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Rockpolitik pag 1

Adriano Celentano: nuovo show su Raiuno 26/11/2007: "Dormi amore,la situazione di mia sorella non è buona"

 

 

 

 
Nuova polemica del Molleggiato per gli ostacoli al suo nuovo programma
"Da febbraio la Rai tiene tutto bloccato, presto un ultimatum"
Celentano: "Cattaneo freddo ragioniere
con Bonolis e Mondiali perderà pure me"

"Strana azienda, quella del direttore generale: senza programmi, ma in attivo"
Viale Mazzini: "Tutti gli accordi sono stati mantenuti"
 

Adriano Celentano
Adriano Celentano


ROMA - Una pausa di riflessione primaverile, e Adriano Celentano torna all'attacco della Rai. Aggiunge nuove puntate alla querelle sorta intorno alla messa in onda del suo show, Rockpolitik, e carica a testa bassa il direttore generale Flavio Cattaneo: un "freddo ragioniere della fiera", responsabile di una serie di "occasioni perse che non ha precedenti nella storia del servizio pubblico". Lo fa attraverso il "bollettino numero uno": il primo, spiega il Molleggiato, di una serie di comunicati con i quali, da oggi in poi, ha intenzione di informare la stampa sulla preparazione del programma per RaiUno. E basta un'occhiata, per capire che il suo atteggiamento, nei confronti della Rai, è tutt'altro che di disponibilità.

"Il buongiorno si vede dal mattino e quel mattino del 19 aprile - scrive Celentano, citando la prima data prevista per la messa in onda di Rockpolitik, poi saltata - il giorno era tutt' altro che buono. Troppe erano, e sono, le ombre che si aggiravano e si aggirano attorno a un nuovo accordo che, per la seconda volta, nonostante la recente messa in onda degli spot, seguita ad essere spudoratamente ostacolato".

Secondo la ricostruzione del cantante, "da febbraio la Rai tiene bloccato il materiale necessario, da me richiesto, per la preparazione del programma", una sospensione che provocherebbe una serie di blocchi a catena, "dall'orchestra alle decisioni musicali, dalla scenografia alla disdetta delle prime quattro riunioni con gli autori fino alla mancata autorizzazione a girare i filmati, parte integrante di Rockpolitik".

Alle dichiarazioni, la Rai reagisce "con stupore". Perché, informa una nota dell'azienda, "tutti gli accordi presi, sono stati mantenuti". Nella replica si legge che "i contratti e le altre clausole, di elevato contenuto economico, sono stati regolarmente firmati dopo l'approvazione del consiglio di amministrazione dell'azienda".

In quanto al materiale, continua la nota, non c'è nulla di "bloccato", perché "è stato già spedito al Clan Celentano". Si tratta della copia di tutti i programmi Rai ai quali Celentano ha partecipato, quindi "una notevole quantità di registrazioni che dovevano, come da loro preteso, essere riversate in alta qualità, con i necessari controlli. Tali materiali sono vincolati ad uso esclusivo del programma essendo di totale proprietà Rai. Questo uso esclusivo - spiega ancora la Rai - è codificato da un regolare contratto che ha avuto ovviamente i suoi tempi per l'esame e la firma da parte di Celentano".

Da viale Mazzini si sottolinea inoltre che "dispiace constatare che, ancora una volta, intorno al rapporto per la realizzazione di Realpolitik sia necessario intervenire su problemi non sempre di rilievo, che potrebbero essere risolti con reciproci chiarimenti. La correttezza dei rapporti e la reciproca fiducia, nell'interesse comune di fare un programma tv di elevato livello artistico, potrebbero evitare polemiche sterili che possono risultare dannose proprio per il successo della trasmissione e del suo protagonista".

Intanto, nel suo comunicato, il cantante accenna anche all'intenzione di "dare un ultimatum alla Rai", viste "le costanti difficoltà e la ristrettezza dei tempi, ormai a rischio". Ma, annuncia, aspetterà ancora un po'.

E a Cattaneo: "Certo - scrive - una strana Rai, la sua. I programmi non esistono, però l'azienda è in attivo. Poi che cosa importa se il servizio pubblico non informa e non spiega, ad esempio, gli argomenti del referendum in modo adeguato, specialmente su un tema così delicato e importante come quello della vita", conclude Celentano, con riferimento alle vicende che proprio oggi vedono Cattaneo convocato in Procura, a Roma, in seguito a un'esposto dei Radicali sullo spazio insufficiente che la tv pubblica avrebbe riservato all'informazione sul referendum del 12 e 13 giugno.

"Non so se Cattaneo sarà riconfermato alla Rai - insiste Celentano - fatto sta che nella sua gestione di freddo ragioniere della fiera, si distingue dai suoi predecessori per aver quasi completato, in modo netto e premeditato, una triade di occasioni perse, che non ha precedenti nelal storia del servizio pubblico: la partite di calcio dei Mondiali, Bonolis, e con molta probabilità Rockpolitik'".

(6 giugno 2005)

 

Adriano Celentano

 

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