MILANO - L'attrice
Franca Rame, moglie del premio Nobel Dario Fo e madre dell'attore Jacopo, è
morta a Milano. Aveva 84 anni ed era malata da tempo. Il 19 aprile dell'anno
scorso era stata colpita da un ictus e ricoverata d'urgenza al Policlinico
di Milano.
Franca Rame fu più di una semplice, per quanto formidabile attrice.
Fu soprattutto una donna coraggiosa, capace di affrontare le dure
battaglie della vita con determinazione, fierezza e grandissima dignità. Una
femminista nell'accezione più genuina del termine, al di là della militanza
degli anni '70.
Al fianco di Dario Fo, che aveva sposato nel
giugno del 1954 nella cattedrale di Sant'Ambrogio, abbracciò entusiasta
l'utopia del Sessantotto, sbattendo la porta del circuito ETI e fondando il
collettivo Nuova Scena. Ben presto però le divergenze ideologiche condussero
lei e Fo a una scelta ancora più radicale. Insieme fondarono La Comune, e di
quel fermento artistico e sociale beneficiò l'intera scena teatrale
italiana. Gli spettacoli di satira e controinformazione politica prodotti
dalla Comune si susseguirono tra aspre polemiche, sempre però acclamati dal
pubblico progressista e dalla critica più aperta dell'epoca. Fecero grande
rumore, soprattutto, piéce come "Morte accidentale di un anarchico" e "Non
si paga! Non si paga" .
Sempre al fianco di Dario Fo, Franca sostenne pure l'organizzazione Soccorso
Rosso Militante, sposando l'impegno sociale e politico in maniera netta.
Sempre in prima fila nelle battaglie civili, nel 1971 sottoscrisse la
lettera aperta pubblicata sul settimanale "L'Espresso" sul caso Pinelli,
l'anarchico morto a Milano dopo essere volato dagli uffici della Questura.
Ne pagò pesantemente le conseguenze: nel marzo del 1973, infatti, l'attrice
venne sequestrata da esponenti dell'estrema destra e costretta a subire
violenza fisica e sessuale. Ebbe la forza e il coraggio di raccontare tutto
in uno spettacolo, "Lo stupro", del 1981, che ha fatto epoca.
Nelle elezioni politiche del 2006 Franca Rame fu eletta senatrice per l'italia
dei Valori in Piemonte e sempre quell'anno Antonio Di Pietro la propose come
Presidente della Repubblica. Due anni più tardi, l'attrice che alla politica
era solo prestata, abbandonò fragorosamente il Senato, un ambiente che non
riusciva a sentire in sintonia con la sua onestà intellettuale e con la sua
esigenza di concretezza.
Negli ultimi anni aveva pubblicato l'autobiografia "Una vita
all'improvvisa", scritta a quattro mani con Fo, e con il marito era tornata
a calcare il palcoscenico tra il 2011 e il 2012 riprendendo un loro classico
amatissimo, e forse il più popolare, "Mistero buffo".
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