ANNO 2008
Interventi pubblicati sul Blog del giornalista Claudio Sabelli Fioretti
Per i riferimenti e altri particolari consultare il sito di Claudio Sabelli Fioretti
1/1/2008
SCHIFEZZE ILLEGALI / 2
da Vittorio Grondona – Bologna
Gentile signor Paolo Beretta, il suo discorso è invece condivisibile e la
prospettiva di essere spiato continuamente o addirittura sottoposto alla tortura
proprio non mi alletta minimamente. Il discorso fatto sul Blog mi sembra però
diverso nella sostanza. Io ritengo che qualsiasi notizia di interesse generale
che in qualsiasi modo emergesse dal segreto anche privato, debba essere
obbligatoriamente pubblicata. Spetta poi alla magistratura stabilire le varie
responsabilità in caso di illegalità. Il sistema di informazione, venuto
lecitamente a conoscenza di un avvenimento, pubblicandolo fa solo il suo dovere.
Personalmente mi aspetto democraticamente che lo faccia.
RIFERIMENTO 30/12/2007
SCHIFEZZE ILLEGALI
da Paolo Beretta
Claudio, è un discorso vecchio: Coppola ha ragione. Se passa il principio
secondo il quale una intercettazione illegale vale comunque come prova, ci
saranno sempre meno scrupoli nelle attività di indagine. Diciamocelo
francamente, tu credi davvero che eventuali sanzioni contro intercettazioni non
autorizzate (che peraltro già esistono) possano fermare gente con pochi scrupoli
? Quanti si sentiranno in diritto di penetrare nella tua vita privata, nella tua
corrispondenza, nelle tue telefonate e nel tuo computer? Un qualsiasi tribunale
non può utilizzare prove ottenute illegalmente, proprio perché il tribunale
stesso deve essere espressione di giustizia. Non credere: se passa un principio
come questo, non ci vorrà molto ad arrivare, ad esempio, a tecniche più
"persuasive" di interrogatorio, nel nome della legalità. E stai tranquillo che
succederà.
1/1/2008
PARAGONI INADATTI / 2
da Vittorio Grondona - Bologna
Il discorso del signor Luca Serpieri è chiarissimo, ma scarsamente
condivisibile. Se l’intercettazione è stata eseguita illegalmente il colpevole
va sicuramente punito secondo la legge. Nel caso specifico, telefonata
Berlusconi/Saccà, ammesso che l’intercettazione non fosse stata autorizzata, ci
troviamo di fronte a due cose illegali da perseguire entrambe, secondo il mio
punto di vista. Non tenere conto di un delitto venuto alla luce da un fatto
illegale, sarebbe veramente da manicomio collettivo. Non si può investire
impunemente chi circola in direzione vietata.
RIFERIMENTO 30/12/2007
PARAGONI INADATTI
da Luca Serpieri
A proposito della telefonata tra Berlusconi e Saccà vedo che su questo sito, per
giustificarla, circolano paragoni inadatti. Per esempio il signor Pedrazzoli
immagina che passeggiando sul marciapiede, sbirciando tra le persiane, si
accorge di un omicidio. Potrebbe essere anche un caso di violazione della
privacy, ma non si tratta di una violazione della legge, come nel caso
dell'intercettazione della telefonata. Scusate c'è una bella differenza.
RIFERIMENTO 3/1/2008
PARAGONI INADATTI /3
da Livio Pedrazzoli
Forse circolano paragoni inadatti, ma anche bufale che l'info-réclame rende
verosimili. La conversazione ballerine-senatori deriva dall'intercettazione
legalmente autorizzata delle utenze di un normale cittadino, dirigente rai,
depositate e quindi rese note in una fase processuale. Quanto alla bella
differenza che passerebbe tra violazione della privacy e violazione della legge,
semplicemente non esiste, essendo la protezione della privacy regolata per
legge. Non si possono violare indipendentemente. Ma tralasciando gli aspetti
formali, quella conversazione riguarda due personaggi pubblici, che trattano di
un'azienda pubblica e di un'istituzione dello stato. Se la sostanza dei fatti
non deve sempre evaporare, qualcuno mi vuole spiegare cosa c’entra la privacy?
(Tutela delle informazioni sensibili attinenti alla sfera privata personale).
Non sarà invece che tanta indignazione riguarda solo la violazione di una
vecchia regola della politica? Tutti vedono quel che tu pari, pochi sentono
quello che sei. (Machiavelli)
RIFERIMENTO 3/1/2008
PARAGONI INADATTI /4
da Luca Serpieri
Sono perfettamente d'accordo con il signor Grondona. Quando si scopre un reato
attraverso un'intercettazione illegale la condotta che lo stato deve tenere è
semplice e ovvia. Perseguire entrambi i reati. A pensarci bene è strano che ci
sia il bisogno di dirlo. Perseguendo anche il reato di intercettazione illegale
ovviamente si otterrà lo scopo di evitare appunto abusi in questo campo.
L'eventuale poliziotto o magistrato un po' troppo "curioso" ci penserà due volte
prima di compiere una simile azione.
4/1/2008
(S) CONSIDERAZIONI
da Vittorio Grondona - Bologna
I politici dell’ultima generazione, provenienti direttamente dai banchi di
scuola o da cordate amiche, ormai hanno privatizzato tutto il bene accumulato
con sacrifici dal popolo italiano in tanti anni. E’ sotto gli occhi di tutti che
la svendita a privati, praticamente in bolletta, delle Ferrovie, dei telefoni,
dell’energia, delle autostrade e di tante altre significative ricchezze abbia
provocato un peggioramento sia economico che tecnico ai cittadini, colpendo di
più fra loro gli utilizzatori meno abbienti. Non contenta dei palpabili disastri
derivati dalle suddette privatizzazioni dei beni comuni e di avere creato di
fatto nuovi impenetrabili lucrosi monopoli privati, negli ultimi 15 anni, la
stessa poltica sta trattando in questi giorni, dopo averla gestita nel peggiore
dei modi, anche la svedita dell’Alitalia, non a privati questa volta, ma
addirittura ad uno stato straniero.
RIFERIMENTO 2/1/2008
ITALIA IN DECLINO
da Giorgio Goldoni
Il Prodi le spara grosse, come :"abbiamo risanato i conti": e quando è successo?
E chi se ne è accorto? Il Prodi sensale di aziende decotte aveva già lasciato la
sua impronta sull'Alfa Romeo, venduta ignominiosamente a Fiat nonostante le più
vantaggiose offerte americane ,e da Fiat subito ridimensionata al livello
odierno.
Il Prodi artefice del passaggio di Alitalia ad Airfrance è un altro record
italiano: saremo il primo paese europeo privo di compagnia di bandiera e per
volare dalla Valle Padana su rotte intercontinentali dovremo fare scalo a
Parigi: grazie Prodi. Il Prodi "distratto" che non vede una regione malgovernata
dai suoi compagnoni Bassolino e Jervolino, sommersa dai rifiuti e non li obbliga
a mollare le poltrone.
RIFERIMENTO 2/1/2008
DECLINO ATTO SECONDO
da Massimo Mai
Caro Goldoni, di certo c'è che il debito pubblico ha ripreso a scendere come
faceva con il passato governo del centro sinistra. Mentre cresceva con il
governo Berlusconi. Il risanamento passa forzatamente dall'eliminazione del
debito ( o dalla sua riduzione a un livello governabile). Sulla vendita Alitalia
lasciamo stare, mi domando solo come mai nei cinque anni precedenti il gruppo di
padani non ha proposto ne attuato nulla, contribuendo alla spesa.
Vorrei poi ricordare che Berlusconi ha lasciato un paese a crescita zero. Se
persino l'accolita di soggetti che ci governa oggi riesce a fare meglio quelli
prima dovevano o essere proprio incapaci o avere altri obiettivi.
RIFERIMENTO 3/1/2008
ALITALIA
da Bruno Stucchi
Pensata mefistofelic per salvare Alitalia: affidare la compagnia al Mago Otelma
Delle Ristrutturazioni Industriali, in arte l'Ing. Visto i brillanti risultati
conseguiti in Olivetti, Sasib, ecc. ecc. saremmo di sicuro in buone mani.
RIFERIMENTO 3/1/2008
DECLINO ?
da Paolo Beretta
Intanto nel settore statale siamo passati da 34,6 miliardi del 2006 a soli 27
miliardi di fabbisogno e con la finanziaria hanno cominciato a restituire un po'
di soldi. Il problema, a questo punto, non è Prodi ma Dini. Nella questione
Alitalia il peggior colpevole è proprio Alitalia, e credo che né io né lei,
Goldoni, abbiamo abbastanza informazioni per commentare i motivi della scelta.
La storia Alfa Romeo, poi, è decisamente stantìa, e non mi venga a dire che se
la comprava la Ford sarebbe rimasta aperta: avrebbero chiuso dopo qualche anno,
visto come erano conciati. Per la questione rifiuti, invece, sto con Goldoni: mi
risulta impossibile capire come si possa trascinare una situazione del genere
per tutto questo tempo senza trovare risposte nell'incapacità di chi dirige.
QUEL BIRBANTE DI PRODI SECONDO GOLDONI
da Pier Franco Schiavone
Prodi sbaglia quando sostiene la scelta dell’Alitalia di accettare l’offerta
Francese, ma sembra che a farne le spese, in caso di cessione per esempio ad
AirOne, sarebbero stati i dipendenti a causa di un piano di tagli molto pesante.
Tra l’altro, a detta dei piloti, gli standard di qualità di Air France sono
infinitamente superiori. Faremo, ma non è detto, uno scalo a Parigi per andare a
New York? Se questo significa volare in piena sicurezza salvaguardando il posto
di lavoro dei dipendenti, va bene. Perdiamo la compagnia di bandiera? Casomai il
problema è Malpensa. È solo una perdita in più, dopo la chimica e la siderurgia.
La grande distribuzione e il settore alimentare sono, in gran parte, in mani
straniere. Il settore auto è un nano e nell’alta tecnologia arranchiamo. Stiamo
perdendo pezzi del comparto moda perché stiamo svendendo pure quello; nel
calzaturiero siamo surclassati dai cinesi che stanno anche comprando decine di
mobilifici nel nord. Goldoni, sursum corda, non sei alleato con un partito che
esalta i celti? E allora, voilat, vive la France!
5/1/2008
SCHIFEZZE ILLEGALI /4
da Vittorio Grondona - Bologna
La pubblicazione di un fatto venuto comunque alla luce è sempre legale. Il
principio di poter utilizzare tecniche illegali per acquisire prove non potrà
mai “passare” in un paese veramente democratico. Ovviamente ci sarà sempre chi
compierà una tale nefandezza, ma in quel caso la mannaia della giustizia dovrà
colpire i responsabili senza pietà. Secretare gli atti non è compito
dell’informazione, la quale invece ha il dovere opposto.
RIFERIMENTO 3/1/2008
SCHIFEZZE ILLEGALI / 3
da Paolo Beretta
Grondona, in generale sono d'accordo con lei. Ovviamente, se un quotidiano viene
a conoscenza di una informazione trapelata da una intercettazione deve
pubblicarla, purché sia legale sia l'intercettazione che la pubblicazione. Vale
a dire che in fase istruttoria, a mio parere, le cose devono restare secretate,
salvo poi in dibattimento (quando sia pubblico) renderle note. Resta il fatto
che se passa il principio di poter utilizzare tecniche illegali per acquisire
prove, poi non ci si ferma più. Il primo a rispettare le regole deve essere
l'arbitro, altrimenti tutto è permesso. E finiamo male.
7/1/2008
ABORTO
da Vittorio Grondona Bologna
L’aborto è uscito di nuovo dal letargo per opportunità economico/politica del
Vaticano e dei suoi accoliti giornalisti/politici che nella loro grossolana
propaganda opportunistica vorrebbero farci credere che fra due mali, aborto
medico e aborto clandestino, sia migliore il peggiore, cioè quello clandestino.
Quando gli argomenti che “tirano”, come le uscite stravaganti del Cavaliere,
cominciano a scarseggiare, anche un giornale come “Il Foglio” deve trovare il
modo per tirare a campare. Ecco allora che il furbone di turno ha pensato di
rispolverare vecchie teorie bigotte che pur essendo per fortuna già da tempo
definitivamente sradicate dalla maturità mentale preminente nel nostro Paese,
sono purtroppo ancora di facile presa sull’ingenuità popolare rimasta nel
profondo dell’intimo di molti cattolici. L’aborto non è mai stato un
divertimento per alcuno, donna o uomo che sia. I soliti opportunisti, che fra
l’altro non disdegnano di osannare le guerre preventive, fanno finta di non
averlo ancora capito portando a giustificazione del loro falso orrore rarissime
eccezioni. Nel contempo minacciano i deboli di spirito che osino sgarrare
sull’argomento di una sicura condanna divina, anticipando così, d’arbitrio,
anche il “Dies irae” del Giudizio universale.
RIFERIMENTO 3/1/2008
ABORTO
da Alessandro Ceratti
Visti i progressi della scienza, io mi domando in base a quale contorto
ragionamento nell'anno 2008 qualcuno riesce ancora a ritenere che quando si
sopprime un feto nel ventre di una donna non si sopprime un essere umano.
Perché, prima di ogni altra considerazione di qualunque genere, il punto è
quello.
RIFERIMENTO 4/1/2008
ABORTO
da Paolo Bonavia Paradiso
Caro signor Ceratti, nel 2008 è noto anche che il problema è sapere o decidere
da quale momento un feto è un essere umano. C’è chi si fa una sega in un
preservativo, lo butta in aria e gli spara. Poi dice di avere un figlio morto in
aviazione.
RIFERIMENTO 5/1/2008
VOILAT ???!!!!
da Alessandro Ceratti
Ma come "voilat"?
Diamo i numeri? Voilà, voilà, voilà
RIFERIMENTO 5/1/2008
ABORTO /3
da Silvia Palombi
Caspita Ceratti dopo aver letto il tuo intervento sull’aborto volevo dirti a
brutto muso RICOMINCI? Ma vedo che il Paradiso mi ha preceduto, non ha atteso.
RIFERIMENTO 5/1/2008
ABORTO: ANCORA ?
da Paolo Beretta
Visti i progressi della scienza, io mi domando in base a quale contorto
ragionamento nell'anno 2008 ci sia ancora chi ritiene che una morula sia un
essere vivente. Ceratti, il suo è un ossimoro: non può invocare la scienza su
una questione di fede che, in quanto tale, non può essere oggetto di una legge
dello stato. Lei pensa che il feto sia un essere vivente, io penso che sia una
baggianata. E voglio che quelli che la pensano come me non debbano lasciarci la
pelle per questo.
PS: quella del figlio morto in aviazione è bellissima, mi mancava...
RIFERIMENTO 5/1/2008
VOILAT
da Gianni Guasto
Schiavone, io ti voglio tanto bene, ma "voilat"
non me lo dovevi dire. Dimmi che é stata la tastiera oppure il correttore di
word. Con il correttore di word ci si salva sempre.
RIFERIMENTO 5/1/2008
FIGLI MORTI IN AVIAZIONE
da Pino Granata
Il post di Paolo Bonavia Paradiso mi ha strappato una sonora risata. Ma stiamo
attenti da qualche parte d'Italia qualcuno potrebbe prendere sul serio l'idea e
poi chiedere la pensione per i "figli" deceduti nell'adempimento del proprio
dovere di difendere la Patria.
RIFERIMENTO 5/1/2008
HA BRUCIATO TUTTI (ABORTO/2)
da Emilio Pierini
Sì è vero, siamo solo agli inizi di Gennaio, il primo mese dell’anno. Ma dubito
che pur sforzandoci di brutto ed andando a prelevare dai cassetti più reconditi
della nostra immensa creatività un qualsiasi blogger di questa comunità possa
raggiungere il fantastico livello del post scritto da Paolo Bonavia Paradiso. Se
ci fosse l’Oscar per il miglior post dell’anno, per il 2008 potremmo già
arrenderci e celebrare la scontata vittoria di Paolo Bonaria con il suo
“Aborto”. Semplicemente sublime.
RIFERIMENTO 5/1/2008
VOILA E ALTRE BAGATELLE
da Barbara Melotti
Caro Alessandro, non è
voilat, ma certo nemmeno
voilà. Più semplicemente voila. Venendo a questioni di minor momento, e cioè
all'aborto: mi duole ripetermi, ma in ogni discussione in merito, qui e altrove,
continua a sfuggire il nocciolo, e cioè che il problema non è quando nasca la
vita (questione assimilabile al sesso degli angeli, in quanto a certezze), ma la
gerarchia dei diritti. Che non può essere a favore del feto rispetto alla donna,
e nemmeno paritaria, altrimenti non sarebbe, appunto, "gerarchia". E se tale
gerarchia, come è legale, giusto e persino "naturale" nella stessa accezione del
termine che ne da la chiesa cattolica, vede in primo luogo la madre, essa è la
sola ed unica deputata a decidere. Come secoli, o meglio millenni, hanno
ampiamente dimostrato, indipendentemente da persecuzioni e condanne all'inferno
in cielo, in terra e in ogni luogo.
RIFERIMENTO 6/1/2008
ET VOILA (FATE FINTA CHE SIA ACCENTATA)
da Pier Franco Schiavone
Boh, ho scritto come mi è venuto e il correttore (bastardo!) me l'ha avallato.
Questa è la dimostrazioine che gli Italiani citano a sproposito. Non parlo una
parola di francese, anche se da bambino, stando oltre un anno in Francia, lo
parlavo, poi l'ho dimenticato, ahimé! Però me la cavicchio con l'inglese e parlo
bene il Portoghese. Quanto a Carla Bergamo, non intendevo riprenderla, quel
midia è stato solo uno spunto per un post ironico. Sono contento che non abbia
niente contro i nomi stranieri e strani, nemmeno io, sarei scemo. Semplicemente
affibbiare un Christian invece di Cristiano, o Tobias invece di Tobia, mi sembra
un po' patetico; magari i nomi inglesi o francesi tra 100 anni entreranno di
diritto nella nostra anagrafe senza nemmeno italianizzarli, come si è fatto per
i nomi di origine ebraica o greca, un giorno sarà normale chiamare i figli John
o Jasmine. Solo mi chiedo perchè in Inghilterra o in Francia, Inglesi e Francesi
non chiamano i loro figli Francesca o Claudia o Fabio. L'unico nome alla moda è
Rocco. Quanto alle stranezze, mi risulta che un americano appassionato d'opera,
voleva chiamare la figlia Condolcezza, ma sbagliarono all'anagrafe ed è venuta
fuori Condoleeza, che poi sarebbe diventata amica di D'Alema.
RIFERIMENTO 6/1/2008
da Alessandro Ceratti
Cara Barbara, la corretta grafia do "voilà" è questa. Correggere una correzione
è terribile (per la persona corretta). Correggere una correzione e sbagliarsi è
quasi imperdonabile. Non farlo più! voilà [vwala], prep. 1. Ecco (là) Fonte:
Dizionario Garzanti Francese-Italiano, Italiano-Francese.
RIFERIMENTO 6/1/2008
GERARCHIE
da Alessandro Ceratti
Benissimo, Barbara Melotti imposta bene il problema affermando che è questione
di gerarchie. Io faccio allora questa semplice domanda: perché la gerarchia deve
essere a favore della donna e a scapito del feto e invece a favore del neonato e
a scapito della neomamma? Perché l'aborto sì e l'infanticidio no? Prego chi
volesse rispondermi di prendermi sul serio. Questa non è (solo) una
provocazione. E' una domanda che merita risposta.
RIFERIMENTO 7/1/2008
VOILÀ: SCUSA CERATTI
da Barbara Melotti
Caro Alessandro, hai ragione: i miei ricordi scolastici (molto lontani) mi hanno
evidentemente tradito. E' veramente imperdonabile. Veniale, invece, è credere
che nella nostra legislazione la gerarchia dei diritti sia "a favore del neonato
e a scapito della neomamma", come affermi tu. Immagino tu ti riferisca a
"neonato" e "neomamma" nel momento, preciso, del parto, in quanto dopo tale
momento, non esistendo più conflitto di interessi possibile, ogni discorso sulla
gerarchia dei diritti necessariamente decade. Ebbene, caro Alessandro, mi duole
assai infliggerti un tale colpo, ma ormai da alcuni decenni (sempre pochi,
rispetto alla civiltà del diritto), la gerarchia anche in questo paese,
clericale quanto ipocrita, è a favore della "neomamma" rispetto al "neonato". E
infine, volendoti tutto sommato bene, mi guarderò dal prendere sul serio, come
tu chiedi, il tuo quesito: se davvero tu non vedessi la differenza fra un
bambino e un feto, fra una donna e un feto, sarei davvero preoccupata per te.
RIFERIMENTO 8/1/2008
DIFFERENZE
da Alessandro Ceratti
La cara Barbara auspica che io riesca a vedere la differenza tra un bambino e un
feto. Ovviamente io noto differenze. Noto differenze anche tra un neonato e un
bambino di sei anni. Tra un bambino e un ragazzo, e tra un adulto e un vecchio.
Non riesco bene invece ad avere chiaro che cosa accomuna neonato, bambino,
adulto, vecchio e li distingue in maniera inequivoca da un feto. Per esempio a
me sembra che un neonato assomigli molto di più a un feto che a un vecchio
rugoso. Sarò manchevole, ma così, a buon senso, mi verrebbe da pensare che si
tratta per tutti i casi di diverse età della vita.
RIFERIMENTO 8/1/2008
GERARCHIE /2
da Paolo Beretta
A domanda rispondo. Dal Codice Civile, Libro I, Titolo I, Art. 1: "Capacità
giuridica. La capacità giuridica si acquista dal momento della nascita". In
particolare, con il primo respiro. Per inciso, l'Art. 578 c.p. che regola
l'infanticidio definisce, nei fatti, una circostanza attenuate per l'art. 575
c.p.
RIFERIMENTO 8/1/2008
LEGGI DIVINE E LEGGI UMANE
da Carla Bergamo
Ma perché i "pastori" cattolici non si limitano a minacciare l'inferno alle loro
pecorelle, che approfittano di leggi umane come aborto o divorzo, e non lasciano
in pace gli altri, che non fanno parte del gregge? Decisamente, non c'è più
religione!
RIFERIMENTO 8/1/2008
CERATTI, VOGLIAMO CREARE UN ALTRO BUSINESS PER LE MAFIE?
da Pier Franco Schiavone
L’aborto è doloroso per la donna e anche per il maschio, quando c’è, ed è una
sconfitta per la società ma sull’aborto bisogna essere pragmatici. La 194 è una
legge per la vita, è una legge che ha permesso di evitare innumerevoli aborti
clandestini e non solo, anche a recuperare una grande quantità di nascite che
altrimenti non ci sarebbero state; una ventina di anni fa, una mia amica non
abortì, cambiò idea, grazie alla persona che incontrò nel consultorio, pensi che
una mammana clandestina l’avrebbe informata? Gli aborti, Ceratti, ci sarebbero
ugualmente, come ci sono stati prima della legge, con l’aggravante della mancata
informazione e del pericolo di vita per la donna. Dirò di più, oggi, senza una
norma chiara, il rischio di un’infiltrazione delle mafie, anche quelle che si
occupano di traffico di organi, sarebbe ancora più alto. Ma come si fa a non
capire cose tanto elementari?
8/1/2008
PER IL BLOG (…NON BASTA)
da Vittorio Grondona – Bologna
Per motivi di archiviazione penso che indicare in oggetto genericamente “per il
blog” non sia agevole per una eventuale rapida e precisa ricerca. Pertanto
suggerisco, ovviamente solo a coloro che avessero come me questa necessità, di
integrare le prime due paroline chiave con il titolo del post inserito di
seguito. Grazie
RIFERIMENTO 6/1/2008
FACCIAMO UN PO' D'ORDINE
Molte delle vostre mail arrivano senza nessuna indicazione nell'oggetto. Queste
finiscono direttamente fra le Spam. E scompaiono. Altre arrivano con il titolo
del post come oggetto. Queste mi costringono ad un lavoro che potrebbe essere
evitato, prendere il titolo e spostarlo nel post. Insomma, per favore, d'ora in
poi mettete nell'oggetto della mail semplicemente la frase "PER IL BLOG" e prima
del testo del post quello che pensate sia il titolo. Grazie, eternamente grato.
(csf)
RIFERIMENTO 7/1/2008
PROVA
da Isabella Guarini
A CSF per la Befana, con affetto.
Così va bene: PER IL BLOG nell'oggetto, TITOLO, autore e testo, esattamente come
sopra, nel corpo della mail.
11/1/2008
ORDINE DI SCUDERIA: COSTRUIRE INCENERITORI
da Vittorio Grondona - Bologna
Se voglio svendere l’Alitalia, la riduco a un cesso e così tutti sono contenti
della sua svendita. Così è successo anche con le altre svendite delle nostre
ricchezze socialmente accumulate. Se voglio quindi costruire costosissimi
inceneritori e darli in pasto alle speculazioni dei privati, in un momento in
cui molte province italiane hanno saggiamente deciso di non costruirne più in
quanto le relative emissioni di nanopolveri killer da Pm 2.5 a Pm 0.1, che
nessun filtro può fermare, e le inevitabili fuoruscite di diossine sono
universalmente riconosciute dannose per la salute pubblica, devo solo creare
un’emergenza talmente devastante da provocare spontaneamente l’invocazione
popolare per loro costruzione, accettata a quel punto come scelta obbligata del
danno minore. Per completare la baldoria in una danza vertiginosa di quattrini,
li spaccio anche come “fonti d'energia rinnovabile” facendoli legalmente pagare
a tutti gli italiani con le già carissime bollette Enel. Accidenti, sono proprio
un furbone matricolato!...
RIFERIMENTO 6/1/2008
SOS NAPOLI
da Isabella Guarini
Caro CSF, rinuncio a polemizzare sui politici e invio un sos per risolvere
l'emergenza dei rifiuti a Napoli. Ho pensato, mentre vedo crescere
pericolosamente il cumulo di monnezza nella piazza in cui abito, che, vista
l'emergenza, basterebbe invitare la popolazione a non buttare il sacchetto tutti
i giorni in istrada quando non viene prelevata. Già se il sacchetto nero venisse
buttato un giorno sì e un'altro no, si avrebbe una riduzione del cumulo e dei
pericoli. Inoltre, i materiali della differenziata, carta, plastica, vetro,
potrebbero essere conservati in casa in attesa di tempi migliori, in quanto non
deteriorabili. Purtroppo si pensa a far polemiche e feste, invece di
approfittare dell'emergenza per indurre i cittadini ad assumere comportamenti
virtuosi.
RIFERIMENTO 6/1/2008
IMMONDIZIA A NAPOLI
da Luca Serpieri
La situazione la conosciamo tutti. Io credo che in questa circostanza ci
troviamo di fronte alla peggiore delle amministrazioni possibili. La gravità del
fenomeno, la responsabilità pluriennale dei politici locali, la mancanza di
reali prospettive di soluzione del problema, tutto depone in maniera
incontrovertibile contro Bassolino e la sua gang. Essi hanno fatto alla regione
che amministrano un danno probabilmente irreversibile. Se il centrosinistra non
fosse quel sistema di potere che invece è da ogni parte al suo interno
dovrebbero salire delle voci che gridano: DIMISSIONI. Subito.
RIFERIMENTO 7/1/2008
MONNEZZA A NEW YORK
da Silvia Palombi
Nelle case c'e' un foglio con i giorni in cui la municipalita' ritira il
pattume, un giorno l'umido un giorno carta e cartone un giorno metallo un giorno
vetro eccetera. Il tutto deve essere confezionato secondo norme molto precise.
Se si sbaglia giorno o tipo di rifiuto scattano multe salate. Avendo fatto
casino davanti all'ufficio di Charta, la mia casa editrice, a Tribeca, parlo con
cognizione di causa. Come fanno a sapere che quel pattume e' proprio tuo? Primo,
l'americano non fa il furbo andando a piazzare il sacco davanti al portone di
altri e poi 'gli altri' vigilano e talvolta aiutano la municipalita' (cioe'
fanno la spia) perche' ne va dell'incolumita' e della salute di tutti. E a forza
di multe si impara, altroche' se si impara.
RIFERIMENTO 8/1/2008
MONNEZZA A LONDRA
da Gian Paolo De Tomasi
Mi hanno regalato sabato sera degli ottimi biscotti con scaglie di cioccolato di
Marks & Spencer. Sono finiti all’istante. Mentre li mangiavo avidamente, ho dato
un occhio alla confezione. Erano indicati chiaramente e a prova di deficiente le
indicazioni su come smaltire la confezione, pezzo per pezzo: involucro nella
plastica, contenitore nella plastica. Sono certo che la perfida Albione obblighi
che sia chiaramente indicato anche sugli altri prodotti le modalità di riciclo.
Poi guardo i servizi da Napoli, con tutto mischiato nel cassonetto, e mi incazzo.
Che ci facciamo noi nell’UE?
RIFERIMENTO 8/1/2008
L'ENERGIA DEI NAPOLETANI
da Pino Granata
C'è stata ed ancora c'è guerriglia a Napoli. Autobus e cassonetti dati alle
fiamme con danni di milioni di euro per la cosa pubblica. Ma non sarebbe meglio
che i Napoletani usassero tutta questa energia per combattere la camorra e la
delinquenza comune e fare attività più costruttive? Non è che vogliono dare
ragione a Calderoli quando dice che Napoli non è più Italia?
RIFERIMENTO 9/1/2008
COMMISSARI
da Biagio Coppola
Apprendo che De Gennaro è stato nominato, da quella volpe di Prodi, a
Commissario (l’ennesimo) per l’emergenza rifiuti in Campania. Avrà pensato il
premier che di sicuro non si ripeterà la macelleria argentina del G8!
RIFERIMENTO 11/1/2008
EDUARDO AI TEMPI DEL COLERA
da Biagio Coppola
Ecco il testo della poesia di Eduardo, che Tony Servillo ha recitato l’altra
sera al Teatro Mercadante, e che si intitola «L'imputata»:
«Cara còzzeca, tu staie nguaiata», dicette 'o magistrato. «'O fatto è
chisto, ccà nun te salva manco Giesù Cristo: o l'ergastolo, o muore fucilata.
Qua ci sono le prove, figlia mia... Tu hai portato il bacillo del colera: la tua
presenza è una presenza nera, 'a ggente more all'erta mmiez' 'a via. Che dici a
tua discolpa?»
«Ecco, vedete... Affunn' 'o mare 'a còzzeca
s'arrangia», dicette l'imputata, «e lo sapete...
Là sotto, Presidè, pare l'inferno! Chello c'arriva, 'a cozzeca se mangia: si
arriva mmerda, arriva dall'esterno».
RIFERIMENTO 11/1/2008
NAPULE E’...
da Emilio Pierini
Lo so che forse la mia è una affermazione fuori luogo; ma vorrei capire per
quale motivo in ogni servizio dei Telegiornali di questi giorni relativo alla
problematica “monnezza” a Napoli, si vedono immagini di ragazzi che girano in
due in motorino senza casco. Perchè quella parte d’Italia si crogiola beatamente
nelle eccezioni palesemente tollerate delle leggi dello Stato Italiano ? A
prescindere dal fatto che dalle mie parti passano a ritirare l’immondizia, io,
tutti i giorni, con la massima scrupolosa attenzione, divido l’umido, la carta,
la plastica ed il vetro dal resto dei rifiuti domestici. A Napoli se imponessimo
un comportamento del genere sulla problematica rifiuti, quanti lo
rispetterebbero ?
RIFERIMENTO 11/1/2008
MA COSA SI DEVE FARE IN ITALIA PER FAR DIMETTERE UN POLITICO?
da Pier Franco Schiavone
C’è chi dice che se Bassolino e Jervolino si dimettessero, consegnerebbero la
Campania e Napoli in mano alla destra; e allora? A parte il fatto che i Campani
hanno il diritto di eleggere chi pare loro, c’è qualcuno in questo momento che
farebbe più danno di loro (e di Pecoraro Scanio)? Quando visitai Napoli ai tempi
del cosiddetto rinascimento, fui colpito dal clima nuovo. Bambini che adottavano
monumenti e facevano allegramente da guida, giovani e garbati volontari che ti
venivano incontro nei musei e persino in strada per offrire gratuita
collaborazione, una ritrovata serenità tra la gente e molto altro. Un mio amico
poliziotto, vincitore di un concorso, rinunciò allora a trasferirsi a Milano.
Poi cos’è accaduto? Forse sono subentrati in Bassolino un senso di potenza e
impunità dovuti a tutta quella gratitudine, non so, so solo che Napoli solo per
risollevarsi dal disastro d’immagine impiegherà decenni, se finisse oggi.
11/1/2008
AMARE LA VITA E’ IL SENSO DELLA VITA
da Vittorio Grondona - Bologna
Mi spieghi il signor Ceratti in quale modo possa essere “alienato” il diritto
delle donne al ricorso della pratica dell’aborto. Chi se lo prende quel diritto?
Lo stato? Il maschio?
L’aborto poi non è la soppressione di un essere umano, ma nella realtà è
l’interruzione della primissima parte del ciclo di formazione dell’essere umano,
il quale è completo ed ufficialmente riconosciuto tale solo quando nasce nel
vero termine della parola. Infine sarei pure io felicissimo se si riuscisse a
formare una società mondiale in cui il rispetto della vita, del suo iter
preparatorio e successivo, della sua completa e felice accettazione come dono
prezioso all’umanità, sia riconosciuto ed agevolato da tutti e non solo a
parole. Purtroppo non è ancora così. Spero che fra i miracoli dei nuovi santi
sia in programma anche quello che ci renda finalmente migliori con il nostro
prossimo. Potremmo amare di più la vita nostra e degli altri e di conseguenza
desiderare tutti di abolire definitivamente le guerre e gli aborti.
RIFERIMENTO 9/1/2008
ABORTO E PRAGMATISMO
da Alessandro Ceratti
Recepisco appieno l'invito di Schiavone al pragmatismo. Il pragmatismo è una
necessità ineludibile e il suo contrario (l'idealismo?) è spesso causa di
problemi gravissimi. Per questo voglio dire che, anche se posso aver dato
l'impressione opposta, non sono affatto per l'abolizione della legge 194 tout
court, non sono affatto per la proibizione assoluta della pratica dell'aborto.
Il problema è troppo complesso e un simile provvedimento rischierebbe di essere
molto controproducente. Sinceramente non ho in tasca una soluzione per questo
problema. Con le mie lettere volevo solo indicare alcune cose: 1) la pratica
dell'aborto non è un diritto inalienabile delle donne. 2) Le donne hanno
viceversa il diritto di disporre della loro vita, ma solo della loro 3) L'aborto
è la soppressione di un essere umano. Io, in questa fase storica, sarei contento
se si riuscissero a diffondere universalmente queste idee. Se queste idee,
largamente condivisibili, fossero largamente condivise già il mondo andrebbe
molto meglio.
RIFERIMENTO 11/1/2008
ABORTO E CONDIVISIONI
da Paolo Beretta
Caro Ceratti, che le tue idee espresse nei punti 1, 2 e 3 ti suonino corrette mi
sta benissimo. Che siano "largamente condivisibili" assolutamente no, è solo una
tua pia illusione. Io non le condivido per niente, anzi. E mi ritrovo in buona
(e folta) compagnia.
RIFERIMENTO 11/1/2008
UN'OTTIMA RISPOSTA A FERRARA
da Barbara Melotti
Qui .
E non aggiungo una parola.
ECCO IL TESTO PRELEVATO DAL SEGUENTE SITO INDICATO DALLA SIGNORA BARBARA MELOTTI
http://www.imille.org/2008/01/caro_giuliano_ferrara.html
di
Cristiana Alicata
Caro Giuliano Ferrara,
mi permetto di provocarti un po’.
Meraviglia, non poco,
questo dibattito sulla moratoria dell’aborto tutto di una generazione maschile
alle soglie della nonnità.
Un’organizzazione religiosa fondata sulla gerarchia maschile che lancia una
legittima richiesta in uno dei paesi dove la presenza femminile nelle università
(quanti rettori?), nella politica (quante ministre e di cosa?), nelle aziende
(quante dirigenti?) è bassissima. Terreno fertile.
Meraviglia e non poco che a rispondere alle richieste della Chiesa siano stati, in queste settimane due ex sessantottini (D’Alema sui matrimonio gay e la famiglia e Ferrara sull’aborto), ventenni rivoluzionari 40 anni fa, che all’epoca, forse si riempivano le tasche del parka con libertà sessuale e parità di genere. Ma d’altronde molte donne ricordano allora di avere fatto più le ancelle del ciclostile che le capopopolo.
Ad uno sguardo attento (uno sguardo non filtrato dai vetri scuri delle autoblu e della vita agiata da intellettuale arrivato) in questi 40 anni le donne sono cambiate molto. Dopo gli anni 70 c’è stato un certamente un crollo delle nascite, lo scotto da pagare per fare un minino di carriera che comunque non è arrivata. Oggi, nel XXI secolo, invece di fare una battaglia retrograda sulla moratoria dell’aborto, mi piacerebbe vedere ex sessantottini e intellettuali, intenti a capire come mai le donne della mia generazione (30 anni), le vostre figlie da cui forse desiderate divenire nonni, tardino così tanto a fare figli rispetto agli altri paesi europei. Come mai nessuno si chiede come mai in Francia, in Danimarca le donne siano ad alti livelli della gerarchia socio-politica e facciano più figli di noi? Perché un’operaia o una centralinista, magari precarie, non dovrebbero pensare all’aborto? Molte di loro, insieme ai loro mariti, con estremo coraggio affrontano comunque una vita di disagio economico e sociale pur di non rinunciare alla maternità, in un paese, tra l’altro, in cui se dovessero separarsi dal marito potrebbero non ricevere nemmeno gli alimenti dall’ex marito che se ne frega delle decisioni del tribunale. Ma la donna non è una fabbrica di vita. La donna può essere madre e scegliere di esserlo. Se se la sente. Voi mi sembrate la regina Maria Antonietta affacciata al balcone con il suo cesto di brioche.
Pasolini, quando la protesta studentesca dell’epoca, si scontrava con la polizia, strabiliò tutti ricordando che i veri figli del popolo erano i poliziotti. Oggi vi direbbe che il centro della vita è la donna, non il feto, e che ancora una volta, state guardando il problema da una prospettiva errata.
C’è certamente da fare un’altra considerazione: la vita di ogni essere umano non è soltanto fatta di respiro, di pane e di sonno. E’ fatta di qualità e non mi riferisco agli agi materiali. Mi riferisco all’affetto genitoriale, alla serenità dell’ambiente familiare. Mi chiedo quanti problemi psichici, quanti omicidi in famiglia, e quanti altri disagi, pongono le radici nel malessere di vite non desiderate.
Certamente la diffusione della contraccezione negli ultimi anni ha fatto sì che ci siano meno figli, ma forse ha fatto sì, anche, che ci siano figli più desiderati, per questo più amati.
Caro Ferrara, mi chiederei, se fossi in te come mai tanti giovani se ne vanno dall’Italia, abortendo, questi sì, un sogno di vita nel proprio Paese, vicino ai propri affetti. Non è più una fuga di cervelli. E’ una devastante emorragia generazionale. Ragazzi e ragazze che piangono nel lasciare le famiglie, che ritardano convivenze, matrimoni, figli, che rinunciano a fare ricerca in Italia, che alimentano il PIL di Irlanda, Olanda, USA, Canada, Francia, Svizzera. Che sognano la moderna Spagna.
Mi chiederei come mai in questo paese non c’è ricambio generazionale e di genere, questo sì. Siete vecchi, Ferrara. Lasciate che la vostra età da “nonni” in cui vi addolcite e cercate a vostro buon diritto, la fede o qualcosa di spirituale che avete trascurato in passato, passi lontano dai luoghi del potere. Lasciateci, tu e D’Alema, l’Italia (vi prendo a simbolo, beninteso).
La vera battaglia, caro Ferrara, ma non so se la Chiesa sarebbe d’accordo, è una campagna forte nelle scuole per l’uso responsabile della contraccezione per fermare le malattie e garantire una genitorialità responsabile ed evitare il trauma dell’aborto. Questa sì sarebbe roba da ’68 e da intellettuali. Il resto no.
12/1/2008
NOME IN CODICE: PIPPO (*)
da Vittorio Grondona - Bologna
Caro Claudio Urbani, avevo preparato una diversa risposta perché una certa idea
per contribuire ad una risoluzione più funzionale ed ecologica dei problemi di
smaltimento dei rifiuti ce l’avrei pure io, (...) Allora ho pensato di cavarmela
con un esempio. Quando vado in un ristorante e mangio bene, pago con
soddisfazione e non penso nemmeno lontanamente al lavoro del cuoco. Mi è
piaciuto e in quel ristorante ci ritornerò. Viceversa, se mangio male penso
subito che il lavoro del cuoco è da schifo ed in quel ristorante non ci tornerò
mai più. Non posso mica prendere il posto del cuoco, io!... Vede signor Urbani,
la politica è fatta di sottigliezze che bisognerebbe raccogliere per tirarle
fuori al momento del voto. (SEGUE
OLTRE LE 500 BATTUTE)
(*) NB = L’arcano del titolo del post “Nome in codice: Pippo” era svelato nel testo non pubblicato “oltre le 500 battute”. In sostanza nella seconda parte del mio intervento citavo una frase della famosa canzonetta “Pippo non lo sa”, antico successo musicale interpretato da Silvana Fioresi e dal Trio Lescano, per significare che certe sottigliezze politiche non sono sempre bene individuate dall’elettore disinformato (Pippo) che, abituato a votare con la testa nel sacco, non sente determinante il bisogno di sviscerare la sfaccettatura delle cose prima di dare la sua fiducia a qualcuno che lo rappresenti. In definitiva “Pippo” crede ciecamente alle bugie della politica, non accorgendosi quasi mai quando le stesse siano state opportunamente mascherate ad arte fra le righe dei relativi provvedimenti.
RIFERIMENTO 11/1/2008
COSTRUIRE INCENERITORI
da Claudio Urbani
Caro amico Grondona, il suo intervento sugli inceneritori è particolareggiato e
con acute osservazioni politiche. Ma nel suo intervento di critica , come spesso
accade in interventi su gravi e seri problemi, esiste una costante grave lacuna:
quale è la soluzione alternativa proposta e valida per la soluzione del
problema?
14/1/2008
NOME IN CODICE: PIPPO /3
da Vittorio Grondona - Bologna
Proprio così, caro Urbani, il mio discorso è stato praticamente
scorticato, ma la colpa è sicuramente mia. Io
non m’intendo di giornalismo… Peccato, perché altrimenti si sarebbe capito il
significato del titolo del mio post. Informare è difficile, tanto è vero che il
mondo dell’informazione fa acqua da tutte le parti ed è arrivato al punto in cui
potrebbe essere benissimo gestito da un Pinocchio qualsiasi visto che riporta
solo la voce del padrone. Accetto, quindi (con puntigliosa frustrazione) le
forbici del nostro ospite CSF. Ieri l’ho visto in TV in Effetto Sabato. Lui non
vota per Rutelli, ma in compenso apprezza moltissimo la signora Palombelli. In
fatto di galanteria devo dire che ci sa proprio fare… La galanteria, si sa, è da
sempre stata per i furbi la più grande forza della convenienza. Credo proprio
che comunque ci siamo capiti: in sostanza chi non conta nulla può solo criticare
e al momento del voto, nuova legge elettorale permettendo, può solo cercare di
cambiare “cuoco”, tanto per restare nel tema dell’esempio.
RIFERIMENTO 13/1/2008
NOME IN CODICE: PIPPO /2
da Claudio Urbani
Caro Grondona, CSF, il nostro magnifico cerbero del blog, ha troncato
alle 500 battute. Non posso giudicare quindi
pienamente la tua risposta e mi debbo limitare al cuoco. Se ordino una gustosa
carbonara e lo chef la massacra con la sua incapacità, non mi limito a dire che
fa schifo, ma che sarebbe dovuta essere mantecata con maggior cura e attenzione,
ma soprattutto per il tempo giusto... ma penso che ci siamo capiti.
15/1/2008
VANESIO
da Vittorio Grondona – Bologna
“Agg. di persona sciocca che si compiace stoltamente di sé” (Diz. It. Sabatini/Coletti).
Complimenti al signor Emilio Sottocorno che afferma di non essere abbastanza
vanesio. Stia attento però: gironzolando attorno ai blog alla fine è facile
cascarci dentro… E’ sufficiente un raptus improvviso che fa prendere la penna in
mano ed il gioco è fatto. Si entra così, proprio di colpo, nella schiera
numerosissima dei narcisi, stimolati dalla sciocca convinzione di avere qualcosa
di utile da comunicare agli altri.
RIFERIMENTO 14/1/2008
da Emilio Sottocorno
Stimatissimo Claudio, è con grandissima soddisfazione che leggo oggi la sua
intervista a
Caracciolo su La Stampa. Frequento assiduamente il suo blog pur non
scrivendovi mai (non sono abbastanza vanesio), ma apprezzo moltissimo le
stilettate che riserva talvolta a chi piscia fuori (mi perdoni il francesismo).
Bene, bene. Niente, non ho niente da dirle. Solo che sono contento che l'anno
sabbatico sia finito!
RIFERIMENTO 16/1/2008
FEGATO E VANITA’
da Silvia Palombi
Se sostituiamo alla parola vanesio la parola coraggioso ecco che il post del
signor Sottocorno si trasforma e diventa sincero. Perche’ ci vuole fegato a
esporsi sulla pubblica piazza, si raccolgono ovazioni ma si rischiano fischi e
rimbrotti. Noialtri rasentiamo la gogna e talvolta incassiamo le stilettate di
csf (sempre piu’ rare in verita’, io mi sento quasi orfana) con leggerezza e un
sano narcisismo mentre lui invece sotto sotto magari...
RIFERIMENTO 16/1/2008
VANESIO /2
da Francesco Falvo D'Urso - Lamezia Terme
Assolutamente d'accordo con il signor Grondona. Aggiungerei che scrivere è un
piacere in sè, come ballare, correre, come guardare dal finestrino di un treno o
incontrare lo sguardo complice di un di uno sconosciuto per strada. Che il
folklore di comunicare il proprio comizio interiore rende più sopportabile un
certo isolamento; insomma… e se ti droghi dicono che ti fa male, se vedi i
reality show rimbecillisci, se voti a sinistra diventi due volte coglione… ora
pure la mistica di chi partecipa ai blog. E cazzo… lasciateci dileggiare il
suino in santa pace.
17/1/2008
BAVAGLIO AL PAPA?... MA PER PIACERE, NON SCHERZIAMO!
da Vittorio Grondona - Bologna
Il Rettore dell’Università La Sapienza invita il Papa a fare il discorso
inaugurale dell’anno accademico. Alcuni professori non sono d’accordo. Alcuni
studenti non sono d’accordo. All’orizzonte si intravede l’eventualità di pesanti
inopportune contestazioni. Il Papa decide autonomamente di rinunciare al suo
intervento. Cosa c’è di antidemocratico in tutto questo? Nessuno ha impedito con
la forza al Papa di esprimere il suo pensiero, che del resto ha occasione di
esprimere ogni giorno amplificato a dismisura dai media, ma in questa
circostanza è stato lui a convenire, con saggezza di gran lunga superiore a
quella di molti nostri politici bla bla bla, che in un tale clima di
contestazione a prescindere fosse più etico rinunciare all’invito
dell’Università romana. In democrazia succede anche che qualcuno non sia
d’accordo col predicatore, ma di solito il disaccordo si esprime successivamente
alla predica. Per questo motivo io avrei ascoltato volentieri il discorso del
Papa, degno sempre di seria meditazione per chiunque, al di là delle convinzioni
religiose personali.
RIFERIMENTO 16/1/2008
RATZINGER SUL PIEDE DI GUERRA
da Pino Granata
I giudizi di Papa Ratzinger su Roma sono stati una vera dichiarazione di guerra
contro Veltroni, contro il PD e contro il Centrosinistra. Ha fatto male ,
malissimo. Roma può essere criticata, ma prima di criticare Roma e l'operato di
Veltroni, Ratzinger avrebbe dovuto criticare e prendere in esame altre città
cattolicissime, per esempio Città del Messico, Rio de Janiero, etc. Non l'ha
fatto e di fatto ha dichiarato guerra a Veltroni ed alla città di Roma. Tra
l'altro il papa ha dimostrato anche ingratitudine nei confronti del nostro Paese
che ha accolto e sta accogliendo milioni di diseredati e si sa cosa comporta
questo esodo in termini di accoglienza. Noi Italiani stiamo pagando un caro
prezzo a causa della nostra disponibilità ad accogliere gli extracomunitari.
Papa Ratzinger dovrebbe ringraziarci invece di criticarci perchè è proprio anche
a causa di questa immigrazione che le nostre città sono sovrappopolate con tutto
quello che ciò comporta.
RIFERIMENTO 16/1/2008
LA SAPIENZA
di Sebino Dispenza
RIFERIMENTO 16/1/2008
CHE FURBI
da Bruno Stucchi
Alla Sapienza ha vinto Benedetto XVI. Che furbi, questi "scienziati".
RIFERIMENTO 17/1/2008
IL PAPA NELLA SAPIENZA, E PERCHÉ MAI?
da Pier Franco Schiavone
Non sono credente, ritengo che le religioni siano superstizione, penso che se ce
ne liberassimo l’umanità sarebbe più felice. Non abbiamo bisogno di dio né del
suo progetto intelligente, ci basta l’evoluzione. Penso che un papa non abbia
nulla a che fare con la scienza e che nei luoghi dove non c’è posto per le
superstizioni, ma solo per il sapere, sia fuori luogo, a meno che accetti un
confronto. Ieri sera Tremonti ha detto che in Italia ha più diritto di parlare
un mussulmano del papa! È una vergogna che Floris non l’abbia cacciato a pedate
dallo studio; il papa parla, sempre, ovunque; pretende di imporci, con la scusa
della democrazia, ignota in Vaticano, la visone del mondo dei cattolici;
qualunque cosa affermi si dice che abbia diritto di parola e che dunque dobbiamo
prenderne atto. Contestarlo? Mai! Se la prende con Roma lui (secondo me per fini
politici) un Capo di Stato straniero, come si permette? Chi rappresenta? I
cattolici? Ma i cattolici sono cittadini rappresentati nelle amministrazioni e
in Parlamento. È definito santo padre, ma io di padre ne ho avuto uno solo e ne
sono fiero.
RIFERIMENTO 17/1/2008
IL PASTORE TEDESCO
da Carla Bergamo
Mi continuo a chiedere perché hanno eletto un papa tedesco, forse per farci
sentire ancora più inadeguati? Infatti abbiamo la garanzia del rimbrotto
teutonico a ogni pié sospinto. Come non ci bastasse la stampa estera. Dopo le
varie filippiche sulla moralità degli Italiani, eccolo che si rivolge
direttamente a Veltroni per bacchettarlo sulla gestione della città eterna, che,
per chi non lo sapesse, non appartiene allo stato del Vaticano. Libera chiesa in
libero stato, e viceversa. Non sono d'accordo con i cori di scandalo per le
contestazioni di professori e studenti de La Sapienza. Io l'ho colto come un
segnale per il pastore delle anime cattoliche: basta intromissioni! Qualcuno,
prima o poi, lo doveva avvisare. Quanto ai cori degli scandalizzati, mi sembrano
episodi tipici di paraculaggio italico; molti di loro probabilmente sono gli
stessi che oggi solidarizzano con
Mastella.
RIFERIMENTO 17/1/2008
LE CONDIZIONI DEL DIALOGO
da Paola Altrui
Caro Stucchi, se oggi si può parlare di una "vittoria di Benedetto XVI" lo si
deve solo alla condizione di asservimento in cui versa l'informazione italiana,
prodigatasi nel nobile intento di spacciare la civile e motivata protesta di
alcuni esponenti della comunità scientifica per una pretestuosa contestazione ad
opera di quattro scalmanati. Attribuire al Pontefice una ricerca di dialogo con
il mondo dell'università denota una mancanza di senso della realtà: il dogma
dell'infallibilità papale e la non negoziabilità dei valori cattolici precludono
difatti quella posizione di sostanziale parità fra gli interlocutori che
caratterizza il dibattito scientifico, e che promuove un confronto dialettico
nel quale non è possibile invocare il principio di autorità né sottrarsi alla
critica o alla confutazione delle proprie tesi. Non a caso, il previsto
intervento del Pontefice contemplava lettura di un discorso, risolvendosi
pertanto in un monologo privo di contraddittorio. Non posso che concordare con
quanti hanno riconosciuto maggiore saggezza al Pontefice nel rinunciare
all'invito che al Rettore della Sapienza nel formularlo.
RIFERIMENTO 17/1/2008
DUBBIO
da Bruno Stucchi
E se invece di Benedetto XVI alla Sapienza avessero invitato un muftì, un
ayatollah, un ulema, un marabù o qualsiasi altro esponente della chiesa
maomettana?
RIFERIMENTO 17/1/2008
ADOTTA UN PAPA
da Egidio Morretti
Una volta i papi fondavano Università, lanciavano scomuniche, irrogavano roghi.
Erano rappresentanti dell'Onnipotente, mica di un Berlusconi qualunque. Ed ecco,
dopo un carismatico polacco, un tedesco che parla come l'equivalente Bavarese di
Oliver Hardy. Dice cose giuste, ma deve badare troppo al politically correct.
Predica moralità, ma non ha potere di veto su chi decide di fare come gli pare.
Non commina "fatwe", non minaccia sanzioni post-mortem. E', volente o nolente,
un mite. A me Benedetto, quando non pretende di insegnarci cosa fare dei nostri
genitali, è simpatico. Bisognava proprio intimargli di tacere?
Hanno arrestato l'UDEUR!
di Marco Travaglio - dal blog di Beppe Grillo
"Caro Beppe,
siamo tutti costernati e affranti per quanto sta accadendo al cosiddetto
ministro della Giustizia Clemente Mastella e alla sua numerosa famiglia, nonché
al suo partito, che poi è la stessa cosa. Costernati, affranti, ma soprattutto
increduli per la terribile sorte che sta toccando a tante brave persone.
Infatti, oltre alla signora Sandra, presidente del Consiglio regionale della
Campania, sono finiti agli arresti il consuocero Carlo Camilleri, già segretario
provinciale Udeur; gli assessori regionali campani dell’Udeur Luigi Nocera
(Ambiente) e Andrea Abbamonte (Personale); il sindaco di Benevento dell’Udeur,
Fausto Pepe, e il capogruppo Udeur alla Regione, Fernando Errico, e il
consigliere regionale dell’Udeur Nicola Ferraro e altri venti amministratori
dell’Udeur. In pratica, hanno arrestato l’Udeur (un mese fa era finito ai
domiciliari l’unico sottosegretario dell’Udeur, Marco Verzaschi, per lo scandalo
delle Asl a Roma, mentre un altro consigliere regionale campano, Angelo
Brancaccio, era finito in galera prima dell’estate quando era ancora nei Ds, ma
appena uscito di galera era entrato nell’Udeur per meriti penali). Mastella,
ancora a piede libero, è indagato a Catanzaro nell’inchiesta "Why Not" avviata
da Luigi De Magistris e avocata dal procuratore generale non appena aveva
raggiunto Mastella, che intanto non solo non si era dimesso, ma aveva chiesto al
Csm di levargli dai piedi De Magistris. S’è dimesso invece oggi, Mastella, ma
per qualche minuto appena: poi Prodi gli ha respinto le dimissioni, lasciandolo
al suo posto che – pare incredibile – ma è sempre quello di MINISTRO DELLA
GIUSTIZIA. La sua signora, invece, non s’è dimessa (a Napoli, di questi tempi,
c’è perfino il rischio che le dimissioni di un politico vengano accolte):
dunque, par di capire, dirigerà il Consiglio regionale dai domiciliari, cioè dal
salotto della villa di Ceppaloni.
Al momento nessuno sa nulla delle accuse che vengono mosse a lei e agli altri 29 arrestati. Ma l’intero Parlamento – con l’eccezione, mi pare, di Di Pietro e dei Comunisti Italiani – s’è stretto intorno al suo uomo più rappresentativo, tributandogli applausi scroscianti e standing ovation mentre insultava i giudici con parole eversive, che sarebbero parse eccessive anche a Craxi, ma non a Berlusconi: insomma la casta (sempre più simile a una cosca) ha già deciso che le accuse - che nessuno conosce - sono infondate e gli arrestati sono tutti innocenti. A prescindere. Un golpetto bianco, anzi nero, nerissimo, in diretta tv.
Nessuno, tranne Alfredo Mantovano di An, s’è domandato come facesse il ministro della Giustizia a sapere che sua moglie sarebbe stata arrestata e a presentarsi a metà mattina alla Camera con un bel discorso scritto, con tanto di citazioni di Fedro: insomma, com’è che gli arresti vengono annunciati ore prima di essere eseguiti? E perché gli arrestandi non sono stati prelevati all’alba, per evitare il rischio che qualcuno si desse alla fuga? Anche stavolta, la fuga di notizie è servita agli indagati, non ai magistrati. E, naturalmente, al cosiddetto ministro.
Il vicepresidente del Csm Nicola Mancino, anziché aprire una pratica a tutela dei giudici aggrediti dal ministro, ha subito assicurato "solidarietà umana" al ministro e ai suoi cari (dobbiamo prepararci al trasferimento dei procuratori e del gip di Santa Maria Capua Vetere, sulla scia di quanto sta accadendo per De Magistris e Forleo?). Il senatore ambidestro Lamberto Dini ha colto l’occasione per denunciare un "fatto sconvolgente: i magistrati se la prendono con le nostre mogli" (la sua, Donatella, avendo fatto fallimento con certe sue società, è stata addirittura condannata a 2 anni e mezzo per bancarotta fraudolenta, pena interamente indultata grazie anche a Mastella). Insomma, è l’ennesimo attacco ai valori della famiglia tradizionale fondata sul matrimonio: dopo l'immunità parlamentare, occorre una bella immunità parentale. Come fa osservare la signora Sandra Lonardo in Mastella dai domiciliari, "questo è l’amaro prezzo che, insieme a mio marito, stiamo pagando per la difesa dei valori cattolici in politica, dei principi di moderazione e tolleranza contro ogni fanatismo ed estremismo". Che aspettano a invitarli a parlare alla Sapienza?."
Marco Travaglio
RIFERIMENTO 18/1/2008
IL GRAN RIFIUTO
da Isabella Guarini
Caro CSF, nel caso delle dimissioni del Ministro di Grazia e Giustizia, proprio
perché gli affetti familiari prevalgono sugli interessi pubblici, sarebbe stato
opportuno da parte del Presidente della Giunta Regionale non inserire nel suo
listino di premio elettorale la moglie di un Ministro, eletta poi Presidente del
Consiglio Regionale. Mutatis mutandis è lo stesso conflitto d'interessi che si
attribuisce a Berlusconi. In queste ore, tra Rifiuti-monnezza, Rifiuti-Sapienti
al Papa, Rifiuti del Ministro di Grazia e Giustizia, sembra quasi il film della
caduta dell'impero (di) Romano!
RIFERIMENTO 18/1/2008
DUBBI RISOLTI
da Paolo Beretta
Se alla Sapienza fosse arrivato un mullah le manifestazione le avrebbe fatte
Calderoli con i suini. Se non altro, però, il discorso del mullah sarebbe stato
più interessante visto che dei mussulmani sappiamo poco, mentre Ratzinger e i
suoi tirapiedi ci elargiscono la loro saggezza quantomeno tutte le settimane.
Quello che dice e vuole la Chiesa lo conosco, ormai, quello che dicono e
vogliono i musulmani (e la ghenga di Bin Laden non rientra nella categoria,
checché ne dicano loro) mi piacerebbe saperlo. Eccola la differenza.
RIFERIMENTO 18/1/2008
IL PAPA E LA SAPIENZA
da Alessandro Ceratti
La mia opinione sulla questione è questa: ha fatto bene il rettore ad invitare
il Papa (e avrebbe fatto altrettanto bene a non invitarlo). Fanno bene (nel
senso che è assolutamente legittimo) i professori e gli studenti a contestare la
circostanza (ma anche non farlo sarebbe stato giusto). Fa bene il Papa a
decidere, visto il clima generale, di non andare più all'incontro (ma anche se
avesse deciso di andare comunque nulla di male). Su quanto dice invece Paola
Altrui avrei delle forti obiezioni. Il dogma dell'infallibilità papale e la non
negoziabilità dei valori cattolici riguardano appunto questioni religiose. Non
credo che i professori, laici, abbiano neppure interesse ad affrontare quel
genere di tema. (il Papa è infallibile se e quando decidesse di esprimersi su
temi come la consustanzialità o la transunstazialità dell'Eucaristia). Ratzinger
è abbastanza istruito per sapere benissimo che in un dibattito scientifico non
si può far ricorso al principio di autorità.
RIFERIMENTO 18/1/2008
DUBBIO /2
da Silvia Palombi
E se invece di Benedetto XVI alla Sapienza avessero invitato un muftì, un
ayatollah, un ulema, un marabù o qualsiasi altro esponente della chiesa
maomettana magari chissà lo avrebbero fatto parlare, perché noi qua in Italia
saremmo un libero stato con una libera chiesa all’interno e invece la
coabitazione, sempre poco rispettosa nevero, da quando sul soglio di Pietro c’è
il pastore tedesco è una figura astrusa e lui si impiccia instancabile nei fatti
nostri con teutonicissima cocciutaggine.
RIFERIMENTO 18/1/2008
LE CONDIZIONI DEL DIALOGO/2
da Bruno Stucchi
Cara Altrui, la disputa sulla visita papale alla Sapienza non mi interessa piu',
ma vorrei proporre una mia interpretazione. La chiesa cattolica e' come un
tennis club: quando ci si iscrive si accettano le regole, di solito illustrate
in uno statuto. Se vuoi essere socio, le accetti senza discuterle. Se non le
accetti non puoi diventare socio. Ecco, io sono laico e non accetto le regole
del tennis club cattolico apostolico romano. Faccio parte di un altro club. Ma
non posso impedire ad altri di giocare a tennis, anche se con modalita' diverse
da quelle da me accettate.
RIFERIMENTO 18/1/2008
SOLIDARIETA' E PARTECIPAZIONE ALLA VEGLIA DI FERRARA
da "Comitato di solidarietà e mutuo soccorso per i
sogetti deboli"
Apprendendo con estrema gioia dell' iniziativa di Giuliano Ferrara, che ha già
suscitato un ventaglio di consensi da destra a sinistra nel mondo politico, di
fare una veglia di solidarietà per il Santo Padre, ci siamo spontaneamente fatti
promotori dell' iniziativa; ci hanno già assicurato la loro presenza i
metalmeccanici con il contratto scaduto, i pensionati con la minima, gli
abitanti delle zone di Napoli piene d' immondizia, i famigliari delle vittime di
mafia. Buone possibilità, se si riesce ad organizzare un adeguata logistica,
anche per la presenza dei terremotati in baracca. Vi aspettiamo numerosi.
RIFERIMENTO 18/1/2008
DIO C'È O CI FA?
da Francesco Falvo D'Urso - Lamezia Terme
Caro Schiavone, non ho una fede religiosa ma non mi sognerei mai di dire che
l'umanità ne sarebbe più felice senza. La superstizione è ben altra cosa. Non
confonderei l'istituzione religiosa con la possibile religiosità della vita,
intesa come "maniera soggettiva di sentire i rapporti col divino, non
necessariamente legata a una particolare religione storica". Che la chiesa sia
fuori orario, credo, è sotto gli occhi di tutti. Quanti cattolici arrivano
illibati al matrimonio? E quanti ne restano uniti fino alla fine amandosi
veramente? Sono anticlericale, ma come si fa a non amare una persona come Don
Ciotti? Non credo che professi il suo credo agitando una croce nell'aria contro
satana. Il sapere contempla anche la spiritualità. Non credo che l'evoluzione
abbia fatto a meno di popoli come i Greci: mi pare che non fossero tutti atei, o
no? E per concludere, se devo dirla tutta, questo Papa rappresenta un paradosso:
a me sembra molto effeminato, potrebbe essere un papa gay per buona pace di
molti… altro che santo padre. Giovanni Paolo II si, che aveva la tempra di un
padre, pur con tutti i suoi "limiti" e difetti.
RIFERIMENTO 20/1/2008
NEGOZIATI E TENNISTI
da Paola Altrui
Caro Ceratti, se ben ricordo la "non negoziabilità" dei valori cattolici è stata
categoricamente ribadita dal Vaticano in relazione al disegno di legge sui DICO
(e già precedentemente, in occasione del referendum in materia di procreazione
assistita). Dubito che fossero in gioco questioni religiose: si è trattato di un
vero e proprio "richiamo all'ordine" dei parlamentari cattolici - o sedicenti
tali -, i cui effetti sono sotto gli occhi di tutti.
Caro Stucchi, concordo pienamente: chi vuole iscriversi al club del tennis lo
faccia pure e giochi liberamente; purché non pretenda di annoverarmi fra i soci,
non mi imponga di sottostare alle regole del circolo o di pagare la quota di
iscrizione, non pretenda di parlare a nome di tutti i tennisti (e, soprattutto,
di chi non ama il tennis o lo sport in generale).
RIFERIMENTO 20/1/2008
ROMA SENZA PAPA
da Spartaco Guerrieri
Io una volta ho letto uno strano libro di uno strano scrittore che portava il
titolo di questo post (era Guido Morselli, quello di Dissipatio H.G.) però poi
ho sviluppato un altro pensiero: il papa non dovrebbe essere cacciato da Roma,
basterebbe che tutti i popoli che si professano a maggioranza (?) cristiani lo
ospitassero a turno per un paio d'anni, come i nonni vedovi che vengono accuditi
dai numerosi figli/nipoti sparsi un po' qua un po' la'. Oggi in Irlanda, domani
in Polonia, poi un paio d'anni in Messico etc. così dopo tutti ci si rispetta di
più e si evitano brutte scenate dovute alla stanchezza e al nervosismo. Senza
bisogno di scomodare Voltaire o Che Guevara.
RIFERIMENTO 20/1/2008
DIO C’È O CI FA /2
da Pier Franco Schiavone
Caro Falvo D’Urso, resto dell’opinione che senza le religioni, in futuro
l’umanità starebbe meglio, un primo risultato sarebbe, per esempio, la scomparsa
dell’integralismo islamico, ma il discorso, come vedi, si fa già complesso. La
superstizione è altro? La superstizione è l’assoggettamento irrazionale al
sovrannaturale perché non si è in grado di dare una risposta ad eventi
inspiegabili, per ignoranza. Perché ricorriamo a dio? Perché non abbiamo
risposte a molte domande, in questo senso uso il termine ignoranza e per questo
approssimo la religione alla superstizione; dio resta una scorciatoia. Per
quanto mi riguarda la spiritualità la ricerco nell’amore per le persone care,
nell’arte, nella letteratura, nella natura; non che io sia un letterato, ma
cerco di nutrirmi di cose belle, per quanto la mia intelligenza mi permetta.
(SEGUE OLTRE LE 500 BATTUTE)
RIFERIMENTO 20/1/2008
Satira Preventiva di Michele Serra
Dopo la dura reprimenda del papa agli amministratori romani, accusati di non
provvedere adeguatamente all'ordine pubblico e al decoro dei quartieri, la Santa
Sede ha reso noto i prossimi incontri di Benedetto XVI.
Bankitalia
Il papa non condivide la pressione sui bond e giudica insufficienti le misure
antispeculative su Cct e pacchetti immobiliari. Lo farà presente ai vertici di
Bankitalia, che riceverà anche allo scopo di chiarire che i 'collar' sui mutui a
15 e 20 anni non sono adeguati alla stretta del mercato. Il governatore di
Bankitalia, per ringraziarlo dell'interessamento, gli farà dono del prezioso
Borsalino color avorio indossato da Rockefeller all'inaugurazione di Wall Street
nel 1922.
Forze Armate
Gli Stati maggiori delle diverse armi saranno ricevuti dal pontefice nella Sala
Nervi, appositamente guarnita di mappe militari sulle quali Sua Santità
traccerà, con stringati tratti di pennarello, le principali linee strategiche
sui fronti caldi del Pianeta. Il Vaticano è infatti profondamente scontento
della linea di condotta della Marina e dell'Esercito. L'uso della fanteria,
senza adeguato appoggio dell'artiglieria leggera, e stanti le attuali lacune di
fureria e di vettovagliamento, è sconsigliabile. Meglio reintrodurre la cariche
di cavalleria, che è nel cuore del Santo Padre anche per la grande suggestione
dei costumi. A questo proposito il papa suggerirà di ripristinare il pennacchio
e la fodera piumata per la sciabola. Consigliabile anche l'istituzione di un
corpo nazionale di ussari. Benino l'aviazione, ma inaccettabile la condotta
della Marina: lo scarso uso dei cacciatorpediniere e la manutenzione carente dei
sommergibili verrà rimproverata dal Papa agli ammiragli presenti.
Nell'occasione, gli verrà regalato il tipico copricapo da Gran Commodoro con
calamari e polipi intarsiati sulla falda.
Made in Italy
Il papa consegnerà agli stilisti italiani una serie di suoi schizzi nei quali
corregge alcune tendenze gravemente errate. Perché, per esempio, insistere sugli
spezzati e non puntare sul ritorno della tinta unita? Bene lo chiffon, basta con
il principe di Galles, sempre attuale il tweed a patto che sia accostato a
scarpe sportive, assolutamente no al ritorno del loden. Grati
dell'interessamento, gli stilisti regaleranno al papa una riedizione del
maestoso cappello 'a carrozza', con rotelle funzionanti e visiera di cristallo
di Boemia, già indossato da Giulio II durante la Quaresima.
Sport
In un incontro privato, Benedetto XVI riceverà il ct della Nazionale Donadoni
per suggerirgli un inedito 3-4-3 da schierare nelle finali degli Europei. La
convocazione di Cassano e l'allontanamento di Del Piero saranno oggetto della
seconda parte del colloquio. Non facile l'incontro con gli azzurri di sci: il
papa giudica molto carente l'allenamento in slalom gigante. Per rabbonirlo, la
Federsci intende regalargli un sontuoso berretto con triplo pon-pon e
paraorecchie di renna da indossare nei prossimi viaggi nei paesi freddi.
Cucina
I grandi chef italiani attendono con ansia l'imminente incontro con il papa.
Corre voce che l'eccessivo utilizzo dei crostacei e l'abuso delle creme sifonate
incontri la decisa contrarietà del pontefice, preoccupato anche dalla
contaminazione delle ricette regionali. Si spera che la severa disposizione
d'animo di Benedetto XVI venga ammorbidita dall'omaggio del cappello 'Grand
Soufflé' indossato dal cuoco di corte di Re Sole: è alto 60 centimetri e ripieno
di besciamella.
Tappezzieri
Atteso con particolare curiosità l'incontro del papa con la Federtappezzieri. Si
spera che le dure critiche sui tessuti a losanghe siano compensate dalla
benevole attitudine della Santa Sede nei confronti del ritorno del fiocco per
decorare i braccioli. In segno di gratitudine, i tappezzieri regaleranno al papa
cento metri di prezioso broccato per il suo nuovo cappello a strascico.
RIFERIMENTO 22/1/2008
QUANTO SEI BBELLA ROMA
da Silvia Palombi
Il post di Falvo d’Urso mi ha fatto tornare alla mente una cosa, a conferma che
a Roma è sempre vivo lo spirito dissacrante di Pasquino e che nessuno, ma
proprio nessuno, rimane su un piedistallo per più di un minuto. Anni fa su
parecchi muri di varie città campeggiava la scritta ‘dio c’è’. Nelle nebbie
milanesi non ho mai trovato risposte mentre a Roma immediatamente fu scritto ‘o
ce fa’. Così come sui manifesti di una campagna elettorale del passato che
dichiaravano ‘la democrazia cristiana ha vent’anni’ apparve a raffica, senza
pietà, ‘è ora di fotterla’. Insomma a me qua al nord Roma manca tanto anche per
questo.
18/1/2008
QUANDO IN PARLAMENTO SI TIRA LA CATENA
da Vittorio Grondona – Bologna
Dopo gli interventi insipienti di Lega Nord (Maroni) e di UDC (Casini) tenuti
fra gli altri in occasione della seduta pomeridiana odierna in cui si dovevano
discutere seriamente le dimissoni dell’ex Ministro della Giustizia Mastella, è
stato il momento in cui il Parlamento ha tirato la catena ed in un vortice
scandaloso di via vai sono spariti tutti i parlamentari dei maggiori partiti che
avevano già parlato, sostanzialmente con la stessa qualità di argomenti. Ho
avuto perfino l’impressione che l’On. La Russa avesse dietro di sé addirittura
il suggeritore. Qua e là rare carrellate panoramiche facevano notare che erano
rimasti solo sparuti gruppetti di pettegoli dalla risata mossa che dei discorsi
dei prossimi interventi palesemente se ne fregavano altamente. Per fortuna è
rimasto il governo, apparentemente attento. Ma questo è davvero il nostro
Parlamento, dove si dovrebbero discutere i nostri problemi?
(SEGUE OLTRE LE 500 BATTUTE)
20/1/2008
“RAGLI DI ASINI NON SALGONO IN CIELO”
(citazione di Giuliano Ferrara collegato a Porta a
Porta con l’On. Buttiglione)
da Vittorio Grondona - Bologna
In Paradiso, dove ancora inspiegabilmente non ci sono tracce delle suppliche
della veglia antibavaglio al Papa organizzata dal Direttore del Foglio, sono
invece ormai esauriti i biglietti per assistere al raduno organizzato a San
Pietro dal Cardinale Ruini in solidarietà al Santo Padre per (o contro?) la sua
autonoma rinuncia a partecipare di persona alla Sapienza di Roma nel giorno di
inaugurazione dell’anno accademico. Non è stato tanto lo specifico avvenimento
che ha interessato tutte le anime pie lassù nei cieli, peraltro ormai di
ordinaria amministrazione ogni domenica, ma è stata la curiosità destata dalla
comica notizia che l’On.Gasparri vi parteciperà al grido di “libertà”.
22/1/2008
PRIMI PASSI DEL NUOVO PARTITO DEMOCRATICO
da Vittorio Grondona - Bologna
In questi giorni anche il neo PD ha aperto, si fa per dire, i suoi “circoli”.
Nei vari gazebo predisposti qua e là, a tutti coloro che hanno votato alle
primarie del 14 ottobre 2007 (nel territorio bolognese ben 107.257 persone)
viene consegnato l’attestato di fondatore. Per mantenere il carattere di
autofinanziamento dell’attività di partito è richiesto un contributo minimo di 5
euro.
22/1/2008
LIBERALIZZARE E PRIVATIZZARE ALL’ACQUA DI ROSA
da Vittorio Grondona - Bologna
Noto che nella sostanza i miei post sono abbastanza in linea col pensiero di CSF.
Così almeno mi sembra di avere capito leggendo l‘ultimo suo comunicato
ufficilale CSF/1 SANDRA, CLEMENTE E JOSEPH. Per sentito dire da fonti
attendibili sono perfino convinto della bontà dei torroncini “Mastella”. Mi
viene allora spontaneo il dubbio che non siano di suo gradimento alcuni altri
aspetti che cerco invano di trattare nel blog. come, per esempio, la dissennata
e costosissima liberalizzazione delle ferrovie per ora, per fortuna, solo nella
mente profonda dell’On. Bersani, il quale, anche nel caso prevedibile di flop
tremendo per le nostre tasche, non rischierebbe assolutamente nulla. Come nulla
hanno rischiato coloro che hanno privatizzato gli enti pubblici di nostra
proprietà regalandoli ai vampiri del pessimo capitalismo italiano.
Privatizzazioni di cui soprattutto gli italiani meno abbienti soffrono da tempo
le tremente conseguenze negative. Cercare di guadagnare sui servizi di interesse
pubblico è per me la più grande manifestazione di idiozia politica.
RIFERIMENTO 20/1/2008
CSF/1 SANDRA, CLEMENTE E JOSEPH
Sandra Mastella è una signora afffascinante ed intelligente. Clemente Mastella è
un signore molto simpatico e un politico abile. Sandra l'ho intervistata qualche
anno fa. Clemente, se ben ricordo, l'anno dopo. Tutti gli anni, da allora, a
Natale, nonostante nelle mie interviste Clemente venga spesso bistrattato, mi
arrivano dei buonissimi torroncini, detti i torroncini di Mastella, che io
sgranocchio con voluttà. Il papa è un essere umano è in quanto tale ha diritto
alla parola. Lui, non l'ho mai intervistato. Da lui, a Natale, non mi arriva
niente. Ma non è per questo che non mi piace. Non mi piace per quello che dice,
che pensa e che fa. Ma Sandra, Clemente e il papa sono persone con diritti come
tutti gli altri. Come diceva continuamente un mio vecchio amico, l'editore di
Abc Francesco Cardella, su questo non ci piove. Premesso questo, ognuno ha le
sue battaglie gradite ed io non riesco ad appassionarmi più di tanto alla
battaglia sul diritto di parola del papa. Lottare perché il papa possa parlare è
come lottare perché Berlusconi si possa arricchire. E' giusto, ma dobbiamo
veramente impegnarci? Il papa parla parla parla ed i media amplificano
amplificano amplificano. Tutti i giorni, a tutte le ore. Il papa non sta mai
zitto e tutti gli italiani sanno perfettamente quello che pensa. Dire che il
papa è stato zittito è come dire che Barlusconi è povero. Cioè: non è vero. Il
papa parla più di Pannella. Nessuno si lamenta se ogni tanto qualcuno strappa il
microfono di mano a Pannella. Il Dalai Lama è venuto in Italia e nessuno (o
quasi) ha voluto riceverlo, dandogli uno straccio di visibilità, che avrebbe
utilizzato per far capire agli italiani chi egli sia e quali lotte porti avanti.
Nemmeno il papa, sì, proprio quello silenziato, ha ricevuto il Dalai Lama.
Nemmeno il papa l'ha fatto parlare. Non ricordo molte voci di protesta, molti
riferimenti a Voltaire, da parte di quel mondo che oggi si lamenta perché il
papa non ha potuto parlare alla Sapienza. Insomma, mi dispiace che il papa sia
risultato sgradito, ma contemporaneamente non me ne frega niente. Io sono perché
tutti possano parlare, è il sale della democrazia. Ma sono anche perché tutti
possano esprimere il dissenso. E in fondo solo di dissenso si è trattato. Niente
di più anche se Buttiglione, a Porta a Porta, si è permesso di chiamare
terroristi i dissidenti e di sostenere che i professori firmatari della
famigerata lettera sono la parte più ignorante del mondo accademico. Se poi il
papa non ha voluto affrontare la contestazione è solo un problema suo.
E veniamo a Clemente e Sandra. Io trovo pena per quello che sta succedendo ai
coniugi Mastella. Ma essi appartengono a quella casta dei politici che ci ha
abituato a scoprire troppo spesso che ne fanno di tutti i colori. Quindi
aspettiamo di vedere che cosa c'è nelle indagini dei giudici napoletani. E nel
frattempo forza Sandra, forza Clemente. Dimostrate che siete puri come degli
angeli. Ma non fate come ha fatto Clemente, discorsi al Parlamento, non fate,
come ha fatto Clemente, ricatti al Governo, non dite, come ha detto Sandra, che
ce l'hanno con voi perché siete cattolici. Non ci sono catacombe in Italia.
RIFERIMENTO 22/1/2008
SANDRA, CLEMENTE E JOSEPH
dall'edicolante pazzo
Caro Sabelli, se qualcuno ti manda dei torroncini a Natale diventa subito
“affascinante, intelligente, simpatico e abile”. E se Cuffaro ti mandasse i
Cannoli ? E se Provenzano ti mandasse le ricottine ? E se Berlusconi ti mandasse
un ‘orologio ?
Ciao, ledicolantepazzo
E se tu mandassi i post coraggiosamente firmati? (csf)
RIFERIMENTO 22/1/2008
TRE PERSONAGGI CON AUTORE CSF
da Isabella Guarini
Caro CSF, i tre personaggi, Sandra, Clemente e Joseph, messi a confronto
sublimine da CSF, sembrano un gruppo di famiglia in un interno dell'Italia del
terzo millennio. Metterli insieme è una vera provocazione satirica, imbarazzante
per chi la riceve. Se , dunque, siamo tutti d'accordo che la libertà di parola è
di tutti, allora è anche la mia che mi trovo nella sfortunata congiuntura di
vivere a Napoli e in Campania. Il fatto che il Papa abbia rinunciato a
partecipare alla inaugurazione dell'anno accademico della Sapienza è un fatto
rilevante per la sostanza stessa dei veri cristiani che credono nel vittima
sacrificale per il bene comune. Non ne farei un dramma e i politici non sanno
quello che dicono. Un consiglio per i torroncini: attenzione ai denti perché i
più famosi sono quelli duri della Strega di Benevento!
23/1/2008
CARA SINISTRA, SU COL MORALE!...
da Vittorio Grondona - Bologna
Non tiriamoci giù. Personalmente non vedevo l’ora che Mastella ritornasse
all’ovile di appartenenza. Che Dini rimanesse da solo ad occuparsi dei suoi
fatti di famiglia e non di politica. Poi avrei preferito che le primarie del PD
si fossero fatte alla fine della legislatura e non all’inizio. In quell’ipotesi,
a seguito dell’esperienza dei vari voltafaccia cui abbiamo assistito da parte di
alcuni componenti di quel partito in merito alla negazione di diritti civili
fondamentali delle persone, si sarebbe potuto avverare il mio vecchio sogno che
vedeva l’ex Margherita al di là del Tevere a giocare a carte con le guardie
svizzere. Poi ancora desideravo capire meglio il pensiero democratico di Di
Pietro, perché ancora non ci sono riuscito… Spero che Ceratti mi dia una mano
indicandomi quale effettivamente sia il suo posto politico... Vorrei ricordare a
Pino Granata che a sinistra ci sono altri partiti che resistono ancora alla
forte calamita clericale. Infine, gentile signora Rita Rosati, non sia così
pessimista. (SEGUE OLTRE LE 500 BATTUTE)
RIFERIMENTO 22/1/2008
NON E' PIU' TEMPO DI CHIACCHERE
da Pino Granata
Tratteniamo il vomito e prepariamoci alla lotta. La situazione è gravissima e
gli sviluppi imprevedibili. A questo punto senza ulteriori ripensamenti voterò
PD e lotterò con il PD. Non ho più parole per descrivere quello che sento ma lo
schifo è tanto. Il Centrodestra non deve passare!
RIFERIMENTO 22/1/2008
MASTELLA TI ODIO
da Rita Rosati - Roma
Ti odio perché trovi normale raccomandare tuo figlio e tutti quelli che ti
votano, perché non provi mai vergogna, ti odio perché fai ricatti, ti odio
perché ti professi cattolico e predichi bene ma razzoli male, ti odio perché
sono mesi che ci tieni sulle spine, che rompi, che fai il padrone di tutto, che
chiedi pretendi e soprattutto che non lavori. Ti odio perché anche chi non è
come te dovrebbe difenderti, e, infine ti odio perché probabilmente per rivedere
un governo di centro sinistra dovrò aspettare vent'anni.
RIFERIMENTO 23/1/2008
GRAZIE RITA
da Pino Granata
Ringrazio Rita Rosati per aver avuto il coraggio di scrivere quello che pensa e
le assicuro che anch'io odio Mastella come è più di lei. Spero che non siederà
più in Parlamento , luogo che lui , e tanti altri come lui, non è degno di
frequentare.
RIFERIMENTO 23/1/2008
MASTELLA TI ODIO /2
da Francesco Falvo D'Urso - Lamezia Terme
Grazie, Rita Rosati. Mi hai tolto l'odio dal cuore. Solo che dobbiamo stare
attenti. Perché se è odio sano… non c'è odio senza amore e viceversa. Quindi,
sotto sotto c'è qualcosa di Mastella in noi! Aiuto.
RIFERIMENTO 24/1/2008
NON SI ODIA
da Corrado Vigo
Brutto sentimento l'odio, anzi pessimo. L'odio ingenera liti, incomprensioni,
cattiverie, malvagità, ed in alcuni paesi anche guerre.
Non si odia. Ma per questo non si deve per forza amare.
Non si è d'accordo. Questo sì. Si combatte per le proprie ragioni, ma l'odio è
davvero eccessivo.
Forse l'odio dovremmo riservarlo solo a chi fa del male ai nostri familiari, ma
del male serio, come privarli della vita senza motivo.
Non si odia, lo ribadisco, fa male a tutti. E principalmente al nostro cuore.
RIFERIMENTO 24/1/2008
PERCHE' TUTTO QUESTO ODIO?
da Tiberio Faedi - Brescia
L'odio non insegna nulla. E' cieco, sordo e annulla la ragione. Rimango molto
perplesso nel leggere messagi di partecipanti a questo blog che altro nome, fa
lo stesso). Non so, trovo qualcosa di malato in tutto questo, una brutta
sensazione. Forse è meglio l'antica formula: una risata vi seppellirà.
RIFERIMENTO 24/1/2008
PD o DC?
da Walter Vanini, Carona (Bergamo)
La servile parata di politici a piazza S.Pietro pochi giorni fa per ossequiare
il Papa è quanto di più triste e avvilente possa mostrare uno Stato che per
definizione dovrebbe essere laico e che invece, per inettitudine od opportunità
politica, non riesce a liberarsi degli inaccettabili condizionamenti del portere
ecclesiastico. Tra i numerosi politici presenti spiccava per corposità il gruppo
del Pd, il nuovo partito ormai più cristiano della vecchia Democrazia Cristiana,
e per l'assenza il leader del centrodestra Silvio Berlusconi. Come si sa, la
vanità del Cavaliere non gli permette di essere secondo a nessuno. Avrebbe
partecipato solo se Benedetto XVI l'avesse invitato al balcone e avesse
condiviso con lui la recita dell'Angelus. Mi è doloroso ammetterlo, ma stavolta
ci ha fatto una miglior figura Berlusconi.
RIFERIMENTO 24/1/2008
MASTELLA SEI L’ODIO!
da Biagio Coppola
Non rappresenti, l’ex ministro da Ceppaloni, un momento catartico per mondare le
nostre coscienze, io lo odio, forse più di voi, però non voglio nemmeno
additarlo come l’unico responsabile dei malesseri della politica italiana. A
cominciare, per esempio, dalla crisi di governo che ha avuto il “la” dalla
dichiarazione di Walter che ha detto che il PD correrà da solo qualunque sarà la
legge elettorale (...)
RIFERIMENTO 24/1/2008
PESTE&CORNA
da Dan Galvano, Basilea
Mezzo pomeriggio. Apro la pagina del Corriere online. E trovo la foto di uno
svenuto e di uno che fa le corna. Non leggo il titolo, ma capisco già cos'è
successo. Nello stesso istante due miei colleghi - un polacco e uno svizzero -
mi passano alle spalle e osservano lo schermo. Mi domandano che roba è. Mi
volto. Spiego che sono in corso le discussioni per la fiducia al governo. "E'
cosi' che discutono al Parlamento italiano?", chiedono. Illustro brevemente il
"fattore Mastella". "Percio' questo qua sta facendo cadere il governo senza
alcun motivo? E ora che fa? Passa dall'altra parte?". Maybe, rispondo io. "E se
si vota che succede? Fate tornare Berlusconi?" Chiudo la pagina, mi alzo e torno
a lavorare.
RIFERIMENTO 24/1/2008
MASTELLA MEGLIO DI KAFKA
da Mirco Pirini
Udeur espelle Cusumano per aver tradito!
RIFERIMENTO 24/1/2008
NON MI RESTA CHE PIANGERE
da Carla Bergamo
Lo so che più di tanto non mi compete, ma che ci volete fare, tutto il giorno ho
sbirciato i giornali italiani online per vedere se Prodi ce l'aveva fatta. Non
ce l'ha fatta. Con quei personaggi che sono sempre più simili alla feccia del "coronelismo"
nordestino brasileiro, con diritto a spettacolo con sputo e svenimento, per
l'ennesima volta mi sono sentita umiliata. E ho preso una decisione: in caso di
elezioni anticipate, non voterò. E penso che non sarò sola. La destra ha
brindato a champagne, alla faccia del popolo italiano. Un naso finto, di quelli
rossi di plastica, ci starebbe bene, sulle facce di noi elettori.
25/1/2008
POLITICA CREATIVA
da Vittorio Grondona - Bologna
E così ne abbiamo la certezza: i diniani sono il “lego” politico, si possono
scomporre a piacere.
RIFERIMENTO 23/1/2008
CSF/3 I DINIANI SONO DIVISI
Che esistano i diniani a me pare già una cosa eccezionale, ma che i diniani si
dividano in diniani che votano per Prodi e diniani che votano contro Prodi è
veramente un mistero glorioso. Ma dobbiamo ancora meravigliarci di qualche cosa
in questi giorni? Sono i giorni in cui un ministro cerca di far cadere il suo
governo per motivi di famiglia. E dice anche: “Ho dato una lezione di stile”. E
dice anche che prendersela con un segretario di partito equivale ad un attentato
alla Costituzione. E nel frattempo il senatore Turigliatto, comunista, dice che
lo mettono sotto torchio perché è di sinistra e conferma di essere una persona
coerente e voterà per far cadere il governo Prodi. Per riprendermi dalla
depressione causata dal rimbombo delle notizie che arrivano dal Palazzo me ne
vado a fare una decina di km di fondo (alternato? pattinato? ah il grande
dilemma!). Ma prima passo dal giornalaio e scopro che è uscito il quotidiano
Liberal, se ne sentiva veramente l’esigenza, pieno zeppo di firme di gente che
ieri era di sinistra ed oggi sta con la destra, da Ferdinando Adornato (INTERVISTA),
a Renzo Foa (INTERVISTA),
a Stefania Craxi (INTERVISTA)
e penso che nel mio piccolo ho dato un piccolo contributo all’approfondimento
del tema dei voltagabbana ma non è servito veramente a niente. Di ritorno dal
fondo leggo giornali, di oggi e dei giorni scorsi. Mi piace l’idea che Carla
Bruni (INTERVISTA),
la prossima signora Sarkozy, abbia già firmato il suo primo servizio fotografico
da spogliata. E mi piace anche leggere che Miccicché (INTERVISTA)e
Prestigiacomo (INTERVISTA)se
la prendono con i cannoli di Cuffaro (INTERVISTA)perché
“la primavera della legalità si sta risvegliando in Sicilia”, bella frase che
però non chiarisce dove stessero i due esponenti di Forza Italia quando la
legalità in Sicilia era in pieno autunno. E come non godere del dibattito sorto
su Chavez? E’ gay? Sposa Naomi? Mastica coca? Ma non basta. Alcuni (anzi molti)
sostengono che sia stato Veltroni a mettere in crisi il governo Prodi. Io lo
avevo previsto un mese fa ad “Uno Mattina” e adesso gongolo. Sono un vero
politologo. (csf)
PS: Sistemando i link mi sono reso conto che ormai ho intervistato tutti.
Cos'altro mi riserva la vita?
RIFERIMENTO 24/1/2008
L'ATOMO DINIANO
da Francesco Nardi
La notizia scientifica era questa: "L'atomo diniano si spacca. Il Senatore
D'Amico, da oggi detto anche Quark, voterà la fiducia a Prodi". Ma ora si è
spaccato anche l'atomo mastelliano: è pandemia.
RIFERIMENTO 24/1/2008
DINI, MASTELLA, TURIGLIATTO : RITORNO ALLA NULLITA'
da Pino Granata
L'unica cosa positiva di questa crisi è che da domani in poi Dini, Turigliatto ,
Mastella , De Gregorio ed altri traditori non conteranno più niente. Saranno
considerati dei traditori, e lo sono, e quelli del centrodestra che adesso li
coccolano, sanno benissimo che sono degli opportunisti ed inaffidabili ed in
quanto tali li emargineranno. Il loro destino è l'oblio ed il disprezzo.
RIFERIMENTO 24/1/2008
DINI
da Paolo Cape’
Nel momento dello sfascio e della caduta, premesso tutto il disprezzo possibile
per il Sig. Clemente Mastella, non vorrei se ne riservasse troppo poco per il
Sig. Lamberto Dini. Quello che si fa passare per una persona seria, per uno
statista. Perché, intendiamoci, Mastella fuori da Ceppaloni non l’ha mai preso
sul serio nessuno. Ma Dini ci ha tenuto negli anni a passare per uno in gamba. E
ora, dopo l’irresistibile gag del “ci arrestano le mogli”, fa cadere il Governo
per che cosa? Perché non ha saputo ridurre la spesa pubblica, dice. Peccato che
i dati di fonte UE sul 2007 l’abbiano smentito, dimostrando che la spesa
pubblica si è ridotta. Lui è rimasto senza argomenti, ma cosa contano oggi gli
argomenti?
25/1/2008
IL PENSIERO POLITICO DI DI PIETRO / 2
da Vittorio Grondona - Bologna
Ringrazio Ceratti e Schiavone per il loro aiuto. In sostanza Di Pietro è l’amico
di tutti purché tutti facciano a modo suo. Un modesto zampognaro molisano in
costante ostinata aspirazione al premio la “zampogna d’oro”. Ammiro la sua
trasparente onestà, ma nel contempo non sono affatto convinto dell’opportunità
della sua ferrea intransigenza politica e sociale. Lui ha detto che si accorderà
solo con chi condivide le sue idee. Mi sembra che attualmente sia difficile
trovare queste particolari doti nello scenario politico esistente.
RIFERIMENTO 24/1/2008
IL PENSIERO POLITICO DI DI PIETRO
da Pier Franco Schiavone
Grondona, potrei spiegare anch’io Di Pietro, non da militante ma da Molisano.
Innanzitutto Di Pietro non ha pensiero politico; non ne ha perché non ha avuto
il tempo di elaborarlo. Ha sempre lavorato come un ciuccio o studiato a memoria
i testi di diritto per fare concorsi. Di Pietro non brilla per cultura, è
certamente dislessico, è molto interessato a fare carriera, ma non per fare
soldi, bensì per riscattare la sua origine contadina. Quello Molisano è un
popolo straordinario, di cui si parla poco perché è un popolo minuscolo, ma con
un difetto, l’elevarsi, per un Molisano, è quasi una religione.(...)
RIFERIMENTO 24/1/2008
LA PARTE DI DI PIETRO
da Alessandro Ceratti
Sollecitato, cerco di spiegare a Grondona il "pensiero democratico" di Di
Pietro. La cosa è piuttosto semplice: le scelte politiche di Di Pietro non
dipendono in nessun modo da una collocazione politica ideologicamente presa una
volta per tutte e impossibile da rimettere in discussione. In poche parole:
molti parlamentari e ancora più elettori si dicono "di sinistra" e questa
condizione inesorabile condiziona preliminarmente qualunque altra scelta. Ne
deriva consenso pregiudiziale verso le iniziative di questa parte politica e
tolleranza indistinta verso le eventuali pecche, magagni errori che essa compie.
(...)
26/1/2008
FACILI PROFEZIE
da Vittorio Grondona - Bologna
“Cacchio!” Disse la marchesa seduta su un fittone, ”questo non c’entra!”... Se
il Divino Otelma mi avesse telefonato nella tarda primavera del 2006, gli avrei
dato in anteprima la notizia che lui ha dato solo adesso spacciandola
pomposamente per profezia. Come seppi allora della pretesa di Mastella di essere
pagato per la sua adesione (vincente secondo lui sic) all’Unione con la consegna
di un ministero importante, senza nemmeno prendermi un attimo di riflessione,
capii subito, e lo dissi anche in giro, che il governo Prodi avrebbe avuto vita
corta. Mi ricordo anche che nei colloqui con gli amici di sinistra paragonai
l’ingombrante presenza dell’Udeur nel centro-sinistra al famoso cavallo di Troia
prima ancora che si tenessero le elezioni.
RIFERIMENTO 25/1/2008
CANCELLERIA PRIVATA DEL DIVINO OTELMA
Roma,25
Gennaio 2008
Comunicato
Stampa
Romano è caduto come previsto dal Divino
Ieri-Giovedì
24 Gennaio 2008-alle ore 18,30 circa -in diretta nazionale radiofonica- IL
DIVINO MAESTRO OTELMA,aderendo all’invito pervenutoGli,aveva profetizzato la
fatale caduta di Romano Prodi nel corso del noto programma RAI
“Caterpillar”.
Ancora una
volta IL DIVINO MAESTRO ha sbalordito i credenti e i miscredenti colle Sue
eccezionali Virtù Profetiche.
Quanti
desiderano riascoltare la puntata di ieri,si rivolgano alla RAI.
Ora si apre
uno scenario nuovo nella Storia d’Italia e IL DIVINO aggiornerà le Sue amate
pecorelle italiche di quando in quando (inutili i sondaggi…visto che c’è LUI).
Sacro Sito:
www.divinotelma.com
Sacro Blog:
http://divinotelma.ilcannocchiale.it
27/1/2008
PADRETERNO DISINTERESSATO
da Vittorio Grondona - Bologna (http://users.libero.it/vigro/index.html)
Ebbene sì, ho fatto una bella marchetta a Markette. Anzi due belle marchette (csf)
27/1/2008
ANTICHI SAPORI
da Vittorio Grondona – Bologna
Gli uomini hanno una memoria formidabile per i sapori. Io ho nostalgia di quelli
antichi. Di quelli che una volta in bocca indugi a deglutire per non
interrompere presto la deliziosa armonia che si è formata nel palato. Anche la
politica ha i suoi sapori e quelli antichi sono senz’altro i migliori dal punto
di vista della serietà e del senso dello Stato. Ecco io vorrei riassaporarli. Io
sono d’accordo con Bertinotti: fino a quando ci saranno le ingiustizie sociali,
l’Italia ha bisogno della sinistra. Quindi, coraggio, rimbocchiamoci le maniche
e facciamola vincere meglio la prossima volta tenendo alla larga gli intrusi
voltagabbana.
30/1/2008
A CHI CONSEGNO’ IL PAESE BERTINOTTI NEL 1998? / 2
da Vittorio Grondona - Bologna
Gentile signor Paolo Cape’, mi dispiace, ma non sono d’accordo sulla sua analisi
politica. Nel 1998 Bertinotti in sostanza negò la sua fiducia al Governo Prodi a
seguito di percorsi democratici interni al suo partito nel corso dei quali si
prospettò a maggiornza quella decisione. Cossutta non aderì e il PRC si spezzò.
Bertinotti non era nel governo, ma sosteneva la maggioranza dall’esterno. Io
aggiungo che sarebbe stato sciocco pensare che nulla volesse in cambio a favore
della classe operaia che da sempre egregiamente rappresentava e rappresenta
ancora. Il Governo Prodi ad un certo punto fece la conta ed ingenuamente
credette di potersi togliere definitivamente dalla coppa il gatto infuriato di
RC Fu così sicuro di farcela che rifiutò perfino il voto offerto da Cossiga.
Sbagliò i suoi conti per un solo voto e così dovette dare le dimissioni.
Subentrò D’Alema, che, detto fra di noi non aspettava altro, consapevole del
fatto che in Parlamento la sua coalizione aveva ancora la maggioranza politica.
Purtroppo Prodi dietro l’angolo ha sempre qualcuno che lo insidia. Allora c’era
D’Alema, adesso c’è Veltroni. Bertinotti può piacere o no, ma credo che sia
profondamente ingiusto accusarlo di incoerenza politica e soprattutto di essere
stato colui che riconsegnò l’Italia a Berlusconi. In questo clima di completa
idiozia politica composta solo da aspiranti ricchi senza un minimo di ideali, il
Cavaliere si può riprendere l’Italia quando e come vuole.
RIFERIMENTO 29/1/2008
BERTINOTTI: NON MI COMMUOVO
da Pino Granata
Non ho visto l'intervista a Bertinotti, ma qualunque cosa lui dica non mi
interessa. Non dimentico che nel 2001 è stato lui che ha consegnato l'Italia a
Berlusconi. E non dimentico neanche le sofferenze che questo suo tradimento ha
procurato a me ed agli Italiani per ben 5 anni. Non mi commuovo emmeno quando
sento parlare i Giordano ed i Diliberto. Costoro fanno parte di un mondo che non
esiste più. Continuano nel loro gioco massimalista e credo che alla fine abbia
ragione Veltroni a voler far correre da solo il PD. Naturalmente non confondo la
Sinistra radicale con gli opportunisti alla Dini e Mastella.
Per la precisione Bertinotti consegnò il Paese a D'Alema (csf)
RIFERIMENTO 29/1/2008
A CHI CONSEGNO’ IL PAESE BERTINOTTI NEL 1998?
da Paolo Cape’
Csf dice che, per la precisione, nel 1998 Bertinotti consegnò il Paese a D’Alema,
non a Berlusconi. E’ vero. Ma non dimentichiamo che quella scelta di Bertinotti
comportò la fine prematura del progetto politico dell’Ulivo, progetto in cui
sono riconosciuti milioni di cittadini e che aveva dato entusiasmo a molti
elettori. L’Ulivo, senza quella scelta nefasta, avrebbe potuto governare (e
bene) per anni. Col cavolo che Berlusconi avrebbe vinto nel 2001, se si fosse
consentito a Prodi di proseguire fino in fondo nelle riforme, anziché inventarsi
governi privi del mandato elettorale come quelli di D’Alema e di Amato. Non
dimentichiamo inoltre che il Governo D’Alema si fondava sull’appoggio di
Mastella e Cossiga, con le conseguenze nefaste che ci siamo portati appresso
fino ad oggi. Quindi, in ultima analisi, ha ragione Pino Granata: per me
Bertinotti è colpevole di aver riconsegnato l’Italia a Berlusconi.
RIFERIMENTO 29/1/2008
ANTICOMUNISTA A CHI?
da Pino Granata
Non pensavo che Bertinotti fosse l'emblema del comunismo. E poi pedante e
noioso? Forse non masochista, visto che non mi è affatto piaciuto essere
governato da Berlusconi e dai suoi scherani per 5 stramaledetti e lunghissimi
interminabili anni. Ma forse sono pedanti e noiosi quelli che si ostinano a non
vedere che oggi il Comunismo non c'è più. In fondo oggi essere accusati di
anticomunismo non è più un'offesa. E poi caro Coppola io sono ben dentro la
Sinistra, mentre De Michelis, Cicchitto ed anche i tuoi compagni comunisti come
Adornato, Ferrara se ne stanno a destra. Quindi sono ben altri che dovrebbero
apparirti pedanti e noiosi. Ti scegli i nemici sbagliati.
2/2/2008
LA SINISTRA RISPONDE…
da Vittorio Grondona – Bologna
Gentile signora Isabella Guarini, lei a volte mi sorprende. E’ davvero convinta
che la flessibilità nel lavoro sia capace di produrre soddisfazioni e liberare
dalla noia in un becero regime capitalista come è quello che si è purtroppo
instaurato nel nostro Paese? Non tutti sono giornalisti o posseggono le
iniziative necessarie per emergere. Se fosse così, peraltro, non ci sarebbe
davvero posto per tutti nel mondo felice delle soddisfazioni personali. La
flessibilità è ormai sinonimo di precarietà e di disoccupazione. Questa è la
verità. la nuova generazione di sofisticate tecnologie computerizzate pone
inevitabilmente in esubero moltissimi lavoratori in quasi tutti i settori
dell’industria e del terziario. (SEGUE OLTRE LE 500 BATTUTE)
RIFERIMENTO 1/2/2008
FLESSIBILITA' SABBATICA
da Isabella Guarini
Caro CSF, noto con piacere che l'anno sabbatico è stato molto proficuo per CSF,
che assume le più svariate forme giornalistiche. Non sto ad elencarle, perché
sarebbe scortese contare gli affari altrui, ma rifletto sul fatto che lo
svolgersi delle attività del nostro ospite,CSF, potrebbe essere di lezione a
coloro che si sentono privi di un lavoro fisso, invece di apprezzare la libera
promozione di se stessi, in breve la flessibilità. Rischio di essere colpita
dall'anatema dei fedelissimi della sinistra-sinistra se affermo che il lavoro
flessibile e variabile produce soddisfazioni e libera dalla noia. Ma, il resto
al prossimo post.
RIFERIMENTO 2/2/2008
IL LAVORO E' UNA SCORIA
da Alessandro Ceratti
Abissali distanze ideologiche dividono il mio pensiero da quello della sinistra
massimalista. Un punto tra i principali di difformità è la concezione del
lavoro. Per i comunisti il lavoro è il perno della vita sociale. La tutela dei
diritti delle persone avviene attraverso la tutela dei diritti dei lavoratori.
Io invece credo che il lavoro sia una scoria del processo produttivo, una
conseguenza forse inevitabile del meccanismo di produzione, ma che si deve
cercare in ogni modo di minimizzare. Non ha infatti senso la tutela del posto di
lavoro in quanto tale (che è invece uno dei pilastri della sinistra
massimalista), tutt'al più vanno tutelati i diritti e le condizioni sociali
delle persone che svolgono una qualche attività. (SEGUE OLTRE LE 500 BATTUTE)
4/2/2008
FLESSIBILITA' SABBATICA /3
da Vittorio Grondona - Bologna
E’ vero, nei giorni nostri per chi esce dal ciclo produttivo inizia una
tragedia. Dietro l’angolo ci sono 1.000, 10.000, 100.000 altre persone che
attendono con ansia l’occasione di inserirsi in una catena produttiva al posto
di chi è stato allontanato dal lavoro, spesso con scuse banalissime. Non per
scarsa efficienza, quindi, ma semplicemente perché comportava costi maggiori
rispetto, per esempio, a quelli relativi all’assunzione di immigrati vittime del
caporalato o a quello del lavoro delocalizzato. Nemmeno uno su mille ce la
farebbe a dimostrare le proprie capacità se non avesse una solida base economica
o non disponesse dell’aiuto di forti cordate politiche od economiche. (SEGUE
OLTRE LE 500 BATTUTE)
RIFERIMENTO 3/2/2008
FLESSIBILITA' SABBATICA /2
da Isabella Guarini
Caro Grondona, la risposta alla sua domanda sulla flessibilità sta nella seconda
puntata che stavo per scrivere. ma il suo post precede dubbi e implicazioni con
la precarietà. La considerazione che non tutti sono giornalisti per poter fare
più lavori in contemporanea o cambiare un lavoro con un altro è basilare, ma non
risolutiva per le questioni che voglio affrontare. Infatti, l'economia
industriale, quella della catena di montaggio, imponeva gesti ripetitivi,
specializzazioni settoriali, anche ad alto livello, al punto che chi usciva dal
ciclo produttivo non poteva più rientrare.Chi, invece, era predisposto, per
intelligenza o formazione, a fare più cose, era sottovalutato e la carriera gli
era preclusa. Nell'economia post-industriale la situazione si ribalta. Ma,
mancano le pari opportunità.
RIFERIMENTO 4/2/2008
FLESSIBILITA' SABBATICA /4
da Isabella Guarini
Caro Grondona, condivido il suo pensiero sulla condizione degradante di chi esce
dal ciclo produttivo, almeno per come ora si intende la flessibiità =
precarietà. Se così fosse, tutti i liberi professionisti sarebbero dei precari.
Infatti, nessuno assicura committenze ai liberi professionisti che sono esposti
al mercato e alle continue mutazioni delle competenze professionali. Secondo la
mia esperienza lavorativa ho potuto notare che l'ostacolo al cambiamento sta
nella rigidità culturale delle lobby, ovvero nell'ottuso egoismo di voler dire
la propria anche post mortem.Comunque, vale sempre l'antico adagio del nonno:
impara l'arte e mettila da parte.
5/2/2008
PROPAGANDA FAZIOSA
da Vittorio Grondona - Bologna
Quello che dice il “Giornale” va sempre preso con le molle. Avere messo in giro la chiacchiera di un inciucio fra Berlusconi e Veltroni è stata una meschinità giornalistica di pura propaganda elettorale. Se si concretasse davvero una banalità del genere prima delle elezioni, fra gli elettori del nuovo PD non solo Pino Granata voterebbe per un altro partito… Dopo le elezioni? Chissà!... Tutto è possibile dopo!
RIFERIMENTO 4/2/2008
PATTO ELETTORALE BERLUSCONI-VELTRONI
da Pino Granata
Il berlusconiano Il Giornale è uscito con un articolo in prima pagina dove si
ipotizza un patto elettorale tra PD e Forza Italia. Io spero che la cosa non sia
vera. Se lo fosse Veltroni si può scordare il mio voto e ,credo , quello della
maggior parte di quelli che avevano intenzione di votare per il PD in quanto
partito della Sinistra democratica. Un patto con Berlusconi sarebbe una jattura
di proporzioni gigantesche oltre che un innaturale alleanza con il "nemico".
Spero che Veltroni sappia quello che fa.
RIFERIMENTO 5/2/2008
PATTI ELETTORALI
da Biagio Coppola
Sbaglio o il sottoscritto in tempi non sospetti vi aveva parlato di Veltrusconi? Granà arap l'uocchie!!!!
6/2/2008
MODERNIZZAZIONE
da Vittorio Grondona - Bologna
Noi offriremo agli italiani un progetto di modernizzazione… Questo è il nuovo
motto ricorrente del partito democratico che, se non cambia la pazza idea, ha
deciso di correre da solo alle prossime elezioni anticipate. In cosa consista la
modernizzazione nessuno lo spiega. E’una bella parola non c’è dubbio, ma ha il
sapore dell’astratto. Alcuni fans del nuovo PD credono di avere capito
ugualmente tutto e con l’aria di manifesta furbizia interpretativa fanno
addirittura propaganda: questa volta glielo diamo in quel posto, faremo un
partito computerizzato!... Va mo là!
8/2/2008
AUGURI A VELTRONI
da Vittorio Grondona - Bologna
Forse Veltroni dal suo punto di vista farà anche bene a correre da solo. Io
invece mi sono fatto l’idea che faccia male e che col suo spavaldo gesto voglia
definitivamente scrollarsi da dosso il suo passato di sinistra di cui si è
praticamente sempre vergognato. L’Unione era una cozzaglia di partiti eterogenei
che non avrebbe portato da nessuna parte… Adesso invece il PD è vaticanamente
omogeneo e andrà di sicuro in Paradiso. Ex diavoletti si sono mescolati con gli
angeli e anche l’On. Franceschini afferma che adesso sono finalmente omogenei?
Mah!... Porta aperta a Di Pietro… Che ch’azzecca con l’omogeneità? Porta chiusa
ai Socialisti… Che ch’azzecca con l’Internazionale Socialista? Dodici Ministri
che la pensano tutti allo stesso modo… Praticamente con la sola testa del capo,
proprio come succede a destra. Bella democrazia! L’unica cosa positiva è che
forse portano via Cofferati da Bologna. Bel colpo! La politica nazionale è
proprio il suo vero campo di battaglia. Non è ironia, lo dico proprio per antica
convinzione.
9/2/2008
AUTOMOTRICE À GRANDE VITESSE
da Vittorio Grondona – Bologna
Il presidente di ogni cosa Luca Cordero di Montezemolo, corteggiato
politicamente sia da destra che dal PD, ha deciso di acquistare dalla Francia
alcune automotrici à grande vitesse (AGV) per fare in sostanza concorrenza alle
Ferrovie dello Stato S.p.A., grazie alla liberalizzazione prevista dall’On.
Bersani anche del settore ferroviario italiano. Le AGV sono veri gioielli della
tecnologia moderna e possono potenzialmente correre ad una velocità commerciale
di 360 Km/h. In un momento in cui l’economia del nostro Paese è in attesa
dell’intervento divino per uscire dal letargo; il lavoro remunerativo è
praticamente scomparso dall’Italia
(SEGUIREBBE)
..........................................................................................................................................................................
ALZI LA MANO CHI HA CAPITO IL SIGNIFICATO DI QUELLO CHE AVEVO VOLUTO DIRE!…
DAVVERO INCOMPRENSIBILI QUESTI TAGLI IMPROVVISI DEL RAGIONAMENTO
..........................................................................................................................................................................
RIFERIMENTO 9/2/2008
ANCORA UNA VOLTA
Ancora una volta, per favore,
permettetemi di ricordarvi che i post senza PER IL BLOG nell'oggetto finiscono
automaticamente nel cestino. E che i post oltre le
500
battute non vengono
nemmeno letti e quindi, non venendo letti, finiscono nel cestino insieme a
quelli con l'oggetto sbagliato. (csf)
14/2/2008
HI VELTRONI
da Vittorio Grondona
Io non voterò mai un imbianchino qualsiasi che in cambio di un governo duraturo
mi obbliga a chiedere il permesso anche per andare al cesso e a ragionare solo
con la sua testa. Per quanto riguarda le 500 battute devo dire che sono loro le
vere rompiglione. La lettura forse è garantita e all’apparenza è forse anche
scorrevole, ma lascia sempre qualcosa in sospeso. Sono la didascalia di qualcosa
che verrà dopo: un’immagine, un nuovo testo o altro. Per concludere un pensiero
servono almeno 5 interventi. Ti vedrei volentieri direttore della Repubblica:
con articoli di 500 battute leggerei quel voluminosissimo giornale in dieci
minuti anziché in due ore. Non so però con quale beneficio di informazione. Sono
poche le persone alle quali sono sufficienti poche parole come al famoso buon
intenditore…
RIFERIMENTO 14/2/2008
SHORT STORY
Mi rompete i coglioni per le 500 battute. Ma in poco più si posso scrivere
romanzi. Vediamo chi è capace di scrivere una short story in 2000 battute.
Pronti via. Palombi, Ceratti, Guasto, Bergamo, Freda, Masri e chi più ne ha più
ne metta, è roba per voi...(csf)
RIFERIMENTO 14/2/2008
CSF/14 : PROBLEMI DI MEMORIA
Io ricordo tale Carrara, unico senatore eletto nelle liste di Di Pietro due
elezioni fa. La sua fedeltà durò cinque minuti. Il tempo di dichiarare che non
si sentiva dipietrista e passare dalle parti di Berlusconi. Poi, una tornata
elettorale dopo, fu il turno di De Gregorio, un signore che se Lombroso fosse
una scienza esatta non avrebbe scampo. Lui scelse Berlusconi un po’ più tardi,
ma fece danni enormi. Ora qualcuno ricorda a Di Pietro, mentre sta preparando le
liste, di stare un po’ attento. Lui accoglie il consiglio ma a sua volta ricorda
che perfino uno dei garanti della Margherita, Dini, ha tradito. E per eleganza
non ricorda che ha tradito, con danni molto più consistenti di De Gregorio,
anche un ministro, Clemente Mastella. E’ vero. Ma mettiamoci di buzzo buono,
Tonino. Vediamo di imbarcare gente onesta.
Io ricordo Carla Bruni quando mi fece il peana dell’infedeltà, della sana
pratica della poligamia e dell’odio per il matrimonio. Adesso dice il contrario.
Sarebbe bello in questi casi che si segnalasse anche il perché, il dove, il come
è successo il cambiamento. Mi sarebbe piaciuto moltissimo leggere qualcosa tipo:
“Sono veramente innamorata, non mi era mai successo prima. E lei non ha idea di
che cosa succede quando una persona si innamora veramente”.
Io ricordo lo zio di Ferrara. Eravamo, mi sembra, ai funerali di Caponnetto. No,
eravamo ad una conferenza, a una riunione. Insomma, non importa. Io dissi la
solita banalità sull’intelligenza di Giuliano. Lui mi disse: “E’ vero, Giuliano
è intelligente. Ma è un aggravante”. Anche per me l’intelligenza di una persona
non è una pregiudiziale per stabilire se mi piace. L’intelligenza di D’Alema,
per esempio, ammesso che esista, la considero del tutto ininfluente sul giudizio
che ho di lui. Quindi, va bene, Giuliano ha l’intelligenza. Ma nella battaglia
sul “diritto delle donne a partorire” mi chiedo dove vada a nascondersi.
Io ricordo tutte le volte che andavamo a votare per il Pci “ma per l’ultima
volta, eh?”. Era troppo importante quella volta come lo era stata la volta
precedente e come lo sarebbe stata la volta successiva. Adesso di nuovo? Io
voglio, pretendo, è un mio diritto, un mio auspicio, è la mia speranza che
Berlusconi perda, e perda sonoramente. Una sua vittoria sarebbe un disastro,
peggio dei russi in Cecenia. Ma allora come si può fare per evitarlo? Votare
Bertinotti? Ma è un voto tolto a Veltroni e consegnato su un piatto d’argento a
Berlusconi e al premio di maggioranza. Veltroni, scelta obbligata. Maledetto
Veltroni, mi avrai!
Io ricordo Basaglia, il grande uomo che fece chiudere i manicomi in Italia.
Chissà perché ricordo lui quando ascolto Berlusconi dire: “Io sono
indispensabile”. “Ho distribuito benessere dovunque”. “Ho 35 anni in tutti i
campi”. (csf)
15/2/2008
OCCHIO AI MIRAGGI
da Vittorio Grondona - Bologna
Votare ad occhi chiusi per il più forte è una grande sciocchezza. Io penso che
quando si vota bisognerebbe dosare le strategie in maniera tale che le forze in
competizione fossero mantenute in equilibrio. E’ difficile o addirittura
impossibile rimuovere l’uomo forte e potente che col tempo si dimostrasse
sbagliato. Chi organizza i sondaggi gioca molto sulla generale tendenza popolare
di dare la preferenza al più gettonato. Il Cavaliere è l’asso di briscola nel
settore appunto della vendita di fumo per arrosto.
Con questa stupida legge elettorale votare per il più forte vuol dire sperare di
vincere. Votare per il più debole vuol dire consegnare un voto all'avversario. (csf)
15/2/2008
CADE A FAGIUOLO…
da Vittorio Grondona – Bologna
Bella e chiara la trasposizione in 500 battute del post su Bertinotti della
signora Valeria Tafel di Pisa. Mancano però i cenni al Papa a Moretti ed a
Berlusconi che probabilmente sono quelli che il grande Lamberto Sechi richiedeva
come saporito retroscena per smuovere la fantasia del lettore anche nelle
semplici scritture. Per comunicare compiutamente le sue emozioni, la signora
Tafel avrebbe dovuto quindi scrivere altri tre post di 500 battute ciascuno.
Sarà perché sono totalmente d’accordo con lei, ho letto il suo intervento tutto
d’un fiato. Ho paragonato i due esempi a due teste: la prima ad una piacevole
testa completa di folti capelli, la seconda ad una perfetta testa completamente
pelata.
Il grande Sechi, credimi, avrebbe fatto quello che ho fatto io. Troppe volte l0
ha fatto sui miei articoli. Comunque anche il tuo post tracima. Sono 700
battute. Basta un po' di fatica. Guarda come poteva essere:
Bella e chiara la trasposizione in 500 battute
del post su Bertinotti della signora Valeria Tafel di Pisa. Mancano però i cenni
al Papa a Moretti ed a Berlusconi che probabilmente sono quelli che il grande
Lamberto Sechi richiedeva come saporito retroscena. Per comunicare compiutamente
le sue emozioni, la signora Tafel avrebbe dovuto scrivere altri tre post. Ho
letto il suo intervento tutto d’un fiato. Ho paragonato i due esempi a due
teste: la prima ad una piacevole testa completa di folti capelli, la seconda ad
una perfetta testa completamente pelata.
RIFERIMENTO 14/2/2008
BERTINOTTI
di Valeria Tafel, Pisa
Insomma, che palle con 'sta storia dei salotti, dei cachemire e dell'eleganza di
Bertinotti! Ma che c'entra con il suo operato politico e con il suo pensiero??
Ce ne fosse di gente della sua levatura! Cosa cambierebbe se lui fosse povero e
frequentasse solo Case del Popolo? Quello che conta è cosa farebbe in un
governo, se legiferasse. Quello che conta è che promuova l'emancipazione di chi
è in condizioni di inferiorità, di non pari opportunità, di miseria, di
sfruttamento. E quello che conta è che difenda questi principi per tutti, per
gli altri, con la passione e la sincerità che lo contraddistinguono.
Perché allora non ci si scaglia quotidianamente contro l'incoerenza del Papa?
Gesù Cristo era povero, lui è ricco sfondato e vive negli ori e negli agi. E
invece di occuparsi di pace nel mondo, di lotta contro la povertà, la violenza,
la mafia... va al cinema e si preoccupa di come scopa Nanni Moretti.
E perché non ci si scaglia quotidianamente contro Berlusconi che mente
spudoratamente e sempre su tutto, nella peggior malafede mai vista, ed
occupandosi invece sistematicamente solo degli affari suoi?
Insomma, gli altri possono essere incoerenti e bastardi, ma Bertinotti deve
andare a piedi scalzi?
(sono 500?)
Sono 1600. Adesso ti faccio vedere che si poteva dire la stessa cosa con 500
battute, io avrei lavorato di meno, la gente avrebbe letto più volentieri. Il
mio maestro Lamberto Sechi diceva che la fatica la deva fare chi scrive non chi
legge. (csf)
Insomma, che palle con 'sta storia dei salotti,
dei cachemire e dell'eleganza di Bertinotti! Ma che c'entra con il suo operato
politico e con il suo pensiero? Cosa cambierebbe se lui frequentasse solo Case
del Popolo? Quello che conta è cosa farebbe in un governo. Quello che conta è
che promuova l'emancipazione di chi è in condizioni di inferiorità,con la
passione e la sincerità che lo contraddistinguono.
Gli altri possono essere incoerenti e bastardi, ma Bertinotti deve andare a
piedi scalzi?
(sono 500?)
RIFERIMENTO 17/2/2008
500 BATTUTE
di Valeria Tafel, Pisa
Uffa.
(4 battute)
(Vabbè, non resisto... PS: grazie Vittorio Grondona, infatti evocare il paragone
col Papa e col Berluska era essenziale, altrimenti tutto era troppo sottinteso e
poteva essere capito "per esteso" solo da chi già la pensa come noi. Nella
speranza che questo blog sia letto anche da chi vota "di là", magari proprio
quelle 2 frasi in più possono aver fatto ragionare qualcuno un poco oltre)
(345!)
16/2/2008
OCCHIO AI MIRAGGI / 2
da Vittorio Grondona - Bologna
Ieri ho visto buona parte del film documentario “In Fabbrica” di Francesca
Comencini. Mi sono commosso rivedendo situazioni di tempi che sono appartenuti
alla mia gioventù. Questa mattina leggo l’appunto di CSF sul mio post. Mi è
venuta spontanea una domanda: ma in fondo in fondo chi è che deve vincere le
elezioni? Il più forte o chi ancora difende gli operai ormai di nuovo relegati a
casa e lavoro quando va bene o a precarietà e disoccupazione quando va male? Se
vIncesse il più forte, di una parte o dell’altra, per entrambe le categorie di
questi sfigati dimenticati da Dio e dagli uomini le prospettive sono solo
miseria assicurata. Non sempre si vince al primo colpo (...)
16/2/2008
COSI’ NACQUERO ANCHE LE TELENOVELE
da Vittorio Grondona - Bologna
Prendo atto che non sono un bravo scrittore. Il bravo scrittore non deve avere
emozioni, ma deve solo risvegliarle ai suoi lettori. Un cenno e via. Le
conclusioni dei lettori potrebbero essere milioni quando lo scrittore non fosse
stato così sbadato di averle limitate alle sue personali. L’accostamento delle
teorie sulle 500 battute a Sherazade, ricordata di recente in questo blog, mi
sembra carina. Un Sultano tradito dalla moglie, preso dalla gelosia decise di
sposare una fanciulla ogni giorno per poi farle tagliare la testa al mattino
successivo. Toccò la volta di Sherazade. L’intelligentissima, bellissima
principessa si salvò la vita raccontando ogni notte al marito, per mille e una
notte, una breve novella, avendo cura di lasciarla in sospeso in un punto molto
emozionante... Ogni fiaba era sapientemente legata a tutte le altre da un filo
conduttore. La rinnovata quotidiana curiosità del Sultano si dimostrò alla fine
molto più forte del desiderio di vendetta…
RIFERIMENTO 14/2/2008
SULLO SCRIVERE
da Rocco Ciolfi, Arce
Roy Peter Clark tradotto da Luisa Carrada: "Questa frase ha cinque parole. Ecco
qua altre cinque parole. Le frasi di cinque parole sono piacevoli. Ma se troppe
diventano monotone. Ascolta che succede alle frasi. Il testo sta diventando
piuttosto monotono. E' un suono che annoia. E' come un disco rotto. L'orecchio
chiede un po' di varieta'. Ora ascolta. Provo a cambiare la lunghezza delle
frasi, per creare musica. Musica. Il testo canta. Prende ritmo, diventa una
cantilena, un'armonia. Scrivo frasi brevi, scrivo frasi di media lunghezza. E
qualche volta, quando sono certo che il lettore e' tranquillo, lo trascino con
una frase lunghissima, una frase che brucia di energia e si alza in un impeto di
crescendo, un rullo di tamburi, un fragore di cembali - suoni che dicono
"ascoltami!" -, l'importante è questo. Quindi scrivi la giusta combinazione di
frasi corte, medie e lunghe. Crea un suono che accarezzi l'orecchio di chi
legge. Non scrivere solo parole, scrivi musica."
RIFERIMENTO 14/2/2008
VOTIAMO LE 500 BATTUTE
da Corrado Vigo
Scrivere con poche parole consente ai lettori di non saltare da un rigo
all'altro, restringe i concetti, e li rende snelli, e si ricorda meglio.
Molti, invece, amano scrivere lunghi periodi, per dire cose che con 5 o 6 parole
si fa presto a dire.
Io sono favorevole per le 500 battute.
RIFERIMENTO 16/2/2008
LE 500 BATTUTE
da Giulio Bulgarelli, Correggio
Favorevole a mantenere il limite delle 500 battute. Che non siano troppe anche
quelle: a volte basta molto molto meno. Questa per esempio non è male: Non
dimentico mai una faccia, ma nel vostro caso farò un'eccezione. (Groucho Marx)
ma 500, una in fila all'altra... Dio ce ne scampi.
16/2/2008
CACHEMIRE, STRACCIO DI LANA PREGIATA PER SALOTTI
da Vittorio Grondona - Bologna
Mio padre lavorava in una “balla di facchini”. Mi ricordo che quando gli toccava
lo scarico a braccia del carbone partiva alle 5 da casa per ritornarci alla sera
quasi sempre dopo le 21. A volte si dice nero come il carbone. Appunto lui
arrivava a casa così. Due grossi pentoloni di acqua calda lo aspettavano sulla
stufa. Il bagno lo faceva doppio. Il primo serviva a dargli una ripulita
generica, il secondo faceva il resto. Quando era la farina la merce da scaricare
cambiava solo il colore dello sporco. Gli altri suoi colleghi subivano la stessa
sorte tutti i giorni. Solo un facchino si salvava: sempre impeccabile in giacca
e cravatta. Era il collega presidente, socio scelto, con il compito esclusivo di
trattare negli uffici e nei salotti buoni gli interessi della “balla”.
RIFERIMENTO 12/2/2008
CSF/13 FAUSTINO
A me non disturba più di tanto che il compagno Bertinotti vada in giro con i
cachemire veleggiando per salotti romani. Piacciono anche a me i maglioncini e
non vedo perché non si debba, potendo, scegliere il meglio, se non si fa male a
nessuno. A me fanno ribrezzo i salotti, ma tutti i gusti son gusti. Magari al
presidente della Camera fa schifo spaccare la legna, attività che a me fa godere
intensamente. Quello che mi dà fastidio è la mitizzazione dei suoi cachemire e
della sua vita mondana. Per esempio gli articoli che ne parlano. L’ultimo l’ho
letto sul Corriere della Sera. Si parte dalla domanda “birichina” che Klaus Davi
gli rivolge intervistandolo per Radio 105. Lui risponde “di non pentirsi,
proprio no” di essere assiduo frequentatore di certi chicchettissimi salotti
politici romani. Non è una rivelazione. Sono anni che Bertinotti racconta di
quanto trovi divertente frequentare amici ricchi ed aristocratici perché questo
non inficia il suo impegno a favore dei deboli e degli sfruttati.
Ma poi si passa ai dettagli. Umberto Pizzi, il principe dei paparazzi racconta
che Bertinotti mangia con la bocca chiusa e non usa le mani. Un comunista di
buone maniere. Non come gli operai che mangiano i rigatoni con le dita e
ruttano. Estasiata, la signora Guya Sospisio, che ha il salotto proprio di
fronte alle carceri di Regina Coeli, spiega: “Fausto è una persona di
intelligenza rara. Ha charme ed è colto. Per questo lo invito”. Alla signora
Sospisio piacciono i marxisti, ma con uso di mondo. Alle sue cene è rarissimo
incontrare carpentieri e tubisti. Sono poco colti, non hanno charme e,
diciamolo, sono anche poco intelligenti. Infece Fausto è perfetto, rosso ma
affascinante. “Sa essere di sinistra ma non fermo, non blindato. E poi ha un
eloquio così…” Così come, signora Sospisio? Com’è l’eloquio di Fausto
Bertinotti? E’ un eloquio forte…virile…Un eloquio elegante…raffinato…Un eloquio
colto…ponderato? Non lo sapremo mai. Ma sappiamo che ai camerieri Fausto
raccomanda sempre: “Datemi del tu”. E loro entusiasti. Se la cena è in piedi gli
cercano un angolino riservato e vanno a servirlo lì. Ricorda la moglie, Lella:
“Una volta i camerieri cominciarono a chiamarlo addirittura “Faustino”.
Deliziosi, no?” E come no? Deliziosissimi i camerieri. Quella sera alla fine
della festa uscirono dal salotto Sospisio, cercarono il primo muro libero e ci
scrissero “Marx era frocio”. Poi andarono ad iscriversi a Forza Italia. Antonio
Polito, fondatore del Riformista, deputato della Margherita, molto invitato
dalla Sospisio, dice la sua. Dice che la curiosità attorno alla mondanità di
Bertinotti è tipica di chi ha una visione moralistica della politica. Dice: “In
quei salotti si capisce dove va il Paese”. Dio mio! Ecco perché il Paese va dove
va. Conclude il teatrino lo stesso Bertinotti. “Andare nei salotti è una scelta
di libertà”. Che nessuno costringa il subcomandante Fausto. (csf)
RIFERIMENTO 14/2/2008
FAUSTINO
da Biagio Coppola
Caro CSF, anche tu, come tanti, non muovi nessuna critica politica a Fausto
anzi, come tanti, ti sei impantanato nel gossip. Suvvia, ma è ma è così
umiliante ammettere che è un cavallo di razza?
RIFERIMENTO 14/2/2008
ORDINARY PEOPLE
da Carla Bergamo
Leggendo il post di CSF sul compagno Fausto mi sono sentita un po' alleviata,
visto che avevo (e ho) le mie remore sulla coppia Bertinotti. Il tutto conferma
la mia convinzione che lui, come quasi tutti gli altri politici, di destra o di
sinistra, hanno sempre vissuto in un universo parallelo rispetto ai comuni
mortali, quelli che magari sono diventati comunisti a forza di lavorare in
fonderia o che sono diventati berlusconiani a forza di servire i "compagni" nei
salotti buoni. O quelli che semplicemente hanno vissuto, toccato con mano la
vita reale. Che fanno la spesa, la fila dal medico, pagano le bollette, vanno
dal benzinaio, e così via. Insomma, come direbbe Uolter, ordinary people. Per
noi, gente comune, semplicemente.
RIFERIMENTO 14/2/2008
MONDANITÅ È PARTECIPAZIONE
da Francesco Falvo D'Urso - Lamezia Terme
Questo Bertinotti che frequenta i salotti romani! Certi comunisti, o affini,
fanno anche di peggio. Tipo incontrarsi agli inizi di novembre a Malga Campo e
fare gli sciccosi con la natura, per esempio. Come dice bene Claudio "è la
mitizzazione dei suoi cachemire e della sua vita mondana che da fastidio". Fare
osservazioni, ancora oggi, su come un presunto comunista o affine debba
comportarsi, questo è irritante. Ma sono ancora così chic ed esclusivi questi
salotti? Siamo ancora così vergini di cervello? Non sarà obsoleta la concezione,
per esempio, di cosa sia il lusso o, appunto, l'esclusività? Perché, starsene in
poltrona con il proprio cane accocolato sulle gambe non è una condizione di
lusso? Non tutti se lo possono permettere! Un po' come andare da Lavarone a Cura
di Vetralla a piedi.
RIFERIMENTO 14/2/2008
FAUSTINO? IO LO VOTO
di Carlo Vignato, Nanto (VI)
Al di là delle sue frequentazioni dei salotti "bene", e non considerando la sua
aristocratica "erre moscia", credo che Bertinotti sia tra i politici italiani
più coerenti. E' un uomo di sinistra, lo è sempre stato e le sue idee,
ovviamente non condivise da tutti, sono chiare, molto più di quelle di Topo
Gigio Veltroni.
RIFERIMENTO 14/2/2008
ORDINARY PEOPLE / 2
da Francesco Falvo D'Urso - Lamezia Terme
Mi perdoni Bergamo, ordinary people proprio no. Su questo pianeta nessuno è
ordinario. Dei privilegi degli "onorevoli" ne sappiamo abbastanza da passarli
per le armi, se fossimo nel 1848. Fare la spesa, la fila dal medico, pagare le
bollette, sono attività "fisiologiche" della vita simili alle evacuazioni
mattutine in bagno. Il tipo di considerazioni che fa mi ricorda le polemiche sui
film d'autore contro quelli che li fanno artigianalmente; meglio Sanremo o la
musica dei cantautori? Questo mondo contempla sia Antonioni, Fellini, Visconti,
che Scola, Risi, e purtroppo Vanzina; Claudio Lolli e il neo emancipato Gigi
D'Alessio. Esistono, a parer mio, intellettuali e ignoranti imbecilli e
altrettanti eccellenti, da prenderli come esempio. Le corporazioni sono lente,
l'interclassismo è rock.
RIFERIMENTO 14/2/2008
BERTINOTTI, IL CACHEMIRE E LE ELEZIONI
da Paolo Capè
Non credo csf abbia rimproverato a Bertinotti i cachemire o i salotti. Credo
abbia (giustamente) espresso un certo disgusto per i modi delle cronache mondane
che lo riguardano e per gli entusiasmi annessi e connessi. Quanto al Bertinotti
duro e puro: ma se la politica è l’arte del possibile (e lo è), conta di più
fare di tutto per stare all’opposizione, dove si può contestare tutto, ma non si
ha alcuna rilevanza nelle decisioni operative di governo, o accettare qualche
mediazione pur di ottenere passi avanti per la fasce deboli che si dice di voler
tutelare?
Finalmente qualcuno mi capisce (csf)
RIFERIMENTO 15/2/2008
FAUSTINO
da Alessandro Ceratti
Non è che Bertinotti nei salotti romani ci vada per fare campagna elettorale?
Non è che, conoscendo il "target" vada lì cercando di convincere i principini
che votare RC è "trendy"? E poi, diciamolo, anche Gesù Cristo si mescolava con i
peccatori: usurai, esattori fraudolenti di tasse ecc. ecc che peraltro lo
accoglievano molto sfarzosamente. Perché Gesù Cristo sì e Bertinotti no? Sai che
cosa sei Claudio? Un fariseo!
P.S. Non credo a una parola di quello che ho scritto.
RIFERIMENTO 15/2/2008
BERTINOTTI
da Giuseppe Moncada
Condivido quanto scritto da Paolo Capè. Ed infatti, da componente del direttivo
provinciale del PRC di Siracusa, da quando si tolse l’appoggio al 1° governo
Prodi mi sono dimesso e non ho votato più per il PRC.
RIFERIMENTO 16/2/2008
I CAVOLI A LEGGENDA
da Santi Urso
Ma come?! Io parlava di un Mito e mi si risponde con la Geografia? Sheherazade
è, come dite voi giovani, un'icona (forse persiana, difficilmente irakena, ma
qui si dovrebbe scomodare la Storia, e comunque percepita in Occidente come un
Sogno Arabo), perciò l'indicazione cartografica c'entra come i cavoli a
leggenda. La prego inoltre di diramare un'ordine di servizio che chiarisca come
ordinary people vuol dire gente comune, che,
detto da proletario, dovrebbe essere considerato un blasone. Al cinema, come
Ella sa, ebbe un certo successo.
Cordialità centriste
RIFERIMENTO 16/2/2008
ORDINARY PEOPLE / 3
da Carla Bergamo
Ordinary seguito da people vuol dire comune, qualunque, non ordinario. Le
persone ordinarie appartengono a un'altra categoria, che certamente non vota
Bevtinotti. Comunque io credo, fermamente, che uno che si reputa leader
comunista debba dare l'esempio, cominciando dal non frequentare i famosi
salotti. Come credo che i preti debbano seguire i comandamenti ancor più dei
loro fedeli e seguire l'esempio di Gesù Cristo (che non frequentava salotti).
Leader comunisti e preti, in fondo, non sono così dissimili, in teoria. Già i
democratici...
RIFERIMENTO 16/2/2008
D'URSO
da Biagio Coppola
Ieri sera, a cena con amici, parlando di salottieri compagni il discorso, ad un
certo punto, è caduto sul sen. Mario D'Urso, che vanta, tra le tante, amicizia
con Faustino, in carica una decina di anni fa ed eletto nel collegio che
comprende la penisola sorrentina e la costiera amalfitana e che csf avrà anche
intervistato, se non ricordo male. Ebbene un giorno a chi gli chiese come mai
non si facesse vedere molto nel proprio collegio rispose: "Ma come ? Ci son
passato giusto ieri, con la mia barca!"
20/2/2008
OH PERBACCO!
da Vittorio Grondona – Bologna
La cosa è davvero tragica: mi sono accorto che oltre a non saper scrivere non so
nemmeno leggere. Ho letto come ho potuto l’intervista a Piero Sansonetti ed ho,
ahimé ,capito diversamente da molti amici del blog. L’elogio a Fini è secondo me
ininfluente sulla campagna elettorale. Se Fini è riuscito a portare la maggiore
coalizione verso destra è un merito di parte che tutto sommato gli appartiene.
Se Veltroni invece ha trasformato la sinistra riformista in un centro bello e
buono, con addirittura prospettive plausibili di approcci futuri con la nuova
destra del Cavaliere non ne ha colpa Sansonetti e nemmeno gli elettori che amano
ancora la sinistra. Le polemiche inutili hanno le gambe corte, come le bugie.
RIFERIMENTO 18/2/2008
CSF/16: SANSONETTI, GIUSTAMENTE
Ci mancava pure questa. Ci mancava che Piero Sansonetti, direttore di
Liberazione, il quotidiano di Rifondazione comunista, scriva sul Secolo
d’Italia, il quotidiano di An, diretto da Flavia Perina: “Da comunista dico:
Fini innova, Veltroni no”. Di primo acchitto viene solo da pensare: ognuno ha
diritto di dire le sue pirlate. Ma poi intervengono i commenti degli altri.
Gennaro Migliore, capogruppo alla Camera di Rifondazione, dice: “Certe
affermazioni di Sansonetti hanno un carattere giustamente provocatorio”.
Giustamente. Provocatorio. E il capogruppo di Rifondazione al Senato, Giovanni
Russo Spena, dice che le parole di Sansonetti “vanno prese come un paradosso”.
Un paradosso. Un paradosso provocatorio. Giustamente. E allora si sciolgono i
miei dubbi. Trattasi di pirlata. E non è detto che ognuno abbia il diritto di
dirla. “Da comunista dico: Fini innova, Veltroni no”. In campagna elettorale.
Anche da comunista, è una pirlata. Solo una pirlata. Una pirlata comunista.
Provocatoria. Paradossale. Giustamente.(csf)
RIFERIMENTO 18/2/2008
SANSONETTI, DA COMUNISTA
da Antonella Marrone
Sarà perché Sansonetti è il mio direttore, sarà perché, prima ancora, è mio
amico da tanti e tanti anni, ma la domanda mi sorge spontanea (per la verità mi
succede molte volte al giorno leggendo molti giornali al giorno): come fa - uno
che fa - il nostro mestiere a non leggere anche il pezzo che sta sotto il titolo
dell'intervista al Secolo? Mica per niente. Perché, come ben sai, è una pirlata
non farlo. Per il semplice fatto che non corrispondono gli uni agli altri. In
più, ti dirò, che conoscendolo da molti molti anni non ho mai sentito Piero
pronunciare: “da comunista dico....". E' un frasario che non gli appartiene.
Tutto qui. E infatti, se leggi l'intervista lo noterai. Sarà per questo che il
mestiere di titolista è scomparso? Perché tanto chissenefrega di quello che c'è
scritto?
Accetto di buon grado la sgridata di Antonella. Non ho letto l'articolo che
c'era sotto il titolo. Ma non potevo leggerlo perché dove sto io il Secolo
d'Italia non arriva. E non arriva nemmeno via web. Mi sono fidato del più
autorevole quotidiano d'Italia, il Corriere della Sera (intendiamoci, il più
autorevola, ormai, è la Stampa, ma insomma...). Dunque l'articolo diceva il
contrario del titolo? Succede a volte. Ma già che c'eri, Antonella, non potevi
allegare l'articolo. O almeno qualche brano per farci capire? O almeno la
notizia che Piero ha protestato per la titolazione sbagliata? Insomma, me la
devo prendere con Flavia Perina? Aiutami tu, Antonella (csf)
RIFERIMENTO 18/2/2008
SANSONETTI, PER COMPIACERE
da Alessandro Rossi
Che dire di Sansonetti. Ormai per compiacere si dice di tutto. Con una
affermazione del genere acquisisce i punti necessari per almeno tre passaggi
televisivi da Emilio Fede e uno da Vespa.
Questa battuta mi sembra non generosa (csf)
RIFERIMENTO 19/2/2008
SANSONETTI
da Mario Strada
Non so se il titolo del Secolo era sbagliato. Per giudicare si puo' leggere
l'articolo. Sotto riporto il link al pdf. Suggerirei di leggere l'intervento di
Sansonetti insieme all'articolo della Gagliardi, pubblicato Sabato 16 su
Liberazione. Anche questo link e' sotto. A futura memoria: si possono trovare
molti articoli nelle rassegne stampa delle Camere e di alcuni Ministeri. La
migliore e' quella della Camera (con una ottima funzione ricerca). Trovate molto
anche su quella del Senato, del Governo, del Ministero della Pubblica
Istruzione.
http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=search¤tArticle=H6BZM
http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=search¤tArticle=H5Z3K
Ho fatto atto di contrizione, ieri, per aver parlato sulla base solo
dell'articolo del Corriere della Sera che riprendeva l'intervista a Sansonetti.
MI ha scruitto, Sansonetti, che bisogna prima leggere e poi giudicare. Adesso ho
letto grazie al link segnalato da Mario Strada. E quindi ho avuto la conferma
che il titolo riportato dal Corriere ("Da comunista dico: Fini innova, Veltroni
no") è corretto. Sansonetti nell'intervista dice che Veltroni e il Pd sono il
nuovo centro, che non bisogna votarlo, che non esiste più la sinistra
riformista. E invece elogia quel formidabile innovatore di Fini. Io capisco che
Sansonetti è il direttore del quotidiano di Rifondazione e che Rifondazione si
presenta alle elezioni in alternativa al Pd. Ma elogiare l'avversario e
criticare il compagno di strada io, che sono un vecchio romantico, lo trovo
sbagliato. (csf)
RIFERIMENTO 19/2/2008
SANSONETTI
da Paolo Cape’
La sinistra in cui crede Sansonetti si basa sugli aiuti statali a pioggia ed è
molto simile alla destra classica di Fini. La sinistra di Veltroni crede che sia
più equo e più utile alle fasce deboli ridimensionare i privilegi delle fasce
dominanti attraverso incentivi al merito. La destra di Fini e di Sansonetti non
si accorge neanche del problema del capitalismo di relazione, delle
raccomandazioni, dei troppi favoritismi. La sinistra di Veltroni è molto più
rivoluzionaria e attenta ai veri problemi dei veri deboli. Altro che
evanescenza.
Starei attento a parlare di "destra di Sansonetti". Non esageriamo. (csf)
RIFERIMENTO 19/2/2008
PARADOSSI
da Biagio Coppola
In seguito all'intervista a Sansonetti si potrebbe dedurre che Fini e Veltroni
siano simili perché entrambi cercano, praticamente, il Centro!
RIFERIMENTO 19/2/2008
INTERVISTA DI SANSONETTI
da Alessandro Ceratti
Ecco uno straordinario caso (Capitano. Abbastanza raramente, ma capitano) in cui
persone che sostengono tesi opposte hanno tutte ragione contemporaneamente. Ha
ragione il titolista, che ha cercato di riassumere con una frase ad effetto
(come si suol fare per i titoli) l'intervista a Sansonetti. Ha
ragione quindi Claudio, che partendo da quel titolo rimprovera Sansonetti. Ha
ragione Marrone che rimprovera Claudio di aver parlato a vanvera, perché in
effetti dalla lettura dell'articolo l'opinione di Sansonetti risulta meno
tranchant e eversiva di quanto non sembrasse a Claudio. Forse ad avere torto
(nel merito e non per questioni di opportunità) c'è soltanto Sansonetti quando
dice quello che dice.
E quindi io non avevo torto a fidarmi del Corriere della Sera (csf)
RIFERIMENTO 19/2/2008
HA INIZIATO WALTER
da Paola Altrui
Dici bene, caro Claudio: elogiare l'avversario e criticare il compagno di strada
è sbagliato. Ma non è esattamente ciò che ha fatto Veltroni, quando ha teso mano
a Berlusconi e ha escluso ulteriori alleanze con la sinistra radicale?
No (csf)
RIFERIMENTO 20/2/2008
SANSONETTI, VELTRONI, CHI HA COMINCIATO...
da Mario Strada
Siamo messi proprio bene.
RIFERIMENTO 20/2/2008
SANSONETTI TRA FINI E VELTRONI
dall’avv. Lina Arena
Sansonetti dice bene e non è giusto smentirlo. Fini innova perché insegue, a
fatica, le evoluzioni della società capitalistica mentre Veltroni tenta di far
cambiare strada al popolo della sinistra , nato e cresciuto all’ombra del
vecchio PCI. Veltroni, come ogni compagno piccista allevato alle Frattocchie, sa
che è molto difficile fare imboccare la strada della socialdemocrazia allo
zoccolo duro che ha seguito solo i consigli maxleninisti di chi doveva mutare i
rapporti di produzione per cambiare quella società capitalistica ritenuta la
madre di tutti i mali del mondo. Veltroni non può e non deve cambiare nulla del
vecchio verbo. Che non sia sincero non ci vuole troppa fatica a capirlo. Adesso
deve avere il volto del buon padre di famiglia o de parroco di campagna per
riportare la pecorella smarrita sulla retta via. Il PD è solo un cavallo di
Troia e la povera Bindi ne farà le spese.
RIFERIMENTO 20/2/2008
FINI VS VELTRONI?
da Massimo Mai
Fini innovatore? Bhe se si considera innovatore uno che ritiene sufficiente
andare tre giorni a Fiuggi per passare da "Mussolini è il più grande statista
italiano di sempre" al fascismo come male assoluto, oppure passare in un giorno
da "Quello il pres del Cons. con me non lo farà mai più, e bisogna rivedere la
legge sulle tv" a "Il candidato premier è uno solo ed è Berlusconi" è davvero un
grande innovatore. Io uso un altra parola per definirlo. Mi domando quale
sarebbe il tono verso Veltroni se, specularmente avesse fatto lo stesso percorso
negli stessi tempi. Ad esempio "Stalin è stato il miglior statista di sempre"...
RIFERIMENTO 20/2/2008
SANSONE(TTI)
da Concetto Parisi, Roma
Che tragedia il giorno in cui dovesse scappargli una frase sensata; e che orrore
se questo sua prima, eventuale, improbabile, involontaria, sapida locuzione
dovesse distrarci dalla stracurata chioma – nomen omen – che va agitando, con
malcelato godimento, di porta in porta! Ragionando da ingenui: non finirò mai di
ringraziare Veltroni per la scelta di presentarsi da solo alle prossime
elezioni, qualunque sia il risultato.
RIFERIMENTO 21/2/2008
CSF/20: NE VEDIAMO DELLE BELLE
Qualcuno me l’aveva detto: vedrai, sarà una campagna elettorale bellissima e
divertentissima. Aveva ragione. Eravamo abituati a scontri epocali fra fronti
contrapposti. Alla noiosa e ripetitiva criminalizzazione degli avversari. I
comunisti che continuano a mangiare i bambini e Berlusconi che fa gli affari
suoi incurante degli interessi del Paese. Aria fritta che non mobilita le
passioni. Stavolta invece no. L’accordo, con tutta evidenza, è di non pestarsi
troppo i piedi e tenere bassi i toni. Ma se il solo Di Pietro ha il coraggio di
dire qualcosa di forte contro gli avversari (e subito viene bacchettato dai
compagni di cordata), gli altri sfogano la loro carica di aggressività
direttamente sugli alleati. E così Fini mette veto a destra e a sinistra e
soprattutto dice che non vuole Ferrara. Ferrara di rimando gli dice che va bene
così ma allora col cavolo che si presenta a sindaco di Roma. Veltroni dà del
vecchietto a De Mita che vuole ripresentarsi dopo secoli che siede in Parlamento
(resta il dubbio: avrebbe detto la stessa cosa anche ad Andreotti?) e De Mita
allora decide che forse, perché no, potrebbe entrare anche nella Rosa bianca.
Tra radicali e Pd è scontro aperto e magari domattina sarà amore sfrenato.
Micicché non ci sta alla decisione di Berlusconi di allearsi a Lombardo e decide
di presentarsi ugualmente alle elezioni per diventare Governatore, anche contro
ilo suo amato Cavaliere. Tralascio perché ormai è un’abitudine, le solite
schermaglie tra sinistra radicale e sinistra moderata con Sansonetti che fa i
complimenti a Fini e le pulci a Veltroni. Tralascio anche le lotte intestine fra
micropartiti Dc al centro. Tralascio quello che continuano a dirsi Casini e
Berlusconi. Ma è abbastanza sorprendente che Lorenzo Cesa, segretario dell’Udc,
il quale, risvegliandosi da un lungo letargo, scopre oggi che Berlusconi è un
pessimo alleato che pugnala gli amici alle spalle. Insomma se si vuole stare un
po’ tranquilli l’unica soluzione è assistere a uno scontro Veltroni-Berlusconi.
Siate sicuri che non corrono parole forti.
Claudio Sabelli Fioretti
21/2/2008
MATERNITA’
da Vittorio Grondona - Bologna
Accorgersi di essere in attesa di un figlio non è l’annuncio di una disgrazia.
E’ semplicemente una notizia meravigliosa. L’attuale sistema di società che ci
siamo distrattamente regalati è la vera disgrazia che in certe circostanze ci
rende dispiaciuti perfino di un evento straordinario come l’imminente nascita di
un figlio. La precarietà, per esempio, non è piovuta dal cielo, ma dalla mente
distorta di chi ha escogitato leggi così poco attente al futuro delle famiglie
meno fortunate, come la legge 24 giugno 1997, n. 196 (Treu) e la legge 14
febbraio 2003, n. 30 (cd Biagi), favorendo di fatto la sola logica del profitto
imprenditoriale.
RIFERIMENTO 20/2/2008
DUEMILA BATTUTE
Notizie
da Cristina Sabbatini
Le andai incontro tutto trafelato, ansioso di darle la buona notizia: ho un
lavoro, un buon lavoro. Un contratto per un anno a 1.300 euro netti al mese, un
cococo, o cocopro, o coproco, non so più bene. Lei sorrideva, ma aveva lo
sguardo triste, si capiva che c'era un pensiero che la opprimeva.Su mia
insistenza confessò: - Io invece l'ho perso il lavoro, non mi hanno rinnovato il
contratto - . Dopo il primo momento di sgomento mi feci coraggio, per darle
coraggio: non ti preoccupare, ce la faremo. Ci arrangeremo come ci siamo sempre
arrangiati finora. Sono sicuro che con la tua esperienza non tarderai a trovare
un altro impiego. Ora non sorrideva neanche più e il suo sguardo si era fatto
disperato. Senza aspettare che le chiedessi nulla mi disse tutto d'un fiato:
-Sono incinta - . Questa volta non riuscii a reagire. Rimasi immobile senza
sapere cosa dire. Un bambino? Proprio ora? Ci eravamo arrabattati a fra mille
lavori diversi per riuscire a malapena a coprire le spese. E proprio ora che
pareva avessi ingranato col lavoro, non ci voleva. Dio mio, ma perché non
eravamo stati attenti! Come due adolescenti alle prime armi. Continuavo a
rimanere in silenzio, senza trovare il coraggio di dire nulla, sentendomi un
vigliacco, quale ero. Con la praticità tutta femminile fu lei, fortunatamente, a
parlare. - Non possiamo permettercelo questo bambino, non ora. Con il tuo
contratto a tempo, l'affitto, le spese, senza considerare il fatto che nessuno
darebbe mai un lavoro ad una donna incinta. In fondo siamo giovani, non abbiamo
ancora trent'anni, avremo tempo per fare una famiglia. - Io annuivo a testa
bassa, come un cane bastonato. Era la cruda realtà: un bambino ora proprio non
potevamo permettercelo. Ad un tratto un'idea geniale squarciò la tristezza. Una
soluzione c'è, gridai all'improvviso: tutte le spese, dal concepimento fino a
quando non avrai trovato un altro lavoro ce le faremo rimborsare da Giuliano
Ferrara! Anzi, ce le faremo anticipare.
RIFERIMENTO 21/2/2008
SONO FURIOSO!
da Alessandro Ceratti
Leggo il "racconto" di Cristina Sabbatini e non rimango scandalizzato,
indignato, depresso. Divento proprio furioso!!! Quanto è difficile esprimere la
furia scrivendo invece che urlando. CAZZO! Quello che ha in testa la signora
Sabbatini è abominevole. Quello che ha in testa la signora Sabatini è talmente
abominevole da far venire voglia di dare ragione a Giuliano Ferrara. (...)
RIFERIMENTO 21/2/2008
SI POSSONO CRITICARE LE 2000 BATTUTE?
da Pier Franco Schiavone
Certo che sí, che cavolo, non stiamo mica in un consesso di vecchi tromboni. Ha
ragione Ceratti, le 2000 battute di Sabbatini sono brutte sia nella forma che,
soprattutto, nel contenuto (dov’è la short novel? Sembra un dazibao), e sono
certo che non si offenderà perché chi scrive sa che può essere criticato senza
essere sminuito. In realtà nessuna delle piccole opere, tranne quella di Poggi,
mi è piaciuta, mi aspettavo per esempio molto di più da Silvia, l’unica, secondo
me, in grado di scrivere da scrittrice. Posso criticare perché anch’io ho
inviato le mie 2000 battute, anzi 4000, due tentativi avevo fatto (maledetto CSF!!)
quindi non mi si può dire di non aver tentato, mi sembravano buone ma
evidentemente non lo erano e mi fido dell’esperienza di CSF, davvero (miiii come
rooosico!! De Franco si e io no!). Però per un’ora mi sono divertito da matti.
Tuttavia credo, seriamente, che un racconto in 2000 battute non si possa
improvvisare; scrivere 2000 battute in forma di racconto non è molto diverso da
scriverne 200.000, anzi. CSF potrebbe riproporre il gioco, magari più in la, ma
dando un tempo minimo di decantazione.
Avete tutto il tempo che volete (csf)
RIFERIMENTO 21/2/2008
MATERNITA'/2
da Cristina Sabbatini
Sono d’accordo con Grondona: la notizia dell’attesa di un figlio è meravigliosa.
Lo è un po’ meno quando si è donna (ovvio) con un lavoro precario o disoccupate,
senza una solida famiglia alle spalle che possa dare una mano ed un affitto da
pagare. Lo è ancora meno quando si annuncia la lieta novella al proprio compagno
e ci si trova di fronte un muro di silenzio e due occhi sgranati dal terrore.
Per la stroncatura del mio tentativo di racconto mi metto la cenere sulla testa
e faccio autocritica.
Le critiche sono il sale della vita, le autocritiche sono una stronzata (csf)
RIFERIMENTO 21/2/2008
L'ALESSANDRO FURIOSO
da Federica Pirrone
Adesso che ti sei sfogato, Ceratti, ti dispiacerebbe spiegarci quale preciso
passaggio del racconto ha scatenato l'ira funesta? Non c'è niente di estraneo
alla vita di molti di noi in quella novella, sai?
Alessandro è ricco. (csf)
RIFERIMENTO 21/2/2008
SONO FURIOSO/2
da Alessandro Ceratti
Il racconto della signora Sabatini di fatto sostiene qualcosa che ai miei occhi
è del tutto paragonabile per esempio a una grave offesa razziale. Se qualcuno
sostenesse seriamente che i nazisti hanno fatto bene a mandare su per i camini
gli ebrei, perché sono la feccia dell'umanità, anche voi non rimarreste
tranquilli. Anzi, io mi infurio ancora di più perché una affermazione di questa
rilevanza viene fatta quasi con leggerezza e con una punta di umorismo. NO! Non
si può dire, mai, che difficoltà economiche possono legittimare l'omicidio.
Perché appunto, la signora Sabatini, non si cura neppure di dissimulare
l'oggetto della sua inaudita violenza: si tratta di un bambino. Quello che la
giovane coppia non può permettersi è un BAMBINO. Non ha usato un altra parola.
Non ha inteso un altro concetto. Forse è possibile pensare di distruggere delle
cellule umane con certe caratteristiche. Ma non si può uccidere un bambino, mai.
Per nessun motivo e per quanto poveri si sia.
RIFERIMENTO 21/2/2008
L’ALESSANDRO FURIOSO /2
da Pier Franco Schiavone
Vorrei dire una cosa a Pirrone, sebbene non sia stato chiamato in causa. Nessuna
donna abortisce con disinvoltura e tra le ragioni dell’aborto c’è anche quella
della povertà. Nel racconto trapela questa situazione: precari distratti fanno
l’amore, senza precauzioni, e, toh, spunta il bebé. Mio dio, perché non siamo
stati attenti! Il messaggio che passa è quello dell’aborto contraccettivo,
proprio quello che denuncia Ferrara, anche se riconosco che l’intenzione della
Sabbatini non era quella ma semplicemente fare del sarcasmo. La situazione dei
due ragazzi che si arrabattano tra mille lavori, tra l’altro ingranandone uno,
non è nemmeno la più tragica, le ragioni per cui si abortisce sono in genere
molto più drammatiche. Ho una nipote che sta per avere un figlio ed è precaria,
tuttavia è felice.
RIFERIMENTO 22/2/2008
ABOMINEVOLE?
da Paolo Beretta
Abominevole? Povero Ceratti. Quello che scrive Sabbatini (e che dovrebbe essere
una short novel), purtroppo è realtà in moltissimi casi e Grondona, come suo
solito, ha perfettamente centrato la questione. Nella stragrande maggioranza dei
casi un bambino resta sempre una benedizione, salvo divenire maledizione nel
momento in cui non si riesce a mettere insieme il pranzo con la cena. Sa cos'é
abominevole, Ceratti ? Il suo infuriarsi per quello che scrive Sabbatini e non
per tutto quello che ci sta dietro. Grondona l'ha capito. Attendiamo fiduciosi
che ci raggiunga.
RIFERIMENTO 22/2/2008
SULLA STRADA DI FERRARA
da Silvia Palombi
Ceratti che tu avessi bisogno della storia di Sabbatini, peraltro veritiera e
aderente alla realtà, per dar ragione a Giuliano Ferrara è una grande scoperta.
Fino a oggi avrei giurato che eri d’accordo con l’elefantino senza bisogno di
sforzi.
RIFERIMENTO 22/2/2008
INDIGNAZIONE
da Paolo Beretta
La posizione di Ceratti sull'aborto è nota, per questo il racconto di Sabbatini
gli ha urtato i nervi. La sua reazione quantomeno scomposta è, ovviamente,
irritante, ma conosciamo il tipo. Grazie a Dio, le leggi non le fa Ceratti.
Tantopiù che si parlava di un semplice racconto, bello o brutto che fosse.
Philip K. Dick e G. Orwell hanno scritto di orrori ben peggiori e nessuno si è
scandalizzato, nemmeno quando tanti di questi orrori sono divenuti realtà. Io mi
sono scandalizzato leggendo il "Directorium inquisitorum" di Nicolas Eymerich,
che non era un racconto ma un manuale. Che volete, ognuno si indigna a modo suo.
RIFERIMENTO 22/2/2008
ABORTO
da Cristina Sabbatini
Una donna che abortisce è una persona fondamentalmente sola. Lasciata sola dal
compagno, dalla famiglia, dalla società. Una donna che abortisce è una donna
sofferente e lacerata che si porterà dentro per tutta la vita il dolore e il
senso di colpa. Paragonarla ad un nazista non è solo disgustoso, ma è una cosa
tipicamente maschile. Non per niente, anche su questo blog, sono sempre gli
uomini a parlare di aborto.
RIFERIMENTO 22/2/2008
DONNE E ABORTO
da Carla Bergamo
Tutta la mia solidarietà a Cristina Sabbatini. È veramente insopportabile
leggere ogni giorno esternazioni di uomini sull'aborto e sulla 194. Quando la
donna decide per l'aborto, almeno nel 99% dei casi, valuta se è meglio abortire
o portare avanti una situazione praticamente insostenibile. Un figlio non
significa solo partorirlo, è per tutta la vita, crea vincoli, sentimenti,
responsabilità...E non sempre siamo pronte ad affrontare tutto questo,
purtroppo. I maschi come Ferrara (peraltro senza figli), che vorrebbero
obbligare le donne a non abortire, sono rivoltanti. Loro pontificano, poi si
girano dall'altra parte e ti lasciano sola. Complimenti.
RIFERIMENTO 23/2/2008
ABORTO
da Silvia Palombi
Non sempre il compagno-padre lascia sola la compagna dopo aver preso la
decisione di non avere un figlio, il mio di allora, tenuto lontano dalla
indispensabile cautela che oscurava gli aborti clandestini in assenza di una
legge, ha sofferto camminando alla stazione dove mi aveva accompagnato ed è
rimasto ad aspettarmi. Certo è che la solitudine nell’esperienza peggiore della
nostra vita è inevitabile e semplicemente intollerabile. Con quel mal di pancia
ci stai tu, solo tu sai come ti senti, dentro. Ci vuole tanto tempo, tanta
pazienza, tanta malinconia per riuscire a pensarci ogni giorno un po’ meno. Poi
c’è chi rimpiange quella decisione. Io non ho avuto ripensamenti, forse a tratti
la curiosità di sapere come sarebbe stato quel figlio del quale sarei stata
sorella maggiore, non la madre affidabile e salda alla quale avrebbe avuto
diritto, e non ho senso di colpa per una scelta che, a quel tempo, era l’unica
possibile. Non ho mai creduto che la realizzazione di una donna sia compiuta
solo se ‘completata’ da un figlio.
RIFERIMENTO 23/2/2008
QUESTIONE SOLO FEMMINILE?
da Massimo Mai
Al netto di qualunque posizione espressa rispetto alla tragedia dell'aborto
l'atteggiamento del ritenerlo esclusivamente un problema femminile mi irrita
profondamente. Come se io non avessi nulla a che fare con il bambino che ho
concepito con la mia compagna . Io non voglio essere escluso da decisioni così
importanti che riguardano la coppia.
RIFERIMENTO 23/2/2008
PARLARE D'ABORTO
da Paolo Beretta
Carissima Sabbatini, non avertene a male ma su un paio di cose mi trovi in
disaccordo. Primo, ho trovato fuori luogo la tua autocritica, o quantomeno non
necessaria: su questo ha ragione Claudio. Poi, a parlare d'aborto non sono solo
gli uomini, ma hanno diritto anche loro di parlarne. Certo, se mi dici che una
donna ha un punto di vista privilegiato sulla questione non posso che darti
ragione, ma mi sembra anche che, fatte le dovute eccezioni, la maggior parte dei
maschietti sia allineata su questa interpretazione. Ricorda sempre, però, che un
figlio lo si fa in due, così come in due si deve anche decidere di non farlo.
Poi, il calvario che deve percorrere la donna un uomo non lo potrà mai
immaginare. Ecco perché penso che, alla fine, alla donna spetti sempre l'ultima
parola. Anche se sono un maschietto.
RIFERIMENTO 24/2/2008
QUESTIONE FEMMINILE
da Barbara Sanaldi, Milano
Massimo Mai si irrita quando sente parlare di aborto in termini di questione
solo femminile e la definisce questione di coppia. Ecco, appunto, di coppia. Ma
siamo sicuri sia sempre cosi? Lasciamo stare la tragedia dell'aborto
terapeutico, quasi sempre scelta sofferta e vissuta in coppia. Ma la stragrande
maggioranza delle donne che decidono di interrompere una gravidanza lo fanno
perchè incapaci di affrontare una cosa enorme come un figlio da sole. Sono
stanca dei periodici attacchi alla 194, dei maschietti che lamentano "queste
donne egoiste", che puntano il dito... non ho mai vissuto l'esperienza dell'Ivg,
ma conosco tante donne che, non avendo avuto reale scelta, ad anni di distanza
ancora piangono pur consapevoli di aver fatto l'unica cosa possibile. Volete
sconfiggere la "piaga" dell'aborto? Lavorate perchè davvero una gravidanza
inaspettata non sia un macigno che ti schiaccia togliendoti il fiato e ogni
speranza di futuro. Ma davvero, non a parole.
RIFERIMENTO 25/2/2008
D'ACCORDO CON FERRARA?
da Alessandro Ceratti
No, cara Silvia. Per essere d'accordo con Ferrara (e non lo sono) invece mi
dovrei sforzare moltissimo. In primo luogo perché qualunque tesi sostenuta da
Ferrara mi vede pregiudizialmente dalla parte opposta. Nel merito della
questione: non esistono cose buone fatte per motivi sbagliati. Nelle questioni
di etica le intenzioni valgono molto di più dei fatti concreti e se ora Ferrara
sta combattendo contro l'aborto (fatto concreto che potrei gradire) lo fa nei
modi, nei tempi e per i motivi sbagliati. I bambini continueranno ad essere
abortiti o a morire di fame. Con ogni probabilità vivrò tutta la mia vita con
questa realtà intorno. Accadrà così, ma non mi ci adatterò. E' questo che conta
per me.
RIFERIMENTO 25/2/2008
LEGGE DI NATURA
da Alessandro Ceratti
Io sono profondamente convinto che, per motivi biologici, le donne, come ogni
altro mammifero femmina, non rinunceranno mai a avere il controllo della loro
prole, che sarà trattata secondo criteri di ottimizzazione del processo
riproduttivo, e che pertanto sarà tendenzialmente soppressa in momenti di
penuria alimentare (vel economica). Questa secondo me è una legge di Natura (N
maiuscola). Detto questo, gli uomini sono animali morali. La Natura non è
morale.
RIFERIMENTO 27/2/2008
MASCHIOCRAZIA
da Biagio Coppola
Viviamo tempi dove i maschi credono di poter legiferare e decidere del corpo
delle donne a prescindere di quale sponda politica siano. Assistiamo di
frequente a sparate sull'aborto che non hanno ne testa ne coda. Ma il peggiore
direi che è stato l'elefantino che voleva fare una crociata antiabortista in
nome della vita per avere in cambio un ministero. Lo trovo veramente squallido e
il tutto sulla pelle delle donne!
RIFERIMENTO 27/2/2008
MISERIA, MORTE E SALVEZZA DELL'ANIMA
da Carla Bergamo, S. Paulo
Qui in Brasile l'aborto è proibito. Ossia, se sei ricca lo fai lo stesso, ma se
sei povera... se sei povera il tuo bambino ha molte più possibilità di nascere,
per fortuna! E di morire tra i 14 e i 18 anni. Forse prima. Appena compie,
diciamo,sei-otto anni già può imbracciare un fucile e lavorare per il traffico
(di droga). A quattordici già può partecipare a rapine e omicidi. Grazie al
rivoluzionario (sic) Statuto di Protezione al Bambino e Adolescente, fino a 18
anni non va in galera, solo in riformatorio. Il denominatore comune di tanta
tragedia è una situazione famigliare de-strutturata, drammatica e una
distribuzione di reddito assolutamente iniqua. Davanti a certe realtà di miseria
estrema non riesco a concepire l'accanimento dei cattolici contro l'aborto e gli
anticoncezionali. E senza offrire niente in alternativa, a parte la salvezza
dell'anima.
RIFERIMENTO 27/2/2008
VERSO VETTE INARRIVABILI E OLTRE
da Rocco Ciolfi, Arce
Il magnificente Ferrara alle Invasioni Barbariche (http://www.la7.it/approfondimento/dettaglio.asp?prop=invasioni):
“Io ho una posizione personale sulla contraccezione: penso che sia stata il
viatico per una pratica di vita e per una cultura che ha generato l’indifferenza
morale verso l’aborto” Ulla peppa... e io che pensavo che la posizione della
chiesa sull’uso del preservativo fosse al limite del crimine contro l’umanità.
21/2/2008
FEDRO E LA FONTAINE
da Vittorio Grondona - Bologna
Sono in sostanza molto d’accordo con la gentile signora Isabella Guarini. Quando
la rana si gonfia per diventare grossa come il bue finisce che scoppia. Così
succede, inversamente, ai racconti forzosamente contenuti in ridotti contenitori
e, similmente, ai partitini o persone che rinunciano volentieri alla loro
identità pur di avere un posto al sole. La signora ha citato Fedro, io cito La
Fontaine in riferimento a questi ultimi paladini del nulla: l’asino carico di
reliquie stoltamente s’illude che gli inchini e le preghiere della gente siano a
lui rivolti.
RIFERIMENTO 21/2/2008
SENZA TITOLO
da Isabella Guarini
Ho risposto all'invito di CSF di scrivere un racconto di 2000 battute giusto per
esercitarmi a non sprecare spazio, che è una risorsa vitale da
salvaguardare.Penso che tutto ciò che possiamo dire della nostra vita attuale
sia già stato detto, scritto e riscritto nei tanti libri che abbiamo ereditato.
Non c'è niente da pensare che non sia già stato pensato, scritto e rappresentato
in tutti i modi possibili. Nessuna piccola opera di oggi può piacere se abbiamo
letto le metamorfosi di Kafka. Niente di più se abbiamo imparato a memoria
l'Inferno dantesco.Nessuno potrebbe dire meglio di Fedro, dum vult validius
inflare sese, rupto iacuit corpore, a quei piccoli partiti che ora mostrano i
muscoli per un seggio in Parlamento.
Perbacco Isabella come la metti giù dura! (csf)
RIFERIMENTO 21/2/2008
SENZA TITOLO
da Francesco Falvo D'Urso, Lamezia Terme
Dato che sono un somarello, siate generosi. Se fate una citazione in latino
mettere anche la traduzione. Signora Guarini, se tutto è "già stato pensato,
scritto e rappresentato…", dei libri del Sabelli Fioretti o di Silvia Palombi,
che ne facciamo? Comunque se 2000 battute vi sembrano poche due titoli per farsi
le ossa: Novelle da un minuto di Istvan Örkény (e/o) e Favole a orologeria, di
Ambrose Bierce (Guanda).
RIFERIMENTO 22/2/2008
FEDRO e Dintorni
da Isabella Guarini
Non si può tradurre l'idioma dell'antica saggezza trasmessa dalle favole che
dovrebbero essere riscritte e adattate ai tempi di oggi da chi ne ha
l'ispirazione. Perciò vi sono CSF e Silvia. Non tradurreste certamente una
favola dall'inglese o dal francese, come non si traducono le canzoni americane
rock. Tanto meno la Divina Commedia o l'Orlando Furioso. Perché si dovrebbe
tradurre il latino di Fedro, travisando ritmi e significati? Tanto vale
riscrivere il reality del lupo e l'agnello che in politica è un classico. Ad
esempio, nella questione del quarto ponte sul Canal Grande di Venezia chi è il
lupo e chi l'agnello?. Penso che il Calatrava sia un lupo apparente, adulato, e
che le vere protagoniste siano le industrie vetrarie molto presenti nel Veneto.
Perché è certo che il delicatissimo ponte è fatto in buona parte di vetro. Ci
pensate: un ponte di vetro nella laguna più famosa del Mondo. Che attrazione!
22/2/2008
PAUPER UBIQUE IACET
da Vittorio Grondona – Bologna
Proprio così: al povero va sempre male. Ho appena letto su Repubblica che
l’economista Pietro Ichino scenderà in campo con Veltroni… I radicali accettano
ed entrano nel caldernone PD/Di Pietro. Correre da solo è tutto sommato troppo
faticoso anche per il coraggioso Walter… Caro operaio non è il caso di
rallegrarsi. Chiunque vinca del “duopolio” sei destinato a camminare guardingo
con le spalle rivolte al muro!...
22/2/2008
IL POSTO DEL NONNO
da Vittorio Grondona - Bologna
Una volta si faceva così. Presso il camino c’era fisso il posto del nonno. Stava
seduto là tutto il giorno e non metteva lingua. Però c’era… La sua esperienza
era indispensabile quando si dovevano risolvere le grosse difficoltà. Le
compagini politiche che ci tormentano in questo periodo stanno alacremente
lavorando per sé stesse. I capi hanno contato le seggiole e stanno scegliendo
chi mettere a sedere vicino ai lattanti di lusso, preziosi specchietti di
richiamo. Forse dopo riusciranno a parlarci dei dodici punti, delle paginette di
programma, delle promesse da fare. Il popolo sovrano non ha però ancora capito
che cavolo c’entri con l’elezione del Parlamento. La Costituzione è ormai solo
un miraggio per gli assetati di giustizia sociale.
RIFERIMENTO 22/2/2008
CSF/20: SALVATE IL SOLDATO CIRIACO
Voi non ci crederete ma mi viene da difendere Ciriaco De Mita. D’accordo, largo
ai giovani. D’accordo. Bisogna farsi da parte. Come le nonne esquimesi che un
giorno si allontanano da casa e vanno a morire sul pak. Ma se non vogliono
andare a morire sul pak? Nessuno ce le porta a forza. Bisogna dare un segno di
discontinuità, direbbe Casini. Veltroni, il buonista spietato, dice che De Mita
è 44 anni che fa il parlamentare. E’ ora che vada in pensione. Probabilmente
quando Ciriaco ha cominciato, Fidel Castro non aveva ancora liberato Cuba. Se si
dedicasse ai nipotini sarebbe un buon impiego del tempo libero. Ma se non vuole?
Se i nipotini non sopportano il nonno? E se per caso non ha nipotini? Ciriaco è
sulla breccia da tanto. Ma una volta si considerava indispensabile la saggezza
dei vecchi. E Veltroni noi facciamo finta che sia un nuovista, un segnale delle
cose che cambiano. Ma anche lui è ha la sua età. E’ una vita che ce l’abbiamo
davanti. E D’Alema? E Fassino? Sbarbatelli? Non si rischia di fare come
Berlusconi che stabilisce che gli indagati e i condannati non vanno presentati
alle elezioni tranne lui e i suoi sodali ed amici per i quali, ovviamente, si
tratta di persecuzione politica? E poi in una ventata di nuovi giovani non ci
sta male un grande vecchio. Con esperienza, con conoscenza dei meandri della
politica, dell’arte della mediazione. Se l’intento era quello di togliersi dalle
scatole un centenario, si sapeva che la manovra non sarebbe riuscita. Perché il
centenario si presenta con altri partiti, ruba voti, viene sicuramente eletto, e
poi magari devi pure chiedere il suo aiuto per fare il governo e puoi anche
immaginarti la risposta che ti dà. Per De Mita non ho avuto mai una grande
passione. Quando Eugenio Scalfari lo considerava l’uomo che avrebbe rigenerato
il panorama politico italiano io ridevo sotto i baffi. Ma mi sono affezionato
all’intellettuale della Magna Grecia. Fa parte della mia vita. Veniva a fare i
congressi della corrente di base a Lavarone. Ho passato tre giorni con lui per
scrivere la sua biografia, sono stato a Nusco, ho ammirato l’acrobatica
tangenziale costruita da suo fratello, ho vissuto tre giorni con i suoi amici ad
Avellino, ho conosciuto Giuseppe e Marilina, i suoi simpatici nipoti, ho fatto
anticamera insieme all’allora suo portaborse Clemente Mastella. La biografia non
l’ho mai scritta perché mi ero annoiato io a realizzarla figuriamoci quanto si
sarebbero annoiati i lettori. Ma sulla base di tutte queste mie conoscenze
lancio l’appello: “Salvate il soldato Ciriaco”.
Claudio
Sabelli Fioretti
RIFERIMENTO 22/2/2008
SALVATE IL SOLDATO CIRIACO /2
da Francesco Falvo D'Urso - Lamezia Terme
Caro Claudio, con tutto il bene che sto imparando a volerti, salvare il "soldato
De Mita" no. Capisco le ragioni del tuo cuore, magari invitalo a cena o per una
passeggiata sui i monti a Lavarone. Organizzagli, se ti riesce, delle conferenze
e fallo sfogare un po'. Io mi sto quasi convincendo a stare con Walterino e tu
mi ci metti il bastone?
RIFERIMENTO 22/2/2008
SALVATE IL SOLDATO CIRIACO /3
da Claudio Urbani
Io sarei anche disposto a farlo...ma ricordate che fine hanno fatto i suoi
salvatori?
RIFERIMENTO 22/2/2008
CIRIACO A VITA
da Corrado Vigo
Prima o poi lo faranno Senatore a Vita, così come Andreotti.
Ciriaco a Vita, quindi, non ce ne facciamo un cruccio.
Anzi, approveranno una legge che proclamerà senatore a vita chi ha fatto più di
40 anni di Camera o Senato!
RIFERIMENTO 22/2/2008
CIRIACO
da Laura Altmann
Leggo sempre con piacere gli articoli di Sabelli e sono sempre d'accordo su ciò
che scrive, stavolta no, per me è giusto che un signore dell'età di De Mita vada
in pensione.Sarà che io sono stata costretta per fallimento dell'azienda , la
famosa Ligabue dell'aeroporto di Fiumicino,ad andare in pensiomne anticipata per
licenziamento di massa di anche tanti colleghi molto più giovani di me, che
ancora mi brucia e mi umilia.No, non posso avere compassione e tenerezza per
persone che veramente hanno l'età giusta per godersi una buona sana "ricca "
vecchiaia penso anche con una discreta pensione!
RIFERIMENTO 22/2/2008
CIRIACO: IL PROBLEMA NON È L’ETÀ
da Pier Franco Schiavone
Se questa logica passasse, un Rubinstein, che ha suonato fino alla soglia del
secolo, suonerebbe oggi l’organetto ai giardinetti. Ma non è così, altrimenti
Walter non avrebbe candidato Veronesi che di anni ne ha 82! Tre più di De Mita.
Veltroni ha sbagliato a non dire le cose come stanno. Il problema, nel caso di
De Mita, è De Mita. Che apporto ha dato al centrosinistra in termini di consensi
e di esperienza? Vicino a zero. Come giustamente dice Tabacci di Ceppaloni, così
possiamo dire di Nusco, che non è tutta l’Italia. De Mita si è distinto solo nel
consolidare il suo potere locale sulle ASL in Irpinia, come ha fatto Mastella
nel Beneventano, ed è solo perché rischia di perdere potere che è incazzato, non
offeso. Dunque, a casa, anche se avesse 30 anni; credo che nel calcolo costi
benefici, l’esclusione di De Mita porterà più voti.
RIFERIMENTO 22/2/2008
MA QUALE SOLDATO CIRIACO?
da Rita Guma
Il soldato Ciriaco non era stato espulso: data l'eta' gli si chiedeva di non
essere piu' in prima linea, e dalle retrovie avrebbe potuto dispensare
ugualmente la sua saggezza ai giovani soldati e ufficiali. Chiamare poi Ciriaco
soldato, quando ha esercitato per decenni un potere - locale e non - che nemmeno
un capo di stato maggiore... Forse che anche lui ti manda torroncini campani?
No, purtroppo no. Ma certo che voi siete più spietati di walter. Voi sapete vero
il motivo per il quale walter ha fatto fuori Ciriaco? Fanne fuori uno per
educarne cento. Uccidendo Ciriaco è come se avesse fatto una campagna da un
milione di euro sul rinnovamento del partito. Ha speso poco ed ha ottenuto
tanto. E sapeva che nessuno avrebbe difeso l'avellinese. (csf)
RIFERIMENTO 22/2/2008
RICORDI D'INFANZIA
da Isabella Guarini
Caro CSF, ricordo quando da bambina con mio padre ascoltavo i comizi nella
piazza del bel tricolle nel quale sono nata in Irpinia. Era giovane allora il
mitico soldato DC di cui si parla . Lo ascoltavo mentre lui parlava dal palco e
la folla applaudiva.Ma quando si rientrava a casa mio padre diceva che
quell'uomo non gli piaceva, che aveva qualcosa d'infido. Oggi, mio padre non c'è
più, mentre io, la bambina di allora, sono in pensione, anche se da solo qualche
mese, sono nonna di cinque nipoti, e lui il mitico soldato ancora parla dal
palco, mentre la verde Irpinia è cosparsa di monnezza.
RIFERIMENTO 22/2/2008
SALVATE IL SOLDATO CIRIACO / 5
da Michele Lo Chirco
Non sarà che, in fondo in fondo, CSF difende il soldato Ciriaco perché pensa che
un giorno la medesima triste sorte potrebbe capitare anche a lui? Oppure per
ragioni di solidarietà tra ottuagenari?
Vai a c****e (csf)
RIFERIMENTO 22/2/2008
CIRIACO
da Mario Strada
Ha ragione Schiavone. Veltroni ha evitato la
riflessione politica ad alta voce. Solo prudenza tattica?
RIFERIMENTO 22/2/2008
PARADOSSI CIRIACI
da Rocco Ciolfi, Arce
Che campagna elettorale inebriante; in totale disaccordo con csf e quasi (non
esageriamo) d'accordo con Baget Bozzo (http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=242984).
Dove andremo a finire ...
p. s. e poi, caro Claudio, la pezza è anche peggio del buco.
RIFERIMENTO 24/2/2008
CONGEDATE IL SOLDATO CIRIACO
da Carlo Vignato, Nanto
Per chiunque, anche per i soldati più valorosi, viene il momento di farsi da
parte. So benissimo che quella di De Mita non è l'unica "faccia" che non dovremo
più vedere nella vita politica italiana, se l'Italia volesse cominciare ad
essere un paese normale. Però, per favore, non mettiamo sullo stesso piano il
"vecchio" rappresentato da De Mita con la persistenza di gente come Veltroni
(che non è mai stato premier), D'Alema, Fassino &co.
RIFERIMENTO 25/2/2008
CONGELATE IL SOLDATO CIRIACO
da Carla Bergamo
C'è una sfilza di vecchie volpi (incluso Veronesi) che sarebbe bene congelare;
lasceremmo così ai nostri posteri cercare di carpire il mistero di tanta
resistenza dei politici nostrani nel corso delle varie repubbliche. Non
escluderei nemmeno Veltroni, che vorrebbe che votassi per un partito talmente
eterogeneo che mi vuole propinare la Binetti insieme ai radicali. Già m'immagino
gli scontri Binetti-Pannella con Uolter il Buono che cerca di fare da paciere.
E che ha tanta paura di perdere voti a destra che non si accorge di quanti ne
sta perdendo a sinistra.
Sarebbe comico se non fosse tragico.
23/2/2008
duemila battute
STORIELLA DI ALTRI TEMPI
da Vittorio Grondona - Bologna
Non ho mai capito il perché, ma i fatti stanno proprio così. Appena mi faccio un amico, questo sente il bisogno di confidarmi la sua vita, anche nei particolari più intimi. Il mio guaio è che ho imparato ad ascoltare, e probabilmente questa è una qualità che il prossimo apprezza moltissimo. Fatto sta che un bel giorno di tanti anni fa un mio coetaneo, conosciuto poco tempo prima al gioco del biliardo, mi venne a cercare a casa. Mi meravigliai sul momento, ma in sostanza non ci feci caso più di tanto. Dopo i convenevoli di rito seguì una pausa abbastanza sostenuta durante la quale capii di botto che di li a poco la conversazione sarebbe drasticamente cambiata. Infatti dopo un po’ il ragazzo mi prese la mano e con visibile desolazione mi disse abbassando il tono della voce: sai, ho combinato un grosso guaio… Ho avuto un rapporto con una ragazza ed ora ho saputo che è incinta… E’ disperata… Io non la posso sposare, almeno non subito per via del mio rapporto di lavoro il cui ferreo regolamento mi vieta il matrimonio per alcuni anni. Abbiamo pensato all’aborto… Lei se lo terrebbe anche il bambino, e confesso che anch’io sarei di quell’opinione… ma ha una paura tremenda dei suoi famigliari. Gente all’antica, sai. E poi ci sono già tre figli giovanissimi in quella casa e le condizioni economiche sono veramente molto misere. Io rimasi ammutolito. Che cavolo gli posso dire adesso?... pensai. All’improvviso mi venne spontanea alla bocca la frase: io ne parlerei comunque con la sua famiglia… E che sarà mai! Non siete mica gli unici. Al massimo vi sgrideranno, ma in compenso avrete qualcuno che condividerà il vostro problema per trovare la soluzione più giusta. Si vede che mi diede retta. Dopo alcuni giorni lo rividi e sorridendo mi confidò ancora: tutto a posto, per fortuna… Dopo una reazione spontanea di disappunto, il padre se ne è uscito con la frase: dove si mangia in cinque si mangia anche in sei.
24/2/2008
VETRINE IN ALLESTIMENTO
da Vittorio Grondona - Bologna
Tranne qualche rara eccezione dovuta ai tempi moderni, la figura femminile è
assolutamente il massimo dei richiami pubblicitari. Vuoi per uno slip, vuoi per
un purgante e vuoi anche per la tinteggiatura delle pareti. Gli occhi dei
maschi e delle femmine sono altrettanto attratti da quella gentile figura, pur
mossi da punti di vista diametricalmente opposti. I leader politici stanno
allestendo in questo periodo la loro vetrina elettorale: belle donne per tutte
le cariche, promesse di quote rosa… Possibile che le interessate non capiscano
che dietro a tanta grazia di Dio ci saranno sempre le tasche degli uomini che le
hanno nominate a trarne i cospicui vantaggi? Non è forse più bello vincere con
le proprie forze?
RIFERIMENTO 25/2/2008
POLITICI E DONNE
da Biagio Coppola
Anche nella strategia femminile sono simili Uolter e Al Cafone! Entrambi a
caccia di veline da inserire nelle liste. Ecco il nuovo che avanza...
RIFERIMENTO 27/2/2008
CANDY MIA CANDY MIA PER PICCINA CHE TU SIA TU MI SEMBRI UNA MADIA
da Santi Urso
Quale vampirico sortilegio sottrae linfa e vitalità al Suo convivio? Noto che
non uno dei temi epocali proposti dalla Storia trova eco sulle Sue pagine. Non
una parola su Aida Yespica, e la sua stupenda ed elegante sortita, con una
parola sulla candidata Madia e sul reiterarsi degli eventi, ora in dramma
(Melandri) ora in farsa, non una parola sul porcellino salvadanaio, non una
parola sul gravissimo e proditorio attacco che Le ha sferrato il settimanale
Grazia, e non una parola sulla prevalenza dell'ombelico (il Centro! il Centro!).
Il Suo blog era sangue ora esangue.
cordialità belliche (da belly, of course)
25/2/2008
IMPRENDITORI SALVATORI DELLA PATRIA
da Vittorio Grondona - Bologna
E così via libera ai capetti confezionati a tavolino e dati in pasto al popolo
per un teleguidato consenso. Quello che dice il Cavaliere è inutile commentarlo.
(...) La meraviglia invece sono i discorsi del Walter nazionale. Prima di tutto
non approvo la sua ostilità verso la sinistra dove ha mangiato fino a ieri, ma
ciò che mi fa più pensare sono i suoi due motti ricorrenti: paghiamo meno,
paghiamo tutti; se le fabbriche chiudono i lavoratori vanno a spasso... Ora i
lavoratori sanno con certezza due cose: che, secondo Veltroni, non contano nulla
senza gli imprenditori e se per sventura questi ultimi si dedicassero alla bella
vita, chiudendo le aziende che li hanno arricchiti, nessuno in Italia pagherebbe
più le tasse. Non riesco ad immaginare il Cavaliere coltivare l’orticello per
procurarsi da solo il cibo quotidiano.
25/2/2008
FILTRI MAGICI
da Vittorio Grondona – Bologna
Si era cominciato così: corsa solitaria al voto senza ripensamenti. Poi, dopo
aver fatto i conti con calma, si sono resi conto che nulla combinava con la
vittoria sicura. Via allora alla campagna acquisti. Chi ha cercato un
attaccante, chi un difensore, chi ha riposizionato in altro filtro un
ingrediente non richiesto in quello siciliano, e così via, mercanteggiando in
tutte le direzioni. Alla fine i filtri da far bere agli italiani sono pronti.
Centro-destra-destra e centro-centro-sinistra si equivalgono nei sondaggi sul
40% circa ciascuno, il 16% è ipotizzato per gli altri assolisti di destra, di
centro e di sinistra sommati insieme. Il restante 4 % sarà quello che deciderà
la vittoria. Non occorre la profezia del Divino Otelma per indovinare che questo
idiotissimo bailame di mercato politico privo di ideali comporterà di sicuro una
nuova inciuciata legislatura di lacrime e sangue per i più deboli della società.
RIFERIMENTO 25/2/2008
SCF/21:ADESSO SI' CHE SONO TRANQUILLO
Adesso che Giuliano Ferrara ha baciato l’anello del papa siamo tutti più
tranquilli. E anche la notizia che Micciché ha ceduto, è tornato docile
all’ovile e non si metterà più di traverso è rasserenante. Vuol dire che tutte
quelle questioni di stile e di principio cui ci si era appellati possono cedere
il passo di fronte alla promessa di un ministero. Succede così quando si mette
al primo posto la giustizia e non il proprio interesse. Altra notizia foriera di
serenità: Raul succederà a Fidel ma seguirà i suoi consigli. Diciamo la verità,
saremmo stati ancora più sereni se avesse detto: “Farò come cazzo mi pare, ma
nel dubbio, farò l’opposto di quello che mi dirà Fidel”. E che dite di Daniela
Santanché? Alla ricerca dei suoi spazi e per differenziarsi da Fini che ormai
fra qualche giorno si iscrive a Rifondazione Comunista, Daniela dichiara di
essere fascista, sì, proprio fascista, e di esserne orgogliosa. E poi: “Il male
assoluto non è il fascismo. E’ il diavolo”. Adesso sì che ho capito tutto.
Claudio Sabelli Fioretti
RIFERIMENTO 25/2/2008
I SOLITI RICATTI
da Corrado Vigo
Berlusconi decide che alla presidenza della Sicilia deve andare Lombardo. E
Miccichè, che fino a un giorno fa sparava a zero su tutti? Semplice: un piccolo
posto di Ministro, o di sottosegretario, o qualcosa certamente più grande di
lui, ed il gioco è fatto. Non cambia nulla. Ah quanto vorrei che fosse in vita
mio nonno. Potrebbe gridare quel detto su Masi e Brasi!
RIFERIMENTO 27/2/2008
MA CHE C’AZZECCA?
da Luigi Tarascio – Roma
Leggo “l’ipoteca giustizialista” di Panebianco sul Corriere e scatta in me il
che c’azzecca. Mi sembra una ricostruzione parziale e forzata delle vicende.
Perché usare toni tanto forti? A me l’idea di Di Pietro garante della legalità,
non dispiace affatto. Piace meno l’idea di un PD che fa scaramucce con i
radicali mostrando il fianco.
RIFERIMENTO 27/2/2008
SONO CONFUSO IO O LA CHIESA?
da Claudio Urbani
Ritengo che non ci debbono essere dubbi: se una cosa è sbagliata, debba esserlo
in ogni occasione. Famiglia Cristiana ha attaccato pesantemente l'accordo del PD
con i radicali, definendolo: "pasticcio veltroniano in salsa pannelliana". Ma
nel 2001, quando i radicali confluirono, ben accetti, il FI e Pannella fu
candidato da Berlusconi, non eraro i stessi radicali? Dove era Famiglia
Cristiana?
RIFERIMENTO 27/2/2008
DUE POLLI NEL POLLAIO
da Corrado Vigo
Miccichè messo da parte da Berlusconi. Se lo ha fatto un motivo c'è. E non è
solo quello per cui Lombardo doveva essere sostenuto, altrimenti in Sicilia il
centrodestra avrebbe avuto una sonora batosta, ma perchè due galli nel pollaio
non ci stanno. Miccichè o Schifani? Entrambi palermitani, ma il secondo con una
"dedizione" ed una "oratoria morbida", anche nei modi di fare, tale da essere
preferito. Così Miccichè prima viene "buttato" all'ARS (Assemblea Regionale
Siciliana), e viene tenuto fuori dai palazzi romani, poi viene "buttato fuori"
dalla candidatura alla Presidenza della Regione Siciliana.
Farà il Ministro. Bah! Forse lo farà Schifani! Certo è che ne ha perso di
"potere"!!!
RIFERIMENTO 27/2/2008
CANDIDATURE
da Biagio Coppola
... Perché noi abbiamo candidato il prefetto Serra MA ANCHE un ragazzo pestato
nella caserma di Bolzaneto al G8...
27/2/2008
TABU’: AMORE UTOPICO
da Vittorio Grondona – Bologna
Io penso che sia errato credere che l’uomo desideri la passività della donna
nella sessualità. Penso invece che uomo e donna debbano essere in assoluta
parità attiva nella naturale diversità del proprio genere. Nelle attività
sessuali i ruoli dei protagonisti si devono necessariamente compensare a
vicenda. Quando per qualsiasi motivo si sgarra da questa regola generale,
subentra la routine, con le sue ansie e le sue insoddisfazioni. L’amore aiuta,
ma non è sempre indispensabile, mentre non si può fare a meno della reciproca
seduzione. Adesso la dico grossa: i figli non sono lo stimolo dell’amore, ma
sono il naturale frutto della sapiente regia superiore che ha ideato il suo
straordinario processo.
RIFERIMENTO 26/2/2008
duemila battute
DALLA PARTE DI MARSHA
da Adele Castellani
“Vieni a trovarmi, sto nel centro esatto del mondo” le aveva detto, e Marsha lo
aveva guardato con l'interesse di un ragno per una mosca. Era carino e doveva
sapere assai poco delle donne dell'Upper East Side se esordiva con una
sciocchezza simile che lo rendeva così appettibile come perfetta preda del più
bel gioco che esista al mondo: la seduzione. Ogni cosa possiede una velocità
critica chiamata anche velocità di fuga, ossia la velocità che un oggetto deve
raggiungere per sfuggire completamente alla forza di attrazione della terra o di
un altro corpo celeste, o, come in questo caso, di un uomo e Marsha aveva messo
a punto una tecnica particolarmente perfetta per sfuggire a quella trappola che
è l'attuazione del desiderio maschile. No, non le sarebbe mai successo come ne
“Il castello di Axel” in cui i due protagonisti trascorrono una sola notte di
passione e di progetti per il futuro e, quando alla dolce luce dell'alba lei
dice: “Ora potremo vivere tutto quel che abbiamo sognato”, lui le risponde.
“Vivere? A che serve? I servi lo faranno al posto nostro”. Non era più una
ragazzina e sapeva quel che desiderava: un uomo, essere una coppia, dei figli.
Sapeva che gli uomini non amano la parità con le donne soprattutto quando c'è di
mezzo la sessualità, perché hanno paura della sessualità femminile quando questa
non è attivata al loro comando e nelle modalità che loro possono controllare, e
che difronte all'intraprendenza femminile, l'uomo si vede collocato in quella
condizione di passività in cui ama invece vedere collocate le donne. Avrebbe
sparso la sua sensualità come una rosa spande il suo profumo e lo avrebbe
inebriato fino alla follia e poi gli avrebbe dato il due di picche e lo avrebbe
lasciato sparire, pieno di rabbia, oltre il confine della singolarità in quel
cul-de-sac che è l'erotismo sfrenato, e lei, Marsha, sarebbe stata ad
aspettarlo, seduta, a piedi ciondolanti sul baratro dei propri desideri, al
confine della singolarità.
28/2/2008
UN FUTURO PER I CASTRINI
da Vittorio Grondona – Bologna
Sembra che il nostro Walter sia favorevole alla castrazione chimica dei
pedofili. Così questa piaga tremenda dell’umanità verrà probabilmente affrontata
anche col benestare del PD adottando la durezza indiscriminata del bastone senza
nemmeno verificare se fosse possibile un’alternativa civilmente più efficace e
duratura nel rispetto della dignità della persona in quanto tale. Già m’immagino
il panico in alcuni ambiti ecclesiastici… L’inciucio con i radicali sarà passato
di colpo in seconda linea… A parte questa spontanea innocente ironia, io penso
che a forza di tolleranza zero in ogni settore di crimine o deviazione, in
prospettiva si potrebbe pensare ad altri provvedimenti altrettanto drastici,
come la castrazione degli stupratori, il taglio delle mani ai ladri,
l’affondamento dei battelli di immigranti clandestini, il taglio della lingua ai
bestemmiatori (stavo per scrivere ai politici), il taglio della testa a chi non
la pensa come il capo e così via all’infinito. Ho letto su diversi dizionari il
significato della parola civiltà, ma le relative definizioni non si avvicinano
nemmeno un poco alla libera interpretazione di comodo data da alcuni pii zelanti
politici.
28/2/2008
QUANDO SANREMO FA FLOP
da Vittorio Grondona – Bologna
Dai primi anni ’50 seguo ogni festival di Sanremo con costante passione
musicale. Devo dire che nonostante le chiacchiere di ogni volta, mi sono quasi
sempre divertito, almeno fino a qualche anno fa. Poi è subentrata la pubblicità:
la prima sera ben otto interruzioni e ieri addirittura nove. In tali assurde e
noiosissime condizioni di ascolto qualsiasi spettacolo diventa spietatamente
insopportabile anche per gli appassionati di musica testardi come me,
figuriamoci per gli altri. Ieri sera ho infatti preferito Ballarò … Giovedì sarà
la volta di Annozero: forse Santoro parlerà dell’intervento di Grillo a Napoli,
avvenimento finora quasi completamente ignorato dalle nostre TV nazionali. Due
spot (purtroppo) in entrambi i brillantissimi dopofestival, vere chicche
quest’anno, veramente da non perdere. Sono condotti da un cast straordinario:
dagli ottimi Elio e le Storie Tese, Lucilla Agosti e Lucia Ocone.
RIFERIMENTO 28/2/2008
È LA STAMPA, BELLEZZA...
da Piergiuliano "Piero" Pusceddu, Cagliari
’’Federica Sciarelli ha spinto in un pozzo il Festival di Sanremo’’.
Aldo Grasso
http://www.corriere.it/Spettacoli/2008/Sanremo/aldo_grasso_festival_sepolto_ecc8ff1a-e503-11dc-8a6c-0003ba99c667.shtml
Dato che la Sciarelli, a ’’Chi l’ha visto’’? parlava dei fratellini Pappalardi,
ritrovati appunto in un pozzo, volevo complimentarmi col critico televisivo del
Corriere per il gusto sopraffino dell’incipit del suo articolo.
"...È la stampa, bellezza, la stampa. E tu non ci puoi fare niente. Niente’’.
RIFERIMENTO 28/2/2008
PIPPO BAUDO, DIRETTORE ARTISTICO?
da Vincenzo Rocchino, Genova
Ma mi faccia il piacere! Il suo linguaggio, è da scaricatore del porto (col
dovuto rispetto per la categoria). La sua partecipazione come
nientepopodimenoche "direttore artistico" è nel segno della incompetenza. Invece
di definire gli utenti della RAI-TV, di una "qualità di merda", seccato per gli
ascolti in caduta libera, meglio farebbe a spiegare a noi, con quale coraggio e
faccia tosta (se preferisce di merda) intasca i miliardi per cotanta
incompetenza.
RIFERIMENTO 28/2/2008
SANREMO CORRE AI RIPARI, SGRAVI FISCALI PER CHI GUARDA IL FESTIVAL
Non si placa l’emorragia di spettatori per il festival di Sanremo, quattro milioni in meno dell’anno scorso. Viviamo in una società cinica e quei quattro milioni potrebbero essere morti sulle loro poltrone, sintonizzati su Raiuno, e nessuno se n’è accorto. In ogni caso, le misure per porre freno alla morìa di spettatori sono pronte. Si prevede l’immadiata abolizione della legge Bossi-Fini: frontiere aperte a chiunque abbia una tivù e si impegni a guardare il festival. Per quanto riguarda le misure coercitive, speciali pattuglie rastrelleranno i senza fissa dimora, nottambuli e gente onesta che va al cinema: tutti costoro saranno accompagnati in speciali centri di raccolta con maxischermi fissi su Raiuno. La novità più eclatante è comunque quella dello sconto fiscale: due punti di irpef in meno a chi dichiarerà di aver visto il festival (dovrà rispondere a un semplice questionario). Si lavora all’indulto per tutti coloro che non hanno visto le prime due serate.
29/2/2008
PROGETTI DI INFRASTRUTTURE CAMPATI IN ARIA
da Vittorio Grondona – Bologna
TAV, metropolitane, adeguamento dei fondali nei porti per il cabotaggio, ponti,
strade… Cantieri da tutte le parti. Le merci debbono viaggiare sui treni, sulle
navi!... Davvero encomiabili le intenzioni di Di Pietro. Una volta c’erano i
binari in tutti i porti…. Un tiro di gru e via di corsa a raggiungere le
stazioni delle grandi città dove squadre di manovra e servizi terminali
sbrigavano le incombenze necessarie per integrare il trasporto con la consegna
anche a domicilio dei vagoni a tariffe controllate. Tutto filava a meraviglia,
tanto è vero che perfino le derrate circolavano così, con treni programmati su
tracce ben definite. Poi sono arrivati i tagliatori di teste che hanno dimezzato
il personale ferroviario, alcuni ministri distratti che hanno fatto sotterrare i
binari nei porti ed hanno autorizzato la costruzione di centri intermodali
esclusivamente a ridosso delle Alpi favorendo il proliferare dei padroncini con
grande soddisfazione delle case automobilistiche…
(SEGUE OLTRE LE 500 BATTUTE)
2/3/2008
IL BRIVIDO DELLA 500
da Vittorio Grondona - Bologna
Dall’andare a piedi alla 500 è stato un passo che abbiamo fatto tutti… Negli
anni ’60/’70, però!... La mia era color carta da zucchero… Il colore rosso era
scelto dai più ricchi dei poveri per le loro slanciatissime “turbo” super
accessoriate e col volante in vera pelle.
RIFERIMENTO 1/3/2008
PERCHE' LE EOLIE SONO STUPENDE.
Perché sono irraggiungibili. Stavolta sto battendo ogni record. Sono partito
alle 18 di giovedì da Bracciano con la mia piccola 500 rossa. L'ho imbarcata sul
treno alle 20,30. Siamo arrivati a Villa San Giovanni la mattina di venerdì alle
8. A causa di coincidenze tra traghetti che non coincidevano (ah, il ponte di
Messina!) ho passato la giornata a Milazzo, all'ombra delle ciminiere. Adesso,
mentre scrivo queste note, siamo nel porto di Lipari. Se tutto va bene fra due
ore siamo a Salina, sono solo 41 ore che sono in viaggio. Però, poi...(csf)
RIFERIMENTO 1/3/2008
TUTTI IN 500
da Tommaso Albrizio
Caro Claudio, del tuo commento all' omerico viaggio intrapreso per la trinacria,
mi ha colpito il dettaglio minore, quello messo li a dare un pò di colore e
profumo alla scena, come la fogliolina verde di basilico sul sugo rosso degli
spaghetti. La 500 rossa. Possedendone io una bianca cosa ne dici se cerchiamo
uno che ce l' ha verde e appena ti capita un mese dove non "c' hai un cazzo da
fare" ( ti sto citando alla lettera ) si parte all' avventura?
RIFERIMENTO 1/3/2008
IN CINQUECENTO A SALINA
da Paola Ragone
Non so se ti invidio di più le Eolie o la piccola 500 rossa. A te basti sapere
che l'invidia che cercavi e che ti fa gongolare l'hai ottenuta.
RIFERIMENTO 2/3/2008
LA CINQUECENTO ROSSA
da Rosi Maniscalco, Roma
Gentile cfs, saperla a Salina mentre gironzola con la macchinetta alcova della
mia gioventù mi fa acchianari una botta di invidia che non le dico. Oggi non
riesco ad amarla, domani forse.
4/3/2008
DIAMOCI DEL LEI
da Vittorio Grondona – Bologna
Il novello Mosè è disceso dal ricco monte della confindustria con il decalogo di
buon governante. Ha fatto palesemente capire che è ora di distruggere quel
virtuale vitello d’oro rappresentato dalle conquiste di decenni di dure lotte
dei lavoratori. E’ meglio quindi dare un segno della differenza sociale
mantenendo le distanze da questi buzzurri materialisti sinistroidi che hanno
perfino la pretesa di arrivare vivi alla fine di ogni mese. La destra ha
incominciato con il Cavaliere che per il momento pretende il “lei”. Il PD sta
preparando il teatrino dei burattini che distruggerà la legge dei lavoratori e
riporterà il boom del capitale agli anni ’60. Anni in cui molti lo sanno per
sentito dire, ma io perché l’ho proprio vissuto sulla mia pelle, i avoratori
tiravano veramente la cinghia e vivevano gremiti e mescolati fra loro in case
fatiscenti, in molte delle quali non c’era nemmeno la possibilità di riscaldarsi
d’inverno. I poveracci come me andavano a letto quasi vestiti e con la sciarpa
di lana al collo…
7/3/2008
FRA FISICO E FISICA C’E’ L’ONOREVOLE DI MEZZO
da Vittorio Grondona - Bologna
Ringrazio il signor Stefano “Udo” Germani per avere segnalato il caso Maiani/Gabriella
Carlucci. Io non capisco nulla di fisica, tuttavia mi piacerebbe potere
sproloquiare sull’argomento per avere lo stesso risultato della On. Carlucci. I
commenti sono tutti davvero esilaranti. Un sano divertimento da non perdere,
come del resto suggerisce anche CSF. Eh, sì! E’ davvero un peccato non essere
Onorevole… E non solo per le palate di quattrini che mi pioverebbero in tasca…
Competente o no, tutto quello che un onorevole dice è sempre preso sul
serio!.... Anche quando fa ridere.
RIFERIMENTO 7/3/2008
GABRIELLA E LA FISICA
da Stefano "Udo" Germani
Buongiorno a tutti. Seguo con piacere il blog da molto tempo e fino ad oggi non
ho mai osato uscire allo scoperto. Ciò che mi spinge a manifestarmi ora è un
dibattito che imperversa in rete da qualche settimana a questa parte.
Inizialmente ho seguito la cosa con un certo divertimento, ma ben presto ho
iniziato ad avere travasi di bile. In breve, l'on. Gabriella Carlucci dà
dell'asino al prof. Maiani. I dettagli sono nel blog dell'onorevole:
http://www.gabriellacarlucci.it/2008/03/06/replica/ Al
momento, la pagina contiene oltre 350 commenti, *tutti* contro la Gabry. Una
cosa che in internet non si era mai vista (salvo in certi forum anti-Prodi di
Forza Italia). Un avvertimento per CSB: l'italiano dell'onorevole potrebbe
causarle danni alle coronarie.
Da non perdere (csf)
RIFERIMENTO 7/3/2008
BISOGNA STUDIARE GLI SCRITTI DI GABRIELLA CARLUCCI!
da Mario Strada
Ho seguito la polemica della Carlucci sul nuovo presidente del CNR, Maiani,
scelto con una procedura voluta dal Ministro Mussi. E' uno scienziato italiano
molto stimato anche all'estero. In uno dei suoi scritti fondamentali, la
Carlucci riporto' anche il parere di un Nobel, che sarebbe stato molto critico
nei confronti di Maiani. Quel Nobel prese carta e penna, e scrisse una lettera a
Prodi dicendo che la Carlucci mentiva e che Maiani e' molto bravo. Gabriellona,
non contenta, replico': "Se Maiani e' bravo, allora perche' non ha vinto un
premio Nobel?". Suggerirei di studiare e meditare gli scritti della Nostra,
spesso confusi ed incomprensibili. Se la selezione del ceto politico continua
cosi', avremo molte piu' Gabrielle Carlucci. Prepariamoci.
RIFERIMENTO 7/3/2008
GABRIELLACCIA
da Francesco Falvo D'Urso - Lamezia Terme
Neanche se mi pagassero profumatamente mi metterei a studiare gli scritti di
Gabriella Carlucci.
RIFERIMENTO 8/3/2008
GABRIELLA E LA FISICA / 2
da Carla Bergamo
Certo che la Carlucci c'azzecca con la fisica! Ha provocato una tale reazione,
da far tremare le fondamenta non solo della fisica, ma anche della grammatica. E
soprattutto, ha regalato qualche voto extra al PD, confermando la terza legge di
Newton. Più fisica di così...
RIFERIMENTO 8/3/2008
SERIAL LIFTING MAKERS
da Gianni Guasto
Se devo essere proprio sincero, non posso dire di avere le idee chiarissime
circa l'identità della signora Carlucci. Così, per tenermi aggiornato, ho dato
un'occhiata al suo sito, ma più che dalla prosa e dalla sintassi, sono stato
colpito dai lineamenti: tali e quali a quelli della Santanchè. Sono forse
sorelle? Ma no, la somiglianza sta tutta nel naso spianato, nell'assenza di
rughe, e nel labbro punto e ripunto da torme di zanzare. Ci dev'essere in giro
un serial-chirurgo, sicuramente comunista, che trasforma tutte le starlette in
replicanti di Barbie.
8/3/2008
LAUREE DI DEMENZA SOCIALE
da Vittorio Grondona - Bologna
Credere che non tassando gli straordinari il lavoratore possa concretamente
disporre di più denaro da spendere è degno di laurea demenziale ad honorem. In
sostanza gli imprenditori, ideatori della questione, da una parte dicono che il
lavoratore guadagna poco, dall’altra sostengono che solo lavorando anche nel
tempo libero, nel tempo cioè normalmente più adatto per dedicarsi alle spese,
possono guadagnare qualcosa in più. Il Cavaliere ci fa addirittura la coda. Il
Lavoratore guadagna di più, spende di conseguenza di più e con le tasse sulle
spese ci guadagna di più anche lo Stato. A questo punto le lauree demenziali per
chi ci crede ancora diventano due.
12/3/2008
DEMOCRATICHE MEDITAZIONI DI VOTO
da Vittorio Grondona - Bologna
Per formarsi una convinzione a volte non è sufficiente un’intera vita. Per
contro molto spesso si arriva alla vecchiaia atei e poi all’improvviso si
diventa credenti. Ecco, io ho studiato molto il nuovo PD: come è nato, come si
propone alla gente, come si sono organizzate le primarie per (fare) eleggere il
suo leader e le sue corti periferiche adottando una finissima attenta
propaganda. Un leader, fra l’altro, che si era guardato bene dal manifestare per
tempo le sue intenzioni di correre da solo in caso di molto probabili elezioni
anticipate. Sono arrivato alla conclusione che tale partito non rappresenti
nemmeno il “tarzanello” delle mie aspirazioni di democrazia sociale. Copre
l’intero arco di quello che non mi piace: dal castigamatti Di Pietro alla
puritana Binetti, dal liberismo della Bonino condito dal capitalismo dell’ex
presidente di Federmeccanica Massimo Calearo alla visione particolare del mondo
del lavoro del prof. Ichino. (...)
RIFERIMENTO 10/3/2008
GOLIARDEMOCRATICI
da Barbara Melotti, Roma
Caro Claudio, so che suscito la tua ilarità (per tacer di quella di Giorgio) per
la mia adesione al PD. Ora faccio anche pubblicamente outing qui per
pubblicizzare due iniziative alle quali partecipo. Una è il primo Circolo OnLine
di un partito in Italia (e non solo), e cioè il
Circolo Barack Obama,
la seconda è quella dei
Goliardemocratici,
della quale faccio immeritatamente parte, essendo molto poco "creativa" di mio.
Ma la compagnia è divertente e la campagna elettorale, così, mi è più lieve. Qui
di seguito la nostra prima produzione "finita" (altri progetti sono in
gestazione). Se qualcuno, poi, si volesse unire a noi, ne saremmo onorati. Per
fare solo un nome, ma gli altri non si offendano, un De Franco ci sarebbe
prezioso.
RIFERIMENTO 12/3/2008
BARBARA MELOTTI: DEPENNATA
da Pier Franco Schiavone, Milano
Adesso ci mettiamo a fare i goliardi, arriva la peggiore recessiun degli ultimi
80 anni e ci mettiamo a scherzare. Vogliamo i disegnini di De Franco che, sia
ben chiaro, non sono per niente spiritosi! De Franco prezioso? E cos’è, un
collier? Un bancomat? Un abbonamento alla tribuna d’onore per le partite della
Juve? Ma io depenno dalla mia lista di persone che stimavo, pur senza conoscere,
la Melotti! E, gia che ci sono, pure De Franco! (si vede che mi sono offeso?)
12/3/2008
INCONTRI STORICI
da Vittorio Grondona - Bologna
L’On. Gasparri si è incontrato col Dott. Ciarrapico. Dopo il rituale saluto
hanno convenuto che non ci sono problemi, tutto è a posto per governare in
allegria. Proprio come una volta...
RIFERIMENTO 12/3/2008
CIARRAPICO E GASPARRI
da Claudio Urbani, Roma
E' comprensibile il clamore di vedere Ciarrapico, a Roma per conosciuto per le
sue simpatie politiche, possibile senatore. Ma una notizia precedente avrebbe
dovuto indignare e dare serie indicazioni: la designazione di Maurizio Gasparri
come capogruppo del PLD a a Palazzo Madama. La sua storia politica e le "sue
gesta" non lo pongono affatto distanti, politicamente, dallo stesso Ciarrapico.
15/3/2008
da Vittorio Grondona - Bologna
Una ragazza precaria, certa Perla Pavoncello, uscì allo scoperto dalla folla e
chiese all’Unto del Signore come fosse possibile, per una giovane coppia, farsi
una famiglia senza un lavoro stabile. E’ facile, sposare un milionario (come me
e mio figlio), fu la banale, frettolosa, amarissima risposta, attinta come tante
altre dal frasario del re delle banane… Poi, dopo un’attenta (guidata)
riflessione, il grande comunicatore aggiustò il tiro: carissima, la tua “fede”
ti ha salvata, sei candidata nelle liste pdl del Comune di Roma… Ci penso io ad
avvertire Alemanno.
RIFERIMENTO 15/3/2008
IL CAFONE ARROGANTE
da Vincenzo Rocchino, Genova
E' tornato il cafone arrogante di sempre. I giovani precari non possono
sbagliare: lui è la soluzione dei loro problemi. Oggi nella veste di ruffiano,
dispensatore di utili consigli, suggerisce di sposare suo figlio, "o un figlio
di qualche altro miliardario"; ieri, quando suggeriva agli stessi, un secondo
lavoro - in nero - "per arrotondare". Non possiamo sbagliare è proprio lui:
Silvio Berlusconi, con la rara capacità di sapersi distinguere, con la innata
arroganza prepotente e presuntuosa di sempre.
RIFERIMENTO 15/3/2008
SPOSI MIO FIGLIO!
da Isabella Guarini
Caro CSF a una giovane donzella che chiedeva di conoscere le soluzioni al
problema dell'occupazione giovanile Berlusconi avrebbe risposto: " Sposi un
ricco , come mio figlio!". Apriti cielo, per la battuta tagliata con l'accetta.
Se non fosse per la campagna elettorale che divide, potremmo dire che sposare un
ricco che allontani la donna dai fornelli è la favola di sempre. È la favola di
Cenerentola che ancora raccontiamo alla nostre bimbe. A pensarci anch'io ho
progettato una cucina dedicata alle Cenerentole che non sposano il principe
azzurro e che sono costrette a trascorrere gran parte della loro tempo libero in
cucina per sfamare la famiglia! Accatatatville!
RIFERIMENTO 15/3/2008
Come sposare un miliardario
di Alessandro Robecchi - pubblicato in
Il Manifesto (grazie a Paola
Bensi)
Come possono tanti giovani uscire dalla precarietà, chiede la giovane ospite del programma televisivo al candidato premier Silvio Berlusconi? La risposta è pronta e efficace: “Io, da padre – dice il caimano – le consiglio di cercare di sposare il figlio di Berlusconi o qualcun altro del genere; e credo che, con il suo sorriso, se lo può certamente permettere". Naturalmente saprete vedere il capolavoro. Nel giro stretto di una piccola frase c’è tutto, ma proprio tutto, il piccolo mondo antico di Silvio: sfrégati addosso ai soldi e te ne rimarrà attaccato qualcuno. E poi, con quel sorriso… Su, su, signorina, con quelle tette che ha, si preoccupa del precariato? Magistrale. L’unico politico al mondo che risponde a una domanda sociale recitando Cenerentola. Naturalmente la polemica è esplosa subito, troppo vergognosa la frase per uno che diventerà premier. Troppo chiara la lettura classista, troppo volgare la sostanza, poco divertente la battuta. E dunque sarebbe troppo facile indignarsi di nuovo, ricominciare il valzer infinito della giaculatorie su quanto è Silvio il povero Silvio. E invece: se lo prendessimo sul serio? Potrebbe il candidato Silvio Berlusconi fornire nomi (e numeri di telefono) di 3-5 milioni di rampolli miliardari in età da marito? In un paese in cui i figli dei medici fanno i medici, i figli degli architetti fanno gli architetti e i figli dei milionari fanno i milionari, cinque milioni di matrimoni combinati tra gradini alti e gradini bassi della scala del reddito sarebbero una bella redistribuzione. A parte che magari a quei nomi e numeri di telefono potrebbe essere interessata anche l’agenzia delle entrate. E allora? Vi pare ancora peregrina l’idea di sposare un Berlusconi per migliorare la vostra posizione sociale? E poi, siamo seri, siamo sicuri che in questa favola di Cenerentola Precaria non ci sia anche una sua bella convenienza industriale? Le scarpine di cristallo le facciamo fare in Romania, così cresce il Nord-Est e sono tutti contenti (Walter too).
RIFERIMENTO 15/3/2008
BERLUSCONI E LE SUE BATTUTE
da Claudio Urbani, Roma
Le battute di Berlusconi ci possono stare, poi non è neanche colpa sua se le
propina a sproposito, ma puottosto dei ridens-men che lo circondano. Riguardo a
quella squallida sui precari, il fatto grave è che dopo la battuta, che al
limite poteva starci, non ha affatto sviscerato l'argmento con proposte e
soluzioni al problema. Il messaggio poi è stato devastante: usate la vostra
grazia per un matrimonio in cui valore è la richhezza dei soldi, non quella dei
sentimenti e dell'amore, al diavo il lavore che nobilita l'uomo, della donna non
si fa cenno. Poi se tutto va male, un ricco garantisce sempre un sostanzioso
assegno di mantenimento. Meno male che non ha aggiunto che, per risolvere il
precacariato delle bruttine, esiste sempre la vocazione religiosa,che è in
fondo, meglio di un posto statale.
RIFERIMENTO 15/3/2008
C'E' NESSUNO?
da Rosi Maniscalco, Roma
Che succede? Tutti quanti in giro a cercare il buon partito da sposare per non
lavorare più? Mi mancate.
RIFERIMENTO 20/3/2008
SOLUZIONI
da Luca Serpieri
Molti hanno commentato con il solito approccio sgradevolmente serioso la battuta
con cui Berlusconi ha invitato una lavoratrice precaria a trovarsi un marito
danaroso per risolvere i suoi problemi economici. A queste anime belle che si
indignano qualunque cosa faccia o dica Berlusconi ormai siamo abituati. Ora
qualcuno si indigna anche per il fatto che la nostra precaria abbia accettato la
candidatura nel PDL (a parte che vorrei vedere il signor Schiavone rinunciare ad
un posto in parlamento). Con questa trovata Berlusconi ha risolto veramente il
problema della signora (anche senza matrimoni di interesse). Quello che
distingue la mentalità aperta e liberale da quella chiusa, rigida, conformista
comune alla sinistra è proprio questo. Saper trovare delle soluzioni nuove,
estrose, anarchiche, anche ad hoc e non prevedere soltanto l'applicazione di
rigidi schemi universalissimi ma proprio per questo utopici.
RIFERIMENTO 21/3/2008
SIGN OF THE TIMES
da Silvia Zanotti, Modena
Secondo me il signor Luca Serpieri è fuori di testa. Credo si sia perso il senso
di ciò che è accettabile in un paese civile, soprattutto da parte di un
politico.
Approfitto inoltre di questo spazio per esprimere tutta la mia solidarietà al
popolo tibetano. Conterà ben poco ma tant'è.
Scusa Sabelli ma scrivere in formato .html io non so nemmeno cosa voglia dire.
Chiedo venia.
RIFERIMENTO 21/3/2008
OGGI LE COMICHE
da Paolo Beretta
L'intervento di Serpieri è veramente da "Oggi le comiche", peraltro nel perfetto
stile del suo referente politico. Lui trova "nuove, estrose, anarchiche, anche
ad hoc" le soluzioni che prevedono, per sistemare un precario, la sua
candidatura in Parlamento, manco le camere fossero stadi da centinaia di
migliaia di posti, che poi chissà chi dovrebbe mantenere. Money problems ? Fai
lo statale, con buona pace di Umberto. D'altro canto, a destra le tasse sanno in
pochi cosa siano. In realtà, ad una provocazione di Berlusconi ne sostituisce
una altrettanto balzana ed inutile. Comunque, nulla di nuovo: a queste anime
ingenue che si indignano a qualunque critica nei confronti delle stronzate che
fa o dice Berlusconi ormai siamo abituati.
RIFERIMENTO 21/3/2008
SOLUZIONI /2
da Pier Franco Schiavone,Milano
La mail di Serpieri denota tre cose, la prima è che non è informato, dato che la
precaria berlusconiana è stata candidata al Comune di Roma e non al Parlamento.
La seconda è che, per Serpieri, assicurare uno stipendio ad una persona, coi
soldi pubblici, non è immorale ma estroso (sic); francamente avrei trovato più
estroso ed etico se Berlusconi avesse assunto la precaria in una sua azienda. La
terza è che ormai pochi in Italia associano al politico, il rigore e la
compostezza. Chi si candida a governare un Paese si deve preoccupare del nostro
lavoro, dei nostri figli, dei malati, dei poveri, della sicurezza, del nostro
immenso patrimonio pubblico, c’è poco da scherzare. La politica è cosa troppo
seria per trattarla con le battutacce da avanspettacolo; quelle, se le conservi
per il salotto di casa sua. Assumeresti tu, Serpieri, in una tua ipotetica
azienda, un manager che si presenti con una pallina rossa sul naso?
RIFERIMENTO 21/3/2008
THE SERPIERI SOLUTION
da Pino Granata
Mentri i tipi alla Sabelli, Grondona, Schiavone etc, si indignano per le
saggezze che il cavaliere sputa un minuto dopo l'altro, i tipi come Serpieri
sanno come valutare positivamente tutto ciò che l'unto del signore fa e dice. Il
modo brillante con cui Berlusconi ha risolto il problema della precaria
suggerisce a Serpieri un metodo universale per risolvere i problemi dei milioni
di precari che ci. sono in Italia, e, perchè no, anche in Europa. Candidiamo
tutti i precari nelle liste del PDL di Berlusconi, Dell'Utri e Previti o
facciamoli assumere dalla Mediaset o da qualcuna delle aziende di Berlusconi.
RIFERIMENTO 21/3/2008
SOLUZIONI GENIALI
da Paola Altrui, Roma
Attribuire a Berlusconi il merito di aver genialmente risolto il problema
occupazionale di una precaria (casualmente sua elettrice) concedendole una
candidatura, è una battuta ancora migliore di quella del matrimonio col rampollo
milionario. Perché era una battuta, vero Serpieri?
RIFERIMENTO 21/3/2008
PROTEGGIAMO SERPIERI
da Gianni Guasto, Bogliasco
Caro Signor Serpieri, dovremo proporre ai lobbisti di istituire dei turni di
vigilanza davanti alla sua porta, per impedirle di cadere vittima di tutti i
venditori di enciclopedie dotati di parlantina sciolta, che, saputa la sua
propensione a credere nei prodigi, potrebbero eleggerla a preda di elezione.
Ma come: non conosce ancora la differenza tra un amministratore della cosa
pubblica e un semplice benefattore? Per fare quello che ha fatto Berlusconi con
la giovane precaria, sarebbe bastato molto meno di una discesa in campo e di
quattordci anni di promesse mirabolanti: sarebbe bastato assumerla. Il problema
é che Berlusconi non ha la possibilità di assumere migliaia di precari nelle sue
aziende, e neppure di candidarli. Tutto il resto sono parole. E lei é grande per
bersele tutte.
RIFERIMENTO 21/3/2008
SOLUZIONI/2
da Lella Lellis
Mentalità aperta e liberale - ma che dice Serpieri? di che parla?
Soluzioni nuove, estrose e anarchiche - ma da quando le banalità di Berlusconi
sono nuove, estrose e anarchiche?
RIFERIMENTO 23/3/2008
MANCATA CENSURA
da Emilio Pierini – Porto Recanati
A volte il sadismo del sub comandante sprizza da tutti i pori. Lui che ha il
potere della censura e della non pubblicazione dei post che gli arrivano,
avrebbe potuto tranquillamente cestinare le evidenti ingenuità scritte da
Serpieri sul nano più alto del mondo. Invece no, quando si è visto nella sua
posta in arrivo il post “Soluzioni” un sorriso sadico è apparso sotto il suo
viso barbuto. Poteva cestinare, invece lo ha mandato al patibolo. E la
ghigliottina ha svolto il suo compito…
RIFERIMENTO 23/3/2008
PER SERPIERI: E' COMUNICAZIONE POLITICA
da Mario Strada
Ho letto il post di Serpieri ed il parere degli altri amici. Suggerirei di
leggere gli interventi di Veltroni e di Berlusconi in termini di Comunicazione.
Tutto il resto e’ ininfluente. Berlusconi deve discostarsi dall’immagine
proiettata nel passato: un po’ per smarcarsi da Veltroni che lo accusa di
rappresentare il vecchio, un po’ per attirare il potenziale elettorato di
centro. Cosi’ cerca di essere rassicurante e non barricadero, padre e suocero
appetibile invece che partner focoso e galante, prudente (apparentemente) nelle
promesse piuttosto che mago del miracolo. Non conta quello che dice (il
contenuto) conta l’immagine (la forma) che deve essere diversa da quella
precedente e rassicurante. Ma nella continuita’: ecco allora che potrebbe essere
il figlio a sposare la precaria (e non lui stesso), saranno i figli che
investirebbero in Alitalia e non lui direttamente. Questa, finora, la
sceneggiatura che sta recitando: le frasi e le battute sono conseguenti. Ecco il
link a due articoli (di Ceccarelli e Giannini) che potrebbero chiarire alcuni
aspetti. http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=search¤tArticle=HH80C
http://www.senato.it/notizie/RassUffStampa/080321/hj5iq.tif
RIFERIMENTO 25/3/2008
REAZIONI
da Luca Serpieri
Se dicessi che non mi sarei mai aspettato le reazioni scandalizzate al mio
SOLUZIONI mentirei. Le mettevo in conto. Io avevo cercato di spiegare
(brevemente) il senso di quel tipo di commento. Invece nelle risposte predomina
la seriosità, la quale non è neppure lontana parente della serietà. Ma non
demordo e torno alla carica. Ricordando che è tipico del genio uscire dagli
schemi, immaginare la strategia anomala, imprevista, eppure efficace. Descartes
stesso ci ha insegnato che quando ci si trova di fronte ad un problema che non
si riesce a risolvere bisogna scomporlo in problemi più piccoli, più semplici da
affrontare. Perché non farlo anche con il lavoro per i precari? Non si sa come
fare a sistemarli tutti? Incominciamo a sistemarne uno. E poi un altro e poi un
altro ancora. E anche se con questo metodo non si dovesse arrivare alla fine,
ogni soluzione parziale è comunque positiva.
RIFERIMENTO 28/3/2008
BERLUSCONI E DESCARTES
da Paolo Beretta
Se dobbiamo scomodare Descartes per le boiate di Berlusconi, io lascerei
perdere. Che le sue strategie siano anomale è pacifico, che siano efficaci lo è
molto meno. Cominciare a sistemarne uno per sistemarli tutti vale per gli
scatoloni del trasloco, non per il problema del precariato, e ci vuole davvero
poco a capirlo. Se poi si vuole scherzare, allora va bene, ma se si fa un
discorso serio (e non serioso) per un problema altrettanto serio, evitiamo certe
cadute di stile. Con buona pace di Descartes.
RIFERIMENTO 28/3/2008
RENE’ DESCARTES
da Biagio Coppola, Napoli
Non c’è bisogno di scomodare Cartesio e il suo razionalismo continentale per
scoprire che la proposta di Serpieri sui precari la DC, negli anni ‘70 e ’80, la
applicava alla lettera (leggi clientelismo) creando carrozzoni inutili e costosi
costruendosi, così, i consensi per governare indisturbata l’Italietta che
allevava l’attuale classe politica!
RIFERIMENTO 28/3/2008
ERRARE HUMANUM EST, PERSEVERARE DIABOLICUM
da Pino Granata
Caro Serpieri la cazzata l'hai scritta. Non scomodare Cartesio che con il tuo
protetto non c'entra proprio niente. Per lui caso mai cita il Bagaglino.
RIFERIMENTO 1/4/2008
CONFLITTO DI INTERESSI
di Alessandro Ceratti
Le lettere di Luca Serpieri a proposito della "genialità" di Berlusconi quando
offre un posto in lista alla precaria pur nella loro paradossalità mi sembra
abbiano un fondamento. Come sapete io sono cattolico e quindi mi ricordo bene
che anche Gesù Cristo quando guariva un paralitico, ne guariva uno soltanto. E
lo stesso per il cieco nato. Anche nell'occasione della moltiplicazione dei pani
e dei pesci ha dato a mangiare a 5000 persone (si dice), che non sono poche, ma
non sono tutti gli uomini del mondo e gliel'ha dato per un giorno soltanto. Il
giorno dopo se la sono dovuta sbrigare da soli. Il punto secondo me è questo: ci
dobbiamo rassegnare al fatto che stiamo vivendo in un mondo imperfetto. Perché
si possa vedere il lupo giacere accanto all'agnello, purtroppo, bisogna davvero
aspettare che arrivi l'era dello Spirito Santo.
RIFERIMENTO 1/4/2008
AHI, AHI, IL CERATTI BLASFEMO!
da Pier Franco Schiavone, Milano
Questa è bella, a sostegno della tesi di Serpieri, Ceratti chiama in causa
niente meno che Gesù. In effetti, a voler ironizzare, anche Gesù, come
Berlusconi che fa pagare lo stipendio della precaria ai Romani, non ci ha messo
di suo, in fondo si è raccomandato al padre che gliele faceva passare tutte (a
parte le botte, la flagellazione e la crocifissione). Una cosa non ho capito
della provocazione di Ceratti (come si sa Ceratti provoca), Gesù, è vero, ne
accontentava uno per volta, anzi, uno per categoria (il cieco, il paralitico, il
morto, la meretrice) ma come li sceglieva? Secondo me pure lui tirava a caso
durante una conferenza stampa o magari durante uno dei suoi celebri comizi.
Strano che durante il discorso della montagna non abbia assunto a tempo
indeterminato un maestro precario di sci (a carico delle autorità di Cafarnao,
naturalmente).
RIFERIMENTO 1/4/2008
CONFLITTO DI INTERESSI/I MIRACOLI DI CERATTI
da Federica Pirrone, Milano
Sono atea, forse buddista, certamente non cattolica, ma il paragone dei miracoli
di Gesù con le manovre strumentali di Berlusconi esercita sul mio sistema
immunitario una fortissima azione antigenica. E poi non si scherza su queste
cose, Cristo alla fine è risorto.
RIFERIMENTO 2/4/2008
MIRACOLATI E DISEREDATI
da Paola Altrui, Roma
Caro Ceratti, da credente hai tutto il diritto di evocare l'era dello Spirito
Santo; tuttavia, considerato l'elevato numero di cittadini italiani che non
credono in una vita ultraterrena, o che non intendono aspettare tanto a lungo
per godere di un'esistenza libera e dignitosa, consiglierei di concentrarsi più
prosaicamente sul presente. Quand'anche il reclutamento di una precaria nelle
liste di un partito fosse cosa buona e giusta, il messaggio che si trasmette a
chi versa nella sua condizione è: trovati una raccomandazione, procurati
l'occasione di incontrare un potente (possibilmente davanti alle telecamere),
confida in un eccezionale gesto di magnanimità; diversamente, arrangiati. Con
tutto il rispetto, somiglia più alla pubblicità del Superenalotto che ai
miracoli del Vangelo. (...)
RIFERIMENTO 2/4/2008
CONFLITTO DI INTERESSI 2
da Luca Serpieri
Ringrazio Ceratti per il sostegno (insperato) che mi dà, anche se
-obbiettivamente- trovo il confronto tra Berlusconi e Gesù Cristo per lo meno
inappropriato. D'altro canto noi tutti conosciamo il signor Ceratti e il suo
modo spesso irrituale di presentarci le sue idee. Comunque nel merito della
questione trovo che Ceratti è stato forse il solo ad aver colto il mio reale
pensiero.
Torna al punto 65 dove continua la discussione
17/3/2008
COME VOLEVASI DIMOSTRARE
da Vittorio Grondona – Bologna
Nel 2001 l’Alitalia aveva già da tre anni il bilancio in utile, così afferma
l’ex ministro dei trasporti Pierluigi Bersani. Nel frattempo erano iniziati i
trasferimenti dei voli a Malpensa. Oggi ogni anno le rotte dell’Alitalia che
interessano il favoloso aereoporto del nord fanno guadagnare un miliardo e mezzo
di euro ai magnati del volo lombardi e nel contempo fanno perdere alla compagnia
di bandiera 200 milioni. Sembra una favola per idioti. In sostanza gli allegri
amministratori del nord per arricchire gli amici hanno fatto perdere a tutti gli
italiani una montagna di quattrini. Adesso l’Alitalia è sull’orlo del
fallimento, costa una cicca ed è purtroppo pronta per la svendita, come volevasi
appunto dimostrare in tempi non sospetti. A me viene proprio la voglia di andare
a cercare i fautori di questo massacro economico, prenderli per il cravattino e
fargli pagare fino all’ultimo centesimo i danni che hanno provocato. Altro che
moratoria di tre anni. Formigoni e Maroni, ma che cavolo dite?... I colpevoli
pagare devono (qui ci vorrebbe l’accento siciliano)… Con la certezza della pena.
RIFERIMENTO 19/3/2008
ALITALIA: COME VOLEVASI DIMOSTRARE?
da Massimo Bolchi, Milano
Mi spiace per Vittorio Grondona (e se un ex-ministro come Bersani ha affermato
ciò che il Grondona scrive, mi spiace per noi cittadini), ma il bilancio
Alitalia dell'anno 2000 si è chiuso con una perdita di 495 miliardi. Altro che
Malpensa causa di tutti mali. A proposito, personalmente ritengo lo scalo
varesino un aeroporto brutto, scomodo da raggiungere e mal gestito nei servizi
ai passeggeri. Ma questa è un'altra storia.
19/3/2008
CHI E’ IN SOSPETTO E’ IN DIFETTO
da Vittorio Grondona - Bologna
In questi giorni il Cavaliere, e per la verità non solo lui, ha manifestato
l’antico sospetto di brogli elettorali. Chiede addirittura la formazione di un
esercito di arditi (stavo per dire di “prodi”) guerrieri volontari per il
controllo della “libertà” nei seggi elettorali. Allora è proprio possibile
imbrogliare? Se lo dice il Cavaliere, sembra proprio naturale crederci… Beppe
Grillo da parte sua informa che prima delle elezioni farà l’elenco esatto dei
nuovi parlamentari. I "reportages emotivi" dell’ottimo giornalista Riccardo
Iacona trasmessi qualche tempo fa su Raitre (W l’Italia) ci hanno fatto capire
come alcuni personaggi abbiano a disposizioni pacchetti di voti da vendere.
Allora mi viene spontanea la domanda: per considerarci veramente liberi o
democratici è sufficiente avere nel logo del partito di appartenenza la parlola
libertà o democratico o è invece più ragionevole pretendere energicamente più
serietà politica e senso dello stato dai nostri rappresentanti, oggi
tragicamente nominati senza nostro consenso? Sondaggi trappola a parte, sono
d’accordo con il signor Claudio Urbani. Come dice il proverbio, chi è in
sospetto di solito è in difetto…
RIFERIMENTO 17/3/2008
BROGLI
da Alberto Oldrini (Legnano)
Il presidente Berlusconi,con la questione dei brogli elettorali, mi ha veramente
rotto le balle. Sono indignato.
RIFERIMENTO 17/3/2008
BROGLI ELETTORALI
da Claudio Urbani, Roma
Come ad ogni votazione, Berlusconi parla di brogli elettorali. Ne parla con così
tanta insistenza che fa sorgere un dubbio: che ne parli da vero professionista
della materia.
21/3/2008
INFORMAZIONI CONTESTATE SUI CONTI ALITALIA
da Vittorio Grondona - Bologna
E’ pacifico che per quanto riguarda l’Alitalia mi devo fidare delle notizie
riportate dall’informazione ufficiale. Quanto ho citato dell’intervista di
Giorgio Lonardi al Ministro delle Attività Produttive On. Pierluigi Bersani è
chiaramente scritto a pagina 9 di “la Repubblica” di domenica 16/3/2008. Gli
altri dati sono quelli comunicati in più battute dagli illustri ospiti di
“Annozero” del 13/3/2008. Gentile signor Massimo Bolchi, dove ha trovato la
notizia che i conti dell’Alitalia del 2000 erano invece stati chiusi in perdita
di 495 miliardi?
RIFERIMENTO 23/3/2008
ALITALIA: INFORMAZIONI UFFICIALI?
da Massimo Bolchi, Milano
Gentile signor Vittorio Grondona, senza alcun intento polemico le segnalo che
considerare "informazioni ufficiali" quanto detto da politici e "illustri ospiti
televisivi" (entrambe le categorie frequentemente parlano a ruota libera,
Carlucci docet) è quanto meno una sopravvalutazione. Alitalia è una società
quotata; i suoi dati di bilancio sono pubblici e liberamente consultabili sul
sito corporate dell'azienda. Nell'Annual Report and Consolidated Finacial
Statement for Business Year 2000, a pag. 17, c'è scritto che la perdita netta
dell'anno ammonta a 494.977 milioni di lire.
RIFERIMENTO 24/3/2008
CONTI ALITALIA
da Paolo Beretta
Non è male l'idea di andarsi a spulciare i bilanci Alitalia presenti sul sito.
Da una prima occhiata, però, si scoprono un paio di cose:
1) Alitalia è stata in attivo dal 1997 al 1999, quindi Bersani non sbagliava.
2) nel 2000, anno terminato con un passivo di 494,977 milioni di lire, Alitalia
ha anche fatto investimenti per 2015 miliardi di lire, più del doppio dell'anno
precedente, in aggiunta ad un aumento dei costi delle materie prime (leggasi
carburante) di oltre 1400 miliardi. Non bisogna fare grossi sforzi
d'incompetenza, in questo caso, per andare in rosso.
Sui motivi o le opportunità di un tale sforzo d'investimento non faccio
valutazioni, così come non ne faccio su un possibile collegamento tra questa
cosa e Malpensa. Per il costo del carburante, dobbiamo ringraziare la lira: da
quando c'è l'euro, checché se ne dica, siamo molto meno a rischio. In sintesi,
comunque, un fatto è certo, caro Bolchi: Bersani aveva detto giusto, anche
stavolta.
23/3/2008
VOTIAMO, INVECE…
da Vittorio Grondona - Bologna
Il post della gentile Signora Cristina Sabbatini mi ha invogliato a tornare sul
discorso del voto utile la cui prima parte è scomparsa nei meandri della rete
web. Io penso che non votare sia un’umiliante sconfitta. Una comoda scusa per
lasciare ad altri la responsabilità delle cose che nella società ci riguardano
invece tutti. Sono contrario al voto utile così come acclamato dal duopolio
autocostruitosi alla guisa di due squadre di calcio, i cui due aspiranti ducini
da bravi imbonitori fanno certe promesse che anche il più sprovveduto degli
elettori sa già da ora con certezza che non saranno mantenute. Bisogna guardare
ai fatti reali che ci circondano. Chiedersi per esempio come mai alcuni datori
di lavoro o alcuni professionisti a 150 euro a botta di 10 minuti, pur
denunciando al fisco meno di quanto carpito a forza ed in anticipo ad un operaio
direttamente dalla busta paga, conducano vita lussuosa mentre lo stesso operaio
con quello che gli rimane dello stipendio non riesca nemmeno ad arrivare alla
metà del mese. Cara signora Cristina Sabbatini, difenda i più deboli e si
accorgerà che il suo voto non sarà stato inutile, ma anzi molto, molto
necessario.
RIFERIMENTO 21/3/2008
AL VOTO AL VOTO
da Cristina Sabbatini, Roma
Ascolto Berlusconi e penso che altri 5 anni proprio non ce la faccio a
sopportarlo. Bisogna votare Veltroni come unica possibilità di sconfiggerlo. Poi
guardo quella strana accozzaglia del PD (l’operaio e l’imprenditore, la Binetti
e Follini, Dalema e Fassino) e penso che proprio non ce la faccio a votarli. Poi
guardo il faccione di Rutelli, anche lui, di nuovo, proprio non ce la faccio
votare. Non votare? Sono contraria per principio. Un voto di protesta? Inutile.
E allora che fare?
RIFERIMENTO 23/3/2008
AL VOTO AL VOTO/2
da Biagio Coppola, Napoli
La rassegnazione che si legge tra le righe del lucido pensiero della Sabbatini
mi induce ad esortarla a non farsi prendere dallo sconforto. Lo so c'è una marea
di dilettanti allo sbaraglio e di affaristi e professionisti del voto nell'agone
politico, di questi ultimi tempi, però una pur piccola speranza chi, da
sinistra, vuol continuare a credere in un futuro migliore se la deve coltivare.
Io, personalmente, ho visto, per esempio, un buon segnale quello di Bertinotti
di candidarsi a Premier con la S. A. perchè piuttosto che bruciare il suo
naturale erede, Vendola, per colpa di questa "porcata" di legge elettorale ha
preferito prendersi lui la grossa responsabilità di una probabile non vittoria.
Chi, come me, riesce a leggere i messaggi positivi che ancora manda qualcuno
allora può tranquillamente continuare a pensare di stare dalla parte giusta.
23/3/2008
DUE IPOTESI PER L’ALITALIA
da Vittorio Grondona - Bologna
Per mantenere alto il prezzo della frutta e della verdura durante il periodo di
massima produzione bisogna far soffrire il mercato tenendo nei grandi
frigoriferi il prodotto fino a provocarne urgente richiesta. Così si è fatto con
l’Alitalia. Prima hanno trovato il modo di farle perdere credibilità e guadagno,
poi per proteggerla dal fallimento (sic) l’hanno messa in svendita. L’asta è
andata quasi deserta fino a rimanere un solo aspirante compratore, il quale
ovviamente ha calato ancora il prezzo. A questo punto sbucano gli affaristi di
mestiere che con la scusa di salvare la compagnia di bandiera intendono
accaparrarsi il grosso affare. Questa è la prima ipotesi. La seconda potrebbe
essere la mossa finale di forte effetto popolare per vincere le elezioni. Mossa
strategica come l’abolizione dell’ICI.
24/3/2008
IL VOTO UTILE
da Vittorio Grondona – Bologna
In base all’attuale legge elettorale, criticata pubblicamente da tutti, ma che
in pratica sembra essere gradita per le oscure strategie oligarchiche di
Palazzo, praticamente come del resto succede per il conflitto di interessi, la
maggioranza relativa che uscirà dalle elezioni anche con un solo voto in più
potrà governare l’Italia (come le pare) grazie al poco democratico premio di
maggioranza. Il nostro martoriato Paese ha già sperimentato i disastri del
partito unico… Davvero mi meraviglia, e nello stesso tempo drammaticamente mi
sconforta, constatare che i partitoni cerchino in buona sostanza di riportarci
agli anni ’20. Le elezioni secondo i dettati saggi della Costituzione hanno lo
scopo di equilibrare democraticamente le forze, non di creare i presupposti per
l’avvento di un moderno sistema assolutista.
RIFERIMENTO 19/3/2008
CHE NOIA IL PD!
da Pino Granata
Non avendo altra scelta voterò per il PD. Lo faccio solo in funzione
antiberlusconiana e solo per queste elezioni ma credo che la campagna elettorale
e tutto quanto è espressione del PD sia estremamente noiosa. Certamente la
demagogia veltroniana ha il potere di spiazzare Berlusconi che sicuramente non
si aspettava di essere combattuto con le sue stesse armi. Quando poi leggo che
fra i coraggiosi che devono fare il piano riformista per il PD ci sono Gentiloni
e Cacciari non so se ridere o piangere. Ma credo dovrei piangere. Cacciari, uno
che non ha neanche il coraggio di giudicare Dell'Utri. Povero me!
RIFERIMENTO 19/3/2008
CHE NOIA IL PD
da Biagio Coppola, Napoli
Caro Granata altro che tapparti il naso e votare PD mi sa che dovrai indossare
una maschera antigas!
Il Walter, re dei demagoghi, che sbraita contro gli stipendi esorbitanti dei
parlamentari mentre lui incassa, esentasse, appena 5200 eurini di pensione al
mese dovrebbe spiegare a Voi, incauti elettori, come giustifica la presenza
nelle sue fila di industriali ed operai, e spiegarVi come si fa a legiferare in
materia di lavoro accontentando entrambi?
RIFERIMENTO 23/3/2008
INDUSTRIALI ED OPERAI
da Pino Granata
A Coppola che sembra essere rimasto al paleocomunismo dico che Veltroni ha fatto
benissimo a candidare industriali. Anzi avrebbe dovuto candidarne di più. Tutta
la Sinistra dovrebbe riconsiderare il ruolo degli imprenditori oggi. Con uno
Stato che ha rinunciato a fare l'imprenditore, ed ha fatto male secondo me, la
funzione di questo oggi è fondamentale. Si devono creare posti di lavoro e non
chiacchiere. In periodi di crisi economica, ed in Italia viviamo da sempre in
questo stato, è molto meglio essere dipendenti che imprenditori. Il sistema
fiscale ideato da tipi come Visco. è tale che all'imprenditore non lascia nessun
margine. Il suo ruolo è quello di produrre ricchezza per poi passarla ad uno
Stato famelico e dissipatore. Il piccolo imprenditore che è poi l'asse su cui si
regge questo paese, andrebbe coccolato, stimolato e premiato, e non
criminalizzato come da sempre certi comunisti stalinisti e cattolici
tradizionalisti hanno sempre fatto.
28/3/2008
ALITALIA ED I SUOI BILANCI… SBILANCIATI
da Vittorio Grondona - Bologna
Malpensa è una cattedrale nel deserto. Avere costretto politicamente l’Alitalia
ad utilizzarlo è stata una scelta di una gravità imperdonabile. Io penso proprio
che il prospettato fallimento della nostra compagnia di bandiera sia
attribuibile esclusivamente ad una discutibile gestione manageriale e politica.
In questo disastro economico, Malpensa ha avuto la sua parte di responsabilità
strategica, vuoi per la presenza oggettiva dei gravi inconvenienti di alcune
rotte internazionali, vuoi per la precarietà dei collegamenti con il capoluogo
lombardo. Non sono in grado di contestare i bilanci, sia quelli indicati da
Bolchi, sia quelli dichiarati dall’ex Ministro dei trasporti Bersani… Fatto sta
che gli stessi, al di là degli alti e bassi fisiologici di ogni grande azienza
pubblica, sono drasticamente precipitati di continuo in concomitanza
dell’utilizzo del favoloso scalo del nord. In tutta la faccenda l’unica cosa
fuorviante non è la mia affermazione, ma è la vergognosa leggerezza con la quale
vengono gestiti i soldi degli italiani.
RIFERIMENTO 25/3/2008
ALITALIA
da Bruno Stucchi - Cuggiono (MI)
Chi mi spiega perche' Air France desidera tanto Alitalia? Se e' per eliminare un
concorrente, bastava che aspettasse il fallimento. Idem se e' per accaparrarsi i
clienti (ma allora non dovrebbe uccidere Malpensa). E se Alitalia e' cosi'
passiva, perche' comperarla, anche a prezzo di saldo? E perche' Air France e'
stata l'unica ad avere accesso a TUTTI i dati contabili, negati agli altri?
Perche' nel CdA di Alitalia ci sono esponenti di Air France? Quest'affare puzza
di SME; il prof. ci riprova.
RIFERIMENTO 25/3/2008
BILANCI ALITALIA: DATE BALLERINE
da Massimo Bolchi, Milano
Innanzitutto, i fatti. Vittorio Grondona scrive che l'ex-ministro Bersani ha
dichiarato: "Nel 2001 l'Alitalia aveva già da tre anni il bilancio in utile". Il
sottoscritto rileva che nel 2000 l'azienda ha perso 495 miliardi di lire. Paolo
Beretta ribatte: "Alitalia è stata in attivo dal 1997 al 1999, quindi Bersani
non sbagliava". Urge accordo sulle date. BTW, nel 2001 la compagnia ha
registrato una perdita operativa di 905 milioni di euro.
Poi, i commenti. Caro Beretta, ne emergono di elementi spulciando i bilanci:
- nel 1999 l'utile (12 miliardi di lire su 9.308 di ricavi) deriva da proventi
straordinari. La gestione operativa perde 197 miliardi.
- nel 1996 Alitalia perde 1.200 miliardi; nel 1997 e nel 1998 guadagna
rispettivamente 437 e 407 miliardi. Sono arrivati degli Einstein del management?
No, è arrivato un regalo di 3.000 miliardi dallo Stato via Iri, sotto forma di
aumento di capitale, come mostra anche la dinamica dell'indebitamento. Regalo
azzerato in tre anni.
Ripeto: affermare che il disastro Alitalia è dovuto a Malpensa, come fa
Grondona, è fuorviante.
RIFERIMENTO 28/3/2008
ALITALIA
da Paolo Cape’ – Milano
Qualche risposta al Sig. Stucchi.
1) Se uno dei primi gruppi mondiali vuole comprare Alitalia è perché ritiene ci
sia ampio spazio per risanare e rilanciare, tramite adeguati investimenti,
un’azienda finora bloccata da troppi interessi politici locali.
2) Il prezzo non è affatto di saldo. Tant’è che AirOne aveva offerto dieci volte
di meno.
3) Air France ha accesso a tutti i dati contabili perché è l’unica che ha
presentato nei termini una manifestazione di interesse a comprare, fornendo
adeguate garanzie di solidità patrimoniale.
RIFERIMENTO 28/3/2008
ALITALIA E BERSANI
da Paolo Beretta
Potrei far analizzare i bilanci Alitalia da persone estremamente compententi,
giusto per vederci chiaro, ma fondamentalmente poco mi cale. Bolchi, l'unica
cosa che volevo puntualizzare era che Bersani, affermando che il bilancio
Alitalia era in attivo da tre anni, non aveva raccontato balle. Sui dettagli
della gestione si può poi discutere, se lo ritiene necessario.
RIFERIMENTO 28/3/2008
BILANCI ALITALIA/2
da Claudio Urbani, Roma
L'amico Massimo Bolchi sicuramente ha ragione che la situazione Alitalia non è
causata unicamente di Malpensa. Ma la sua accorata difesa di qualcosa voluta
dall'allora governo in carica, un doppione più inutile che necessario, una mera
operazione politica, ha contribuito concretamente e pesantemente alla situazione
odierna. Ovviamente ammetterne il fallimenta, come è chiaramente sotto gli occhi
di tutti, politicamente è molto dura. Certi doppioni inutili l'Italia
economicamente non può sopportarli, certe operazioni più che economiche sono
politiche ed estremamente dannose: stesso tentativo bossiano fu tentato cercando
di crera un doppione di Rai2 a Milano, fortunatamente fallito.
RIFERIMENTO 28/3/2008
ALITALIA E GIOCHI PERICOLOSI
da Corrado Vigo - Trecastagni
Chi ascolta i telegiornali crede che la vicenda Alitalia sia dibattuta solo per
mantenere i posti di lavoro, per mantenere un marchio, per mantenere in piedi
una struttura (a suo tempo clientelare) imponente. Invece? Nulla di tutto ciò.
In una settimana il titolo è raddoppiato. Chi poteva, quindi, ovvero banche,
grossi gruppi imprenditoriali, ecc. hanno in una settimana raddoppiato il valore
dell'acquistato. Inutile fare l'esempio di 1 milione di euro che diventa 2:
l'hanno fatto e basta. E queste sono le regole della Borsa. Ma non mi venite a
dire che ai governi interessa l'Alitalia. Ci hanno dormito sopra per almeno
vent'anni. L'Alitalia interessa solo per queste speculazioni, e poi la
lasceranno al proprio destino?
RIFERIMENTO 1/4/2008
ALITALIA
da Bruno Stucchi - Cuggiono (MI)
Caro Paolo Cape’ le tue "spiegazioni" non spiegano nulla, anzi! Se Alitalia e'
cosi' risanabile e redditizia, perche' non aspettare il fallimento e comperarla
a prezzo di saldo? Perche' altre possibili e passate cordate (c'era anche l'Ing,
ricordate?) non hanno proseguito? Proprio perche' a loro, stranamente solo a
loro, non sono stati fatti vedere i conti. Mentre a Air France si'. Perche'?
Qual'e' l'occulta fregola che ha spinto il Prof. a affrontare il casino Alitalia
PROPRIO in periodo elettorale? Grande furbata o grande minchioneria?
Prodi avrebbe premeditato da solo anche la crisi del suo governo, quindi?
(csf)
RIFERIMENTO 2/4/2008
ALITALIA
da Paolo Cape’ – Milano
Il fallimento di Alitalia non è affatto auspicabile, in quanto provocherebbe
l’azzeramento di tutti i contratti di lavoro (17.000 circa), con libertà per il
commissario liquidatore o di un nuovo acquirente di ri-assumere quante persone
vuole, anche pochissime. Nella malaugurata ipotesi in cui ciò dovesse accadere,
avremmo probabilmente un maggior numero di candidati acquirenti, perché
l’operazione costerebbe di meno. Le altre cordate non hanno proseguito perché
non hanno sufficiente solidità patrimoniale, né le capacità industriali e di
pianificazione di una delle prime tre compagnie aeree al mondo. Ripeto: non è
strano che gli altri non abbiano avuto accesso ai conti, ma è la semplice
conseguenza del loro ritiro dalla procedura. Tutto molto alla luce del sole,
checché se ne dica.
5/4/2008
UNA SPERANZA PER GLI INDECISI
da Vittorio Grondona - Bologna
Nelle varie discussioni politiche faccio fatica ad assorbire le perplessità
espresse dagli indecisi in quanto gli stessi, facendo parte da sempre dei meno
fortunati della società, dovrebbero al contrario essere i più certi nelle
scelte. La delusione fa parte del mestiere dei poveri, i quali mai in un sistema
egoistico come il nostro potrebbero vedere realizzate le loro aspirazioni se le
stesse non fossero utili agli interessi di chi ha il potere di realizzarle. Da
qui le grandi promesse elettorali: sempre le stesse e mai realizzate. Ormai gli
indecisi dovrebbero avere capito da che parte stare, non otterranno sicuramente
tutto quello di cui umanamente necessitano, ma almeno potrebbero sicuramente
contare in una maggiore tutela politica e sociale.
RIFERIMENTO 2/4/2008
UN BUON CANDIDATO? IVAN SCALFAROTTO
da Barbara Melotti, Roma
Vorrei provare a suggerire a tutti gli incerti nel voto al PD quello che a me
pare un ottimo motivo (fra tanti altri) per farlo, e cioè vorrei presentare a
chi non lo conoscesse ancora un candidato che rappresenta tutto ciò che di nuovo
e di diverso io mi aspetto da questo partito nuovo, ma non solo me lo aspetto:
cerco di fare la mia parte perché si realizzi. Voglio parlarvi di Ivan
Scalfarotto, che ho personalmente conosciuto attraverso
iMille di Roma. Non
è un politico di professione, non dice cose scontate, non paga pegno a ideologie
del secolo scorso, ha 42 anni, è candidato in un posto "in bilico" e
ne è contento,
insomma... si merita di farcela. Per conoscerlo un po' meglio, oltre al
suo blog e al
video che ha girato
con Paolo Virzì, vedetevi anche
questo video dal
convegno sulla laicità organizzato a Roma da Gianni Cuperlo.
PS: il motivo vero di questo post è solo riabilitarmi agli occhi di Schiavone :P
RIFERIMENTO 2/4/2008
IO VADO AL MARE
da Gabriele Giustri, Firenze
Buongiorno a tutti. Giorni fa, avevo inviato un pensiero sul fatto che mi sento
svuotato dalla politica.
Invece voi no, vi leggo tutti belli partecipi a questa ennesima "battaglia"
elettorale. Io non ce la faccio ad ascoltarli.
Il nano che dice addirittura alle donne di portare una torta a quelli dei seggi
elettorali (bel rispetto per la donna!!!) è pazzesco.
L'esperto di cinema che dice "mosciaggini" tutti i giorni.
Il democristiano brizzolato plurisposato che da colpe a destra e a sinistra.
I comunisti ed i socialisti sono la caricatura di loro stessi (li vedesse
Filippo Turati...poverino).
Ma cosa dovrei fare il giorno delle elezioni? Dovrei votare?
Ieri dopo aver intravisto Fini (tremendo) ho deciso! Venerdi 11 aprile verso le
18.00 con una po' di libri, parto e me ne vado al mare nella casina dei miei
nonni dove non c'è la tv e torno a Firenze lunedi sera. Disfattista? Populista?
Antidemocratico? Sono sempre andato a votare, sempre! In fin dei conti c'è chi
ama il calcio, chi il tennis, chi le bocce ecc. Al mare ho giocato a bocce ma
non mi sono divertito e da quella volta non l'ho più fatto...
Distinti saluti.
P.S. Non per fare l'insulso, ma vi siete accorti che padelle di orecchi ha
Berlusconi? Ci si potrebbe cuocere i fagioli con le salsicce!!!
RIFERIMENTO 2/4/2008
NEANCHE TURANDO IL NASO
da Carla Bergamo
Ieri ho spedito la busta con il mio voto al Consolato. Per la prima volta nella
mia vita non ce l'ho fatta a votare semplicemente "contro". Mi spiace, ma
neanche turando il naso posso votare per un Pollastri o un Porta. Un partito che
ha iniziato la metamorfosi con il rimpianto Berlinguer e la finisce con Fassino
e D'Alema, che impongono certi personaggi in lista...No, I can't.
RIFERIMENTO 5/4/2008
BRIOCHES AGLI AFFAMATI
da Egidio Morretti
Molti schizzinosi continuano a dire che non voteranno, visto che a sinistra non
sono abbastanza a sinistra. Si scopre la saggezza del "Sono tutti uguali, destra
e sinistra". Ma guardate i volti sui manifesti elettorali. Se non fosse un
criterio di giudizio molto scorretto, sarebbe un buon criterio per farsi
un'opinione.
RIFERIMENTO 5/4/2008
AL MARE COL CUORE
da Silvia Zanotti, Modena
Caro Gabriele Giustri, io sono completamente solidale con te. Veramente, col
cuore sento quello che senti tu. Però non ce la faccio a non cercare con il mio
piccolo grande voto di tenere al governo quelli che reputo un briciolo meglio di
quegli altri. Io a votare ci vado e voterò per chi ha una possibilità di tenere
il nano fuori dalle palle. Chiedo scusa per la brutalità, ma sono sincera. L'arcorizzato
mi ripugna.
Ma mentre voterò ti penserò tra i tuoi libri. Buona lettura e stai concentrato
lì.
6/4/2008
NON SI VOTA CONTRO…
da Vittorio Grondona - Bologna
Gentile signora Silvia Zanotti, io la capisco, ma non sono d’accordo col suo
rassegnato principio del voto utile, che probabilmente presto formalizzerà alle
urne. In questi giorni ho letto, o sentito, una frase che mi ha colpito: “non si
vota contro, ma si vota per”… Purtroppo mi sfugge il nome dell’autore. Nel
contempo consiglierei il signor Gabriele Giustri di approfittare della pace
della casina marina dei nonni… Chissà nel silenzio complice della natura.
mettendoci un po’ di buona volontà, un ripensamento sarebbe anche possibile e
lunedì potrebbe anticipare il rientro alla mattina per fare in tempo ad
esprimere concretamente all’Italia intera la sua preziosa e personale opinione
senza quindi abbandonarsi sconfitto alle sole decisioni degli altri.
RIFERIMENTO 6/4/2008
QUESITO PER LE ELEZIONI
da Silvia Zanotti, Modena
Gentile signor Grondona, e chiunque altro sia interessato, lei ha ragione,
bisognerebbe votare "per" e non "contro". Ma se votassi "per" chi penso io
sarebbe sicuramente un voto di minoranza, non servirebbe a molto. Anzi, in un
certo senso aiuterebbe l'avversario politico. Se voto Uolter quindi non è perchè
gli creda molto, ma perchè lo trovo il male minore.
Le chiedo: che senso avrebbe votare il partitino quasi inutile allora? Aiuto!
RIFERIMENTO 10/4/2008
NIENTE MARE MA STAMPELLE
da Gabriele Giustri, Firenze
Buongiorno a tutti, ed in particolare alla Gentile Sig.ra Silvia Zanotti ed al
Sig. Vittorio Grondona. Vi ringrazio per avrmi letto e risposto. Io invece lo
faccio solo ora perchè purtroppo mi sono rotto un femore proprio il giorno dopo
la mia decisione di non andare a votare ma di andare al mare. Sarà la
maledizione della democrazia? Mi ha sentito che non volevo votare...e zacchete!
Che noia per ora starò a letto poi stampelle ale! A questo punto visto che mi
sono sciroppato la tv in tutte le salse andrò a votare anzi mi faccio portare a
votare dal mio babbo. E voterò. Per chiedere scusa e farmi perdonare del mio
tentato azzardo. Ma chi? I socialisti di Gesù ooops! I socialisti di Boselli?
Marco Ferrando? Bertinotti? Ma si dai voterò Sinistra Critica. Sempre che non mi
accada prima qualcosa di peggio!
6/4/2008
da Vittorio Grondona - Bologna
Quando leggo le interpretazioni religiose del signor Ceratti ed i relativi
accostamenti fantasiosi al Cavaliere mi viene in mente la mia povera nonna
novantenne, intelligentissima, ma purtroppo analfabeta, quando in chiesa
recitava ad alta voce l’Ave Maria in latino. Gesù è venuto sulla terra facendosi
uomo per salvare tutto il genere umano dai danni eterni del peccato. I miracoli
isolati, che faceva in gran pompa esclusivamente in pubblico, gli servivono per
farsi conoscere e per ottenere nel contempo l’attenzione e la credibilità
necessarie al buon esito della sua missione universale. L’unico accostamento
accettabile è l’immensa ricchezza racimolata dall’Unto del Signore con quella
stratosferica del Vaticano, ma entrambe le ricchezze non hanno nulla da spartire
con gli insegnamenti evangelici.
RIFERIMENTO Punto 55 15/3/2008
RIFERIMENTO 5/4/2008
ACCOSTAMENTI
da Alessandro Ceratti
Sia l'ottimo Schiavone, che la formidabile Federica mi rimproverano di avere
paragonato le boutade di Berlusconi con i miracoli di Gesù. Uno lo fa con
ironia, l'altra con più "tension" (Federica capirà). Però entrambi mi sembra
applichino un ragionamento un po' troppo semplicistico. Io effettivamente ho
accostato Berlusconi a Gesù Cristo (e lo sto facendo anche ora) ma così come
possono essere accostati due libri in uno scaffale. Non è detto che per il fatto
di avere la copertina in aderenza essi trattino dello stesso argomento e siano
della stessa qualità. E la semplice contiguità fisica non dovrebbe essere motivo
di blasfemia, almeno non in una religione non feticista. Quello che hanno in
comune è appunto non avere dato una risposta universale. Quando critichiamo
Berlusconi per questo fatto cerchiamo di capire se la nostra stessa critica non
ricade anche su Gesù Cristo.
RIFERIMENTO 5/4/2008
RAGAZZI, CI STIAMO AMMOSCIANDO
da Pier Franco Schiavone, Milano
Continuare a discutere, me compreso, del post surreale (per usare un eufemismo)
di Serpieri, fa venire il latte alle ginocchia. Mi sembra una bella tavanata
anche la conversione di Allam (che sta vivendo un delirio egocentrico da dopo
battesimo). Eppure argomenti interessanti ci sono, per esempio sull’ateismo e
sul perché gli atei sembrano Carbonari; il preoccupante post di Carla Bergamo
(che vorrei ci spiegasse meglio chi sono i candidati in Brasile), il post di
Giusti che dice che va al mare (forse gli farò compagnia). La proposta
astensionista di Grillo, inciderà su queste politiche? Saranno voti sottratti
alla sinistra? Il caso Alitalia e l’improvvisa chiusura al mercato da parte
della destra; la conversione dei leghisti che dicevano: Alitalia deve fallire! e
ora sembrano nazionalisti di tipo Serbo. Perché non si parla più di mafia? Sul
boicottaggio alle Olimpiadi, quel è il vostro pensiero? (...)
15/4/2008
VELTRONI E IL VOTO UTILE… PER LE DESTRE
da Vittorio Grondona - Bologna
La corsa solitaria col cavallo zoppo ha fallito due volte. Ha miseramente ed
inutilmente ucciso la sinistra e nonostante questo pianificato eccidio sociale
il PD è costretto a rimanere al palo. Che cavolo di opposizione potrà fare con
nove punti di differenza? Dubito che potrà essere in qualche modo sostenuta
dalla gongolante UDC. L’Italia del Cavaliere si è rialzata, ma gli italiani
forse continueranno a barcollare. Chissà… Sono quasi del parere che presto anche
AN si sveglierà dal letargo e cercherà di rialzarsi pure lei rivendicando la sua
tradizionale indipendenza.
20/4/2008
21 APRILE 1945 – BOLOGNA E’ LIBERA
da Vittorio Grondona – Bologna
Vi propongo la riproduzione fotografica del famoso manifesto del messaggio che il grande sindaco di Bologna Giuseppe Dozza scrisse dopo che all’alba del 21 aprile 1945 giunse nella città l’avanguardia delle truppe alleate. Sono i polacchi nella direzione dei quali si dirige il nuovo sindaco per assolvere a quella che si può considerare la sua prima missione di rappresentanza. Il manifesto fu stampato a mano perché mancava l’energia elettrica. Trascorse due ore dalla sua scrittura era già affisso in città.
RIFERIMENTO 22/4/2008
25 APRILE
da Paolo Beretta
Ogni anno si ripresenta la solita tiritera di qualche nostalgico che vorrebbe
abolire il 25 Aprile. Niente da fare, festa è stata e festa rimane. Tanto per
cominciare, assieme ai "cattivi" sovietici ci stavano anche americani, francesi,
inglesi, canadesi, ecc. (cattivi pure loro ?), mentre dall'altro lato ci stavano
nazisti e fascisti (Marzabotto, Fosse Ardeatine, remember ?). Inoltre le "folle"
che osannavano il Pelato il 24/4, il giorno successivo erano svanite d'incanto,
come peto nella bufera, lasciando il posto a ben altre folle. E lasci stare le
elezioni del quarantotto: a confronto lo spessore storico e politico è
inconsistente, e chiunque lo capirebbe. Sempreché non si sia revisionista, beh,
in quel caso...
22/4/2008
SILENZIO, SI GIRA…
da Vittorio Grondona - Bologna
Improvvisamente l’esito delle elezioni ha risucchiato le migliaia di tonnellate
di rifiuti campani. Nessuna protesta viene più segnalata… Ora, in aria di
ballottaggio destra e sinistra nella capitale, è importante esaltare al massimo
anche una pestata di piedi povocata da un extracomunitario. In primo piano in
ogni trasmissione la cronaca nera che spudoratamente ipotizza scenari di
innocenza o di colpevolezza per il tifo del pubblico, anche nelle ore che in
tempi remoti normali erano dedicate alla TV dei ragazzi. La sicurezza fa la
differenza alle urne… E’ questo il giornalismo che davvero ci meritiamo e che
paghiamo così profumatamente? Mi fa ribrezzo il solo pensare che tutti si siano
messi agli ordini del capo per timore che altri editti bulgari appaiano
all’orizzonte.
RIFERIMENTO 23/4/2008
RISULTATI ELETTORALI
da Claudio Urbani, Roma
Se dai TG, dopo il primo turno elettorale, sono spariti i servizi
sull'immondizia campana, le proteste degli abitanti sulle discariche, il
carovita e l'impossibilità di arrivare a fine mese, con il ballottaggio
spariranno i problemi della sicurazza, degli extracomunitari e i campi Rom?
22/4/2008
LA DIFFICILE STRADA DELLE OPINIONI
da Vittorio Grondona - Bologna
Non riuscire a comunicare le proprie opinioni è deprimente quasi quanto prendere
atto che le stesse opinioni siano giudicate prive di interesse unilateralmente
dal moderatore. Porta a Porta è uno dei numerosissimi esempi di questa triste
logica elementare del vivere sociale in modo civile.
23/4/2008
IL RITORNO DEL CAVALIERE
da Vittorio Grondona - Bologna
Dopo la tremenda batosta elettorale che ha colpito il partito per il quale nutro
da sempre molta simpatia condividendone di massima quasi tutti gli ideali
sociali, avevo deciso di non rispondere alle provocazioni post elettorali e di
starmene quindi tranquillo. Il post del signor Pierini ha rotto l’incantesimo.
Signor Pierini, veramente non riesce a captare il pericolo che rappresenta il
ritorno della squallida politica del Cavaliere per tutti i poveracci che non
vivono di rendita, non possiedono fabbriche, ma passano la vita al comando di
altri, costretti a sopravvivere con un ridicolo stipendio o con una pensione da
fame, fra l’altro costantemente corrosi fino al rapido esaurimento? Secondo lei,
il Cavaliere farà gli interessi degli italiani o continuerà a fare come in
passato solo i suoi e dei suoi amici infischiandosene altamente dei problemi del
suo prossimo più bisognoso? Nei cinque anni del suo governo precedente non ho
conosciuto alcuno povero cristo che avesse migliorato anche di poco la propria
condizione di vita. L’idiozia non si misura con un giudizio qualunquista, ma si
valuta dai risultati. Hitler e Mussolini, eletti con entusiamo dal popolo, hanno
dato dei risultati talmente nefandi che non potranno mai più essere dimenticati.
Sono convinto che molti di coloro che li avevano votati abbiano convenuto ad un
certo punto della loro vita di essere stati dei perfetti idioti.
RIFERIMENTO 22/4/2008
ANALISI E PROVVEDIMENTI
da Luca Serpieri
Capisco che per molti bloggisti questo deve essere un brutto momento. Molti
cercano di analizzare i motivi della batosta elettorale secondo i vari punti di
vista ma mi sembra che tutti siano un po' a corto di idee per quanto riguarda i
provvedimenti da prendere. In buona sostanza mi sembra di poter riassumere le
analisi in questo modo: gli elettori del centro destra sono a) intrinsecamente
stupidi b) si comportano come stupidi perché sono male informati. Posto che
questa analisi possa essere vera, benissimo, che cosa farete? Domani essi
continueranno a essere stupidi e/o male informati. Quindi? Perché piuttosto non
provate a guardare piuttosto dentro di voi per vedere se c'è in voi qualcosa da
cambiare? Un giorno qualcuno dei vostri ha detto: "Con questa classe dirigente
non vinceremo mai". Cambiare D'Alema e Fassino con Veltroni, diciamolo, non è
stato un gran cambiamento.
RIFERIMENTO 22/4/2008
L'ANTICO VIZIO
da Emilio Pierini - Porto Recanati
Il Berlusconi ter, ormai alle porte, ha rinsavito tra gli intellettuali e comici
sinistrorsi l'antico vizio che si manifesta nel dare dei coglioni, stupidi ed
ignoranti agli italiani che non hanno votato per Veltroni o per la Sinistra
Arcobaleno. Hanno iniziato Vauro e Fuskas (con una incredibile figuraccia) ad
Anno Zero; ha proseguito Crozza con il suo programma. Montanelli disse che gli
italiani avrebbero dovuto provare Berlusconi una volta per poi demonizzarlo
definitivamente. Noi Berlusconi lo abbiamo provato due volte e non è bastato.
Allora bisognerebbe chiedersi cosa non funziona piuttosto che nascondersi dietro
agli insulti. Bisognerebbe capire perchè ogni volta che governa il centro
sinistra, il paese alle elezioni successive regala maggioranze bulgare agli
uomini di Arcore. Troppo facile, a questo punto, sfoderare una acritica spocchia
intellettuale trattando la maggioranza degli elettori come analfabeti.
RIFERIMENTO 23/4/2008
ANALISI E PROVVEDIMENTI, CHIARIAMO DEGLI EQUIVOCI.
da Pier Franco Schiavone, Milano
Caro Serpieri, gli elettori di destra non sono stupidi, ma in questo Paese
l’informazione è approssimativa a causa di un sistema dei media strutturato
male; in gran parte è in mano a Berlusconi, in piccola parte è libero, ma quella
parte è poco pervasiva. Inoltre in Italia, essendo diffusi analfabetismo e
semianalfabetismo, mancano, a moltissimi, gli strumenti culturali per
interpretare la realtà; sono così esposti alla demagogia e al populismo. Un
operaio che, sebbene alla presenza di una banda di idioti a sinistra, voti Lega,
un partito razzista che vuole innalzare i limiti dell’età pensionistica, che
tutela e privilegia gli imprenditori e che annovera Bossi, Calderoli e
Borghezio, non è stupido, ma sicuramente dobbiamo pensare, se non vogliamo fare
i politicamente corretti, che non ha capito niente. Un mezzo parente che ha
votato Lega (troppi Marocchini! dice), lavora, con altri 12 operai (meno di 15,
guarda un po’ il caso!) per un aguzzino che li fa filare 11 ore al giorno,
incluso il sabato, per 1400 euro al mese, pagando gli straordinari quotidiani in
nero (se li detassa da solo), e che consente loro di fare le ferie quando decide
lui e per non più di 15 giorni all’anno, il resto gliele paga.
RIFERIMENTO 23/4/2008
LE DOMANDE DI PIERINI
da Pino Granata
Perchè ogni volta che il centrosinistra governa poi perde le elezioni e da a
Berlusconi maggioranze bulgare chiede Pierini. A parte il fatto che quella di
Berlusconi non è una maggioranza bulgara ma una minoranza che in altri tempi non
gli avrebbe permesso di governare, visto che il centrodestra totalizza il 47%,
ma credo che sia estremamente difficile rispondere alla sua domanda. Mi domando
per esempio perchè in Sicilia dove il sottosviluppo continua , i Siciliani ormai
da qualche decennio continuano a dare fiducia a chi , non solo li lascia nelle
condizioni che conosciamo, ma li fa regredire. E perchè poi il ricco Nord voti
per il Centrodestra che ha governato per cinque anni lasciando il Paese in netto
regresso è un mistero. Qualche giorno prima delle elezioni mia madre 91enne mi
espresse la sua intenzione di votare per Berlusconi perchè, a suo dire, Prodi
non voleva aumentarle la pensione. Per la cronaca mia mamma vede alla tv i
canali Mediaset. La verità, e questa non è che una novità, e che gli Italiani
vorrebbero.
RIFERIMENTO 23/4/2008
IL RITORNO DEL CAVALIERE /2
da Emilio Pierini - Porto Recanati
Grondona e Granata mi hanno dolosamente frainteso. Io non sono l'avvocato
difensore di Berlusconi (anche perchè ho votato Veltroni). Io mi e vi chiedo se
dando del coglione a chi si è voluto per la terza volta Berlusconi premier si
risolva qualcosa. Vi siete mai chiesti perchè gli exit poll ormai sballano
puntualmente ? La risposta è semplice: l'elettorato vota Berlusconi e non lo
dice all'uscita del seggio, come se si vergognasse di ciò. Come se si
vergognasse di essere definito come un coglione o stupido dai vari Fuskas e
Vauro. Sarà mica il caso che iniziamo a definire chi vota Berlusconi
intelligente e saggio ? Rifletteteci....
RIFERIMENTO 24/4/2008
DOLOSAMENTE?
da Pino Granata
Caro Pierini mi vorresti spiegare che cosa c'è di doloso nel mio post di
risposta al tuo? Io con molta pacatezza ho cercato di spiegare il mio punto di
vista. Ne più ne meno.
RIFERIMENTO 27/4/2008
SULL'ELETTORATO DI DESTRA
da Pino Granata
Ci sono molto polemiche su come noi elettori di Sinistra consideriamo gli
elettori di Destra. Nessuno ha mai detto he gli elettori di Destra siano degli
stupidi o dei creduloni. Io credo, al contrario, che gli elettori di Destra
votino coscientemente per persone che dicono che Mangano un mafioso condannato
all'ergastolo è un eroe, che bisogna togliere la Resistenza dai libri di
scuola,che dicono che i Magistrati sono dei pazzi ai quali si dovrebbe fare un
esame psichiatrico, che si appropriano di aziende corrompendo i giudici,che
vengono condannati per reati mafiosi e dicono che i giudici sono tutti
comunisti, che dicono che gli extracomunitari sono dei bingo-bongo, che vogliono
usare la bandiera italiana al posto della carta igienica, etc. Potrei continuare
per un'altra mezz'ora ma credo che tutto questo basti ed avanzi. Questi e altri
sono i motivi per cui la maggioranza, o quasi, degli Italiani vota per il
centrodestra.
RIFERIMENTO 27/4/2008
GRANATA, LA SINISTRA E IL FILTRO DEL BLOG
da Rino Olivotti, Auronzo
Qualche giorno fa ho trasmesso troppe (?) righe a CSF dopo aver letto Granata.
Sono stato regolarmente cestinato. Niente da dire:è il filtro. Ora rileggo il
Granata pensiero sulle ragioni del successo della destra. Naturalmente nulla da
obbiettare. Senonchè Granata a 66 (sessantasei) anni.e da "sinistra" ha
idiotizzato tutti gli italiani che gli han voltato le spalle. Io a 73
(settantatre) anni, socialista da sempre ho capito, e me ne scuso, da almeno
quindici che saremmo finiti male. E allora, non trovando di meglio, mi son
preoccupato stavolta di fare, sul territorio, l'attacchino per un partito di
sinistra diciamo "vera" che non poteva assolutamente sperare in una qualsiasi
poltrona, ma predicava con una discreta onestà cose fattibili, era uscito in
tempo da RC e presentava la faccia di una prof. precarizzata. Naturalmente il
tutto a mie spese colla, pennello, tempo, e buona volontà. Ho affisso i
manifesti di SINISTRA CRITICA con la passione di sempre ed il risultato lo
conoscete tutti. Ora, se Granata, e non ne dubito, è una persona onesta, deve
semplicemente ammettere che ce li siamo tagliati da soli, altrimenti si riaprono
gli steccati e noi ricominciamo a mangiare i bambini come ai tempi in cui la
politica parlava lo stesso linguaggio che lui ha usato oggi.
RIFERIMENTO 27/4/2008
SULL'ELETTORATO DI DESTRA /2
da Emilio Pierini - Porto Recanati
E dunque, caro Granata, stando al tuo ragionamento, una netta maggioranza degli
italiani, vota a destra (io direi non vota a sinistra) perchè molto
semplicemente è mafiosa, ignorante, senza un minimo senso di stato, desiderosa
di un revisionismo storico e soprattutto senza uno straccio di cultura ? Ma,
nello stesso tempo, come dici tu, non è stupida o credulona ? Io inizio invece a
pensare che gli Italiani dopo aver mangiato carne (governi di centro sinistra)
diventi subito dopo vegetariana e recandosi alle urne (ristorante) l'unico
piatto non carnivoro che si ritrovano a disposizione sia la solita insalata
Berlusconiana che i carnivori lasciano sempre colpevolmente nel menu'...
24/4/2008
INVASIONE DI DONNE
da Vittorio Grondona – Bologna
Questa sera sono andato a vedere lo spettacolo di Christian De Sica. Due ore di
sano divertimento che consiglio a tutti. Il teatro era gremito. Quante donne…
Almeno oltre l’ottanta per cento… Hanno umiliato perfino l’antica proporzione
del 7 a 1. Non c’è che dire: un ottimo rapporto col tempo libero, per chi ce
l’ha!... Fra poco mi sintonizzo su radio 2. Veronica Pivetti è molto simpatica…
RIFERIMENTO 22/4/2008
L'ITALIA CHE QUALCUNO VORREBBE
da Paola Altrui, Roma
"Troppe donne", titola oggi a piena pagina il quotidiano Libero. Il sommario
dell'articolo chiosa: "Prima erano escluse da ogni carica, ora tutti [sic!] le
vogliono ai vertici. Confindustria sta diventando un gineceo. E Berlusconi avrà
quattro ministre. Conquista femminile o semplice moda?". Se ritenessi Vittorio
Feltri un fine provocatore, mi verrebbe da sorridere; ma, nel Paese in cui una
rappresentanza istituzionale femminile del 30% viene accolta come una novità
epocale, continuano a sussistere significative differenze fra le remunerazioni
maschili e femminili a parità di ruolo e responsabilità, si biasimano in modo
più o meno esplicito le donne che non rinunciano alla carriera per dedicarsi
esclusivamente alla famiglia e - già che ci siamo - si paventa una revisione in
senso restrittivo della legge 194, un editoriale del genere mi suggerisce
utilizzi impropri e poco ortodossi del quotidiano che lo ospita.
RIFERIMENTO 23/4/2008
TROPPE DONNE
da Luca Serpieri
Tanti, coma la signora Altrui, trovano scandaloso che le donne siano così poco
numerose nei posti di responsabilità, sia politici che economici. Forse accade
per una attiva discriminazione, ma non ci credo più di tanto. Se non vogliamo
nasconderci dietro un dito dobbiamo riconoscere che non è quello il motivo. Il
motivo è che le donne sono diverse, e non sono forse né particolarmente adatte,
né, sicuramente, particolarmente interessate a quei ruoli. "Che scempiaggine!"
direte voi. Bene, allora mi sapete spiegare perché tra i partecipanti di questo
mese a questo blog 34 sono uomini e 9 donne? C'è qualche discriminazione?
Vengono impedite a partecipare da pregiudizi atavici?
RIFERIMENTO 23/4/2008
TROPPE DONNE (A CASA)
da Paola Altrui, Roma
Caro Serpieri, le tue considerazioni mi ricordano quelle di Berlusconi, quando
giustificò lo scarso numero di candidature femminili nel suo partito sostenendo
che "non si trovano signore disposte a lasciare a casa i mariti per venire a
lavorare a Roma durante la settimana". Le donne sono diverse, è vero: grava su
di loro la gran parte delle incombenze familiari, dai lavori casalinghi alla
cura dei figli, all'assistenza di anziani e disabili; è inevitabile che ciò si
traduca in una minore disponibilità di tempo ed energie da dedicare alla
carriera, salvo dotarsi di colf/baby-sitter/badanti (chi può permettersele) o
rinunciare ad avere figli (incorrendo invariabilmente in accuse di arrivismo ed
egoismo). Diciamocelo chiaramente: il tradizionale modello moglie-madre-angelo
del focolare fa comodo a tutti, fuorché alle donne; ma che lo si spacci per una
loro libera scelta, negando che le interessate possano avere aspirazioni o
attitudini diverse, mi sembra davvero troppo.
RIFERIMENTO 23/4/2008
TROPPE DONNE/2
da Federica Pirrone, Milano
Caro sig. Serpieri, lei domanda: "mi sapete spiegare perché tra i partecipanti
di questo mese a questo blog 34 sono uomini e 9 donne? C'è qualche
discriminazione? Vengono impedite a partecipare da pregiudizi atavici?". Le
rispondo: forse perché le donne lavorano? Hanno meno tempo da perdere? C'ha mai
pensato?
RIFERIMENTO 23/4/2008
TROPPE DONNE/3
da Pier Franco Schiavone, Milano
Le donne lavorano e hanno meno tempo da perdere…. Secondo Pirrone siamo una
banda di scansafatiche. Federica! ..zzo dici? L’ente per cui lavoro non si è mai
lamentato del mio contributo; credo, senza falsa modestia, di essere bravo nel
mio lavoro. Vorrei capire, davvero è così difficile mettere su un foglio
elettronico quattro parole in croce? Non dedico mai più di 10 minuti alla
stesura di un post (questo l’ho scritto in minuti 6, giuro). Dato che il mio
lavoro è fatto per un terzo di riunioni e per due terzi di computer e telefono,
tengo quasi sempre aperta la home page del sito di CSF e ogni tanto do una
sbirciatina, mi rilassa. Attualmente sto scrivendo una guida articolata sul come
fare affari in Italia in un’altra lingua. Quando sono fuori per riunioni,
naturalmente, non riesco a guardare il blog, come non riuscirei se insegnassi ai
bambini, o facessi il medico o scaricassi casse ai mercati generali, ma non è
che chi lavora davanti ad un computer è uno scansafatiche. Un mio amico che fa
il sistemista (un lavoraccio, ti assicuro) è riuscito a scrivere un romanzo, che
non gli pubblicheranno mai, tra una pausa e l’altra e un altro mio amico si
laureò in filosofia facendo il macchinista sui treni. Federicaaa!!!
RIFERIMENTO 26/4/2008
7 a 1
da Dan Galvano, Basilea
Caro Grondona - non per essere pignoli - ma, tradotta in altri numeri, la
proporzione 7 a 1 vuol dire che si tratta dell'87,5% contro il 12,5%. Se, come
dice lei, nel teatro c'era almeno l'80% di donne, beh, direi che l' "antica
proporzione" in realtà non è stata proprio umiliata...
26/4/2008
PRECISIONE SVIZZERA
da Vittorio Grondona - Bologna
Caro signor Dan Galvano, la precisione in matematica è sempre ben accetta. Per
farci contenti entrambi, diciamo che “oltre” l’80 per cento può essere benissimo
inteso anche l’89 per cento. Quindi facciamo la seguente proporzione:
89:11=7:0,865168539 ed umiliamo così definitivamente l’antica proporzione del 7
a 1.
RIFERIMENTO 27/4/2008
PRECISIONE SVIZZERA /2
da Dan Galvano, Basilea
Caro Grondona, la sua operazione matematica è un chiaro broglio di natura
comunista... Scherzo, ma purtroppo devo ammettere che la precisione elvetica
spesso contagia anche me. Solo pochi anni fa ero un'altra persona... Fui colpito
qualche tempo fa dalle parole di un politico della svizzera tedesca, che diceva:
"Altri popoli hanno l'arte, la gastronomia, la storia. Il nostro valore è la
precisione". Piu' chiaro di cosi'.
27/4/2008
COMPLIMENTI A SILVIA PALOMBI
da Vittorio Grondona - Bologna
L’elaborazione meravigliosa che Peter Greenaway ha fatto dell’Ultima Cena è
egregiamente spiegata da Silvia Palombi. Lei non si è impappinata, ma l’audio di
radiotre che ricevo a casa mia ogni tanto crea qualche problema… Che sia per
colpa della legge Gasparri?
Clicca l’immagine per ascoltare l’intervento della scrittrice Silvia Palombi
27/4/2008
ULTIMA CENA DI PETER GREENAWAY
da Vittorio Grondona - Bologna
Dimenticavo di informare chi ne fosse interessato che cliccando
qui
potrebbe condividere il piacere di ascoltare l’intervento della signora Silvia
Palombi su Radiotre del 26/4/2008 sull’elaborazione dell’Ultima Cena di Peter
Greenaway.
RIFERIMENTO 27/4/2008
SILVIA PALOMBI E PETER GREENAWAY
da Federica Pirrone, Milano
Concordo pienamente col giudizio di Grondona sia riguardo a Greenaway, sia
riguardo a Silvia. Con un gioco di luci da vero maestro, Greenaway trasforma un
dipinto sbiadito in una realtà in movimento, all'interno della quale
l'osservatore si ritrova sorprendentemente proiettato. Questo ed altro,
difficile da spiegare, ma con un risultato chiaro e semplicemente emozionante.
Emozione che ci si può portare a casa, grazie al libro "Peter Greenaway:
L'Ultima Cena di Leonardo", pubblicato da Charta, che estende il lavoro di
Greenaway scendendo fino al micron, e forse oltre, e trasponendo ancora una
volta l'osservatore dalla dimensione statica a quella dinamica. Un viaggio
dentro un capolavoro.
Questa sì che è una recensione (csf)
RIFERIMENTO 27/4/2008
IL FILM NELLA PITTURA
da Isabella Guarini
Silvia Palombi ci ha spiegato molto bene come Peter Greenaway abbia usato la
moderna tecnologia per trasformare le sezioni di un dipinto in un sequenza
filmica. Non ho ancora visto il libro, né l'installazione ma posso dire subito
che l'operazione è importante perché mette sotto gli occhi di tutti una
fondamentale caratteristica di tutta la pittura premoderna, ovvero lo spessore
stratificato della materia pittorica, delle forme disegnate e cancellate, in uno
dell'amalgama misterioso del fare in quel momento storico. La smaterializzazione
dell'arte premoderna, la sua riduzione a icona trasparente è un modo per
conoscere l'anima dell'arte e del suo significato simbolico, caratteristiche,
queste, che mancano all'arte contemporanea.
RIFERIMENTO 28/4/2008
UN GRANDE GRAZIE EQUAMENTE DISTRIBUITO
da Silvia Palombi
A csf che non mi ha segato, a Federica che la prossima volta ci mando lei al
posto mio, a Isabella che ci ha regalato la sua sapienza sull’arte e la bellezza
con levità, e a Grondona che mi ha concesso l’immensa pippona di ascoltarmi! E’
vero non mi sono impaperata ma dentro il mio stomaco sembrava una betoniera.
E da oggi si torna ai remi, fino a mercoledì. Gran bella settimana.
28/4/2008
IL RITORNO DEL CAVALIERE / 3
da Vittorio Grondona - Bologna
Gentile signor Pierini, come è mia abitudine rispondo sempre quando sono
polemicamente citato in un post. In risposta alla sua manifestata impressione di
essere stato “dolosamente” frainteso da me e dal signor Granata in merito agli
exit poll elettorali sballati, avevo scherzosamente citato una barzelletta
illuminante del solito Pierino per chiudere allegramente l’argomento. La
storiella è talmente piaciuta che CSF non ci ha pensato due volte a buttarla tra
le lacrime nel cestino…
(ci siamo dimenticati le 500 battute?) (*)
(*) IL SIGNOR EMILIO PIERINI NON SAPRA’ MAI COME LA PENSO SUGLI EXIT POLL ELETTORALI SBALLATI… (Vittorio Grondona)
28/4/2008
COSI’ NON VALE
da Vittorio Grondona – Bologna
Mi sono (virtualmente) sorbito l’inutile, lunghissima, scontata, paranoica,
reclamistica, pomposa, interessata, intervista di Luca Ubaldeschi alla signora
Veronica Berlusconi ed io devo rinunciare a rispondere al signor Pierini solo
perchè ho superato le 500 battute... Gentile signora Isabella Guarini, la
signora Veronica con le sue patetiche uscite a tempo non solo partecipa
attivamente come prima donna alle attività del marito, ma ne diventa la maggiore
azionista mediatica, straordinariamente aiutata nei suoi reconditi intenti da
alcuni giornalisti compiacenti che fanno dell’informazione un uso propedeutico
alle macchinazioni del prepotente politico di turno.
RIFERIMENTO 26/4/2008
MIO MARITO LO STATISTA
di Luca Ubaldeschi per La Stampa
C’è un filo che unisce Shakespeare ad Arthur Miller, arriva fino a Gioele Dix e
per quanto sorprendente possa sembrare si srotola nell’Italia del dopo voto.
Perché per riflettere sul Paese uscito dalle urne Veronica Berlusconi chiede
aiuto al teatro, sua grande passione. Walter Veltroni diventa Amleto, il dramma
«Morte di un commesso viaggiatore» di Miller lo specchio della crisi economica e
lo spettacolo «Tutta colpa di Garibaldi» di Dix l’escamotage per analizzare il
successo di Bossi, la vera novità elettorale.
«Un risultato straordinario», spiega la moglie del futuro premier, «che impone
di affrontare subito le questioni poste dalla Lega e di smetterla di considerare
con snobismo o con la puzza sotto il naso i suoi esponenti». Ripete più volte di
parlare da cittadina - «Privilegiata, lo so, però sento molto forte la novità
che preme sul Paese» - e non ha timore di mettere in guardia su quale ritiene
essere la vera posta in gioco: «Dobbiamo ammettere che l’Italia non si riconosce
più in un valore come l’unità del Paese. Da un punto di vista ideale ci vorrebbe
un governo tecnico, con un leader al di sopra degli schieramenti. Ma la realtà è
diversa. Dobbiamo ascoltare ciò che chiede la Lega e a mio marito spetta un
compito da vero statista: da una parte traghettare le istanze leghiste in
progetti concreti e dall’altra dialogare con il Pd per avviare le riforme. Credo
che così si ridurrebbe il rischio di una spaccatura dell’Italia».
Veronica Berlusconi leghista. Possiamo dirlo?
«Diciamo (e ride, ndr) che sono la componente leghista della famiglia. Ma, come
è ovvio, non ho votato Lega».
Che spiegazione dà dell’affermazione del partito di Bossi?
«Questo è un Paese stanco e sfiduciato, anche dopo la vittoria di Berlusconi. Le
difficoltà economiche sono pesanti, il Nord - un Nord i cui confini si sono
allargati verso il Centro - patisce di più a causa di un costo della vita
superiore anche del 30% rispetto al Sud. Sceglie la Lega, ma non chiamiamolo
voto di protesta. La Lega esprime esigenze concrete, della parte d’Italia più
produttiva, che è stanca di fare da traino al Paese e che non trova
rappresentanza nella sinistra estrema, nonostante una persona come Bertinotti di
cui certo non si può dir male».
La crisi economica è tanto grave?
«La nostra realtà assomiglia sempre più alla “Morte di un commesso viaggiatore”
di Arthur Miller, a quell’America dove la ricerca del denaro e del benessere
sembrava un traguardo facile, ma poi si rivelava un’illusione al punto da
spingere il protagonista al suicidio dopo la perdita del lavoro. L’Italia di
oggi è così, il rischio del degrado aumenta. Speriamo di non dover contare
troppi suicidi eroici».
Un paragone molto duro, non crede?
«Sì, mi rendo conto, ma la crisi è davvero seria. D’altronde anche mio marito ha
fatto una campagna elettorale che si poteva intitolare “Attenzione a sognare”.
Non ha voluto creare illusioni».
Come si può uscire da questa situazione?
«Gli italiani chiedono il federalismo. Cominciamo da quello fiscale, da
interventi diversi a seconda delle Regioni. Il governo rinunci alle idee
imprenditoriali, lasciamo riposare in un cassetto il progetto del Ponte sullo
Stretto di Messina. Per i grandi progetti potrà giocare sulla politica estera,
che anche in passato è stata una carta vincente per tenere unita la
maggioranza».
Ma non aumenterà il divario tra Nord e Sud?
«Già oggi il Paese si muove a velocità diverse, prendiamone atto, c’è un’unità
artificiale. Consiglio di assistere a “Tutta colpa di Garibaldi”, uno spettacolo
in cui Gioele Dix, con intelligenza, dimostra come l’unificazione dell’Italia
sia stata una forzatura. Il Paese non è mai stato pronto né adatto per essere
uno stato unitario e non è mai maturato a sufficienza per diventarlo».
Signora Berlusconi, evoca la secessione?
«No, dico però che c’è un Nord che vuole rompere gli argini e bisogna gestire le
richieste delle Lega senza guardare con folclore ai suoi rappresentanti. Certo
che Tremonti è un fiore all’occhiello del Paese, ma se la gente vota Calderoli,
significa che impone una sua credibilità. Sarà compito della Lega fare ora un
salto di qualità, dimostrare che sa realizzare le sue idee».
Quando il Pd muoveva i primi passi, Walter Veltroni disse che gli sarebbe
piaciuto un contributo da parte sua. C’è stato un seguito a quelle parole?
«No. Ho pensato che quella frase fosse sì una forma di stima, ma anche un
messaggio che passava sopra la mia testa».
Come valuta l’esperienza del Partito democratico?
«Veltroni mi ricorda Amleto, quando dice “Ah Dio, potrei essere rinchiuso in un
guscio di noce e sentirmi re di uno spazio infinito, se non fosse che faccio
brutti sogni”. Poteva rimanere nel suo guscio, ma ha fatto il sogno di cambiare
il suo schieramento. Non è il killer della sinistra, ha capito che la situazione
era già compromessa, senza Pd sarebbe andata ancora peggio. E’ stato bravo, ma
ora temo che possa restare vittima di un complotto per sostituirlo. Però chi
potrebbe andare al suo posto? Avrebbero bisogno di un Berlusconi. Credo che il
Pd dovrebbe evitare guerre interne, non aiutano a capire che cosa pensa
l’Italia. Come forse non l’hanno capito i giornali».
Lo dice da lettrice o da editrice del «Foglio»?
«Tanti articoli che ho letto prima del voto sul recupero di Veltroni indicano
che probabilmente i giornali non intercettano i sentimenti prevalenti nel Paese.
E mi lascia perplessa anche un altro aspetto: con il centrodestra che è ampia
maggioranza, perché “Il Giornale” non vende molte più copie? Gli italiani hanno
un pensiero più libero e meno facilmente influenzabile di quanto si creda e i
giornali dovrebbero imparare ad ascoltarli di più».
Lei rimarrà una first lady nell’ombra?
«Impegni di Stato a parte, non ho mai fatto la first lady e continuerò a non
farla. Non è un ruolo che si addice al Paese. L’Italia non è come gli Stati
Uniti in cui si assiste a scene agghiaccianti come quella del governatore di New
York che si presenta in tv a confessare l’adulterio con la moglie a fianco, come
fosse una garante del pentimento. E poi, in Europa, con Sarkozy che sposa Carla
Bruni, con la storia di Putin e della ginnasta, la politica ha rotto gli schemi
della famiglia tradizionale. Lasciamo la first lady in cantina».
Lei ha citato Sarkozy. Che ne pensa dell’ex moglie Cecilia che gli è rimasta al
fianco per le elezioni anche se i segni della crisi erano già evidenti?
«E’ stata una gran bella operazione di marketing, per me le vere rappresentanti
del Paese sono le donne che lavorano nei partiti. Mio marito può portare sotto i
riflettori della politica la Brambilla, mentre la moglie resta tranquillamente
nell’ombra».
Un’altra donna in prima linea: Hillary Clinton. Come la giudica?
«Facciamo un discorso emotivo. Se Obama identifica il cambiamento, l’idea di
un’America giovane, dove resiste il sogno dell’uomo che riesce a farsi strada da
solo, McCain è l’immagine di una nazione vecchiotta e più chiusa in se stessa.
Hillary rappresenta una mediazione tra le due istanze. Io la voterei».
Quali donne vedrebbe bene al governo in Italia?
«Donne con una storia politica e un peso specifico importanti. Recentemente, con
questo clima da Bagaglino, con le battute e le barzellette si è un po’
imbastardito il discorso sulla presenza femminile in politica. Un clima che
penalizza anche donne capaci come Anna Finocchiaro: è stata sconfitta
drasticamente in Sicilia anche perché il Paese guarda le donne con diffidenza.
Per dirla con una battuta di Daniela Santanché, le vede orizzontali».
Suona il cellulare, e Veronica Berlusconi lascia i discorsi politici per
tuffarsi in quella che chiama «la mia normalità». Organizzare una giornata con
il nipotino Alessandro («Adoro fare la nonna») o l’appuntamento per vedere un
film con Luigi. E’ proprio l’ultimogenito a chiamare: «Luigi è entusiasta di suo
padre e della vittoria elettorale. Lui in politica? No, ama troppo la finanza. A
meno che - dice sorridendo la moglie del Cavaliere - non diventi un finanziere
alla Soros, che fa pure politica. Ma anche per i figli della borghesia italiana
oggi non è facile seguire i propri sogni».
RIFERIMENTO 26/4/2008
LA PUZZA SOTTO IL NASO
da Isabella Guarini
Caro CSF, l' intervista, su La Stampa, a Veronica Berlusconi è interessante
perché l'invito a sdoganare l'immagine convenzionale degli esponenti della Lega
Nord, confezionata da giornalisti e politici con la puzza sotto il naso,
proviene da una donna molto riservata. Personalmente non troverei niente di
strano se la moglie del Presidente del Consiglio partecipasse di più, come fa
anche la moglie del Presidente della Repubblica. Non ho apprezzato, nel passato
della nostra Repubblica, l'ecclissi totale delle mogli di politici che per
decenni hanno ricoperto le più alte cariche dello Stato. Tuttavia, se da un lato
cresce la presenza delle donne in politica e nei vari settori, dall'altra
aumentano volgarità ed eccessi nell'uso dell' immagine femminile da parte dei
media.Se dovessi indicare un modello, sceglierei Elisabetta II, come donna di
stato attualmente più rappresentativa che merita di essere presa ad esempio, per
essere al tempo stesso antica e moderna.
RIFERIMENTO 28/4/2008
COSI’ NON VALE / 2
da Silvia Palombi
L’inutile, lunghissima, scontata, paranoica, reclamistica, pomposa, interessata,
intervista di Luca Ubaldeschi alla signora Veronica Berlusconi è anche costruita
col pallottoliere, ma che dico, col calibro. Potrebbe averla messa giù Letta,
infaticabile tessitore capace di lavorare col cesello, che ben sa che gutta
cavat lapidem. Un’intervista oggi, una lettera di gelosia l’altroieri, un’uscita
dopo teatro con qualche dichiarazione ad hoc e così anche la sua signora ha
contribuito non poco al successo dello statista più tronfio d’Europa.
29/4/2008
FORUM RAI
da Vittorio Grondona – Bologna
Ho colto l’occasione della trasmissione su radiodue condotta da CSF per provare
l’esperienza dei “forum Rai”. Esperienza negativa sotto ogni punto di vista. I
forum sono come i numeri verdi: cornici di facciata dove alcuni illusi passano
il tempo in vana attesa di essere ascoltati. In fatto di inutilità sono
sorpassati solo dalla diffusa stupida moda-mania del costosissimo televoto.
RIFERIMENTO 28/4/2008
E STANOTTE LA PIU' AMATA DAGLI ITALIANI
Giro di boa. Seconda settimana della Mezzanotte di Radio Due. Sul filo della
memoria che fa brutti scherzi ho parlato con Boncompagni, Giucas Casella,
Veronica Pivetti, Monica Guerritore e Magalli. Stasera avrò accanto a me Lorella
Cuccarini. Domani Nancy Brilli. Poi Enrico Vaime e gran finale con Massimo
Ranieri. Con Ranieri, l'ultimo giorno, saranno in studio con me a festeggiare
anche Solibello e Cirri che trascineranno con loro la splendida Elisa Isoardi.
Ricordate i numeri per mettervi in contatto con me: 800 050 002 (numero verde)
348 39 87 383 (sms) lamezzanotte@rai.it (e-mail) e www.forum.rai.it (forum). (csf)
RIFERIMENTO 29/4/2008
LA PIU' AMATA DA ME
E' stata grande la scorsa notte Lorella Cuccarini. Ci siamo divertiti tantissimo
e spesso abbiamo cominciato a ridere senza riuscire a smetterla. Lei è stata una
grande trascinatrice e di cazzeggio in cazzeggio non ci siamo resi conto che ci
stavamo comportando come due vecchi e consumati volponi della radiofonia. Sono
sempre piùcontento di queste due settimane di "Mezzanotte". Continuano a
latitare i blogghisti che immagino tutti a piangere sulla tranvata di Rutelli.
Stasera spero che ci divertiremo con Nancy Brilli. (csf)
RIFERIMENTO 29/4/2008
MA È LA RAI, DI MEZZANOTTE
da Isabella Guarini, Napoli
Caro CSF, non sono il blogghisti latitanti, ma è la Rai che fa passare solo le
telefonate dei vip. Per me che appartengo al popolo del giorno, erga kai emerai,
è stata una veglia inutile per raccontare la prima brutta figura che ho fatto in
vita mia. Per la terza volta, il solito funzionario mi ha detto: "la
richiameremo" . Per fortuna che sono sprofondata nelle braccia di Morfeo.
E gli sms? E le mail? (csf)
29/4/2008
EVVIVA…
da Vittorio Grondona - Bologna
Caro Pierini, ti ringrazio. L’abitudine alla forma rispettosa anche quando
scrivo o dico cattiverie proviene dall’educazione ferrea che ho ricevuto in
collegio nella mia infanzia e che poi ho mantenuto durante la mia vita di
lavoratore, eterno dipendente praticamente da tutti. Mi è rimasto dentro il
timore di imbattermi in qualcuno che mi dica incavolato “mi dia del lei!” Mi
pare che sia successo un paio di anni fa qualcosa di simile anche fra noti
industriali… A Vicenza, se non sbaglio.
RIFERIMENTO 28/4/2008
A VITTORIO
da Emilio Pierini - Porto Recanati
Volevo solo riferire cortesemente a Vittorio Grondona che il sentirmi appellare
come il "Signor Pierini" mi dà un senso di antica, pomposa, inutile presa di
distanza che in una comunità come la nostra non dovrebbe esistere. Vittorio,
scrivi pure peste e corna contro quello che mi viene pubblicato, nel totale
esercizio che l'attività di un blogger deve comportare, ma ti prego, non
chiamarmi Signor Pierini e, se ci riesci, dammi del "tu".-
1/5/2008
STATO DI POLIZIA?...
da Vittorio Grondona - Bologna
Meravigliarsi che Grillo guadagni molto è un segno di scarsa fantasia. Nessun
poveraccio sarebbe in grado si portare in piazza milioni di persone con il solo
suo aspetto fisico o con le sole sue chiacchiere. Anche le grandi rivoluzioni
popolari hanno avuto bisogno di molto denaro. Premesso questo sono fortemente
amareggiato dello stato di polizia che si sta sviluppando in Italia. Non mi
riferisco unicamente alla pubblicazione dei dati fiscali su Internet che ritengo
solo di scarsa etica politica visto che per legge è prevista la loro
pubblicazione e quindi esiste per tutti la possibilità della loro visione finora
opportunamente organizzata in un modo molto più democratico dello sputtanamento
mondiale attraverso la rete, ma sostanzialmente ad altre cose ben più importanti
per la dignità dell’uomo. Per esempio: ogni strada ha la sua brava trappola
elettronica, ogni assegno emesso è pubblicamente controllato, ogni impiegato del
CUP o della sanità ha potenzialmente in mano i dati della salute di ciascun
cittadino… E potrei continuare. Ci manca la targa… Forza, integriamo il codice
fiscale con una targa da attaccarci al sedere. Nemmeno le bestie sono
controllate come i cittadini italiani cd liberi…
RIFERIMENTO 1/5/2008
CREDEVO CHE GRILLO VOLESSE LA TRASPARENZA
da Vincenzo Rocchino, Genova
E invece no. Dopo il casino che ha fatto, ho capito: si riferiva a quella degli
altri. Mettere in bella mostra il suo reddito (oltre 4.000.000 di euro) gli da
piuttosto fastidio? Perché non dice l'aliquota versata all'Agenzia delle
Entrate? Anche lui ci crede fessi; predica e razzola, ma a prescindere dalla
convenienza (deve essere sempre soltanto sua). Lo dicevo che il suo sito è:
"quasi un supermarket"; si vede che rende...
RIFERIMENTO 1/5/2008
CHE PAESE E' MAI IL NOSTRO?
da Biagio Coppola
Non è possibile! Da un lato si predica la privacy specialmente sulle
intercettazioni che riguardano i politici e poi si permette a tutti di conoscere
redditi dati e indirizzi di coloro che pagano le tasse. Immagino la faccia degli
evasori e di coloro che lavorano in nero che se la ridono sotto i baffi!
RIFERIMENTO 1/5/2008
LE TASSE E LA PRIVACY
Il patto sociale per eccellenza è il pagamento delle tasse. Pagare le tasse è
come quando si va al ristorante e ognuno paga la sua quota. Se uno non paga non
è un dritto, è uno scroccone. Quindi non pagare le tasse è una furbata
illegittima dal momento che chi non le paga usufruisce degli stessi servizi di
quelli che le pagano. E tutto, ovviamente, deve avvenire nella massima
trasparenza. Perché si invoca la privacy per un atto che per definizione è
pubblico? Grillo dice una sciocchezza quando dice che così si aiutano i
rapitori. I rapitori sonno tutto benissimo a prescindere dalla pubblicizzazione
dei dati. (csf)
RIFERIMENTO 1/5/2008
TASSE E PRIVACY/2
da Claudio Urbani, Roma
Chi ha visto il TG1 delle 20.00, avrà sentito le parole di Feltri sulla vicenda
dell'elenco dei contribuenti. Feltri non è certo un estimatore di Visco, lo ha
espressamente deto in premessa, ma ha difeso con fermezza il suo operato,anzi,
ha aggiunto che al suo posto avrebbe fatto lostesso. Ha avuto parole molto dure
sugli evasori, parole molto precise sui doveri di ognuno di contribuire secondo
le proprie possibilità. Una linea di opinione completamente in sintonia con
quanto affermato da CSF nel suo post, in sintonia soprattutto con chi non ha
nulla da nascondere, Chapeau ad entrambi, con sincera ammirazione.
RIFERIMENTO 2/5/2008
REDDITI ON LINE
da Corrado Vigo - Trecastagni
Non avendo nulla da nascondere la cosa non mi infastidisce, nè mi scalfisce. Non
trovo nemmeno giusto che in molti si siano già preparati per richiedere un
risarcimento. Siamo già in bolletta! Perchè accanirsi?
Quello che paventa Grillo è vero in parte: chi vuole commettere atti delituosi
sul patrimonio sa già dove colpire, certo la dichiarazione dei redditi on line
non lo aiuta. Questa cosa avrebbe potuto aiutare solo qualche disperato, meno
roganizzato di chi invece fa del "delitto" la sua professione.
Ho goduto, invece, nel vedere come il sito dell'Agenzia delle Entrate è andato
in tilt. Questo ci fa vedere come un Ufficio risulta essere così impreparato
alle azioni che compie: non era prevedibile l'assalto? Si!
Ora li hanno tolri, ed hanno tolto al vicino di casa la possibilità di ficcare
il naso nella denuncia dei redditi di colui il quale ostenta ricchezza, e magari
è pieno di rate fino al collo, o di colui il quale piange miseria, mentre invece
è ricco sfondato. Ma qui entriamo nel mondo delle favole, e mi fermo.
RIFERIMENTO 2/5/2008
LE TASSE E LA PRIVACY
da Luciano Buonaiuto, Aversa
Due anni fa alcuni funzionari del ministero delle finanze guardarono
nell'archivio elettronico dei contribuenti alla ricerca di notizie sulla
situazione fiscale di personaggi importanti della politica, dello sport ecc. Lo
fecero non per necessità di servizio, ma solo per curiosità personale. Qualche
notizia trapelò ai giornali, e ci fu scandalo. Visco denunziò il fatto alla
magistratura, come se fosse stato un reato. Allora come la mettiamo? La
situazione fiscale di un contribuente è un fatto riservato o pubblico?
RIFERIMENTO 2/5/2008
VISCO HA TRADITO RODOTA’
dall’avv.Lina Arena
L’iniziativa di Visco di dare alle stampe i redditi degli italiani ha disvelato
l’inganno sotteso alla legge sulla privacy , proposta da Rodotà al preciso scopo
di separare gli italiani ; di impedire una diretta comunicazione; di evitare il
collegamento tra gli individui; di impedire la conoscenza delle attività della
Pubblica Amministrazione; di favorire la formazione di vere e proprie monadi.Con
l’iniziativa di Visco è caduto il velo e l’inganno è stato svelato: la legge
sulla privacy è solo un inganno. Serve a separare ed a preparare il terreno per
manovre sovversive.Con il dopo Visco sorge la necessità di abrogare la legge
sulla privacy e rendere l’azione della PA conoscibile a tutti e controllabile da
chiunque.
RIFERIMENTO 2/5/2008
LA SCOPERTA DEL WEB
da Isabella Guarini, Napoli
Caro CSF, come Cristoforo Colombo, il quitto Beppe Grillo ha scoperto l'America
del Web. Sarà nel DNA dei Genovesi il saper essere imprenditori di successo,
lanciandosi in imprese redditizie sfruttando semplicemente ciò che le nuove
tecnologie offrono a tutti. Ma è certo che il Grillo parlante sia la
dimostrazione di come si possa essere imprenditori senza operai, senza
sindacati, materie da trasferire dal un capo all'altro del mondo, senza niente
che intralci le decisioni, il mercato, i prezzi. Niente di tutto questo, bensì
parole, parole, parole che volano nella leggerezza dell'etere e hanno di pesante
solo le cifre del reddito fiscale.
RIFERIMENTO 2/5/2008
LE DICHIARAZIONI DEI REDDITI DEGLI ITALIANI
da Emilio Pierini - Porto Recanati
Sono uno dei pochi (forse l'unico) che è riuscito con un tempismo cinico, a
scaricare i redditi dei miei concittadini dal sito dell'Agenzia delle Entrate in
quel paio d'ore in cui sono stati disponibili a tutti. Non sapete che sollievo
ho provato nel constatare che il mio vicino di casa, medico specializzato con
parcelle da120 euro per ogni visita da 15 minuti, ha dichiarato un imponibile di
10 mila euro più basso del mio misero stipendio medio borghese ed un altro
tizio, mio conoscente, titolare di cinque negozi nel corso principale della mia
cittadina, ha invece avuto la faccia tosta di dichiarare nel 2005 un bello zero
spaccato.
Visco, mi mancherai.......
RIFERIMENTO 6/5/2008
INCOMPETENZE CLAMOROSE
da Emilio Pierini – Porto Recanati MC
La notizia del giorno sui giornali di ieri era quella che l’Adiconsum si è
organizzata per chiedere un risarcimento miliardario (500 euro circa per
cittadino) all’Agenzia delle Entrate per quella che si ritiene essere una
impropria pubblicazione dei redditi dei nostri compatrioti. Ebbene, stamattina
ho ascoltato il presidente dell’Adiconsum Paolo Landi nella trasmissione di
Emanuela Falcetti su Rai 3 (Istruzioni per l’uso) urlare ai quattro venti che
l’Agenzia delle entrate ha sbandierato senza tutela della privacy dati come le
nostre spese sanitarie, i mutui contratti ed altri dati molto sensibili. Tutto
ciò, essendo palesemente non vero, dimostra che il Sig. Landi non si è neanche
degnato di gettare uno sguardo su ciò che è stato pubblicato (vale a dire il
solo nome cognome data di nascita e reddito conseguito dal soggetto fiscale).
1/5/2008
MEZZANOTTE
CON GIUCAS
(da
Vittorio Grondona)
5/5/2008
AMLETICA OSSERVAZIONE
da Vittorio Grondona - Bologna
Vorrei solo capire perché quasi tutti gli amici del blog abbiano avuto la
possibilità di commentare l’esito delle elezioni mentre le mie osservazioni in
proposito (tutte) siano state giudicate non interessanti. Vorrebbe forse
significare che chi non avesse più rappresentanza in Parlamento se ne dovrebbe
stare fuori anche da qualsiasi discorso politico cd democratico? La cosa non mi
stupirebbe. Ieri, infatti, in TV ho notato che Massimo Giletti, conduttore
incredibilmente autoritario e per nulla diplomatico della trasmissione
intitolata “L’Arena”, ha praticamente annullata la presenza del direttore di
Liberazione, Sansonetti.
15/5/2008
MALA TEMPORA CURRUNT
da Vittorio Grondona - Bologna
Il Cavaliere chiede l’aiuto di Dio… e gli compare Veltroni. CSF va in
pellegrinaggio… Come cambiano i tempi!...
RIFERIMENTO 12/5/2008
A SANTIAGO, A SANTIAGO
Ebbene sì, vado a Santiago de Compostela, sul camino, come un pellegrino. Non è
una conversione mistica. E' che devo intervistare un camminatore. Anche lui
molto poco credente. Camminerò sette giorni insieme a Cardini, Odifreddi e
Valzania. Ne approfitterò per mandarvi un resoconto quotidiano.Non vi faccio mai
mancare niente. (csf)
RIFERIMENTO 13/5/2008
CAMMINARE DOMANDANDO
da Federica Pirrone, Milano
Tra il subcomandante CSF e il subcomandante Marcos il passo è breve, par di
capire.
RIFERIMENTO 14/5/2008
CHI SONO, COSA PENSO, DOVE VADO, CON CHI CAMMINO
SUL CAMINO DE SANTIAGO
PRIMER DIA
LEON
Aereo da Malpensa. Mi porto i bagagli in tasca, non si sa mai. Madrid si cambia
e si sale, insieme a Sergio Valzania, sua moglie Lucia e Antonio Bozzo, su un
turboelica per Leon. Poi di filato al parador San Marco. La comitiva è al
completo. Incontriamo Franco Cardini, Piergiorgio Odifreddi, Giovanna Savignano,
Chiara Galli, Maurizio Lepri. Sorpresa: ci sono anche David Riondino e Dario
Vergassola con la moglie. Visita alla Cattedrale. Poi trasmissione (come tutti i
giorni alle 18 su radio3). Chiacchiere, Travaglio naturalmente. Ma anche
cazzeggio su grandi temi. Odifreddi apre il dibattito sulla confusione che regna
tra i cattolici sulla Madonna. La Madonna è una sola. Ma allora c'è differenza
tra la Madonna di Chestokowa e quella di Lourdes? Se preghi la prima, ti ascolta
anche la seconda? Ed il Papa che ha detto di essere stato salvato dalla Madonna
di Fatima che cosa intendeva dire? Che le altre Madonne si sono disinteressate?
Odifreddi non è esattamente un cattolico praticante. Cena nel parador e
appuntamento per domattina. Venti chilometri. (csf)
RIFERIMENTO 15/5/2008
OSCILLATOIRE PARAMETRICO
da Bruno Stucchi - Cuggiono
Caro CSF, se ti capitasse di passare da Santiago, non mancare di andare a vedere
il Botafumeiro, ovvero il più famoso turibolo del mondo.
E' anche il miglior esempio di oscillatore parametrico. Se -come ne sono certo-
non sai di cosa si tratta, fattelo spiegare dal tuo amico Odifreddi. Però lui
sostiene di essere un matematico, e quindi di fisica spicciola non capisce una
beata fava. Prova comunque.
RIFERIMENTO 15/5/2008
LE MADONNE DI ODIFREDDI
da Pier Franco Schiavone, Milano
CSF, potresti chiedere per favore ad Odifreddi se ha colto il senso di ironia
della Madonna di Fatima che deviò la pallottola di Alí Agca, destinata al cuore
del papa, proprio… lí?
RIFERIMENTO 15/5/2008
CHI SONO, DOVE VADO, CON CHI CAMMINO, COSA PENSO
SUL CAMINO DE SANTIAGO
SEGUNDO DIA
VILLADANGOS DEL PARAMO
I venti chilometri scivolano via senza tanti problemi. I bagagli sono
trasportati dal pulmini e camminare senza peso sulle spalle è roba da bambini.
Oggi la truppa si divide. Io, Valzania, Vergassola, Riondino, Bozzo, Lucia
Restivo e Paola Vergassola usciamo da Leon a piedi. Odifreddi ci raggiunge col
pulmino fuori Leon, saltando 6 km di periferia bruttarella e di zona industriale
bruttina. Odifreddi non ne vuole sapere di percorsi urbani. Noi siamo della
scuola che il viaggio è viaggio e bisogna accettare tutto. Iniziamo di buona
lena seguendo le frecce gialle e le conchiglie impresse sui marciapiedi. Scopro
la prima cosa: Compostella viene da Campus Stellae in ricordo di quel pastore
eremita, tale Pelayo, che nell'813 vide delle luci sopra un tumulo di terra
facendo scoprire così la tomba di Santiago, cioè san Giacomo il Maggiore,
l'apostolo di Gesù che era stato fatto decapitare nel 42 o nel 44 da Erode
Agrippa. Da quel momento Santiago divenne il mitico difensore degli spagnoli
nelle battaglie contro gli invasori islamici. Fu nel suo nome che riuscirono a
cacciare i "mori" e fu anche grazie alle sue instancabili partecipazioni agli
scontri. Santiago, nei momenti di maggior delicatezza della battaglia, appariva
nel cielo in sella ad un cavallo bianco e per i nemici non ce ne era più. Per
questo lo chiamarono anche il "Matamoros". Sulla strada incontriamo un sacco di
paesini dai nomi simili: Trobajo del Camino, Fresno del Camino, Sam Miguel del
Camino, Virgen del Camino,Valverde de la Virgen. Odifreddi passa per grande
camminatore, soprattutto in salita, ma oggi di salite non ce ne sono. E' tutto
molto facile e all'ora di pranzo siamo alla meta. Domani ci aspettano 30 km e un
arrivo in salita. (csf)
RIFERIMENTO 16/5/2008
CONFESSA!
da Alessandro Ceratti
Ma allora stai facendo adesso sul Cammino di Santiago quello che hai sempre
abominato fare! Ti fai portare i bagagli dal pullmino, e magari lo usi pure
tutte le sere per farti riportare nel tuo lussuoso Parador! E poi di nuovo la
mattina in pullmino nel punto in cui eri arrivato, anzi, già che ci sei, qualche
chilometro più in là. Confessa! E così? Fai proprio tutto quello che avevi
stigmatizzato nel forzaitaliota che vi aveva offerto la cena. Ecco dove andremo
a finire di questo passo con Veltroni.
RIFERIMENTO 16/5/2008
SACRO E PROFANO
da Isabella Guarini, Napoli
Che cosa cerca Odifreddi in pellegrinaggio verso Santiago di Compostella? La
fede nella matematematica o la matematica nella fede?.Difficile scoprire il
fine, che è addirittura mistero se ci sono Vergassola e Riondino. Uggèggè!
RIFERIMENTO 16/5/2008
CHI SONO, DOVE CAMMINO, CHE COSA FACCIO, COSA PENSO
SUL CAMINO DE SANTIAGO
TERCER DIA
ASTORGA
Oggi 31 km e, se la memoria non mi tradisce, sono tanti. Ci hanno lasciato
Vergassola, sua moglie e Cardini. Partiamo in sei. Riondino, Odifreddi, Valzania,
Lucia Restivo, Antonio Bozzo ed io. I pellegrini lungo il percorso si fanno più
numerosi. Il tempo è brutto, ogni tanto piove. Il paesaggio non è dei migliori.
I paesini di questa parte della Spagna sono bruttarelli. Le nostre villette dei
geometri sono un sogno. I serramenti sono spesso in alluminio anodizzato. I bar
più sporchi del solito. Però si cammina fuori dalle strade. Stupendo il ponte
sul fiume Orbigo. Odifreddi, che è indisciplinato, fa un altro percorso e
soprattutto lo fa in macchina per i primi 10 km. Io arrivo stanchissimo nel
paese finale della tappa, Astorga. Più che un paese sembra una parolaccia.
Astorga! Piombo nel sonno e mi perdo la trasmissione. Sembra che Odifreddi abbia
deriso le superstizioni dei locali riguardanti la pioggia. E in quel momento è
arrivato un nubifragio. (csf)
RIFERIMENTO 17/5/2008
UN GITANO SEDENTARIO
da Muin Masri
Caro CSF, ma tu non ti fermi mai? Voglio dire, cosa spinge una persona: ricca,
colta, amante del buon cibo e della quiete d’alta quota, proprietario di una
dimora, bellissima, con tanto di cane e allarme anti-extracomunitari, numero
indefinito di case con vista panoramica sulla penisola, a mollare tutto e andare
a spasso come un gitano? Ti prego, non rispondermi: “Affari miei” oppure che
stai cercando una risposta al perché di quest’assurda esistenza. Scusami la
curiosità, ma il tuo stato di camminatore perenne mi preoccupa, e spesso mi
chiedo se vale la pena di lavorare tutta una vita per avere un conto in banca
sempre verde, una bellissima dimora con il frigo pieno che è un amore, un cane e
una panoramica terrazza lontano dal traffico e dallo smog, e poi mollare tutto e
ritornare da dove sono scappato; la strada in compagnia d’amici indisciplinati?
Buon pellegrinaggio, amico senza meta ma con le idee ben chiare.
PS. Odifreddi è scorretto, classico comportamento matematico, speriamo in un
verso dantesco di Riondino!
RIFERIMENTO 17/5/2008
QUELLI CHE SI METTONO IN CAMMINO
da Isabella Guarini, Napoli
Caro CSF, grazie a tutti quelli che si mettono in cammino per espiare i
peccati. Quali? Dipende dai punti di vista. Non credo che gli atei si mettano in
cammino per espiare i propri peccati. Forse lo fanno per trasferimento d'amore
verso il prossimo laico, di quello che produce montagne di monnezza, ricoprendo
il creato di fetore mortale.
RIFERIMENTO 17/5/2008
CHI SONO, FIN DOVE CAMMINO, CHE COSA VOGLIO DALLA VITA
SUL CAMINO DE SANTIAGO
CUARTO DIA
RABANAL
Finalmente cambia un po' il paesaggio e abbandoniamo le strade asfaltate perché
il camino si inoltra nei campi. 22 km da Astorga a Rabanal. Ci lascia anche
Riondino che torna in Italia. Odifreddi va come una lippa e tutti noi
inseguiamo. Lucia tiene un buon ritmo. Sergio sta al suo passo. Io un po' meno.
Antonio arranca. Antonio quando c'è un po' di sole si passa sulla faccia e sul
cranio pelato una mano spessa di una crema che sembra calce ed improvvisamente
sembra un Peul bardato da festa. Odifreddi, il non credente, e Valzania, il
credente, non la smettono un attimo di parlare di Dio e della Chiesa. Odifreddi,
in sostanza, sostiene che Dio è un'invenzione di Valzania. Valzania sostiene che
Odifreddi non sa di essere un fervente cristiano e che i suoi libri contro la
religione sono in realtà delle preghiere. Valzania sostiene anche che Odifreddi,
a forza di leggere la Bibbia per contestarla, non potrà che trarne giovamento. I
due continuano per ore a parlare di concili e di encicliche. Si sopportano solo
perché lo fanno con ironia. Odifreddi tutte le volte che si ferma in un bar
chiede un bicchiere di acqua calda. I camerieri lo guardano come un pazzo finché
lui non infila dentro il bicchiere una bustina di tè che si è portato da casa.
Domani 30 km con un po' di salita e molta discesa, definita sassosa e scivolosa.
Previste otto ore. (csf)
RIFERIMENTO 18/5/2008
CHE COSA FACCIO, DOVE FATICO, QUANTO MI FANNO MALE I PIEDI
SUL CAMINO DE SANTIAGO
QUINTO DIA
PONFERRADA
Mentre Valzania e Odifreddi continuano il dibattito fra il credente e il non
credente io stamattina ho la prova che Dio non esiste. Nessun essere onnipotente
infatti potrebbe essere così crudele da farmi comparire davanti Alessandro
Ceratti pochi km dopo la partenza da Rabanal. Sono in Spagna, sul camino de
Santiago, che cosa c'entra Ceratti?
Vabbè. La giornata sarà dura anche per altri motivi. Per esempio una discesa
lunghissima perigrosa e ammazza ginocchi. Km dichiarati 32 ma i miei piedi ormai
sono abituati a fare da contachilometri. Non erano meno di 37. Totale 11 ore di
passeggiata. Un massacro e adesso sono a letto con la febbre. Domani sarà tutto
passato.
Oggi il camino è bellissimo. Paesaggio incantevole, paesetti romantici. Pioggia
ogni tanto ma sopportabile. Questi giorni mi piacciono. Non sono qui per il
camino ma come sapete per un'intervista. Però è una splendida maniera di fare
una intervista. Però questa maniera di camminare non mi convince. Non c'è
confronto con quello che abbiamo fatto io e Giorgio andando a piedi da Masetti a
Vetralla in piena libertà e improvvisando ogni giorno. Ma sapete una cosa? Ne
parliamo domani. (csf)
RIFERIMENTO 18/5/2008
QUELLI CHE SI METTONO IN CAMMINO
da Isabella Guarini, Napoli
Caro CSF, ho ascoltato Odifreddi durante le interviste e ho letto qualche suo
libro. Non mi stupisce che si sia messo in cammino per cercare o non cercare
quello che nega. Non faccio un discorso di religione, non ne sarei capace,
perché la mia è una fede istintiva: di fronte alla bellezza del creato non
poteva esserci che un Divino Progetto. Certo, per la scienza può non essere
così, ma lasciatemi sognare. Nei momenti in cui, oltre i cumuli di monnezza,
vedo il cono di Vesevus, immobile, silenzioso che incombe sul Golfo perfetto
come un cerchio, il più geometrico del mondo, non posso fare a meno di chiedermi
del perché di una simile beffa. Solo una mente superiore, uno spirito sublime
avrebbe potuto immaginare tanta matematica bellezza fra tanta confusione
infernale.
RIFERIMENTO 19/5/2008
CHI SONO, PERCHE' CAMMINO, SONO STANCO?
SUL CAMINO DE SANTIAGO
SEXTO DIA
VILLAFRANCA DEL BIERZO
CHI SONO, PERCHE' CAMMINO, SONO STANCO?
SUL CAMINO DE SANTIAGO
SEXTO DIA
VILLAFRANCA DEL BIERZO
Contrordine compagni. Dio esiste. Mentre ieri vi avevo detto che avevo avuto la
prova della non esistenza di Dio quando mi è apparso Ceratti che aveva voluto
farmi la sorpresa di raggiungermi sul Camino de Santiago, oggi posso dirvi con
certezza che Dio esiste e lotta insieme a noi: Ceratti ha tre grosse vescicone
sotto il piede sinistro.
Ho dormito sodo questa notte, grazie anche ad una tachipirina e alla cena
saltata. Mi presento pimpante alla partenza e affronto un percorso piano e di
soli 25 km. Ideale per meditare. Meglio Santiago o meglio Vetralla? Meglio
Vetralla. A Santiago le cose si svolgono così: esiste un percorso segnalato
benissimo, sbagliare la strada è impossibile (anche se noi oggi ci riusciamo),
esistono tante guide stampate (anche se con km approssimativi), esistono tanti
albergue, tanti hostal e tanti hotel lungo la strada. Gli albergue per
pellegrini sono praticamente degli ostelli dove si paga, se si paga, cinque euro
a notte, alcuni sono belli, altri sono brutti e puzzolenti e pieni di gente che
russa. Per trovare posto in un hotel bisogna prenotare altrimenti rischi di non
trovare posto. Esistono tanti ristoranti, osterie, dove si mangia male e si beve
bene, bancarelle, gadget. Insomma è tutto un po' prefabbricato. Camminare è
bello e l'ambiente sta diventando sempre più romantico e affascinante. Ma io
sento la mancanza di libertà. Poi, essendo con la troupe di Radio3, organizzata
benissimo ed efficientissima, ogni sorpresa è esclusa. Si incontra un sacco di
gente ma è gente come te, o quasi, gente che vuole camminare. Con la gente dei
paesi hai pochi contatti salvo che quando ti vedono ti dicono "Buen Camino". Il
bon ton del Camino prevede che ci si dica continuamente "Buon Camino". Io mi
vergogno e dico "Ola". La risposta sarebbe "Utreia" che non so che cosa voglia
dire e non so nemmeno se si scrive così. A me sembra una parolaccia come Astorga.
Penso a "Porca Utreia" e non la dico mai. Domani salita al Cebreiro. Non ho
ancora deciso se vado fin su o no. (csf)
RIFERIMENTO 20/5/2008
DI NUOVO A PIEDI
da RINO OLIVOTTI - Auronzo
Caro il nostro CSF, promesso che quando torni darai ai torchi un DI NUOVO A
PIEDI (e noi a valanga a comprartelo). Promesso?
RIFERIMENTO 20/5/2008
QUELLI CHE SI METTONO IN CAMMINO
da Isabella Guarini, da Napoli ex Capitale del
Vicereame spagnolo
Caro CSF, ho ascoltato le lamentele su come è organizzato il cammino verso
Santiago di Campostella. Si tratta di un percorso brullo , pietroso, interno ,
lontano dalle assolate coste mediterranee. Del resto i camminamenti fuori dalle
rotte note, servivano proprio a rendere visibili luoghi interni isolati e
poveri. Il turismo religioso è anche un modo per gratificare economicamente
comunità in territori verso il quali madre natura è stata avara. Non ho mai
avuto molta simpatia per la cultura spagnola che considero eccessiva e
ridontante in molti aspetti, sanguigna, tormentata e violenta nello sfruttamento
della natura. Anche le nuove realizzazioni urbane, indicate come esempio di
modernizzazione, come a Barcellona e Valencia, sono il segno di un ancestrale
sentimento di dominare la natura, mentre nel terzo millennio preme la necessità
di salvaguardarla a tutela della nostra stessa sopravvivenza. Dunque, invece
delle frecce per segnare il cammino dei pellegrini, si potrebbero piantare
alberi . Sarebbe un vero segno di cambiamento.
RIFERIMENTO 20/5/2008
CHI SONO, CHE COSA FACCIO, DA DOVE TORNO
SUL CAMINO DE SANTIAGO
SEPTIMO DIA
CEBREIRO
Non ce l'ho fatta ad arrendermi e stamattina mi sono presentato alla partenza.
Siamo solo tre ad affrontare la tappa di 30 km con arrivo in cima al Cebreiro,
1300 metri s.l.m, 20 km di piano e 10 di salita al passo. Antonio Bozzo infatti
preferisce anche oggi non sfrucugliare la sua "ampolla" (vescica) al mignolo
destro e l'imbelle Ceratti che ieri faceva il ganzo ("arrivo prima io, arrivo
prima io, voi andate troppo piano") decide di rinunciare ad arrivare primo. Ieri
sera ho finito la mia intervista e questo è il mio ultimo giorno. Finisce qui la
mia avventura mistica. Là dove Coelho ebbe le sue visioni mistiche io vedo solo
una natura fantastica. Il Cebreiro è proprio bello e i paesini che attraversiamo
fantastici. Commozione e scambio di baci con Giovanna, Antonio, Chiara, Sergio,
Maurizio e Piegiorgio che sono stati gentilissimi con me ed hanno sopportato
perfino Ceratti. Loro continuano fino a Santiago. Mancano 150 km. Io torno a
Leon, poi aereo per Madrid, poi aereo per Malpensa. Poi treno per Rovereto. Poi
auto per Masetti. Era più semplice quando andavo a piedi.
ps. D'accordo, ho fatto il camino per motivi di lavoro, ma mi sembrava comunque
strano compiere un percorso di origini e significati religiosi. Ho deciso che la
vita del pellegrino non è la mia. Se dovessi rifare qualcosa del genere la farei
a ritroso, per vedere la faccia della gente, per dimostrare la mia estraneità
alle loro motivazioni. Voglio lanciare lo "spellegrinaggio". (csf)
RIFERIMENTO 20/5/2008
LO SPELLEGRINAGGIO
da Carla De Bernardi
Caro csb, sono una tua grande ammiratrice ma voglio dirti che l' idea dello
spellegrinaggio non fa ridere....io non sono credente né praticante ma parto
anch'io per Santiago in giugno, non per lavoro anche se sono una fotografa e
potrei farlo per quello, né per motivi religiosi, appunto. Ma credo che il
Cammino fatto con lo spirito giusto sia una grande occasione di incontro con se
stessi. Tu non avevi lo spirito giusto, é evidente, ma per favore lascia perdere
l' ironia e lo sfottò, in questo caso non c' entra...e a qualcuno potrebbe dare
davvero fastidio. L' ha dato a me che sono laica e ti amo, figurati a chi crede.
Non mi convincerai mai che ci siano delle cose delle quali non si possa ridere (csf)
RIFERIMENTO 21/5/2008
UNA RISATA VI SEPPELLIRÀ
da Carla Bergamo, S. Paulo
Perbacco, che vorrà dire "csb"? Benedetti siano gli esseri umani che riescono a
ridere di (quasi) tutto; ho trovato molto divertenti le cronache sulle
scarpinate in quel di Compostela. Cos'è questo timore reverenziale verso certe
credenze religiose? Per me CSF è il Grande Saggio della Montagna, dotato di un
sense of humor irresistibile. Che volete di più?
RIFERIMENTO 21/5/2008
CAMMINARE...
da Demetrio Calabrò
Oggi ho dovuto lasciare la vettura per il tagliando dei 15000, distanza da casa,
dell'officina, circa 10 Km. Pur essendomi premunito di biglietto per il bus, ho
voluto provare a tornare a piedi, sensazioni straordinarie...Ho 65 anni, e da
molti mi sono imprighito, ma...non è mai troppo tardi! Ciao e...PACE!
RIFERIMENTO 21/5/2008
SI PUÒ RIDERE ANCHE DELLA BIBBIA
da Pier Franco Schiavone, Milano
Sto leggendo l’Antico Testamento. Sono arrivato al IV libro del Pentateuco
(Numeri). W. Allen, in una sua celebre battuta, disse: ho letto la Bibbia, non
male, ma il personaggio centrale è poco credibile. Effettivamente, il terribile
Jahvé, il dio della Bibbia, è quanto di più cinico, violento, irascibile,
vendicativo, aggressivo, sia stato prodotto da mente umana. Basti dire che per
un errore in un sacrificio, da parte di due nipoti di Mosè, figli del fratello
Aronne, li uccise entrambi; e meno male che Mosè era il prediletto. A proposito,
Mosè era talmente balbuziente da farsi tradurre da Aronne, ma proprio a Mosè Dio
affidò i colloqui col Faraone e il compito di diffondere le Leggi; ditemi se
questo non è senso dell’ironia! La storia del viaggio in Egitto di Abramo e la
moglie Sarai, è fantastica. Sarai era bellissima e Abramo era talmente convinto
d’incorrere nei guai per lei, che decise di fingere che fosse la sorella. La
bella Sarai non sfuggì all’attenzione del Faraone che se ne invaghì e la sposò,
riempiendo di ricchezze Abramo. A questo punto però Jahvé s’infuriò per la
tresca, e riversò sulla casa del re una serie di sciagure. Questi, venuto a
sapere che la sua Sarai era in realtà moglie di un altro, allontanò la coppia
dall’Egitto, lasciando tutte le ricchezze ad Abramo (e Abramo, padre di tre
religioni, se le tenne). Dio, invece di punire Abramo e Sarai, privi di
scrupoli, punì l’unica persona in buona fede, l’innamorato Faraone. Questa
storia, non sembra scritta da Dario Fo?
RIFERIMENTO 21/5/2008
SPELLEGRINAGGIO
da Gian Paolo De Tomasi – Busto Arsizio
Mi piace l’idea dello spellegrinaggio: mi ricorda quando ero giovane e lavoravo
per i concerti (Michael Jackson, U2, mica cotiche). Mi divertivo a sbirciare di
nascosto, dalle vicinanze del palco in direzione del pubblico per vedere decine
di migliaia di persone che guardavano più o meno verso la mia direzione, tutte
insieme. Reazioni, partecipazioni, modi di porsi verso l’artista completamente
differenti, sia che fossero in prima fila come nelle retrovie. Certamente un
punto di vista particolare.
RIFERIMENTO 22/5/200
ANCHE LA JENA RIDE
da Carla De Bernardi
Caro csf,é vero, si può ridere di tutto...anche la iena ride e non si é mai
capito cosa la faccia ridere tanto. Scusami se insisto...lo spellegrinaggio non
mi piace, ma é solo la mia opinione, perciò vale quanto la tua. Partirò il 26
giugno, quando torno vi scrivo.
Utreya
15/5/2008
NO AL GIORNALISMO DIFFERENZIATO
da Vittorio Grondona - Bologna
Quello di Marco Travaglio, secondo il concetto di Giuseppe D’Avanzo, non è
giornalismo di informazione, ma, “nella peggiore tradizione italiana”, è
giornalismo di opinione. In sostanza per il giornalista della Repubblica
ricordare la situazione, peraltro già in precedenza abbondantemente divulgata
dai media, ma ancora non chiarita definitivamente, in cui probabilmente in tutta
buona fede si era trovato coinvolto il neo Presidente del Senato negli anni ’80,
è stato come esporre un fatto che nella sua ambiguità non può essere
“ragionevolmente” considerato tale. Per capire cosa il giornalista Giuseppe
D’Avanzo abbia voluto significare mi ci vorrebbero due teste molto meglio
confezionate della mia… Anche il suo esempio della cronaca di una vacanza di
Marco Travaglio, puntiglioso e fuori posto se non altro per l’enorme differenza
di importanza sociale che esiste fra un giornalista e la seconda carica dello
Stato, secondo me lascia il tempo che trova non chiarendo per niente l’originale
concetto. (...)
RIFERIMENTO 13/5/2008
ABBASSO TRAVAGLIO!
da Mario Strada
Abbasso Travaglio! E' un provocatore! Orrore! A proposito, perche' la rete del
pizzo e degli omicidi dei Lo Piccolo a Palermo e' stata smantellata solo nel
2007 e non invece nel 2003, quando Carabinieri e Polizia, con due indagini
distinte, sapevano gia' tutto: intercettazioni, nomi, cognomi, fotografie?
http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=search¤tArticle=GWHAI
RIFERIMENTO 13/5/2008
TRAVAGLIO E LA LIBERA INFORMAZIONE
da Vincenzo Rocchino, Genova
Due affermazioni trovo assurde sul "caso" Travaglio:
1) il giornalista Marco Travaglio riferisce di fatti riportati su un libro
pubblicato, e in libera vendita, dove appare il nome del presidente del Senato
Schifani, il quale non dice che è falso quanto è stato riferito in trasmissione
da Travaglio, ma pretende che "quelle cose non si debbano dire in TV";
2) la senatrice Anna Finocchiaro usando più o meno le stesse parole di Schifani,
si scandalizza per quanto riferisce Travaglio, guardandosi bene dal dire che da
una figura come quella del Presidente del Senato, dovremmo pretendere la massima
trasparenza.
P.S. Che fine ha fatto l'opposizione?
RIFERIMENTO 15/5/2008
PRAGMATISMO
da Paola Altrui, Roma
Una modesta poposta per risolvere la querelle Travaglio ed evitare, per
l'avvenire, il ripetersi di simili incresciosi accadimenti: si abolisca la
cronaca giudiziaria. E, con l'occasione, si tracci una insuperabile demarcazione
fra il diritto di cronaca (che attiene ai comuni mortali) e il diritto all'oblio
(riservato ai soli politici).
RIFERIMENTO 15/5/2008
RIASSUNTINO
da Massimo Mai
Per cinque anni, mi sono sorbito baggianate strepitose, tra l'altro pagate con i
soldi miei tipo la mitica Commissione Mitrokhin, dove un simpatico signore
prezzolato forniva all'ancora più simpatico Guzzanti, il miglior comico della
sua famiglia, le prove che Prodi fosse una spia del KGB o la Commissione Telecom
Serbia altra fucina di nullità In tutto questo tempo ricordo i titoli di quei
giornali, campioni di obiettività quali Libero , Il giornale, che dichiaravano
testualmente che Prodi e Fassino si fossero arricchiti rubando agli italiani.
Dov'erano quei simpatici difensori della democrazia e soprattutto del bon ton
tipo il signor Facci il signor Fede e altri sodali? Com'è che non partiva il
solito coro assordante che è partito se qualcuno (maldestramente secondo me)
parla male di un Italo forzuto quale Schifani?
RIFERIMENTO 15/5/2008
TRAVAGLIO & C.
da Paolo Cape’ – Milano
Il giornalismo di Travaglio fa sempre discutere. Nelle critiche mosse da
D’Avanzo su Repubblica c’è del vero, nel senso che non deve essere presentata
come sospetta l’amicizia con un mafioso che in quel momento non si sa ancora
essere tale. Lascia però stupefatti l’eccesso di reazioni ad un fatto, la
dichiarazione di Travaglio in tv, che poteva dare tranquillamente adito a
precisazioni tranquille e serene, invece di tutto il can can che ne è nato.
RIFERIMENTO 16/5/2008
CSF, SI PUÓ DIRE…?
da Pier Franco Schiavone, Milano
Quando si tocca Cossiga, salta sempre fuori, da qualunque parte si guardi, un
estimatore pronto a dire quanto è geniale, quanto è colto, quanto è simpatico.
Di Cossiga ho un’idea che non posso dire altrimenti mi arrestano. Però una cosa
va detta, siccome siamo un Paese da barzelletta, dove le parole non contano più,
dove la storia non la legge più nessuno (anche Grillo dice che non bisogna
leggerla) e dove la cronaca è oramai considerata una fiction, è normale che un
Senatore, Cossiga, definisca mascalzone un giornalista, Travaglio, in un’aula
Parlamentare. Quando ad attaccarlo in maniera squallida provvedono non solo i
vecchi nemici, ma anche gente come D’Avanzo, quando un Parlamentare può
insultarlo impunemente, fascistamente secondo me, allora si mette a rischio
anche l’incolumità della persona. Forse gigioni come Cossiga, geni di tal fatta,
non ci pensano, ma in Italia c’è sempre pronto uno più realista del re. Qualcuno
spieghi a Cossiga la differenza tra il Senato e il salotto di casa sua, sarebbe
ora che capisse.
RIFERIMENTO 17/5/2008
TRAVAGLIATI
da Egidio Morretti
Quando erano vittime mi erano simpatici, Travaglio e Santoro. Erano due
brillanti giornalisti, zittiti da Editti Bulgari applicati da zelanti leccaculi.
Dopo un paio d'anni in veste di censori e moralizzatori, al cui confronto
Torquemada sarebbe un mite, i due mi hanno fatto cambiar idea. Schifani,
Castelli, Dell'Utri mi sembrano brav'uomini, attaccati pregiudizialmente.
Santoro non è più pagato, come qualche anno fa, da Berlusconi. Travaglio,
saltellando dal "Borghese" all' "Unità", usando il cadavere di Montanelli, è
stato infine bacchettato da un "maggiorente" di Repubblica come D'Avanzo.
Quest'ultimo, peraltro, non è stipendiato dal canone RAI.
17/5/2008
APOCALISSE
da Vittorio Grondona - Bologna
Tutto era stato previsto, nei post pubblicati ed in quelli cestinati… Il cavallo
di Troia è stato costruito con le primarie e nonostante le ammonizioni della
“cultura” latina ci siano fidati e abbiamo introdotto il dono nel nostro
Parlamento. Bisognerebbe dare sempre ascolto ai vari Laocoonte!...
RIFERIMENTO 16/5/2008
INCONTRO BERLUSCONI-VELTRONI PER LE RIFORME
da Gian Paolo De Tomasi – Busto Arsizio
“Timeo Danaos et dona ferentes”. E giù cultura, Claudio: che non si dica che
questo è un blog di illetterati.
18/5/2008
MA ESISTONO DAVVERO GIORNALISTI SIMPATICI?
da Vittorio Grondona - Bologna
Un giornalista non deve essere simpatico. Deve solo raccontarci i fatti. Per
questo mi interessano i lavori di giornalisti come Santoro, Travaglio, Varesi,
Colombo, Robecchi, Messina, Serra, Diamanti e devo dire di tanti altri, fra i
quali ovviamente è compreso CSF con le sue stuzzicanti interviste. Strano, al
momento di destra non me ne viene in mente nessuno… La fantasia
dell’interpretazione delle notizie anche faziose ce la voglio mettere io… Non mi
piacciono i giornalisti abituati a scrivere carponi, da loro non imparerei mai
nulla. Leggo con molto interesse anche Giuseppe D’Avanzo. L’ultima sua polemica
su Travaglio però non mi è piaciuta. Credo che si tratti di un errore di
percorso. Probabilmente imposto?... Suppongo che sempre non sia possibile
mostrare i denti, soprattutto quando gli interessati presi di mira sono alte
cariche dello Stato, praticamente autoelettesi tali… Mi riferisco al nostro
Stato, purtroppo.
RIFERIMENTO 18/5/2008
CARO SUBCOMANDANTE
di Piergiuseppe Caporale
Beato te che stai andando a Compostela! Io, che sono un poltrone di quelli veri,
inorridisco pensando a vesciche fumanti, salite incessanti: sangue sudore e
lacrime, insomma. Noi, qui, invece, siamo afflitti dal pogrom nei confronti dei
Rom, dagli isterismi nei confronti di Travaglio (bravo D'Avanzo e ancor meglio
chi gli ha commissionato il tutto). Orbene, non entro nel mertito, va bene che
Travaglio non è un simpaticone, va bene che anche Santoro non brilla in quanto a
comunicazione, ma fare di tutto per spegnere le poche voci non appecoronaate al
potere di turno mi pare un vero delitto.
RIFERIMENTO 18/5/2008
TRAVAGLIATISSIMO
da Francesco Falvo D'Urso - Lamezia Terme
Caro Moretti, si vede che lei è di maglia larga e non riesce a fare i distinguo
e a cogliere un bel po' di sfumature. Travaglio può apparire antipatico perché è
bello, intelligente, spiritoso ed educato e fa il giornalista come pochi, cosa
di questi tempi rara. Ha le sue opinioni, ma si può benissimo affermare che non
è nel libro paga di nessun potente, mi sembra. A differenza di Filippo Facci,
per esempio, che è bello, intelligente ed educato, ma tifa per Berlusconi. E poi
di Santoro, che in questa ultima stagione televisiva gli ha pure "menato" a
Veltroni ed ai suoi, cosa c'è da dire? Anche Santoro ha le sue opinioni, ma non
è asservito a nessun politico: ben vengano giornalisti di destra che sappiano
esprimere le loro idee senza farsi il segno della croce pensando a Don Silvio. E
poi questa manfrina di chi paga chi: si ricordi che D'Avanzo avrà anche il mio
euro nel suo stipendio visto che Repubblica riceve dallo stato un bel po' di
milioni di euro.
RIFERIMENTO 18/5/2008
ATTENTO A CHI TI ACCOMPAGNI. TRAVAGLIO TI GUARDA.
dall’avv. Lina Arena
Ho letto in qualche trafiletto di quotidiano che il ministro Angelino Alfano ha
partecipato in qualità di invitato al matrimonio della figlia di un boss.
Travaglio ne ha fatto un indiziato di cattive frequentazioni. Orbene, poiché
nutro forti simpatie per i tipi definiti “ boss” le confesso che non starei a
riflettere due volte se un tipo come Luky Luciano mi invitasse al matrimonio
della figlia. Mi piazzerei in prima fila per assistere alla sceneggiata. E poi..
?Non aspiro a ricoprire cariche ministeriali ma , nell’eventualità, ne farei una
segnalazione di merito.
RIFERIMENTO 19/5/2008
TRAVAGLIO DI DESTRA UNA CIPPA DI MINCHIA
da Filippo Facci
Egregio Sabelli, diversamente da quanto asserito nel tuo fondamentale
libro-intervista a Marco Travaglio io non mi considero «il Travaglio di destra»
manco per niente, diversamente da quanto hai detto in una tua fondamentale
domanda. Non ho mai detto una cazzata simile e me ne guardo bene. Fondamentali
saluti.
RIFERIMENTO 19/5/2008
CERATTI HA FATTO SCUOLA
da Pier Franco Schiavone, Milano
… e Moretti è il suo profeta. È chiaro, Ceratti ama polemizzare, per farlo, ogni
tanto, dice cose a cui, secondo me, non crede nemmeno lui, poi, quando il gioco
è scoperto, le chiama provocazioni! Moretti ha capito e già aspetta che qualcuno
lo sfanculi per aver detto che Dell’Utri (per tacer di Castelli e Schifani) è un
brav’uomo. Moretti, però, ambirebbe superare il suo maestro; Dell’Utri brav’uomo
sarebbe troppo anche per il miglior Ceratti. Inutile riproporre la biografia di
Dell’Utri, sappiamo tutti chi è. Mi sembra però che continua implacabile
l’offesa al senso delle parole. Una volta brav’uomo si diceva di chi, per non
aver fatto mai nulla di male e per aver tenuto sempre un comportamento pacifico
verso chiunque, era rispettato dalla comunità. Dunque, Moretti provoca,
altrimenti o non sa chi è un brav’uomo, o non sa chi è Dell’Utri (e sicuramente
ignora chi era Torquemada).
RIFERIMENTO 21/5/2008
SCHIFANI DOCET
da Claudio Urbani, Roma
"Trasparenza del Palazzo, immediatezza e semplicita' del linguaggio che non deve
essere ermetico": queste le parole d'ordine per battere l'antipolitica
pronunciate oggi da Schifani ad una scolaresca in visita al Senato.
Quale occasione migliore ora ha Schifani per far seguire alle parole i fatti,
spiegandoci con trasparenza e semplicità di linguaggio, la sua vita politica. Un
modo per mettere a tacere le elucubraioni infanganti di un tetro ermetico
Travaglio!
RIFERIMENTO 21/5/2008
FACCI TRAVAGLIO DI DESTRA
da Alessandro Ceratti
Ma come, Filippo Facci si becca il più grande complimento che gli si poteva fare
come giornalista e lo rifiuta scandalizzato! Be', un motivo in fondo c'è: un
complimento simile non lo meritava proprio.
RIFERIMENTO 21/5/2008
TRAVAGLIO DI DESTRA/2
da Federica Pirrone, Milano
Facci, lei non è Travaglio. Punto.
20/5/2008
MINISTRI OMBRA
da Vittorio Grondona - Bologna
Non sanno dove radunarsi, non sanno cosa fare, non sanno cosa servono… L’unica
cosa certa che sanno è che prendono lo stipendio a prescindere…
RIFERIMENTO 21/5/2008
LO SCOOP DI GRONDONA
da Gianni Guasto, Bogliasco
Dei Ministri-Ombra si sa effettivamente poco, anche perché sono appena stati
inventati. Ma dal signor Grondona apprendiamo che percepiranno uno stipendio.
Sarebbe interessante saperne un po' di più: chi li paga? Il PD? (nel caso, si
tratterebbe di una questione di bilancio di partito: affari loro). Lo Stato? E
in base a quali disposizioni di Legge, visto che il Governo-Ombra é
un'invenzione di Walter Veltroni? E allora? Fondi segreti? L'Unione Sovietica?
La Spectre? Se sa qualcosa, parli, Grondona, non ci tenga così sulle spine!
22/5/2008
MA SIGNOR GUASTO?
da Vittorio Grondona – Bologna
Mi meraviglia il suo divertente stupore… I ministri ombra li stiamo pagando io,
lei e tutti gli altri italiani. (...)
RIFERIMENTO 22/5/2008
GRONDONA L'ERMETICO
da Gianni Guasto, Bogliasco
Faccia ancora uno sforzo, Grondona, ci faccia capire la morale della favola.
Cos'é che non le piace? Il finanziamento pubblico dei partiti? Gli stipendi dei
parlamentari? Perché lascia intendere che i ministri ombra godano di emolumenti
ad hoc? Le risulta che esista una legge-ombra che assicura lo stipendio-ombra ai
ministri-ombra dell'opposizione? E quando e da chi sarebbe stata promulgata? Dal
cuoco-ombra di Veltroni?
23/5/2008
GUASTO INSISTE…
da Vittorio Grondona – Bologna
…a far finta di non capire. Amaramente prendo atto che i miei interventi sono
spesso inesorabilmente stritolati. Per colpa mia, sicuramente, che non sono
capace di farmi capire o dico solo sciocchezze. Fa niente… Me ne farò una
ragione, tanto per abituarmi al regime di informazione truccata che si è di
nuovo instaurato nel mio amatissimo Paese. Per fortuna divina esso non è
composto di soli letterati e filosofi o di fruitori di televoto, altrimenti
saremmo davvero in molti a mangiare poco. Sono pertanto costretto ad essere
lapidario nella mia seconda risposta con la speranza che giunga completa: io
semplicemente penso e fortemente credo che il governo ombra serva solo per
mantenere in piacevole fresco l’attuale maggioranza per una lunga sua durata. A
ministri ombra, stipendi ombra… A fumo d’arrosto, tintinnio di monete… e così
via!
RIFERIMENTO 27/5/2008
GOVERNO OMBRA
da Andrea Marchesi
Gianni Guasto attribuisce a Veltroni l'invenzione del governo-ombra. Troppo
buono, Uolter non sarebbe capace di tanto. Del resto cosa pretendere da uno che
copia gli slogan dai candidati USA?
Comunque, leggo su Wikipedia:
Il governo ombra è un'istituzione politica, presente in alcuni sistemi
parlamentari, costituita dal capo dell'opposizione, che la dirige, e da
parlamentari dell'opposizione (i ministri ombra) incaricati di seguire da
vicino, proprio come un'ombra (da cui il nome), l'attività dei corrispondenti
ministri del governo in carica. [.....] Sorto in Gran Bretagna il governo ombra
si è diffuso nelle ex colonie britanniche e, in seguito, anche in altri paesi
con sistemi bipartitici o, quantomeno, bipolari. Tuttavia, mentre negli
ordinamenti riconducibili al cosiddetto sistema Westminster il leader
dell'opposizione e il suo governo ombra hanno uno status ufficiale, in altri
sistemi il governo ombra è, di solito, solamente un organismo interno di
partito.
RIFERIMENTO 27/5/2008
CARO GRONDONA FINALMENTE...
da Gianni Guasto, Bogliasco
ti sei spiegato: lo stipendio-ombra ai ministri-ombra, glielo pagherebbe
Berlusconi, perché non facciano niente. Un'affermazione un po' forte, non ti
pare?
25/5/2008
SPUTTANAMENTO IN INTERNET
da Vittorio Grondona – Bologna
Al garante di non so che cosa non va bene infomare attraverso internet delle
dichiarazioni dei redditi, ma al contrario gli va bene lo sputtanamento del
numero delle assenze dei dipendenti pubblici. In sostanza vuole significare che
mettendo in evidenza pubblica che il datore di lavoro denuncia meno del
dipendente si compromette la vita privata dei cittadini, mentre invece dare in
pasto al popolo mondiale i giorni di assenza dal lavoro di un pubblico
dipendente è assolutamente lecito. Niente gliene frega quindi al garante per
modo di dire delle notizie sensibili dei cittadini se a qualche dipendente fosse
anche tacitamente chiesto dai soliti vicini di casa il motivo delle sue assenze,
magari dovute a gravi motivi personali dei quali è assolutamente naturale non
volerne parlare con gli sconosciuti. Il nostro è davvero diventato il mondo
degli imbecilli destinati dall’informazione di stampo fascista a morire ogni
giorno di paura.
3/6/2008
CINISI NON E’ IN ROMAGNA…
da Vittorio Grondona - Bologna
Mi domando come mai in una regione come quella siciliana, nella quale esiste
perfino la mansione di aiutante fattorino, possa accadere di rimanere
disoccupati. In Romagna, per esempio, dove non esiste più nemmeno la mansione di
fattorino, con uno sdraio, un rastrello ed un ombrellone, chiunque riuscirebbe a
sbarcare un lunario lucrativo. Non a caso le gabbie dei conigli romagnoli sono
rotonte… La coniglia schizzinosa non ha proprio scampo!... Dal punto di vista
umano, però, forse è meglio il sistema siciliano… Molto più naturale. Quello che
purtroppo ci stiamo dimenticando con la triste storia che tutto sia mercato è
proprio la qualità della nostra vita. Diciamocelo, cara
lega-tremontiana-finiana-brunettiana, cavalierizzata.
RIFERIMENTO 27/5/2008
TRISTEZZA
da Michele Lo Chirco, Cinisi
Ufficialmente da oggi sono disoccupato: dopo quattro di lavoro più o meno
continuativo, dopo complessivamente sette anni di lavoro interinale più o meno
continuativo, oggi mi ritrovo con la consapevolezza che all'orizzonte, per me,
non c'è nemmeno l'ombra di un lavoro. Saggiamente impiegherò questi giorni per
leggere gli ultimi dieci libri acquistati, e per continuare gli studi nel campo
sociosemiotico, mentre lo Stato mi pagherà il sussidio di disoccupazione.
RIFERIMENTO 27/5/2008
FELICITA' E' ESSERE DISOCCUPATI
da Pino Granata
Lo Chirco, il disoccupato, leggerà gli ultimi dieci libri acquistati e che non
ha ancora letto, approfondirà i suoi studi di semiotica, sarà mantenuto dalla
Stato e, credo, visto che abita dalle parti di Acitrezza, non perderà
l'occasione per una puntatina in quel paradiso. Io invece aspetto la mia
pensione da un anno, ho ancora un paio di figli da mantenere agli studi e di
libri da leggere ne ho accumulati qualche centinaio. Purtroppo non posso più
esere disoccupato. Che disdetta!
RIFERIMENTO 27/5/2008
SECONDA GIORNATA
da Michele Lo Chirco, Cinisi
Taglio di capelli e poi lavoro letterario. Dieta non rigorosa, ma molto, molto
controllata: insalata di pasta a pranzo. Caldo oggi torrido, fuori i cani
boccheggiano, nello studiolo si sta bene, a Palermo, alle 14, erano 38 gradi.
Sottofondo di radio 3. Ogni tanto una capatina sulle home pages di corriere e
repubblica a vedere un po' di tette. Sul blog di CSF Granata mi prende in giro.
Mi tocca pure questo. Governo ladro!
RIFERIMENTO 28/5/2008
LO CHIRCO SENTI A ME
da Silvia Palombi
6,30 sveglia, lettura e/o studio (è l’unico momento possibile),
abluzioni/notiziario, colazione; esci col cane, sei uno dei tre o quattro
bianchi di Chinatown, cammini mezz’ora respirando polveri sottili e puzze sotto
il cielo color perla di Milan che non è più un grand Milan da quel dì. Le 10,
entri in casa editrice e scrivi fino a sera, ti scervelli per farlo, devi
studiare, ti fuma il cervello; nell’intervallo leggi i giornali mangiando
crackers o quel che hai comprato al super di fronte, porti il cane a far pipì e
te stesso a prendere un caffè. Rientri, uscirai verso le 19. Se hai
inaugurazioni di lavoro (e ne hai) torni a casa bollito verso le 23, se no fai
la spesa o ti sollazzi, se reggi. Torni a casa inspirando smog, non vedi l’ora
di dormire. Dei circa 3,500 euro al mese che fatturi in tasca te ne arrivano
meno della metà, con quelli devi vivere nella città più cara d’Europa e
tenertene qualcuno di scorta. Lo Chirco facciamo cambio per un po’.
RIFERIMENTO 28/5/2008
L'ARCADIA
da Michele Lo Chirco, Cinisi
Una volta, qui, in questo blog, era tutto campagna...
RIFERIMENTO 29/5/2008
FELICITA' E' ESSERE DISOCCUPATI / 2
da Michele Lo Chirco, Cinisi
Ringrazio Granata per le belle parole, ma abito in Sicilia occidentale, quindi
penso che le mie terga si poggeranno mollemente sulle sabbie comprese tra le
località di Cinisi e, chissà, San Vito Lo Capo. Riguardo la pensione, Lei la sta
attendendo da un anno, io penso che non avrò neanche questa seccatura: non la
vedrò proprio. Quanto ai figli, con questi chiari di luna, non vedo proprio
perchè dovrei volerne uno...
RIFERIMENTO 29/5/2008
NUDO INTEGRALE
da Michele Lo Chirco, Cinisi
Cara Silvia, ha proprio ragione, farei bene a non lamentarmi: c'è sempre chi sta
peggio. Domani mattina penserò a voi talpe da ufficio mentre, sdraiato sotto il
caldo sole di Cinisi, circondato dai miei cani, prenderò una salutare
tintarella, e poiché abito in villa, potrei pure azzardare un bottomless. Non si
sa mai, potrebbero propormi di fare il calendario 2009 per l'Inps...
RIFERIMENTO 29/5/2008
NUDO INTEGRALE / 2
da Michele Lo Chirco, Cinisi
Piove, governo infame! Pare di essere sul lago di Como. Dopo 3 giorni con
temperatura media di 35 gradi, piove da stanotte, e il mio tentativo di
tintarella è andato a farsi benedire. Rifletterò sui mali del mondo osservando i
conigli del mio vicino che si accoppiano furiosamente in una gabbietta
metallica, a quattro metri dalla finestra del mio studiolo.
RIFERIMENTO 29/5/2008
PECCATO CAPITALE
da Paolo Beretta
L'invidia è un peccato capitale. Domani mattina penserò a te, caro Lo Chirco,
sdraiato al caldo sole di Cinisi, provando una tremenda invidia e procurandomi
una bella ulcera gastroduodenale al solo pensiero. Quindi, oltre che star male,
mi toccherà pure andare all'inferno. Ti odio. Cordialmente tuo.
RIFERIMENTO 30/5/2008
SIAMO SUL BLOG DI AMICI MIEI?
da Pier Franco Schiavone, Milano
Manca solo la supercazzola, il cinismo invece c’è tutto, e Silvia, Beretta e
Granata, che, credo, non sono nemmeno Toscani, sono stati tremendi con Lo Chirco.
Ho il fondato sospetto, conoscendo la loro intelligenza, che stiano attuando una
specie di nemesi. Lo Chirco non solo ha votato a destra, ma ha votato La Destra
(fascista) di Storace; in Sicilia i suoi vicini politici hanno stravinto
assicurando benessere a tutti e lui perde il lavoro. Arriveranno in Sicilia
tempi peggiori, quando sarà attuato il federalismo fiscale e poi, in seguito,
quando Cosa Nostra trarrà nuova linfa dagli appalti del ponte e dalla vendita di
terreni coinvolti nell’affare, già, si dice, sottratti per quattro euro ai
proprietari. Spero che Lo Chirco trovi presto un altro lavoro, ma la tentazione
di scrivere un post dispettoso l’ho avuta anch’io, ma mi sono frenato. Mi
piacerebbe sapere da Lo Chirco se ha avuto la mia stessa impressione; dai
perfidi Silvia, Beretta e Granata non lo sapremo mai. Comunque, Lochí, sursum
corda.
RIFERIMENTO 31/5/2008
LO CHIRCO ARISENTI A ME
da Silvia Palombi
Vivi in villa, hai tanti cani da esserne circondato, hai pure un fresco studiolo
come il san Gerolamo di Antonello da Messina. Se non sei il capo maggiordomo di
una famiglia nobile e forse un po’ decaduta della Trinacria che te ne fai del
sussidio di disoccupazione? A che gioco giochiamo?
RIFERIMENTO 31/5/2008
PECCATO DA CAPITALIZZARE
da Francesco Falvo D'Urso - Lamezia Terme
L'invidia è il motore del mondo. Chiunque sappia elaborarla in ambizione, sana
ambizione, ne trae benefici e frutti. Oggi non prenderemmo l'aereo se qualcuno
non avesse invidiato il volo degli uccelli, per esempio. Quindi Beretta, anziché
farsi venire una "bella ulcera gastroduodenale" si dia da fare, trovi il suo
posticino consono e si vada a divertire, s'inventi qualche cosa di meglio che
prendersi il sole nudi… che all'inferno ci vadano gli spocchiosi, i buonisti,
cinici e corrosi.
RIFERIMENTO 3/6/2008
CARO SCHIAVONE, SBAGLI
da Pino Granata
Lo Chirco non mi è affatto antipatico. Nè tantomeno lo sento come mio nemico.
Non so se Lo Chirco ha veramente votato per Storace e la Santanchè, ma anche se
l'avesse fatto, avrebbe il mio perdono. Lo Chirco potrebbe essere l'unica
persona di destra con la quale prenderei un caffè, anche se magari potrebbe
essere lui a non desiderare di prendere un caffè con me. Lo Chirco non usa toni
tipici della destra ma , al contrario, il suo linguaggio non differisce molto ,
per esempio, dal mio. E poi lui fa parte della famiglia del Sabellifioretti.com
che è ormai , insieme a Di Pietro, l'unica opposizione seria al regime.
RIFERIMENTO 3/6/2008
PRIMO AVVISO PER AVVIO PROCEDURA DI INTERDIZIONE
da Michele Lo Chirco, Cinisi
In qualità di rappresentante non votante del PDL, Puniamo i Delinquenti e i
Ladri, chiedo al tenutario di questo blog dott. CSF di voler istituire una
sezione apposita (detta csfspia) in cui i partecipanti (per brevità definiti
blogghisti) possano indicare i nomi di ladri e clandestini e giornalisti non
allineati in loro conoscenza, e una sezione (definita csfadula) in cui poter
convogliare le ripetute osservazioni di giubilo per la rapidità e l'efficacia
dell'azione di governo. Infine, si chiede l'allestimento della sezione
csfgranata per segnalare eventuali pareri dissenzienti e contrari, per meglio
consentire l'individuazione dei problemi da eliminare. Questo è il primo avviso,
non ne seguiranno altri.
RIFERIMENTO 3/6/2008
SUPERCAZZOLA BITUMATA
da Michele Lo Chirco, Cinisi
Caro Schiavone, a parte il fatto che devo la disoccupazione attuale al governo
precedente (che ha cancellato lo staff leasing, tra le 2,3 cose inutili che ha
fatto per i lavoratori), sì, il sospetto mi è venuto, di un accanimento
ideologico, ma l'ho ritenuto troppo meschino per gente che frequenta questo
blog. In realtà, ho sempre avuto compassione di chi abita in città non bagnate
dal mare, o deve percorrere più di 500 metri per giungere in spiaggia: per cui
io li perdono, in nome dell'umidità che gli permea le ossa, e della nebbia che
al mattino gli impedisce l'orizzonte, e comprendo la loro invidia. Cara Silvia,
la villetta la pagano i suoceri, nostri vicini, i cani sono due, lo studiolo è 3
metri per 2, e le rate della macchina finiscono l'anno prossimo.
RIFERIMENTO 3/6/2008
RIPENSAMENTI
da Emilio Pierini - Porto Recanati
Granata prenderebbe il caffè con Lo Chirco. Potenza del blog. Sinceramente,
questa piccola marcia indietro di Granata, mi ha fatto immensamente piacere.
Bravo Pino, pesiamo le teste, non i voti.
6/6/2008
NORD AVVELENA SUD... PASSO!...
da Vittorio Grondona - Bologna
Ricevuto... Sud avvelenato... Chiudo!... Eppure non dovrebbe essere difficile...
Con le ferree leggi in vigore che regolano lo smaltimento sicuro dei rifiuti
tossici risalire alle Ditte che hanno avvelenato la Campania dovrebbe essere un
gioco da ragazzi. Il sud non produce quel tipo di rifiuti... I casi sono quindi
solo due o lo schizzinoso nord ha fatto il furbo confidando nei torpori della
protezione civile e dei vari commissari ad acta oppure ci sono paesi esteri che
si sono approfittati dei bassi costi del buonismo della nostra malavita.
7/6/2008
TIRA ARIA DI GESTAPO
da Vittorio Grondona - Bologna
Questo dai dai a tutti non promette nulla di buono. Quello che la prepotenza
politica sta instaurando in Italia in questi giorni è vero terrorismo. Torniamo
ad avere paura del vicino di casa e delle piazze come ai tempi delle leggi
razziali. Non serve baciare le mani al Vaticano. Per i barbari, stupidi assetati
di odio razzista e di ricco potere assoluto, il paradiso si allontana ogni
giorno sempre di più.
RIFERIMENTO 7/6/2008
LA CRISI È VICINA. ANZI, È GIÀ QUI
da Carla Bergamo, S. Paulo
Ogni giorno, religiosamente, leggo il Blog di CSF e i tre maggiori giornali
italiani online, oltre a vari giornali in giro per il mondo. Da tutte queste
letture ne ricavo, giorno dopo giorno, l'impressione che gli Italiani e gli
Europei in generale, ancora non hanno percepito che c'è qualcosa, o qualcuno,
che ci sta letteralmente spingendo verso una guerra tra poveri e che i poveri
non sono solo quelli che invadono i civilissimi paesi europei, ma noi stessi,
classe media mondiale senza distinzione di nazionalità. Probabilmente gli
Europei, confidando nei cosiddetti ammortizzatori sociali, ancora non riescono a
spaventarsi più di tanto, occupati come sono a vedere il nemico quasi
esclusivamente nello straniero...
6/6/2008
NAPOLI, IN FONDO, E’ FATTA COSI’
da Vittorio Grondona - Bologna
Io non ho letto Gomorra. Come si dice, non è il mio genere. Ho però letto e
sentito molte cose sul film omonimo di Matteo Garrone. Alla fine mi sono fatto
l’idea che tratti molto più profondamente di spiacevoli realtà immaginabili in
buona parte anche solo seguendo la cronaca giornaliera. Come quella relativa
alla cd emergenza perenne dei rifiuti campani. E’ in proposito molto triste
doversi rassegnare alla sostanziale inettitudine delle istituzioni di risolvere
il grosso problema locale della criminalità organizzata.(...)
RIFERIMENTO 3/6/2008
PERCHE' NON VEDREMO GOMORRA
da Isabella Guarini e altri, Napoli
Caro CSF, su IO DONNA del 31 maggio è stato pubblicato l'ennesimo elogio di
Gomorra. Ma noi abbiamo deciso di non vedere Gomorra. Chi siamo?. Siamo un
gruppo di napoletani, una ventina tra parenti, amici e colleghi di lavoro, che
spontaneamente si sono ritrovati nella scelta di non vedere e leggere Gomorra.
Perché ? Perché siamo stanchi di essere rappresentati dalla triade tragica di
brutti, sporchi e cattivi. Siamo stanchi di mantenere chi si arricchisce sul
nostro lavoro, sulle disgrazie di una città mettendosi "'ncoppa o' cerasiello".
Siamo stanchi e impotenti di fronte alla situazione, causata anche dal muro
mediatico che preferisce rappresentare l'eccezione, dipingere con pennellate
forti e grumose quel paesaggio pastellato del Golfo di Napoli, propinato per
attrarre turisti. Nessuno acquisterebbe un libro su Napoli che narrasse di gente
normale, di quella ordinary people che si alza alle cinque del mattino per
prendere il bus, che si contorce nel traffico impazzito, impedito da auto in
sosta dovunque, dai gran canyon dei cantieri del Metrò, che da decenni
squarciano le più importanti strade e piazze, tra piramidi di monnezza
putrescente. Le conseguenze di Gomorra, potrebbe essere il nuovo romanzo da
scrivere. Allora sì che potremmo acquistarlo.
RIFERIMENTO 4/6/2008
PER ISABELITA (GUARINI)
da Mario Strada
Mon amie, non ho capito le obiezioni al film Gomorra (perche' guadagna soldi
raccontando le tragedie?). Consiglierei di leggere l'articolo di Russo di oggi
sul Corriere. C'e' un dibattito un po' stanco ma dignitoso sulla questione
meridionale e sono gia' intervenuti La Capria, Panebianco, Galli Della Loggia.
L'intervento di Russo fa il breve riassunto di alcune responsabilita' politiche
(che nessuno vuole prendersi) che hanno portato a questo disastro. Non vorrei
sembrare pessimista, ma per quello che posso dire la mia impressione e' che il
mezzogiorno ha perso l'ultimo treno. Se ne riparlera' tra qualche decennio. E'
per questo che non si vuole "vedere"?
http://www.senato.it/notizie/RassUffStampa/080603/iahol.tif
RIFERIMENTO 5/6/2008
NAPOLI, A MUNNEZZA, E TIRA ACAMPA'
da Vincenzo Rocchino, Genova
"Walter Ganapini, presidente di Greenpeace e consulente a Napoli per l'emergenza
rifiuti, ha scoperto una discarica realizzata nel 2003 (con vasche di sfogo per
il percolato, argille in regola e tutto quanto) e mai utilizzata a Parco Saurino
presso Santa Maria La Fossa (Caserta) della capacità di 400.000 metri cubi pari
a 800.000 tonnellate (con pochi lavori estendibile ad un milione di tonnellate)
in pratica il quantitativo prodotto dalla Campania in 5 mesi (differenziata
inclusa)."
P.S. Alla luce di quanto sopra riportato, c'è da chiedersi fino a quando i
napoletani in particolare e gli italiani in generale continueranno a credere e
sopportare ancora la vergognosa "emergenza rifiuti".
Possibile che dei miliardi spesi per la costruzione di quella discarica, al
governo centrale, alla regione, alle provincie e ai comuni campani, nessuno
sappia nulla?
RIFERIMENTO 6/6/2008
RISPOSTA A MARIO STRADA
da Isabella Guarini, Napoli
Caro Mario Strada, una è la questione meridionale vista dall'esterno, altra è
quella vista dall'interno. Quando abbiamo detto che siamo stanchi, non facevamo
riferimento alla nostra rassegnazione, ma alla stanchezza di chi deve fare
grandi sforzi per superare le difficoltà della vivere all'interno del meridione,
con grande spreco di energie materiali e morali, senza ricevere alcun aiuto da
quelli che hanno in esclusiva l'investitura a rappresentare la città di Napoli e
il Sud con ampia disponibilità di fondi pubblici. Non vogliamo difendere nessuna
classe politica di cui si conoscono le responsabilità, ma siamo critici nei
confronti di scrittori, registi e artisti che parlano di Napoli da lontano, che
scrivono di una realtà che non vivono o che vivono in ambienti protetti. Una
elite che non cambia dal dopoguerra e che lascia in eredità ai giovani, come
Saviano, il filone letterario tardo- otto-novecentesco del ventre di Napoli e
del neorealismo in versione global.
RIFERIMENTO 6/6/2008
GOMORRA
dall’avv. Lina Arena
Ho comprato Gomorra e l’ho parzialmente letto.Conosco il genere di scrittura
perché dalle mie parti abbiano avuto un eroe del genere che si chiamava Fava e
ancora si ricorda la data della morte per mano sconosciuta. Non condivido
Saviano e credo che i quattrini che guadagna con il suo libro sono un indecoroso
premio alla bugia ed alla speculazione. Tuttavia non credo che basti dire che
non si approva Gomorra e che si ignorano le fatiche dei napoletani veri che
lavorano e faticano per sbarcare il lunario. Bisogna dire che Saviano fa parte
di quella schiera di cronisti che ama la mala e la guerre civili e che nulla si
ottiene mettendo in galera o facendo ammazzare quattro capi bastone. Bisogna
dire che la vera mafia vive e vegeta nei palazzi del potere statuale e che gli
arricchiti che ci stanno intorno e che si ammazzano a vicenda sono solo
esecutori di accordi, di visti, di concessioni e di autorizzazioni che partono
dalla culla del potere statuale.Cambiando o svelando i nomi ed i misteri degli
occulti amministratori pubblici si evitano tante illegalità e tanti delitti.
RIFERIMENTO 6/6/2008
DOMANDA PER ISABELLA GUARINI
da Andrea Marchesi
Abitando in Lombardia, sono tra quelli che vedono Napoli e il Meridione
dall'esterno, tra l'altro tenendomene pregiudizialmente alla larga. Capisco e in
buona parte condivido le sue osservazioni sulla situazione attuale e passata, ma
proprio per questo mi chiedo: com'è possibile che Antonio Bassolino sia stato
eletto (eletto, non calato dall'alto) due volte sindaco di Napoli e poi
presidente della Campania? Sono stati gli scrittori, registi e artisti per poter
scrivere romanzi, dirigere e interpretare film su storie di malaffare? Mi
piacerebbe capirne di più.
RIFERIMENTO 6/6/2008
ISABELITA/2
da Mario Strada
Ci sarebbe il modello Sciascia. Abitava nel suo paesino in provincia di
Agrigento e continuava a vedere ed a raccontare. Rifiutando la real-politik del
PCI nei confronti dei poteri forti siciliani. Penso che avrebbe avuto parole
simili per la dirigenza del centro sinistra campano. Segnalo un prezioso
articolo pubblicato su La Stampa del 4 giugno (Le Virtu' del Conflitto, di
Daniele Giglioli). Mi ha riconciliato con le pagine dei quotidiani di questi
tempi, cosi' piene di governi ombra e dirigenti fantasma. Se la verita' ci rende
liberi, il conflitto ci rende vivi. A livello individuale ed a livello politico.
Non ne avevo mai dubitato.
http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/Libri/grubrica.asp?ID_blog=54&ID_articolo=1527&ID_sezione=80&sezione=Il%20libro
RIFERIMENTO 6/6/2008
RISPOSTA AD ANDREA MARCHESI/1
da Isabella Guarini e altri, Napoli
Caro Marchesi, la domanda che mi poni è capziosa, ma utile a chiarire il la
nostra opposizione a Gomorra. La città di Napoli, dopo l’unità d’Italia, ha
continuato a svolgere una funzione di pseudo-capitale, come quei nobili decaduti
che ancora usano titoli e si aspettano riverenze e privilegi. Le forze politiche
si sono formate per la gestione della spesa pubblica in nome della questione
meridionale, intorno alla quale si sono aggregate intere generazioni di
professionisti, consulenti, artisti , studiosi come “partigiani politici”, che
costituiscono lo zoccolo duro su cui si fonda l'impossibilità di cambiare.
RIFERIMENTO 6/6/2008
FASCISMO
da Gianni Guasto, Bogliasco
Un'irrefrenabile sbocco di livore ha portato una blogger che non ho voglia di
nominare ad esprimersi contro un giornalista che rischia la vita ogni giorno per
aver osato alzare il velo sulla realtà della Camorra. Di fronte a chi riesce a
muovere le nostre coscienze comatose, c'é sempre chi, a colpi di vuoto
benaltrismo, ne misura il successo chiedendosi quanto avrà guadagnato; ma
neanche un pensiero per i fiumi di miliardi entrati nelle tasche di chi ha
costruito imperi sui morti di eroina, di chi ha distrutto famiglie con
l'imposizione del pizzo, di chi vende a rischio zero l'esistenza di intere
regioni, di già rivendica la proprietà delle generazioni a venire.
E' questo il fascismo: l'orgoglio di essere subalterni, l'odio meschino per chi
ha coraggio di ribellarsi, anche a rischio della vita.
RIFERIMENTO 7/6/2008
BRUTTO SPORCO & CATTIVO
da Francesco Falvo D'Urso - Lamezia Terme
Gentile Guarini, mi faccia capire: il traffico impazzito di Napoli (ma non solo
di Napoli), le auto in sosta dovunque sono generate da non ordinary people? Le
stesse persone che lei si ostina a considerare ordinary people, sono quelle, e
me ne duole perché ricattabili, che per un maledetto voto si fanno asfaltare la
stradina di casa dal prepotente di turno. Le stesse che si alzano alle 5 del
mattino facendosi un culo così. Ma non siamo muli! Il declino politico e sociale
non può dipendere solo da chi sta in alto o da una élite. E poi perché
prendersela con Saviano? Che c'entra il successo di un'opera col suo autore e la
sua storia. È mica venuto di persona a casa sua a venderglielo prepotentemente?
E poi, mi può fare i nomi di scrittori, registi e artisti che invece raccontano
la Napoli che a lei piacerebbe? Mi perdoni, ma dalla sua intelligenza ci
aspetteremmo qualcosa di più.
RIFERIMENTO 7/6/2008
RISPOSTA A FRANCESCO D'URSO
da Isabella Guarini, Napoli
Non c'è bisogno di andare oltre. La risposta di Francesco D'Urso, da Lamezia
Terme, è la dimostrazione di ciò che produce la supponenza delle persone che
dovrebbero, invece, aiutare a dipanare la matassa. Se la mettiamo sul piano
"dell'intelligenza come la sua", frasi fatte per avere ragione, allora il
discorso è chiuso.Grazie.
RIFERIMENTO 7/6/2008
GOMORRA - GUARINI
da Alessandro Ceratti
Mi dispiace non essere d'accordo con la gentilissima e intelligentissima (!)
Guarini. Però credo che la sua reazione, peraltro umanamente comprensibile, sia
in qualche modo paragonabile a quella di chi ha stigmatizzato Travaglio quando
ha attaccato duramente Schifani da Fazio. Certo che in qualche modo le
istituzioni ne rimangono indebolite, certo che questo genere di accuse non getta
buona luce sul governo e quindi sull'Italia stessa, anche nei confronti
dell'opinione pubblica straniera. Però il problema non è chi denuncia ma ciò che
è denunciato. (...)
RIFERIMENTO 7/6/2008
GUARINI, D'URSO, CHI MI SPIEGA?
da Mario Strada
Anch'io trovo eccessive alcune affermazioni. Bisognerebbe trovarsi nei guai per
avere una visione delle cose. Ma proprio per questo trovo incomprensibili le
affermazioni ripetute: "Non potete capire". Veniva detto anche a Giorgio Bocca.
Pero', io vorrei capire. Mi sembra un dibattito surreale.
RIFERIMENTO 7/6/2008
NULLA DEVE RESTARE IMPUNITO
da Pier Franco Schiavone, Milano
La Arena dice: ho letto parte del libro Gomorra ma so che Saviano dice bugie, ma
non ci dice quali.(...)
RIFERIMENTO 7/6/2008
RISPOSTA A GUARINI
da Francesco Falvo D'Urso - Lamezia Terme
A me preme affermare che non esistono buoni e cattivi, così come la cultura
cattolica ci ha insegnato. Che è responsabilità di ognuno di noi se una fetta di
terra, mare e cielo va a farsi fottere. Ma come coniugare "Il 13 febbraio 1861
data che ogni meridionale dovrebbe memorizzare perché da allora iniziò una
resistenza senza quartiere contro gli invasori savoiardi che al Sud nessuno
voleva. Da quel giorno nacque la questione meridionale. Il prospero Sud venne
saccheggiato delle sue ricchezze e delle sue leggi; venne immolato alla causa
nazionale" […], e il nostro mediocre atteggiamento da subalterni? Più che
questione meridionale la chiamerei questione conflittuale. Non me ne frega
niente di essere considerato un "brutto sporco e cattivo terrone", tanto non lo
sono. Mi sforzo di considerare le mie parti peggiori per integrarle a quelle
migliori, cosciente che ognuo ha l'arte di fare il proprio destino.
RIFERIMENTO 7/6/2008
FACCIAMO ORDINE
da Michele Lo Chirco, Cinisi
Abbiamo 4 schieramenti: quelli che hanno letto Gomorra e gli è piaciuto; chi
l'ha letto e non gli è piaciuto; chi l'ha letto e non l'ha capito; chi non ne
capisce la necessità quindi non lo leggerà. A me è piaciuto, tranne alcuni
slanci lirici e similitudini varie che mi sono parsi stonare con il resto della
scrittura. Si dice: si arricchiscono raccontando cose che noi a Napoli sappiamo
perchè ce le abbiamo sotto gli occhi (ma potrebbe valere anche per Palermo).
Però parlarne riaccende l'interesse su esse e su chi gli sta attorno: il
malaffare prospera nell'ombra, non con i riflettori puntati addosso. Il problema
è non spegnere le luci.
8/6/2008
I LIBRI CHE TIRANO… LA MOSCA AL NASO
da Vittorio Grondona - Bologna
CSF fa molto bene ad auto complimentarsi. Il soggetto giusto è essenziale per
assicurarsi una buona tiratura. Travaglio di questi tempi è un’ottima scelta.
Anche Totti ha saputo scegliere… Chi meglio di lui poteva incuriosire il
pubblico con un libro di barzellette? Con l’occasione devo dire che gli ultimi
post su “La
mosca al naso” sono davvero azzeccati. Bellissimo quello su
Roberto Volpi, preside dell’Istituto d’Arte Bernardino di Betto di Perugia.
Mi ha fatto venire in mente Louis De Funes, direttore di collegio da belle
figure per figli di ricchi nell’esilarante film “Le Grandi Vacanze” .
RIFERIMENTO 6/6/2008
MOSCHE, MOSCHE E ANCORA MOSCHE
Me la sono presa con
Gianfranco Fini,
Costantino,
Ferdinando Adornato,
Roberto Volpi,
Antonello Venditti,
De Angelis e Alemanno,
e
avanti, fino a
Giorgio Napolitano.
(csf)
RIFERIMENTO 8/6/2008
MI COMPLIMENTO DI NUOVO CON ME STESSO
"Il rompiballe", libro intervista con Marco Travaglio, è sempre al 13° posto
della classifica della saggistica, 45° nella classifica generale di questa
settimana. Davanti a Stella, a Calabresi, ad Angela, ad Odifreddi. Ahò (csf).
10/6/2008
NON E' PRIVACY LA MIA, E' SICUREZZA
da Vittorio Grondona - Bologna
Proprio non ne potevo più di sentire dire che la maggioranza delle famiglie non
arriva alla terza settimana del mese. Anche le lamentele napoletane stavano
dandomi sui nervi. Le discariche individuate dai super esperti sono regolari… E
ti pareva? Non ne parliamo poi dell’ignobile comportamenti della Magistratura
che si è azzardata perfino a perseguire innocenti uccisioni eseguite per lucro
nelle case di cura ricorrendo alla indiscriminata intercettazione telefonica…
Che badi ai fatti suoi, la Magistratura! Un delinquente di alto rango deve pure
avere il diritto di organizzare la sua criminalità con serena tranquillità. E’
privacy, lo vogliamo capire oppure no!… La mia vita invece è tutt’altra cosa!...
Io esco di casa e c’è qualcuno che con le spie elettroniche può esattamente
ricostruire i miei movimenti dalla mattina alla sera. Di che mi lamento, non è
privacy la mia , ma sicurezza… Ah!...
10/6/2008
FESTA DELL’UNITA’
da Vittorio Grondona - Bologna
Le feste dei partiti sono belle se nascono dalla gente. Quella dell’Unità del
dopo guerra è stato l’esempio più evidente. Oggi mancano la passione ed i
volontari. La prima si è data al mercato, i secondi, coi tempi che corrono, si
sono dedicati allo straordinario detassato. Alla festa si concentrano ristoranti
famosi di tutta la Regione che in cambio di una fortuna sfornano una non meglio
identificata polenta precotta condita con salsiccia insapore di puro animale
sconosciuto. Dopo il deludente pranzo all’operaio comunista non rimane più
niente in tasca, nemmeno per l’acquisto di un carissimo biglietto della
tradizionale pesca dove un ciappetto per assicurare la biancheria stesa ad
asciugare rappresenta il premio più comune.
RIFERIMENTO 9/6/2008
MOSCA AL NASO: CACCIARI
Il quale
dice
che la Festa dell'Unità è morta da un pezzo. Il che è vero, ma
c'è solo da piangere. (csf)
RIFERIMENTO 10/6/2008
FESTA DELL'UNITA'/2
da Claudio Urbani, Roma
L'amico Grondona ha descritto perfettamente l'aspetto casereccio e mangereccio
delle feste dell'Unità, di cui certo non se ne sente la mancanza. Ma l'atmosfera
descritta è quella tipica di ogni festa e sagra paesana di ogni parte del Paese.
Queste feste le ho sempre frequentate per altri motivi: vedere, scrutare le
persone, ascoltare le loro chiacchiere, gli umori entusiastici in alcuni momenti
, delusi in altri. Vedere i compagni e non, scrutare chi non era comunista
emozionato e timorosi di trovarsi tra i "rossi", tenendo stretti i bambini
perché, forse certe dicerie, non si sa' mai, fossero vere, per poi realizzare
quanto i "rossi" fossero simili a loro, con le stesse pasioni desideri paure e
speranze. Mangiucchiando quei cibi dai sapori indefinibili, ascoltare i discorsi
e i commenti delle persone più disparate, intenerirsi di certi timori o
arrabbiarsi di certi giudizi. Già, ascoltare, intercettazioni di frammenti di
intimi discorsi spontanei, pericoloso affermarlo oggi: saranno proibiti e
regolamentati anche questi?
12/6/2008
PERDIAMO ANCHE AL CALCIO… GOVERNO LADRO!
da Vittorio Grondona - Bologna
Un governo serio e disinteressato, come il nostro per capirci, non permetterebbe
mai di inserire in nazionale un laziale al posto di un milanista!
RIFERIMENTO 10/6/2008
IL GOVERNO CI FA PERDERE?
da Gianni Guasto, Bogliasco
Premesso che in materia calcistica sono un ignorante militante (un estremista
anticalcio protervo, presuntuoso, narcisista, radical chic, premoderno, e quanto
di peggio e di più antistorico possiate immaginare), non so come valutare questa
notizia: dalle accurate ricerche storiche di un mio amico di tendenze politiche
peraltro sospette sembra che, sotto i governi di destra, l'Italia non abbia mai
vinto nessun campionato. Sarà vero?
RIFERIMENTO 11/6/2008
IL GOVERNO NON CI FA PERDERE
da Paolo Beretta
Direi proprio di no. Basti pensare ai mondiali del '34 e '38, sotto il regime
fascista. Non credo che la nazionale abbia bisogno di un governo di destra o di
sinistra per perdere. Ci riesce a meraviglia da sola.
RIFERIMENTO 11/6/2008
IL GOVERNO CI FA PERDERE? /2
da Vincenzo Rocchino, Genova
Il quesito di Guasto mi intriga; proverò a dire la mia: la sonora bastonatura
subita dall'Olanda, non mi ha sorpreso più di tanto. Per la verità avevo
previsto la sconfitta, anche se non così pesante, comunque, tornando a Guasto,
non credo che un governo possa influire sui destini/prestazioni/risultati di una
squadra di calcio. Molto di più può influire, e sicuramente influisce, la
preparazione atletica e la determinatezza di chi scende in campo di cogliere un
risultato. I nostri erano sicuri di fare un boccone della nazionale Olandese (al
riguardo credo che sia utile il commento di Salvatore Bagni, in funzione di
aiuto cronista, per la mole di sciocchezze dette durante l'incontro); dall'altra
parte ho visto una squadra di marcantoni che non si sono risparmiati dall'inizio
alla fine, mettendosi a completa disposizione di Marco Van Basten: palla avanti
e pedalare.
RIFERIMENTO 12/6/2008
FORZA ITALIA!
da Santi Urso
Dagli ozi eoliani induca, La prego, alla serenità i gentili corrispondenti tra i
quali serpeggia il nervosismo. E ricordi che quasi mai l'Italia iniziò bene un
torneo poi ben condotto. Anzi, la catastrofe iniziale sembra arra di successo (o
successino) finale. La storia dice che nel 1982 la squadra entrò addirittura in
silenzio stampa e che Rossi, tra lo sdegno popolare, non segnava mai. C'è chi
sostiene che anche nell'ultimo mondiale, per un bel tratto si ebbe più culo che
giudizio. Certo, può esserci anche l'eccezione. Ma diceva Nereo Rocco: Speremo
de no.
cordialità onfaliche (ha visto com'è alta la qualità degli ombelichi di
quest'anno?)
Una nazionale che non ha in formazione nessun laziale non merita nulla (csf)
14/6/2008
TIFARE AMERICA
da Vittorio Grondona – Bologna
La squadra del Bologna non è l’Alitalia, quindi può essere ceduta agli
imprenditori di altre nazioni che nessuno ha nulla da obiettare. D’ora in avanti
a Bologna si tiferà America, quindi… Io da buon petroniano di vecchio stampo
prendo le distanze. La storia ha il sapore amaro delle solite cretinate sporche
di quattrini che stroncano le passioni. Viva l’America che tremare il mondo
fa?... No, no!... Pure questo slogan sa di ridicolo… A pensarci bene, però, in
fondo in fondo, c’è un pizzico di verità in questo motto!
15/6/2008
IL CALIFFATO / 3
da Vittorio Grondona – Bologna
Caro Rino Olivotti, non se la prenda per così poco. Purtroppo non esiste ancora
l’ordine dei blogghisti. Essere cestinato non fa appunto piacere a nessuno. Sono
al contrario convinto che mandi in bestia chiunque il dovere prendere atto che
un apporto ritenuto costruttivo sia invece considerato una cazzata.. D’altronde
partecipare ad un blog di qualità come quello di CSF non è un lavoro, è solo un
piacere secondo un errato convincimento generale. (...) Non ci abbandoni, mi
raccomando… Tenacia, ci vuole.
Che cosa dovrebbero dire Pino Granata e Ceratti che mi mandano montagne di post
che vengono regolarmente decimati?(csf)
RIFERIMENTO 14/6/2008
IL CALIFFATO
da Rino Olivotti, Auronzo
Da un po' di tempo questo blog è diventato un Califfato dove il Signore ,
pubblica le suppliche degli Ulema di turno che son sempre gli stessi: Grondona,
Granato, Arena, Ceratti, D'Urso, Schiavone, Guasto, Rocchino, Lo Chirco,
Bergamo. Al cestino qualche reprobo impubblicabile, come me, cui non è concesso
nemmeno ringraziare chi mi manda gli auguri. Allora o vogliamo un blog aperto a
chiunque - nei limiti del lecito e della sintassi - oppure formiamo un Club Fans
SF (CFSF) e, come tale, esclusivo. In questo caso, mi scuso per l'impertinenza,
ringrazio e saluto tutti, ma cerco un loculo piu' ampio.
Ecco, Rino, ci vuole per te un loculo più ampio. Il post che ti lamenti sia
finito nel cestino era di 1592 battute. Ormai quelli lunghi io non li leggo
nemmeno più, li butto direttamente salvo rarissime eccezioni. Sei troppo
permaloso. Oltretutto mandi sempre post sui quali debbo lavorare per renderli
pubblicabili visto che ti rifiuti di "impaginarli" secondo le regole. Devi avere
rispetto del mio tempo se vuoi che io abbia rispetto dei tuoi interventi. E se
trovi luoghi più ospitali, amici come prima. (csf)
RIFERIMENTO 14/6/2008
IL CALIFFATO / 2
da Michele Lo Chirco, Cinisi
E vai! Anche oggi CSF mi ha pubblicato: devo ricordarmi di fargli il bonifico di
100 euro estero su estero...
RIFERIMENTO 16/6/2008
IL CALIFFATO / 4
da Federica Pirrone, Milano
Cliccando sul link "per partecipare SCRIVIMI" compaiono quattro regole che csf
chiede cortesemente di rispettare per la pubblicazione dei post. Questo potrebbe
già essere sufficiente. E invece no. Non so quante volte gli ho sentito
specificare che il mancato rispetto di queste istruzioni decreta quasi sempre il
cestinamento dei post; questo, e non il suo giudizio in merito al contenuto.
Davvero non capisco: perché tornare sempre su questo punto? E perché chi
desidera così tanto che i propri contributi siano pubblicati si ostina a non
renderli conformi?
17/6/2008
PIERGIORGIO ODIFREDDI
da Vittorio Grondona - Bologna
Sono sincero, se non ci fosse stata l’occasione del Camino de Santiago de
Compostela, non mi sarei forse mai accorto dell’esistenza di un tipo come
Odifreddi. I suoi ragionamenti, nell’occasione dell’intervista sapientemente
manovrati dall’ottimo CSF, sono limpidi come l’acqua di sorgente. Invidio la sua
sicurezza. Condivido in sostanza molto di quello che dice. Non mi trova invece
d’accordo su Bertinotti. Oggi non c’è alcun politico che possa tenere testa
all’ex leader del PRC in rapporti sociali, ma questo è un mio parere
personalissimo. Infine mi sono fatto l’idea che la maggior parte delle lapidarie
convinzioni di Odifreddi si siano formate dalla sua esperienza di
seminarista.(...)
RIFERIMENTO 16/6/2008
CONFERMA
da Silvia Palombi
Oggi è uscita sulla Stampa l'intervista a Piergiorgio Odifreddi. E’ splendida.
E io che cosa avevo detto? (csf)
RIFERIMENTO 16/6/2008
ODIFREDDI
da Biagio Coppola
La grandezza di Odifreddi sta tutta nel fatto di saper prendere in giro e
mettere alla berlina, con raffinato umorismo, religioni, clericali e bigotti con
tesi semplicemente inconfutabili. Come per esempio quella sulla Bibbia dove il
protagonista è un Dio che odia gli altri popoli!
RIFERIMENTO 16/6/2008
CHI VA CON ODIFREDDI...
da Paola Altrui, Roma
Nutro per Odifreddi un'ammirazione sconfinata e condivido gran parte delle sue
opinioni; ma ho trovato davvero irresistibile il resoconto della sua breve
esperienza all'interno del PD e l'impietoso ritratto di Veltroni che ne emerge.
Sbaglio nel cogliere una sottile, malcelata complicità di CSF nell'interpellarlo
al riguardo?
RIFERIMENTO 17/6/2008
IL MATEMATICO COL TUTU'
da Bruno Stucchi -Cuggiono
Odifreddi è un medicre matematico che, rinunciando agli onori accademici, ha
preferto la notorietà dell'avanspettacolo.
Le sue pubblicazioni professionali sono stenterelle e non vanno al di là di
quello che ci si aspetta da un normale professore universitario.
Niente a che fare con la medaglia Fields, come Bombieri o Connes, per dire.
Altra dimensione.
Presenzialista, oramai mi aspetto di vederlo in tutù in qualche domenicain
televisiva.
RIFERIMENTO 17/6/2008
TUTU'
da Paolo Beretta
Che a Stucchi Odifreddi stia sulle balle in quanto di sinistra lo posso anche
capire: per lui, tutto quello che è di sinistra (o presunto tale) sarebbe da
bruciare. Probabilmente sopporta a malapena le sue stesse braccio e gamba
sinistre. Che poi mi racconti che è un mediocre matematico lo capisco molto
meno. Odifreddi è uno scenziato discreto, è Commendatore della Repubblica ed i
suoi premi li ha vinti pure lui. Quanto alla medaglia Fields, anche Deborah Kerr
non ha mai vinto un Oscar, ma se per questo mi venite a dire che è un attrice
mediocre vi tolgo il saluto.
RIFERIMENTO 17/6/2008
INTERVISTE: PIERGIORGIO ODIFREDDI
Un giorno ha voluto spiegare perché non possiamo essere cristiani. Il libro ha
venduto 200 mila copie. Piergiorgio Odifreddi ci ha preso gusto e ha cominciato
la serie del matematico, "impertinente" prima e "impenitente" dopo, sempre a
colpi di 100 mila copie. Ateo, laico, anticlericale, sostanzialmente
mangiapreti, nonostante quattro anni di seminario, o forse proprio per quello,
Odifreddi l'ho incontrato in Spagna, sul Camino de Santiago de Compostela. Roba
seria per pellegrini credenti. Impenitente, che ci fai qui? «Sono stato
sull'Himalaya. Ho fatto i pellegrinaggi indu. Camminare nei campi ti mette in
sintonia con te stesso».
E un libro sul Camino?
«Lo faremo io e Sergio Valzania, il direttore di Radio2 e Radio3. Si chiamerà
"La via lattea", da Buñuel naturalmente. L'impenitente e il credente camminano
insieme e dibattono».
Chi ha vinto?
«Valzania è un muro di gomma. Qualunque cosa tu gli dica è sempre la
dimostrazione dell'esistenza di Dio».
Ha vinto il credente, quindi…
«Valzania crede di credere perché chiude gli occhi davanti alla realtà. Persone
strutturate intellettualmente come lui non possono essere dei credenti».
La fede è roba per gente semplice?
«Einstein, nell'ultima fase della sua vita, scrisse: "La religione è una
superstizione infantile"».
Einstein ha sempre detto di avere uno spirito religioso…
«Ma anch'io ce l'ho. Se non si crede ad un universo ordinato è inutile fare lo
scienziato».
Quindi lo scienziato crede.
«Crede all'opposto dei dogmi ai quali dice di credere Valzania, tipo verginità
della Madonna».
Basta religione. Politica. La matematica può aiutare il buon governo?
«C'è il teorema dell'impossibilità, valso a Kenneth Arrow il premio Nobel per
l'economia. Dice in sostanza che la democrazia non esiste. C'è il paradosso di
Condorcet: nel 1976 negli Usa Carter vinse contro Ford, ma Ford aveva vinto
contro Reagan. E secondo i sondaggi Reagan avrebbe vinto contro Carter. Chi
doveva fare il presidente?»
Ricordi? La democrazia non è un sistema perfetto ma è il migliore.
«Non ne sono sicuro: il sistema democratico è di tre secoli fa, è anacronistico.
Oggi abbiamo mezzi elettronici. Oggi il governo dovrebbe limitarsi a fare
ordinaria amministrazione».
CONTINUA...
RIFERIMENTO 17/6/2008
ODIFREDDI NON CONOSCE I PROLETARI
da Pier Franco Schiavone
L’ironia di Odifreddi si esaurisce coi Soviet e con Madre Teresa atea; sulla
bibbia dice solo la verità, ma non conosce i proletari. I proletari sarebbero
imborghesiti, mentre i veri proletari, gli immigrati, non votano. Palle! I
proletari sono disinformati, altrimenti con 1.100 euro al mese per 10 ore al
giorno di lavoro, non voterebbe la Lega dei piccoli imprenditori e non si può
essere borghesi con quel salario. I proletari immigrati, invece, se votassero,
voterebbero a destra. Chieda, Odifreddi, cosa pensa un immigrato Albanese, con
permesso di soggiorno, dei clandestini e sieda prima di ascoltare la risposta,
potrebbe avere un mancamento.
RIFERIMENTO 17/6/2008
ODIFREDDI NON MI CONVINCE
da Pino Granata
Il matematico impenitente dice: Veltroni ha fatto cadere Prodi. Beh è una grande
sciocchezza. E Mastella e Dini cosa hanno fatto , l'hanno aiutato? Io mi aspetto
che un matematico non racconti barzellette. E poi che gli elettori di Sinistra
la smettano di compiacersi fingendo di aver capito tutto. Sono anche i tipi così
che ci hanno regalato i populisti-demagoghi come Berlusconi che invece di
rispondere delle loro malefatte distruggono la democrazia in questo invivibile
Paese.
RIFERIMENTO 17/6/2008
ODIFREDDI PUO' DIRE CIO' CHE VUOLE
da Isabella Guarini, Napoli
Caro CSF, ascoltare Odifreddi, o leggerlo è davvero un piacere, a parte la
condivisione delle sue teorie religiose e politiche. Egli è una di quelle
persone che può consentirsi di discutere di tutto grazie alla mente di
matematico. Non sono molti quelli che godono di questo priviliegio, del dono
della natura di accedere alla conoscenza del mondo attraverso la matematica. Fa
venire la voglia di studiarla, anche a quelli che sono completamente ottusi di
fronte al due+due.
RIFERIMENTO 17/6/2008
...E PENSARE CHE IO SON SOLO RAGIONIERE...
da Gabriele Giustri, Firenze
Ho letto l'intervista al Sig. Odifreddi. Ho letto anche il libro di Odifeddi. Io
ho 38 anni e nel 1978 morì mio nonno al quale volevo molto bene, per me fu un
trauma. L'insegnante di catechismo mentre mi vide piangere, mi chiese il motivo
e gli spiegai della morte di mio nonno. Disse queste parole, le ricordo come
fosse ieri: " Dio l'ha chiamato a se, aveva bisogno di lui"! Mio nonno aveva
lavorato tutta la vita in comune all'ufficio personale. Cosa se ne faceva Dio di
mio nonno? Doveva fare le paghe agli angeli? Io avevo bisogno di mio nonno per
giocare e farmi raccontare favole bellissime che solo lui conosceva! Da quel
momento non sono più andato in chiesa, al catechismo e affini. Non ho più
creduto in Dio. Odifreddi è uno scenziato io sono solo un ragioniere ma le
considerazioni su Dio sono le stesse. Grazie Sig. Sabelli per aver intevistato
Odifreddi, farò leggere l'intervista a mia madre che mi voleva laureato e
catechizzato.
PS Ora che ci penso anche mio nonno era ateo. Allora sarà all'ufficio personale
dell'inferno?
RIFERIMENTO 17/6/2008
DAGLI AMICI
da Santi Urso
Ma allora è vero: dagli amici mi guardi iddio... Lei si dice amico e sodale
dell'insigne Odifreddi, ma strappandogli, nella conversazione, la contemporanea
ammirazione per Franceschini e Diliberto e l'opinione che il papa polacco sia
stato un furbone mediatico, ha con precisione chirurgica evidenziato che anche
nelle menti settoriali più eminenti la vita fa sviluppare commoventi casi umani.
Quelle confessioni sono la spia che nella sua mente, sulla società umana,
albergano poche idee ma ben confuse. Ella voleva ottenere proprio questo?
ps. ma perché la via lattea sarebbe un omaggio a bunuel? non lo è forse, da
secoli, al camino?
cordialità onfaliche (grazie per aver ricordato l'ombelico)
RIFERIMENTO 18/6/2008
OSCAR E FIELDS
da Bruno Stucchi - Cuggiono
Che il signor Beretta metta sullo stesso piano un Oscar e la medaglia Fields la
dice lunga su quale sia la sua stima per Odifreddi. Che poi il Sig. Beretta
disponga di una palla di vetro per sapere, senza conoscermi, quali siano le mie
simpatie politiche la dice ancora piu' lunga sulla sua mania da filatelico di
etichettare tutto e tutti. Non si etichettano ora cosi' anche le uova?
18/6/2008
DI COSA CI LAMENTIAMO?
da Vittorio Grondona - Bologna
Mi sembra appunto che tutto fili liscio come l’olio. I siciliani si mettono
felicemente nel sacco da soli contenti che qualcuno continui a bastonarli.
L’Italia ha battuto di nuovo la Francia al gioco del calcio tra il delirio dei
tifosi, alcuni dei quali si erano procurati l’ingresso allo stadio sborsando in
nero fino addirittura 1500 euro. TV e giornali si sono assicurati per moltissimo
tempo ancora la possibilità di blablare inutilmente di sport. La benzina è in
corsa sfrenata verso le stelle. Pane e pasta sono stati toccati dal Re Mida.
Briatore si è sposato con pochi spiccioli, solo un milione e mezzo di euro, in
una Roma appositamente bloccata per rispettare la sua privacy. La Russa (vi
prego di non ridere) in tuta mimetica gioca ancora coi soldatini. (...)
19/6/2008
PROVE TECNICHE DI FASCISMO
da Vittorio Grondona – Boogna
Intanto devo precisare che non è vero che Mussolini non abbia agito pro domo
sua. La differenza con il Cavaliere ridente sta solo nel fatto che il capo del
fascismo coprì le sue tragiche malefatte compiute durante e dopo la sua elezione
avvenuta a furore di popolo. Il nuovo aspirante dittatore vuole invece coprire
anche quelle che secondo l’accusa avrebbe commesso prima di essere eletto. Mi
meraviglia perciò che oggi, in piena democrazia proclamata, il popolo taccia su
quello che sta accadendo in Parlamento. (...)
RIFERIMENTO 16/6/2008
CATTIVI PENSIERI
da Gianni Guasto, Bogliasco
Capita di convivere con persone che si preferirebbe non frequentare. Ma non
frequentarle a che cosa serve? A prevenire il mal di testa? Non certo a farli
sparire. Quando eravamo giovani, i fascisti non li salutavamo per principio; ora
non più, altrimenti, si dovrebbe togliere il saluto al mondo. Di quel tempo mi é
rimasto soltanto il vizio di non mettermi mai una camicia nera, che mia moglie
me ne avrebbe regalate. E' puerile, lo so, ma almeno così mi ricordo di un tempo
in cui il mondo era meno grigio. Intorno ci scoppiavano le bombe, sui treni e
nelle piazze, e non c'era giorno che non morisse qualcuno ammazzato. Eppure la
giustizia aveva le facce di chi scendeva in piazza per difenderla; oggi le
piazze sono piene di gente che si aspetta per un niente, per un pugno di
dollari, per una pista di coca, per una serata nel vuoto assordante di un pub.
G. viene a pescare co me, e quando siamo in mezzo al mare mi fa: "non lo posso
dire, ma se Hitler avesse vinto, tutti questi zingari non sarebbero un
problema". Cosa faccio? Scendo dalla barca? Quelle tre miglia che mi separano da
riva simboleggiano bene il contesto. Noi dobbiamo convivere con loro, e pure
salutarli, perché sono tanti. Noi, forse, non esistiamo già più.
RIFERIMENTO 17/6/2008
CATTIVI, COMPRENSIBILI PENSIERI, PERÒ…
da Pier Franco Schiavone
… ho l’impressione, Guasto, che tu sia molto pessimista o molto triste. Si dice
che la madre degli imbecilli sia sempre incinta; infatti gli stupidi, che sono
pericolosissimi, s’incontrano con stupefacente facilità, oggi come ieri. Un mio
coetaneo di sinistra ha detto che Hitler non ha finito il suo lavoro con gli
ebrei. Per questo cercavo di dire a Granata che essere di destra non significa
essere persona spregevole di default. Non credo che oggi manchi la passione
politica, credo che siano cambiati i mediatori. (...)
RIFERIMENTO 17/6/2008
CATTIVI PENSIERI / 2
da Federica Pirrone, Milano
Quelli di oggi sono gli unici fascisti che abbia mai conosciuto. I miei limiti
anagrafici mi inducono a non sapere cosa voglia dire davvero temerli e odiarli,
però averli intorno mi fa sempre un po' schifo. La convivenza forzata con queste
persone mi pesa molto, ma in fondo mi ricorda che noi esistiamo eccome, che
siamo diversi da loro, e il tempo non ci ha cambiati. E se si riesce a
sopportare di stare su una barca in mezzo al mare, a qualche miglia dalla costa,
in loro compagnia, Guasto, significa che si ha anche una grande forza.
RIFERIMENTO 17/6/2008
CATTIVI PENSIERI / 2 (bis)
da Silvia Palombi, Padania
Sostiene Guasto: “Noi dobbiamo convivere con loro, e pure salutarli, perché sono
tanti. Noi, forse, non esistiamo già più.” Convivere ci tocca, salutarli è
educato e saggio. Però dialogare per instillar loro il dubbio sull’equità delle
leggi razziali, tanto per dirne una, anche. Quanto a noi esistiamo ancora, forse
dovremmo produrre ed esibire una certificazione di esistenza, ogni tanto. Io
indosso una spilla con scritto ‘non mi riconosco in questo paese’ (l’ho fatta io
sull’onda dell’ennesima paturnia), in tanti attaccano bottone, plaudono e
condividono, chiedono dove l’ho presa. Il fatto è che qualcuno è di destra.
RIFERIMENTO 17/6/2008
PIU' CHE CATTIVI PENSIERI
da Carla Bergamo, S.Paulo
Il post di Gianni Guasto esprime mirabilmente l'amara realtà che sta scorrendo
sotto i nostri occhi. Ieri mi è passato per la mente di andare al Consolato
Italiano e restituire il mio passaporto; poi ho pensato che non sono io che
sputo sulla Costituzione. La scena della barca, poi, è persino dolorosa. Esprime
tutto, la nostra rabbia, la nostra impotenza, la nostra rassegnazione.
Nostra...beh, di noi che non stiamo tra il 55 o 59 percento che approva il
piccolo duce del ventunesimo secolo. Anche se non mi risulta che Mussolini abbia
promulgato leggi ad personam. Ma ci sono altre affinità, e non sono elettive.
RIFERIMENTO 17/6/2008
ALL'ARMI SIAM FASCISTI!
da Michele Lo Chirco, Cinisi
Berlusconi ha la fissa dei comunisti, i lobbisti di CSF hanno la fissa dei
fascisti. Tralasciando il fatto che il fascismo si è chiuso circa 65 anni fa,
perchè se uno dei vostri amici se la prende con rom o extracomunitari è un
fascista inverecondo, un povero ignorantello da segnalare alla volontà generale?
Non può essere uno che si è un po' rotto le scatole per motivi vari? O forse
temete che i suoi germi malsani possano contagiare anche la vostra purezza e
onestà intellettuale? C'è chi dice che frequentare persone di tal fatta sia
sintomo di grande forza interiore... Mussolini ne ha fatte di porcherie, ma
leggi per fermare i suoi processi, mai! Al limite fermava i giudici.
RIFERIMENTO 18/6/2008
ALLARMI!
da Paolo Beretta
Alloooora, vediamo un po': pogrom contro gli zingari, leggi ad personam,
televisioni imbavagliate, Internet sotto tutela, esercito per le strade. Forse è
vero che i fascisti non ci sono più, ma quelli che ci sono adesso cominciano a
somigliargli un pochino troppo. E' anche vero che Mussolini fermava direttamente
i giudici, ma Berlusconi non lo fa solo perché non glielo lasciano fare. Non
ancora, almeno.
RIFERIMENTO 19/6/2008
QUEI VENT’ANNI, LO CHIRCO, PESANO, ECCOME
da Pier Franco Schiavone
Gli effetti dell’azione di un branco di pagliacci che ha portato in Italia
distruzione e morte, persistono. Il fascismo è finito 65 anni fa come regime, ma
nel dopoguerra la P.A. restò in mano ai burocrati fascisti. Forze dell’ordine e
servizi, furono infestati dai fascisti fino agli anni ’60, poi i fascisti
riconvertiti nella DC si fecero sostituire dai figli, mentre i fascisti
irriducibili avevano già creato nel ’46 un partito il cui simbolo era una fiamma
che fuoriusciva dalla bara del Duce e la scritta MSI che evocava Mussolini. Quel
simbolo, Lo Chirco, è ancora oggi presente nel logo di AN, un partito di
Governo! Il fascismo è nella testa e nel sangue degli Italiani e passeranno
molte generazioni prima di ripulirci da quella lordura.
19/6/2008
I CELODURISTI FANNO CILECCA
da Vittorio Grondona – Bologna
Per amore della poltrona non riescono infatti a compiere il dovere per il quale
sono stati votati. Tolleranza zero per l’illegalità. Tolleranza zero per i
clandestini… Questi i più crudeli dei loro slogan elettorali d’effetto. Di
fronte però alla possibilità che il processo Mills rompa le uova nel paniere al
prosieguo della legislatura con una possibile condanna al loro padrone, non ci
pensano due volte a mandare al diavolo la coerenza. Il premier è stato votato
dalla gente che sapeva… Ma guarda un po’!. Non sappiano mai niente di niente
dall’informazione generale e l’On. Cota insiste nel dire che invece sapevamo.
Perché la Lega non ce l’ha ricordato in campagna elettorale che avrebbe difeso a
spada tratta il Cavaliere in ogni circostanza mentre sarebbe stata inflessibile
solo coi disgraziati?
23/6/2008
INDRO MONTANELLI
da Vittorio Grondona - Bologna
Alcune osservazioni sul Cavaliere di Indro Montanelli e di Umberto Bossi.
Occhetto, per non smentire la sinistra, in campagna elettorale 1994 promette
sacrifici… Dal primo numero del giornale “La Voce” di Indro Montanelli 22 Marzo
1994.
Qui.
RIFERIMENTO 18/6/2008
NOSTALGIA DI MONTANELLI
da Carla Bergamo, S. Paulo
Mai, nella mia gioventù, immaginai che un giorno avrei rimpianto Montanelli.
Quello che, prima degli altri, aveva capito tutto: "Berlusconi non ha idee, ha
interessi." "L'Italia di B. è la peggiore delle Italie per volgarità e
bassezza." "Il Berlusconismo è la feccia che risale il pozzo." "Non è la destra,
è il manganello." E abbiamo avuto tutte le conferme, ultima delle quali il
bavaglio ai giornalisti (che fanno, dormono ancora?). E la nostra opposizione
fantasma, che fa? Minaccia di interrompere il dialogo... il monologo, vorrà
dire. Poveri noi, poveri voi.
RIFERIMENTO 19/6/2008
NOSTALGIA DI MONTANELLI / 2
da Emilio Pierini - Porto Recanati
Proprio tutto il grande maestro non aveva capito. Disse infatti riguardo a
Berlusconi: "lasciatelo governare una volta e capirete di che pasta è fatto".
Noi non lo abbiamo capito; gli abbiamo dato quattro occasioni per dimostrarlo.
RIFERIMENTO 19/6/2008
NOSTALGIA DI MONTANELLI / 2 (bis)
da Bruno Stucchi - Cuggiono.
Rimpiango Montanelli per come scriveva. Ma come profeta ha fallito su tutti i
fronti. Era convinto che una dose del Cav ci avrebbe immunizzati. Sbagliava
perche' lo sottostimava, per acredine personale. Sottostimare l'avversario e'
sempre sbagliato, e il risultato delle ultime elezioni (anche in Sicilia; non se
ne parla?) lo dimostra.
25/6/2008
SINGOLARE INTERPRETAZIONE DI UN SACRAMENTO
da Vittorio Grondona - Bologna
Per i credenti, come il matrimonio anche la confessione è un sacramento di Gesù.
Fra gli elementi essenziali per ottenere il persono di Dio c’è il proposito
sincero del peccatore di non voler più ricadere nel peccato e di fuggirne le
future occasioni. Mi sembra quindi evidente che risposarsi civilmente per un
divorziato sia, secondo la Chiesa, un peccato davvero imperdonabile. Premesso
che non credo assolutamente che il Creatore avesse in mente una cattiveria del
genere nel proporre al genere umano la sua infinita predisposizione al perdono,
mi sorge spontaneo il dubbio: possibile che l’unico modo per un povero debole
peccatore di risolvere la sua situazione di buon cristiano sia proprio solo
quello di ammazzare il nuovo coniuge riconosciuto dalla legge civile?...
Pentendosene subito dopo, naturalmente…
RIFERIMENTO 23/6/2008
PURE IL PAPA È COMUNISTA
da Carla Bergamo
Quell'infiltrato del papa ha detto 'nein' al nostro Unto del Signore e gli ha
indirettamente dato dell'impuro. Fossi in lui mi proporrei alle prossime
elezioni papali e, eletto a furor di popolo, mi farei una legge canonica ad
personam. Tié.
26/6/2008
LA CARICA DELLE 500
da Vittorio Grondona – Bologna
Ci risiamo con la ferrea disciplina… CSF ogni tanto ritira fuori le 500 battute.
Non per dirci che che 500 è un numero perfetto; che la 500 (rossa) è una
macchina favolosa… Si rivolge a me che con 500 battute non ci faccio nemmeno
l’antipasto di quello che vorrei dire… Io ci soffro… Gli ignoranti per farsi
capire hanno bisogno di spazio. Agli intelligenti, invece, poche parole bastano.
C’è pure un coro di rinforzo. La capacità di potersi dilungare a piacimento
fuori dal blog aiuta la sintesi.
RIFERIMENTO 25/6/2008
UNA PREGHIERA
E' estate, fa caldo, ho tanto da fare. E voi continuate tranquillamente a
mandare post più lunghi delle 500 battute. Non voglio riaprire il dibattito.
Diciamo che è una conditio sine qua non. 500 battute. La regola. Tagliare
richiede un sacco di tempo e questo causa il ritardo negli aggiornamenti.
Facciamo così. Sopra le 500 battute cestino inesorabilmente ed automaticamente
senza nemmeno leggere. Per il bene di tutti che credo sia la continuazione
stessa del blog. Come diceva Wanna Marchi: d'accordo? (csf)
RIFERIMENTO 25/6/2008
CONTIAMO
da Silvia Palombi
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30
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58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 73 74 75 76 77 78 79 80 81 82 83 84
85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 100 101 102 103 104 105 106 107 108
109 110 111 112 113 114 115 116 117 118 119 200 201 202 203 204 205 206 207 208
209 210 211 212 213 214 215 216 217 218 219 220 221 222 queste sono 500 battute
spazi compresi.
RIFERIMENTO 25/6/2008
RICONTIAMO
da Federica Pirrone, Milano
500 battute spazi esclusi.
RIFERIMENTO 25/6/2008
500 BATTUTE E PIU', MA A RATE
da Giampaolo Osele Lavarone
Seguo il Blog e vedo che qualcuno ha problemi con le famigerate 500 battute. Non
so se potrà essere un suggerimento valido, ma visto il proliferare dei beni
acquistati a rate, si potrebbe forse suddividere il post in due o tre pezzi che
non superino le battute stabilite e fare invii successivi.... ho forse detto una
cazzata?
RIFERIMENTO 26/6/2008
CONSUNTIVI
da Isabella Guarini, Napoli
Caro CSF, nella vita professionale i consuntivi si fanno prima delle vacanze,
anche se l'anno finanziario finisce a dicembre, così è anche per il blog. Non so
da quando scrivo su questo blog; ricordo però il motivo per cui cominciai a
scrivere a CSF. Galeotte furono le interviste di Terzo Grado. Provai a scrivere
un post e improvvisamente il buon CSF lo pubblicò. Per me è una soddisfazione
essere riuscita a esprimermi in 500 battute. Quasi.
RIFERIMENTO 26/6/2008
SE 500 VI SEMBRAN POCHE!
da Biagio Coppola
Si dice che chi scriva libri o esprima opinioni in maniera prolissa è perchè non
ha niente da dire!
RIFERIMENTO 26/6/2008
COSTITUZIONE, LEGGE SUPERPRIMARIA
da Pier Franco Schiavone
Caro CSF, quando si rilevi che una legge non rispetti i dettami della
Costituzione, a decidere sulla sua legittimità è la Corte Costituzionale, ex
art. 134 Cost. Non è il giudice ordinario che deve decidere se una norma è o no
costituzionale, altrimenti ciascuno interpreterebbe la Costituzione a modo suo,
nel bene e nel male (un giudice legato alla mafia potrebbe sostenere, per
esempio, che in base al principio di uguaglianza, il 41bis sia
costituzionalmente illegittimo). Può essere sollevata una questione di
legittimità costituzionale, questo sí, ma alla fine chi decide è la Consulta e
se questa decide che la norma rispetta il dettato della Costituzione, il giudice
è obbligato ad applicarla.
Credo proprio che tu stia sbagliando. Ricordo di aver studiato che quando due
leggi, palesemente, sono in contrasto, si deve seguire la più alta in rango. Una
legge regionale per esempio cede il passo alla legge nazionale. E la legge più
alta è quella costituzionale. Tu stai facendo un caso diverso, il caso in cui si
debba interpretare la costituzionalità di una legge. Ma quando la legge è
EVIDENTEMENTE in contrasto non bisogna aspettare il giudizio della corte
costituzionale per scegliere il proprio comportamento. Se una legge dicesse per
assurdo che si debbono frustare i rumeni che passano col rosso tu non devi
aspettare il giudizio della corte costituzionale per decidere che cosa fare.
Questo è quello che ricordo. Ma non c'è qualcuno di più freschi studi? (csf)
RIFERIMENTO 26/6/2008
500 MA NON PER TUTTI ?
da Emilio Pierini - Porto Recanati
Il subcomandante nel rispondere a Schiavone sulla Costituzione ha scritto 9
righe, 127 parole, 642 caratteri spazi esclusi e 768 caratteri spazi inclusi.
Come la mettiamo ?
La mettiamo così: c'è chi può e chi non può. Io può. (csf)
RIFERIMENTO 27/6/2008
500 BATTUTE
da Alessandro Ceratti
Io, come al solito, sono contrario a qualsiasi regola che sia applicata
rigidamente. Anche quella delle 500 battute. Condivido pienamente il suo
spirito: bisogna essere sintetici ed evitare ad ogni costo non solo i vaniloqui
ma anche le lungaggini. Detto questo a volte 500 battute possono bastare, a
volte no. Ammettendo ovviamente che questo non è il luogo dove inviare saggi di
decine di pagine (pur sinteticissimi) ma brevi post, possono benissimo esserci
brevi post di 1000 battute e lunghi di 250. Per evitare lamentele (...)
26/6/2008
BASI STRANIERE IN ITALIA
da Vittorio Grondona - Bologna
(...)è plausibile ritenere assurdo che un paese straniero venga nel nostro
territorio a fare prove di guerra. Signor Ceratti, scriva lei a Bush e gli
chieda se fosse disposto ad assegnare all’Italia una zona americana dove
esercitare i nostri soldati. A parte il costo dei trasferimenti, che peraltro
trattandosi di operazioni militari non scomoderebbero il parere di alcun
giornalista, potremmo convenientemente risparmiare agli italiani un sacco di
disagi ed eviteremmo di sparare con obici e cannoni contro le nostre montagne
del sud.
RIFERIMENTO 25/6/2008
BASE MILITARE DAL MOLIN
da Alessandro Ceratti
Si può essere a favore o contro l'ampliamento della base militare a Vicenza. Sta
di fatto che i motivi che ne stanno ostacolando la costruzione, le difficoltà di
ogni genere che il progetto sta incontrando sul suo cammino, sono gli stessi che
rendono difficile costruire in Italia vuoi dei termovalorizzatori, vuoi trovare
la sede di discariche, vuoi realizzare delle linee ad alta velocità.
RIFERIMENTO 27/6/2008
BASI STRANIERE IN ITALIA
da Bruno Stucchi - Cuggiono
Senza consultare Wikipedia, mi sembra di ricordare che l'Italia dichiaro' guerra
agli Stati Uniti, e che la perse. A bocce ferme, il trattato di pace che ne
segui' comporto' anche alcune clausole punitive, tra cui la presenza di basi USA
(non NATO) sul nostro territorio. Concedo che queste basi sono anacronistiche e
che sarebbe piu' che ora che si rivedesse il tutto.
27/6/2008
GENERALIZZARE
da Vittorio Grondona - Bologna
E’ davvero difficile generalizzare. Ci sono riusciti Erode con gli innocenti,
Nerone con i Cristiani, gli americani e gli inglesi con i negri, Hitler e
Mussolini con gli ebrei… Brunetta ci sta riuscendo con il pubblico impiego, la
Lega con gli immigrati, Fini e Giovanardi con i deboli, Berlusconi con i
giudici. Tutta bravi personaggi che, come si vede, in una falsa evoluzione
civile, sfogano la loro parte peggiore scegliendo ciascuno il proprio gruppo da
bastonare.
RIFERIMENTO 26/6/2008
MAGISTRATI
da Pino Granata
Qualcuno non commetta l'errore di santificare i giudici solo perchè alcuni di
loro si comportano in modo ineccepibile. Molti invece sono dei lazzaroni
strapagati e fancazzisti che appunto ci mettono 8 anni, ed anche di più, per
emettere una sentenza. Diamo a Berlusconi quel che è di Berlusconi ed ai
magistrati quello che compete loro.D'altronde chi ha avuto la disavventura di
essere stato impelagato in qualche processo civile o penale sa di che si parla.
RIFERIMENTO 26/6/2008
MAGISTRATI /2
da Paola Altrui, Roma
Nullafacenti e strapagati, salvo rare eccezioni: per Brunetta i pubblici
dipendenti, per Granata i giudici. Possibile che non si riesca a prescindere
dalle generalizzazioni, valutando eventuali responsabilità caso per caso? (...)
Attribuire valore universale alle proprie personali disavventure è fuorviante e,
quasi sempre, ingiusto. Senza dimenticare che il tentativo di rimuovere alcune
"mele marce" (giudici corrotti, non semplicemente sfaccendati) fu ostacolato, a
suo tempo, dagli stessi che oggi straparlano di metastasi, e che da anni
spediscono in Parlamento i propri avvocati per inzeppare di cavilli il codice di
procedura penale.
3/7/2008
IL GRANDE BUCCHI
Grazie a Vittorio Grondona
RIFERIMENTO 4/7/2008
MARONI
grazie a Silvia Palombi
RIFERIMENTO 7/7/2008
IL DITO DI MARONI
da Rino Olivotti
Francamente non capisco tutto il sarcasmo dei blogghisti su questa faccenda.
Guardatevi la carta di identità tuttora in corso e troverete ancora lo spazietto
per l'impronta del dito che in Comune ti obbligavano a premere sul tampone da
timbri e riportare sul documento. Non sono passati molti anni, non c'erano nè
Maroni nè Bossi e tutto sembrava normale.Niente di nuovo insomma, basterebbe
ricordarselo.
RIFERIMENTO 7/7/2008
CADUTA DI GUSTO
da Giorgio Goldoni
Trovo l'inserzione con la bambina che mostra il dito a Maroni una caduta di
stile non degna di questo blog. Magari lasciamo i bambini fuori da questi
problemi, oppure occupiamoci di come i Rom trattano i loro bambini (se è
politicamente corretto parlarne): qui a Brescia un rom si è comprato una bambina
di 12 anni dalla famiglia di origine e la ha messa in cinta. Che ve ne pare? E'
multiculturalismo tutto ciò?
RIFERIMENTO 7/7/2008
IMPRONTE DIGITALI
da Gianni Guasto
Effettivamente, mi sono sempre chiesto a che cosa servisse quello spazietto
sulla carta d'identità, visto che nessuno mi ha mai prelevato le impronte
digitali. Comunque, la differenza non dovrebbe essere troppo difficile da
capire: ciò che é accettabile se richiesto a tutti, non lo é se preteso da
un'etnia (stirpe, popolo, razza, o quello che volete). Anche il divieto di sosta
può essere razzista, se vale solo per i Sioux.
RIFERIMENTO 7/7/2008
IL DITO DI MARONI/2
da Claudio Urbani, Roma
Dove l'amico Olivotti abbia visto posts sarcastici sul dito, su questo blog,
proprio non vedo. L'immagine è comparsa tu tantissimi blog con commenti
piuttosto variegati e piccanti, ma qui, per ora, solo due e niente affatto
sarcastici. E' vero sulla carta d'identità vi è ancora il famigerato spazio,
sicuramente un retaggio dei tempi fascisti, perché che io mi ricordi, ho la
carta d'identità dagli anni cinquanta, nessuno mi ha mai fatto apporre nulla.
Poi, sinceramente, due cose sbagliate non ne fanno una giusta.
RIFERIMENTO 7/7/2008
O TUTTI O NESSUNO
da Carla Bergamo, S. Paulo
In Brasile, quando fai la carta d'identitá, ti prendono le impronte di tutte le
dita. Per la patente, un dito solo e grazie all'avanzo della tecnologia, ora
l'impronta è elettronica e non ti sporchi d'inchiostro. Ai bambini, quando
nascono, prendono l'impronta del piedino. Insomma, a parte i più poveri e i più
distanti dalla "civiltà", che spesso non hanno neanche il certificato di
nascita, siamo tutti schedati. Potrebbero farlo anche in Italia, per evitare
discriminazioni.
RIFERIMENTO 9/7/2008
IL DITO DI MARONI
da Rino Olivotti
so benissimo che di questa foto è stato fatto un uso esagerato e non solo quì.
So anche che qualche funzionario comunale ,al tempo, lasciava correre.... ma non
certo nei primi anni cinquanta, forse verso la fine... E se vogliamo
puntualizzare c'era di peggio: sul passaporto, veniva puntigliosamente riferito
che il titolare "non ha votato", il chè creava qualche problema ai Consolati. Ma
,caro Urbani, il problema non è la bambina, ma l'uso di "quel" dito che non mi
pare segno di particolare buona educazione.
Ragazzi, avete mai sentito parlare della satira? Rino, hai mai sentiro parlare
delle maiuscole, dei puntini, degli accapo prima e dopo le virgole, della
mancanza di accenti su qui e che?(csf)
RIFERIMENTO 9/7/2008
LA SATIRA E LA GRAMMATICA
da Rino Olivotti
CSF ha ragione. La "senectute" non ti lascia la tranquillità: accenti, virgole,
maiuscole, regole insomma, sono troppo lontane dal vissuto e la tastiera è il
nemico del giorno. Ma la vecchiaia consente, malgrado tutto, la facoltà di
distinguere fra satira e volgarità. Io chiedo scusa per la mia dubbia sintassi,
ma la sottile ironia usata dal Capo nei miei confronti non mi convince. Se fossi
in Lui me ne preoccuperei.
Caro Rino, il problema è l'autoironia. Io consento a tutti di prendermi per il
culo e criticarmi. Questo mi dà il diritto di prendere in giro gli altri. E
comunque non è un problema di sintassi ma di pigrizia (csf)
RIFERIMENTO 9/7/2008
LA SATIRA, LA GRAMMATICA E LA PIGRIZIA
da Francesco Falvo D'Urso - Lamezia Terme
Claudio! Quanto mi fai studiare! Con la storia degli accenti mi son saliti i
dubbi: ero convinto che si mettessero un po’ come il prezzemolo, qua e là, tanto
per gradire. E andando su e giù nel web per tutto il dì mi son sorpreso: ohibò,
quanti monosillabi denudati dell’accento!? Ma solo in apparenza però, perché i
disgraziati hanno quello tonico, che non si vede. Quanto è complicato
l’italiano.
10/7/2008
I CONTROPIAZZA
da Vittorio Grondona – Bologna
Contro la piazza si va in due modi: col manganello o con la serva informazione.
Nel caso della manifestazione di ieri a Roma tutta l’informazione ha dato il
meglio di sé in fatto di sottomissione ai padroni. Nessuna spiegazione dei
motivi del grande dissenso popolare nei confronti dell’attuale malsana politica
di privilegi. Ad una processione religiosa si va in piazza spargendo petali
profumati lungo l’itinerario dell’icona venerata. Ad una protesta di piazza si
va con la rabbia in corpo. Meravigliarsi delle parole forti della piazza è un
segno di defunta democrazia.
RIFERIMENTO 10/7/2008
A PIAZZA NAVONA. O IN UN ALTRA PIAZZA? 1
da Giovanni Sabelli Fioretti
Sono sempre un po’ noiosi questi resoconti dalle manifestazioni. Ma quella di
ieri è stata diversa: perché è come se non ci fossi andato. Ci siamo sorbiti 5
ore di treno e abbiamo sbagliato piazza. A leggere i giornali di oggi e a
guardare i tg, apprendo di insulti ignominiosi al Presidente della Repubblica e
al Papa, di facce livide di Furi Colombi vari, di persone che ritrattano, di
politici che da dietro il parterre prendono le distanze da x e da y (che tra
l’altro proprio loro hanno invitato) perché sono stati volgari ed eccessivi.
Siamo stati lì dalle 18.00 alle 21.30… ma mi sembra di aver sentito molto altro.
Forse abbiamo sbagliato piazza e siamo capitati ad un raduno dell’Azione
Cattolica?
RIFERIMENTO 10/7/2008
A PIAZZA NAVONA. O IN UN ALTRA PIAZZA? 2
da Giovanni Sabelli Fioretti
Ieri si è molto parlato di recuperare un senso di legalità che ormai è un “di
più”. Si è parlato del dovere del cittadino di partecipare alla vita politica
del proprio paese e di avere il coraggio di dire “no”, se “no” dev’essere. Si è
molto (molto!) parlato di quello che sta succedendo nel nostro paese a causa di
Berlusconi. Oggi la mia sensazione è di vivere in un manicomio, con tanti
infermieri che, quando dici “non sono d’accordo” cercano di convincerti che sei
solo un pazzo. O una persona volgare.
Mi sembrava che fino al giorno prima della manifestazione la questione fosse:
riusciranno 3 persone e un micro partito a radunare almeno 10.000 persone in una
piazza contro questo Governo? La risposta è stata – dopo aver riempito piazza
Navona con 100.000 persone: avete infangato la repubblica. Siete spazzatura.
Volgari!
Caro figlio (staccare) mi pare proprio che oggi al regime della maggioranza si
stia affiancando un regime dell'opposizione. Non mi è piaciuto il linguaggio
leghista di Sabina Guzzanti ma non mi è piaciuta nemmeno la mediazione
giornalistica. I quotidiani hanno raccontato un'altra piazza Navona dilatando a
dismisura due frasi e dimenticando tutto il resto. Questo significa tradire la
professione, ammesso che il giornalismo sia ancora una professione che possa
essere tradita. (csf)
RIFERIMENTO 10/7/2008
IL PRINCIPIO TRANSITIVO
da Paolo Cape’ – Milano
Il meccanismo è questo. Un politico (AdP) indice una manifestazione popolare per
protestare contro provvedimenti a dir poco discutibili del Governo in carica.
Alla manifestazione partecipano un noto tribuno della plebe (BG) e una nota
attrice comico-satirica (SG). Questi ultimi, già che ci sono, esprimono
dissenso, con modi poco rispettosi, contro il Presidente della Repubblica e il
Papa. Ergo, la linea politica di AdP è per ciò stesso violenta e poco rispettosa
delle istituzioni.
RIFERIMENTO 10/7/2008
MADONNA! FACCIAMO QUALCOSA!
da Alessandro Ceratti
Il modo in cui è stata descritta la manifestazione No-Cav Day desta in me una
preoccupazione fortissima. Non che prima fossi sereno ma adesso mi rendo conto
che forse siamo davvero su uno spartiacque valicato il quale cose gravi
inevitabilmente accadranno. Chiamo a raccolta tutti i bloggisti! RESISTERE,
RESISTERE, RESISTERE! Come sapete io mi trovo da anni in una rocca
fortificatissima che è l'IDV. Ultimamente molte più persone hanno cercato
rifugio al suo interno. E purtroppo, in questi giorni è cominciato il
cannoneggiamento della rocca anche da un settore prima amico. Noi da quella
parte non risponderemo al fuoco. Ragazzi, se non volete venire nella rocca, va
bene. Ma allora vi dovete impegnare in pericolosissime azioni di guerriglia.
Vogliamo vedere il vostro contributo! Hasta la victoria siempre!
RIFERIMENTO 10/7/2008
GSF E CALÌ, FRANCAMENTE, NON SONO CONVINTO
da Pier Franco Schiavone
Guzzanti, non Grillo, ha rovinato tutto con battute di basso livello. Il papa
sodomizzato nell’inferno sarà anche satira ma non la puoi rovesciare su tutti,
specie su quelli che non hanno né pagato per ascoltarti, né comprerebbero i tuoi
libri; dire che un ministro ha ciucciato il volatile al capo, è satira?
Immaginate un comico di destra che dica in piazza: la Melandri è na zoccola! E
Veltroni è ricchione! Voila, satira! E non parlatemi del contesto, di Ruzzante e
di Rabeleis, per favore. Inoltre, a che titolo la Guzzanti parla sempre? Se vuol
fare politica, io, forse nostalgico del ’77, pretendo di sentire un intervento
politico, oppure invitate anche Albanese e Littizzetto. Forse la Guzzanti è
assurta a responsabile unica della satira di piazza?
RIFERIMENTO 10/7/2008
AI TRATTA DI MOBBING
da Isabella Guarini, Napoli
Caro CSF e GSF, per me, la volgare satira contro le donne-Ministro è da
considerarsi vero e proprio mobbing.
E allora? A prescindere dall'uso improprio della parola mobbing, c'è qualcuno
che sostiene che sia giusto insultare le donne ministro? Non lo ha fatto né Csf
né Gsf. Non fare confusione Isabella che ce ne è già tanta. (csf)
RIFERIMENTO 10/7/2008
Marco Travaglio all'Unità
Caro Direttore, quando tutta la stampa (Unità compresa), tutte le tv e persino
alcuni protagonisti dicono la stessa cosa, e cioè che l’altroieri in Piazza
Navona due comici (Beppe Grillo e Sabina Guzzanti) e un giornalista (il
sottoscritto) avrebbero “insultato” e addirittura “vilipeso” il capo dello Stato
italiano e quello vaticano, la prima reazione è inevitabile: mi sono perso
qualcosa?
Mi sono distratto e non ho sentito alcune cose - le più gravi - dette da Beppe,
da Sabina e da me stesso? Poi ho controllato direttamente sui video, tutti
disponibili su You Tube e sui siti di vari giornali, ma non vi ho ritrovato ciò
che è stato scritto e detto da tv e giornali.
Nessuno ha insultato né vilipeso Giorgio Napolitano né Benedetto XVI. Nessuno ha
“rovinato una bella piazza”. È stata, come tu hai potuto constatare de visu, una
manifestazione di grande successo, sia per la folla, sia per la qualità degli
interventi (escluso ovviamente il mio). Per la prima volta si sono fuse in una
cinque piazze che finora si erano soltanto sfiorate: quella di Di Pietro, quella
di molti elettori del Pd, quella della sinistra cosiddetta radicale, quella dei
girotondi e quella dei grillini, non sempre sovrapponibili. E un minimo di
rigetto era da mettere in conto. Ma è stata una bella piazza plurale, sia sotto
che sopra il palco: idee, linguaggi, culture, sensibilità, mestieri diversi,
uniti da un solo obiettivo. Cacciare il Caimano. Le prese di distanze e i
distinguo interni, per non parlare delle polemiche esterne, sono un prodotto
autoreferenziale del Palazzo (chi fa politica deve tener conto degli alleati,
delle opportunità, degli elettori, di cui per fortuna gli artisti e i
giornalisti, essendo “impolitici”, possono tranquillamente infischiarsi). La
gente invece ha applaudito Grillo e Sabina come Colombo (anche quando ha chiesto
consensi per Napolitano), Di Pietro, Flores e gli altri oratori, ma anche i
politici delle più varie provenienze venuti a manifestare silenziosamente.
Applausi contraddittorii, visto che gli applauditi dicevano cose diverse? Non
credo proprio. Era chiaro a tutti che il bersaglio era il regime berlusconiano
con le sue leggi canaglia, compresi ovviamente quanti non gli si oppongono. Come
mai allora questa percezione non è emersa, nemmeno nei commenti delle persone
più vicine, come per esempio te e Furio? Io temo che viviamo tutti nel Truman
Show inaugurato 15 anni fa da Al Tappone, che ci ha imposto paletti (anche
mentali) sempre più assurdi e ci ha costretti, senza nemmeno rendercene conto, a
rinunciare ogni giorno a un pezzettino della nostra libertà. Per cui oggi
troviamo eccessivo, o addirittura intollerabile, ciò che qualche anno fa era
normale e lo è tuttora nel resto del mondo libero (dove tra l’altro, a parte lo
Zimbabwe, non c’è nulla di simile al governo Al Tappone). In Italia l’elenco
delle cose che non si possono dire si allunga di giorno in giorno. Negli Stati
Uniti, qualche anno fa, uscì senz’alcuno scandalo un libro di Michael Moore dal
titolo «Stupid White Man» (pubblicato in Italia da Mondadori...), tutto dedicato
alle non eccelse qualità intellettive del presidente Bush. Da dieci anni l’ex
presidente Clinton non riesce a uscire da quella che è stata chiamata la «sala
orale». In Francia, la tv pubblica ha trasmesso un programma satirico in cui un
attore, parodiando il film «Pulp Fiction» in «Peuple fiction», irrompe nello
studio del presidente Chirac, lo processa sommariamente per le sue innumerevoli
menzogne, e poi lo fredda col mitra. A nessuno è mai venuto in mente di parlare
di «antibushismo», di «anticlintonismo», di «antichirachismo», di «insulti alla
Casa Bianca» o di «vilipendio all’Eliseo». Tanto più alta è la poltrona su cui
siede il politico, tanto più ampio è il diritto di critica e di satira e anche
di attacco personale. Quelli che son risuonati l’altroieri in piazza Navona non
erano «insulti». Erano critiche. Grillo, insolitamente moderato e perfino
affettuoso, ha detto che «a Napolitano gli voglio bene, ma sonnecchia come
Morfeo e firma tutto», compreso il via libera al lodo Alfano che crea una «banda
dei quattro» con licenza di delinquere. Ha sostenuto che Pertini, Scalfaro e
Ciampi non l’avrebbero mai firmato (sui primi due ha ragione: non su Ciampi, che
firmò il lodo Schifani). E ha ricordato che l’altro giorno, mentre Napoli
boccheggia sotto la monnezza, il presidente era a Capri a festeggiare il
compleanno con la signora Mastella, reduce dagli arresti domiciliari, e
Bassolino, rinviato a giudizio per truffa alla Regione che egli stesso presiede.
Tutti dati di fatto che possono essere variamente commentati: non insulti o
vilipendi. Io, in tre parole tre, ho descritto la vergognosa legge Berlusconi
che istituisce un’«aggravante razziale» e dunque incostituzionale, punendo per
lo stesso reato - gli immigrati irregolari più severamente degli italiani, e mi
sono rammaricato del fatto che il Quirinale l’abbia firmata promulgando il
decreto sicurezza. Nessun insulto: critica. Veltroni sostiene che io avrei
«insultato» anche lui, e che «non è la prima volta». Lo invito a rivedersi il
mio intervento: nessun insulto, un paio di citazioni appena; per il resto la
cronistoria puntuale dell’ennesima resurrezione di Al Tappone dalle sue ceneri
grazie a chi come dice Furio Colombo «confonde il dialogo con i suoi
monologhi». Sono altri dati di fatto, che possono esser variamente valutati, ma
non è né insulto né vilipendio. O forse il Colle ha respinto al mittente qualche
legge incostituzionale, e non me ne sono accorto? Sono o non sono libero di
pensare e di dire che preferivo Scalfaro e i suoi no al Cavaliere? Oppure la
libertà di parola, conquistata al prezzo del sangue dai nostri padri, s’è
ridotta a libertà di applauso? Forse qualcuno dimentica che quella c’è anche
nelle dittature. È la libertà di critica che contraddistingue le democrazie. Se
poi a esercitarla su temi quali la laicità, gli infortuni sul lavoro,
l’ambiente, la malafinanza, la malapolitica, il precariato, la legalità, la
libertà d’informazione sono più i comici che i politici, questa non è certo
colpa dei comici. Poi c’è Sabina. Che ha fatto, di tanto grave, Sabina? Ha usato
fino in fondo il privilegio della satira, che le consente di chiamare le cose
con il loro nome senza le tartuferie e le ipocrisie del politically correct, del
politichese e del giornalese: ha tradotto in italiano, con le parole più
appropriate, quel che emerge da decine di cronache di giornale sulle presunte
telefonate di una signorina dedita ad antichissime attività con l’attuale
premier, che poi l’ha promossa ministra. Enrico Fierro ha raccolto l’altro
giorno, su l’Unità, i pissi-pissi-bao-bao con cui i giornali di ogni
orientamento, da Repubblica al Corriere, dal “Riformatorio” financo al Giornale,
han raccontato quelle presunte chiamate (con la “m”). Ci voleva un quotidiano
argentino, il Clarin, per usare il termine che comunemente descrive queste cose
in Italia: «pompini», naturalmente di Stato. Quello di Sabina è stato un
capolavoro di invettiva satirica, urticante e spiazzante come dev’essere
un’invettiva satirica, senza mediazioni artistiche né perifrasi. Gli
ignorantelli di ritorno che gridano «vergogna» non possono sapere che già
nell’antica Atene, Aristofane era solito far interrompere le sue commedie con
una «paràbasi», cioè con un’invettiva del corifeo che avanzava verso il pubblico
e parlava a nome del commediografo, dicendo la sua sui problemi della città.
Anche questa è satira (a meno che qualcuno non la confonda ancora con le
barzellette). Si dirà: ma Sabina ha pure mandato il papa all’inferno. Posso
garantire che, diversamente da me, lei all’inferno non crede. Quella era
un’incursione artistica in un genere letterario inaugurato, se non ricordo male,
da Dante Alighieri. Il quale spedì anticipatamente all’inferno il pontefice di
allora, Bonifacio VIII, che non gli piaceva più o meno per le stesse ragioni per
cui questo papa non piace a lei e a molti: le continue intromissioni del
Vaticano nella politica. Anche Dante era girotondino? Il fatto è che un vasto e
variopinto fronte politico-giornalistico aveva preparato i commenti alla
manifestazione ancor prima che iniziasse: demonizzatori, giustizialisti,
estremisti, forcaioli, nemici delle istituzioni, e ovviamente alleati occulti
del Cavaliere. Qualunque cosa fosse accaduta, avrebbero scritto quel che hanno
scritto. Lo sapevamo, e abbiamo deciso di non cedere al ricatto, parlando
liberamente a chi era venuto per ascoltarci, non per usarci come pedine dei
soliti giochetti. Poi, per fortuna, a ristabilire la verità sono arrivati i
commenti schiumanti di Al Tappone e di tutto il centrodestra: tutti inferociti
perché la manifestazione spazza via le tentazioni di un’opposizione più morbida
o addirittura di un inciucio sul lodo Alfano (ancora martedì sera, a Primo
Piano, due direttori della sinistra «che vince», Polito e Sansonetti,
proclamavano in stereo: «Chi se ne frega del lodo Alfano»). La prova migliore
del fatto che la manifestazione contro il Caimano e le sue leggi-canaglia è
perfettamente riuscita.
RIFERIMENTO 10/7/2008
OPPOSIZIONE RESPONSABILE, FINALMENTE
da Muin Masri
D’Alema consiglia il Cavaliere: “Fatti giudicare a testa alta”, e poi aggiunge:
“Vergogna”. Sarà impazzito, mi son detto! No, si riferiva ai soliti quattro
gatti di Piazza Navona… in fondo, il baffo di ferro, non ha tutti i torti; da
più di un mese che mi sono collegato, ininterrottamente, in chiaro via satellite
ai canali tv del senato e della camera, sperando in una scena hard, un gesto
elettrizzante, niente. Il Travaglio&C. di nuovo hanno truffato i poveri
cittadini, scostumati. Domani cambio canale.
RIFERIMENTO 10/7/2008
LA SATIVA VOLGAVE E INOPPOVTUNA
da Giovanni Sabelli Fioretti
Caro papi, grazie che mi difendi come fa Paolo con la figlia Sabina. Tuttavia mi
sento di dire che se i tuoi lettori e scrittori Isa Guarini e P.F. Schiavone han
trovato "volgave e inoppovtuna" la satira di Sabina, e se tu l'hai trovata
leghista, va benissimo così. Ognuno ha i suoi gusti. Ognuno ha la sua morale. Ma
non trovi che bisognerebbe un po' smetterla di indicare agli altri cosa non
avrebbero dovuto dire o fare, e smetterla di ritenere la propria morale un
tempio sacro, violato e corrotto dalle impure gesta altrui? Perchè se dici a un
cristiano: il Papa è stronzo, lo vedi immediatamente contorcersi offeso e
inorridito? Sarà mica che pensa di essere il Papa?
Primo: darmi del Paolo Guzzanti è veramente troppo. Se tu avessi ancora dodici
anni ti sospenderei la paghetta per due mesi. Secondo: non trovo leghista la
satira di Sabina Guzzanti, al contrario. Ma l'uso, anche in una sola frase, di
un linguaggio leghista l'ho trovato inopportuno. Detto questo non me ne può
fregare di meno. Io non appartengo alla categoria degli scandalizzati per piazza
Navona. In questi giorni sta succedendo qualcosa di veramente grave. Fra venti
anni quando qualcuno ricorderà l'inefficienza della pseudosinistra veltroniana
di fronte allo strapotere berlusconiano si alzerà qualcun'altro che gli dirà:
"E' stata tutta colpa della volgarità della Guzzanti"?
PS. Si scrive "perché", non "perchè". Che ti ho mandato a scuola a fare?(csf)
RIFERIMENTO 10/7/2008
SATIRA
da Biagio Coppola
A me Grillo come comico piaceva pure ma come agit prop non è credibile, credo
che le sue battaglie sull'energia pulita siano perlopiù dettate dai cromosomi
genovesi. La Guzzanti poi la ritengo poco elegante non solo per i turpiloqui ma
per i vacui sermoni anti berlusca che più che seguire un progetto, una linea
politica, sembra ogliano ammaliare i frequentatori dei bar sport. Non sono
eccessivamente anziano ma questi satiri moderni mi fanno rimpiangere Marcello
Marchesi o Ennio Flaiano, tanto per citarne un paio seri.Che cosa resterà dei
comici de noantri? del transito terrestre? Le parolacce! bah.
10/7/2008
DIVERSE CONVINZIONI
da Vittorio Grondona - Bologna
Come si fa a definire una battuta di basso livello? Io penso che l’amico Pier
Franco Schiavone creda di avere questo privilegio intellettivo in esclusiva. E’
così sicuro di sé che evita di paragonare il suo pensiero ad altre convinzioni
diverse dalle sue. Sabina Guzzanti, per esempio, vede le cose totalmente in
altro modo, liberissima peraltro di figurare chicchessia dove desideri. E’ anche
ovvio, invece che il Vaticano sia d’accordo con lui. Infine prendere atto che la
destra, non avendo appigli a cui aggrapparsi in questa sua misera impresa
legislativa, tesa esclusivamente a difendere l’indifendibile, si precipiti
fintamente a proteggere a spada tratta il Papa ed il Capo dello Stato per
confondere le menti, mi senbra un atteggiamento altrettanto ovvio, ma di cattivo
gusto, visto che molti cortigiani opportunisti di quella coalizione stanno
dimostrando con fatti concreti di fregarsene altamente dell’Italia e dei sacri
principi ecclesiastici.
13/7/2008
ESPORTIAMO LA SICUREZZA
da Vittorio Grondona – Bologna
Dalle notizie di questi giorni pare che la Gran Bretagna sia messa molto male in
fatto di criminalità. Noi invece… Sissignori, noi abbiamo le carte vincenti: il
PDL. Visto che non riusciamo più ad esportare nulla all’infuori della spazzatura
campana, non riusciamo più ad inventare nulla, le nostre promesse intellettuali
lavorano fuori dall’Italia, per evitare lo sfascio della nostra economia
dovremmo correre ai ripari sfruttando quel poco che abbiamo. Proviamo quindi ad
esportare alla democrazia inglese il pacchetto sicurezza raffazzonato dalla
nostra combricola di destra. E’ in tutti i sensi una sicurezza coi baffi, la
nostra… Tutto sommato mi sembra una buona idea… O no!
16/7/2008
VABBE’… NON MI SONO SPIEGATO
da Vittorio Grondona – Bologna
Mi sembrava di avere scritto la stessa cosa che pensa Schiavone. Avevo infatti
reclamato il diritto di ciascuno alle diverse convinzioni. Schiavone la pensa in
un modo, S. Guzzanti in modo diverso, Curzio Maltese addirittura in un altro
modo ancora. Io analizzo le tre opinioni e decido autonomamente il mio pensiero.
Questa è la mia regola. Non sopporterei mai una linea imposta. Lungi da me
quindi l’intenzione di imporre proprio la mia agli altri… Non sarebbe proprio
nel mio stile. Nel caso specifico avevo creduto opportuno ricordare a Schiavone
che definire una battuta satirica di basso livello è, secondo me, molto
azzardato. La satira apre gli occhi schizzando fango, non acqua di colonia.
RIFERIMENTO 14/7/2008
VABBÉ, HO CAPITO
da Pier Franco Schiavone
Avevo risposto a Giovanni SF e a Grondona, ma forse per aver sforato, i miei
post non sono stati pubblicati. Ci tenevo a rispondere al primo per dirgli che
snob sarà lui, io non posso esserlo, sono figlio di operai, non sono cresciuto
nella bambagia, mi sono pagato col lavoro (a volte di merda) studi e casa, e ho
praticato, ahimé, l’estremismo politico molto prima di lui, continuo a ritenere
la Guzzanti artisticamente mediocre, rivendico il diritto di dirlo e non capisco
perché io avrei la erre moscia e il suo papi no. Quanto a Grondona, vorrei che
mi lasciasse la libertà di avere convinzioni, così come le ha la Guzzanti,
oppure io non posso? Ora, CSF, per molto tempo non invierò più mail, così
pareggio lo sforamento.
16/7/2008
FELICEMENTE GONZI
da Vittorio Grondona - Bologna
Già nel 2002 questo blog si era occupato delle impronte digitali per tutti con
una sdegnata opposizione, almeno da parte mia. Roba fascista che anche oggi,
guarda caso, viene di nuovo alla luce come allora in un periodo di tentata
rielaborazione neofascista al grido idiota di “gli onesti non hanno paura”.
Perfino alcuni parlamentari (camerati) che sono stati (erroneamente) nominati
nel centro sinistra propagandano questa pessima imposizione come utile per la
sicurezza (sic). (…)
17/7/2008
IL PREZZO DEL PERDONO E’ TROPPO ALTO
da Vittorio Grondona - Bologna
Ho sempre considerato Sandro Curzi “un buono” naturale. Non mi sarei mai
aspettato però che la bontà facesse di questi scherzi. Io pago regolarmente il
canone RAI e per questo sul caso Saccà avrei bisogno davvero di spiegazioni,
anche da quei buoni che profondamente capisco… Marco Staderini è dell’UDC, e,
parafrasando Peppino De Filippo, ho detto tutto!... Cuffaro al Senato docet.
RIFERIMENTO 16/7/2008
RICORDATE QUESTI DUE NOMI
Sandro Curzi (Rifondazione) e Marco Staderini(Udc). Dovendo votare pro o contro
il licenziamento di Saccà, capo del settore Fiction della Rai si sono astenuti,
consentendo di fatto il salvataggio del suddetto. "Il dottor Saccà - aveva detto
il direttore generale Claudio Cappon - non ha mai smentito in questi mesi i
fatti che gli sono attribuiti (e anzi in un'intervista al Corriere della Sera
dell'1.7.2008 ha affermato "Di che mi dovrei vergognare? Anzi in quelle
intercettazioni, sì mi ci riconosco"), ma si è limitato in sostanza a sostenere
che i suoi comportamenti erano leciti (Corriere della Sera dell'1.7.2008: "Lo
fanno tutti, è un'azienda politica") e a mettere in discussione la legittimità
delle intercettazioni. Ho già detto altre volte che, in questa vicenda, non si
valuta una persona e la sua storia, ma una serie di comportamenti documentati,
mai smentiti e anzi rivendicati secondo la logica del "così fan tutti"».
Hanno votato contro il licenziamento i quattro dell'area governativa, e questo
diciamo che è normale. Ma si sono astenuti Curzi e Staderini. Ricordate questi
due nomi. Prima o poi li incontrerete, in qualche dibattito, in qualche
presentazione di libri. E avrete l'occasione di chiedere loro se quel giorno si
sentivano depressi, avevano qualche turba, avevano scoperto di avere il conto in
banca in rosso. Loro tergiverseranno. Ma voi dovrete incalzarli. Loro vi sono
debitori di una risposta sensata, onesta, chiara. E voi dovrete inseguirli,
torturarli, massacrarli di domande. Finché esausti saranno costretti a
confessarvi l'inconfessabile. (csf)
RIFERIMENTO 17/7/2008
RIFONDAROLO A CHI?
da Biagio Coppola
Mi son sempre chiesto che ci facesse Curzi in Rifondazione, specialmente dopo un
intervista del nostro CSF all’emulo di Bertinotti dove il consigliere Rai faceva
sfoggio di ricchezza materiale senza un minimo di rispetto marxista. Certo che
il subcomandante Faustos è di un'altra levatura!
17/7/2008
SANTI URSO / CLAUDIO SABELLI FIORETTI
da Vittorio Grondona – Bologna
Chi dei due per la fiction? Chi dei due per la politica? Sfugge nel particolare
una semplicissima sfumatura: tra una fiction e l’altra dalle notizie trapelate
pare che tra due potenti concorrenti commerciali si macchinasse addirittura un
acquisto di senatori… Quisquilie: un divertentissimo banalissimo tentativo di
colpo di stato… Vogliamo proprio meravigliarci dell’ovvio in un allegro paese
delle banane?
RIFERIMENTO 8/7/2008
GLI INSACCATI
di Marco Travaglio per l'Unità
Ieri, a Roma, hanno arrestato un bel po’ di gente che aveva messo su un sistema
per scampare ai processi: costava 5 mila euro a botta. Minimalisti, poveracci.
Non sapevano che, per scampare ai processi,c’è un sistema più infallibile e
conveniente: si chiama Lodo Alfano. Prima si fa una legge per bloccare 100 mila
processi, una per proibire le intercettazioni, una per tagliare i fondi e gli
stipendi ai magistrati. Poi si va in tv a dire che i giudici sono “metastasi”,
comunisti, golpisti, pazzi, fannulloni, inetti, amici dei criminali. Poi si
diffondono sondaggi che dimostrano che la fiducia nella magistratura è in calo
(ma va?). Infine si manda avanti qualche sherpa (Angelino Jolie, Calderoli,
Castelli) a offrire la pace. Prezzi modici: voi vi scordate i processi di Al
Tappone, noi vi lasciamo intercettare e processare tutti gli altri. E, se fate i
bravi, magari vi paghiamo pure lo stipendio. A Palermo questa roba si chiama
estorsione, racket, pizzo. A Roma si chiama “dialogo”. E chi non ci sta, o
addirittura va in piazza a protestare, è un estremista giustizialista che vuole
“lo scontro”. Intanto si continua a usare la magistratura come alibi per non
decidere quel che si potrebbe decidere subito, alla luce dei fatti, con la scusa
che questo “non è penalmente rilevante” e per quest’altro “aspettiamo le
sentenze”. Campa cavallo. Don Agostino Saccà si reinstalla a Raifiction sulla
sedia gestatoria, tra baci, abbracci e standing ovation da destra e da sinistra
(Curzi gli ha addirittura chiesto scusa), come il papa di ritorno dall’esilio di
Avignone. E rilascia interviste auto-celebrative, l’ultima a Panorama: su 44
domande, nemmeno una sulla frase-chiave delle sue telefonate con Berlusconi che,
sistemando una delle aspiranti attrici, anzi attrici aspiranti, gli dice: “Ti
ringrazio molto, perché io veramente ci tengo... Io sai che poi ti ricambierò
dall’altra parte, quando tu sarai un libero imprenditore, mi impegno a... darti
un grande sostegno”. La domanda è semplice: “Scusi, dottor Saccà, ma quale
azienda del mondo consente a un suo dirigente di trescare col padrone e con i
manager dell’azienda concorrente per entrare in società con loro?”. I reati non
c’entrano. Questa è intelligenza col nemico. Esattamente come quando nel 2002
l’allora dg Rai cancellò dal video Il Fatto di Biagi e Sciuscià di Santoro,
leader degli ascolti, a tutto vantaggio della concorrenza. Il caso ha voluto
che, nel giorno della Grande Rentrèe agostiniana, la Rai sospendesse per due
giorni un dirigente bravo e onesto come Loris Mazzetti, reo di aver addirittura
parlato male di Saccà e Minoli sull’Unità, con un provvedimento disciplinare (il
sesto!) annunciatogli 24 ore dopo l’uscita dell’articolo. Nessun provvedimento
invece per Minoli, anche lui beccato mentre trafficava al telefono con tutto
l’arco costituzionale per ascendere, modesto com’è, alla direzione generale. E’
lo stesso Minoli che in 15 anni è riuscito a essere di sinistra, di destra, e di
centro: partì craxiano (ai tempi di Mixer, posava servilmente col garofano
all’occhiello per gli spot elettorali dell’amico Bettino), poi fu dalemiano,
prodiano, veltroniano, ma al telefono riusciva pure a essere berlusconiano.
Questa non è roba da tribunali. Basterebbe un’Autorità indipendente, se
esistesse. Ma in quella delle Comunicazioni siede Giancarlo Innocenzi, già
dirigente Fininvest e sottosegretario forzista alle Comunicazioni. Al telefono
lo chiamavano “Inox”, per la sua inossidabile fedeltà al padrone. Il 2 agosto
2007 chiamava Saccà: “Sono reduce da un incontro col Grande Capo, abbiamo fatto
un po’ di ragionamento di politica: si è deciso a dare una spallata a questi qua
(il governo Prodi, ndr). Ha detto che c’è una persona sulla quale stai lavorando
tu (il senatore Pietro Fuda, ndr). Dopodiché, siccome io sto lavorando con Tex
(Willer Bordon, ndr), mi è venuta un’idea”: scritturare alla Rai la signora
Bordon, attrice, per ammorbidire il marito senatore. Purtroppo “quel pirla di
Fabrizio (Del Noce, ndr) l’ha stoppata”. Ma il Grande Capo ha chiamato il
“pirla”, che ha subito cambiato postura: “Se è per quella signora lì, chi ti può
aiutare è Agostino”. Il quale risponde: “Però speriamo che quel coglione di Del
Noce non lo dica, perché sennò capiscono che c’è in gioco qualcosa di più
grosso...”. Inutile dire che Inox, Agostino e il “coglione” sono tutti al loro
posto. E il Grande Capo è presidente del Consiglio, momentaneamente distaccato
al G8.
RIFERIMENTO 17/7/2008
INSACCHIAMOCI COSI'
da Santi Urso
Forse quei due (o anche uno solo dei due) si è chiesto: e chi mettiamo al suo
posto? Lei non ha un'idea di quanti difetti avessero Nelson (anche un'amante!) e
Kutuzov (si scaccolava in pubblico), ma hanno vinto a Trafalgar e sul Beresina.
Lei ha un nome per la Fiction? Questo è il problema (vale anche in politica: Lei
ha un nome, oltre D'Alema? parlo della sinistra, ovviamente).
Senza rancore cordialità onfalicissime.
Due nomi a caso: Santi Urso e Claudio Sabelli Fioretti (csf)
RIFERIMENTO 17/7/2008
SCENEGGIATI
da Gabriele Giustri, Firenze
Sarò forse troppo cattivo, ma l'unica cosa ottima prodotta dalla Rai, come
fiction, negli ultimi anni, sono state le avventure del commissario Montalbano.
Tutto il resto salvo qualche eccezione, tanta pena. Attori scadenti, recitazione
imbarazzante, storie ridicole ecc. Quindi Saccà, per me, potrebbe benissimo
andare dove dovrebbe andare! A prescindere dalle intercettazioni. Io candido
Sabelli alla direzione delle fiction. Ci faccia vedere lei come si fa e mi
raccomando, nel periodo della sua direzione, non risponda mai al telefono, anche
se fosse l'idraulico! Ossequi.
RIFERIMENTO 17/7/2008
INSACCHIAMOCI DI PIÙ
da Francesco Falvo D'Urso - Lamezia Terme
Devo ammettere che per comprendere bene i post del signor Santi Urso li leggo
almeno 3 volte! Ad ogni modo, la fiction a Santi Urso e la sinistra a Caludio
Sabelli Fioretti? È magnifico! ci mettiamo subito la firma.
RIFERIMENTO 17/7/2008
DALLA PADELLA ALLA BRACE
da Rocco Ciolfi, Arce
Calma Claudio, qui si scherza col napalm. Tu o Santi Urso alla fiction? Vuoi
scherzare? Con tutti gli ombelichi scoperti che girano in quell’ambientaccio...
RIFERIMENTO 19/7/2008
FICTION MEDIATICA
da Isabella Guarini, Napoli
Caro CSF, a me sembra esagerato vedere il mondo solo dal punto di vista dei
media e delle fiction. La faccenda delle attrici che si fanno raccomandare dai
potenti per partecipare alle fiction televisive è una modalità d'impiego vecchia
quanto il mondo e diffusa nel mondo stesso.. La cosa davvero disdicevole è che
tali gentili signore vanno assumendo un ruolo determinante per le sorti della
politica in Italia. E poi, chi ci crede che l'attrice tal dei tali sta fissa nei
pensieri del Premier? Mi sembra una bella trovata pubblicitaria per attrici in
declino.
RIFERIMENTO 19/7/2008
INSACCATI, NON IMBRANATI
da Santi Urso
Fin che si scherza, si scherza: ma stigmatizzo ch'Ella lasci passare
strafalcioni di una qualche rilevanza, ai fini di serene valutazioni.
a) non solo Montalbano ma anche la biografia di Rino Gaetano, i telefilm con
Beppe Fiorello, il maresciallo Rocca, i biopics papali, le storie marine e
isolane (e sto citando a memoria) hanno fatto recentemente bene alle antenne Rai
(che hanno spesso schienato Mediaset)
b) l'auspicio di fare il dirigente senza rispondere al telefono, ancorché
scherzoso, meritava una reprimenda (eventualmente con il ricorso al pensiero di
Bertolt Brecht).
ps. oh, io mi sono presentato in Rai, ma qui sono caduti dalle nuvole. A che
piano è la mia poltrona?
Cordialità ombelicali
19/7/2008
L’ORO DI NAPOLI E’ SOTTO IL TAPPETO
da Vittorio Grondona – Bologna
Ieri, mentre le TV del Capo ci facevano vedere alcune vie del centro di Napoli
ripulite (per l’occasione) si svolgevano in altre zone della città (invisibili)
manifestazioni di protesta… Le cose sono due: o qualcuno s’è impipato la
spazzatura di Napoli o la stessa si trova sotto qualche tappeto. Oggi sono buono
e quindi non faccio allusioni al poco chiaro giro che personalmente penso si
fosse creato attorno all’emergenza rifiuti campana per trarne spregevoli
profitti elettorali. Evviva quindi al Cavaliere ed a tutti i suoi servitori
leghisti mangiatori di eco-balle a comando.
RIFERIMENTO 19/7/2008
L'ORO DI NAPOLI
da Vincenzo Rocchino, Genova
Le dichiarazioni del Berlusca circa l'avvenuta completa rimozione dei rifiuti
per strada, suona come una delle solite "eco balle"; i blogger napoletani,
potrebbero dirci come stanno realmente le cose?
RIFERIMENTO 19/7/2008
LA SANA DITTATURA
da Rino Olivotti - Auronzo
Da troppo tempo nel blog esonda la ormai ineluttabile prossima dittatura. A
Granato fa schifo quasi tutto. A Napoli si è pulita solo la zona d' azione dei
cameraman del cav. La gente comune intervistata era stata preventivamente
prezzolata . Sulla riva opposta 3monti non trova il tesoretto che serviva ad
aumentare le pensioni minime. Don Camillo Schioppa aveva sistemato i conti e
sempre Giulietto 3monti trova solo saldi negativi..... e allora ? Il rev. Prodi
durava perchè faceva , diffatti nessuno ce la fa piu' a sbarcare il lunario.Se
Granato decide di entrare in politica bene, altrimenti emigri e aspetti notizie
da Radio Londra. E' già successo.
RIFERIMENTO 20/7/2008
L'ORO DI NAPOLI
da Antonio Giordano, Napoli
Ho monitorato la situazione del mio circondario. I comuni di Gragnano, Vico
Equense, Lettere, Terzigno, Agerola, amministrazioni di destra, da più di 4 anni
erano in crisi spazzatura e spesso essa veniva lasciata in strada, non perché
non ci fosse chi la raccogliesse, ma perché, dicevano, non sapevano dove
portarla. Altrettanto il comune di Torre Annunziata, amministrazione di
sinistra, è stato in crisi spazzatura nell'ultimo anno. Invece i comuni di
Sant'Antonio Abate, Pompei, Casola, Pimonte, Castellammare di Stabia, Angri,
Meta di Sorrento, amministrazioni di centro sinistra, non hanno conosciuto
giorno di crisi perché attuavano (e attuano) la differenziata nella raccolta.
Anche il comune di Santa Maria, destra, attuava ed attua la differenziata senza
avere giorno di crisi.
Ora tutti i comuni citati sono puliti, perché il governo ha imposto la
riapertura delle discariche e la regione ha legiferato che le amministrazioni
dei comuni che non riciclano saranno sciolte.
RIFERIMENTO 20/7/2008
NAPOLI E' TORNATA IN OCCIDENTE!
da Marco Marchisio - Netro
Lo ha affermato il nostro satrapo di Arcore. Peccato che l'Italia non lo sia
più.
23/7/2008
PARLAMENTO INUTILE E COSTOSO
da Vittorio Grondona – Bologna
Il Cavaliere ce l’ha fatta. Governare senza Parlamento era la sua ambizione… PD
opposizione per sordi. I suoi emendamenti non sono nemmeno ascoltati… UDC
opposizione d’astinenza. Casini forse è in speranzosa attesa di essere
richiamato fra le braccia del padrone… E’ la legge dei numeri che fa la
dittatura! E’ la legge dei nomi che fa il dittatore!
25/7/2008
CRAPA PELATA…
da Vittorio Grondona – Bologna
La vittoria è invitata a porgere la chioma per subire il semplice taglio di
capelli che una volta i padroni usavano praticare agli schiavi. In tutta questa
scemenza politica mi viene però in mente sempre lui… Il Cavaliere… Precisamente
in riferimento alla legge barbara detta “lodo Schifani/Alfano”, ahimè appena
imposta e promulgata, nonché a quella ventilata per rendere addirittura immuni
tutti gli “irresponsabili” del Parlamento. Io, che modestamente ritengo di avere
il senso dell’umorismo, trovo infatti molto spiritoso assimilare l’Unto del
Signore e tutta la sua servile compagine politica al fatto storico in cui Flavio
Graziano Augusto, imperatore romano del quarto secolo, promulgò una legge
secondo la quale ogni schiavo che accusasse il suo padrone di un crimine doveva
essere immediatamente bruciato vivo. (...)
RIFERIMENTO 23/7/2008
SCHIAVI DI ROMA
da Isabella Guarini, Napoli
Caro CSF, mi sembra che l'inno di Mameli sia divenuto l'inno nazionale per legge
solo da poco tempo. In realtà non è un bell'inno, sia per il testo che per la
musica, per noi italiani che siamo famosi nel mondo per il bel canto. Comunque ,
qualsiasi sia il riferimento, secondo me dovrebbe scomparire la parola "schiavi"
dall'inno nazionale. In democrazia non bisogna sentirsi schiavi di niente e
nessuno. Per questo il testo dovrebbe essere aggiornato e reso più
comprensibile. Poeti datevi da fare.
RIFERIMENTO 24/7/2008
ERRORI, PREMI NOBEL E INNI
da Pier Franco Schiavone
Lo Chirco scusa, nel raccontare la storiella dell’INPS, ho scritto Rocchino. Per
quanto riguarda la Montalcini, faccio notare che ricevette un’indesiderata
popolarità a causa delle invettive della CDL, mentre i fascisti di Storace la
insultarono anche per il profilo giudaico. Infine, cara Isabella, a me, per
esempio, l’inno, che in realtà si chiama molto semplicemente: Il Canto degli
Italiani, sotto il profilo musicale (musica di Michele Novaro) piace, è allegro,
impetuoso (piacque anche a Verdi), non è lugubre come altri, né pomposo coma la
Marsigliese. Quanto alla locuzione Schiava di Roma, è riferita alla vittoria,
che c’entra la democrazia, mica Mameli voleva rendere schiavo qualcuno.
RIFERIMENTO 24/7/2008
SCHIAVI DI ROMA/2
da Gianni Guasto, Bogliasco
Signora Guarini, ascolti: "dov'è la vittoria? Le (= a lei, all'Italia) porga la
chioma (= la vittoria porga la chioma, cioè faccia il gesto d'inchinarsi,
all'Italia), ché (= perché) schiava di Roma Iddio la (= lei, la vittoria) creò".
Dio creò la vittoria per essere "schiava" (cioè indissolubilmente legata) a
Roma. Pertanto Roma (quella storica, non quella di oggi) e la vittoria sono
indissolubili. Sarebbe come dire che Dio creò la bellezza perché fosse schiava
di CSF.
Si lo so, il testo é brutto e complicato, e la musica é una marcetta banale.
Cambiamo pure l'Inno, ma finiamola con le interpretazioni a casaccio.
RIFERIMENTO 24/7/2008
ERRORI, PREMI NOBEL E INNI
da Pier Franco Schiavone
Lo Chirco scusa, nel raccontare la storiella dell’INPS, ho scritto Rocchino. Per
quanto riguarda la Montalcini, faccio notare che ricevette un’indesiderata
popolarità a causa delle invettive della CDL, mentre i fascisti di Storace la
insultarono anche per il profilo giudaico. Infine, cara Isabella, a me, per
esempio, l’inno, che in realtà si chiama molto semplicemente: Il Canto degli
Italiani, sotto il profilo musicale (musica di Michele Novaro) piace, è allegro,
impetuoso (piacque anche a Verdi), non è lugubre come altri, né pomposo coma la
Marsigliese. Quanto alla locuzione Schiava di Roma, è riferita alla vittoria,
che c’entra la democrazia, mica Mameli voleva rendere schiavo qualcuno.
RIFERIMENTO 25/7/2008
SCHIAVI DI ROMA /2 (bis)
da Isabella Guarini, Napoli
Per me l'inno nazionale non può essere più cambiato perché, nonostante la sua
mediocrità artistica, è riuscito a radicarsi nella massa, soprattutto per le
partite di calcio. Sostituirlo sarebbe come perdere l'identità nazionale, che
invece dovrebbe essere rinsaldata. Basterebbero alcun ritocchi opportuni del
testo e della musica, da rendersi più corale , appassionata e meno baldanzosa da
truppa. Mentre scrivo sto ascoltando nessun dorma, all'alba vincerò. Bellissimo!
RIFERIMENTO 26/7/2008
L'INNO DI MAMELI NON ESISTE
da Isabella Guarini, Napoli
Caro CSF, apprendo con stupore dalla trasmissione un giorno da pecora Rai2, che
l'Inno di Mameli, come inno nazionale italiano, è ancora una proposta di legge.
Allora, che cantiamo, di che ci turbiamo se qualcuno vuole cambiarlo o
modificarlo? C'è, dunque, la legittimità di fare proposte senza violare la
legge, visto che non esiste. Quanto appaiono ridicole le frasi perentorie:
"chieda scusa agli italiani". Ma perché se l'inno non esiste.
RIFERIMENTO 27/7/2008
CRISTINA D'AVENA
da Bruno Stucchi – Cuggiono
Cara Guarini, che l’inno di Mameli non si a l’inno nazionale ufficiale lo
sapevamo fin dalle materne, senza l’aiuto di MammaRai- Ma va bene così, perché
se si facesse un referendum sull’argomento (Inno Nazionale Legale Omologato ISO
9000), temo che vincerebbe Cristina D’Avena.
RIFERIMENTO 28/7/2008
INNO DI MAMELI
da Claudio Urbani, Roma
In un Inno Nazionale ci si identifica per sentimento, non per legge. L'Inno di
Mameli è il mio Inno d'Italiano.E ne sono orgoglioso.
RIFERIMENTO 28/7/2008
INNO NAZIONALE
da Isabella Guarini, Napoli
Caro Stucchi, lei teme che se si facesse un referendum sull'inno nazionale,
vincerebbe Cristina D'Avena. Non ne sarei tanto sicura dal momento che c'è
ancora chi preferisce Bandiera Rossa, su tutto. Io voto Giacomo Puccini.
26/7/2008
QUAL E’ LA DESTRA, QUAL E’ LA SINISTRA?
da Vittorio Grondona – Bologna
A destra si fa politica di sinistra, a sinistra si fa politica di destra.
Casini fa ufficialmente politica per tutti e due, ma alla resa dei conti lavora
solo per se stesso.
Perché ciò che fa lui è quello che vogliono gli italiani.
Così fa anche Di Pietro.
Strabismo politico e opportunismo centrista.
Nel frattempo standing ovation a Bertinotti commosso. Dieci minuti di applausi
meritatissimi al congresso PRC.
Botte da orbi, non si risparmia proprio niente a nessuno in quel congresso di
vero sapore democratico…
31/7/2008
PROMESSE DI PRODI MANTENUTE
da Vittorio Grondona - Bologna
Gentile signor Rino Olivotti, mi dà l’idea che lei tutto sommato sia un
benestante… Me ne compiaccio, ovviamente. Solo così si spiegherebbe il fatto che
lei abbia trascurato di informarsi sui destini della povera gente. Se infatti
l’avesse fatto avrebbe saputo che i pensionati con “bassa pensione” (termine
usato dalla comunicazione INPS) hanno ricevuto senza tanti sbandieramenti
propagandistici l’una tantum per il 2007 e la quattordicesima 2008, quest’ultima
distribuita in questo mese di luglio. Entrambi i compensi straordinari hanno
praticamente raddoppiato l’assegno mensile complessivamente per due mesi, come
peraltro aveva promesso e, quindi, mantenuto il governo Prodi. Auguri per
l’eclatante elargizione del Cavaliere tramite la tessera annonaria! La
differenza in peggio sarà notevole in tutti i sensi…
RIFERIMENTO 29/7/2008
COME TI "RIALZO L'ITALIA"
da Vincenzo Rocchino, Genova
Voleva fare una rivoluzione copernicana, tanto che ha avuto la sfacciataggine di
blaterare "io faccio politica di sinistra" : difatti prima stende i precari, e
poi fa sparire l'assegno sociale a chi non ha versato almeno dieci anni di
contributi. Voleva rialzare l'Italia; invece l'ha messa al tappeto. C'è da
sperare che ritorni il più presto possibile, alla politica di destra.
RIFERIMENTO 30/7/2008
ESSER PRESI PER IL C...
da Rino Olivotti
Rocchino dice che i precari che hanno votato il cav. - convinti dalle sue
promesse -se lo sono presi nel sedere. Invece i pensionati che hanno votato
Prodi e Schioppa, visto che i soldi promessi non c'erano e non ci sono, presumo
dovranno subire lo stesso trattamento. Volete mettere la differenza?
RIFERIMENTO 31/7/2008
ESSERE PRESI PER IL C.../2
da Claudio Urbani, Roma
L'amico Olivotti ha pienamente ragione. Ma un dubbio rimane: prende pei il c...
chi ha detto che c'era o chi dice di non averlo trovato?
RIFERIMENTO 31/7/2008
ESSERE PRESI PER IL C… /2 (bis)
da Vincenzo Rocchino, Genova
Olivotti può stare tranquillo, il cav. accontenterà tutti. Anche perché "i
pensionati che hanno votato Prodi e Schioppa", alle ultime elezioni, il voto,
lo hanno dato a Berlusconi. Perciò è giusto che siano serviti a puntino : la
cosa è in atto. Basta guardarsi in giro (e in tasca).
RIFERIMENTO 31/7/2008
I SOLDI DI PRODI
da Paolo Beretta
No, caro Olivotti, i soldi di Prodi c'erano eccome. C'erano prima, quando
aumentava le pensioni (e mia madre, pensione al minimo, i suoi aumenti li ha
avuti e ben più sostanziosi di quelli del governo prima) così come ci sono ora.
Solo che, adesso, al Tesoro, ci sta Robin Hood alla rovescia.
RIFERIMENTO 31/7/2008
DIAMO I NUMERI
da Armando Gasparini, Alto Veneto
Caro amico Urbani rileggere qualche volta aiuta a capire:o fai utili o non stai
sul mercato, terzium non datur! Il 2 ottobre 1974 la FIAT pone in cassa
integrazione 65.000(sessantacinquemila) operai. I 113.000 operai del '79 in
quattro anni risultano dimezzati, con un raddoppio del fatturato, un aumento di
produttività, il ritorno degli utili... l’11 settembre '80 annuncia il
licenziamento di 14.400 lavoratori, successivamente trasformato in cassa
integrazione a zero ore per 23.000, diventati poi 33.000. Dulcis in fundus,
nell’86, ad aiutare la FIAT intervenne anche la "mano visibile" del Governo
italiano, leggi Prodi, che regalò l’Alfa Romeo alla casa torinese, bloccando
all’ultimo momento la firma dell’accordo di vendita alla Ford! ...ah, sai dirmi
chi pagò per anni, la "cassa integrazione a zero ore" alle migliaia di
lavoratori ???
RIFERIMENTO 31/7/2008
I SOLDI DI PRODI
da Bruno Stucchi - Cuggiono.
I soldi di Prodi (?? che vuol dire?) ci saranno anche stati, forse. Allora,
porca miseria, perche' gli elettori
non lo hanno voluto piu'?
RIFERIMENTO 31/7/2008
L' AUMENTO DELLE MINIME
da Rino Olivotti
Lei Grondona è persona troppo per bene perchè io possa ritenerLa in malafede ma
il gioco delle tre carte mi è comunque antipatico. Chiariamo: quando si parla di
aumento della pensione significa, per esempio, portare mensilmente una minima da
500 a 600euro e pagarla per tredici mensilità. Se si fa un accredito "una
tantum" si elargisce un obolo vergognoso che non ha niente a che fare con
l'aumento del trattamento previdenziale. La quattordicesima, poi, è esattamente
la stessa cosa poichè, concessa un anno, non è detto che venga pagata anche
l'anno dopo, in quanto prima deve essere approvata con D.L. Ma entrambe le voci
sono semplicemente elemosina fatta alla povera gente che oltretutto ringrazia il
benefattore con il voto. E mi riferisco a tutti e due i portabandiera degli
ultimi anni.
RIFERIMENTO 31/7/2008
I SOLDI DI PRODI
da Paolo Beretta
No, caro Olivotti, i soldi di Prodi c'erano eccome. C'erano prima, quando
aumentava le pensioni (e mia madre, pensione al minimo, i suoi aumenti li ha
avuti e ben più sostanziosi di quelli del governo prima) così come ci sono ora.
Solo che, adesso, al Tesoro, ci sta Robin Hood alla rovescia.
RIFERIMENTO 31/7/2008
SOLDI DI PRODI/2
da Claudio Urbani, Roma
Perché gli elettori non hanno rivotato Prodi? E chi può dirlo, al suo posto si è
presentato Veltroni...
31/7/2008
POLITICA BONSAI IN UN’ ESTATE DA BRIVIDO
da Vittorio Grondona – Bologna
I toponi di destra che gironzolano in Parlamento approfittano dell’assenza dei
gatti operai in vacanza estiva per ballare sfrenate danze in chiave di decreti e
di fiducia. L’appetito è enorme… L’euforia poi ubriaca il loro cervello fino al
punto che non si fidano nemmeno della loro artificiosa incredibile superiorità
numerica. Dei servi si sa, è sempre bene fidarsi solo fino ad un certo limite…
RIFERIMENTO 30/7/2008
UNA PROPOSTA
da Rino Olivotti
Ragazzi io ci provo: per tutto il mese di agosto ogni blogghista ci renda
partecipe delle sue vacanze, marine, montane, italiote, orientali o dalle
lontane Americhe ma per lo intero mese nessuno scriva di politica. Sicuramente
ne usciranno cose molto più interessanti. Io mi impegno a mandare un mazzo di
stelle alpine al miglior "pezzo" settimanale. Giuria composta da CSF e SFC.
Vedrete che alla fine sarete tutti più tranquilli.
Aspetto e spero.
RIFERIMENTO 31/7/2008
LA PROPOSTA
da Vincenzo Rocchino, Genova
Agosto è il mese "passpartout" per leggine e decreti solitamente osceni, da far
passare poco prima della chiusura delle camere, approfittando dell'aria
vacanziera e distratta dell'opposizione. Ho sempre pensato che agosto è il mese
che merita la maggiore attenzione da parte della stampa e nostra. Ritengo la
proposta di Olivotti da respingere.
31/7/2008
FIAT – GRANDE FABBRICA NATA PER ARRICCHIRE I FURBI
da Vittorio Grondona - Bologna
Il signor Armando Gasparini si diverte a dare i numeri. Lui che è del Veneto…
Zona industrialmente modesta che in passato era stata dichiarata depressa al
fine di giustificare i continui aiuti elargiti in varie forme dai governi della
Democrazia Cristiana, della quale era fonte certa di consensi elettorali. La
Fiat è nostra. Siamo noi che l’abbiamo salvata in ogni circostanza difficile… La
cassa integrazione la paghiamo noi… Poco importa, però… Purtroppo gli utili li
hanno sempre incassati gli Agnelli ed i vari dirigenti che si sono succeduti in
cattedra, amici dei politici. Gli operai non solo sudano in officina, ma sudano
soprattutto quando l’officina li allontana dandoli in pasto all’umiliante
solidarietà sociale con la scusa che il mercato non tira. (...)
RIFERIMENTO 1/8/2008
LESSICO E NUVOLE
da Armando Gasparini, Alto Veneto
Eh no signor Grondona! Dire che il "Veneto… Zona industrialmente modesta che
in passato era stata dichiarata depressa al fine di giustificare i continui
aiuti elargiti in varie forme dai governi della Democrazia Cristiana, della
quale era fonte certa di consensi elettorali", offende il talento e la maestrìa
che imprenditori capaci e operai laboriosi, hanno dimostrato in anni e anni di
duro lavoro, per portare il Veneto ad essere una regione più ricche d'Italia!
Piuttosto mi dica, che fine han fatto i soldi della millenaria "cassa del
mezzogiorno", con risultati che sono sotto gli occhi di tutti...Napoli,docet!
Solo se paragona gli aiuti/risultati dati al Veneto con altri parti del Paese,
rende giustamente giustizia alla laboriosità della mia gente.
RIFERIMENTO 1/8/2008
L'ITALIA E LA FIAT
da Isabella Guarini, Napoli
Caro CSF, sul Politecnico di Elio Vittorini, del 29/sett/1945, è pubblicata
un'inchiesta sulla Fiat e la storia di una fabbrica sempre molto sostenuta
dall'intervento statale in ogni sua crisi. Non ha poi tutti i torti chi pensa
che sia quasi un'industria statale, visti gli interventi pubblici a sostegno
dell'occupazione, durante le varie fasi di modernizzazione dei cicli produttivi,
continuativi nel tempo. Perciò, come riportano le cronache odierne, Lapo, litiga
a Capri con un tassista, perché vuole riprendersi la sua "Marea". Che trovata
pubblicitaria!
RIFERIMENTO 1/8/2008
DIRE, FARE, FORSE SOGNARE
da Armando Gasparini, Alto Veneto
La prima parte della risposta sulla FIAT del signor Grondona mi gratifica
moralmente...(speravo leggere le stesse frasi dal caro amico Urbani, ma non si
può aver tutto dalla vita). Non specifica però, chi erano gli amici né tantomeno
i politici beneficiari degli utili. Certo si identificano facilmente(Prodi*,
sempre lui, con una mano dà, con l'altra riceve immagino)...ah, per chiarire, il
nano era ancora a far cabaret a bordo delle navi da crociera! (...)
RIFERIMENTO 1/8/2008
DIRE, FARE, FORSE SOGNARE/2
da Claudio Urbani, Roma
Rispondo volentieri all'amico Gasparini. Avendoli vissuti, quegli anni, potrei
facilmente citare i nomi, ma più semplicemente la indico nella classe politica
dominante a quei tempi: DC prima, PSI poi. Prodi forse in ultimo, non è così
longevo, sarebbe troppo nonnetto. L'unica cosa che posso dire, non certo a
difesa, che di ciò che beneficiavano, la stragrande maggioranza andava ai
partiti che poi usavano in maniera clientelare. Di una cosa sono sicuro: non
ricordo mai leggi fatte così sfacciatamente "ad personam", leggi per
autoassolversi o per favorire proprie aziende in maniera così sfacciata.
1/8/2008
IL “BERSAGLIO” RISPONDE
da Vittorio Grondona – Bologna
Che fino a qualche decennio fa la bassa padovana e polesana, l’alto Garda,
Rovigo ed altre zone venete fossero terre depresse e di agricoltura povera non è
sicuramente un segreto. Ovviamente non era certo per colpa dei suoi abitanti, i
quali a comprova della loro indubbia operosità e con gli aiuti dei governi DC,
generosamente contraccambiati con voti, sono riusciti nel complesso a dare vita
al ricco Nord Est. Le sbagliate politiche sociali, la camorra, la mafia ed altre
cosche del genere hanno “fatto fuori” senza pietà i soldi della “millenaria
cassa del mezzogiorno". Come del resto succede ancora oggi coi soldi destinati
al Sud.
RIFERIMENTO 1/8/2008
SEMPRE PER IL "BERSAGLIO", TERMINO E MI SCUSO
da Armando Gasparini, Alto Veneto
./.Una domandina: ma non c'è una sua contraddizione sull'accettare/giustificare
i 100.000(centomila) cassaintegrati fiat in più anni, pagati urbi et orbi, e
l'ironia e, scusi, la spocchia sui 5.000 dell'Alitalia, magari appriffittando
per spedire a casa anche qualche fannullone patentato? Chiedo? Non sarà perchè è
cambiato il vento? *Ma questo Prodi non sarà quello che guidò per anni il
governo del Paese, con gli amici di sinistra tutta ??? ...ah "bassa padovana e
polesana, l’alto Garda, Rovigo" han sempre votato a sinistra!
2/8/2008
CHIUDIAMO LA POLEMICA…
da Vittorio Grondona – Bologna
Ho fatto una ricerca sul web e nel sito http://cronologia.leonardo.it/welcome.html
ho trovato due risultati elettorali delle città di Padova e di Rovigo abbastanza
significativi per un raffronto DC/PCI relativi alle politiche del 1946 e del
1953.
Padova 1946, abitanti 167.672, voti validi 83.728. Democrazia Cristiana voti
37.548 (44,8%). PCI voti 14.049 (16,8%).
Padova 1953, voti validi 103.780. DC voti 49.255 (47,5%). PCI 18.530 (17,8%).
Tutta la sinistra voti 31.142 (30%).
Rovigo 1946, abitanti 45.862, voti validi 21.981. DC voti 6.861 (31,2%). PCI
voti 5.733 (26,1%).
Rovigo 1953, voti validi 27.371. DC voti 11.125 (40,6%). PCI voti 6.076 (22,25).
Tutta la sinistra voti 11.128 (40,6%).
RIFERIMENTO 4/8/2008
ONORE AL "BERSAGLIO"
da Francesco Falvo D'Urso - Lamezia Terme
Caro signor Gondona, lei mi commuove. Sentire uno del nord che difende i
meridionali, anche se di sinistra, fa venire i brividi. Anche qui c'é gente
laboriosa che tira dritto. Altri purtroppo, pur laboriosi, sono ricattabili. Per
debolezza, per cultura, per spirito di sudditanza. E anziché agitare i bastoni
contro gli zingari o gli "extracomunitari" dovrebbero/dovremmo, una volta per
tutte, recidere questa assurda e muta pusillanimità nei confronti di questi
presunti uomini d'onore, che "fanno" la politica o che uccidono indisturbati in
pieno centro un altro presunto uomo d'onore.
RIFERIMENTO 4/8/2008
DIZIONARIO
da Paolo Beretta
Gasparini, giusto così per sapere: la conosce la differenza tra il termine
"cassintegrato" (FIAT) ed "esubero" (Alitalia) ? Sul De Mauro la trova, così
magari evita certi scivoloni, la prossima volta.
RIFERIMENTO 4/8/2008
CHIUDIAMO LA POLEMICA...BIS
da Armando Gasparini, Alto Veneto
Pensavo si capisse che il mio "votavano a sinistra" in quelle zone: era messo in
relazione alle votazioni bulgare pro DC del resto del Veneto!?!? Comunque dal
sito del Ministero dell'Interno trovo:
Elezioni della Camera dei Deputati del 18 Aprile 1948
Provincia: ROVIGO
Elettori 208.256 Voti validi 194.902 DC 75.029 38,50% FR.DEMOCR.POPOLARE 94.061
48,26% UN.SOCIALISTA 18.641 9,56% "sinistra PCI+PSI 57,82%"
Elezioni della Camera dei Deputati del 7 Giugno 1953
Provincia: ROVIGO
Elettori 214.621 Voti validi 198.252
DC 73.826 37,24% PCI 57.538 29,02% PSI 36.418 18,37% "sinistra PCI+PSI 47,39%"
...e mi pare che ci siamo. Altre zone generiche "bassa padovana e polesana,
l’alto Garda" difficile un confronto dimostrabile, per voto troppo
frammentato...
e stavolta chiudo davvero. Sorry.
RIFERIMENTO 5/8/2008
DE BELLO ITALICO
da Rino Olivotti - Auronzo
Rocchino prevede che il mese di agosto sia il piu' adatto ai giochi di palazzo,
Grondona, seppure infili Padova e Rovigo nell' Alto Veneto (come Gasparini !)
vede già attuate le riforme fasciste, Granata chiama a raccolta gli sconsiderati
che non vedono il pericolo dell' imminente catastrofe. Io, "che figlio della
lupa" sono perfino riuscito ad esserlo dovrei aspettarmi da un momento all'
altro il coprifuoco, l'oscuramento, la tessera annonaria, il reclutamento dei
giovani e la consegna dell' oro alla Patria.
Ragazzi, datevi una calmata, è estate e fa caldo, ma poi passa...
4/8/2008
RIFORME FASCISTE
da Vittorio Grondona – Bologna
Polizia ed esercito per le strade per mandare a letto alle otto di sera i
sospetti, …secondo il loro insindacabile giudizio ovviamente, ma soprattutto per
evitare in sostanza l’uso della piazza. E dire che ci avevano provato già a
Genova con il tristemente famoso G8 del 2001. Gramellini sulla stampa immagina
il burbero Brunetta come un nuovo Gabibbo impiegato allo sportello lamentele. Il
Cavaliere su Repubblica lamenta che la gente non spende e quindi le risoluzioni
per lui sono solo due, aumentare le tasse o ridurre le spese. Non è passato
nemmeno per un attimo nel suo cervello imprenditoriale che forse sarebbe meglio
aumentare gli stipendi e le pensioni. Mariastella Gelmini ripropone la divisa
per gli scolari. Di nuovo quindi balilla e piccole italiane. Saranno “più sexy”
secondo la mente eccelsa di Guillermo Mariotto. I figli degli italiani non
saranno più affidati alle responsabilità dei genitori… La Carfagna ha infatti
pensato bene di istituire la figura del garante per l’infanzia. Datemi un
pizzicotto… Mi sembra di vivere un bruttissimo sogno.
RIFERIMENTO 5/8/2008
RIMBOCCARSI LE MANICHE
da Pino Granata
Le soluzioni che si propongono per uscire dalla crisi economica sono poco
coraggiose ed ipocrite. Il Prescritto vuole tagliare la spesa pubblica, qualcuno
altro vuole aumentare le tasse e lo stimatissimo ed eccellente Grondona, questo
detto senza sarcasmo, propone di aumentare salari e stipendi in modo di fare
aumentare la domanda. Nessuno, mi pare, ha il coraggio di dire che invece per
uscire dalla crisi dobbiamo lavorare e produrre di più. Oggi il lavoro ha un
cattivo nome e tutti facciamo in modo di lavorare ed impegnarci di meno. Volendo
comunque guadagnare di più, naturalmente. Purtroppo non è così che funziona e se
non si aumentano gli investimenti produttivi raschieremo ancora di più il fondo
del barile e non andremo da nessuna parte.
RIFERIMENTO 7/8/2008
LAVORARE DI PIU'
da Paolo Beretta
No, caro Granata, mi dispiace ma ha ragione in pieno Grondona. Qui non è il
lavorare di più che serve, ma il lavorare meglio, con più equità negli stipendi,
non come oggi che un impiegato/operaio prende uno stipendio fermo a dieci anni
fa, mentre dai dirigenti in su si gonfiano come zecche. In Germania lavorano
quanto noi (che abbiamo un costo del lavoro tra i più bassi d'Europa) ma
prendono il doppio, eppure la Nazione non è in bancarotta, nonostante la merce
al supermercato costi più o meno uguale all'Italia. Sarà che i loro industriali
(e soprattutto i loro banchieri) sono meno cialtroni dei nostri ?
5/8/2008
LE MOSCHE AL NASO
da Vittorio Grondona - Bologna
Ho notato che le mosche al naso sono contagiose… Leggendo CSF quei fastidiosi
insetti hanno cominciato a gironzolare festanti anche intorno al mio imponente
naso.
RIFERIMENTO 5/8/2008
ANCORA DUE MOSCHE
La
prima
è sulla splendida difesa di quel gran "figaiolo" dell'ex presidente
della regione della Val d'Aosta dalla tremenda accusa di essere gay. La
seconda
è sullo sfrenato attacco di sindaci cattolici contro i poveri che
chiedono l'elemosina nel tempo libero.
7/8/2008
LUCCIOLE PER LANTERNE
da Vittorio Grondona - Bologna
Io mi sforzo cercando di esprimermi al meglio, ma evidentemente non riesco a
farmi capire. Sarà forse la conseguenza negativa delle scuole serali… Non mi
sono però mai sognato di collocare Padova e Rovigo nell’Alto Veneto e nemmeno di
conteggiare il PCI con il PSI come ha fatto il signor Gasparini per avere una
parvenza di abbondante sinistra da contrapporre alla DC veneta palesemente
stravotata dai beneficiati del ricco Nord Est anche in pieno disgusto generale
per la promulgazione della legge truffa del 1953. Voglio infine assicurare il
signor Olivotto che gli rispondo sempre come è mia abitudine, ma invano… Nel
frattempo lo prego di aiutarmi leggendo meglio i miei post. CSF è un filtro
tremendo che non vorrei mai avere come capo… Come amico sì… Mi sfogherei in
questo caso per dirgli con simpatia tutto il male che penso delle sue cestinate
pazzesche.
10/8/2008
IN RAI SOLO UN GRACIDAR DI RANE
da Vittorio Grondona – Bologna
Un passaggio di “Forza Israele” di Marco Travaglio esprime compiutamente come
dovrebbe essere un giornalismo professionale anche all’interno della Rai. Il
giornalista che diirige il telegiornale, per esempio, ha il dovere professione
di sbugiardare le notizie false del tipo “che, nelle altre democrazie, il
premier è coperto da immunità”... Chi si informa anche da altre fonti sa infatti
benissimo che tale notizia è assolutamente falsa. Pure Pinocchio saprebbe
leggere con successo gli scritti di altri, ma in Rai per tale incombenza
occorrono automi, definiti a torto giornalisti, pagati peraltro come se lo
fossero per davvero, che ripetano a gra gra di rana le falsità dei politici.
RIFERIMENTO 5/8/2008
FORZA ISRAELE
di Marco Travaglio per l'Unità
L’altra sera, in quella parodia di telegiornale che si fa chiamare Tg1, il
ridanciano Attilio Romita annunciava giulivo come quarta notizia del giorno che
«prende sempre più piede la moda dell’aperitivo in spiaggia… e allora cin-cin in
riva al mare!» In compenso, a una settimana di distanza, si attende ancora un
servizio che metta a confronto Italia e Israele in relazione a una straordinaria
coincidenza (entrambe le democrazie hanno il premier sott’accusa per corruzione)
e a un’altrettanto straordinaria differenza: in Israele salta il premier sotto
processo, in Italia saltano i processi al premier. Per legge. Ora, visto che i
servi sparsi per giornali e tg hanno raccontato per un mese che il Lodo Alfano
«esiste in tutte le democrazie del mondo», il giornalismo anglosassone di cui
Johhny Raiotta è maestro (come si può notare dalla camicia bianca) imporrebbe
una qualche rettifica. Tipo: «Gentili telespettatori, vi è stato raccontato che,
nelle altre democrazie, il premier è coperto da immunità: bene, siamo lieti di
informarvi che non è vero, l’immunità ce l’ha solo il nostro». Lo stesso
potrebbero fare i giornali, come il Corriere, popolato di fans sfegatati di
Israele nonché denunciatori indefessi della presunta «anomalia» costituita dai
processi a Berlusconi. Invece niente, silenzio di tomba. E dire che, tra il caso
Olmert e il caso Al Tappone, c’è un abisso. Il primo avrebbe mille ragioni in
più del secondo per restare al suo posto. Olmert non è stato ancora formalmente
incriminato, Al Tappone è imputato in seguito a due rinvii a giudizio e a una
terza richiesta di rinvio a giudizio. Il reato contestato a Olmert è
infinitamente meno grave di quelli contestati ad Al Tappone: nessuna corruzione
di testimoni o di dirigenti televisivi, nessuna compravendita di senatori,
nessuna frode fiscale, ma una modesta vicenda di finanziamenti elettorali non
dichiarati (la miseria di 150 mila dollari ricevuti, dice l’accusa, dal magnate
americano Morris Talsunky). L’indagine a suo carico è nata dopo la sua ascesa
alla guida del governo, non prima. I fatti contestati riguardano la sua attività
politica, non i suoi affari privati (Olmert non ne ha). Israele, poi, è un paese
in guerra da quand’è nato e nei prossimi mesi potrebbe giungere finalmente alla
pace con i palestinesi. Insomma, almeno per i canoni italioti, non sarebbe stato
affatto scandaloso se Olmert si fosse presentato in tv per annunciare che
sarebbe rimasto al suo posto per non lasciare senza guida il suo Paese in un
momento così delicato. Invece il pensiero non l’ha neppure sfiorato Con un
discorso pieno di dignità e di senso dello Stato, che andrebbe affisso su tutte
le pareti del Parlamento e del governo italiano e studiato a memoria dai nostri
sedicenti rappresentanti, il premier israeliano ha detto quanto segue: «Sono
fiero di appartenere a uno Stato in cui un premier può essere investigato come
un semplice cittadino. Un premier non può essere al di sopra della legge, ma
nemmeno al di sotto. Se devo scegliere fra me, la consapevolezza di essere
innocente, e il fatto che restando al mio posto possa mettere in grave imbarazzo
il Paese che amo e che ho l’onore di rappresentare, non ho dubbi: mi faccio da
parte perché anche il primo ministro dev’essere giudicato come gli altri.
Dimostrerò che le accuse di corruzione sono infondate da cittadino qualunque.
Errori ne ho commessi e me ne pento. Per la carica che occupo ero consapevole di
poter finire al centro di attacchi feroci. Ma nel mio caso si è passata la
misura». Parole nobili che, dunque, non sono piaciute al Foglio di Giuliano
Ferrara. Ammiratore fanatico di Israele, stavolta il Platinette Barbuto commenta
incredulo: «La stampa israeliana è terribile, quando ha un pezzo di carne tra i
denti è difficile che lo molli. Neppure se si chiama Olmert. Maariv e Yedioth
Ahronot hanno pubblicato le deposizioni del premier, parola per parola… Verbali
devastanti per Olmert… Dalla procura spiegano che le prove acquisite vanno ben
oltre la testimonianza di Talansky... Olmert dovrà testimoniare per la quarta
volta». Capite la gravità della situazione? La stampa israeliana fa il suo
dovere e pubblica i verbali senza che nessuno chieda una legge per silenziarla.
La procura spiega le prove senza che nessuno chieda l’arresto o il trasferimento
dei pm. Il premier viene convocato per quattro volte dai magistrati senza che
nessuno strilli all’«uso politico della giustizia», anzi Olmert si presenta ogni
volta dinanzi ai suoi accusatori anziché rispondere che ha di meglio da fare. Il
capo dello Stato, anziché tuonare contro la «giustizia spettacolo» o salmodiare
su presunti «scontri fra politica e magistratura», se ne sta zitto e buono. E,
udite udite, sia le opposizioni sia i vertici del partito Kadima premevano da
tempo perché Olmert si dimettesse. Roba da matti. In Israele gli oppositori si
oppongono senza che nessuno si sogni di accusarli di giustizialismo, dipietrismo
o antiolmertismo. Anche perché Israele non conosce fenomeni come Galli della
Loggia, Panebianco, Ostellino, Battista, Romano, Franco & Franchi, Polito El
Drito e gli altri trombettieri del Lodo. Che infatti, alla notizia delle
dimissioni di Olmert, si son subito messi in ferie.
RIFERIMENTO 7/8/2008
TRAVAGLIO HA RAGIONE MA...
da Pino Granata
Fa benissimo Travaglio a mettere in evidenza le anomalie della politica
italiana. Fa anche benissimo a far rilevare come la maggior parte dei
giornalisti e commentatori politici si è messa , come direbbe Casini, a pecora,
ma Travaglio omette, anche lui, di mettere sul banco degli accusati il vero
responsabile dell'attuale situazione e cioè il popolo italiano. E' questo che è
il vero malato. E' questo che più il Prescritto malversa e più lo vota e lo
apprezza. Ci piaccia o no, questa è la situazione.
RIFERIMENTO 7/8/2008
ITALIA – ISRAELE 0-1
da Paolo Cape’ – Milano
L’editoriale di Travaglio è ineccepibile. Infatti non è stato ripreso da nessun
editorialista “importante”. Non avrebbero avuto un solo argomento di replica.
10/8/2008
COERENZA ITALIANA
da Vittorio Grondona – Bologna
In Italia abbiamo l’On. Gasparri e la Ministra Meloni che hanno invitato i
nostri atleti a boicottare l’apertura dei giochi olimpici cinesi. Reclamano
dalla Cina più tolleranza e diritti umani. Nulla da dire, perché solo così una
Nazione può definisrsi veramente civile… Il controsenso sta nel fatto che
proprio dalla parte di questi due autonominatisi rappresentanti del popolo è
nata la tolleranza zero e la repressione senza pietà degli immigrati e degli
zingari de praticamente di tutti gli “sfigati” dalla vita. L’On. Russa poi è di
una comicità impressionante: lui non è andato a Pechino “perché sugli spalti non
può esserci il Dalai Lama”. Va mo là… (...)
RIFERIMENTO 10/8/2008
COLOURS
da Piergiuliano "Piero" Pusceddu, Cagliari
Guardo un pezzo della cerimonia di apertura delle Olimpiadi. Vedo sfilare le
delegazioni di Nazioni che neanche sapevo esistessero, e sì che in geografia
sono bravino. Bandiere mai viste; qualche gruppo sfila in costume, in genere
Africani e Oceanici (si dice così?): gli atleti delle isole del Pacifico che non
sono Australia e Nuova Zelanda. Qual'è il colore dominante? Il bianco. Dei
sorrisi. Solo ogni 4 anni si vede il mondo che sorride in contemporanea.
È un mondo difficile, e triste.
12/8/2008
LE REGOLE DELLA VISIONE
da Vittorio Grondona – Bologna
Quando penso al diavolo lo immagino fra le fiamme dell’inferno intento a
punzecchiare i dannati con le punte accuminate del suo forcone… Quando cerco di
immaginare Dio lo vedo trionfatore nei luminosi spazi azzurri del cielo… Quando
vedo o ascolto il Cavaliere mi viene subito in mente il naso crescente di
Pinocchio… Voglio dire che ogni cosa o avvenimento si sposa con la scenografia
appropriata secondo la fantasia di ciascuna mente. Io sono convinto che la
Verità svelata dal tempo di Giambattista Tiepolo stonasse maledettamente alle
spalle di Berlusconi. Il tempo avrà infatti un bel daffare per riuscire a
svelare la verità dell’Unto del Signore nelle teste degli sprovveduti poveracci
teleguidati che l’hanno votato ad occhi chiusi con la speranza idiota di
svegliarsi un bel giorno improvvisamente arricchiti come è successo a lui.
RIFERIMENTO 5/8/2008
LA COPERTURA
da Mario Strada
Questa storia del seno coperto di un quadro del Tiepolo mi sta creando problemi
piu' di altre cose. Questi signori, che probabilmene hanno in mente di
nascondere ben altro, non trovano di meglio che prendersela con un quadro del
1700. Hanno il cervello cosi' piccolo e segnalano una sensibilita' culturale
cosi' bassa, che sarebbero capaci di fare qualsiasi cosa: a quando il censimento
delle minoranze etniche o l'esercito per le strade?
RIFERIMENTO 7/8/2008
QUEL COMUNISTA DEL TEMPO
da Gianni Guasto, Bogliasco
Chi si chiede perché Berlusconi abbia fatto coprire il seno de "La Verità
svelata dal Tempo" del Tiepolo, sbaglierebbe se pensasse a un senile rigurgito
di castità del vecchio puttaniere. A preoccupare il Premier non é il quadro, é
il titolo. "E' mai possibile" -si dev'essere chiesto- che dopo tanti soldi spesi
per comperare deputati e giudici, giornalisti e avvocati, ora viene il Tempo e
svela la verità? Ciò vuol forse dire che con il tempo, tutte le verità verranno
a galla? Ma siamo matti? Se il tempo scopre la verità io la ricopro. E qualcuno
mi dia subito il dossier di quel comunista, che qualche punto debole ce lo avrà
pure lui, no?
RIFERIMENTO 11/8/2008
LA VERITA' NUDA E IL RITORNO DI BRAGHETTONE
da Vincenzo Rocchino, Genova
Nel 500 Daniele da Volterra mise le braghe ai nudi della Cappella Sistina,
guadagnandosi il nome di Braghettone. Oggi, nel terzo millennio, "Braghettone" è
tornato nei panni del cavaliere, per coprire i seni della Verità, e senza
ricorrere a leggi o decreti confezionati a misura; ormai quasi tutta la stampa
non vede, o finge di non vedere, perché appecorata, come dice Casini. E lo dice
uno che se ne intende: quella posizione l'ha mantenuta per ben cinque anni.
RIFERIMENTO 11/8/2008
LA VERITA' NELLA VERITA'
da Isabella Guarini, Napoli
Caro CSF, si discute delle pennellate per nascondere il capezzolo della Verita'
disvelata dal Tempo, posta a sfondo della sala stampa di Palazzo Chigi, come
fossero le braghe messe ai nudi dalla Controriforma. Per me si tratta di un
cattivo allestimento della sala da parte di chi non conosce le regole della
visione, della ripresa televisiva e cinematografica. Dirò di più, di chi non
conosce le regole della prospettiva. O si tratta di un brutto scherzo alle
spalle del Presidente del Consiglio.
14/8/2008
LA PRIMA GALLINA CHE CANTA….
da Vittorio Grondona – Bologna
Famiglia Cristiana si fa l’augurio: speriamo che non ritorni il fascismo e,
scantanti come molle, si fanno avanti a passo lungo gli alfieri fascisti,
politici e giornalisti, per blabarci contro. Pronti a farsi mangiare per
difendere il loro re. Spero proprio che gli italiani di buon senso, prima o poi
riescano a dare scacco matto a questa oligarchica politica da terzo mondo.
21/8/2008
LO SQUILIBRIO DEI FATTI
da Vittorio Grondona - Bologna
Rivolto la frittata. Solo una forte percentuale di squilibrati psichici, che,
come fanno intendere gli amici del blog, sarebbero presenti in ogni settore
della vita professionale, anche pubblica, può avere approvato a maggioranza la
concessione di tre reti televisive nazionali ad un solo imprenditore.
RIFERIMENTO 5/8/2008
DISPARITA' LAVORATIVE
da Michele Lo Chirco, casa della madre
Quando lavoravo, maturavo 2,5 giorni di ferie al mese, più qualche ora di
permesso. Se iniziavo a lavorare a metà maggio, e ad agosto volevo prendermi 2
settimane di ferie, ci rimettevo di tasca mia. Come mai invece i nostri
rappresentanti possono già disporre di un mese abbondante di riposo
istituzionale, e per giunta totalmente retribuito pur avendo iniziato a lavorare
3 mesi or sono? Sono già stanchi?
RIFERIMENTO 10/8/2008
DISPARITA' LAVORATIVE/2
da Armando Gasparini, Alto Veneto
Lo Chirco non mettere limiti alla provvidenza...
Ci sono circa 27 milioni di euro che a Rifondazione spetteranno nei prossimi tre
anni, pur non essendo più in Parlamento, "ereditati" dei precedenti turni
elettorali: nazionale, regionale ed europeo.
Scusate, sarò un bambinone, ma a me, la foto di quel tipo che tenta di piantare
l'ombrellone aperto, in quel di Sabaudia...fà tanta tenerezza!
RIFERIMENTO 10/8/2008
DISPARITA' LAVORATIVE
da Bruno Stucchi - Cuggiono
C'e' una piccola differenza: il lavoratore dipendente e' assunto, e bene o male
esiste per lui un contratto di lavoro.
Il parlamentare e' eletto e non esiste un contratto collettivo nazionale di
lavoro per loro.
Comunque i parlamentari fanno meno ferie de magistrati (che hanno un contratto e
alcuni sindacati).
Senza entrare nel merito e senza fare il difensore d'ufficio, solo per rimanere
ai fatti. Che rimangono fatti anche se non ci piacciono.
RIFERIMENTO 11/8/2008
DISPARITA' LAVORATIVE/2
da Claudio Urbani, Roma
E' sorprendente come , quando non ci ferma a riflettere, sfuggono certe cose.
Precari sono lavoratori che non hanno un contratto a tempo indeterminato, quindi
un futuro incerto. Possiamo quindi mettere in queste categorie i giocatori
professionisti e gli sportivi in generale? Gli attori e i vari presentatori
pagati, profumatamente, a cachet? Certamente ora, come indicato gentilmente
dall'amico Stucchi, anche, anzi, soprattutto i parlamentari...
RIFERIMENTO 11/8/2008
IMPUTATO STUCCHI, GIURI DI DIRE LA VERITA'...
da Michele Lo Chirco, http://leformicheelettriche.blogspot.com/
Ma Stucchi ha qualche problema con i giudici? Forse ha partecipato al concorso e
non l'ha passato? La sua mi pare un'ossessione, quasi quanto quell'altro che si
fa le leggi ad personam.
RIFERIMENTO 11/8/2008
IMPUTATO STUCCHI, GIURI DI DIRE LA VERITA'
da Bruno Stucchi - Cuggiono
Nessun problema con la giustizia, quindi, caro Lo Chirco, prima di darmi
dell'imputato, informati.
Ho pero' conosciuto personalmente un paio di giudici a e anche un GIP, quasi
parente. La loro poverta' intellettuale, la loro ignoranza abissale (al di fuori
delle regole del mestiere: quanto basta per passare i quiz), la loro incapacita'
di esprimersi in un italiano standard, senza troppe inflessioni dialettali
meridionali, la dice lunga sulla giustizia, che loro amministrano come
mandarinato assolutamente insindacabile.
Quanto poi alla voglia di lavorare... Abbiamo gia' detto.
RIFERIMENTO 12/8/2008
IMPUTATO STUCCHI, SI SIEDA
da Francesco Falvo D'Urso - Lamezia Terme
Come fa ad avere un'opinione così certa dei giudici se ne ha conosciuti solo un
paio? Allora lei è peggio dei magistrati che descrive… e poi cosa ha contro le
inflessioni dialettali meridionali? Non mi pare che Borsellino o Falcone fossero
degli asinelli mandarinati. E Di Pietro, nonostante tutto, senza pifferi magici
e senza spargere danari "si fa seguire" e apprezzare. O forse mi sfugge
qualcosa?
RIFERIMENTO 12/8/2008
42º PARALLELO
da Bruno Stucchi - Cuggiono
Punti sul vivo, vedo! Colpiti e affondati. Rispondete: conoscete voi qualche
Illustre Magistrato
che sia nato al di sopra del 42º parallelo?
Si', la pronuncia dialettal-terronica mi infastidisce. Anche i congiuntivi in
curva di Di Petro,
che dimostrano la sua "cultura" da Scuola Radio Elettra.
RIFERIMENTO 12/8/2008
D’URSO E I GIUDICI
da RINO OLIVOTTI - Auronzo
Caro D’Urso io non dubiterei della sua buona fede se Lei non mi tirasse in ballo
Borsellino e Falcone. Bisogna entrarci fisicamente in una causa, passare
attraverso gli studi legali, pesare amicizie ed antipatie, personali
meschinerie, ed obblighi di consorteria, per cui “questa il dottor X non me la
passa di certo io speravo che venisse affidata al giudice Y. Con lui ero sicuro
di farcela.”
E’ il lancio della monetina, caro Lei, e la giustizia, pardon, la Giustizia, il
diritto, pardon,il Diritto stanno tutti in un termine che proprio Le è sfuggito
: DISCREZIONALITA’ (dell’Interprete). Se Lei sa di Diritto mi contesti. Poi io
Le metto nero su bianco le malefatte di Giudici tanto per cominciare. Poi Le
trascrivo le date fissate per gli Appelli. E alla fine vediamo se ha ragione
Stucchi oppure Lei.
RIFERIMENTO 14/8/2008
GIUDICI E STATISTICHE
da Roberto Pellicciari – Reggio E.
Perfino per fare il cassiere in banca bisogna superare, ormai da anni, una serie
di test psico-attitudinali. Per fare il giudice, no. Basta affrontare una serie
di prove basate su una vasta conoscenza teorica ma non sono previsti altri test,
neppure di logica, a quanto mi risulta. Tempo fa ho letto che oltre il 15% della
popolazione adulta non gode di un perfetto equilibrio psichico (attenzione,
parlo di equilibrio, non di forme patologiche). Dato che i magistrati italiani
sono circa 10.000 e, per quanto dotati di autonomia, fanno parte dell’insieme
dei comuni mortali, volendo trarne una rozza conclusione, si potrebbe affermare
che con circa 1.500 di essi sarebbe augurabile non doversi imbattere. Dite che
non c’è da preoccuparsi? Beh, insomma…
RIFERIMENTO 14/8/2008
I CONTI NON TORNANO
da Paola Altrui, Roma
Se è per questo, caro Pellicciari, i medici italiani sono 330.000: come evitare
di incappare nei quasi 50.000 che, in base ai suoi calcoli, potrebbero denotare
squilibri psichici? Per non parlare dei 250.000 appartenenti alle Forze
dell'ordine... In ogni caso, quali test psico-attitudinali potrebbero impedire
che ad una determinata categoria professionale accedano disonesti o
scansafatiche? Per curiosità, comunque, provi a visitare un ufficio giudiziario
qualsiasi e si informi sulla situazione degli organici, sui carichi di lavoro,
sulle risorse disponibili per acquistare materiale di cancelleria o per pagare
traduttori e stenografi: scoprirà che il più delle volte ritardi e disfunzioni
dipendono da criticità note ma nondimeno tollerate, soprattutto dal Ministro di
turno. Che, altrimenti, si batterebbe per ottenere maggiori stanziamenti e
restituire efficienza alla macchina giudiziaria, invece di pretenderne il
funzionamento a costo zero (di fatto, a spese dei magistrati).
RIFERIMENTO 16/8/2008
IL GIUDICE NON SI SCEGLIE
da Roberto Pellicciari
Tutti sanno bene in quali condizioni si trovi l’amministrazione della giustizia
ma quello è un problema che nulla ha a che vedere con l’attitudine individuale a
svolgere una professione come quella del magistrato. Il fatto che anche per
altri mestieri delicati non vengano previsti filtri psico-attitudinali non
toglie nulla al problema, semmai ne allarga la portata. Il giudice comunque, a
ogni livello, gode di un’autonomia (non solo istituzionale, ma anche effettiva)
che il medico generalmente non ha e inoltre, tranne che in casi di emergenza, il
medico si può scegliere, il giudice no.
RIFERIMENTO 16/8/2008
42° PARALLELO /2
da Dan Galvano, Basilea
Caro Sig. Stucchi, a me dà fastidio l'accento veneto e l'uso spropositato del
dialetto anche e soprattutto da parte dei professionisti. Eppure ci ho passato 5
anni della mia vita. E lo stesso posso dire dell'accento svizzero-tedesco. Che
si fa? Ma non per questo le mie preferenze fonetiche vanno ad inficiare il mio
giudizio sulla professionalità. Oppure lei è uno di quelli, come Bossi&co., che
non vuole presidi, magistrati o chiunque venga dal sud con la scusa ridicola che
tolgono lavoro a quelli del nord? Si chiama concorrenza. La sua sembra chiamarsi
paura del confronto.
RIFERIMENTO 17/8/2008
GIUDICI
da Claudio Urbani, Roma
L'amico Olivotti e Stucchi hanno chiarito i problemi sulla giustizia:
Discrezionalità il primo, 42° Parallelo il secondo. Se poi aggiungiamo il
"fastidio della pronuncia dialettal-terronica" il quadro è completo e le cause e
motivi anche: ora basta provvedere. Ora un consiglio a chi supera questo
fatidico parallelo: oltre l'inno Nzionale e la Bandiera tricolore, osservare un
referente silenzio, il nostro parlar dialettal-terronico potrebbe infastidire!
RIFERIMENTO 17/8/2008
DEMIURGO CHE NON SEI ALTRO
da Francesco Falvo D'Urso - Lamezia Terme
Mi rendo conto che per mantenere vivo questo blog Claudio Sabelli Fioretti
fatica non poco: come i contadini, quando deviano il corso dell'acqua per
irrigare un campo piuttosto che un altro; come i vigili urbani col traffico,
dirige, indirizza o blocca il passaggio non consentito; come il buttafuori
seleziona, e come impresario di pompe funebri accompagna polemiche al campo
santo; e forse vuole difenderci da noi stessi e dagli altri. Quindi, Olivotti &
Stucchi, "nessuna" risposta ai vostri post sui giudici, per ora.
RIFERIMENTO 17/8/2008
DISCREZIONALITÀ PARALLELE
da Francesco Falvo D'Urso - Lamezia Terme
Gentile Olivotti, io non voglio avere ragione. È il tono un po' da stadio, di
qualcuno, che depaupera il confronto fra i blogghisti e che semplifica in modo
misero questioni fondamentali come la giustizia, la politica, la religione ecc.
Anch'io ho avuto una drammatica esperienza ospedaliera a causa di un
"ortopedico" superficiale, e direi cialtrone. Ma non per questo giudico tutti
gli ortopedici come macellai. E mi ha salvato l'incursione da altro ospedale di
uno zio dottore: quindi conosco bene il concetto di discrezionalità. A Stucchi
posso solo augurare buone vacanze.
RIFERIMENTO 17/8/2008
AI GIUDICI MANCA LA CARTA
da Rino Olivotti - Auronzo
Gentile Signora Altrui, forse mancheranno le attrezzature necessarie a qualche
magistrato, e di sicuro in questo caso la colpa è del ministro di turno. Ma
quando
la carta per firmare sentenze oscene, dove la superficialità (eufemismo) e la
malafede sono evidenti la colpa non è del ministro. E visto che la sentenza
emessa con giudizio monocratico è immediatamente esecutiva (282 c.p.c.) Lei mi
spiega dove finiscono le carenze strutturali e dove comincia la responsabilità
del Giudice?
RIFERIMENTO 17/8/2008
RIEPILOGO DELLE PUNTATE PRECEDENTI
da Michele Lo Chirco, http://leformicheelettriche.blogspot.com
C'è un tale che ce l'ha a morte con i giudici dall'accento terrone poiché una
causa la fanno durare anni perché così gli fa dire la testa essendo nati sotto
un certo parallelo, poi c'è un altro tale che dice che l'opposizione è tutta
santa e giusta perchè certe cose non le fa, ma un altro tale a sua volta gli fa
notare che se siamo nella cacca è anche perchè l'opposizione votava nella stessa
maniera della maggioranza e la maggioranza nella stessa maniera
dell'opposizione, quando c'era al governo quello o quell'altro. Tutto chiaro?
RIFERIMENTO 19/8/2008
MAGARI FOSSE UN PROBLEMA DI CARTA!
da Paola Altrui, Roma
Caro Olivotti, non nego che qualche magistrato possa agire con superficialità o
in malafede; ma la sentenza da costui emessa è pur sempre impugnabile (mentre,
per dire, il danno causato da un chirurgo incompetente o senza scrupoli può
risultare irrimediabile). Torniamo sempre al punto di partenza: l'introduzione
di test psicoattitudinali è in grado di prevenire l'ingresso in magistratura di
persone disoneste? Vorrei solo che rifuggissimo dalle generalizzazioni, e
riconoscessimo che in alcuni casi le distorsioni dipendono dall'operato singolo
magistrato (sul quale dovrebbe intervenire il capo del suo ufficio prima, e il
CSM poi), ma in molti altri da una consolidata carenza organizzativa e
strumentale; la quale, perpetuando le disfunzioni e dilatando all'eccesso i
tempi della Giustizia, legittima il ricorso a misure "emergenziali"
assolutamente pretestuose e inutili, se non dannose. La legge Cirielli ne è un
perfetto esempio.
RIFERIMENTO 19/8/2008
GIUDICI E PROFESSORI
da Giulio Bulgarelli, Correggio
L'amico Pellicciari (ciao, ministro, fatti sentire) lamenta la mancanza di un
qualche test che abiliti alla professione di magistrato, con conseguente
possibilità di imbattere personaggi "singolari", diciamo così. Il giudice non si
sceglie, dici bene. Ma nel meccanismo della giustizia non sono tanti i cittadini
coinvolti, grazie a Dio. Che mi dici invece dell'istruzione, e dei relativi
personaggi ugualmente per nulla abilitati all'insegnamento ? Disciplina, quella
dell'insegnare, assai poco parente della conoscenza della materia. Ma già, quei
due anni in più che hai, e non la provenienza dal contado che ci accomuna, ti
hanno evitato la professoressa Spadoni, che ha fatto scempio dell'adolescenza
mia e di tanti altri, gli venisse un canchero. Se sono così incarognito a
distanza di tanti anni, un motivo ci sarà.
21/8/2008
SICUREZZA E FASCINO…
da Vittorio Grondona - Bologna
Massimo Gramellini oggi ci dà il buongiorno sulla Stampa parlando del “codice a
vanvera”. In sostanza si tratta di quel listino prezzi subdolamente chiamato
Codice della Strada che ogni anno nei mesi estivi il governo in carica aggiorna
per rimediare facili quattrini con la pesca nel mare della circolazione stradale
di qualche sfigato caduto nella rete. Strano modo di fare politica…
Veramente!... Uscire di casa col terrore che un nonnulla ti possa cambiare la
vita lavorativa o peggio ancora ti possa privare della libertà, certamente non
ti rende tranquillo. Anzi ti mette l’ansia a scapito della sicurezza tua e degli
altri. In caso malaugurato di incidente, poi, ti potrebbe venire perfino la
tentazione di scappare. Il fatto triste di questa prepotente ricorrenza estiva è
che alla fine non si ottiene alcun beneficio concreto sulla sicurezza nelle
strade. Più avanti nello stesso giornale c’è l’esito di un sondaggio tra le
donne… Ora sono sedotte dalla divisa. Che tempi!... O meglio, che forza, On. La
Russa!...
23/8/2008
IL FASCINO DELLA TECNOLOGIA
da Vittorio Grondona - Bologna
In questi giorni mi sono levato il capriccioso desiderio di comprarmi un
portatile. Mica uno qualsiasi. Uno di marca e con l’assistenza nella mia città.
Ho infatti sempre creduto di essere un furbo, io… Invece manco per il cavolo… Il
nuovo sistema operativo Vista non mi capisce proprio. Fa di testa sua e si
rifiuta di riconoscere i miei vecchi programmi che hanno lavorato egregiamente
coi sistemi precedenti. La “Bill Gates Foundation” dona ogni anno 800 milioni
per la prevenzione di malattie infettive… Azione meritevolissima, non c’è
dubbio, ma alla resa dei conti lui si prende il merito del gesto generoso ed i
suoi clienti l’onere. Ogni due o tre anni infatti, per “stare al passo” con la
tecnologia, gli informatici sono praticamente costretti a cambiare i
costosissimi software che Bill Gates ed i suoi altrettanto furbi colleghi
tramutano ad arte nella forma e non nella pratica sostanza.
24/8/2008
SCOPI DIVINI E SCOPI MILITARI
da Vittorio Grondona - Bologna
Non capisco le perplessità della simpatica avvocato Lina Arena sull’operato di
chi dirige “Famiglia Cristiana”. E’ risaputo da tutti che l’ultima cosa per la
Chiesa sia il vile terreno danaro. Sottolineo Chiesa, per non confonderla
ovviamente con il Vaticano… La convesione delle anime e l’amore per il prossimo
sono gli unici scopi della sua esistenza. Gesù Cristo ha scelto la stalla per
nascere, non un luogo di lusso tipo billionaire di quei tempi. Il popolo
credente ha bisogno delle chiese in cui pregare ed dei preti officianti? Ebbene,
se li paghi, come del resto mi pare che sia giusto e logico. Fra i rischi che
potrebbero impedire un sereno prosiego nella missione divina della Chiesa spicca
fra tutti il pericolo di una dittatura. Mi pare pertanto giustificato il timore
di Famiglia Cristiana quando ipotizza che l’andazzo politico attuale potrebbe
davvero riportare alle nostre porte la nefanda dittatura fascista.
RIFERIMENTO 23/8/2008
DOMANDE A FAMIGLIA CRISTIANA
dall’avv. Lina Arena
Perché il reverendo che dirige Famiglia Cristiana non va a rovistare nelle
tasche del Papa? Perchè il reverendo teme il futuro e non il presente? Perché il
reverendo trascura di specchiarsi nei marmi e nei decori delle sue mille chiese?
Teme forse di non riconoscere più il proprio volto?
27/8/2008
SICUREZZA VISTA DA DESTRA
da Vittorio Grondona – Bologna
Tre sono le strategie principali della destra per restituire la percezione della
sicurezza ai cittadini. 1) Stranieri e gente di periferia statevene chiusi in
casa. Non si esce all’aperto in zone isolate. 2) Donne indossate il burqa. Non
si esce di casa in tenuta che potrebbe sollecitare i desideri bestiali maschili.
3) Contestatori evitate le piazze se volete evitare la galera. Chi volesse
proprio discutere di politica vada a Cortina. Con poche migliaia di euro al
giorno in quel posto incantevole, nei salotti e negli alberghi bene, noti
ritrovi economici dei politici, chiunque può dire la sua in modo civile e sicuro
godendosi nel contempo un’invidiabile vacanza… E’ possibile anche ubriacarsi,
perché lì gli spostamenti si fanno in taxi o accompagnati da sobri autisti.
27/8/2008
SICUREZZA E FASCINO /3
da Vittorio Grondona – Bologna
No gentile signora Silvia Zanotti, lei ha bene interpretato il mio post. Lei è
legittimamente convinta che con la repressione “a caso”, fatta quindi col
bastone cieco, si possano risolvere i problemi della circolazione stradale. Io
su questo non sono per niente d’accordo. Il persistere sistematico delle crudeli
statistiche negative, che del resto anche lei ricorda con tanta apprensione, non
hanno confermato nel tempo la ragionevolezza di tale concetto che inutilmente
viene ogni anno reso più aspro. Io vorrei, come lei, la massima tranquillità
sulle strade. Al contrrario di lei, però, sono convinto che il rispetto del
codice possa essere ottenuto con più efficacia attraverso oculati e razionali
controlli effettuati dal vivo da persone seriamente addestrate a compierli.
(...)
RIFERIMENTO 25/8/2008
SICUREZZA E FASCINO /2
da Silvia Zanotti, Modena
Gentile Grondona, in che senso "uscire di casa col terrore che un nonnulla ti
possa cambiare la vita ecc..."? Con questo intende che infrangere il codice
della strada sia un nonnulla? Eccedere i limiti, non rispettare i passaggi
pedonali, passare col rosso... I circa 6500 morti all'anno sulle strade
italiane, per non parlare dei feriti gravi, tutti conseguenze di vari nonnulla.
Io invece vorrei un autovelox ogni 10 metri e zero morti sulle strade. Pensi a
coloro i quali la "distrazione" di un altro ha davvero cambiato, o tolto, la
vita. Se invece ho capito male le chiedo scusa, visto che non ho letto
l'articolo di Gramellini potrei aver maleinterpretato il suo post.
29/8/2008
E LA CHIAMANO CORDATA…
da Vittorio Grondona - Bologna
Ma signor Corrado Vigo, mi meraviglio della sua meraviglia. Colanninno, si
prenderà la nuova Compagnia Aerea Italiana con i prestiti sulla parola delle
banche. Così infatti faranno i sedici “lancillotti” imprenditori che si sono
seduti alla tavola rotonda, imbandita a cura e spese della collettività. Non
solo, ma per iniziare il combattimento economico, tutti i nuovi paladini
avanzano anche delle pretese. Addirittura settemila esuberi e l’azzeramento del
debito in una bad company!... Ma ci pensa?... Adesso agli italiani compete il
saldo del debito Alitalia, fra qualche anno gli stessi italiani dovranno
riscattare il debito della CAI. Così è la prassi del capitalismo cartolarizzato.
In fondo in fondo, però, c’entra un pochino anche la fede… Quel mistero cioè che
ha spinto molti italiani a votare per questa infiocchettata maggioranza.
RIFERIMENTO 29/8/2008
FANTOZZI COMMISSARIO
da Pier Franco Schiavone
Leggo ora sul Sole 24 Ore che Fantozzi sarà commissario Alitalia. È uno
scandalo! Che ne sa un ragioniere del settore dei voli? Non era già in pensione?
Ma perché non si occupa della moglie Pina e della nipotina Uga? E poi, dopo la
morte di Filini, chi sarà il suo consigliere, Fracchia?
RIFERIMENTO 29/8/2008
ALITALIA
da Claudio Urbani, Roma
Considerando una vera "comica" il cosidetto salvataggio Alitalia - leggasi
Malpensa - da parte di un gruppo di amici e magari con qualche prestanome, e
che i debiti siano poi scaricati sui contribuenti italiani, mai nome fu così
azzeccato come commissario: Fantozzi.
RIFERIMENTO 29/8/2008
CAI
da Silvia Palombi
Per me il CAI è e rimarrà sempre il Club Alpino Italiano, persone che amano,
conoscono e rispettano la montagna, gente che cammina, lenta e regolare, dai
piedi dei monti fino alla cima, faticando, ragionando, riflettendo, crescendo
anche. E adesso chi glielo dice ai geni che hanno battezzato così la Compagnia
Aerea Italiana?
RIFERIMENTO 31/8/2008
CAI MARINO
da isabella Guarini, Napoli
Cara Silvia, non vorrei deluderti, ma si dà il caso che sono andata a fare la
solita passeggiata pomeridiana in Via Caracciolo, salendo fino al Castel
dell'Ovo, da dove, lasciatemelo dire, si può godere di uno dei più bei tramonti
del mondo. Proprio qui su una porticina medioevale, ho scorto una targa che ha
attirato al mia attenzione: Club Alpino Italiano, Sede di Napoli. Mi sono
ricordata del tuo post e mi chiedo che cosa ci faccia il CAI in un castello in
mezzo al mare.
RIFERIMENTO 31/8/2008
CAI, VOCE DEL VERBO CAIR
da Carla Bergamo, Friuli
Ai ai ai... come potrà una persona di lingua portoghese prendere un aereo con la
scritta "CAI"? Letteralmente "CADE"...
C'è di che consumarsi le palle, a forza di scongiuri. La tragedia di un governo
ridicolo continua.
Gente, sono in Italia da oltre un mese e non vedo l'ora di tornare nel Secondo
Mondo (Lula, mi manchi!).
RIFERIMENTO 1/9/2008
ALITALIA? AFFARE ILLECITO. SOLUZIONE? QUERELA PER FRODE CONTRO TUTTO IL PARLAMENTO
dall’avv. Lina Arena
E' chiaro il significato della proposta di acquisto di un'azione Alitalia: il
cittadino beffato da tutto un Parlamento pensa che l'unica soluzione sia quella
di far parte della "democrazia elitaria" ed uscir fuori dalla democrazia del
popolaccio. A questo punto, poichè pare che con i soldi di una grossa Banca un
pugno di industriali italiani, ossia predatori dei soldi pubblici, si vuole
accaparrare l'attivo dell'Alitalia rifilando il passivo anche a quelle Poste
che una recente finanziaria voleva sgravare dai dipendenti colpiti da ingiusto
licenziamento, l'unica soluzione pare possa essere una " class action" di
carattere penale da intentare contro tutto il Parlamento: frode a danno di tutti
i cittadini italiani che non siedono in Parlamento e che non fanno parte del
gruppone dei "bravi". Adesso BASTA!
RIFERIMENTO 3/9/2008
CAI MARINO / 2
da Silvia Palombi
Castel dell’Ovo è leggermente sopraelevato rispetto al mare e il CAI ha pensato
bene di esserci. Non ci dimentichiamo che Rizzo e Stella ci hanno rivelato che
esistono comunità montane di qualche centimetro slm, ben più basse rispetto a
quel meraviglioso bastione napoletano (Isabella che nostalgia! quando ero ricca
dormivo al Vesuvio...).
RIFERIMENTO 3/9/2008
AH L’ ITALIA…
da Biagio Coppola, golfo di Napoli
Non mi stupisce più di tanto essere d’accordo, per la prima volta, con
l’avvocata Arena e, conoscendo gli attori della vicenda Alitalia, vorrei
sottolineare, e ricordare ai più, che tra costoro c’è un certo Colaninno
additato qualche anno fa, all’epoca della rapina della Telecom, come un nuovo
capitano di ventura gradito alla sinistra ( farei un giretto in Lussemburgo…).
Mi chiedo perché permettiamo queste operazioni banditesche e cosa bisogna fare
per impedire il continuo turlupinare della brava gente!
RIFERIMENTO 3/9/2008
ALITALIA DIVENTA CAI : COMPAGNIA AFFARI ILLECITI
da Vincenzo Rocchino, Genova, Antica Repubblica
Marinara
Mi ero proposto di lasciar perdere ma il post dell'avvocata (e ché, è
ridiventata comunista?) centra il problema esattamente come io l'ho colto di
primo acchito. Mi pare che la signora Arena sia stata sufficientemente esplicita
e chiara per aggiungere altro. Piuttosto trovo che in qualcuno (Gasparini) la
faziosità è tanta da renderlo rende orbo e sordo (si riveda la serie infinita di
cazzate dei suoi modelli: i nomi? Faccia lei, non ha che l'imbarazzo della
scelta).
RIFERIMENTO 3/9/2008
QUERELA PER FRODE CONTRO IL PARLAMENTO?
da Paolo Cape’ – Milano
Vorrei dall’Avv. Lina Arena un po’ di rigore giuridico, pur ammettendo che si
sta ragionando per paradossi.. Fino ad oggi sulla vicenda Alitalia c’è un
Decreto Legge approvato dal Consiglio dei Ministri e non ancora esaminato dai
due rami del Parlamento. Il destinatario della ipotizzata “querela di gruppo”
potrà quindi essere solo l’amato Presidente del Consiglio e non invece il
Parlamento.
RIFERIMENTO 4/9/2008
A PROPOSITO DI ALITALIA
da Pier Franco Schiavone
D’accordo con la signora Arena che, però, deve ammettere che l’intervento da
parte di una cordata di imprenditori Italiani, è stato uno dei cavalli di
battaglia di Berlusconi per vincere le elezioni; la differenza tra gli elettori
di sinistra e gli elettori di destra come la Arena è che questi ultimi non
rimproverano mai ai loro leader gli errori e le furbate. In ogni caso questa
pagliacciata non durerà a lungo e prima o poi la nuova creatura dovrà fondersi
necessariamente con una delle tre grandi compagnie Europee e allora quello che
non è stato fatto all’inizio dell’anno, sarà fatto tra uno o due anni.
31/8/2008
PADRONI IN CASA D’ALTRI
da Vittorio Grondona - Bologna
Personalmente l’assenza del calcio come è attualmente strutturato in TV ed in
radio, non mi tocca per niente. Anzi sarebbe addirittura una magnifica occasione
la sua totale eliminazione per riuscire finalmente a scegliere la navigazione in
acque nuove a fine settimana e non solo. Ciò premesso ritengo che sia una
vergogna inqualificabile obbligare la televisione pubblica a pagare
concessionari statali per trasmettere in chiaro gli avvenimenti sportivi di
interesse nazionale, calcio compreso. E’ come pretendere il pagamento per
mandare in onda la celebrazione della messa alla domenica o per comunicare
qualsiasi ammonimento proveniente dal Vaticano. Qui finisco, ma incavolato come
sono, avrei tante altre cose da dire in proposito.
31/8/2008
QUESTIONE DI PUNTI DI VISTA
da Vittorio Grondona - Bologna
Gentile Avvocato Lina Arena, probabilmente lei ha ragione, ma è talmente
incavolata con la sinistra che non ha colto, questa volta, l’ironia velata del
mio post. Non a caso ho fatto il distinguo Chiesa e Vaticano. E’ ovvio che i
soldi sono essenziali anche per la Chiesa, ma non sono il suo scopo. Sono lo
strumento che le consente di esercitare la sua missione… I fedeli lo sanno e
contribuiscono, infatti. Il Vaticano, nel corso dei secoli ha invertito le cose:
esercita la missione della Chiesa per fare danaro.
RIFERIMENTO 29/8/2008
SOMMESSA RISPOSTA A VITTORIO GRONDONA IN TEMA DI CHIESA E VILE DANARO
dall’avv. Lina Arena
Scrive Vittorio Grondona nel post a me indirizzato “E’ risaputo da tutti che
l’ultima cosa per la Chiesa sia il vile terreno danaro.” Non concordo e
contesto. Son convinta che per la Chiesa, quella ufficiale e allogata in
Vaticano, il danaro sia un potente motore di sviluppo della fede e del potere
politico. Famiglia Cristiana non può ignorare che i meccanismi messi in moto dal
danaro sono destinati anche a promuovere “ la conversione delle anime” per cui
colpire i fondi del Vaticano o bucarne le tasche può costituire uno strumento
di livellamento nella formazione delle coscienze. Ho detto troppo o troppo poco?
1/9/2008
MEGLIO UN GIORNO DA LEONI…
da Vittorio Grondona - Bologna
Poco tempo fa mi è capitato di leggere on line che con l’uso del navigatore
satellitare gli autisti inglesi hanno causato circa 300.000 incidenti stradali e
che circa un milione e mezzo di loro si sono trovati a dover invertire il senso
di marcia in circostanze pericolose. Almeno cinque milioni sono stati gli
inglesi che hanno imboccato strade contromano per dare ascolto alla vocina
magica. Che facciamo, togliamo la patente anche a chi usa il navigatore
satellitare? Niente al di fuori di un maggior impiego della buona coscienza di
ciascuno di noi potrebbe limitare con efficacia le tragedie stradali. (...)
RIFERIMENTO 29/8/2008
SICUREZZA E FASCINO /4
da Silvia Zanotti, Modena
Chiedo scusa ai blogghisti se continuo su questo argomento e ringrazio Grondona
per la spiegazione. Aggiungo solo che conosco bene la situazione inglese per
averci vissuto ed avendo marito inglese: là avevano un sacco di morti, non solo
per la velocità ma anche per l'alcool, e con il pugno di ferro hanno davvero
risolto il problema, e continuano a migliorare. Là gli autovelox e le telecamere
sono ovunque ed è improbabile sfuggire alla multa. Certo, c'è anche un sacco di
polizia in giro, anziché imboscata negli uffici, ma una volta che si è
fotografati mentre si eccedono i limiti ci si becca la multa e si perdono i
punti ( che sono 10 e non 20, da loro), non ci sono proteste sulla privacy o
altre storie che tengano. E così pure se si ha bevuto o altro. Ma loro sono
inglesi e noi italiani. Loro risolvono i problemi e noi no. E questo mi secca
tantissimo!
RIFERIMENTO 1/9/2008
SICUREZZA E FASCINO /5
da Armando Gasparini, ancora per poco a Malga del
Gabana, Trentino basso
Vittorio Grondona si fermi un attimo e rifretta... Sono un esercito gli
automobilisti ubriachi o drogati che guidano, soprattutto di notte, con grave
rischio per se stessi e per gli altri. Ormai non ci sono dubbi. Lo dice il
Dipartimento di medicina preventiva dell’Asl 20 di Verona che in un anno ha
sottoposto a test oltre 1.000 conducenti: quasi uno su due (per la precisione il
47,5%) è risultato positivo all’alcol o alle sostanze stupefacenti...e non mi
dite "sono solo al nord", al Sud di controlli non ne fanno... casco obbligatorio
docet!
RIFERIMENTO 1/9/2008
LE "NON" DIMISSIONI DELL'ASSESSORE DEL PD
da Armando Gasparini, ancora per poco a Malga del
Gabana, Trentino basso
(ANSA) - VICENZA, 31 AGO - L'assessore "alla cultura e alle politiche giovanili"
del PD, al Comune di Vicenza, Matteo Quero ha rifiutato di sottoporsi
all'alcol-test e non si e' fermato subito all'alt dei CC. Patente ritirata,
denuncia e sequestro della macchina. Ammettendo, dopo, 'di aver fatto una
sciocchezza' e di aver bevuto 'un paio di bicchieri di vino durante una cena'.
Scusabile, direbbe il buon Rocchino... si sa, quelli che razzolano male son di
là !!!
1/9/2008
CURIOSITA’ RECONDITE
da Vittorio Grondona – Bologna
Sui rifiuti di Napoli se n’era parlato in ogni termine possibile ed impossibile.
Porta a Porta ed altre trasmissioni simili ci hanno fatto perdere un sacco di
tempo. La camorra c’entrava quasi sempre, perfino nelle proteste. Poi è arrivato
lo sniffatore magico che con un’aspirata fenomenale ha riportato tutto alla
normalità o al silenzio mediatico. La camorra allora è stata sconfitta? Qualcuno
ha forse pagato un pizzo?... Fremo dalla curiosità di saperne di più… Gentile
signora Isabella Guarini, ci informi lei visto che Riotta e company non ne sanno
più niente. La Rai non riesce nemmeno a correggere le sparate dell’On. Cicchitto
che al TG 2 parla di 9000 esuberi in Alitalia previsti nell’accordo prodiano
fallito… O del gongolante On. Lupi che afferma che col decreto appena approvato
sulla scuola si è voluto guardare al futuro. Già, proprio al futuro dei fasti
miseri e pidocchiosi del primo dopoguerra!
3/9/2008
SICUREZZA E FASCINO /6
da Vittorio Grondona - Bologna
Gentile signor Armando Gasparini la ringrazio molto della sua pacca sulle spalle
per farmi riflettere. Gesto veramente apprezzabile e degno di riconoscenza. Io
però sono testardo e difficilmente mi faccio convincere dalle mielose o pessime
statistiche di chi in sostanza mi vuole fregare per convertirmi con ogni mezzo
alle sue idee. Una legge che ci fa passare per ubriachi e drogati è una cattiva
legge, da qualunque parte la si esamini. Al Sud si fanno i controlli come al
Nord… Cioè solo quando conviene ai controllori ed alle istituzioni che
rappresentano. Inventiamo un motore che si metta in moto solo se il nostro fiato
è pulito… In questo caso “forse” sarà possibile togliere dalle strade gli
ubriachi ed i drogati. Infine un modestissimo concetto: le persone cresciute
bene non sono state educate col bastone…
RIFERIMENTO 3/9/2008
SONO BUDDHISTA...
di Silvia Zanotti - Modena
Per cui lascio perdere la discussione sugli incidenti stradali col signor
Grondona perchè pare che non troviamo un punto d'accordo. Visto che su altri
argomenti concordo con lei preferisco lasciare perdere questo. Facciamo solo in
modo di guidare con cautela perchè causare un incidente è molto peggio di una
multa, soprattutto se qualcuno si fa male. A presto.
RIFERIMENTO 4/9/2008
SICUREZZA E FASCINO /7
da Armando Gasparini, ancora per poco a Malga del
Gabana, Trentino basso
Grondona, con tutto il bene che Le voglio, mi consenta, sic, non è "Una legge
che ci fa passare per ubriachi e drogati..." sono i numeri che lo dicono: ci
sono quasi il 50% di ubriaconi o drogati al volante, ai controlli! Concordo che
prevenire è meglio che punire, ma bisogna pur impedire a questi deficienti di
far danni a se stessi o, peggio ancora, vittime innocenti. Ma Lei pensa
veramente che "un motore che si metta in moto solo se il nostro fiato è
pulito"...non venga poi messo in moto all'italiana, dall'amico sobrio?!?!
3/9/2008
SINDACI SCERIFFO ALLA SBARRA
da Vittorio Grondona - Bologna
Ieri al festival dell’Unità (sic) di Bologna era previsto un dibattito fra il
nostro sindaco Sergio Cofferati ed il sindaco di Verona Flavio Tosi. Un
confronto per verificare chi dei due fosse più sceriffo dell’altro. Un temporale
pomeridiano faceva sì che Cofferati se n’era stato a casa sua, mentre Tosi,
ormai a Bologna, improvvisava un comizio leghista applaudito dai suoi seguaci
invitati e non solo, sotto gli sguardi e le orecchie degli increduli volontari
frequentatori (ancora) delle feste dell’Unità. Davvero incredibile: Prima il
rosso, adesso il verde… L’anno prossimo invitino pure Casini, così si completerà
la bandiera col bianco dell’UDC.
3/9/2008
LA PORTA
da Vittorio Grondona – Bologna
Ritorni d’autunno.
4/9/2008
ATTENZIONE AL CAI-NANO…
da Vittorio Grondona - Bologna
E’ una nuova varietà di uccello di origine italiana che vola basso e mangia di
tutto!...
22/9/2008
VACANZE
da Vittorio Grondona – Bologna
Come ogni anno trascorro le ferie in un posto incantevole del sud dell’Italia.
Tanto per dire si tratta di una località dove perfino l’automobilista è trattato
come un essere umano. Non ci sono trappole elettroniche e la velocità stradale è
egregiamente regolata dalla libera circolazione sulle strade di pacifiche mucche
al pascolo. Si possono vedere e sentire trasmissioni televisive o radiofoniche
di tutto il mondo all’infuori di quelle italiane, alla faccia del digitale
terrestre spinto con tanta disinteressata energia dall’On. Gasparri.
22/9/2008
ALITALIA: RICATTO DI STATO
da Vittorio Grondona - Bologna
Una grande compagnia gestita dallo Stato se ne va in malora solo per incapacità
politica e per altri motivi, squisitamente elettorali e clientelari ivi compresa
la cretinata del’aeroporto di Malpensa, e poi noi tutti, il signor Armando
Gasparini per primo, abbiamo la pretesa che il personale dipendente, gettato
senza complimenti letteralmente nella spazzatura da tutti i media allineati col
“Capo”, non si lamenti per una prospettata riduzione del 30% dello stipendio e
della ancora non bene precisata consistenze riduzione delle maestranze in cambio
addirittura di un aumento della produzione. Solo i veri poveri di spirito
potrebbero accettare con entusiasmo un ricatto di questo genere, prospettato per
l’Alitalia da una cordata di amici, imprenditori dilettanti che non vogliono
assolutamente rischiare, arcinoti fra l’altro per precedenti “affari” non
certamente eclatanti concordati con lo Stato italiano. Infine la cassa
integrazione è un atto di grande civiltà sociale e tutti nella nefasta
circostanza di privazione del bene primario del lavoro ne dovrebbero
beneficiare… Sempre.
RIFERIMENTO 21/9/2008
ALITALIA: MA PERCHE' ESULTANO ?
da Armando Gasparini, Veneto Alto
Rifletto sulle immagini dei dipendenti Alitalia che esultano per il fallimento
della trattativa con la compagnia Cai. Più guardo le immagini e più mi chiedo
quanto siano, scusi il termine, idioti/furbi. Festeggiano consapevoli che ora se
ne andranno tutti quanti in cassa integrazione pagata da noi tutti, magari con
un lavoretto in nero ? Altrimenti, è come tagliarsi il biribao per far dispetto
alla moglie !
RIFERIMENTO 22/9/2008
CHI ESULTAVA?
da Davide Guido, Roma
Sul Corsera del 21 settembre, una assistente di volo dichiarava di aver gioito
alla notizia della rinuncia di CAI perché lei ora con circa 90 ore mensili
arriva a 2.500 € al mese, mentre con il nuovo assetto aziendale... 90 ore
mensili…… ma davvero si può lavorare solo 90 ore al mese? Va bene essere sempre
fuori, va bene il rischio, va bene tutto ma 90 ore... Se non fallisce provo a
mandare un mio CV.
RIFERIMENTO 23/9/2008
ALITALIA: RICATTO DI STATO
da Armando Gasparini, Veneto Alto
Grondona, a bocce ferme: Le do ragione sulla gestione immonda dei vecchi debiti Alitalia. Ma gli "esultanti" nella CAI, senza debiti, avevano tutto da guadagnare. Con la riduzione del 30% di stipendio, ancora guadagnano più del doppio di un pilota Ryanair...e con bonus che altri se li sognano. (90 ore, riposo di due notti ecc.) Son finiti i tempi delle vacche grasse, Brunetta docet!
23/9/2008
EFFETTO BRUNETTA
da Vittorio Grondona - Bologna
Scrivere a mano è davvero bello e divertente. Poi è anche sciccoso… Purtroppo al
giorno d’oggi sul lavoro rende poco al padrone… Una gran perdita di tempo,
quindi. Un dipendente potrebbe passare addirittura per fannullone. In pensione,
invece una bella stilografica farebbe proprio la differenza. Sono però convinto
che un normale lavoratore che abbia rovinato la sua vita seduto davanti al PC
sotto gli occhi attenti e severi del Brunetta di turno, in pensione troverebbe
sicuramente qualcosa di meglio da fare che scrivere addirittura con la penna.
Ps. Nella foto il ministro Brunetta e Giorgio Lauro durante la trasmissione "Mezzanotte di Radio2". Vi chiederete, Claudio dov'è? Seguite lo sguardo di Brunetta. Claudio è lì, èfuori del campo della webcam. (csf)
RIFERIMENTO 23/9/2008
EFFETTO OTTICO
da Mariarosaria Di Domenico
Da seduti Giorgio Lauro e Renato sembrano alti o bassi uguali; potere delle
web.
23/9/2008
ANDATE A FIRMARE…
da Vittorio Grondona - Bologna
E’ il grido dei quattro gatti che hanno inscenato una manifestazione pro
contratto capestro Alitalia tenuta opportunamente in uno stretto corridoio
stradale tanto per sembrare numerosi ai teleguidati rai. Quasi tutti
rigorosamente mascherati con neri occhiali da sole. Tenuta classica quest’ultima
dei cittadini che esultano di piacere quando vengono intervistati da alcuni
pseudo giornalisti sui provvedimenti stile gestapo imposti dai sindaci sceriffo.
Scene simili a quelle del West organizzate ad arte per linciare qualcuno scomodo
a qualcun altro.
25/9/2008
IN BOCCA AL LUPO ALLA SIGNORA GRANBASSI
da Vittorio Grondona - Bologna
Per me i giornalisti si sono montati la testa. Da quando in qua bisogna essere
giornalista per fare qualche domanda in TV? Misteri della televisione
spazzatura? la schermitrice Granbassi ad Annozero farà la sua brava figura, come
del resto ha fatto Beatrice Borromeo. Io sono da sempre un telespettatore, ma
mai mi sono sognato di iscrivermi ad un’associazione di ascoltatori… Mi pare
così idiota… L’On. Gasparri, peraltro, dice di essere giornalista, eppure lo sto
ascoltando in questo momento a Primo Piano e non riesco ad assimilare una parola
di quello che sta dicendo. Sarà probabilmente perché il suo borbottio
preconfezionato invita naturalmente alla distrazione.
RIFERIMENTO 24/9/2008
PARLIAMONE
GLI ASCOLTATORI DI TELEVISIONE. Esistono degli enti inutili più inutili di
quelli che si autonominano "associazioni di telespettatori" di qualche matrice?
Per esempio, l'Aiart, associazione del telespettatori di matrice cattolica.
Sorvolo sul fatto che un acronimo dovrebbe significare qualcosa. Dov'è la "c" di
cattolica? Dov'è la "s" di spettatori? Vado sul sito e scopro che Aiart vuol
dire associazione, associazione italiana ascoltatori di radio e televisione.
Ascoltatori di televisione? Vabbé idee chiare no. In compenso poche e anche
limitate. Santoro vuole la schermitrice Granbassi ad Annozero. Pronti!
Interviene l'Aiart che si chiede: 1) che c'entra la campionessa di fioretto con
il giornalismo? 2) quanto costa l'operazione? 3) perché non si scrittura uno dei
tanti precari che affollano la Rai? 4) perché il ruolo di inviato non viene
ricoperto da un giornalista professionista? 5) perché Santoro mescola
intrattenimento e giornalismo visto che la Granbassi avrà il ruolo di velina?Mi
verrebbe da dire: se l'Aiart pensa che la Granbassi sia una velina, perché la
vogliono giornalista professionista? E se invece pensano che faccia del
giornalismo perché accusano Santoro di fare intrattenimento? E perché i giornali
pubblicano le idee al vento dell'Aiart? (CSF)
RIFERIMENTO 25/9/2008
GRANBASSI
da Isabella Guarini, Napoli
Caro CSF, parliamone pure. Ma il problema non è la Granbassi esperta di
fioretto, ma Santoro moschettiere di cappa e spada.
RIFERIMENTO 26/9/2008
CARABINIERA
da Armando Gasparini, Veneto Alto
Sarò controcorrente, capisco l'odiens...ma a me sembra inopportuno che un
maresciallo carabiniere faccia la velina !
A quando due carabinieri ballare sulla scrivania di Striscia ?
RIFERIMENTO 26/9/2008
LOOK DELLA GRANBASSI
da Isabella Guarini, Napoli
Caro CSF, non condivido il pensiero di Francesco Cossiga, che trova indecorosa
la presenza di un maresciallo dei Carabinieri in una trasmissione televisiva. Ho
apprezzato la Granbassi per il suo abito scuro senza scollatura. In ciò consiste
la diversità di chi si sente appartenete a una istituzione in qualunque
situazioni si trovi. Non credo proprio che una donna carabiniere possa
presentarsi con le tette e l'ombelico al vento di fronte al grande pubblico
televisivo. Le veline invece lo fanno ed è questa la sostanziale differenza:
essere o non essere veline, come essere o non essere fedele, nei secoli.
W L'AIART
da Marco Sostegni
Però che una campionessa di scherma sappia poco di giornalismo... beh... qui ha
ragione l'Aiart o come si chiama!
Poi che ogni conduttore televisivo scelga chi vuole è normale.
E la Borromeo l'anno scorso a Anno Zero che mi guardava dalla tv come se tutti i
problemi dell'Italia fossero... colpa mia!
Mah. W l'Aiart. SI fa per dire...
26/9/2008
SONO MORALMENTE PERPLESSO
da Vittorio Grondona - Bologna
Io a scuola non potevo scrivere canzonette ed imparavo lentamente il latino a
suon di due assicurati per errori banali come quando sbagliavo un neutro…
Durante la pausa leggevo Topolino ed il Vittorioso, unici giornalini ammessi.
Poi un bel giorno su Topolino apparve una figura femminile in minigonna, oggetto
di atroce scandalo per le distorte mentalità d’epoca che avevano il compito di
controllare la disciplina e la moralità dei ragazzi. Da allora fu vietato anche
Topolino. Nonostante l’esuberanza della nostra giovane età, l’andazzo ci era
molto chiaro e quindi non c’era bisogno di minacce nel corso dell’anno. I
genitori o parenti poi, con grande generosità, incoraggiavano anche il pugno di
ferro e la sberla di rito... Infine la morale era in sostanza questa: siccome
nessuno è perfetto, come sottolinea CSF, i somari venivano a galla da soli dopo
l’esame finale.
RIFERIMENTO 25/9/2008
PARLIAMONE
LIBERTA' MORALE. “Se continui a non studiare io ti boccio”. Quante volte ho
sentito questa frase? Ricordo benissimo che era un leitmotiv anche se è passato
molto tempo da quando frequentavo le aule scolastiche. A me non lo dicevano, non
avevano il coraggio e non ne avevano il motivo. Io ero bravissimo a scuola, ero
un genietto. Scrivevo canzoni in latino, musicavo a cha cha cha Tirteo e Callino,
odiavo solo la filosofia e la storia ma non tanto da non prendere almeno sette.
Insomma ero un secchione. Ma molti altri no. E i professori qualche volta li
avvertivano che se continuavano a prendere due finivano bocciati. Non era una
bella scena. Anche io avrei preferito professori più avvolgenti, professori che
usassero il fascino della loro materia piuttosto che la minaccia della
catastrofe per convincere gli studenti a studiare. Ma nessuno è perfetto.
L’ultima cosa che mi veniva in mente, però, era che la minaccia di bocciatura
potesse essere, come ha deciso la corte di Cassazione con la sentenza 36700, una
minaccia aggravata, “una ingiusta prospettazione” che ”ingenerava forti timori,
incidendo sulla libertà morale dei ragazzi”. Qualcuno si è chiesto: “Ma dove
vivono questi giudici? Questi giudici hanno figli?” Se i loro figli un giorno li
mandano a quel Paese io sono sicuro che loro gli dicono: “Sse continui così non
esci per una settimana”. Che cos’è? Minaccia aggravata? E quando questi giudici
parcheggiano in terza fila davanti al palazzo di Giustizia e il vigile va da
loro dicendo che se non levano di torno la macchina gli fanno una multa, loro
che fanno? Arrestano i vigili perché incidono sulla loro libertà morale? (csf)
RIFERIMENTO 25/9/2008
LIBERTA' MORALE
da Rita Guma, Osservatorio sulla legalita'
Purtroppo giornali e TV hanno per lo piu' presentato in modo inadeguato la
sentenza della Cassazione sulla bocciatura. Il reato e la limitazione della
liberta' morale, dice infatti la Corte, si hanno nel caso di prospettazione di
una bocciatura INGIUSTA. Nel caso in esame si trattava di una possibile
bocciatura per vendetta, dopo che la madre dello studente aveva chiesto in
Consiglio di classe di cambiare il professore in questione per presunte
scorrettezze. Quindi al ragazzo non era stata paventata una bocciatura (giusta)
per un suo comportamento molto scorretto o per lo scarso profitto in diverse
materie - caso di minaccia di bocciatura non censurato dalla Suprema Corte - ma
per ritorsione.
RIFERIMENTO 25/9/2008
LIBERTA’ MORALE
da Silvia Palombi
E la mia mamma buonanima che quando la facevo uscire dai gangheri mi rincorreva
per il lunghissimo corridoio dicendo ‘se t’acchiappo ci prendi due schiaffoni,
uno io uno il muro’?. Non l’ha mai fatto, ci ho impiegato un’era e mezza a
capire che il suo sganassone sarebbe stato così potente da avvicinarmi al muro
così tanto da trasformare il contatto nel secondo sganassone. Me le avrà date
tre o quattro volte in vita mia, tutte di santa ragione e tutte sul sedere
mentre papà preferiva i bocchettoni, manrovesci secchi sulle labbra, provocati
puntualmente dalle mie risposte a cazzo (si può dire?). Un bocchettone mi ruppe
il labbro e sembrò che avessero sgozzato un abbacchio. Eppure non sono cresciuta
male.
RIFERIMENTO 25/9/2008
LIBERTA' MORALE
da Grazia Sampietro, Vigevano
Mi auguro che le cose stiano come spiega la Signora Guma, altrimenti c'è
veramente da piangere. Quante volte ho sentito anche io quella frase nella mia
classe, dalle elementari alle superiori, eppure a nessuno di noi è mai venuto
l'esaurimento nervoso, ci abbiamo 'dato dentro' e, punto più, punto meno, siamo
arrivati tutti alla fine. Ma a quei tempi, la mia maestra aveva 35 alunni, si
andava anche di pomeriggio e non era tempo pieno, si imparava a chiedere 'per
favore' e a dire 'grazie', ci insegnavano 'educazione civica' e il rispetto per
gli altri e il mio professore di diritto amministrativo ed economia politica se
facevamo o dicevamo cazzate ci tirava il Codice Civile(quello piccolo), cosa che
ha affinato la nostra prontezza di riflessi.
Ma erano così brutti questi tempi?
RIFERIMENTO 26/9/2008
PARLIAMONE: LIBERTA' MORALE.
da Armando Gasparini, Veneto Alto
...aspettando il morto !!!
A scuola, durante una lezione, uno studente di 13 anni che frequenta la terza
media a Palermo, ha tolto la sedia mentre l'insegnante si stava sedendo,
mandandola al Pronto Soccorso.
La preside: "è un episodio brutto, uno dei tanti che accadono in questa scuola,
dove ci sono allievi molto irrequieti, parlare di violenza mi pare
esagerato...ma ho trovato un regolamento scolastico che non prevede punzioni!"
Piccolo particolare: nei giorni scorsi contro la scuola era stata lanciata una
bomba carta.
29/9/2008
CHI VE LO FA FARE?
da Vittorio Grondona – Bologna
Alcuni giorni fa a prima pagina ad una signora che si lamentava di essere
ignorata dalla politica il giornalista di turno aveva obiettivamente risposto
che purtroppo per i giochi di potere quella signora non contava nulla, come del
resto non contano nulla tutti coloro che fanno parte del popolino di massa. Per
contare, penso di conseguenza io, bisogna quindi uscire dalla massa e farsi
conoscere individualmente mantenendo vivo un vasto interesse generale su sé
stessi. C’è chi fa il calendario, chi cambia bandiera politica, chi rivendica
l’italianità virtuale di una compagnia di volo internazionale, chi abolisce
l’ICI applicando tasse occulte in sostituzione, chi pubblicizza al massimo amori
franco-italiani… Per esempio se la signora Santanché fosse rimasta nel ghetto
extraparlamentare probabilmente nessuno l’avrebbe più ricordata per un bel
pezzo… Faccio i migliori auguri alla nuova impresa di CSF.
Tu dici che la nostra incredibile performance andrà sulla prima pagina del New
York Times? (csf)
RIFERIMENTO 27/9/2008
CHI SONO, DA DOVE VENGO, QUALE TREKKING FACCIO
LA MIA ALTA VIA
Si riparte. Questa volta il giro è piccolo ma bello. L’Alta Via di Merano. Come
diciamo noi tirolesi Meraner Höhenweg. Sono circa 80 km in quota. Punto più
basso 1400 metri sul livello del mare. Punto più alto (Passo Gelato) a 2900
metri. Non è una grande impresa ma in compenso l’ambiente naturale è un po’
meglio rispetto alla Masetti-Cura di Vetralla. Si parte sabato da Casera di
Fuori. Si fa un grande giro attorno al Parco Naturale del Tessa e si arriva -
diciamo – dopo sei giorni al punto di partenza. Il programma è leggermente
ottimista in quanto non sappiamo le nostre condizioni atletiche. Ma la zona è
percorsa da una fitta rete di linee di autobus e di funivie. Si fa sempre in
tempo a saltarci sopra. Quando dico noi, per adesso, intendo riferirmi a Giulia
Stefan, alla sua prima esperienza di blog-trekker, a Giampaolo Osele, veterano
della Masetti-Cura, che ci raggiungerà lunedi, a Giorgio Lauro, anch’egli
ritardatario (forse lunedi). Ovvio, sarà aperto apposito blog dove i curiosi
potranno attingere alle cronache in tempo reale dell’Alta Via e vedere le foto
della storica impresa.
FAQ: 1) Posso venire anche io? Sì, può raggiungerci chiunque. 2) Può venire
anche Ceratti? Speriamo che abbia di meglio da fare. 3) Debbo fare un mutuo?
Direi di no, l’Alto Adige è economico. 4) E se mi rompo? Sono previste
moltissime vie di fuga. 5) Perché si torna giovedi? Saranno cazzi miei. Ho da
fare a Rovigo. 6) Che cosa bisogna evitare di dimenticare? I tappi per le
orecchie, i cerotti Compeed per le vesciche, scarponi seri (nike astenersi) già
lungamente collaudati. 7) Cosa succede se collasso a metà percorso? Verrai
abbattuto sul posto per evitarti inutili sofferenze. 8) Quanti km al giorno? In
montagna i km non esistono. Diciamo quattro stunden al giorno, massimo cinque.
9) Che vuol dire stunden? Vuol dire che se non lo sai è meglio che rimani a
casa. 10. Oneri aggiuntivi? Portare lo zaino del capo quando il capo è stanco.
11) Chi è il capo? Il capo sono io. (csf)
RIFERIMENTO 28/9/2008
SANTANCHE'
da Dan Galvano, Basilea
La Santanchè, priva, ahinoi, di alcuna poltrona rilevante, confluisce nel PdL.
In campagna elettorale non fece altro che dire peste e corna dell'uomo di
Arcore. Lei era quella vicina al popolo e dalla parte dei giovani senza una lira
(salvo poi essere co-proprietaria del Billionaire con Briatore). Ora è tutto a
posto e finisce come al solito a tarallucci e vino. E Silvio, quando si tratta
di dare la precedenza a belle donne piuttosto che alla professionalità, non è
secondo a nessuno.
RIFERIMENTO 28/9/2008
IO SARO' QUI
da Alessandro Ceratti
Per quanto caldamente invitato a partecipare penso proprio che purtroppo non
avrò modo di aggregarmi visto che contemporaneamente avevo in progetto un altro
giro in montagna. In allegato le immagini dei luoghi che visiterò nei prossimi
giorni.
RIFERIMENTO 28/9/2008
TREKKING
da Mario Strada
A cosa servono i tappi per le orecchie?
RIFERIMENTO 28/9/2008
HOEHENWEG
da Mina Welby, Roma
Con grande vergogna ti devo dire, caro Claudio, che il Hoehenweg non l'ho mai
fatto. Di questi tempi lì è già freschetto e spesso piovoso. Vi auguro di avere
tempo bello. Se vi azzoppate trovate sicuramente dove riposare e al peggio c'è
l'ospedale di Merano, meglio visto da fuori che da dentro.
RIFERIMENTO 28/9/2008
LA DODICESIMA DOMANDA
da Santi Urso
Agli 11 punti indicati, relativi alla faticosa escursione (peraltro ben
illustrata dalla democratica fotografia e dall'aristocratico pennello di CD
Friedrich), mi consenta, sulla falsariga del celebre questionario di Oscar Wilde
sugli sport, di chiederLe: ma chi ve lo fa fare? Oltretutto, gli stessi gentili
corrispondenti indicano una suggestiva alternativa: la visione, in comoda
poltrona, dei film di Paul Newman. Mi consenta di caldeggiare Hombre, L'inferno
di cristallo, i film con il detective Harper, Nick Manofredda, Quintet, Exodus,
Colpo secco, Mister Hula Hoop, Il verdetto (fatti salvi naturalmente i
classicissimi, che già girano nelle reti).
RIFERIMENTO 28/9/2008
TAPPI
da Mario Strada
Non era una battuta (pero' e' venuta bene...). A cosa vi servono i tappi per le
orecchie in montagna?
PS: Non so neanche cosa siano gli "stunden". Ma non lo chiedero' mai.
RIFERIMENTO 28/9/2008
UBICUMQUECSF
da Isabella Guarini, Napoli
Caro CSF, ovunque lo sguardo giro immenso CSF ti vedo. Insomma non si fa in
tempo a sintonizzarsi sulla mezzanotte di Rai2 che già CSF è volato su altre
vette. Le immagini di Ceratti invitano a un duello paesaggistico: il mio Vesevus
(QUI)
non è da meno.
RIFERIMENTO 29/9/2008
ETNA FOREVER
da Corrado Vigo
Caro Claudio, io ti aspetto
QUI,
alla base del nostro meraviglioso vulcano: l'Etna. La nostra vera mamma.
RIFERIMENTO 29/9/2008
TAPPI PER LE ORECCHIE
da Elena Carpanese, Padova
I tappi servono per compensare, non so se li userete ma meglio averli nello
zaino! Ed in ogni caso rappresentano una comoda protezione meccanica e non
verbale nei confronti dei compagni di trekking logorroici.
RIFERIMENTO 29/9/2008
PERCHE' I TAPPI
da Giampaolo Osele
Dovendo dormire in rifugi di montagna dove le stanze singole sono una rarità, i
tappi per le orecchie servono per non essere tenuti svegli tutta la notte da
qualcuno che russa. Ad esempio il Capo!
Neanche siamo partiti e già si lamentano! (csf)
RIFERIMENTO 29/9/2008
A CIASCUNO LE SUE VETTE (QUI)
da Carla Bergamo, São Paulo
Le vette che vedo dalla mia finestra appartengono alla selva di cemento che è
questa città assurda, ma affascinante.
Comunque, auguro una buona scarpinata a tutti i partecipanti, sperando che
l'autunno sia clemente. Qui, invece, siamo in primavera.
RIFERIMENTO 29/9/2008
PROVINCIALI
da Mario Strada, dai Mari del Borneo
Io saro'
QUI.
Da qualche parte. A vela. Il fruscio del mare sulla chiglia gradevole. I delfini
ci accompagneranno, come archi a scomparsa sotto la superficie. La piratessa
Kabila piu' bella che mai, con i capelli nero di corvo, lunghi, a resistere
inutilmente al vento.
RIFERIMENTO 2/10/2008
TAPPI PER LE ORECCHIE
da Giulio Bulgarelli, Correggio
Nella mia lunga frequentazione di rifugi alpini mai avevo sentito di tappi per
le orecchie per ovviare ai disagi. Ricordo una notte al Pedrotti a due spanne
dal soffitto, collocato com'ero in un letto a castello a tre piani. Un'altra
volta al Casati, messo a dormire in corridoio vicino al bagno (meglio, latrina)
e tenuto sveglio dalle torce dei crucchi che andavano di continuo a pisciare. Ma
non mi sarebbe mai venuto di pensare ai tappi per le orecchie. Che sia perchè
abito sopra un incrocio ? Ora rotonda.
2/10/2008
TASSE OCCULTE
da Vittorio Grondona - Bologna
Mentre gli amici del blog hanno trovato il modo di passare l’autunno in allegria
o in meditazione un po’ qua ed un po’ là, a Bologna i club di Forza Italia hanno
festeggiato il compleanno del loro capo come se fosse la ricorrenza del Santo
Protettore. Evidentemente è tutta gente che arriva benissimo alla fine del mese
e che se ne strafrega dei tagli subiti dai più poveri, beoti creduloni marcati
videodipendenti. Per esempio la cd Sanità ha convenuto di cambiare alcuni codici
degli esenti dal ticket per particolari patologie. Nella sostanza queste
modifiche velate riducono le prestazioni ed i relativi cicli di cura. Il nostro
Governo che manda con estrema disinvoltura il suo padrone a fare costosissime
manutenzioni di bellezza utilizzando altrettanto costosissimi mezzi di trasporto
a carico della collettività ha per contro la faccia tosta di considerare sprechi
le cure dei cittadini (...)
3/10/2008
INTERVISTA A GIANNI ALEMANNO
da Vittorio Grondona – Bologna
Avevo già sentito in rassegna stampa l’intervista di CSF ad Alemanno. Avevo
anche preparato un post con le mie impressioni. Poi, non vedendola pubblicata
sul Blog ho pensato di attendere. E’ un’intervista telegrafica, insolita per CSF…
Ho avuto l’impressione che sia stato lo stesso Sindaco di Roma a farsi le
domande e a darsi le risposte. Come a Sottovoce da Marzullo… Bertinotti
utopia?... Ma va là!... Utopia sono la tolleranza zero e la lotta contro le
prostitute. Le mafie ed i papponi sono ancora lì che ridono… I poveracci
perseguitati anche dalle istituzioni, invece, piangono.
RIFERIMENTO 2/10/2008
INTERVISTE: GIANNI ALEMANNO
La Stampa, 29-09-2008
Era uno dei "colonnelli" di Fini. Si trascinava dietro una fama di
"duro"conquistata quando militava nel Fronte della Gioventù. Nominato ministro
dell'Agricoltura, gli avversari politici cominciarono ad esaminarlo con
interesse perché mostrava grande attenzione ai temi dell'ambientalismo e diceva
spesso cose "eretiche". In pochi anni, così, Gianni Alemanno è diventato uno dei
politici di destra più stimato dalla sinistra. Poi ha vinto le elezioni a
sindaco di Roma. "E la sinistra", dice, "ha ricominciato a maltrattarmi".
E' finita la pacchia…
""Avevo fatto molte cose trasversali insieme alla sinistra. Le quote latte, la
lotta contro gli Ogm…"
Invece adesso…
"E' di nuovo demonizzazione ideologica. Sono tornate le accuse di fascismo… Un
certo razzismo ideologico di sinistra tende a catalogare tutto quello che è di
destra come fascismo".
C'è qualcuno del centro sinistra da cui non se lo sarebbe aspettato?
"Francesco Rutelli. Con lui c'erano rapporti più che cordiali. Nel periodo del
ballottaggio, quando fu aggredita la studentessa del Lesotho, una certa sinistra
giunse ad accusarci di aver organizzato quell'aggressione".
Rutelli non lo fece.
"Ma mi sarei aspettato che prendesse posizione contro quella
strumentalizzazione, Invece zitto. Anche altri, con i quali ci eravamo scambiati
reciproci apprezzamenti, come Realacci o Bertinotti, hanno taciuto".
Ricorda quando D'Alema diceva che lei era il miglior ministro di Berlusconi?
"Non è più il tempo di apprezzamenti di questo genere".
Dica la verità, le piacciono quelli di sinistra?
"Sì, quando vedo una sensibilità sociale vera. Non ho schemi pregiudiziali, non
parto dal presupposto che se uno è di sinistra mi sta per forza antipatico"
Chi le piace?
"Carlin Petrini di Slowfood. E' una persona geniale che ha aperto un fronte
completamente nuovo sulla critica alla globalizzazione. In realtà lui al di là
della destra e della sinistra ma non se ne rende conto".
Dopo Petrini?
"Sicuramente Bertinotti. Forte autenticità dei valori. Spirito aristocratico.
Utopia. Mi piace anche Realacci. E D'Alema,nonostante il suo carattere".
Tra D'Alema e Veltroni?
"D'Alema. Certo molto duro aggressivo ma. Nel Pd, è l'unico che ha capacità di
leadership. Ma è molto più disponibile e onesto di Veltroni. Veltroni sembra
aperto e disponibile ma in realtà è molto più fazioso di quello che appare. E'
convinto di avere sempre ragione. Ed è troppo legato all'immagine".
Lei contro Veltroni aveva perso.
"Ricordo ancora la campagna di Veltroni. Impressionante. C'era Donna Assunta
Almirante che parlava bene di lui sui giornali. Io la chiamai e le dissi:
"Assunta, perché mi fai questo?" Rispose: "Veltroni mi manda sempre i fiori, è
gentilissimo". "
Tutta l'intervista
RIFERIMENTO 3/10/2008
ALEMANNO IN MENO DI 500 BATTUTE
da Isabella Guarini, Napoli
Caro CSF, non so se l'intervista è stato fatta a Gianni Alemanno in quanto
Sindaco di Roma o all'esponente della nuova destra. Comunque, appare una persona
dal dire molto sintetico: la risposta più lunga è di 419 battute e riguarda la
prospettiva di una destra democratica e moderna. Per me Alemanno è il Sindaco di
Roma che ha bloccato lo scempio del parcheggio sotto il Pincio.
4/10/2008
TESINA INCOMPRESA DI BOSSI FIGLIO
da Vittorio Grondona - Bologna
“Quando uno è il simbolo di uno schieramento va protetto…” Così il Sindaco di
Roma giustifica la difesa incondizionata del Cavaliere da parte di AN. In base a
questo concetto trova spiegazione anche la singolare battaglia giudiziaria
intrapresa per promuovere a tutti i costi il figlio di Bossi. Non mi spiego come
il suo papà dal medio facile non abbia pensato di fargli fare gli esami, toh, a
Reggio Calabria per esempio, tanto per indicare una località qualsiasi… Poi una
puntatina a Porta a Porta “L'unico (programma) non fazioso…” dice sempre
Alemanno, e la via libera alla politica del niente è assicurata anche per lui.
4/10/2008
QUANDO SI DICE “BRUNETTARSI” DA SOLI
da Vittorio Grondona – Bologna
L’altro giorno ho inviato a CSF un post di 1227 caratteri, ovviamente cestinato
all’istante. Mi riferivo alla querela minacciata dall’On. Brunetta a Stella
durante la trasmissione di Radio 3 “Faccia a faccia” per avere diffuso notizie
che lo riguardavano senza ricordare che le stesse erano state successivamente
smentite. Quando un ricco e potente minaccia di querela un lavoratore,
giornalista o non, secondo il mio modesto parere, non dimostra uno spiccato
senso del buongusto. Abbiamo poi sentito tutti in TV l’On. Brunetta dichiararsi
pomposamente il “migliore”… Per risaltare appunto la pochezza della minaccia a
Stella da parte di un ministro che si ritiene il “migliore” (praticamente in
tutto), avevo esposto un panegirico della straordinaria carriera di
quest’ultimo. Se avessi dovuto raccontare la mia carriera, me la sarei cavata
con 24 battute.
850 battute (csf)
6/10/2008
TIRA FORA LA PELLA!... (tira fuori i quattrini)
da Vittorio Grondona - Bologna
Sembra proprio che siano riusciti a tirare drammaticamente il collo al pollo
Alitalia. A questo punto mi sto chiedendo come la CAI pagherà quello che deve.
Spero che in proposito si pretendano i contanti… Coi tempi di crisi che corrono,
con gli imprenditori senza capitale, avvezzi solo al guadagno senza accettare i
minimi rischi di impresa, e con le tremontiane cartolarizzazioni bancarie della
finanzia creativa che abbondano, non si sa mai dove si potrebbe andare a parare…
7/10/2008
LA CULTURA NON HA PIETA’ DEGLI IGNORANTI
da Vittorio Grondona - Bologna
Aporèma… ontologico… Abbiate pietà!... Per sollevarmi dallo sforzo
interpretativo sono andato a godermi l’allegria della
“psiche” su YouTube.
RIFERIMENTO 2/10/2008
CSF, RAGAZZI, MA COSA VI È PRESO?
da Pier Franco Schiavone
Quando scoprii questo blog rimasi affascinato dal livello della discussione
affatto diversa dagli altri blog. Si affrontavano temi seri con l’intermezzo di
post ironici e a volte surreali, grazie all’ottima regia di CSF. Non era
necessario ricorrere alla satira di Serra e di Robecchi, ce la facevamo da noi
(basta con questo copia e incolla, quei due hanno già i loro spazi!). Questo era
il blog in cui scriveva anche Piero Welby. Oggi non lo riconosco, sono giorni
che non si parla d’altro che di viaggi in amene località con l’intermezzo della
questione della Cassazione che, avendo generato un enorme equivoco
d’interpretazione, fa scrivere a qualcuno: Uh, com’era bello quando c’era una
maestra, con 35 alunni, che c’insegnava a dire grazie (ma che cavolo, un po’ di
decenza). La furia censoria di CSF riguardo al numero di battute, ha raggiunto
livelli insopportabili, tanto che i post che leggo, in maggioranza, sembrano
ormai dei telegrammi; ma per articolare un pensiero non basta un telegramma, al
massimo si possono fare battutine, a riprova sta il fatto che lo stesso CSF
ricorre, nei suoi Parliamone, ad un congruo numero di battute, eppure lui una
volta ebbe a dire: non c’è nulla che non si possa dire in 500 battute.
Personalmente sono convinto che quando si tratta di articolare un pensiero, la
selezione è naturale, Darwiniana direi. Eppure argomenti di discussione su cui
magari esercitare anche la satira, esistono: è crollato il capitalismo selvaggio
e si stanno accumulando le macerie Reaganiane, siano nel pieno (ma qualcuno
dice: all’inizio) di una crisi che avrà gli effetti di una guerra, stanno
attaccando la scuola dei nostri figli, ieri i vigili di Milano hanno denunciato
per occupazione abusiva di spazio pubblico, gli insegnanti di una scuola che
avevano affisso un manifesto sul portone della scuola, per invitare i genitori
ad un assemblea!! C’è una disoccupazione preoccupante, il piccolo Putin ricatta
la Corte Costituzionale, ammazzano o pestano i neri, nella sola Milano ci sono
5.000 senza tetto, c’è la fame nel mondo (nell’indifferenza generale) e varie
guerre, il nostro esercito in missione di pace richiede bombardieri, il
terrorismo è più che mai attivo ma sta riguardando i pària, un grande studioso,
Giorello, chiede al papa di fare un passo indietro sul Concordato, i giornali
della sinistra stanno per chiudere, l’avvocato Arena non invia più i suoi post.
Ma sembra che nulla o quasi vi sfiori. Non che non si debba andare in montagna e
parlarne, ma c’è anche altro. So che ve ne farete una ragione, ma se continuate
così io, e credo anche altri, finiremo per non leggervi più.
E vabbé, apriamo il dibbbattito. E consentiamo a Schiavone questa lenzuolata con
il suo grido di dolore e di rimpianto per i vecchi tempi passati quando tutto
era più bello. Una cosa sola mi infastidisce. L'ultima frase in cui manca il
noi, il senso di appartenenza. Schiavone finirà per non leggerci più? Lui e noi?
Che cosa siamo noi? Lo spettacolino al quale ogni tanto Schiavone accede? E lui
non fa parte di noi? Ma se non fa parte di noi, si è già tirato fuori, è già
qualcosa di estraneo.(csf)
PS. L'unica cosa sulla quale non si transige sono le 500 battute. E' un minimo
di rispetto per la mia vita. Non posso dedicare tutta la giornata al blog. O 500
battute o si chiude.
RIFERIMENTO 3/10/2008
NOI. UNA PRECISAZIONE
da Pier Franco Schiavone
Caro CSF, non capisco il tuo fastidio. Ho scritto tanti post, mi sono letto e ho
letto gli altri. Un blog non è la fonte di Narciso, non apro il sito per
leggermi, lo so già quello che penso. Non ho usato il noi, perché non potevo
scrivere: non ci leggeremo più! Non rimpiango nulla, mi sembra solo che il blog
si stia allontanando, non che sia già lontano, sia chiaro, dall’impostazione
originaria che gli ha consentito anche di ottenere dei riconoscimenti; non punge
più, me l’hanno fatto notare i miei amici. Ormai di piccanti sono rimaste solo
le tue Mosche al Naso, il blog si sta ripiegando su se stesso.
RIFERIMENTO 3/10/2008
SCHIAVONE vs. CSF
da Paolo Cape’ – Milano
Ragazzi, suvvia, non litigate! Invito tutti a prendere la lenzuolata di
Schiavone per quello che è: un atto d’amore per il blog, per i blogghisti, per
Csf. Invito Schiavone, per parte sua, ad accettare il fatto che è umano, ogni
tanto, staccare la spina dalle questioni serie e cazzeggiare un po’...
RIFERIMENTO 4/10/2008
IL BLOG SI STA RIPIEGANDO SU SE STESSO
da Armando Gasparini, Veneto Alto
Dicon che il blog si sta incartando...come i salumi (sic). Ma io leggo gli
interventi di Schiavone e rido. Leggo gli interventi di Gianni Guasto e rido.
Leggo gli interventi di Grondona e rido.
...ma a quando, un intervento pensato senza il libretto rosso in mano ?
RIFERIMENTO 4/10/2008
IL BLOG SI E' AMMOSCIATO? CHIEDETE A CSF
da Vincenzo Rocchino, Genova
Forse non sarebbe successo se, come da qualche tempo succede, molti post non
finissero nel cestino. "Il filtro", di cui qualche blogger si è lamentato,
blocca i post più piccanti (almeno i miei); sarà per la stretta fascista in
corso?... Se Csf decidesse di riesumare il materiale cestinato, chissà che il
blog non torni quello di una volta?
RIFERIMENTO 4/10/2008
ANCH'IO
da Mario Strada
Anch'io penso che da un po' sono pubblicati post innocui. Che volete, capita di
essersi rotti un po'. E poi, in rete ci sono molti altri luoghi per intervenire.
Io la prendo con filosofia. Vi dico come reagisco e ora scrivo una cosa
graffiante. Ecco: Una Cosa Graffiante.
RIFERIMENTO 4/10/2008
MEA MAXIMA CULPA
da Gianni Guasto
Io tutti questi De Profundis per il Blog non li capisco: non mi ero accorto che
le regole d'ingaggio imponessero di essere salaci, mordaci, pungenti o
quant'altro, e neppure che ci fossero delle regole d'ingaggio. Io credevo che il
Blog servisse soltanto a far due chiacchere, non a cambiare la Storia.
RIFERIMENTO 4/10/2008
DECADENZA DEL BLOG
da Alessandro Ceratti
Blog che si ripiega su sé stesso, post innocui se non anodini, defezioni e
diserzioni, blog come luogo di gossip anziché di alto dibattito intellettuale.
Ma davvero, ragazzi, vi manco così tanto?
Hai visto Schiavone che cosa hai combinato? Hai scatenato l'ego ipertrofico del
Ceratti (csf)
RIFERIMENTO 4/10/2008
LE SFERE DI SCHIAVONE
da Rino Olivotti - Auronzo
Ma Schiavone non è quello che il 5 ottobre scorso aveva le scatole girate per il
filtro che io giudicavo troppo severo ? Cerchiamo,diceva, "di non essere piu'
rigidi del capo".
Dopo il suo aporèma qualcosa non mi torna.
Sai come è fatto Schiavone. Ha la mania dell'aporèma (csf)
RIFERIMENTO 5/10/2008
QUESTO PICCOLO SITO È UN LUOGO DI DIALOGO
da Isabella Guarini, Napoli
Così la presentazione da parte di CSF. E io ci credo , per cui scrivo senza
preoccupazione alcuna di dover essere interessate o pungente o di rispondere a
una determinata causa. L'opportunità di esprimersi che offre il blog per me è
una cosa straordinaria, un passo avanzato verso la circolazione del libero
pensiero, verso la formazione del mondo iperuraneo delle idee. Lo diceva
Platone.
RIFERIMENTO 6/10/2008
CONTE
http://it.youtube.com/watch?v=YB04x3hsMRM
(collegamento a “Psiche”)
RIFERIMENTO 6/10/2008
A PIERFRANCE’ MACCHESTAIADDI’?
da Silvia Palombi
Siamo tra i più ganzi e contesto che si parli solo di viaggi. Dici che la regia
si è un po’ sfilacciata? anche i padreterni si sminchiano, troppe rogne da
pelare. Apprezzo la mannaia delle 500 battute (chi riesce a leggerne di più?) e
la mattina il blog è un appuntamento fisso (l’anagrafe rende abitudinari), Welby
secondo me se ne sta bello com’era col cappellaccio e i capelli lunghi da
qualche parte; s’incazza meno adesso che scorrazza, non scrive ma vede e sa, da
sotto ai baffi e l’Arena non ha più strali, il paese lo guida il suo uomo
ideale.
RIFERIMENTO 6/10/2008
CARI OLIVOTTI, GASPERINI E GUASTO
da Pier Franco Schiavone
Non mi sono contraddetto, ho detto che la selezione, quando si tenta di
articolare un pensiero, avviene naturalmente. Prendi Gasperini, capisci che,
prima o poi, a furia di ridere di tutti, leviterà come il banchiere di Mary
Poppins e perderà il contatto con la tastiera. Guasto, mi hai deluso, se pensi
che qualcuno sia così cretino che voglia cambiare la storia con un blog. Che
sciocchezza, detta da te. Con la crisi d’informazione che c’è, dialogare con
gente che frequenta questo blog, è prezioso, non credi? Altrimenti perché non
vai sul blog di Selvaggia Lucarelli (che, tra l’altro, al contrario di CSF, è
pure gnocca!)? Anche lí trovi gente simpatica con cui scambiare due chiacchiere.
Errore! Io sono molto meglio di Selvaggia!(csf)
RIFERIMENTO 6/10/2008
EGOCENTRISMO DI UN NARCISISTA
da Armando Gasparini, Veneto Alto
Prendi (nonmivieneiltermine) Schiavone per esempio. Ma è così difficile leggere
un cognome e riportarlo paripari quando lo usa ?
RIFERIMENTO 6/10/2008
LE "CHICANES" DI SCHIAVONE
da Rino Olivotti
La suprema intelligenza di Schiavone è sotto gli occhi di tutti e non sarò il
primo a dubitarne ma la sua "performance" di oggi è uno splendido esempio di
voltagabbanismo ontologico (!) segno di una robusta cultura . Ma attento "Il n'y
a pas de vanité intelligente."
RIFERIMENTO 6/10/2008
IO MI FACCIO GUIDARE DALL'ESTETICA
da Gianni Guasto
Schiavone, continuo a non capire le tue obiezioni: ho soltanto voluto affermare
che il livello della discussione non mi sembrava affatto scaduto, rispetto agli
standard della conversazione normale cui sono abituato. Può darsi che mi sia
sfuggito qualcosa (non ho l'abitudine di leggere tutto), ma mi pare che, più o
meno, il Blog continui a essere ciò che é sempre stato. No, non vado dalla
Lucarelli, perché le quattro chiacchere che si fanno là non mi provocherebbero
alcun moto di piacere. Come vedi sono mosso da spinte edonistico-estetiche. E
che altro, se no?
RIFERIMENTO 8/10/2008
NON HO DISERTATO
dall’avv. Lina Arena
Gentile sig. Schiavone , non ho disertato il blog. Forse sono stata trascurata
per via del fatto che non amo le scarpinate , le valli e le scalate.
7/10/2008
GIORNALI, RACCOLTE INTERMINABILI ED INUTILI INSERTI COSTOSI
da Vittorio Grondona - Bologna
Per leggere compiutamente La Repubblica bisognerebbe avere moltissimo tempo a
disposizione, il che ad un certo punto indispettisce. I suoi due costosissimi
inserti sono poi un balzello ignobile. Lo sarebbero d’altronde per qualsiasi
altro giornale. Con Repubblica ho cominciato l’acquisto di “Tex” a colori,
collezione preannunciata di 50 volumi. Ora siamo al n. 88… La raccolta, che a
questo punto è quasi impossibile abbandonare per un collezionista, al prezzo di
euro 6,90 a botta, praticamente mi verrà a costare come un’aggiornatissima
Treccani. Mai più quindi ricadrò in un altro trappolone simile.
RIFERIMENTO 7/10/2008
SI LEGGE SEMPRE DI MENO?
Sandro Gilioli nel suo
blog
Piovono rane pubblica l'andamento dei quotidiani italiani. Glielo
frego e lo pubblico anche io. Qualche riflessione?
Comincio io: vanno tutti male, tranne la Stampa, il Messaggero, l'Avvenire e il
Mattino.
Il giornale che perde di più è "Il giornale" nella versione del nuovo direttore
Mario Giordano. Adesso a voi. (csf)
RIFERIMENTO 7/10/2008
PERCHÈ SI LEGGE SEMPRE MENO
da Isabella Guarini, Napoli
Caro CSF, penso che si leggano sempre meno le lenzuolate delle edizioni
nazionali, infarcite di inserti e allegati, che appesantiscono i quotidiani
cartacei.Quelli che attirano sono i quotidiani ispirati alle vicende locali,
Torino, Roma, Napoli. Personalmente acquisto i quotidiani che informano in modo
approfondito delle vicende locali, ma non tanto, e che consentono la
partecipazione dei lettori.Noto che le edizioni nazionali si vanno omologando
con i commentatori sempre gli stessi, come oracoli.
RIFERIMENTO 7/10/2008
SI LEGGE SEMPRE DI MENO
da Gian Paolo De Tomasi – Busto Arsizio
Personalmente leggo poco o per nulla il giornale. Leggevo il Corriere della
Sera, ma lo trovo molto banale, poco “giornale”. Ogni tanto tira fuori dal
cilindro delle belle inchieste, ma molto poco spesso. Mi informo in rete, in
Italia e all’estero. In questo modo sono io che scelgo le notizie, non il
giornale che me le propone. Scusate se è poco.
RIFERIMENTO 7/10/2008
SI LEGGE SEMPRE DI MENO
da Claudio Franzoni, Bedizzole Bs
Io leggo tutti i giorni un quotidiano, non amo la cronaca, la politica e le
leccate varie che poi forse sono la stessa cosa, mi piacciono le inchieste e le
pagine di approfondimento. Questa mattina alla lettura dei quotidiani per radio
hanno letto la cronaca de Il Gionale della serata in discoteca di Silvione. 7,5%
in meno di lettori è poco. Grazie.
RIFERIMENTO 7/10/2008
SI LEGGE SEMPRE DI MENO?
da Silvia Palombi
E come al solito le statistiche e i rilevamenti se ne impippano del manifesto,
figlio di una cooperativa e
onusto (Grondona beccati questa!) di rogne è l’unico
che non deve render conto a nessuno e può permettersi di dire la verità menando
colpi a dritta e a mancina. Infatti Tremonti lo ha colpito agli organi vitali.
Io ve lo dico: la mia vita senza il manifesto non sarebbe più la stessa. E
quando tornerete a casa andate su
http://www.ilmanifesto.it/
e date una carezza a quel giornale senza partito né quattrini, dite loro che
gliela manda una affezionata lettricesociazionista.
RIFERIMENTO 7/10/2008
LA CRISI DEI GIORNALI
da Pino Granata
Finchè si scelgono i quotidiani come parametro il calo non è poi così
drammatico. Sarebbe interessante invece avere i dati dei periodici ed allora
veramente ci sarebbe di che inorridire. Intanto Sabelli fa patriotticamente
notare che La Stampa va bene. E questo dimostra che quando c'è un direttore
serio che lavora con passione ed in modo indipendente le cose non vanno poi così
male. Oggi i quotidiani sono appiattiti e poco coraggiosi. Io se voglio
conoscere l'opinione della gente, guardo i blog. Dei pareri degli Ostellino,
Galli Della Loggia, Romano etc. non me ne può fregar di meno. Sono tutti dei
cerchiobottisti. C'è poi anche da dire che in Italia manca il giornale popolare
tipo il Sun o Bild Zeitung , giornali che vendono milioni di copie.
RIFERIMENTO 7/10/2008
SI LEGGE POCO, IO PER PRIMO
da Michele Lo Chirco, http://leformicheelettriche.blogspot.com/
Non acquisto un quotidiano da questa estate. Poi mi sono reso conto che su
internet trovo di tutto, e di più. Ho un blog, e mi commento le notizie da solo.
Interagisco con altri bloggers, scrivo su questo sito, quando mi è concesso.
Quando qualcosa non mi convince, cerco, confronto, studio, mi formo un'idea.
Certo non aspetto un editorialista del Corriere o di Repubblica per sapere cosa
pensare della crisi dei mercati, quando, in qualche maniera, da alcune di quelle
banche coinvolte sono stipendiati.
9/10/2008
IL CAVALIERE CON GLI STIVALI
da Vittorio Grondona - Bologna
Sono proprio
onusto di rabbia per l’ignobile
intento governativo di fare sparire giornali gloriosi come Il Manifesto e
Liberazione… Veltroni si vanta di avere ridotto i partiti a sei, da 19 che
erano… Ebbene questo è un vanto ipocrita per un leader che si vuole alternare a
governare il Paese. E’ insensato per logica elementare non tenere conto di una
grossissima parte della popolazione. I risultati li stiamo vedendo. In pratica
oggi il Parlamento italiano non ha più ragione di essere, decide e fa un’unica
persona… Proprio come durante il ventennio di triste memoria. Eia! Eia! Eia!
Alalà… Anche ai vari “marchesi di Carabas” senza professione ai quali il
Cavaliere ha candidamente regalato la parte buona dell’Alitalia.
9/10/2008
MINI GIOVANI ITALIANE E MINI BALILLA
da Vittorio Grondona – Bologna
E’ bene abituare i nostri piccoli alla divisa… La divisa è un chiaro segno di
sottomissione a coloro che la impongono. Viva i grembiulini per la scuola
elementare pubblica. Presto li firmeranno anche… Tutti uguali quindi… Tutti che
non contiamo più niente. Solo numeri alla mercè di una politica di emeriti
incompetenti della società civile e libera.
11/10/2008
GULASH o GULASCH (GULYÀS)
da Vittorio Grondona - Bologna
E’ il piatto nazionale ungherese. Si tratta di una sostanziosa zuppa a base
di carne, lardo, soffritto di cipolle e carote, patate e paprica.
Ingredienti per 4 persone: 500 grammi di manzo; 60 grammi di strutto; 250 grammi
di cipolle; 2 spicchi d'aglio; 1 cucchiaio di farina; 1 litro di brodo; 4
pomodori maturi ; 250 grammi di patate; 2 peperoni verdi; maggiorana; un pizzico
di zucchero; cumino; paprica dolce; 1 bicchiere di vino rosso.
Preparazione: Rosolare la carne tagliata a tocchetti con lo strutto, tritare le
cipolle e l'aglio ed unite alla carne continuando a soffriggere il tutto.
Spolverizzate con la farina e aggiungete il brodo, unite il cumino, la paprica,
il sale, il pepe, la maggiorana, le patate a tocchi, i peperoni tagliati, i
pomodori e cuocete 1 ora a fuoco basso. A cottura conclusa aggiungetevi il vino
rosso.
Dopo avere mangiato questo divino pastrocchio, l’urlo del mandriano esce
spontaneo…
RIFERIMENTO 15/10/2008
GULASH? NO GRAZIE
da Biagio Coppola, Golfo di Napoli
Da quanto ho avuto modo di capire leggendo le ricette su questo blog il piatto
magiaro difficilmente rientrerebbe nei miei gusti gastronomici. Come si fa a
inserire la cipolla a metà cottura? Non è possibile, sarà una pappa-molle.
Piuttosto vi inviterei a provare un piatto semplice e veloce dai colori più
caldi e mediterranei come le penne rigate saltate con la zucca:
Basta far soffriggere una cipolla media in una padella antiaderente con olio
extravergine e peperoncino tagliare la zucca a tocchetti (ca. 150 gr pro capite)
e mentre cuoce aggiungere una tazzina mista di acqua e aceto di vino bianco in
pari quantità e far cuocere per ca. 20-25 min., contemporaneamente cuocere la
pasta scolarla e farla saltare in padella innaffiando il tutto con una bella
manciata di pecorino romano per mantecare. Vi leccherete anche le orecchie.
Saluti autarchici
RIFERIMENTO Ottobre 2008
Vedi gli altri vari interventi sul "Gulash" nel sito di Claudio Sabelli Fioretti (mese di ottobre 2008).
11/10/2008
MINISTRI DI LATTE
da Vittorio Grondona - Bologna
Il caso, sì proprio il caso ha voluto che mi imbattessi nella Signora Ministra
On. Mara Carfagna nella trasmissione di Matrix. Avevo infatti deciso di evitare
trasmissioni simili a Matrix e a Porta a Porta, ritenendole solo utili supporti
alla politica dell’idiozia. Molto meglio se parlassero solo di varietà… O di
pettegolezzo sgorgante dalle prosperose labbra rifatte di opinioniste attempate.
Tutta colpa dello zapping e della curiosità… Mannaggia!... La lingua non le
manca di sicuro all’ On. Carfagna… Come del resto non manca a tutti i
parlamentari che ciechi di interesse tifano Cavaliere. In sostanza, in ogni
evenienza, molte parole e niente succo. L’unica considerazione finale positiva
sta nel fatto che dopo averla ascoltata mi sono reso conto del perché stiamo
andando alla deriva.
RIFERIMENTO 11/10/2008
IL MINISTRO CARFAGNA HA GLI OCCHIONI GRANDI GRANDI
da Mario Strada
Dipollina su Repubblica del 10 ottobre, paragonava la Carfagna di Matrix ad un
fumetto, Betty Boop (disegnato con gli occhioni, che nei mammiferi adulti
evocano i cuccioli da proteggere). Paragone molto opportuno. In un bellissimo
articolo di D'Avanzo (La nuova lingua del potere, Repubblica 11 Ottobre) si
spiega come siamo in presenza di un tentativo totalitario, fondato sulla
semplificazione e la narrazione manipolatoria di una realta' inesistente, ma che
ci piacerebbe esistesse. Quello di D'Avanzo e' il quarto intervento. La
discussione e' iniziata con Berselli che spiegava come il centrodestra fa
politica con i format. Beati i popoli che non hanno bisogno di essere presi per
i fondelli (mia rivisitazione di Brecht).http://www.repubblica.it/2008/09/sezioni/politica/politica-format/neolingua-al-potere/neolingua-al-potere.html
15/10/2008
PARLIAMONE PURE
da Vittorio Grondona - Bologna
Per CSF l’importante è vincere, anche con le carte truccate… Io invece penso che
un bravo avvocato debba vincere con la forza della sua conosenza basata sulle
leggi che fino a quel momento avevano regolato la materia sulla quale è stato
chiamato a pronunciarsi in difesa del suo protetto. Se bara provocando regole
nuove usando la potenza prepotente del suo difeso è un avvocato di infimo ordine
al quale non riconosco la benché minima abilità. Ammiro molto Concita De
Gregorio, la leggevo con piacere su Repubblica. Peccato che le toccassero spesso
cronache politiche sì, ma con lo sfondo molto spesso rosa. Con l’Unità avrà
sicuramente modo di farsi valere compiutamente in ogni direzione. Il morbido, a
volte, è addirittura necessario. Antonio Padellaro e ancora di più Furio Colombo
sono stati le travelle politiche della sinistra meno inquinata di qualche tempo
fa delle quali, sono convinto, sentiremo la mancanza dell’incisiva dialettica,
prerogativa questa alla base di un ruolo direttivo libero soprattutto dai
vincoli dei leaders di partito.
RIFERIMENTO 12/10/2008
PARLIAMONE
Come sapete sono andato a Rovigo per presentare il libro di Travaglio, “Il
bavaglio”. Domande, risposte, aneddoti, giudizi. Come sempre al centro
Berlusconi. Io sostengo che lui e i suoi avvocati sono bravi. Hanno
sostanzialmente sempre vinto. Usando ogni sistema e trucco possibile. Ma hanno
vinto. Compito di un avvocato è vincere. Poi tu lo puoi anche disprezzare. Ma
devi riconoscergli abilità se il suo difeso ne esce sempre vivo. Fa leggi
apposite? Viene prescritto? Rimanda i processi? Va bene. Ma la tattica, per
quanto scorretta, aggressiva e inopportuna per un capo del governo, funziona. Si
parla di Berlusconi ma anche di Veltroni e della non-opposizione. Anzi, grandi
applausi delle 500 persone presenti quando le botte sono riservate alla
sinistra-nonsinistra. Alla fine non potevo non chiedergli come sta nella nuova
Unità. “Sto bene”, ha detto. “Ma hai capito che cosa è successo?”, gli ho
chiesto. “E’ successo che serviva un direttore più attento alle esigenze della
dirigenza veltroniana”. “Però Concita De Gregorio non ti ha licenziato come
molti pensavano che avrebbe fatto”, ho insistito io. E lui: “Concita è una brava
giornalista e una brava direttrice”. “Ma il giornale è cambiato? Ti piace?”.
“Ogni tanto mi aspetterei maggiore attenzione. Per esempio oggi avrei visto il
titolo principale in prima pagina sull’emendamento salva manager scoperto dalla
Gabanelli e ripudiato perfino da Tremonti. Invece me lo sono ritrovato in quarta
pagina. Concita è brava ma è molto più morbida, sui problemi della giustizia, di
Furio Colombo e di Antonio Padellaro. Il suo è un atteggiamento più aggraziato,
più smussato, meno ruvido”. (csf)
RIFERIMENTO 14/10/2008
GIUSTO:PARLIAMONE
da Claudio Urbani, Roma
Nelle prime sei righe del tuo post, hai giustamente sottolineato la bravura
degli avvocati. Bravi, giustamente, ad usare ogni strumento giuridico, bravi a
sfruttare bene quelle leggi, che caso unico, l'imputato ha potuto adeguare ai
prorpi bisogni. Così bravi che sono stati anche premiati, come un caso di
neonepotismo, con posti di onorevoli e ministri. Ma gli avvocati costano e tanto
e il paradosso, in certi processi è che magari, sono retribuiti con le stesse
somme di cui l'imputato è accusato di aver illecitamente guadagnato.E se
l'assoluzione ti rende innocente davanti alla legge, sappiamo tutti che questo,
talvolta, non è esattamente la realtà e ritengo, personalmente, che certe
cariche pubbliche si dovrebbe avere il pudore di non ricoprire.
Già, le tue prime sei righe: non hai mai detto che Berlusconi è stato assolto
perché innocente, ma solo per la bravura dei suoi avvocati...
RIFERIMENTO 15/10/2008
PARLIAMONE /2
da Dan Galvano, Basilea
Io non credo che gli avvocati di Berlusconi siano piu' bravi. Se due piloti
corrono e ad uno viene concesso di prendere un po' di scorciatoie e vince, beh,
non direi sia stato migliore dell'altro. Leggere le dichiarazioni di Pecorella
qui rilasciate in gennaio, molto prima del lodo Alfano. In sostanza dice, siamo
nella merda. "Il fatto che alla luce di questi dati il processo sia stato
comunque portato avanti e che lo si voglia concludere rapidamente, difficilmente
può far ben sperare".
RIFERIMENTO 15/10/2008
CONTINUIAMO A PARLARNE
da Paola Altrui, Roma
Qual è il bravo avvocato? Quello che riesce a far assolvere il proprio cliente,
sostiene CSF. Giusto. Ma l'interpretazione della legge può essere spinta fino a
un certo limite, oltre il quale neanche un principe del foro riuscirà nel
proprio intento. A meno che... l'avvocato in questione possa sfilarsi la toga,
recarsi in Parlamento e far approvare la norma che risolve i problemi giudiziari
del proprio assistito (o abrogare quella che li ha originati). Se fosse
consentito a tutti, non ci sarebbero più imputati condannati; ma è consentito
solo ad alcuni, il che pone una seria questione democratica, oltre che
deontologica.
RIFERIMENTO 15/10/2008
GIUSTO: PARLIAMONE 3
da Rita Guma, Osservatorio sulla legalita'
Se gli avvocati sanno sfruttare ogni piu' piccolo cavillo delle leggi esistenti
e valide per tutti i cittadini indistintamente, sono bravi. Se si fanno fare le
leggi ad personam da un parlamento compiacente, allora barano. E' come se la
Lega Calcio adattasse il regolamento con una norma ad hoc per favorire una data
squadra o impedirne l'esclusione dal campionato per un comportamento
sanzionabile. Ecco perche' servirebbero una forte etica politica o una seria
legge sul conflitto d'interessi, entrambe assenti in Italia.
15/10/2008
IL CAMPO DEI MIRACOLI
da Vittorio Grondona - Bologna
In questo momentaccio di crisi che ha colpito i soliti sbadati risparmiatori con
lo spauracchio della miseria più nera a causa di un mercato gestito da maghi
fantasticamente inetti, gli operai si chiedono che fine faranno i loro soldi
carpiti ignobilmente con la truffa dei TFR investiti per una pensione
alternativa… fra trent’anni circa, quindi!... Niente paura dicono le solite
bocche carburate dei beoti opinionisti che appaiono ogni momento nei
telegiornali. Fra trent’anni, appunto, il mercato sarà solido e frutterà i
favolosi guadagni previsti per gli investimenti a lungo termine. Siamo al punto
in cui gente che fino all’ultimo momento non ha saputo prevedere nemmeno il
guaio finanziario capitato al mondo intero, quaquaracchia in giro che tra
trent’anni gli operai percepiranno pensioni d’oro straordinarie frutto dei soldi
freschi di oggi. Scommetto che anche Pinocchio mostrerebbe un pizzichino di
diffidenza.
17/10/2008
C’E’ PROPRIO BISOGNO DI ARIA NUOVA
da Vittorio Grondona - Bologna
Il Cavaliere ed i suoi amici, usciti dal cappello politico di Craxi, hanno dato
il via nel nostro Paese ad un regime padronale senza ostentare merito produttivo
alcuno. La loro fortuna si è basata unicamente sulla prepotenza delle facili
concessioni ricevute e della straordinaria libertà di movimento affaristico
tollerata. Opportunità entrambe precluse agli imprenditori che, purtroppo per
loro, non hanno santi in paradiso. L’entrata in politica del capo di tali
personaggi ha fatto il resto. Bene fa Travaglio a svelarci gli arcani di questa
anormalità unica al mondo. On. Gelmini permettendo, forse un giorno si riuscirà
ad istruire meglio i nostri figli, e quindi prima o poi finiranno d’incanto, per
esempio, l’idiozia del televoto e la fiducia incondizionata a certi prodotti
alimentari manipolati, come si è verificato in alcuni comparti lattiero/caseari
reclamizzati peraltro a caro prezzo da una televisione stupida e vergognosa.
17/10/2008
IL CAPITALISMO SI AGGRAPPA AL COMUNISMO
da Vittorio Grondona – Bologna
Ci hanno rotto le scatole per tanto tempo sul privato è bello. Poi abbiamo
scoperto che tutte le privatizzazioni fatte si sono trasformate in altrettanti
monopoli dove gli unici a guadagnarci sono gli imprenditori che se le sono
comprate a prezzo stracciato. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: degrado
totale dei servizi offerti ed aumenti enormi dei costi. Nel frattempo è arrivata
al pettine la questione disastrosa dell’Alitalia, costretta politicamente a
soddisfare le voglie verdi del nord con perdite enormi sia di prestigio che di
danaro. Subito pronta la ciambella di salvataggio a spese del contribuente…
Adesso il disastro bancario mondiale… Il mago della finanza di Berluscopoli,
minaccioso Robin Hood con arco e frecce pronte a colpire, aveva promesso di
tassare di più i guadagni favolosi delle banche… Ma va là… Si è rivelato invece
un terribile sceriffo di Nottingham. Saremo infatti ancora noi a pagare le
scelte irresponsabili di un capitalismo senza arte ne parte.
19/10/2008
ME GUSTA EL “CHINOTTO”
da Vittorio Grondona - Bologna
Mi ricordo alcuni slogan pubblicitari dei miei tempi “Non è chinotto se non c’è
l’ 8”. “Se bevi Neri ne-ribevi”. Simpatico questo video su YouTube: http://it.youtube.com/watch?v=Zf4IGvxobeE.
Forse anche per i baristi serve una scuola separata prima di metterli dietro ad
un banco delle città d’arte della Pianura Padana…
RIFERIMENTO 17/10/2008
COS’E’ CHINOTTO?
da Silvia Palombi
Modena, 17 ottobre pomeriggio, bar della stazione. Ho sete chiedo un chinotto’,
‘cos’è chinotto?’ chiede la pingue giovane barista bionda indigena. Sorrido
stupita, come faccio a spiegarle cos’è un chinotto? Il di lei clone coi capelli
neri fa ‘è una fanta?’ comincio a inquietarmi. Cambio, chiedo un rabarbaro in un
bicchiere di acqua gassata fredda. ‘Cos’è rabarbaro?’ chiede la mora. Mi sento
Troisi e Benigni al passaggio della gabella, mi guardo intorno, vorrei essere
rassicurata che sto vivendo qualcosa di strano. Nessuno fa una piega. Non ho
chiesto un ratafià, un giulebbe. Rinuncio a dissetarmi e vado al binario
sconfortata. Queste in che classe le mettereste? O sono io da proteggere come un
panda?
RIFERIMENTO 18/10/2008
COS'E' CHINOTTO/2
da Silvia Zanotti, Modena
Cara omonima, mi dolgo dell'accaduto nella mia ridente cittadina! Mi viene da
ridere perchè io, boicottando la Coca Cola, bevo abbastanza spesso il chinotto e
non mi è mai capitata una cosa del genere. Ti porgo le mie sentite scuse a nome
di tutti i modenesi!
RIFERIMENTO 18/10/2008
SOLO UNA CURIOSITA' SUL CHINOTTO
da Claudio Urbani, Roma
In un bar di una stazione, prima di andare al banco per ordinare, si passa alla
cassa per lo scontrino: cosa le ha rispostol'italianissima cassiera alle sue
richieste di chinotto e rabarbaro?
RIFERIMENTO 18/10/2008
COS’E’ CHINOTTO?/2
da Dan Galvano, Basilea
Tutta la mia solidarietà alla sig.ra Palombi per il chinotto, pero' anch'io il
rabarbaro in un bicchiere di acqua gassata non l'ho mai visto.
RIFERIMENTO 19/10/2008
CHINOTTO
da Bruno Stucchi – Cuggiono
Chinotto. Ne sto allevando uno. Dopo una bella fioritura, ora ha una quindicina
di frutti, poco più grandi di una ciliegia. Sperèm.
RIFERIMENTO 19/10/2008
QUE VIVA CHINOTTO
da Silvia Palombi
Caro Dan Galvano (ma che significa dan? nel mio conformismo culturale penso
automaticamente a don, ma dan!? sei cintura nera di karate?) capisco lo stupore
di fronte al connubio rabarbaro acqua gassata ma tu parti avvantaggiato: sai
cos'è rabarbaro. Quanto alla curiosità di Urbani è presto soddisfatta, le due
fanciulle erano alla cassa armonicamente allineate, una faceva lo scontrino e
l'altra dava il via al servizio, per quello la loro stupefazione era
all'unisono. E infine cara omonima grazie, accetto le scuse ma la
perplessitudine non mi passa. Ancora una volta tutto deriva forse dall'anagrafe.
RIFERIMENTO 19/10/2008
CHIN8
da Dan Galvano, Basilea
Cara Silvia Palombi, nella mia ignoranza non sapevo nemmeno che "dan" stesse ad
indicare i livelli nelle arti marziali. E io a menare le mani non sono proprio
buono...
RIFERIMENTO 19/10/2008
RIVELAZIONI CHINOTTO
da Corrado Vigo - Trecastagni
Premesso che sono un agronomo, e premesso che vivo ed opero nella Sicilia
orientale, patria degli agrumi, premesso infine che mi occupo principalmente di
agrumi da quasi trant'anni, debbo fare alcune considerazioni sul tema CHINOTTO,
che a me come "bevanda" piace molto.
L'immaginario collettivo pensa che nella bevanda "chinotto" vi sia del succo di
chinotto. Non è così.
Il chinotto, agrume assomigliante ad un mandarino e di taglia bassa, è molto
amaro, e con poco succo, ma la bevanda denominata "chinotto" un tempo si
otteneva dalle essenze dello stesso, manipolate poi con zucchero.
Tanti anni fa, assieme al bergamotto, la patria del chinotto era la Calabria.
Adesso impianti specializzati di chinotto ne sono rimasti pochissimi,
all'incirca 100 ettari in tutta italia, tolte le piante sparse "per consumo
familiare".
Per fare la bevanda, inoltre, il frutto va raccolto verde.
Allora mi chiederete: con che cosa è fatta la bevanda denominata CHINOTTO?
Leggete bene l'etichetta: con acido citrico e caramello, ed a volte (ma non
sempre) essenze di agrumi. Queste essenze possono essere di arancio amaro, od
anche di arance in genere, ma mai di chinotto, altrimenti scriverebbero in bella
mostra "CHINOTTO".
Fatte queste considerazioni tecniche debbo ammetere, però, che questa bevanda
"CHINOTTO" senza chinotto all'interno, piace molto anche a me.
Sai una cosa? Non ho capito una mazza. (csf)
RIFERIMENTO 19/10/2008
C'E' CHINOTTO E CHI NO
da Mario Strada
E' un'Italia barbara, quella che ci aspetta. Dove bere chinotto sara' guardato
con sospetto, fors'anche con paura. Ricordo un'estate siciliana, caldissima,
passando per Catania trovammo oasi di civilta' nei chioschi. Servivano ogni ben
di Dio dissentante: sciroppi di chinotto, mandarino, tamarindo, sciampagnino,
limone, arancio, menta, anice... Con limone spremuto oppure no. In acqua di
seltzer. Il mio preferito: seltzer, limone e sale. Paradisiaco.
RIFERIMENTO 20/10/2008
LE TRAPPOLE DEL PENSIERO UNICO E DEL FINTO BUON SENSO
da Pier Franco Schiavone
Silvia, siccome le ragazze del bar non conoscono il chinotto, pensi che sarebbe
stato meglio se avessero frequentato una classe ponte? Non credi che sia
un’affermazione un pò snob? (Benché anch’io adori il chinotto). A parte il fatto
che il saggio post di Moggia avrebbe dovuto chiudere il dibattito (si fa una
classe per etnia?), possibile che non si comprenda qual è lo scopo di queste
proposte fasciste? Mio figlio (che i suoi compagni adorano), ha imparato
l’Italiano benino in 4 mesi e, dopo un anno, lo parla meglio di molti bambini
italiani, tuttavia è stato costretto a frequentare religione perché non sono
previste alternative (per esempio un corso integrativo d’Italiano) però di tanto
in tanto lo hanno sottratto all’ora di matematica per dargli lezioni d’Italiano.
Granata, per esempio, mi può spiegare perché?
RIFERIMENTO 20/10/2008
VIVA IL CHINOTTO, BEVANDA PREMODERNA
da Gianni Guasto
Il chinotto é una bevanda anni cinquanta, più giovane dell'antichissima "limonina",
premoderna come il grembiulino della Gelmini. Mi pare di aver letto da qualche
parte che in tempi recenti fu bevuta da Bossi, durante qualche circostanza
"storica". In una poco incisiva pubblicità di pochi anni or sono, fu
reclamizzata come "l'altro modo di bere scuro", quale improbabile tentativo di
insidiare l'imperialismo della Coca-Cola.
Viva il chinotto, bibita bipartisan nell'era della dell'inquietante Red Bull.
RIFERIMENTO 20/10/2008
AMARCORD
da Claudio Urbani, Roma
Cara Silvia, il suo post è stato un po' un colpo basso. Ricordandomi il chin8tto
- come lo scriveva una nota marca - e il rabarbaro, tutti assocati ad una
lontana, mia, gioventù, è stato d'obbligo ricordare il Biancosarti e il "Punto e
mes". Non oso più chiederli, non ci riesco neanche con la gazzosa: si trova
ancora ma non vorrei rimaner deluso.
RIFERIMENTO 20/10/2008
da Giulio Bulgarelli, Correggio
A memoria mia - ma forse trasfiguro - non ricordo nessuna "spuma" al chinotto.
Al limone, all'arancia, alla cola, moscatella, sanguinella, quellochetipare. Ma
al chinotto, mai. Segno indubbio della inarrivabilità dello stesso: neppure
imitare si poteva. Vantava pure una barzelletta dedicata ("siamo chinotti, siamo
chinotti") che mi raccontò il blogghista Pellicciari. Giù a ridere, nell'androne
della canonica. Allora la sola sconcezza bastava.
RIFERIMENTO 20/10/2008
RABARBARO E CHINOTTO
da Bruno Stucchi - Cuggiono
Il chinotto e' prodotto tipico del savonese, bevanda compresa. Che poi ci siano
dei chinotti siciliani (di scuola eretica) non lo posso escludere.
Il rabarbaro invece e' abbastanza diffuso e consumato nel nord Europa (Svizzera,
Germania, Francia del nord, ecc). Cresce molto bene anche da noi, dove pero' e'
quasi considerato pianta infestante. Io ne ho un paio nell'orto; coi "gambi" ci
faccio stravaganti marmellate e crostate.
Chi ha tempo da perdere, facendolo bollire e centrifugare (solo i gambi; le
foglie sono considerate leggermente tossiche) ottiene una bevanda
ragionevolmente sopportabile e dissetante e -forse- anche lassativa.
RIFERIMENTO 20/10/2008
MESSAGE TO SILVIA ZANOTTI
da Giorgio Goldoni
A son un vec bavdor ad Kinott: a son cuntent che a Modna as cata ancora al
chinott. Ma na volta 'sa bvivat? La Kremlin Cola?
(traduzione : Sono un vecchio bevitore di Chinotto: sono contento che a Modena
si trovi ancora il chinotto. Ma una volta cosa bevevi: la Kremlin Kola?)
RIFERIMENTO 21/10/2008
AMARCORD /2
da Biagio Coppola, Golfo di Napoli
Ricordo, non senza una punta di commozione, un gelato nel secchiello della ditta
SOAVE (credo scomparsa) un variegato alla fragola che era di una bontà divina,
erano gli anni ’60 e la mia infanzia procedeva serena e inconsapevole del
futuro.
PS: Non ho capito la battuta su Obama e Casablanca di Stucchi visto che il
prossimo presidente non è ne ispanico ne transgender…
RIFERIMENTO 21/10/2008
LE SORPRESE DI BOSSI
da Claudio Urbani, Roma
La notizia che Bossi abbia brindato con il chinotto mi ha sorpreso: avrei
pensato che gradisse la padana "spuma".
RIFERIMENTO 21/10/2008
THANKS FOR THE MESSAGE
da Silvia Zanotti, Modena
Grazie per il pensierino in dialetto, che capisco e parlo bene. Ho 35 anni, non
sono una vecchia comunista, perchè Kremlin Cola? Io adoro la Coca Cola ma
detesto alcune pratiche della multinazionale, per quello la boicotto. Allo
stesso tempo mi fanno schifo tutte le copie sbiadite di quella bibita, dunque ho
trovato un paio di alternative che gradisco e che non fanno parte dell'impero
Coca Cola Company: chinotto e cedrata, normalmente Tassoni.
RIFERIMENTO 21/10/2008
A PIERFRANCE’ MACCHESTAIADDI’? /2
da Silvia Palombi
Schiavo’ una volta ci si capiva. Come hai potuto credere anche solo per un
secondo che per me la soluzione atta a colmare l’iceberg di ignoranza delle
ragazze bariste, la cui punta è il non conoscere le parole chinotto e rabarbaro,
possa essere la classe ponte? L’assunto del mio povero post era che tanti
indigeni (nativi, aborigeni, autoctoni) italioti hanno della loro lingua madre
una padronanza così ridotta da essere sovente più asini di tanti immigrati, ergo
le classi ponte sono una solenne minchiata. In più queste fanno le bariste!
Prometti che se il pescivendolo con l’occhio atono ti chiederà cos’è coda di
rospo ci dirai come ti senti. Non sei più quello di un tempo, mi offendo o mi
preoccupo?
RIFERIMENTO 21/10/2008
LA BARZELLETTA DEL CHINOTTO
da Roberto Pellicciari
Non mi sottraggo, amico Bulgarelli, al tuo assist riguardante la
barzelletta sui chinotti
(anche se, dopo 40 anni, i nostri esami del sangue recano ancora tracce di
variopinte spume, 50 lire di acqua, polverine e tanto gas).
Del più scorretto e infido dei nostri simili dicesi che è un vero “st…zo”.
Ebbene, una decina di questi cosi si aggira sotto il manto stradale, in
prossimità di un tombino. A un certo punto si imbattono in alcuni coperchietti
di bottiglie di chinotto, li indossano a mo’ di cappello e si mettono a ballare
gridando: “Siamo chinotti, siamo chinotti…..”. Ma, ahimè, i coperchietti sono
solo nove e i cosi sono dieci, per la mortificazione di quello, fra loro,
rimasto senza possibilità di promozione sociale. Quest’ultimo però, alla fine,
decide di accodarsi lo stesso all’immondo trenino gridando a sua volta: “Sono
un chinotto, sono un chinotto…”. Ma a questo punto gli altri si voltano
scandalizzati e inviperiti: “Taci tu, st…zo!”.
D’accordo, magari è un po’ sconcia ma, in fondo, è un’allegoria della condizione
umana.
RIFERIMENTO 23/10/2008
LA BARZELLETTA DEL CHINOTTO/2
da Gianni Guasto, Bogliasco
A pensarci bene, la barzelletta raccontata da Pellicciari, più che della
condizione umana sembra l'allegoria del razzismo nascente. Bisogna che qualcuno
la racconti all'onorevole Cota.
RIFERIMENTO 23/10/2008
PACE, PACE, PACE CON SILVIUCCIA (E SU MORUCCI…)
da Pier Franco Schiavone
Scusami Silvia, ho frainteso a causa dell’accento che hai dato alla barista.
Quanto a Morucci, il primo istinto, leggendo il suo mail, è stato di chiedere
cosa pensasse della carcerazione che fece subire a Moro, poi però mi sono reso
conto che ha scritto cose sensate (ma non sono del tutto d’accordo), che non è
tra gli ex brigatisti più presenzialisti, e che non si può chiedere l’ergastolo
alla parola. Spero che Morucci non abbia scritto solo per ricordare il suo libro
e che partecipi ancora in questo blog, per esempio mi piacerebbe sapere se si
rende conto che ha contribuito a distruggere il sogno di un’intera generazione
(la mia) spargendo puzzolente odore di polvere da sparo.
20/10/2008
COMUNISMO DI DESTRA
da Vittorio Grondona - Bologna
Alla simpatica gentile avvocata Lina Arena voglio dire che lo Stato siamo tutti
noi. Sarebbe stata sicuramente un’azione di sinistra se nel caso specifico della
crisi finanziaria si fosse pensato di aiutare coi soldi della comunità i
risparmiatori gabbati dalle banche… Magari riscattando i loro mutui
trasformandoli in crediti statali, tanto per dirne una... Purtroppo abbiamo un
governo di destra che usa impropriamente un criterio di sinisra per salvare il
capitale del capitalismo da quattro soldi che con la scusa del mercato non esita
a rovinare perfino i suoi clienti. Portandogli via la casa, per esempio.
RIFERIMENTO 18/10/2008
IL CAPITALISMO E IL COMUNISMO. L0 STATO A CHI APPARTIENE?
dall’avv. Lina Arena
Più d’una penna accenna al comunismo non appena si parla di Stato.Ma siamo certi
che lo Stato prefiguri il comunismo? Lo Stato è una struttura giuridica che
raccoglie e protegge una comunità insediata in un determinato territorio. Con il
comunismo non ha nulla da spartire. In un regime comunista lo Stato involge ed
occupa tutto, persone e cose.In un sistema capitalistico svolge solo una
funzione di raccordo, controllo e protezione.Nulla di più. Perché appena si fa
riferimento allo Stato o alla partecipazione dello Stato nell’economia si
disturba il Comunismo?Vorrei una risposta dall’esimio Vittorio Grondona.
RIFERIMENTO 21/10/2008
IL CAPITALISMO E IL COMUNISMO. L0 STATO A CHI APPARTIENE?/2
da Gianni Guasto
Corbezzoli, l'Avvocata ha scritto un post che non fa una grinza. Che cosa
accade? Effetto Lourdes o effetto Berlusconi? Ma allora é vero che l'Unto fa i
miracoli!
21/10/2008
GALERE, PATRIE E NON…
da Vittorio Grondona - Bologna
(...)E’ ovvio che nel contesto attuale è praticamente impossibile fare a meno
delle prigioni, però il ricorso alle stesse potrebbe essere consigliato da una
maggiore prudenza sia dei legislatori, sia dei giustizialisti politici. Questi
ultimi poi accentuano ad arte le paure per invocare leggi fnalizzate ad ottenere
solo i maggiori consensi elettorali dei più timorosi. Nel contempo, però, le
stesse leggi, sempre fettolose e molto lacunose, forniscono lo spunto per uno
sfogo incontenibile di pericolosi comportamenti dei più turbolenti sia della
giustizia che dei ribelli. In conclusione la politica del taglione produce solo
svantaggi, a volte anche terribili, per la società nel suo insieme.
RIFERIMENTO 20/10/2008
PATRIE GALERE
da Valerio Morucci
Caro Claudio, nonostante le tue giacobine frequentazioni, dubito assai che anche
tu possa cadere vittima della sindrome forcaiolesca che vorrebbe risolvere con
la galera i guai della nostra zoppicante democrazia. Ma, considerata
l'insistenza di chi finge di non aver capito che l'illegalità è l'odierna e
futura cifra di sopravvivenza della politica, degli affari e di tutta la
baracca, potresti rinfrancarti maggiormente nel tuo spirito tollerante, ma non
per questo meno salace, ripassando nel mio ultimo libro, "Patrie galere", quanto
sai di carceri. Tanto per rafforzare l'opinione che la galera è meglio non
raccomandarla. Non foss'altro perchè, a parlarne troppo e pubblicamente, si
rischia di darla per scontata come panacea di tutti i 'mali'. Dagli imprenditori
truffaldini datisi alla politica, ai politici corrotti di per sé, per finire ai
rom, ai negri, alle puttane e loro clienti e, un prossimo domani, ai giornalisti
rompicoglioni, con votazione bipartisan.
Caro Valerio, hai quasi ragione. Io rimango abbastanza convinto che con la
galera non si risolvono i guai della democrazia però non si può nemmeno
differenziare quelli che i possono andare e quelli che invece no. Se ci va il
tossico (meglio, finché ci va il tossico) ci deve andare anche Previti. Non si
parte come sembreresti sostenere tu, da politici corrotti per finire ai rom. E'
il contrario. (csf)
RIFERIMENTO 20/10/2008
PATRIE GALERE/2
da Valerio Morucci
Dovresti chiarirmi cosa è 'il contrario'. Io dico che a voler mandare in galera
Previti & Co., tanto per riprendere il tuo esempio, si ottiene che loro comunque
non ci vanno, mentre la galera, così tanto evocata, rimane appannaggio di tutti
i poveri cristi (oltre il 30% tossici e un altro 30% extracomunitari. Al 54% tra
i 18 e i 35 anni. Tra le donne il 70% erano disoccupate o in cerca di
occupazione, e tra le disoccupate un altro 70% per cento erano operaie. Ripeto
'operaie'. Operai: razza in via di estinzione anche tramite la galera. Per
quanto l'istinto spinge per volere in carcere i criminali prestati alla
politica, si dovrebbe essere capaci di ripensare la natura di questo istinto
(assai vicino al rituale espiatorio dell'avvio del caprone verso la Genna) e 'civilizzarlo';
ricordando che il 'popolo' accorreva sempre in massa alle esecuzioni pubbliche.
La galera, in attesa di trovare modi meno arcaici, dovrebbe contenere soltanto
quelli che possono fare del male ad altri esseri umani. Quindi poteva essere
giusto che ci avessero rinchiuso i brigatisti o i sequestratori omicidi dei loro
ostaggi, per dire. Negli USA condannano chi ha ucciso guidando in stato di
ubriachezza a stare per le strade della propria città con un cartello appeso al
collo: "Ho ucciso una persona guidando ubriaco". I politici-criminali -
distinzione che separa quelli che ancora l'hanno fatta franca da quelli beccati
e sanzionati,(ricordi Nixon Ricky-Tricky, sbeffeggiato meno per quello che aveva
fatto che non perchè si era fatto beccare) non potrebbero essere condannati a
stazionare sul Montecitorio con un cartello appeso al collo elencante i loro
reati?
Sulle misure alternative al carcere sono assolutamente d'accordo (csf)
RIFERIMENTO 20/10/2008
PENE ALTERNATIVE
da Massimo Mai
La gogna francamente come pena alternativa non mi sembra poi questo gran passo
avanti. Così come tutte quelle proposte di condannare ai lavori socialmente
utili piccoli criminali (in genere teppistelli che spaccano e picchiano) mi
sembrano un idiozia. Disabili, anziani, persone non autosufficienti e bisognose
di intervento di tutto hanno bisogno meno che di un teppista. Alternativa alla
galera potrebbe essere il lavoro fisico fino a ripagare la società dei danni
procurati (Che sò Previti in una cava di tufo insieme ai tifosi che abitualmente
sfasciano treni, autogrill, stadi, auto in sosta). Ma comunque sia, galera o
pene alternative alcuni non pagheranno mai, neppure se sorpresi sul fatto.
RIFERIMENTO 20/10/2008
PATRIE GALERE...E QUELLE DEGLI ALTRI
da Armando Gasparini, Veneto Alto
Ma sto Valerio Morucci che scrive libri, che moralizza sulle carceri, che ci fà
la predica, non sarà per caso "quel Morucci" già Potere Operaio e BRigatista
rosso poi ?
Se sì...prima di lamentarsi, Le ricordo a bassa voce, come sono stati trattati i
"colleghi" della (RAF)Rote Armee Fraktion (Baader-Meinhof) in Germania. Là usan
metodi sbrigativi e solo in Italia bisogna sorbirsi i moralisti poi! Ad majora.
Armando, stai dicendo che bisognava ammazzarlo in carcere? (csf)
RIFERIMENTO 20/10/2008
PATRIE GALERE...E QUELLE DEGLI ALTRI/2
da Claudio Urbani, Roma
L'animo umano non smette mai di stupirci, purtroppo!
RIFERIMENTO 20/10/2008
PATRIE GALERE...E QUELLE DEGLI ALTRI/3
da Dan Galvano, Basilea
Caro Gasperini, io uno che in galera c'è stato lo starei ad ascoltare a
prescindere. Che si tratti di un secondino o di un detenuto.
RIFERIMENTO 20/10/2008
PATRIE GALERE...E QUELLE DEGLI ALTRI
da Armando Gasparini, Veneto Alto
Dan Galvano, una domanda solo: ma in Svizzera, un condannato a più ergastoli,
ridotti per "meriti speciali", ottenendo la semilibertà dopo aver scontato
undici anni di carcere...ecco, a uno così, è concesso di fare la morale e tenere
conferenze vespalizzando il suo libro facendo soldi sul sangue delle sue
vittime? Il presidente Giorgio Napolitano, si è espresso pubblicamente
sull’opportunità del silenzio, non io !
Urbani, l'animo umano dovrebbe preoccuparsi di più delle vittime...
RIFERIMENTO 21/10/2008
PATRIE GALERE...E QUELLE DEGLI ALTRI/2
da Paolo Beretta
Si, Gasperini, gli è concesso, o quantomeno nessuno glielo proibisce. Anche
perché avrebbe qualcosa di più interessante da dire dei mattoni di Bruno Vespa.
Con certi politici che passano le giornate a farci la morale, le opinioni di un
galeotto hanno senz'altro più spessore. Quanto alle vittime, il suddetto
galeotto rosso il gabbio se l'è fatto. Stiamo ancora spettando che se lo
facciano pure i neri, ma resteremo delusi, temo. Le loro vittime, pur essendo di
più, evidentemente valgono meno.
RIFERIMENTO 21/10/2008
SULLE PATRIE GALERE
da Michelangelo Moggia
Condivido l'opinione di Gasparini sulla questione "Patrie Galere" (a parte il
riferimento alla Germania); anche se potessi non impedirei a nessuno di parlare
o di scrivere, ma credo che sarebbe una questione di rispetto e buon gusto
astenersi. Al di là che uno abbia scontato la sua pena e si sia riabilitato non
lo ordina il dottore che debba scrivere e partecipare a trasmissioni tv.
RIFERIMENTO 21/10/2008
VALERIO MORUCCI
da Biagio Coppola, Golfo di Napoli
Vorrei approfittare dell’inaspettata visita nel blog di un personaggio che, non
credo suo malgrado, è stato uno storico protagonista dei cosiddetti “anni di
piombo” per chiedergli cosa abbia mosso un “cattivo maestro” come lui, che per
perseguire i suoi ideali non ha esitato a macchiarsi di gravi colpe, a rinnegare
il suo passato e tradire i suoi compagni. Sia chiaro che è solo una curiosità
che avrei sempre voluto soddisfare ma, ahimè, fin ora inappagata data la
mancanza di un valido e autorevole interlocutore. Quindi con tutto il rispetto
per i moralisti presenti in questo blog io, al contrario di loro, vorrei avere
risposte e capire il perché di certe scelte sbagliate.
RIFERIMENTO 21/10/2008
PATRIE GALERE
da Michelangelo Moggia
Esempio per assurdo ma non tanto: sono certo che se fra qualche anno Previti,
una volta scontata la pena, scrivesse un libro sulla cultura della legalità, qui
a parecchie persone, me compreso, girerebbero gli zebedei. Non capisco perchè in
questo caso non avvenga. Sui terroristi neri a piede libero anch'io spero tanto
che prima o poi finiscano in galera, ma questo a mio modesto parere esula dal
discorso.
E leggere il libro di Morucci e poi parlarne? (csf)
RIFERIMENTO 21/10/2008
PATRIE GALERE...E QUELLE DEGLI ALTRI/5
da Dan Galvano, Basilea
Caro Gasparini, qui c'è un ex carcerato che mi parla di carceri (e che di sicuro
ne sa piu' di me e lei messi insieme, e percio' lo ascolto) e lei, invece di
discutere del contenuto a proposito delle carceri, mi attacca il carcerato. Per
dirla à la Freud, io ci vedo uno "spostamento dell'oggetto d'amore".
RIFERIMENTO 21/10/2008
AVEVA RAGIONE TRAVAGLIO
da Giuseppe Valendino - Canonica di Triuggio (MI)
Leggo sul Corriere.it di ieri: «A Torino 40 detenuti dormono per terra con una
coperta ll carcere Le Vallette sta scoppiando. Ci sono presenti 1.445 detenuti
mentre dovrebbero essercene 923.» L’indulto più sciagurato della Repubblica è
stato varato solo 18 mesi fa. E siamo di nuovo punto e a capo. Aveva ragione
Travaglio nell’affermare che non sarebbe servito a nulla. Mi chiedo: ma i vari
Manconi, Sofri, Mastella, Pecorella e compagnia di giro cosa diranno alla luce
di quanto successo? Se pensiamo poi, che l’indulto è stato per il Governo Prodi
un bagno di sangue, c’è davvero da mettersi le mani nei capelli.
RIFERIMENTO 21/10/2008
PARLARE
da Mario Strada
Trovo improponibile impedire alle persone di parlare. Siano carcerati,
scarcerati, in attesa di giudizio, blogghisti. Pero’, nel caso di tutti i
protagonisti dei cosiddetti “anni di piombo”, dai terroristi ai ministri
dell’epoca, ho un pre-giudizio. Tuttora, non sappiamo come sono andate veramente
le cose di molte vicende, a cominciare dal rapimento Moro. Lo trovo
insopportabile. Sarebbe utile e gradito che chi sa, parli.
RIFERIMENTO 21/10/2008
ANCORA PATRIE GALERE
da Michelangelo Moggia
Non ho letto il libro e non lo leggerò. Non credo sia necessario leggere il
libro per dare un giudizio negativo sulla questione che è stata messa a fuoco in
modo egregio dal presidente Napolitano qualche mese fa. Riporto il link:
http://www.repubblica.it/2007/03/sezioni/politica/napolitano-terroristi/politologo/politologo.html
RIFERIMENTO 21/10/2008
OPINIONI E GIUDIZI
da Claudio Urbani, Roma
Quanto dichiara l'amico Moggia mi lascia perplesso. Non il suo giudizio sul
libro di Morucci, ma che questo sia di altri, anche se illustri. Ritengo molto
pericoloso che ci si faccia influenzare in questo modo, piuttosto che farsi
opinioni personali direttamente e poi eventualmente confrontarle. Non oso
immaginare migliaia di persone che le propie opinioni e giudizi se li faccia
realizare dai vari Fede, Santoro, Vespa, Fazio e Cocuzza e da chi più appare in
tv, con tutto il rispetto dei relativi convincimenti. Niente di peggio che
cervelli all'ammasso per far fiorire le dittature.
RIFERIMENTO 21/10/2008
LA REGOLA DELLE 500 BATTUTE
da Isabella Guarini, Napoli
Caro CSF, però V.Morucci ha superato abbondantemente la ferrea regola delle 500
battute per partecipare al blog.
RIFERIMENTO 21/10/2008
PROBLEMA SPINOSO
da Alessandro Ceratti
La partecipazione al nostro blog di un ex-brigatista mi pone un problema
spinosissimo. Un po' d'impulso mi viene da reagire come Gasparini. Poi rifletto
e mi dico: dal punto di vista ufficiale, se ha finito di scontare la condanna
assegnategli (e se ha goduto di sconti di pena, anch'essi ovviamente sono
previsti per legge) è un cittadino riabilitato, con gli stessi diritti miei. E
d'altro canto che cosa deve fare questo signore, sprofondare nell'abisso?
Nullificarsi? Forse saremmo noi a non dovere avere interesse ad ascoltare
quello che ha da dire. E d'altra parte è innegabile che conoscere l'opinione di
un'ex-brigatista (su qualunque tema, in particolare sulle patrie galere) è più
interessante che conoscere quella del salumiere sotto casa. E tuttavia permane
il desiderio di "ridimensionare" quella persona. (...)
RIFERIMENTO 23/10/2008
CONSAPEVOLE DEL MIO FARDELLO
da Valerio Morucci
Nel mio intimo potrei anche condividere, consapevole del mio fardello, l'invito
al silenzio, ma rimango perplesso quando si tracciano demarcazioni morali 'ad
personam'. Gli ex-brigatisti avrebbero comunque il diritto di parola, ma sarebbe
opportuno che si stessero zitti. Incarnano forse il 'male assoluto', da dovere
essere reietti sulla Terra? Dal dopoguerra è stato così per i neo-fascisti e per
avere di nuovo diritto di parola hanno dovuto, oltre misura, abiurare. Nessuno
degli ex-brigatisti che abbia messo mano alla penna - non più di tre - ha
inneggiato al proprio passato, e per una revisione autocritica sono occorsi ben
meno che quarant'anni. Per me ancora prima di essere arrestato. Parliamo di
eventi accaduti trenta anni fa e, contrariamente all'interessata visione per
singoli fatti criminali, fanno parte della storia di questo paese. L'uso delle
armi nella lotta politica, dalle bande armate alle sparatorie di piazza, ha
coinvolto negli anni '70 una quantità di militanti pari, se non superiore, al
numero di partigiani nella Resistenza. Si può condannare, si può esecrare, ma
dal punto di vista storico il 'male assoluto' non esiste. Perchè non esiste
nella Storia un bene altrettanto assoluto da potersi usare come discrimine.
Anzi, spesso, se non sempre, il male è commesso nella convinzione di perseguire
il bene. Vedi la Chiesa, oltre che le BR. Non resterebbe quindi, nel piccolo di
ciascuno per provare a far sì che questo meccanismo non si perpetui, che capire
da cosa sia alimentato. (Vedi l'Opinione
di CSF su "Io donna" del 24 maggio 2008). E' quello cho io cerco di fare, e
proporre, nei miei libri.
RIFERIMENTO 23/10/2008
VALERIO MORUCCI DOCET?
da Francesco Falvo D'Urso - Lamezia Terme
Ho ancora il ricordo di quel filo di angoscia ramificato nel mio corpo. Era il
16 marzo del 1978. Era il mio compleanno e mi accingevo a partecipare ad una
assemblea d’istituto al liceo artistico di Catanzaro. Un professore si affacciò,
trafelato e pallido, nell’aula magna, annunciandoci che il presidente Aldo Moro
era stato appena rapito. Mi sono sempre chiesto, in modo spicciolo e terra
terra, perché le Brigate Rosse non avessero mai colpito i veri potenti di questo
paese. Gente che dell’Italia ne ha fatto carne di porco, mietendo, anche loro,
tante vittime senza che mai nessuno abbia pagato per questo. Cosa è cambiato?
RIFERIMENTO 23/10/2008
IL PUZZOLENTE ODORE DELLA POLVERE DA SPARO
da Valerio Morucci
Della carcerazione fatta subire a Moro, e dell'effetto straniante nel ritrovarmi
dalla parte dei carcerieri, ho scritto in un mio libro del 2004. Qui lo spazio è
poco. Quanto al 'puzzolente odore della polvere da sparo' non so se un blog
debba essere necessariamente luogo di approssimazione. La rete potrebbe
rappresentare serbatoio di formazione/scambio di pensiero/opinione altri dal
melting pot del nulla offerto dai mass-media. Se però vi si fanno circolare
senza alcuna cura opinioni affrettate ed epidermiche rischia di essere soltanto
un'appendice delle chiacchiere da coda all'ufficio postale. Andrebbe forse
ricordato che il primo puzzolente odore sentito da quella generazione è stato
quello della dinamite delle bombe delle stragi. Quanto a quello della polvere da
sparo andrebbe invece ricordato - a tutti quelli che riducono la storia della
conflittualità in Italia alle BR - che prima di Moro, e cioè nel '77,
quell'odore proveniva ogni sabato dalle piazze italiane, dove moltitudini di
giovani armati assaltavano la voglia di un altro mondo scaricando le pistole
contro la polizia. Quella 'insurrezione' e quel movimento, ancora troppo
caratterizzati dall'andare contro e meno dall'andare verso, si stavano già
esaurendo quando è arrivata la mazzata definitiva del sequestro Moro. Che ha
spostato lo scontro a una guerra tra due apparati avulsi dalla realtà sociale.
Il Partito Combattente e lo Stato. Ma anche per questo lo spazio è poco. Perchè
il vizio del contro anzichè del verso è ciò che ancora blocca, oltre che i
cervelli, ogni possibilità di alternativa. Ne ha accennato Lina Arena.
RIFERIMENTO 24/10/2008
FARDELLI OMESSI
da Rocco Ciolfi, Arce
... “Anzi, spesso, se non sempre, il male è commesso nella convinzione di
perseguire il bene. Vedi la Chiesa, oltre che le BR.”... Tralasciando tutti i
bla bla e gli eccetera del caso, questa un po’ eccessiva lo è. E comunque, il
punto rimane un altro: parlate quanto volete, scrivete libri, ergetevi pure a
mètre a penser, fatelo, ma non prima di averci raccontato tutta - e banalmente
ripeto, tutta – la verità.
RIFERIMENTO 24/10/2008
CONSAPEVOLE DEL SUO FARDELLO
da Silvia Palombi
Il rapimento Moro è stato per l’Italia quel che l’11 settembre è stato per il
mondo, una voragine. Di là il prima, di qua il dopo. E niente è più stato come
prima. Mai più. Valerio Morucci non docet ma a me importa molto sentire quel che
ha da dire. Per questo prenderò il libro, così lo ascolterò oltre le 500 battute
e poi dirò la mia se csf mi passerà il post. Sono andata a rileggermi gli
interventi suscitati dalla sua entrata in blog, qualcuno lo condivido, in parte,
altri per niente, come è normale nell’universo. ‘Patrie galere...e quelle degli
altri’ di Gasparini dal Veneto alto (alto si scrive minuscolo Gasparini, non è
un nome proprio e in Italia si usa così) invece mi ha stomacato.
RIFERIMENTO 24/10/2008
CORSI E RICORSI
da Biagio Coppola, Golfo di Napoli
Visto che gli animi si stanno esacerbano tra studenti e potere vorrei ricordare
al nostro sorridente ( paresi?) premier che il ’68 cominciò in maniera simile.
Ora se si vuole evitare il proliferare di nuovi “cattivi maestri” credo sia
opportuno e giusto ascoltare l’appello di Napolitano che invita al dialogo le
due parti. Mi permetto, inoltre, di dire la mia sul perché del sequestro Moro,
perché lui e non uno dei tanti “potenti” di allora come afferma Falvo d’Urso
dalla Magna Grecia. Credo che le BR essendo mosse da ideali, discutibili ma
tali, e non da sete di giustizialismo spicciolo e populista, dovevano colpire
al cuore lo stato e chi meglio di Moro, che si apprestava a governare col PCI,
poteva rappresentare un obiettivo migliore per scardinare questo progetto?
RIFERIMENTO 24/10/2008
LA SICUMERA DI MORUCCI
da Pier Franco Schiavone
Il lezzo della polvere da sparo del ‘69 fu ripugnante non meno di quella
provocata dalle mitragliette dei terroristi che hanno eliminato Bachelet,
Alessandrini, Moro e i poveri cristi della sua scorta, Galli, Rossa, Roberto
Peci, e tanti altri. Nella moltitudine di giovani che affollava le piazze nel
’77 c‘ero anch’io, avevo 20 anni, ma non ho mai impugnato una pistola, anzi, ero
tra quelli che arginavano i pochi idioti che avevano il cannone nello zainetto,
i meno colti, i più deboli, quelli che cadevano nelle trappole dei terroristi e
degli agenti dei servizi infiltrati. Con molti dei cosiddetti Autonomi, Marxisti
immaginari, parlavo, ma dietro l’intercalare di minchia e figa, c’era il nulla e
molti di loro, spesso figli della classe medio-alta, finita l’università, si
catapultarono nelle federazioni della DC per un posto di lavoro; uno dei più
esagitati che abbia conosciuto, oggi è uno stronzissimo direttore sanitario di
una ASL. In quale angolo dei suoi incubi Morucci ha visto moltitudini di giovani
sparare nelle piazze? È strabiliante poi, quando scrive che le BR erano in lotta
contro uno Stato avulso dalla realtà sociale. Per questo ammazzavano Rossa,
Tobagi e Casalegno, sindacalisti e giornalisti? Per questo hanno emulato i
mafiosi eliminando, con una macabra messinscena, il povero Peci? D’accordo,
chiudiamola qui, ho fatto bene a non leggere i libri di Morucci e non li leggerò
mai, ho ben altro d’interessante da leggere.
RIFERIMENTO 26/10/2008
MA VEDIAMO CHE DICE MORUCCI
Grande dibattito su Morucci, ripreso anche da Dagospia. Io non ho ancora letto
il libro e quindi non mi pronuncio. Quello che mi meraviglia è che molti
parlano, sentenziano, pontificano ma nessuno -prima - dice la frase
fondamentale: "Ho letto il libro di Morucci". Tutti parlano e polemizzano sul
tema del terrorismo e sul diritto che hanno i terroristi di parlare sul
terrorismo e dimenticano che Morucci ha scritto un libro sulle carceri e quindi
immagino sui carcerati. Perché ad uno che parla sui carcerati, cioè sugli altri,
rispondete sul suo diritto a parlare? (csf)
RIFERIMENTO 26/10/2008
MA VEDIAMO CHE DICE MORUCCI / 2
da Francesco Falvo D'Urso - Lamezia Terme
Una popolazione matura e civile non dovrebbe avere timore di guardare negli
occhi persone con una storia come quella di Morucci. Per quel che mi riguarda
non ho problemi ad "ascoltare" quel che ha da dire l'ex brigatista rosso. Pur
avendo la fedina penale pulita non mi sento migliore di Valerio Morucci. Siamo
qua per discutere e riflettere su questioni che forse hanno ancora qualche
ferita aperta.
E non siamo qua per leggere il libro? (csf)
RIFERIMENTO 26/10/2008
IL CARCERE INTERCLASSISTA
da Valerio Morucci
Durante la crisi energetica iniziata nel '73, vennero riscoperte le virtù della
parsimonia e del consumo oculato. Passata quella crisi furono buttate alle
ortiche le politiche keynesiane e si avviò una lunga fase di deregulation
neoliberista, a partire dagli USA di Reagan e dalla GB della Tatcher. Niente
"lacci e lacciuoli", come da noi traduceva Craxi. Mercato produttivo e mercato
finanziario liberi di esprimersi secondo le proprie tendenze. Imprenditori - e
speculatori e arrivisti vari - più ricchi, e politici a confondersi sul proprio
nuovo ruolo, fino a pretendere di non poter essere esclusi da
quell'arricchimento. 'Milano da bere'. L'inchiesta di Tangentopoli cercò di
rimettere alla politica la foglia di fico del primato dell'interesse pubblico su
quello privato. Sappiamo oggi che fu sforzo vano, perchè non agiva contro
individui ma contro una tendenza determinata dal primato del Mercato. Cioè dal
primato di quell'assenza di regole per creare in ogni modo ricchezza, che è
terreno di coltura della collusione tra politica e finanza. (E quella della
'casta' sarebbe quindi una semplificazione mirata, anche perchè ha tenuto fuori
la casta degli imprenditori qui in Italia sempre stato-assistiti. Quindi sempre
complici nel mantenere il paese in una condizione di generale arretratezza.)In
Tangentopoli ebbe un ruolo determinante il carcere, utilizzato dai giudici come
'luogo di riflessione' degli imputati reticenti. Questo, e quel po' di pene
comminate, hanno iniziato a rendere il carcere interclassista. La galera non era
più appannaggio, quasi esclusivo, del solo sottoproletariato criminale ma anche
dei 'colletti bianchi'. (Continua)
RIFERIMENTO 26/10/2008
CATARSI
da Biagio Coppola, golfo di Napoli
Si ha l'impressione che Schiavone nel riproporre una vecchia e granitica
certezza dei quadri del PCI anni '80 che dietro alle BR ci fossero la CIA o i
Servizi o chissà chi pur di non ammettere che il percorso ideologico dei
"cattivi maestri" era iniziato nelle loro file, come per esempio quello di come
Franceschini, così Morucci, nello scrivere libri o interventi in questo blog,
mettono in atto una catarsi volta a mondare la propria coscienza. Ovviamente è
una mia sensazione, discutibile, ma veritiera, credo!
RIFERIMENTO 26/10/2008
RICORDI DI UN POMERIGGIO FUNESTO
da Isabella Guarini, Napoli
Caro CSF, mi trovavo in una riunione di lavoro nel Municipio di una fiorente
cittadina irpina. Era un pomeriggio del 1978. Ricordo con precisione il volto
terreo del Vicesindaco che, ritornando dal telefono, annunciava il rapimento di
Aldo Moro da parte delle br. Immediatamente la seduta fu sospesa e io con la mia
cinquecento azzurra tornai a casa, dove mi aspettavano figli, marito, genitori.
Entrando sentii sulla pelle il calore della mia casa e mai avrei potuto
immaginare di dialogare sul blog con un esponente di quella brigata seminatrice
di morte, dopo trenta anni. Nemmeno l'intervista di CSF a Valerio Morucci mi
aveva fatto pensare a una simile ipotesi. E ora mi interrogo se questa realtà mi
faccia paura come allora.
RIFERIMENTO 26/10/2008
PROSSIMAMENTE SU QUESTO BLOG
da Michele Lo Chirco
Dopo Valerio Morucci, adesso non resta che aspettare gli autorevolissimi
interventi di Bernardo Provenzano e di Totò Riina, che spiegheranno ai
blogghisti di CSF il senso profondo del loro agire controcorrente, che ad
incauti osservatori esterni potrebbe apparire ingiustamente esecrabile e
criminale. Per il momento credo che la Mambro abbia altro da fare.
Stai sicuro che se anche mi scrive Hitler, io lo pubblico (csf)
RIFERIMENTO 28/10/2008
DELINQUENTI NON SOTTOPROLETARI
da Valerio Morucci
Dai tempi di Tangentopoli si è andata sensibilmente modificando la composizione
sociale del popolo carcerato. Capitava sempre più spesso che venissero sgominate
bande di spacciatori 'fai da te', formate da gente con una attività commerciale,
o anche bande di sequestratori. C'è una teoria che vuole il livellamento della
classe media verso il basso. E da qui, forse, la maggiore possibilità di cadere
nel crimine. Comoda come teoria, e consolatoria. Più probabile che - superato in
quegli anni il rapporto tra lavoro e guadagno, nel senso che c'erano modi più
'creativi' e meno faticosi per guadagnare - si possa essere arrivati a livelli
di spesa non sempre sostenibili. E dato che le regole erano ormai state
scavalcate, molti abbiano creduto che questo potesse riguardare anche le regole
penali. In testa i politici, per i quali le norme che rendevano reato il loro
procacciamento di fondi erano percepite come 'obsolete'.Oggi è notizia
quotidiana l'arresto di 'delinquenti' non appartenenti al sottoproletariato. Ma
forse non ci si riflette abbastanza. Come per Tangentopoli, il popolo potrà
essere poi dirottato verso l'untore, più che verso i tratti di fondo di un
(auto)distruttivo procedere.Giorni fa è stato arrestato un ex impiegato di
banca, licenziatosi per meglio seguire le speculazioni in Borsa che dovevano
arricchirlo. Tutte andate a tracollo, 70.000 euro di debito, e lui che rientra
in banca ma da rapinatore. L'altro ieri due notize appaiate su un giornale di
strada. Una l'arresto di una avvocatessa del processo 'Laziogate'. Aveva
organizzato una rapina in danno di due facoltosi clienti del suo studio. Doveva
ripianare dei debiti. L'altra il rinvio a giudizio dei vertici del Conservatorio
di Santa Cecilia per dei "corsi fantasma" che avevano fruttato 733mila euro.
Santa Cecilia, un tempio della Musica. Probabilmente tutta gente, prima,
rispettabilissima.
Ma, oltre ai 'colletti bianchi', indebitati per vivere da ricchi, finiscono in
carcere anche i 'colletti blu' che non possono più fare debiti neanche per
vivere da poveri, cioè alla canna del gas. A metà settembre sono stati arrestati
a Pontecorvo due precari, marito e moglie, ladri di verdura. Due zucchine e due
cetrioli in un campo. Flagranza di reato, e subito in galera.Aggravandosi la
crisi in atto, e avanzandosi i programmi di questo governo a tutela delle fasce
sociali più abbienti, gli altri tutti giù per terra - (il precedente voleva
perlomeno tutelare quelli cui si riusciva a mantenere un lavoro, possibilmente
sindacalizzati quindi... e gli altri tutti giù per terra) - è prevedibile che
aumenterà la componente carceraria non sottoproletaria. Il carcere, mentre prima
era un luogo fuori dai circuiti sociali 'produttivi', o della 'gente per bene',
è oggi collocato sul percorso sociale come una possibilità per chiunque. Non
soltanto per il nostro vicino. Dipende dal tiro di dadi e ci si può finire fermi
per due giri. (Continua)
RIFERIMENTO 29/10/2008
MORUCCI, E’ UN UOMO DA ANNEGARE
da Muin Masri
Piano, cosa sarebbe stata l’umanità’ senza Caino, una noia mortale. Scrivi,
scrivi Valerio, raccontaci come si sente un uomo che ha perso tutto tranne la
voglia di vivere. “Se io conoscessi la storia, vi dimostrerei che il male
quaggiù è venuto sempre per colpa di qualche uomo di genio; ma io non conosco la
storia, perché non so nulla di nulla…” Il nipote di Rameau-Jacques il fatalista
di D. Diderot.
RIFERIMENTO 29/10/2008
da Isabella Guarini, Napoli
Nella letteratura di tutti i tempi sono presenti gli scritti dal carcere. come
se la privazione della libertà conciliasse il pensare e lo scrivere. Molti sono
anche i film sugli orrori delle carceri. Che sia l'uomo di Alcatraz, ho pensato
mentre leggevo delle Patrie Galere a pagina 47:"me ne stavo lì a mangiare una
delizia di torta alle fragole e a sminuzzarne le briciole da dare ai passeri che
si assiepavano intorno." È Valerio Morucci che scrive di quando era seduto "al
bar Tropicana nel paese di Bengodi per la cioccolata.
Era il 1978.
RIFERIMENTO 29/10/2008
MA BISOGNA LEGGERE PER FORZA TUTTO?
da Pier Franco Schiavone
Sfido chiunque ad affermare che si debba leggere tutto su tutti gli argomenti su
cui si esprime un’opinione. Il lettore seleziona, si fa guidare dall’istinto,
dalla curiosità e, a volte, dai suggerimenti. Sulle carceri, per esempio, ho
avuto testimonianze dirette e un’amica, che in carcere insegna, mi ha suggerito
anche un paio di letture, sufficienti per avere un’idea senza diventare un
esperto. Morucci dice che moltitudini di giovani sparavano? Palle. Dice che i
brigatisti furono più numerosi dei partigiani? Palle, furono 15.000 solo i morti
tra i partigiani! Ha detto altre cose che, secondo me, non stanno in piedi; lui
ha diritto di parola, ma non leggo il libro di chi non mi sembra all’altezza,
tutto qua.
Padronissimo. Ma almeno in questo caso rinuncia a dire la tua opinione su un
libro che non conosci. Quello che contesto è che la notizia del libro di Morucci
abbia dato il fuoco alle polveri di una polemica fra persone che non hanno letto
il libro. Tutti a discutere sul suo diritto a parlare e nessuno curioso di
sapere che cazzo ha scritto. Tu sei convinto, visto che hai letto due libri, di
sapere di carcere pù di lui che il carcere se l'è fatto. E sei talmente convinto
di sapere tutto che con lui non ne vuoi nemmeno parlare(csf)
RIFERIMENTO 29/10/2008
FARE TACERE MORUCCI? E’ UNA FOLLIA.
dall’avv. Lina Arena
Da quale limbo, cultura, inferno o periferia vengono i Culti che vorrebbero
impedire ai Morucci, Riina o Provenzano (si,anche Provenzano ) di scrivere e
dialogare con i lettori di un quotidiano o di un blog? Sono allibita per la
protervia e la presunzione che colgo nelle posizioni dei partecipanti a questo
blog allorquando mostrano non solo di non gradire ma di voler addirittura
impedire la partecipazione e quindi imporre il silenzio a noti terroristi o a
delinquenti che hanno provato sulla loro pelle il costo triste del processo e
della galera. Solitamente mi capita di cogliere simili posizioni in soggetti che
non conoscono gli argomenti su cui si discute o che apprezzano solo le condanne
irrogate dai capipopolo senza capire o conoscere le ideologie degli stessi
capipopolo. E’ grave questa cultura del silenziatore anche perché proviene da
gente che di cultura politico-economica ne mostra veramente poca. Vorrei dire ai
tanti avversari della penna di Morucci che le BR furono anche definite da quella
sinistra che oggi vorrebbe l’imprimatur della democrazia i “ fratelli che
sbagliano” o che hanno avuto fretta a sbarazzarsi dei nemici della classe
operaia. Mi riferisco ai Capi del PCI che da sempre hanno taciuto sugli
obbiettivi “ veri “ del partito comunista.
RIFERIMENTO 31/10/2008
IL CARCERE, A DIFFERENZA DELLA LEGGE, E' UGUALE PER TUTTI
da Valerio Morucci
Credere che il carcere che vivono i 'colletti bianchi' o i 'colletti blu' possa
essere lo stesso dei suoi altri frequentatori, sarebbe un abbaglio. Il carcere,
a differenza della Legge, è uguale per tutti, cioè lo stesso per tutti. Quindi è
diverso per ogni categoria. I tossicodipendenti sono già passati per l'inferno e
il carcere può sembrargli soltanto una sua dependance. Gli extracomunitari sono
scappati dal loro inferno in terra per venire nella terra promessa, e il carcere
può sembrargli un ritorno alle condizioni di partenza. Quanto a quelli 'nati in
matricola' il carcere è per loro come una seconda casa. Ci ritrovano gli amici,
riprendono conversazioni, e progetti criminali, interrotti. Il carcere sarà per
gli altri estremamente più duro. Arrivarci dal paradiso del guadagno creativo,
dei debiti a cascata, o anche da una vita lavorativa, anche se precaria,
può avere lo stesso effetto che per un indio Yanomami essere prelevato dalle
foreste dell'Orinoco e buttato in mezzo al raccordo anulare in prima mattina.
Terrore.
Tra i detenuti in attesa di giudizio si registra un tasso di suicidi quasi
doppio rispetto ai condannati in via definitiva. In carcere ci si uccide nel
primo e nel primissimo periodo di permanenza. Nel 2002 il 61% dei casi di
suicidio riguarda reclusi da meno di un anno. Percentuale che nel 2003 sale al
61,9%. Nello stesso anno il 51,6% dei suicidi si verifica nei primi sei mesi di
reclusione e, dato ancora più allarmante, il 17,2% nella prima settimana di
reclusione.
Visto che un tiro sfortunato di dadi può capitare a chiunque, sarebbe forse il
caso di riflettere sul carcere come pena. (Continua)
P.S. Mi rincresce enormemente essere andato 'fuori tema' alla pagina 47 del mio
libro. Posso augurarmi che non lo venga a sapere il ministro Gelmini che,
assieme al 5 in condotta e al grembiulino, ha sicuramente previsto il recupero
di questo metro di giudizio atto a tenere in riga i componimenti degli alunni.
Farò tesoro della notazione e nel mio prossimo libro non mancherò di evitare
qualsiasi riferimento ad avvenimenti non esattamente corrispondenti al titolo.
Anche se solo per tre righe. Per la datazione al 1978 del mio dorato (?)
soggiorno in Svizzera, giusto prima di conoscere le sue prigioni quelle tre
righe dopo, credo però che ci sia stata una svista(?), perchè siamo
al 1973.
Come è scritto a mezza pagina da lì.
RIFERIMENTO 31/10/2008
QUANNO CE VO' CE VO'
da Silvia Palombi
Csf scrive:
Tutti a discutere sul diritto di Morucci a parlare e nessuno curioso di sapere
che cazzo ha scritto.
mi dissocio: tutti tranne io.
RIFERIMENTO 31/10/2008
QUANNO CE VO' CE VO'/2
da Dan Galvano, Basilea
Eh no, cara Silvia Palombi. A dissociarsi siamo in due (il mio scambio di vedute
con Gasparini qualche giorno fa). Piuttosto sono anch'io d'accordo con Guiotto e
altri sul numero di battute. Una volta fatte le dovute eccezioni per gli
"esordienti", Morucci incluso, le 500 battute andrebbero rispettate da tutti.
Perché siete tutti d'accordo e poi sforate tutti? (csf)
RIFERIMENTO 1/11/2008
UCCIDERSI ED UCCIDERE
da Mario Strada
Segnalo l'ultima bustina di Eco sull'Espresso (6.11.2008). Parla di un recente
romanzo di Cotroneo che tratta di terrorismo. Riporto un passo: "... quando uno
dei protagonisti del libro guarda morire un poliziotto a cui sparava l'ultimo
colpo alla nuca, si dice: Non lo facevamo perche' volevamo un mondo migliore
ma perche' eravamo noi che volevamo morire...."
RIFERIMENTO 1/11/2008
VALERIO MORUCCI
da Claudio Urbani, Roma
Valerio Morucci, volenti o no, è un pezzo della nostra storia. Ne è un
protagonista, protagonista tragico ed oscuro, consapevole e cosciente, come lo
si guardi o lo si giudichi è ed unico testimone di se stesso. La nostra storia
la stiamo vivendo e per questo dobbiamo anche capirla, credo che sia un dovere e
non solo un diritto. La Storia rimane uno dei temi più difficili da raccontare,
risente sempre dei sentimenti ed convinzionedi chi la scrive. basta pensare alla
recente storia partigiana o delle foibe e quanti dubbi spesso, nuove
testimonianze indirette o no, ci insinuano. Ora perché perdere l'occasione di
ascoltare Morucci? Cosa ci implica ascoltarlo? Non certo farci diventare suoi
complici o condividere le sue idee: ci aiuta certamente a conoscere i fatti che
abbiamo vissuto e a conoscere meglio noi stessi.
RIFERIMENTO 1/11/2008
LE MIGLIORI REFERENZE ? ESSERE STATI BRIGATISTI
da Vincenzo Rocchino, Genova
Specialmente se ti sei fatto qualche anno di galera. E' come per la raccolta
"punti qualità". Solo che qui, i punti, vengono assegnati in proporzione ai
reati commessi. Il massimo lo raggiungi se hai "giustiziato" un politico di
rango. Oggi, se non sei stato un terrorista, se non hai fottuto nessuno del tuo
stramaledettissimo prossimo, non vali una mazza, non puoi metterti in cattedra e
predicare di etica e di altre minchiate, magari in occasione del lancio di un
tuo libro, che sarà sicuramente un best seller.
RIFERIMENTO 1/11/2008
ERRATA CORRIGE, MA NON I DOLCI E I PASSERI
da Isabella Guarini, Napoli
Giusto, la data che ho riportato a pag 47 delle Patrie Galere è il
1973. Ma
che importanza ha? La cosa rilevante è che di fronte allo spettacolo dei passeri
che becchettano mollichine e delle torte con panna e fragole, c'è
inevitabilmente il risveglio del fanciullo che è in ognuno di noi. Non è un
fuori tema, ma una digressione, un occhiello aperto sul profondo dove si cela il
meglio di noi stessi. Leggendo, ho scoperto altri occhielli di cui parlerò in
seguito.
RIFERIMENTO 1/11/2008
MORUCCI NON HA LA PESTE
da Gianni Guasto, Bogliasco
Anche se non ho mai nutrito alcuna debolezza nei confronti del terrorismo e mi
sono sempre arrabbiato molto all'idea che gli ex-terroristi salissero in
cattedra o fossero candidati al Parlamento, confesso di sentirmi a disagio per
il messaggio di "malvenuto" che si sta rivolgendo contro Morucci; questi é
entrato a far parte della nostra comunità, e non ha ancora detto niente di
offensivo e nemmeno (almeno per me) di fastidioso. Dato che i processi alle
persone e alla Storia sono già stati fatti e le pene scontate, credo che un tale
atteggiamento di inospitalità preconcetta non abbia alcuna giustificazione. Per
quanto mi riguarda, Morucci ha tutti i diritti di essere ascoltato con rispetto,
soprattutto se parla di qualcosa che conosce; e ha diritto che gli si rivolga
parlando in seconda persona. Non ha la peste e non viene da Marte, ma da mondi
che non conosciamo.
RIFERIMENTO 2/11/2008
da Barbara Melotti
Caro Claudio, come tu e tutti i lobbisti sapete sono una lettrice quasi sempre
silenziosa del blog. Oggi scrivo perché, ti confesso, in quest'ultimo periodo
qui dove mi sono sempre sentita a casa mia, mi sento un po' scomoda. Leggo
alcune risposte che si riferiscono a Morucci, non a quello che scrive qui ma
proprio a lui, e mi sembra di leggervi la violenza. La violenza delle parole.
Non penso a Morucci, scrivendo queste parole, non credo ne risenta troppo, né
sono (ancora) dispiaciuta per lui: ha combattuto ben altre battaglie, con se
stesso e con gli altri, per essere intimorito o sentirsi messo in discussione
dalle chiacchiere di questo luogo. Il punto è che sono dispiaciuta per me, che
questo fa star male me, perché la violenza delle risposte fa un corto circuito
nella mia testa con la violenza di quei giorni, di quegli anni, con la quale
forse non potrò mai fare pace, così come forse tutti noi che siamo abbastanza
vecchi per ricordarla di prima mano e che siamo stati, ai tempi, abbastanza
attivi politicamente da essere consapevoli a posteriori di quanto, probabilmente
anche se inconsapevolmente, ci sia passata accanto.. E trovo duro da tollerare
che chi mi ripiomba in quell'angoscia quasi quotidiana, non sia Morucci, che è
venuto qui per parlarci, e insiste solo a parlarci, di altro dal suo punto di
vista (e da quale, sennò!), ma persone le cui generalmente amabili parole mi
accompagnano da anni, che sono diventati come amici, per me. Valerio Morucci non
cerca di insegnarci nulla, non cerca di rileggere il passato, almeno non qui,
racconta di sé come qui, prima o poi, abbiamo fatto tutti. Valerio Morucci ha
pagato il suo debito con la società (o sta finendo di farlo, ignoro la sua
attuale posizione penale). Che tale pagamento ci sembri troppo poco,
eventualmente, non è fatto a lui imputabile, ma alle nostre leggi. Non è
corretto, ed è violento, imporgli qui una ulteriore pena, quella del silenzio, a
non si sa quale titolo da noi comminata. Peggio: da pochi fra noi. Perché, come
spesso succede online e non solo, sono le minoranze rumorose quelle che
prevalgono. Vorrei chiedere sommessamente agli amici di questo blog di non farmi
vergognare di farne parte, di non rendermi necessario scusarmi con Morucci, che
è una posizione nella quale mi sentirei ugualmente non confortevole. E' appena
arrivato, qui. Se diventerà o meno "uno di noi" lo dirà il tempo, se glielo
daremo, il tempo. Grazie, Claudio, di avermi lasciato sforare, se lo avrai
fatto.
Cara Barbara, semel in anno licet sforare. Ho avuto io stesso il tuo stesso
imbarazzo. Pubblicando post intolleranti e illogici (peggio il secondo che il
primo) mi chiedevo come mai il nostro blog avesse stimolato, oltre che
consentito, una tale incapacità dialettica. Ero molto orgoglioso delle nostre
conversazioni, sia quelle stupide sul colore della mia giacca, sia quelle più
serie sul berlusconismo. Poi è piombato Morucci il quale ha compiuto l'ultimo
atto terroristico della sua vita. Ci ha svelato l'inconsistenza delle capacità
dialettiche della maggior parte di noi. Ed ha scatenato la bolgia. Chi diceva
pere e gli veniva riposto mele. Chi pontificava senza sapere un cazzo. Chi dava
fondo a tutta la sua violenza per attaccare con argomentazioni insensate le
posizioni degli altri. Tutti, o quasi tutti, anche quelli che difendevano il
diritto di Morucci a parlare, usavano argomentazioni sgangherate. Morucci ha
semplicemente scritto un libro su un argomento che conosce: le carceri. Me ne
frego di chi sia, di che cosa abbia fatto, di che cosa pensi su altri argomenti.
Sulle carceri è un esperto. Ti faccio un esempio. Metti che Morucci in quei
lunghi anni passati in galera sia diventato un grande conoscitore di storia
medioevale. Gli vieto di parlare di Abelardo? Ritengo illegittimo il suo parlare
di Impero Romano d'Oriente? E se fosse diventato il più bravo degli idraulici
eviterei che riparasse il mio rubinetto che perde perché non ci ha ancora
spiegato tutto di via Fani? Queste sono le basi della logica, Barbara, una
materia che in Italia purtroppo non si insegna. Come non si insegna, al
contrario che negli Usa, dialettica.
Sia chiaro: anche a me danno fastidio quei brigatisti che dopo aver fatto i
maestrini da una parte adesso vogliono fare i maestrini da quest'altra parte.
Non è il caso di Morucci. Il quale viene insultato con scarse capacità di
argomentazione dai nostri blogghisti proprio mentre con grande esercizio di
umiltà ci parla di qualcosa che dovrebbbe interessare tutti, il carcere. Ho
pubblicato tutti i post anche vergognandomi. L'ho fatto perché volevo che il
corto circuito scattasse. Ti confesso che qualche giorno fa avevo preso in
considerazione l'ipotesi di chiudere il blog. Se questo, dopo anni ed anni di
vita, era il risultato, meglio farla finita. Credevo di aver timidamente
insegnato un po' l'arte della tolleranza e della dialettica. Invece no. Si
invocava il silenzio, la censura, la condanna, la galera. Che schifo, Barbara,
che delusione, che insuccesso. Che terribile prosopopea nelle parole più volte
ripetute "da Morucci non ho niente da imparare", "quello che dice Morucci non mi
interessa", "Morucci pensi ai famigliari delle vittime". Quello che Morucci
pensa sono affari suoi. Quello che dovremmo pensare noi è: vale la pena di
continuare ad andare avanti con questo blog nel quale nessuno ha imparato un
tubo, nessuno è migliorato di un'anticchia? (csf)
NOTA
Per altri riferimenti successivi, relativi ai pareri sulle “patrie galere/Valerio Morucci” si rimanda al sito di Claudio Sabelli Fioretti
21/10/2008
DISCUTIAMO (?)…
da Vittorio Grondona - Bologna
Sono particolarmente dispiaciuto di non essere stato ammesso alle discussioni
relative alla scuola ponte ed alla protesta di piazza, argomento quest’ultimo
intavolato dall’avvocata Lina Arena. Per quanto riguarda la pubblicità devo dire
che ammetto una pubblicità costruttiva, per esempio l’uscita di una novità od
altro che possa in qualche modo integrarsi con l’informazione. Le pubblicità
televisive e quelle dei giornali sono una pessima scelta per un’editoria che
voglia passare per seria e non per avida. Secondo il mio personalissimo parere,
così come sono miseramente propinate, molte di queste noiose nullità mediatiche
sono destinate ad un pubblico sostanzialmente scremato cervelloticamente.(...)
RIFERIMENTO 20/10/2008
PARLIAMONE
UNA RIVOLUZIONE SILENZIOSA. Che i settimanali femminili siano un catalogo di
pubblicità è cosa risaputa. Ma alcuni relegano la pubblicità nelle pagine
riservate alla pubblicità, altri inondano tutte le pagine, sia quelle
redazionali che quelle pubblicitarie, con messaggi commerciali. Va bene così,
ormai sono decenni che funziona in questa maniera. C’era un direttore di
settimanale femminile che un giorno disse che nessuna delle pagine del suo
giornale era gratis. Il mondo dei femminili è fatto così. C’è una sola pagina
che si salva normalmente. La copertina. Mentre i quotidiani hanno la pubblicità
anche sulla prima pagina, magari in fondo, magari piccola (anche se adesso hanno
cominciato ad appiccicare dei post-it pubblicitari appena sotto la testata), i
settimanali ed i mensili, maschili e femminili, finora, hanno evitato di
“sporcare” la copertina con avvisi pubblicitari. Intendiamoci: le copertine sono
quasi tutte vendute agli inserzionisti. Ma di nascosto, senza dirlo, aummaumma.
Questo fino a qualche giorno fa. L’ultimo numero del magazine femminile di
Repubblica, “D”, ha infatti una novità rivoluzionaria. Un po’ maliziosa, direi
anche un po’ furbetta e ipocrita. Sulla copertina infatti la pubblicità continua
a non esserci. Ma attraverso un buco, quadrato, una specie di spioncino, si vede
la pubblicità della pagina tre. Roba da guardoni. Attraverso un buco della
serratura la pagina di pubblicità arriva direttamente in copertina e il miracolo
è compiuto. A me ricorda l’esibizionista che al parco apre l’impermeabile e
mostra le frattaglie a signorine impuberi. La strada è aperta. Gloria a “D”. La
prossima copertina sarà una pagina di pubblicità ma con un buco in mezzo
attraverso il quale potremmo leggere un articolo?(csf)
RIFERIMENTO 21/10/2008
IL PARADISO DELLE SIGNORE
da Isabella Guarini, Napoli
Caro CSF, la cosa strana sulla pubblicità nei giornali femminili è che la merce
pubblicizzata è prodotta prevalentemente da uomini per le donne alle quali la
società attribuisce il ruolo di consumatrici. Certo, sin dall'antichità la
donna gestisce e l'economia familiare, prima per necessità vista la lontananza
dei maschi a caccia o in guerra. Oggi, invece, lo stesso. È sempre il tempo del
Paradiso delle Signore, o shopping. Perciò di sabato compro solo quotidiani
leggeri, senza inserti.
21/10/2008
ADESSO LA DICO PROPRIO GROSSA
da Vittorio Grondona – Bologna
La galera è il frutto marcio della miseria causata da chi in galera non ci andrà
mai. Per svuotare le prigioni due sono le cose indispensabili: volersi bene e
distribuire equamente la ricchezza. Le eccezioni sarebbero in percentuale molto
poche e quindi rappresenterebbero un rischio accettabile per qualsiasi società.
Pura utopia, purtroppo!
23/10/2008
PARLIAMONE RIDENDO…
da Vittorio Grondona – Bologna
Ho appena aperto sul blog e subito per simpatia mi attira il rosso “parliamone”.
Lo leggo e mi accordo che poco prima ascoltando le varie rassegne stampa ero
arrivato esattamente alle stesse considerazioni di CSF. La cosa mi ha messo di
buon umore… Fuori Di Petro, dentro Casini? A questo punto la domanda viene
spontanea: in tutto queste mosse del cavallo, chi è il più voltagabbana dei tre?
L’innominato terzo è Veltroni, ovviamente, a cui però non è passata la smaniosa
determinazione di essere il solo capo assoluto di una coalizione prona ai suoi
piedi… Casini non è da meno… Quindi la nuova DC in pectore avrà un anomalo
leader bicefalo?
RIFERIMENTO 21/10/2008
PARLIAMONE
IL RIFORMISTA. Pagina 4. Mario Ricciardi dice che le polemiche su Del Turco che
non parla con i giudici ma poi parla con Vespa sono figlie di una cultura
inquisitoria che dovrebbe essersi dissolta da tempo perché nessuno ha il dovere
di cooperare col proprio processo se non nei regimi totalitari. Giusto. Ma solo
nei regimi totalitari non si ha il diritto di criticare i comportamenti dei
politici. I politici non sono persone qualsiasi. Se un politico sceglie una
tecnica di difesa discutibile, è comprensibile che qualcuno faccia notare che
male si sposa con l’immagine che un rappresentante del popolo dovrebbe dare di
sé.. Non è vietato fumare all’aperto. Ma se lo fa un medico…Non è vietato usare
un linguaggio volgare. Ma se lo fa un prete. Non è vietato usare tutti i cavilli
possibili nei processi. Ma se lo fa un giudice…
Leggo l’articolo appena sotto e scopro che allearsi con Di Pietro è stato un
errore per il Pd. Non bisogna stare con Di Pietro, bisogna allearsi con Casini.
Questa sì che è una furbata. Così le cose diventano chiare. Il Pd,
reincarnazione perfetta della Dc. Magari un po’ più a destra. La Dc almeno aveva
Donat Cattin. Il Pd chi ha a sinistra? D’altra parte è lo stesso Riformista che
a pagina 9 nota una particolare curioso. Le roccaforti comuniste dell’Emilia,
oggi in mano al Pd, se va avanti così avranno tutte sindaci ex democristiani.
Vado a pagina 8: intervista a Casini. Appunto. Casini continua a sostenere per
una pagina intera che no, non si allea con Veltroni. E lo dice in una maniera
tale che potete scommetterci: è fatta.(CSF)
RIFERIMENTO 23/10/2008
IL RIFORMISTA
da Michelangelo Moggia
Ormai mi sono convinto che il Riformista è il giornale che la destra
Berlusconiana vorrebbe come modello per i giornali di "sinistra". In altre
parole è un po' il D'Alema dei quotidiani.
RIFERIMENTO 23/10/2008
D’ACCORDISSIMO CON CSF
da Pier Franco Schiavone
Non sono mai stato così d’accordo con CSF. Il PD, scaricando l’IDV, sta
commettendo l’ennesimo errore, perché non volta le spalle ai giustizialisti ma
ad un elettorato attento alla legalità, tutti i miei amici del PD la pensano
allo stesso modo, non so il resto della base, ma sarei curioso di sapere da dove
nascono le decisioni di Veltroni. Non è che ha per consigliere Polito, quello
che ha detto che Brunetta fa cose che avrebbe dovuto fare il PD?
RIFERIMENTO 23/10/2008
PARLIAMONE: I CASINI DELL'OMINO DELL'OMBRELLONE
da Armando Gasparini, Veneto Alto
...e Urbani non capisce perchè non vado a Roma!!! Una volta, poco tempo fa, un
girotondino, alias Moretti, grido dal palco: con "questi" non si va da nessuna
parte! Sbagliato! ( Di Pietro, adesso Casini, perfino il manifesto con le
suorine oranti) L'omino dell'ombrellone ci ha portati dritti al cesso... e
qualcuno sta tirando la catena! Mi passi la metafora CSF. Grazie.
RIFERIMENTO 23/10/2008
POSSIBILE ALLEANZA PD/UDC
da Mario Strada
Se va in porto l'alleanza PD/UDC, l'aspetto positivo e' che possiamo prendere
sottobraccio Cuffaro e domandargli: "Com'e' andata?". Quello che impressiona di
piu' e' che se si va a guardare i libri di storia, la dinamica sembra del tutto
simile a quello che e' accaduto alla Sinistra Storica negli anni '80 e '90 del
1800, con Depretis prima e Crispi dopo. Sotto trovate il link ad una voce
(Sinistra Storica) di Wikipedia. Scorrete la pagina e leggete il paragrafetto
finale "Fine della Sinistra storica". Auguri.
http://it.wikipedia.org/wiki/Sinistra_storica.
23/10/2008
FERRARI CALIFORNIA
da Vittorio Grondona – Bologna
In piena crisi dell’auto e in una forte predisposizione governativa di
continuare a regalare soldi nostri alle case automobilistiche prolungando la
rottamazione, esce la nuova versione della Ferrari California. Già venduti i
5000 pezzi dei due anni della prima produzione. Inutile dire le ottime
prestazioni di questo capolavoro. Nelle nostre autostrade farebbe la fortuna
delle trappole elettroniche… 310 Km/h … 100 Km/h in meno di quattro secondi…
Mica sono brustolini! Il prezzo non si dice per non dare un altro schiaffo alla
miseria. Quattroruote l’ha provata sulle strade della Sicilia occidentale… Con
gli stipendi della pubblica amministrazione che girano da quelle parti, mi
congratulo per l’ottima scelta promozionale.
24/10/2008
ANTEPRIMA DI CARNEVALE
da Vittorio Grondona - Bologna
Ieri sera mia moglie entra quasi furiosa nel mio territorio e mi dice, ma non
senti quello che stanno dicendo a Matrix? Io che in quel momento ero in
tutt’altre faccende affaccendato giro curioso sul canale 5 e mi trovo davanti il
faccione intelligente dell’On. Cota alternato con quello dell’On. Bocchino.
Così, di botto, alla mia fantasia erano sembrate due testone in cinemascope
pronte senza trucco per un carrozzone viareggino. E’ proprio vero, la faccia è
la spia di ciò che frulla nel cervello. Quello che secondo me rovinava la
normalità espressiva di questi due personaggi era il sorrisetto ironico e
paternalistico col quale cercavano di annullare il pensiero dei due giovani che
peroravano la causa della protesta contro il brutto decreto Gelmini. Decreto
imposto agli italiani che il ducetto in pectore vuole addirittura difendere
usando le forze dell’ordine. Il lavaggio dei cervelli è quindi già iniziato ed
Enrico Mentana ci mette con impegno la sua indesiderata faziosa parte.
24/10/2008
VIOLENZA CONTRO VIOLENZA
da Vittorio Grondona - Bologna
Spegnere la fiamma prima che divampi l'incendio. Pare che sia la ricetta
suggerita da un Presidente emerito della Repubblica, nonché senatore a vita.
Procurare quindi ad arte qualche piccolo focolaio, meglio se doloroso, che
induca il popolo ad implorare la violenza di Stato. Secondo lui questo sarebbe
il metodo migliore per sedare con successo le situazioni allarmistiche della
protesta studentesca. Spero di avere capito male!
RIFERIMENTO 23/10/2008
COSSIGA : SPEGNERE (NEL SANGUE) LA PROTESTA
da Rita Guma, Osservatorio sulla legalita'
Dato che su questo blog e' presentato un libro-ritratto di Cossiga, mi sembra
giusto segnalare un agghiacciante aggiornamento, quello delle ultime
dichiarazioni alla stampa in cui l'emerito confessa che quando era ministro
dell'interno infiltro' agenti provocatori senza scrupoli fra i pacifici
contestatori per far divampare incendi (metaforici e non) da spegnere poi con le
botte (!) con il consenso popolare. E' sempre stata una teoria dei cosiddetti 'complottisti'
(vedi G8), ma nessuno aveva mai ammesso questa tattica e tantomeno suggerito al
governo in carica ad adottarla. Almeno non pubblicamente...
RIFERIMENTO 24/10/2008
PAZZESCO!
da Claudio Urbani, Roma
Berlusconi "Non permetterò l'occupazione delle università. Interverranno le
forze dell'ordine. Oggi pomeriggio incontrerò il ministro degli Interni per
dargli indicazioni su come deve intervenire la forza pubblica". Tali
provvedimenti, solo a pensarli, potrebbero avere conseguenze veramente
drammatiche. Le capacità democratiche di tale individuo sono direttamente
proporzionate alla sua altezza.
RIFERIMENTO 24/10/2008
COSSIGA E LO STATO INVISIBILE
da Mario Strada
Per chi fosse interessato, suggerirei caldamente di leggere "Lo stato
invisibile", di Gianni Cipriani, Sperling & Kupfer, 2002. Dalla presentazione:
"...i servizi avrebbero svolto un ruolo attivo nel provocare il terrorismo e lo
stragismo. Un ruolo che spesso non sarebbe stato solo di semplice copertura ma
di programmazione dell'eversione. L'autore è giunto a questa conclusione grazie
all'attento studio di migliaia di documenti dei nostri servizi segreti, delle
carte del Viminale, di testimonianze contenute in atti processuali nonché dei
documenti declassificati degli archivi USA..."
http://www.sperling.it/scheda/978882003181.
RIFERIMENTO 24/10/2008
SI ESIGE RISPETTO
da Claudio Urbani, Roma
Nessun dialogo con la sinistra "che mi chiama dittatore". Cosi' il presidente
del consiglio, Silvio Berlusconi, risponde alle domande dei giornalisti sulla
presa di posizione del Pd dopo le parole pronunciate nei giorni scorsi dallo
stesso premier sulle proteste nelle scuole e nelle universita'.
Giusto, troppo banale e abusato: El Supremo sarebbe più consono e appropiato.
RIFERIMENTO 24/10/2008
KOSSIGA !
da Carla Bergamo
Non per niente si scriveva KoSSiga, con kappa e doppia esse nazista.Un vero
democratico. Un vero cristiano. Ancora vivo!
RIFERIMENTO 24/10/2008
QUATTRO IN CONDOTTA AL MINISTRO GELMINI
da Walter Vanini, Carona (Bergamo)
Prima denuncia in modo discutibile e offensivo le carenze e l'eccessiva
generosità della scuola del sud. Poi, inopinatamente, si scopre che da Brescia
si è trasferita a Reggio Calabria per sostenere l'esame di abilitazione all'albo
degli avvocati. Invoca una maggiore disciplina per gli alunni delle scuole e
ripristina il voto in condotta e la bocciatura per motivi comportamentali. Ieri
durante il dibattito al Senato sul decreto scuola, come un'alunna distratta e
svogliata, ha chiacchierato, parlato al telefonino e inviato sms. Una condotta
da cinque, anzi da quattro visto che è ministro dell'Istruzione. Peccato che a
fine anno non possa essere bocciata.
24/10/2008
ALLORA RIDO ANCH’IO!...
da Vittorio Grondona – Bologna
Invito la gentile avvocata Lina Arena a guardarsi una cartolina del panorama
bolognese prima delle disastrose amministrazioni Vitali/Guazzaloca/Cofferati,
che di sinistra certamente non si sono dimostrate, confrontandola con i panorami
cittadini siciliani della stessa epoca. Si accorgerebbe delle diversità enormi
che esistono tra una buona amministrazione di sinistra, ed una pessima
amministrazione di destra. Ferme restando ovviamente le straordinarie bellezze
naturali regalate dal buon Dio ai siciliani. Purtroppo esse sono state
sbadatamente affidate in pessime mani. Come a Bologna, del resto, in questi
ultimi tempi. Basterebbe soffermarsi un attimo a guardare la schifezza
dell’ecomostro “Porta
Europa” in fase terminale di costruzione nei pressi della
fiera bolognese.
RIFERIMENTO 23/10/2008
RIDO
dall'avv. Lina Arena
egregio sabelli Fioreti, le sue considerazioni sul PD mi fanno ridere di
compassione e mi inducono ad insistere in un mio radicato convincimento: la
cultura politica italica è molto modesta grazie ad un partito comunista che ha
fatto capire poco o nulla della sua ideologia e dei suoi obbiettivi.Si lotta per
riformare e poi per fare che cosa? Si lotta per il piano regolatore ma per quale
obbiettivo? cambiare il sisema oppur no? Sul mutamento del sistema risiede la
grande incognita ed il grande interrogatotivo su cui i grandi marpioni non
intendono rispondere. Non risponde Veltroni, non risponde D'Alema e non risponde
neanche Fausto Bertinotti. Perchè? Non risponde neanche Sabelli Fioretti che di
politica economica conosce appena quella delle proprie tasche.
26/10/2008
CONSIGLIO PER L’ON.BRUNETTA
da Vittorio Grondona – Bologna
Il PD dice che erano 2 milioni e mezzo e i cortigiani di destra affermano invece
che non superavano i 200 mila. Lo svarione è enorme… La destra però si è presa
la briga di contare le file dei cortei. Va mo là!... Venti persone per fila, poi
una semplice moltiplicazione ed i gioco è fatto. E’ così cretina questa
informazione che sarebbe stato più credibile se tramite Fede ci avessero
riferito di avere contato le gambe dei partecipandi dividendo poi il totale per
due. L’On. Brunetta tutti i giorni ci rallegra con l’ultima sua assurda
provocazione. Pare infatti che adesso voglia mettere i tornelli in magistratura
per controllare i magistrati. Bravo, sette più… Vorrei dare un consiglio gratis
al fantastico onorevole: perché non mette i tornelli al Circo Massimo per
fornirci finalmente un numero esatto dei raduni di partito? Anche questo è un
servizio pubblico.
Se consideriamo il corteo per fare 2 milioni, mi sembra, ci vuole un corteo di
100 km. (csf)
RIFERIMENTO 23/10/2008
PICCOLA ITALIA
di Antonello Caporale (Repubblica)
Adesso che persino a palazzo Chigi sono stati installati i tornelli, che di
fannulloni in giro non c'è ombra, che i baristi - l'ha detto Berlusconi! - sono
disperati e confusi. Adesso che l'operazione trasparenza si può ritenere non
soltanto avviata ma anche apprezzata, adesso, proprio adesso, il ministro della
Funzione pubblica dovrebbe, secondo noi, riavvolgere la pellicola e rivedersi il
film della guerra dichiarata, combattuta e in qualche modo anche vinta contro
l'indolenza di Stato, la bugia da certificato, la piccola quotidiana
malversazione.
Noi gli consiglieremmo, per esempio, di convocare attorno a un tavolo tutti i
suoi direttore generali. Ottimi manager della pubblica amministrazione che sono
stati i primi a dare il via alla operazione trasparenza. Hanno scelto di
obbedire ed esibire: ecco quanto guadagnamo, ecco come e dove. Perfetto. E così
sappiamo, per esempio, a quanto ammonta la paga del dottor Francesco Verbaro,
giovane dirigente a cui è affidata l'interpretazione delle norme, i dubbi e le
ansie di chi deve applicare il contratto di lavoro. Centoquarantunomila lorde
annue. Né troppo né poco. Giusto per un livello così elevato.
Però un dottor Verbaro, anch'egli Francesco, sicuramente un omonimo, è membro
anche del comitato direttivo dell'Aran Sicilia, l'agenzia nazionale che gestisce
e fa applicare i contratti di lavoro. Incarico che in Sicilia, ha comunicato
l'efficiente e preziosa segreteria generale, è retribuito con una decurtazione
del trenta per cento, volontariamente decisa tempo fa. Da 113mila lordi annui a
80mila annui, sempre lordi. Il dottor Verbaro, sicuramente omonimo di
quell'altro, collaboratore del ministro, si è associato alla cura dimagrante.
C'è però un altro omonimo, un altro Verbaro, un terzo Francesco, che è
consulente al comune di Milazzo e fa l'esperto del sindaco del luogo per le
materie giuridice. Due anni da esperto, 22mila euro più altri 22mila euro. Lordi
però. Da un foglio a un altro, da un terzo a un quarto Verbaro. Un omonimo,
l'ennesimo, del primo, del secondo e del terzo. Perché la Corte dei Conti,
scrive il settimanale messinese Centonove, ha aperto un procedimento contro la
Provincia di Messina colpevole negli anni scorsi di aver affidato con mano
troppo leggera delle consulenze. Tra queste una di 127mila euro a un certo
Francesco Verbaro per l'aiuto alla redazione della nuova pianta organica. Aiuto
che si stima fu prestato per poche settimane e non per molti mesi, come esigeva
il contratto.
Ecco, fossimo il ministro Renato Brunetta, convocheremmo attorno a un tavolo i
principali dirigenti, i più fidati collaboratori e avanzeremmo il dubbio: "C'è
gente che fa il consulente e ha il vostro stesso nome e cognome. Sono omonimie,
questo è sicuro...". E se si volesse valutare la questione da un altro punto di
vista, si potrebbe dire: al ministero della Funzione pubblica ci sono, forse,
superconsulenti, ma, di sicuro, nessun fannullone!
RIFERIMENTO 26/10/2008
NON ERANO 2 MILIONI!
da Mirco Pirini
Fisicamente non posso starci, la piazza è troppo piccola per contenere 2 milioni
di persone.
No: il 2 dicembre 2006 a piazza San Giovanni NON c'erano 2 milioni di persone!
Ho qualche sospetto anche io. Vediamo di avere i dati. Quanti metri quadrati
erano a disposizione? Se immaginiamo un rettangolo, quanto lungo? quanto largo?(csf)
RIFERIMENTO 26/10/2008
HA RAGIONE VELTRONI: 2.500.000 PRESENTI
da Armando Gasparini, Veneto Alto
Prima che vengano fatte le solite polemiche su quante persone c'erano alla
manifestazione del PD:dimensioni Circo Massimo: 600 x 200 metri circa.Ammesso 4
persone per metro quadro: tot = 480.000 persone...e gli altri due milioni? Tutti
assieme, momentaneamente alla toilettes! Piuttosto mi domando: i compagneros,
così bardati con bandana e bandiera personale, a 5 euro l'uno (?) fanno...
RIFERIMENTO 26/10/2008
A VOLTE RITORNANO
da Alessandro Ceratti
CSF si chiede, quante persone ci possono stare in Piazza San Giovanni. La stessa
questione si era posta in questo sito nel settembre del 2002 (cfr.> archivio
storico). La risposta rimane la stessa di allora: Piazza San Giovanni è di circa
128.000 mq. Si può dunque moltiplicare questo numero per 3,4, 5 a seconda della
densità della folla. Sul tema consiglio di riguardare i validissimi post rdi
allora.
A volte ritornano ma magari sbagliano piazza. Non si tratta stavolta del Circo
Massimo? (csf)
RIFERIMENTO 26/10/2008
PENNIVENDOLI
da Pino Granata
Ho visto il dibattito stamattina su La7 e sono rimasto stupefatto da come certi
presupposti giornalisti riescano a nascondere la realtà. C'erano Bechis, Facci
ed un ragazzino di nome Merlo che cercavano disperatamente di affermare che al
Circo Massimo non c'erano più di 200mila persone. Solo un cretino o un cieco può
affermare una cosa del genere. C'era una marea di gente impressionante. Forse
non 2milioni e mezzo di persone come dice Veltroni, ma sicuramente 2milioni e
400mila considerando che intorno al Circo Massimo c'era più gente che
all'interno. Io ero lì e lo posso dire con certezza. Alle sei di pomeriggio
c'era ancora la coda del corteo che arrivava da Piazza della Repubblica. Certo
che la Sinistra è cambiata. Tutti perbenino e slogan da educande. Ho un certo
rimpianto per gli slogan di una volta.
RIFERIMENTO 26/10/2008
LA FISICA DEI CORPI PLAUDENTI
da Armando Gasparini, Veneto Alto
Granata fa dell'ilarità involontaria, e insiste! Veda questa foto...Il Circo
Massimo di Roma fotografato dall'elicottero alle 17,15 di sabato pomeriggio
(foto Benvegnù - Guaitoli - Lannutti)
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2008/10/25/circo-massimo/pd-2008_sm.jpg
31/10/2008
GIORNALISMO MODERNO
da Vittorio Grondona - Bologna
Leggere gli articoli politici di Filippo Facci, inseguitore imperterrito della
visibilità ad ogni costo alla Giuliano Ferrara, come quello odierno
(http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=301360) sulla manifestazione PD romana di
sabato e sulla partecipazione di Di Pietro alla stessa, è come se un becchino
qualsiasi mi mettesse in mano il teschio di Yorick costringendomi con la forza a
meditare sul niente al funerale della nostra democrazia.
2/11/2008
RINGRAZIO DELL’INVITO
da Vittorio Grondona - Bologna
Gentile avvocata Lina Arena, tutte le volte che penso alla Sicilia, alle sue
bellezze naturali mi accorgo che tengo anche adesso la bocca aperta dalla
meraviglia. La chiudo però subito quando penso ai suoi desolanti panorami
cittadini irrazionalmente pseudo moderni o alle case in pieno centro di alcune
città ancora nello stato post bellico. Io ho in mente un bellissimo romantico
lungomare a Piazza Europa a Catania… Anche lì la situazione è cambiata?
RIFERIMENTO 31/10/2008
A VITTORIO GRONDONA UN INVITO A VENIRE IN SICILIA
dall’avv. Lina Arena
Vorrei solo dire all’affabile Grondona che le pietre sicule grondano sangue e
che hanno perso ogni splendore.Tra avvocati, ingegneri, architetti e decoratori
le bellezze dell’isola hanno fatto forfait. Le nostre spiagge e le scogliere
sono state rinforzate con basamenti di cemento e l’acume di tanti bei
professionisti dell’ambiente si è adoperato per fare in modo che dal suolo
pubblico e non privato vengano fuori utili a profusione. Le piazze, come piazza
Europa a Catania, i porti , le scogliere e le spiagge sabbiose sono diventate
oro colato per tanti venditori di chiodi arrugginiti ( alludo ai venditori di
ferro vecchio e nuovo che hanno fatto soldi a palate) per cui il privato
cittadino sia esso ricco o povero si trova astretto entro spazi limitati e
deve rinunciare a ciò che il demanio gli avrebbe potuto garantire cioè spaziare
su pochi metri quadrati in libertà. (...)
RIFERIMENTO 3/11/2008
PIAZZA EUROPA A CATANIA
da Corrado Vigo - Trecastagni
Caro Vittorio Grondona ahimè piazza Europa è avvolta da una serie di transenne e
ondulati metallici finiti in mano alla magistratura. Dovevano fare un parcheggio
sotterraneo, ma poi è arrivata una cubatura autorizzata per negozi, e poi si è
fermato tutto. Se vieni a Catania fattela alla larga. Troverai una scican con
manto stradale deformato. Ah quanto male Scapagnini ha fatto a Catania, tanto da
meritarne il premio con uno scranno al Senato. Come dire "ti promuovo, vai via,
ma lì dove sei non puoi fare danno!"
RIFERIMENTO 3/11/2008
A GRONDONA DA CATANIA BLINDATA
dall’avv. Lina Arena
Su Catania purtroppo una triste verità non si può celare: Catania è blindata. Le
coste sono appannaggio di pochi e di violenti. La pubblica amministrazione
favorisce la blindatura della città e lascia che i beni demaniali per eccellenza
come le scogliere vengano distrutte, macinate, polverizzate e recintate. E’ il
progresso , Grondona! L’antimafia sta a guardare. Bella consolazione.
RIFERIMENTO 5/11/2008
CATANIA
da Mario Strada
Tra 15/20 anni la situazione catanese sara' paragonabile a quella attuale
napoletana. L'urbanizzazione selvaggia della zona etnea, iniziata negli anni '50
e '60, sta proseguendo mangiandosi le colline ed il costone dell'Etna dei paesi
di seconda e terza fascia. Il traffico automobilistico e' un inferno. Lo spazio
fisico nel quale si cresce modella le mappe cognitive dei soggetti in
formazione. Diamo tempo a quelli che nascono e crescono in questi giorni di
interiorizzare il vissuto sociale, relazionale, urbanistico.
3/11/2008
QUANDO C’ERA LUI… / 3
da Vittorio Grondona - Bologna
Quando c’era lui per fortuna io ero ancora piccolo ed il mio compito sociale era
limitato a quello di buttare a terra i marroni d’india dagli alberi dei viali di
Bologna dove mi mettevano appositamente i miei genitori. Era un modo come un
altro per non beccarsi la multa dalle “pulle” bolognesi, ben più attente dei
vigili di oggi al rispetto della natura. Per la mia età al massimo mi beccavo un
rimprovero… D’altronde i marroni erano importanti, contribuivano a scaldarci
d’inverno… Per il resto si facevano più cose, forse, a scapito degli operai che
invece tiravano la cinghia ogni giorno di più. Le lotte politiche e sindacali
del dopo guerra hanno migliorato la qualità di vita anche dei lavoratori. Di
conseguenza un po’ alla volta e con grande fatica le risorse sono andate anche
dalla loro parte… Sempre in parca misura, purtroppo.
RIFERIMENTO 3/11/2008
QUANDO C'ERA LUI...
da Michele Lo Chirco
"Be' io ai tempi di Mussolini ero troppo giovane, non ero ancora in
università, sono entrato durante la guerra, quando c’era un caos terribile,
gente che doveva fare i conti con viaggi incredibili e soprattutto c’erano i
bombardamenti. Non si può fare un esempio. Ma Mussolini, con tutto
l’affastellamento, aveva cose anche migliori di quelle che ci sono oggi e
soprattutto si spendevano dei denari e si facevano strutture nuove e si
impiantavano macchine di conoscenza maggiori di quelle che ci sono oggi, è
incredibile ma è così." Brano tratto da un'intervista a Dario Fo presente
sul blog di Beppe Grillo: se l'avesse detto Gelli sarebbe passato per un
fascista provocatore nostalgico, siccome lo dice Dario Fo, è il punto di vista
di un intellettuale, ma non è nostalgia, è solamente un punto di vista sulle
cose di sessanta anni fa... su quelle stesse cose che altri hanno definito il
Male Assoluto, ma evidentemente a Dario Fo tanto assoluto non deve essere
sembrato.
RIFERIMENTO 3/11/2008
QUANDO C'ERA LUI... / 2
da Claudio Urbani, Roma
Il male, o il bene, assoluto può essere tutto relativo. Guarda la famosa storia
dei treni: ai suoi tempi erano in orario. Certo, un Roma-Milano si percorreva in
dodici ore, oggi in quattro ore e mezza...ma se ce ne mette cinque è in ritardo!
RIFERIMENTO 3/11/2008
QUANDO C'ERA LUI... / 4
da Francesco Falvo D'Urso – Lamezia Terme
Caro Michele, quello che dici, a mio modo di vedere, non è esatto: riprendendo
il mitico assunto ”il mezzo è il messaggio”, quella affermazione su Mussolini
detta da Gelli o da un’altra persona avrebbe un sapore tutto diverso da quello
di Dario Fo. Un conto è un prete di provincia che invoca l’uso del preservativo
altro conto se lo affermasse il Papa: c’è una bella differenza, o no.
3/11/2008
QUESTO BLOG 1 (titolo originale: MORUCCI E QUALCOS’ALTRO)
da Vittorio Grondona - Bologna
Avevo preparato un post su Morucci… Era venuto come al solito troppo lungo e
l’ho autonomamente cestinato. Fare uno strappo alla regola come dice CSF in
perfetto latino è stato opportuno. La
signora Barbara Melotti ricalca
press’a poco il mio pensiero e le sono per questo molto grato. Per quanto
riguarda la giacca rosa, io non la indosserei per tutto l’oro del mondo. Troppo
chic per la mia origine. Il mio tutore d’infanzia, mi raccontava che ai suoi
tempi i “padroni” di lavoro non volevano che l’operaio indossasse la cravatta
nemmeno alla domenica. Solo i ricchi avevano il diritto alla distinzione sociale
cui la stessa allora ne era un simbolo. La classe (sociale) non è proprio mai
stata acqua… Infine, diventare ministri di botto, si trova il tempo anche per
scrivere libri e ben venga la promozione da un giornalista calibro CSF, in
preziosissimo giubbino da favola, sebbene di colore arancione. Chissà perché
l’arancione mi sa di arancia marcia…
3/11/2008
QUESTO BLOG 19 (titolo originale: CHI SONO I DELINQUENTI?)
da Vittorio Grondona - Bologna
Premetto che per me tutti hanno il diritto di parola e di conseguenza anche il
sacrosanto diritto di essere ascoltati. Pure il diavolo, per dire, che tanto
buono per definizione non lo è di sicuro. All’intelletto individuale sta poi il
criterio di giudizio. Chi sono i delinquenti al giorno d’oggi? Chi lo sa!... In
proposito la società italiana ha ragionato in un modo completamente fuori dalla
portata della mia ragione plebea. I grandi ladri più rubano e più diventano
ricchi e nel contempo entrano di diritto trionfalmente nel giro degli
intoccabili.… I ladri di biscotti, invece vengono bastonati… Anche a morte se
per loro sventura fossero addirittura negri… E’ successo di recente nella mia
sceriffata città: hanno multato un barbone per 742 euro e gettato le sue povere
cose nel cassonetto. Non si dorme per strada!... Ohibò!...
RIFERIMENTO 3/11/2008
QUESTO BLOG 2
da Isabella Guarini, Napoli
Caro CSF, credevo che si dovesse discutere del libro di Valerio Morucci, Patrie
Galere, invece si stanno alzando i toni per le reazioni dei blogghisti. Ma era
inevitabile che qualcosa di imprevedibie , di violento, avvenisse di fronte alla
sorpresa del personaggio che entra direttamente nel blog e ci si trova a
dialogare come con qualsiasi altra persona. Condivido l'ira di CSF di fronte ai
post, non solo violenti, ma di quelli che credono di essere depositari di tutte
le verità rivelate. Tuttavia, penso che, come per Valerio Morucci, si debba
avere il rispetto di qualsiasi altro personaggio di cui non si condivide
l'esistenza stessa. É il caso di coloro che, affetti da "berlusconite cronica",
hanno fatto della violenza satirica la fonte di lauti guadagni e di unico mezzo
di sostentamento, tra giornalisti, scrittori e attori. Ma nessuno si
scandalizza.
RIFERIMENTO 3/11/2008
QUESTO BLOG 3
da Mario Strada
Ci sono momenti nella storia di una comunita' che rappresentano un punto di
svolta. Il rapimento Moro e' stato uno di questi. Gli anni di piombo, con tutto
quello che sappiamo e che (ancora) non sappiamo sono uno di questi. Quando
incontro uno dei protagonisti di quelle vicende mi viene naturale chiedere: "Ma
insomma, com'e' andata?". Perche' quello che successe allora ha influenzato ed
influenza quello che accade oggi. Se molti hanno avuto reazioni "illogiche"
significa che c'e' ancora un sottofondo di rancore e di incazzatura. Ben venga
la discussione sulle carceri. Ma perche' solo sulle carceri, se le competenze
sono anche sul caso Moro?
RIFERIMENTO 3/11/2008
QUESTO BLOG 4
da Biagio Coppola, golfo di Napoli
Comprendo l'amarezza del nostro Capitano e ne condivido il giudizio sugli
aspetti più torbidi dell'animo umano di chi frequenta questo blog e critica la
presenza di Morucci ergendosi a santo inquisitore. Ai censori e ai detrattori
vorrei chiedere di porsi una semplice domanda: Avrebbe avuto, ognuno di loro, il
coraggio di fare le scelte massacranti e coraggiose che ha fatto lui? Cosa
avrebbero fatto i novelli Torquemada nelle stesse situazioni?
RIFERIMENTO 3/11/2008
QUESTO BLOG 5
dall'avv. Lina Arena
Siamo tanto abituati alla mancanza di libertà nella comunicazione che la lettera
di un carcerato, debitamente autorizzato, che denuncia le vessazioni del
carcere, o un articolo di un brigatista fanno saltare i nervi a chi non capisce
che lo scambio di opinioni è necessario per vivere in comunità regolate e civili
e che la storia si scrive con le opinioni di tanti e non dei soli legittimati a
possedere la verità. La sinistra ha tante colpe da denunciare e da farsi
perdonare. Fra le tante c’è anche il diritto contestato ai perdenti di scrivere
e pubblicare per far conoscere la propria verità.Fra i perdenti annovero i
carcerati, i mafiosi e i brigatisti.
RIFERIMENTO 3/11/2008
QUESTO BLOG 6
da Domenico De Franco
Perdonami Claudio, ma credo che stavolta tu stia prendendo un granchio. Per un
motivo molto semplice: tu trascuri le micidiali reazioni emotive (seppur
ammantate di argomentazioni pseudo-logiche) di alcuni blogghisti, che gli orrori
delle BR ancora provocano. Io credo che Morucci abbia il diritto di esprimersi
su tutto, e non solo su temi che conosce bene come il carcere, ed anche se non
avesse saldato il suo debito con la giustizia. Ha altresì il diritto di sparare
cagate. Salvo poi essere giudicato da ognuno, secondo sensibilità e
convincimenti. Proprio come qualunque altro blogger.
RIFERIMENTO 3/11/2008
QUESTO BLOG 7
da Alessandro Calì
Posso dire di essere indignato dalla lettura dell'intervista dell' "emerito"
Cossiga circa la sua strategia da ministro dell'interno più che dagli scritti di
Valerio Morucci?
RIFERIMENTO 3/11/2008
QUESTO BLOG 8
da Michelangelo Moggia
Leggo con sconforto gli sfoghi di
Barbara Melotti e di Csf. Qui nessuno ha impedito a Morucci di parlare, al
massimo è stato invitato a non farlo (che è ben diverso). Non ho visto la
"violenza verbale", ad esclusione dei primi post di Gasparini. Io sarò limitato
e "pontificherò senza sapere un cazzo" (a proposito di violenza verbale), ma
vorrei che chi ha svolto un ruolo così tragico nella nostra storia, pur avendo
scontato la sua pena, tenesse un basso profilo. Tutto qui. Suggerirei di
riservare le vostre scuse a qualcun altro, che forse da questi personaggi non le
ha mai ricevute.
5/11/2008
QUESTO BLOG 22 (titolo originale: ET VINUM LAETIFICET COR HOMINIS)
da Vittorio Grondona - Bologna
Il post di Pier Franco Schiavone, mi ha fatto molto riflettere… La prima cosa
che mi è venuta in mente prima della riflessione è che tutto sommato le sue
argomentazioni, pur essendo molto dure, non sono sufficienti per privarci della
sua gradita partecipazione al blog. Spero che ci ripensi… Per la seconda volta
se non ricordo male. Nel merito voglio dire ancora che è normale per tutti
trovare chi non è d’accordo con noi. Anch’io ho moltissime cose che non
condivido della regia CSF. Le 500 battute, per esempio, non mi sono mai andate
giù. Alla mia età, è difficile cambiare abitudine, anche nello stile di
rapoportarmi per iscritto con il prossimo. La mia cultura purtroppo è quello che
è… Vi assicuro però che faccio di tutto per farmi capire. Così come quando mi
cestina alcune personali opinioni politiche... Condivido invece l’idea che tutti
dovrebbero essere ascoltati, compreso Gelli. Per esempio se le opinioni bigotte,
ed oserei dire perfino innaturali, dell’On. Paola Binetti non fossero così
spregiudicatamente riportate su tutti i giornali io non avrei alcun altro modo
di capire che un tipo simile non potrebbe mai rappresentarmi in Parlamento.
Beviamoci su, quindi e stiamo in pace!...
RIFERIMENTO 3/11/2008
QUESTO BLOG 9
da Pier Franco Schiavone
CSF, è l’ultimo sforamento che ti chiedo. Non serve chiudere il blog, basta
chiedere a chi non è in sintonia con te di non scrivervi più, cosa che farò; in
fondo, dal 2003, ho scritto 1060 mail, troppe, le ho contate stamani dalla
cartella: CSF. Quanta violenza nelle tue parole, quanta pienezza di se, quanto è
autoreferenziale il tuo ritenerti maestro di tolleranza e dialettica, per poi
dire che i tuoi interlocutori non capiscono un cazzo, argomentano
sgangheratamente, sono illogici, intolleranti, ignoranti e presuntosi. Questo
pensi di persone che hanno riversato sul tuo blog milioni di parole, e lo dici
senza imbarazzo. Il tutto per aver affermato, alcuni di noi, che Morucci non è
persona interessante, a causa del suo rifiuto di dialogare (il suo, buon dio! Ma
possibile che tu non l’abbia capito? Qui siamo in un blog, te lo ricordi questo
CSF, o no?), oltre che per le sciocchezze scritte sulle moltitudini che
sparavano, sul numero dei brigatisti, e altro. Ma dove l’hai vista l’umiltà di
Morucci? Il tuo esempio sul Morucci medievalista è ridicolo. Tu pensi che si
debba leggere un libro indipendentemente dalle premesse inappropriate espresse
dall’autore? Affari tuoi, ma chi vuole imparare non usa questo metodo,
altrimenti dovrebbe leggere tutto lo scibile, anche il prossimo manuale sulla
Critica della Ragion Pratica, di Valeria Marini, che vuole fare il ministro ma
pensa che la Sistina l’abbia dipinta Leonardo. Il tuo, CSF, è un mondo dove
anche la TV di Gelli dev’essere vista e se dico che non la vedo perché Gelli, il
golpista e il poeta, non ha niente da comunicare, a me, poi, che non sono un
addetto ai lavori, che non ho obblighi giornalistici, allora faccio prosopopea!
Saluto tutti i blogghisti. Ah, CSF, dimenticavo, la tua giacca rosa è orrenda.
RIFERIMENTO 3/11/2008
QUESTO BLOG 10
da Giorgio Guiotto
Tu puoi pensarla come vuoi, ci mancherebbe epperò mi preme ricordarti che non mi
è mai passata per la mente di prendere in mano una pistola, rapinare una banca o
sequestrare una persona per far valere le mie ragioni: non mi interessa se ha
pagato e non sono un buonista o un falso, quello ha ucciso e chissà cos'altro,
pemettimi di poter non leggerlo. Vorrei però una risposta da lui o da chi si
schiera con lui: avere una pistola in mano e sparare a qualcuno, fa figo?
RIFERIMENTO 3/11/2008
QUESTO BLOG 11
da Alessandro Ceratti
Sono incerto se considerarmi o meno tra coloro che hanno deluso Claudio per
quanto riguarda il "caso Morucci". Tutto sommato credo proprio di essere nel
novero dei reprimendi visto il mio atteggiamento, senz'altro non particolarmente
amichevole nei suoi confronti. Però rivendico le mie argomentazioni che non sono
né intolleranti né illogiche. Morucci non sarebbe l'unico bloggista i cui post
vengono da me saltati e le motivazioni che alla fin fine mi spingono a saltare
quelli di Morucci sono le stesse che mi fanno saltare quelli degli altri:
scrittura ostica, argomenti non di mio interesse, eccessiva lunghezza. C'è
qualcosa di male in questo?
RIFERIMENTO 3/11/2008
QUESTO BLOG 12
da Gianni Guasto
"Pe fa anà e cose drite, ghe voeu 'na bella lite", (trad.: "per far marciare
diritte le cose, ci vuole una bella lite", o più propriamente, in genovese, "rattella")
cantava secoli fa Giuseppe Marzari. E non c'é famiglia per bene in cui ogni
tanto non volino i piatti. Da piccola mia figlia si spaventava: "ma voi litigate
sempre!" "No, che non litighiamo, discutiamo ad altissima voooooooce", si
rispondeva. Bene, le paure di mia figlia erano infondate, perché dopo
trent'anni, i suoi genitori stanno ancora assieme. E allora, Claudio, rattella
pure e rovescia il tavolo: ma non parlare, per favore, di chiudere il Blog. Per
così poco, e con una giacca così ganza!
RIFERIMENTO 5/11/2008
QUESTO BLOG 13
da Isabella Guarini, Napoli
Caro CSF, ora è del tutto chiaro che un blog non è un caos calmo. Anzi è un
ottimo mezzo di rimescolamento di sentimenti e pensieri che improvvisamente si
materializzano. Lo scrivere è un modo per tenere a freno il sentire forte
trasformandolo in razionalità. Questo nella tradizione, ma chi scrive sui blog
di oggi si sente libero di esternare i più reconditi pensieri e reazioni. Il
valore di questo blog sta nella varietà e genuinità degli interventi. È un
rischio che bisogna correre.
RIFERIMENTO 5/11/2008
QUESTO BLOG 14
da Domenico De Franco
Come sempre, ogni volta che si litiga in blog, l'unico che dice di qualcosa di
sensato e pacificatorio è il prof. Guasto (sarà che una laurea in psichiatria
aiuta...)
RIFERIMENTO 5/11/2008
QUESTO BLOG 15
da Paolo Beretta
Confermo quanto ho già detto riguardo Morucci ed il suo libro, cioè che ha tutto
il diritto di parlare di cose che conosce. Non mi sembra che abbia fatto
apologia di terrorismo, anche se qualche altarino ce lo potrebbe svelare (non lo
diciamo a nessuno), ma non è questo il punto. Il fatto è, caro Schiavone, che se
Valeria Marini avesse, per assurdo, passato dieci anni con Leonardo, la riterrei
comunque qualificata per scriverne una biografia. Avendo Morucci passato qualche
anno in galera, lo ritengo qualificato per parlarne, che sia terrorista,
rapinatore o ladro. Che poi il blog si sia un po' troppo incattivito, sono
d'accordo con Claudio, anche se mi dispiacerebbe che per questo si chiudesse
baracca. Ne è la prova la battuta finale di Guiotto, sul "fare figo". Violenza
verbale per violenza verbale, una battuta che non vuol dire un c…o.
RIFERIMENTO 5/11/2008
QUESTO BLOG 16
da Silvia Palombi
Melotti - "Violenza delle risposte; E trovo duro da tollerare che chi mi
ripiomba in quell'angoscia quasi quotidiana, siano persone le cui generalmente
amabili parole mi accompagnano da anni, che sono diventati come amici, per me.;
Vorrei chiedere sommessamente agli amici di questo blog di non farmi vergognare
di farne parte."
csf - "Mi chiedevo come mai il nostro blog avesse stimolato, oltre che
consentito, una tale incapacità dialettica.; Chi pontificava senza sapere un
cazzo.; Ho pubblicato tutti i post anche vergognandomi. L'ho fatto perché volevo
che il corto circuito scattasse.; Credevo di aver timidamente insegnato un po'
l'arte della tolleranza e della dialettica.; Che schifo, Barbara, che delusione,
che insuccesso.; Quello che dovremmo pensare noi è: vale la pena di continuare
ad andare avanti con questo blog nel quale nessuno ha imparato un tubo, nessuno
è migliorato di un'anticchia?
Palombi - ELAMADONNA!!! chi si espone sulla piazza, come sul palcoscenico, si
becca fischi e applausi. Tranne Gasparini che ha espresso violenza vera e gli
inconsistenti che sono svaniti da sé senza lasciare il segno. Solo questo è
successo. Sarebbe la democrazia.
RIFERIMENTO 5/11/2008
QUESTO BLOG 17
da Francesco Falvo D'Urso – Lamezia Terme
Gentile avv. Arena, d'accordo con quanto afferma nel suo post, ma mi sfugge il
concetto di vinto per quel che riguarda i mafiosi. Perché posso "ragionare" sul
tragico idealismo dei brigatisti, ma sulla violenza (vigliacca) per mero potere
da parte dei mafiosi no, non riesco a ragionarci: contro chi avrebbero perso?
Semmai, mafiosi e brigatisti hanno perso con se stessi. Hanno sprecato la loro
intelligenza e astuzia per fini esiziali.
RIFERIMENTO 5/11/2008
QUESTO BLOG 18
da Rita Rosati - Roma
Nello spirito della libertà bisogna saper accettare che qualcuno non abbia tanta
voglia di leggere Morucci. La verità sta sempre a metà. Tu hai ragione ma hanno
ragione anche gli altri quando dicono “non mi interessa”, è difficile digerire
gli errori/orrori anche se ha pagato. Per quanto mi riguarda non saprei, non
riesco a prendere posizione, si leggo ma non mi coinvolge; è un’esperto di
carceri e noi dobbiamo ascoltarlo, facendo finta che il passato non conta nulla
beh insomma, i pre-giudizi fanno parte della vita. Certamente sarebbe più
interessante sapere effettivamente com’è che andata quel pezzo della nostra
storia. Oppure dobbiamo aspettare che si aprono gli archivi segreti del tuo
amico Kossiga? E tu li pronto per lo scoop…
RIFERIMENTO 5/11/2008
QUESTO BLOG 20
da Muin Masri
Caro Claudio, comprendo il tuo imbarazzo “intellettuale”, ma la chiusura del
blog mi potrebbe causare drammi famigliari. Laura mi lascia, smetto con
l’università e ritorno al mio stato di profugo ignorante. Qui da te, ho imparato
molte cose: andare ovunque a piedi, schiacciare mosche senza sporcare il video,
G. Guasto è convinto di essere il direttore dell’Asl 3, in realtà è perennemente
ricoverato a causa delle liti con la moglie palestinese, a Lavarone ci sono un
lago, un’edicola, la pasticceria, la gelateria, la fortezza e un pescatore
artista di nome Giampaolo, Salina non è un’isola ma una terrazza sul mondo.
Laura cosa c’entra? Passa le giornate a pianificare corsi per badanti rumene,
disabili psichici, disoccupati già vecchi, italiano per cinesi etc., non è una
cosa facile quando mancano i fondi. E lei, per dimenticare e avere quei cinque
minuti giornalieri di pura gioia, ho scoperto che mi tradisce con te. Non sono
geloso e le donne non tradiscono senza motivo. Lei dove troverà un altro amante
come te! Pensaci vecchio mio e non dire cazzate.
RIFERIMENTO 5/11/2008
QUESTO BLOG 21
da Francesco Falvo D'Urso – Lamezia Terme
Caro Schiavone, a me dispiace tanto se lei lascia questo blog. Ho sempre
apprezzato, pur ruvidamente qualche volta, i suoi post. E mi chiedo che senso
abbia partecipare ad uno spazio come questo se non per “scambiarsi opinioni
sensazioni, informazioni, in una parola crescere, evolversi, arricchirsi”… anche
nella risata? Questa è (era) un'occasione da non perdere, per tutti i
frequentatori del blog: non si può rispondere solo con la pancia. Abbiamo il
dovere minimo di confrontarci con le nostre emozioni e le derivate opinioni. Per
quel che riguarda il padrone di casa: è un giornalista, mica il padreterno. E a
questa età la pazienza ha più di un limite. Se lo si pone nell’alto dei cieli è
chiaro che ci si offende! Ma se lo riportiamo a terra come tutti quanti noi,
alla sua presunta alterigia si può al massimo storcere il naso. A mio parere la
discussione fuori dalle righe da ambo le parti può essere solo giustificata
dall’affetto, da una frequentazione così intensa, da una familiarità che rasenta
l’amicizia. Altrimenti 1060 mail per dirsi il nulla sono veramente troppe!
RIFERIMENTO 5/11/2008
QUESTO BLOG 23
da Barbara Melotti
mi spiace molto reintervenire. Non avrei voluto. E ho cercato anche di non
farlo. Anche perché con Silvia siamo amiche. Ma quando si è in ballo, è giusto
ballare. Cito, Palombi - ELAMADONNA!!! chi si espone sulla piazza, come sul
palcoscenico, si becca fischi e applausi (...) e lo faccio, ahimè, perché Silvia
esemplifica, con il suo tuttomaiuscolo (lo
strillo di Internet) e con il suo estrapolare una frase e
interpretare quella solo come mio pensiero con tutta evidenza, esattamente il
disagio che provo. Perché, Silvia, nel mio post mi pareva aver messo bene in
chiaro che non credo che il clima qui costituisca un problema per Morucci, e in
ogni caso che non è quello che mi spiace, anche fosse, che certo non volevo fare
in alcun modo la sua difesa d'ufficio (a che titolo, poi?). E' il disagio che dà
a me, e forse non solo, o almeno mi pare. E questo è il mio parere. Ed è il mio
(e non solo) modo di vedere il dialogo in un posto che desidero frequentare. E
mi pare che sia la democrazia, appunto, amica mia il fatto che io lo condivida
qui con voi. Io non credevo di stare, qui, né in palcoscenico, né in piazza,
credevo di stare fra amici.
RIFERIMENTO 7/11/2008
QUESTO BLOG 24
da Emilio Pierini – Porto Recanati
Caro Claudio, Schiavone in questi anni ha scritto 1.060 mails al tuo blog.
Cazzo, se ragionassimo in termini aziendalistici potremmo dire che il buon Pier
Franco ti ha garantito almeno il 10% del fatturato. E cosa facciamo ? Nel giorno
in cui un nero che di cognome fa Hussein diventa Presidente degli Stati Uniti
d’America, noi, per piccole diatribe ideologiche, perdiamo chi ti assicura un
sostanzioso PIL del Blog ? Suvvia Claudio !! Ricuciamo...
Informazione di servizio: questo blog consta di 32018 post, questo escluso.
RIFERIMENTO 7/11/2008
QUESTO BLOG 25
Da Biagio Coppola, golfo di Napoli
Vorrei volgere un accorato invito al caro schiavone affinché cambi idea circa la
sua intenzione di abbandonarci: Schiavò torna ‘stu Blog aspetta a te!
RIFERIMENTO 7/11/2008
QUESTO BLOG 26
da Alessandro Ceratti
Che fine ha fatto Morucci? C'è un dibattito infuocato su di lui e lui è
latitante! (ehm ehm). Se non interviene per delicatezza, visto che appunto sul
suo "diritto" di intervenire si sta discutendo, non si faccia scrupoli! Si butti
nella mischia, questo è il vero modo per farsi accettare. Se non scrive perché
semplicemente ci ignora, e dopo aver mandato un paio di post a questo sito ora
sta navigando tranquillamente per altri mari, ebbene: allora a noi non resta che
fare altrettanto, con l'unico rimpianto di aver dato troppa importanza a un
intervento sporadico. Quello che invece non manderei giù volentieri è scoprire
che Morucci continua a leggerci, ma in buona sostanza non si degni di
intervenire, dall'"alto" della sua posizione di "quasi famoso". Tu, Claudio, che
forse hai qualche informazione in più, sai dirmi in quale caso ci troviamo?
RIFERIMENTO 7/11/2008
QUESTO BLOG 27
da Silvia Palombi
Ignoravo il significato del maiuscolo in internet. Non volevo strillare ma
enfatizzare. Noi romani siamo un po’ sguaiati, col ritorno dell’insufficienza in
condotta rischio grosso. Ho estrapolato le frasi per me più pesanti (più pesante
csf sinceramente) e raccolto tutto sotto un titolo che è stato cambiato. Per
come era confezionato il post “La violenza delle parole” (questo il mio titolo)
mi equiparava a Melotti e Sabelli. Chiedo venia e non lo farò più. Però un blog
non è il salotto di casa, qui cara Barbara non sono proprio d’accordo, per me un
blog è una piazza, ci vado, quando ne ho voglia, anche se so di trovarci persone
che non mi piacciono affatto.
RIFERIMENTO 7/11/2008
QUESTO BLOG 28
da Oreste Tappi, Roma
Claudio, in questo anno in cui ho deciso di sottrarmi all’”ansia” di dire la
mia, ho ancor più apprezzato la funzione anche pedagogica (cui giustamente tu
tieni) del tuo blog, e te ne ringrazio.
RIFERIMENTO 7/11/2008
QUESTO BLOG 29
da Giorgio Goldoni
Anche dal mio angolino vorrei spezzare una lancia in favore della continuazione
del blog. Aggiungo un commento pessimista sul futuro: non è stato il New Deal
roosveltiano a riportare in piedi gli USA della grande depressione, ma in realtà
è stata la seconda guerra mondiale! Oggi le guerre come soluzione di problemi
economici importanti non sono più attuali (o no?).
RIFERIMENTO 7/11/2008
QUESTO BLOG 30
da Vincenzo Rocchino, Genova
Chi scrive su blog accetta il confronto, con scambi di battute, che possono
diventare anche vivaci. Non mi sono accorto di essere stato "intollerante,
illogico, violento, (né di avere) pontificato, provocato la bolgia, la (tua)
vergogna, il cortocircuito, (lo) schifo", né ho definito "appestato" nessuno.
Leggere di carcere patito per gravi reati commessi, e scontati abbondantemente,
ha provocato in me il disagio che mi ha portato a scrivere di "referenziati"
pensando a Cossiga (non a Morucci), quando dispose che in caso della liberazione
di Moro da parte delle BR, questi "doveva essere trasferito immediatamente in
una casa di cura perché non più in possesso delle sue facoltà mentali". (Questa
la dice lunga sulla voglia di volerlo libero, il presidente). Potrà sembrarti
strano, ma a me quel fatto mi lasciò sconvolto. Comunque se il mio post è stato
la causa, o ha concorso a provocare tanto sconquasso, ti chiedo scusa e mi
ritiro in buon ordine.
RIFERIMENTO 7/11/2008
IL CARCERE HA UN ENORME PESO
da Valerio Morucci
Il carcere ha un enorme peso. Cemento, acciaio, pietre per migliaia di
tonnellate. Si potrebbe dire che è un prodotto da industria pesante. Quella su
cui aveva puntato il socialismo staliniano e quella che il capitalismo
occidentale ha dovuto abbandonare da tempo. Ma fino al boom economico
l'industria pesante tirava eccome. Espansione dei consumi di 'beni durevoli',
erano chiamati. Durevoli, duri, pesanti. Automobili, frigoriferi, lavatrici,
televisori di spesso legno pieni di valvole e metallo. Tutto un mondo fondato
sull'elettro-meccanica. La pesantezza del carcere-penitenziario, prodotto
ottocentesco, aveva ancora in quegli anni un rapporto con la pesantezza della
società. Ma quella società è stata messa all'angolo dall'avvento
dell'informatica. Silicio, rame, un po' di plastica. Ci sono ancora le
automobili, treni, aerei, lavatrici, c'è ancora la pesantezza, ma nessuno di
questi pezzi di ferro funzionerebbe senza l'elettronica. Tutto il ritmo del
mondo, della nostra vita, è scandito dall'inconsistenza, dall'assoluta
leggerezza dei bit. La potenza di calcolo che trenta anni fa stava in un,
pesantissimo, calcolatore a nastri che occupava uno stanzone, oggi può stare nel
palmo di una mano. La domanda è: "Quale'è oggi il rapporto tra l'enorme
pesantezza del carcere e un mondo il cui ritmo vitale è dato da bit privi di
peso?". Da un'altra visuale si può prendere la pena. Quella della velocità. Il
mondo di 70 anni fa andava a una velocità enormemente minore del mondo attuale.
Nella stessa quantità di tempo sarebbe oggi possibile vivere. almeno, un paio di
vite di quelle vissute in quegli anni. Vale a dire che in una stessa quantità di
tempo la vita è molto più densa, vissuta. Se venti anni di vita ne possono
valere quaranta di quelli vissuti allora, come la mettiamo con una pena a venti
di quegli anni di carcere? Ne varrebbe quaranta di quelli di oggi? Perchè la
vita è diventata più veloce, densa, vissuta ma le pene sono ancora quelle
stabilite negli anni '30.
RIFERIMENTO 9/11/2008
QUESTO BLOG 31
da Carla Bergamo, S. Paulo
Entro, mio malgrado, nella ridda sorta "a causa" del Sig. Morucci. Penso sia
ingiusto perdere Schiavone, dopo essere stato uno dei principali artefici del
successo del blog. Se Morucci, come dite, ha pagato il suo debito, ciò non
significa che tutti automaticamente dimentichino. È una parte della storia
d'Italia di cui penso nessuno vada fiero, e che ha contribuito al rafforzamento
del centro-destra nel paese, a detrimento di quanto conquistato fino allora
dalle forze progressiste. O sbaglio?
P.S. E, se invece di Morucci, si chiamasse Vallanzasca?...
RIFERIMENTO 9/11/2008
IL PESO DEL CARCERE E LA RELATIVITA'
da Vincenzo Rocchino, Genova
"la vita è diventata più veloce, densa, vissuta ma le pene sono ancora quelle
stabilite negli anni '30". Se fosse valida la considerazione di Moretti, la
stessa varrebbe per le vittime, costrette a vivere un più lungo periodo di
dolore, dove, per loro, non sono previste riduzioni di sorta. Un sistema che
tenesse conto di questa "variabile" porterebbe le pene carcerarie ad essere
aumentate in proporzione. Penso che non sarebbe conveniente.
RIFERIMENTO 9/11/2008
SPAZIO-TEMPO REALE
da Isabella Guarini, Napoli
Il peso del carcere, scrive Morucci, è ancora quello degli anni trenta, mentre
nell'era dell'informatica, "il ritmo vitale è regolato da bit privi di peso" L'
affermarsi dell'immateriale che connota le società high tech e rende reale
l'istante dovrebbe comportare una revisione di alcuni concetti sin qui validi:
il peso valutato in tempo da trascorrere in carcere a favore di un peso che
prescinda dal tempo. Penso che ciò non sia possibile perché il tempo
dell'immateriale è il tempo reale, ovvero uguale a zero. Se nella formula s=vt
il valore di t è zero, si annulla la velocità e lo spazio. Ciò significa che lo
spazio del carcere scomparirebbe del tutto insieme al peso.
RIFERIMENTO 10/11/2008
VALLANZASCA: PERCHE' NO?
da Gianni Guasto
Se Vallanzasca partecipasse al Blog per rivendicare un ruolo di Padre della
Patria (stato giuridico ottenibile da chiunque abbia partecipato ad almeno tre
puntate di Porta A Porta), effettivamente sarei molto seccato. Ma se lo stesso
partecipasse per raccontarci la vita del carcere e che cosa pensa un (ex?)
delinquente, perché non dovrei starlo a sentire? Io gli rivolgerei persino la
parola; in fondo, le sbarre di un carcere non sono (più, da tempo) le sbarre di
uno zoo.
RIFERIMENTO 10/11/200
DENSITA' DI VITA VISSUTA
da Valerio Morucci
Scrivendo densità di vita vissuta, gentile Massimo Mai, intendevo di esperienze
non di semplici eventi. A esempio per i ragazzi dalle elementari alle medie:
viaggi, gite culturali, corsi di teatro, letture, ricerche in Internet, e molto
altro. Quindi, se l'esperienza è crescita, maggiore densità di crescita in una
stessa unità di tempo. Fattore di modificazione che vale per le persone ma anche
per la società. Quindi uscire dopo dieci anni di carcere in questo XXI secolo
può valere - nei rapporti familiari, interpersonali e in rapporto alla
'tecnologia' dei processi lavorativi - a un tempo doppio che negli anni '30
(solo per indicare una maggiorazione non certo come calcolo matematico). Vale a
dire che dopo dieci anni di carcere, oggi, un padre può ritrovare un figlio
quattordicenne che è praticamente marziano rispetto a lui. Cosa che non avveniva
negli anni '30. Idem per il lavoro. Se si finiva in carcere negli anni '30 con
una qualche competenza professionale, quella sarebbe valsa a un possibile
reinserimento anche dopo dieci anni. (Ma anche fino ai '50). Oggi, poniamo un
meccanico di automobili, uscendo dopo dieci anni rischierebbe di rimanere
tagliato fuori dal mercato del lavoro, perchè le automobili vanno a elettronica,
e solo secondariamente a benzina.
Ma non sarebbe mio intento con queste succinte note suscitare ragionamenti
'tecnici' - che andrebbero lasciati ai tecnci - ma soltanto una qualche
riflessione sull'istituzione carceraria che, per essere una struttura coercitiva
di non poca violenza, è possibile che sia data un po' troppo per scontata come
risposta alla devianza sociale. Riflessioni da parte di cittadini, secondo
coscienza sociale e non secondo una reazione passionale, perchè è in nome dei
cittadini - quindi con il loro assenso-consenso - che si condanna al carcere.
5/11/2008
TU QUOQUE, VATICANO?...
da Vittorio Grondona - Bologna
Uno dei principi religiosi si basa anche sulla verità assoluta che Dio è in ogni
luogo. Chi meglio di lui potrebbe quindi giudicare il comportamento dei suoi
credenti? Nulla può sfuggire infatti al Padreterno, nemmeno l’impiegato che si
assenta dieci minuti per un caffè. Eppure anche il Vaticano si è tragicamente
brunettato. Tornelli e cartellini per tutti… O quasi… Non penso che il Santo
Padre sarà sottoposto a questa umiliazione terrena… Lui pur essendo il vicario
in terra di Dio, prudentemente non è stato ancora dotato dei suoi poteri. Per
adesso è costretto a ricorrere al tornellificio ecclesiastico.
7/11/2008
APPEROCONATI PSICOLOGICAMENTE
da Vittorio Grondona – Bologna
Il nostro Cavaliere afferma che i conduttori Tv sono apperoconati alla sinistra.
Già detta da lui la frase fa ridere a crepapelle. Parla proprio lui che in
Italia ha tutto il Parlamento di maggioranza apperoconato ai suoi piedi. Lui,
però, a sua volta si appecorona senza pudore alcuno a tutti i leader potenti. In
un recente pubblico incontro manifestava apertamente a Bush il suo tifo
appassionato per McCain. Ora gli piace Obama… Valli a capire questi apperoconati.
Con Putin, tanto per dire, si era fatto fotografare con un ridicolo colbacco in
testa… Con Busch indossava un capello da perfetto cow boy… Speriamo che in una
prossimo incontro con Obama non gli salti in testa la malaugurata borgheziana
idea di farsi fotografare con una sveglia al collo.
10/11/2008
IL SENSO DELLA MISURA
da Vittorio Grondona - Bologna
Ho sentito il Cavaliere che presto riprenderanno i lavori per il ponte sullo
stretto. Da sempre ha detto che i soldi glieli metteranno gli imprenditori e
quindi il ponte non costerebbe una lira agli italiani… Solo il pedaggio per
qualche anno. Forse mille se va bene, profetizzo io… Quisquiglie dunque… A parte
il fatto che è estremamente azzardato affidarci davvero a tale fantastica
prospettiva, consiglierei di distogliere l’attenzione dal ponte per concentrarla
alla costruzione di nuove patrie galere per reggere il ritmo degli internati…
Oggi lo stato di polizia instaurato dalla scellerata irrazionalità della
tolleranza zero mette in galera chi abbandona un materasso per strada in zona di
emergenza rifiuti o chi scrive una fesseria sui muri… Non c’è proprio più il
senso della misura. A Catania per molto tempo hanno gettato nei lavandini
sostanze chimiche, rifiuti cancerogeni di esperimenti di farmaci, recando danni
incalcolabili a persone e cose… Chissà se in questo andazzo da burla i colpevoli
andranno a finire in galera a far compagnia ai graffitari oppure saranno
promossi parlamentari o assessori.
12/11/2008
TITOLI RIASSUNTO
da Vittorio Grondona – Bologna
Appena aperta la pagina 9 di La Repubblica di oggi, la lettura dei titoli mi ha
mosso ilarità. Il primo riguarda l’intervista al Cavaliere di Claudio Tito:
“Basta con la TV che mi dileggia questa sinistra è contro l’Italia”.
Sottotitolo: “ La Bicamerale di Fini? Mi occupo di cose importanti”. A conferma
di quest’ultima dichiarazione in fondo pagina interviene il titolo dell’articolo
di Omero Ciai: “E davanti a Lula schiera i brasiliani del Milan”. Davvero
esilarante l’accostamento dei due titoli.
RIFERIMENTO 10/11/2008
LULA IN ITALIA
da Carla Bergamo, S. Paulo
Non ho trovato nemmeno una riga sulla visita di Lula (con 6 ministri) sui
giornali italiani online. Spero che ne parlino almeno nei giornali cartacei e in
TV. Perché sarà che l'America Latina è tanto indifferente agli Italiani? Eppure
il Brasile fa parte del G20 ! E il continente sudamericano è in costante
crescita, sia in termini economici che di democrazia. In compenso grazie alle
prime pagine dei giornali online sappiamo quando e come Hilton ha perso la
verginità, la lista aggiornata di tutti i calendari del 2009, per non parlare
delle intimità della Marini (ooops!). Uffa.
RIFERIMENTO 10/11/2008
LULA IN ITALIA / 2
da Claudio Urbani, Roma
Scherza amica Carla? Lula è stato accolto con molta considerazione dal nostro
governo: come suo rappresentante il berlusca ha incaricato il ministro Carfagna
di accoglierlo ufficialmente.
RIFERIMENTO 11/11/2008
LULA IN ITALIA / 3
da Michelangelo Moggia
Sono quasi dispiaciuto di dover prendere le difese del Tg1, ma ieri
nell'edizione delle 13 ( e mi sembra anche in quella delle 20) hanno mandato in
onda un servizio su Lula ricevuto al Quirinale da Napolitano.
RIFERIMENTO 11/11/2008
LULA IN ITALIA / 4
da Carla Bergamo
Perbacco! Persino il nostro piccolo grande Lula è più alto del pifferaio magico!
Sto seguendo da qui la visita del nostro Presidente al belpaese. A me è piaciuto
il discorso che ha fatto durante l'incontro con Napolitano (companheiro Jorge);
e a voi?
RIFERIMENTO 12/11/2008
PARLA DELLA BBC?
da Pino Granata
Il Prescritto si lamenta che le televisioni lo attaccano tutte le sere e che di
questo lui è stufo. E' evidente che non si riferisce alle televisioni italiane
che se ne guardano bene dall'attaccarlo e che invece non fanno altro che
nascondere la verità o minimizzarla. Evidentemente parla delle televisioni
straniere che , grazie al cielo, sono libere di raccontare, qualche volta, la
verità. Ora questo sfogo del presidente mi spaventa non poco perchè può
significare che il Prescritto vuole limitare ancora di più la libertà di
espressione in questo Paese.
12/11/2008
ALITALIA ALLO SBANDO
da Vittorio Grondona - Bologna
E così devo brutalmente dire che anche Ballarò mi ha stufato. Dare voce
praticamente solo alla politica ed a sindacati consenzienti su temi come la
tragedia sociale Alitalia è davvero il colmo dell’indecenza dell’informazione.
Ricatti, minacce… Di tutto è capace questa politica che di squallido valore ha
solo la faccia tosta. Dove erano, per esempio, Angeletti, l’On. Sacconi e tanti
altri responsabili quando si facevano le scelte scellerate con lo scopo
recondito di portare alla disfatta l’Alitalia per poterla poi regalare al
capitalismo in bolletta uso in Italia a fare affari pagando con la carta
straccia senza sborsare mai un quattrino vero? Sempre là… A chiacchierare di
niente. Ora fanno pagare ai lavoratori la inettitudine della gestione della
quale la politica è sul primo gradino della scala delle responsabilità. E’
davvero sconcertante che molti cittadini non comprendano questo tragico epilogo
sociale che, buon per loro, sta capitando ad “altri”. Una signora intervistata
in un aereoporto dai servi radiofonici del padrone ha perfino sbottato: per me
tutti i dipendenti di Alitalia possono morire di fame…
15/11/2008
ACCANIMENTO SATIRICO / 2
da Vittorio Grondona – Bologna
In un paese democratico la satira è necessaria più di ogni altra cosa per
aiutare la gente ad usare il proprio cervello nel giudicare gli avvenimenti che
interessano tutta la comunità. Chi ride o sorride di solito trova la relazione
con quello che vede o sente. Si può fare buona satira con caricature disegnate
oppure esagerando con le parole, ovviamente nel limite consentito dalla legge e
dalla decenza. Il corpo, gli atteggiamenti, il frasario, le contraddizioni della
persona presa di mira, che normalmente si tratta di un potente che ne approfitta
vistosamente della sua potenza, sono gli elementi essenziali per comporre una
satira degna di essere tale. Il bersaglio non democratico non accetta mai la
parodia della sua persona, anzi la combatte con ogni mezzo, lecito e non. Più è
potente e più ci riesce (...)
RIFERIMENTO 14/11/2008
ACCANIMENTO SATIRICO
da Isabella Guarini, Napoli
Caro CSF, a me sembra che si stia esagerando nel dileggiare il nostro Presidente
del Consiglio che , comunque ci rappresenta in Italia e all'estero. Dico
dileggiare perché non si tratta di satira, ma di rilievi su cartteristiche
fisiche che non fanno onore alla satira. Ma, tant'è, se il dileggio è il simbolo
della nostra claudicante democrazia, non c'è né da ridere né da sorridere.
RIFERIMENTO 15/11/2008
IL PRIMO MINISTRO ITALIANO E IL RISPETTO
da Carla Bergamo
Per essere rispettati bisogna rispettare. Io non posso rispettare un primo
ministro che mi ha chiamata "coglione" perché non ho votato per lui. E che
invece di accettare la sua (mancanza di) statura (a questo punto pure morale) e
la sua calvizie, si destreggia in ridicoli tentativi di minimizzare i suoi,
chiamiamoli così, difetti fisici.
RIFERIMENTO 15/11/2008
IL "TUO" PRESIDENTE DEL CONSIGLIO, NON IL MIO
da Valeria Tafel, Pisa
Parlare ognuno per sé. A me, non mi (à la française) rappresenta affatto
quell'uomo. E non mi sembra che le battute sulle caratteristiche fisiche a lui
siano estranee (vedi l'abbronzato), dunque perché non dovrebbe tollerarle su di
sè? E comunque, se vogliamo ascoltarla bene, la satira, c'è ben altro che solo
battute sulle carenze fisiche! Ci sono ben altre carenze sottolineate nei
contenuti, ad esempio, della Guzzanti.
RIFERIMENTO 15/11/2008
IL SENSO DELLE ISTITUZIONI
da Isabella Guarini, Napoli
Per quanti ragionano come Valeria Tafel, che distingue tra "il mio e il tuo" nel
parlare di chi rappresenta, perché eletto, le istituzioni, non c'è possibilità
di dialogo. Mi dispiace e penso che "il mio e il tuo" appartenga al linguaggio
dei bambini che ancora non hanno acquisito il senso della democrazia. Ma stando
al gioco, dico: sarà per te satira di contenuti quella della Guzzanti, per me è
solo un mediocre spettacolo sub-reality. Parapat.
RIFERIMENTO 16/11/2008
ACCANIMENTO SATIRICO / 2 (3)
da Claudio Urbani, Roma
Sono un po' confuso, ma l'amica Isabella si lamenta perché viene dileggiato
Berlusconi o il presidente del consiglio? Le caratteristiche fisiche sono quelle
utilizzate da caricaturisti da sempre, sottolinearle ironicamente non ci azzecca
nulla con le sue cariche. Dissociarsi dalle sue castronerie ufficiali mi sembra
perfettamente lecito, soprattutto quando,senza contraddittorio, ci si sente
apostrofare cojione, imbecielle ecc.
16/11/2008
A SINISTRA PIU' LEALTA'
da Vittorio Grondona - Bologna
L’elezione del senatore Villari alla presidenza della Commissione di vigilanza
della Rai, peraltro votato non solo dal centro-destra, è il frutto di una
politica birichina dove valgono di più le succolente poltrone che gli interessi
del Paese. Nessuna meraviglia quindi se non si dimetterà. Veltroni deve prendere
atto che non è affatto circondato da molti amici. Se pertanto continuasse a
cercare l’inutile dialogo con questa destra avida ed autoritaria e se si fidasse
ancora ciecamente del centro ballerino, potrebbe avere presto la sorpresa di
trovare nel suo piatto solo la pelle della salsiccia. Provi quindi a riesaminare
possibili alleanze con la vera sinistra, troverà forse più dissensi alla luce
del sole, ma di sicuro potrà contare su alleati leali che per cultura da sempre
cercano di migliorare la vita dei più bisognosi. Oserei dire con più zelo ancora
del ricco Vaticano.
RIFERIMENTO 16/11/2008
VILLARI
da Ganni Guasto, Bogliasco
Un parlamentare, eletto dallo schieramento avversario in dispetto al proprio,
non si dimette. Dignità l'é morta: poi verrà il Gruppo Misto, e in seguito, alle
prossime elezioni, si vedrà da che parte stare.
RIFERIMENTO 17/11/2008
IL SOLITO AUTOLESIONISMO
da Michelangelo Moggia
Sono un convinto sostenitore del Pd, ma i fatti degli ultimi giorni (e non solo)
mi fanno cadere le braccia: il "caso" Villari e il bigliettino del sen. Latorre
durante una trasmissione su La7. Sono stufo di questi personaggi che tengono i
piedi in due scarpe, che, per ragioni temo inconfessabili, ritengono giusto
"collaborare" o addirittura venire in soccorso di questo governo e questa
maggioranza. In un partito serio Villari dovrebbe dimettersi dalla presidenza
della commissione o essere espulso. Quanto a Latorre mi viene in mente ciò che
disse qualche anno fa Nanni Moretti: "Con questi leader non vinceremo mai".
RIFERIMENTO 17/11/2008
PARLAMENTARI STAMINALI
da Gianni Guasto
L'aggettivo "staminale" con il quale i biologi definiscono cellule ancora
indeterminate e capaci di trasformarsi in qualunque altro tipo di cellula del
corpo, si potrebbe usare anche per quei parlamentari che, a un certo punto della
legislatura vanno incontro a kafkiana metamorfosi, dopo aver tenuto sulla corda
i leaders di governo e di opposizione per periodi anche molto lunghi. Ieri De
Gregorio, oggi Villari. E, prima ancora, ricordo un Buttiglione e un Tremonti,
che, una volta eletti, sentirono il richiamo irresistibile dello schieramento
opposto. Chi ricorda gli altri? Perché non compiliamo un bel catalogo, corredato
dei tempi di mibutto-nonmibutto?
Carrara (csf)
17/11/2008
FANNULLONI DI SINISTRA
da Vittorio Grondona - Bologna
E’ l’ultima estenazione del solerte ministro Brunetta. Siamo quindi avvisati,
ogni tentativo degli operai di migliorare la qualità di vita è per l’On.
Brunetta un sintomo della tendenza al beato far niente. Tralascio dal dire
quello che penso io della qualità del lavoro e della tanto auto-vantata abilità
del ministro… Quello che mi dispiace di più è il fatto che ancora ci siano in
circolazione dei servitori degli schiavisti che per i padroni, di norma
fannulloni per istituzione, mi riferisco ovviamente ai molti ricchi, pseudo
imprenditori e non, che vivono da gran signori sulle spalle degli operai, si
prestino a battere il tamburo dei tempi lavorativi degli unici che
effettivamente producono. Chi non ce la fa a tenere il ritmo e si accascia
gettando sfinito la spugna va buttato in mare senza pietà. Ciò succede quando
allegri amministratori della cosa pubblica destinano il progresso tecnologico
all’esclusivo profitto del capitale e non al miglioramento della società.
RIFERIMENTO 17/11/2008
STAZIONE TERMINI
da Valerio Morucci
Paolo ha cinquant'anni. Metà li ha passati a fare l'operaio, dormendo ogni notte
nel suo letto, cucinando i pasti nella sua casa. L'inverno scorso in un grave
incidente si è ferito a una mano e da allora ha perso il lavoro. Con quello,
tutta la vita che aveva. Oggi tira a campare come può, racimolando cibo alla
stazione Termini e mettendosi addosso quello che gli passano i volontari. Quando
adocchia qualcosa di commestibile tra i rifiuti non esita a frugare, a infilare
il braccio nell'immondizia sotto lo sguardo pietoso di turisti e pendolari.
All'inizio si vergognava, entrava 'in azione', guardingo. Ora si avventa come un
leopardo sulla preda, per paura che qualcuno più lesto la porti via. Come Paolo,
decine di nuovi poveri si muovono ogni giorno nella stazione, confondendosi tra
i passeggeri dei treni e i clochard. l volontari stessi, quando passano a
distribuire i pasti, faticano a riconoscerli dai "cittadini normali": il più
delle volte sono ben vestiti, educati. Degli "insospettabili".
“Quando distribuiamo vestiti c'è chi si avvicina e chiede se per cortesia
possiamo procurare una giacca beige da abbinare a un certo pantalone o un
pantalone blu perché "sta bene con una determinata camicia" - raccontano i
volontari. Anche quando si vive nel bisogno a volte resta la voglia di piacersi.
Resta la personalità”.
Help Center della Stazione: l'utenza che si è rivolta per la prima volta allo
sportello in questi mesi si contraddistingue per condizioni alloggiative
stabili. I nuovi poveri con dimora salgono dal 23% di marzo al 27% di maggio.\\
(Con un 4% ogni tre mesi saremo oggi al 35%).
Se una qualche percentuale, anche minima, di questi 'nuovi poveri' commettesse
un reato per sopravvivere, finirebbe, in nome di tutti i cittadini, in quel
carcere di cui a quegli stessi cittadini non interessa molto parlare. Anche se
si può presumere che nel caso - malauguratamente per le imprevedibili avversità
della vita - toccasse a loro strillebbero come aquile.
Ma si può credere, a scusante, che la disattenzione possa anche essere causata
dalla grande mole delle cattive notizie del momento. Nel caso specifico anche
dal 'medium'. Il Blog è come una bacheca su cui appiccicare il proprio post-it,
con il pensiero del momento. E' un quotidiano, non un settimanale di
approfondimento. Forse CSF, di rientro dal Giappone, e quindi da un bagno di
aggiornamento tecnologico, potrebbe dar vita a un Forum che possa raccogliere a
conributo opinioni maggiormente ponderate e articolate.
RIFERIMENTO 17/11/2008
CATTO-COMUNISMO
da Biagio Coppola, golfo di Napoli
Apprezzo molto "lo schiaffo in faccia" di Morucci sulla situazione dei clochard
alla stazione Termini simile, per certi versi, simile al poetico post di
Tassinari su Andrea. Negli anni '70 sarebbero stati tacciati entrambi di
cattocomunismo, in primis dai socialisti, nemici storici della sinergia di
pensiero e azione che contraddistingueva le due "religioni", e poi da chi aveva
la pancia piena e si beveva Milano e non aveva certo tempo e modo di accorgersi
di quello che succedeva a chi non aveva la fortuna di appartenere alla omogenea
normalità borghese. Ben venga il forum ben vengano aspre battaglie dialettiche
proviamo, almeno in questo blog, a non appiattirci a non omologarci ai
benpensanti che apprezzano, per esempio, il lavoro del ministro Brunetta !
18/11/2008
I PACCHI DI VILLARI
di Sebastiano Messina (grazie a Vittorio Grondona)
20/11/2008
COMMISSIONE DI VIGILANZA RAI
da Vittorio Grondona - Bologna
Come sottolinea CSF in una sua “mosca
al naso” convengo pure io che debba essere proprio una tortura dovere
guardare per mestiere i programmi televisivi. Eppure ora siamo arrivati al punto
che senza il digitale terrestre è quasi un’impresa vendere un TV. Quelli rimasti
in pratica vengono svenduti. Io, da sempre appassionato di video, musica e foto,
sono stato tra i primi a comprare il relativo decoder con l’aiuto dello Stato.
Mi calarono circa 70 euro, previa una prassi burocratica che rasentava
l’idiozia. (...) Tutto questo per dire che da molto tempo ho a disposizione ben
74 canali su cui guardare ininterrottamente la pubblicità, alternata da pizzichi
di televisione deficiente per fortuna di brevissima durata.
RIFERIMENTO 19/11/2008
DESOLANTE VELTRONI
da Antonio Schiattarella
Ho letto la risposta di Veltroni a Galli Della Loggia e da elettore del PD l'ho
trovata semplicemente desolante. C'è bisogno di vero leader, uno che mandi a
quel paese il primo Villari che gli capita tra i piedi e invece ci ritroviamo un
segretario che, dopo mesi che non ne imbrocca una che una, vieni a dirci la
solita solfa del siamo i più buoni, i più bravi, i più onesti, e i più
intelligenti. La prossima volta invece di andare a piagnucolare dal Presidente
della Repubblica perché con una furbata ci hanno fregato la merendina preparata
dalla mammina, non sarebbe stato meglio assestare un bel calcio negli stinchi al
furbetto e ai suoi mandanti? Prego il Signore ogni giorno perche questo calvario
finisca e ci spedisca come d’incanto un “Zapatero” o un “Tony Blair”.
RIFERIMENTO 20/11/2008
RIUSCIRA' IL NOSTRO EROE ....
da Gianni Guasto
Nonostante l'intesa bipartisan raggiunta sul nome dell'ottimo Zavoli, io credo
sia giusto lottare ad oltranza perché l'eroico Villari riesca a non farsi
staccare, neppure con la fiamma ossidrica, dalla poltrona miracolosamente
conquistata.
Lo so che c'é l'accordo fra le parti, che Zavoli é Zavoli (ha persino scritto
"La notte della Repubblica", che non era certo una fiction di Canale Cinque) e
che in questo modo fanno tutti una figura decente. Ma é proprio per questo che
Villari deve restare: la decenza é vecchia, superata, contraria all'estetica dei
tempi.
RIFERIMENTO 20/11/2008
L’OPPOSITORE BUON SAMARITANO
da Livio Pedrazzoli
Svelato da Antonello Piroso il pizzino soccorritore di Latorre per Bocchino. Che
la sinistra italiana preferisca l’autolesionismo alle responsabilità di governo
l’avevamo già capito da tempo, che avesse anche rinunciato a fare l’opposizione
era, seppur fondato, ancora un dubbio. Nicola Latorre ci ha tolto anche questa
incertezza. Ma non è lo stesso che mediava le telefonate Consorte – D’Alema? C’è
chi sogna uno Zapatero o un Obama italiano. Tranquilli … Silvio forever!
RIFERIMENTO 20/11/2008
DESOLANTE VELTRONI /2
da Rita Rosati -
Sono d’accordo con il sig. Antonio. Solo una cosa diversamente consiglierei:
non un calcio agli stinchi ma al sedere, e non solo Villari ma anche a La Torre
e anche alla Binetti. Anche se poi gli avversari l’accuserebbero di essere un
crudele comunista. Inoltre vorrei ricordare che Veltroni segretario dei DS
(1998-2001) portò il partito a consensi molto bassi. Cofferati è stata
l’occasione persa. Ma baffin-D’Alema non volle.
RIFERIMENTO 20/11/2008
VILLARI FAN CLUB
da Gianni Guasto
Orsù, lobbisti, fondiamo il primoVillari Fan Club d'Italia, dedicato all'unico
autentico interprete dello spirito del tempo, nella certezza che la sua eroica
battaglia vada incontro al trionfo e all'apoteosi.
Fatto, su Facebook (csf)
RIFERIMENTO 20/11/2008
IL VILLARI FAN CLUB HA GIA' I PRIMI MEMBRI
Andare su facebook per credere
http://www.facebook.com/group.php?gid=45515459251#/group.php?gid=45515459251
Stiamo anche studiando il decalogo
Primo: Villari è attaccato alle istituzioni. E non si stacca
E c'è anche un premio annuale. La Coppa Vinavil. (csf)
RIFERIMENTO 20/11/2008
CUCU'
Da qualche giorno qui a Lavarone si dibatte, si avvista, si discute. Capannelli,
assembramenti, discussioni animate. Lo hanno visto a Masi di Sotto. Ma chi l’ha
visto? L’ha visto l’autista della corriera. Ma sei sicuro? L’hanno visto anche
al lago. E poi l’hanno visto ad Azzolini degli operai. L’hanno visto anche alle
Vezzene. Addirittura alle Vezzene?. E tu che fai se lo incontri? Che faccio?
Telo.
L’orso. Forse il figlio di Yurka. Qui a Lavarone noi parliamo dell’orso. Sì, lo
so che a voi non ve ne frega niente. Ma avete un’idea di quanto non gliene
freghi niente ai lavaronesi di Villari? Noi siamo in Trentino. Il laboratorio
della politica nazionale. La provincia dove è nata la Margherita. Una Margherita
senza Villari. Una Margherita con l’orso. Vuoi mettere? (csf)
RIFERIMENTO 20/11/2008
VILLARI
da Biagio Coppola, golfo di Napoli
C'è poco da scherzare signori il poliedrico Villari non rappresenta altro che il
frutto della degenerazione in cui è scaduta la politica. Vedrete che non mollerà
a mani vuote, qualcosa otterrà in cambio del forzato dietrofront.
21/11/2008
LA FUNZIONE DEI NOMINATI POLITICI
da Vittorio Grondona - Bologna
Supponiamo che il senatore Villari fosse stato eletto dalla gente e quindi non
nominato dal partito. Nessuno avrebbe avuto il coraggio di dire “beo” sul suo
comportamento. Qui sta la differenza, un nominato non rappresenta gli elettori,
ma in sostanza diventa un servo “signorsì” del partito nominante. Non mi pare
che la nostra Costituzione, ogni giorno sempre più calpestata, preveda un tale
squallido sviluppo del sistema elettorale.
RIFERIMENTO 21/11/2008
ADN KRONOS
RAI: SU 'FACEBOOK' CRESCE IL 'VILLARI FAN CLUB' =
NEL SOCIAL NETWORK SOSTEGNO E CRITICHE AL PRESIDENTE VIGILANZA
Roma, 21 nov. (Adnkronos) - Riccardo Villari si fa largo anche nel mondo
virtuale di Facebook. Nel social network esiste un 'fan club' intitolato al
presidente della commissione di Vigilanza sulla Rai che conta, al momento, oltre
300 iscritti. E tutto lascia pensare, vista anche la serenita' con cui il
senatore Pd affronta la
situazione, resistendo agli appelli per le sue dimissioni di tre delle quattro
piu' alte cariche dello Stato e alla procedura di espulsione dal gruppo
Democratico, che il circolo di appassionati della vicenda potra' ampliarsi forse
lentamente, ma inesorabilmente.
Non e' per forza un gruppo di sostenitori: a quanto si legge e' soprattutto
un'occasione per dibattere, pro o contro, le scelte dell'epatologo cresciuto
politicamente alla scuola Dc. Emanuela scrive: "Perche' non lo brevettano? Dopo
Villari, la millechiodi e' preistoria".
C'e' chi la butta in goliardia, come Franco che sente "il bisogno di andare in
vacanza a Castrovillari", mentre Tiziana esorta: "Non molli senatore, tenga
duro!". E Marco annota: "Il Pd ha espulso Villari d'impeto come non ha fatto con
madama Binetti". Di sicuro, la sua prova suscita l'ammirazione di uno come
Paolo: "Ci vuole fegato. Di un certo livello". E Enrico, invece, avverte, a
proposito di fegato: vediamo "quanto resiste" quello di Veltroni.
(Fan/Ct/Adnkronos)
21-NOV-08 16:15
RIFERIMENTO 21/11/2008
ZAVOLI
da Bruno Stucchi
Grande Zavoli, sommo Zavoli, lunghissima vita a Zavoli. Ma, porca miseria,
quando gli hanno proposto la presidenza della ommissione di vigilanza, non
poteva dire "Grazie per la fiducia, ma fate posto a uno piu' giovane", invece di
accettare golosamente?
RIFERIMENTO 21/11/2008
IL VILLARI FAN CLUB VA FORTE
In poco più di un giorno si sono iscritti 414 VFC membri. Per iscriversi?
Qui.
RIFERIMENTO 21/11/2008
EROE DELLA DEMOCRAZIA: RESISTI!
da Armando Gasparini, Veneto Alto
Non si capisce come al sacrificio di una cosa non chiesta, si debbano aggiungere
anche gli insulti e le beffe. Villari è stato democraticamente eletto. Di più.
La sua elezione ha restituito ai parlamentari la soddisfazione di una scelta non
stabilita dalle segreterie. Sergio Zavoli. Ma perché questo riverito nome non è
uscito prima? Villari in risposta a tanta prepotenza e a tanta rabbia spero non
si dimetta!
RIFERIMENTO 21/11/2008
LA FUNZIONE DEI NOMINATI POLITICI / 2
da Claudio Urbani, Roma
Già, appunto. E qualcuno, il non mettere le preferenze in una legge elettorale,
lo spaccia come un atto di democrazia!
RIFERIMENTO 21/11/2008
UN ULTERIORE CONFERMA
da Pino Granata
Mentre mi infastidiscono le critiche infondate ed il cinico sarcasmo con cui si
bersaglia Veltroni, la lezione da imparare con il caso Villari è che mentre ci
si può alleare con i partiti di centro per realizzare certe riforme, è fallita
l'idea del partito di centrosinistra. Centro e Sinistra hanno diverse visioni
etiche e politiche e questo è tempo che lo si capisca. I problemi a Prodi non
sono venuti dalla Sinistra, ma dai Mastella, dai Dini, dalle Binetti etc. E'
tempo per la Sinistra di rifondarsi e di fare il suo mestiere. Il tempo delle
illusioni è finito!
RIFERIMENTO 22/11/2008
CUCU'-DUE
CHI ERANO QUEI DUE? Forse ho letto male i giornali, fose mi è sfuggito il
particolare. Ho letto di Villari e non commento. Ho letto di Veltroni e di come
si sia infilato da solo in questo cul-de-sac. Ho letto dell'arroganza del
centrodestra. Ho letto di Di Pietro e della sua abilità a cavar fuori consenso
da una squallida storia. Ho letto dei pizzini trasversali di Latorre a Bocchino
e della confusione che ormai regna tra uomini di destra e di sinistra. Ho letto
di Zavoli che se ne sta lì, buono buono, aspettando il suo turno di
ringiovanimento. Ho letto tutte le battute su Villari (Pancho Villari, la più
bella. E anche l'altra: "Ringrazio il dottore, accetto l'offerta e vado
avanti"). Ho letto paginate di giornali che ripetono articolo dopo articolo le
stesse cose. Ma non ho letto né la notizia né la curiosità: chi erano i due del
centro sinistra nella commissione di vigilanza Rai che hanno votato per Villari?
(CSF)
RIFERIMENTO 22/11/2008
LA DEMOCRAZIA NON E' UNA PROCEDURA
da Alessandro Ceratti
La democrazia non è una procedura o almeno non dovrebbe ridursi ad esserlo. Per
cui al signor Gasparini che afferma che Villari non dovrebbe dimettersi in
quanto è stato "democraticamente eletto" rispondo che non è così: Villari certo
è stato eletto da una maggioranza ma in questa elezione la democrazia non ci è
entrata neanche per sbaglio. Perché non basta la procedura formale di una
votazione per garantire il processo democratico. Basta ricordare che nell'URSS
si sono tenute regolarmente elezioni per i 70 anni della sua durata ma non credo
che Gasparini la annoveri tra le grandi democrazie. Ed è per questo che ha
ragione Di Pietro quando dice che la situazione attuale in Italia più che una
democrazia ricorda una dittatura sudamericana. Certo, per essere d'accordo con
una affermazione come questa bisogna avere un'idea un minimo nobile e alta della
democrazia stessa, qualcosa che vada al di là della semplice conta dei voti.
RIFERIMENTO 22/11/2008
E' MORTO SANDRO CURZI
E' tutte queste cose diventano veramente delle stronzate. (csf)
RIFERIMENTO 22/11/2008
LA REPUBBLICA DEI PIZZINI
da Mario Strada
Sarebbe il caso di non meravigliarsi. Va avanti cosi' da decenni. E ce li
teniamo pure.
RIFERIMENTO 22/11/2008
SE FOSSI VILLARI
da Isabella Guarini, Napoli
Se fossi Villari non mi dimetterei, per bruciare il fantoccio di paglia
costruito dai vip, vari intrighi parlamentari. Anche i senatori hanno un'anima!
RIFERIMENTO 22/11/2008
LA DEMOCRAZIA...
da Claudio Urbani, Roma
Concordo con CSF: la perdita di Curzi mi suscita le stesse sensazioni.
p.s. essere confuso con Ceratti mi onora...
RIFERIMENTO 22/11/2008
IL VCF E' VERAMENTE UN PARTITO RIVOLUZIONARIO, O SI TRATTA DELLA SOLITA MISTIFICAZIONE ORCHESTRATA DALLE POTENZE IMPERIALISTE E REVISIONISTE?
da Gianni Guasto
Dal momento che ho la responsabilità di aver suggerito a Claudio l'idea del VFC,
mi sorge un dubbio atroce: non sarà che tra i settecento e passa c'é anche la
zia di Villari? Non sarà che solo una parte degli iscritti ha colto la "sottile"
ironia, mentre gli altri sono convinti supporter dell'on. Vinavil?
Prevedo un futuro di scissioni e lotte intestine all'ultimo sangue, per la
conquista della Segreteria del VFC.
Dichiaro aperte da subito le iscrizioni alla corrente massimalista "Con Zavoli
fino alla vittoria finale!".
RIFERIMENTO 22/11/2008
VILLARY STORY
da Giampiero Cacciato
Mi vedo già il tuo libro in libreria, la raccolta di tutti i commenti su fb dei
tuoi amici sulla villary history. a me preoccupano loro e non il villari che
figlio di mastella non avrebbe potuto fare altro.
Trattiamo qualsiasi cosa riguardante la politica come se fossimo allo stadio. ci
meritiamo tutto questo, loro sono espressione nostra. il giorno che un politico
dice che c'è un problema di cultura nel paese e che bisogna lavorare su quello,
lo portano via con l'ambulanza. ancora complimenti per l'intuizione che, in un
giorno così triste per il giornalismo italiano, fa rivivere un pò di studio del
costume e del popolo italico.
RIFERIMENTO 23/11/2008
GENIO INCOMPRESO
da Gianni Guasto
E' una vita che sforno idee più o meno sceme nell'illusione di riformare
l'organizzazione dell'assistenza psicologica e psichiatrica ai minorenni della
mia città, e non ho mai trovato uno che mi cacasse.
Adesso per una stronzatina sussurrata a Sabelli, che mi venne in mente sotto
l'influsso di un paio di Mosca-Madrid e della visione del celebrato cappellino
kirgiso, rischio di diventare una specie di Zio della Patria Ignoto (che l'idea
é mia, ma la faccia, sia chiaro, ce la mette il Subcomandante).
Ora sembra che mani ben più esperte delle nostre abbiano preso in mano le sorti
del neonato futuro partito di maggioranza assoluta, e che si stia organizzando
un megameeting al quale vuol essere presente anche il Villari medesimo, certo
che la presa per il ku si trasformerà in un gigantesco spottone a suo favore.
Quindi sia chiaro, Claudio: noi non abbiamo mai parlato di alcunché, non ci
conosciamo, non ci siamo mai visti, anzi: io non ho mai neppure scritto su
questo Blog, del quale ignoro l'esistenza
RIFERIMENTO 24/11/2008
I SENATORI HANNO UN'ANIMA?
da Pino Granata
La Guarini da Napoli afferma che anche i senatori hanno un'anima. Già credo poco
all'esistenza dell'anima, figuriamoci se posso credere che anche certi politici
possano avere un'anima. Hanno il pelo sullo stomaco, questo si.
RIFERIMENTO 25/11/2008
GENIO INCOMPRESO / 2
da Mario Strada
Guasto, Pro Bono Malum. Rivendica i tuoi meriti e chiedi a Villari di aiutarti
nei tuoi progetti di assistenza psichiatrica.
RIFERIMENTO 26/11/2008
VILLARI: MI STO DIVERTENDO
"Presidente, lei per noi è un mito. Abbiamo 1200 iscritti al Villari Fan Club".
Non potevo che cominciare così l'intervista al presidente della Commissione di
Vigilanza della Rai. E lui:"Mi fa piacere e mi diverte. E' più bello avere
sostenitori che detrattori".
Ma accanto a lei si sentono un sacco di cani latranti.
"Questa è una storia che si presta a molte valutazioni. Ma dopo aver ascoltato
tutti io mi rifugio nel mio Fan Club".
Li ha il senso dell'umorismo?
"Credo di averlo. Ma se non ce l'ho me lo faccio venire altrimenti non si
resiste".
Quindi quando ha letto "Pancho Villari"...
"Mi sono divertito".
E "Vinavillari"?
"Quando ero ragazzino erano cose che mi dicevano. Non è la prima volta che mi
chiamano "Pancho Villari"e "Vinavillari"".
Quindi le posso dire che non la trovo per niente dimesso?
"Certo. Infatti sto allegro".
E' il suo quarto d'ora di celebrità.
"E' uno spot. L'importante è saperlo. Non prendere le cose troppo sul serio".
Se tornasse indietro?
"Farei qualche errore di meno. Ma complessivamente sono nel giusto".
Quali errori?
"Più di uno. Ma altri hanno sbagliato più di me. Io lo ammetto, gli altri no"
Un nome?
"No".
Si è abituato ad essere chiamato presidente?
"Già mi chiamavano presidente."
Presidente di che?
"Del Napoli Club Parlamento".
Ah bé, allora.
"In questo Paese sono tutti presidenti. Un presidente non si nega a nessuno".
Hanno detto che la parola dimissioni non esiste nel vocabolario Dc.
"Molti lo pensano. Ma nemmeno nel vocabolario Pd. Sentirsi chiamare poltronista
da divanisti è uno spettacolo".
Ma lei aveva detto che si sarebbe dimesso.
"Non commento".
Bossi aveva detto che lei aveva promesso che non si sarebbe dimesso.
"Ha detto: "Sapevamo che non mi sarei dimesso". Non è la stessa cosa. La frase
va interpretata. Io avevo marcato al nostro interno un posizione che qualcuno ha
interpretato in questo modo. Ma non c'era nessun accordo. Questa sollevazione da
destra e da sinistra dimostra che l'accordo non c'era".
Sono tutti contro di lei...tutti le chiedono di dimettersi...
"La funzionalità delle istituzioni va garantita senza giochetti e sotterfugi e
le cose non vanno fatte sotto i tavoli".
Lei ha fatto tutto sopra il tavolo...
"Tutto sopra il tavolo".
Lei aveva detto che si sarebbe dimesso se si fosse trovato un altro nome che
mettesse tutti d'accordo. E Zavoli è stato trovato.
"L'ho detto e l'ho scritto".
E allora?
"Su questo non vorrei commentare. Non è il momento".
Chi ha fatto la figura più brutta?
"E' una classifica che non voglio fare io".
Veltroni o Berlusconi?
"No, no..."
Però mi lasci dire. Abbiamo scoperto che lei è uno sciupafemmine.
"Questa è un'altra delle cose che non mi offendono ma sono vere solo
parzialmente".
Ma non si offende.
"Mi sono divertito perché ho scoperto un aggettivo dispregiativo: napoletano.
Poi anche mastelliano".
Ancora peggio.
"Mastella è un mio amico. Ma nel 2001 lui è andato via dalla Margherita ed io
sono rimasto".
Ma sciupafemmine?
"Non ho nulla da dire. Un gentiluomo non commenta".
Lo dice sua moglie.
"Io sono un gentiluomo e non commento. Né all'andata né al ritorno".
Nella disgrazia ha ritrovato una vecchia fiamma. Barbara.
"La D'Urso è un'amica d'infanzia".
Ma che amica d'infanzia. Ha detto che è stato il suo primo bacio".
"Lo dice lei. Eravamo ragazzi".
Lei nega perché ha una fidanzata.
"Mica è una fidanzata di allora. Allora ero con la D'Urso".
La sua fidanzata è gelosa?
"No, no. Farebbe bene ad esserlo però. Ma non lo è".
Si sente fuori dal Pd?
"Assolutamente no".
Sono un po' stalinisti, non trova?
"Qualche venatura l'ho avvertita. Quelli come me debbono darsi da fare perché le
venature sbiadiscano".
Non è stato votato solo dal centro destra. Ha avuto anche due voti dal centro
sinistra.
"C'erano 21 del centro destra. Io ho avuto 23 voti. E una scheda bianca. E'
possibile che io abbia avuto 20 voti della maggioranza, tre dall'opposizione. E
uno della maggioranza abbia votato bianca".
Un voto dei tre era il suo.
"No, no, assolutamente no. Io ho votato sempre Orlando, nonostante non
condividessi l'incaponimento".
Quindi lei ha votato contro di sé.
"Non ho chiesto i voti né li ho trattati. I voti sono stati espressi
democraticamente. E io devo rispettarli anche se non li ho chiesti".
Com'è il futuro?
"Non lo commento.
Si dimetterà mai?
"Non lo commento".
Se glielo chiede personalmente Berlusconi...
"Non lo commento".
Come pensa che finirà?
"Non lo so proprio come finirà. La cosa migliore da fare è lavorare".
Si sta divertendo, eh?
"Il divertimento non manca. Nella vita ci sono cose molto più serie e
drammatiche".
RIFERIMENTO 28/11/2008
VILLARI NO, MA FRANCESCHINI?
Fermo restando che se i parlamentari non li eleggono più i cittadini ma ipartiti,
questi partiti dovrebbero sforzarsi almeno di scegliere un po' meglio i
candidati, faccio mia la posizione di Michele Serra sulla Repubblica. Se non si
dimette Villari, si dimettesse almeno chi lo ha scelto. E' stato Franceschini?
Io non lo so, ma loro sì.
LA MOSCA SUL SITO CLAUDIO SABELLI FIORETTI
RIFERIMENTO 28/11/2008
SUBLIME
da Carla De Bernardi
L' intervista a Villari é sublime e lo traforma in un adorabile Cavaliere ( é
quell' altro che ha la c minuscola ) senza macchia e senza paura. Hai fatto un
capolavoro...
RIFERIMENTO 28/11/2008
CERATTI DOCET… A VILLARI
da Francesco Falvo D'Urso – Lamezia Terme
Se su google digitate “Dimissioni Ceratti+assessore” e cliccate sul primo link
vi troverete davanti alla lettera di dimissioni dell’assessore Ceratti in quel
di Cusano Milanino. Ottimo esempio di rigore morale, e visto che proviene da
cotanto uomo del blog la inoltrerei a Villari, giusto per stimolarlo.
RIFERIMENTO 28/11/2008
HO SOGNATO VILLARI (PER DAVVERO)
da Alessandro Ceratti
Stanotte ho sognato Villari. E' vero, non è un artificio retorico. Lo incontravo
per strada, lui era seduto ad un tavolo di un bar. Io incominciavo a insultarlo
pesantemente. Roba tipo: "ma si vergogni!" ecc. Dapprima lui abbozzava, non dava
troppo peso, la metteva sul ridere. Io insistevo per cui alla fine ha
incominciato a rispondermi seriamente. Non mi ricordo più che cosa mi ha detto.
Però so che non mi ha convinto.
RIFERIMENTO 28/11/2008
CURIOSITA’
da Paolo Cape’ – Milano
Ma è vero che l’intervista a Villari è stata pubblicata da Il Giornale?
Una moderna forma di scippo (csf)
22/11/2008
APERTURA A SINISTRA?...
da Vittorio Grondona – Bologna
L’apertura a sinistra auspicata finalmente anche da Pino Granata mi fa davvero
sperare al meglio. Vorrei qui ricordargli però che la (vera) sinistra non ce
l’ha con Veltroni. Non capisce nella sostanza il suo straordinario equilibrio
diplomatico nei confronti dell’attuale coalizione di destra, la quale con misero
disprezzo dimostra apertamente di non apprezzarne la palese onestà. Nemmeno di
fronte all’arroganza con la quale la destra ricorre a meschinità politiche di
infimo livello pur di mantenere consensi o maggiori opportunità di comando, come
nel caso dell’elezione blitz del senatore Riccardo Villari, lo riesce a smuovere
di un pelo dalla sua eccessiva educazione. Qualità quest’ultima davvero
bellissima ed invidiabile nei rapporti umani, ma che di solito non è sempre
opportuna nelle aspre battaglie politiche. A proposito: Attenti a quei due!...
23/11/2008
da Vittorio Grondona – Bologna
Una grande perdita per il sano giornalismo. Un grande contenitore di quella rara
umanità che al giorno d’oggi molti di noi cerchiamo speranzosi, ma purtroppo con
scarsissimo successo.
Leggi l'intevista a Sandro Curzi di Claudi Sabelli Fioretti del 20/3/2001
24/11/2008
CURZI COMUNISTA DOC
da Vittorio Grondona - Bologna
Questa poi non me l’aspettavo dalla simpatica avvocata Lina Arena… Curzi
comunista inutile?... Curzi è stato un comunista italiano doc. Con questo non
vuol dire che doveva vivere da pezzente per dimostrarlo alla gente. La sua
grande umanità stava proprio nel fatto che, pur essendo in sostanza un
benestante, ha saputo con energia, ed anche coraggio, essere coerente con le sue
idee adoperandosi in tanti modi, primo fra i quali l’informazione corretta del
suo giornalismo, per aiutare il prossimo meno fortunato di lui.(...)
RIFERIMENTO 24/11/2008
CURZI E’ STATO UN BRAVO GIORNALISTA MA UN INUTILE COMUNISTA
dall’avv. Lina Arena
Comprendo il dolore per la perdita di un bravo giornalista. Non comprendo come
un bravo giornalista potesse , dopo il 2000, con orgoglio dirsi “
comunista”.Stento a credere che non conoscesse l’ideologia del massacro
socialcomunista.
RIFERIMENTO 25/11/2008
SANDRO
da Dino Manetta
Sandro Curzi è stato, per quanto mi riguarda, uno dei pochi interlocutori
attenti e disponibili che mi è capitato di incontrare in RAI e dintorni nella
mia ormai lunga vita professionale. Un uomo aperto alle proposte, interessato
alle idee. Quando andai da lui con il provino della vignetta elettronica (un mio
format, una mano invisibile che tracciava rapidamente il disegno con
l'irresistibile "Limbo rock" dei Champs di sottofondo) gli piacque subito e la
inserì nel suo TG principale, quello delle 19,30. Ci lavorai per due anni, sei
vignette a settimana, una al giorno. A volte, mentre ero sull'autobus, alle 17
ancora non avevo la vignetta in mente, ma poi alla fine, scendendo alla fermata,
mi illuminavo. Il bello del mio lavoro. L'aneddoto più carino che ho di quel
felice periodo fu l'attacco di Giuliano Ferrara che chiamò il TG3 TeleKabul (con
riferimento all'Afghanistan, allora invaso dai Sovietici). Feci una vignetta con
Curzi davanti alla TV e una voce fuori campo che urlava "Capo, Ferrara ci ha
dato del TeleKabul!" e lui, con l'immancabile pipa in mano "Calma ragazzi,
sentiamo prima che dice Mosca...". E lui la mandò senza esitare e fu la vignetta
per la quale venni maggiormente complimentato da tutti in redazione, a
cominciare dal 'gotico' Mannoni. Sandro è stato un grande, altrochè. Ospitava i
Leghisti quando erano i trinariciuti dell'epoca, intervistava i fascisti, gli
piaceva insomma curiosare, vedere anche in faccia il nemico e farlo parlare.
Cosa che non faceva ancora nessun'altro TG all'epoca.
Mi ricordo che una volta gli portai un progetto grafico, tutto di mia
iniziativa, per dare al TG3 una veste grafica più moderna ed elegante, anche
originale. Conduttori in bianco e nero e notizie a colori. Seppi da Federica
Sciarelli che aveva definito la proposta "geniale come al solito" ma troppo
audace. Peccato. Sarebbe stato un bellissimo effetto.
Poi ci siamo ritrovati contro alcuni anni dopo, quando lui dirigeva Liberazione.
La decapitazione in video del povero ostaggio ebreo-americano, rimossa da tutti
e tre i giornali di sinistra (L'Unità, Il Manifesto e Liberazione) provocarono
una mia indignata vignetta che mandai ai tre giornali. Uno solo rispose.
Liberazione di Curzi. Che pubblicò anche la vignetta e mi chiese di
accompagnarla con una lettera. Cosa che feci e lui replicò, con parole
addolorate per me ma anche un saggio accenno di autoinvito a riflettere alla
Sinistra tutta.
Ci mancherà, Sandro Curzi. Molto.
RIFERIMENTO 28/11/2008
CURZI E SACCA'
Da Michelangelo Moggia
Curzi mi è sempre stato simpatico dai tempi del Tg3 e poi dal tg di
Telemontecarlo. Resta per me misterioso (e fu una fonte di delusione) il motivo
che lo spinse ad astenersi in consiglio d'amministrazione della Rai quando si
trattò di cacciare Saccà dopo le famose intercettazioni telefoniche con
Berlusconi.
27/11/2008
JOSE' MOURINHO
da Vittorio Grondona – Bologna
Quello che dicono gli allenatori delle squadre di calcio non interessa veramente
a nessuno. Ma i giornalisti sportivi come riuscirebbero a riempire fino ad otto
pagine di giornale tutti i lunedì?… Per un po’ possono copiare quello che hanno
scritto il lunedì precedente, tanto nessuno sarebbe in grado di capirlo, ma
poi?... Ben venga una faccia di bronzo come José Mourinho. Di lui possono
parlare a ruota libera. Parlare di un antipatico, chissà perché, incute
simpatia.
RIFERIMENTO 27/11/2008
JOSE' MOURINHO
Ma quanto è antipatico l'allenatore portoghese dell'Inter? Tanto antipatico. Ma
perché è tanto antipatico? Mai chiederlo ad uno antipatico. Vi risponderà in
maniera antipatica.
CLIC
28/11/2008
RIFONDAZIONE COMUNISTA
da Vittorio Grondona - Bologna
Beh!... Trovo davvero esagerate e di indubbio gusto ironico le considerazioni
espresse dal signor Pino Granada sul PRC. Per coerenza con quello che ha scritto
lo invito a citare almeno un’iniziativa pop del PRC che non abbia avuto come
fine ultimo il bene sociale. Non trovo bello mettere alla berlina chi nel nostro
Paese è ancora animato da ideali. Forse le aberranti surreali iniziative
tragicomiche come quella segnalata dalla signora Rita Rosati nascono proprio a
seguito di impoverimento generale delle ideologie. Ben vengano invece tutte le
contestazioni costruttive.
RIFERIMENTO 25/11/2008
VLADIMIR LUXURIA SAYS THE WAY.
da Pino Granata
Ora che il-la Luxuria ha trionfalmente vinto all'Isola dei Famosi , le sorti di
Rifondazione cambieranno e milioni di elettori daranno il loro voto a questo
partito pop-comunista-televisivo. Immagino che la direzione del partito stià già
pensando all'anno prossimo e stiano sfogliando la margherita: Bertinotti o
Vendola il prossimo anno? E che ne pensate di Simona Ventura segretario di
Rifondazione?
5/12/2008
IL TEMPO CHE CONTA
da Vittorio Grondona - Bologna
CSF è davvero straordinario. I personaggi che intervista improvvisamente sono
quelli che più si prestano a chiacchiere o a pettegolezzi. Queste letture tirano
molto commercialmente, voglio dire… e lui diventa sempre più famoso. Non c’è che
dire, è un ottimo imprenditore di sé stesso. Purtroppo è una prassi
giornalistica consolidata, si parla di fantasticherie, così come si sfornano
mielose fiction all’ora dei telegiornali, e poi si citano appena questioni
importanti di interesse generale. Per quanto riguarda la ministra Gelmini
convocata insieme ad altri componenti di famiglie allargate o assimilate a
dettare legge nel nostro Paese senza il mandato della popolazione, si goda
questo momento, ma se per grazia di Dio si tornasse a votare con le preferenze,
per quanto mi riguarda dovrà pure lei rassegnarsi all’isola dei famosi. Ne ho
avuto abbastanza leggendo solo la parte rossa dell’intervista. Obbedire
ciecamente al capo non significa amministrare un settore del Paese, significa
essere semplicemente impiegati.
RIFERIMENTO 1/12/2008
DUELLO CSF-GELMINI
da Isabella Guarini
Caro CSF, l'intervista al Ministro Gelmini, su La Stampa di oggi, è stata
incalzante in merito alle classi o corsi per i bambini extracomunitari, perché
CSF sostiene che la classe sarebbe razzista, diversamente dal corso.
Personalmente ritengo che la classe o il corso siano obsoleti ,essendo possibile
adottare l'organizzazione per moduli didattici seguiti da gruppi di studenti,
già attribuiti a un solo docente per alcune materie corricolari. Per i moduli di
supporto all'apprendimento della lingua italiana non c'è pericolo di gruppi con
soli alunni stranieri, perché ormai anche gli italiani hanno grosse difficoltà
nell' apprendimento della lingua madre. Specialmente nella scrittura.
Dovessi dire che ho capito tutto perfettamente... (csf)
RIFERIMENTO 2/12/2008
INTERVISTE: MARIA STELLA GELMINI
L'Onda degli studenti voleva travolgerla. Ma al primo test, il voto alla
Sapienza, l'Onda è stata travolta. Ministro Maria Stella Gelmini, gli studenti
sono con lei?
"I ragazzi hanno capito che è ora di cambiare e voltare pagina. Hanno capito che
la sinistra difende lo status quo".
Ha votato solo il 10 per cento degli aventi diritto…
"Credo sia un campione rappresentativo".
Nel frattempo il suo "gradimento" è sceso da 42 a 37.
"Quando si fanno scelte di cambiamento si paga sempre un prezzo. Credo però che
la maggioranza degli italiani approvi le mie riforme".
Ha detto: "Il governo Berlusconi è un governo di sinistra".
"Perché crede nel cambiamento e aiuta i ceti più deboli come dimostrano i
provvedimenti sulla social card e sull'aiuto alle famiglie. E poi la
detassazione degli straordinari".
La detassazione degli straordinari favorisce le aziende.
"Favorisce l'occupazione".
Favorisce gli occupati.
"Favorisce i lavoratori. E poi la scuola. Molti si affannano a difendere la
scuola pubblica ma poi mandano i figli alla privata. Io voglio una scuola
pubblica di qualità per tutti. Anche per chi non è ricco".
L'accusano del contrario, di voler distruggere la scuola pubblica per favorire
quella privata.
"E' una sciocchezza. La finanziaria evidenzia un contenimento della spesa nella
scuola pubblica come nella privata".
I tagli…
"Tagliamo sprechi, spese inutili, doppioni. E investiremo nell'edilizia, nei
laboratori, nella formazione degli insegnanti. Il 30 per cento dei risparmi
andrà agli insegnanti, secondo un criterio di merito".
I tagli lei li ha trattati con Tremonti?
"Certamente".
Cosa gli ha strappato?
"2 miliardi di euro".
Esempi di tagli?
"Abbiamo il doppio dei corsi di laurea che hanno i Paesi europei. 5500 corsi di
laurea, 170 mila insegnamenti, 320 sedi distaccate…"
Ne cancelliamo la metà?
"Almeno un 30 per cento delle sedi distaccate andrebbe eliminato".
E i corsi di laurea?
"Di metà potremo fare a meno".
CONTINUA A LEGGERE
RIFERIMENTO 3/12/2008
DETASSAZIONE STRAORDINARI E GELMINI
da Claudio Urbani, Roma
La Gelmini ha detto chiaramente che la detassazione degli straordinari è giusta,
alle obiezioni ha risposto che sono un bene sia per i lavoratori ma,
soprattutto, per la scuola. Ora questa detassazione è stata tolta, coerentemente
ci sarebbero dovute essere vibrate proteste nei confronti di Tremonti e i
provvedimenti del governo. Anche lei, quindi, è allineata e coperta, come si usa
dire, rinnegano i propri convincimenti?
5/12/2008
CANZONETTE
da Vittorio Grondona - Bologna
Il Cavaliere con la canzone napoletana c’entra come i cavoli a merenda.
Canterebbe pure in peruviano se ciò recasse beneficio alla sua invereconda
esigenza di popolarità a qualunque costo. Nessuno infatti lo batte in faccia
tosta.
Colgo l’occasione per complimentarmi con il Trio Milonga per le loro
gradevolissime melodie.
RIFERIMENTO 5/12/2008
IL TRIO MILONGA E LA PEDIGUEÑA
da Marcella, Renzo e Camillo
Giordano Dall'Armellina presenterà a Milano il suo primo libro in italiano
"Ballate Popolari Europee" , che comprende quattro CD di canzoni popolari.
Una di queste canzoni "La pedigueña" (puoi ascoltarla nell'allegato cantata da
Marcella e Giordano) è stata arrangiata dal Trio Milonga, che la proporrà per
l'occasione, con il contributo di Roberto Alcalde alle percussioni.
Ti aspettiamo!!!
Venerdì 12 dicembre alle 21 presso la Casa della Pace, in Via Ulisse Dini 7
(Fermata metro verde Abbiategrasso, tram 3 e 15 e bus 79)
e martedì 16 dicembre alle ore 21 presso il Centro Sociale Ponte delle
Gabelle,via San Marco 45(Metro Moscova, tram 29-30)
per maggiori informazioni visita il sito di Giordano Dall'Armellina
http://www.dallarmellinagiordano.it/
e il sito del Trio Milonga
http://www.triomilonga.it/
http://www.myspace.com/triomilongaitaliano
9/12/2008
ALL’ESAME CI VUOLE FORTUNA…
da Vittorio Grondona - Bologna
Prima o poi il piccolo Bossi ce la farà… E’ solo questione di tempo, di luogo e
di dialetto, ma vedrete che presto ce la farà. Poi alzerà compiaciuto non uno,
ma due medi nei confronti della scuola che per ben tre volte non è riuscita a
comprendere il suo valore mentale. Dopo la via verso il ministero della cultura
padano/italiana gli sarà spianata davanti. Nel frattempo godiamoci lo sfascio
sociale che il capitale ci ha regalato ed ascoltiamoci beatamente i “panini”
peggiori della storia dell’informazione sfornati da alcuni direttori di
telegiornali che trattano il giornalismo come propedeutico alla cattiva
politica.
9/12/2008
VATICANO PRO DOMO SUA
da Vittorio Grondona - Bologna
In merito alle due versioni Urbani/Ceratti apparentemente diverse sulle ultime
novità vaticane in quanto nella sostanza producono lo stesso effetto, devo dire
che non mi fa meraviglia che il Vaticano sia contro l’aborto; contro
l’omosessualità riconosciuta come espressione normale di quella natura umana
finalizzata per i credenti alla riproduzione; prudente nei confronti dei
matrimoni misti che possano intralciare l’iter verso l’evangelizzazione globale
cristiana. Quello che non riesco a capire è come mai per la definizione di certi
accordi laici e civili che interessino aspetti reali della nostra società si
insista ogni volta a richiedere il parere formale della Chiesa Cattolica,
peraltro palesemente scontato avverso come in questi casi.
RIFERIMENTO 7/12/2008
LA REALTA' SUPERA LA FANTASIA
da Claudio Urbani, Roma
In una settimana il Vaticano ha:
- chiesto di non depenalizzare il reato di omosessualità
- non firma la Carta ONU sui disabili se manca un espicita proibizione
all'aborto
- è contrario ai matrimoni misti perché dannosi
La santa inquisizione in confronto sembra la primavera di Praga.
RIFERIMENTO 7/12/2008
LA FANTASIA SI SOVRAPPONE ALLA REALTA'
da Alessandro Ceratti
Con riferimento alla mail del signor Urbani: In una settimana il Vaticano ha:
-chiesto di non depenalizzare il reato di omosessualità (rifiutato di
sottoscrivere un documento che implicava la perequazione delle unioni
omosessuali a quelle eterosessuali)
-dichiarato di essere contrario ai matrimoni misti perché dannosi (espresso
un parere per cui i matrimoni misti non sono da incoraggiare)
Come direbbe Moretti: "le parole sono importanti". E io credo che ci sia una
bella differenza tra la prima e la seconda versione.
RIFERIMENTO 9/12/2008
MA LA REALTA' E' LA REALTA'
da Paolo Beretta
Le parole saranno pure importanti, ma il succo delle posizioni del Vaticano è
quello espresso da Urbani, c'è poco da fare. Torquemada al confronto sembra
Padre Mariano.
RIFERIMENTO 9/12/2008
IL SUCCO
da Alessandro Ceratti
Signor Beretta! Se utilizzassi il suo stesso criterio direi che il succo del suo
pensiero è che esso esprime un'avversione pregiudiziale contro il Vaticano,
indipendente da tutto e da tutti, in particolare dalle idee realmente espresse
(con certe determinate parole e non con altre) dallo stesso.
RIFERIMENTO 11/12/2008
HA RAGIONE (A META')
da Paolo Beretta
Esatto, Ceratti, ha centrato il punto. Io nutro "un'avversione pregiudiziale
contro il Vaticano". Con la differenza che il suddetto ha detto e fatto cose a
sufficienza per alimentare tale avversione, quindi non è una posizione "a
prescindere", per dirla con Totò. Piuttosto, non è forse la sua una posizione
filoclericale "indipendente da tutto e da tutti" ?
11/12/2008
OCCULTE MANOVRE
da Vittorio Grondona - Bologna
Premetto che personalmente non saprei nemmeno da che parte incominciare per fare
un’analisi logica dei fatti sulle 1700 famose pagine dell'inchiesta di De
Magistris. Voglio in proposito continuare a sperare che le istituzioni
competenti non ne facciano oggetto di avvenimento da stadio da dare in pasto
alle varie tifoserie di parte. In tutta la vicenda, mi disturba molto avere
constatato amaramente che, secondo come vedo io le cose, alcune Procure si siano
comportate in modo a dir poco ingenuo nel gestire procedimenti tremendamente
seri; che alcuni magistrati siano stati spostati dai loro incarichi senza
apparenti motivi validi e provati. Questo modo di fare alla fine inculca
spiacevoli dubbi nel comune cittadino, quale io mi ritengo.
RIFERIMENTO 9/12/2008
IL VERGINELLO
da Armando Gasparini, Veneto Alto
Dove sono finiti i riferimenti ad Antonio Di Pietro contenuti nell'inchiesta Why
Not? Perché nei voluminosi atti (1700 pagine, sic) dell'indagine del pm
catanzarese Luigi De Magistris ci sono più nomi di un elenco telefonico, ma è
fatica sprecata cercare quello del buon Tonino? Antonio Saladino. Io? mai visto
ne conosciuto. Luigi De Magistris. Io? mai proposto di candidarsi con l'Idv. Ad
majora!
RIFERIMENTO 10/12/2008
IRRITAZIONE
da Alessandro Ceratti
Signor Gasparini il suo ultimo post è decisamente irritante. Il motivo è
semplice, per sostenere il suo pensiero lei non esita ad affermare cose false o
di cui non ha nessuna conoscenza. Lei ha letto le 1700 pagine dell'inchiesta di
De Magistris (ma saranno poi veramente 1700? Vista la fonte!) per poter
affermare che manca il nome, anche per una semplice citazione di Di Pietro? Vada
a controllare. Per quanto riguarda le due affermazioni seguenti esse sono
direttamente false: Di Pietro non ha mai negato di conoscere Saladino e non ha
mai negato di aver proposto a De Magistris di candidarsi in IDV. La prossima
volta faccia più attenzione.
P.S. Veneto alto dove?
RIFERIMENTO 10/12/2008
VERGINELLO /2
da Claudio Urbani, Roma
Complimenti a Gasparini! Non è da tutti leggersi 1700 pagine, più volte, alla
ricerca di un nome - che talvolta sfugge anche se si è a conoscenza che esiste.
Ad ogni modo gli atti giudiziari son informative per mettere a conoscenza dei
fatti emersi dalle indagini. Se manca un nome potrebbe essere che quel nome non
abbia nulla a che fare o siano emersi fatti irrilevanti. Ciò non toglie che tali
fatti potrebbero non essere stati trovati. Pertanto chi è a conoscenza di fatti
rilevanti, Gasparini deluso dovrebbe esserne a conoscenza, basta fare una bella
denuncia circostanziata e il nome apparirà in tutta la sua pienezza negli atti.
RIFERIMENTO 11/12/2008
LA IRRITAZIONE DEL CERATTI
da Armando Gasparini, Veneto Alto
Faccia presto...le 1700 pagine sono qui:
http://www.ilresto.info/11.html... e un software apposito consente la
ricerca delle ricorrenze di parole o nomi...se lo sa usare! Le negazioni di Di
Pietro sono arrivate a frittata fatta... Poi ad Urbani: fare una bella denuncia
circostanziata...posso ridere ?
RIFERIMENTO 11/12/2008
LE IRRITAZIONI DI CERATTI / 2
da Claudio Urbani, Roma
Gasparini, puoi ridere quando e quanto vuoi, senza permesso. Io lo faccio sempre
quando sento accusare o assolvere e dar giudizi senza conoscere i fatti. Se li
conosco li denuncio, circonstanziatamente.
RIFERIMENTO 11/12/2008
PREGIUDIZIALMENTE
da Alessandro Ceratti
Signor Urbani, diciamo allora che la sua posizione contro il Vaticano non è
sempre pregiudiziale ma in questo caso sì. Da parte mia, lo riconosco, in questo
blog mi sono attribuito il ruolo di defensor fidei, per cui a volte (e questo è
il caso) la mia difesa è un po' d'ufficio. Detto questo però rimane il fatto che
attribuire a qualcuno delle posizioni che non sono le sue per poi stigmatizzarle
e corroborare la propria avversione nei suoi confronti non è un gran bel
procedere.
RIFERIMENTO 11/12/2008
FORTE IRRITAZIONE
da Alessandro Ceratti
Signor Gasparini, purtroppo non ho potuto mettere alla prova la mia abilità di
usare l'apposito software per cercare il nome di Di Pietro nei fascicoli
dell'inchiesta Why Not semplicemente perché diversamente (ma guarda un po'!) da
quanto lei afferma, il sito da lei indicato purtroppo (ma guarda un po') non
contiene affatto il testo della suddetta inchiesta ma soltanto materiale di
argomento giudiziario di varia natura. E comunque continua a non risultarmi che
Di Pietro abbia negato i contatti con Saladino e De Magistris.
RIFERIMENTO 11/12/2008
AVVISO VELATO AL VERGINELLO
da Armando Gasparini, Veneto Alto
L'avvocato Francesco Gambardella, che difende Antonio Saladino, principale
indagato nell'inchiesta Why Not: "Abbiamo testimonianze e documenti che ci sono
stati diversi contatti e l'ex pm Antonio Di Pietro avrebbe proposto a Saladino,
allora non ancora indagato, di correre per l’Idv. Inoltre ha chiesto dei favori.
Ma non è il momento di parlarne. Non ci sta attaccando". Ecco caro
Urbani...trovo solo strano che non ci sia traccia di questo nelle 1700 pagine.
Posso?
RIFERIMENTO 11/12/2008
FORTE IRRITAZIONE /1
da Armando Gasparini, Veneto Alto
Senza ironia...ma la sua ignoranza mi stupisce caro Ceratti, e i bambini si
prendono per la manina ! "Decreto di perquisizione e sequestro seguito
presso la Procura della Repubblica di Catanzaro" è in fondo alla pagina web.
http://www.ilresto.info/11.html.
RIFERIMENTO 12/12/2008
IRRITAZIONE E ACRIBIA
da Alessandro Ceratti
Signor Gasparini, il decreto che lei indica non è l'inchiesta di De Magistris
Why Not, e ovviamente non può esserlo, essendo appunto, come lei stesso ci
riferisce, il "Decreto di perquisizione e sequestro eseguito presso la Procura
della Repubblica di Catanzaro", sequestro avvenuto in questi giorni quando ormai
De Magistris non è più da tempo a Catanzaro e disposto dalla procura di Salerno.
Con il documento in questione quindi non coincide né per il tempo, né per il
luogo, né per l'autore. Come direbbe il mio caro Di Pietro: "Che c'azzecca?".
Signor Gasparini, quanto fa 2+2?
P.S. Veneto alto dove?
16/12/2008
FERMIAMO I NUOVI BARBARI
da Vittorio Grondona – Bologna
Da un pezzo i radicali, On. Bonino ed On. Pannella in primis, e da pochi giorni
anche l’On. Brunetta, si battono per equiparare l’età pensionabile uomini e
donne. Definiscono il loro obiettivo addirittura una conquista per le donne. Ho
bisogno di un pizzicotto per svegliarmi da questo sogno decisamente idiota.
All’On. Bonino e all’On. Brunetta oltre a mille anni ancora di vita lavorativa
auguro anche di non provare mai il brivido di una catena di montaggio… Ma per
piacere lascino in pace le donne che lavorano non solo con la testa, ma anche
duramente col fisico. Potrebbero benissimo difendersi da sole se fossero
veramente amministrate da una politica socialmente attenta e fattiva piuttosto
che ciarliera e scandalosamente incompetente quando si interessa della vita
degli altri. Le donne non hanno proprio bisogno di un altro stretto di vite.
Hanno invece urgente necessità di servizi efficienti e di agevolazioni,
soprattutto quando siano giovani e si apprestino ad affrontare per esempio una
nuova famiglia. Poi, forse, si potrà parlare di età pensionabile. Cari Onorevoli
qualunquisti per questo dovete battervi e non per aumentare i pensieri delle
donne lavoratrici solo per stare nel mercato.
18/12/2008
ANCORA SULLA SINISTRA “RADICALE”?...
da Vittorio Grondona - Bologna
Il signor Guasto ritorna sulla disfatta del centrosinistra addossando
impropriamente la colpa alla parte cd radicale della coalizione delle precedente
legislatura. Credo che non abbia ragione. A meno che lui non intenda come
massima efficienza l’ammasso delle idee intorno ad un solo cervello. Gli accordi
elettorali c’erano e dovevano quindi ogni volta essere considerati o magari
riconcordati prima delle importanti decisioni finali. Nonostante questo
ragionevole iter non fosse stato quasi mai attuato, la sinistra “radicale”,
sebbene col mal di pancia in alcuni casi, non votò mai contro le decisioni del
governo, nel quale aveva oltretutto una scarsissima rappresentanza rispetto agli
altri partiti. Ci furono, è vero, alcune crisi di coscienza personali, peraltro
subito isolate, che però nella sostanza non recarono mai danno assoluto
nell’esito delle varie votazioni parlamentari. La caduta del Governo Prodi fu
causata al centro sinistra da Mastella, da Dini e da altri opportunisti che con
la sinistra c’entravano come il cavolo a merenda ed a destra dalle note occulte
manovre di squisito carattere del mercato del calcio.
RIFERIMENTO 14/12/2008
NESSUNO DEI DUE SA GOVERNARE
da Gianni Guasto
A questo punto è chiara una cosa: il Centrosinistra non dispone di
un'interpretazione del momento storico adeguata ai tempi, né, quindi, di una
"ricetta" utile a governare. Tutto quello che può fare, oltre ad andare su
Facebook, è giocare in difesa rispetto all'aggressività e a una certa
"iconoclastia" del Centrodestra. Questo, dal canto suo, appare troppo spesso
impegnato a disfare ciò che considera icona e altare della Sinistra poco
curandosi delle conseguenze pratiche. E' per questo che il Centrodestra fa lampi
e tuoni e poi si rimangia tutto: perché fa ciò che dispiace agli avversari più
che guardare al Paese.
RIFERIMENTO 15/12/2008
IL CENTROSINISTRA NON SA GOVERNARE?
da Pino Granata
Guasto, del quale apprezzo quasi sempre gli interventi, questa volta mi sembra
un po' troppo ingeneroso nei confronti del Centrosinistra. Prodi non ha fatto un
cattivo lavoro, anche se in mezzo a mille difficoltà. Il problema è che
Berlusconi corrompendo a destra e manca, ha reso la vita impossibile al governo
Prodi sin dal primo giorno di governo. Le intercettazioni hanno dimostrato che
Berlusconi ha fatto opera di corruzione nei confronti di molti senatori
promettendo soldi e favori di un certo genere. Comunque sarà anche sfortuna ma
ogni volta che il centrodestra governa fa disastri.. Certo , replicherà Guasto,
non è colpa mia se ci sono stati senatori del centrosinistra che si sono fatti
corrompere, ma i dati parlano chiaro e con il governo Prodi certi progressi
erano stati fatti e guardiamo adesso: disoccupazione, incertezza per il futuro,
recessione ed un futuro nero come il carbone. E' bene queste cose non
dimenticarsele. Centrosinistra e centrodestra per me pari non sono.
RIFERIMENTO 16/12/2008
AL CENTRO NO
da Gianni Guasto
Capisco, caro Granata, di doverti una spiegazione: sono tra gli incazzati neri
per l'inconcludenza del CS, ma non mi colloco su nessun Olimpo
dell'equidistanza. Se dico di essere deluso dal Centrosinistra, non mi nascondo
i meriti dei Prodi, dei Bersani, dei (sissignore!) Padoa-Schioppa. Ma da soli
essi non sono, purtroppo, il Centrosinistra, nel quale non hanno militato
soltanto i parlamentari un tanto al chilo, ma anche quelli del no a prescindere,
i "duri e puri" che scendevano in piazza contro se stessi, pur di non sporcarsi
le manine immacolate. E' questo che intendo per mancanza di un'interpretazione
del momento storico attuale, e di conseguenza di una "ricetta" per governare.
Veltroni, purtroppo, ce lo ricorda tutti i giorni.
21/12/2008
SOCIAL CARD
da Vittorio Grondona – Bologna
Una vera bomba sociale… Per entrarne entrambi in possesso marito e moglie di età
superiore ai sessantacinque anni devono dimostrare che nei due anni 2006 e 2007
i loro redditi Irpef personali non erano soggetti ad imposta. Il cumulo di ogni
loro avere 2008, ivi compresi pensioni ed eventuali assegni di accompagnamento,
non abbia superato i 6.000 euro (8000 euro se di età pari o superiore ai 70
anni). L’Isee totale del loro nucleo familiare deve essere inferiore a 6000
euro. In sostanza per ricevere l’elemosina statale ed affrontare con ottimismo
la crisi i bisognosi aspiranti devono dimostrare che da diverso tempo siano
riusciti a vivere con 500 euro mensili. In due, se regolarmente spostati, o
singolarmente se non sposati o vedovi. Alla faccia della famiglia cristiana, mi
viene da dire… In più bisogna che si procurino un sacco di documenti ed
attestazioni vari affannandosi fra la burocrazia più becera che, come è noto,
nel nostro Paese non è ancora stata sbrunettata, nonostante le chiacchiere e i
provvedimenti inutili di un nostro attuale ministro tuttofare.