"Da febbraio la Rai tiene tutto bloccato, presto un ultimatum"
Celentano: "Cattaneo freddo ragioniere
con Bonolis e Mondiali perderà pure me"
"Strana azienda, quella del direttore generale: senza programmi, ma in attivo"
Viale Mazzini: "Tutti gli accordi sono stati mantenuti"
Adriano Celentano
ROMA - Una pausa di riflessione primaverile, e Adriano
Celentano torna all'attacco della Rai. Aggiunge nuove puntate alla
querelle sorta intorno alla messa in onda del suo show,
Rockpolitik, e carica a testa bassa il direttore generale Flavio
Cattaneo: un "freddo ragioniere della fiera", responsabile di una
serie di "occasioni perse che non ha precedenti nella storia del
servizio pubblico". Lo fa attraverso il "bollettino numero uno": il
primo, spiega il Molleggiato, di una serie di comunicati con i quali,
da oggi in poi, ha intenzione di informare la stampa sulla
preparazione del programma per RaiUno. E basta un'occhiata, per capire
che il suo atteggiamento, nei confronti della Rai, è tutt'altro che di
disponibilità.
"Il buongiorno si vede dal mattino e quel mattino del 19 aprile -
scrive Celentano, citando la prima data prevista per la messa in onda
di Rockpolitik, poi saltata - il giorno era tutt' altro che
buono. Troppe erano, e sono, le ombre che si aggiravano e si aggirano
attorno a un nuovo accordo che, per la seconda volta, nonostante la
recente messa in onda degli
spot, seguita ad essere spudoratamente ostacolato".
Secondo la ricostruzione del cantante, "da febbraio la Rai tiene
bloccato il materiale necessario, da me richiesto, per la preparazione
del programma", una sospensione che provocherebbe una serie di blocchi
a catena, "dall'orchestra alle decisioni musicali, dalla scenografia
alla disdetta delle prime quattro riunioni con gli autori fino alla
mancata autorizzazione a girare i filmati, parte integrante di
Rockpolitik".
Alle dichiarazioni, la Rai reagisce "con stupore". Perché, informa una
nota dell'azienda, "tutti gli accordi presi, sono stati mantenuti".
Nella replica si legge che "i contratti e le altre clausole, di
elevato contenuto economico, sono stati regolarmente firmati dopo
l'approvazione del consiglio di amministrazione dell'azienda".
In quanto al materiale, continua la nota, non c'è nulla di "bloccato",
perché "è stato già spedito al Clan Celentano". Si tratta della copia
di tutti i programmi Rai ai quali Celentano ha partecipato, quindi
"una notevole quantità di registrazioni che dovevano, come da loro
preteso, essere riversate in alta qualità, con i necessari controlli.
Tali materiali sono vincolati ad uso esclusivo del programma essendo
di totale proprietà Rai. Questo uso esclusivo - spiega ancora la Rai -
è codificato da un regolare contratto che ha avuto ovviamente i suoi
tempi per l'esame e la firma da parte di Celentano".
Da viale Mazzini si sottolinea inoltre che "dispiace constatare che,
ancora una volta, intorno al rapporto per la realizzazione di
Realpolitik sia necessario intervenire su problemi non sempre di
rilievo, che potrebbero essere risolti con reciproci chiarimenti. La
correttezza dei rapporti e la reciproca fiducia, nell'interesse comune
di fare un programma tv di elevato livello artistico, potrebbero
evitare polemiche sterili che possono risultare dannose proprio per il
successo della trasmissione e del suo protagonista".
Intanto, nel suo comunicato, il cantante accenna anche all'intenzione
di "dare un ultimatum alla Rai", viste "le costanti difficoltà e la
ristrettezza dei tempi, ormai a rischio". Ma, annuncia, aspetterà
ancora un po'.
E a Cattaneo: "Certo - scrive - una strana Rai, la sua. I programmi
non esistono, però l'azienda è in attivo. Poi che cosa importa se il
servizio pubblico non informa e non spiega, ad esempio, gli argomenti
del referendum in modo adeguato, specialmente su un tema così delicato
e importante come quello della vita", conclude Celentano, con
riferimento alle
vicende che proprio oggi vedono Cattaneo convocato in
Procura, a Roma, in seguito a un'esposto dei Radicali sullo spazio
insufficiente che la tv pubblica avrebbe riservato all'informazione
sul referendum del 12 e 13 giugno.
"Non so se Cattaneo sarà riconfermato alla Rai - insiste Celentano -
fatto sta che nella sua gestione di freddo ragioniere della fiera, si
distingue dai suoi predecessori per aver quasi completato, in modo
netto e premeditato, una triade di occasioni perse, che non ha
precedenti nelal storia del servizio pubblico: la partite di calcio
dei Mondiali, Bonolis, e con molta probabilità Rockpolitik'".
(6 giugno 2005)