepara una finanziaria, ha detto
che per risanare le Ferrovie bisogna licenziare il personale. Pare infatti che
nei paesi esteri, ai quali secondo lui l’Italia dovrebbe ispirarsi anche in
materia di gestione ferroviaria, i treni viaggino praticamente da soli e la
manutenzione delle infrastrutture sia a carico della Fata Turchina… Da quando le
FS nel 1992 sono state trasformate in S.P.A. il personale è stato ridotto del
50%... Non mi sembra che in compenso le cose siano però migliorate, anzi, il
servizio offerto oggi pur essendo peggiore di allora, costa molto di più, non
solo all’utenza, ma soprattutto alle stesse ferrovie ed alle amministrazioni
periferiche a cui fanno carico i sevizi locali destinati ai pendolari.
RIFERIMENTO 2/4/2007
PADOA E LE FERROVIE
da Roberto Vittorioso
Rispondo a Emilio Pierini: innanzitutto per complimentarmi per la pragmaticità
della figlia, poi per puntualizzare che DA SEMPRE la soluzione “ideata” dai
nostri manager di Stato è sempre stata unica ed identica per tutti: alzare i
prezzi e diminuire il Personale. Il primo fu Ligato, e così via fino a Necci,
Schimberni, Cimoli e tanti altri. Fortunatamente ha altre idee Moretti, in
quanto, a differenza di tutti gli altri, lavora in Ferrovia, come me del resto,
da 30 anni. Infatti sta impostando una politica di riduzione dei costi, senza
buttar fuori nessuno, e partecipazione di tutti a tutte le attività utili ad
elevare il livello del servizio offerto ai nostri Viaggiatori, puntando
soprattutto sullo spirito di corpo,che, malgrado tutte le frustate e le
frustrazioni degli ultimi anni, ci lega tutti.
RIFERIMENTO 30/3/2007
PADOA E LE FERROVIE
da Emilio Pierini
Padoa Schioppa, attuale ministro del Tesoro laureato Bocconi, frequentatore di
master al MIT di Boston ed ex direttore generale per l’economia e le finanze
dell’Unione Europea, ieri ha rivelato che per sanare il bilancio delle Ferrovie
bisogna ridurre il personale ed aumentare (liberalizzare, secondo lui) il prezzo
dei biglietti. Mia figlia, 7 anni da compiere tra due settimane, questa mattina
mi ha chiesto la nuova Playstation 3. Ad un mio diniego ha riferito: “potremmo
trovare i soldi per acquistarla comprando meno vestitini e facendo lavorare di
più la mamma” Delle due l’una: o mi trovo dentro casa un futuro ministro del
Tesoro (finalmente una donna), oppure il curriculum formativo di Padoa Schioppa
è decisamente sopravvalutato.
30/3/2007
CARTA CANTA /2
da Vittorio Grondona - Bologna
Silvio Berlusconi ha sbagliato ancora una volta i tempi della riflessione.
RIFERIMENTO 29/3/2007
CARTA CANTA
di Marco Travaglio - Repubblica.it
Messaggio sociale
"E' un messaggio sociale, non politico, perché la politica deve saper cogliere i
bisogni sociali dei cittadini"
(Letizia Moratti, sindaco di Milano, FI, illustra i contenuti della fiaccolata
organizzata dal centrodestra sul tema sicurezza, Milano, 26 marzo 2006)
"Zingari foera di ball"
(messaggio contenuto nello striscione da sfilata dietro cui cammina l'on. Mario
Borghezio, europarlamentare della Lega Nord, fiaccolata organizzata dal
centrodestra sul tema sicurezza, Milano, 26 marzo 2006)
(29 marzo 2007)
Un uomo tutto d'un pezzo
"Il prestigio dell'Italia e la pace nel mondo sono per la Casa delle libertà
valori di riferimento irrinunciabili. Vengono prima di ogni tattica politica e
di ogni interesse di parte. Per questo il nostro governo aveva deciso l'invio di
un contingente in Afghanistan. Siamo persone serie e coerenti. Non permetteremo
certo che i nostri soldati vengano abbandonati a se stessi". (Silvio Berlusconi,
Ansa, 12 luglio 2006).
(28 marzo 2007)
Prezzi scontati
"Noi siamo persone coerenti e gente seria e daremo il nostro appoggio al
rifinanziamento della missione in Afghanistan. Il nostro voto è scontato".
(Silvio Berlusconi, Ansa, 20 gennaio 2007)
"Non vedo come potremmo non votare per il rifinanziamento dell'operazione in
Afghanistan. Dobbiamo farlo per coerenza, anche perché l'abbiamo decisa noi".
(Silvio Berlusconi, Ansa, 20 gennaio 2007).
"Voteremo per il rifinanziamento della missione in Afghanistan. Noi voteremo sì
perché un Paese si deve comportare con serietà e deve avere una politica chiara
e leale verso gli alleati".
(Silvio Berlusconi, "Radio anch'io", 1° marzo 2007).
"Quel voto lo dobbiamo per senso di responsabilità verso i militari. So che i
nostri elettori sono perplessi perché questa sarebbe una grossa occasione per
mandarli a casa, ma come si fa?".
(Silvio Berlusconi, Ansa, 8 marzo 2007).
"Sul rifinanziamento della missione in Afghanistan stiamo riflettendo: non c'è
nulla di scontato".
(Silvio Berlusconi, Ansa, 23 marzo 2007).
(27 marzo 2007)
31/3/2007
SUGGERIMENTO STRAVAGANTE
da Vittorio Grondona – Bologna
Gentile e simpatica avvocato Lina Arena, già dal 12/9/2001, e non dall’11/9/2003
– v. suo post ore 11,33 del 2/11/2001 - sul suo terrazzo sventola bandiera
americana… Ora si lamenta che, nonostante il suo bellissimo appassionato gesto,
i suoi amici filoamericani non le hanno mai manifestato segni di compiacimento.
Provi allora a mettere al fianco della solitaria bandiera americana anche quella
di Rifondazione Comunista… Poi attenda ed osservi. Si accorgerà che le bandiere
si comporteranno meglio degli uomini. Svolazzeranno accarezzate dal vento
accontentandosi del loro spazio senza mai disturbarsi. Noterà inoltre che
l’originale esperimento, almeno questa volta, procurerà un pizzico di curiosità
anche fra i suoi amici.
RIFERIMENTO 31/3/2007
LINA (ARENA) LA FANATICA
da Vincenzo Rocchino, Genova
Caro Csf, credo che almeno una spiegazione ce la devi del perché qualcuno possa
godere di particolare gradimento e vedere pubblicati i suoi post, nonostante i
contenuti. Uno di questi è l'avvocata (che gode anche del singolare privilegio –
negato a tutti gli altri – di vedere il nome preceduto dal titolo
professionale). Andando al sodo, cosa significa il post odierno, col quale
pretenderebbe "un premio dall'ambasciatore americano" ? Cosa inorgoglisce tanto
l'avvocata della politica americana, al punto di sbandierare tre/bandiere/tre?
Forse perché, Bush, nonostante abbia Parlamento e Senato contro, insiste nella
sua disastrosa guerra personale?
RIFERIMENTO 31/3/2007
L’AVVOCATO ARENA SEMPRE PIÚ SIMPATICA
da Pier Franco Schiavone
Quando questo blog, prima o poi, chiuderà, la signora Arena ci dirà finalmente
chi è, nel senso che svelerà tutta se stessa. Credo che è effettivamente
anticomunista (da ex, e gli ex sono i più crudeli, come quelli che smettono di
fumare), credo che nutra una sincera antipatia per la sinistra Italiana, credo
anche che sia filo-americana. Però l’esasperazione del suo linguaggio a volte mi
fa ritenere che ci giochi, che lei sí, faccia provocazione. La storia delle tre
bandiere sul balcone è chiaro esempio di ostentata eccentricità. Sono stato
negli Usa e, a Boston, ho visto una bandiera persino su un altare, ma tre tutte
insieme su un balcone, no. La disperata richiesta di gratificazione
all’Ambasciatore è un capolavoro d’ironia. Brava. Posso venirla a salutare
semmai un giorno capitassi nella splendida Catania?
RIFERIMENTO 30/3/2007
VOGLIO UN PREMIO DALL'AMBASCIATORE AMERICANO IN ITALIA
dall'avv. Lina Arena
E' dall'11 settembre 2003 che faccio sventolare dai miei balconi tre belle
bandiere americane.Mentre i miei avversari politici hanno trovato da ridire e da
ridere nessuno dei filoamericani italiani o filoamericani-americani mi ha
rivolto un segnale di apprezzamento e di riconoscenza per il coraggio che ho
manifestato.In alcuni momenti di particolare turbolenza della vita politica
internazionale mi accade di notare che le macchine prendono il largo e che non
degnano di attenzione il posteggio solitamente occupato sotto i miei balconi.
Poichè l'indifferenza delle autorità americane mi provoca fastidio, chiedo che
l'ambasciatore americano attenzioni il mio coraggio e lo ritenga degno di lode.
E' troppo destare l'attenzione di Rudolph Sfogli che vive a Roma e che magari
getterà uno sguardo sfottente su questo blog? Vorrei essere premiata con una
targa o con una lapide. Si equivalgono.
2/4/2007
TELECOM COME TANTE ALTRE
da Vittorio Grondona
Privatizzare e poi vendere agli amici, italiani o stranieri fa poca differenza
per il grave danno comunque subito dalla società. Queste sono le nuove guerre
praticate dal democratico occidente. La politica che benedice ed aiuta la
realizzazione delle privatizzazioni dei beni pagati da tutti gli italiani è il
cavallo di Troia dei famelici avvoltoi che oggi guerreggiano solo a suon di
quattrini. E si sa, i quattrini, quatti quatti, riescono a produrre per i più
poveri risultati devastanti simili a quelli procurati dalle guerre. Il sangue
non si vede, ma di sicuro c’è.
RIFERIMENTO 2/4/2007
TELECOM
da Biagio Coppola
Che strana notizia sui giornali di oggi in merito alla Telecom! Quando si dice
la storia si ripete! Col governo D’Alema, alla fine degli anni ’90, fu
consentito ad un gruppo di persone, che definirei “avventurieri senza scrupoli”
, di entrare in Telecom con una minima spesa salvo uscirne un paio d’anni dopo
con plusvalenze incredibili, tali da consentire, al più in vista del manipolo di
eroi di comprarsi la Piaggio e la MotoGuzzi. Oggi, di nuovo con i “comunisti” al
governo, il Tronchetto sta per mettere in atto la stessa operazione. Credo che
qualcuno debba rendere conto al paese di questi atti banditeschi e il governo
debba impedire tali operazioni nella misura in cui si definisce di sinistra,
altrimenti dov’è la differenza con il precedente governo delle destre?
RIFERIMENTO 4/4/2007
TELECOM
da Biagio Coppola
Le imprese americane comprerebbero con poca spesa Telecom Italia grazie alla
struttura della catena di controllo che è il vero punto debole e che ha impedito
alla azienda di crescere e che ora la penalizza definitivamente. Telecom,occorre
dirlo,rischia una ulteriore fase di stallo e di incertezza con pericoli di
spacchettamento. E risulta, poi, eloquente l’attenzione che tutti i soggetti
interessati, a partire dalle banche, continuano a rivolgere esclusivamente
all’acquisizione di Olimpia e non al resto della platea azionaria. Non va
neanche sottovalutata la dimensione internazionale di questa trattativa rispetto
alla quale c’è il rischio di uno svuotamento del patrimonio tecnico e
professionale dell’azienda insieme all’incertezza che ancora permane sugli
assetti regolatori della Rete.
Appare positivo ma, ahimè, in ritardo il giudizio critico che singoli ministri
hanno espresso rispetto alle decisioni di Pirelli di trattare con AT&T e
American Movilas. Sono mesi che il Governo ha deciso di non intervenire
direttamente e quando lo ha fatto, come da ultimo ancora il Presidente del
Consiglio, è sembrato dare un avallo preventivo alle decisioni poi assunte
dall’azionista di riferimento. Il sangue versato, e che c’è di sicuro, al quale
alludeva Grondona è quello dei lavoratori che stanno pagando sulla propria pelle
queste manovre che arricchiscono i soliti noti.
RIFERIMENTO 4/4/2007
POLITICA ITALIANA, OVVERO COMMEDIA DELL’ARTE
da Pier Franco Schiavone
Nell’antico cliché dell’italiano zuzzurellone c’è del vero. Vediamo gli ultimi
esempi. Il partito dei Pensionati rientra nel centrodestra (speriamo in un
riequilibrio con l’ingresso nel centrosinistra del Partito degli Allevatori di
Cozze). Calderoli, dopo aver prodotto la famosa legge porcata è stato incaricato
di proporne un’altra che, presumibilmente, chiamerà vaccata. È già salito al
Colle, ma non sappiamo se Napolitano l’abbia scaraventato giù dalle scale, come
meriterebbe. Intanto l’AT&T chiede di acquisire Telecom, una società le cui
infrastrutture hanno pagato gli Italiani negli ultimi 50 anni col canone. I
politici che fanno? La sinistra si è spaccata (ma va?), Fini continua a dare
aria ai denti (non c’è niente di male che le tlc vadano in mani straniere) come
se il suo partito si chiamasse Alleanza Internazionale. E cosa dice Berlusconi?
È il mercato, ragazzi! Infatti, Tedeschi, Francesi, Americani e Inglesi, che
notoriamente di mercato non capiscono una mazza, si tengono strette le proprie
eccellenze e di noi ridono, ridono, ridono. Maledizione!
4/4/2007
ANCORA TELECOM
da Vittorio Grondona - Bologna
La Telecom è stata acquistata con dei pagherò: “Con la simpatia del governo D'Alema
e con i soldi delle banche. Cioè col debito.” (E.Scalfari). Chi l’aveva comprata
l’aveva poco dopo rivenduta a Marco Tronchetti Provera al doppio del prezzo
azionario di acquisto. Per risanare le sue aziende in crisi, Olimpia e Pirelli,
il nuovo padrone riuscì praticamente ad aumentare di tre volte il debito di
partenza svendendo a prezzo di realizzo anche alcune garanzie (asset esteri) del
primo compratore (Colaninno-Gnutti). Lo Stato Italiano non ha quindi incassato
nulla. Ciò significa che tutto il popolo italiano al quale apparteneva di fatto
l’intero patrimonio Telecom è stato gabbato dai politici che avevano permesso il
lancio dell OPA per la privatizzazione all’acqua di rosa dell’azienda telefonica
nazionale. Ora sembrerebbe quindi genericamente normale che un padrone possa
disporre come meglio creda del suo patrimonio… Io penso invece che uno Stato
come si deve, in casi particolarmente importanti per la società come questo,
dovrebbe trovare il modo di impedire a chiunque di fare interessi personali in
contrasto con gli interessi dell’intero Paese. Invito il signor Paolo Capè di
Milano di dare un’occhiata al commendo di Eugenio Scalfari del 21/9/2006
che allego.
IL COMMENTO 21/9/2006
Chi ha munto la vacca
dei nostri telefoni
EUGENIO SCALFARI
ROMA- L'affare Telecom approda in Parlamento; in Senato col ministro Gentiloni
avremo la prova generale, poi alla Camera la prossima settimana con Prodi in
persona. L'affare Telecom - come ama chiamarlo usando un francesismo
peggiorativo l'ex ministro Tremonti - in realtà non è un "affaire", ma è
certamente un problema. Del quale giova esaminare la dimensione, le incognite,
le possibili soluzioni. E i protagonisti: Prodi (e Rovati), Tronchetti Provera,
Guido Rossi. Nello sfondo del passato Colaninno; nello sfondo del futuro forse
Berlusconi. Al centro l'azienda telefonica, malamente privatizzata e di fatto
ancora in posizione monopolistica.
Proprio dall'azienda deve cominciare la nostra analisi. Dai suoi debiti. Dai
suoi ricavi. Dai suoi (insufficienti) investimenti. Dal suo azionariato. Con una
prima precisazione per sfatare un luogo comune ripetuto in questi giorni da
tutti, nessuno escluso: non è affatto vero che Telecom sia schiacciata dal suo
debito. Non è quella la sua malattia. Esso ammonta a 41 miliardi; probabilmente,
calcolando operazioni a breve su titoli "derivati", si arriva a 45. Si tratta
certamente d'una mole imponente e tuttavia gestibile. In buona parte sotto forma
di bond a tasso fisso e lontana scadenza, e di anticipazioni bancarie a lungo
termine.
A fronte di questo debito ci sono ricavi e "cash flow"
altrettanto imponenti e un attivo patrimoniale di tutto rispetto. Non è dunque
questo il punto debole dell'azienda, bensì la struttura dell'azionariato di
controllo. Il punto debole, anzi debolissimo e patologico, non sta dentro
Telecom Italia ma a monte, nella lunga catena societaria al vertice della quale
troviamo la finanziaria personale di Tronchetti Provera il quale, da quel
puntino lontano lontano, controlla la più grande azienda italiana con soltanto
l'1 per cento di capitale, attraverso Pirelli e Olimpia. Anche queste società -
che sono soltanto scatole finanziarie salvo un pallido residuo industriale nella
Pirelli - sono fortemente indebitate senza tuttavia generare flussi di ricavi e
di "cash flow". La loro fonte di sostentamento unica è Telecom, a condizione
ovviamente che la grande azienda a valle trasformi a ritmo accelerato i suoi
profitti in dividendi per i piani alti e altissimi della catena di controllo.
Si configura in tal modo una geometria non nuova nel capitalismo italiano,
spinta in questo caso al suo limite estremo: il potere di comando che dal remoto
puntino Tronchetti si irradia verso la base aziendale incatenandone le decisioni
agli interessi dell'azionista di riferimento e il flusso di risorse finanziarie
che quell'azionista confisca a proprio vantaggio depauperando l'azienda che le
produce. Il paradosso è qui: Telecom Italia dovrebbe essere l'azienda-figlia,
invece nella realtà dei fatti è l'azienda-madre dei suoi genitori Olimpia,
Pirelli e, su su, Marco Tronchetti Provera.
Questa anomalia c'è sempre stata in Telecom fin da quando fu privatizzata e
affidata al "nocciolino duro" in cui la Fiat fungeva da leader di riferimento.
All'epoca - si parla di un decennio fa - la Fiat con una decina di altri nomi
rutilanti guidò per circa un anno la ex Stet monopolista pubblica della
telefonia, con una partecipazione dello 0,6 per cento del capitale. Il consiglio
d'amministrazione era guidato dalla famiglia Agnelli e da istituti bancari
amici. Presidente era Guido Rossi che aveva accettato l'incarico per guidare la
ex Stet privatizzata verso una struttura di "public company", cioè una società
senza azionisti di riferimento guidata da un forte management.
Rossi non ha mai nascosto questa sua preferenza verso la "public company" quando
si tratta di società di grandissime dimensioni con impegni di investimento ben
superiori alle capacità del capitalismo familiare. Ma nel caso Telecom non
riuscì a far passare quel suo disegno. Gli Agnelli glielo impedirono, forse
anche per non mettere in crisi "ideologica" il capitalismo familiare che aveva
il suo massimo esempio proprio a Torino nella struttura dell'accomandita di
famiglia che attraverso Ifi-Ifil controllava il pianeta Fiat con il 30 per cento
del capitale. Rossi abbandonò. E abbandonarono anche i torinesi subito dopo
sotto l'offensiva di un'Opa di proporzioni per l'Italia colossali, lanciata
dalla cosiddetta "razza padana": Colaninno-Gnutti sull'asse Mantova-Brescia,
alla conquista di Roma. Con la simpatia del governo D'Alema e con i soldi delle
banche. Cioè col debito. Che fu, all'epoca, di 38 miliardi.
C'è una differenza strutturale tra la Telecom di Colaninno-Gnutti e quella di
Tronchetti-Benetton (nella quale per altro i bresciani di Gnutti sono rimasti
fino all'altro ieri)? Una differenza c'è e non è da poco. La Telecom di
Colaninno possedeva una rete di partecipazioni in aziende telefoniche all'estero
che costituivano altrettanti tesoretti. Sono stati tutti venduti da Tronchetti
due anni fa al prezzo di realizzo di 15 miliardi, salvo la Telefonica do Brasil
che dovrebbe essere venduta nel prossimo futuro ad un prezzo tra i 7 e i 9
miliardi. Ciò vuol dire che il debito dell'epoca Colaninno, al netto di questi "asset",
non era di 38 bensì di 13 miliardi, oppure di 23 se non si considera la società
brasiliana. Fa una bella differenza rispetto ai 41 e passa miliardi di debito
odierno.
Si tratta ora di capire come mai il debito all'epoca di Tronchetti sia
raddoppiato e che fine abbiano fatto i 15 miliardi ricavati dalla vendita delle
partecipazioni estere. Presto detto: sono serviti a finanziare l'Opa per
l'acquisto delle partecipazioni di minoranza di Tim, la società di telefonia
mobile che un anno e mezzo fa Tronchetti aveva deciso di fondere con Telecom
portandone la partecipazione dal 70 al 100 per cento.
Ma perché volle il possesso totale del capitale Tim? Perché altrimenti la sua
partecipazione in Telecom tramite Olimpia si sarebbe annacquata con l'ingresso
dei soci minoritari di Tim. Per conseguenza il flusso di risorse finanziarie da
Telecom ai piani alti della struttura societaria sarebbe diminuito. E perché -
ultima domanda - voleva fondere Tim in Telecom? Per far lievitare il prezzo di
Borsa di Telecom. Tronchetti comprò da Colaninno-Gnutti al prezzo di oltre 4
euro per azione, il doppio della quotazione di allora e di oggi in Borsa. Cercò
in tutti i modi di risollevare quel prezzo cui sono legati i margini di garanzia
chiesti dalle banche sui debiti di Olimpia e di Pirelli.
In sostanza l'intera politica di Tronchetti è stata condizionata dalla debolezza
delle sue società a monte di Telecom, cioè dal suo personale interesse a
dispetto di quello della Telecom e dell'ingente massa dei suoi
azionisti-risparmiatori.
Questo è il punto debolissimo di Telecom: la confisca delle sue risorse in
favore dell'azionista di riferimento.
A suo tempo Raul Gardini fece più o meno lo stesso con la Montedison. Il caso
vuole che anche allora, per riparare a quel drammatico crack, fosse chiamato
Guido Rossi. Anche allora il buco non era in Montedison ma in Ferruzzi-Gardini.
Lo schema è identico. Ha ragione Bersani: l'anomalia è il capitalismo italiano,
debole e monopoloide.
Questo è dunque il problema Telecom. Su di esso nasce "l'affaire"
politico-mediatico. Tronchetti, che è già consapevole di essere arrivato alla
fine della corsa, tenta il diversivo Murdoch: scorporare la rete telefonica di
Telecom e scorporare anche Tim. La seconda per venderla e usare i soldi per
diminuire il debito, la prima per trasformare Telecom in una società mediatica
utilizzando la banda larga della rete e ottenendo da Murdoch i contenuti:
programmi, sport, film, intrattenimento.
Deve necessariamente informare il presidente del Consiglio: la rete lavora
infatti con licenza dello Stato, occupa suolo pubblico, è un bene pubblico a
tutti gli effetti. Non può farne ciò che crede alla chetichella. Per di più lo
Stato possiede ancora in Telecom la "golden share". Non intende usarla in
conformità alle direttive europee ma essa gli dà tuttavia il diritto di essere
informato.
Ci sono due colloqui tra Tronchetti e Prodi. Vertono sullo scorporo della rete.
Non una parola sullo scorporo di Tim. Prodi legge quest'ultima decisione sui
giornali. Tronchetti sostiene d'averlo informato. Prodi risponde con un
comunicato nel quale racconta gli argomenti toccati nei due colloqui. Tim non
c'è. Ci sono però altri dati sensibili sulla trattativa con Murdoch. Tronchetti
protesta (con ragione) per quelle indiscrezioni del presidente del Consiglio. Ma
non si limita a protestare. Fa recapitare a "24 Ore" e al "Corriere della Sera"
un documento inviatogli pochi giorni prima dal consigliere di Prodi, Rovati, che
contiene un piano (probabilmente redatto da una banca d'affari) per far
acquistare dalla Cassa depositi e prestiti il 30 per cento della rete Telecom
risanando in tal modo gran parte del debito dell'azienda telefonica.
Scandalo e altissime proteste politiche ed anche confindustriali: il governo
vuole dunque resuscitare l'Iri? Rinazionalizzare Telecom?
La difesa di Prodi è debole. Nega di conoscere il piano Rovati. Nega di pensare
ad un nuovo Iri. Ricorda (con ragione) che la Cassa depositi e prestiti è stata
trasformata in società per azioni da Tremonti e predisposta ad operazioni
private con soldi pubblici.
Ma ormai il problema è diventato "affaire" e come tale - dopo ulteriori
resistenze di Prodi - sbarca in Parlamento, dove purtroppo si parlerà della
spuma politica anziché della sostanza. Di Prodi, Rovati, Tronchetti, anziché di
Telecom.
Sulla sostanza intanto è arrivato Guido Rossi. Anche lui suscitando con la sua
ascesa-bis alla presidenza della società telefonica, un sommovimento nella
Federcalcio e nel Coni.
Per ora Rossi è imperscrutabile, come è giusto che sia. Ma alcune induzioni si
possono comunque fare fondatamente.
1. Allo stato dei fatti in Telecom c'è ancora un azionariato di comando:
Olimpia, alias Tronchetti più Benetton. Rossi è stato eletto presidente da
Olimpia, cioè dal consiglio di Telecom dominato da Olimpia. Immagino che, al
momento della nomina, Tronchetti gli abbia chiesto se avrebbe proseguito o
invece contrastato le decisioni di scorporo prese pochi giorni prima dal
consiglio d'amministrazione. Immagino anche che Rossi gli abbia risposto
positivamente.
2. Infatti appena insediato Rossi ha reso esplicita questa sua posizione:
accetta le delibere del consiglio. Gli è stato chiesto: quindi Tim sarà venduta?
Ha risposto: nelle delibere del consiglio la vendita non è prevista. E' la
verità, non è prevista. Se vendere o no è un caso aperto ma lo decide non più
Tronchetti bensì Rossi e il consiglio.
3. Olimpia possiede in Telecom il 18 per cento, alcuni fondi d'investimento e
altri investitori istituzionali italiani e stranieri arrivano a più del 50 per
cento. Il resto è di piccoli azionisti-risparmiatori. Personalmente credo che
Rossi al più presto convocherà i fondi per sondare le loro intenzioni su Telecom,
sulle sue controllate e sulla sua "governance" futura. Credo anche che punterà
per la seconda volta a trasformare Telecom in una "public company".
4. Ovviamente Rossi è contrario ad un'ipotesi di intervento pubblico in Telecom
e nella rete distributiva.
Ma qui non avrà ostacoli di sorta.
5. Una cordata italiana o mista per allargare il nocciolo duro? L'opinione di
Rossi è sempre stata che l'epoca del capitalismo familiare - anche se composto
da famiglie finanziariamente cospicue - è improprio per un'impresa delle
dimensioni di Telecom. Personalmente credo perciò che non sarà questa la strada
di Rossi. Se invece lo fosse, probabilmente su quella strada incontrerebbe la
Fininvest di Berlusconi con tutte le complicanze che il conflitto di interessi
dell'ex premier si porta appresso.
Comunque vedremo molto presto in quale direzione Rossi si inoltrerà. E' un
grande tecnico. Ho notato che da qualche tempo ha acquistato anche un'esperienza
politica prima nascosta dalla ruvidezza del giurista. Non può che essergli
d'aiuto nella nuova impresa con cui dovrà cimentarsi.
(21 settembre 2006)
RIFERIMENTO 3/4/2007
TELECOM
da Paolo Cape’, Milano
Non condivido le impostazioni che leggo sul blog. Privatizzare vuol dire,
ovviamente, vendere a soggetti privati, i quali pagano un prezzo al venditore,
cioè allo Stato. Dopo di che il compratore può rivendere a chi vuole. Se le cose
vengono fatte secondo le regole del mercato e alla luce del sole, non vedo
perché si debba parlare di atti banditeschi o di danni ai cittadini. Sempre che
lo Stato faccia la sua parte, che è quella di stabilire regole ferree per la
gestione di un bene di interesse pubblico e di farle rispettare. Io credo si
debba vigilare su questo, non sulle plusvalenze o sulle minusvalenze di
Tronchetti.
RIFERIMENTO 4/4/2007
TELECOM /2
da Paolo Beretta
Il problema è che Capé ha ragione. Ormai, essendo divenuta azienda privata,
Telecom è scalabile. Questo grazie alle politiche idiote di privatizzazione
selvaggia praticate dal governo D'Alema, dove ha ceduto ai privati un'azienda
che, monopolisticamente, era l'unica a detenere il cosiddetto "ultimo miglio",
in pratica la rete nervosa vera a propria delle telecomunicazioni in Italia.
Oggi rischiamo di perdere questo pezzo. Di recente, poi, Rovati si è dovuto
dimettere per aver detto una cosa che oggi appare sacrosanta: scorporare la rete
fissa e renderla di nuovo pubblica. Errare è umano, ma perseverare a 'sta
maniera no.
4/4/2007
L’AVVOCATO… SEMPRE LEI
da Vittorio Grondona – Bologna
Nel caso deprecabile che gli americani venissero veramente in possesso della
nostre linee telefoniche, i paesini italiani un po’ isolati, per i quali i
capitalisti USA non troveranno in prospettiva alcun concreto interesse economico
ad un eventuale anche minimo investimento, dovranno purtroppo scordarsi le nuove
tecnologie, come per esempio l’allacciamento internet a banda larga. Un ritorno
al telegrafo Morse sarebbe davvero un’ottima lezione per riuscire a capire una
volta per sempre che regalare ai privati le ricchezze comuni è un’azione
sconsiderata della demenza politica che dovrebbe essere sempre contrastata con
ogni mezzo da tutti coloro che hanno un minimo di buon senso.
RIFERIMENTO 4/4/2007
CON GLI AMERICANI AL POSTO DI TELECOM DOVREMMO AVERE UNA VERA CLASS ACTION
dall'avv. Lina Arena
La tutela del consumatorte italico soffre di tante pecche e fino a quando la
sinistra antiamericana avrà lingua e potere difficilmente il consumatore potrà
essere tutelato come quello americano. Con la calata degli USA nella proprietà
Telecom potremmo sperare nella introduzione di una vera e propria class action?
Dal canto mio, spero in un successo degli americani anche perchè l'economia
globalizzata non tollera l'opposizione ottusa delle sinistre, retrograde e
medioevali.
RIFERIMENTO 4/4/2007
CLASS ACTION? MAGARI
da Massimo Mai
Ormai mi trovo sempre piu d'accordo con l'avvocato Arena, la quale però sbaglia
rigorosamente l'indirizzo delle sue invettive. L'unica proposta di class action
presente nel parlamento italiano, avanzata nel quinquennio berlusconiano, è
dovuta a dei parlamentari dell'Ulivo. In questa legislatura è Bersani che vuole
portarla avanti. Mi sfugge il perchè dia la colpa anche di questo alla sinistra
comunista. Sarebbe bello importare un po' di leggi dagli Usa. Ad esempio quelle
che vietano a chi possiede organi di informazione di candidarsi anche solo a
sindaco, o magari quella che impedisce ad una sola persona di possedere più del
49% di un network di informazioni nazionale. O avere una magistratura talmente
forte che si permette di smembrare aziende troppo potenti che non permettono il
libero mercato. Tutte leggi che i nostri "liberisti" di destra vorrebbero di
sicuro...
5/4/2007
LA PORCATA CONTINUA…
da Vittorio Grondona - Bologna
Come temevo i mostri politici stanno studiando una nuova legge elettorale. Sono
tutti d’accordo, destra e sinistra, di non ripristinare le preferenze. Dicono
che c’è rischio di compra e vendita dei voti. Come se per i partiti non ci fosse
lo stesso problema, se non peggiore. Anziché comprare i voti uno alla volta,
sembra infatti che per i partiti si possano acquistare addirittura in blocco. Le
trasmissioni “W. L’ Italia” di Riccardo Iacona insegnano. Evidentemente i
dirigenti dei partiti sguazzano proprio nella melma della “porcata” di Calderoli…
Mi vengono spontanee tre considerazioni. 1) Il Governo non è in grado di
garantire libere e regolari elezioni; 2) i politici hanno paura della libera
scelta degli elettori; 3) i quattro o cinque dirigenti di partito che, beffando
il suffragio universale e diretto degli elettori prescritto negli articoli 56,
57 e 58 della Costituzione, vogliono eleggere autonomamente i parlamentari al
posto del popolo, sono muniti della faccia più tosta di questo mondo. E che non
ci raccontino poi che lo fanno per amor di patria… A questo punto, dopo tutte le
polemiche negative e schifate che i politici stessi hanno fatto finora in ogni
occasione sull’abolizione antidemocratica appunto delle preferenze, io consiglio
di andare a votare per il partito della frutta. Il fruttivendolo sotto casa ci
darebbe miglior garanzia e soddisfazione, anche se sappiamo tutti che un po’ di
innocua acqua nella verdura ce la mette sempre.
13/4/2007
SBAGLIO DI CERATTI
da Vittorio Grondona – Bologna
Caro signor Alessandro Ceratti, lei sbaglia a pensare che le persone siano
diverse a seconda della loro casuale situazione economica. Essere ricchi non è
un diritto ed essere poveri, viceversa, non è un dovere. Sono entrambe
condizioni create dall’uomo, quindi assolutamente non perfette. Incominciare la
vita sociale facendo i lavori più umili farebbe tanto bene anche ai figli di
papà. Da grandi sarebbero molto meno prepotenti e molto più efficienti…
Soprattutto se inseriti a forza nella politica col barbaro sistema oligarchico
attuale.
RIFERIMENTO 12/4/2007
LA POVERTA' DELLA VAL CODERA
da Alessandro Ceratti
Come dicevo, avevo una mezza intenzione di andare a farmi una passeggiatona in
Val Codera e così è stato. Sono tornato da poco e sono mezzo morto (mille metri
di dislivello e 7 ore di marcia -con qualche pausa). E qua finisce la
descrizione della gita per evitare itterizie tra i bloggisti. In tutto quel
tempo ho avuto modo di riflettere ed elaborare il seguente sillogismo (originato
dal fatto che in macchina avevo ascoltato un'intervista a Bertinotti). Premessa
1: Esistono alcuni lavori cui la gente si adatta solo perché è povera e deve
sbarcare il lunario. (es. pulitrice di cessi in autogrill, minatore) Premessa 2
Purtuttavia questi lavori sono (spesso) indispensabili. ERGO: E' necessario che
ci siano i poveri. E adesso ditemi dove sbaglio.
15/4/2007
SEMPLICEMENTE BREVE
da Vittorio Grondona – Bologna
In mancanza di poveri sicuramente i ricchi (tutti ormai, compresi i gestori di
autogrill) si adatterebbero a pulirre i loro cessi da soli. Non solo, sarebbero
così oberati di lavoro anche in tutte le altre cose che si troverebbero
costretti a passare la loro vita da poveri… Allora: via libera all’immigrazione,
in nero o in giallo non importa (schiavitù), ma questa volta senza quote di
sorta. Purtroppo nelle brutte cose si ritorna sempre indietro…
RIFERIMENTO 15/4/2007
POVERTA'
da Alessandro Ceratti
La mia non era un'analisi antropologica, non divido le persone secondo categorie
economiche. Semplicemente affermo che, secondo quel mio sillogismo, sembra che i
poveri siano una necessità della struttura sociale. Possiamo dire che non c'è
nulla di cui preoccuparsi, visto che i poveri sono tali e tanti che di certo non
scarseggeranno in tempi brevi, per cui comunque vale la pena di impegnarsi a
diminuirne il numero. Ma rimane la questione di principio: bisogna che un gruppo
di persone sia povero, o meglio, misero. Diversamente non troveremo chi pulisce
i cessi in autogrill.
RIFERIMENTO 15/4/2007
BEATI I POVERI
da Gianluca Freda
Sostiene Ceratti che senza poveri ci toccherebbe rinunciare alla pulizia dei
cessi negli autogrill (e magari - orrore! - anche agli autogrill, visto che
neanche commesse e baristi nuotano nell’oro). Il ragionamento, come ogni
ragionamento di manifesta ovvietà, non fa una piega. Con la stessa logica
potremmo dire che occorre valorizzare la criminalità, visto che senza rapinatori
e assassini milioni di poliziotti, carabinieri, buttafuori, guardie del corpo e
fabbricanti di sistemi di sicurezza finirebbero sul lastrico. Lo sanno bene gli
Stati Uniti, che per conservare la propria egemonia si sono dovuti inventare il
“terrorismo islamico”. Non essendoci in giro abbastanza assassini, hanno dovuto
crearli e finanziarli loro e in molti casi inventarseli di sana pianta. Senza le
guerre nate da questa invenzione, l’economia americana - e quindi quella
mondiale – sarebbe finita ai pesci da un pezzo. Qualcosa però non quadra. Che il
male esista e vada accettato come parte integrante di noi è cosa risaputa da
qualunque matricola di filosofia. Che vada sostenuto e incrementato per l’utile
funzione che svolge è una novità, un salto logico introdotto dal sistema
capitalistico e dalla sua perversa degenerazione. Se non fossi un ateo
impenitente, direi che un sistema in cui il male non solo esiste, ma è
applaudito per la sua utilità sociale, ha tutte le caratteristiche del regno
dell’anticristo profetizzato dai vangeli. Certo, quando a dirlo è un cattolico
come Ceratti, la cosa suona molto più convincente.
RIFERIMENTO 16/4/2007
POVERI
da Alberto Arienti
I poveri esistono perchè altrimenti non ci sarebbero i ricchi. Questa è una
banalità ma anche un dato di fatto: se i beni fossero suddivisi equamente, si
vivrebbe magari tutti più serenamante, ma la sensazione di potere che ti viene
dalla ricchezza ce l'hai solo se sei circondato da gente che muore di fame.
RIFERIMENTO 16/4/2007
DIFFICOLTA' LOGICHE
da Alessandro Ceratti
Come al solito Freda ragiona male. Se i poveri sono necessari per pulire i
cessi, non sono affatto necessari i criminali perché non abbiamo affatto bisogno
di essere derubati. E se, senza criminali, i poliziotti non avrebbero ragion
d'essere, tanto meglio! Pensate: un mondo senza poliziotti. Magnifico! Anche in
questa lettera Freda manifesta le distorsioni del suo pensiero comunista. Un
lavoro, in questo caso quello dei poliziotti, ha importanza per il bene che
porta all'economia della società, e nessuna importanza (a livello economico) per
la persona che lo svolge. Se i poliziotti non servissero più: chissenefrega. C'è
poi la solita (sacrosanta) tirata antiamericana. Uffa, ma ce la devi mettere
dentro proprio sempre?
RIFERIMENTO 17/4/2007
A COSA SERVONO I POVERI
da Gianluca Freda
E’ verosimile che molte nuove leve del crimine – del quale Ceratti sostiene
l’inutilità – siano persone povere che non volevano iniziare o continuare a
pulire cessi di autogrill. Non tanto per il lavoro in sé, quanto per non farsi
guardare dall’alto in basso da Ceratti, che li ritiene nati a questo scopo. In
questi casi sarebbe bello che il codice penale prevedesse forti sconti di pena.
Io che sono comunista ci aggiungerei anche il perdono immediato e una tessera
del cinema vitalizia nei casi in cui le vittime del crimine siano persone che
ragionano come Ceratti. Il crimine è inutile? Sì, per noi comuni cittadini. Non
per chi governa l’economia e ci controlla attraverso i media. Altrimenti perché
i media strariperebbero di “emergenze criminali” (i pedofili! I serial killer!
Il terrorismo!) anche quando il rischio di incappare in questi crimini è di gran
lunga inferiore a quello d i morire sul lavoro o per un errore di prognosi?
Altro che inutile, il crimine è vitale per le istituzioni capitalistiche, benché
sia eccessivo pretendere che un dipietrista se ne chieda il perché. E’ solo per
questo (e qui Ceratti non sbaglia) che anche la povertà è indispensabile.
RIFERIMENTO 17/4/2007
SOCRATE E' UN CESSO
da Domenico De Franco
Ceratti dice che senza i poveri non avremmo chi pulisce i cessi. Caro
Alessandro, sai meglio di chiunque che non è possibile prevedere delle dinamiche
economiche con dei sillogismi, a meno di non voler rischiare il surreale. Ad
esempio non è vero che i lavori umili debbano necessariamente mal retribuiti.
Pensa all'epoca di Collodi: il signor Maestro o l'Avvocato erano considerati i
notabili del paese e il papà di Pinocchio un "umile " falegname. Oggi i
falegnami e gli idraulici parcheggiano le loro Mecedes nei vialetti delle loro
villette, mentre gli insegnanti si puzzano di fame tra la disistima sociale e
dei propri alunni, e i giovani avvocati li vendono a mazzi da cinque al mercato.
Come vedi il livello retributivo di un lavoro è determinato dal rapporto tra la
domanda e l'offerta e non dalla sua presunta umilta'. Anzi spesso un lavoro è
considerato umile proprio a causa del proprio livello retributivo.
RIFERIMENTO 18/4/2007
CATEGORIE PROFESSIONALI O DEL PENSIERO?
da Pier Franco Schiavone
A volte leggo polemiche che somigliano tanto a seghe mentali. Che cavolo di
discorso è quello sui poveri e i cessi? Ho visto imprese di pulizie negli
autogrill con persone deliziose che con tute, guanti e attrezzi adeguati,
svolgono il loro lavoro e poi magari la sera vanno a ballare, vanno in pizzeria,
fanno le vacanze al mare ed hanno l’auto. Magari se avessero studiato avrebbero
fatto l’avvocato o il giornalista. Ma è lavoro. Poi ci sono quelli che di lavoro
non ne hanno o che sono monoreddito e magari fanno gli insegnanti e sono più
poveri di una coppia di filippini che fa le pulizie. Ma in che mondo vivete? Tra
l’altro non mi risulta che esista la professione del pulitore di cessi. Mentre
esiste certamente la categoria dei fancazzisti.
RIFERIMENTO 18/4/2007
TRAVISARE
da Alessandro Ceratti
Che gusto ci prova Freda a travisare quello che dico? Boh. Ce se ne accorge
subito e credo proprio che se ne accorga lui per primo che le sue sono forzature
del mio pensiero. E allora perché lo fa? Certo il post viene fuori piuttosto
bene, pimpante, un po' aggressivo. Ma questo è tutto. Quel tipo di replica
avrebbe senso se non gli importasse nulla del merito di ciò che affermo, come se
in buona sostanza risultasse ben fondato e valesse la pena riprenderlo soltanto
per fare un po' di sarcasmo. Non so se questo sia il caso (che Freda è
sostanzialmente d'accordo con me) ma se così non fosse varrebbe la pena che il
nostro lobbista elaborasse degli argomenti un po' più consistenti.
P.S. Ringrazio comunque Freda per averci risparmiato in questa lettera la
sparata antiamericana. Purtroppo però l'ha condita con la solita sparata sulla "spectre"
che controlla la vita del pianeta.
RIFERIMENTO 19/4/2007
BERLUSCONI
da Paolo Beretta
Evidentemente il Cav. ha fatto scuola. Adesso Ceratti si scopre "travisato" da
Freda, poi rimarca che, in fondo, Freda stesso gli dà ragione e si augura che
fornisca argomenti più consistenti. Premesso che l'intervento più efficace in
questa storia l'ha fatto, come spesso accade, Schiavone, mi suona molto
difficile definire inconsistenti gli argomenti nelle repliche di Freda, vista la
ancor maggiore evanescenza di quelli che le hanno generate.
RIFERIMENTO 19/4/2007
I GRANDI MAESTRI
da Gianluca Freda
Caro Ceratti, non ho travisato il suo pensiero e non sono per niente “d’accordo”
con lei. Lei ha detto che i poveri sono necessari alla società perché svolgono
lavori umili. Io sostengo che sono sì necessari, ma per alimentare la
criminalità, che è indispensabile ai governi (non certo ai cittadini) per
mantenere potere e controllo sulle masse. Non mi ringrazi per averle risparmiato
la “sparata antiamericana”. Non l’ho fatto. Gli americani sono i massimi maestri
mondiali nel creare e strumentalizzare la criminalità per finalità di controllo
politico ed egemonia economica. Dopo tutto l’11 settembre l’hanno inventato loro
ed è stata solo l’ultima di una lunga serie di mirabolanti invenzioni.
17/4/2007
PARTITO DEMOCRATICO
da Vittorio Grondona – Bologna
Tradizione: nessuna; ideale: il potere; idee: solo quelle di chi lo comanderà.
In poche parole trattasi di partito elaborato a tavolino con l’unico scopo
evidente di potere comandare e di realizzare senza tante storie i desideri dei
capi dirigenti per cinque lunghi anni in caso di vittoria elettorale. Una
pacchia!...
RIFERIMENTO 18/4/2007
PARTITO DEMOCRATICO /2
da Pier Franco Schiavone
E l’Ulivo? Lo trapiantiamo nella villa Sarda del Berlusca? In ogni caso non
aderirò, come elettore, ad un partito che annovererà suor Binetti ma non Angius,
resterà fuori Mussi ma includerà Melandri e quel cicoriomane di Rutelli che
manda le coppie sterili Italiane in Spagna. Scherziamo? Tra quelli che conosco e
che votano a sinistra, quasi nessuno andrà a votare, me compreso, mentre ci
andranno i miei amici di destra. Nel 2009, quando sarà attribuito il diritto
alla pensione ai nuovi e si tornerà a votare, il centro sinistra prenderà una
tale scoppola che forse sarà la volta buona per cambiare classe dirigente.
Forse!
RIFERIMENTO 19/4/2007
ANCORA SUL PD
da Pier Franco Schiavone
La domanda è: esistono ancora i partiti? La mia impressione è che, in questa
fase della nostra storia, si siano trasformati in centri di potere privi di
contenuti e che pertanto esista il rischio che nuove formazioni consistenti,
senza un progetto serio, possano produrre qualche pericoloso populista, a destra
ce n’è già uno. Il PD sarà il risultato della somma di due partiti già
esistenti. Al PD non parteciperanno i socialisti, forse ne resterà fuori Di
Pietro (meglio per il PD date le idee fascistoidi espresse da alcuni suoi
iscritti), Mastella e pezzi dei DS. Ma la logica non vorrebbe che si bloccasse
tutto e se ne riparlasse più in là, dopo, magari, aver ascoltato gli elettori?
RIFERIMENTO 19/4/2007
ANCORA SUL PD
da Isabella Guarini
C'è molto da discutere sulla denominazione PD di un partito che aspira a essere
nuovo rispetto a quelli che lo generano. In che consiste la novità?. Nel
Democratico? Allora potrebbe sorgere il sospetto che i genitori non lo fossero.
Oppure Democratico è un richiamo a quello americano nella prospettiva "global".
Se no, perché usare definizioni pleonastiche dal momento che la democrazia è
consolidata nel nostro paese e in Europa? Boh! Per i vecchi democratici
cristiani, il problema è semplice. Basta eliminare i "cristiani".
Considerazioni un po' severe, in un paese nel quale nessuno sussulta per un
partito che si chiama "Forza Italia".
RIFERIMENTO 20/4/2007
DEMOCRATICI
da Isabella Guarini
Caro CSF, i partiti attuali devono essere tutti democratici per statuto e devono
perseguire gli ideali della Repubblica, altrimenti non potrebbero godere dei
finanziamenti pubblici. I partiti non democratici, teoricamente, non esistono o
sono invisibili. Perciò penso che sia pleonastico denominarsi democratici,
mentre potrebbe essere una novità sostanziale quella della "partecipazione".
Gaber cantava, libertà è partecipazione. Che potrebbe divenire realtà con i
potenti mezzi di comunicazione informatica. Per "Forza Italia" proporrei di
togliere "Forza". Resterebbe "Italia", che non è poco, visti i giacimenti
culturali che abbiamo!
RIFERIMENTO 20/4/2007
PD
da Dan Galvano, Basilea
Finalmente formiamo quest'accozaglia che sarà il Piddì. Largo ai giovani? Alle
nuove leve? Agli eterni ragazzi Letta-Melandri-Rutelli? No. E Perchè no? Perchè
Fassino la vede in un altro modo: "Nel Partito Democratico vorrei CIAMPI". Meno
male che per noi ragazzi reali c'è sempre l'estero.
RIFERIMENTO 21/4/2007
PD
da Biagio Coppola
Il diafano Fassino più che il traghettatore dei DS verso il PD mi ricorda,
mutatis mutandis, il barone Von Masoch che accompagnava la moglie al treno
quando andava dall’amante. Infatti con lo stesso fervore sta consegnando, per
quanto gli compete, il nuovo soggetto nelle mani di Veltroni. Deve essere
davvero frustrante!
RIFERIMENTO 22/4/2007
PARTITO DEMOCRATICO
da Paola Bensi
Ho sempre temuto che sarei "morta" democristiana.
Non avrei mai pensato che un giorno sarei stata costretta a "diventare"
democristiana.
Mah!
RIFERIMENTO 27/4/2007
PARTITO DEMOCRATICO
da Alessandro Ceratti
Io devo ancora incontrare un diessino che mostri un qualche entusiasmo per il
partito democratico. A me sembra che Fassino, D'Alema ecc. non si rendano conto
del disorientamento che stanno provocando nel loro elettorato. Per esempio: sui
Dico. Come sapete, per la mia formazione personale, questo non è un tema che mi
sia particolarmente caro. Però anch'io, che pure la pensodiversamente, arrivo a
capire che per molte persone di sinistra si tratta di un passo importante e
caratterizzante la loro identità. Milioni di persone, del tutto legittimamente,
richiedono un segnale su questo punto. E Fassino cosa fa? Va ad accorparsi in un
partito in cui milita la Binetti!
18/4/2007
IPOCRISIE DEL VIVERE MALE
da Vittorio Grondona - Bologna
Chi dice di desiderare libertà e democrazia per sé e per la sua gente non può
pensare che sia doveroso chinare le ginocchia davanti ad un credo integralista,
occidentale od orientale che sia. Tanto meno può essere convinto che esista un
Dio Supremo Creatore che desideri questo. Quando poi, spinto dalla necessità
della disperazione, trovasse inevitabile immigrare in altri paesi ritenuti meno
oppressi dalle istituzioni e dalle religioni, evitando però nella pratica del
comportamento tradizionale di accettare nella nuova sede prescelta proprio quei
principi di libertà e di democrazia che non aveva trovato in patria, mi pare che
in sostanza fornisca un chiaro esempio di massima ipocrisia.
18/4/2007
CASINI A PORTA PORTA
da Vittorio Grondona – Bologna
Parla per il 90% del tempo ed ogni cinque secondi dice lasciatemi finire… Non fa
discorsi demagogici, lui… Nella sua testa manca proprio del tutto il senso della
misura. Quel che è peggio dice convinto delle grosse cavolate sul lavoro (degli
altri)… Su quello poi che a ruota libera blatera sulle pensioni è meglio non
parlarne. Non è compito della politica il benessere degli operai. Ma va! Per lui
infatti gli stipendi bassi sono un problema riservato agli imprenditori ed ai
sindacati... Che il buon senso ci salvi in futuro dai casini del grande centro!
A volte mi domando come abbia fatto CSF a reggere un’intervista con un tipo così
sgodevole.
20/4/2007
INVESTIMENTI ESTERI
da Vittorio Grondona - Bologna
A questo punto avrei bisogno che qualcuno mi spiegasse come un comune cittadino
possa concretamente valutare autonomamente i motivi per i quali gli investimenti
esteri, come appunto quelli vantati, secondo me a torto, da Confindustria e
dalla stampa amica per l’acquisto di Telecom, farebbero bene allo sviluppo del
nostro Paese. Sono quelli che ci portano dei soldi per creare, per esempio,
nuovi posti di lavoro o sono invece quelli che appropriandosi delle nostre
strapagate strutture ed infrastrutture, e quindi praticamente dei nostri
capitali nazionali, ci portano via non solo soldi freschi e sicuri, ma anche
molti posti di lavoro che già abbiamo?
20/4/2007
LA LENTA MARCIA
da Vittorio Grondona – Bologna
La nuova Democrazia Cristiana sta ormai spuntando all’orizzonte e fra poco si
papperà il colosso di sinistra. Mi viene quasi da piangere. Dopo una lunga,
lentissima marcia durata 86 anni su un percorso difficilissimo, gremito di ogni
tipo di pericoli e causa di dolori tremendi per i suoi speranzosi seguaci, il
glorioso PCI è arrivato dove l’On. Clemente Mastella ed il Senatore Giulio
Andreotti non si sono mai mossi. Una volta si diceva: addavenì baffone! Ora
siamo tranquilli che tale pericolo è ormai scongiurato per sempre… A meno che
qualcuno non pensi che quella frase si riferisca oggi all’On. Massimo D’Alema.
24/4/2007
CRISI DEL SETTIMO ANNO?
da Vittorio Grondona – Bologna
Non lasciamo che le tradizioni sciocche ci rovinino il blog. Io sono fra quelli
che scrivono parecchio, ma credo che interverrei molto meno se le cose andassero
meglio. Per esempio in questo periodo il modo autoritario col quale sono
governato, sia a livello nazionale che regionale, mi fa addirittura paura. (...)
Alcuni miei interventi sono cestinati forse perché il mio chiodo fisso è la
società. Tema alquanto noioso e di scarso interesse per chi ritengono di non
avere problemi. Da ragazzo ne avevo pochissimi anch’io, ma la “giovinezza”, si
sa, fugge inesorabilmente presto. In questo periodo ho fermo nel gozzo il TFR,
ma non c’è verso di farlo uscire…
Alcuni tuoi interventi sono cestinati perché lunghi (csf)
27/4/2007
LEGGERE I POST
da Vittorio Grondona – Bologna
Alcuni impongono una seconda lettura. Altri mettono a dura prova la mia scarsa
intelligenza. In questi casi mi arrendo e getto la spugna. Trovo orripilanti le
castrazioni: (…). Il più delle volte cambiano il senso dell’intervento. Trovo il
limite delle 500 battute un concreto impedimento alla chiarezza di un parere. E’
comunque una buona scusa per eludere un’opinione non condivisa. A 500 battute
alla volta si prosegue all’infinito sullo stesso problema senza mai riuscire a
concluderlo. Sconoscere ne è un esempio.
RIFERIMENTO 26/4/2007
(Gli ultimi 3 - finora - della serie "Sconoscere" polemica fra Santi Urso e Oreste Tappi - v. sito Claudio Sabelli Fioretti)
SCONOSCERE E' UN TENTATIVO
da Santi Urso
Opperbacco! chi l'avrebbe detto che una disputa, iniziata civilmente, sarebbe
finita, come la rissa manzoniana, a colpi di spada. Vale pero' la pena di
incrociare i ferri, perche' la storia dello sconoscere è ricca di insegnamenti
(...) Come fa il gentile Tappi a non capire che quel verbo, altro non e',
nell'interpretazione di taluni, che un tentativo. Forse riuscira', forse
fallira'. Al momento, per esempio, io lo uso, rigorosamente, nel senso di
rinnegare, rifiutare, ma l'altra possibilità mi intriga (intrigante fino agli
anni Settanta del secolo scorso non, ripeto non, aveva alcuna possibilita' di
avere valenze positive, poi i giornali l'hanno sdoganato). Ma sul serio cose
cosi' semplici, come la grandezza di D'Alema (giusto per fare un altro esempio),
sono cosi' difficili da cogliere al volo? (...)
RIFERIMENTO 30/4/2007
PAROLE VERSO IL FUTURO
da Oreste Tappi, Roma
Santi, “intrigare” nel senso di “incuriosire”, ecc. non è affatto uno sviluppo
imprevedibile del vocabolo italiano, ma un calco dall’inglese “to intrigue”,
dallo stesso verbo latino, che ha avuto là un’evoluzione parallela e diversa,
tornando poi qui ad occupare un interstizio lessicale libero. Ma per il
siciliano “sconoscere = non conoscere” si dovrebbe sconoscere “ignorare”. Allora
hanno diritto di concorrere anche “differire” di “Cosa differisce Montezemolo
dal suo predecessore?” e “conducente” di “Una mobilitazione più conducente”, per
la stessa firma. PS: De Franco, un abbraccio.
(al Post del signor Oreste Tappi del 30/4/2007: PAROLE VERSO IL FUTURO)
E' NATA!
da Domenico De Franco
Stanotte alle 3 e 40 è nata una ranocchietta di 2 chili e 530 grammi chiamata
Alice.
C…o ma non fate altro che figli! Auguri! (csf)
RIFERIMENTO 30/4/2007
LA LINGUA BATTE…
da Oreste Tappi, Roma
Grondona, la storia di “sconoscere” sarebbe finita presto, se il simpaticissimo
Santi Urso non mettesse al servizio di un lodevole spirito cavalleresco un’idea
diciamo romantica dell’evoluzione della lingua, che confonde il gusto (o anche
l’ignoranza) del singolo parlante con i fattori reali (e ben noti) del mutamento
semantico-lessicale. Niente di male, se la lingua non servisse per comunicare
con gli altri. In più, il romantico Santi ama divagare e forse un po’ anche
menare il can per l’aia.
30/4/2007
ENTUSIASMO PER IL PARTITO DEMOCRATICO
da Vittorio Grondona – Bologna
Molte sono le critiche. Le mie prima di tutte. Sarebbe gradevole leggere un post
che esprimesse entusiasmo motivato sul nuovo partito. Io penso che sia nato in
previsione di un premio di maggioranza ripristinato a favore di quella relativa.
Per i dirigenti il potere innanzi tutto. E gli altri? Le pecore vanno sempre
dove il cane del pastore le guida. Il timore, più che la fiducia, le rende
cieche e quindi senza fiatare entrano belando in qualsiasi nuovo recinto.
1/5/2007
UN CALOROSO BENVENUTO AD ALICE
da Vittorio Grondona - Bologna
Ogni creatura che nasce è un faro potente che illumina la via della speranza
verso un mondo migliore. E’ una grande festa per tutti, e te ne siamo grati.
Complimenti visissimi ai tuoi genitori. Torno di volata ai miei commenti terra
terra: signori Domenico De Franco e Franco Vota, CSF Blog: Circolo Senza Fessi…
Suona meglio e si addice molto di più agli instancabili partecipanti del Blog
migliore d’Italia, non scordatevelo! Fancazzismo è un termine che non possiamo
permetterci. Per adesso è ancora riservato ai furbetti dei vari quartierini, ai
maghi della nostra stravagante finanza ed infine ai nostri politici che riescono
ad abbronzarsi più d’inverno, quando dovrebbero lavorare, che d’estate, quando
sono costretti, per distinguersi dalla massa proletaria, ad un ozio spesato nel
fresco delle nostre bellissime montagne.
RIFERIMENTO 27/4/2007
(vai al riferimento del signor Domenico De Franco, già riportato in precedenza)
RIFERIMENTO 27/4/2007
BLOG O SITO NON E' LA STESSA COSA
da Franco Vota
Paragonare queste pagine a quelle di Beppe Grillo non ha molto senso dal punto
di vista tecnico. Quello è un blog, dove il titolare scrive di un argomento e
chiunque, anche in forma anonima, può commentare in tempo reale semplicemente
riempiendo l'apposito form. Questo invece è un sito, dove il titolare parla poco
e si limita a gestire il traffico pubblicando in differita gli interventi scelti
che gli arrivano via mail. Quanto al fatto che scrivano sempre i soliti noti,
beh, credo che il numero dei loro post sia direttamente proporzionale al
fancazzismo dei soggetti.
RIFERIMENTO 30/4/2007
CSF BLOG
da Domenico De Franco
Il blog dell'esclusivissimo Circolo Sublimi Fancazzisti.
1/5/2007
PER CHI CALA L’INFLAZIONE?
da Vittorio Grondona - Bologna
(...) Mi riferisco al calo all’1,5%, riscontrato ad aprile rispetto all’1,7% di
marzo, dell’inflazione comunicata, chissà perché in via provvisoria, dall’ISTAT.
Io ho l’abitudine di registrare tutti gli scontrini della spesa per la casa che
faccio quotidianamente presso i magazzini della Coop (...). Ho fatto la differenza dei
costi fra maggio 2006/aprile 2007 e gli stessi periodi 2005/2006, riscontrando
che l’importo maggio 2006/aprile 2007 è superiore del 44,67% rispetto ai dodici
mesi precedenti. Questa è la statistica che tutti capiscono. Ed è soprattutto
reale. Scontrini alla mano riferiti a tenore di vita e composizione famigliare
sostanzialmente immutati, stipendio compreso. (...)
4/5/2007
COMICHE TRAGICAMENTE PRESE SUL SERIO
da Vittorio Grondona - Bologna
Un pagliaccio del circo sosteneva comicamente convinto che siccome il gatto
mangia il topo, il topo mangia il formaggio, il formaggio è un prodotto del
latte della mucca e il marito della mucca, il toro, ha le corna, dire “miao” a
qualcuno equivale a dargli del cornuto. Le innocue frasi di Andrea Rivera,
pronunciate nel contesto della lunga e difficile presentazione del concerto del
1° maggio, sono state purtroppo interpretate dagli acuti “osservatori”
dell’Osservatore Romano e dai soliti media, religiosamente cavalieri serventi,
con lo stesso assurdo principio che aveva ispirato la battuta del pagliaccio.
Possibile che in Italia sia ancora così difficile mettere definitivamente al
bando la censura? Oppure persiste ancora nei due ceti di potere la convinzione
che il popolino suddito sia solo un unico ammasso di teleguidati pecoroni idioti
incapaci, fra l’altro, anche di dare il giusto peso alle parole di un comico?
RIFERIMENTO ESTERNO AL BLOG DI CLAUDIO SABELLI FIORETTI
– Questa è la frase pronunciata da Andrea Rivera - Fonte Blog di Beppe Grillo “Evoluzionismo politico” del 2/5/2007
“Il Papa ha detto che non crede nell'evoluzionismo. Sono d'accordo, infatti la Chiesa non si è mai evoluta. Non sopporto che il Vaticano abbia rifiutato i funerali di Welby. Invece non è stato così per Pinochet, per Franco e per uno della banda della Magliana".
RIFERIMENTO 3/5/2007
LA VIA, LA VERITA' E LA VITA
da Domenico De Franco
La Chiesa si indigna per le parole di Andrea Rivera al concertone del Primo
Maggio. E' interessante scoprire chi sia il fantomatico criminale della Banda
della Magliana che la Chiesa avrebbe trattato meglio di Welby. Ecco un estratto
da Wikipedia: "Enrico De Pedis detto Renatino (1954-1990) è stato uno dei boss
della Banda della Magliana. È stato ucciso a Campo dei Fiori. Oltre ai molti
misfatti della Banda, e al caso Moro, è legato alla scomparsa di Emanuela
Orlandi, il cui caso è stato spesso messo in relazione con l'attentato a
Giovanni Paolo II, ma altrettanto spesso con il caso Calvi e ai rapporti tra
Vaticano e Banco Ambrosiano. Il bandito ha ricevuto una sepoltura del tutto
particolare per un comune cittadino, che risulta ancora più sorprendente
trattandosi di un bandito. La sua tomba infatti si trova in territorio vaticano,
all'interno della cripta della basilica di Sant'Apollinare; solo alla moglie é
stato consentito l'accesso. Ufficialmente, la collocazione della sua tomba è
stata spiegata con riferimento a una sua particolare generosità nei confronti
dei poveri frequentanti la basilica. Tale motivazione fu espressa per iscritto
dall'allora Vicario di Roma cardinale Ugo Poletti." E adesso, chi è che ha il
diritto di indignarsi?
5/5/2007
SI PREGA SOLO DA VIVI
da Vittorio Grondona - Bologna
Un morto non va in chiesa da solo. Io penso che chi ce lo porta sia il vero
attore della funzione religiosa del suo funerale. Secondo la mia elementare
logica sono i fedeli vivi che presentandolo a Dio chiedono per lui misericordia.
Una persona poi potrebbe ravvedersi e implorare perdono dei suoi peccati anche
nell’ultimo istante della sua vita, all’insaputa di tutti. Credo pertanto che
non sia giusto che gli uomini della Chiesa possano arrogarsi il potere di
giudicare al posto di Dio la vita di una persona ignorando l’eventualità che in
punto di morte quella stessa persona avrebbe potuto ed anche voluto intrattenere
un rapporto di pentimento direttamente con Dio.
RIFERIMENTO 4/5/2007
"POLVERE DI STELLE"
dall'avv. lina arena
Invece di imprecare contro la Chiesa per
pretendere i funerali religiosi ai non credenti Vi invito a
riflettere su una carenza insistente nel nostro programma urbanistico: le sale
per il saluto ai defunti chiamate " POLVERE DI STELLE".In tutti i paesi civili e
soprattutto in USA le sale per i saluti ai defunti sono la regola. Le Chiese
servono solo per i credenti e per quelli che credono al paradiso,
al limbo ed all'inferno.Chi
non crede ha diritto di salutare i propri defunti nel chiuso delle sale
destinate allo scopo e chiamate " polvere di Stelle".Invoco questo diritto e
chiedo un parere agli esperti sulla materia.
RIFERIMENTO 5/5/2007
L'AVVOCATA SI AGGIORNI
da Vincenzo Rocchino, Genova
L'avv. Arena perde colpi; il
limbo, secondo B16, non esiste, è sempre stata una bufala; poiché è
indubbio che il paradiso, invece, esiste davvero (ma solo su questa terra e
soltanto per pochi strafottutissimi ricchi), e che l' inferno effettivamente
esiste, ma solo su questa terra, e per quei moltissimi disgraziati che abitano
le regioni più infelici di questo pianeta (e non perché siano peccatori), ma
solo per il fatto di essere capitati nell'utero sbagliato. Allora perché mai per
questi disgraziati, dopo una vita di sofferenza e miseria, potrebbe prospettarsi
un'eternità di fuoco e fiamme? Ma per favore…
6/5/2007
BALLE, SEMPRE E SOLO BALLE…COME L’ABOLIZIONE DELL’ICI SULLA PRIMA CASA
da Vittorio Grondona - Bologna
Mille nuovi treni per i pendolari, in tre anni saranno allontanati 10.000
esuberi, la TAV sarà finalmente terminata ed, infine, nel 2010 i conti saranno
in attivo. Queste sono le intenzioni dei politici sul futuro delle Ferrovie
dello Stato S.p.A., notoriamente con i conti perennemente in rosso. Auguri,
quindi. Mi balenano però nel cervello sgradevoli stonature in tutta la vicenda.
Già fanno fatica a girare i treni pendolari attuali senza disturbare il traffico
veloce. I treni merci poi sono sempre più penalizzati. Con il completamento
dell’alta capacità ferroviaria, ma chissà quanto veramente potrà verificarsi, le
condizioni miglioreranno di sicuro, ma non credo fino al punto di sopportare
altri mille treni che fermano dappertutto. I soldi necessari, dalle voci che
circolano, li mette come sempre lo Stato. I primi saranno appunto quelli
sottratti dal TFR dei lavoratori dipendenti. I restanti saranno garantiti dalle
tasse, pratica questa attualmente molto di moda. I diecimila esuberi andranno in
pensione anticipata e agevolata a spese della collettività. (...)
6/5/2007
COOP ED IPERCOOP
da Vittorio Grondona – Bologna
Nella mia città si moltiplicano in maniera strepitosa e con facilità
straordinaria, causando inesorabilmente la chiusura di quasi tutte le attività
commerciali che li circondano. Si salvono solo quelle gestite dai cinesi e dai
pachistani che lavorano praticamente ad orario continuato giorno e notte. Nelle
aree interne hanno inserito ogni sorta di ciucciasoldi, dalle librerie ai giochi
per i bambini. A proposito di questi ultimi, un giretto virtuale di trenta
secondi su un cavallino o su una automobilina costa ben 50 centesimi. Tra pianti
e strilli madri e nonni sono costretti ad interrompere bruscamente il
divertimento dei loro inappagati piccoli: in pochi minuti se ne va infatti una
fortuna.
9/5/2007
INFORMAZIONE DEL CAVOLO
da Vittorio Grondona – Bologna
Credo che la maggioranza dei giovani frequentatori del blog non sappia come
siano andate politicamente le cose in materia di tassazione quanto negli anni
’70 fu praticamente sostituito il vecchio regime fiscale, che comprendeva anche
la cd “Vanoni”, con le attuali IVA (1972), Irpef (1974) ed altri vari surrogati
balzelli inventati nel corso degli anni dai vari Padoa Schioppa, Visco e Bersani
di turno. Una vera rapina a danno soprattutto del lavoro dipendente. Molti non
se ne resero subito conto proprio per mancanza dell’nformazione giusta al
momento giusto. Approfittare dell’ignoranza, nel senso di disinformazione, è la
più squallida delle prepotenze politiche. Adesso succede la stessa sorte al TFR.
Lo stanno ficcando praticamente gratis nelle tasche dei soliti speculatori
mascherati da banche, da assicurazioni, da sindacati e da falsi benefattori
dell’umanità operaia che in queste circostanze crescono, chissà perché, come i
funghi.
9/5/2007
LA FAMIGLIA TIPO DELLA MINISTRO BINDI
da Vittorio Grondona - Bologna
Ho avuto l’occasione di vedere il manifesto della conferenza nazionale della
famiglia: Cresce la famiglia cresce l’Italia. Vi è’ raffigurata la famiglia tipo
auspicata dai promotori: padre, due figli, di cui il più piccolo in braccio al
padre, e madre in dolce attesa. La ministro On. Bindi, che di famiglia se ne
intende, è visivamente molto soddisfatta della configurazione. Il figlio in
braccio al padre, spiega, rappresenta la necessità che il marito sia più
presente nella famiglia, perché la madre deve andare a lavorare… Le donne devono
lavorare, ribadisce. Ho pensato allora a quale datore di lavoro al giorno d’oggi
salterebbe in mente di assumere di buon grado una donna incinta già madre di due
figli. Secondo me la ministro non c’è proprio nel mondo reale a meno che non
voglia vedere morta di fatica la povera donna, internato in manicomio il suo
disgraziato marito e adottati da sconosciuti i loro tre sfortunati figlioli.
RIFERIMENTO 9/5/2007
LA FAMIGLIA DELLA BINDI /2
da Pier Franco Schiavone
Ho la sensazione che la Bindi sia un po’ come quella dello scioglilingua:
toccame totó, totó nu me tuccà, se me tocca totò me tocca toccá a totó. Nessuna
allusione alla sessualità, mi riferisco al fatto che la Rosi, donna intelligente
e colta, non voglia lasciare alla destra l’esclusiva sulla famiglia.
Critichiamola quanto vogliamo ma, forse sbaglio, con la Bindi ho sempre la
sensazione che si possa dialogare. A me fa più incazzare l’aggressione da parte
di Ferrero, non che abbia tutti i torti ma questi non hanno ancora capito, e
temo che non capiranno mai e perciò non li voterò più, che le liti ostentate
portano acqua al mulino della destra. Più che la Bindi, sono personaggi come la
Binetti che rendono impraticabile il costituendo PD.
9/5/2007
BRAVO ALESSANDRO ROBECCHI
da Vittorio Grondona – Bologna
Esporre la fotografia del titolare di un sito dovrebbe essere obbligatorio. E’
importante farsi un’idea di chi ci parla e di chi ci ascolta, forse di più che
sapere il suo vero nome e cognome. L’estetica, ahimè, è quella che è per tutti.
Va secondo i gusti, quindi accontentiamoci di come siamo.
Mi ha appena telefonato Robecchi. Ha detto che l'ho convinto e metterà anche la
foto del cane Ombra (csf)
RIFERIMENTO 9/5/2007
LIETO EVENTO
da Alessandro Robecchi – Milano
Caro csf, oggi è nato
www.alessandrorobecchi.it.
Dillo a tutti
Meglio tardi che mai. Robeck, noto esponente del pleistocene, era rimasto
l'unico italiano senza blog. Ho dato un'occhiata. E' bello. Ma contiene due
difetti. In home page c'è la sua foto (non è come se si fosse la foto di
Giovanardi, d'accordo, ma siamo comunque a due passi dall'orrido) e non bastasse
non ho trovato in nessun angolo del blog il minimo riferimento al meglio di
Robecchi: il cane Ombra, un intraprendente topone nero che era riuscito a
cacciare da casa mia il mio ferocissimo pastore maremmano. (csf)
10/5/2007
TASSE E TFR /2
da Vittorio Grondona - Bologna
Gentile signor Paolo Capé, mi dispiace di non essermi spiegato bene. Io ho
scritto però che l’IVA e l’IRPEF sono una vera rapina nei confronti dei
lavoratori dipendenti. Ne sono peraltro estremamente convinto. E’ ovvio che le
tasse, quelle giuste e razionali, debbano essere pagate da tutti, però secondo i
dettami della Costituzione. Faccio tre banalissimi esempi. Supponiamo che
Berlusconi ed un suo dipendente comprino una televisione, tanto per citare un
oggetto. Entrambi pagano la maggiorazione del 20% sul valore aggiunto pur
essendo evidente al fisco che le capacità finanziarie del primo sono di gran
lunga più alte di quelle del secondo. Non solo, ma il Cavaliere, sfruttando gli
ingiusti meccanismi fiscali attuali, potrebbe per la sua attività detrarne
addirittura l’importo dalla sua denuncia dei redditi. Le detrazioni e le
deduzioni IRPEF non tengono minimamente conto della palese stessa differenza di
disponibilità, mentre al contrario le aliquote degli scaglioni di tassazione
rapportate al guadagno sono palesemente inique. (...)
RIFERIMENTO 9/5/2007
TASSE E TFR
da Paolo Cape’, Milano
Trovo sconcertante definire “una vera rapina” imposte come l’IVA o l’IRPEF. La
rapina ci sarebbe se le imposte fossero squilibrate a favore di alcune categorie
e a danno di altre (e non è così). Quanto al TFR e ai “falsi benefattori
dell’umanità”, ognuno fa il suo mestiere. Si dà la possibilità (non l’obbligo)
ai lavoratori dipendenti di affidare gli accantonamenti per il loro TFR a
gestori professionali che certamente ci guadagnano, ma possono far ottenere al
lavoratore medesimo, alla fine, un rendimento molto più alto (se sono bravi).
Inoltre i Fondi Pensione, con i soldi affidati in gestione, saranno finalmente
in grado, attraverso i loro investimenti, di finanziare le imprese promettenti
di più e meglio delle banche.
10/5/2007
FILM: L’ARGOMENTO MI METTE IN CRISI
da Vittorio Grondona - Bologna
Io prediligo i film comici a qualsiasi altro. Pensate che ho quasi l’intera
collezione dei film di Franco Franchi e Ciccio Ingrassia. Una caterva di film di
Totò… Fra i seri che mi sono piaciuti meritano di essere citati “La rivincita di
Natale” di Pupi Avati (cinque amici si riuniscono nella notte di Natale per
replicare una partita di poker giocata diciassette anni prima) ed “I Cento
Passi” di Marco Tullio Giordana (Giuseppe Impastato, detto Peppino Impastato, si
ribella al padre mafioso e alla cultura del silenzio. Fu ucciso dalla mafia lo
stesso giorno in cui fu trovato il cadavere di Aldo Moro. Praticamente oggi nel
1978).
RIFERIMENTO 8/5/2007
GATTO MORETTI
da Domenico De Franco
Ieri sera, Il Caimano su Sky. Per l'ennesima volta un film di Moretti mi fa
l'effetto gatto-spiaccicato-per-strada: sai che ti farà schifo, ma non puoi
evitare di guardarlo!
RIFERIMENTO 9/5/2007
I FILM DI MORETTI FANNO SCHIFO?
da Alberto Arienti
Caro De Franco, a lei i film di Moretti fanno schifo, e sono cavoli suoi.
Gradirei però sapere quali film apprezza, tanto per farmi un'idea.
E va bene. Scateniamo il giochino. Quali sono i dieci film italiani belli di
questi ultimi dieci anni? (csf)
RIFERIMENTO 10/5/2007
CINEMA MON AMOUR
da Domenico De Franco
Caro Arienti, per mostrarti che vengo in pace, ti elencherò i miei film d'amore
preferiti, anche se non so più discernere i meriti cinematografici dai ricordi
che mi evocano...
- A piedi nudi nel parco (in assoluto).
- Colazione da Tiffany.
- Stregata dalla luna.
- Il fantastico mondo di Amelie.
- Delicatessen.
- Camera con vista.
- Romeo e Giulietta di Zeffirelli.
11/5/2007
30 60 90
da Vittorio Grondona – Bologna
Questi numeri che sembrano le misure di un orribile bottiglione sono in realtà i
tempi assegnati irrazionalmente ai semafori cittadini dai cervelloni che li
amministrano. Io credo che siano la vera causa dell’inquinamento di Bologna. In
zona fiera, per esempio, nelle ore di punta od a fiera aperta, l’organizzazione
caotica e senza apparente senso logico dei semafori costringe ad inutili
snervanti attese di oltre mezz’ora solo per attraversare la Via Stalingrado. I
responsabili, che secondo me non desiderano affatto risolvere il problema,
invitano i cittadini comuni ad andare in giro a piedi o in bicicletta. Ma dove?
Con quale entusiasmo potrebbero inoltrarsi in stupidi itinerari cittadini? Non
ci sono quasi più cinematografi, le antiche attività che erano la vita e la
bellezza della città sono sparite, i bar rimasti debordano sui marciapieti e
sulle strade con antiestetici appendici e sono carissimi. (...)
12/5/2007
QUANDO SI DICE AVERE INIZIATIVA
da Vittorio Grondona - Bologna
Il Sindaco di Padova, Flavio Zanonato, ha dichiarato guerra alla prostituzione.
Novello Don Chisciotte ha caricato a suon di multe il mulino a vento dei clienti
delle belle di notte. La reazione è stata immediata: prestazione gratis per ogni
multa comminata. Rimangonmo pure 10 euro al cliente per prendersi un caffè alla
salute dell’originale Sindaco.
13/5/2007
FAMILY DAY
da Vittorio Grondona – Bologna
Dopo la tappa del Giro d’Italia (Enrico Gasparotto prima maglia rosa) ho girato
sul due e mi sono imbattuto nel Family Day. Tanti ombrelli dello stesso colore
bianco e azzurro, tanti politici che con la famiglia tradizionale non hanno
nulla a che vedere e poi lui, il Cavaliere in persona. L’uomo più adatto per
glorificare la famiglia. Luca Salerno conduceva in Studio. Bravo, ma secondo me
molto amico del giaguaro. Le poche carrellate su Piazza Navona sono state
dirette magistralmente per non fare capire nulla di quello che stava dicendo l’intevistato
di turno. Zero quindi alla regia. Diverso invece in Piazza San Giovanni… Era lì
la festa, d’altronde. Giornalisti sguinzagliati alla disperata ricerca delle
famiglie numerose. Tutte felici e timorate di Dio. Essere scritti nel libro
divino è proprio un grande dono. Nessuna traccia di quelle altre famiglie, pure
esse molto numerose, che al contrario vivono in diciotto in una stanza o che per
riciclare un paio di scarpe vecchie per i figlioli rischiano la vita
introducendosi nei cassonetti. Qui se si potesse darei dodici alla scrupolosa
regia di Piazza San Giovanni.
13/5/2007
BOLOGNA E’ GRAVEMENTE AMMALATA
da Vittorio Grondona – Bologna
Proprio così, per un semplice prelievo c’è posto solo il 30 maggio. Diciotto
giorni e nessuno si vergogna. Pare che i bolognesi si siano di colpo
improvvisamente ammalati in massa. Negli anni ’80 rispettando l’orario si poteva
essere sottoposti ad un prelievo del sangue senza appuntamento ed ovunque… Non
si perdeva nemmeno un’ora di lavoro.. Progresso del Cup computerizzato? Mah!...
E’ tanto che ci aspettiamo un miracolo da Pio XII per farlo Santo. Riportare la
sanità sulla retta via sarebbe veramente un grande miracolo.
14/5/2007
ECCHISSENEFREGA /2
da Vittorio Grondona - Bologna
Gentile signora Isabella Guarini, " Ecchissenefrega" è la stessa frase che
pronunciano i clienti delle prostitute quando a Padova prendono la multa.
RIFERIMENTO 13/5/2007
ECCHISSENEFREGA
da Isabella Guarini
Caro Grondona, delle prostitute che per protesta non si fanno pagare dai loro
clienti c'è una bella frase romanesca:" Ecchissenefrega".
14/5/2007
IMMAGINE DELL’ESSERE UMANO
da Vittorio Grondona - Bologna
Gentile signora Isabella Guarini, sono ormai trascorsi 42 anni dal mio unico sì
davanti a Dio ed agli uomini. Di questi tempi è un record. Qualcuno penserà che
sono fuori dalla norma, ma io mi sento molto orgoglioso. Tanti anni fa ho fatto
una scelta e credo che la mia vita sia stata proprio benedetta dal destino. Può
chiamare ovviamente il destino come meglio le aggrada… Oggi risposerei senza
esitare la stessa persona. Problemi tanti, ma soddisfazioni molte di più. Due
figli ed una stupenda nipotina. Cosa avrei potuto desiderare ancora? Io sono
stato fortunato, ma così non possono dire tante altre persone. Perché allora
dovrei pretendere da loro l’infelicità obbligandole ad accettare una realtà
diversa da quella che desiderano? Chi sono io per costringere altri a fare
quello che secondo il mio modo di pensare ritengo sia giusto, ma che per loro
giusto senz’altro non è? Ora forse dico un’eresia: Ratzinger e Luxuria sono due
immagini della vita diverse, direi quasi opposte, ma nel contempo identiche:
sono due libertà che fanno parte della società dei diritti e dei doveri. La
diversità di casta e di condizione umana ce la siamo inventata noi con la nostra
limitatissima visione delle cose.
RIFERIMENTO 13/5/2007
ESSERE FAMIGLIA
da Isabella Guarini
Caro CSF, in questo blog si è tutti convinti di essere nel giusto in merito alla
"famiglia tradizionale no, altro sì". Quasi quasi ho timore di scrivere che sono
per la famiglia tradizionale, se questa è oggetto d'interventi pubblici, come
prevede la Costituzione,. Vuoi vedere che le persone coniugate con rito civile o
religioso devono nascondersi per non essere oggetto della decadente satira fatto
da saltimbanchi e camaleonti sessuali? In verità se dovessi scegliere un'icona
per rappresentare l'esser umano nella moderna società dell'immagine, sceglierei
senz'altro Ratzinger, piuttosto che Luxuria, proposta da Anno Zero.
RIFERIMENTO 14/5/2007
PRO DICO = PRO FAMIGLIA, ma PRO FAMIGLIA non = PRO DICO
da Dan Galvano, Basilea
Cara Guarini, il punto è che si puo' essere a favore dei Dico pur essendo
sposati e propugnatori della famiglia. Purtropoo non era cosi' per quelli che
hanno sfilato ieri. Ieri il messaggio è stato: "Chi non è con noi, è contro di
noi". Ed era desolante. Io sono a favore dei Dico e della famiglia, e credo
fortemente che chi vorrà sposarsi continuerà a farlo, se ci crede. C'è pero' chi
desidera semplicemente dare una possibilità diversa ad altri che la pensano e
vivono diversamente, affiancandola alla scelta di matrimonio. Continuo a non
capire perchè i Dico dovrebbere sfasciare la famiglia. Puo' una coppia di
omosessuali che si ama e vuole stare insieme dstruggere la sua di famiglia? Ho
provato a ricevere risposta a questa domanda da mia madre - una fondamentalista
cattolica - e non ne ho ottenuta alcuna, salvo dimostrazioni di intolleranza
verso chi non crede nei suoi stessi principi.
RIFERIMENTO 15/5/2007
TRADIZIONI
da Egidio Morretti
Alcuni personaggi si sono eretti a difensori della monolitica e inviolabile
famiglia cristiana, dai loro pulpiti di poligami (nel senso di più mogli).
Sarebbe troppo facile l'accusa di incoerenza, se non fosse che Santa Madre
Chiesa ha sempre tuonato contro il divorzio mentre la Sacra Rota annullava
matrimoni.
RIFERIMENTO 15/5/2007
ESSERE FAMIGLIA, LO STESSO
da Federica Pirrone, Milano
Per il popolo pro-DICO la questione è “famiglia tradizionale sì, altro pure”.
Coloro che si oppongono ai DICO, semmai, rinnegano ogni forma di famiglia al di
fuori di quella fondata sul matrimonio. E per questo hanno quasi paura di dirlo,
in mezzo a chi la pensa diversamente. Quella paura è figlia della loro stessa
intolleranza. Gay, conviventi, laici d’ogni rango, tenete duro e ricordate:
«Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni
sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché
grande è la vostra ricompensa nei cieli». Parola del Signore.
RIFERIMENTO 15/5/2007
NON CE L'HO CON LA FAMIGLIA DIVERSA
da Isabella Guarini
Caro Grondona, la mia contrarietà non è verso le persone che scelgono una
famiglia diversa da quella sancita dalla Costituzione italiana, ma sta nella
loro equiparazione ,come vogliono coloro che spingono per l'attribuzione di
diritti che derivino da una pubblica condizione. Vedi reversibilità della
pensione e altro. Per quanto attiene all'immagine dell'essere umano, oggi, ho
artatamente confrontato due personaggi estremi e culturalmente incomparabili,
per significare che la genuinità sia ancora un valore richiesto tra gli umani.
Luxuria è una artificio chirurgico, da spettacolo, quasi un Frankestein che non
fa più paura a nessuno.
RIFERIMENTO 15/5/2007
NON CHIAMATELI DICO. CHIAMATELI SOFA'.
dall'avv. Lina Arena
Invece di appioppare alle famiglie del futuro il nomignolo DICO suggerisco di
chiamarle SOFA' e di collegare l'acrostico alle parole: società familiare.La
disciplina che si invoca infatti è già contenuta nel codice civile per regolare
la corresponsione di un vitalizio e per concordare prestazioni di tipo
associativo. L'unica clausola da approvare o da introdurre con legge è quella
relativa alla disponibilità del proprio corpo in quanto le prestazioni sessuali,
allo stato, non sono consentite dall'ordinamento giuridico se non per reprimerle
in caso di prostituzione.La successione dei beni che costituisce l'aspetto più
ignobile del rapporto dev'essere affidato alla libertà di fare testamento.
RIFERIMENTO 15/5/2007
NON TOCCATEMI LUXURIA
da Valeria Tafel, Pisa
Dire che Luxuria è un "artificio chirurgico" è una delle cose più stupide che si
possano fare. A parte il fatto che non credo sia operata, ma poi anche se lo
fosse o se lo sarà, ma a voi che vi frega? Luxuria è una delle persone più belle
che popolano il parlamento italiano. E' educata, di un'umanità squisita, ha una
capacità di esprimersi con garbo e profondità al tempo stesso che la maggior
parte dei politici se la sognano, è dolce, ha stile, ha buon senso da vendere, è
bella dentro e fuori. Ce ne fossero di persone come lei, capaci di essere
complete e armoniose come lei, o come lui, completa e armoniosa probabilmente
proprio perché è lei e lui insieme. Ce ne fossero di esempi così belli di
semplice umana intelligenza. L'artificio chirurgico ci vorrebbe ai cervelli di
quelli che ancora nella vita hanno bisogno di infilare la gente nelle categorie
e di giudicare le persone in base al dettaglio morboso della forma o dimensione
delle loro parti intime invece che pensare a quanto il potere si sta mangiando i
loro cervelli chirurgicamente intonsi.
RIFERIMENTO 15/5/2007
MA SAPETE CHI E' LUXURIA?
da Silvia Palombi
Brava Tafel, sottoscrivo, e aggiungo, per gli altri, il suggerimento di leggersi
"Chi ha paura della Muccassassina" di Vladimir Luxuria, appena uscito da
Bompiani. Intanto per sapere, prima di blaterare, e per darsi la possibilità di
conoscere una bella persona e cambiare opinione. Grazie.
RIFERIMENTO 16/5/2007
IL NUMERO PHI
da Isabella Guarini
Visto che la Tafel conosce così bene le qualità di Luxuria, vorrei sapere se
possiede anche il numero phi. Grazie.
RIFERIMENTO 16/5/2007
DIFINT
da Oreste Tappi, Roma
Sottoscrivo parola per parola e con gratitudine il mail di Valeria Tafel su
Luxuria. Il vero acronimo da inventare, cara Isabella e cara sig.ra Arena, è
DIFINT: DIFesa dell’INTelligenza.
16/5/2007
ME CIAMI BRAMBILLA E FU L’UPERARI
da Vittorio Grondona – Bologna
Michela Vittoria Brambilla non fa l’operaia, non fa politica, ma sta solo vicino
alla gente. Così almeno definisce i commercianti e gli imprenditori del
terziario che rappresenta. Cose da furbi, insomma. Non a caso circola la
chiacchiera della sua probabile successione al comando della cdl. I bambini
devono avere una mamma ed un papà, canta Povia a Piazza San Giovanni. La signora
Eugenia Roccella, femminista mai vista prima di sabato, dice che in Europa le
unioni di fatto hanno prodotto solo madri sole. Non capisce perché col facile
divorzio a portata di mano (sic) alcune persone insistano tanto a non volersi
sposare. (...)
RIFERIMENTO 17/5/2007
RENATO SORU
da Daniele Tenerani,
Viva el Barça
Mi piace. Dice le cose come stanno, anche con una certa durezza e senza
retorica. Ieri sera a Ballarò per questo si è addirittura preso del "trombone e
piazzista anni sessanta" da Gasparri. Ma direi che certe cose dette da Gasparri
sono complimenti...E poi finalmente Soru ha smascherato il bluff Michela
Brambilla. La regina dell'ipocrisia. Questa Berlusconina si dice estranea ai
giochi della politica, dalle stanze della politica. Ma è presente ovunque, Rai e
Mediaset, a parlare di politica.Soru è una buona risorsa per il Partito
Democratico e penso che debba essere ascoltato. Non è banale e merita rispetto.
RIFERIMENTO 20/5/2007
LA MAIONESE DELLA PALOMBELLI
da Vincenzo Rocchino, Genova
La performance della signora MVB (Michela Vittoria Brambilla) a Ballarò, è stata
un flop; nel confronto col Governatore Soru, la signora ne è uscita con le ossa
rotte . Cosa abbia spinto la sviolinata della signora Barbara Palombelli (La
Stampa di oggi), che vede in MVB, la rossa dal "piglio combattivo e (dal)
linguaggio scandito" (sic!), non si capisce; credo che la panna che la
Palombelli sta cercando di montare… sia impazzita. Qualcuno dovrebbe avvertirla.
Ma qualcuno dovrebbe avvertire te che la maionese non si fa con la panna (csf)
17/5/2007
CONOSCERE LE LINGUE
da Vittorio Grondona – Bologna
Io penso che non sia indice di massima intelligenza parlare molte lingue, è solo
molto utile e aiuta in diverse occasioni. Del resto il Padre Eterno ci ha
opportunamente dotato della mimica e della gestualità con le quali in un modo o
nell’altro riusciamo a farci capire anche in Cina. Dipende da quanto tempo
abbiamo a disposizione. Gli svizzeri, precisi affaristi per tradizione,
confermano la mia opinione. Stupido, ma proprio stupido, è invece produrre un
bene ed esportarlo senza fornire le istruzioni, per la verità questo caso è in
effetti molto raro, o l’assistenza nella lingua del Paese di destinazione. Io,
per esempio, ho avuto l’ardire di spendere una fortuna per un PC di una
grossissima e conosciutissima Casa. Per maggiore sicurezza ho pure pagato il
prolungamento della garanzia fino a quattro anni. Da quasi subito ho avuto
problemi alla tastiera, che però si sono di fatto rivelati irrisolvibili. I
centri preposti on line non accettano comunicazioni scritte in italiano. Per gli
italiani ignoranti come me che non conoscono l’inglese sono disponibili solo
numeri di telefono a pagamento o di Fax. Nonostante le mie richieste prontamente
effettuate, per la mia tastiera non si è scomodato nessuno. Forse non conviene,
chi lo sa! Per chi non conosce il linguaggio delle cycles (chewing-gum) nessuna
pietà, quindi. Questa è la realtà del mercato.
RIFERIMENTO 15/5/2007
SVIZZERI TEDESCHI
da Gian Paolo De Tomasi
I tedeschi, si sa, sono considerati quadrati, a torto o a ragione che sia. Gli
svizzeri tedeschi credo possano essere considerati cubici. Ho mandato una mail a
un negozio on line della svizzera tedesca perché devo fare un regalo a un amico
svizzero (italiano). Visto che il loro sito è solo in tedesco (e io non lo
parlo), mi sono detto, gli mando una mail (in inglese) dicendogli cosa voglio e
chiedendogli di dirmi costo e coordinate bancarie, poi lo spediranno. Gli amici
mi rispondono, sempre via mail, in perfetto inglese, dicendomi che loro si
rivolgono esclusivamente agli svizzeri tedeschi e che mi danno retta solo se mi
rivolgo a loro in tedesco, che sia via mail, fax o al telefono. Chi mi aiuta a
mandarli a quel paese, in tedesco ovviamente.
RIFERIMENTO 16/5/2007
SVIZZERI TEDESCHI
di Roberto Vittorioso
In risposta al messaggio di Gian Paolo De Tomasi, devo ammettere che, purtroppo,
moltissimi Svizzeri di lingua tedesca sono fermamente convinti di essere gli
unici veramente Svizzeri, anche in base al fatto che nei tre Cantoni cosiddetti
“primitivi”, che il 1° Agosto 1291 fondarono la base della Confederazione
Elvetica si parla, appunto, tedesco. Benché le lingue nazionali siano quattro,
comprendendo anche il ladino, capita spesso di vedere, anche nei Cantoni di
lingua francese, traduzioni in inglese, arabo, giapponese, e non in italiano né
tanto meno in ladino. Mia madre mi racconta che 50 anni fa nella Svizzera
tedesca erano già asfaltate anche le stradine di campagna, mentre in Ticino (il
Cantone di lingua italiana) ed in Grigioni (quello ladino) non lo erano neanche
le strade principali. Non voglio pensare che questo pseudo “razzismo” sia
connaturato alla mentalità teutonica, ma fino a qualche anno fa succedeva anche
a Bolzano e Merano di entrare in alcuni negozi dove i commessi dicevano di non
capire l’italiano (però bastava dire qualcosina tipo “che prezzi da ladri” e
vedevi come ti avevano capito bene!!!).
Fra un po' la Svizzera tedesca ci dichiarerà guerra (csf)
RIFERIMENTO 16/5/2007
SVIZZERI TEDESCHI
da Pier Franco Schiavone
Personalmente una volta ho mandato a quel paese una poliziotta svizzera che ha
infilato la mano nella mia auto, nonostante le mie proteste, per incollare un
ridicolo bollino sul vetro. Siccome verba volant non mi ha potuto dire nulla,
avrei negato!
Di bene in meglio (csf)
RIFERIMENTO 16/5/2007
ANCHE GLI SVIZZERI ITALIANI NON SCHERZANO
da Palo Beretta
Il quotidiano
Ticinonline
riporta la seguente notizia:
"Una denuncia penale contro ignoti è stata inoltrata da Dante Davide Scolari,
Consigliere comunale di Gordola, al Ministero pubblico della Confederazione e al
Ministero pubblico ticinese. Una denuncia 'per perturbamento della libertà di
credenza e di culto e per discriminazione razziale in relazione alla simbologia
blasfema presente a livello subliminale nei codici a barre UPC'". In pratica, in
ogni codice a barre esistono tre punti di sincronizzazione che viene effettuata
scrivendo un '6', di conseguenza un '666' in ogni barcode. Il numero 666 rievoca
intenzionalmente la figura della Bestia che è descritta nell’Apocalisse di San
Giovanni".
RIFERIMENTO 16/5/2007
SVIZZERI TEDESCHI/2
da Dan Galvano, Basilea
Povero sig. De Tomasi, al suo primo incontro con gli svizzeri tedeschi. Io vivo
nella svizzera crucca da un paio d'anni e non posso che confermare le sue
impressioni. Chiusi, freddi, imbambolati. Nonostante vivano a contatto con genti
di ogni paese e parlino dalle 3 lingue in su, hanno un'apertura ed una
elasticità mentale cosi' minime da far rabbrividire. C`è da dire che hanno un
senso civico e un senso di responsabilità encomiabili - e su questo noi italiani
avremmo tanto da imparare. Ma in quanto a "savoir vivre" ne hanno ancora da
apprendere...
RIFERIMENTO 16/5/2007
SVIZZERI TEDESCHI
da Claudio Urbani
Allora diciamola tutta: questi extracomunitari siamo in molti a non gradirli!
RIFERIMENTO 16/5/2007
PRECISAZIONE SUL LADINO
da Dan Galvano, Basilea
Nei grigioni si parla il ladino romancio, piu' comunemente detto solo romancio.
Il ladino, o piu' correttamente detto ladino dolomitico, si parla nelle zone
alpine di Trentino Alto-Adige e Veneto. Dicendo solo ladino alla gente dei
Grigioni, si rischia di confonderli con qualcun altro. E loro ci tengono alla
propria identità. Dato che su questo blog siamo in procinto di subire l'attacco
degli svizzeri tedeschi, non vorrei mai che facessimo irritare anche qualche
altro popolo di montagna...
RIFERIMENTO 17/5/2007
EVITIAMO SPARGIMENTI DI SANGUE!
da Pino Granata
Smettiamola di dire agli svizzeri tedeschi quello che si pensa di loro. Sono
estremamente addestrati militarmente come tutti sappiamo ed un conflitto con
loro causerebbe la perdita di molte vite umane. Rivolgiamo il nostro sarcasmo
altrove e ricordatevi che è meglio un morto in casa che un pisano all'uscio. Che
c'entrano i pisani? Niente, ma suona bene così. Oppure scherza con i butteri ma
lascia stare gli svizzeri. Va meglio?
18/5/2007
MASTELLATE QUOTIDIANE
da Vittorio Grondona - Bologna
E’ inutile ciurlare nel manico o ipotizzare. L’On. Mastella sarà Ministro in
qualsiasi altro possibile Governo. Adesso è nella fase di lancio per il prossimo
salto del dietro front.
RIFERIMENTO 18/5/2007
MASTELLA
da Antonio Leonoforte, Roma
Solo due righe per manifestare la mia indignazione per il ricatto che questo
individuo pone alla maggioranza, legando la approvazione della legge sul
conflitto di interesse alla approvazione delle sue proposte in materia di legge
elettorale. Mastella mette platealmente i propri interessi di partito davanti a
quelli dei cittadini che dovrebbe rappresentare. Per quanto mi riguarda questo
comportamento è eticamente disgustoso. Ancora una volta resta Di Pietro a
combattere per la ineleggibilità di chi ha condanne penali passate in giudicato.
Forza Tonino, che prima o poi anche la sinistra si accorgerà della disperata
voglia di legalità della cosiddetta società civile (o di quello che ne resta).
19/5/2007
EMERGENZA RIFIUTI
da Vittorio Grondona - Bologna
Allora facciamo finta di non capire. Per smaltire i rifiuti bisogna pagare e
pagare tanto. Gli inceneritori esistenti non sono sufficienti per l’enorme
quantità di rifiuti prodotti nelle zone dove sono stati costruiti. La rimanenza
bisogna inviarla a pagamento in altri siti… tenuti segreti o dei quali non si
accenna mai. Due più due fa quattro in tutti i paesi. Io penso che il baccano
campano ha tutta l’aria di affari giganteschi in vista a favore di pochi e a
danno sicuro della gente del luogo e dell’ecologia italiana. Anche se un piccolo
pensierino sull’incapacità politica di gestire il problema ogni tanto mi sfiora
il cervello.
RIFERIMENTO 17/5/2007
RIVOLTA DIFFERENZIATA
da Gianluca Freda
Ciò che è in gioco a Serre è il diritto dei cittadini ad avere voce in capitolo
rispetto a decisioni che li riguardano, diritto che dovrebbe essere alla base di
una democrazia, se ve ne fosse una in questo paese. E’ in gioco il rispetto del
territorio: la discarica di Serre dovrebbe sorgere nel bel mezzo di un’oasi
naturalistica del Wwf, una scelta logistica inverosimile che mi spinge a
chiedermi quali interessi economici abbia dietro. E’ in gioco anche il rispetto
della magistratura: il Tribunale di Salerno ha vietato la realizzazione
dell’opera, ma il commissario Bertolaso, anziché accettare l’ordinanza, ha
proseguito imperterrito, facendo caricare i manifestanti e chiedendo al governo
un decreto legge con cui aggirare il provvedimento. Massimo Mai chiede “cosa
propongono i protestatari”. Semplice: una discarica in un luogo meno
platealmente inadat to, un paese in cui i cittadini abbiano voce e la legge non
sia sempre e solo al servizio dell’elite politico-camorristica.
RIFERIMENTO 18/5/2007
RIVOLTA DIFFERENZIATA/2
da Alberto Arienti
Nessun paese, villaggio, comune vuole discariche, inceneritori, centrali
elettriche e così via. Roba che starebbe benissimo nel paese, villaggio, comune
accanto. Da qualche parte però bisogna farle, ed ecco la mia proposta: 1 - ogni
regione deve darsi un'autonomia ecologica/energetica. 2 - i cittadini del paese
che ospita una istallazione del genere devono avere dei benefici tariffari.
Dopotutto i tedeschi con gli inceneritori stanno facendo ottimi affari, senza
inquinare.
20/5/2007
DUE CUORI E UNA CAPANNA
da Vittorio Grondona - Bologna
Anche quando il ragazzo dice sì, anche quando non ha la fisicità dei bronzi di
Riace (principe azzurro?), anche quando non è più un ragazzo, ma ha oltre
quarant’anni di più, ci sono molti casi in cui il finale della favola
dimenticata, sospirata con velata nostalgia dalla gentile signora Silvia
Palombi, rimane invariato per una furba femmina moderna. Per citarne uno a caso:
quando il maschio pirla possiede un portafoglio ben fornito. In questo caso, fra
l’altro, la femmina non deve nemmeno lavorare. Due cuori e una capanna è ormai
roba quasi esclusivamente riservata a tempi remoti come quelli della mia
gioventù.
RIFERIMENTO 18/5/2007
UNA FIABA DIMENTICATA
da Silvia Palombi
Una fiaba dimenticata, la fiaba più breve e più bella che hai mai letto. C'era
una volta una ragazza che domandò ad un ragazzo se voleva sposarsi con lei. Il
ragazzo le rispose ‘NO’. Da quel giorno, la ragazza visse felice per sempre,
senza lavare, né cucinare, né stirare per nessuno, uscendo con le sue amiche e
facendo l'amore con chi voleva, lavorando e spendendo i suoi soldi come voleva.
Il problema è che fin da quando eravamo piccoline, nessuno ci ha mai raccontato
questa fiaba.Invece ci hanno fottuto ben bene con questo c...o di principe
azzurro !!!
22/5/2007
LA LEGALITA’ PIACE ANCHE AL GATTO
da Vittorio Grondona - Bologna
Se la legalità fosse acqua i nostri amministratori politici sarebbero immuni da
qualsiasi ipotizzata siccità. Hanno perennemente in bocca quella parola e la
sfornano in ogni occasione. Non riescono però a chiarire cosa intendano fare
concretamente per tentare almeno di mitigare il negativo impatto sociale della
delinquenza. C’è chi con assoluta superficialità vede come unico metodo l’uso
severo del bastone, e sono, secondo me a torto, la maggioranza dei politici e
dei cittadini che si dichiarano onesti. E poi il Parlamento approva quasi
all’unanimità un indulto indiscriminato senza prima averlo preparato
socialmente. Io penso invece che l’unico modo per combattere efficacemente la
criminalità, soprattutto quella cd micro, sia quello di risolvere i problemi che
ne sono la causa. Le cause primarie sono la povertà estrema ed il disagio
sociale. Quando il gatto, lo cito visto che nel blog si parla con tanto simpatia
di questo strafottente amorevole felino, mangia a casa sua, non pensa nemmeno
lontanamente di invadere le mense altrui. Sonnecchia beato ed incurante di
tutto, spaparazzato sulla seggiola scelta con cura nell’angolo migliore della
casa o del cortile.
22/5/2007
SONY PARLA ITALIANO
da Vittorio Grondona
Finalmente dal 18/5/2007 Sony parla italiano (v.allegato)… Speriamo che la Casa
abbia previsto di farlo anche nel settore dell’assistenza post vendita. A parte
gli aggiornamenti automatici on line, veramente validi, per il resto non ci
siamo proprio. E’ difficile imbattersi in un sistema peggiore di assistenza
concreta.
ALLEGATO 18/5/2007 (Non inserito sul Blog di Claudio Sabelli Fioretti)
26/5/2007
LA DIPLOMAZIA E’ D’OBBLIGO
da Vittorio Grondona - Bologna
Ho notato che fanno fatica a passare le critiche, anche le più bonarie, che
riguardano il modo di intervistare di Daria Bignardi. Allora cerco di cavarmela
brevemente: Daria Bignardi è bravissima. Purtroppo io la vedo troppo
“commerciale” (leggi troppo attenta all’audience) per i miei gusti di terzista
nato. Non riesco poi ad accostare Marco Travaglio o Daniele Luttazzi a Luca
Sofri. Riduco anche in questo caso il mio pensiero: se Luca Sofri è simpatico a
Marcello Dell’Utri, sono contento per lui e lo capisco. Coi tempi che corrono
per un giornalista è molto importante trovarsi nella lista dei simpatici di
certa gente che conta.
RIFERIMENTO 23/5/2007
di Marco Travaglio - dal
blog di Beppe
Grillo
"Caro Beppe,
vorrei comunicare a tutti gli amici del blog l’ultima notizia scomparsa di una
lunga serie. Il 15 maggio 2007 la III Corte d’appello di Milano ha condannato il
senatore forzista Marcello Dell’Utri e il boss della mafia di Trapani Vincenzo
Virga a 2 anni per ciascuno per tentata estorsione. Nessun giornale, a parte
l’Unità e il Corriere della sera, l’ha scritto. Nessun telegiornale o programma
televisivo, tranne Annozero, l’ha detto. L’Ansa, onde evitare che qualcuno se ne
accorgesse, ha dedicato alla cosa ben sette righe e mezza, sotto questo titolo
depistante: “Sponsorizzazioni: confermata in appello condanna Dell’Utri”. Come
se il reato fosse la sponsorizzazione. Nel testo, si spiegava (si fa per dire)
che l’estorsione riguardava imprecisate “modalità di sponsorizzazione della
Pallacanestro Trapani”. Quanto a Virga, l’Ansa “dimenticava” di spiegare che è
un boss mafioso, vicinissimo a Provenzano, arrestato dopo lunga latitanza nel
2001 e condannato all’ergastolo per mafia e omicidio.
Riepilogo brevemente i fatti. Nel 1990 il presidente della Pallacanestro
Trapani, Vincenzo Garraffa, medico e futuro deputato del Pri, cerca uno sponsor
per la sua squadra, neopromossa in serie A2. Publitalia, la concessionaria
Fininvest presieduta da Dell’Utri, lo mette in contatto con la Dreher-Heineken.
Si firma il contratto: per 1 miliardo e mezzo di lire, i giocatori esibiranno
sulle magliette il logo della “Birra Messina”, marchio italiano della
multinazionale tedesca. Garraffa paga la provvigione a Publitalia: 170 milioni.
Ma due funzionari della concessionaria berlusconiana battono cassa e pretendono
da lui altri 530 milioni, in nero. In pratica, Publitalia vuole indietro la metà
del valore della sponsorizzazione, ovviamente sottobanco. Garraffa rifiuta e, ai
primi del ’92, incontra Dell’Utri a Milano. Gli spiega di non disporre di fondi
neri e di non poter pagare senza fattura. Dell’Utri – come denuncerà Garraffa –
lo minaccia: “Ci pensi, abbiamo uomini e mezzi per convincerla a pagare”.
Garraffa non paga. E, qualche settimana dopo, riceve nell’ospedale di cui è
primario una visita indimenticabile: quella del capomafia Vincenzo Virga,
scortato da un guardaspalle. Virga è di poche parole: “Sono stato incaricato da
Marcello Dell’Utri e da altri amici di vedere come è possibile risolvere il
problema di Publitalia”. Garraffa ribatte: “Senza fattura, non intendo pagare”.
E Virga: “Capisco, riferirò. Se ci sono novità, la verrò a trovare…”.
L’anno seguente la Pallacanestro Trapani, nonostante i successi sul campo, non
trova più uno sponsor. Garraffa s’inventa un’autosponsorizzazione antimafia,
ovviamente gratuita, con lo slogan “L’Altra Sicilia”. Che gli porta fortuna: la
squadra viene promossa in serie A. Maurizio Costanzo invita lui e i suoi
giocatori a parlarne al “Costanzo Show”, su Canale5. Ma poi, all’ultimo momento,
cambia idea e disdice l’invito. Garraffa ci vede lo zampino di Dell’Utri. E
denuncia tutto ai magistrati di Palermo. Che trasmettono gli atti, per
competenza, al Tribunale di Milano. Qui Dell’Utri e Virga vengono condannati per
tentata estorsione aggravata a 2 anni a testa. L’altro giorno, la Corte
d’appello ha confermato le condanne.
Ora manca soltanto la Cassazione. Dell’Utri intanto è stato condannato
definitivamente a 2 anni per false fatture in altre sponsorizzazioni gonfiate e
in primo grado a 9 anni per concorso esterno in associazione mafiosa.
Naturalmente, visto il pedigree, rimane a pie’ fermo in Parlamento e viene
pubblicamente elogiato per la sua “intelligenza” da diessini dalemiani come
Nicola Latorre (niente a che vedere con Pio La Torre, ammazzato dalla mafia) e
ossequiosamente intervistato da giornali e tv su tutto lo scibile umano, fuorchè
sulle sue condanne.
Come ricorda Daniele Luttazzi nel suo ultimo spettacolo, Daria Bignardi l’ha
recentemente invitato alle “Invasioni barbariche” su La7 e ha subito premesso:
“Non parliamo dei suoi processi”. Dell’Utri, comprensibilmente, non ha avuto
nulla da obiettare. Anzi, ha aggiunto che il suo giornalista preferito è Luca
Sofri. Che, guardacaso, è il marito della Bignardi. Ecco, dei processi di Dell’Utri
è meglio non parlare mai. Il senatore ha uomini e mezzi per convincere."
Marco Travaglio
RIFERIMENTO 23/5/2007
SCEMO E PIU' SCEMO
dal
blog di Luca Sofri
Scusate se vi annoio, ma siccome quel fesso di Travaglio e il suo amico (ex mio)
Luttazzi (delle cui perdite di equilibrio non smetto di
rammaricarmi) vanno
scorgendo losche trame in una battuta di Marcello Dell'Utri di un anno fa di cui
ridiamo da allora anche in famiglia, volevo metterli a parte dell'aneddoto nella
sua completezza, certo che questo non scalfirà la loro solitaria battaglia
contro il male, l'ingiustizia e i collaborazionisti. Andò così: Dell'Utri fu
intervistato alle Invasioni Barbariche, uno di ormai centinaia di ospiti. Lo
incrociai dietro le quinte e fummo presentati. Ci fu un minuto di convenevoli in
cui io in effetti non lo consegnai alle autorità competenti né lo scuoiai seduta
stante. Lui mi domandò cosa facessi, e si meravigliò di trovarmi lì. A un certo
punto mi resi conto che ignorava (o fingeva!, direbbe Ammazzasette Travaglio) le
mie relazioni anagrafiche con la conduttrice del programma e non ritenni di
segnalargliele (omertà!).
Quando la suddetta gli chiese in onda i nomi di due bravi giornalisti giovani,
quello citò Filippo Facci, che conosceva come bravo, e poi in esitante ricerca
di un altro nome fece mente locale sull'immediato e disse "ne avete uno bravo
qui...". Tutti in regia pensammo a Vittorio Zincone, e invece lui disse "Luca
Sofri". La conduttrice imbarazzata passò oltre, ignorando spietatamente quel mio
minuto di celebrità.
Da allora la frase "Luca Sofri, il giornalista preferito di Marcello Dell'Utri"
ci aveva persino tentato come manchette pubblicitaria del mio libro dell'anno
scorso. Adesso mette allegria ai due mattacchioni, censori dei noti rapporti
della mia famiglia con le cosche siciliane. Verranno giorni migliori, forse.
RIFERIMENTO 23/5/2007
TRAVAGLIO E SOFRI
da Alberto Arienti
Si può dire tutto il bene del mondo di Travaglio, ma in quanto ad umanità mi
pare peggio di un varano. Incolpare Sofri perchè Dell'Utri l'ha indicato come un
giornalista di rispetto, è di un maligno bestiale.
RIFERIMENTO 23/5/2007
SCEMO E PIÙ SCEMO /2
da Pier Franco Schiavone
Davvero Travaglio e Luttazzi fanno insinuazioni su Luca Sofri? Ma dai, questa me
la sono persa. Mi parve di notare un certo imbarazzo in Daria Bignardi (che se
non fossi sposato invidierei a Sofri) quando Dell’Utri citò il marito. Sofri mi
sembra sincero, tuttavia anche se Dell’Utri avesse voluto fare una paraculata o
un atto di cortesia alla brava Bignardi, qual è il problema? Non si puó
rimproverare alla Bignardi di non aver parlato dei processi, fa una trasmissione
diversa, sennò farebbe Anno Zero e dell’Utri, nel male e nel male, è comunque un
personaggio interessante. Luttazzi mi sta deludendo, quella delazione su Fazio
per esempio (avrebbe evitato il servizio militare grazie a Craxi), mi sembra
veramente poca cosa sia se fosse vera sia, a maggior ragione, se fosse falsa.
Non vorrei che ad alcuni bravi comici in debito di idee, venisse la sindrome di
Beppe Grillo. Ragazzi, fate un viaggio, rilassatevi, guardatevi intorno e
vedrete che le idee torneranno.
RIFERIMENTO 24/5/2007
CHI E' PIU' SORDO DI CHI NON VUOL SENTIRE?
da Vincenzo Calabria, Roma
Luca Sofri (bravo giornalista e bravo figlio di papà) fa la vittima su un
articolo di Travaglio e una riflessione di Luttazzi predendone però la parte che
più gli fa comodo e rispondendo con una non risposta. Allora anch'io mi sforzo
di chiedere a Luca Sofri (e soprattutto a Daria Bignardi, vera destinataria
degli scritti): è vero che nella trasmissione Le invasioni barbariche la
conduttrice ha chiarito subito "non parliamo dei suoi processi". E' vero che
questo argomento, trattandosi non solo, come dice Sofri di "una persona
interessante" (è vero) ma anche di un senatore della repubblica condannato in
via definitiva per due anni per false fatture, in primo grado per concorso
esterno in associazione mafiosa a 9 anni, in appello a due anni insieme ad un
altro boss mafioso, è molto pertinente? E' vero che si fanno molte interviste in
ginocchio? A questo dovrebbe rispondere Sofri. Che poi lui sia il preferito di
Dell'Utri o meno è davvero irrilevante (per me e per Luttazzi e Travaglio,
credo).
RIFERIMENTO 24/5/2007
TRAVAGLIO SOFRI E DELL'UTRI
da Franco Vota
Francamente a me non pare che Travaglio abbia incolpato, insinuato, insultato
nessuno, semplicemente ha, come sempre, raccontato un fatto. Che Luca Sofri,
nella sua puntigliosa quanto inutile precisazione, non ha fatto altro che
confermare. Ma che ha, la coda di paglia? Il problema piuttosto è un altro:
perchè se uno fa presunte pressioni sulla GdF per un trasferimento tutti ne
parlano e tutti ne chiedono le dimissioni, e se uno viene condannato per
associazione mafiosa ed estorsione nessuno batte ciglio?
RIFERIMENTO 25/5/2007
QUESTIONE DI FEELING
da Muin Masri
Se un giorno qualcuno mi chiederà qual'è il tuo giornalista preferito, direi
Luca Sofri assieme a Bruno Gambarotta. Invece come migliore weltanschauung
sicuramente è Marco Travaglio. Invasioni barbariche a pari merito con L’infedele
e Report come programmi TV. Sabelli Fioretti, non so, dovrei prima pensare, se
la mia opinione lo danneggia allora è il migliore di tutti.
RIFERIMENTO 26/5/2007
SCEMO È CHI SCEMO FA
da Carla Bergamo
Sono rimasta perplessa davanti allo scritto di Luca Sofri, che permalosamente
cerca di giustificarsi per un fatto realmente senza molta ripercussione (anche
perchè, probabilmente, la maggior parte degli Italiani non sa chi sia). Sono
d'accordo con Vota e Schiavone. Quanto a Travaglio, senz'altro non privo di
difetti, ha comunque contribuito e sta ancora contribuendo a fare chiarezza su
molti aspetti oscuri e vergognosi della politica italiana. Certo che Sofri
poteva risparmiarsi almeno le parolacce, che brutto!
RIFERIMENTO 26/5/2007
LEZIONE DI BON TON
da Raffaello Campagna, Roma
Da questo momento in poi, seguendo il luminoso esempio di Luca Sofri, è
possibile e legittimo dare del fesso a chiunque faccia affermazioni (peraltro
incontestabili) che ti creano disappunto. Quindi tutti quelli che trovano
puerili le sue giustificazioni relative all'episodio citato da Travaglio (che
non può contestare nel merito, essendo vero, e quindi parla d'altro pretendendo
di precisare qualcosa che nulla toglie e nulla aggiunge al fatto in sè) possono
gridare in coro con me: Luca Sofri, sei un fesso!
Dare del fesso come argomento di dibattito mi pare inutile. Sia che lo faccia
Luca con Marco, sia che lo faccia tu con Luca (csf)
RIFERIMENTO 27/5/2007
LA CLASSE NON E' ACQUA E IL CERVELLO?
da Alberto Arienti
Ceratti, è stata Daria Bignardi a dire la frase incriminata a Dell'Utri. E visto
il programma che fa, non mi pare uno scandalo, per queste cose c'è Santoro,
Floris ecc. Dire maliziosamente una cosa vera (che Sofri è un giornalista
apprezzato da Dell'Utri) significa andare a suggerire misteriosi accordi
sottobanco.
29/5/2007
POVERI CAPITALISTI BENEFATTORI DELL’UMANITA’
da Vittorio Grondona - Bologna
Non sono riuscito ad arrivare alla fine dell’intervista fatta da Daniele Manca
alla fortunatissima, privilegiatissima Marina Berlusconi. Oggi la sua
combriccola capitalista senza produrre niente di buono, ma solo noia infinita ai
teleutenti, riesce ad investire miliardi come fossero brustolini e lei ha il
coraggio di parlare di banche di sinistra. Me ne indicasse almeno una di
sinistra. Io la sto cercando col lanternino, ma ogni ricerca è vana. A lei, al
suo straordinario papà, al suo fratellino nato con la camicia ed ai loro ricchi
amici tutte le banche indistintamente stendono il tappeto, si prostrano senza
pudore pronte a soddisfare ogni richiesta.Tanto alla fine c’è sempre il modo di
far pagare tutto al povero Pantalone. I giornalisti dovrebbero escludere questa
gente dalle loro interviste, invece sembra che lo facciano apposta per dare uno
schiaffo in più alla numerose vittime dello strafottente e incontrollato
capitale. Ci sono sempre gli allocchi finali che esclamano estasiati: come sono
bravi loro! E purtroppo sono ancora tanti.
RIFERIMENTO 26/5/2007
BUON SANGUE NON MENTE
da Claudio Urbani
Dal sito de "Il Corriere" una intervista a Marina Berlusconi: «Il problema non
sono i banchieri ma le banche di sinistra»
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Economia/2007/05_Maggio/23/manca.shtml
29/5/2007
BLOG IN PARTE VESTITO A LUTTO
da Vittorio Grondona - Bologna
Con Internet Explorer non è più visibile la prima colonna del blog. E’ tutta
nera… La terza colonna, dove è possibile cliccare per visionare i mesi
precedenti, ha lo sfondo nero e le scritte rosse. Con Mozilla Firefox la visione
è regolare.
Colpa di un refuso nel codice ora sistemato, scusate. Grazie per la
segnalazione.
29/5/2007
NEGARE PER IL BISOGNO DI UNA VERITA’ CERTA
da Vittorio Grondona - Bologna
Il revisionista Robert Faurisson, secondo me impropriamente definito
negazionista, sostiene in sostanza che mancano prove certe e testimonianze
attendibili in grado di dimostrare l’esistenza di camere a gas naziste. La
perizia tecnica compiuta dallo statunitense Fred Leuchter sulle camere a gas di
Auschwitz sostiene che la struttura delle stesse non era fisicamente adatta al
loro utilizzo omicida nei campi di concentramento tedeschi. Inoltre l’analisi
chimica di campioni delle pareti non rileva tracce “significative” di gas. E
allora che c’è di strano o di scandaloso se qualcuno voglia andare al fondo
della questione? Una cosa è certa: lo sterminio c’è stato. E’ impossibile
negarlo. Qualcuno vuole mettere il dito sulle piaghe come San Tommaso? Ebbene lo
faccia. Se alla fine si scoprisse con prove inconfutabili come si fossero svolti
i fatti in realtà, io lo riterrei un fatto positivo.
RIFERIMENTO 20/5/2007
PERCHE' STO CON I NEGAZIONISTI
da Gianluca Freda
Ieri, all’Università di Teramo, avrebbe dovuto tenersi una lezione
sull’olocausto dello storico revisionista Robert Faurisson, invitato dal prof.
Claudio Moffa nell’ambito di un Master sul Medio Oriente da lui diretto. Come al
solito non è stato possibile. Il linciaggio della stampa e delle autorità
politiche e culturali contro Moffa e Faurisson è iniziato un mese prima
dell’evento. Non avendo Moffa ceduto alle intimidazioni del rettore Mauro
Mattioli, quest’ultimo non ha trovato di meglio che chiudere l’intero ateneo
all’ultimo momento, lasciando i partecipanti venuti da tutta Italia con un palmo
di naso. Moffa è stato schiaffeggiato da un sedicente “figlio di deportati
ebrei”, anche Faurisson, ottantenne, è stato aggredito a parolacce, manate e
spintoni da un gruppo di "ebrei" facinoro si. Alla fine, seguendo il
suggerimento della questura, Moffa è stato costretto ad annullare l’incontro.
Così da una parte abbiamo uno studioso francese, con i suoi documenti e una vita
dedicata allo studio della sua materia, dall’altra la censura, la violenza e la
prepotenza della comunità ebraica e dei suoi referenti. Inutile dire che starei
dalla parte di Faurisson anche se sull’olocausto non avesse mille volte ragione.
RIFERIMENTO 22/5/2007
FREDA HA TORTO
da Giorgio Goldoni
Le reazioni esasperate della comunità ebraica italiana sono la conseguenza di
una inenarrabile stringa di notizie distorte, mistificazioni e "disinformacija"
attuate dalla sinistra italiana, in funzione antiisraeliana, antiamericana.
Freda dovrebbe ricordarsi che persone di cultura israeliane e i loro ospitanti
italiani non hanno mai avuto la possibilità di esporre il loro punto di vista
(vedi quello che accadde all'università di Pisa qualche mese fa), perchè ad
aspettarli davanti ai cancelli universitari c'erano i soliti extraparlamentari
di sinistra ad impedirglielo, che, loro sì, sono maestri nell'impedire agli
avversari di parlare. Quanto all'idea di Freda che sei milioni di ebrei morti
nella seconda guerra mondiale siano una invenzione, nulla in contrario: oggi la
moda ideologico-filosofica del momento è "nega tutto, le prove non contano,
vince quello che penso io".
RIFERIMENTO 22/5/2007
NON HO LETTO
da Giorgio Guiotto, Torino
Dicevo che non ho letto nemmeno un rigo, una riga, una parola, una virgola da
parte dell'ineguegliabile Freda sull'aggressione all'ambasciatore Gol in quel di
Firenze qualche mese fa. Freda però scrive molte righe sull'aggressione del
francese nagazionista. Indicando poi come "sedicenti" oppure "prepotenti" chi
cerca di impedire allo "studioso" - con i suoi studi e una vita dedicata allo
studio sulla materia, uno studioso appunto - di esporre le sue tesi alquanto
bizzarre, anzi offensive. Freda, mi spieghi il tuo comportamento?
RIFERIMENTO 22/5/2007
HO I MIEI DUBBI
da Alessandro Ceratti
Sul caso della fallita conferenza negazionista è la prima volta che vedo Freda
dalla parte delle "istituzioni" e passionalmente contro "il popolo". Sì, perché
credo che solo in questo eccezionalissimo caso ci potrebbe capitare di vedere
Freda prendersela con il pubblico che rumoreggia contro un relatore, vedere
Freda (proprio lui) che stigmatizza una violenza di piccolissimo calibro (uno
schiaffo?). Diciamo che sarebbe più credibile quando spedisce queste lettere se
avesse fatto altrettanto per difendere Berlusconi dai suoi contestatori o dai
lanciatori di treppiede a suo tempo, se avesse deplorato l'intervento analogo di
alcuni studenti contro il libro revisionista della resistenza di Pansa, se
avesse stigmatizzato le violenze ben più gravi dei manifestanti di Genova ecc.
ecc.. Sarebbe stato dalla parte di Faurisson comunque, solo per garantirgli la
libertà di espressione? Ho i miei dubbi.
RIFERIMENTO 22/5/2007
IL DIRITTO DI MANIFESTARE?
da Floriano Ghinassi
Domanda per il mio conterraneo Freda, non per vena polemica ma perché mi
piacerebbe capire una volta per tutte dove vuole andare a parare quando lancia
strali contro chi manifesta per impedire a gente come Faurisson di tenere
lezioni negazioniste (sul fatto che per raggiungere lo scopo non si debba menare
le mani sono assolutamente d'accordo, non é ovviamente questo il punto): come
bisognerebbe comportarsi con quella parte (minoritaria, spero) dei centri
sociali che vogliono manifestare la loro solidarietà ai killer di D'Antona?
RIFERIMENTO 23/5/2007
IN NOME DEL POPOLO
da Gianluca Freda
Cari Ceratti e Guiotto, Berlusconi, Pansa e Gol possiedono un’infinità di
pulpiti da cui parlare. Si tratta di pulpiti ben difesi, non solo dalle forze di
polizia, ma da un intero apparato politico-mediatico di cui è superfluo far
notare l’imponenza. Possono essere contestati, non zittiti. Nessun rettore gli
chiuderà mai un ateneo in faccia. Se un giornalista li attacca, altri dieci
faranno da scudo. Contestarli è un diritto-dovere per bilanciare il potere
enorme che hanno alle spalle. Faurisson non è il potere, ce lo ha tutto contro.
Chi lo ha aggredito non è “il popolo”, bensì due ignoti ceffi venuti da chissà
dove, pagati da chissà chi, fermati e prontamente rilasciati dalla polizia. Il
“popolo” è Faurisson, che lotta quasi da solo, rischiando letteralmente la
pelle, da trent’anni, contro un potere mostruoso che uccide da sessanta in nome
di una menzogna. Chiaro perché sto con lui?
RIFERIMENTO 23/5/2007
IL DIRITTO DI MANIFESTARE/2
da Maurizio Sciamanna, Teramo
Il cortocircuito delle posizioni filo-palestinesi di certa sinistra con quelle
della negazioniste di molta destra ha trovato, dopo il prof. Moffa, un nuovo
epigono nel Sig. Freda. Dalla difesa forzata delle tesi deliranti (impossibilità
tecnica dell'uso di camere a gas nei lager nazisti) di un professore di
letteratura francese - autoproclamatosi storico - si evince solo la volontà di
attaccare lo stato israeliano, credendo così di aiutare la causa palestinese.
Ps: l'aggressione non l'ha subita il Sig. Faurisson, la colluttazione è avvenuta
tra il "Federale del Mis con Rauti" di Teramo e sedicenti "figli di ebrei
romani". A farne le spese un povero vicequestore.
RIFERIMENTO 23/5/2007
DIRITTO DI "MANIFESTARE"?
da Gianluca Freda
Caro Ghinassi, io non lancio strali contro chi manifesta, per qualsiasi motivo.
Il problema del caso Faurisson non è stata la contestazione popolare, che è
stata scarsa, prevedibile, prevista e largamente legittima. Faurisson è stato
zittito non dalla gente di Teramo, che si è comportata invece in modo piuttosto
civile, ma dal potere. Giornali e tv hanno linciato in anticipo lui e il prof.
Moffa che lo aveva invitato con attacchi personali e menzogne; le istituzioni
locali hanno chiesto il suo allontanamento; il ministro Mussi ha chiesto al
rettore Mattioli la chiusura dell’ateneo ed è stato esaudito. Non è stata la
gente di Teramo ad aggredire Faurisson, ma gruppi di sedicenti “ebrei” venuti da
fuori, si dice da Roma, che la polizia ha fermato e rilasciato subito senza
renderne nota l’identità. Il “popolo” di cui parla Ceratti era pi& ugrave;
interessato che scandalizzato dalla lezione di Faurisson. Non così il potere,
per cause che, almeno a me, sono ogni giorno più evidenti.
RIFERIMENTO 25/5/2007
FREDA E L'OLOCAUSTO
da Alessandro Ceratti
La nostra società, nel lodevole tentativo di garantire la massima libertà di
espressione, si trova poi in forte difficoltà dinnanzi a coloro che sostengono
delle incredibili stronzate. Il problema della libertà che diventa abuso non è
certo nuovo, ma per quanto riguarda l'incapacità della nostra società di mettere
definitivamente da parte le tesi assolutamente inconsistenti siamo arrivati a
dei livelli allarmanti. Freda sul nostro blog periodicamente ci affligge con le
sue tesi negazioniste dell'Olocausto, con la teoria del complotto delle Twin
Tower e con la negazione delle veridicità dello sbarco dell'uomo sulla luna.
Leggo sul corriere di oggi che i creazionisti americani sono sempre più numerosi
e aggressivi. Noi italiani abbiamo dovuto sopportare e patire pesantissime
conseguenze in seguito alla teoria del complotto dei giudici contro Berlusconi.
In tutti questi casi delle evidenze piuttosto abbaglianti ci avrebbero dovuto
aiutare a considerare simili tesi per quello che sono: delle boiate pazzesche; e
invece ci troviamo a parlarne sempre più spesso ed anzi, l'ultima boiata citata
è forse quella più universalmente riconosciuta in Italia. Io vi domando, quali
provvedimenti occorre prendere?
RIFERIMENTO 26/5/2007
FATTI E COMPLOTTI
da Gianluca Freda
Di fronte ad un Berlusconi che parla di complotti giudiziari contro la sua
persona, abbiamo in Italia alcuni (non molti, purtroppo) Marco Travaglio, che
smontano le sue affermazioni con fatti, documenti e cifre alla mano. Chiacchiere
e insulti contro dati e ricerche. Lo stesso avviene per negazionisti e
complottisti, ma all’inverso. Di fronte alla mole di dati e documenti che
costoro presentano, non si trova nemmeno un Travaglio disposto a rispondere con
altrettanti dati e documenti. Solo una pletora di Ceratti, convinti che mettere
l’etichetta di “stronzate” ad anni (o decenni) di ricerche di cui non sanno
assolutamente niente (e si vede) con l’aiuto di qualche cazzotto, un po’ di
censura, la minaccia del carcere e l’appoggio rimbambente dei media, sia
sufficiente a zittire un’idea che non piace (...)
RIFERIMENTO 26/5/2007
I NEGAZIONISTI
da Pier Franco
Schiavone
La pervicacia con cui Freda insiste sulle tesi negazioniste è francamente
imbarazzante. È chiaro che odia gli Israeliani, forse non è antisemita ma il suo
odio è palese. Per lui decine di migliaia di testimonianze non bastano, non
bastano tonnellate di atti scritti in tedesco e perció spesso inaccessibili agli
storici ignoranti, né le centinaia di strutture ancora visibili destinate allo
sterminio, non bastano gli esempi più orrendi, quintali di capelli, centinaia di
migliaia di calzature, decine di migliaia di denti d’oro, tutto questo non basta
perché qualcuno dice, tra l’altro, che le camere a gas non potevano uccidere
tanta gente. Alcuni ritengono che il fenomeno dello sterminio abbia avuto
dimensioni più ridotte, ma quello che c’è di orribile nella cosiddetta soluzione
finale, è il tentativo di genocidio e le motivazioni; anche se fossero morte
solo (si fa per dire) un milione di persone, non cambierebbe di un millimetro la
tragedia. Se fossi il figlio di un assassinato di Auschwitz, forse uno
sganassone ad un negazionista glielo mollerei volentieri.
RIFERIMENTO 26/5/2007
METODOLOGIA DEL CEFFONE
da Gianluca Freda
Caro Schiaffone… cioè Schiavone, sono certo che a mollare sganassoni non la
batte nessuno. Ma in una discussione argomentata anche il più sprovveduto dei
negazionisti le darebbe dei punti. Lei parla di decine di migliaia di
testimonianze (su cosa e quanto credibili?), di tonnellate di atti scritti
(sulle camere a gas, solo per fare un esempio, non ce n’è neanche mezzo), di
centinaia di strutture “destinate allo sterminio” (quali? Le mense, gli obitori,
le lavanderie che si vedono negli ex campi?). Il negazionismo contesta
essenzialmente tre argomenti: esistenza delle camere a gas, numero reale delle
vittime, esistenza di un progetto di “sterminio su base razziale”. Concorda
sulle persecuzioni e sulla bestialità dei campi e della guerra. Il suo interesse
è storico, non politico. Che poi ogni studio storico si presti a strument
alizzazioni politiche (gli israeliani lo sanno meglio di tutti) è triste ma non
è un buon motivo per sopprimere la ricerca a sganassoni.
Non voglio entrare nel merito di questa discussione che non mi appassiona. Ma,
caro Freda, cambia molto se invece di 6 milioni gli ebrei uccisi sono 5 milioni?
(csf)
RIFERIMENTO 26/5/2007
PERCHE' FREDA HA RAGIONE
da Giorgio Goldoni
La Columbia University, luogo di probabile frequentazione del Freda, sta
celebrando una nuova "guerra di liberazione", che dovrebbe liberare gli studiosi
dalla necessità di giustificare le proprie affermazioni sulla base di fatti
verificabili. Un esempio di questa singolare nuova dottrina storico filosofica?
Keith Moxey, che insegna Storia dell'Arte al prestigioso Barnard College,
scrive: "Gli argomenti storici saranno in futuro valutati in base alla loro
coincidenza con le nostre convinzioni politiche e attitudini culturali,
cancellando la distinzione tradizionale tra storia e teoria". Le prove,la loro
verificabilità, la loro capacità di spiegare diverranno irrilevanti, poichè ciò
che conta è che un argomento coincida con le nostre convinzioni politiche.
RIFERIMENTO 27/5/2007
NEGAZIONISMO
dal sito di Beppe Grillo
L’Italia è in preda a una diarrea verbale. Una malattia nazionale. Negare tutto
e affermare il contrario. La classe dominante, una stella a quattro punte:
politica, media, banche, mafie, sente odore di bruciato.
E’ un formicaio impazzito,. Tutti sapevano, tutti prendono le distanze. Ma da
chi?
I giornalisti e i politici si stanno mettendo le mutande di ghisa
dell’antipolitica. Hanno paura che i cittadini si interessino al loro fondo
schiena.
L’Italia è in preda all’Alzheimer. Il negazionismo dilaga ovunque. E’ una
evoluzione del paraculismo, del trasformismo. E’ un’offesa alla nostra
intelligenza. Come pagare il canone per trasmissioni televisive sul costo della
politica. Condotte da reggicoda dei politici. In cui parlano i politici.
Giornalisti del c...o con quattro zeta dove vi siete imboscati in questi anni?
Politici predicatori della riforma della politica quanto avete guadagnato in
questi anni?
Chi afferma che Auschwitz era un club Med con piscina è negazionista.
L’Enel che promuove l'energia pulita mentre costruisce centrali nucleari è
negazionista.
La pubblicità dei Suv immersi nella natura è negazionista.
Il partito ‘democratico’ nato morto nelle segreterie è negazionista.
Montezemolo che accusa la politica che ha tenuto in vita la Fiat con la cassa
integrazione è negazionista.
Il Papa che parla di famiglia senza rispondere al filmato ‘Crimen
Sollicitationis’ è negazionista.
I politici che denunciano il populismo dei cittadini sono negazionisti.
I giornalisti che ora accusano i politici e dicono, con orgoglio, di essere
diventati populisti sono negazionisti.
La Lega che si scaglia contro Roma ladrona dopo aver ‘magnato’ nella capitale è
negazionista.
I costruttori di inceneritori che diffondono tumori per il bene della
popolazione sono negazionisti.
Mastella ministro della Giustizia è negazionismo purissimo.
RIFERIMENTO 27/5/2007
NEGAZIONISMO IN PILLOLE
da Gianluca Freda
Caro Csf, le cifre negazioniste parlano di un numero di vittime dei campi
nazisti nell’ordine delle centinaia di migliaia, non dei milioni. Ma il punto
non è questo. Il punto è la tesi che vede nei campi – come sarebbe, del resto,
logico - degli strumenti di repressione politica, non di “sterminio su base
razziale”. In questo senso, l’inesistenza di quella macchina di sterminio
sistematico che è la camera a gas sarebbe la prova del nove. L’errore sta nel
vedere sempre e comunque nei negazionisti dei riabilitatori politici del
nazismo. In alcuni di loro (come Zundel) questa tendenza esiste, in altri (come
Faurisson) decisamente no. Del resto, quando mai la storiografia è stata
indipendente dal pensiero politico degli storiografi? Gli errori dovuti al
politicismo si combattono da sempre coi documenti, non con i cazzotti. Quando si
usano i cazzotti, è segno che documenti non ce ne sono.
RIFERIMENTO 27/5/2007
COGNITIVISTI E NEGAZIONI
da Massimo Mai
Nel pensiero scientifico in ambito psicologico la corrente che attualmente va
per la maggiore è quella che si rifà al modello cognitivista. All'interno di
questo ci sono alcuni modelli che spiegano come le persone selezionino le
informazioni con cui vengono in contatto. E sperimentalmente si dimostra come la
teoria preceda sempre i fatti nella testa di ognuno. Tutti tendiamo ad ignorare
le info che non collidono con le nostre teorie sul mondo. Mentre riteniamo con
più facilità ciò che vi combacia. L'accettare un informazione contraria implica
una ristrutturazione cognitiva, faticosa e complessa. In certi soggetti poi il
peso della teoria sui fatti è prevalente in maniera preoccupante, per cui ogni
evento si deve piegare alla teoria: dalle torri gemelle allo sbarco sulla luna,
fino alla shoà.
RIFERIMENTO 27/5/2007
ELIMINARE LE ASSURDITA'
da Alessandro Ceratti
A quanto pare l'unica modalità attualmente efficace per eliminare una volta per
tutte le varie assurdità che di volta in volta qualcuno si ostina a sostenere è
aspettare che passino di moda. Per esempio oggi non credo che siano ancora in
molti a credere che Elvis Presley sia ancora vivo, e comunque grazie a Dio, il
tema non è all'ordine del giorno. Finite anche le stronzate riguardanti le navi
scomparse nel triangolo delle Bermude o quelle che volevano le piramidi egizie
costruite da civiltà extraterrestri. Il punto è che se c'è un interesse
"politico" a sostenere una certa tesi essa finisce per avere una lunga,
lunghissima vita, per quanto squinternata essa sia. Non sono quindi
particolarmente ottimista per quanto riguarda le stronzate attuali. Sentite,
perché non cerchiamo di fare qualcosa contro le assurdità creazioniste? Credo
che su questo punto, in questo blog, il consenso sia piuttosto ampio.
RIFERIMENTO 27/5/2007
REVISIONARE
da Alberto Arienti
Io non capisco la furia revisionista (e a volte negazionista) che si è
impossessata di Freda. Stare coi palestinesti impone per forza di alterare la
storia? La shoa è un fatto storico documentato, i morti anche, le leggi razziali
pure. Ed è successo nel centro d'Europa, nella patria di Goethe. E la cosa più
spaventosa è stata la sua sistematica burocraticità. A fronte di tutto questo,
il resto mi sembra di secondaria importanza.
RIFERIMENTO 28/5/2007
IL CORAGGIO DI LEGGERE
da Gianluca Freda
Mi spiace per Massimo Mai, ma il processo psicologico che lui descrive è
l’esatto contrario di quello che ho sperimentato io. Fino a 4-5 anni fa, come
quasi tutti i lettori di questo blog, non dubitavo minimamente della versione
ufficiale della shoah. Un giorno mi imbattei in un articolo di Faurisson. Lo
lessi con attenzione, virgola per virgola, come sono solito leggere tutto ciò
per cui provo diffidenza e repulsione istintiva. L’uomo aveva ottimi argomenti.
La censura e la violenza nei suoi confronti fecero il resto. Paradossalmente,
anche Faurisson iniziò la sua “carriera” di negazionista leggendo con lo stesso
sdegno e la stessa repulsione le tesi revisioniste di Paul Rassinier. Forse la
differenza tra negazionisti e tradizionalisti è semplicemente la stessa che
passa tra chi ha il coraggio di leggere e chi non osa farlo.
Faccio una proposta costruttiva. Faccio leggere a tutti questo articolo. E poi
la smettiamo (csf)
RIFERIMENTO 29/5/2007
METODOLOGIA DEL CEFFONE /2
da Pier Franco Schiavone
Mi devo ricredere, Freda è antisemita oppure, se addirittura arriva a contestare
l’ipotesi della soluzione finale su basi razziali, siamo di fronte ad una grave
lacuna culturale, mi dispiace. Quanto ai documenti, solo nell’archivio di Bad
Arolsen, ci sono 25 chilometri di documenti di ufficiali nazisti, 50 milioni di
fascicoli, cui hanno avuto accesso solo pochi storici e colmi di tante
disgustose verità da non renderli pubblici per rispetto delle vittime. Dire poi
che non ci sono le strutture è una bugia rivoltante, la negazione dell’evidenza,
basta andare ad Auschwitz, per esempio, oppure alla Risiera di San Sabba, in
Italia, dove gli ebrei venivano gasati in normali stanze collegate ai tubi di
scappamento dei camion, o eliminati a colpi di mazza e poi cremati. Per Freda ci
vorrebbe più di un ceffone, lo si dovrebbe obbligare a leggere i libri di storia
seri ma quelli, a differenza delle stupidaggini che legge lui, costano fatica.
Ha ragione Goldoni.
RIFERIMENTO 29/5/2007
FREDA L'ANACORETA
da Domenico De Franco
A proposito di negazionismo, le tesi di Freda potranno pure sembrare delle
boutades, ma quanti lobbysti si sono presi la premura ad esempio di andare su
luogocomune.net e guardarsi l'ottimo dicumentario sull'11 settembre? Credo che
Ceratti & C., in quanto muniti di viva intelligenza critica non avrebbero potuto
che convenire sul fatto che la versione del governo USA fa acqua da tutte le
parti. Invece, ognuno rimane aprioristicamente arroccato sulle proprie posizione
ideologiche, non avendo nè tempo nè voglia di approfondimenti. Ci si innamora
narcisisticamente molto più facilmente delle proprie idee che della verità (o
almeno della sua ricerca). Forza Freda, anacoreta del blog nel deserto dei
nostri pre-giudizi, continua così!
RIFERIMENTO 29/5/2007
COMPLIMENTI A CSF (A PARTE IL REFUSONE)
da Pier Franco Schiavone
Il libruccio è bellissimo, nonostante che il miglior lobbista sia diventato, a
pag. 8, Primo CaNalini. L’ho solo sfogliato e letto i post di alcuni di noi,
specie quelli più vecchi, mi sembra simpatico, frizzante, è esattamente come lo
immaginavo. La copertina è molto divertente (bravo De Franco, anche se mi ha
deluso col suo ultimo post: Freda l’Anacoreta). Alla libreria Mondadori, ex
Messaggerie, si trova nello spazio: politica e attualità (siamo politici e
attuali).
RIFERIMENTO 30/5/2007
DIVINAZIONE STORICA
da Gianluca Freda
Caro Schiavone, a casa mia la storia si fa sui documenti, non sulle predizioni.
Gli archivi di Bad Arolsen non sono stati finora concessi all’esame di nessuno
storico, compresi quelli revisionisti. Faurisson per primo si batte da anni
affinché possano essere visionati, finora senza risultato. Il fatto stesso che
vengano tenuti segreti da 60 anni è altamente sospetto. Pare che risultino
composti in buona parte di “affidavit”, cioè di denunce degli ex-detenuti contro
i loro carcerieri. Non esattamente il tipo di testimonianza più attendibile in
una ricerca storica. Le storie delle gasazioni coi tubi di scappamento e dello
sterminio a colpi di mazza derivano appunto da “affidavit” e francamente si
commentano da sole. Confermo: a schiaffoni non la batte nessuno, ma la ricerca
storica è un’altra cosa.
RIFERIMENTO 30/5/2007
PRIMO
da Alberto Arienti
Ogni volta che leggo le tesi di Freda, mi viene in mente Primo Levi e m'incazzo.
30/5/2007
CUSANO MILANINO
da Vittorio Grondona – Bologna
Paesone lombardo di 3 Kmq. Abitanti in crescita costante fino al 1981: ab. 1.492
nel 1861 / 21.742 nel 1981. Poi è iniziata la discesa: ab. 21.357 nel 1991… /
ab. 19.850 nel 2001… / ab. 19.176 al 30/6/2006. Questa cittadina spende per ogni
bambino accolto nell’asilo nido comunale circa 11.000 Euro l’anno. In sostanza
costa quasi quanto il salario netto di un tranviere o di un operaio di officina.
A questo punto, caro signor Ceratti, deve dirci di quanti bambini si tratta, a
quanto ammonta la retta a carico dei genitori, quanto costa il personale, quanto
costa l’approvvigionamento ed infine dove il comune attinge le entrate. Veda,
anche a me fa molto riflettere la cosa. Parlare di servizi alle famiglie così
genericamente, di primo acchito mi fa sospettare che il suo comune addirittura
stia buttando dalla finestra i soldi della comunità.
RIFERIMENTO 30/5/2007
SERVIZI ALLE FAMIGLIE
da Alessandro Ceratti
Al comune di Cusano Milanino (lo so perché sono assessore) il costo di ogni
singolo bambino accolto nell'asilo nido comunale è di circa 11.000 euro l'anno.
La cosa mi fa molto riflettere.
RIFERIMENTO 31/5/2007
ASILI NIDO
da Alessandro Ceratti
Signor Grondona, si tratta di circa 100 bambini, in questo momento non ho a
disposizione il dettaglio delle spese sostenute. Se desidera però me lo posso
procurare. Ci sono tutta una serie di costi che ai miei occhi di politico sì, ma
alle prime armi, appaiono "esorbitanti". In particolare a fare lievitare i costi
è la remunerazione del personale. Una rigida normativa prevede che il numero di
bambini per ogni operatore non superi un certo numero (che ora, a memoria, non
so dirle. L'argomento è passato in giunta vari mesi fa. Ne parlo ora in risposta
a una lettera del signor Bulgarelli. Comunque circa 7-8). Inoltre l'orario di
lavoro è ovviamente limitato, inferiore rispetto a quello della permanenza del
singolo bambino nella struttura e in più chiaramente ci sono le ferie e le
malattie, mentre invece i bambini continuano a mangiare tutto l'anno. Forse si
stanno buttando dei soldi dalla finestra, ma questo non dipende in primo luogo
dal mio Comune, dipende soprattutto dai fattori cui ho accennato. (segue -se
interessa).
31/5/2007
VIETATO… OBBLIGARE…
da Vittorio Grondona – Bologna
Sono due verbi che non riesco a digerire. Se veramente si usassero
unilaterlamente per risanare il nostro Paese, o qualsiasi altro paese, saremmo
di fronte ad un puro regime assolutista. Per fortuna qui da noi, almeno in
teoria, non è ancora così. Prima di accettare anche una sola imposizione abbiamo
il diritto di manifestare il nostro disappunto. Purtroppo spesso reclamiamo
invano, sia quando ci rivolgiamo agli avidi capitalisti di destra che quando
supplichiamo i sordoni di sinistra, a causa proprio dello scarso senso
democratico dei nostri autoeletti parlamentari. Caro signor Franco Capè (o Capé?),
quando la politica veniva fatta da politici veri succedeva che anche per
posizionare un palo si riunivano tutte le autorità interessate elette dai
cittadini per posizionarlo, in pieno accordo, nel posto migliore al fine di
garantirne la perfetta funzione, adottando nel contempo tutti gli accorgimenti
necessari per non recare intralci oltre i limiti sopportabili a tutti coloro che
con quel palo avessero prima o poi avuto a che fare. Bertinotti, secondo me,
difende ancora questo sacrosanto principio. (...)
RIFERIMENTO 30/5/2007
IL CENTRO SINISTRA AL GOVERNO
da Paolo Cape’ – Milano
Se si vuole governare in maniera efficace e ottenere un minimo di consenso
bisogna darsi una autoregolamentazione interna per cui a ciascun membro della
coalizione deve essere tassativamente VIETATO esprimere opinioni personali su
qualunque tema che non sia in linea con quanto approvato in Consiglio dei
Ministri. Su ogni tema si deve discutere in Consiglio dei Ministri, concordare
una soluzione e, a quel punto, OBBLIGARE i singoli parlamentari a votare
compattamente a favore della decisione presa, senza discussioni. Avete presente
quanti disegni di legge validissimi (dalla riforma delle regole
sull'immigrazione alle liberalizzazioni) sono state già approvate dal Consiglio
dei Ministri, ma sono bloccate in Parlamento? Così non si va da nessuna parte.
Mi sono stufato di Bertinotti che difende la dialettica parlamentare. Mi sono
stufato dei veti di Mastella. Mi sono stufato di Fassino, Amato, D'Alema e
Rutelli che rilasciano interviste per tenersi buono questo o quel settore
dell'opinione pubblica. Se sei al Governo devi governare. E devi governare bene.
Punto.
31/5/2007
PROMOZIONE
da Vittorio Grondona – Bologna
Non so voi, ma io da bravo emulo dell’operato di natalizia vespana memoria, ho
fatto una campagna di propaganda eccezionale al libruccio. Ora mi metto alla
finestra ed aspetto fiducioso il risultato.
1/6/2007
SCRIVERE CHIARO PER NON FARSI CAPIRE
da Vittorio Grondona - Bologna
Caro Pier Franco Schiavone, ci mancherebbe altro che io mi addentrassi in una
materia così delicata come lo sterminio di persone, non di 100.000, ma anche di
una sola, con un qualsiasi mio incompetente giudizio di parte. L’unica cosa che
mi appartiene in questi casi è la massima repulsione e la condanna più assoluta.
Quando erano attuali quelle nefandezze naziste e fasciste io ero bambino, ma la
verità vera non era conosciuta nemmeno dai miei genitori. Tutto era un sentito
dire pilotato all’esaltazione dei due terribili regimi. Ho voluto approfondire
l’oggetto del contendere, nato così marcatamente sul blog, per capirci anch’io
qualcosa. Confermo che per mia natura sono portato a vedere di buon occhio tutto
quello che mi conduce a conoscere ogni verità provata. Per principio non prendo
mai per oro tutto quello che luccica. Tutto qui. Fra 50 anni nessuno negherà le
guerre in Iraq e in Afghanistan, ma ci sarà sicuramente qualcuno che negherà le
cause tramandate che le hanno tragicamente prodotte, ricercando nel contempo le
prove di un’altra verità. Complimenti per l’encomiabile avventura cambogiana.
RIFERIMENTO 31/5/2007
APERTURA MENTALE
da Alessandro Ceratti
Claudio, apprezzo il tuo desiderio di avere la massima apertura mentale ma
purtroppo parlare con Freda su questo tema è inutile e controproducente. Io ci
ho provato vari mesi fa e questa è la mia conclusione. Poi, siccome sono un uomo
di piccola determinazione so già fin d'ora che finirò anch'io per lasciarmi
coinvolgere ancora nella discussione, pur essendo convinto che essa sia inutile
e controproducente. Non c'è nulla da fare, è più forte di me: quando vedo una
polemica mi ci butto a capofitto. Se ti ricordi, l'esito della discussione
precedente, avvenuta in larga parte sul nostro sito, è che in realtà i
negazionisti non negano un bel niente. Tutt'al più ridimensionano lievemente
questa o quella statistica, o mettono in dubbio qualche particolare della
tragedia dell'Olocausto. Gli si potrebbe concedere facilmente tutte le ragioni
salvo che invece il loro argomento diventa subito un altro: "se noi fino a ora
abbiamo creduto queste (ipotetiche) falsità è a causa del predominio della lobby
giudaica ecc. ecc.". E così ci passa la voglia di conceder loro alcunché.
RIFERIMENTO 31/5/2007
GRONDONA, ANCHE TU?
da Pier Franco Schiavone
Pensi che si possa ristabilire una presunta verità grattando le pareti di
Auschwitz? Premesso che non sarebbero pochi nemmeno 100.000 morti, il problema è
il razzismo, cioè l’idea che basta appartenere ad una cultura o ad un’etnia per
meritare la morte. Lo capite o no? È di questo che stiamo parlando non delle
sciocchezze di Freda che non meriterebbe (su questo tema naturalmente)
attenzione se non facesse il trombone dei negazionisti, cioè neonazisti,
accademici falliti o antisemiti alla Ahmadinejad che vorrebbero dimostrare che
non c’è stato genocidio, nemmeno tentato, ma solo una serie di omicidi dovuti
alla guerra e sfruttati dai giudei per celare le loro intenzioni di dominio del
mondo. La ricerca alla Freda (che non legge la storia ma i documenti di casa
sua) si fa studiando la chimica delle pareti oppure elaborando teorie astratte,
mentre testimoni, reperti dei cadaveri, documenti scritti, filmati delle
mattanze, fotografie, sentenze di tribunali, la Endlösung der Judenfrage (la
soluzione finale) decisa il 20 gennaio del 1942 dai nazisti, il Mein Kampf, il
nazismo magico, Comte, Sorel, Heidegger ecc. sono tutti inattendibili o
irrilevanti. Con questo criterio antiscientifico, si può affermare qualunque
cosa, per questo non bisogna dar tregua a questi campioni di seghe mentali.
RIFERIMENTO 31/5/2007
NON CI SARÓ IL 4 GIUGNO E VI DICO PERCHÉ
da Pier Franco Schiavone
Siamo carichi d’impegni, il 10 giugno partiamo per la Cambogia dove abbiamo
adottato un bambino di sette anni; andiamo a prenderlo. Mancheremo circa un
mese, poi vi racconterò l’esperienza che credo sarà entusiasmante. Mi dispiace
di non venire, ma conserverò l’estintorino per Silvia che prima o poi vorrei
conoscere e glielo regalerò perché lo metta in casa nel suo angolo dell’orrore.
RIFERIMENTO 31/5/2007
PRIMA LEGGERE, POI DISCUTERE
da Gianluca Freda
Caro Ceratti, non è che con me non si possa discutere. E’ che di fronte a un
Faurisson o a un Rudolf che presentano studi, dati e documenti vorrei che si
rispondesse allo stesso modo, non con le chiacchiere. Esempio: quando Faurisson
dice che non è mai stato trovato un solo documento nazista che attesti la
costruzione delle camere a gas, vorrei che qualcuno rispondesse: come no, i
documenti ci sono e si può trovarli nel tal sito o nella tal pubblicazione.
Invece ho a che fare con affermazioni come le sue, secondo le quali il
negazionismo “ridimensiona lievemente le statistiche” (da sei milioni di morti
per gasazione a 300-400.000 morti per malattie, inedia e fatica) e “mette in
dubbio qualche particolare” (l’inesistenza delle camere a gas e – quindi - di un
piano specifico di sterminio su base razziale le sembrano particolari?). Lei d
elle tesi revisioniste non ha mai letto neanche una riga. Ognuno legge ciò che
vuole, ma come si fa a discutere con chi non sa di cosa parla?
RIFERIMENTO 1/6/2007
STABILITA' DELLE IDEE
da Alessandro Ceratti
Il problema con Freda è che io mi ricordo e lui si dimentica, che io dico sempre
la stessa cosa e che lui cambia posizione a seconda di come si sveglia. Provate
a confrontare le sue ultime lettere con quella che aveva scritto su questo blog
nel febbraio 2007 (OLOCAUSTO
PERMANENTE). In quella lui diceva che i vari Faurisson ecc. era più
giusto chiamarli "revisionisti" o, meglio ancora: "storiografi non allineati" e
che comunque l'Olocausto, privato dei suoi corollari fantastici, non perderebbe
nulla della sua mostruosità". In queste invece i morti da circa 6 milioni
diventano 300.000, venti volte meno, e che i campi non sono stati lo strumento
dell'olocausto ma "strumenti di repressione politica, non di "sterminio su base
razziale"". Due cosucce che cambierebbero non poco il quadro generale.
P.S. Se le camere a gas non sono mai esistite, che cosa se ne facevano del
Ziklon B?
RIFERIMENTO 1/6/2007
NEGAZIONISMO
da Giuseppe Vali
Il negazionismo è il segno di questi nostri tempi inconsistenti: uno schiaffo
all'intelligenza e alla logica.
Ma come si fa a dire che non è esistito un piano specifico di sterminio su base
razziale operato dai nazisti con l'aiuto dei fascisti di mezza Europa e
l'indifferenza di tutti gli altri? Milioni di persone (e badate bene solo poca
forza lavoro ma in maggioranza donne, bambini, vecchi inermi) furono rastrellati
in tutta Europa, spogliati dei loro diritti e dei loro beni, e poi mandati in
campi di sterminio per quale motivo? Per una villeggiatura? Ci vuole la prova
scritta vidimata da un notaio per capirne il significato? Non bastano le tante
testimonianza dei pochi sopravvisuti? Anche loro, compreso Primo Levi, fanno
parte del complotto mondiale?
RIFERIMENTO 1/6/2007
C'È MORTE E MORTE
da Carla Bergamo
Ahimè, il documento di Faurisson non mi ha convinta. Non riesco ad accettare che
per esempio Primo Levi sia stato un bugiardo, o che lo sia stato il mio prozio.
E non è consolante sapere, eventualmente, che "solo" qualche centinaia di
migliaia di essere umani siano morti nei famosi campi di "lavoro", e non gasati,
ma di malattia (tifo, denutrizione). Ossia, che colpa avevano i nazisti se
questi erano debolucci e non riuscivano a sopravvivere senza cibo e senza
igiene?
Comunque In internet c'è un'infintià di documentazione sulle camere a gas e sui
forni crematori. Tutti bugiardi. Senza contare gli innumerevoli casi di tortura,
esperimenti crudeli, fucilazioni "an-passant", con migliaia di testimonianze di
sopravvissuti. E non parlo dei processi, parlo delle testimonianze che quasi
tutti noi abbiamo potuto ascoltare durante la nostra vita, un amico, un vicino,
un parente. Tutti bugiardi?
RIFERIMENTO 2/6/2007
PRIMA LEGGERE, POI DISCUTERE /2
da Gianluca Freda
Caro Ceratti, ricordo benissimo cosa ho scritto e lo confermo. Il nazismo, con o
senza camere a gas, quale che sia il numero dei morti, resta un abominio. Ho
forse mai detto il contrario? Lo ha forse fatto Faurisson? La mia repulsione per
il nazismo è simile, se non identica, alla sua. Il punto è che fondare questa
repulsione sui dogmi di fede, anziché sul ragionamento e sui dati di fatto, non
serve a evitare nuovi orrori, ma a giustificarli e perpetuarli. Lo dimostra lo
sterminio in corso in Palestina, perpetrato, nel silenzio delle coscienze,
dietro la maschera morale di un “genocidio” mai avvenuto. Il problema è che lei
continua a parlare di revisionismo senza avere idea di cosa sia. Se avesse mai
letto gli articoli di Faurisson che ho citato (o di ciò che, più modestamente,
scrivo sul mio blog) saprebbe benissimo a cosa serviva lo Zyklon B.
RIFERIMENTO 2/6/2007
NUMERI
da Oreste Tappi, Roma
Nemmeno io credo che il problema siano i numeri, ma non sono nemmeno
indifferenti. In proposito comunque mi pare che c’è una cosa semplice semplice,
che mi viene in mente ricordando quello che ho letto di recente sul pannello che
chiude la bellissima sezione dedicata agli “Ebrei ad Amburgo” nel locale museo
cittadino (vado a memoria): in Europa gli Ebrei nel 1930 erano ca. 10 milioni,
nel 1998 ca. 2 milioni; in Germania da 600 mila a 20 mila; ad Amburgo stessa da
12 mila a 2 mila. Non mi sembrano dati facilmente manipolabili e difficili da
verificare o da interpretare.
RIFERIMENTO 2/6/2007
PRIMA LEGGERE, POI DISCUTERE / 3
da Gianluca Freda
Carla Bergamo scrive: “In internet c'è un'infinità di documentazione sulle
camere a gas e sui forni crematori”. Tralasciando i crematori che, come dovrebbe
essere ovvio, servivano a bruciare cadaveri, non persone vive, sarei molto
interessato all’”infinita documentazione” sulle camere a gas. Sono scortese se
chiedo qualche indirizzo? Parlo, appunto, di indirizzi web che contengano
“documentazione”, non chiacchiere. Quindi fatture, ordinativi, ricevute di
pagamento, ecc. Abbiamo documenti e fatture praticamente per ogni mattone di
Auschwitz. Sappiamo al centesimo quanto costarono i crematori, le baracche, i
reticolati, le traversine. Sulle camere a gas, invece, non abbiamo neppure mezza
riga. E’ una fortuna che grazie a Carla Bergamo questa lacuna storica stia per
essere colmata.
RIFERIMENTO 3/6/2007
UNA PAROLINA SOLTANTO
da Alessandro Ceratti
Vedete come è fatto Freda? Cambia una parolina, una parolina soltanto, ma
essenziale, e crede che la gente non si accorga. Io gli ricordo che a febbraio
lui sosteneva che l'Olocausto (l'Olocausto, non il nazismo) era comunque una
mostruosità e lui appunto mi risponde che sul Nazismo non ha mai cambiato idea.
Che cosa bisogna fare con gente così?
Ormai ci stiamo incartando sul negazionismo. E se la finissimo in mancanza di
interventi risolutori (csf)
RIFERIMENTO 7/6/2007
E FREDA DI QUI E FREDA DI LA'
da Franco Vota
Ok, diversamente dal solito nemmeno io stavolta sono d'accordo su quel che dice
Freda, però oltre ad accusarlo di ignoranza e antisemitismo ancora nessuno ha
risposto a una sua domanda tutto sommato semplice: qualche documento concreto,
fattura, ordinativi, ricevuta di pagamento, che possa essere riconducubile alla
costruzione/mantenimento/funzionamento delle camere a gas, lo si può trovare da
qualche parte o no?
RIFERIMENTO 7/6/2007
FATTURE PER LE CAMERE A GAS
da Massimo Mai
Si certo, signor Vota, forse nessuno ha trovato le fatture per le camere a gas,
così come nessuno ha trovato fatture per l'acquisto dell'esplosivo di Piazza
Fontana, o di Piazza della Loggia. Devo quindi credere che fra una cinquantina
d'anni su un blog si discuterà sul fatto che in Italia ci siano o meno state
stragi come quelle?
RIFERIMENTO 7/6/2007
FREDA DI QUA E FREDA DI LA /2
da Pier Franco Schiavone
Caro Vota, il mestiere dello storico è di cercare documenti e interpretarli, in
mancanza, esistono altri modi probanti per sostenere delle tesi. Chi mette in
dubbio l’omicidio di Giulio Cesare solo perché non ci sono documenti scritti dei
cospiratori. E su Gesù? Quali documenti esistono, a parte i Vangeli scritti
decenni dopo? Molti documenti dei nazisti esistono, a parte Bad Arolsen, bisogna
andare a cercare tra le numerose pubblicazioni, quelle dove se ne trova
menzione; un lavoro da specialista. Tuttavia immagina che tra 60 anni uno
storico faccia un’indagine sulla mafia Italiana; quante fatture pensi che
troverà? E le immagini della strage di Capaci? Bagattelle. Le migliaia di morti
certificate? Quisquilie. Le centinaia di volumi scritti sulla mafia?
Pinzillacchere. La testimonianza di Buscetta? Inattendibile. Le sentenze?
Ininfluenti. (...)
3/6/2007
Due nuovi libri di Claudio Sabelli Fioretti
da Vittorio Grondona
Sono già pubblicati nel sito
http://www.societacivilebologna.it/
3/6/2007
LA TRIPPA SE L’E’ MANGIATA IL GATTO
da Vittorio Grondona - Bologna
Quando si deve ragionare con la testa degli altri si diventa idioti o geni per
forza. Essere ministro o parlamentare oggi significa essere al servizio completo
di chi l’ha inserito nella lista degli eletti. Se costui è furbo o idiota,
diventa (solo) idiota, se è un genio, può darsi che diventi un genio. La massa
tende a seguire ad occhi chiusi il partito del cuore e poi si lamenta delle
scelte che lo danneggiano e annuncia rabbiosa che non andrà più a votare. E’
proprio quello che i dirigenti di partito vogliono. Lasciare da parte il popolo,
ma dargli nel contempo l’illusione di contare è la regola del dittatore. Meno
gente rompe le scatole e meglio è per il comando generale. Date retta,
insistiamo perché questo governo abolisca come promesso lo scalone iniquo delle
pensioni, faccia una legge elettorale che ci consenta di scegliere il nostro
rappresentante e poi andiamo a votare (tutti) per chi ci pare e vinca il
migliore. Mai più, per quanto mi riguarda, le primarie. Ho constatato col tempo
e coi fatti che è’stato un errore madornale nel quale ci sono purtroppo cascato
anch’io.(...)
RIFERIMENTO 2/6/2007
GLI IDIOTI AL POTERE
da Serafino Brighenti
Concordo con Schiavone. Se la destra berlusconiana è infarcita da gente orribile
e priva di scrupoli, il centro sinistra è infarcito da idioti che si sono
giocati anche i consensi di chi ancora aveva riposto un barlume di fiducia in
loro. Vi basti un esempio: mio figlio, laureato di 34 anni, è da sempre un
precario con contratto a termine che, per ora, viene rinnovato ogni anno ad
assoluta parità di condizioni (di aumenti non se ne può neppure fare cenno).
Reddito netto mensile 2006 (12 mensilità): 1200 Euro.
Reddito netto mensile 2007 (12 mensilità): 1185 Euro.
Ossia Prodi e Padoa Schioppa gli hanno scippato altri 15 Euro in tasse per
accumulare il Tesoretto. Che vadano al diavolo, senza se e senza ma!
RIFERIMENTO 2/6/2007
FIABA ITALIA
da Tommaso Albrizio
Accettereste mai che un calvo vi dica che shampoo usare? Ma nella politica
italiana succede che il Governatore della Banca d' Italia Draghi, dica al
Governo che deve "diminuire le tasse e aumentare l' età pensionabile", Lui che
le tasse non le paga perchè dipendente pubblico, Lui che tra un pò ci andrà in
pensione e con che pensione! Vedi alla voce Padoa Schioppa. Questi sono i due
messaggi più balordi che un nella sua posizione possa lanciare. Abbassare le
tasse, come tutti sanno, è un invenzione di Berlusconi e quindi rientra nella
sfera del' ad personam. Le tasse non devono essere diminuite ma devono
semplicemente essere giuste, oggi i gioiellieri dichiarano meno dei
metalmeccanici! Come si può pensare di aumentare l' età pensionabile se oggi i
45/50'ennì sono anagraficamente discriminati nel mondo del lavoro, senza nemmeno
toccare il tasto della diminuzione delle capacità lavorative, specie in certi
settori, dopo quella età. In Italia ci sono Draghi e Cavalieri ma non si vive in
una favola!
RIFERIMENTO 3/6/2007
FIABA ITALIA E BUSTE PAGA
da Silvia Palombi
Scusa Albrizio che stai dicendo? I dipendenti pubblici non pagano le tasse?
Forse sono rimasta indietro ma io sapevo che i dipendenti, pubblici e non, non
sfuggono al fisco, il loro foglio paga è tutto registrato e il prelievo avviene
alla fonte. Dopodiché che il governatore della Banca d’Italia abbia un tenore di
vita che un normale dipendente, pubblico e non, se lo può solo sognare è tutto
un altro paio di maniche.
RIFERIMENTO 3/6/2007
FILO CONDUTTORE
da Giorgio Goldoni
C'è un filo conduttore che lega i vari Visco, Iervolino, Bassolino, ecc. ed è la
vecchia concezione borbonica del potere: del "(Dio?)me l'ha dato e guai a chi me
lo tocca". Questi personaggi hanno dato prova della loro pochezza professionale
nella gestione della cosa pubblica e nella gestione dei rapporti democratici con
l'opinione pubblica in modo talmente evidente che in qualsiasi paese civile si
sarebbe da tempo persa la loro memoria, ma qui da noi non usa così. Le spese
faraoniche della Regione Campania, i lussuosi uffici di rappresentanza sparsi
nel mondo? La regione affondata nel gorgo dell'immondizia? L'uso delle forze
dell'ordine come un esercito privato di pretoriani? Accuse infondate: è sempre e
solo colpa delle forze oscure che tramano contro lorsignori, che non fanno altro
che piangersi addosso e sfuggire alle proprie responsabilità.
RIFERIMENTO 3/6/2007
ATROCE DUBBIO DI UNA PUBBLICA DIPENDENTE
da Paola Altrui, Roma
Secondo Tommaso Albrizio, il Governatore della Banca d'Italia non pagherebbe le
tasse in quanto "pubblico dipendente". Ora, considerato che gli appartenenti
alla categoria non hanno alcuna possibilità di eludere i propri obblighi fiscali
(visto che subiscono le relative ritenute "alla fonte", come qualsiasi altro
lavoratore dipendente), pregherei Albrizio di illuminarmi: non vorrei che da
tredici anni a questa parte si stessero effettuando indebiti prelievi dalla mia
busta paga...
RIFERIMENTO 3/6/2007
GLI IDIOTI AL POTERE /2
da Tommaso Albrizio
Come non essere daccordo con lei Brighenti. Anche se in realtà l'idiota mi sento
io! Idiota e spaesato, perchè gia da ora mi assale il dubbio di cosa fare nel
frangente elettorale. E sì, passare dall' altra parte non può essere una
soluzione. Non esiste rappresentanza politica per i lavoratori, se solo si
proponessero come tali quelli che stanno cercando di fecondare il Partito
Democratico. Ma mi sembra, che quest' ultima un operazione, stia facendo un
passo verso l' iperspecializzazione dell'autoreferenzialismo politico. Siamo
abbandonati e non ci resta che abbandonarli. Mi permetta di aggiungere una cosa
a quello che ha detto: le tasse aumentate che hanno ridotto lo stipendio di suo
figlio sono l' aumento delle trattenute previdenziali, cioè per la pensione! Si
la pensione che noi oggi strapaghiamo avendo la prospettiva di non vedercela
erogare. E allora al diavolo!
6/6/2007
C’E’ SEMPRE UN DIAVOLETTO DIETRO L’ANGOLO
da Vittorio Grondona - Bologna
Non ho scuse, ma avrei voluto esserci. Per l’occasione avrei desiderato
indossare una sgargiante camicia rossa con disegnati sul petto i mitici falce e
martello… Poi pensando che così conciato avrei potuto fiaccare le vendite del
libruccio, una semplice normalissima camicetta extra large XXL sarebbe andata
più che bene. Poi qualcosa mi ha trattenuto a casa. Peggio per me. Sono rimasto
a piedi con la macchina e l’inconveniente mi è costato la bellezza di 257,40
euro ai prezzi chiari, ma incredibili della Ford. Da quello che leggo è stato un
successo e ne sono felice per i partecipanti e di riflesso ovviamente anche per
tutti noi. Non sono un indovino, ma avrei scommesso che Ceratti si sarebbe in
qualche modo distinto. Ho ricevuto un messaggio video di CSF relativo alla lunga
marcia e contemporaneamente si è inserito nel mio prezioso PC, dalla pazza
tastiera che, se non sto attento, scrive le “P” con le “B”, un minaccioso virus.
Peggio per l’intruso indesiderato e per i deficienti che inquinano internet
divertendosi con così poco. Senza difficoltà l’ho infatti subito agguantato e
messo in quarantena. A Bologna uno dalle limitate conoscenze come me è
bonariamente definito “ignorante come un coppo”. Quello che mi scoccia è che ne
sono orribilmente consapevole, accidenti! Poi penso che ci sono persone che
fanno perfino la collezione dei coppi (tegole) d’epoca e allora mi consolo. Ogni
tanto un test di intelligenza mi è pertanto d’obbligo. Gentile signor Santi Urso,
non se ne vada cavandosela con definitivi cordiali saluti. I suoi precisissimi
post sono preziosi per il mio cervello. Sono gli unici che per capirli appieno
devo rileggere con attenzione almeno tre volte ricorrendo nel contempo al
prezioso sussidio di tempestose navigazioni nel mare infinito del web. Le
assicuro è un ottimo esercizio per la mia mente.
ATTENZIONE
Per essere sicuri di leggere tutti i riferimenti relativi alla presentazione del “Libruccio” di Claudio Sabelli Fioretti, del 4/6/2007 a Milano, andate direttamente sul sito del giornalista. In questa sintesi è possibile che qualche riferimento sia stato involontariamente omesso.
RIFERIMENTO 3/6/2007
Frankenstein
da Isabella Guarini
Frankenstein or, The Modern Prometheus è un romanzo scritto da Mary
Wollstonecraft Shelley fra il 1816 ed il 1817, che genera il nome del dottor
Victor von Frankenstein ed il personaggio della creatura, i quali a livello
popolare sono ricordati sotto lo stesso nome. Forse, il post sibillino di Santi
Ursi vuole significare che il PD farà la stessa fine, ovvero con la coincidenza
tra creatore e creatura. Boh!
Ricordo, non solo ad Isabella, che i titoli dei post vanno scritti tutti
maiuscoli. Per favore.
RIFERIMENTO 4/6/2007
VENGO ANCH'IO
da Isabella Guarini
Vengo anch'io! No tu no! Perché Napoli è troppo lontana da Milano. Ma confido
nel racconto della presentazione del lbruccio che i partecipanti faranno sul
blog!
RIFERIMENTO 4/6/2007
NON E' "UN" ROMANZO E' "IL" ROMANZO
da Santi Urso
Mi scuso per la puntigliosita'. Ma Frankenstein e' racconto troppo importante
per liquidarlo con l'indeterminato "un". E' una delle più importanti sorgenti
della fantascienza moderna, in effetti anche al di la' dei suoi meriti
intrinseci. Ma si sa: parva favilla gran fiamma seconda, è una regola feconda.
Mi consenta altresi', cortese corrispondente, di non capire ove si nasconda la
Sibilla, nelle mie parole: auspicavo solo che Frankenstein venisse chiamato col
suo nome (e non Frakestain, come aveva scritto altro gentile corrispondente),
Cosi' come ora auspico ch'Ella abbia la cortesia di togliere il von nobiliare al
cognome (nel romanzo non c'e'). Se invece Lei ha trovato criptico l'altro mio
riferimento, quello agli ossimori della democrazia e ai cretini, lo chiarisco
volentieri: parlavo di chi, abissalmente ignorante, cosi' ignorante da non
sapere di non sapere, pontifica sullo sterminio degli ebrei nella seconda guerra
mondiale. Ma vedo che il buonsenso del padrone di casa ha invitato a por fine
agli sproloqui.
saluti sempre piu' schisci (il pd e' partito, nel senso di andato, proprio a
schifiu finito).
RIFERIMENTO 4/6/2007
PUBBLICITA'
da Tommaso Albrizio
Casello autostradale andata e ritorno: 20euro per il Sabelli Blog. Maglioncino
rosso in cotone alla Rinascente: 29euro per il Sabelli Blog. Libro da farsi
autografare (compratelo, è per una giusta causa) alla presentazione: 19euro per
il Sabelli Blog. Una sera a MIlano a cena con CSF, Silvia Palombi, Alessandro
Ceratti e consorte, Federica Pirrone, Annalisa Bianchi e Domenico DeFranco/Gino
Fino non ha prezzo!
Anche vedere Ceratti che distrugge un vaso alla Mondadori non ha prezzo!
RIFERIMENTO 5/6/2007
AGLI AMICI DI BLOG
da Rita Rosati
Agli amici Schiavone e Guarini faccio tanti auguri per la nuova vita che li
attende; al primo aggiungo di non spaventarsi perchè l'inizio può sembrare
incredibilmente difficile ma poi il bimbo darà un sacco di gioia, per Isabella
invece un "beata te" finalmente ti sei liberata del contatto e della visione di
certe persone.
RIFERIMENTO 5/6/2007
A CIASCUNO IL SUO
da Gianluca Freda
Caro Santi Urso, ho trovato spiazzante la sua ultima missiva. Sono abituato a
sentirmi dare dell’ignorante e del cretino. Tuttavia questo accade, di solito,
dopo una discussione in cui l’interlocutore, non essendo riuscito a confutare
ciò che dico con argomenti plausibili e avendo dimostrato di nulla sapere o
voler sapere dell’argomento trattato (Ceratti e Schiavone sono limpidi esempi),
si appella all’ingiuria come arma finale in difesa dell’onore violato. E’ una
cosa che mi offre giusta soddisfazione. Sono invece assolutamente impreparato a
un tale che, non avendo non solo la competenza, ma neppure le palle per
insolentirmi di persona, incarica la mamma del rischioso compito. Ciò è
disdicevole e anche un po’ comico. Venga qui e mi affronti da uomo. Oppure
continui a occuparsi dell’ortografia di Frankenstein per i campionati mondiali
di spelling. Forse è più il suo campo.
Ragazzi, non litigate.
RIFERIMENTO 5/6/2007
INCONTRI RAVVICINATI DEL TERZO TIPO
da Alessandro Ceratti
Questa sera, alla presentazione del Libruccio è accaduto. Finalmente il
contatto! Dopo anni di disperati segnali inviati nelle profondità galattiche,
non più in risposta soltanto interferenze su radio e bussole, non più soltanto
strani effetti elettromagnetici che si visualizzavano su quadri luminosi in
forme simili a quelle che voi state osservando. Ma ho potuto vedere e toccare
con mano gli altri bloggisti e, lo posso confermare, si tratta di umanoidi. Tra
i bloggisti obbiettivamente si poteva rilevare una certa comunanza di paradigmi
mentali, anche se molti di essi provenivano, ça va sans dire, da altre galassie.
Ma tra di essi si era infiltrata chissà come una specie aliena, che proveniva
senz'altro da altri mondi, da universi paralleli e totalmente sconosciuti. Deve
essere riuscita a giungere fino a noi attraverso una deformazione spazio-sociale
che probabilmente si richiuderà in pochissimo tempo. Ho fatto di tutto per
raccogliere il maggior numero di informazioni su di essa. Le prime analisi
chimiche fanno presupporre che la sua fisiologia sia a base di... di... NOOO!
Non è possibile!! Dio mio, NO!
RIFERIMENTO 5/6/2007
FACCE DA BLOG
da Primo Casalini, Monza
Ho avuto piacere di vedere in faccia ieri sera lobbatrici e lobbatori che ho
letto quasi tutti giorni (perché l'arte per scrivere bene è leggere gli altri):
Sivia Palombi, Valeria Gandus, Paola Ragone, Pino Granata, Domenico Di Franco,
Muin Masri e me ne scordo alcune e alcuni - scordo i nomi, non i visi. Ma non mi
scordo l'assessore architetto Alessandro Ceratti, che ne ha combinate una delle
sue, è tutto programmato. Poi c'era Mina Welby, che ci ha raccontato cose non
generiche, cose vere su uno si noi. C'era Gianluca Neri che mi ha sorpreso
perché ha la faccia da bravo ragazzo, mi aspettavo un diavolaccio. C'era Claudio
che si fa arricciare i capelli uno per uno dal parrucchiere, non possono essere
così di natura, sarebbe ingiusto verso di me. Il libro non è bello, ma è
bellissimo, Claudio s'è allargato un po', poteva lasciare più spazio a noi, ma
ci può stare, poi è casa sua in cui siamo ospiti, non domestici. Se qualcuno di
voi ha da dire la sua su un film che ha amato ed ama, me la faccia avere via
e-mail (Alessandro, Domenico e Barbara ce l'hanno), che la pubblico nel
multiblog "Abbracci
e pop corn", a tre condizioni: scrittura più che decorosa, niente
polemiche, descrizione della propria esperienza amorosa con quel film,
mettendosi in gioco come persone. Sopra le cinquecento battute:
venti/venticinque righe, l'amore con un film non è una sveltina. L'invito vale
anche per Claudio e Barbara.
RIFERIMENTO 5/6/2007
POSSIBILE CHE...
da Giorgio Guiotto, Torino
...a Torino non capiti mai? Tutto a Milano, sempre a Milano, che palle! Dai, su,
vieni a presentarlo a Torino, porto persino le mie bimbe!
RIFERIMENTO 5/6/2007
LA FRITTATA E’ FATTA
da Silvia Palombi, Milano – quasi Venezia
Ci siamo visti, riconosciuti, annusati, sappiamo che voce abbiamo, ci siamo
guardati negli occhi, abbiamo mangiato fianco a fianco e brindato a noi e al
blog, al libruccio (è enorme) e alla lunga marcetta. La frittata è fatta, non
potremo più far finta di niente, ormai sappiamo e le parole andranno pesate più
attentamente. Per esempio, uno a caso, ormai che so che faccia ha davvero
Ceratti (la foto non gli rende giustizia, è persino quasi carino) posso darci
dentro più dura... E’ stato bello, dai csf ammettilo che è piaciuto anche a te.
RIFERIMENTO 5/6/2007
INCONTRO AL BUIO
da Muin Masri
Odio scendere in città: treni in ritardo, gente di fretta e, chissà perché, gli
spacciatori mi scambiano sempre per un tossico: “hombre, fumo?”. Comunque andare
a vedere CSF merita, meglio del concerto di Madonna, è trascinante e costa di
meno. Non posso raccontarvi niente del suo intervento, non mi ricordo nulla, ma
ho avuto la fortuna di incontrare quel ragazzone di Gianluca Neri. Beh,
finalmente una persona identica a come l’avevo immaginata: timido, intelligente
e spiritoso nonostante la cattiva compagnia di RadioNation. Invece la signora
Welby, nonostante tutti noi in un modo o nell’altro le abbiamo fatto del male,
ci ha perdonati con un sorriso più grande del suo viso. Era accompagnata di una
mia ex collega di lavoro di cui, in tutti questi anni, mi ero scordato di suo
marito http://www.conoscicesare.org. Pimo Casalini, personaggio di un’altra
epoca, elegante e sensibile come una farfalla, ultimamente si è dato al cinema,
ma sono convinto che ritornerà da noi più bello di prima. La Palombi è davvero
una Signora. Domenico, il nostro artista, è molto schietto e tra una creazione e
l’altra mette al mondo un figlio. Ceratti è sempre lui, nella vita come nel blog,
viziato, bello e pericoloso: appena si è mosso ha rotto una scultura che era lì
da duemila anni; come se niente fosse ha staccato un assegno, ma si è scordato
di firmarlo. Capita! C’era anche Granada, semplice, riservato e sorridente, come
tutti i socialisti veri. Che dire del nostro medico e futuro premio Nobel
Federica? Quando ha visto i blogghisti ha capito che la ricerca è tempo e denaro
sprecato. E poi c’era lui, il Re indiscusso, la Lecciso con la barba. Abbiamo
scoperto che è in pensione, ma siccome è tirchio e non vuole fare festa con i
vecchi colleghi e in più ha il terrore degli scherzi a forma di regalo, si è
inventato l’anno sabbatico e Giorgio Lauro ci è cascato come un pero (sono
convinto che Massimo Cirri sia più sportivo e veloce di loro due messi assieme).
Era controllato a vista da due ragazze alte e bionde; più tardi ho capito che
erano le sue guardie del corpo. Il gruppetto dei blogghisti è andato a mangiare
la pizza, io mi sono fatto pregare e poi sono ritornato a casa. Col cavolo vado
a mangiare con gente vestita di rosso, sono palestinese mica comunista!
RIFERIMENTO 5/6/2007
MILAN L'È TANT LUNTAN
da Carla Bergamo
Un pizzico di invidia - ebbene si - l'ho sentito. Che persone interessanti in un
colpo solo, perbacco! Ma, data la distanza, ho dovuto accontentarmi dei
simpatici commenti dei partecipanti. E pure per il Libruccio, dovrò aspettare di
arrivare in Italia (un paio di mesi).
Nel frattempo, continuo a leggervi religiosamente, tutte le mattine, dalla mia
foresta di cemento.
RIFERIMENTO 5/6/2007
OHI CHE DOLOR!
da Santi Urso
Isabella, lei mi ha colpito al cuore: devo dedurre che la sua citazione, in
inglese, del Frankenstein era farina dell'imprecisa wikipedia (ragazzi,
maneggiatela con cura, come un'arma carica e sconosciuta) e non di conoscenza
diretta. In altre parole, lei non ha letto il Frankenstein? Mi chiudo in un muto
dolore. Il gentile antisemita (spero molto giovane) che tanto si e' adontato,
sappia che non l'ho insultato, ma solo definito, e senza acrimonia. Essere
ignoranti non e' colpa (oddio, se s'accompagna alla protervia, un pochino si').
Pero' quel gergo muscolare avrebbe avuto bisogno di qualcosa di piu' che un
"ragazzi non litigate" del padrone di casa. Ci sono limiti oltre i quali i talk
show mostrano i loro limiti: dei quali il massimo e' quello che tutte le
opinioni si equivalgono. Ora, se su questo blog le mie opinioni, in diretto
confronto, equivalgono a quelle di un nazista (forse inconsapevole, data
l'ignoranza), voglia, gentile CSF, gradire i miei più cordiali e definitivi
saluti.
RIFERIMENTO 5/6/2007
E ALURA? CHI C’ERA?
da Pier Franco Schiavone
Com’è andata la presentazione del libruccio a Milano? Cosa vi siete detti?
Cos’ha detto CSF? E la signora Welby? A chi alludeva Ceratti nel suo post? Avete
fatto un minuto di raccoglimento in memoria dello scomparso Freda? Sono stati
letti dei brani? È stato evocato Santi Urso? È apparso? Silvia ha portato
qualche copia del suo libro? E la signora Arena, ha inviato un emissario da
Catania? Primo Casalini è venuto con una mazza da baseball per il refuso? E
Paola Altrui, c’era? È cosí carina come appare in foto? E Masri, è venuto ad
illuminare di saggezza anche la Mondadori di Piazza Duomo? Porca miseria ho
avuto una riunione organizzativa per il mio prossimo viaggio, altrimenti sarei
venuto e vi avrei mostrato: Amiketto! Il simpatico tappetino che si poggia sul
cruscotto dell’auto e non fa scivolare il telefonino (sia benedetta la casa
farmaceutica che lo regala).
RIFERIMENTO 5/6/2007
CHE GIOIA SIGNOR URSO
da Caterina Cremonini, Bologna
Sarò breve, poche battute. Signor Santi, lei è un grande. Le sue opinioni non
valgono per niente a quelle di un nazista. Dovrei dire: " grazie di
esistere" ma più semplicemente le dirò che... ce ne fossero di pensieri come i
suoi.
RIFERIMENTO 5/6/2007
SANTÍ NUN CE LASSÁ! SANTÌ NUN CE LASSÁ ! SANTÌ….
da Pier Franco Schiavone
(Notare la citazione colta nel titolo che Casalini sicuramente scopre) Se Santi
Urso non scrive più nel blog con chi m’incavolo? È una delle poche persone al
mondo in grado di farmi arrabbiare perché, non conoscendolo, me l’immagino
elegantemente vestito mentre, con un sorriso sardonico appena accennato sotto i
baffetti all’inglese, butta giù due righe per il blog conscio che qualcuno
s’adonterà. Mi fece ribollire di rabbia, quando si ostinò nella difesa, per me
ingiustificata, della principessa Sissi, nemmeno si trattasse della sua nipotina
preferita. Mi rimproverò di violare l’icona di Totò, a me che sono un Totomane
Totofilo; Santi Urso è spietato, non appena può ti bastona, quasi sempre in
maniera sprezzante, senza rivolgerti la parola direttamente. Su Freda però ha
ragione e sono solidale con lui. Freda ha fatto del negazionismo una battaglia
al limite della psicopatologia a causa dell’odio per Israele. Nel suo blog
pubblica l’icona: boicotta Israele, confondendo i governi con una nazione e
quindi abbracciando l’antisemitismo (quel cerchio barrato sulla stella di David
è atroce). Sempre sul suo blog ha pubblicato l’insulto di un pazzo anonimo che
mi ha dato del fascista perché non sono negazionista, pensa un po’. Preferisco
di gran lunga l’irritante e colto Santi Urso ad un antisemita.
RIFERIMENTO 5/6/2007
DISPACCIO PERSONALE - URGENTE
da Gianluca Freda
Urso, lei non si muoverà di qui. Abbiamo bisogno di lei nel blog. La sua licenza
è revocata. Glielo ordina il suo Führer!
RIFERIMENTO 5/6/2007
NIENTE SCUSE
da Alessandro Ceratti
Ma senti un po' quello scellerato di Schiavone che accampa come scusa per non
essere venuto all'incontro il fatto di aver avuto in contemporanea una riunione
organizzativa per il suo prossimo viaggio! Ma si rende conto? Io, per
partecipare all'incontro ho saltato una giunta in cui si decidevano le sorti
urbanistiche della città! Ma consapevole della scala dei valori ho ovviamente
dato la precedenza a chi spettava.
RIFERIMENTO 5/6/2007
IO INVECE NON SONO VENUTO...
da Serafino Brighenti
...all'incontro di lunedì sera, causa un temporale abbattutosi sul milanese che
mi ha reso impossibile saltare sulla bicicletta, l'unico mezzo di locomozione
che utilizzo in città da quando sono in pensione. Ma ho considerato quel
maltempo un segno del destino. Infatti ero molto esitante se andare a mettere le
mie mani nel costato di CSF e a toccare i segni dei chiodi delle sue mani (si fa
per dire) per capire se fosse proprio quel messia che qualcuno ha già cominciato
ad adorare. E non so neppure se vedere materializzarsi dal nulla alcuni suoi
discepoli (leggi blogger) eccellenti non mi avrebbe provocato dei turbamenti.
RIFERIMENTO 5/6/2007
MANCANO VENTIQUATTRORE
Nervosamente trascorre questo ultimo giorno prima della partenza per la lunga
marcetta. All'ultimo arrivano gli ultimi dubbi. Forse cambio zaino. Abbiamo
approntato una fantastica macchina mediatica. Lorenzo e Alessandro Girardi,
della Siriofilm, hanno aperto un
marchingegno nel quale, fin da oggi,
potete addirittura vederci. Lo spettacolo non è dei più edificanti, soprattutto
quello di Giorgio Lauro. Voi apritelo in fascia protetta. Ogni giorno, o quasi,
potrete vedere qualche immagine del nostro gesto atletico. Poi c'è il blog
dedicato. Si chiama con grande fantasia
A PIEDI. Lì potrete leggere pagine di alta
letteratura viaggiatoria. Ma anche vedere in tempo reale le foto che scatteremo.
E il nostro amato
blog? Continuerà più pimpante che pria
grazie agli sforzi di Melba. Ma non dimenticate, naturalmente di ascoltare Radio
Due. Caterpillar, L'altro Lato e Barabba si collegheranno tutti i giorni con il
grande evento. Insomma, che fatica l'anno sabbatico. (csf)
RIFERIMENTO 6/6/2007
LE DIECI COSE CHE VI SIETE PERSE
da Domenico De Franco
(prova a censurarlo e ti mando la fattura che sai
tu...)
Sembrava impossibile ma, dopo una veloce ricognizione tra le altissime guglie
del Duomo, per ingannare l'attesa, stava proprio per accadere. Presi i posti
un'ora prima dell'orario ufficiale (non si sa mai), stavamo per conoscere in
carne ed ossa gli amici lobbisti ed, udite udite: Egli, il nostro Creatore e
Mentore.
Esprimiamo tutta la nostra solidarietà verso coloro che non hanno potuto
esserci, perdendosi irrimediabilmente questa strabiliante top ten:
1) IL FIL-ROUGE: il filo conduttore
dell'incontro è stato il rosso. Rosse le poltroncine di pelle dell'elegante sala
della Mondadori. Rossa la scultura moderna che abbelliva la sala. Rosso il
maglioncino indossato da Lui (di cachemire) e da molti emuli blogghisti (di vile
cotone pettinato). Rosse le spille OFFICIAL CSF BLOGGER sfoggiate per
l'occasione.
2) PICCOLI LOBBISTI CRESCONO: i lobbisti
storici, grazie anche alla location, non erano affatto pochi: da Ivrea il mitico
Muin Masri che, riconoscendomi, mi abbraccia con un calore da vecchio amico;
l'eleganza dei modi dell'ing. Casalini Primo (inter pares) che con la sua
presenza ha dimostrato, casomai ce ne fosse stato bisogno, il suo grande buon
senso; Paola Ragone inspiegabilmente più giovane della foto sul blog, risalente
a 10 anni prima; Federica Pirrone che in un attimo di distrazione mi ha ciulato
il posto, a quel punto cavallerescamente ceduto; Alessandro Ceratti, di una
simpatia contagiosa e una risata sonora ("non male il tipo, mica come sulla foto
del blog!" il commento medio delle astanti), con la sua elegante consorte; e poi
Paolo Capè, Pino Granata, e dal Trentino con furore Tommaso Albrizio e Annalisa
Bianchi. Dimentico qualcuno?
3) MINA WELBY: una donna che ci ha
raccontato di una storia straziante con una umanità, una saggezza e, a tratti,
con un'allegria (perchè no?), non inquinate da un solo grammo di retorica.
Groppo alla gola.
4) GIANLUCA NERI: il corpulento conduttore
dell'incontro è la dimostrazione come il sogno americano si possa realizzare
ovunque: assunto per un centinaio di euro al mese ai tempi di Cuore dal
Sabellone (il quale poche settimane dopo voleva licenziarlo concludendo che solo
uno scemo poteva lavorare per così poco), crea CLARENCE e pochi anni dopo lo
vende a Dada per la modica cifra di 7 (sette!) miliardi del vecchio conio.
5) L'inimitabile autoironia di CSF che solo
i grandi possono permettersi (e non mi riferisco solo all'età...): il suo
marchio di fabbrica e perfetta cifra stilistica.
6) LA SCENA MADRE: Ceratti si alza per
interloquire con Mina Welby e in quel momento si realizza la Maledizione di
Freda: con una gomitata l'architetto fa uscire dal proprio baricentro la
preziosa scultura di cui al punto 1, la quale rovina a terra con gran fragore,
riversando sul pavimento e nel raggio di 20 metri le palline di argilla espansa
che riempivano il vaso. Solo una contagiosa risata alla Fabrizio Frizzi da parte
del Sublime Maldestro sdrammatizza una situazione altrimenti potenzialmente di
cacca.
7) La foto di gruppo della classe con tanto
di piccioni di Piazza Duomo sullo sfondo.
8) LA PICCOLA GRANDE MAGNATA organizzata d'emblèe
da un invasato Ceratti. A tavola, complici due ottime bottiglie, si parla di
tutto: dalla querelle "meglio Salina o Stromboli?" (ovviamente Stromboli, che
domande!); a succosi aneddoti sabelliani sulla Fallaci (tranquillo CSF, non li
riferirò! Anch'io non amo le querele...); a maliziosi excursus sulla forma di
taluni funghi da parte di veterinari non edotti in materia.
9) LA SIGNORA IN ROSSO: Silvia Palombi, chi
altri? La donna più simpatica, umana, solare che io abbia conosciuto negli
ultimi anni e che solo una piccola stupida frattura spazio-temporale ha fatto sì
che non fossimo coetanei affinchè io potessi corteggiarla e infine sposare.
10) ALIEN: e last, but not least, la
quarantenne dannata (e d'annata), scrittrice rampante che ha marcato a uomo, per
tutto il tempo, un Sabellone renitente. Ebbene sì, era al tavolo con noi colei
che, uscita a cena con Tyson, ha avuto il coraggio di dirgli di no. Senza
nemmeno rimetterci un orecchio!
Ecco, signori miei, tutto questo ed altro vi siete persi nella più mirabolante
serata che gli ultimi anni ricordino. Non mi rimare altro che congedarmi
affermando: Schiavò, rosica!!!
RIFERIMENTO 6/6/2007
COMPAGNO URSO
da Gianni Guasto
Compagno Urso, il Suo dalemismo di stampo anglosassone ci é diventato
indispensabile, anche perché é molto superiore al modello cui dice di volersi
ispirare. Se proprio non può rimanere con noi, ci lasci almeno la Sua coltissima
badante.
RIFERIMENTO 6/6/2007
LA VERA FACCIA DEL BLOG
da Federica Pirrone, Milano
“Non devi adoperarti perché gli avvenimenti seguano il tuo desiderio, ma
desiderarli così come avvengono, e la tua vita scorrerà serena.”(Epitteto). Ieri
proprio non si poteva desiderare una serata migliore. E compagni di blog
migliori! Sivia, Annalisa, Tommaso, Alessandro, Muin, Domenico, tutti. Qualche
nota: capociurma CSF ancora meglio che in copertina! Ceratti, un uomo, una
rivelazione, il dr. Jekyll and Mr Hyde del blog! Muin, potevi anche venire: il
vinello scalda gli animi, e il maglioncino rosso ce lo siamo tolto subito!
Grazie mille a Mina, la sua serenità e la sua generosità sono state per noi una
grande lezione di vita, e d’amore. Infine, Domenico, sei sicuro che fosse un
sito di botanica?
RIFERIMENTO 6/6/2007
TRASPARENTE
da Alberto Arienti
Lunedì ho perso l'appuntamento, nessuno ha sentito la mia mancanza, giustamente.
Ho scritto un brevissimo commento che terminava con la speranza di un nuovo
incontro, magari per un libro della Palombi. Perso o cestinato.
Qualche volta mi sento trasparente.
RIFERIMENTO 6/6/2007
LA FOTOGRAFIA
da Federica Pirrone, Milano
"PER ME SI
VA NE LA CITTA' FERVENTE,
PER ME SI VA NE L'ETERNO FURORE,
PER ME SI VA TRA LA DIVINA GENTE.
ENTRO ME NON FUR PERSONE RAFFIGURATE
SE NON ETERNE, E IO ETERNA DURO.
LASCIATE OGNI SPERANZA, VOI CHE ROSICATE"
RIFERIMENTO 6/6/2007
IL PIUMONE E ALTRE STORIE INEDITE
da Tommaso Albrizio
E' stato detto tutto del lunedì di Milano, forse! Il piumone: Un attimo prima di
entrare in trattoria si è materializzato nelle mani di CSF un piumone, piegato
perfettamente come gli hanno insegnato al militare e nella sua brava custodia in
plastica trasparente con i manici. Le ovvie domande curiose dei presenti sono
state evase in modo brusco dal patron della serata e spente sul nascere. Dopo
aver campeggiato, per l'intera cena, nei pressi dell'allegra tavolata, il
piumone è salito in taxi seguito nell'ordine da CSF e dalla promettente
signorina che potete ammirare nella foto del post di Federica (capelli lunghi
scuri alla destra di Sabelli che copre un pò DeFranco). Mani che salutano,
rumore sordo della portiera che si chiude e cinematografica sgommata del taxi
sul pavè ambrosiano. La ventiquattr'ore misteriosa: Sala della presentazione,un
bell'uomo distinto e vestito in modo impeccabile, nota il mio maglioncino rosso,
mi si avvicina e con modi da gentleman mi chiede: -Sei del blog? -Si! -Piacere
sono... -Ah sì che piacere conoscerti! E quì che, con fare da agente cia, mi
domanda -Si è vista l'avv. Arena? In quel frangente la mia attenzione sbatte
sulla valigetta nella sua mano destra, che con piglio deciso la teneva ben
afferrata. Se ne accorge, con sguardo cupo sollecita una mia risposta -No!
riesco in fil di voce a dire. Si siede in fondo alla sala e ascolta tutta la
presentazione. Non oso neanche sbirciare nella sua direzione ma alla fine
approfitto del trambusto e lo vedo che si alza di scatto, pare un pò teso, e
guadagna l'uscita. Continua...forse!
RIFERIMENTO 6/6/2007
LA FOTOGRAFIA /2
da Pier Franco Schiavone
Beh, rosicherò pure ma chi l’ha scattata la foto, il figlio orbo di Marty
Feldman?
RIFERIMENTO 6/6/2007
MA QUANTO ERAVAMO BELLI
da Silvia Palombi, Venezia
Ragazzi ma quanto eravamo belli? Parecchio, siamo onesti che le false modestie
irritano. Ma quanto è bello Muin che mentre sorride gli occhi gli si lucidano? E
la nostra veterinaria potrebbe aprire un ambulatorio per noi blogger tanto che
differenza fa, sempre animali siamo, e quella santa donna della moglie di
Ceratti obbligata dal marito a scortarmi a piedi fino alla mia soffitta e alla
fine mi ha anche abbracciato apparentemente contenta? Dai ma dove la trovi
un'altra così?? E
Ginofinodomenicodefrancopapànonsolodialice? Scusa sono queste cose che ci
impediscono di sposarci mica l'anagrafe, l'età è una convenzione. E poi io sono
sposata con Iddu, te l'ho detto. Arienti troverai tutto sul libruccio mio che è
pronto e tra poco esce. C'è nell'aria una presentazione milanese, proprio nelle
stesse stanze dove ci siamo conosciuti, fianco alle guglie, appena so vi dico
tutto. Un abbraccio omnicomprensivo (e chi non c'era rosìchi rosìchi...)
veneziano e piovoso, però è bello star qua, si incontra tutto il mondo!
RIFERIMENTO 6/6/2007
IO ROSICO? (SIGH!) MA CHI (SIGH!) L’HA DETTO?
da Pier Franco Schiavone
Basta, non vogliamo sapere più nulla, noi assenti, di quell’incontro maledetto.
Tutto avrei pensato meno che sareste riusciti a portare CSF alla pizzata. Ma
dai, chi ha pagato? Alla romana? Se ci fossi stato (ma sono giustificato,
Ceratti, perché faccio il viaggio per andare a prendere un figlio mica solo per
diporto) mi sarei messo solitario in un angolo, perché cosí mi si sarebbe notato
di più (sono della generazione di Nanni); non essendo dotato della beltà del
Ceratti (oh, lo dicono tutti, sarà vero) avrei rovesciato io la scultura; avrei
ceduto io il posto alla Pirrone, avrei fatto io una discreta corte a Silvia, mi
sarei schiaffato in testa una Kefia per far dispetto a Masri e avrei salutato la
Ragone con un: mia giovane amica... Tsé! A proposito, Defrà, mancava pure Gino
Fino che non ha inviato nemmeno un telegramma. Dimenticavo, nella vetrina
Mondadori di Corso Vittorio Emanuele c’è Caprarica e non c’è CSF! Tié! Rosichi
pure lui.
RIFERIMENTO 6/6/2007
FUORI LA SPILLA
da Gianni Guasto
Vabbé; Schiavone, io, e non so quanti altri rosichiamo; non c'eravamo alla Più
Grande Serata del Secolo, e mi auguro che la MIA poltroncina rossa sia rimasta
malinconicamente vuota.
Ma almeno una cosa ci spetta, e nessuno faccia il furbo partendo per trekking
vari, isole vulcaniche, missioni speciali negli alpeggi o quant'altro, Vogliamo
la spilla. Official CSF Blogger si nasce, non ci si diventa. E noi,
modestamente, lo nacquimo.
RIFERIMENTO 7/6/2007
"ASTA SIEMPRE!"
da Annalisa Bianchi.
...e assieme alla lunga marcetta del Boss é partita ora anche l'asta per una
delle famose spillette made in Arco, designe by Gino Fino, che ho furbescamente
sottratto all'inventore! Naturalmente devolverò il ricavato a Emergency...
Prezzo base 3 euro. Gianni, a te la prima offerta!
RIFERIMENTO 7/6/2007
SI PARVA (non) LICET
da Oreste Tappi, Roma
Santi, non credere di andartene così, prima di essere riuscito, come tuo solito
ma da par tuo, a farmi avere torto mentre ho ancora una volta ragione: “poca”
favilla gran fiamma seconda (Paradiso 1, 34), non “parva”. Ma come ci pensi, ti
pare che Dante potesse metterla così, da studente della prima declinazione? E sì
che in Paradiso tu e gli altri Santi siete di casa. E siccome a ‘sto giro ti
voglio vedere che t’inventi, dubito che te ne potrai andare tanto presto.
RIFERIMENTO 8/6/2007
ASTA?
da Gianni Guasto (Genova)
Belàndi se é cara la spillina! Ma non mi spetta di diritto? E all'asta, poi! Qui
si specula. Vabbé, se é per Emergency, tre euri e cinque.
RIFERIMENTO 11/6/2007
COMUNICATO DEL FAB
da Riassunto Anagramma
Si fa notare a Tappi Oreste che non si trattava dell'Alighieri ma dell'Urso,
come si poteva evincere dalla (per la verita' labile) rima (che difatti non
prosegue con: forse di retro a me eccetera). Si parva licet, sarebbe pop art
(che mescola la parva scintilla del ben noto autore latino con il Vate e con la
prima media). Ci si conduole che il Tappi perseveri con tanta tenacia nei suoi
errori, non giustificati dalle buone intenzioni. Egli lastrica le vie
dell'inferno. Sulle quali si avvia anche Guarini Isabella, che sfida l'ira
popolare proponendo addirittura di inserire un libro nel sedicente BB, lacche'
del SIL, Stato imperialista librario, gia' ammasso di rovine sotto i colpi del
Fronte Apologetico Bufalino. Avete 24 ore di tempo per
1. sdoganare il verbo sconoscere nel significato (attualmente ristretto) di non
conoscere (e apprezzare il risparmio di spazio che consente),
2. leggere i Protocolli degli anziani di Sion, Mein Kampf, Topolino contro il
gatto Nipp,
3. studiare il De Reditu di Rutilio Namaziano,
4. visionare i dvd Toto'truffa (facilmente reperibile in edicola) e L'ultimo
boyscout, indispensabili per l'analisi dell'inesistenza del cinema italiano
contemporaneo,
5. avvisare Tappi Oreste che non si affretti a credere che la presenza di
Namaziano sottintenda ch'egli sia il dicitore di parva scintilla. E' un altro.
6. avvisare Guarini Isabella di non correre a controllare chi e', in wikipedia.
Potrebbe essere sbagliato.
RIFERIMENTO 12/6/2007
DEDICATO A SANTI URSO
da Isabella Guarini
Caro Santi, si fa per dire Santi, a volte i nomi sono l'esatto contrario
dell'essenza umana di chi se li assegna. Primo: penso che Santi Urso sia uno
pseudonimo dietro il quale si nasconde qualcuno desideroso di prendersi le
libertà dei comuni mortali; Secondo: non ho bisogno di correre su wikipedia per
saper chi sia Namanziano - avendo fortunatamente fatto gli studi classici - e
specialmente per chi, come me, abita a Napoli nei pressi di quella che fu la
dimora di Jacopo Sannazaro, anche se qualche volta ho bisogno di rinfrescare la
memoria letteraria perché nella vita mi sono dedicata a una professione
artistica; terzo: non la invito a rivelare la sua identità, perché sarebbe
troppo prosaico. Mi piace immaginarla un amico-nemico, che compare
improvvisamente per agitare le acque a volte stagnanti della discussione o per
riportarci alla tradizione mediterranea del filosofeggiare passeggiando
all'ombra dei portici, come si usa ancora fare nelle nostre antiche cittadine
assolate.
RIFERIMENTO 12/6/2007
DOMANDE DA SANTI
da Oreste Tappi, Roma
Mi dispiace Santi, non ci hai convinto, perciò accà stai. La tua paternità del
verso si evinceva dalla debolezza della rima? È il “parva favilla” che è
bruttino, altro che pop art. Ma dimmi, in che senso “parva scintilla” (italiano)
è di un ben noto autore latino? E ti con-duoli con chi? (non mi thradire eh,
Santuzzu…). E perché ti ostini a sconoscere (recto sensu) l’intimità (recto
sensu) ormai raggiunta fra noi, e mi interpelli addirittura anteponendo il
cognome, come a scuola? (dove di sicuro facevamo classi diverse, perché io in
prima media ho letto l’Inferno). Sul “De reditu” di Rutilio Namaziano ti segnalo
un film (ma lo conoscerai) di un paio di anni fa, secondo me non del tutto male,
anzi.
RIFERIMENTO 12/6/2007
DISPACCIO URGENTISSIMO del FAB
da Riassunto Anagramma
Si porta a conoscenza che il messaggio targato Oreste Tappi nasconde un crimine,
estraneo alle finalità della Lotta Libraria del Fronte Bufalino. Si ha ragione
di ritenere che il professore sia stato soppresso e sostituito con sosia,
ultracorpo o simili. Non e' assolutamente immaginabile che un esperto di latino,
neppure se ortodosso creazionista, sostenga che scintilla sia vocabolo
esclusivamente italiano.
RIFERIMENTO 13/6/2007
SCHERZA COI FANTI…
da Oreste Tappi, Roma
Santuzzu, hai ragione, il vero Oreste Tappi dice che il suo sosia è un
somaro/distratto: da Plauto in poi “scintilla” lo usano praticamente tutti. PS:
Il prof però vuole sapere cmq da te chi è l’autore latino di “parva scintilla”.
7/6/2007
VISCO / SPECIALE
da Vittorio Grondona - Bologna
Un Ministro delle Finanze non può accettare che il Capo della Guardia di Finanza
si manifesti in disaccordo con la strategia del Governo. Nello stesso tempo un
Generale non è un impiegato qualsiasi al quale si possa dire grazie, non ho più
bisogno di te. Nella triste ed inopportuna vicenda Visco/Speciale non emergono
fatti o discorsi che abbiano potuto mettere in discussione le qualità
professionali del Generale Roberto Speciale. Nemmeno la dura relazione di ieri
al Senato di Padoa Schioppa evidenziava questo. Seguendo il suo intervento ho
personalmente potuto infatti chiarire che il provvedimento di sostituzione al
vertice della Guardia di Finanza era la conseguenza logica della incompatibilità
manifesta di percorsi ideologici differenti. Ho trovato molto corretto proporre
al Generale un posto all’interno della Corte dei Conti, unico modo per dirgli
che la sua professionalità era comunque stata apprezzata dal Paese. (...)
RIFERIMENTO 7/6/2007
SEMPRE AGLI ORDINI!
da Pier Franco Schiavone
Il generale Speciale si è rivolto ad un politico, per giunta capo
dell’opposizione, salutandolo militarmente e dicendo: sempre agli ordini! Che
significa? Perché Napolitano, che detiene il comando delle forze armate, non
l’ha convocato? Va bene che in questo Paese si è permesso ad un gruppo di
buffoni di fondare ufficialmente uno Stato nello Stato, la Padania, senza che
intervenisse la polizia e li costringesse tutti in galera. Era una pagliacciata
voi dite, d’accordo, ma se qualcuno di noi entra in una banca travestito da
Arlecchino secondo voi dove finisce? Comunque insisto, perché Speciale ha detto:
Sempre agli ordini?
RIFERIMENTO 7/6/2007
MERITOCRAZIA E PRASSI
da Emilio Pierini
Ieri, nel suo intervento al Senato, il Ministro TPS ha dipinto il Generale
Speciale come un sovversivo, oserei dire uno pseudo golpista. Insomma, una
persona totalmente inaffidabile, ergo da rimuovere. Per mandarla dove? Alla
Corte dei Conti a sedere nello stesso tavolo di alti magistrati. Qualcuno ha
fatto notare il paradosso a Fassino a Ballarò ed il segretario dei Ds si è
difeso invocando tale spostamento coatto (rifiutato sembra dal Generale) come un
atto da prassi consolidata. Il messaggio trasversale lanciato dal governo è
chiaro ed inequivocabile: peccate ed in onore alla tanto sventolata meritocrazia
sarete premiati con incarichi di prestigio. Come la prassi impone, appunto.
7/6/2007
CAPPELLO, CORPO, FINALE
da Vittorio Grondona – Bologna
Già a sedici anni ahimé facevo lo schiavo in nero dove capitava. Non venivo
ingaggiato da un caporale, ma poco ci mancava. Alla sera cercavo di studiare un
po’ e al sabato un professore in pensione mi correggeva i compiti settimanali in
cambio di 500 lire. Si vede che anche allora i pensionati non stavano proprio da
Dio… E’ stato lui che mi ha insegnato lo schema per i temi. Mi diceva con grande
enfasi: “si incomincia col cappello, poi si inserisce il corpo e a conclusione
si spara il concetto finale”. Qui, memore delle impossibili regole imposte, che
spesso calpesto a causa della mia natura ribelle vorrei dire, ma in realtà
perché proprio con alcuni argomenti non riesco ad essere sintetico, cerco di
iniziare con il cappellino, poi continuo con il corpicino e temino col finalino,
dove normalmente inserisco il succo di quello che voglio dire, pure esso ridotto
col pianto nel cuore drasticamente ai minimi termini. Oi, non c’è verso, il
finalino sparisce quasi sempre. Comincio a pensare che avrei dovuto pagare meno
quel professore.
11/6/2007
BLOGBOOK DIVENTA COLLETTIVO (MA QUANDO MAI!...)
da Vittorio Grondona - Bologna
Secondo quanto è stato scritto in proposito avrei dovuto ricevere già da tempo
il famoso invito per potere inserire facilmente (sic) una recensione in BlogBook
col sistema fai da te. Chissà dove è stato mandato. Ad ogni modo pur essendo
registrato a Google, in
BlogBook sono conosciuto solo per inviare
commenti. Ci fosse almeno un link con su scritto “invia una recensione” con il
quale si potesse seguire l’iter giusto richiesto senza possibilità di sbagliare.
Non c’è. Quello esistente ripete le arcinote istruzioni che anche un zuccone
come me ha già imparato a memoria. Vorrei sapere se funziona ancora il vecchio
sistema col quale era sufficiente indicare BlogBook come oggetto del messaggio.
Io leggo poco, ma qualcosa ogni tanto sbircio qua e là.
Tutti coloro che l'hanno chiesto sono stati invitati (qualcuno più di una volta,
e poi non si è iscritto). Barbara o io provvediamo. Poi, basta crearsi un
account Google e il gioco è fatto.
12/6/2007
LA DEMOCRAZIA E’ DIFFICILE DOVE NON ESISTE
da Vittorio Grondona – Bologna
E’ vero, in democrazia il moderatore è indispensabile in una discussione aperta
a tutti, anche quando, purtroppo, costui si dimostri palesemente di parte. Non è
invece un comportamento democratico nascondersi in regole apparentemente giuste
per smorzare od impedire che un pensiero non condiviso sia esposto nella sua
interezza. Caro Ceratti, quali sono gli argomenti seri ed importanti da
discutere e invece quelli leggeri di scarso interesse da evitare? Non credo che
lei sia in grado di decidere anche per me in una tale distinzione. Il vero è che
gli strozzamenti indesiderati, riscontrati a volte anche sul blog, dei quali io
personalmente ne farrei volentieri a meno, come peraltro ho più volte avuto modo
di fare presente, sono il nefando frutto della nostra immatura democrazia. Noi
tutti, e credo anche CSF, siamo tenuti a “moderarci” in qualche maniera su ogni
argomento per evitare la mannaia minacciosa della latente dittatura ancora
esistente nell’animo delle caste del capitale, di destra e di sinistra, e
dell’imperio religioso che si sono furbescamente impossessati del comando totale
del nostro Paese. (...)
RIFERIMENTO 12/6/2007
LA DEMOCRAZIA E' DIFFICILE
da Alessandro Ceratti
Partendo da uno spunto "lieve", di poco conto di Arienti che invitava a
modificare la struttura del blog stigmatizzato da me e Beretta ecco la
possibilità di incominciare una bella discussione seria sulla democrazia e la
dittatura (cfr. ALLIBISCO). E' così che mi piace. Perché si dovrebbe perdere
tempo a parlare di cose sciocche e irrilevanti quando ce ne sono così tante di
intelligenti e importanti disponibili? Veniamo al punto. Certo, la proposta di
Arienti apparirebbe più democratica. Però io, che pure sono un liberista
convinto, credo che quasi ovunque alcune semplici regole debbano esistere. Non
c'è bisogno che esse siano numerose e severe, ma la completa libertà ha la
fastidiosa tendenza a degenerare rapidamente in anarchia. In un'assemblea per
esempio è opportuno che ci sia un "moderatore-dittatore" che dia e tolga la
parola alle persone. Diversamente la baraonda più completa è assicurata. E'
importante anche essere consapevoli del proprio ruolo e secondo esso
comportarsi. In una conferenza per esempio qualcuno del pubblico può prendere la
parola solo per fare una domanda, o al più un brevissimo intervento. Non si può
mettere a concionare come fosse un relatore.
12/6/2007
ADESSO SONO ENTRATO IN CRISI
da Vittorio Grondona – Bologna
Improvvisamente mi è venuta in mente la faccenda di Pietro che prima del canto
del gallo aveva rinnegato Gesù per ben tre volte come gli era stato predetto da
Gesù medesimo. Chiedo lumi ai dottori del blog: si trattava di un caso di
sconoscenza o di non conoscenza? Certo che essere precisi non è poi così facile
come sembra.
12/6/2007
REGOLE DI INGAGGIO
da Vittorio Grondona – Bologna
Prima di aggregarvi al gruppo dei temerari camminatori vi consiglio di
informarvi sulle regole di ingaggio. Se non fossero per caso ben chiare,
potreste correre il rischio di portare a spasso gratuitamente gli zaini parlanti
dei due protagonisti principali.
RIFERIMENTO 10/6/2007 (da relazione giornaliera del lungo viaggio a piedi organizzato da Claudio Sabelli Fioretti (Leggi tutto qui in diretta o quasi)
domenica 10 giugno 2007
Ogni tanto qualcuno mi chiede qual è la ragione per cui io gestisco un blog,
qual è il guadagno. Fino ad ora non lo sapevo. Adesso l'ho capito. In caso di
"lunga marcetta" se hai i muscoli della spalle infuocati due lobbisti di lunga
militanza come Mimmo e Tommy si aggiungono alla carovana e ti portano a turno lo
zaino. E' successo ieri e lungi dall'avere l'orgoglio ferito, mi sono goduto
trenta chilometri di passeggiata stupenda senza pesi e frizioni sulle spalle.
Mimmo e Tommy non sono stati gli unici a raggiungerci a Cornedo. Sono arrivati
anche Paola e Paolo. Mimmo, 40 anni, è un agente immobiliare di Arco, Tommy,
meno anni di Mimmo, è un metalmeccanico di Besenello, Paola, gli anni delle
signore non si dicono, è un'insegnante di matematica e scienze naturali alle
medie di Roncadelle, Paolo, 61 anni, è un ex barista di Padova. Il più
mattiniero è stato Paolo che si è presentato all'abergo – si fa per dire –
Vittoria verso le sette. Comunque, tutti e sei, belli pimpanti, verso le 11
siamo partiti con meta Meledo, distante circa 28 km. Come al solito programma
non rispettato. Ma stavolta in senso migliorativo. Arriveremo a Pederiva, posto
nelle colline vicentine nella zona delle cave di marmo, sfiorando i trenta
chilometri di percorso. Dopo trecento metri il primo incidente. A Paolo si rompe
lo spallaccio dello zaino, improvvisamente e con gran rumore. A noi la cosa
appare misteriosa. Che cosa avrà mai nello zaino di tanto pesante? Facciamo
tutto il percorso di oggi, o quasi, su piste ciclabili costeggiando l'Agno che
ci porterà a Montecchio Maggiore, nostra meta per il pranzo. Sulle piste
ciclabili ci sono tante leggende. Giorgio, che vive a Milano, è convinto che
siano lunghe, per legge, al massimo un paio di km. Io, che vivo a Lavarone, sono
convinto che siano un giochino ambientalista per radical-chic. La realtà ci
sorprende. Sono lunghissime, con tremendi problemi di traffico, pericolosissime
e fonte di tensioni tra pedoni e ciclisti. In realtà, mi viene da dire, i pedoni
non dovrebbero andare sulle ciclabili, visto che si chiamano ciclabili e sono
vietate anche ai cavalli e ai cani sciolti. E noi, che le percorriamo in sei,
disordinatamente e in maniera invasiva bloccando la frenesia bartaliana di
pseudo atleti con bici da corsa da migliaia di euro, siamo veramente
ingombranti. Ma nonostante ciò pensiamo subito che bisognerebbe vietarle ai
ciclisti almeno la domenica, come i tir sull'autostrada.
Interessanti le calzature dei magnifici sei: io calzo scarponi da montagna,
Paola pedule da trekking, Giorgio scarpe da running color argento, Tommy scarpe
molto tecniche da arrampicata, Paolo qualcosa di molto simile alle pantofole da
casa e Mimmo dei sandaletti da tedesco in vacanza a Jesolo. Più tardi si
accorgerà del tragico errore. Sotto il sole, e sotto lo sguardo continuo di
Giorgio che, appesantito dallo zaino, continua a lumare le mie spalle dolenti ma
libere, arriviamo a Montecchio per la pausa pranzo. E scopriamo l'arcano del
contenuto dello zaino di Paolo. Il problema è questo. Montecchio, di domenica,
muore. Ci dicono. Chiediamo: un ristorante? E' chiuso, di domenica a Montecchio
è tutto chiuso. Una pizzeria? Chiusa, di domenica a Montecchio è tutto chiuso.
Un bar? Chiuso. Di domenica a Montecchio è tutto chiuso. Che cosa fa la domenica
la gente di Montecchio? Ci sediamo sconsolati sulle sedie di un bar chiuso e
Paolo apre il suo zaino. E tira fuori, come Eta Beta, il seguente armamentario:
due litri di vino bianco, due litri di acqua minerale gasata, quattro panini con
pancetta, soppressa, formaggio, dieci bicchieri, mezzo chilo di pasticcini.
Nonostante la nostra disorganizzazione anche oggi mangiamo a pranzo salvati
dalla generosità degli amici. "Non abbiamo ancora comprato del cibo da quando
siamo partiti", dice Giorgio. Poi la sorpresa. Giriamo l'angolo e scopriamo che
Montecchio vive. Sulla piazza principale c'è addirittura una festa ecosolidale.
Giriamo un altro angolo ed ecco una gelateria che ci appare megagalattica.
Giorgio si spara una macedonia. Chiedo a Mimmo: "Che cosa prendi?" Risponde
secco: "Un taxi". E mi mostra un piede schifosamente piagato.
Grazie al mio pronto intervento è di nuovo a posto, si fa per dire. E siamo di
nuovo sulla pista ciclabile. Se dio vuole finisce e comincia una gara di
ciclisti veri ancorché giovanissimi. Bimbi di tredici anni alle prese con il
loro personale giro d'Italia. Fanno tenerezza soprattutto guardando i loro
genitori, sparsi lungo il circuito, che li incitano rabbiosamente.
Improvvisamente cambia paesaggio. Ci appare un marasma di viadotti, svincoli,
incroci, caselli, guard rail. Siamo arrivati alla autostrada A4, la Serenissima.
La "guadiamo" solennemente. Ci passiamo sopra con uno sguardo di disprezzo. E'
il momento di massima discrasia tra la cultura dell'inutile lentezza, la nostra,
e quella dell'inutile velocità. Paolo, che è di queste parti, ci consiglia, per
dormire, di salire a Pederiva. Alla parola "salire" Giorgio ha un sussulto. E si
rivolge subito al Garmin ponendogli una infinità di domande improponibili.
Giorgio considera ormai il Garmin un suo amico d'infanzia. Gli chiede di
stabilire il rapporto tra resistenza umana e pendenza della strada. Gli chiede
se è meglio tenere un passo lungo e lento o corto e rapido. In un momento di
particolare scoramento l'ho visto appartarsi e, sotto voce, di soppiatto, mi
sembra di averlo sentito dire: "Che ne pensi? Ce la farò?".
Paola sta sempre zitta. Ma è la più tonica e fresca. Forse proprio per quello.
Noi spendiamo metà delle nostre energie sparando cretinate. Mimmo zoppica ma
stoicamente continua nutrito dall'odio nei nostri confronti. Tommy sembra in
gran forma. Dico a Giorgio: "Vedi, gli fa bene portare il mio zaino. La
generosità tempra l'anima ma anche il fisico". Non capisco la risposta di
Giorgio. Perché vaffanculo? Paolo continua pensieroso. Al km 25 rimaniamo
preoccupati dal colore del suo viso tendente al "rosso mela di val di non". Sia
io che Giorgio siamo discretamente timidi. Alle prime, sotto il sole cocente,
vista la drammatica e perdurante latitanza delle fontanelle, entravamo con
circospezione nei bar e chiedendo scusa e un po' vergognandoci, ci facevamo
riempire d'acqua le bottigliette di plastica. L'aumento della fatica e del
livello di disidratazione ha tolto ogni inibizione soprattutto a Giorgio. Appena
vede una donna sulla soglia di casa, le va incontro con decisione, la sposta,
entra in casa e si dirige velocemente in cucina. In tre secondi fa il pieno ed
esce, ringrazia, e si rimette in cammino.
Tra Paolo e il Garmin è ormai lotta aperta. Vince Paolo che ci sbatte su tre km
di salita finale che stroncano anche Paola. Si finisce al Cacciatore,
alloggio-ristorante di Pederiva. Il tentativo della padrona di negarci la cena
viene stroncato dallo sguardo omicida di sei bravi pellegrini. Si tolgono le
scarpe. Lo spettacolo è vietato ai minori. Anche Giorgio ha la sua brava vescica
e ne va orgoglioso. La mostra a tutti come fosse una medaglia. Dal televisore
arrivano le immagini e i rumori dei bolidi del Gran Premio del Canadà. E' la
colonna sonora dei nostri arrivi. Anche ieri ci aveva accolto la Formula Uno.
Sembra lo facciano apposta. I dati della giornata secondo il Garmin: km totali
88,88, km della tappa 29,8, nuovo record giornaliero, media in movimento 4,6 km
all'ora, ore camminate 19,17. Media km al giorno 22 km. Di questo passo a
Vetralla dovrebbero mancare 27 giorni.
12/6/2007
L’UCCELLO CHE BECCA DI PRIMO MATTINO
da Vittorio Grondona – Bologna
Come temevo incomincia la solfa della divisa. Se in Italia non ti mettono in
testa un berretto e le mostrine sulla giacca, chi ha l’abitudine di pontificare
inquadrando il prossimo a suon di regole non è contento. Blog così conciati
sarebbero drasticamente da evitare. Meglio affrontare il dissenso mirato alla
tranquillità sociale di un solo revisore che il parere fisso di cinquanta
chiacchieroni a briglia sciolta. Per contro, in una debole democrazia come la
nostra, è sempre meglio il parere di cinquanta chiacchieroni improvvisati,
moderatamente revisionati, che quello fisso di un solo padreterno, capace
peraltro di censurare senza pietà i “commenti” contrari alle sue sentenze.
Questo è infatti quello che succede in molti blog di altrettanti molti
giornalisti. E non solo.
RIFERIMENTO 12/6/2007
L'UCCELLO DEL MATTINO
da Primo Casalini
Ho letto Beretta, Ceratti, Arienti e altri su democrazia, anarchia e gerarchia
nei blog. Il problema non è complicato, se si considera che il blogghiere in un
vero blog ci mette tre secondi a cancellare qualsiasi post o commento. Se del
caso, lo fanno senza se e ma, tranquillamente. Occorre distinguere fra post e
commenti (lasciamoli perdere per il momento). La mia soluzione è semplice: su
richiesta, il blogghiere Claudio designi guest i lobbatori storici, saranno
cinquanta persone o poco più. Questi pubblicano direttamente a due condizioni
automatizzate: non più di 500 battute e non più di un post al giorno. Il
blogghiere l'arma assoluta della cancellazione ce l'ha, ma finirà per non usarla
mai, perché i lobbatori le loro 500 battute/giorno se le giocheranno al meglio:
il loro problema si sposta dall'essere pubblicati all'essere letti. Si innesca
così un circolo virtuoso di qualità. Chi guest non è, continui a scrivere a
Claudio, che se ci crede lo pubblica, magari diventerà anche lui guest, a
vantaggio di tutti. Quindi niente chi è dentro è dentro chi è fuori è fuori. Il
blogghiere spende meglio il suo tempo, perché ha poca badilografia e può
scrivere dei post sensati di lancio e commentare chi crede. Aggiungo, per essere
chiaro, che in qualsiasi momento può revocare un guest. Perché tutto questo?
Perché in rete un multiblog del genere non c'è, ed è l'uccello del mattino cha
becca la ciliegia: sarebbe la fine del mondo, credetemi. Se una sera cinque o
sei lobbatori di Milano vogliono trovarsi per discuterne, sarò volentieri della
partita, però ci faremo una magnata, seppur piccola. Confido nella presenza di
lobbatrici.
RIFERIMENTO 12/6/2007
PROTESTO VIBRATAMENTE
da Primo Casalini
Il mio post "L'uccello del mattino" è stato pubblicato
senza veruna indicazione del mio nome e cognome.
Va bene che il mio inconfondibile stile svela l'arcano dopo attenta lettura, ma
perchè sforzare inutilmente le menti delle lobbatrici e dei lobbatori? Si
provveda, si provveda!
RIFERIMENTO 12/6/2007
L'UCCELLO DEL MATTINO /2
da Alberto Arienti
Una esperienza simile io l'ho fatta con un blog musicale
(http://www.therollingblog.splinder.com), ideato da me ma aperto ad una serie di
amici in rete, che potevano liberamente postare articoli. E' andato tutto bene,
fino a quando un articolo eccessivamente anticlericale, provocò un sommovimento
totale. Essendo lì in vigore l'egualitarismo totale, nessuno poteva censurare
l'altro, ma insultarlo si. Alla fine io feci un gesto dittatoriale e chiusi
tutto. Ho riaperto ora da qualche giorno. Qui questo rischio non si corre,
essendo comunque CSF l'uomo del final cut.
RIFERIMENTO 13/6/2007
L'UOVO DI COLOMBO
da Domenico De Franco
A proposito delle idee per una nuova modalità del blog, ne ho parlato con un mio
amico informatico e vorrei avanzare la seguente proposta. Graficamente si
presenterebbe identico a come lo vediamo oggi. Solo che sotto ogni post ci
sarebbero due piccole icone: una per esprimere una preferenza sulla
qualità/gradimento del post, e un'altra che, se cliccata, aprirebbe una pagina
contenente i liberi commenti al post. Anche al di sotto di ogni commento è
presente l'icona per esprimerne l'apprezzamento. Pertanto, i lobbisti si
dividerebbero in Senior e Junior. I senior sono in numero limitato (30 ad
esempio), e stabiliti solo inizialmente da CSF; i junior quanti si vuole.
Settimanalmente, in base alle preferenze ricevute, un certo numero di lobbisti
junior (5 ad esempio), in modo del tutto automatizzato, vengono da quel momento
promossi a senior, vedendo pubblicati i propri post nella pagina principale;
mentre altrettanti senior, ultimi nella classifica delle preferenze, retrocedono
a junior. (...)
RIFERIMENTO 14/6/2007
L'UCCELLO DEL MATTINO /3
da Primo Casalini, Monza
De Franco, lascia perdere l'amico informatico: aggiunge linketterìa inutile, i
commenti ai singoli post dei guest non servono, se un visitatore ha la sua da
dire, scriva al blog come facciamo oggi noi, poi si vede. Nè serve dare dei
voti: a che pro'? Niente baroccaggini. Grondona, ad una bisogna venirne, io mi
stufo sia del tè delle cinque che della piazzata di mezzogiorno. Au pair, ognuno
si gioca il suo post quotidiano sotto le cinquecento battute, e magari gliene
bastano cento, se ha veramente una cosa da dire. Vorrei il massimo di democrazia
e il massimo di qualità, quindi la gerarchia del blogghiere - snella, dura e
veloce - serve, come formidabile deterrente. Non ci sarà praticamente bisogno di
usarla, perché si sa che c'è, e in tre secondi ti cancella. Poi, i passanti
scelgono chi leggere e chi no, è loro diritto. Gioco chiaro, gioco bello.
Funziona, a vantaggio di tutti, i nostri neuroni ballonzerebbero felici. Ci
vediamo in cinque o sei qui a Milano?
P.S. Non è Palombi ad essere permalosa, è Claudio che è stato grossier , con la
finezza non si finisce mai di imparare, specie con gli ospiti.
RIFERIMENTO 14/6/2007
L'UCCELLO DEL MATTINO /4
da Silvia Palombi
Caro Casalini! Io ci sto a vedersi in cinque o sei qui a Milano ma come faremo a
metterci d’accordo? Sai che palle l’affollamento di post per darci appuntamento?
Se il principale ce li passa (e non è affatto detto), la collettività reagirà
sacrosantamente con dei sonori nommenepòfregàdemeno, basta, fuori di qui! Come
fare? Comunque, siccome il popolo deve sapere, comunico che sfinita dalle
maratone veneziane sono stanziale quasi sempre tranne dal 23 al 28 che vado a
trovare il mare.
RIFERIMENTO 15/6/2007
L'UCCELLO DEL MATTINO /5
da Primo Casalini, Monza
Non dormo all'umido,e do solo solo l'1% alla mia proposta, contro c'è il 99%. Ci
sono le obiezioni di csf, che può pensare: che me frega, va già bene così. Ci
sono quelle di Barbara, che sa come stanno le cose tecnicamente e che può dire
che l'automatismo delle 500 battute e il giorno e l'ora del post sono esposti ai
furbetti (so perché, ma bastano due piccole routine software). C'è, soprattutto,
l'abitudine alla pigrizia di molti, che non hanno voglia di mettere qui la
serietà che mettono nella collezione di francobolli o nel mangiarsi una pizza.
Ma pensate a una cosa: automaticamente, senza dover fare nulla, ognuno di noi si
troverebbe il suo diario permanente, tutto suo come se avesse un suo blog, non
solo, sarebbe un diario migliorabile, perché, essendo guest, potrebbe modificare
i suoi testi in qualsiasi momento. Prometto che non romperò più, il mio l'ho
fatto, basta leggermi. In rete, so benissimo che il 95% è fuffa, vogliamo far
parte del 5% restante, che è una meraviglia?
15/6/2007
PERICOLI CHE CORRONO SUL FILO POLITICO
da Vittorio Grondona – Bologna
Per una nuova legge elettorale non si intravedono spiragli all’orizzonte, come
peraltro ampiamente avevo già intuito in tempi non sospetti. Fa comodo e quindi
non la vogliono cambiare. Lo scalone delle pensioni non sembra fare più paura di
quello che in sostanza vogliono combinarci in sua sostituzione. Andremo a
lavorare in ambulanza come fanno già certi industriosi politici e in più molti
operai si porteranno dietro la bombola dell’ossigeno. Le donne, secondo la
Ministro Bonino, possono benissimo farcela: per lei è normalissimo ed emancipato
che lavorino otto ore al giorno in fabbrica e otto ore a casa. Per lei non sono
un problema nemmeno le altre otto ore della giornata che restano. Che ci vuole…
Invece di dormire possono benissimo trascorrerle assistendo i più vecchi di
casa. La loquace onorevole “sconosce” un piccolissimo particolare: lo stipendio
accumulato che percepiscono le famiglie degli operai non è cospicuo quanto il
suo e nemmeno si avvicina quello degli operai di altri paesi europei. No cara
Onorevole, la maggioranza delle operaie italiane non possono permettersi non
solo una badante, ma, tranne ovviamente quelle che hanno la fortuna di vivere a
Cusano Milanino, non sono nemmeno nelle condizioni economiche di affrontare le
rette degli asili. In questi ultimi casi la nonna fa davvero la differenza e lo
Stato ci risparmia pure.
15/6/2007
PERCHE’ PARTECIPO AL BLOG
da Vittorio Grondona – Bologna
L’idea mi era venuta già negli anni ‘90. La mia esperienza di vita, la miseria
del dopo guerra, i tristissimi lunghissimi anni dell’infanzia trascorsi fra
orfanotrofi e collegi, la disperata ricerca di lavoro iniziata fin dalla
primissima adolescenza, passata squallidamente dal Villaggio del Fanciullo alla
Casa del Giovane Lavoratore ed ad altre istituzioni intrise di malvagità
medievali, la vera lotta per la permanenza in vita che mi vedeva costantemente
impegnato fra la necessità di imparare un mestiere e nel contempo di guadagnare
qualcosa, e il bisogno impellente di curare come meglio potevo la mia
istruzione, mi avevano inculcato la presunzione che potessi in qualche modo
essere utile mettendo la mia esperienza di vita e la mia maturata diffidenza nei
confronti dell’indifferenza arrogante del potere a disposizione degli altri.
Devo però ammettere che in diversi particolari momenti tempestosi avevo anche
scoperto che dietro l’angolo non c’è sempre un diavoletto che ti frega, ma
spesso ho trovato anche un’inaspettata mano amica. L’occasione di aprirmi al
prossimo si presentò nel 2001 quando CSF s’inventò questo straordinario Blog.
Confesso che vedermi inserito in questa comunità, mi fa molto piacere. Non mi
piacciono le censure, ma dal come gira la società attuale, riesco a sopportare
alcuni scarti. Faccio più fatica ad accettare gli strozzamenti sociali, come la
burla del TFR, per esempio. Non parlarne mi fa piangere disperatamente il cuore.
Del resto, grazie a tutti, soprattutto a quelli che non sono d’accordo. Questi
ultimi sono il vero succo di ogni conversazione… Apro il libro “La Monaca di
Monza” di Mario Mazzucchelli, editore Enrico dall’Oglio Milano (1962), e leggo
la seguente frase tratta dalla lettera di Gian Paolo Osio, l’amante della
monaca, al Cardinale Federico Borromeo, in data 20 dicembre 1607: “Si potria
fare un libro di quel che ho passato e patito e saria cosa che commoveria il
lettore…”. Sono convinto che questa frase si possa adattare alla vita di
ciascuno. A proposito, come mai a Monza è improvvisamente sparita la sinistra?
19/6/2007
IL CAPPELLO CI VUOLE SEMPRE…
da Vittorio Grondona - Bologna
Caro Casalini, fare l’ospite non è il massimo, spesso è una condizione che si
accetta. Se io facessi un blog per conto mio avrei sì la possibilità di esporre
esattamente il mio pensiero, lungo come mi pare, ma un post mio sarebbe letto
forse dai soli miei parenti più stretti, i quali in breve tempo mi manderebbero
nel migliore dei casi a quel paese. Quindi per avere la possibilità di
rivolgermi ad un pubblico più vasto ho ritenuto logica l’opportunità di
aggregarmi ad un blog di massimo ascolto come quello di CSF. Ora che ho finito
il cappello, arrivo alla freccia finale poco diplomatica. Un blog come lo
vorresti tu, di ospiti padroni finché non sanno di pesce e di ospiti che odorano
già di pesce appena entrati, lo ritengo una cavolata pazzesca, destinato a
sfracellarsi in pochissimo tempo nel nulla più assoluto.
RIFERIMENTO 18/6/2007
LA FRECCIA DEL PARTO DI GRONDONA
da Primo Casalini, Monza
Grondona, la freccia tiramela subito, non metterci un cappello di venti righe.
Beretta: niente troll - quindi niente fuffa - i post dei guest avrebbero i
commenti solo dei guest più qualcuno che scrive filtrato come oggi. Se poi un
guest semina fuffa, csf lo cancella da guest senza se e senza ma. Palombi:
Ceratti e De Franco hanno la mia e-mail, combiniamo, se cinque o sei di Milano e
dintorni sono veramente interessati. Quante battute ho scritto? Meno di
cinquecento, credo. Buona domenica a tutte e a tutti.
19/6/2007
MASTELLA EBREO? SOLO SE CONVIENE!
da Vittorio Grondona – Bologna
Anche se adesso dice di non potere “esprimere giudizi di merito perchè si tratta
di giustizia militare”, io sono realisticamente convinto che se l’On. Mastella
trovasse la sua brava convenienza, non ci penserebbe due volte a professarsi
anche ebreo, almeno ideologicamente. Inoltre, per lo stesso motivo, con plateale
studiata indignazione, potrebbe anche scatenarsi contro la liberazione dell’'ex
ufficiale nazista Erich Priebke, il quale, come è noto, unitamente ad altri
ufficiali tedeschi sotto il comando di Herbert Kappler, il 23 marzo 1944 fu
coinvolto nell'eccidio per rappresaglia di 335 ostaggi alle Fosse Ardeatine.
Forse mi sfugge qualche particolare, ma in questo caso cosa c’entrano gli ebrei?
RIFERIMENTO 15/6/2007
PRIEBKE TORNA LIBERO
da Silvia Palombi
Priebke torna libero, Mastella dichiara che se fosse ebreo si sentirebbe offeso.
Pur non essendo ebrea io mi sento offesa, non rispettata, anzi sono molto
incazzata.
RIFERIMENTO 16/6/2007
SE MASTELLA FOSSE EBREO
da Antonio Leonforte, Roma
Mastella dichiara che se fosse ebreo si sentirebbe offeso dalla liberazione di
Priebke. Se fosse ebreo. Sottinteso: siccome non è ebreo, non gliene importa
gran che. Questo è lo spessore politico ed umano di Mastella, un uomo per cui la
politica è dichiaratamente il perseguimento dei propri interessi e di quelli dei
propri elettori. Personalmente, la constatazione di una ingiustizia mi rattrista
e mi inquieta anche quando non mi tocca personalmente, e credo che questa
sensibilità debba essere alla base di qualsiasi iniziativa politica. Per
Mastella non è evidentemente così. Assai probabilmente non lo è neanche per gran
parte dei politici, direte voi. Ma a differenza di questi, Mastella lo dice
pubblicamente (seppure in modo implicito), dimostrando in questo modo di aver
perso perfino la vergogna di sé.
RIFERIMENTO 16/6/2007
SU PRIEBKE (PER LA PRECISIONE)
da Tommaso Trevisiol, Verona
Mi rivolgo a Silvia Palombi, "molto incazzata" per la vicenda Priebke,
proponendole un passo dell'onesto
commento di Mario Cervi su "il Giornale" di ieri: "Poiché del «caso»
Priebke si discute in generale senza conoscerlo, cito il dato fondamentale. Nel
1948 al Tribunale militare di Roma fu celebrato il processo contro il colonnello
Herbert Kappler, che organizzò la rappresaglia, e contro cinque suoi
subordinati: i quali erano nella posizione di Priebke, tuttavia assente perché
in quel momento irreperibile. Kappler fu condannato al carcere perpetuo -
sentenza confermata in appello e in Cassazione - gli ufficiali da lui dipendenti
vennero assolti «per avere obbedito a ordini superiori». Nel darne notizia, in
una pagina interna, il Corriere della Sera annotò: «La sentenza... è stata
accolta con grida di approvazione dei familiari dei caduti». Si esultò per la
pena inflitta a Kappler, che aveva comandato il massacro, non ci si indignò per
il proscioglimento di chi, come Priebke, era ai suoi ordini. Ritenni - e ritengo
ancora - che l’Italia d’oggi non possa essere più severa dell’Italia del 1948,
di quando cioè le ferite erano ancora sanguinanti, e la voglia di punire i
colpevoli fortissima. La verità è che, mancando Kappler, ed essendo in libertà -
se non morti di vecchiaia - gli altri ufficiali, Priebke è stato trasformato,
con una operazione mediatica prima che giudiziaria, nel protagonista della
strage. Le vicende del dibattimento in forza del quale, nel 1996, Priebke
avrebbe dovuto essere scarcerato, ma non lo fu per un’imposizione di folla
tumultuante (e poi si provvide a ricondannarlo in altra forma) misero a disagio
sia Montanelli sia me. Quel disagio non è certo attenuato da ciò che ora sta
accadendo".
Questi sono i fatti. Poi ciascuno è libero di indignarsi, se proprio ne sente il
bisogno.
RIFERIMENTO 19/6/2007
PRIEBKE
da Alberto Arienti
E' del 1913! Forse ci dovremmo scandalizzare che un quasi centenario stia in
galera, pentito o no, nazista o no. I terroristi e stragisti vari degli anni 70
son quasi tutti liberi ed oberati di impegni televisivi, giornalistici e
letterari. Forse non sarebbe stata più elegante una grazia?
RIFERIMENTO 19/6/2007
PRIMO GIORNO DI LAVORO: PRIEBKE CADE DALLA TORRETTA DELL’UFFICIO
da
www.alessandrorobecchi.it
Si è concluso tragicamente il primo giorno di lavoro del capitano delle SS
Erich Priebke. Dopo essere sfuggito in motorino alle contestazioni dei parenti
delle vittime delle Fosse Ardeatine - grande prova di dignità - ha raggiunto
l’ufficio del suo avvocato in via Panisperna, a Roma, indicato dalla targa in
ottone che recita "Il lavoro rende liberi".
Il capitano Piebke, con grande senso del dovere, ha insistito per fare il primo
turno di guardia sulla torretta dell’ufficio. Purtroppo, data la tarda età, il
vecchio nazista ha avuto un capogiro ed è precipitato al suolo. E’ stato
pietosamente raccolto con una vanga e sotterrato sul posto. I parenti delle 335
vittime delle Fosse Ardeatine sono stati subito avvertiti e non hanno nascosto
la loro soddisfazione, cui naturalmente questo sito si associa.
RIFERIMENTO 20/6/2007
STRAGI, CONDANNE E BENEFICI DI LEGGE
da Paola Altrui, Roma
Vedi, Arienti, Priebke è finito in carcere in età molto avanzata a causa della
sua pluridecennale latitanza; i terroristi e gli stragisti cui ti riferisci sono
in libertà grazie ai benefici loro concessi dopo aver scontato periodi più o
meno lunghi di detenzione. La legge italiana prevede una serie di casi in cui la
detenzione in carcere può essere commutata in arresti domiciliari, ma la
concessione di ulteriori benefici richiede un'attenta ponderazione della storia
personale e dell'iter giudiziario del condannato. Ne approfitto per ricordare a
Trevisiol che la condanna di Priebke per strage non si riferisce all'esecuzione
di 330 prigionieri (qualificata come atto di obbedienza agli ordini impartiti),
bensì all'uccisione di 5 ulteriori detenuti, deliberata in piena autonomia
dall'ufficiale tedesco.
RIFERIMENTO 20/6/2007
Arbeit macht frei
da Gianni Guasto
Caro CSF, ti segnalo questo mio amico, troppo orso per scriverti in proprio. Il
suo nick é Stingoo. Non sa scrivere: raffigura.
Vedi immagine qui
RIFERIMENTO 21/6/2007
IL CODICE PRIEBKE
di Filippo Facci (il Giornale, 20 giugno 2007)
C'è sempre il rischio di urtare suscettibilità, lo so: ma a questo punto che si
urtino pure, se l'alternativa è far finta di niente quando autorevoli personaggi
applaudono a dei ragazzi armati di cartelli che definivano «infame» l'avvocato
di Priebke mentre all'ex nazista dicevano che «Devi fare la fine di Eichmann»,
ossia impiccato, con le ceneri sparse per simboleggiare l'annientamento della
persona. Mario Cervi, da galantuomo, ha già scritto quanto bastava circa i meri
propositi di vendetta che animano tanti antifascisti professionali, e ha
ricordato come anche Montanelli si fosse battuto perché Priebke potesse avere
semplicemente un trattamento giusto, il trattamento già ottenuto da tanti
assassini che non erano neppure soldati. Cervi non sapeva ancora che gli umori
della piazza avrebbero modificato ancora una volta l'esercizio della
giurisdizione. Il 93enne Erich Priebke non ha i diritti degli altri detenuti,
non può fare fotocopie in un ufficio come tanti terroristi ora liberi, si deve
acconsentire a che gli facciano le scritte sotto casa e nell'ascensore, non può
rivedere la moglie, si deve processarlo due volte per lo stesso reato, deve
godere di una legislazione personale: abbiate almeno il coraggio di dirlo.
20/6/2007
PALLOTTOLIERE, DIVISUMMA E BUROCRAZIA IDIOTA
da Vittorio Grondona - Bologna
Eh no, caro Bruno Stucchi. Mentre sono d’accordo per la scelta della
calcolatrice elettronica quale mezzo più idoneo per il calcolo dell’evasione,
con il pallottoliere non c’entro proprio nulla. Mi ha dato comunque lo spunto
per ritornare di sfuggita al decreto Bersani ed alla legge finanziaria 2007.
Mentre noi stiamo ancora cercando con il lanternino i benefici per la povera
gente cercando inutilmente in farmacia il medicinale da banco che regolamente
non troviamo perché poco richiesto, o peggio ancora mentre stiamo litigando con
il nostro amministratore di condominio che rivendica l’aumento perché nella
riscossione dei tributi si deve sostituire allo Stato che lo ha di fatto
obbligato a compilare per ogni fattura di fornitura un distinto F 24 per versare
l’importo del 4% sull’importo fatturato quale anticipo forzato delle tasse
dovute dal fornitore, nelle casse della finanza statale si accumulano denari
sfornati di fresco da una serie di azioni burocratiche molto onerose gravanti
come sempre sulla parte meno abbiente della società. Forse è proprio da lì che
si è formato come per incanto un tesoretto frutto di sudori e fatiche
sicuramente non dei politici. In sostanza in piena era informatica noi
produciamo tonnellate di inutile cartaccia e subiamo un disagio burocratico
enorme. Chi ci governa invece dimostra di farlo con la testa chiusa in un sacco.
Ed è pure strapagato.
RIFERIMENTO 16/6/2007
PALLOTTOLIERE
da Paolo Beretta
Facciamo due conti sulla carta del formaggio. Evasione stimata da recuperare con
la finanziaria 2007: 8 miliardi di euro. Facciamo pagare 50000 euro per ogni
evasore, così a capocchia? Risultato 1.600.000 evasori, circa 440 al giorno,
comprese ferie e feste comandate. In fondo non è poi male, col pallottoliere.
RIFERIMENTO 19/6/2007
EVASIONE & PALLOTTOLIERI
da Bruno Stucchi
Eh no, caro Grondona. C'e' una bella differenza tra evasione stimata e evasione
accertata. Una e' virtuale, stimata col pallottoliere. L'altra dovrebbe essere
accertata con una Divisumma.
RIFERIMENTO 20/6/2007
EVASIONE & PALLOTTOLIERE /2
da Giorgio Marino
Per una corretta stima dell'evasione nonchè dell'elusione nel nostro amato
Belpaese suggerirei l'uso dello spannometro, integrerebbe gli strumenti citati e
se usato bene è di una precisione incredibile.
20/6/2007
ROTONDE
da Vittorio Grondona – Bologna
Da qualche tempo avevo notato il proliferarsi di rotonde stradali. Servono per
evitare semafori ed incidenti dicono. Ne ho viste anche qualcuna non più grande
di un cerchio di bicicletta che più di agevolare il traffico produce distrazioni
e pericoli per la viabilità. Poi ho saputo che per ogni rotonda costruita c’è il
suo bravo contributo… Paghiamo noi, naturalmente!
RIFERIMENTO 21/6/2007
ROTONDE STRADALI A CUSANO MILANINO
da Alessandro Ceratti
Nella mia piccola cittadina da quando c'è l'amministrazione di cui faccio parte
sono state costruite 6 rotonde stradali (il comune di Cusano Milanino è di circa
3 kmq). Le più care sono costate circa 450.000 euro. Le meno care un po' più di
200.000. Secondo me alcune hanno un senso altre no. In particolare ne sono state
fatte alcune di diametro non più grande di un cerchio di bicicletta (cfr.
ROTONDE di Grondona). In quel caso, quando il progetto è passato in Giunta io,
unico tra gli assessori, mi sono astenuto. L'astensione a Cusano Milanino vale
anche di più un voto contro in altri contesti. Siamo abituati ad approvare
sempre tutto all'unanimità un po' come in Bulgaria.
21/6/2007
INTUIZIONI SBAGLIATE
da Vittorio Grondona – Bologna
Caro Casalini, mi dispiace che i miei interventi ti abbiano fatto pensare ad una
mia contrarietà concettuale nei tuoi riguardi. Ti garantisco che la tua è
un’intuizione completamente errata. Io per natura non me la prendo mai. Qualcuno
addirittura manifesta nei miei confronti la gentilezza di considerarmi un
buonista. Ho solo il difetto di dire quello che penso. Di solito lo dico facendo
precedere la mia convinzione dal solito cappello, proprio per farla apparire più
diplomatica possibile. Questa volta mi avevi chiesto la freccia ed io l’ho
scagliata. Non volevo però colpirti a quel modo. Non ho mai tirato d’arco, ma un
giorno al luna park tra la meraviglia di tutti ho fatto miracolosamente centro.
A volte le cose inspiegabilmente si ripetono… Mettiamola così allora, molto più
dolcemente, sperando che questa volta il mio pensiero possa significare qualcosa
di più: se io avessi la capacità e la fama necessarie per potere gestire
decentemente un blog tipo quello di CSF, non lo organizzerei mai come quello che
hai ipotizzato tu. Ho avuto in proposito l’improvvisa sensazione che così
vincolato da regolamenti capestro non potesse funzionare. Tutto qui. Sarà
sicuramente una sensazione sbagliata… Per quanto mi riguarda non sarebbe poi una
novità. Pensa, mi sbaglio anche quando sogno. Tutte le volte che sogno, per
esempio, dei numeri sicurissimi da giocare al lotto, gli stessi si rivelano al
momento buono regolarmente sbagliati.
RIFERIMENTO 20/6/2007
IL POST GARANTITO
da Primo Casalini, Monza
Grondona, so da tempo di non piacerti, ne intuisco il motivo, e ci può stare.
Però "cavolata pazzesca" è grido emotivo, non argomento. Ceratti, non far finta
di niente, bastiancontrariami piuttosto. Il fin de non recevoir non fa per te,
che sei ruspante. Finirà all'italiana, con il posto, pardon il post, garantito
(o quasi...eh... eh...), gradevole conferma della propria esistenza in rete.
L'ansia del riconoscimento è comune a tutti, specie a quelli che la negano, ma
oltre che il tè delle cinque, esiste anche la cerimonia zen del tè, arte grande,
adatta a samurai che qui non mancano, femmine e maschi. Ci si divertirebbe di
più, senza diventare graffitari blasfemi o cautelose verginelle. Peccato, per il
resto tutto bene, Leonforte dixit.
RIFERIMENTO 24/6/2007
L'UCCELLO DELLA DOMENICA
da Primo Casalini, Monza
Sono convinto della praticabilità e dei vantaggi per tutti della mia proposta de
"L'uccello del mattino", che ha raccolto molti silenzi e qualche sfogo. Né
ritengo di essere un velleitario: "Stile libero", "I Bei Momenti", "Farfalle
nella rete", "Abbracci e pop corn" lo attestano per chi non ci credesse. Se a
una cosa credo, finisco per farla. Non solo, ma rilancio. Sarebbe bello che
alcuni scelti Autori pubblicassero la domenica (giorno di minori visite), brani
di venti righe legati da un fil rouge settimana per settimana. Ad esempio (ma
non sono i soli): la qualità raccontata da Leonforte, Guasto che ci parla del
suo lavoro con serietà ironica e autoironica, Santi Urso che racconta la vita di
Riassunto Anagramma (o viceversa), il mare di Silvia Palombi, un "che c'è da
sapere sulle donne" di Muin Masri. Io mi candido a raccontarvi i quadri della
mia vita, con immagini all'altezza. Csf scriverebbe di tutto, esclusi i
pennaioli e le camminate (abbiamo già dato). Perché no?
RIFERIMENTO 24/6/2007
L'UCCELLO DELLA DOMENICA (ma che razza di titolo!)
da Gianni Guasto
Casalini, se non ho ancora risposto finora ai tuoi appelli su l'Uccello del
Mattino o della Domenica (ma hai valutato bene le conseguenze della scelta di un
titolo siffatto?), al quale mi inviti a partecipare con espressioni di
apprezzamento (che contraccambio sinceramente), é perché mi sono perso qualcosa,
non riuscendo a leggere sempre e completamente tutto il blog. Mi fai una spiega?
1050. 21/6/2007
POLITICAL DAY
da Vittorio Grondona - Bologna
Credevo che fosse una prerogativa del malgoverno di destra, ma ora mi devo
purtroppo ricredere. Come succedeva col precedente governo, anche con l’attuale,
composto di “prodi sinistroidi per caso”, si è pensato che l’unico sistema per
limitare gli incidenti sia quello della repressione. Così, facile come bere un
bicchier d’acqua, il parlamento, col parere favorevole del governo, ha
deliberato l’aggiornamento in alto dei prezzi delle sanzioni. Non ha pensato
minimamente per esempio di capire perché in alcune strade sistematicamente non
sia rispettato il limite di velocità. In Emilia abbiamo lunghissimi ed ampissimi
rettilinei in aperta campagna, senza case o incroci laterali, come lunghi tratti
della strada Bologna-Bazzano, tanto per indicare un percorso, dove è stato
imposto il limite di velocità a 50 Km. all’ora. E’ praticamente impossibile
osservarlo e difatti nessuno praticamente lo osserva. Sotto qualche ponte quasi
sempre c’è, ancorata all’ombra, la polizia che compie il suo dovere. In alcune
strade è addirittura esposto senza vergogna il limite a 20 Km. In altre il
limite diminuisce drasticamente e senza motivo nell’immediata vicinanza di una
trappola elettronica. Così nel nostro paese si amministra la sicurezza stradale:
da una parte è incentivato l’acquisto di macchine potentissime, dall’altra si
tiene pronto il bastone per fregare chi casca inevitabilmente nel luvetto
(trappola) escogitato dai volpini di turno. Ora poi via libera alla patente per
gli spericolati sedicenni. Per giustificare la scemata dicono che possono
guidare solo se accompagnati. Non ho parole…
25/6/2007
C’E’ DIVISUMMA E DIVISUMMA…
da Vittorio Grondona – Bologna
Eh no, caro Bruno Stucchi! L’Olivetti ha fatto più di una divisumma. Nella foto,
la “A” è quella che ha in mente lei, mentre la “B” è quella che ho in testa io.
A parte gli scherzi leggendo il secondo post ho finalmente capito quello che
aveva inteso dire col primo. Abbia pazienza, non può pretendere la luna da un ex
studente notturno!
(Foto non pubblicate sul Blog di Claudio Sabelli Fioretti)
RIFERIMENTO 21/6/2007
DIVISUMMA
da Bruno Stucchi
Eh no, caro Grondona! La Divisumma e' stata l'ultima macchina da calcolo dell'Olivetti
interamente elettromeccanica. E parlo degli anni '60. Aveva le dimensioni di un
piccolo catafalco, e per fare 4/3 ci metteva parecchi secondi di interessante
sferragliare. Amici antiquari me ne hanno segnalate almeno un paio ancora in
funzione. Ecco, penso che l'Agenzia delle Entrata, vista la rapidita' con la
quale annuncia i risultati, sia ancora rimasta li'. Altro che Pentium 4. Per il
resto concordo.
25/6/2007
VELTRONI LEADER
da Vittorio Grondona – Bologna
Sarà un buon leader per il nuovo PD? Probabilmente sì! Però c’è qualcosa che in
questa faccenda mi stona. Quasi quanto mi stonava la candidatura di Cofferati a
Sindaco di Bologna. Per attivare una propaganda così intensa e apparentemente
veritiera trovando i consensi unanimi anche di chi farebbe carte false per
essere lui il condottiero prescelto, mi fa pensare che sotto si nasconda
qualcosa di poco chiaro. Se sono rose fioriranno, ma se non sono rose, saranno
cavoli amari per gli illusi neo democristiani.
RIFERIMENTO 25/6/2007
VELTRONI FOR PRESIDENT
da Giulio Bulgarelli, Correggio
Adesso Veltroni potrebbe porre delle condizioni, per accettare. Più avanti, non
saprei. Come vorrei che fossero queste: via Marini, via De Mita, via D'Alema,
via Fassino, via i collusi gli indagati i condannati, e questi sono solo i primi
che mi vengono in mente. Mi iscriverei di corsa. Sennò tenetevelo voi il PD, che
il massaggio cardiaco glielo faccia un altro.
RIFERIMENTO 25/6/2007
VW
da Bruno Stucchi
VW: Veltoni Walter. Chi mi spiega, in un numero finito di parole, il VW-pensiero?
RIFERIMENTO 25/6/2007
MISTERI
da Paolo Cape’ – Milano
Non so voi. Io non ho capito il senso di lanciare in pista il nuovo Partito
Democratico e di eleggerne il primo segretario a ottobre 2007, quando sarà
trascorso solamente un anno e mezzo dalla vittoria alle elezioni. Delle due
l’una: o Prodi resta comunque e governa per 5 anni, ma così si logora in
anticipo il nuovo segretario-candidato, che resterà lì a prendersi critiche
preventive senza poter governare. O Prodi cade e si va alle elezioni, ma con la
prospettiva di dire agli elettori: avevamo la possibilità di governare e non ci
siamo riusciti. Perché non si è fatto tutto ciò nel 2010? Perché non si prova
nemmeno a passare i prossimi 4 anni governando bene?
RIFERIMENTO 25/6/2007
Nostradamus lo aveva detto: sarà Veltroni il segretario del PD
Varie & eventuali di Alessandro Robecchi (da Paola
Bensi)
Ancora una volta studiosi, storici ed esperti di esoterismo trasecolano davanti
alla precisione di una profezia di Nostradamus. La quartina che prevede l’ascesa
di Veltroni alla segreteria del Pd recita testualmente:
Dubbioso et titubante / Accetterà dopo molte pressioni / Di prender l’onor del
capo / Dell’armata scomposta. Ed era il maggior di Roma.
Parole che non lasciano spazio a dubbi, tanto che tutti i Ds, dimostrando il
loro spirito laico, hanno lanciato l’iniziativa di una fiaccolata in ginocchio
fino al santuario del Divino Amore, per implorare Veltroni di accettare
l’incarico e di candidarsi alle primarie del Partito.
Quanto a Massimo D’Alema si è detto convinto che la quartina di Nostradamus sia
perfettamente azzeccata, anche se non ha rinunciato a qualche precisazione: "La
previsione risale al 1547 - ha detto - ma se avrete la bontà di andare a
controllare in archivio, vedrete che io avevo espresso questa certezza già nella
primavera del 1546".
RIFERIMENTO 25/6/2007
IL MESSIA VELTRONI
da Emilio Pierini
Sta arrivando. I sondaggi per il PD con lui a capo stanno volando. Del resto, lo
sanno tutti, le buche sulle strade di Roma sono colpa di Rutelli (l’ex sindaco).
Al Walter non lo si incolpa di nulla. Il Walter e’ perfetto. Perfetto per
rappresentare il tappo del vaso che inondato dalla ultima goccia sta
traboccando. Il vaso e’ il sistema politico italiano. La goccia, come questo
sistema e’ attualmente strutturato, Veltroni il rimedio all’inefficienza della
casta. E’ il marketing bello, ma una copertina più curata non rende un libro più
interessante.
RIFERIMENTO 26/6/2007
WALTER VELTRONI
da Bruno Stucchi
Dubya Veltroni?
25/6/2007
AIUTIAMO LA DEMOCRAZIA
da Vittorio Grondona - Bologna
In una democrazia ammalata come è diventata quella italiana, dove i deputati
sono eletti da una manciata di dirigenti politici, trovo squallidamente giusta,
ma nello stesso tempo molto pericolosa, la ventilata drastica riduzione della
quantità dei parlamentari. Che senso ha infatti una caterva di sissignore? In
una vera democrazia, come quella che era stata auspicata dai Padri Costituenti,
trovo invece giustissimo che i numero dei parlamentari resti fissato in quello
che la nostra bellissima Costituzione aveva con cognizione di causa stabilito
all’origine: 630 alla camera e 315 al senato.
26/6/2007
L‘ORA BLU
da Vittorio Grondona – Bologna
Sotto casa mia l’ora blu coincide con l’arrivo dei camion della raccolta
rifiuti. Due addirittura. Facendo il tipico rumore, solo leggermente
amplificato, di due aerei in piena battaglia celeste, il primo svuota ed il
secondo lava. Tutto sommato era meglio il canto porta sfiga della civetta che
ogni tanto a quell’ora in un passato più tranquillo aveva qualcosa da dire. La
poverina però ha dovuto cambiare aria. Neppure lei è riuscita a competere con
cotanta gentilezza notturna offerta spontaneamente dai fornitori dei servizi
comunali bolognesi.
RIFERIMENTO 25/6/2007
L'ELOGIO DEGLI UCCELLI
da Primo Casalini, Monza
Penso di essere stato frainteso, mi sospinge l'amore per "L'elogio degli
uccelli" del grande Giacomo, la più lirica delle Operette Morali. Cosa andate
mai a pensare... Anzi, facciamo una cosa: se faremo il blog della domenica,
potremmo chiamarlo "L'Ora Blu", che è il momento della notte vicina all'alba in
cui tacciono gli uccelli notturni e ancora non cantano quelli mattutini. Un
mirabile silenzio, una attesa sospesa. E gli uccelli? Tutti zitti, ma per poco.
RIFERIMENTO 26/6/2007
UCCELLI DI BLOG
da Vincenzo Rocchino, Genova
Caro Casalini, questo blog è stato premiato per la genuinità che lo distingue
dagli altri. So bene che lo sai. Tuttavia insisti per dare una diversa struttura
a questo sito. Stante la regola delle 500, in breve ti ricordo che proprio tu,
nel tuo diario – Ulivo selvatico/stile libero - in data 5 marzo 2007, Splendori
e miserie dei blog (1) --, scrivevi "Al lobbatore ignoto" tutta la tua amarezza:
"Non credere di essere il solo: Sabelli non mi ha pubblicato per un anno e
mezzo, altro che depressione! Ma c'è di peggio, te l'assicuro, rispetto al non
essere pubblicato: ci sono i puntini (...)".
Ora vorresti che il nostro Csf si moltiplicasse per 10 o per 20 "eletti"?
Semplicemente ti consiglio di prendere atto di quanto bello sia il tuo blog/diario,
e lasciare a noi poveri diavoli, questo piccolo, forse per te, grande per noi,
blog cosi come si trova, nel quale possiamo continuare a cazzeggiare (anche)
felicemente. Non volermene, ti prego.
RIFERIMENTO 27/6/2007
UCCELLI DI BLOG /2
da Primo Casalini, Monza
Rocchino, la risposta te l'ha data Grondona, col suo splendido post "L'ora blu":
meno di cinquecento battute, racconta di sé e del mondo. Fa pure polemica
politica, senza cappelli di venti righe. E' il modello di ciò che vorrei e che
tutti siamo in grado di dare, basta volerlo. Serve includere, non escludere.
Facciamo così: "L'ora blu" per la domenica e il bellissimo "Uccelli di blog" per
la settimana, comprese le uccellesse.
P.S. Se qualcuno ricorda Wutki, venga oggi in "Abbracci e pop corn".
27/6/2007
DIVISUMMA, BREVE STORIA A CURA DELLA LAVANDAIA DEL BLOG
da Vittorio Grondona – Bologna
Ovviamente la lavandaia che si prende l’ultima parola sono io. Lei, caro Bruno
Stucchi ha proprio delle conoscenze nei quartieri alti. La foto che avevo
inviato io infatti non è stata pubblicata e la sua invece si. Peccato, perché se
l’avesse vista si sarebbe accorto in un attimo che la divisumma della sua foto
non è la più “vecchia” di età, ma è la famosissima Divisumma 24, calcolatrice
meccanica da tavolo - design: Marcello Nizzoli, 1956. Antica sì, ma molto più
recente della Divisumma 14, prima macchina calcolatrice meccanica al mondo ad
eseguire le quattro operazioni - design: Marcello Nizzoli, 1948. Naturalmente l’Olivetti
ha creato altre divisumme. L’ultimissima, la più recente quindi, si chiama
Divisumma 18, ed è guarda caso una calcolatrice elettronica da tavolo - design:
Mario Bellini, 1973. E pensare che la deludente politica che ci troviamo fra i
piedi ha quasi completamente cancellato dalla faccia della terra una gloriosa
casa all’avanguardia nell’innovazione dell’elettronica mondiale, dandola
miseramente in pasto al capitalismo senza capitale.
Pur nella certezza che la semplice spiegazione della più pura casualità (frutto
di tempo e/o mezzi a disposizione) nella scelta delle immagini pubblicate non
potrà trovare accoglienza alcuna, e che quindi è del tutto inutile qualsiasi
tentativo in merito, tuttavia abbiamo cercato e pubblichiamo la preziosa
immagine.
Foto fonte il Web:
http://www.storiaolivetti.telecomitalia.it/cgi-bin/Societa/archivio_foto_prodotti.asp
RIFERIMENTO 26/6/2007
DIVISUMMA
da Bruno Stucchi
Questa e' l'unica, vera, inimitabile Divisumma, fatta quando gli ingegneri
meccanici erano davvero ingegneri.
RIFERIMENTO 27/6/2007
DIVISUMMA. PRECISAZIONE SUGLI INGEGNERI
da Flavio Bisson
La divisumma è stata realizzata da Natale Cappellaro, semplice operaio, che ha
realizzato i suoi progetti ai tempi in cui in Olivetti si diceva che gli
ingegneri devono essere pagati bene affinchè se ne stiano tranquilli da parte,
dato che nella progettazione pratica sono solo capaci di combinare guai. Questa
battuta sugli ingegneri è stata di fatto bandita nel 1962, quando a Capellaro è
stata data la laurea honoris causa, con grande sollievo degli ingegneri
effettivi tra i quali sono anch'io, assunto proprio nel 1962. Su Capellaro e sui
suoi indiscussi meriti potrete saperne di più consultando il sito:
http://www.innovazione.perlulivo.it/cappellaro.html
RIFERIMENTO 28/6/2007
DIVISUMMA
da Bruno Stucchi
Grazie a Flavio Bisson e Vittorio Grondona per le interessanti precisazioni, che
conoscevo solo parzialmente.
RIFERIMENTO 29/6/2007
DIVISUMMA E LA MIA MAMMA
da Silvia Palombi
Sono tornata sono tornata!! Quattro giorni di stacco sbracatissimo e sono come
nuova. Ho visto Mare dentro e mi sono commossa pensando a PW, ho capito niente
del VW pensiero ma non mi preoccupo, e stasera rientrata nella bella milano con
sporta regolamentare da emigrante con pagnotta e albicocche dall'albero dello
zio, ho aperto tremante il blog e chi ti vedo? la Divisumma! che per me è come
la mamma!! La mia mamma, amministratrice del Mondo ai tempi di Pannunzio e
Libonati (e andava a chiedere i soldi a Mattioli e Olivetti, e non bastavano
mai) i conti li faceva proprio con quel catafalco, riconoscerei il suo rumore
tra mille! Marcetta: posso prendere un treno la mattina dell'8 luglio da Roma,
se sarete ancora vivi dove sarete? Sullo zaino ho la spilletta del CSF blogger e
dentro il vestito elegante per il matrimonio, alla prima pensione farei sfoggio.
RIFERIMENTO 29/6/2007
DIVISUMMA ANCORA
da Flavio Bisson
Per Bruno Stucchi e forse qualcun altro interessato all’argomento, aggiungo
questa curiosità: la divisumma è stata non solo la prima calcolatrice meccanica
capace di stampare; è stata anche la prima capace di eseguire la divisone
impiegando un meccanismo dotato di moto alternativo. Secondo i testi tedeschi di
allora, universalmente riconosciuti come i depositari delle conoscenze in campo
cinematico, la divisione poteva essere eseguita solo con meccanismi rotativi.
Aveva ragione Einstein quando disse: “Tutti sanno che una cosa è impossibile da
realizzare, finché arriva uno sprovveduto che non lo sa e la inventa”.
RIFERIMENTO 30/6/2007
DIVISUMMA E MIO NONNO
da Corrado Vigo, Trecastagni
Mio nonno, agricoltore di antica data, e fra i più lungimiranti della Sicilia
che fu (era del 1895), ne comprò una. A casa fu una festa. Mi ricordo che prima
della Divisumma, i pomeriggi erano scanditi dai conti. Mio nonno sedeva nella
sua scrivania e faceva conti; ogni pomeriggio, sabato incluso. Quaderni,
blocchetti, e in tasca piccoli notes, di cui noi nipoti andavamo fieri. La
divisumma fu un successo: solo lunghe strisce, nelle quali le cifre venivano poi
"spuntate" a matita. A casa la Divisumma c'è ancora, ed è funzionante. Un pezzo
di storia, certamente, per la nostra famiglia, anche se adesso è relegata in un
angolo, è impolverata e seminascosta da riviste e giornali.
27/6/2007
AAA CAPO CERCASI
da Vittorio Grondona - Bologna
Non sarebbe certo la prima volta che i preti si inseriscono nella politica
attiva del nostro Paese. Fu infatti il marchigiano Don Romolo Murri, coadiuvato
dal suo discepolo Don Luigi Sturzo di Caltagirone (CT) che il 3 settembre 1900
fondò a Roma la Democrazia Cristiana. Ora siamo in un periodo politico molto
particolare, dove non si capisce bene se debba esistere oppure no una linea di
confine fra laicità e religione. Credo quindi opportuno che il neo PD si
inserisca nella logica obbligata di scegliere un leader che chiarisca una volta
per sempre ogni eventuale dubbio in proposito. Il Cardinale Ruini, per esempio,
ormai giunto alla fine del suo mandato all’interno della CEI, potrebbe essere il
candidato capo giusto del nuovo movimento politico. Le cose sarebbero finalmente
più chiare per tutti. Veltroni ce l’ha un pochino del pretino, ma non è del
tutto convincente. Volete mettere la garanzia che darebbe un vero Cardinale?...
28/6/2007
NATURALMENTE OGM
da Vittorio Grondona - Bologna
Da ragazzino, quando arrivava l’estate mi parcheggiavano in campagna presso
alcuni parenti, contadini delle pie tenute del Santuario di San Luca. Allora era
di moda spronare anche i bambini col fatidico “chi non lavora non mangia”. E
così, seppure non mi piacesse nemmeno un poco, dovevo aiutare a lavorare i
campi. Unico fatto positivo era la raccolta della frutta direttamente
dall’albero nell’avvicinarsi del giorno di mercato. Ne mangiavo tantissima, fin
quasi a stare male. Ma era buona!... Buonissima… Dove saranno mai finiti quegli
antichi sapori? La frutta oggi costa un’esagerazione e per contro è quasi
impossibile distinguere le pesche dalle albicocche. Tanto per dire. Ogni frutto
ha un sapore sconosciuto e variabile. Tutte le volte dobbiamo cercare di
indovinare cosa sia quel coso colorato che stiamo coraggiosamente mangiando.
28/6/2007
UN CAPPELLO PER OGNI TESTA
da Vittorio Grondona - Bologna
A Casalini non piacciono i post con i “cappelli” (tra virgolette). E’ un suo
diritto non gradirli, ci mancherebbe altro. Io sono invece del parere che
l’introduzione sia sempre necessaria. In un libro come in una competizione… Ha
il difficile compito di creare la giusta atmosfera intorno a qualsiasi cosa.
Nemmeno l’amore è bello senza “cappello”!...
29/6/2007
COSTRUZIONE DI UN LEADER
da Vittorio Grondona - Bologna
La sinistra ormai si è specializzata nella fabbricazione dei leader. L’uomo
giusto al posto giusto. Peccato che non agisca per l’interesse della nazione, ma
solo per il meschino scopo dei consensi popolari. Ci vuole un sindaco a Bologna
che schiacci la destra? Ecco pronto Cofferati, che pur essendo di idee
diametralmente opposte a quelle di sinistra della maggioranza dei bolognesi,
gode di un carisma mediatico costruito ad arte nei minimi particolari. Serve un
leader democristiano annacquato di sinistra per far contenti la Margherita e il
Vaticano? Ecco pronto Prodi, Serve un leader fuori dagli schemi per far
dimenticare il disastro del governo D’Alema? Ecco pronto Rutelli. C’è proprio un
capo per tutte le situazioni. (...) Adesso, in pieno baillame politico, in un
clima di pentimento generale per l’allegra beffa tributaria escogitata, serve
uno pulito, di buona creanza che piaccia alle massaie, che dia in sostanza
fiducia e che tiri soprattutto i voti. Ed ecco spuntare Veltroni. Sono convinto
che una volta racimolati i consensi, l’acclamato Walter sarà virtualmente
mandato nella sua Africa a contare le formiche.
RIFERIMENTO 28/6/2007
IN PRINCIPIO
da Bruno Stucchi
In principio c'era il Programma dell'Unione, un volumazzo di diecine di pagine,
da interpretare come le Centurie di Nostradamus. Poi ci fu il bigino in soli
dodici punti (ricordate?). Poi ci fu il riassunto del bigino in soli cinque
punti. Adesso arriva WV e gli bastano quattro punti. Se continua cosi' la sutura
non sara' necessaria.
RIFERIMENTO 28/6/2007
VELTRONI
da Emilio Pierini
Qualcuno in questo blog sa spiegarmi per quale motivo dovremmo aspettare altri
quattro anni per mettere in atto il non equivoco Veltroni-pensiero? E' bizzarro
che si esponga un interessantissimo manifesto, si plauda a chi ora governa e si
auspichino novità
che lo stesso esecutivo che ha in mano il timone della nazione non e' in grado
di concretizzare. E' una nuova maniera di fare opposizione dall'interno della
maggioranza? O meglio l'ennesima esplicitazione del "vorrei ma non posso"? E'
mai possibile che in tutto ciò solo io veda una enorme contaddizione?
RIFERIMENTO 28/6/2007
L'IPNOTICO WALTER
da Gigi Forzese
Ho capito perche' hanno scelto Walter. Con quell'andare avanti e indietro
ininterrottamente con la faccia, sicuramente suggerito da qualche consulente
americano di comunicazione, ripreso dal primo piano fisso in tv dopo un quarto
d'ora aveva addormentato quelli a casa e ipnotizzato la platea in sala. Infatti
alla fine tutti sono andati sotto al palchetto a consegnargli l'orologi. Oggi.
Domani, sperano, i voti.
RIFERIMENTO 29/6/2007
L'AFRICA E' SALVA
da Bruno Stucchi
Dubya Veltroni non ci va.
RIFERIMENTO 29/6/2007
WANDERFUL WELTRONI
da Vincenzo Rocchino, Genova
Sono sostanzialmente d'accordo. Trovo qualche carenza nei punti che trattano la
revoca di ministri da parte del Presidente del Consiglio: ora impedisce
eventuali colpi di mano del Primo Ministro; (più utile ed efficace sarebbe
invece, anche in rispetto a quanto previsto dalla Carta Costituzionale, abrogare
le Province e gli Enti inutili, che sono centinaia (se non migliaia):
sopravvivono ancora Enti che si rifanno a norme nate subito dopo la 1° guerra
mondiale. La laicità dello Stato: troppo debole il passaggio che tocca "la
laicità dello Stato". Le numerose "invasioni di campo " del Vaticano, andavano
forse almeno ricordate. Come pure l'impegno di osservare, e pretendere che sia
fatta osservare, la Carta Costituzionale, anche in riferimento alle sovvenzioni
dello stato alle scuole private. (fare riferimento alle scuole cattoliche
avrebbe significato tirarci dentro tutte le altre confessioni). Della ricerca
scientifica; della scuola e dell'università; purtroppo, mi pare, non ha proprio
parlato. E dire che questi sono i punti maggiormente carenti e dolenti.
RIFERIMENTO 29/6/2007
IPNOTICO WALTER /2
da Claudio Urbani
Caro Forzese, ma se dopo un quarto d'ora eri bello che addormentato, come hai
fatto ad assistere alla consegna degli orologi?!?
RIFERIMENTO 29/6/2007
ALSO SPRACH BELLACHIOMA
da Pino Granata
Il cav. Bellachioma molto preoccupato dall'effetto Veltroni ,che secondo i
sondaggi porterebbero al neonato PD il 10% dei consensi in più, e dalle misure
prese dal governo Prodi per ridurre le tasse, dice che queste misure sono solo
favole. Se fossi in lui non mi preoccuperei troppo, le favole le sa raccontare
solo lui.Come le racconta lui, nessuno...
RIFERIMENTO 29/6/2007
MAFFETTONE
da Bruno Stucchi
Pare cha anche Maffettone supporti il VW-pensiero. Gia', ma chi e' Maffettone? (Pero'
ha un bel nome, riempie la bocca).
30/6/2007
ITE MISSA EST
da Vittorio Grondona – Bologna
Il latino come lingua della liturgia ha sicuramente dei pregi indiscutibili,
primo fra tutti l’universalità. E’ veramente suggestivo pregare ovunque nello
stesso modo e con le stesse parole. Dopo la decisione del Papa di ritornare alla
celebrazione della messa in latino mi sta girando nel cervello la domanda: in
quale lingua Gesù ha detto la prima messa? Secondo me sarebbe stato poco
esaltante se l’avesse officiata in una lingua sconosciuta ai presenti. Una
traduzione sarebbe stata comunque necessaria per farla capire, e le traduzioni,
come è noto, non sono mai fedeli al cento per cento. Forse nemmeno quella in
latino delle parole di Gesù lo potrebbe essere stata.
RIFERIMENTO 2/7/2007
MESSA IN LATINO
da Corrado Vigo, Trecastagni
La messa in latino ha un suo fascino, però quanti oggi la ricordano? E quanti
sono stati al liceo classico? E quanti hanno seriamente studiato il latino? Che
si fa, in questi casi allora? Si ripete a memoria, senza sapere cosa? Forse è
meglio lasciare stare le cose così come stanno; potrebbe esserci una "emorragia"
di fedeli...
2/7/2007
SCALONE - ICI
da Vittorio Grondona – Bologna
Massimo D’Alema dice che non ci sono i soldi per abolire lo scalone sulle
pensioni in vigore dal primo gennaio del prossimo anno. Maroni dice che l’ICI va
mantenuta essendo una delle poche (sic) risorse dell’ipotetico federalismo
(fiscale). Mi chiedo in quale barca fosse impegnato il vice premier quando si
approvava il programma dell’Unione. In quale teatro stava suonando il leghista
quando il suo amicissimo Cavaliere annunciava con enfasi che, se fosse stato
eletto, avrebbe abolito l’ICI. Sì, ribadiva, avete capito bene! Siamo proprio in
mano a della gente un tanto al chilo…
2/7/2007
IO IN FINLANDIA NON CI SONO MAI STATO…
da Vittorio Grondona - Bologna
Intanto un ben tornato al signor Fabrizio Carbone. Non sono una novità le sue
impressioni negative sulle nostre abitudini sociali quando le paragona al
paradiso finlandese. Vorrei rispondergli alla “Signor G” (v. Storie del Signor G
di Giorgio Gaber) citando alcuni dati che ho racimolato qua e là con la speranza
che siano giusti. La Finlandia si estende su una superficie di 338.000 Kmq. E’
ricca di boschi e di laghi (188.000 laghi e 1.000 boschi). La sua popolazione è
di poco più di 5 milioni di abitanti, quindi solo 15,38 ab. per Kmq.
Praticamente, scherzandoci sopra ovviamente, con il ricavato di pochi alberi si
potrebbero ricavare le risorse per mantenere discretamente un finlandese.
L’Italia gode di una superficie leggermente inferiore, 301.263 Kq. E’
attraversata quasi interamente da brulle montagne (Alpi 1.000 Km, Appennini
dalla Ligura alla Sicilia). Unica eccezione di rilievo la Pianura Padana,
(...) Caro signor Fabrizio Carbone, anche ad
occhio nudo si capisce il perché delle differenze sociali dei due Paesi. Mi
creda, vorremmo anche noi adagiarci nella tranquillità finlandese… Possibilmente
qui in Italia, però!
RIFERIMENTO 29/6/2007
TORNO DALLA FINLANDIA
da Fabrizio Carbone
dopo due mesi e mezzo torno dalla Finlandia. Non voglio infierire più di tanto,
solo descrivere alcune scene di vita quotidiana di noi italici.
Prima scena: via di Vigna Murata a Roma. Ore 10,26 del 23 giugno alla fermata
del bus 762 dopo 20 minuti di attesa transita il suddetto mezzo pubblico che
però non si ferma.Tra l’incredulità mia e di una signora che scopro essere
etiope. Nessun altro alla fermata perchè a Roma l’uso dei mezzi pubblici è in
netto calo. Dopo 5 minuti passa una gazzella della polizia che, a un mio cenno,
non si ferma. Avrei voluto chiedere perchè quell’ autobus non si era fermato e
perchè le automobili transitano, nonostante il limite sia 50, a 70-80-90 e più
kilometri l’ora. Si vede che sono diventato un fantasma: sia io ma anche la
signora etiope. Unica testimone.
Seconda scena: quiz in tv, prima del tg serale. La domanda: cosa hanno in comune
D’Alema e Rutelli? Tra le tre opzioni quella di essere vicepresidenti del
consiglio dei ministri viene esclusa subito dal concorrente, ufficiale dei
carabinieri ma grande esperto di vini.
Terza scena: la figlia di un amico, laureata in architettura con 110 e lode,
superato l’esame di stato, concluso brillantemente il dottorato, inviati invano
i curricula ovunque, è disoccupata. Per caso incontra un’amica che vive a
Barcellona e che la invita a trascorrere una settimana da lei. Per caso invia
curricula ad alcuni enti istituzionali spagnoli di zona e poi torna a casa.
Oggi, a un mese di distanza, è capocantiere con impiego a tempo indeterminato,
per il restauro di un’area della città che diventerà zona museale. Dipende
direttamente dal comune di Barcellona, assessorato all’Urbanistica.
Quarta scena: oggi, 25 giugno ore 16 ,in via del Corso. Da lontano si ode la
sirena di un’ambulanza. Il vigile urbano (toh, ne ho visto uno!) si tappa le
orecchie per il fastidio. Più avanti il Corso si stringe per lavori e un’auto
della polizia avanza a passo lento. Immagino: ora accenderà la luci azzurre e
aspetterà l’arrivo dell’ambulanza per fare da battistrada. Errore! Rallenta e si
ferma. L’ambulanza suona. Infastidita la gazzella, ma soprattutto chi la guida,
riparte a passo d’uomo e finalmente si scansa, ma non al primo varco possibile.
Resto a guardare. La città è circondata ovunque da autocivetta, autisti civetta,
auto nere blu grigio topo, tutte con la lucetta azzurra sul tetto: tutte
rigorosamente in servizio, motore acceso e ferme, intorno a quel dedalo di
politica che è ormai diventato il quatridente Corso,Tritone, Colonna, Chigi. Non
voglio parlare di Finlandia, mi costringo a tapparmi la bocca. Mentre credo di
immaginare che qualcosa di grave sia accaduto e stia accadendo ai geni italici,
ti saluto con affetto.
4/7/2007
ABRACADABRA
da Vittorio Grondona - Bologna
Caro Oreste Tappi, sono completamente in linea con la sua osservazione sui riti
religiosi. In pratica è come dire con devozione: “abracadabra”… e di colpo siamo
proiettati in paradiso.
RIFERIMENTO 3/7/2007
ITE MISSA EST
da Oreste Tappi, Roma
I riti religiosi derivano direttamente da quelli magici (anzi sono la stessa
cosa), quindi tendono a conservare fisse le formule, perciò nella lingua
originaria, se no non funzionano. Quintiliano racconta che i sacerdoti Salii
recitavano al suo tempo formule per il dio Marte in un latino arcaico che non
comprendevano più nemmeno loro. Così il latino medievale è la lingua
magico-religiosa del cattolicesimo: non c’entrano la comprensione, Gesù, l’aramaico,
la prima messa (?). Le religioni non devono comunicare. Anzi. Cose d’altri
tempi, sembrerebbe, materia per etnologi. Il Concilio Vaticano II (in sostanza,
e al netto di ovvie complessità, contraddizioni, buone intenzioni, eterogenesi
dei fini, ecc.) voleva de-religiosizzare il cattolicesimo: una contraddizione in
termini, ma l’unico modo per mantenerlo in vita nel mondo moderno. Impresa
evidentemente impossibile, e questi di Ratzinger sono solo colpi di coda.
RIFERIMENTO 5/7/2007
ABRACADABRA
da Oreste Tappi, Roma
Caro Grondona, è proprio così. La formula “Hoc est corpus meum” è un abracadabra
che produce una magia. E giustamente i seguaci di Lefèvre sostengono che il
mutamento della formula e della lingua mina l’efficacia del sacramento. Sono
fenomeni tipici dei popoli c.d. “di livello etnologico”, una categoria
socio-antropologica che non è legata ad un tempo storico o ad un luogo
specifici. L’unico dubbio è che nel 2007 sulla riva destra del Tevere qualcuno
ci fa perché altri ci rimangano.
4/7/2007
DIFFICILE EST SATIRAM NON SCRIBERE
da Vittorio Grondona - Bolgona
Ceratti ha scoperto l’acqua calda. Dice che sono dotato di un’ignoranza
completa. Nel caso specifico ha avuto la bontà di limitare la mia lacuna alla
storia della Chiesa. Visto che neppure l’esperienza di una faticosa camminata lo
ha aiutato a considerare che quello che scrivono gli altri dovrebbe essere anche
capito e non solo preso alla lettera, cerco ora di esprimermi a portata
d’assessore. Nei secoli successivi alla famosa frase evangelica di un tal Gesù
“fate questo in memoria di me” è stata aggiunta a tale indiscussa prima liturgia
dell’eucarestia la liturgia della parola di Dio, formandone un unico atto di
culto chiamato messa.
RIFERIMENTO 3/7/2007
LA MESSA DI GESU'
da Alessandro Ceratti
Ogni tanto i bloggisti mi sorprendono profondamente. Questa volta Vittorio
Grondona (per altro persona rispettabilissima) se ne è uscito con "in quale
lingua avrà celebrato la prima messa Gesù Cristo?" dimostrando in questo modo
non solo la più completa ignoranza nel campo della storia della Chiesa ma anche
di avere le idee particolarmente confuse anche per quanto riguarda la
predicazione stessa di Gesù. La risposta è semplice: Gesù non ha mai celebrato
nessuna messa -la cui liturgia si è codificata gradualmente nel corso dei
secoli- né avrebbe potuto farlo, per la stessa ragione per cui non ci si può
sollevare per i capelli, essendo la messa in larga parte memoria di quanto Gesù
Cristo ha fatto durante la sua predicazione. Avrebbe dovuto celebrare una
funzione che ricordava quanto aveva fatto egli stesso finendo quasi in una
specie di loop. (...)
RIFERIMENTO 4/7/2007
LA MESSA DI GESU' /2
da Paolo Beretta
Forse la parte più suggestiva della messa è quella finale, in cui si celebra
l'Eucaristia. In pratica una ricostruzione dell'"offertorio" praticato da Gesù
durante l'Ultima Cena. Penso che Grondona sarà d'accordo con me nel considerare
questo evento la "protomessa" cristiana, evento, ovviamente, celebrato in
aramaico. Quindi, messa in aramaico, tanto tra questo e il latino non ci
capiremmo una cippa comunque. D'altro canto, io e Grondona siamo ignoranti, non
è vero Ceratti?
4/7/2007
FONTANE MIRACOLOSE
da Vittorio Grondona - Bologna
Certo che Cusano Milanino è davvero eccezionale. Che sia il paese dei balocchi
lombardo? Ma Di Pietro, lo sa? Potrebbe proporlo addirittura per il passaggio a
provincia… Ci pensi signor Ceratti! Con un piccolo sforzo si potrà verificare un
nuovo miracolo e presto a Cusano Milanino ci saranno anche fontane che danno
vino. Certo che pasticcini e salatini andrebbero giù meglio col vino!….
Un’ultima curiosità, da quale fantastico fiume viene trasformata l’acqua per
quella invidiabile oasi italiana?
RIFERIMENTO 3/7/2007
ACQUA GASSATA
da Alessandro Ceratti
Ecco, vedete. Sono stato per due giorni con Claudio e non sono riuscito a capire
che lui" adora [sic] l'acqua gassata" (cfr. il suo 26 bis). Vedete che alla fine
non abbiamo comunicato abbastanza? Perché io avrei voluto dirgli che la massima
realizzazione dell'assessore Ceratti in quel di Cusano Milanino è per l'appunto
l'istituzione di una fontanella comunale di acqua gassata! Sarà inaugurata
sabato prossimo, alle 11.00, con un ricco rinfresco di pasticcini e salatini.
(ma da bere soltanto acqua!). Siete tutti invitati.
RIFERIMENTO 5/7/2007
IL MIRACOLO DELL'ACQUA
da Isabella Guarini
Caro CSF, ora che abbiamo avuto la prova che Ceratti ha i poteri per far
sgorgare dalle fontanelle acqua da gustare, chiedo a Csf intercedere per la mia
richiesta di trasformare in fresche acque il fiume di monnezza ai piedi della
statua di un Santo che non riesce a fare il miracolo, qui nel sud. Grazie
foto da IL Corriere del Mezzogiorno del 04/02/07...
RIFERIMENTO 5/7/2007
FONTANE
da Alessandro Ceratti
No, Cusano Milanino non è il paese dei balocchi lombardo. E' di più: è la
Città-giardino, unico esempio italiano di questa tipologia urbanistica di
origine inglese. E' per questo che pur essendo in "periferia" i prezzi delle
case sono paragonabili a quelli del centro di Milano. Per quanto riguarda la
fontana che eroga vino, a meno di qualche appropriata parola in antico aramaico,
posticipo questo obbiettivo al prossimo mandato.
5/7/2007
LA SCALATA ALLO SCALONE
da Vittorio Grondona – Bologna
Di questa ardua impresa senza saperne nulla e soprattutto fregandosene altamente
del tremendo impatto sociale conseguente in quanto la cosa non li tocca
minimamente, ne parlano tutti i politici con grande enfasi. Non ci sono soldi… e
se ci fossero sarebbe sbagliato utilizzarlì lì. In tutta Europa si va pensione
dai 63 ai 67 anni di età, affermano con impeto convincente. E’ questa invece
un’informazione incompleta e di conseguenza poco seria (confronta sul sito “Fontimpresa”).
L’On. Bonino in testa al plotone delle facili parole… Si è inventata anche
un’ipotetica signora Gina vogliosa di far valere il suo sacrosanto diritto di
femmina emancipata di passare direttamente dal lavoro alla tomba. Buon pro le
faccia… Ma solo a lei, però. Mi mangio un bricco se l’On. Bonino sappia cosa
voglia dire lavorare in fabbrica! Mi sembra di essere tornato al momento in cui
era partita l’intenzione politica di inserire i ticket sulle visite e sui
medicinali. Quante battaglie ho combattuto in proposito!... I beoti del tempo
avevano creduto veramente che con l’inserimento del balzello si sarebbe evitato
che il nonno continuasse ad ingurgitare le medicine come fossero caramelle.
(...)
6/7/2007
C’E’ DEL MARCIO IN BUROCRAZIA!...
Da Vittorio Grondona - Bologna
Prof. Ichino… Tutte le volte che sento o leggo questo nome mi spuntano dei denti
nuovi e si manifesta in me il desiderio animalesco di morsicare qualcosa. Le sue
uscite non riesco proprio a recepirle in quanto secondo me non hanno alcun
riscontro pratico con la realtà. Una copia conforme all’originale, per esempio
di prevendita di un appartamento, costa tre volte di più dell’originale stesso.
Tra bolli e diritti - due marche da euro 14,62 e una marca da euro 12,40 - ogni
copia conforme viene a costare ben 41,64 euro. Inoltre lo Stato non la consegna
subito, si prende per l’onerosa incombenza come minimo tre o quattro giorni di
tempo. Questo succede anche quando occorra far girare quel documento da un
ufficio all’altro della stessa struttura statale. Ognuno vuole in esclusiva il
suo bravo certificato originale o la sua copia conforme debitamente firmata,
bollata e timbrata.(...)Che altro deve fare però un impiegato statale? Chi è
quell’operaio che fa guadagnare tanto al suo datore di lavoro senza produrre
nulla?
RIFERIMENTO 5/7/2007
ICHINO E I PUBBLICI DIPENDENTI INEFFICIENTI
dall'avv. Lina Arena
Il prof. Ichino non demorde dalla lotta contro i pubblici dipendenti
inefficienti ed avalla, in tal modo, l'accusa di parassitismo lanciata da
Montezemolo. Credo che il metodo di lotta sia sbagliato perchè l'inefficienza è
provocata dalle contorte leggi che regolano tutta l'attività della pubblica
amministrazione. Il funzionario diligente, da solo, non può far valere le sue
capacità se non lo segue una coorte di collaboratori cui, per legge, è affidata
una tappa delle singole attività amministrative. Ichino dimostra di non aver
capito dove risiede il punto nevralgico nella valutazione del lavoro del
pubblico dipendente e quali differenze esistono tra il lavoratore privato e
quello pubblico anche se con una finzione giuridica è stato privatizzato il
lavoro nel settore pubblico.
7/7/2007
TV DEFICIENTE
da Vittorio Grondona - Bologna
Oggi si fa tutto con i sondaggi, perfino i programmi televisivi. Ecco, a me
piacerebbe sapere quanti telespettatori siano stati ritenuti sufficienti per
definire la scelta giusta dei programmi deficienti che le TV, pubbliche e
private, trasmettono nel periodo estivo. La schifezza, e sono buono, di quello
che ci fanno vedere, fra l’altro tra una pessima pubblicità e l’altra, mi fa
pensare che il sondaggio, per quanto riguarda le TV, sia limitato alla cerchia
dei dirigenti cervelloni che autorizzano senza pietà la fregatura dei palinsesti
estivi.
10/7/2007
I PARADOSSI SONO TANTI… MILIONI DI MILIONI
da Vittorio Grondona – Bologna
Anch’io vorrei fare una domanda simile a quella di Ceratti ad una persona in
perfetta salute nata all’estero grazie alla fecondazione assistita: vedi caro
amico, secondo l’arretratezza delle sue leggi bigotte, in Italia tu non saresti
mai nato!
RIFERIMENTO 10/7/2007
PARADOSSI E ANTINOMIE
da Alessandro Ceratti
Qualche blogghista parlando di aborto-econdazione assistita ecc. va oltre il
paradosso, sconfina direttamente nell'antinomia. Ricordo pertanto al signor
Marchesi che nel novero dei bambini che sarebbero potuti nascere e non l'hanno
fatto vanno conteggiati ovviamente anche quelli che sono stati abortiti in
maniera perfettamente legale e domando invece alla cara Federica Pirrone se per
caso conosce personalmente qualche persona talassemica. Nel caso le consiglio di
dirle, la prima volta che dovesse incontrarla: "Pensa un po', caro Mario, pensa
un po' cara Gianna se le leggi italiane fossero più moderne ed evolute in modo
da consentire meglio di abortire "potenziali bambini malati" tu non saresti qui.
Pensa quanto sarebbe migliore il mondo!"
RIFERIMENTO 10/7/2007
RIPARADOSSI
da Paolo Beretta
Di paradossale c'è solo una legge che impedisce a chi vuole avere figli ma non
può di procreare. La 194 gli aborti li ha fatti diminuire, così come ha fatto
diminuire le morti per quelli clandestini. E non mi si tiri fuori la storiella
che è una cosa sbagliata: giusta o meno che sia, è una pratica che esiste da
secoli e nessuna legge la potrà far sparire.
RIFERIMENTO 10/7/2007
RIPARADOSSI /2
da Andrea Marchesi
Quello che intendevo dire mi sembrava chiaro, e infatti Paolo Beretta l'ha
capito benissimo. Forse altri, disturbati dai paramenti da Crociato, non
riescono a leggere con sufficiente chiarezza.
RIFERIMENTO 11/7/2007
GIUSTO O MENO CHE SIA (cfr. RIPARADOSSI)
da Alessandro Ceratti
Giusto o meno che sia i ladri ci sono sempre stati. Non mi tirate fuori
storielle. Giusto o meno che sia ci son sempre stati pure gli omicidi. Poche
storie. Giusto o meno che sia i ricchi hanno sempre sfruttato i poveri. Ne
stiamo ancora a parlare. Giusto o meno che sia i forti hanno oppresso i deboli.
Vogliamo pensare di cambiare il mondo? Giusto o meno che sia le guerre ci sono
sempre state e sempre ci saranno. Che facciamo? gli idealisti?
RIFERIMENTO 12/7/2007
PARADOSSI E RIPARADOSSI
da Andrea Marchesi
Secondo me, come al liceo, stiamo andando fuori tema. Lo spunto iniziale viene
da una tesi: senza la legge che regolamenta l'aborto non ci sarebbe il problema
del calo delle nascite, o sarebbe meno grave. Tesi quantomeno ardita e comunque
difficilmente dimostrabile in mancanza della controprova. A tale tesi alcuni
hanno obiettato: secondo le statistiche, la suddetta legge ha ridotto il numero
delle IVG, oltre ad aver tutelato la salute delle donne che vi hanno fatto
ricorso. Donne che, a mio parere, vi avrebbero per la maggior parte fatto
comunque ricorso, clandestinamente. Si poteva finire qui, ma si è proseguito
paragonando l'aborto al furto, all'omicidio e alle guerre e alle sopraffazioni.
Escludendo queste ultime, vorrei sapere in quale modo una normativa che
regolamentasse i furti e gli omicidi potrebbe portare ad una loro riduzione.
Furto e omicidio sono pratiche universalmente riconosciute come sbagliate,
perchè lesive nei confronti di terzi. Non così l'aborto: al di là del fatto che
l'impianto della legge lo consente solo a tutela della salute della donna (ma
sulla sua effettiva applicazione si potrebbe discutere molto), eliminare un
embrione è considerato sbagliato (leggi omicidio) solo da una parte, consistente
quanto si vuole, dei cittadini. A questo punto qualcuno si sorprenderà sapendo
che anch'io appartengo a quella parte, ma rispetto chi ha convinzioni diverse
dalle mie. In questa ottica, considero la legge 194 come un passo avanti
rispetto alla situazione precedente, una legge che potrebbe sicuramente essere
migliorata, che non obbliga nessuno ad abortire ma consente di farlo in
sicurezza a chi lo decide, per ragioni spesso drammatiche, a volte futili ma che
non sta a noi giuducare.
RIFERIMENTO 12/7/2007
GIUSTO O MENO CHE SIA / 3 (2)
da Antonio Leonforte, Roma
Certo che facciamo gli idealisti, Ceratti, ci mancherebbe altro. Non è in
discussione il fine, ma il mezzo. Siamo tutti d'accordo che l'aborto sia male, e
che vada limitato, ma il punto è come. E se oltre ad essere idealisti vogliamo
anche incidere sulla realtà, dobbiamo essere costruttivi e pragmatici, ad
esempio accettando l'evidenza che la 194 gli aborti li ha fatti diminuire. La
pragmaticità non è incompatibile con l'idealismo, anzi è complementare ad esso.
Le posizioni di principio sono come la bussola, indicano la direzione, ma il
timoniere sa bene che la rotta da seguire per arrivare a destinazione dipende
anche dalla direzione del vento e dalle condizioni del mare in cui si trova,
condizioni che (al contrario dei principi) sono mutevoli e richiedono
flessibilità, capacità di adattamento e, in ultima analisi, intelligenza.
11/7/2007
DIRITTI E PRIVILEGI
da Vittorio Grondona - Bologna
Mi sto rendendo sempre più conto come nel mio Paese i privilegi abbondino per le
persone senza eccelsi meriti e i diritti siano di fatto scomparsi del tutto per
la povera gente. Mi sono fra l’altro convinto che la sinistra attuale abbia
dimostrato di non sapere governare secondo le direttive sociali di chi l’ha
votata, quindi difficilmente potrà sperare di vincere ancora elezioni future.
Stessa gente e stessi errori. Come sia possibile non riesco proprio a capirlo.
Il mio non è un elogio alla destra, ma una semplice constatazione che mi
amareggia. Una politica che goda di introiti da tasse di oltre il cinquanta per
cento dei redditi dei “sudditi” e di consistenti entrate extra derivanti da
astruse leggi fragasodi come quelle dei codici stradali aggiornati stupidamente
ogni estate, tanto per citare l’esempio più evidente, non dovrebbe avere
difficoltà alcuna a garantire non solo gli elementari diritti di tutti i
cittadini, ma anche un decoroso servizio di previdenza sociale senza stangare di
brutto con ignobili scuse terroristiche sempre i soliti noti appartenenti al
mondo dei dipendenti, unico vero sfruttatissimo pozzo di San Patrizio per ogni
politica.(...)
RIFERIMENTO 10/7/2007
UNFIT
da Emilio Pierini
Ho sempre pensato che il programma con cui l’Unione un anno fa si è presentata
alle elezioni altro non fosse che un virtuoso gioco di equilibrismi sulla
terminologia italiana. Ora i nodi vengono al pettine. Prendiamo ciò che sta
accadendo sulle pensioni. La sinistra radicale pretende il rispetto del
programma che a pagina 169 riga 2 recita : “eliminare l’inaccettabile gradino e
la riduzione del numero delle finestre che innalzano bruscamente ed in modo del
tutto iniquo l’età pensionabile a decorrere dal 2008”. Di contro, l’area
Margheritina dell’esecutivo che oggi per bocca dell’ex Ministro Treu reputa
Rifondazione Comunista “unfit” a governare (fonte: intervista su Repubblica) ci
rimanda alla stessa pagina 169 riga 12 che recita: “approntare misure efficaci
che accompagnino verso un graduale e volontario innalzamento dell’età media di
pensionamento”. Il risultato? La sinistra non si schioda dai 57 anni, l’ala più
moderata del governo parla di limite anacronistico e vorrebbe l’innalzamento
dell’età. E, in questo contesto, Prodi non sa più che pesci pigliare.
RIFERIMENTO 10/7/2007
EQUILIBRISMI, GOVERNO ED ILLUMINAZIONE
da Paolo Beretta
Duole ammetterlo, ma Pierini ha ragione. La radice del male, però, non sta
nell'equilibrismo sintattico del programmone dell'Ulivo, ma sta nei suoi
componenti, i quali ancora si ostinano a non capire che in politica l'unica
tattica che paga è quella del compromesso. Può non piacere, ma quando si devono
mettere d'accordo opinioni e necessità diverse, l'unico modo per concludere
qualcosa è trovare un punto d'incontro. Sinistra estrema da un lato e
Margherita/UDEUR dall'altro, invece, come all'asilo infantile picchiano i piedi
e minacciano sconquassi. Ci credo poi che Prodi non sa che pesci pigliare. A
destra, ovviamente, il problema non esiste. "Il Duce è la luce", e dall'alto del
suo immenso patrimonio, di soldi e leccapiedi, il Banana illumina a giorno.
Personalmente, però, preferisco la calda mezzaluce dell'Ulivo al freddo
sfolgorio della CdL. De gustibus.
RIFERIMENTO 12/7/2007
IL MENO PEGGIO
da Emilio Pierini
Comprendo, ma non condivido il ragionamento di Beretta. L’adagiarsi in maniera
soporifera accettando il meno peggio dei contendenti porta all’ulteriore
deterioramento della già poco virtuosa classe politica italiana. Agendo in
questa maniera si nutre un inevitabile gioco al ribasso. Preferisco urlare ai
quattro venti le incongruenze, le ingiustizie, le molteplici contraddizioni che,
ahimè, gli ultimi due governi hanno palesemente mostrato. Ho l’illusione di
spronare un cambiamento, di incentivare il sogno di una politica diversa al vero
servizio della collettività. Lo so, la mia rischia di essere una pretesa
onirica. Allora chiamatemi pure sognatore.
12/7/2007
PICCHIA TUA MOGLIE…
da Vittorio Grondona - Bologna
In ogni circostanza spendiamo fiumi di parole sull’avanzamento tecnologico del
mondo, sulla parità sociale dei generi e su tante altre cose che spesso neppure
conosciamo. Nel contempo, però non ci rendiamo conto che la nostra cultura
civile batte il passo sul “picchia tua moglie, tu non sai perché lo fai, ma lei
sì” dell’antico proverbio cinese. Sappiamo tutti che nella quotidianità questa
insana e vigliacca abitudine animalesca viene ancora praticata non solo nella
tradizione Siculo-Pakistana dove l’ha imprudentemente limitata il Ministro
praticamente a vita Giuliano Amato, ma in tutto il mondo. Allora, dico io,
cerchiamo di fare della civiltà un nostro valore di vita e non una vacua parola
che riempia solo la bocca.
RIFERIMENTO 12/7/2007
CARTOLINA DA ISLAMABAD
da Massimo Puleo
“Nessun Dio autorizza un uomo a picchiare la donna. E' una tradizione
siculo-pakistana che vuole far credere il contrario", ha sentenziato il ministro
dell'Interno Amato. Da siciliano provo molta rabbia: se fosse una donna lo
picchierei.
RIFERIMENTO 12/7/2007
GIULIANO AMATO E LE TRADIZIONI
da Pier Franco Schiavone
Il Ministro Amato, noto usurpatore dell’aggettivo: Signor Sottile, ha affermato
che esiste una tradizione Siculo-Pakistana che vuol far credere che Dio vuole
che si picchino le donne. Esiste anche un’antica tradizione Europea, secondo la
quale un governante che offende una parte del Paese che governa, dovrebbe
dimettersi; siccome però esiste una tradizione tutta Italiana per cui non ci si
dimette nemmeno se si ammazza il pupo nella culla, qualcuno dovrebbe cacciarlo.
Forse Prodi e Napolitano potrebbero suggerirgli di lasciare la politica, per la
quale non è portato, per dedicarsi agli studi di antropologia culturale;
considerato il suo livello, impiegherà tutto il resto della sua vita.
RIFERIMENTO 12/7/2007
PICCHIARE LE DONNE
da Bruno Stucchi
Amato:"Picchiare una donna? Tradizione siculo-pakistana". Chissa' come si
incazzeranno i pakistani.
RIFERIMENTO 12/7/2007
TRADIZIONE SICULO-PACHISTANA
da Pino Granata
Strano che un uomo così intelligente ed avveduto come il Dott. Sottile si sia
lasciato scappare una battuta così maldestra che più maldestra non si può. Ora
il problema è che Amato ha sbagliato a circoscrivere il fenomeno nella solo
Sicilia, il Pakistan è lontano. In Italia , e nel resto del mondo, le donne
vengono continuamente picchiate e bisogna fare i conti con questa realtà. Le
pagine dei giornali sono piene di episodi del genere e negarlo è estremamente
sciocco e superficiale. Tra l'altro ho un'amica in Sicilia che per decenni ha
subito in violenza le botte quotidiane del marito, finchè stufa e stanca , ha
avuto il coraggio di
mandarlo via di casa. Cara signora Prestigiacomo, lasci perdere la querela ad
Amato ed invece nella sua Sicilia fondi un movimento per la difesa delle donne.
Sarà certamente più utile che perdere tempo nelle aule dei tribunali.
RIFERIMENTO 12/7/2007
LE BOTTE DI AMATO
da Silvia Palombi
Riassunto dei fatti poi “Non l’avesse mai detto. Si è scatenata la riffa delle
dichiarazioni, con la squadra dei politici siciliani alla testa della crociata,
capitanata dalla siracusana Prestigiacomo (‘io lo denuncio!’) con seguito di
leghisti e forzisti, impegnati a citare sure e versetti. il primo premio va
all’ineffabile Totò Cuffaro, il campione della giornata. Il governatore della
Sicilia fa sapere che ‘la pari dignità tra uomo e donna risulta teologicamente
attestata dall’esegesi biblica dell’episodio di Eva tratta dalla costola di
Adamo’. Farci nascere da una costola deve essergli sembrato il massimo della
parità. Accontentiamoci, in fondo è sempre meglio che essere generate da altri
organi maschili. Al ministro quello spericolato link siculo-pakistano sarà
venuto anche male, ma ha detto un’ovvietà. Le tradizioni isolane sul delitto
d’onore non sono mai state un vanto dell’Italia civile.” Norma Rangeri, il
manifesto, 12 luglio 2007.
RIFERIMENTO 13/7/2007
LE BOTTE DI AMATO /2
da Pier Franco Schiavone
Cara Silvia, non ho capito se condividi il post della Rangeri o se l’hai
riportato polemicamente. Io non lo condivido. A prescindere dal fatto che Amato
ha tirato fuori una presunta tradizione Siculo-Pakistana molto discutibile, e
secondo me il delitto d’onore c’azzecca poco, le cosiddette ovvietà dette da un
politico di rango, hanno un impatto diverso da quelle dette da me in un bar,
ammesso che sia un’ovvietà la sciocchezza di Amato. Ritengo che un politico,
soprattutto se fa il ministro dell’interno, debba tenere per sé le ovvietà,
specie quando possono offendere la suscettibilità di un popolo. Forse era
un’ovvietà anche la dichiarazione di Lunardi secondo cui si deve convivere con
la mafia? Oppure le dichiarazioni di Bossi che definiva i suoi connazionali
Latini, nell’accezione negativa naturalmente? Continuo a pensare che abbiamo una
classe dirigente pessima e che i giornalisti farebbero bene a bastonarla quando
lo merita e non tentare difese inopportune di bottega.
RIFERIMENTO 13/7/2007
BRAVO GIULIANO AMATO! ADESSO E' IL TURNO DELLE DONNE. COLPITELI A SUON DI BASTONE.
dall'avv.Lina Arena
Amato ha detto una solenne verità. Gli uomini allungano le mani da secoli. Forse
è giunto il tempo di reagire? Ma non con le querele. E' una maniera stolida,
stupida, banale, inconsistente. Io non querelo. Io picchio. le donne debbono
reagire da pari a pari. Se è il caso picchiando. Anche con le parole si può
colpire duro. E bene. Le querele lasciamole alle veline. Sono sporte per fare
arricchire gli avvocati e ridere i questuanti di notizie. E poi, gentile
Prestigiacomo, le donne , di botte e calci ne hanno presi tanti da giungere
financo in Parlamento.
12/7/2007
FATTI PIU’ IN LA’
da Vittorio Grondona – Bologna
I giovani per entrare stabilmente nel mondo del lavoro devono sperare che
qualche anziano se ne vada o che sia addirittura licenziato. E’ sotto gli occhi
di tutti che nella realtà molte aziende cerchino di sbarazzarsi dei cinquantenni
per far posto appunto ai giovani, più adatti e più in forze per espletare
particolari mansioni, soprattutto di fatica. Con l’innalzamento scriteriato
dell’età lavorativa si determinano situazioni di assoluto disagio sociale per i
cinquantenni considerati in esubero che purtroppo non godano ancora della
possibilità di essere accompagnati alla quiescenza tramite opportuni
ammortizzatori sociali. Lo Stato, se riuscisse a convincere i beoti lavoratori
ad accettare lo scalone Maroni, sarebbe in ogni caso l’unico a guadagnarci. Da
una parte lascia i giovani disoccupati a carico della pensione dei nonni fino a
trenta, trentacinque anni e dall’altra non paga le pensioni di anzianità fino al
raggiungimento dei sessanta anni di età. Per adesso… Anche Pinocchio riuscirebbe
a gestire meglio una società di un Paese che si ritenga civile e democratico!
16/7/2007
SGAMARE PERCHE’ CI FREGANO
da Vittorio Grondona - Bologna
Sulla tangenziale di Bologna stanno lavorando (per noi) da più di tre anni. Ogni
volta che si entra in tangenziale è opportuno farsi il segno della croce e
raccomandarsi alla benevolenza divina per avere la grazia di immettesi nel
trafico senza passare prima dal Creatore. Così tanto per significare come siano
state rispettate le norme di sicurezza in ingresso. Durante la settimana per
lavori in atto la velocità media sull’intero percorso si aggira per evidenti
ragioni costantemente sui 10/15 Km./h. Nelle giornate di sospensione dei lavori,
quindi a traffico potenzialmente scorrevole, sarebbe teoricamente possibile
riprendere la velocità normale di 90 Kn/ora senza problemi. Invece cosa ti ha
pensato l’amministrazione comunale succhiasoldi che ci è piovuta dal cielo
politico? Ha imposto un limite di velocità a 60 Km./h su alcune tratte, segnale
praticamente irrispettabile a tangenziale libera. (...)
RIFERIMENTO 4/7/2007
GIUSTIZIA
da Paolo Beretta
Caro Sig. Tappi, posso anche capire e senz'altro rispettare il suo punto di
vista, ma continuo a pensare che, per ragionare con un bullo, bisogna per prima
cosa scendere al suo livello e fargli capire cosa vuol dire essere umiliato,
altrimenti si parla due lingue diverse, col risultato che l'insegnante spreca
fiato ed il bullo se la ride sotto i baffi, pensando "l'ho sgamata anche
stavolta". Una volta avevo una gatta che ha partorito dei gattini, alcuni dei
quali erano piuttosto esuberanti. La mamma dimostrava una gran pazienza ma, alla
fine, aggiustava i teppistelli con una bella zampata sul muso. Va bene il
Montessori, ma qualche girata ogni tanto, secondo me, ci vuole.
RIFERIMENTO 5/7/2007
GIUSTIZIA
da Oreste Tappi, Roma
Caro Beretta, il compito dell’insegnante è quello di far salire l’alunno al suo
livello, e non viceversa. I maestri più bravi, come noto, sono quelli che glielo
fanno addirittura superare. Bartolmeo de las Casas diceva che il compito
dell’educazione è far superare quella che gli allievi hanno. Nel caso in specie,
il messaggio dello scappellotto giusto (cui non sono affatto contrario) deve
essere: “Hai fatto una cosa da deficiente, ma non lo sei. Dimostralo prima di
tutto a te stesso”. Cioè il contrario di quello che ha fatto la prof di Palermo.
Montessori forse non c’entra. I gatti probabilmente nemmeno. “Sgamare” (che non
vuol dire “farla franca”) sicuramente no.
RIFERIMENTO 10/7/2007
MONTESSORI
da Paolo Beretta
Caro Tappi, come hai giustamente notato il compito dell'insegnante è elevare lo
studente al proprio livello. La mia opinione è che, in certi casi, per
sollevarlo bisogna prima scendere e poi risalire, altrimenti il marrano è fuori
portata, tutto qui. I gatti c'entrano, c'entrano sempre, dato che stanno
dappertutto. Ne ho tre, credimi sulla parola. Quanto all'etimologia di "sgamato",
nulla mi tange del suo significato esatto, dato che nel moderno "slang"
significa proprio farla franca.
RIFERIMENTO 13/7/2007
SGAMARE
da Oreste Tappi, Roma
Ah, Beretta, no no, da romano (quasi) de Roma, su sgamare non transigo. Sotto er
cuppolone dimo da sempre “T’ho sgamato” ner senso de: “Ho capito er magheggio
tuo, la tua manfrina”. E Zingarelli nostro ce dà raggione: “gergale/dialettale
[lui parla così, l’ingrese slang nu je piace]: Cogliere, intuire qualcosa che si
vuol tacere o nascondere – Scoprire, sorprendere, cogliere sul fatto”. Per
(vera) curiosità, in quale slang significa farla franca? Sull’educazione dei
giovani non ci troviamo, pazienza, basta che tu, come mi pare, non fai
l’insegnante. Sui gatti, alzo bandiera bianca.
RIFERIMENTO 14/7/2007
SGAMARE/2
da Paolo Beretta
Caro Tappi, non dubito che a Roma si usi così. Qualche grado di parallelo più in
su si dice "sgamare" anche per "farla franca". Paese che vai, sgamata che trovi.
Non faccio l'insegnante di mestiere, ma lo faccio nel tempo libero. Sulla
didattica, evidentemente abbiamo opinioni diverse ma, tant'è, il mondo è bello
anche per questo.
RIFERIMENTO 15/7/2007
ARISGAMARE
da Oreste Tappi, Roma
Caro Beretta, mi pari un po’ troppo relativista, sia in linguistica sia in
pedagogia. Limitandomi alla prima (ché la seconda la coltivi a tempo perso…),
che cosa significa “sgamare” c’è scritto sul vocabolario, e fra “capire” (Zingarelli)
e “farla franca” (Beretta) il passo mi pare veramente troppo ardito. E poi,
qualche grado di parallelo più su (che immagino significhi più a nord) che vuol
dire? Dove esattamente? A casa tua? Allora non si chiama slang (Zingarelli:
dialetto/gergo), ma idioletto, parola anodina per dire che uno si capisce da
solo! A Beré, me sa che a sto giro t’ho sgamato io!
da http://www.sapere.it/:
sgamàre: sgamàre
v. 1ª intr. (Ind. pres. sgàmo; aus. essere), region. gerg. intuire, scoprire ciò
che è nascosto o dissimulato.
RIFERIMENTO 16/7/2007
SLANG E RELATIVISMO
da Paolo Beretta
Caro Oreste, fa un po' come ti pare. Che da queste parti dicano sgamare,
sfangare, schivare o quant'altro per intendere farla franca non è né colpa tue
né mia, e sinceramente mi tange anche poco. Se poi ti vuoi impuntare
sull'etimologia delle parole, invece dello Zingarelli per le parole inglesi ti
consiglio il Merriam Webster, che definisce lo "slang" come "an informal
nonstandard vocabulary composed typically of coinages, arbitrarily changed words,
and extravagant, forced, or facetious figures of speech". Chiusa la questione.
Per quanto riguarda il resto, quello che tu chiami relativismo io lo chiamo buon
senso. Una cosa è la condanna morale, che in quanto tale è forse il concetto più
relativistico che esiste, altro è il far funzionare una società. Una volta si
condannavano le donne che scoprivano le caviglie: in base al tuo antirelativismo
andrebbero punite ancora oggi. Lasciamo perdere.
RIFERIMENTO 16/7/2007
SLANG E RELATIVISMO
da Oreste Tappi, Roma
No Paolo, dai, relativismo è un conto, imbrogliare le carte un altro. Lo
Zingarelli l’ho citato non per l’inglese “slang”, ma per l’italiano “sgamare”:
che ora vedo riscuotere successo anche alla latitudine di Bologna (a nord di
Roma, da parte dell’ottimo Grondona) nel significato giusto, of course, e ripeto
giusto e non c’è relativismo che tenga. Al qual proposito, ci tengo molto a
dichiarare la mia, di opzione generale relativistica, ma, appunto, con buon
senso e senza imbrogliare. Ho l’impressione che tu ed io la pensiamo
sostanzialmente allo stesso modo, e che se tu lavorassi nella scuola, col
ragazzo di Palermo faresti come me. E anche su “sgamare” ormai l’hai capita, ma
devi sostenere il punto. Dai, che c’è di male? Pensa che io di recente ho
toppato (slang) col latino, che è il mio mestiere (e giustamente Santi Urso non
me l’ha lasciata passare). Càpita. Capìto?
RIFERIMENTO 16/7/2007
SGAMARE, ULTIMO ATTO
da Paolo Beretta
Bene, quando si sbaglia bisogna ammetterlo. Avendo avanzato quei dieci minuti
per farmi una ricerca, scopro che ho usato un termine errato, visto che invece
di "sgamare" la parola doveva essere "sfangare" (uscire destramente
dagl'imbrogli, dalle difficoltà - Vocab. Etimol. Pianigiani) . Pur con
l'attenuante generica dell'assonanza, faccio ammenda. Oreste, dai, però sullo
"slang" ci avevo ragione io...
E che non si dica che il livello del dibattito, in questo blog, è basso! (csf)
RIFERIMENTO 21/7/2007
BEATO TE
da Paolo Beretta
Caro Vittorio, tu ti lamenti della situazioni viaria della Tangenziale di
Bologna. Mi vien da dire beato te. Se ti capita di farti un giretto sulla
Tangenziale Ovest a Milano, sulla A4 Torino Venezia o sulla A8 Milano Varese,
scopriresti che, in certi orari, una media di 15 Km/h sarebbe considerata un
dono del cielo. Tu giustamente ti lamenti, ma a me, ogni volta che ne sento
parlare, viene sempre più voglia di trasferirmi in Emilia, e se non fosse per il
lavoro l'avrei già fatto da tempo.
16/7/2007
QUALE ITALIA DEVE CAMBIARE?
da Vittorio Grondona - Bologna
Non c’è politico che non prometta di cambiare l’Italia. Non c’è imprenditore che
non blateri ogni giorno che l’Italia debba cambiare. Di quale Italia poi parlino
lo sanno solo loro. Certamente non è la mia. Se cambiasse veramente la mia
starebbero davvero freschi! Nell’Italia attuale un operaio deve lavorare venti
anni per guadagnare quello che si attribuisce all’anno per decreto ogni
politico, e circa mille anni per racimolare quello che il nostro sistema
consente senza vergogna di incassare in un anno ad un presidente professionista
del calibro di Montezemolo. Figuriamoci se poi dovessimo fare i conti con quello
che piove dal cielo per l’altruista Cavaliere. Un pensionato ex lavoratore
dovrebbe campare almeno centoventi anni con gli importi dell’attuale pensione
per andare forse pari con quello che ha pagato in trentacinque anni di
contributi anticipati gestiti alla carlona da chi avrebbe invece dovuto
tenerglieli a disposizione rivalutandoli da buon amministratore.
16/7/2007
FINO A CURA DI VETRALLA…
da Vittorio Grondona – Bologna
Ultima tappa. Anche Barbara ha scelto di camminare con noi… Come mai questa
scelta? Continua Giorgio. Ma, non lo so!... Risponde Barbara... Fino a Cura di
Vetralla? Fino a Cura di Vetralla! Sicura? Sicura! …Quando poi Barbara ha capito
cosa cera di nuovo si è subito ritirata ed ha preferito continuare la
passeggiata su una comoda auto… Sembra la sintesi figurata del centro-sinistra.
Prima sventola con grinta 281 pagine di programma, poi, una volta al potere, ha
improvvisamente capito che riassumere le promesse in sole cinque righe è molto
più comodo...
RIFERIMENTO 8/7/2007
http://www.apiedi.blogspot.com/ - Blog Claudio Sabelli Fioretti (Sezione “A Piedi”)
16/7/2007
CON LE ETICHETTE E’ MEGLIO…
da Vittorio Grondona - Bologna
Presto avremo le bottiglie di liquore coperte di nuove etichette terroristiche.
I nostri solerti politici con questa furbissima trovata sono convinti di indurre
l’idiota che si ubriaca prima di guidare a farsi un esame di coscienza. L’altro
giorno avevo notato sull’auto di un amico tre pacchetti di sigarette sui quali
spiccava antistetica la scritta il fumo uccide. Perché continui a fumare? Non
vedi quello che ‘è scritto lì? Gli ho bonariamente chiesto. Lui senza scomporsi
mi ha risposto: quella scritta è l’evidenza che siamo amministrati da
incompetenti che sanno fare solo le cose facili per tirarsi fuori dalle
responsabilità. Quella scritta equivale al segnale stradale “attenzione, caduta
massi”. O ti fermi e cambi strada o ti rassegni all’eventualità che un masso ti
salti in testa. Uomo avvisato…
19/7/2007
TORNO IN SALOTTO… AL DIAVOLO LA POLITICA!...
da Vittorio Grondona - Bologna
Gli americani degli Stati Uniti d’America nell’ultimo censimento erano 300
milioni. Nel caso in cui veramente ne sparissero 850 mila (0,28%) all’anno, la
popolazione inesorabilmente diminuirebbe o per lo meno andrebbe circa pari con
le nascite. Eh sì!... sembra incredibile, ma anche in America per fortuna si
nasce ancora a dispetto delle guerre sconsiderate, purtroppo tragicamente di
routine per quel meraviglioso Paese. Nella realtà statistica, però, risulta che
la popolazione americana è in costante aumento grazie all’immigrazione. Allora
caro Ceratti, come la mettiamo? Perché tanto scetticismo? Anche se chi scompare
fosse sostanzialmente sostituito, alla resa dei conti il titolare mancherebbe
sempre all’appello.
RIFERIMENTO 16/7/2007
CHI SPARISCE NEGLI USA
da Pino Granata
Leggendo sui problemi con la censura che riguardano l'uscita del film "Captivity"
di Joffe, vien fuori che negli Stati Uniti ogni anno spariscono 850mila persone.
Non voglio discutere i contenuti del film di Joffe che racconta appunto di una
modella tenuta sotto sequestro da un maniaco, quello che interessa è il numero
delle persone che ogni anno scompaiono nel Paese che si propone come modello per
tutto il mondo civilizzato. Calcolando che negli Stati Uniti vivono circa 260
milioni di persone, vuol dire che una persona su trecento sparisce senza
lasciare tracce. Questa si che è una cosa che mi terrorizza, altro che il film.Non
capisco poi perchè abbiano imposto di far togliere questo dato dalle locandine e
dai trailer.
RIFERIMENTO 19/7/2007
DATI FALSI
da Alessandro Ceratti
Giustamente Pino Granata si scandalizza di fronte alla notizia che nel Paese che
si propone come modello per tutto il mondo civilizzato scompaiono 850.000
persone all'anno. Anch'io mi scandalizzerei se invece non decidessi di applicare
un po' di sano scetticismo su questo genere di notizia. Non che ne sappia
qualcosa in più in maniera diretta, non che abbia qualche informazione di prima
mano o qualche dato statistico che dice il contrario. Semplicemente un po' di
buon senso mi dice che la cosa, così come è raccontata, non può essere. Non ci
credo per lo stesso motivo per cui non crederei alla notizia che affermasse che
un americano ogni 10.000 ogni anno è rapito dagli extraterrestri. Se la notizia
fosse vera in 10 anni scomparirebbe il 3% americani, in 30 anni (un periodo
lungo ma significativamente inferiore alla vita di un uomo) ne scomparirebbe
circa il 10%, In 70 anni poco meno di un quarto degli americani sarebbe
scomparsa. Mi dispiace, la cosa non sta in piedi.
RIFERIMENTO 19/7/2007
MISSING?
da Carla Bergamo
Mi sono tolta lo sfizio di fare una ricerca sui famosi 850 mila americani
scomparsi annualmente. Ho trovato un articolo del L.A. Times, dove si sostiene
che nel 2006 sono, sí, scomparse 836.131 persone, ma ne sono state ritrovate
851.940, evidentemente scomparse in anni precedenti.In sostanza: "Chi viene
registrato come scomparso? è gente come un paziente con demenza che si è
allontanato, o qualcuno che non si trova dopo un tornado. Qualcuno scompare dopo
litigi coniugali. Alcuni sono bambini tenuti troppo a lungo da genitori che non
ne hanno la custodia legale. Altri sono registrati per semplici malintesi".Insomma,
se volete leggervi l'articolo (in inglese), eccolo:
http://www.latimes.com/news/opinion/la-oe-morrison12jul12,1,3735763.column?coll=la-news-columns.
RIFERIMENTO 21/7/2007
AMMERICANI
da Antonio Leonforte, Roma
Stando a quanto riportato da Carla Bergamo, ogni anno se ne perdono 836 mila e
se ne ritrovano 852 mila. Deve trattarsi di un gigantesco gioco di gruppo.
Immagino due o trecentomila americani con la testa contro il muro a contare fino
a settantamilioni, il tempo che servirà ad una polazione pari a quella del
Veneto per nascondersi da qualche parte. Ma quello che mi colpisce di più è che
se ne ritrovino più di quanti se ne fossero perduti. Quasi ventimila in più,
mica uno. Che si riproducano durante la latitanza ?. Forse il gioco serve a
questo, con la scusa di nascondersi fanno all'amore. Quest'america puritana non
finirà mai di stupirmi.
19/7/2007
BICCHIERE MEZZO PIENO SONO D’ACCORDO, MA….
da Vittorio Grondona - Bologna
Cara Barbara, io sono d’accordo con lei. Anzi le dirò di più, ho umanamente
compreso e condiviso il suo ragionevole gesto di arresa. Purtroppo fa parte dei
miei numerosi difetti captare spunti anche da una circostanza simpatica come
quella della sua incompiuta marcetta per ironizzare sulla politica. A questo
punto, però, vorrei chiederle: come si potrebbe dimostrare di essere ottimisti
incalliti anche quando ci trovassimo di fronte ad un bicchiere completamdente
vuoto?
RIFERIMENTO 17/7/2007
CARO VITTORIO
da Barbara Melotti
Lo so che non è stato eroico promettere di arrivare fino in fondo e non
riuscirci. Però è stato volonteroso provarci e ragionevole rinunciare. Non ho
rimpianti. E poi io sono una di quelle che tendono sempre a vedere il bicchiere
mezzo pieno... fino a "ragionevole" prova contraria. Anche sul centrosinistra.
.
RIFERIMENTO 21/7/2007
COME DIMOSTRARE DI ESSERE OTTIMISTI DI FRONTE A UN BICCHIERE VUOTO
da Silvia Palombi
Godendo del fatto che attraverso ci passa più luce!
RIFERIMENTO 25/7/2007
COME DIMOSTRARE DI ESSERE OTTIMISTI DI FRONTE AD UN BICCHIERE VUOTO/2
da Tommaso Albrizio
Godendo del fatto che ne ho appena bevuto il contenuto, e cioè cabernet rosso e
che adesso è pronto per essere ri-riempito! Mesci Silvia, mesci...
21/7/2007
LATINO E LOCUZIONI
da Vittorio Grondona – Bologna
Il mio professore di fine settimana mi aveva radicato nella mente che le
locuzioni non sono quasi mai in lingua strettamente corretta. Le locuzioni
latine, pertanto, secondo il suo parere, non dovrebbero fare eccezione. Sarà
vero?... Sta a vedere che se andiamo avanti di questo passo CSF riceverà presto
un post di complimenti in perfetto latino dal Papa in persona. Caro Oreste
Tappi, si prepari… Quella sarà una gatta dura da pelare! Sarebbe veramente il
colmo avere in quell’occasione a disposizione due traduzioni completamente
diverse, la sua e quella di Santi Urso. Il colmo dei colmi, poi, sarebbe
scoprire che in realtà il Papa col suo ipotetico post avesse invece inteso dire
una cosa diversa ancora dalle versioni dei nostri due simpatici amici.
RIFERIMENTO 17/7/2007
FUORI LE MANI DALLE MUTANDE
da Paolo Beretta
Due grosse inesattezze: uno, correlare il calo di natalità alla 194. Questa
legge vale anche nel NordEst, il cui tasso di natalità è in crescita costante
dal 1994. Due, ostinarsi a non capire che, se i figli non nascono, il problema
sta nei genitori che non se li possono permettere. Quando si capirà questa cosa,
risolveremo anche il problema. Quanto al "non tutti sono d'accordo...", è
esattamente così come dice lei. In particolare, su questa legge, un referendum
ha sancito che la maggior parte degli italiani crede che ognuno deva decidere in
coscienza da solo. Il giorno in cui i cattolici impareranno a tenere fuori le
mani dalle mutande degli italiani sarà un "Dies aureo signanda lapillo". L'ho
scritto giusto, Oreste ?
RIFERIMENTO 19/7/2007
MUTANDE E LAPILLI
da Oreste Tappi, Roma
Non “un”, ma “una” “dies aureo signanda lapillo”, perché qui “dies”, come si
evince dal concordato gerundivo “signanda”, è femminile, in quanto giorno
preciso (è maschile nei casi generali). Provaci ancora, Paul! PS: Per curiosità,
chi l’ha scritta? A me risulta solo “nox et Erythraeis Thetidis signanda
lapillis” di Stazio (Silvae 4,6,18). Non sarà uno dei numerosi falsi detti
latini coniati nelle scuole modificando e spesso anche stravolgendo il senso di
una frase autentica?
RIFERIMENTO 19/7/2007
COMUNICATO URGENTISSIMO DEL FAB
da Riassunto Anagramma
A tutti i latinisti: tra voi si aggira un infiltrato, il sedicente Oreste Tappi.
dies aureo signanda lapillo e' citazione correttissima, perche' si legge dies
signanda aureo lapillo, aureo ha da essere il lapillo. Insomma: un giorno da
ricordare con una pepita (d'oro, ovvio). Il Tappi lo ignora, e per di piu'
divaga su citazioni improbabili: come mai? l'ombelico sia con voi.
RIFERIMENTO 19/7/2007
LAPILLI ETNEI
da Oreste Tappi, Roma
Santuzzu, ma di che parli? Io ho solo segnalato al bravo Beretta che “dies …
signanda” è femminile. Certo che la frase “dies aureo signanda lapillo” è
grammaticalmente corretta (e per capirlo, ti prego, non serve la co-[di-]struzione).
Ma ciò non vuol dire necessariamente autentica. Sul cd degli autori latini non
c’è. Fra gli innumerevoli falsi detti latini ottenuti modificando citazioni
autentiche, ti segnalo per es. il citatissimo “Dum Romae consulitur, Saguntum
expugnatur”, che modifica Livio 21,7,1 (Dum ea Romani parant consultantque, iam
Saguntum summa vi oppugnabatur) e che a mio parere introduce arbitrariamente nel
“laico” testo liviano un quid di antiparlamentarismo anche un po’ qualunquista.
Certo senza intenzionale qualunquismo, la usò anche il cardinale Pappalardo ai
funerali di Falcone. PS: Santuzzu, sei tu il gran divagatore, ma non è che
dall’ombelico si veda sempre bene tutto, eh.
RIFERIMENTO 19/7/2007
URSO 1 - TAPPI 0
da Domenico De Franco
La locuzione latina "Dies aureo signanda lapillo", tradotta letteralmente,
significa "Un giorno da marcare con una pepita d'oro".
Si riferisce all'usanza romana, forse di origine etrusca, di marcare o mettere
da parte, al termine della giornata, un sassolino che la simboleggiasse, e
tipicamente bianco (albo) o nero (nigro) a seconda della buona o cattiva sorte.
(Da Wikipedia).
RIFERIMENTO 21/7/2007
LA SOLE E IL LUNA
da Santi Urso
Il protervo Tappi (direbbero quelli del Fab, Fronte Apologetico Bufalino,
accolita estremista a cui non capisco perche' io, centromane, venga associato),
il protervo Tappi, dicevo, ciurla. Egli non segnalo' che dies, in una
determinata accezione, e' femminile, egli pretendeva che un articolo
indeterminato cambiasse sesso ancorche' esterno alla citazione. Senza entrare
nel merito del pasticciato comunicato del Fab (e s'e' mai visto un comunicato
"rivoluzionario" chiaro e di svelta stesura?) e' proprio l'insistenza ormai
proverbiale del Tappi su periferiche e ininfluenti precisazioni (cfr sconoscere
e sgamare) che va, con diuturna prassi, contrastata. Immagino che egli
pretenderebbe LA Sonne e IL Mond (articolo italiano e parola tedesca) ove
qualche malcapitato gli proponesse l'accostamento (Sole in tedesco e' femmina,
Luna maschio, e c'e' pure una ragione precisa). Avesse il Tappi semplicemente
suggerito di tradurre "dies signanda" con "giornata da ricordare", anche Monti e
Pindemonte avrebbero approvato (perche' cito costoro? perche' il Tappi sembra
non capire che la fortuna di un detto e' sempre un'operazione di marketing e sta
nella giusta concisione, c'e' qualcuno che mi recita un verso dell'iliade e
dell'odissea nelle traduzioni circumsessantottine?).
RIFERIMENTO 22/7/2007
CACCIA ALL'ERRORE
da Gianni Guasto
Giorni d'oro o pietre memorabili? é o è? e chi avrà il coraggio, con questo
caldo, di parlare ancora di lapilli? La canicola scioglie le nostre certezze
grammaticali, sintattiche, linguistiche. E solo perché fa caldo, De Franco, ti
perdono lo spermatozoo femminile. Ma che non lo sappia Ratzinger che
l'ingegneria genetica é andata così avanti.
RIFERIMENTO 22/7/2007
LATINORUM
da Alberto Arienti
E' pur vero che il papa ha sdoganato il latino, ma mi pare che su questo blog si
esageri un po'. Sembra che molti preferiscano polemizzare sulla forma per
evitare i contenuti.
E non si può polemizzare sulla forma affrontando i contenuti? (csf)
RIFERIMENTO 22/7/2007
LATINO E LOCUZIONI
da Oreste Tappi, Roma
Grondona, giusto sul “Sole-Domenica” ultimo si facevano le bucce al latino
dell’ultimo “motu proprio” di Benedetto XVI! Urso, protervo sarà Ella. E poi io
non ignoro, sconosco.
21/7/2007
SORELLA MORTE
da Vittorio Grondona - Bologna
Cara Isabella Guarini, desidero dirle come la penso sulla morte del nostro amico
Piergiorgio Welby. No, non credo proprio che la sua tragedia sia stata il triste
epilogo che chiamiamo tutti col nome bruttissimo di eutanasia. La morte non si
sceglie. I più fortunati riescono ad accoglierla serenamente come giusta fine
della vita. Ed è quello che ha fatto Welby, che ha fatto Giovanni Paolo II, che
fa chiunque riesca a capire quando sia arrivato il momento che ogni lotta con
lei provocherebbe solo un aumento della sofferenza senza alcuna speranza di
poterla vincere. Io penso che quando ogni lotta diventi insostenibile sia
doveroso gettare la spugna e lasciare che gli avvenimenti, ivi compresa la
morte, facciano il loro corso naturale. Anche la morte di Gesù dolorante sulla
croce è stata anticipata dalla lancia del centurione che della sua agonia aveva
avuto pietà. Non ho mai sentito alcuno criticare quel gesto, seppure fosse, a
mio parere, molto più vicino all’eutanasia della scelta di Piergiorgio che
chiedeva semplicemente di sospendere le cure strazianti ed inutili che la nostra
ipocrisia gli stava imponendo contro la sua volontà. Le speculazioni politiche
che di tutti i casi umani fanno tesoro per trarne vantaggio sono un’altra
questione. Una cosa è certa però, Piergiorgio Welby da solo non ce l’avrebbe mai
fatta!
RIFERIMENTO 14/7/2007
Mina Welby domanda a Tonini: «Ma chi muore per eutanasia in altri Paesi ha i funerali religiosi o no?»
dal Corriere.it
MILANO - «Piergiorgio è stato condannato solo per aver pronunciato la parola
eutanasia». Non usa giri di parole Mina Welby nella lunga lettera che ha inviato
al cardinal Ersilio Tonini. L'alto prelato venerdì aveva sottolineato come il
caso dei funerali per Corso Bovio, morto suicida, fosse cosa diversa dalla
situazione di Welby. Piergiorgio Welby era il co-presidente dell'associazione
Luca Coscioni, affetto da sclerosi laterale amiotrofica, è morto lo scorso 20
dicembre dopo aver sollevato un caso mediatico sul diritto all'eutanasia. Per
questo motivo, il vicariato di Roma si era rifiutato di autorizzargli i funerali
religiosi.
SIMBOLO - La moglie Mina Welby ha voluto però rispondere all'affermazione del
cardinal Tonini, che venerdì aveva commentato: «Approvare i funerali di
Piergiorgio Welby sarebbe stato come dire che la Chiesa accetta l'eutanasia di
cui Welby stesso era divenuto il simbolo. Per questo non è stato possibile
autorizzarne la celebrazione in chiesa, mentre nel caso dell' avvocato Corso
Bovio questa implicazione non c'è stata»
CORSO BOVIO - «Eminenza Reverendissima, sono assolutamente d'accordo con Lei che
la morte del povero signor Corso Bovio era causata da altri motivi, sicuramente
terribili e laceranti. Non voglio assolutamente fare confronti con nessuno».
Inizia così la lettera di risposta della signora Welby, che prosegue:
«Piergiorgio Welby ha lottato per la vita da quando aveva sedici anni, cioè da
quando aveva saputo la diagnosi della sua malattia. Insieme abbiamo lavorato
sfruttando ogni nostra capacità per fare altri partecipi di ciò che avevamo
acquisito nello studio e con la nostra esperienza. Ma tutto ciò ora non c'entra
nulla. La consapevolezza di doversi aspettare una sicura morte atroce per
soffocamento credo che sia sconvolgente per ognuno». Piergiorgio, racconta Mina
Welby, «si sentiva soffocare da più di un anno. Non ha trovato nessun medico che
lo voleva aiutare a poter morire senza soffrire. Da tanto tempo stava discutendo
sulle possibilità per malati di certe patologie, come sla, distrofia muscolare,
tetraplegia e altre, di una morte opportuna senza sofferenze immani».
EUTANASIA E ACCANIMENTO TERAPEUTICO - «Sicuramente per molte situazioni -
prosegue Mina Welby - non esiste che l'eutanasia, nel senso della
somministrazione di un farmaco letale. Ma non sono le uniche situazioni. Solo
per aver pronunciato la parola eutanasia - afferma - è stato condannato. Ma le
persone che muoiono per eutanasia in altri Paesi hanno i funerali religiosi o
no? Piergiorgio non aveva bisogno dell'eutanasia come intendevo poc'anzi». Lui,
sottolinea Mina Welby, «ha potuto usufruire dell'articolo 32 della costituzione,
che poi non è contraddetto da quel capoverso del Catechismo secondo il quale
"L'interruzione di procedure mediche onerose, pericolose, straordinarie o
sproporzionate rispetto ai risultati attesi può essere legittima"». In tal caso,
afferma, «si ha la rinuncia all'accanimento terapeutico. Non si vuole così
procurare la morte: si accetta di non poterla impedire».
UOMO POLITICO - Piergiorgio Welby, conclude la moglie, «ha detto ad alta voce e
come uomo politico di voler morire. Lo ha fatto anche per indicare alla politica
la necessità di trovare una strada perchè tutti i cittadini italiani abbiano il
diritto all'autodeterminazione nella scelta dei trattamenti medici e non solo
quelli che hanno la fortuna di trovare un medico consenziente. Per concludere,
vorrà dire che anch'io, che appoggio l'eutanasia per quei cittadini che la
chiedono un giorno, non avrò il funerale religioso. Ma preferisco avere il cuore
aperto per chi chiede pietà negli ultimi istanti della vita confidando
nell'infinita misericordia di Dio».
RIFERIMENTO 15/7/2007
EUTANASIA
da Isabella Guarini
Caro CSF e Mina Welby, mi addolora la vicenda umana di Pieriorgio e ancor più lo
strascico di polemiche per la sua scelta di morte. Ma, ciò che non ho mai
sopportato è che tali umane, e privatamente dolorose, vicende siano ridotte a
stendardo di un partito politico, minuscolo in quanto a rappresentanza
democratica, ma ben piazzato in quanto a poltrone. Non me ne vogliate, con
affetto.
RIFERIMENTO 16/7/2007
DOMANDA A MINA WELBY: I FUNERALI RELIGIOSI DEBBONO ESSERE CELEBRATI ANCHE AI NON CREDENTI?
dall'avv. Lina Arena
Se mal non ricordo Giorgio Welby era non credente e quindi mai praticante.Mi
chiedo perchè mai si accende una polemica con la Chiesa cattolica quando il
defunto è un non credente e quando i funerali religiosi sono una vera offesa
alla memoria del defunto. Perchè pretendere dalla Chiesa i funerali per chi non
ha mai praticato la religione cattolica?Non sarebbe il caso di lottare affinchè
i Comuni apprestino i locali necessari per consentire di dare l'ultimo saluto al
" caro estinto"?
Lei mal ricorda. E adesso come la mettiamo? (csf)
RIFERIMENTO 17/7/2007
WELBY CATTOLICO?
da Alessandro Ceratti
Come sarebbe a dire che Lina Arena ricorda male? Welby non era cattolico (a
differenza della moglie) l'hanno ripetuto tutti per settimane!
23/7/2007
IL MERCATO DELLA MORTE
da Vittorio Grondona - Bologna
Cara signora Isabella Guarini, io sono fortemente convinto che ogni intervento
della scienza umana che si dimostri utile alla vita ed alla biblica
moltiplicazione degli esseri umani sia legittima al di là di qualsiasi
speculazione politica. Per quanto riguarda l’aborto, l’eutanasia, la
modificazione genetica e quant' altro avesse a che vedere con lo snaturamento di
qualsiasi cosa, sono personalmente d’accordo con lei. Nello stesso tempo non
posso pretendere che tutti la pensino obbligatoriamente come me. La libertà
individuale che riguardi la propria entità è un diritto irrinunciabile ed
inviolabile per tutti gli uomini. Ognuno risponderà singolarmente delle sue
decisioni, davanti a Dio, per esempio, se fosse credente. Gli interessi enormi,
peraltro non solo politici e religiosi, che girano intorno alla morte, malattia,
cure, funerali, cimiteri, ricorrenze ed altro, sono la conseguenza voluta dal
tipo di informazione che viene propinata quotidianamente secondo le disposizioni
delle varie avide e ciniche lobby, che più della vita e della sua qualità
universale hanno a cuore solo gli affari. L’ideale sarebbe farsi sempre una
convinzione autonoma mandando al diavolo tutti gli intrusi opinionisti a
pagamento.
RIFERIMENTO 22/7/2007
FINO IN FONDO ALLA MORTE
da Isabella Guarini
Caro Vittorio Grondona, visto che ci siamo, anch'io voglio dirla fino in fondo
rispetto alla morte. Perché la morte è il fondo della nostra esistenza. e le sue
considerazioni sono convincenti e umane. Ma non posso sottacere il fondo della
mia critica verso i partiti che speculano sulla morte, in senso figurato o
reale: aborto, eutanasia, modificazione genetica,e quant' altro abbia a che
vedere con lo snaturamento, quindi morte, della naturalità. Purtroppo il partito
della morte, sostenuto da potenti lobby, governa senza rappresentare nemmeno 1%
degli elettori. Qui ci troviamo di fronte a una altra morte: quella della
democrazia.
Anche io voglio dirla fino in fondo: non ho capito niente (csf)
26/7/2007
LE BOLLICINE DEL CAVALIER GAZZONI
da Vittorio Grondona - Bologna
Quando ero ragazzo per avere l’effetto bollicine nell’acqua, si ricorreva alle
famose bustine di Idrolitina del Cavalier Gazzoni, specialità nata nel 1907.
Cosa ci fosse dentro non era dato di sapere, ma l’effetto era molto gradevole al
palato, soprattutto d’estate. Poi, come oggi si fa con i telefonini e gli
abbonamenti internet (paragoni innocenti anche per i minori di dieci anni), un
bel giorno degli anni ’50 suonò alla mia abitazione di via degli Angeli un
fattorino che doveva consegnarmi in omaggio una cassetta di acqua minerale.
L’omaggio non si rfiuta mai e quindi l’ho fatto salire: ultimo piano, scale
ripide e buie di un fabbricato della vecchia Bologna dentro porta. Una fatica
proprio d’altri tempi con una cassetta sulle spalle! Mi ricordo che quella
disponibilità mi aveva perfino commosso. Senza sborsare una lira, poi… Comoda e
buona l’acqua minerale già bollicinizzata!... I vizi si incominciano gratis,
poi, piano piano non è più possibile farne a meno ed a lungo andare siamo
diventati acquamineraledipendenti e con disappunto ci siamo accorti anche di non
sapere più distinguere la qualità vera non solo dell’acqua, ma anche delle altre
cose. Siamo stati trasformati nostro malgrado in utili asini del Paese dei
Balocchi…
RIFERIMENTO 22/7/2007
IMBROCCHIAMOLA
da Lorenzo Lucioni
Buongiorno miei cari,
e' importante, tengo molto che leggiate queste righe sulla campagna promossa da
Camilla Lattanzi per il consumo dell'acqua dell'acquedotto al posto della
criminale (per l'ambiente, per tutti noi) acqua in bottiglia.
http://www.altreconomia.it/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=282&topic=6
bevo acqua del rubinetto da anni e ne sono soddisfattissimo. chiedo acqua del
rubinetto al bar, al ristorante, da mesi, e non vi rinuncero' mai piu'. Non fate
piu' in modo che circolino centinaia di migliaia di TIR, da nord a sud e
viceversa, inquinandoci l'aria, per portarci l'acqua in bottiglia nel
supermercato sotto casa.
non fate piu' in modo che vengano prodotte milioni di bottiglie di plastica. Non
pagate piu' mille volte tanto l'acqua, per la felicita' delle multinazionali (la
lobby delle acque minerali diventa sempre piu' forte e devastante).
- L'acqua dell'acquedotto e' fresca (quella in bottiglia e' "ferma" nella
plastica da mesi).
- L'acqua dell'acquedotto e' controllata una/due volte al giorno dalle ASL;
quella in bottiglia una volta a settimana e spesso "autocertificata" dalle
industrie.
- l'acqua dell'acquedotto scorre (non e' mai ferma, percio' mai calda) in
tubature sotterranee costantemente fresche (per la posizione non esposta al
sole); l'acqua in bottiglia viaggia su camion sotto sole rovente e supera
facilmente i 40 gradi, danneggiandosi irrimediabilmente.
- L'acqua dell'acquedotto costa mille volte meno: per dissetarvi (non cucinare o
lavare, solo dissetarsi) dal rubinetto spendereste, all'anno, 1 euro - 1 euro e
mezzo. con 1 euro comprate UNA bottiglia d'acqua (vecchia, imbottigliata mesi
prima).
RIFERIMENTO 23/7/2007
ACQUA MINERALE CON LE BOLLICINE
da Bruno Stucchi
Gia', ma l'acqua del rubinetto non ha le bollicine. A me piacciono.
E non venite a menarla coi vari apparecchietti che aggiungono gas all'acqua
dell'acquedotto: sono solo una seccatura in piu'.
RIFERIMENTO 23/7/2007
IMBROCCHIAMOLA, OPPURE NO
da Antonio Leonforte, Roma
Questa faccenda di bere l'acqua del rubinetto mi pare molto sensata, ma
bisognerebbe pensare anche a quelli a cui piacciono le bollicine. Come me, per
l'appunto. Ho provato a cercare su internet macchinette per addizionare l'acqua
con l'anidride carbonica, scoprendo un fiorente mercato di apparecchi più o meno
ingombranti con corollario di capsule di gas compresso, guarnizioni di ricambio,
lampade UV igienizzanti, bottiglie speciali in vetro per la pressurizzazione ed
altre amenità. A conti fatti potrei rientrare dell'investimento in una decina
d'anni. E resta l'incognita di come si abbinino le bollicine con il retrogusto
di cloro.
RIFERIMENTO 23/7/2007
ACQUA GIALLA
da Isabella Guarini
Discettate, discettate!. Ieri mattina, aprendo il rubinetto ho visto scorrere un
fiotto d'acqua giallastra. A me non piace come bevanda. E a voi?
RIFERIMENTO 25/7/2007
BOLLICINE
da Biagio Coppola
Rivendico, qui, il diritto alle bollicine per due ordini di motivi; il primo è
che l’acqua del rubinetto dalle mie parti ha un sapore metallico e i valori
della mia sideremia potrebbero risentirne, c’è poi il fattore ecologico-igienico
che, last but not least, col fatto che uso l’acqua in vetro portando di volta in
volta i vuoti al rivenditore, non solo la pago meno ma l’acqua imbottigliata
risulta, sicuramente , più buona e salubre.
RIFERIMENTO 25/7/2007
CON LE BOLLE
da Silvia Palombi
Bevo l'acqua del rubinetto da anni, la chiedo anche al bar, l'acqua minerale mi
fa impressione, è morta, stagna mesi al chiuso alla luce al caldo, in condizioni
contrarie alla sua natura, che vuole movimento, buio, protezione. A Roma è più
buona ma anche quella milanese basta lasciarla qualche minuto in una brocca e
perde la puzza di cloro. E per chi non può fare a meno delle bolle la salvezza è
l'Idrolitina. La vendono ancora e io ogni tanto mi concedo un bicchiere di
quella lì, frizzzantina e bella fresca. Leonforte prova, non te ne pentirai.
RIFERIMENTO 25/7/2007
PUNTIPATENTE E IDROLITINA
da Antonio Leonforte, Roma
Immagino che buona parte delle auto in circolazione siano guidate dal loro
proprietario. Perchè se prendi una contravvenzione che comporta la decurtazione
di punti patente sei costretto ad inviare una raccomandata A/R con la
dichiarazione che eri tu alla guida ? Non potrebbe il Comune darlo per scontato
salvo tua esplicita dichiarazione ? No, devi per forza mandare la raccomandata.
E cosa succede se alla guida era tua moglie (altro caso che immagino largamente
probabile) ? Sei costretto a riempire due moduli praticamente IDENTICI, uno
accanto all'altro sullo stesso foglio. Devi perfino scrivere due volte il numero
di verbale è che è già stampato in cima al modulo. Capisco che chi sbaglia deve
pagare, ma a chi giova che i cittadini sprechino il loro tempo in questo modo ?
Per quanto riguarda l'idrolitina, cara Sig.ra Palombi, non solo conferiva
all'acqua un saporaccio di bicarbonato ma immagino aggiungesse anche una
discreta quantità di residuo fisso. Forse non è un caso che non ne vendano più.
RIFERIMENTO 27/7/2007
IDROLITINA, E SAI CIO' CHE BEVI
da Santi Urso
La presente per segnalare una serie di fatti singolari. Il mio augusto genitore
bevve acqua del rubinetto per tutta la vita, di tanto in tanto (con piu'
frequenza in estate) inserendo in apposita bottiglia l'idrolitina. Defunse alle
soglie degli 80 anni (si consideri che era traguardo significativo per un umano
del XIX secolo). La mia mamma (nata in tempo per vedere il terremoto di Messina)
bevve idrolitina con giudizio, ma con assiduità. E sempre e soltanto acqua di
rubinetto (o di fonte, ma questo solo in campagna). Manco' a 93 anni. Due miei
nonni (un materno e una paterna) apprezzavano senza riserve l'idrolitina (il
nonno anche il bicarbonato postprandiale). L'uno scomparve a 86 anni, l'altra a
96. Ci e' gradita l'occasione per porgere saluti si' onfalici, ma soprattutto
dalemiani.
Mi consenta, l'Idrolitina faceva schifo. (csf)
RIFERIMENTO 27/7/2007
IDROLITINE
da Giulio Bulgarelli, Correggio
Da noi, in bolletta come (quasi) tutti a quegli anni, si usava l'economica "Frizzina",
al posto della più altisonante Idrolitina del Cav. Gazzoni (a morte i padroni).
Mio nonno Claudio partiva la mattina in bicicletta, alla fontana di piazza
Padella riempiva due bottiglioni, di ritorno procedeva in mia presenza alla
meravigliosa operazione alchemica e se ne aveva abbastanza fino al giorno dopo.
Chi gli avesse detto che dopo trent'anni l'acqua la si sarebbe comprata, non
l'avrebbe creduto. Adesso per me è normale comprarla, ma se qualcuno mi dicesse
che fra vent'anni dovremo comprare l'aria, beh, non sarei così drastico
nell'escluderlo.
P.S. non posso bere l'acqua del rubinetto, il suo calcio mi formerebbe altri
calcoli ai reni, se qualche blogghista ha suggerimenti, li accetto volentieri.
Le coliche renali danno dolori simili a quelli del parto, dicono. Non posso fare
paragoni, ma per evitarne altre farei qualunque cosa
RIFERIMENTO 27/7/2007
BOLLICINE
da Santi Urso
Può Ella avere la compiacenza di chiedere al gentile corrispondente in qual
misura il produttore della Frizzina sia da considerarsi meno "padrone" del
ghigliottinabile produttore dell'Idrolitina? La ringrazio, poi, della Sua
chiosa: siamo d'accordo che alterasse il gusto. Pero' faceva schifo come le
galeazze, il tram a cavalli, la radio a galena, le cassette video, insomma come
tutti i progenitori di una qualsiasi perfezionata tecnologia con cui oggi
conviviamo (e che semplificano la vita: Lei lo sa che ci sono acque che si
vendono per la comodita' del loro tappo? e' la stessa logica che fa
privilegiare wikipedia e compagnia al mattone d'un tomo enciclopedico). Colgo
l'occasione per farLe notare che non ci sono piu' le fragole d'una volta.
Cordialita' dalemicissime.
Non è vero, le mie fragole sono buonissime e l'idrolitina faceva schifo molto di
più dei tram a cavallo (csf)
RIFERIMENTO 28/7/2007
IDROLITINA E CRAXI
da Valeria Manzin, Parigi
Sarà l’effetto della canicola, ma in questi ultimi tempi il tuo blog ospita post
nostalgici.
Ma se proprio vogliono farci rimpiangere il passato, non ci sono argomenti
migliori del sapore dell’Idrolitina e di Craxi ?
Ognuno si diverte come può. (csf)
RIFERIMENTO 28/7/2007
MI PERMETTO
da Silvia Palombi
L'idrolitina non fa affatto schifo.
E lei, cara Silvia, di acqua non capisce niente (csf)
RIFERIMENTO 28/7/2007
RINASCO, RINASCO NEL MILNOVECENTOSESSANTA
da Gianni Guasto
E disse l'oste al vino:
"tu mi diventi vecchio
ti voglio maritare
con l'acqua del mio secchio"
Rispose il vino all'oste:
"fai le pubblicazioni
sposo l'Idrolitina del cavalier Gazzoni"
(Idrizzatevi, vi porterà fortuna)
RIFERIMENTO 30/7/2007
BOLLICINE
da Carla Bergamo
Prima di arrivare in Friuli, mi sono fermata qualche giorno a Heidelberg (grande
Germania!). I miei ospiti possiedono un aggeggio dove tu inserisci la bottiglia
d'acqua di rubinetto, te frachi el boton, e pronto! Voilà l'acqua con le
bollicine, quelle vere, senza bisogno di idrolitine o frizzine (che
effettivamente facevano schifo). Naturalmente, loro lo sanno, che se l'acqua è
calcarea, meglio lasciar perdere.
RIFERIMENTO 30/7/2007
POTENZA DELL'IDROLITINA
da Silvia Palombi
Numi del cielo, LUI sbandiera messaggi privati per poter prendere le distanze
pubblicamente da me e dall'idrolitina e si è messo crudelmente
a darmi del lei! Cuore di selce! Cosa ho mai fatto per meritarmi questo? Potevi
dirlo subito che preferivi la frizzina.
Dio mio, tra una prostituta al Flora, un deputato dimesso, un sesso orale, un
bacio al colosseo, in questo tripudio di sessualità irriverente e vietata, io
penso che dovremmo porre fine al delirante dibattito sulla frizzina (csf)
RIFERIMENTO 1/8/2007
MEMORIA CORTA
da Pino Granata
La conconcorrente dell'idrolitina non era la frizzina ma l'idriz. Vi ricordate
il famoso detto idrizzatevi? E che cavolo!
RIFERIMENTO 1/8/2007
FRIZZI, CAZZI & BOLLICINE
da Santi Urso
La esorto a leggere in rapida sequenza lo sviluppo della corrispondenza sul Suo
blog in questi giorni: spero che colga l'agghiacciante deriva che Lei stesso ha
impresso al dibattito, spingendolo verso un maelstrom di luogocomunismo tale che
Bergman e Antonioni gia' si rivoltano nella camera ardente. A margine, duole
ch'Ella perori lo stronco della diatriba sull'idrolitina, senza probabilmente
cogliere la subliminale valenza erotica delle bollicine (sa Ella che raffinate
donne amano essere imbavagliate, perche' cosi', gustando il piacere, "tengono
dentro le bollicine"?)
ps. m'auguro che il secondo termine del titolo non venga censurato (esso e'
costituzionalmente corretto).
RIFERIMENTO 1/8/2007
GATTI ED ACQUA MINERALE
da Alberto Arienti
Parlate pure bene dell'acqua del rubinetto, ma il mio gatto preferisce la
minerale non gassata in bottiglia. Per caso una volta ha rovesciato una
bottiglia non chiusa bene ed ha assaggiato l'acqua che ne era fuoriuscita. Da
quel momento ogni bottiglia lasciata in giro viene abbattuta da lui nella
speranza che perda acqua. Ogni tanto lo accontento con la minerale ed è evidente
che la beve con più gusto dell'altra.
RIFERIMENTO 1/8/2007
L'ACQUA DI VISCI'
da Gianni Guasto
Cessiamo pure il delirante dibattito su Idrolitina, Firizzina, e Idriz: ma che
qualcuno, almeno, ricordi che una volta si chiamava "acqua di viscì": così
almeno scrivevano quelli che avevano sentito parlare di Vichy più per un certo
maresciallo collaborazionista, che per i suoi stabilimenti termali.
RIFERIMENTO 3/8/2007
L'ACQUA MINERALE COME LE CROCCHETTE PER GATTI
da Giampaolo Osele Lavarone
Leggo che il gatto di un blogghista preferisce decisamente l'acqua minerale a
quella di rubinetto. Ho letto anche che in Trentino nonostante l'acqua di
rubinetto sia buonissima quasi ovunque, molti consumatori non la bevono per
niente e preferiscono comperare la minerale. ( Questo anche in montagna dove
abito io!) Non vi viene il sospetto che qualche multinazionale dell'acqua
minerale vi abbia aggiunto qualche sostanza particolare per cui succede a molti
umani quello che succede ai gatti che, davanti a della buona carne o pesce
fresco, molti di questi corrono comunque verso le crocchette che hanno sempre
mangiato ?
30/7/2007
VADO OLTRE: SONO QUARTISTA
da Vittorio Grondona – Bologna
Le censure bacchettone servono solo a colpevolizzare la dolcezza dell’amore. Ci
vorrebbe più informazione e più giustizia laica sociale, questo è vero. Le
effusioni in pubblico però non sono il massimo della decenza civile nemmeno per
i più tolleranti. Entrando nel merito dei due ragazzi fermati dai carabinieri,
io penso che se gli stessi fossero stati consapevoli di fare parte concreta di
una società civile, forse non avrebbero avuto la necessità di fare
imprudentemente in pubblico quello che in privato sarebbe stato considerato
normale anche per loro.
RIFERIMENTO 30/7/2007
IL RITORNO DEL TERZISTA
Vediamo di ragionare un po' con freddezza e ricerca di obbiettività. Due gay
vengono beccati in flagranti effusioni. Si difendono: ci stavamo baciando. I
carabinieri dicono: "No, quello non si chiama bacio. Avevano i pantaloni calati.
Quello si chiama sesso orale". Chi ha ragione? Non lo sappiamo. La parola dei
carabinieri contro quella dei due giovanotti. Non vorrei essere nei loro panni.
La parola dei carabinieri ho l'impressione che valga di più. Ma non è questo il
problema che vorrei porre, una volta ammesso che un po' di omofobia, comunque,
si sente, a prescindere dalla versione vincente. Il problema che vorrei porre è
il seguente: perché tutti i giornali, tutti, hanno cominciato a dibattere se sia
consentito o meno a due uomini di baciarsi in pubblico? Che cosa c'entra? E'
evidente che è legittimo che due uomini si bacino in pubblico. Ma non è questo
che i carabinieri hanno contestato ai due gay. I carabinieri sostengono che i
due gay stavano facendo davanti al Colosseo quello che Clinton faceva sotto la
scrivania dello Studio Ovale. Il dibattito che doveva partire era quindi il
seguente: è consentito fare sesso orale davanti al Colosseo? Oppure: è più
credibile un gay o un carabiniere? Oppure: come si fa quando non ci sono
testimoni? Oppure: se due eterosessuali avessero fatto sesso orale davanti al
Colosseo, i carabinieri sarebbero intervenuti? Invece come al solito i
quotidiani partono per la tangente e cominciano a discutere di ciò che non è in
discussione. Ma il rigore è veramente così difficile? (csf)
RIFERIMENTO 30/7/2007
ALTRO CHE BACIO
da Isabella Guarini
Caro CSF, il post del terzista mi ha fatto ricordare un episodio avvenuto
qualche decennio fa in una nota scuola napoletana.Un ragazzo e una ragazza,
appartati, furono sorpresi dal Preside che li sospese. I giornali gridarono allo
scandalo per la severità, con cui erano stati puniti. Per un bacio, che
bigotteria! Mi recai dal Preside per ascoltare la sua versione. Mi disse: "Altro
che bacio!. Speriamo che non dobbiamo appendere qualche fiocco davanti al
portone della scuola fra nove mesi!". Nel caso degli omosessuali ciò che va
contestato è l'esibizionismo, che non è, come dice Vattimo, dovuto alla protesta
politica, ma al fatto che l'esibizionismo è una componente intrinseca della
sessualità che si manifesta in vari modi, sia nella omo che nella etero. Penso
che il sesso in pubblico sia antiestetico, come la monnezza.
RIFERIMENTO 30/7/2007
SONO OMOFOBO?
da Pino Granata
Oddio, non so come dirlo. Temo le accuse che Freda mi lancerà e non so neanche
come la prenderà CSF. Ebbene , lo confesso, vedere due uomini che si slinguano
in pubblico mi da fastidio. Ma che dico, la cosa mi fa leggermente schifo.
Ancora di più mi darebbe fastidio vedere due uomini che fanno sesso orale in
pubblico.A mia scusante devo dire che mi danno fastidio anche gli esibizionisti
eterosessuali che in pieno centro di Milano simulano coiti ed altro. Ma forse
oltre che omofobo sono anche sessuofobo. Povero me!
RIFERIMENTO 30/7/2007
MI CANDIDO
da Antonio Leonforte, Roma
Volevo avvertire questa vivace comunità che, vista la piega degli ultimi
avvenimenti (Bindi, Letta, Pannella/Bonino, ora perfino Di Pietro), ho deciso
anche io di candidarmi (ma dovrei dire "non sottrarmi al dovere di") alla
segreteria del Partito Democratico. Ho molto riflettuto, ed ho concluso che se
avessi atteso oltre sarebbero finiti i posti a sedere. Mi scuso infine con Pino
Granata, che non avevo minimamente intenzione di offendere nel mio ultimo post
(ammesso che la sua garbata reazione si riferisse a me). Spero che la leggerenza
non mi costi il suo voto. Come first lady vorrei Luca di Ciaccio, a patto che
accetti di farsi arrestare insieme a me davanti al Colosseo nel corso di una
innovativa iniziativa di marketing politico. L'amico De Franco assessore al
decoro urbano con delega al conteggio delle deiezioni canine.
RIFERIMENTO 30/7/2007
BACI E MANIFESTAZIONI
da Alberto Arienti
Stabilire che tipi di baci si siano scambiati i due incriminati, è un po' come
stabilire il numero dei partecipanti ad una manifestazione: i manifestanti
sparano di solito numeri 10 volte superiori alla polizia. I terzisti fanno la
media.
In questo caso la media non aiuta, ma forse il buon senso si: con l'eccitazione
ed i calzoni che scendono al pube, forse qualcosa aveva fatto capolino
prepotentemente...
RIFERIMENTO 1/8/2007
NUOVE FRONTIERE DEL GIORNALISMO
da Gianluca Freda
Caro Granata, non le lancio nessuna accusa e sono per una volta d’accordo con
lei. L’esibizionismo pubblico, di qualunque matrice sessuale, disgusta anche me.
Soprattutto mi disgusta che lo si consideri un argomento di pubblico dibattito,
anzi, l’argomento per eccellenza. E’ di una settimana fa l’articolo su “Velvet”,
inserto di Repubblica, in cui le redattrici descrivevano i propri culi con un
rigore che i servizi di politica estera del giornale non hanno mai visto.
Rimpiango amaramente – non l’avrei mai detto - le censure omofobiche vittoriane
e i calzettoni democristiani sulle gambe delle Kessler. Cose che non soffocavano
i discorsi sulla sessualità, ma li confinavano dove sarebbero dovuti restare,
nel pettegolezzo e nel chiacchiericcio comarile. Distinguendoli dal giornalismo,
che forse un tempo non era più serio di oggi, ma riusciva almeno a non
confondersi col voyeurismo e la pornografia.
1/8/2007
IL TEMPO DELLE MELE IN PARLAMENTO
da Vittorio Grondona - Bologna
Il parlamentare Mele dice: «Faccio una riflessione a voce alta: quanti
parlamentari vanno a letto con le donnine? E’ un reato, per caso? Rendere
pubblico il mio nome non è mica un’impresa da premio Nobel. Io non faccio
notizia»….
Anch’io faccio una riflessione a voce alta: a questo punto i nostri politici
oltre al test droga, dovrebbero sottoporsi anche al test aids… Prenda nota, On.
Casini!... Scherzo, ovviamente… CSF ci invita a scagliare la prima pietra in
assenza di peccato. Io scaglio addirittura un masso, ma non all’uomo dalla carne
debole, come quella di tutti gli uomini del resto, perché tutto sommato il gesto
occasionale del deputato fa parte della natura umana, ma al suo pudicissimo
partito che lo ha eletto. Proprio quel partito che a parole si professa tutto
casa, lavoro e chiesa e non esita ad inquisire ogni piccola debolezza umana.
Quando vedo Buttiglione, per esempio, mi viene spontaneo di fare il segno della
croce… Trovo davvero sconcertante lo sfacciato abbassamento di livello generale
dell’etica della nostra politica.
RIFERIMENTO 29/7/2007
ERO IO
(ANSA) - ROMA, 29 LUG - E' Cosimo Mele dell'Udc il parlamentare che ha trascorso la notte all'hotel Flora di Roma con una signora poi ricoverata per un malore. 'Quel parlamentare sono io, ma droga non ne ho vista e la signora mi era stata presentata quella sera a cena da amici': esce allo scoperto il 50enne brindisino, 'per evitare speculazioni politiche a danno del partito'. La donna che aveva trascorso la notte tra venerdi' e sabato con Mele ha accusato un malore, forse attribuibile all'uso di cocaina ed alcol.
RIFERIMENTO 29/7/2007
LA CASTA
da Emilio Pierini
A pagina 14 dell’odierno Corsera ho letto un trafiletto di articolo quasi
nascosto nel quale si racconta di una giovane prostituta ricoverata a causa di
un eccessivo uso di alcool e droga consumati durante una notte brava in un Hotel
di Via Veneto a Roma con un parlamentare. L’articolo racconta di come le forze
dell’ordine a seguito di un sopralluogo nell’hotel per verificare come si erano
svolti i fatti, allorché la stampa e’ venuta a conoscenza del fatto che in
questa brutta storia era coinvolto un parlamentare, si sono trincerate dietro
dichiarazioni riportanti che nulla di penalmente rilevante fosse successo. Ecco,
io che non credo, quando sbagliano, né nella sinistra né nella destra, vorrei
sapere per quale motivo, il personaggio in questione non venga, per lo meno,
sottoposto al pubblico lubidrio e cacciato con decorrenza immediata dalle aule
parlamentari. Ma facendo questo tipo di ragionamento, mi vedo sempre più
raffigurato come un panda in estinzione...
Sinceramente non capisco che cosa abbia fatto questo parlamentare da essere
additato al pubblico ludibrio (csf)
RIFERIMENTO 30/7/2007
VOLONTE' RISPONDE A CSF
da Pino Granata
Claudio dice a Pierini che non capisce perchè il deputato Mele dovrebbe essere
esposto al pubblico ludibrio. Risponde Luca Volontè parlamentare dell'UDC, lo
stesso partito di Mele: Chi si droga non può legiferare, chi è complice dello
sfruttamento della prostituzione non può parlare di famiglia, figli e diritti
umani. Io naturalmente sono solo in piccola parte d'accordo con Volontè, ma
certo che l'episodio Mele merita un approfondito e serio dibattito. Casini aveva
chiesto un test antidroga per i parlamentari. Forse è il caso di dargli un po'
retta senza fare spallucce. Non capisco perchè un ciclista che usa sostanze
dopanti viene trattato come un criminale, mentre a certi potenti tutto è
permesso.
RIFERIMENTO 30/7/2007
IPOCRISIA
da Alberto Arienti
Penso che nessuno sia entusiasta di avere un parlamentare invischiato in droga e
puttane, però mi sembra che siano aspetti che fanno parte del suo privato. Lo
scandalo vero è l'ipocrisia di chi predica bene e razzola male. Penso che un
test sull'ipocrisia e l'incoerenza sarebbe più azzeccato.
RIFERIMENTO 30/7/2007
COLPO DI SOLE
da Aldo Caraceto, Torino
Ciao Claudio,
mi interessa ben poco se l’On. Mele frequenta ragazze diverse dalla moglie. Ciò
che mi fa sorridere sono le risposte che il "genio del male" ha rilasciato
durante l’ intervista comparsa su "La Stampa"; la mia preferita è : “Faccio una
riflessione a voce alta: quanti parlamentari vanno a letto con le donnine? E’ un
reato, per caso?” La maggioranza dei parlamentari UDC direbbero di sì(almeno
credo). Delle due l' una: o ha sbagliato partito o ha sbagliato camera(da
letto).
RIFERIMENTO 30/7/2007
I CATONI DE' NOANTRI
da Paola Altrui, Roma
Mettiamola così: l'adulterio con annesso consumo di stupefacenti in una camera
d'albergo è faccenda che attiene alla vita privata e, come tale, riguarda solo
l'interessato; però è un dato di fatto che sempre più esponenti di partiti che
si distinguono per la loro furia moralizzatrice si facciano cogliere in
flagranza mentre disattendono i principi morali e gli stili di vita che
vorrebbero imporre per legge ai cittadini. Come elettrice, la loro incoerenza
non mi turba affatto: non voterei mai, comunque, per i sostenitori a oltranza
della "famiglia tradizionale" o per i detrattori di qualunque battaglia di
civiltà sgradita a Santa Romana Chiesa; mi aspetto, però, che da ora in poi
siano rumorosamente spernacchiati in ogni occasione nella quale si permetteranno
di pontificare sul primato della morale, pubblica e privata.
RIFERIMENTO 30/7/2007
IL DEPUTATO MELE
da Paolo Cape’ – Milano
Pino Granata sostiene di non capire perché un ciclista che usa sostanze dopanti
debba essere trattato peggio di un politico che si è (forse, ma lui dice di no)
drogato in compagnia di due ragazze a pagamento. Non mi risulta che il politico
in questione abbia utilizzato la sua notte brava per avere più voti dei suoi
concorrenti e vincere così (con un trucco) una competizione. Credo che i nostri
parlamentari (e i membri della classe dirigente in genere) siano da condannare
quando barano per vincere o per fare più soldi (esattamente come i ciclisti).
Non se si divertono (in modo anche discutibile).
RIFERIMENTO 30/7/2007
IL DEPUTATO E LA PROSTITUTA
Intervista di Guido Ruotolo per la Stampa
Onorevole, è lei il protagonista della notte tutta sesso e droga con due
prostitute, nella suite dell’hotel Flora di via Veneto? «Non per come l’hanno
raccontata i giornali. Se mi chiede se sono io che ho commesso una leggerezza,
le rispondo di sì». La «caccia» all’onorevole è durata poco. Al primo tentativo,
Cosimo Mele, deputato Udc di Carovigno, provincia di Brindisi, laureato in
amministrazione aziendale e industriale, sposato con quattro figli, ammette con
sofferenza. E proclama il suo stupore per il clamore della notizia. Deve ancora
confessare la «scappatella» alla moglie: questione di ore, entro la notte, prima
che lei legga i giornali..
Cosimo Mele è il politico che nella notte di venerdì, mentre i suoi colleghi
erano impegnati in Aula a votare l’ordinamento giudiziario, è stato protagonista
di questa «avventura» che poteva avere un epilogo diverso. Una delle ragazze è
stata ricoverata al pronto soccorso del «San Giacomo» in stato confusionale: «Mi
hanno costretta a prendere quelle pasticche...ma non ricordo perché...». Salvo
poi cambiare versione: il parlamentare l’ha pagata per una notte in sua
compagnia...
Allora, onorevole, come sono andati i fatti? Lei e due donne nella suite
dell’hotel di Fellini? Sesso e droga?
«Veramente non me ne sono neanche accorto di questa ragazza che prendeva
pasticche o quant’altro. A un certo punto ha dato fuori di testa e io ho
chiamato la reception: “C’è una persona che non sta bene...”. E’ arrivata poi
l’ambulanza. Ma come può far notizia un fatto del genere?».
Si stupisce?
«Siamo allo scempio generale. Io non ho fatto altro che andare a cena con un
amico che mi ha presentato la ragazza che, siccome era tardi, è venuta a letto
con me».
Le cronache parlano di due ragazze, anzi di due prostitute.
«Era una. A un certo punto una sua amica l’ha raggiunta in albergo per parlarle
e poi è andata via».
Insomma, è tutto un equivoco?
«Faccio una riflessione a voce alta: quanti parlamentari vanno a letto con le
donnine? E’ un reato, per caso? Rendere pubblico il mio nome non è mica una
impresa da premio Nobel. Io non faccio notizia».
Converrà, onorevole, che lei milita in un partito, l’Udc, che dei valori della
famiglia, della Chiesa ne ha fatto una bandiera...
«E che i parlamentari dell’Udc non fanno l’amore? Certo che mi riconosco nei
valori cristiani ma che c’entrano questi con l’andare con una prostituta? E’ una
faccenda personale».
Ricorda la bufera che si è scatenata per la foto del portavoce del governo,
Silvio Sircana, che parla con un transessuale?
«Allora rilasciai una dichiarazione all’Ansa per dire che era una vicenda
personale. No, questa storia non c’entra nulla con i valori della famiglia. Non
posso non essere un buon padre, un buon marito solo perché dopo cinque, sei
giorni fuori casa capita un’occasione....».
Ma la ragazza lei l’ha pagata?
«Posso garantire che non mi ha chiesto nulla. Io gli ho fatto spontaneamente un
regalo. Sono un uomo pubblico ed è giusto che chiarisca come sono andate le
cose. Andrò in questura con il mio avvocato....».
Non ha commesso alcun reato, onorevole. Lei è un parlamentare Udc che ha firmato
la proposta di rendere pubblica l’assunzione di sostanze stupefacenti da parte
dei parlamentari....
«Le battaglie le faccio. La droga non l’ho assunta. Il problema dei problemi è
uno solo: in che Paese viviamo?».
Lo dica lei.
«Ho sbagliato, ho commesso una leggerezza. Ma perché tutto questo clamore?».
Persino il garante della Privacy ammette che è giusto pubblicare notizie della
vita privata di un parlamentare se questo serve a cogliere una contraddizione
nell’uomo politico che il cittadino ha votato.
«Non gliene frega nulla al mio elettore se io vado con una donnina. A lui
interessa che io risolva i problemi del territorio».
Ma l’elettore pretende di sapere se chi lo rappresenta predica bene e razzola
male.
«Io predico bene e razzolo meglio».
Adesso ne parlerà con sua moglie?
«Lo dovrò fare. Non so se essere più distrutto per l’aspetto familiare o per la
vergogna. Mi sembra di vivere un incubo. Vorrei svegliarmi e dire che è stato
tutto un brutto sogno».
RIFERIMENTO 30/7/2007
LA MOGLIE DI CESARE...
da Claudio Urbani
Mi trovo d'accordo con CSF, Mele ha fatto in privato quello che non è
assolutamente un reato, come già è stato accertato e quindi il pubblico ludibrio
cosa centra? Sono d'accordo con Volontè sul suo concetto che non si può
legiferare su droga - ma questo sembra che non ci sia stata - e famiglia andando
con prostitute. Ma Volontè non arriva un po' tardi? Se per legiferare con
coerenza chiede, o sogna?, un atteggiamento "da moglie di Cesare" come possiamo
capire che paladini della famiglia cattolica si ergono persone come Berlusconi e
Casini divorziati? Che siedano in parlamento dei Previti e Dell'Utri che magari
legiferano su reati come corruzione, mafia e riforma della giustizia? Perché non
si vara allora una bella legge che i partiti non possano candidare inquisiti o
che siano immediatamente allontanati chi è condannato definitivamente? Penso che
un comportamento alla Selva, che oltre tutto si vantò della sua bravata
pubblicamente ed ora per non essere allontanato dal suo partito per un sussulto
di dignità, cambia in Forza Italia, dove il suo leader, che si vanta campiono di
principi, ne vanta uno molto meno sano, quello di accogliere qualunque colpevole
di reato? Solidarietà e rispetto con Mele che ha spontaneamente confessato e
subito dimesso, spontaneamente!
RIFERIMENTO 30/7/2007
IL RITORNO DEL TERZISTA (DUE)
Cosimo Mele, deputato Udc, va con le prostitute. Come milioni di italiani. Però
il deputato Mele, preso con il sorcio in bocca, dà le dimissioni e il presidente
dell'Udc Lorenzo Cesa, le accetta spinto dai suoi democristiani scandalizzati.
Ha fatto bene Cesa? Ha fatto male? Come dimenticare che Lorenzo Cesa è reo
confesso di avere trattato tangenti? Anche Cosimo Mele è rimasto impelagato in
storie di tangenti. E l'Udc evidentemente lo sapeva quando lo ha accolto
proveniente dalle fila degli appassionati di Raffaele Fitto. Erano circa sei
anni fa. Allora, lungi dal cacciarlo, il partito di Lorenzo Cesa, reo confesso
di avere trattato tangenti, partito come tutti sanno intransigente con chi ha
avuto a che fare con la giustizia, partito nel quale uno dei leader è Toto
Cuffaro, gli disse: "Ma prego, si accomodi, questo è il suo partito". La
corruzione non scandalizza un cattolico. Il sesso, invece…
RIFERIMENTO 30/7/2007
I CATONI DE' NOANTRI /2
da Vincenzo Rocchino, Genova
Cara Paola, ho l'impressione che "Santa Romana Chiesa", con le sue prese di
posizioni, abbia costretto più di una volta noi cittadini, a battaglie di
civiltà per godere di leggi ad essa sgradite come il divorzio, l'aborto, le
staminali, eccetera. Ho sempre apprezzato i tuoi post per lucidità e competenza;
non vorrei, stavolta, averti fraintesa nel passaggio di cui sopra.(?)
RIFERIMENTO 30/7/2007
NOTIZIE E REATI
da Alessabdro Ceratti
Vedo che il tenore di tanti interventi dei nostri bloggisti a proposito del
“caso Mele” è del tipo: “si tratta di faccenda che attiene alla vita privata e,
come tale, riguarda solo l'interessato”. Io non sono d’accordo, perché, anche se
senz’altro il comportamento del parlamentare non è reato, questo non significa
che non sia una notizia. A meno che non si ritenga che le uniche notizie
riguardanti i parlamentari che possono legittimamente essere pubblicate dai
giornali debbano essere quelle riguardanti i loro atti criminosi (e le notizie
non mancherebbero). Detto questo, ovviamente, riservo la mia indignazione per
casi maggiormente meritevoli (e non mancherebbero).
RIFERIMENTO 30/7/2007
CESA E LA SOLITUDINE
da Mario Lorenzi
La notizia del giorno sono le dichiarazioni dell’on.Cesa sulla solitudine dei
parlamentari.Non ho parole,ma non mi stupisco più di niente,ora scoprono perfino
che esiste l’ ipocrisia , ora invocano un aumento per il ricongiungimento delle
famiglie lasciate al paese e in attesa spasmodica delle lettere con il piccolo
assegno per il pagamento del negozio di generi alimentari.Non se ne può più, non
vedo l’ora di leggere il commento di clsabelli sul mitico, negativo, Cesa.
RIFERIMENTO 30/7/2007
CONDANNA PIENA
da Emilio Pierini
Siamo perfino alla solidarietà a Mele. Ma sì certo saremo solidali con lui
allorché riprenderà parte ai Family Day o allorché voterà magari contro le
coppie di fatto, o appoggerà progetti di leggi per combattere la prostituzione.
A nessuno, in quei casi verrà in mente di ricordare da quale pulpito viene la
predica… Mi dissocio totalmente da queste aperture ipergarantiste. Poi ai più
sfugge che il nostro eroe si è sì dimesso, ma dal partito e non da parlamentare.
Chiedo a chiunque voglia intervenire d'ora in poi sull'argomento una previa
dichiarazione di non essere andato mai con una prostituta (csf)
RIFERIMENTO 30/7/2007
I SOLITI IPOCRITI
da Federica Pirrone, Milano
Cosimo Mele, sbadato parlamentare del “regno dell’ipocrisia-UDC”. Da anni
rafforza la propria identità cristiana con un iter etico che passa per il
divorzio, il gioco d’azzardo, le tangenti. Ora è la volta dell'adulterio. E’ una
prostituta, ma lo intuisce solo davanti al conto. La donna va in overdose, però
droga non ne ha vista. Erano due, ma non se n’è accorto. Che sfortuna: per colpa
del malore di una puttana, sua moglie piange, è in imbarazzo coi figli, e si
deve dimettere dal partito. Dal parlamento no, che c’entra, lui risponde solo a
famiglia e partito. Mica ai cittadini che rappresenta. A quelli che gli pagano
lo stipendio da parlamentare, con cui fa i regalini alle sex worker quando le
porta in suite al Flora. Ché non va in camporella, Mele. Di questo non si
vergogna, anzi, si sente un eroe: tanti l’avrebbero lasciata crepare, invece
lui, che è uno sveglio, l’ha aiutata pur avendo capito subito di rischiare la
faccia. In pratica, si sente orgoglioso perché non è un delinquente.
RIFERIMENTO 30/7/2007
INCONVENIENTI PUBBLICI
da Isabella Guarini
Non c'è bisogno di niente altro che di buon senso. In sintesi, il modo con cui
ogni persona esprime la propria sessualità appartiene alla sfera privata, anzi
privatissima, ma se dall'esercizio privato derivano inconvenienti pubblici, come
il malore per abusi, fino alla morte, allora si ricorre all'ospedale e ai
carabinieri, di conseguenza. La persona che ci tiene al proprio privato non si
esibisce con puttane pubbliche, mettendo a rischio la propria funzione di
rappresentante pubblico. Inoltre,, parliamo sempre di morale e non d'igiene,
perché il sesso a pagamento è sempre rischioso per la salute. E questo un
Parlamentare dovrebbe saperlo.
Isabella, suvvia... "la persona che ci tiene al proprio privato non si esibisce
con puttane pubbliche"? Moretti ti avrebbe sgridata. Ma come parli? Le parole
sono importanti! (csf)
RIFERIMENTO 1/8/2007
CORRUZIONE E SESSO
da Emilio Pierini
Sia chiaro, ritengo di essere tra i bene informati che conoscono il background
di Cosimo Mele e del suo segretario di partito Cesa (altrimenti non avrei speso
soldi per comprarmi tutti i libri di Travaglio). Ergo riesco ancora a stabilire
le dovute proporzioni tra i reati di corruzione aggravata e sfruttamento della
prostituzione. Ci riesco a tal punto che anche le mie reazioni sono
proporzionate ai reati commessi dai nostri parlamentari. Generalmente quando
penso che in Parlamento ci sono 25 signori con condanne definitive per i reati
più disparati e molti altri che hanno un passato da tangentari, le mie ulcere da
cittadino incazzato hanno solo bisogno di una piccola cura a base di Peptazol.
Quando invece chi ci rappresenta consuma sesso e cocaina in una suite di un
esclusivo albergo di Via Veneto a Roma mi arrabbio molto meno e mi sfo go
scrivendo post in questo blog, non ricorrendo dunque a sussidi farmaceutici.
Ecco un altro buon motivo per far parte di questo club, aiuta a non abusare di
farmaci...
RIFERIMENTO 1/8/2007
COME PARLO?
da Isabella Guarini
Caro CSF, leggo che mi chiedi come parlo, ti dirò che parlo in maniera semplice
come qualsiasi persona che si può incontrare sul pullman e con cui scambiare
qualche commento. La puttana pubblica è colei o colui che vende le proprie
prestazioni sessuali. Punto. Il mio giudizio è riferito al mercimonio di ciò che
dovrebbe essere un atto naturale. Fra i tanti modo di dire ti amo c'è forse
anche quello a pagamento? Ciò vale anche per lo svolgimento dei ruoli politici.
O vale l'antico adagio: chi commercia campa e chi fatica more. Citi anche
Moretti. Chi è costui? Quello della birra che si liscia i baffi? Ebbene; a me la
birra non piace, dell'altro cineasta, nonmenepòfregardemeno.
P.S. Ehi, terzista, non farmi il brutto scherzo di non pubblicare la mia
risposta, affettuosamente.
RIFERIMENTO 1/8/2007
DIMISSIONI
da Paolo Beretta
La cosa che mi infastidisce di più, in tutta la querelle dell'onorevole e la
zoccola, è il fatto che, se non ci fosse stato di mezzo il malore della
suddetta, il nostro buon onorevole avrebbe proseguito imperterrito nella sua
frequentazione di corpivendole di flautiana memoria, salvo poi in Parlamento
sbraitare per la sacralità della famiglia. E' pur vero che, spesso, l'ipocrisia
è meglio dell'onestà (vedi Borghezio), ma qui si stanno raggiungendo livelli
epici. Non m'importa un fico secco se Mele si è dimesso o se sono cose private:
è l'UDC che ha deciso di farle diventare pubbliche, con i suoi attacchi a
Sircana e con le sue politiche da cintura di castità. Hanno dimostrato per
l'ennesima volta, tra corrotti, divorziati e puttanieri, che di meglio del resto
della CdL hanno solo il fatto di essere anche ipocriti. Per inciso, mai
frequentato una prostituta. Mia moglie va più che bene.
RIFERIMENTO 1/8/2007
I CATONI DE' NOANTRI /3
da Paola Altrui, Roma
Caro Vincenzo, mi sembra di capire che la pensiamo allo stesso modo: ci sono
battaglie di civiltà (come quella per il diritto al divorzio, all'aborto, ma
anche al testamento biologico o al riconoscimento delle coppie di fatto) che
vengono osteggiate da alcune formazioni politiche perché inconciliabili non già
con le scelte di vita dei loro esponenti - tutt'altro -, bensì con i valori da
esse ufficialmente propugnati per assicurarsi la benevolenza del Vaticano. Credo
peraltro di essere stata fraintesa da Ceratti rispetto alla riferibilità di
determinate condotte alla sfera privata: si trattava di un'affermazione di
carattere generale cui faceva immediatamente seguito un "Però...", che preludeva
a un giudizio sull'ipocrisia dei politici e sulla necessità che l'opinione
pubblica dimostrasse di averla rilevata. Infine, sottoscrivo parola per parola
l'intervento di Federica, tranne il finale: pare, difatti, che l'on. Mele abbia
significativi conti in sospeso con la Giustizia (v. articolo odierno sul sito di
Repubblica). Ma quelle sì, che sono inezie sulle quali il suo partito ha
ritenuto di poter sorvolare.
RIFERIMENTO 1/8/2007
MELE E PERE
da Antonio Leonforte, Roma
Scusate, non si può mica mettere un operaio in mobilità alla stessa stregua di
un parlamentare. Il primo deve trasferirsi alla svelta altrimenti viene
licenziato, il secondo al contrario ha diritto ad un congruo aumento per
portarsi dietro tutta la famiglia. Nella impossibilità di farlo a causa delle
note ristrettezze economiche in cui versano i nostri parlamentari, è del tutto
giustificabile che essi si concedano qualche trasgressione. Restando in tema di
polverine, ecco dunque alcune idee perlomeno simpatiche: coca tagliata con la
frizzina (si sniffa tutta d'un fiato come la tequila bum bum e poi si esce nudi
in strada eiaculando schiuma dalle orecchie), oppure frizzina sui genitali prima
della copula con la squillo di turno (al culmine del piacere la squillo viene
sparata a tappo fuori dalla finestra, preferibilmente in direzione del più
vicino ospedale). La vita di un parlamentare è triste, inventa anche tu una
simpatica trasgressione per rallegrarlo. Ma attenzione che non costi troppo,
però, che il parlamentare tipo è un poveraccio. Se avesse i soldi preferirebbe
certamente pagare l'aereo alla moglie, non trovate ?. Per CFS: dichiaro di non
essere mai andato con una prostituta. Alla volta.
RIFERIMENTO 1/8/2007
UDC
da Rocco Ciolfi, Arce
Predica bene e razzola Mele...
RIFERIMENTO 1/8/2007
PUBBLICO O PRIVATO
da Francesca Terenzi, New York
A detta della signora Guarini " la puttanta pubblica e' colei o colui che vende
le proprie prestazioni sessuali". Sorgono due domande: (a) E la "puttana
privata" invece chi sarebbe? (b) "Il" colui che vende le proprie prestazioni
private, viene chiamato anche lui "puttana" sul pullman?
RIFERIMENTO 1/8/2007
NON RESTA CHE EMIGRARE
da Antonio Leonforte, Roma
Leggo su Repubblica, una dichiarazione di Buttiglione a proposito del caso Mele:
"Attaccare l'Udc è da infami. Qual è il partito che non ha un drogato, un
corrotto, un mafioso o un camorrista?". Sono esterrefatto. E' chiaro che bisogna
emigrare.
RIFERIMENTO 2/8/2007
COMICI
da Oreste Tappi, Roma
Nell’esilarante corsivo sul Manifesto, intessuto delle dichiarazioni
involontariamente comiche dell’on. Mele, Robecchi ha dimenticato la meglio. O
forse, giustamente, l’ha ritenuta poco da ridere. D: “Lei ha firmato la proposta
di legge sul test antidroga per i parlamentari”. Mele: “Francamente non
ricordo”. Ah, se c’era Totò: lei è parlamentare? E la fanno parlare?
RIFERIMENTO 2/8/2007
LAPSUS
da Isabella Guarini
Caro CSF, ci vorrebbe un sessuologo o uno psicologo per derimere la confusione
che si sta generando intorno all'episodio del deputato e della meretrice. Va
bene come parlo?. Dunque dicevo della confusione perché a me sembra un lapsus
quello di dire che per evitare il sesso a pagamento dei parlamentari , tenuti
troppo in solitudine, bisognerebbe facilitare il ricongiungimento con le mogli.
Ma signori, abbiate bontà. Come si può candidamente affermare che una moglie
vale una meretrice drogata? Mia nonna diceva che Dio ci liberi dagli uomini
puttanieri.
RIFERIMENTO 2/8/2007
IL GRANDE PECCATO
da Mina Welby, Roma
Certi peccati non si "possono" perdonare, anche se così fan tutti. Per gli altri
basta un po' d'acqua santa.
RIFERIMENTO 2/8/2007
I CATONI DE' NOANTRI /4
da Vincenzo Rocchino, Genova
Cara Paola, sono perfettamente d'accordo con te: anche il Caimano, solo per
compiacere Bush, andò alla guerra privata dell'americano; comportarsi da
ruffiani è un' arte antica. A praticarla sono moltissimi e non c'è pericolo che
vadano in esaurimento.
VAI AVANTI TU CHE MI VIEN DA RIDERE
da Vittorio Grondona - Bologna
L‘Italia sta andando in malora in tutti i sensi e i giornali perdono tempo a
parlare di Don Gelmini e delle sue presunte attività sessuali. Se questo è lo
scopo, facciamolo Santo e non se ne parli più. Le delocalizzazioni hanno
amplificato il lavoro precario, il ricorso alla cassa integrazione e la messa in
libera attesa (in nero) della pensione un numero preoccupante di cinquantenni e
i giornali si riempiono di stupidità assurde come il pensiero di Elton John che
addirittura vorrebbe chiudere internet. Le pensioni, come il TFR, saranno di
fatto negate ai nostri giovani e i giornali ci parlano delle misere battaglie
per il potere dei candidati alle contestabili primarie del futuro PD (...)
RIFERIMENTO 4/8/2007
IL RITORNO DEL TERZISTA (cinque)
Attacco ad Internet. Concentrico. Nello stesso giorno Pietrangelo Buttafuoco,
giornalista che se non fosse di destra sarebbe quasi perfetto, dice che i blog
pullulano di narcisisti, di egocentrici, di banalità, di ripetizioni e di
fesserie. Dice che mai si affiderebbe a Google. Dice che Wikipedia è
inattendibile. Dice che la spesa via web gli fa venire i brividi. Dice che lui
vuole vedere e toccare quello che compra. Dice che il solo pensiero di comprare
una vacanza su Internet gli fa venire il ribrezzo. Dice che Second Life lo
terrorizza e che è una masturbazione cibernetica. Dice anche, come soprappiù,
che mai farebbe una foto col telefonino. Quando si dice essere proiettato verso
il futuro. Ma io so che mente perché Pietrangelo è un fanatico della modernità.
So per certo che ha deciso di cambiare vettura. Mollerà il suo eccezionale tiro
a quattro per passare alla splendida Bugatti. E inoltre ha licenziato il suo
messaggero a cavallo. Per inviare i suoi dispacci al giornale d'ora in poi userà
il più moderno sistema dei piccioni viaggiatori. Qualcosa si sta muovendo in
lui. Ma non ditegli che Elton John ha chiesto di chiudere Internet. "Spegnete
Internet, per cinque anni", ha proposto. "E vediamo che sorta di arte viene
prodotta in quel lasso di tempo". Proposta alternativa: "Spegnete Elton John
anche per soli due anni e vediamo che cosa succede in quel lasso di tempo".(csf)
RIFERIMENTO 6/8/2007
MODERNITA'
da Isabella Guarini
Caro CSF, mi sembrava strano che non si fossero scatenati gli attacchi a
internet, bolg e quant'altro possa far circolare le idee di molti che
diversamente non esisterebbero. Il fatto che si possano confrontare persone
sullo stesso piano, senza alcuna gerarchia, come avviene nei blog, è una vera
rivoluzione e avanzamento democratico. Cosa che viene condannata con l'accusa di
narcisismo, semplicemente perché con il blog, con o senza moderatore, vi è
imprevedibile la formazione d'opinione che non piace a coloro che delle opinioni
si sentono deus ex machina. Ma la cosa più sconcertante è la proposta di Elton
che, vedendo diminuire gli spettatori o i fan, pensa di riconquistarli spegnendo
il Web, per castigare coloro che preferiscono il blog ai suoi concerti. È
un'esagerazione, ma mette in evidenza che il nuovo modo di comunicare sta
modificando anche il modo d'impiegare il tempo libero. Bene, bene.Così sarà
anche per la politica.
RIFERIMENTO 6/8/2007
VA' DE RETRO INTERNET
da Tommaso Albrizio
C'è qualche antropologo, sociologo, semantista, in grado di spiegarmi la diffusa
usanza per cui certi individuidi manderebbero al rogo qualsiasi cosa, sopratutto
se trattasi di novità, su cui venga riscontrato qualche aspetto negativo, a
fronte di ben altri aspetti comunque positivi? E' troppo semplice dire che
internet ha delle cose positive ma allo stesso tempo ne ha di negative, ma è
così! Allora perchè ci deve essere gente (di solito personaggi noti con tanta
influenza mediatica e pulpiti rilevanti, Elton John, Buttafuoco) che vestiti i
panni dell' inquisitore ne sentenziano la pena capitale. Prendiamo Sabelli ad
esempio, si può senz'altro dire di lui che è un internauta a tutti gli effetti
con il suo curato Blog, quindi secondo la teoria di Sir Elton dovrebbe essere un
disadattato, obeso, misantropo. Ho incontrato Claudio quattro volte. La prima
sul lago di Garda, dove abbigliato da skipper con una splendida giacca (come è
noto lui non è uno che si copre soltanto) donava i suoi riccioli al vento che ne
faceva un terribile strumento di seduzione nei confronti di tutte le persone
accorse ad ascoltarlo; La seconda a cena, dove dal capotavola intratteneva un'
improvvisata compagnia. La terza in una tappa della marcetta, chissà se
Buttafuoco sapesse che il curatore di un Blog si è fatto dal Trentino al Lazio a
piedi cambierebbe opinione. L' ultima volta era all'aria aperta che spaccava
legna. Ma sì, in attesa che Elton John conosca Sabelli, che qualche studioso mi
illumini su questi meccanismi censori della mente umana, io invio il messaggio,
spengo il computer e vado in montagna a camminare con i miei amici...
RIFERIMENTO 6/8/2007
SONO ALLIBITO!
da Pino Granata
Confesso di non sapere molto su Don Gelmini. Le accuse contro di lui, sono
terribili e spero che si dimostrino infondate. Ma mi fa orrore il fatto che per
difendersi l'eroe della destra non trovi di meglio da fare che accusare gli
Ebrei. Buttare il sasso nello stagno e poi ritirare la mano non serve niente.
Intanto migliaia dei seguaci di Don Gelmini hanno creduto, e credono, che ancora
una volta gli Ebrei sono la causa di tutti i mali. Ma finirà mai questa storia?
28/8/2007
AVERE UN BOSSI NEL CASSETTO E CHIEDERCI PERCHE’ CE L’ABBIAMO MESSO
da Vittorio Grondona - Bologna
Se una persona normale si mettesse a sbraitare da un pulpito frasi sconnesse
minacciando pure vendette terroristiche, nei migliore dei casi non tarderebbe
l’arrivo dell’ambulanza o addirittura della volante della Polizia. Noi invece
abbiamo l’originale di questi imprudenti predicatori e siccome siamo buontemponi
che se ne fregano della sicurezza sociale e della buona creanza, lo abbiamo
messo nel nostro Parlamento, pagandolo pure fior di quattrini, guarda caso
prelevati forzosamente per lo più dalle tasche dei lavoratori dipendenti e non
solo dai suoi seguaci.
RIFERIMENTO 26/8/2007
BOSSI E I FUCILI
da Claudio Urbani
Puntalmente, in estate, Bossi inneggia ad una rivoluzione che è nei suoi sogni.
Ora rispolvera anche i fucili e le munizioni sono le tasse. Tutti siamo
sensibili a questo tema, chi ama pagarle? Tutti vorremmo utopisticamente
abolirle, ma sappiamo, appunto, che è un'utopia. L'opposizione ha poi buon gioco
in questa battaglia. Ma una domanda sorge spontanea: visto che questa
opposizione è stata, ahimé, per cinque anni al governo, perché non ne ha
approfittato per abolire tante più tasse possibili???
RIFERIMENTO 26/8/2007
BOSSI E BOSSOLI
da Paolo Beretta
"I lombardi non hanno mai tirato fuori i fucili ma per farlo c'è sempre la prima
volta", tuona Bossi da Passo San Marco. Qualcuno gli spieghi che, a prescindere
da quella buffonata che lui chiama Padania, in confronto ai loro spingardini
Polizia di Stato e Carabinieri sono dotati di ben altre dotazioni militari. E
non mi dispiacerebbe nemmeno se cominciassero ad usarle, una volta tanto. Devo
dargli atto di una cosa: quando ci si mette, ad esasperare la gente è molto più
in gamba lui di Berlusconi. Davvero.
RIFERIMENTO 27/8/2007
I FUCILETTI DI BOSSI
da Pier Franco Schiavone
Bossi con la politica non c’entra, per tirare a campare deve dare la biada al
cosiddetto zoccolo duro della Lega, cioè a quei simpatici, ahimé, Italiani che
preferiscono indossare le corna dei Galli piuttosto che la toga di Cicerone. Le
parole in libertà di Bossi, puntualmente scambiate per saggezza, sono solo
espressione di balordaggine; quando le spara grosse per tenere in fibrillazione
il suo elettorato, da Bossi prendono le distanze tutti meno Cicchitto. Il fatto
è che Bossi fino al nuovo accordo con la CDL, era in seri guai finanziari
personali, tanto da cedere il quinto dello stipendio, questi guai si sono poi
miracolosamente risolti. Per conservare il suo ruolo e non essere scaricato dal
Berlusca, deve perciò dare un peso alla sua presenza nella CDL e quindi tenersi
stretti quegli elettori che non votano Lega per protesta, ma ci credono davvero!
Il problema serio non sono le cazzate di Bossi (che però, in un Paese serio,
sarebbe in galera), ma l’esistenza, in Italia, di una milionata di persone che
crede nei Celti e nella Padania, come dire nella Befana e in Atlandide; il
problema è culturale.
RIFERIMENTO 27/8/2007
BOSSI
da Claudio Urbani, Roma
Pure il braccio alzato...
RIFERIMENTO 28/8/2007
BOSSISMI
da Emilio Pierini
Ci sono cose o personaggi di cui un blog serio non dovrebbe neanche occuparsi.
Bossi rientra tra questi. Superiamolo, ignoriamolo, anche, perché no, usando le
armi che gli sono proprie, vale a dire una forma di razzismo (ideologico).
Ragazzi gli siamo troppo superiori. Non merita la nostra attenzione, sminuisce
il nostro pensare. Ci andreste a cena con Bossi? Se sì, di che cosa parlereste?
Se a queste domande rispondete negativamente, spegnete la luce su di lui. Si
adeguerà al buio fino a tacere.
RIFERIMENTO 28/8/2007
LEGA E LOTTO
da Massimo Mai
Mai giocato al lotto, mai grattato per vincere, mai preso un biglietto della
lotteria. Sta a vedere che ero leghista e non lo sapevo.
RIFERIMENTO 29/8/2007
BOSSISMI TWO
da Paolo Beretta
Caro Pierini, anche a me verrebbe voglia di darle retta, ma la mia paura è che
il non parlare di Bossi comporti una sottovalutazione di un problema serio,
costituito appunto da lui e dai fulminati che gli vanno dietro. Mussolini fu
ignorato finché, dopo la marcia su Roma (che voleva fare anche Bossi, ma c'erano
troppi terroni sul treno) inchiodò il suo bel culetto sulla sedia di Presidente
del Consiglio e ce lo siamo dovuti tenere per vent'anni. Mi piacerebbe evitare
che si ripeta l'evento.
RIFERIMENTO 30/8/2007
BOSSISMI THREE
da Emilio Pierini
L’assioma “Bossi = sottovalutazione di un problema serio” non può più reggere ai
giorni nostri. Paragonarlo a Mussolini è semplicemente anacronistico. Bossi oggi
ha perso il suo fascino originariamente scaturito da un periodo storico da fine
della prima Repubblica nel quale ha saputo farsi spazio a furor di frasi
demagogico/razziste approfittando di un contesto sociale particolare. Ora il
senatur è un uomo solo, debole, seguito da un manipolo di irriducibili che ogni
anno diventano sempre meno. Non è più credibile e siccome se ne sta accorgendo,
scarica ogni tanto qualche cartuccia confezionata con la poca polvere da sparo
rimastagli. Per disarmarlo definitivamente, insisto, basterebbe soltanto
iniziare a ridere di quello che saltuariamente ci propina con il poco orgoglio
padano rimastogli.
RIFERIMENTO 30/8/2007
BOSSISMI FOUR
da Pier Franco Schiavone
Caro Beretta, non credo che corriamo il rischio di ritrovarci Bossi come
dittatore, troppo scarso, però possiamo ritrovarci lui e i suoi uomini al
Governo con Berlusconi per la terza volta e questo l’Italia non se lo può
permettere. Non solo questa gente è incompetente, ma l’immagine che il nostro
Paese ha dato di sé a causa loro e continuerà a dare, ha provocato e provocherà
danni difficilmente recuperabili. Pensa a Calderoli. Ma se ne deve parlare,
Pierini. Il pacchetto di voti che la Lega ha messo insieme, piccolo ma compatto,
secondo me, è espressione di un nuovo nazismo all’italiana, infinitamente meno
pericoloso di quello Teutonico, ma altrettanto ridicolo. Avresti mai pensato che
un giorno, nella patria di Virgilio, si organizzassero feste celtiche? Poveri
Celti, che non erano né popolo né nazione, se avessero saputo che sarebbero
diventati i miti di avvinazzati scozzesi, che sono diventati Celti nel 1700, e
di ignoranti padani, avrebbero accelerato la loro romanizzazione invece di
ritardarla.
30/8/2007
LAVAVETRI E SICUREZZA
da Vittorio Grondona - Bologna
Qualche tempo fa gli automobilisti causavano troppi incidenti per la loro
indisciplina, e allora via con la storia dei benefici della patente a punti,
pronta a colpire persino i divieti di sosta. Poi si scoprì che gli automobilisti
non distinguevano il giorno dalla notte, e quindi via alla scoperta idiota dei
benefici dei fari accesi in pieno giorno. Recentemente sempre loro, questi beoti
incoscienti automobilisti, sono stati scoperti essere un branco di ubriachi
abituali, e via allora con una raffica di esempi di ubriaconi che uccidono
mentre sono alla guida. C’è però anche qualcosa di positivo a difesa degli
automobilisti: l’eliminazione dei fastidiosi lavatori di vetri ai semafori.
Chissà come si procurerà il cibo quella povera gente, allontanata con la forza,
che, seppure molestando in molte occasioni, trascorreva la giornata senza
delinquere. Sarà invitata forse alla mensa del sindaco di Firenze o di qualche
altro sindaco che ne copiasse le mosse? Oppure se un brutto giorno rientrando a
casa scoprissimo con rammarico una visita dei ladri, ci sentiremmo ugualmente
appagati dal fatto che al semaforo nessuno ci aveva disturbato? Questo proprio
non me lo aspettavo: per alcune amministrazioni sono meglio i ladri dei
lavavetri! Siamo proprio amministrati liberamente bene ed in assoluta garanzia
di sicurezza.
RIFERIMENTO 30/8/2007
CACCIA AI LAVAVETRI
da Giorgio Goldoni
Le amministrazioni comunali di sinistra hanno sdoganato la caccia al lavavetri
abusivo e rompipalle. Questo significa che nell'aria si sniffa clima di elezioni
a breve e si vogliono rassicurare i cittadini. Law and Order. Vi immaginate se
la caccia la avessero lanciata i sindaci leghisti?
RIFERIMENTO 30/8/2007
CHISSÁ CHE DA FIRENZE…
da Pier Franco Schiavone
La repressione dei lavavetri, per ciò che erano diventati, mi trova d’accordo.
Alla sinistra si attribuisce da sempre il senso di una malintesa tolleranza. I
comportamenti delinquenziali non hanno giustificazioni, i sociologi ci devono
far capire perché qualcosa di abnorme avviene, a quel punto possiamo comprendere
e adottare le misure sociali per eliminare o arginare un problema, ma i rei
vanno puniti. Una delle ragioni dell’impopolarità della sinistra in Italia
deriva proprio dal fatto che la gente comune le attribuisce l’idea che questo è
un Paese dove ad ogni prepotenza corrisponde una giustificazione. Sbattere in
galera i Furbetti dell’alta finanza, va bene, ma deve essere anche condotta una
lotta senza quartiere a chi perpetra i piccoli furti ai turisti. Non solo, credo
che sia arrivato il momento di restituire le piazze Italiane, tesori
inestimabili, alla loro funzione di passeggio, mercato organizzato, agorá, non
raduno di venditori di chincaglieria (c’è una piccola, splendida piazza di
Milano, che è diventata di proprietà esclusiva di un libraio con la sua orrenda
baracca di libri senza valore e non c’è verso di spostarlo, nemmeno di pochi
metri); guardate cosa sono diventate Piazza Navona, la Galleria degli Uffizi,
Piazza dei Miracoli, Piazza San Marco, Piazza Duomo.
RIFERIMENTO 30/8/2007
LAVAVETRI E SUK
da Emilio Pierini
E’ nata la polemica sui lavavetri dei semafori. Questi signori aspettano il
rosso per approfittare, a volte con insopportabile insistenza, di lavare i
nostri parabrezza per elemosinare la moneta. Turbano, sia chiaro,
infastidiscono, sia altrettanto chiaro, ma non fanno concorrenza sleale (la tua
auto rimane comunque sporca), non “scippano” il lavoro altrui. Di contro, una
marea di venditori abusivi extracomunitari popolano il lungomare del posto
(altamente turistico) dove abito vendendo merce contraffatta, occupando suolo
pubblico gratuitamente, facendo una concorrenza molto sleale ai commercianti
locali che pagano una miriade di tasse oltre a violare una decina di leggi del
nostro ordinamento e ad alimentare la criminalità organizzata che li rifornisce.
Ora vorrei capire perché i lavavetri sono diventati un caso nazionale e perché,
nel contempo, il suk illegale che tutte le sere ric opre il mio lungomare viene
ormai fisiologicamente considerato come una consolidata abitudine ed ignorato da
chi è preposto al mantenimento dell’ordine pubblico. Non notate anche voi un
forte squilibrio?
RIFERIMENTO 30/8/2007
RIPRISTINIAMO LA LEGALITA'
da Alberto Arienti
Questa parola d'ordine uscita da parte della sinistra in questi giorni si
riferisce ad azioni contro:
-a) i piromani
-b) la mafia
-c) gli imbrogli finanziari
-d) gli ubriachi che investono ed uccidono
-e) i lavavetro ai semafori
Se hai risposto a), b), c), d) vivi in Europa.
Se hai risposto e) vivi in Italia e ci hai pure azzeccato!
RIFERIMENTO 30/8/2007
LAVAVETRI E LAVAIDEE. IL PERICOLO DEL DISSENSO A SINISTRA.
dall'avv. Lina Arena
Come volevasi dimostrare, in caso di inosservanza delle regole sulla civile
convivenza anche il lavavetri va in prigione.Però attenzione: la prigione è
accettata se la commina la sinistra. Se proviene da destra il grido di rabbia è
anche rivoluzione. Ebbene, vorrei solo fare una piccola segnalazione: attenti al
precedente sui lavavetri.Anche per le idee ,la sinistra è disposta a comminare
la prigione o l'oscuramento del video. E' la stessa cosa. Invece con i liberali,
la libertà di parola è la norma.
RIFERIMENTO 30/8/2007
RIPRISTINARE LA LEGALITA' /2
da Claudio Urbani
Premesso che il provvedimento "contro i lavavetri", così presentato è
inaccettabile, è pur vero che tale provvedimento è stato preso a causa dei
numerosi episodi di violenza avvenuti. Episodi poi, è inutile negarlo, contro
persone anziane e donne sole. Nulla da eccepire contro lavavetri che offrono il
servizio che se rifiutato accettano, ma contro le prepotenze qualcosa bisogna
pur fare. Presentare i fatti nel modo giusto mi sembra più corretto.
RIFERIMENTO 31/8/2007
RIPRISTINARE LA LEGALITA' /3
da Alberto Arienti
I lavavetro sono una cosa, gli aggressori, o i ladri sono un'altra, tanto per
presentare i fatti in modo corretto, caro Urbani. Personalmente i lavavetro mi
scocciano e gradirei si facesse qualcosa a riguardo. Mandarli però in galera
(visto che è impensabile che paghino le multe previste) sarebbe solo fargli fare
dei corsi accelarati di delinquenza. Personalmente io non ho mai subito
aggressioni, e neanche insulti, anche quando non ho pagato prestazioni che avevo
abbondantemente e visibilmente rifiutato.
RIFERIMENTO 31/8/2007
RIPRISTINARE LA LEGALITA' /4
da Andrea Marchesi
Ma i lavavetri protagonisti di episodi di violenza contro persone anziane e
donne sole non ci finivano in galera, prima?
RIFERIMENTO 31/8/2007
LAVAMI
da Muin Masri
Certi fenomeni sono sicuramente fastidiosi da vedere e da subire, specialmente
quando sono accompagnati dall’arroganza. Mi colpisce l’interessamento di molti
capoluoghi al provvedimento toscano, tutti lo vorrebbero approfondire per poi
applicare. Per carità, ogni giunta ha l’obbligo di risolvere i problemi dei suoi
cittadini. Chissà, magari a qualcuna di queste viene in mente di studiare come
abbia fatto il comune di Zurigo a risolvere i problemi del traffico e dei
tossicodipendenti, Amsterdam della prostituzione e dell’aborto. Tokyo dei mezzi
di trasporto. La trasparenza di Londra con i soldi pubblici. L’Havana con la
sanità. Per non parlare di Oslo con i suoi parchi pubblici. Comunque, i
benpensanti sono già al lavoro, magari riusciranno anche a sradicare il fenomeno
dei tizi che vogliono tirarti il carrello della spesa, che girano con il pezzo
di cartone appeso al collo e la mano tesa a chiedere qualche spicciolo… Anche le
città credono d'essere opera della mente o del caso, ma né l'una né l'altro
bastano a tener su le loro mura. D'una città non godi le sette o settantasette
meraviglie, ma la risposta che dà a una tua domanda (Marco Polo ne “Le citta’
invisibili – Italo Calvino).
Saluti dal Lavavideo.
31/8/2007
DUE VELOCI RIFLESSIONI PRIMA DELLE FERIE
da Vittorio Grondona - Bologna
1) Come padre ho avuto la fortuna di convincere i miei figli che tutto non si
può avere nella vita. Purtroppo sui libri invece non sono stato capace di
risparmiare nemmeno una lira. Il costo dei libri è infatti, senza tema di
smentita, un vero cataclisma per tutte le famiglie operaie che abbiano deciso di
far studiare i propri figli oltre la scuola dell’obbligo.
2) I semafori a Bologna hanno tempi incomprensibili: 30”, 60”, 90”. Sono tempi
irrazionali studiati (si fa per dire) a tavolino da emeriti incompetenti e
distribuiti a caso, con prepotenza politica, negli incroci cittadini. Il caos e
l’inquinamento sono quindi assicurati e sotto gli occhi di tutti. Con questa
ragione provocata ad arte i ricorsi alla sospensione programmata del traffico e
all’installazione di fruttuosi occhi elettronici di controllo sono di facile
attuazione, direi quasi invocati dalla cittadinanza… Ho notato però che dove i
tempi sono di 30 secondi, i lavavetri non sono invadenti, intervengono solo se
richiesti. Succede poi, ed anche abbastanza spesso, che diversi automobilisti
progettino di avvantaggiarsi lungo il percorso di questa opportunità offerta
loro dalla miseria incompresa dei più sfortunati.
RIFERIMENTO 30/8/2007
LIBRI: LA SOLITA LAGNA D'AUTUNNO
da Francesco Bettineschi
Allarme dalle associazioni dei consumatori: in cinque anni di scuola superiore
la spesa per i libri di testo ammonta a 1.700 Euro, una cifra che strangola le
famiglie. Non diciamo sciocchezze. Negli stessi cinque anni il povero bambino
cambierà in media tre telefonini, al costo (se si accontenta) di 200 Euro l'uno.
Se è furbo e si sa destreggiare con i piani tariffari, spenderà poi 25 Euro al
mese in telefonate ed sms. In totale il cellulare del pupo costerà negli stessi
cinque anni 2.100 Euro. E parlo solo del telefonino, che hanno praticamente
tutti. Poi ci sono (non per tutti, ma per molti) la playstation, il corso di
tennis, l'abbonamento in piscina, il motorino, eccetera eccetera. Però, chissà
come mai, queste spese non strangolano le famiglie...
17/9/2007
BEN TROVATI A TUTTI
da Vittorio Grondona - Bologna
Sono appena tornato dalle ferie e mi sto frettolosamente aggiornando. Noto che
sono riprese le incomprensibili incomprensioni fra Schiavone, Freda e Ceratti,
che la Finlandia è un Paese invidiabile, che i lavavetri dividono gli italiani,
mentre i motociclisti continuano indisturbati a rompere le scatole ai semafori.
Grillo è in testa ai commenti. Il successo del Vaffaday gli ha dato in qualche
modo la carica. Del resto chi meglio di un comico di professione potrebbe
interpretare una politica ridicola. Siamo infatti invasi da politici comici
dilettanti e sinceramente sono del parere che l’interpretazione di un
professionista farebbe la sua brava differenza. Cito a caso. Calderoli, per non
dare nell’occhio vuol girare in aree di moschea col suo maialino al guinzaglio.
Mastella e Rutelli sono chiamati a Monza per la premiazione dei piloti vincenti
di formula 1 e anziché a spese della F1 stessa ci vanno a nostre spese… E che
spese! Il Vaticano non paga l’ICI perché fa del bene a tutto il mondo. Un bravo
governo dovrebbe invocare la suddivisione dell’importo non riscosso a tutti i
Paesi che beneficiano dei favori ecclesiastici cattolici, ma invece si limita a
chiedere solidarietà solo all’Italia. Fassino e D’Alema hanno affermato più
volte che con le scalate bancarie non c’entrano nulla e tanto per dimostrare
perfetta coerenza con quello che dicono, ritengono irricevibili le richieste di
autorizzazione del Giudice Forleo all’utilizzo delle intercettazioni telefoniche
che li riguardano, peraltro ormai conosciute da tutti. In certi passi, fra le
righe, la definiscono addirittura incompetente. Bossi se la prende con Garibaldi
dandogli del “cretino lacchè dei Savoia”. Al grido di viva la Padania libera,
stimola i suoi seguaci a scioperi non comici, ma semplicemente idioti allo scopo
di mandare in malore le finanze italiane alle quali anche lui ed i suoi amici
attingono con cupidigia senza limiti. I sindaci si sono messi in testa di
debellare la prostituzione punendo i clienti. E’ come punire un cliente di banca
per non permettergli di farsi derubare… Rutelli alla faccia della privacy invoca
la banca dati del dna, non per la ricerca, ma solo per difenderci dalla
criminalità, dice lui… Chissà a chi vorrà venderlo o da chi vorrà farselo
rubare. Non vorrei essere nei panni di chi, suo malgrado, si fosse trovato per
caso nel luogo in cui prima o poi si verificasse un gesto criminoso. Mi fermo
qui (per ora)… Come vedete cè molto da ridere in politica!... Ben trovati a
tutti.
RIFERIMENTI
Per i riferimenti vedi sul Blog di Claudio Sabelli Fioretti dal 1/9/2007 al 17/9/2007
20/9/2007
SCALA MOBILE
da Vittorio Grondona - Bologna
Grande pentimento in Parlamento. Adesso non vogliono più gli aumenti, nemmeno
quelli automatici. Oddio, qualche problemino c’è rimasto, perché non è poi così
facile rifiutare ai soldi facili… Alla Camera dei Deputati è stata imposta una
decisione piovuta dall’alto, al Senato invece, Marini chiede una legge che lo
consenta in perfetta legalità. E’ tutto davero commovente. Strano Paese il
nostro. I lavoratori hanno perso la scala mobile e i loro strapagati
rappresentanti si sono mantenuti addirittura uno scalone mobile super veloce.
20/9/2007
MASTELLA AEREOSTOPPISTA
da Vittorio Grondona - Bologna
Mastella passava per caso di lì e visto l’aereo di stato in partenza per Monza
con posti disponibili ha chiesto semplicemente un passaggio. Davvero un grande
economo Mastella!
21/9/2007
MOLTE MULTE, MOLTA DISORGANIZZAZIONE
da Vittorio Grondona - Bologna
Nel 2006 il comune di Bologna ha comminato multe agli automobilisti per
39 milioni di euro*. L’ importo
dell’IRPEF riscossa è stato molto più modesto, solo (si fa per dire) 25,5
milioni di euro. Ritengo che il dato sia di massimo interesse generale.
Comminare 39 milioni di euro* di multa
agli automobilisti indisciplinati dovrebbe preoccupare un’amministrazione
cittadina, non essere elemento di compiacimento. Io per esempio mi convincerei
che qualcosa nella regolamentazione del traffico in città non stia funzionando
come dovrebbe.
NOTA * : Per errore è stata indicata la cifra di 39 milioni di Euro quale ammontare del consuntivo 2006 per contravvenzioni comminate dal Comune di Bologna anziché 37, 431 milioni di euro come pubblicato da La Repubblica Bologna del 18/9/2007. Ho provveduto all’invio del dato esatto al Blog di Claudio Sabelli Fioretti.
22/9/2007
ERRATA CORRIGE
da Vittorio Grondona - Bologna
Devo correggere il dato relativo alle multe a consuntivo 2006 nel Comune di
Bologna. Per la precisione le multe, comprese quelle pregresse, ammontano a
37,431 milioni di euro, anziché 39 milioni. Chiedo scusa a CSF e agli amici del
blog per l’involontario errore.
22/9/2007
BUONSENSO A SINISTRA / 2
da Vittorio Grondona - Bologna
Non sono assolutamente d’accordo con Luca Ricolfi. I deboli non sono cambiati.
L’unica differenza rispetto al passato è che oggi sono ancora più deboli. I
cinquantenni non sono privilegiati, ma cercano, spesso invano, di mantenere quei
pochi diritti che hanno conquistato con lotte e sudore. Sono le leggi asociali
che hanno creato i precari e in prospettiva riducono drasticamente la previdenza
per le nuove generazioni. I disoccupati sono una preoccupazione dello Stato che
ha il compito costituzionale di inoltrare i giovani nel mondo del lavoro nel
modo più semplice. Invece consente la delocalizzazione delle grandi imprese
lasciando ai nostri figli la tristezza di saltuari lavoretti nel call center. I
Sindacati per istituzione proteggono i loro iscritti, tenendo conto per quanto
fosse possibile del contesto sociale. Da sempre i figli di papà ce la fanno
senza problemi in ogni settore. La causa principale della microcriminalità è la
miseria in cui molte persone sono costrette a tirare a campare. Per questo è
necessario rischiare, per esempio, tollerando di più i lavavetri piuttosto che
accettare al loro posto il proliferare dei ladruncoli. Infine, chi è che paga
per l’immigrazione clandestina destinata al lavoro nero ed alla criminalità?
RIFERIMENTO 20/9/2007
BUONSENSO A SINISTRA
Luca Ricolfi su LaStampa.it (via Antonio Leonforte)
"Poco per volta, lentamente ma ineluttabilmente, ci si sta rendendo conto che i
deboli «non sono più quelli di una volta, e che ormai né i partiti di sinistra
né i sindacati difendono i veri deboli». In materia pensionistica, i diritti dei
giovani vengono calpestati a favore dei privilegi dei cinquantenni. Nelle
politiche del lavoro i diritti dei disoccupati, dei lavoratori in nero, dei
precari sono sistematicamente subordinati a quelli degli occupati forti
(dipendenti pubblici e delle grandi imprese). Nell’istruzione l’abbassamento
degli standard penalizza i ragazzi dei ceti più umili, mentre i figli di papà
possono tranquillamente rifarsi grazie alle risorse famigliari. Sul territorio
la tolleranza per la microcriminalità protegge i prepotenti e mette a rischio i
soggetti più vulnerabili (donne e anziani). Per non parlare dell’immigrazione,
dove l’incapacità di espellere i criminali e i clandestini rende la vita più
difficile innanzitutto agli immigrati onesti."
24/9/2007
DIETRO LE QUINTE DEL REFERENDUM ELETTORALE
da Vittorio Grondona - Bologna
Ogni giorno si sente dire da ogni parte che la legge elettorale attuale debba
essere cambiata. Niente di più saggio! Strano però che non si faccia
concretamente avanti nessuno per iniziare l’auspicata riforma. Ormai è chiaro
che la restituzione del diritto di esprimere le preferenze da parte
dell’elettore non è nel cuore dei nostri politici. Si sono inventati anche il
referendum… Non solo per eliminare i piccoli partiti (1° e 2° quesito), ma
soprattutto per evitare il pericolo che il popolo si esprima direttamente sui
vari candidati (nessun quesito in proposito). Chi per esempio, citando due nomi
a caso, voterebbe ancora per Mastella o Calderoli? (SEGUE OLTRE LE 500 BATTUTE)
24/9/2007
TREU E L’ARTICOLO 18
da Vittorio Grondona - Bologna
Treu ci prova ancora: contratto unico che preveda la cancellazione dei diritti
previsti dall’art. 18 della legge sul lavoro per i primi tre anni. Si sa, Treu
ama i giovani e fa di tutto per agevolare il loro inserimento stabile nel mondo
del lavoro… Lui è poi della Margherita e siccome il suo partito ci tiene molto
alla famiglia, vuole essere sicuro che i giovani prima di affrontare quell’impegno
sociale abbiano il tempo di pensarci bene. In questa prospettiva mi sembra
quindi giusto (per lui) creare i presupposti per costringere i giovani a
rimandare l’incontro sull’altare nel migliore dei casi dopo i quaranta anni di
età.
25/9/2007
VERBA VOLANT…
da Vittorio Grondona - Bologna
Anch’io come la simpatica avvocato quando ieri ho sentito le parole del Papa sul
capitalismo, trasmesse in tutti i comunicati radio e televisivi a conferma che
trattandosi di un Capo su Stato straniero non può fregargli nulla dei consigli
del nostro Presidente Napolitano in merito alle troppe apparizioni dei politici
italiani in TV, ho chiuso gli occhi e commosso l’ho figurato nel saio di San
Francesco. No, non stava decisamente bene, il vestito della povertà non gli
donava affatto. Ho riaperto gli occhi ed ho fatto finta di niente… Le parole
volano e, come gli scritti, le opere di San Francesco per fortuna restano.
25/9/2007
DERIVA SOCIALE
da Vittorio Grondona – Bologna
Sono davvero indignato. Questa politica vergognosa mi vuole proprio annullare
come persona umana. Tempo fa mi volevano prendere le impronte digitali (Rutelli,
Casini…), adesso il dna (Rutelli…). E’ di oggi la notizia che con opportuni
emendamenti al ddl Bersani sulle liberalizzazioni, vogliono mettere mano anche
ai miei dati personali. Stanno infatti cercando di modificare in camuffa il
Codice sulla privacy, entrato in vigore il primo gennaio 2004, a danno dei
cittadini e dei lavoratori per favorire le imprese. La proposta è quella di
esonerare appunto tutte le imprese dal predisporre le misure minime di sicurezza
a tutela dei dati personali. Pare anche che prima dell’estate la Camera avesse
già introdotto l’esonero per le imprese con meno di 15 dipendenti. (SEGUE OLTRE
LE 500 BATTUTE)
30/9/2007
RADIO SCARPA
da Vittorio Grondona - Bologna
Ho sentito dire che Di Pietro simpatizza a destra; che vogliono tagliare gli
assessori nei comuni e nelle province (occhio signor Ceratti); che Mastella
forse scriverà un libro con Grillo; che Cofferati si è messo d’accordo con i “finiani”;
che Bordon ormai a tiro del sospirato PD ha cambiato opinione; che la casta
politica può anche fumare in ufficio; che la TAV alpina non toglierà nemmeno un
TIR dalle nostre strade; che circoleranno mille treni pendolari in più; che gli
italiani non si curano di analizzare la consistenza reale delle promesse e di
conseguenza tralasciano ingenuamente il piccolo particolare che nella realtà è
difficilissimo ed oneroso dimostrare di essere poveri, soprattutto se lo devono
far sapere a tutti… E’ incredibile quanto siano chiacchieroni gli italiani!
5/10/2007
GUAI AI GUITTI
da Vittorio Grondona - Bologna
Ogni giorno che passa si affievolisce sempre di più la forza dei lavoratori.
Grillo può piacere o non piacere, ma ha dalla sua una chiara argomentazione
condivisibibe e quindi di sicuro richiamo per aiutarci a sfondare lo scudo della
casta che protegge le magagne dei nostri amministratori. Sta a noi capire quando
sarà il momento di fermarci ed utilizzare autonomamente il nostro cervello,
staccandoci con criterio dalla massa dei soliti pecoroni teleguidati. Oggi
addirittura si tenta di mozzare la giusta rivolta degli schiavi moderni con lo
spauracchio del ritorno, peraltro non scontato, di Berlusconi. Io per esempio
non vorrei essere amministrato dal Cavaliere e dai suoi amici, ma nello stesso
tempo nemmeno da Rutelli, Mastella, Cofferati, Dini, Bonino per citarne a caso
cinque di pseudo sinistra. (SEGUE OLTRE LE 500 BATTUTE)
RIFERIMENTO 30/9/2007
NON AVEVO DUBBI
da Isabella Guarini
Caro CSF, leggo su il Mattino del 29/09/07, che Grillo e Mastella si sono
riavvicinati, con reciproco sussiego, e che addirittura potrebbero incontrarsi a
Ceppaloni per sfilare i coralli delle varie caste. Come voleasi dimostrare.
Affidarsi a guitti e teatranti, a star e starlette del cinema o tv, ci si
rimette la faccia. Figuriamoci quella del nuovo PD.
Ma che c'entra il nuovo PD con Grillo e/o con Mastella?
RIFERIMENTO 30/9/2007
GUITTI
da Isabella Guarini
Caro CSF, cercherò di chiarire che cosa c'entra la faccia del PD con quella dei
guitti e teatranti Non passa giorno che non vi siano dichiarazioni di persone da
spettacolo per questo o quel candidato del PD. Dichiarazioni di persone, sempre
in cerca di imprenditori sicuri, pronte a cambiare pur di essere sempre in
iscena. E che dire di WV che si è fatto raffigurare su una camicia di seta
dorata e portata in passerella da sculettanti modelle? Provo a fare una
proporzione: il guitto Grillo sta a Mastella, come il guitto WV sta al PD. E,
infine, consentitemi qualche battuta in più per la nostra Sindaca che, in clima
di primarie, ha dato il consenso al sit-in gay, a cui si era sempre opposta e si
è fatta raffigurare sulla copertina di Donna Moderna, come una signorina di
primo pelo.basta?
RIFERIMENTO 1/10/2007
NON AVEVO DUBBI /2
da Antonio Leonforte, Roma
E' interessante notate come due battute due, estrapolate dal contesto e riferite
dal Mattino, bastino alla Guarini per gridare all’inciucio e bollare Grillo come
un guitto opportunista. Nulla vale la feroce e coraggiosa campagna che Grillo
conduce da parecchio tempo (ed a mio avviso con motivo) contro il "cosiddetto"
ministro della Giustizia. Grillo, che oggi smentisce con forza (se ce ne fosse
bisogno) questa palese bufala dell’inciucio, ha perfino pubblicato un appello a
Napolitano, per mandare a casa Mastella. Ma in quel caso al Mattino,
stranamente, dormivano.
RIFERIMENTO 1/10/2007
LIVELLI DI PROFONDITA'
da Alessandro Ceratti
La solidarietà che Beppe Grillo ha dimostrato nei confronti di Mastella ha
sorpreso e disorientato molte persone. In realtà non è che una testimonianza
della reale profondità del pensiero e della proposta di Grillo, che soltanto
superficialmente può essere scambiata per il qualunquismo demagogico di un
comico. Grillo ha semplicemente voluto segnalare il tiro al massacro che
l'establishment aveva incominciato a fare contro Mastella, vero e proprio capro
espiatorio della situazione. La cosa non gli dev'essere riuscita molto difficile
perché solo qualche giorno prima era capitato a lui, quando gli venivano
rimproverate una quantità di circostanze assolutamente irrilevanti come se
fossero nefandezze... (SEGUE OLTRE LE 500 BATTUTE)
RIFERIMENTO 1/10/2007
A PROPOSITO DI GRILLO
da Pino Granata
Non mi piace Grillo e per molti motivi. Non mi piace chi spara sulla croce rossa
ed il governo Prodi, in questo momento, è la croce rossa. Non mi piace chi urla
per farsi sentire e, last but not least, non mi piace che Grillo se la prenda in
questo modo con un governo di Centrosinistra e con Prodi che non sarà un genio,
ma sta facendo il suo meglio per far sopravvivere un governo all sbando e pieno
di grilli parlanti. Ma Grillo dov'era nell'infame quinquennio del governo
Berlusconi? E perchè tanto livore nei confronti di Prodi e C. quando i suoi
bersagli dovrebbero essere il libero per prescrizione al secolo Berlusconi ed il
golpista sovversivo Bossi?
RIFERIMENTO 1/10/2007
GUITTI /2
da Pier Franco Schiavone
In politica se qualcuno della parte avversa è bravo lo si ignora fino a quando
questi non si candidi ad assumere più alte responsabilità. A quel punto
cominciano a volare mazzate. Non appena Veltroni, che come ministro e come
sindaco si è comportato benissimo, si è candidato alla guida del PD, Berlusconi
ha scatenato i killer. È un gioco banale, per questo mi sorprende che
l’intelligente Guarini ci caschi. Di Veltroni si possono criticare alcune
posizioni ma-anchiste (così le definisce genialmente Crozza), ma è persona
perbene, non ha rubato e soprattutto non ha nessuna delle ombre (dalla mafia
alla corruzione) che invece ha Berlusconi; che poi un elettore di centro-destra
consideri guitto Veltroni, avendo in casa Berlusconi, Brambilla, Bossi, Sgarbi,
Calderoli, Borghezio e Mussolini, beh, è proprio grossa!
RIFERIMENTO 5/10/2007
A PROPOSITO DI GRILLO
da Renato Lama, Verona
A commento delle osservazioni del sig. Granata riguardo Grillo, anche a me non
piace chi alza la voce o spara sulla Croce Rossa. Però non si può accusare
Grillo di non avere criticato il governo precedente, basta visitare il blog;
idem per quanto riguarda prescritti e golpisti. Riguardo poi la Croce Rossa,
probabilmente pesa la delusione, almeno per quanto mi riguarda.
RIFERIMENTO 5/10/2007
L'ERRORE DI SCHIAVONE
da Isabella Guarini
Schiavone commette l'errore di farmi dire cose che non ho detto, tipico degli
intelligenti di sinistra con tre narici. Ho semplicemente detto che a me non
piacciono i politici-guitti e quelli che ho citato nel mio post lo sono. Non ho
parlato né di Berlusconi né di altri esponenti politici di destra o di sinistra.
Non ho parlato di legalità né di moralità. Semplicemente ho criticato il modo di
rappresentarsi. A me i pagliacci, onesti o ladri che siano, non piacciono in
politica, ma solo al circo.
RIFERIMENTO 5/10/2007
A PROPOSITO DI GRILLO /2
da Emilio Pierini
Come dar torto a Granata sulla tempistica del Vaffa-Day di Grillo? Ma Grillo
allora è un pazzo? A quale area politica è fisiologicamente più contiguo? Io
penso a quella del centro sinistra. I suoi temi non sono inquadrabili tra i
programmi Berlusconiani. Allora se semplicemente si fosse nauseato da Pubblici
Ministeri trasferiti d’autorità, da Generali della guardia di Finanza idem come
sopra, da vice presidenti del Consiglio che si occupano di scalate bancarie per
poi accusare i pubblici ministeri che li indagano di averla fatta fuori dal vaso
(vi ricorda qualcuno?), il tutto perpetrato da una classe politica che aveva
promesso “altro”, come la mettiamo caro Granata? La sinistra, in fondo, è anche
questo: un narcisistico autolesionista senso critico che si esplicita in Grillo
e paradossalmente trova i suoi seguaci.
RIFERIMENTO 6/10/2007
GRILLO DIXIT
da Dan Galvano, Basilea
Com'è che fino ad un mese fa nessun mezzo di informazione cagava Beppe Grillo e
ora si dà spazio a qualunque cosa esca dal suo blog (vedi corriere sulla
stronzata di oggi riguardo ai rom)? La cosa che piu' mi dà fastidio, non
limitandosi alle parole di Grillo, è credere o far credere che i concetti di
ordine, di rispetto delle regole, di legalità - soprattutto quando si parla di
immigrati e integrazione - appartengano esclusivamente alla destra. E la
sinistra ha le sue belle colpe nell'aver lasciato credere a molti che questo
fosse vero.
RIFERIMENTO 7/10/2007
L’ERRORE DI SCHIAVONE /2
da Pier Franco Schiavone
È da una vita che sogno che qualcuno mi dia del trinariciuto (amo la prosa di
Guareschi) e finalmente il sogno si è realizzato, sebbene il merito indiretto
sia di Veltroni, e io non sono nemmeno veltroniano, pensa un po’. Cara Isabella,
non ti sarai mica offesa perché ti ho dato dell’intelligente! Lo penso davvero.
Quanto al fatto che mi sia sbagliato, non credo proprio, guitto ha un preciso
significato e, detto come insulto, nell’accezione comune, è il contrario della
moralità e della competenza, indica infatti incapacità, meschinità, grettezza, e
tu hai detto esattamente: WV è un guitto. Dov’è l’errore? Sempre che le parole
abbiano un senso anche su un blog.
RIFERIMENTO 8/10/2007
GUITTO ALLA FRANCESE
da Isabella Guarini
Sarà per qualche filtro magico che non riesco ad offendermi quando sono presa in
diretta da qualcuno nel blog di CSF. Rispondo spontaneamente e questo è un bene.
Guitto? Caro Schiavone, lo uso alla francese, nel senso di attore vagabondo di
secondo piano che lavora per fame. Sì, le tre narici sono un ricordo dalla
lettura di Guareschi. Complimenti per la memoria letteraria. Avrei potuto dire
intellettuali con un solo occhio come Polifemo, simbolo della fiaccola che i
giganti portavano in testa per illuminare il buio delle caverne. Sarebbe stato
troppo! Bye, bye.
RIFERIMENTO 8/10/2007
IL BOLLINO DI GRILLO
da Walter Vanini, Carona (Bergamo)
Non mi è mai piaciuto il Grillo comico. Troppo urlato, troppo grossolano e
viscerale. Preferisco quelli più sottili, sarcastici e intelligenti, come
Luttazzi ad esempio. Ma questi sono gusti personali. Il Grillo agitatore di
piazze mi piace ancora meno, troppo populista e ancora più sguaiato. E anche un
po' megalomane, visto che ormai sentenzia dal suo blog su ogni argomento senza
mai essere sfiorato dal dubbio, come fosse la verità rivelata. La faccenda poi
del suo bollino di approvazione sulle liste civiche per le future elezioni
dimostra inoltre che ha perso anche il senso del ridicolo. Che per uno che si
ritiene un comico non è poco.
7/10/2007
L’INCOGNITA DELL’UOMO FORTE
da Vittorio Grondona - Bologna
Io non ho nulla contro il Valter ormai nazionale, ma non so perché non riesco a
mandare giù le sue continue fritte e rifritte argomentazioni. Addirittura la
propaganda esagerata che la risoluzione dei problemi stia solo nelle sue
intenzioni e nel complicato innaturale impasto Margherita/DS mi rende
sospettoso. Dopo l’effetto del libro sulla casta politica e l’imprevisto
successo del grillismo, gli intendimenti formali della politica di centro
sinistra, di cui il premier in pectore Veltroni ne è il principale portavoce,
sono focalizzati ad arte nella forma più idiota del risparmio. Risparmio ad
effetto sicuro dato in pasto ai gonzi conclamati, politicamente disinformati. Si
reclamano infatti maggiori poteri, si sbandiera come giusta l’intenzione di
dimezzare i ministri e, dulcis in fundo, si prospetta con enfasi la riduzione
drastica dei parlamentari. (SEGUE OLTRE LE 500 BATTUTE)
RIFERIMENTO 5/10/2007
CARA ISABELLA
da Barbara Melotti
Cara Isabella, ma che le ha fatto il povero Uolter? Mi permetta comunque di
dirle che il tono astioso col quale lo "infila" in ogni discorso, da un po' di
tempo in qua, non si confà affatto al suo status su questo blog. IMHO,
naturalmente.
RIFERIMENTO 7/10/2007
Cara Barbara Melotti
da Isabella Guarini
Cara Barbara Melotti, mi dispiace molto che lei ritenga astioso il mio tono nei
confronti di Uolter. Le assicuro che non è astio, perché non ho mai avuto alcun
rapporto diretto con il personaggio. Mi è capitato di recente di discutere delle
trasformazioni architettoniche operate da Uolter in Roma. Forse a causa del
disappunto per quanto va facendo per sfigurare Roma capitale che sono andata nei
giudizi oltre il mio stile, moderato e mai come quello che spesso viene usato
per altri personaggi della politica, anche in questo. Comunque, CSF, sommo
arbitro, potrebbe non pubblicare i miei post che si ritenessero troppo astiosi
nei confronti di politici emergenti. Certo non mi offenderei.
RIFERIMENTO 8/10/2007
"CHE C'AZZECCA CSF?" E ALTRE CONSIDERAZIONI
da Barbara Melotti
Cara Isabella perdonerà, spero, se insisto nell'amichevole uso del solo nome. Mi
scusi, ma che c'azzecca che csf - "potrebbe non pubblicare i miei post che si
ritenessero troppo astiosi nei confronti di politici emergenti" - con quel che
io leggo, a torto o a ragione, nei sui ultimi post? Che lei possa pensare che
potrebbe censurarla per tali motivi e/o per far piacere a me mi pare indelicato,
ma csf non ha certo bisogno che sia io a difenderlo, quindi passiamo oltre.
Personalmente non sono Veltroniana (da brava "sinistra" non ho passione per le
maggioranze), ma comincio a trovare significativo quanto tutti coloro che
avversano il PD parlino male di lui a ogni piè sospinto, attaccandolo spesso
anche in modo assolutamente pretestuoso. E' il meccanismo del capo, già
sperimentato col banana: quando un leader è vero e naturalmente riconosciuto dai
propri, suscita nei suoi oppositori reazioni speculari altrettanto accese. Vuoi
vedere che abbiamo trovato un leader anche noi, tanto per cambiare?
RIFERIMENTO 8/10/2007
VISTI DA LONTANO
da Carla Bergamo
Come dice Gramellini su La Stampa, Sarkozy ha Mario Monti e Uolter vorrebbe
Veronica Lario. Ci dobbiamo sorbire quotidianamente gli starnazzi di Mastella,
tipico rappresentante di un'italia da operetta e ce la prendiamo con Grillo
perchè dice le cose come stanno, senza giri di parole, al contrario dei nostri
politici, che continuano a vivere in un altro mondo. Così la vedo io, da
lontano.
RIFERIMENTO 8/10/2007
IL FENOMENO VELTRONI SI COMPRENDE ATTRAVERSO VIOLANTE
dall'avv. Lina Arena
L'iniziativa del PD , abbracciata con gioia dal vecchio PCI, è frutto di una
strategia che il buon Violante ha messo in atto da tempo: creare il partito
socialdemocratico all'insaputa degli stessi compagni aderenti. Lo zoccolo duro
del PCI è privo di cultura giuridico-economica e lotta, ad esempio, per un piano
regolatore sperando nel socialcomunismo. E' una pura follia che Violante vuole
correggere inoculando l'idea di un partito nuovo con un Papa buono e discorsivo
che lo dirige e cioè Veltroni. La Bindi è solo un richiamo per le allodole e per
i bonaccioni della vecchia DC frequentatori di sacrestie. La Bindi serve e
quindi si sfrutta anche se la poveraccia non lo capisce. (SEGUE OLTRE LE 500
BATTUTE)
RIFERIMENTO 12/10/2007
EVVIVA UOLTER!
da isabella Guarini
Cara Barbara Melotti, sono molti coloro che cercano di farmi dire ciò che non
penso specialmente nei confronti di CSF, mio ospite a cui devo rispetto per il
ruolo che svolge di moderatore, non di censore, che impedisce al blog di
degenerare con spiacevoli conseguenze per tutti. Ciò detto, se lei pensa, con un
vecchio adagio, tanti nemici tanto onore, allora grido: "Evviva, Evviva Uolter!"
8/10/2007
AGONIA DELL’INFORMAZIONE ITALIANA
da Vittorio Grondona - Bologna
Tra le polemiche scaturite sui giornali e sulla TV a seguito della trasmissione
di Annozero di giovedì scorso emerge chiarissimo il fatto antidemocratico che la
politica non gradisce altra informazione oltre a quella da essa stabilita.
Probabilmente la classe autoeletta è convinta che gli italiani siano tutti
deficienti in grado di capire solo le ignobili vicende di trasmissioni come
quella dell’isola dei famosi. Forse è per questo che senza interruzioni giorno e
notte ci propinano senza pietà l’interessante russare di Alessandro Cecchi Paone
e le stucchevoli tendenze erotiche di alcuni partecipanti, condite da generali
discussioni assolutamente prive di interesse. Se la trasmissione di Santoro sarà
mortificata o se si darà corso ad un altro editto di espulsione potremo a questo
punto affermare senza ombra di dubbio che in Italia esiste veramente una
spietata censura. (SEGUE OLTRE LE 500 BATTUTE)
RIFERIMENTO 8/10/2007
FEDE E SANTORO SCHEGGE IMPAZZITE
da Tommaso Albrizio
Mai prima d' ora avevano garrito cosi tanti drappi e vessilli delle
confederazioni sindacali nei servizi del Tg4. Solo fino a poco tempo fà il
"professor Fede" postulava il teorema: iscritto FIOM = terrorista brigatista.
Invece ultimamente lui, a differenza di Fonzie che non riesce a pronunciare la
frase "ho sbagliato!" è riuscito a far sgorgare dalle sue labbra un sentenzioso
"quelli della FIOM hanno ragione". Santoro con il suo "Annozero" continua,
giovedì dopo giovedì, a confezionare angosciose e pesantissime inchieste sul
governo, si proprio quello attuale di centrosinistra, cribbio Santoro lei è un
dipendente pubblico si contenga. Sarà questa l'onda di ritorno dalla rottura
degli argini del muro di Berlino o devo andare dall' analista?
RIFERIMENTO 8/10/2007
GIRO GIRO TONDO
da Emilio Pierini
Siamo proprio un paese strano. I fautori del ritorno in TV dell'epurato Santoro,
quelli che lo veneravano per il suo giornalismo d'inchiesta scomodo, ora lo
denigrano e lo sputtanano a mezzo stampa. Qualcuno (Prodi) lo fà addirittura
senza aver visto ciò che è andato in onda. Nel contempo, gli epuratori di una
volta, nel veder compiere le gesta dell'ex autore della televisione
"liberticida" ora se la godono. Chi l'avrebbe mai detto ?
RIFERIMENTO 9/10/2007
SANTORO
da Paolo Cape’ – Milano
Vedo e leggo che secondo alcuni le reazioni di Prodi alla trasmissione di
Santoro lo renderebbero in tutto uguale a Berlusconi, in quanto entrambi
insofferenti nei confronti del giornalismo libero e (quindi) scomodo. Mi sembra
invece che l’episodio confermi ancora una volta la loro abissale differenza.
Berlusconi ha fatto cacciare Santoro facendogli perdere (illegittimamente) il
lavoro. Prodi ha espresso il suo parere negativo sulla trasmissione, ma si è
guardato bene da chiederne la chiusura. Mi piacerebbe poi che tutti coloro che
(da destra) hanno per anni detto che Santoro e Travaglio sono faziosi in quanto
supporters del centro sinistra, chiedessero ora scusa, di fronte alla prova
provata che i due giornalisti in questione esprimono liberamente il loro punto
di vista anche quando questo va contro gli interessi della attuale maggioranza.
RIFERIMENTO 10/10/2007
HA RAGIONE SANTORO? HA RAGIONE PRODI?
da Pier Franco Schiavone
I magistrati non dovrebbero andare in TV per parlare delle inchieste su cui
lavorano o dei procedimenti che li riguardano e agli imputati non andrebbe data
l’opportunità di difendersi prima del dibattimento. In Italia però, magistrati e
imputati sono spesso oggetto di attacchi, ben vengano dunque gli approfondimenti
tesi a portare la verità ma delle inchieste giudiziarie si dovrebbe parlare
senza i diretti interessati (che a volte nuocciono persino a se stessi).
Tuttavia se Fassino, ad esempio, sarà imputato e parlerà in TV dei suoi guai,
allora dovrà parlare anche il magistrato, altrimenti tacciano entrambi.
Personalmente sono perché tacciano.
RIFERIMENTO 12/10/2007
SANTORO SCHEGGIA IMPAZZITA
da Claudio Urbani
Non mi esprimo se sono d'accordo con Santoro o no, né se come dipendente
pubblico si debba contenere. Sono contento che stia lì e possa fare quello che
fa, questo è uguale a democrazia. Espellerlo come nel passato governo perché
poteva essere scomodo è uguale a regime, checchè ne dica il nano di Arcore e i
suoi damigelli!
RIFERIMENTO 13/10/2007
SANTORO
da Remo Notaristefano - Taranto
Ma la vogliamo smettere con questo Santoro? Invece di tornare in TV a far
perdere voti al centrosinistra non poteva lavorare un po' a Strasburgo visto che
aveva brigato per essere candidato nel 2005 e poi si è fatto eleggere con i voti
dei meridionali del centrosinistra? Pochi sanno che la sua candidatura (e
successiva elezione) ha rischiato di non far entrare nel Parlamento Europeo un
parlamentare uscente che - a detta di chi frequenta Bruxelles - è uno dei pochi
deputati italiani che arriva lì il lunedì e torna a casa il venerdì. E noi
avevamo eletto Santoro! Ma la smettesse di fare sempre la vittima e di giudicare
chi può giudicarlo e chi no (Prodi). Spieghi con quale concorso è entrato nella
RAI (allora si assumeva: un Pci, un DC, qualche socialista ed uno bravo) fino a
conquistare l'incarico ben retribuito di direttore.
RIFERIMENTO 18/10/2007
SANTORO /2
da Franco Vota
Quando faceva trasmissioni sulle vicende giudiziarie di Previti e Berlusconi
c'era sempre qualcuno che diceva che era controproducente per la sinistra, ora
che le fa su Mastella e Prodi qualcuno dice che fa perdere voti sempre alla
sinistra. Potremo mai avere giornalisti che facciano inchieste, raccontino
fatti, diano Informazione, fregandosene allegramente su chi potrebbe guadagnare
o perdere voti?
8/10/2007
Il GUITTO DELLA DISCORDIA
da Vittorio Grondona – Bologna
Che Velroni non sia un guitto nel vero senso della parola è confermato anche
dall’arci promosso libro “La Casta”. Non vive “in condizioni misere e nella
sporcizia”, voglio dire. Nel contempo si ribadisce che attualmente stiamo
vivendo un teatrino tragicomico della politica. Veltroni ne è uno degli attori
principali, anzi è acclamato per diventare il premier di una consistente sperata
maggioranza relativa. Proprio come lo era la DC a suo tempo. E’ pacifico che qui
ci gioca il fatto dei premi di maggioranza in pectore ad una sempre più lontana
nuova legge elettorale che tutti vogliono, ma nessuno, per ora, se la piglia.
Non sono ancora pronti per sferzare la botta finale all’ingenuità popolare
scalzando in malo modo dal potere i “disturbatori” che difendono (ancora) la
sinistra operaia. Guitto si dice anche di attore comico di basso rango. I comici
dell’avanspettacolo, per esempio, nel gergo del teatro di elite erano detti
guitti. Dall’avanspettacolo, però, sono usciti i migliori attori comici del
nostro Paese...
8/10/2007
BAMBOCCIONI
da Vittorio Grondona – Bologna
Parola decisamente di significato sbagliato nel contesto in cui il Ministro
delle Finanze l’ha pronunciata. Infatti non si riferiva a persone immature, ma
ai figli di mezza età che ancora vivono con i genitori. Secondo me i nostri
politici non hanno neppure la più pallida idea di quali enormi ostacoli sia
disseminata la vita dei figli di operai, costretti molto spesso addirittura a
rinunciare al diritto di costruirsi una famiglia. Di quale futuro poi parlino è
tutto da capire. Alzi la mano il perenne precario figlio di operaio che riesca
al giorno d’oggi a mantenere autonomamente una casa e una famiglia.
RIFERIMENTO 7/10/2007
UNA BAMBOCCIONA
da Silvia Soprani
Sono una dei tanti “bamboccioni” che vivono in Italia con i genitori. L’unica,
vaga e amena caratteristica che può distinguermi dal resto dei miei coetanei è
che sono idonea alle funzioni di ufficiale giudiziario. Ciò significa
semplicemente che ho passato un concorso per il titolo di studio, di cui sono in
possesso, ma continuo a vagare nel limbo dei disoccupati perché mi si informa ad
ogni finanziaria che mancano soldi per assumere me e gli altri idonei di tutta
Italia, nonostante le penose condizioni in cui versa la Giustizia italiana. A
dispetto, tuttavia, di quella che sembra un’endemica assenza di fondi, il
Ministero di Giustizia ed il Governo trovano comunque soldi per firmare
convenzioni con cui assumere lavoratori interinali in Calabria. Ecco, mi scuso
per lo sfogo, forse un po’ patetico, ma non mi sembra un bell’esempio di
coerenza, venirmi a dire che non posso essere assunta perché non ci sono i
soldi, però al mio posto prendono qualcuno in affitto e poi il Ministro
dell’Economia mi apostrofa come bamboccia, a cui fornisce una serie di sgravi
fiscali per andare a vivere da sola, senza avere un lavoro vero.
RIFERIMENTO 8/10/2007
BAMBOCCIONI
da Claudio Urbani
Perché il termine "bamboccione" sta suscitando più clamore del termine "coglioni",
indirizzato a circa 21.000.000 di taliani, da quel campione di "savor faire" di
Berlusconi? Forse perché Padoa Schioppa ha colto nel segno?
RIFERIMENTO 10/10/2007
I BAMBOCCIONI DI PADOA SCHIAPPA & Co
da Federica Pirrone, Milano
Ci siamo offesi tutti, per quel "coglioni" che metteva in discussione la nostra
capacità di intendere e di volere. Il "bamboccioni" di TPS, però, non è
un'offesa volante, fine a se stessa: è un macigno scagliato contro la dignità
morale e professionale di persone che si fanno un culo tanto, per fare quello
che gli compete e anche quello che non gli compete, di giorno e anche di notte,
se serve ad arrivare a 1000€ scarsi al mese. Ogni tre, sei, dodici mesi, si
ricomincia con concorsi, colloqui, ansie, sperando che il debole rubinetto
rimanga aperto. Se quel rubinetto eroga borse di studio, poi, niente indennità
di malattia, o di maternità, e la borsa viene sospesa. Borsa che, naturalmente,
non è compatibile con altre forme di lavoro retribuito. Chissà se il sig.
Urbani, che evidentemente non appartiene a quel sottoinsieme di coglioni che
prende il nome di "precari", mi affitterebbe una casa?
RIFERIMENTO 12/10/2007
BAMBOCCIONI
da Biagio Coppola
Per chi ne avesse le possibilità mi permetterei di consigliare una gustosa e
frizzante commedia francese dal titolo “ Tanguy” . Un raffinato film sul
conflitto degli affetti tra una coppia borghese parigina ed il loro brillante
“bamboccione” , affascinante e seducente studente modello, ventottenne, che
ottiene un master in filosofia e che sta per terminare una tesi di cinese ma che
si rifiuta di lasciare il caldo nido familiare. Con l’eleganza tipica della
filmografia d’oltralpe il bravo regista sferza la società borghese affondando il
dito nella piaga dei rapporti-scontri generazionali. Scaricabile da internet col
p2p…
13/10/2007
IL COMUNISMO SECONDO ME
da Vittorio Grondona - Bologna
Mi sono purtroppo reso conto quanto sia difficile intavolare un discorso sul
vicariato del Papa. Meglio allora parlare d’altro. Finalmente sono completamente
d’accordo col signor Fabrizio Carbone, sempre che sia suo il post “Salviamo le
foreste primarie”. Mentre non sono assolutamente d’accordo con il pensiero di
Barroso sui comunisti e di conseguenza neppure con la gentile avvocato che dopo
avere letto Marx ha capito tutto. Beata lei. Cara avvocato, chi rovina la
società non è l’ideale comunista che in sostanza persegue da sempre una maggiore
equità sociale, ma è l’avida pratica capitalista. Non può esserci legalità senza
pace sociale, per esempio. E per capirlo non ci vuole davvero la laurea …
Purtroppo la crudeltà al giorno d’oggi sta di casa nei potentati straricchi e
furbi che dopo avere chiuso nel sacco la povera gente la bastona senza pietà
gridando da fuori che a bastonarli sono i comunisti. (SEGUE OLTRE LE 500
BATTUTE)
RIFERIMENTO 10/10/2007
UNA GIUSTA REAZIONE
di Mauro della Porta Raffo
Apprendo solo oggi - per la penna di Sergio Romano che ne fa cenno sul Corriere
rspondendo a un lettore - che il presidente della Commissione Europea Manuel
Barroso, di recente, aggiornando un vecchio e risaputo cliché, ha affermato che
"si può essere comunisti a vent'anni ma solo chi è senza cervello può ancora
esserlo ancora a quaranta".
Al riguardo, mi chiedo come sia possibile da parte nostra (intendo da parte di
noi italiani tutti) accettare senza reagire duramente un cotale insulto rivolto,
per di più da un'autorità europea, al nostro amatissimo presidente della
Repubblica Giorgio Napolitano il quale, nel 1991, allorquando il partito
comunista italiano fu sciolto, aveva sessantacinque anni suonati.
Ove non intervenga con tutto il proprio possibile peso il governo e, in
particolare, il ministro degli esteri Massimo D'Alema (per parte sua, nel citato
1991, quarantaduenne), sfiderò a duello Barroso, altro modo per lavare l'onta
insopportabile non esistendo!!!
RIFERIMENTO 10/10/2007
BARROSO HA LETTO CARLO MARX. MAURO DELLA PORTA RAFFO NON LO HA MAI LETTO.
dall'avv. Lina Arena
Ho letto con soddisfazione l'affermazione di Manuel Borroso sull'età in cui si
può essere impunemente comunisti. Non mi sorprende il giudizio negativo sul
Presidente Napolitano . Solo chi ha letto il Capitale del povero Marx ed ha
fatto un pò di anticamera nel vecchio PCI può capire i legni storti del vecchio
partito comunista.In ogni caso, bravo Manuel Barroso!
RIFERIMENTO 10/10/2007
SALVIAMO LE FORESTE PRIMARIE
da…………………………………………
Caro Claudio,
sto tornando dalla Finlandia per dare una mano a una iniziativa splendida.
L'associazione Melacotogna ha organizzato a Roma dal 25 al 30 ottobre prossimi,
una mostra evento dal titolo "Le Salvi Chi Puo'", cioe' le foreste primarie
africane, amazzoniche, indonesiane, canadesi, siberiane, tutte quelle che
vengono triturate per fare, tra l'altro carta igienica (ancora non siamo capaci
di pulirci il sedere con nessuna altra cosa). La mostra vuole spiegare cosa
possiamo fare tutti noi, in piccolo e in grande, per proteggere i pilastri del
cielo. Quindi denuncia con dati e cifre aggiornati ma anche volonta' propositiva
per uscire dal solito impasse: ma beh allora noi che possiamo fare? Venite alla
mostra, che poi girera' l'Italia e capirete.
Andate sul sito www.lesalvichipuo.it e troverete l'indirizzo esatto della
mostra, una splendida arancera del Comune di Roma.
Nota Bene: Melacotogna si e' mobilitata, nel suo piccolo, e giorno dopo giorno
ha ottenuto l'adesione incondizionata di Greenpeace, della FSC, l'associazione
che certifica la provenienza del legno, del Wwf, del Corpo Forestale dello
Stato, di Universita' e Giardini Botanici, di Survival, l'associazione
internazionale che protegge i popoli tribali, quelli che nelle foreste ci vivono
da sempre. Adesioni ripeto moltissime, entusiaste. Soldi pochissimi, nessuna
lira dal ministero dell'Ambiente che ha dato pero' il suo patrocinio.
E' cosi' che gira il mondo. Ma la mostra e' pronta, bellissima, fatta con due
lire, con tanta passione, con la ricostruzione di una foresta possibile e vera,
con foto grandi, con video esaltanti e drammatici. Con le istruzioni per sapere
se il legno che usiamo e' piantato,cresciuto, controllato e non distrugge le
foreste piu' belle del mondo; oppure viene da taglio illegale e poi scivola via,
triangolato, camuffato, fino all'importatore che non sa, o fa finta di non
sapere.
Scusami. Mi sono dilungato ma ne vale veramente la pena.
RIFERIMENTO 13/10/2007
SALVIAMO LE FORESTE PRIMARIE
da Bruno Stucchi
E che dobbiamo fare? Smettere di cagare? Pero' mi sembra di sapere che la
maggior parte della cellulosa che usiamo viene da piantagioni industriali. Dalla
Finlandia, appunto.
RIFERIMENTO 13/10/2007
MARX
da Paolo Beretta
Non so se Mauro della Porta Raffo abbia letto Marx, ma è come se lo avesse
fatto. In compenso, Barroso ha letto Marx ma, essendo una versione in lingua
swahili per il terzo mondo, non ci ha capito niente, e poi si mette a sparare
cazzate che se fosse in Iraq grideremmo al miracolo per aver trovato le famose
Weapons of Mass Distruction. L'avvocata, invece, ha evidentemente letto Marx. I
fratelli Marx, Groucho per la precisione. E si vede.
18/10/2007
REVERENDUM DEMOCRATICO
da Vittorio Grondona - Bologna
Mi dispiace signor Pierini, io faccio parte proprio di quella gente che quando
sente parlare il Prof. Ichino riesce a far transitare le parole che dice fra un
orecchio e l’altro senza avere un minimo di tentazione di farle sostare anche
solo un attimo nel cervello. Certo, sbaglio, perché sono convinto nel mio intimo
che il parere di tutti sia sacro… Purtroppo la ragione ha avuto il sopravvento
in questo caso e mi ha fatto capire che sono più sacri altri principi che il
Professore si guarda bene da trattare. Voglio dire in buona sostanza che non mi
serve i parere del Professore per capire come si faccia ad eludere le promesse
elettorali. (SEGUE OLTRE LE 500 BATTUTE)
RIFERIMENTO 13/10/2007
WELFARE
da Emilio Pierini
So che ciò che il giuslavorista Pietro Ichino sostiene, spesso viene criticato
in questo blog. Ma la problematica che oggi lo stesso Ichino poneva in evidenzia
nel suo editoriale sulla prima pagina del Corriere della Sera mi sembra molto
interessante : perché i membri dell’Unione hanno condotto tutta una campagna
elettorale contro la legge Biagi per poi abolire di quella legge, con il
pacchetto welfare in corso di approvazione, un solo articolo (l’art. 86 che si
occupa di lavoro a chiamata)? Chi spiega a milioni di lavoratori nelle aziende
che quella legge non costituisce più un attacco ai loro diritti? Alle elezioni
politiche quei lavoratori si sono sentiti chiedere il voto contro la legge Biagi,
ora nel referendum sindacale si sentono chiedere il voto per un protocollo che
la conserva pressoché integralmente. Non lo trovate strano?
20/10/2007
CENTRO, FORTISSIMAMENTE CENTRO
da Vittorio Grondona - Bologna
Chiedere aiuto alla vera sinistra per riuscire a vincere le elezioni è successo
anche nel 1996. Una volta vinto, l’impegno prodiano maggiore fu quello di
trovare la scusa politica per togliersela definitivamente dai piedi. Per un voto
non ci riuscì. Nel 2006 è successa la stessa cosa. Per vincere è stato firmato
un volume di 280 pagine di programma e adesso, dopo nemmeno due anni, lo stesso
Prodi e compagni, con la complicità dei bla bla delle destre e delle unilaterali
iniziative dei sindacati, si stanno dando da fare per mettere a tacere o
addirittura per sbolognare dalla maggioranza gli unici amici degli operai ancora
rimasti. Giornalisti opinionisti più di parte che di grido sostengono, solo ora
ovviamente, che fu da ingenui avere a suo tempo ritenuta possibile l’attuazione
di un programma così vasto. Infine vorrei assicurare il signor Pierini che
Veltroni, da bravo “ma anchista” (v. Crozza Italia Live) riuscirà a
sintonizzarsi non solo con le une, ma anche con le altre cose che sono oggetto
dei suoi interrogativi.
RIFERIMENTO 18/10/2007
MA UOLTER E' POI VERAMENTE WANDERFUL?
da Vincenzo Rocchino,Genova
Credo di essere stato un tantino frettoloso nell'esprimere il mio giudizio su
Walter Veltroni subito dopo il discorso di Torino. Le sue dichiarazioni
successive, sono molto indicative: troppo aperto a troppi; ha evitato di
prendere posizioni precise sulle questioni importanti recentemente sottoposte al
giudizio popolare mediante referendum; ha cercato in modo maniacale di
dimostrarsi d'accordo con tutti, trascurando coscientemente che il PD debba
contrapporsi ad una destra che ogni giorno di più dimostra quanto sia gretta,
arrivando persino a definire il partito azienda del cavaliere, il centrosinistra
della destra, (o qualcosa di simile) il ché , francamente, mi ha alquanto
indignato. Per concludere dichiaro oggi, MOLTO convinto, di preferire Rosy Bindi.
E spero sinceramente che sia Lei a prendere in mano il PD.
Mail arrivata molto prima di oggi, ovviamente.
RIFERIMENTO 18/10/2007
SI’ A CHE COSA?
da Emilio Pierini
Tre milioni di elettori si sono recati alle urne ed hanno stabilito chi sarà il
futuro leader del Partito Democratico. Questa è l’unica cosa certa che ho
capito. Non ho capito invece su quali posizioni si porrà il neo eletto: farà
alleanze con la sinistra radicale o cercherà vie d'uscita più moderate guardando
ad altre forze di centro? Sul welfare seguirà le posizioni di Bonanni o quelle
del Ministro Ferrero? Sulla sicurezza seguirà i diktat di Amato o la linea più
morbida di Giordano? Tre milioni di persone insomma hanno detto sì ad un “chi”,
non ad un “che cosa”. E secondo me questo sminuisce il valore di una comunque
apprezzabile manifestazione di specchiata democrazia.
RIFERIMENTO 18/10/2007
A PROPOSITO DEL PD
da Pino Granata
Alla fine ho deciso di non votare per le primarie. Non so se alle prossime
elezioni, spero amministrative, voterò per il PD. Sono contrario a votare per un
partito che non abbia nessun richiamo al Socialismo. Dopo oltre 40 anni di
appartenenza all'area socialista, votare per un altro partito mi sembrerebbe un
tradimento. Tra qualche giorno finirà il trionfalismo ed i problemi rimarranno
lì. Credo che Veltroni potrà fare molto poco se non si metterà in moto un
attivismo come quello che aveva fatto del PCI un grande partito. Al contrario,
temo, che il nuovo partito deluderà le aspettative di quelli che vogliono tutto
e subito che poi sono la stragrande maggioranza degli elettori. Temo proprio che
Veltroni non sia Gesù...
RIFERIMENTO 18/10/2007
NOTIZIE CHE STRISCIANO
da Pier Franco Schiavone
Striscia la notizia ne ha sparata un’altra delle sue, ha presentato lo scoop
dell’irregolarità delle primarie, ma confondere (volutamente), coma ha fatto
Ricci, la pochezza dei controlli con l’irregolarità del risultato mi sembra
molto grave. Ricci ha rifilato una bidonata ai suoi telespettatori, perché è del
tutto evidente che i controlli, mancando le liste elettorali e non potendo
vistare il certificato elettorale, siano approssimativi, quindi Ricci, per fare
un piacere a Berlusconi, cos’ha voluto dimostrare, che tra le persone che hanno
votato c’è stata una tale messe di elettori disposti a votare più volte, da
inficiare il voto a Veltroni e da rivedere in basso la partecipazione? Se non
prendo un abbaglio matematico, per abbassare di 500.000, per esempio, il numero
dei partecipanti, dovremmo dire che ben 100.000 persone hanno votato 5 volte? E
chi sarebbe l’oscuro organizzatore di tutto ciò che non ha fatto trapelare nulla
all’esterno? Ma perché in Italia uno come Ricci passa per genio, mentre è solo
un po’ più furbo di Fede?
RIFERIMENTO 18/10/2007
L'INNO DEL PARTITO DEMOCRATICO
da Paola Bensi
Per chi se lo fosse perso,
molto divertente.
21/10/2007
BELLI E BRUTTI SIAMO UGUALI TUTTI
da Vittorio Grondona - Bologna
Io penso che non ci sia alcuna ragione plausibile che autorizzi chicchessia ad
offendere una persona per il suo aspetto fisico e tanto meno per le sue
malattie. Non è solo questione di educazione, ma di semplice buon senso. E il
buon senso nelle persone degne di questo nome va molto oltre all’educazione.
Viene direttamente dal cervello. Per esempio, chi definisce brutta una persona
dovrebbe essere come minimo bellissimo. Ma di bello, si sa, non c’è nemmeno il
ciel di Lombardia, quando non è bello…
RIFERIMENTO 17/10/2007
E' FASCISMO
da Gianni Guasto
Se non fosse stata preceduta dalle esternazioni arroganti ed offensive di
Storace contro Rita Levi Montalcini prima e contro il Presidente della
Repubblica poi, la proposta di Calderoli e Castelli di tagliare i fondi al
Centro Ricerche sul Cervello (EBRI) fondato e presieduto dalla stessa Montalcini
potrebbe dare adito a qualche facile ironia, essendo notoriamente problematica,
nel caso dei due parlamentari leghisti, la ricerca del cervello. Ma poiché si é
passati dagli insulti di Storace sull'età, alle irrisioni sui problemi fisici
(un topos squisitamente fascista), per passare alle aggressioni verbali ad
un'istituzione, la Repubblica nata dalla Resistenza, che agli irriducibili fan
di Salò non dev'essere ancora andata giù del tutto, non si può non notare nello
straparlare dei due leghsiti un senso di continuità con lo squadrismo verbale di
Storace. Potrebbero sembrare discorsi da bettola, ma non bisogna ingannarsi: é
fascismo. Lo strano é che non abbiano ancora notato che la Montalcini si chiama
Levi. Che stiano invecchiando?
RIFERIMENTO 18/10/2007
RICHIESTA DI CHIARIMENTO
da Alberto Oldrini
Ho letto le dichiarazioni dell'On. Storace verso la Senatrice e premio Nobel
Levi Montalcini,la difesa del Presidente della Repubblica Napolitano,la replica
dell'On. Storace. Chiedo a Lei CSF e a tutti i bloggisti: se io, Alberto Oldrini
scrivessi, CSF pubblicasse e i bloggisti leggessero: "Storace è un povero pilra"
sarei passibile di denuncia? Chiedo lumi.
RIFERIMENTO 18/10/2007
E' FASCISMO
da Bruno Stucchi
Caro Guasto, chi ha cominciato? "..ma poiché si é passati dagli insulti di
Storace sull'età, alle irrisioni sui problemi fisici (un topos squisitamente
fascista),.." Mai sentito dire: "il nano pelato di Arcore"? E nel caso di RLM,
non c'e' conflitto di interessi, visto che e' senatrice e direttrice di un
istituto finanziato dallo Stato?
RIFERIMENTO 18/10/2007
È FASCISMO /3
da Francesco Falvo D'Urso
Assolutamente d'accordo con Gianni Guasto. Il mio disgusto per quello che è
accaduto alla signora Levi Montalcini mi fa salire sopra le righe e uscire dai
gangheri. Per cui auguro a Storace, Calderoli & Castelli un precario stato di
salute tanto da invocare, non solo la Madonna, ma anche la signora Levi
Montalcini per le sue ricerche sul cervello e in particolare PER quello che ha
sostenuto in: Origine ed Evoluzione del nucleo accessorio del Nervo abducente
nell'embrione di pollo, Tip. Cuggiani, 1942.
RIFERIMENTO 18/10/2007
STRABISMO POLITICO
da Isabella Guarini
Caro CSF, quando si parla di Fascismo, di Ebrei e quant'altro rimandi alla
storia del primo Novecento bisogna essere cauti, molto cauti. Se non fosse per i
due personaggi, che evocano per appartenenza politica e per cognome, gli aspetti
negativi di un recente passato italiano ed europeo,
l'episodio Storace -Montalcini potrebbe essere collocato nell'effetto "noblesse
oblige", per cui è accettabile il fatto che da vip della scienza si possa stare
in Senato, utilizzando il voto, peraltro indispensabile per la tenuta del
Governo, per far finanziare le proprie imprese.
Non dimentichiamo che durante la discussione della
Finanziaria del 2006 la stessa Senatrice a vita dichiarò che non avrebbe votato
se vi fossero stati i finanziamenti per la ricerca.
RIFERIMENTO 18/10/2007
E' FASCISMO /4
da Pier Franco Schiavone
Guasto si meraviglia perché Storace e i leghisti non hanno notato che la
Montalcini si chiama Levi; invece l’hanno notato benissimo. I seguaci di Storace
hanno detto che della Montalcini detestano soprattutto l’odioso profilo. Odioso
profilo! Storace ha detto che lui non è antisemita e che il suo passato lo
dimostra (?). Complice (si, complice) di Storace è stato Mentana che ieri sera a
Matrix lo ha intervistato senza contraddittorio. Il pannicello caldo di Mentana,
è stato trasmettere una breve dichiarazione registrata di Colombo, altro
personaggio dall’odioso profilo, e servizi sul passato di Storace che lui ha
accolto con evidente soddisfazione, visti i ghigni di compiacimento e gli
apprezzamenti che ha espresso a Mentana. Alla fine della trasmissione, quando
Mentana già sperava in un volemose bene, ha chiesto al fascista: dica qualcosa
alla Montalcini. Storace si è impettito e ha detto: no! Si è invece rivolto al
Capo dello Stato, con uno sproloquio sul senso della vita. A questo siamo
arrivati in Italia.
RIFERIMENTO 20/10/2007
STORACE
da Massimo Mai
Che il senatore refuso fosse orgogliosamente fascista si sapeva, per lui An è
fatta da mammolette. E per quanto balzane ha pure il diritto di dire quelle
quattro idee che gli vengono in mente. Mi piacerebbe di più che si ricordasse
che durante la sua "stupenda" gestione della Regione Lazio ha accumulato la
bellezza di 9,6 miliardi di debiti relativamente alla sanità. (Debiti che poi
deve appianare questa sinistra tassatrice...) Per questo bel risultato quando è
stato battuto alle elezioni regionali il polo delle libertà ha ben pensato di
affidargli la sanità nazionale.
RIFERIMENTO 20/10/2007
SONO ALLIBITO!
da Pino Granata
Non vorrei scendere sullo stesso piano di Stucchi e dirgli che mio padre è più
forte di suo padre, ma quando lui retoricamente chiede chi ha cominciato per
primo dando a Berlusconi del nano pelato o qualcosa del genere, vorrei
ricordargli che Berlusconi non ha bisogno di difensori. Lui nel passato ha dato
del cretino al 50,00% della popolazione che ha votato per il centrosinistra,
quindi gli insulti che gli vengono rivolti sono pienamente meritati. Per quel
che riguarda Storace, condivido in pieno il giudizio di Guasto: Storace è un
fascista ed un razzista ed è fiero di esserlo. In
quanto alla Guarini non sono allibito, ma amareggiato sì perché la stimavo, ma
ora dopo le sue affermazioni, tra l'altro errate o male interpretate, ritiro la
mia stima. Prima di tutto, non credo proprio che si possa parlare di imprese
della Levi, e sottolineo Levi, Montalcini , in quanto istituti di ricerca
dell'università e poi la richiesta della Levi Montalcini era fatta per
sottolineare come lo Stato non finanzi la ricerca scientifica come invece
sarebbe suo dovere fare.
RIFERIMENTO 20/10/2007
INSULTI
da Paolo Beretta
Caro Stucchi, non meniamo il can per l'aia. Il nano pelato prima governa per
cinque anni pensando principalmente ai fatti suoi, poi alza la posta dandomi del
coglione. Gli va solo bene che non ho un cavalletto a portata di mano.
RIFERIMENTO 20/10/2007
FAR FINTA DI NON CAPIRE
da Gianni Guasto
Caro Stucchi, non faccia finta di non capire: dare del nano pelato a Berlusconi
é come dare del pancione a me: non é fascismo, al massimo é maleducazione.
Invece é fascismo deridere i disabili per la loro disabilità, gli anziani perché
camminano con le stampelle, i gobbi per la gobba. Quanto al conflitto di
interessi, non sia ingiusto con la sua intelligenza: Rita Levi Montalcini é
senatrice, non membro del governo, né tantomeno premier. Se si dovesse impedire
l'accesso in Parlamento di tutte le persone che hanno dei beni, si starebbe
freschi. E poi l'EBRI é un bene della Montalcini? é forse un'azienda? O é un
istituto di ricerca scientifica? E la Montalcini ne é la proprietaria? Prima di
parlare di conflitto d'interessi spieghi queste cose, sia meno approssimativo.
RIFERIMENTO 20/10/2007
E' FASCISMO. NE SIAMO PROPRIO SICURI?
da Franco Silvestri, Milano
Dunque, il Sig. Gianni Guasto ci ricorda che l'irrisione sui problemi fisici è
un topos squisitamente fascista. Ergo, nessuno che possa definirsi antifascista,
progressista, democratico di sinistra, di sinistra tout court, si permetterebbe
mai di offendere il prossimo (senza distinzioni) stigmatizzando i suoi difetti
fisici o assimilandolo a chi ha problemi fisici o mentali. Ma chi fascista non
è, come irride gli altri? Ci soccorre il Sig. Stucchi: il nano di Arcore, lo
psiconano, il cav. Bellachioma. Mi si spieghi allora, per cortesia: nanismo,
psicosi e calvizie sono kosher, oppure l'insulto riferito all'on. Berlusconi
legittima a sinistra l'uso di appellativi altrimenti banditi? O forse, Sig.
Guasto, i due leghisti non sono gli unici a straparlare?
RIFERIMENTO 20/10/2007
E' FASCISMO /5
da Paola Altrui
Possibile che, mentre si discute degli odiosi insulti rivolti a Rita Levi
Montalcini, qualcuno non trovi di meglio che chiamare in causa il suo preteso
conflitto di interessi? Cosa c'entra l'istituto di ricerca da lei presieduto con
il suo diritto di esercitare liberamente i diritti e le prerogative che la
Costituzione attribuisce ai Senatori a vita, senza per questo subire minacce o
intimidazioni? Abbiamo davvero la memoria così corta da sottovalutare la gravità
delle espressioni utilizzate nei suoi confronti o da negarne lo stampo fascista?
RIFERIMENTO 20/10/2007
ATTORI, NANI, BALLERINE…
da Biagio Coppola
Certo il presidente della camera induce in Granata un senso di repulsione perché
è l’esatto contrario, negli atti nei modi e nell’interpretazione del ruolo di
terza carica dello stato, di quella corte di craxiana memoria di nani e
ballerine nella quale lui forse si immedesimava qualche anno fa. Caro Granata
coloro che insultarono gli ideali dei Nenni e dei Pertini per fortuna non
torneranno più a dispetto della Sua nostalgia!
RIFERIMENTO 20/10/2007
CASTELLI E IL CERVELLO
da Walter Vanini, Carona (Bergamo)
Con la solita arroganza dei modi che gli è riconosciuta, il senatore Roberto
Castelli ha proposto di interrompere il finanziamento statale alla fondazione
EBRI (European brain reserche institute) della senatrice Rita Levi Montalcini,
rea di aver ripetutamente sostenuto il governo Prodi con il suo voto. Che la
scienziata sia una personalità di rilievo internazionale e che i suoi studi sul
cervello le siano valsi addirittura il premio Nobel, non ha alcuna importanza
per l'esponente leghista, meschinamente attento solo ai propri interessi di
bottega. Non solo, con sfontatezza ancora più prepotente, ha anche indicato di
assegnare il finanziamento sottratto alla Levi Montalcini all' Istituto San
Raffaele, il cui direttore don Verzè è politicamente vicino al centrodestra.
Speriamo che l'indicazione del senatore leghista non venga seguita: il cervello
e la sua psiche sono pianeti ancora in gran parte da esplorare. Ad esempio per
capire quali oscuri percorsi della mente abbiano permesso che uno come Castelli
sia diventato parlamentare e addirittura ministro della Repubblica.
RIFERIMENTO 20/10/2007
ING. CONTRO ARCH.
da Isabella Guarini
Caro CSF, non vorrei aprire su questp blog una polemica che dura da quando sono
stati inventati gli ingegneri, da qualche secolo, rispetto all'architettura
millenaria. Tante sono le offese, che mi sovviene l'antica fiaba della volpe e
l'uva. Transeat.
RIFERIMENTO 20/10/2007
E' FASCISMO /6
da Emlio Pierini
Storace ha detto una cazzata clamorosa.
Punto.
21/10/2007
ESERCIZIO DI FANTASIA
da Vittorio Grondona – Bologna
Tuona da qualche tempo su questo blog, tramite una segreteria mielosamente
servente, ma oltremodo piccante, la voce imponente anche nel formato grafico di
un certo Divino Otelma. Chi è costui? E’ uno spirito che appare alle persone per
indicare la retta via della vita per raggiungere un ambito premio nell’aldilà o
semplicemente uno dei tanti esseri umani che hanno capito come si sfruttano i
cervelli dei “pirla”? Fa anche i miracoli? Con la fantasia proprio non ce la
faccio… Qualcuno più illuminato di me mi aiuti a capire! Mi sembra infatti un
argomento ancora più complicato delle argomentazioni del Prof. Ichino sulla
bontà della legge 30 (cd Biagi).
RIFERIMENTO 22/10/2007
CANCELLERIA PRIVATA DEL DIVINO OTELMA
Roma,21 Ottobre 2007
Risposta al disinformato Vittorio Grondona
La Cancelliera servente ed oltremodo piccante (in che senso?Come la senape?) risponde in tal maniera:
1/Ella non è evidentente edotto di quel che è universalmente noto (dove ha vissuto in questi anni? Davanti alla TV di Regime?Contemplando Pippo Baudo?);
2/Se per "miracoli" intende prodigi...ovvero:quel che di norma non può essere compiuto...ed esaudimento delle suppliche altrimenti inadempiute...certamente SI'...IL DIVINO SIGNORE ha sempre fatto miracoli ed esaudito le preci delle Sue amate pecorelle!
3/EGLI infatti è DIO,più volte reincarnato e giunto ancora una volta su questa terra per recare sollievo,gioia...felicità! (Lei è felice?Provi a pensarci...)
Lo scopo primario della Chiesa dei Viventi da LUI fondata è proprio questa:indicare agli umani la Via della Salvezza o-in altri termini- come raggiungere la Felicità in questa e nelle vite che verranno.
Creda in LUI e sarà salvo!
E i Suoi peccati Le saranno rimessi!
Cosa potrebbe volere di più?
Eva Peres
23/10/2007
PICCANTE COME IL PEPERONCINO
da Vittorio Grondona – Bologna
Da perfetto disinformato, dopo avere letto ogni responso del “divino signore”
sono rimasto a bocca aperta. Possibile, penso ingenuamente in quei momenti, che
al giorno d’oggi esistano ancora delle persone che accettino come verità le
straordinarie imprese divulgate con tanta enfasi dalla cancelleria servente del
Divino Otelma? Personalmente preferisco Pippo Baudo. Almeno al cospetto della
sua immagine televisiva sono sicuro di non essere di fronte ad un presunto Dio
incarnato, nonostante le montature mediatiche che ce lo fanno spesso apparire
come tale. Parafrasando Peppino De Filippo “non metto linqua” sulle convinzioni
altrui e quando alcune di esse, probabilmente anche a torto, mi inducessero
spontaneamente al riso, cerco educatamente di ridere solo dentro di me
sforzandomi di non tradire all’esterno la mia ilarità.
RIFERIMENTO 22/10/2007
DIVINO SI AGGIORNI!
da Vincenzo Rocchino,Genova
La curiosità mi ha portato a visitare il sito del "divino Otelma"; sono rimasto
piuttosto deluso visto la ridondanza con la quale si presenta. Mi aspettavo di
trovarvi qualcosa di favoloso. Da un divinatore quale vorrebbe far credere di
essere, ci si aspetterebbe quantomeno un sito aggiornato. E invece no. Non è
possibile avere neppure le previsioni sull'andazzo delle cose dell'anno in
corso; il divino si è fermato a quelle del 2006. Mi chiedo: ma che razza di
divinatore è?
RIFERIMENTO 23/10/2007
Risposta al curioso e poco accorto Vincenzo Rocchino
CANCELLERIA PRIVATA DEL DIVINO OTELMA
Roma,22 Ottobre 2007
Che le Stelle siano con Lei!
1/I commenti normalmente ricevuti dal Sacro Sito www.divinotelma.com sono -in larghissima parte ed ovunque nell'Ecumene- più che favorevoli...addirittura entusiasti;in particolare,coloro che partecipano ogni giorno ai Rituali Magici Collettivi,appoggiando il palmo allo schermo e seguendo le Sue Divine Istruzioni,si ritengono appagati e ringraziano IL DIVINO SIGNORE per la Sua incommensurabile generosità(i Rituali sono infatti gratuiti);
2/Se la sua delusione nasce dal fatto che non è riuscito a scroccare una previsione personale,o zodiacale rapportata al suo segno...come verosimilmente è e come traspare dalle sue parole...ebbene,non è compito del DIVINO MAESTRO esaudire le curiosità banali degli scrocconi e dei peditempo;
3/Quando e se EGLI lo ritiene opportuno,le Previsioni Zodiacali relative al ciclo annuale sono rese disponibili nel Sacro Sito all'inizio dell'anno (quelle del 2007 non le ha trovate per una ragione semplicissima:non sono state messe a disposizione del volgo ma inviate ai soli richiedenti);
4/ Infine:va osservato che taluni importanti vaticini del DIVINO OTELMA sono apparsI -a latere del Sacro Sito- nel Suo prestigioso BLOG DIVINO:http://divinotelma.ilcannocchiale.it
EGLI le perdona -benigno- le sue sconclusionate argomentazioni e la benedice.
Eva Peres
RIFERIMENTO 23/10/2007
MAGHI
da Emanuele
Da svariati mesi pratico del sano lurking presso questo weblog. Ne apprezzo il rigore formale, ma non disdegno qualche incursione in area cazzeggio. Solo mi chiedo che senso abbia tanto gigioneggiare dietro a pseudo maghi et similia, peraltro mal frequentanti.
Complimenti al post 72 ORE di
Emilio Pierini: poche cose, ma chiare.
Caro Emanuele, la prossima volta anche il
cognome.
RIFERIMENTO 24/10/2007
MARCO BELELLI (IN ARTE DIVINO OTELMA)
da Vincenzo Rocchino, Genova
Non sapevo che curiosare un sito significasse scroccare; sappia, se può
interessarla, che non ero, né sono minimamente interessato "a scroccare (come
lei ha erroneamente presunto) una previsione zodiacale (…)" Lei presumendo cose
da me mai pensate, ha dimostrato la nullità delle sue capacità divinatorie. Se
avesse letto il mio post con sufficiente attenzione, forse non sarebbe incorso
in questa errata presunzione.
RIFERIMENTO 26/10/2007
VOCE ANONIMA
Risposta all'anonimo a nome "Emanuele"
CANCELLERIA PRIVATA DEL DIVINO OTELMA
Roma,23 Ottobre 2007
Che le Stelle siano con ???????????????
NO...non commentiamo la baggianate anonime.
Solo quelle firmate.
Eva Peres
RIFERIMENTO 26/10/2007
SI PENTA !
CANCELLERIA PRIVATA DEL DIVINO OTELMA
Roma,24 Ottobre 2007
Al non scroccone Vincenzo Rocchino
Che le Stelle siano con lei!
Leggendo la Sua missiva...l'impressione era quella:di uno scroccone aspirante e deluso.
Ora Lei afferma di non essere uno scroccone...bene!
Ne prendiamo atto con piacere!
Buon per Lei!
Quanto al discorso sulle capacità divinatorie del DIVINO MAESTRO OTELMA...beh...lasciamo stare...chi ha seguito per alcuni anni almeno la Sua Opera Terrena,sa perfettamente che EGLI -quando si pronunzia ex cathedra- è infallibile.
Una copisissima rassegna stampa è lì a testimoniarlo.
E' l'unico -in Italia- che abbia predetto con assoluta esattezza nascita e morte dei vari Governi via via succedutisi...l'unico!
Altro che sondaggi!
Lei dimostra così di essere disinformato (oltrechè sacrilego).
Si penta!
Eva Peres
23/10/2007
PRECARIETA’ E CAPORALATO
da Vittorio Grondona - Bologna
Cosa c’è di differente fra il caporalato ed il lavoro in affitto? Per
l’imprenditore, si fa per dire, nulla. In entrambi i casi non rischia e guadagna
molto. Il lavoratore, invece, ci rimette in entrambi i casi. E’ forse difficile
per l’impresa che procuri lavoratori in affitto, nonostante la presenza di un
contratto, riuscire a dimostrare un licenziamento per mancanza di lavoro? La
precarietà non è nata con la legge 30, ma quella legge, come quella ideata da
Treu, consente di non smantellare e quindi di difendere il ridicolo, asociale,
disumano rapporto di lavoro instaurato in regime, appunto, di precarietà.
RIFERIMENTO 22/10/2007
PERCHE' NESSUNO PARLA DEL CAPORALATO?
dall'avv. Lina Arena
Sia a destra che a sinistra si leggono feroci critiche alle leggi Treu e Biagi
per la introdotta flessibilità nel contratto di lavoro (...) Sorprende piuttosto
il fatto che nessun contraddittore ed oppositore delle leggi Treu e Biagi abbia
messo in discussione e contestato la figura, specie al sud, dell'imprenditore o
datore di lavoro. Vogliamo dire con franchezza che dalle nostre parti il datore
di lavoro appartiene sovente alla trista categoria del CAPORALATO? E' vero oppur
no che nella maggioranza dei casi , la simpatia personale, il filone politico,
la convenienza nel risparmio delle spese sulla previdenza, conducono il nostro
datore di lavoro lungo la china della scelta staccata dal merito, dalla
produttività o dalla capacità del lavoratore? (...)
24/10/2007
CHIARO COME IL PACIUGO
da Vittorio Grondona - Bologna
In Calabria, dove non passa giorno in cui la criminalità della ndrangheta non
provochi reati e sopraffazioni, l’unico accertamento scrupoloso e rapidissimo
viene avviato nei confronti di un Magistrato, con l’esito finale della formale
richiesta del suo trasferimento urgente. Per carità il Guardasigilli ha operato
in tutta legalità, ma secondo me in questa occasione è stato troppo precipitoso
e per nulla prudente proprio in considerazione delle delicate inchieste che il
giudice interessato, Luigi De Magistris, stava conducendo, come quella nominata
“Why Not?”, che, a detta dei media, sembrerebbe coinvolgere numerosi politici
fra i quali il Presidente del Consiglio e lo stesso Ministro di Giustizia.
Questo conflitto (casuale?) nella sostanza pratica ha fornito la plausibile
motivazione per dare corso alla decisione della Procura Generale di Catanzaro di
avocare a sé appunto la pratica “Why Not?”. (SEGUE OLTRE LE 500 BATTUTE)
RIFERIMENTO 21/10/2007
AL MINISTRO MASTELLA
da Gianni Guasto
Caro Ministro, il fatto che Lei sia una persona per bene e che il Magistrato che
l'accusa prenda lucciole per lanterne o peggio, mi interessa, ma solo fino ad un
certo punto. Quello che è più importante, secondo me e forse anche secondo la
Costituzione, è che la legge resti uguale per tutti; il che significa, ad
esempio, che se non posso sottrarmi io al mio giudice naturale, non lo potrebbe
nemmeno Lei. Invece non è così: a Lei è dato di mettere sotto inchiesta chi La
indaga, e persino di fare sfracelli peggiori, magari mandando a casa il Governo,
e andando ad allearsi con quelli che hanno dimostrato di avere il migliore
know-how per far tacere i magistrati che li inquisiscono. Quindi, se
l'amministrazione della Giustizia sarà destinata a diventare una giungla
dominata dalla legge del più forte, sarà bene che tutti ricordino che Ella, nel
Suo piccolo, aveva fatto la Sua parte.
RIFERIMENTO 22/10/2007
MASTELLA E DE MAGISTRIS
www.beppegrillo.it (grazie a Emilio Pierini)
Marco Travaglio scrive a Beppe Grillo
“Caro Beppe,
due settimane fa, ad Annozero, avevo evocato Licio Gelli e il Piano di rinascita
della P2 e me ne hanno dette di tutti i colori. In realtà, ero stato troppo
ottimista. Ormai siamo oltre Gelli, oltre la P2. Siamo al golpe
politico-giudiziario.
Per una volta, inseguire gli aspetti tecnico-giuridici della decisione del
Procuratore generale di Catanzaro di strappare di mano l’inchiesta “Why Not” su
Prodi, Mastella & C. al titolare, cioè al pm Luigi De Magistris, è inutile e
fuorviante. Meglio andare subito alla sostanza, che è questa: il magistrato che
aveva raccolto elementi sufficienti per indagare Mastella per abuso, truffa e
finanziamento illecito, cioè riteneva di aver trovato i soldi, non potrà portare
a termine la sua indagine, ormai in dirittura d’arrivo. Il fascicolo passerà a
un altro magistrato, che impiegherà mesi per studiarsi tutti gli atti. E, se non
vorrà fare la fine di De Magistris - attaccato da destra e da sinistra, difeso
da nessuno, ispezionato per mesi e mesi, trascinato dinanzi al Csm, proposto per
il trasferimento immediato e infine espropriato del suo lavoro - ascolterà
l’amorevole consiglio che gli danno il governo e l’opposizione una volta tanto
compatte: archiviare tutto, lasciar perdere, voltarsi dall’altra parte.
Checchè se ne dica, questa non è una questione privata fra De Magistris e
Mastella. Questa è la soluzione finale dopo vent’anni di guerra della politica
alla Giustizia. E’ il coronamento del sogno dei vari Gelli, Craxi e Berlusconi
di fermare sul nascere le indagini sul potere. Gelli, Craxi e Berlusconi, nella
loro ingenuità, pensavano che per farlo occorresse modificare la Costituzione,
scrivendoci che la carriera dei pm è separata da quella dei giudici e che le
procure devono obbedire al governo.
Mastella e chi gli sta dietro hanno capito che non occorre cambiare le norme:
basta creare le condizioni di fatto perché tutto ciò accada. Appena un pm apre
un fascicolo sugli amici di un ministro, se ne chiede il trasferimento (del pm,
non del ministro). Anche se la richiesta non sta in piedi, non importa: quando
il magistrato arriverà al sodo, salendo di livello dagli amici del ministro al
ministro stesso, il ministro sosterrà che il pm lo fa perché ce l’ha con lui. E,
col gioco delle tre carte, riuscirà a convincere qualche alto magistrato a
scambiare le cause con gli effetti e a scippare l’indagine al pm per
“incompatibilità”. Come se fosse il pm ad avercela col ministro, e non il
ministro ad avercela col pm. Si chiama “guerra preventiva”, e non l’ha neppure
inventata Mastella. L’aveva già teorizzata Mao: “Colpirne uno per educarne
cento”. Funziona.”
Marco Travaglio
RIFERIMENTO 22/10/2007
DE MAGISTRIS E D'AVANZO
da Paola Bensi
Per chi avesse tempo e voglia di leggere qui ci sono
l'intervista a De Magistris
e
l'articolo di Giusseppe
D'Avanzo, tutt'e due dal sito di Repubblica.
RIFERIMENTO 22/10/2007
72 ORE
da Emilio Pierini
Romano Prodi, ed Eugenio Scalfari con i suoi editoriali, stanno denunciando che
è in atto una compravendita di senatori che causerà inevitabilmente la fine
dell’esecutivo. Insomma, per loro, il governo ha agito per mezzo di chi ne fa
parte in maniera sempre corretta e se sarà mandato a casa la colpa è di
Berlusconi che compra parlamentari. Io ogni giorno, mi guardo indietro di 72 ore
ed esamino cosa ha fatto il governo in questo arco di tempo. Ad esempio se lo
faccio ora penso :
a) ha manifestato contro se stesso ricordando a sé stesso che deve rispettare il
programma;
b) ha messo in discussione l’esistenza e la sopravvivenza dei blog, vale a dire
di un’agorà mediatico/democratico;
c) grazie all’azione di un proprio ministro ha costretto il capo della procura
di Catanzaro a togliere l’inchiesta al PM che indagava contro lo stesso
ministro.
Ma se cade…. è per colpa di Berlusconi.
RIFERIMENTO 23/10/2007
VEDI MASTELLA
Carta Canta – Marco Travaglio
www.repubblica.it
(grazie a Emilio Pierini)
"In nessun Paese come nell'Italia dell'ultimo quinquennio si è assistito ad un
così intenso, spregiudicato ed arrogante attacco alla libertà e all'autonomia
della giurisdizione. Attacco che si è verificato sia direttamente, con la
tendenza a burocratizzare la figura e il ruolo del magistrato, sia
indirettamente, attraverso numerose leggi finalizzate alla tutela di interessi
personali che hanno stravolto e lacerato il concetto stesso di legalità (...).
Riacquistato l'indispensabile clima di libertà, autonomia ed indipendenza -
senza il quale né la magistratura né l'avvocatura possono operare proficuamente
- il primo obiettivo da realizzare è una giustizia efficace e tempestiva"
(Dal programma elettorale dell'Unione "Per il
bene dell'Italia, aprile 2006)
RIFERIMENTO 24/10/2007
MASTELLA
da Antonio Leonforte, Roma
Questo omino piccolo piccolo fa i suoi calcoli: al voto subito e con il
centrodestra, poco importa che l'Italia vada in malora. "Se faccio schifo posso
anche andarmene", ha dichiarato in un rigurgito di consapevolezza. Il caso De
Magistris sembra sollevato ad arte per far cadere il governo e andare alle
elezioni con la attuale legge elettorale. Ma a volte succedono i miracoli, e
chissà che il PD non ne faccia uno. Sogno un Mastella, politicamente azzerato.
Posso?
24/10/2007
PACCHETTO SICUREZZA
da Vittorio Grondona – Bologna
Cosa potremmo aspettarci da un “pacchetto di sicurezza” che anziché sconfiggere
le cause del disagio dei cittadini causato dalla tragica consapevolezza che
ormai è finita l’era del quieto vivere, si limiti a praticare solo terroristiche
misure repressive? Che se ne fanno le Istituzioni locali dei “maggiori poteri”
in un Paese poi in cui un normale processo si esaurisce in un periodo medio di
cinque anni? Dove non ci sono galere sufficienti per contenere i delinquenti in
progressiva prevedibile indecente crescita con l’applicazione delle nuove
discipline previste? Dope si ricorre ad incoscienti non pianificati indulti per
svuotare le carceri strapiene? E’ di oggi la notizia di un disoccupato salvato
dalla polizia: "Ho perso tutto. Non ho più soldi né lavoro. Posso solo rubare o
morire…” Ero disperato e pieno di vergogna". Gli agenti l'hanno fermato prima
che si gettasse nel Po…
25/10/2007
IL PADRETERNO
da Vittorio Grondona – Bologna
RIFERIMENTO 23/10/2007
STASERA SARO' IL PADRETERNO
Sulla 7, in Bombay, alle 23. Temo
il peggio. (csf)
RIFERIMENTO 23/10/2007
STASERA SARÓ IL PADRETERNO /2
da Pier Franco Schiavone
Che Tu te la mandi buona! Ma attento a non entrare in conflitto di competenza
con Otelma.
RIFERIMENTO 24/10/2007
STASERA SARÓ IL PADRETERNO /3
da Silvia Palombi
Rientro a casa verso mezzanotte e mezza con un solo desiderio, vederLO! (mica
vero, bramavo il materasso ma non diciamoglielo che ci rimane male). E LO vedo!
un dione forse un po’ ingessato, annoiato, forse un po’ distratto, neghittoso a
tratti. Proprio come ci si immagina uno dell’età di dio con tutto il daffare che
ha. E bravo csf.
RIFERIMENTO 24/10/2007
IN BOMBAY
da Muin Masri
Alle 23! E’ troppo presto per certe cose e troppo tardi per il mio povero corpo.
Come era vestito il Padreterno? Ha bucato il video?
RIFERIMENTO 24/10/2007
IN ATTESA DELL'APPARIZIONE
da Isabella Guarini
Caro CSF, ieri mi sono alzata di buon mattino, alle cinque, per fare tutto
quanto dovevo ed essere libera di fare un riposino pomeridiano, a cui non sono
avvezza, dovendo resistere fino alle 23,30 in attesa dell'apparizione di CSF
nelle vesti di Padreterno in Bombay sullaTv7. È stato un vero atto di fede.
RIFERIMENTO 26/10/2007
BOMBEI
da Dan Galvano, Basilea
Siamo alle solite. Là succedono cose e da qua non posso far nulla. Passeggiate,
libri, reunions. Ora il cazzeggio con Boncompagni. E io mo' sto programma dove
lo vedo? Ma potro' mai perdermi il Padreterno dalle sembianze sabelliane? Oh mon
Dieu, che lo facciamo un podcast almeno stavolta per i poveri cristi che non
possono ascoltare il tuo verbo?
CLICCA QUI PER GUARDARE ALCUNE FOTO DELLO SHOW BOMBAY
27/10/2007
TRA UN ANAGRAMMA E L’ALTRO…
da Vittorio Grondona - Bologna
Amleto… Peres… Gli anagrammi sono davvero curiosi… Spronare la sinistra non è
peccato. E’ un dovere sacrosanto di tutti coloro che vogliano mantenute le
promesse del programma elettorale. Quelli che si lamentano di questo stravagante
governo sono per lo più quelli della vera sinistra che non voteranno mai per il
ritorno del Cavaliere. Il pericolo del salto sta al centro tra i saltimbanchi ex
democristiani, socialisti, radicali. L’Italia dei Valori per ora non ce lo metto
nel branco degli opportunisti, perché più del suo ipotetico tradimento mi fa
paura la sua completa mancanza della diplomazia politica. Secondo me si
comporterebbe nello stesso modo anche con la destra. Forse è anche per questo
che Franca Rame medita di lasciarlo.
3/11/2007
UN CONSIGLIO DA AMICO
da Vittorio Grondona – Bologna
Gentile signor Emilio Pierini, le consiglio di leggere Liberazione per avere
notizie fresche eventualmente da virgolettare. Il Corriere della Sera è un
grande giornale, ma non credo che gli competa riportare tesi altrui, peraltro
non completamente chiare da farle perfino immaginare, per esempio, che
Liberazione “sarebbe per la proliferazione incontrollata di campi Rom”. Prima di
fare leggi “bomba” come il “pacchetto giustizia”, bisognerebbe avere l’umiltà di
farsi i conti in tasca e di conseguenza pianificare gli interventi. Mi dica lei
con quali soldi si potranno rimpatriare i delinquenti di altri Paesi comunitari
o non, e, come pretenderebbe Fini, anche gli stranieri che non dimostrino di
avere mezzi e lavoro per garantire una legale permanenza in Italia? Quali
controlli ci saranno nel nostro territorio e alle frontiere? Crede forse che le
persone abbiano scritto in faccia che sono delinquenti o clandestini senza
lavoro? (SEGUE OLTRE LE 500 BATTUTE)
RIFERIMENTO 2/11/2007
LIBERAZIONE... DA RIFONDAZIONE
da Emilio Pierini
Liberazione, il quotidiano di Rifondazione Comunista, a quanto riferisce il
Corriere si sta chiedendo, e sottopone la problematica ai propri lettori, se sia
il caso di rimanere in questo governo visti i comportamenti ambigui di Dini, la
mancata autorizzazione alla Commissione di inchiesta sul G8 e le politiche da
Far West che l’esecutivo vorrebbe esercitare per mezzo del pacchetto sicurezza
su esplicito input del Sindaco di Roma, Segretario del Pd ed organizzatore di
festival del cinema. Politiche da far west le definisce. Liberazione immagino
sarebbe per la proliferazione incontrollata di campi Rom. Ecco, lasciatemelo
dire; speriamo che finalmente, con un gesto di coerenza, Rifondazione lasci
l’esecutivo. Non se ne può più di questo “ma-anchismo” cui Prodi e gli Italiani
sono costretti. E’ l’ora delle scelte. O si hanno gli attributi per farle o si
chiudono i battenti.
4/11/2007
AFFARE FATTO
da Vittorio Grondona – Bologna
D’accordo, signor Rocchino. Si dia da fare perché il caro “sceriffo” sia
chiamato a Genova col consenso popolare per legiferare in prospettiva
addirittura con più poteri. Molti bolognesi ne sarebbero felici. Si informi
meglio, comunque, dei perché delle contestazioni della sinistra alle (poco)
“apprezzate” azioni del severo sindaco, appioppato con prepotenza mediatica ai
bolognesi dai DS che non avevano il minimo interesse ad accogliere un
personaggio così scomodo all’interno della loro casta nazionale. Là sì, ne sono
sicuro, avrebbe fatto davvero la differenza. In meglio naturalmente. Infine,
Cofferati si è guadagnato sul campo l’appellativo di “sceriffo” per la sua
testarda convinzione che il personalissimo concetto di legalità praticato nel
territorio sia stato l’unico inappellabile metodo giusto per il bene e la
sicurezza di una comunità cittadina e non per la demolizione dei campi nomadi,
fra l’altro non supportata, nel caso specifico, da predisposte alternative
logistiche più umane. Diverse dal ghetto, voglio dire.
RIFERIMENTO 3/11/2007
AVEVA RAGIONE COFFERATI "LO SCERIFFO"
da Vincenzo Rocchino, Genova
L'opera di sgombro , a Bologna, degli accampamenti non autorizzati di "nomadi",
di qualche anno, fa suscitò le rimostranze di molte parti politiche, il silenzio
della maggioranza e la rottura con la PRC; la Lega Nord gli espresse il proprio
plauso conferendogli la tessera di «aspirante leghista» in omaggio ad un
«ravvedimento, sia pure tardivo». Drastica fu la posizione di Fini che bollò
quella di Cofferati come una pura «operazione mediatica» perché, diceva,
«l'illegalità a Bologna è aumentata» (Cofferati è Sindaco dal 14 giugno 2004) e
i fatti qui sopra riportati, si sono verificati nell'ottobre 2005,a seguito dei
quali, Cofferati, si guadagnò l'appellativo di "Sindaco Sceriffo"; ce ne
fossero...
RIFERIMENTO 5/11/2007
AFFARE FATTO /2
da Vincenzo Rocchino,Genova
La legalità non può mai essere "personalissima"; è legale solo e soltanto,
quanto è previsto dalla legge scritta nei codici. Cofferati si è mosso solo, e
soltanto, entro i limiti consentitigli da quelle leggi. Caro Grondona, non
capisco la sua reazione; qui a Genova, mi creda, oggi si vive una città
completamente diversa (in peggio naturalmente). Qualcosa è stato trasmesso dai
TG della RAI-TV. Che Cofferati vi sia stato "imposto", come lei afferma, cosa
c'entra con la questione di cui si parla? Infine, lo hanno votato i bolognesi, o
sbaglio?
5/11/2007
A PROPOSITO DI ROSSO
da Vittorio Grondona - Bologna
Rosso Antico era un aperitivo, prodotto dalla Buton, ed ormai da diversi anni
non più in commercio. Resta comunque in memoria il motivetto a due voci, con
botta e risposta che faceva: "Rosso Antico il principe degli aperitivi si beve
in coppa!". "In coppa?". "In coppa!". La sinistra di Nenni fu ironicamente
chiamata “rosso antico” in una battuta di Macario improvvisata durante una delle
sue straordinarie irripetibili commedie musicali al Teatro Duse di Bologna… Che
io ho visto, naturalmente, dalla seconda galleria.
RIFERIMENTO 3/11/2007
DI ROSSO IN ROSSO
da Isabella Guarini
Caro CSF, c'era il Rosso Bandiera, c'è il Rosso Ferrari , il Rosso Valentino,
ora anche il Rosso Trevi e il Rosso CSF. A Piedi , naturalmente!
RIFERIMENTO 4/11/2007
ROSSO TIZIANO
da Rino Olivotti
Una piccolissima chiosa alla signora Guarini: esiste il rosso Tiziano, è in
vendita come vino, come gadget, come grappa, come foulard ecc. Ma sopratutto,
mirabili, alcune delle sue opere migliori visibili in parte a Belluno ed in
parte a Pieve di Cadore,
nella casa natale, diventata museo. Vale la pena di farsi un giretto. In questi
giorni le Dolomiti - vero Claudio ? - sono uno spettacolo imperdibile. Almeno
quanto ieri sera il nostro capataz rosso e bianco (!) in tv. Ma non potevano
fargli finire il discorso? Saluti a tutti dal Cadore.
6/11/2007
AFFARE FATTO / 3
da Vittorio Grondona - Bologna
D’accordo signor Rocchino “legale è legale e basta”. Non la voglio però tenere
troppo lunga. Finiremmo nell’anno del mai. Peccato che l’Università non abbia
recepito il suo principio assoluto del significato di legale e continui a
sfornare laureati in giurisprudenza. Se tutto fosse davvero così chiaro, che ci
stanno a fare gli avvocati? Forse ci sono arrivato: la legalità va applicata in
tutte le direzioni e non solo dove e quando fa comodo a chi detiene il potere o
a chi fa di professione il ricco furbo... Sì, deve essere proprio così! Anche
Berlusconi è stato votato contro la mia personale volontà, pertanto, mio
malgrado, l’ho dovuto sopportare al Governo per cinque lunghissimi anni. Sto
sopportando le stesse pene con Cofferati… Che ci posso fare? Per dimostrale
tutta la mia comprensione le auguro di trovare un sindaco altrettanto bravo
anche per la sua città. Infine, e poi mi taccio, nessun bolognese aveva in mente
Cofferati come sindaco… Qualcuno l’ha prepotentemente suggerito…
7/11/2007
ADDIO A ENZO BIAGI
da Vittorio Grondona – Bologna
Della vita di Enzo Biagi vorrei dire del piacere del suo impeccabile
giornalismo. Della sua serena morte medito solo con tanta tristezza.
RIFERIMENTO 6/11/2007
ENZO BIAGI
da Andrea Marchesi
Enzo Biagi è morto. E io mi sento un po' più povero.
CLICCA QUI PER LEGGERE LE NEWS DI "LA REPUBBLICA" DI ADDIO A ENZO BIAGI
RIFERIMENTO 7/11/2007
ENZO BIAGI AL TG5, QUANDO SI DICE L'EUFEMISMO
da Alessandro Robecchi, www.alessandrorobecchi.it
Commemorare un italiano con la schiena dritta come Enzo Biagi è difficile per
tutti. Il coccodrillo, si sa, non è una cosa semplice, mai. Tra le parole più o
meno retoriche e più o meno sincere sentite e pubblicate in questi giorni,
spicca però un eufemismo un po’ ridicolo, contenuto nel ritratto che al grande
Biagi ha dedicato il Tg5 (edizione delle 20 del 6 novembre 2007). Il servizio
era firmato da Desideria Cavina, e lanciato da studio dal direttore Clemente
Mimum.
Ecco come ha descritto il Tg5 la censura subita da Biagi e il famoso editto
bulgaro:
"Seguono gli anni più difficili: la perdita della moglie e di una figlia
adorata, lo stop alla collaborazione con la Rai per le note polemiche con il
governo di centro-destra, il cuore molto malato".
Le note polemiche, lo stop alla collaborazione. Quando si dice l’eufemismo.
RIFERIMENTO 7/11/2007
CIAO BIAGI
da Silvia Palombi
Tomo tomo, cacchio cacchio, come avrebbe detto il principe de Curtis, ha preso
posto nel cuore e nelle coscienze di tantissimi italiani e l’ha mantenuto
saldamente. Mai strillando, estraendo sempre il nocciolo dalle cose, pungendo
regolarmente, in bel modo; con quell’aria serafica da zia arsenico e vecchi
merletti che in famiglia non riusciva a farla star zitta nessuno. Adesso in
tanti ad essere tristi, compreso Mieli che ricorda addolorato l’amico e maestro.
Quando l’amico e maestro fu buttato fuori dalla Rai forse Mieli aveva la
faringite e l’otorino gli aveva detto di parlare il meno possibile e a bassa
voce.
10/11/2007
AFFARE FATTO / 5
da Vittorio Grondona - Bologna
Caro signor Rocchino le chiedo scusa di non avere interpretato come avrebbe
desiderato lei la frase originaria che ha scritto. Tolgo volentieri la mia
interpretazione e quindi la consideri sostituita in toto dalla sua: “La legalità
non può mai essere "personalissima"; è legale solo e soltanto, quanto è previsto
dalla legge scritta nei codici”. Davvero non riesco ancora a capire dove stia la
diffenza con la mia frase di sintesi: “legale è legale e basta”, ma questo
probabilmente è solo un mio problema. Sistemato quell’imperdonabile errore
interpretativo, non cambio una virgola di quanto ho scritto di seguito per
argomentare il mio pensiero sulla legalità applicata nel verso più facile e
comodo del più forte. Lu cani muzzica sempri a lu strazzatu…
RIFERIMENTO 8/11/2007
AFFARE FATTO /4
da Vincenzo Rocchino,Genova
E no, caro Grondona, non può addebitarmi frasi mai pensate, quali: "legale è
legale e basta"; la frase da me scritta è: "La legalità non può essere mai
"strettamente personale"; è legale solo e soltanto, quanto è previsto dalla
legge. Cofferati si è mosso solo, e soltanto, entro i limiti consentitigli dalla
legge." Che mi pare un tantino diversa.
14/11/2007
AFFARE FATTO / 7
da Vittorio Grondona – Bologna
Caro Rocchino, sono d’accordo. In sostanza con tutte le mie logorroiche
chiacchierate volevo sottolineare che la legalità applicata solo secondo le
convenienze non può essere definita vera legalità. Per esempio, se con un’azione
di per sé legale si provocasse come risultato il compimento ineluttabile di
un’illegalità, sul corretto significato di legalità si sarebbe fatta davvero una
pericolosa confusione.
Possiamo considerare le reciproche posizioni sufficientemente chiare e andare
oltre?
RIFERIMENTO 12/11/2007
AFFARE FATTO /6
da Vincenzo Rocchino,Genova
Caro Grondona, non crede che dire: "legale è (solo ciò che è) legale e basta",
oltre che corretto, risponde a verità checchè ne pensiamo? Sulla legalità
applicata, invece, sappiamo entrambi che si applica per i poveri, e si
interpreta per i ricchi.
14/11/2007
SENTITE CONDOGLIANZE AI FAMIGLIARI DI GABRIELE SANDRI
da Vittorio Grondona - Bologna
A volte penso: se quel proiettile avesse colpito me, non tifoso, ma occasionale
viandante momentaneamente in sosta presso un’area di servizio lungo
l’autostrada, si sarebbe ugualmente dato il via al casino che è successo per
l’Italia a seguito dell’informazione frettolosamente divulgata che la polizia
aveva ucciso un tifoso o si sarebbe data la semplice notizia che era successa
una disgrazia a causa di un maledetto errore? Io sono del parere che certe
notizie debbano essere date con le molle. Non è mai opportuno in una società
condire le notizie che riguardino campi delicati. Un condimento sbagliato o
anche solo impreciso potrebbe far nascere una guerra nel nostro palato. Nel caso
specifico si è dato il via ad un evento mediatico di proporzioni gigantesche e
incredibilmente fruttuose per le tasche dei “giornali”, senza pensare
minimamente alle tragiche conseguenze, peraltro del tutto prevedibili.
RIFERIMENTO 12/11/2007
HO UN SOGNO
da Silvia Palombi
Che tutti i calciatori del mondo si mettano in sciopero finche' le tifoserie non
giurano di non fare piu' stronzate. Forse vivo sulle piante ma ritengo che con
le palate di soldi che intascano anche se saltano tre o quattro partite non
succede niente. Dovevano sospenderle tutte le partite, sospendere il campionato.
Comunque ogni volta che si verifica una tragedia come quella di stasera mi
chiedo come fanno a giocare con la pietra di un morto nel cuore.
RIFERIMENTO 12/11/2007
TIFOSO UCCISO
da Dan Galvano, Basilea.
E' stato un incidente. Punto. Nonostante qualcuno pensi che il fenomeno noto in
fisica come "effetto Kennedy" si sia manifestato ancora una volta. Pittosto
adesso Francesco Storace si trova nella difficile posizione di dover capire se
rinunciare ai voti dei fascisti tra le forze dell’ordine o a quelli dei fascisti
tifosi della lazio.
RIFERIMENTO 13/11/2007
BALISTICA
da Bruno Stucchi
Qualcuno puo' spiegarci come e' possibile che un proiettile vagante (anche se
calibro .38) a 60 metri riesca non solo a rompere un lunotto (facile) ma avere
ancora energia residua per uccidere una persona?
Che cosa è che sospetti? Che sia morto di malaria? (csf)
RIFERIMENTO 13/11/2007
I SOGNI DELLA PALOMBI
da Pino Granata
La Palombi si domanda un po' demagogicamente come si fa a giocare a calcio con
la pietra di un tifoso morto nel cuore.Se tutti ragionassimo in questo modo
troppe cose dovremmo domandarci. Per esempio come facciamo a guidare la nostra
auto pensando che ogni giorno centinaia di persone muiono in incidenti stradali.
E come facciamo a mangiare in dispendiosi ristoranti pensando che centinaia di
migliaia di persone muoiono di fame: Perchè spendiamo miliardi di euro per
vestirci quando miliardi di persone non riescono neanche a coprirsi,. E via di
seguito...Così va il mondo cara Palombi.
RIFERIMENTO 14/11/2007
BALISTICA/2
da Federica Pirrone, Milano
Un proiettile vagante, nel caso specifico non di una calibro 38, ma di una
calibro 9x21 in uso obbligatorio alle forze dell'ordine, può rompere lunotti e
uccidere persone anche ad una distanza superiore a 300 mt. Questo perché
blindato e perforante.
RIFERIMENTO 14/11/2007
TIFOSO UCCISO /2
da Pier Franco Schiavone
È stato un incidente, punto? Uno spara ad altezza uomo uccidendo un povero
ragazzo e mettiamo un punto? Siamo impazziti? Non c’è la colpa, non c’è il dolo
eventuale perché non c’era la necessità di porre in essere quella condotta, non
c’è la legittima difesa, questa volta non c’era un estintore nelle mani di
Gabriele, si è trattato di dolo diretto, non occorre essere Maigret per capirlo,
e l’agente avrebbe dovuto essere arrestato perché potrebbe inquinare le prove.
Se poi chi ha sparato è pazzo, si curerà, ma l’omicidio è volontario.
RIFERIMENTO 14/11/2007
SOSPENDERE I GIOCHI
da Isabella Guarini
Caro CSF, sin dall'antichità gli scontri negli anfiteatri erano terribili e
imponevano provvedimenti drastici. Come ho ascoltato nella trasmissione A parole
mie su Radio1 di Umberto Broccoli, nel quarto secolo avanti Cristo gli scontri
tra Pompeiani e Nocerini furono così violenti da far sospendere i giochi per
dieci anni. Potrebbe ritornare utile la lezione della storia e far sospendere le
guerre calcistiche odierne a tempo indeterminato.
RIFERIMENTO 14/11/2007
IO SOGNO RISPETTO
da Silvia Palombi
Caro Granata guidare sapendo che muoiono in tanti dovrebbe portare a usare
prudenza e non manca di rispetto a nessuno. Vivo in maniera morigerata, non amo
i ristoranti dispendiosi, non spenderei miliardi per vestirmi neanche se li
avessi e sono convinta che se si riducono i consumi le cose vanno meglio per
tutti. Ma vestirsi e mangiare si deve. Qui si parla di una cosa che si chiama
gioco del calcio. Ritengo che sospendere il campionato sarebbe stato doveroso,
un atto di rispetto per la morte inconcepibile di un ragazzo e il dolore a
tenaglia dei suoi cari e di tutti noi Sono tra coloro che trovano il calcio il
gioco piu' bello del mondo, ma di gioco si tratta, non di necessita'. E continuo
a non capire: come fai a giocare con la pietra di un morto sul cuore?
16/11/2007
CIAPA CIAPA AL MARUCHEIN
da Vittorio Grondona – Bologna
Mi dispiace constatare che la legalità interessi così poco in questo blog.
Limitarla poi ad opinioni personali senza ragionarci sopra è davvero il colmo.
Chi ci governa continua a fare decreti e proporre leggi severissime in nome
della sicurezza. Pura illusione per i gonzi che ci credono… Non è infatti un
segreto che allo stato attuale in Italia quei decreti e quelli future leggi non
potranno essere praticamente attuati. Qualche povero cristo pagherà sicuramente,
ma la grande delinquenza la farà ancora franca e la sicurezza, come è
prevedibile, andrà a farsi benedire come sempre. Nel frattempo i più poveri
dovranno fare i salti mortali per rimanere onesti mentre le banche e la
confindustria diventeranno sempre più ricche. Chi è più legale, Robin Hood o lo
sceriffo di Nottingham? Il Passator Cortese (Stefano Pelloni) o lo Stato
Pontificio che dominava la Romagna dove la povera gente era obbligata a lavorare
duramente per padroni ricchi ed incapaci in cambio di poche cose? Quello che
serve è maggiore giustizia, ma la giustizia è tabù per le caste del nostro
Paese.
27/11/2007
AFGHANISTAN – CELENTANO, VISTI DALLA TV
da Vittorio Grondona – Bologna
La creazione a tavolino di eroi tragicamente colpiti da avverso destino, messo
comunque nel drammatico conto di strategie politiche perverse, favorisce la
continuazione dell’assurda missione di pace (eterna) in Afghanistan. Il mistero
ampliamente pubblicizzato che arieggia ad arte intorno allo show di Celentano
favorisce il successo di una trasmissione televisiva e la vendita del nuovo
disco del molleggiato. Dopo Natale tutto è destinato a svanire in una bolla di
sapone.
RIFERIMENTO PER MEMORIA 24/11/2007
Nota di Vittorio Grondona.
Strage a Kabul. Kamikaze contro i soldati italiani. E’ di dieci morti, fra i quali il Maresciallo Capo Daniele Paladini di anni 35 del 2° contingente italiano pontieri di Piacenza, il tragico bilancio di un attacco suicida alle porte di Kabul (Afghanistan). Fra le vittime anche sei bambini. Il 2° contingente Pontieri di Piacenza aveva l’incarico di presidiare la zona dell’inaugurazione di un ponte a nord di Kabul. Il tempestivo e coraggioso intervento dei soldati italiani all’avvistamento del kamikaze imbottito di tritolo ha scongiurato una ben più grave tragedia. Il Maresciallo Capo Daniele Paladini, nativo di Lecce, lascia la moglie Alessandra e la figlioletta Ilaria di cinque anni appena.
Sentite condoglianze ai famigliari del coraggioso Maresciallo Capo Daniele Paladini.
28/11/2007
COMPLICATE MEDITAZIONI SU BOMBAY
da Vittorio Grondona - Bologna
Bombay rappresenta in burla il falso della vita. Ovvero il contrario della
realtà. Io almeno lo interpreto così. Non mi è sembrato di avere notato
rappresentazioni di vecchi sporcaccioni che ricattano caste Susanne per abusare
di loro. Anzi, anche qui è vero il contrario: si è visto infatti una vera
bellissima fanciulla mentre, candidamente nuda, serve una bibita all’anziano
falso Cardinale sotto gli occhi falsamente indifferenti degli altri falsi
ospiti. A me, per esempio non è mai successo un fatto del genere… Nel caso mi
succedesse avrei bisogno in quel momento di un pizzicotto rivelatore della
verità. Il falso candidamente manifesto fa sempre sorridere, mentre il vero fa
spesso piangere quando si scoprisse che in realtà era falso.
RIFERIMENTO 27/11/2007
UN ELOQUENTE SILENZIO
da Serafino Brighenti
Temevo una marea di sdilinquimenti bloggisti a riguardo della partecipazione di
CSF a Bombay. Invece, fortunatamente, quasi non se ne parla. Sarà per non
incorrere in bestemmie verso il "padreterno"?
RIFERIMENTO 27/11/2007
PRESENTAZIONE A PIEDI
da Isabella Guarini
Caro CSF, è sbagliato attendersi la folla in delirio per la presentazione di un
libro che parla di un'avventura per pochi. Le metropoli sono afflitte dal
traffico e non si sa come liberarsene. L' andare a piedi è considerato una cura
prescritta dal medico, per cui nessuno la sceglie spontaneamente. Penso che non
si sia ben compreso il valore del blog di CSF che riunisce persone da ogni dove,
ma che materialmente non possono incontrarsi. Perciò CSF simula una presenza
sovrumana quella che in arte è il Deus ex Machina. Mi piace di più di
Padreterno. A me Bombay sembra un revival di vecchi libertini e caste Susanne.
28/11/2007
PENSIONI, QUESTE SCONOSCIUTE
da Vittorio Grondona - Bologna
Caro CSF. Ancora non riesco a capire perché sul blog non si voglia parlare delle
pensioni e del protocollo che i sindacati e la confindustria hanno imposto al
Governo prima col loro stranissimo e contestabilissimo referendum e poi con le
successive minacce di crisi del soliti On. Dini e On. Mastella. Secondo me tutti
dovrebbero aprire gli occhi sui particolari delle notizie che riguardino questo
delicatissimo settore e darsi da fare per difendersi dalla prepotenza di chi osa
addirittura definirsi impropriamente difensore della classe operaia,
notoriamente la più debole del Paese e quindi facile preda degli avvoltoi che li
sfruttano.
1/12/2007
LE GRANDI RISPOSTE
da Vittorio Grondona - Bologna
Siccome ci dimentichiamo non solo di Casini, ma anche di tantissimi altri, il
conflitto di interessi non si farà mai.
RIFERIMENTO 30/11/2007
LE GRANDI DOMANDE
da Pier Franco Schiavone
Avete presente chi è Caltagirone (editoria, finanza, costruzioni, ecc..)? Allora
perché quando si parla di conflitti d’interessi dimentichiamo Casini?
2/12/2007
E FU COSI’ CHE SE FUMARONO IL TFR
da Vittorio Grondona - Bologna
Siccome non riesco a scrivere quello che penso sul TFR in 500 in battute, vorrei
fare almeno sapere che non sono d’accordo sulle opinioni riportate di Tito Boeri
e Francesco Giavazzi (non Gavazzi) in merito
alla contabilizzazione dei soldi carpiti “da subito” ai lavoratori con una
furbata pazzesca di marchio sindacale/governativo. Sono soldi veri quando
entrano e saranno veri (forse) quando usciranno fra trent’anni se ce ne saranno
rimasti. Due diversi momenti di contabilizzazione, quindi. Caro
Paolo Beretta, i soldi sono al sicuro, anzi troppo
al sicuro in quanto il lavoratore che si licenziasse o fosse licenziato prima
della pensione, non beccherà in anticipo più nemmeno una lira per gli anni di
lavoro svolti fino al momento della sua prematura disoccupazione. Non avrà
ancora raggiunto l’età giusta… Nel frattempo tiri pure la cinghia fino alla
prossima assunzione.
RIFERIMENTO 28/11/2007
SAREBBE POSSIBILE ?
da Emilio Pierini
Sarebbe possibile ricordare ai soliti noti di questo blog a corto di memoria che
se è vero che Berlusconi ci ha propinato legittime suspicioni e riduzioni di
prescrizioni per salvarsi il culo l’attuale Ministro della giustizia ha usato
scorciatoie più efficaci trasferendo giudici che lo indagavano ? Sarebbe
possibile ricordare a chi insultava Tremonti per le cartolarizzazioni che TPS
con la finanziaria dell’anno scorso ha cartolarizzato il mio Tfr consegnandolo
nelle mani dell’INPS e classificandolo come partita attiva nel bilancio statale
? Sarebbe possibile ricordare a chi insultava Berlusconi delle false diminuzioni
delle tasse che con questa finanziaria diminuiscono l’Ires e l’Irap per le
imprese ma l’operazione avviene a costo zero in quanto viene rimodulato
l’imponibile ?
RIFERIMENTO 28/11/2007
SAREBBE POSSIBILE/2
da Paolo Beretta
Sarebbe possibile ricordare a Pierini che i trasferimenti di Mastella erano così
in malafede da essere stati confermati anche dal CSM ? Sarebbe possibile
ricordare a Pierini che le "cartolarizzazioni " di TPS non hanno indebitato lo
Stato come quelle di Tremonti, che voleva vendere il Colosseo, ma hanno salvato
il mio TFR dalle grinfie di industriali quantomeno incapaci, se non disonesti ?
Sarebbe possibile ricordare a Pierini che evidentemente "costo zero" non vuol
dire che le tasse non calano, dato che l'ISAE prevede che con questa
finanziaria, al netto del bonus per gli incapienti , risulterebbero
complessivamente avvantaggiate approssimativamente 21 milioni di famiglie, circa
l'85% del totale, con un beneficio medio familiare di 177 euro annui.
RIFERIMENTO 29/11/2007
SAREBBE POSSIBILE?/2
da Claudio Urbani
Rinfrescare le nefandezze di Berlusconi con le eventuali nefandezze di questo
governo, non significa affatto rivalutare le prime: come erano rimangono. Solo
una annotazione sul TFR. Si può scegliere di metterlo in un fondo pensione, se
non si gradisce lasciarlo all'INPS e poi ritrovarselo. Purtroppo a tanti
lavoratori, che magari hanno lavorato in una impresa per trenta anni e poi
fallita, con il proprietario milionario all'estero, non è rimasto né INPS né
fondo pensioni!
RIFERIMENTO 29/11/2007
UNO CONTRO TUTTI
da Emilio Pierini
Visto Claudio ? Basta poco per ravvivare il blog. Spari una qualche parvenza di
cazzata che questo governo ha compiuto ed ecco che i soliti noti si inalberano,
scalpitano, si assurgono a detentori di tutte le verità. Verrebbe da chiedersi
come mai l’anno scorso Francesco Gavazzi e Tito Boeri definirono lo scippo del
TFR (sul quale Beretta fà molta confusione) come un “trucco contabile”. Così
come verrebbe da chiedersi del perché se 177 euro li regala un governo di centro
destra sono buoni per andarsi a fare una pizza ogni tanto, mentre se li regala
un governo di centrosx diventano base per far ripartire l’economia. Oppure
verrebbe da chiedersi come mai Rifondazione Comunista e tutta la sinistra unita
si siano stufati di mangiare questa misera sbobba e chiedono verifiche di
governo. (SEGUE OLTRE LE 500 BATTUTE)
RIFERIMENTO 30/11/2007
BOERI, GIAVAZZI ED IL TFR
da Emilio Pierini
TITO BOERI (Repubblica e La Voce.info) - 21/03/2007
Come abbiamo ampiamente discusso in autunno, quella sul Tfr resta la vera misura
"impresentabile" della Finanziaria per il 2007. Un debito per le imprese che si
trasforma in un’entrata dello Stato: secondo la stampa finanziaria
internazionale un trucco di bilancio e di finanza creativa che molto è costato,
in termini di immagine e credibilità, al nostro paese. Lo stesso ministero
riconosce che l’intervento concorre ad aumentare la pressione fiscale, e la sua
entità rappresenta un chiaro rischio di attuazione per il 2007.
Francesco Gavazzi – (editoriale Corriere
della Sera) - 02/10/2006
Tra le nuove entrate la Finanziaria iscrive 5 miliardi che deriverebbero dal
trasferimento all'Inps di una quota del Tfr. Mi stupisce che il Consiglio dei
ministri abbia firmato questo provvedimento che può apparire come un trucco
contabile: si chiama entrata l'accensione di un debito verso i lavoratori
dipendenti.
RIFERIMENTO 30/11/2007
DOMANDE, DOMANDE
da Paolo Beretta
Pierini, io non faccio nessuna confusione sul TFR: la sostanza è quella. Il TFR
viene conferito in INPS invece che restare in azienda. Per tutto il resto, per
il lavoratore non cambia nulla salvo che, in caso di fallimento, i soldi del TFR
sono al sicuro. Gavazzi e Boeri hanno
scritto cose altamente opinabili. Sono un dipendente, mi sono interessato molto
e da tempo alla questione e come funzionano le cose lo so. Non mi ricordo che
Silvietto abbia mai fatto guadagnare a nessuno 177 euro, durante i suoi cinque
anni. tranne a se stesso, con qualche zero in più. Fa bene la sinistra a
richiedere verifiche. Vale solo ricordare che, nonostante le percentuali bulgare
della passata legislatura, più di una volta il governo Berlusconi fu battuto in
aula. AL confronto, questo governo è fatto da grandi amiconi. Pierini continua a
porsi domande e domande: basterebbe lo sforzo di ragionarci su un pochino da
solo su parecchie per averne le risposte, se solamente ne avesse voglia.
RIFERIMENTO 1/12/2007
CONTENTI E SCONTENTI?
da Claudio Urbani
Devo dare atto al gent.mo Pierini, di aver fatto una acuta osservazione sul
popolo del centrosinistra:" Se 177 € son dati da Berlusconi si è scontenti, ma
se dati da Prodi no" Insomma, la stessa cifra li rende infelici o felici.
Bisogna allora invidiare il popolo del centrodestra, perché se era felice
allora, gli stessi 177 € lo rende felici oggi!
3/12/2007
PERCHE’ SI VOTA A SINISTRA
da Vittorio Grondona – Bologna
Non è certo il timore del ritorno del Cavaliere che si vota a sinistra a
prescindere. Se Berlusconi, per esempio, facesse pure gli interessi dei meno
abbienti e non solo i suoi e quelli dei suoi amici, anche i poveracci gli
darebbero fiducia, nonostante i suoi innumerevoli conflitti. Supponiamo di
essere tutti, poveri e ricchi, davanti ad un pozzo pieno di quattrini col
permesso di agguantare tutti quelli che possiamo. Nel nostro Paese succede che i
ricchi sono liberi davanti a quel pozzo e possono arraffare a man bassa, mentre
viceversa le malvagie politiche hanno legato le mani ai poveri costringendoli a
rimanere sempre solo con acquolina in bocca. Ecco perché si vota a sinistra.
Perché da quella parte c’è qualcuno che almeno promette di darsi da fare per
slegare le mani ai più bisognosi in modo che anche questi ultimi siano messi in
condizioni di competere coi ricchi per tentare a pari condizioni di intascarsi
qualcosina.
5/12/2007
TENTATIVO DI SATIRA
da Vittorio Grondona – Bologna
L’Associazione bagnini dopo avere esaminato gli elenchi delle comunità montane e
la loro reale posizione rispetto al livello del mare, sta valutando
l’opportunità di presentatare domanda perché anche la categoria di lavoratori
che rappresenta sia inserita fra tali comunità. Il motivo fondamentale della
richiesta è l’obbligo che hanno i bagnini di innalzarsi artificialmente sulla
spiaggia ad altezze innaturali per vegliare sulla sicurezza dei bagnanti. E’ un
paradosso, per carità, ma se fosse vero, non mi sembrerebe poi così lontano
dalla realtà che in molti casi interessa in modo ridicolo il nostro bel paese
del bengodi per i furbi.
6/12/2007
IPSE DIXIT…
da Vittorio Grondona - Bologna
Boeri e Giavazzi sono sicuramente persone competenti, ma da qui a dire che
quello che esce dalla loro mente sia la verità assoluta ce ne corre. Voglio
significare in sostanza che democraticamente si può anche dissentire dal loro
pensiero. Tengo a precisare che non ho direttamente approfondito le loro teorie,
ma mi riferisco solo a quello che è stato riportato in merito su questo blog. La
contabilizzazione delle operazioni in denaro può essere semplicifata in estrema
sintesi in entrate (incassi) e uscite (pagamenti). Quando si incassa il TFR, il
relativo importo va registrato nelle entrate e quando (forse fra trent’anni) si
incominceranno a pagare le prime piccolissime rate di restituzione sotto forma
di pensione integrata ai lavoratori (fregati), quelle miserie, sufficienti
probabilmente solo per comprarsi un pacchetto di sigarette al mese, saranno
contabilizzate nelle uscite senza traumi alcuni per le casse dello Stato, in
quanto saranno abbondantemente ancora coperte dalla rapina del TFR dei
lavoratori di quel periodo.
RIFERIMENTO 2/12/2007
TFR E DOMANDE
da Emilio Pierini
Caro Beretta, chi ti scrive lavorando in campo amministrativo, ha ben inteso la
misura sul TFR. Prima le aziende accantonavano i nostri soldi, ora i nostri
soldi li accantona l’Inps. Spero che non ci sia nessun dubbio sul fatto che i
soldi sono appunto sempre nostri e, come tali, non possono essere portati come
attività dallo Stato. Come dice Boeri infatti, "si chiama entrata l’accensione
di un debito verso i lavoratori". E questo, ti piaccia o no, è un trucco
contabile.
RIFERIMENTO 3/12/2007
TFR E DEBITI
da Paolo Beretta
Pierini, possiamo vedere la cosa da due punti di vista. Se parliamo a livello
concettuale, allora anche i contributi pensionistici sono un debito, visto che
al momento del pensionamento dovranno essere corrisposti dall'INPS come,
appunto, pensione, così anche una qualsiasi persona che accende un mutuo contrae
un debito, ma all'inizio i soldi entrano, da cui il nome di entrata. L'unico
modo che avrebbe l'INPS per avere entrate senza debiti sarebbe quello di
produrre un utile ma, dato che non è una fabbrica, non può farlo. Quelle che
l'INPS chiama entrate, quindi, sono semplici movimenti di cassa. Le aziende
devono corrispondere i soldi del TFR all'INPS, quindi nessun trucco. Se invece
parliamo a livello contabile, non ho certo la competenza per approfondire la
cosa anche se una chiacchierata con chi la competenza ce l'ha, mi ha confermato
bene o male il mio punto di vista. Però se in contabilità devo scegliere tra un
suo parere (o di Boeri o Giavazzi) e quello di Padoa Schioppa, mi perdoni ma
scelgo quest'ultimo. Sia detto assolutamente senza offesa.
RIFERIMENTO 5/12/2007
TFR E DEBITI /2
da Emilio Pierini
Beretta, sempre senza offesa, quelli di Boeri e Giavazzi sono senza alcun dubbio
pareri “terzi” ed assolutamente competenti.- Schierarsi a prescindere con Padoa
Schioppa è l’esplicitazione del suo ennesimo atto di fede (cieco) verso la
coalizione che ci governa. Se lei fosse interista, non penso possa pretendere
che l’imminente Milan – Inter venga arbitrato da Moratti...
P.S. Non potremmo darci del tu ? Le prometto che non userò mai più neologismi
come Berettiano o Pieriniano.
RIFERIMENTO 6/12/2007
LA COMPETENZA DI TPS
da Paolo Beretta
Pierini, per il tu va benissimo, anzi. Quanto alla competenza di TPS non nasce
dalla fede cieca in questa maggioranza, che di fesserie ne ha comunque combinate
sia facendo che, soprattutto, non facendo. La fiducia in TPS, come contabile
perlomeno, nasce dal suo curriculum: Direttore Generale per l'Economia e la
Finanza della UE, Vice Direttore Generale della Banca d'Italia, Presidente della
CONSOB, presente nel CdA della BCE. Per carità, saranno pure bravi Boeri e
Giavazzi, ma a confronto di cotal blasone continuo a preferire TPS.
7/12/2007
BERTINOTTI, COERENTE COME SEMPRE…
da Vittorio Grondona - Bologna
Non ci crederete, ma io ero sicurissimo che prima o poi Bertinotti non ce
l’avrebbe fatta a starsene zitto. Il PRC per coerenza ha ingoiato il rospo in
tante occasioni rimanendo fedele alla coalizione come del resto aveva promesso.
Nonostante questo, altri microscopici rospi si sono ingoiati il governo e così
il programma elettorale non è stato attuato come stabilito. Ero fiducioso del
governo che si era formato anche col mio piccolo contributo (voto), ma presto
avevo capito che con l’andazzo intrapreso sarebbe stato difficile arrivare bene
alla fine della legislatura. La sinistra (vera) ha provato più volte a spronare
l’esecutivo, anche duramente per metterlo in carreggiata, ma l’opportuna
iniziativa è stata vanificata da un paio di partitini ballerini, che quando sono
in molti per stare larghi potrebbero benissimo riunirsi dentro una cabina
telefonica, e quindi purtroppo tutto sta andando storto. Tirando però le
conclusioni generali, l’attuale governo è ancora almeno mille volte migliore per
il bene sociale di quello precedente delle destre, ignobilmente pesonalizzato.
Dare la colpa a Bertinotti, che non ce l’ha con Prodi come ad arte si vuole far
credere, ma che ha solo constatato il fallimento del programma del centro
sinistra, è davvero il risultato di una cieca osservazione politica, ben
organizzata di parte per pianificazioni politiche future che vorrebbero
eliminare ogni difesa alla classe lavoratrice.
RIFERIMENTO 5/12/2007
BERTINOTTI QUANTO T'AMO
da Mario Pellini
E venne il giorno di Bertinotti, il narciso della politica più amato da
Berlusconi! Visto il rischio di caduta del governo,Fini si affretta a lanciare
una ciabella di salvataggio a Berlusconi. Un dietro front che ricorda la
promessa, non mantenuta, di non bere più neppure un caffè con Bossi.
RIFERIMENTO 6/12/2007
BERTINOTTI : UN AMICO PER LA VITA
da Vincenzo Rocchino, Genova
Che sarebbe successo si sapeva da inizio legislatura - iniziata col ricatto -
restava da stabilire solo "quando"; e quale momento più favorevole per l'amico
nano? La destra si sfascia, bellachioma è costretto a reinventarsi un partito e
inseguire gli ex di coalizione che rispondono picche? A sparigliare le carte del
gioco sulla nuova situazione politica e ad imporre di forza la propria
visibilità, ahimè, è ancora lui, Fausto, mister cachmire, che a questo punto
soccorrendo Berlusconi, assume un aspetto vergognoso e indecente, che più
vergognoso e indecente non si può.
RIFERIMENTO 7/12/2007
L'INOSSIDABILE ALLEANZA BERLUSCONI-BERTINOTTI
da Pino Granata
Ognuno può constatare che ogni volta che il cavaliere si trova in difficoltà ,
ecco che Cachemire Bertinotti accorre in suo aiuto. Credo, però, che ormai Prodi
abbia imparato la lezione e questa volta l'arbiter elegantiurum si dovrà
prendere la responsabilità della crisi e spiegare ai compagni operai perchè
Berlusconi è meglio di Prodi e Starace meglio di Mastella.
RIFERIMENTO 7/12/2007
TEMPISMO
da Massimo Mai
Quando finalmente ho l'occasione di vedere la destra italiana in rotta, tra un
insulto e l'altro, ci pensa Bertinotti (e non solo) a dargli una manina.
Coazione a ripetere.
RIFERIMENTO 9/12/2007
CHIARIMENTI
da Biagio Coppola
Sia ben chiaro che chi ha procurato più danni a questo governo non è certo
Bertinotti che ha il coraggio di dire pane al pane, ma bensì i professionisti
della politica della poltrona a tutti costi. La sinistra, cosidetta radicale,
non ha mai fatto mancare il suo leale appoggio governo, ingoiando parecchi rospi
che gli sono costati sangue e vconsensi, e in Senato non ha dato preoccupazioni
al contrario di quei vili ricattatori, piccoli uomini , esempi di trasformismo
come i Mastella e i Dini,gente che rimarrà in piedi con qualsiasi governo e
coalizione, personaggi squallidi che hanno contribuito allo scollamento del
paese reale dalla politica.
Lo so che CSF ci penserà dieci volte prima di pubblicare questo post, ma se è,
come presumo, scevro da rigurgiti censori non lo cestinerà perchè certe cose
vanno dette una volta per tutte!
Perché si scrive "perché" non "perchè". (csf)
12/12/2007
LA CENSURA E’ UNA ROGNOSA VERGOGNA
da Vittorio Grondona – Bologna
Quando sono direttamente chiamato in causa io ho l’abitudine di rispondere,
sempre peraltro disposto a convincermi di avere sbagliato quando mi confronto
con argomentazioni più convincenti delle mie. Vorrei quindi tranquillizzare il
signor Paolo Beretta al quale ho cercato di chiarire appunto il mio pensiero sul
TFR, come da lui espressamente richiesto sul blog. Purtroppo le mie
considerazioni in proposito si sono fermate nel cestino di CSF. Per quanto
riguarda la censura subita ancora una volta da Daniele Luttazzi io penso che sia
una grossa vergogna la malsana consuetudine, purtroppo molto spinta anche in
Italia, della politica vaticana, di quella nazionale e dello strapotere del
capitale, padrone assoluto dell’informazione praticamente a spese di tutti noi
con cospicui finanziamenti, di chiudere la bocca alle persone pubbliche. (SEGUE
OLTRE LE 500 BATTUTE)
RIFERIMENTO 5/12/2007
CHIARIMENTI
da Paolo Beretta
Grondona, scusa tanto ma non ho capito un granché del tuo post. Guarda che
anticipi e liquidazione vengono corrisposti al lavoratore esattamente come
prima, se uno ne ha diritto. La differenza sta nel fatto che a tenere la cassa
non è più l'azienda ma l'INPS, punto. Cosa intendevi dire ?
RIFERIMENTO 13/12/2007
TFR: THE FINAL REPLY
da Paolo Beretta
Caro Grondona, prendo atto che mi abbia inviato una spiegazione sul TFR e che
Claudio abbia sforbiciato. Càpita che succeda, ma d'altro canto come padrone di
casa è suo diritto. Vorrà dire che se passo da Bologna, città che mi sarebbe
sempre piaciuto visitare, ci chiariremo sul TFR magari davanti ad una buona
tazza di caffè, sempre che lei sia d'accordo. Nel frattempo, sulla faccenda
Luttazzi mi trovo d'accordo con la sua posizione. Tra uno starnuto ed un colpo
di tosse, un saluto a tutti.
RIFERIMENTO 8/12/2007
GLI INTOCCABILI E GLI ALTRI
da Carla Bergamo
Tre notizie mi hanno colpitoi: Mastella preoccupato per le sue Libertà (ma lui,
quante ne ha? Io ne ho una sola ed è continuamente a rischio), Luttazzi cacciato
perchè ha offeso Ferrara (ossia, Ferrara può offendere chi vuole ma la
reciprocità non vale) e infine Storace che minaccia Napolitano (anche lui come
Ferrara).
Non è cambiato niente dopo Berlusca. Alé.
RIFERIMENTO 8/12/2007
DECAMERON
da Alberto Arienti
Ed io mi sono indignato ed ho protestato per uno str... simile? Decameron non mi
faceva ridere (umorismo troppo freddo) e mi imbarazzava per il linguaggio da
caserma e gli insulti. Ho come l'impressione che Luttazzi volesse provare fino a
che punto lo lasciassero fare. Adesso lo sa.
RIFERIMENTO 9/12/2007
HO VISTO IL VIDEO DI LUTTAZZI
da Pino Granata
C'è poco da dire , Luttazzi è indifendibile. Non è importante che lui abbia
offeso Ferrara , il problema è che quello che ha detto è talmente stupido e
scurrile che nessuno può difenderlo. Proprio Luttazzi non fa ridere. Cambi
mestiere.
RIFERIMENTO 9/12/2007
L’EDITTO DI TRONCHETTI
da Emilio Pierini
Ebbene sì, è successo ancora. Lo hanno allontanato di nuovo. Il ritorno di
Luttazzi era atteso da coloro, me compreso, che amano la TV alternativa,
sprezzante, satirico-ironica. Ho seguito le prime due puntate del nuovo
Decameron Luttaziano (La 7 ore 23,30 Sabato sera). In entrambi i casi me ne sono
andato a dormire disgustato. E’ andato oltre la decenza, è andato oltre ogni
livello di sopportazione. Che sia scritto chiaro e forte: è stato licenziato per
manifesta incapacità. Per una volta, non si invochi la censura.
RIFERIMENTO 9/12/2007
LA SOLITA RAI
da Ganni Guasto
Da anni ho praticamente smesso di guardare la televisione: se penso di dover
consumare il tempo che mi resta da vivere a vedere Tremonti che rimbecca
Bersani, e penso poi al numero spropositato di libri che non ho ancora letto, mi
viene l'angoscia. Per questo da tempo ho rinunciato a telegiornali e talk-show:
le
notizie che mi interessano le posso leggere sui giornali o sui siti internet.
Della televisione, mi concedevo due seriali polizieschi: La Squadra e NCIS, con
una netta preferenza per la prima. Ora La Squadra é stata fatta fuori dai
furbetti del palinsesto, quelli che si mettono d'accordo con la concorrenza.
Figuratevi che in una delle ultime puntate c'era persino una poliziotta a cui
veniva impedito di stare accanto al compagno morente perché non sposata. Ma
possiamo noi
vedere queste cose, senza esserne traviati? E perché paghiamo il canone: per non
farci traviare?
RIFERIMENTO 9/12/2007
VADO IN ARGENTINA
Per 50 giorni, e scusate se è poco. Vorrei girare attorno alle comunità italiane
della vecchia immigrazione. Qualche consiglio? Qalche contatto? Qualche nome?
Qualche email? (csf)
RIFERIMENTO 9/12/2007
ARGENTINIA E DINTORNI
da Carla Bergamo
Caro CSF, un cosiglio lo vorrei dare: fai un salto pure in Brasile, magari solo
al Sud del paese, dove esistono varie comunità italiane che hanno conservato
molte tradizioni di cui in Italia forse neppure ci si ricorda. Nello stato di
Santa Catarina c'è pure una città che si chiama Nova Trento, senza contare Nova
Veneza, Nova Brescia, Nova Bassano, e tante altre. Nel solo stato di San Paolo,
si calcola che quasi 10 milioni sono italiani o discendenti. A Rio de Janeirto
c'è pure una rappresentanza dei DS, il Forum Democratico. In ogni caso, buon
viaggio.
p.s. Ho visto anch'io il video di Luttazzi e non mi è piaciuto.
RIFERIMENTO 9/12/2007
LA SOLITA RAI / 2
da Silvia Palombi
La guardo poco la tv, non mi fa bene alla salute, e anch'io ho pile di libri
alte come adolescenti che mi aspettano e che rischiano di non vedermi mai. Tra
le poche cose vedibili La Squadra. Niente retorica, attori bravissimi, tematiche
attuali e normali, atteggiamento equilibrato e buon senso (neo: la polizia sarà
così solo dopo che la sinistra avrà iavviato un serio processo di
democratizzazione delle forze dell'ordine). Ma caro Guasto come volevi che
rimanesse in piedi?
La Rai sarà sempre più sola, meno male che c'è la 7 che cresce e migliora a
vista d'occhio. Adesso poi che ha espulso l'inguardabile Luttazzi...
RIFERIMENTO 9/12/2007
LE COLPE: LUTTAZZI E BERLUSCONI
da Alessandro Ceratti
Hanno buttato fuori di nuovo Luttazzi. Se lo meritava o si tratta ancora di
censura? Il punto è che dopo gli abomini commessi da Berlusconi la realtà è
oggettivamente degradata e, come stiamo constatando, in maniera irreversibile.
Non basta riportare in TV Luttazzi per ripristinare la situazione corretta.
Ormai il vaso è rotto, e anche incollato mostra tutte le crepe. Tanto che ora
non possiamo buttare fuori un comico magari un po' deludente, magari inutilmente
scurrile senza essere pieni di dubbi. Ancora grazie presidente Berlusconi!
RIFERIMENTO 9/12/2007
SE NON E' CENSURA COSA E'?
da Claudio Urbani
Senza entrare nel merito su quanto recita Luttazzi, è sconcertante il metodo e
oscure le motivazioni della sospensione. Se "veramente" la battuta su Ferrara,
da quattro mesi negli spettacoli di Luttazzi, perciò ben nota, ne è stato il
motivo, perché dopo la trasmissione del 1° dicembre si è replicato il 6°
dicembre e poi si è sospeso? Offesa a scoppio ritardato? Oppure il fatto che la
sesta puntata di Decameron, già registrata e pronta verteva sul'enciclica di
Raztinger ha avuto la
sua influenza? Notare che il CdR della La7 ha fortemente stigmatizzato
l'accaduto con una nota molto dura, definendola un "Incomprensibile e arrogante
atto censorio" Perciò parliamone come una censura, non nascondiamoci dietro
"comode fasulle" indignazioni!
RIFERIMENTO 9/12/2007
GRAZIE SILVIA
da Francesco Falvo D'Urso - Lamezia Terme
"Se pensi di essere troppo piccolo per fare la differenza prova a dormire con
una zanzara". Questa frase me la sono segnata col sangue sul muro del mio
ufficio. Anche la zanzara ringrazia.
RIFERIMENTO 10/12/2007
SMAMORANDA
da Isabella Guarini
Luttazzi chi?
RIFERIMENTO 11/12/2007
PEZZI DI LIBERTA'
da Simone Boi
A tanta gente Luttazzi piace. A me piace. Penso che sia mio diritto guardarlo,
come è diritto di altri cambiare canale. La legge sulla diffamazione c'è e se si
reputa che Luttazzi diffami o offenda qialcuno lo si può denunciare, e lasciarlo
dov'è perchè uno è innocente fino a prova contraria, o vale solo per la
politica? La puntata sull'Iraq durante la visione mi ha lasciato sconcertato.
Alla fine della puntata mi è rimasta solo una domanda. Mi danno più fastidio le
parolacce che dice o le notizie sull'Iraq, che nessuno normalmente da in
televisione?? Ho trovato velocemente una risposta.
RIFERIMENTO 11/12/2007
ORA TUTTI CONTRO LUTTAZZI?
da Pier Franco Schiavone
Luttazzi fa una satira coprofila. Luttazzi fa una satira sgradevole. Luttazzi fa
satira ma dimentica il gentleman’s agreement col pubblico. Ma per favore,
Luttazzi fa satira, dura, estrema, è l’unico in Italia che la fa senza
compromessi, dio ce lo conservi. Cosa vuol dire è andato oltre? Chi fa satira
deve andare oltre, sennò che satira è. L’immagine evocata da Luttazzi è un
insulto se raccontata da chiunque non faccia satira. Qual è il discrimine:
satira-insulto? Evocare o non evocare immagini scatologiche? È più grave quello
che ha detto Luttazzi o quello che ha detto Berlusconi, che ha affermato che era
contrario alla guerra in Irak? Conoscete un altro modo per rendere l’abominio
per il disgustoso, cinico voltafaccia di Berlusconi? Non aveva Luttazzi detto,
poco prima, che la guerra in Irak, voluta da Bush, Berlusconi e Blair, è un
macello? E Ferrara, di cosa si lamenta (poco a dire il vero, perché fesso non
è)? Doveva aspettarsi lo strale della satira dopo il suo appoggio alla guerra. I
guerrafondai sono un pericolo per i nostri figli, non un comico.
RIFERIMENTO 11/12/2007
ELOGIO DELLA CACCA
da Piergiuseppe Caporale - Roma
A proposito della /canizza/ suscitata da Luttazzi con la descrizione
escatologica di Ferrara ricoperto di feci (e che feci!) mi sembra tutto
esagerato. In primis il commento di Aldo Grasso che, evidentemente immemore, par
si scandalizzi (addirittura!) di un po' di cacca e pipì. Altrettanto troppo
rigido il - peraltro da me, di solito, idolatrato - Vittorio Zucconi nelle sue
risposte alla posta di Repubblica. Ebbene sì, è vero: gli escrementi fanno
ridere, per primi i bambini. Hanno un'innocenza che coinvolge le menti semplici:
insomma non c'è bisogno della solita battuta a sfondo sessuale o, comunque, a
doppio senso, per far sghignazzare. La cacca è liberatoria, la pipì rinfrescante
(in senso metaforico). Soprattutto, però, non fanno male a nessuno,
ridicolizzano al momento e poi si fanno dimenticare. Mi sa che siamo, ormai, in
un Paese di stitici.
RIFERIMENTO 11/12/2007
SMAMORANDA /2
da Rino Olivotti
Ma come Luttazzi chi ? Ma Lelio, Isabella, Lelio che il Signore lo abbia in
gloria. Lei conosci un altro Luttazzi scusi ? C'è in giro un guitto che si
chiama cosi' ma mi pare che ce ne stiamo liberando.
RIFERIMENTO 12/12/2007
SMAMMORANDA O SMEMORANDA
da Isabella Guarini
Volevo scrivere smemoranda e mi è uscito smamoranda, lapsus di smammoranda.
RIFERIMENTO 12/12/2007
ARIDANGA SU LUTTAZZI
da Pier Franco Schiavone
Crozza, su La7, ha chiesto a Campo Dall’Orto di ripensarci. Enrico Vaime (imperdibile
alle 7,30 su La7) è stato molto critico su quello che è accaduto. Lo stesso
Ferrara ha ammesso che si, quella di Luttazzi è satira. E allora? Perché campo
Dall’Orto si ostina? Insomma, di quelli che pensano che Luttazzi sia un guitto o
un cattivo comico, a chi Luttazzi piace, non può fregare meno. Del resto, in
Italia, per quanto riguarda lo spettacolo comico e satirico, esiste un vizio
antico come l’Italia stessa. Quando emerge un fuoriclasse, pensiamo al povero
Totò, inevitabilmente è linciato, ma non da quelli a cui legittimamente può non
piacere, questi di solito sono indifferenti, piuttosto è linciato per invidia o
per incomprensione. La prima, l’invidia, ci sta, fa parte della natura umana, la
seconda invece è preoccupante, perché significa che in Italia fatichiamo a
capire l’intelligenza se non dopo la morte dell’intelligente.
RIFERIMENTO 13/12/2007
UN CONSIGLIO SPASSIONATO A LUTTAZZI
da Pier Franco Schiavone
Caro Luttazzi, ti seguo (anche se mi fai incazzare quando t’inalberi perché ti
fregano le battute) e quindi mi sento in dovere di darti un suggerimento, Biagi
direbbe che sai sbagliare da solo, ma io te lo do lo stesso. Basta, non fare più
dichiarazioni. Finché rispondevi a Serra e a Sofri, non rischiavi troppo, ma
adesso i tuoi nemici hanno messo in campo la Totenkopf, nientemeno che Filippo
Facci. Contro di lui non puoi nulla, lui è capace di stenderti solo corrucciando
la bocca. Perché, ti chiedi, Facci interviene contro di te? Beh, per mettere la
parola fine alla querelle, ogni suo intervento è definitivo. Lui non si unisce
alla schiera di chi ti riversa addosso i soliti improperi (volgare, coprofilo,
ecc..), però dice qualcosa che altri VIP non dicono: plagiatore! Beh, tu plagi,
è un buon motivo per censurarti, non credi? Rassegnati, torna a teatro e mandami
due biglietti gratis.
13/12/2007
LUTTAZZI-FERRARA-CAMPO DALL'ORTO /2
da Vittorio Grondona – Bologna
Sì, si capisce che sei un amico!... Del Diavolo e dell’Acqua Santa… Belle considerazioni, ma di opportuno sapore “anchista”. Il guaio è che di censura si tratta. Chi fa satira non tradisce. La satira è fatta così anche per gli amici. Può essere o non essere condivisa, naturalmente. E’ ovvio che i suoi “bersagliati” non riescano quasi mai a condividela. E poi, nel caso specifico il tema era la guerra e per una satira sui signori della guerra le parole non sono mai abbastanza pesanti. Io forse, che mi reputo di indole quasi tranquilla, ne avrei usate altre, ma trattandosi di Luttazzi il suo dire rientra nella normalità e quindi le sue inequivocabili “martellate” non avrebbero dovuto destare meraviglia alcuna soprattutto all’una di notte. Tanto meno avrebbero dovuto meravigliare Ferrara e Campo Dall’Orto che conoscono Luttazzi meglio di me.
Ma il vero problema resta: esiste un limite alla satira? Annosa e noiosa questione (csf)
RIFERIMENTO 13/12/2007
LUTTAZZI-FERRARA-CAMPO
DALL'ORTO
Veramente increscioso quello che è successo. Devo esprimere tutta la mia
solidarietà...
...a Giuliano Ferrara, tirato ingiustamente in ballo, in maniera pesante, a sua
insaputa, su una storia in cui c'entrava per nulla. Notato il suo stile
impeccabile, il suo aplomb, il suo atteggiamento generoso nell'offrire spazio a
Luttazzi, nel chiedere che gli venisse restituita la trasmissione.
...a Daniele Luttazzi, censurato proditoriamente, improvvisamente, senza valide
giustificazioni. Chi l'ha chiamato sapeva dove Luttazzi va sempre a parare. Che
cosa si aspettava da lui? E lo share alto non deve proprio servire a nulla?
Notata l'eleganza con la quale ha accettato il verdetto. Notato il fatto che i
testi erano quelli che Luttazzi porta ogni giorno in teatro. Notato il fatto che
la trasmissione è addirittura andata in replica prima della soppressione.
...a Antonio Campo Dall'Orto, direttore della 7, trascinato da Luttazzi
nell'imbarazzante settore della volgarità. Notata la sua generosità (tradita)
nell'offrire spazio al comico vittima dell'editto bulgaro. Notata la sua
sopportazione di cui aveva fatto uso fino all'incidente. Notata la sua decisione
di difendere i personaggi della sua tv.
Contemporaneamente debbo esprimere il mio dissenso e prendere le distanze...
...da Giuliano Ferrara, il quale secondo Luttazzi prima si è lamentato e poi ha
ritirato la mano.
...da Daniele Luttazzi, il quale ha tradito la fiducia che in lui aveva posto
Campo Dall'Orto, il quale si aspettava maggior senso di responsabilità.
...da Antonio Campo Dall'Orto, il quale ha chiuso una trasmissione di successo,
censurando un comico già censurato, approfittando di un suo piccolo svarione.
Si capisce che ho diretto un giornale di satira, che sto lavorando per la 7 e
che sono amico di Giuliano Ferrara? (csf)
RIFERIMENTO 17/12/2007
GUARDA COME SE LA RIDE RATZINGER….
da Pier Franco Schiavone
….. riderei anch’io se la mia azienda non pagasse le tasse! Ratzingher dice che
la scienza non conta nulla senza la fede, allora da domani, per favore, niente
antibiotici a papa Razzi.
Queste sono due delle battute che Luttazzi avrebbe detto a La7 se non fosse
stato censurato. Altro che Giuliano Ferrara, abbiamo perso tempo a parlare di
satira coprofila ma l’obiettivo di Campo dall’Orto era la puntata successiva
(chissà come ci rimarrà male Giulianone).
RIFERIMENTO 17/12/2007
DAGLI AL SATIRICO
da Paolo Beretta
Arienti, nei tempi antichi l'unico che poteva parlar male del Re era il buffone
di corte. Manco il sovrano lo poteva criticare, ma buffone di corte restava. La
satira è, per definizione, critica di tutto e di tutti. Un comico che parla bene
di qualcuno non fa ridere, deve essere la coscienza sporca, l'"Advocatus
diaboli" del potere, sia politico che ecclesiastico. A lui tutto è permesso, al
criticato nulla, ed è giusto che sia così, altrimenti chi potrebbe, se non il
Matto, gridare le verità nel deserto ? Alla religione, come agli altri, è
permesso offendersi e magari replicare, ma non censurare. Questa è la grossa
differenza.
RIFERIMENTO 18/12/2007
SATIRICON
da Alberto Arienti
In Italia la satira è diventata una cosa greve e grave, senza più leggerezza ma
piena solo di consapevolezza, forse perchè si è in parte sostituita ai media,
diventati troppo ossequiosi al potere. Da ciò ne consegue che l'obbiettivo dei
nostri satici si è via via spostato dalle "battute" alla "controinformazione".
Il risultato lo abbiamo sotto gli occhi: Beppe Grillo che fa politica e
Travaglio che scrive i testi per la Guzzanti e nessuno che ride più.
RIFERIMENTO 20/12/2007
SATIRICON/2
da Simone Boi
Caro Arienti, a me Luttazzi fa ridere, molto. Non tutto ma quasi. La Guzzanti mi
fa sbellicare e Grillo mi fa piangere dal ridere. Dati gli ascolti, le persone
che questi soggetti li vanno a vedere a teatro, etc penso di non essere il solo.
18/12/2007
PUBBLICITA’ SPETTACOLO
da Vittorio Grondona - Bologna
A volte mi vengono strani pensieri. Per esempio: se un bel giorno gli scrittori
di facile penna smettessero di scrivere libri a getto continuo ed i cantanti la
piantassero di riciclare il passato con la solita terna di dischi in cofanetto,
scommetto che sarebbe la volta buona che, almeno a Natale, si potrebbero
finalmente vedere alcuni programmi televisivi, cd di breve intrattenimento,
senza assistere principalmente a barbose e mielose interviste pubblicitarie del
capolavoro di turno fra una nenia di consigli per gli acquisti e l’altra. Usare
la TV per questo scopo, riservando peraltro le attenzioni nelle ore migliori
esclusivamente ai soliti noti, non mi sembra il massimo del buon gusto per il
rispettare gli universali settori della letteratura e della musica. Si dice
“largo ai giovani…” Ma quando mai!
20/12/2007
IL SENSO DELL’UMORISMO
da Vittorio Grondona - Bologna
Ho da sempre ritenuto che affrontare un faccia a faccia con Cossiga fosse
un’impresa difficile per chiunque. Per farlo è indispensabile possedere una
buona dose di innata spudoratezza e un senso dell’umorismo assolutamente non
comune. Quindi complimenti a CSF che come sempre, da quello che si dice in giro
(io ancora non ho letto il libro), pare che anche questa volta se la sia cavata
egregiamente. Le risposte del Presidente emerito sono sempre imprevedibili. Se
gli parli di Repubblica, lui tira fuori fantasie sulla Monarchia, se gli parli
di un fatto di cronaca, lui lo sa diverso da come lo conoscono tutti.
Praticamente la sua arma è lo spiazzamento dell’interlocutore, in modo tale da
riuscire a mettere il suo personaggio sempre in primo piano. Non volevo dirlo,
ma lo dico lo stesso: le chiacchiere promozionali mi fanno pensare ad un
simpatico colloquio squisitamente pazzesco. Alla fine entrambi avranno “ragione”
e il lettore, spettatore incredulo, si sarà sicuramente divertito.
RIFERIMENTO 18/12/2007
LASCIATEMI GODERE
L’EX PRESIDENTE SI RACCONTA A SABELLI FIORETTI
La biografia di un mattatore matto tutto da slegare, Francesco Cossiga
di Marina Valensise sul Foglio
Riservato ai matti. Ai matti veri, quelli che non si vergognano di ammettere che
il matto è solo l’altra faccia dell’intelligente, e per capire la realtà bisogna
accettarne le contraddizioni, le variabili impazzite, magari praticando l’arte
imprevedibile dello scherno e dell’autoscherno. Parliamo del ritratto di
Francesco Cossiga (“L’uomo che non c’è”, Aliberti editore, 150 pagine, 14 euro).
L’ha dipinto, in forma di intervista, Claudio Sabelli Fioretti, un altro matto
nella stampa italiana, di quelli che se ne vanno a piedi da Gorizia a Ragusa e
prima di scrivere cento righe su uno sconosciuto scribacchino ne studiano le
gesta come se fosse Nerone. Potete immaginare l’incontro tra i due.
Un’intervista che si legge d’un fiato, come un romanzo picaresco della politica
italiana, o un breviario di storia o un dialogo teatrale pronto per la messa in
scena – e ci vorrebbe davvero pochissimo, due sedie, un riflettore, e qualche
fermo immagine degli ultimi sessant’anni come sfondo. Eh sì, perché proprio di
questo si tratta, gli ultimi sessant’anni vissuti, raccontati, analizzati e
sputtanati dal quel gran matto e mattatore della politica italiana che è Cossiga.
Sardo, ma non sardignolo; democristiano e cattolico ma anticlericale; notabile
della politica ma mai politicante, uomo di potere avvezzo ai segreti della
Repubblica ma non al punto da farsene condizionare; conoscitore della macchina
dello stato e contemporaneamente maestro di candore ma sempre avvertito, ligio
alle norme, irreprensibile, e forse per questo mai davvero potente, a dispetto
di una carriera che l’ha propulso – deputato, ministro, presidente del Senato e
poi della Repubblica – ai vertici dello stato.
A parlare con Sabelli Fioretti, si dev’essere divertito moltissimo Cossiga, che
benché sardo, è uomo spiritosissimo e dotato di vigoroso senso dell’umorismo.
Inseguendolo come il gatto col topo, anche se i ruoli sembrano rovesciarsi a
ogni battuta, gli ha raccontato di tutto, prendendolo per il naso facendogli
umettare i segreti della Repubblica, e sorprendendolo come solo un fantasioso
mattatore matto, con implacabile metodo, poteva fare. “Though this be madness
yet there’s method in it” viene da dire con Shakespeare.
E infatti, sin dalla prima domanda, “Presidente, lei è matto?” Cossiga risponde
di sì. Ammette di esserlo come Erasmo da Rotterdam e Tommaso Moro, un grande
nella storia dell’utopia, venerato dalla chiesa come un santo perché, rifiutò la
supremazia di Enrico VIII, e si fece tagliare la gola con l’accusa di
tradimento. Cossiga riconosce di aver fatto “cose un po’ strambe” per farsi
ascoltare, non avendo dietro di sé potentati economici né politici né culturali.
Racconta come la Dc l’abbia lasciato solo quando finì al Quirinale, come De Mita
lo odiasse, come Aldo Moro ne caldeggiasse l’ascesa contro Andreotti e come
cadde in depressione quando il segretario Dc venne ucciso dalle Brigate rosse:
“Mi svegliavo di notte urlando che ero stato io a ucciderlo”. Racconta Cossiga
l’impari lotta con uno psicoterapeuta che finì per ritrovarsi lui in analisi, e
rivela molti retroscena del sequestro Moro, quando sui muri delle città il suo
nome veniva scritto col K e due croci uncinate. Prigioniero delle Br, Moro si
confessò con Antonello Mennini, un viceparroco sfuggito a ogni controllo nonché
figlio del vicedirettore generale dello Ior. Giorgiana Masi fu uccisa per
sbaglio da un manifestante che le sparò alle spalle, fatto mai rivelato “per non
aggiungere dolore a dolore”. E poi si parla di tangentopoli, dei costi della
politica, del complotto impossibile, di Borrelli, “uno che va a cavallo, un
piccolo borghese che vorrebbe essere un aristocratico”, e di Eugenio Scalfari,
“il Voltaire italiano”, con cui la lite dura da anni, “uomo di presunzione
infinita”, “crede veramente di essere un grande filosofo e un grande letterato.
Invece non è nemmeno un grande giornalista. Solo un grande direttore”. A ruota
libera, Cossiga dà anche voce alla difesa di Craxi, “non dico latitante perché
era un amico. Ma tecnicamente era latitante”, alle riserve per Veltroni,
“designato da Clementina Forleo, che ha messo D’Alema in difficoltà”, mentre
Rutelli, non si è accorto che il Pd l’ha messo “fuori gioco”. Alla fine, c’è
anche spazio per la filosofia politica: “Non sono di destra perché credo nel
peccato originale” dice Cossiga, che quindi non crede nella società perfetta dei
comunisti fiduciosi nella palingenesi sociale. Fautore della società imperfetta,
difende la volontà umana che occorre per renderla “perfettibile”. E per questo è
pronto a riconoscere solo quattro grandi statisti nella storia italiana: Cavour,
Giolitti, Mussolini e De Gasperi. Un vero matto insomma, ma tutto da slegare.
Marina Valensise
RIFERIMENTO 19/12/2007
L'UOMO CHE NON C'E'
da Silvia Palombi
Visto che non si ammettono critiche sarò breve: ....#...%.??..@.§...!!
21/12/2007
AUTO ITALIANA, FATTI CAPANNA!
da Vittorio Grondona - Bologna
Mauro Tedeschini, direttore di "Quattroruote", per quanto riguarda le tasse
afferma che “…Ormai il prelievo sfiora i duemila euro per macchina…” . Ecco
spiegato il perché delle rottamazioni e di altri vari incentivi per agevolare il
mercato dell’auto. Fra poco quasi ce la regaleranno come i telefonini. E’ la più
grossa fonte di guadagno indecente delle amministrazioni pubbliche. Tanti
divieti, tante multe, tanto disagio e, alla resa dei conti, sostanzialmente
scarsissimi benefici sociali.
24/12/2007
DELINQUERE IN SEGRETO PROTETTI DALLA PRIVACY
da Vittorio Grondona - Bologna
Una RAI che decida di girare una fiction per accontentare un politico senza
nemmeno pensare di compiere in proposito un’analisi di gradimento presso i suoi
abbonati paganti. Una Rai che chieda interventi politici per non avere problemi
di maggioranza. Una Rai che inventi un personaggio nuovo in una storia per
potere assumere un’attrice raccomandata. Una Rai che collabori con l’opposizione
per fare cadere il Governo in carica… Si potrebbe anche continuare… Secondo la
mia personalissima opinione atti come questi sono il massimo di una cattiva
gestione della cosa pubblica. A questo punto potrebbe venire il sospetto che
anche altri settori di interesse generale, finanziati dalla collettività,
esternalizzati o non, siano inquinati da azioni dello stesso tipo. La politica
si comporta male e, candida come il sole si lamenta che le sue criticabili
azioni, peraltro già venute alla luce non si sa bene come, siano divulgate dai
media, i quali sono invece obbligati a farlo per compiti istituzionali. Non sono
per niente d’accordo con Bertinotti che trova scandalosa la pubblicazione delle
intercettazioni a prescindere. Per lui sono tutte cattive. Che vuol dire
Bertinotti, che è lecito delinquere in segreto in nome della privacy? Possiamo
benissimo fregarcene degli amori dei politici, ma non di atti che contengano
palesi sospetti addirittura di intrighi per ribaltare governi.
RIFERIMENTO 21/12/2007
BERLUSCONI, L'INTOCCABILE
da Pino Granata
Ho letto sul Corriere della telefonata di Berlusconi a Saccà per raccomandare la
sua protetta Elena Russo. Telefonata significativa e di più. Ora immaginatevi se
Prodi avesse telefonato a Petruccioli o allo stesso Saccà per raccomandare una
giovane aspirante attrice con la stessa insistenza con cui Berlusconi ha
raccomandato l'avvenente Elena Russo. Apriti cielo, Schifani avrebbe chiesto le
dimissioni di Prodi immediatamente accusandolo di essere l'amante di Elena
Russo, Cicchitto avrebbe tuonato contro la mancanza di etica dei governanti del
centrosinistra., Feltri avrebbe fatto la prima pagina del suo quotidiano con il
titolo: L'Harem di Prodi e Bossi avrebbe detto che Roma è il bordello d'Europa.
Invece Berlusconi non si tocca e Serpieri può essere contento di questo e dirà
che male c'è se a Berlusconi piacciano le donne...
RIFERIMENTO 21/12/2007
CLAMOROSO!
da Claudio Urbani
Dichiarazione odierna di Berlusconi: "In Rai sono tutti raccomandati, a partire
dal direttore generale (Claudio Cappon, /ndr/). Ci lavora solo chi si
prostituisce e chi è sinistra». Capito? Ora sappiamo perché Del Noce, l'ex
Mimun, Moncalvo, Bruno Vespa, Antoni Marano, Sacca' lavorano in RAI!
RIFERIMENTO 21/12/2007
INDEGNO ATTACCO DI BERLUSCONI AL CENTRO E ALLA DESTRA
da Gianni Guasto
Leggo sui giornali che Berlusconi avrebbe dichiarato (a meno che non sia stato
frainteso) che in RAI lavora "chi si prostituisce o chi è di sinistra". Anche,
se, come persona di sinistra, mi sento rinfrancato nel vedere ancora una volta
riconosciuta la morigeratezza della mia parte politica, sento il dovere
volterriano di protestare, per l'indegno attacco a lavoratori che hanno la sola
"colpa" di professare idee politiche assolutamente legittime, anche se diverse
dalle mie. Pertanto, Berlusconi deve chiedere immediatamente ai dipendenti RAI
di Centro e di Destra, ignobilmente e falsamente accusati di esercitare la
prostituzione! Sempre che non sia stato frainteso.
RIFERIMENTO 21/12/2007
SOPRAVVALUTATO
da Emilio Pierini
Che Berlusconi stesse lavorando per mandare a casa il governo Prodi penso che
fosse cosa nota anche ai disinformati. Io me lo immaginavo al telefono con
banchieri, membri di importanti consigli di amministrazione, finanzieri
rampanti; i veri padroni dell’Italia insomma. Me lo vedevo lì a tessere accordi
sottobanco, a disegnare strategie future, a promettere eventuali contropartite
importanti. Ora, vengo a sapere che voleva far cadere il governo raccomandando
per conto di non si sa bene chi, due attricette da strapazzo. La cosa mi
deprimerebbe da morire se non sapessi che il tentativo non ha avuto esito. Ma il
fatto rimane, non può essere sminuito. Secondo il candidato premier del neo
partito delle libertà, vale a dire del partito che secondo i sondaggi gode della
maggiore fiducia degli italiani, un governo vale due attricette. Ed a questo
siamo miseramente arrivati nell’indifferenza generale.
RIFERIMENTO 24/12/2007
NON E' MICA PIANGERIA
da Giann Guasto
Agostino chiama il Presidente "Presidente" e gli da del lei (ma non per
"piangeria"). Il Presidente gli risponde chiamandolo "Agostino" e gli da del tu.
Entrambi hanno passato la sessantina da un pezzo, godono di importanti cariche
pubbliche e dispongono in misura non comune di beni, di mezzi e di persone, pur
non padroneggiando affatto né la lingua italiana, né la dignità. Per carità di
Patria, si tace qui della disponibilità di valori etici, individuali e civili.
Ma che Paese é questo?
RIFERIMENTO 24/12/2007
INTERCETTAZIONE SACCA'-BERLUSCONI
da Alessandro Ceratti
Dopo aver ascoltato la suddetta intercettazione mi vien quasi da dire che
Berlusconi è una brava persona. Saccà è un leccaculo cosmico, ma tant'è.
Berlusconi alla fine che ha detto? Ha raccomandato due ragazze? Mamma mia, è
veramente un fatto gravissimo. Dio mio, se non lo fa lui, chi lo deve fare? Ha
detto che vuol fare cadere il governo? Gravissimo anche questo. Tutto ci si
poteva aspettare dal capo dell'opposizione ma non questo. Insomma, evidentemente
le telefonate sensibili Berlusconi deve fare in modo che non vengano
intercettate.
RIFERIMENTO 24/12/2007
L'AFFAIRE BERLUSCONI-SACCA'
da Pino Granata
Una volta tanto sono d'accordo con Grillo. La linea di Bertinotti non è
condivisibile. Anche se abbiamo appreso dei reati del duo Berlusconi-Saccà in
maniera illegale, intercettazioni non autorizzate, resta il fatto che i due
hanno agito illegalmente ed il reato rimane. Grillo ha ragione quando dice che
certe persone in Parlamento non ci devono stare. Tra l'altro nessuno si domanda
perchè Berlusconi che possiede ben tre reti televisive vuol far assumere le sue
protette dalla Rai. E poi perchè sarà solo Saccà, di cui Petruccioli ha chiesto
il licenziamento, a pagare? E perché Bertinotti è sempre lì a difendere
Berlusconi?
RIFERIMENTO 29/12/2007
C'E' DEL SANO IN ITALIA
da Silvia Palombi
Antonio Di Bella ha sospeso tutti i servizi sulla moda al tiggì 3 in attesa che
si concluda la verifica interna attivata dall'ufficio del personale Rai sulla
Cancellieri (titolare secolare dei servizi sulla moda) che secondo quanto
denunciato da Report si sarebbe scelta un paio di scarpe giusto dopo il servizio
su un famoso scarparo. e Bignardi e Zincone (Invasioni Barbariche) hanno
rifilato a Franca Sozzani alcune domande che Report avrebbe posto al potente
direttore di Vogue Italia se solo avesse accettato di farsi intervistare. Sono
soddisfazioni. ps - c'è qualcuno cha ascoltando di straforo i preparativi di una
rapina non corre alla polizia ma si ritira perché non si ascolta dal buco della
serratura? Suvvia.
RIFERIMENTO 29/12/2007
BERLUSCONI SACCA'
di Livio Pedrazzoli
Passeggiando sul marciapiede, ho sbirciato tra due persiane socchiuse ed ho
assistito ad un omicidio cruento.
Mi guardo bene dal denunciarlo, essendo consapevole di aver violato l'altrui
privacy.
Ma nella nota conversazione che cosa c'e' di privato, visto che si contratta
solo della cosa pubblica?
29/12/2007
PRIVACY O NON PRIVACY, QUESTO E’ IL PROBLEMA
da Vittorio Grondona - Bologna
Non essere d’accordo con Bertinotti sul concetto di privacy non significa
attaccarlo, ma semplicemente pensarla in un modo diverso dal suo sull’argomento.
E’ ovvio che la vita privata è intoccabile, ma solo quella privata appunto.
Quando nel segreto del privato si preparano dei crimini si sconfina sempre
nell’interesse generale preminente.
RIFERIMENTO 25/12/2007
BERLUSCONI-SACCA'
da Biagio Coppola
Sia ben chiaro Bertinotti non difende Berlusconi, sarebbe puerile pensarlo, ma
difende un principio sacrosanto: il diritto alla privacy. Trovo strumentali gli
attacchi al presidente della camera, piuttosto si pensi al grande inciucio di
Water che salverà e garantirà Berlusconi da ogni, improbabile, futuro capo
d'accusa contro costui. Trovo puerile, inoltre, gli attacchi a Bertinotti da
parte di coloro che avevano in Craxi il proprio totem, cioè in colui che ha
innestato il bubbone della corruzione nella politica italiana e che ancora oggi,
evidentemente, non riusciamo a liberarcene.
Cioè, Biagio. ricapitoliamo. Tu vieni a sapere, diciamo anche illegalmente, che
è stata commessa una schifezza. Tu pensi all'illegalità del metodo e non a
quella della schifezza? (csf)