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il Messaggero.it |
Febo Conti è morto,
volto storico della tv |
Febo Conti (Foto
dal "Il Messaggero.it") |
di Marco Molendini |
ROMA -
C’era una volta la tv in bianco e nero e c’era una volta la Tv dei
ragazzi, appuntamento pomeridiano dedicato agli spettatori più piccoli
(andava in onda tutti i giorni alle 17,45 nell’unicocanale televisivo
nazionale).
Il primo e più conosciuto personaggio di quello spazio è stato
sicuramente Febo Conti, conduttore di un programma a quiz, Chissà chi lo
sa? (con la regia del Mago Zurlì, Cino Tortorella) che metteva di fronte
due squadre di ragazzi di scuole diverse e il premio era
un’enciclopedia. Un programma pionieristico, che il presentatore
introduceva con il suo slogan «squillino le trombe, entrino alle
squadre» (che poi Mike Bongiorno avrebbe preso a prestito per il suo
celebre «Fiato alle trombe, Turchetti»).
Un tipico esempio della tv del monopolio con la sua missione educativa
in primo piano (fra gli ospiti di quel programma ci furono anche i
cantautori Fabrizio De Andrè e Herbert Pagani). Il successo fu
grandissimo (in un anno arrivarono ventimila richieste di
partecipazione) e il quiz andò avanti per tredici anni (ma negli archivi
Rai non ne esistono più tracce, perché tutti i nastri Ampex sono finiti
al macero).
Febo Conti se ne è andato silenziosamente e dimenticato, era ricoverato
in ospedale a Desenzano (viveva sul lago di Garda dove aveva fondato il
parco Gardaland) a quasi 86 anni (li avrebbe compiuti a Natale). Nello
stesso ospedale era ricoverata anche la moglie.
La sua carriera era cominciata alla radio, in un’emittente partigiana, e
poi aveva lavorato alla Radio Svizzera. Entrato nella tv negli anni 50,
debuttò con Chissà chi lo sa? nel 1961. All’interno di quel programma si
produceva anche in un’imitazione delle comiche di Ridolini, una sua
specialità fin dagli inizi della carriera. |
Martedì 18 Dicembre 2012 - 13:15
Ultimo aggiornamento: 13:17
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