l Times pubblica la classifica delle 50
esibizioni migliori
di tutti i tempi, stilata da musicisti e semplici lettori
E' dei Queen il concerto rock
più bello di tutti i tempi
La band di Mercury supera Beatles, Pink Floyd
e Led Zeppelin
DAL NOSTRO INVIATO
LEONARDO COEN
Freddie Mercury, leader
dei Queen, a Wembley nell'85
LONDRA - Era il 13 luglio del 1985. Le telecamere della Bbc
sembravano impazzite. Stavano riprendendo da quindici ore il concerto
che qualcuno definisce il "più straordinario della storia del rock":
avevano già suonato gli Status Quo, Paul Young, Bryan Adams, Phil
Collins, Sting, i Dire Straits, i Simple Minds, David Bowie, i
Pretenders, Madonna, gli Who, erano comparsi, riemersi dalla leggenda,
i Beach Boys, Crosby, Stills & Nash, Joan Baez, Eric Clapton aveva
incantato con la sua virtuosa mano lenta, i Duran Duran e gli Spandau
Ballett avevano mandato in visibilio il pubblico femminile, Mick
Jagger si era esibito con Tina Turner, si erano esibiti gli U2 ed
Elvis Costello, insomma il pianeta rock c'era tutto o quasi.
Ed ecco che viene il momento dei Queen. Venti minuti indimenticabili.
Il paradiso fatto musica. Nessun'altra band sarà capace di suonare
così, di avere altrettanta esuberante ispirazione, e il grande Freddie
Mercury fu "fantastico", "We are the champions" fu cantata da tutti
quella sera, divenne un inno. Vent'anni dopo, per quell'irripetibile
concerto i Queen sono stati giudicati dall'ottanta per cento dei fans
inglesi il miglior gruppo che si sia mai esibito dal vivo. Meglio
dell'ultima esibizione in pubblico dei Beatles, sul tetto degli studi
Apple, nel 1969. E meglio dei Pink Floyd (Earls Court, 1980). Quarti,
i Led Zeppelin: stessa arena, ma cinque anni prima. Precedono gli
Oasis che suonarono davanti a 250mila spettatori, nel 1996, a
Knebworth.
Tutto nasce dall'idea di Paul Connolly, il critico musicale del Times,
il più prestigioso quotidiano inglese. Mette insieme un gruppo di
musicisti e gli propone: scegliete quelli che secondo voi sono i
cinquanta migliori concerti rock live di sempre. Organizziamo un
sondaggio coi nostri lettori e stiliamo le classifiche per settore: il
migliore gruppo; il migliore artista; la migliore performance ad un
festival; il migliore dance/hip-hop; il momento più controverso.
Detto e fatto: Dizzee Rascal, John Moore (Jesus and Mary Chain),
Jimmy Cauty (KLF), Danny Goffey (Supergrass), Carl Barat (Libertines),
Larry Love (Alabama 3), Alesha Dixon (Mis-Teeq), Chas Mash (Madness) e
Ricky Wilson (Kaiser Chiefs) si mettono al lavoro, discutono,
litigano. Alla fine compilano la lista dei best Live 50 e la
sottopongono al giudizio dei fans.
La risposta è che in assoluto i migliori sono i Queen, mentre il
concerto più bello di un cantante è quello alla Free Trade Hall di
Manchester (1966) di Bob Dylan: 46 per cento dei consensi, contro il
13 assegnato allo "Ziggy Stardust Dies" del 1973 David Bowie, quando
annunciò la fine del suo alter ego. Dietro l'istrionico Bowie, la
bibbia del rock: Jeff Buckley, Elvis Presley (live tv 1968, "Elvis
Comeback Special"), Bruce Springsteen, Bjork (splendido concerto alla
Union Chapel, nel 1999), Michael Jackson, Bob Marley, Madonna, Iggy
Pop.
Quanto alla migliore presenza nei festival, successo dei Radiohead
(quello di Glastonbury del 1997). L'hanno spuntata sul mitico
Woodstock 1969 degli Who; su Jimi Hendrix (Monterey Pop Festival 1967:
quando appicca il fuoco alla sua chitarra). Dietro, i Nirvana e i
Rolling Stones di Hyde Park (1969). Mick Jagger e i suoi si rifanno
con la classifica del best "controversial moment". Vincono perché ad
Altamont, sempre nel '69, ingaggiarono i discutibili Hell's Angel come
servizio d'ordine, causando la morte di un ragazzo nero. Sono
classifiche discutibili, come ogni classifica. Ma fotografano il rock
monumento e testimonianza di anni difficili, splendidi, epocali.
(26 luglio 2005)