ADDIO CLAUDIO ABBADO BOLOGNA 20 GENNAIO 2014 |
Foto catturata dal video del servizio di Leonetta Bentivoglio. Con interviste esclusive ai musicisti dell'Orchestra Mozart
È morto Claudio Abbado, il rivoluzionario del podio
Il maestro si è spento a Bologna, aveva 80 anni. La direzione dei Wiener Philharmoniker e della Scala, i "Concerti per studenti e lavoratori", la guida della London Symphony Orchestra. Da un anno era senatore a vita
ROMA - È morto a Bologna il maestro e senatore a vita Claudio Abbado. Malato da tempo, aveva 80 anni. Nato a Milano il 26 giugno 1933 e figlio di un insegnante di violino, nel 1955 si era diplomato in pianoforte e direzione d'orchestra presso il Conservatorio di Milano. Il primo grande riconoscimento arrivò già nel 1958, quando conquistò il primo posto al concorso Koussevitsky a Tanglewood, nel Massachussets: grazie a quel premio debuttò negli Stati Uniti con la New York Philarmonic. L'anno dopo debuttò a Trieste come direttore sinfonico, mentre l'esordio alla Scala arrivò nel 1960.
"Il mio soggiorno in Venezuela, dove la musica ha una valenza sociale enorme, e dove sono nate centinaia di orchestre giovanili, mi ha riconfermato che la musica salva davvero i ragazzi dalla criminalità, dalla prostituzione e dalla droga. Li ho visti, facendo musica insieme trovano se stessi". Claudio Abbado credeva davvero nella funzione terapeutica della musica. Era una mente aperta, per molti aspetti un innovatore in un mondo difficile e diffidente come quello della musica classica. Era, a modo suo, un sognatore. Decise di impugnare la bacchetta, a sette anni, quando si arrampicò fino al loggione per vedere i gesti del direttore d'orchestra Antonio Guarnieri
La sua ascesa è stata inarrestabile. Nel 1963 si aggiudicò il premio Mitropoulos della New York Philarmonic e fu invitato da Herbert Von Karajan a dirigere i Wiener Philharmoniker al Festival di Salisburgo. Nel 1968 il debutto al Covent Garden di Londra e quello alla Metropolitan Opera House di New York. C'era lui sul podio della Scala la sera del 7 dicembre 1968, quella della famosa contestazione a colpi di uova marce. Nel periodo della sua direzione, durata fino al 1986, Abbado contribuì a un profondo rinnovamento nella programmazione e nelle scelte artistiche del teatro milanese, sganciandosi da una logica puramente filologica e recuperando autori e opere per lungo tempo dimenticati. Queste sue idee, lontane dalle tradizionali logiche del suo ambiente, lo resero oggetto di aspre critiche, senza però scalfire le sue convinzioni.
Sempre sotto la sua direzione, nel 1972,
furono inaugurati i Concerti per studenti e lavoratori, testimonianza della
profonda volontà di Abbado di avvicinare alla lirica e alla classica anche
le classi meno abbienti. Nel 1971 divenne direttore principale del Wiener
Philharmoniker, mentre dal 1979 al 1987 fu direttore musicale della London
Symphony Orchestra. La sua avventura artistica è proseguita poi alla
Staatsoper di Vienna (dal 1986 al 1991), mentre dal 1989 al 2002 ha diretto
i Berliner Philharmoniker. Alla fine del suo ultimo concerto con i Berliner,
il pubblico lanciò quattromila fiori e lo salutò con trenta minuti di
applausi. Dal 2004 è stato direttore musicale e artistico dell'Orchestra
Mozart di Bologna.
Tifoso del Milan, di cui cercava sempre di seguire le partite anche quando
era in tour, ha incantato le platee di tutto il mondo. Come ha scritto il
critico e storico dell'arte Marco Vallora, "basta leggere il suo gesto per
capire che non vuole essere divo. Sta facendo musica tra amici, vuole non
esibirsi, ma scoprire ogni volta qualcosa di nuovo". Sempre critico nei
confronti dei governi che hanno tagliato fondi alla cultura, nel 2008 fu
protagonista di un aspro scontro con l'allora ministro Sandro Bondi, che
definì "una pura dimostrazione di ignoranza". Il 30 agosto del 2013 era
stato nominato senatore a vita dal Presidente della Repubblica Giorgio
Napolitano, insieme a Renzo Piano, Elena Cattaneo e Carlo Rubbia, come
"personalità da considerarsi portatrici di curricula e di doti davvero
eccezionali, come attesta il prestigio mondiale di cui sono circondati"
Video e più dettagliate notizie sul sito di Repubblica.it
Addio a Claudio Abbado