L'autrice del documentario-boom "Viva Zapatero!"
racconta di un caffé mancato col primo ministro spagnolo
La Guzzanti presenta il suo dvd
"Zapatero? Voleva incontrarmi..."
Nel disco il film più due ore di extra, con
sketch e interviste
"Altro che nuovi vertici, la tv è uno schifo: violenta e volgare"
di CLAUDIA MORGOGLIONE
Sabina Guzzanti
ROMA - Cronaca di un incontro mai avvenuto tra Sabina
Guzzanti, autrice del documentario Viva Zapatero!, e il primo
ministro spagnolo citato nel titolo: "E' vero, avremmo potuto
conoscerci - rivela lei, alla presentazione del dvd tratto dalla
pellicola - lui qualche tempo fa ci ha fatto sapere che voleva
vedere il film. Noi glielo abbiamo mandato, lui lo ha guardato. E mi
ha anche invitato a prendere un caffé insieme, sapendo che nei
giorni scorsi ero in Spagna: ma io stavo già partendo... e poi non
si può stare sempre dietro a 'sti capi di Stato!".
Un vezzo un po' da diva, quello di Sabina. Che però, va detto, sta
vivendo un momento di enorme popolarità: Viva Zapatero! -
cronaca grottesca della censura del suo programma tv Raiot -
ha strappato dodici minuti di applausi alla Mostra di Venezia, ha
guadagnato nelle sale circa due milioni di euro (cifra enorme per
questo tipo di prodotto), ha avuto riconoscimenti in diverse
manifestazioni cinematografiche europee. E adesso, ciliegina sulla
torta, è stato selezionato - in concorso - nella sezione documentari
del prestigioso Sundance Film Festival: "Una cosa che ci riempie
d'orgoglio - dichiara Andrea Occhipinti, che con la sua Lucky Red
distribuisce il film - anche perché siamo gli unici italiani
presenti".
Ma prima di trasferirsi tra le montagne dello Utah che ospitano il
Sundance, il prossimo gennaio, c'è l'uscita di Viva Zapatero!
in dvd, con un occhio al mercato natalizio. Il disco è distribuito
da Dnc e Lucky Red, ha un prezzo consigliato di 17,90 euro, e
contiene gli 80 minuti del film accompagnati da due ore di extra. In
cui viene recuperato parte del materiale girato dalla Guzzanti, e
poi accantonato in fase di montaggio della pellicola: sketch, e
soprattutto l'integrale (o quasi) di alcune interviste realizzate
dalla regista-protagonista, sulla vicenda della censura a Raiot.
Tra le scene più esilaranti presenti negli extra, quella in cui
l'allora direttore generale Rai Flavio Cattaneo, con un bicchiere di
spumante in mano, dichiara di essere "mediamente stupido" come tutti
gli esseri umani. O quella in cui il direttore dell'Economist,
Bill Emmot, accusato da Berlusconi di far parte del complotto
comunista ai suoi danni, ribatte che "di comunista ho solo una certa
somiglianza con Lenin", riferendosi alla propria barba. O ancora
alcune esilaranti imitazioni di Lucia Annunziata (nella sua veste di
ex "presidente di garanzia" della Rai): "Io penso che il conflitto
di interessi sarebbe meglio che non ci fosse - dice la
Guzzanti-Annunziata - ma posso cambiare idea: dopodomani, oggi
stesso sarebbe brutto...".
Questa imitazione è tratta dal materiale di Raiot censurato
da Viale Mazzini: "Sono le uniche parti che sono riuscita a
recuperare - racconta oggi Sabina - tutto il resto è ancora alla
Rai: non si trova più, secondo me l'hanno buttato".
Ed è proprio parlando della tv pubblica che la Guzzanti, sollecitata
dalle domande dei cronisti, sfoggia alcuni dei suoi giudizi al
vetriolo: "Altro che svolta - dice, parlando del nuovo vertice
Claudio Petruccioli-Alfredo Meocci - il nuovo corso è una cosa
inventata di sana pianta dai giornali. E' lo stesso schifo di
sempre, come dimostra tutta la montatura intorno al caso Celentano.
Non è una questione personale, io posso pure non tornare più in tv;
ma resta il fatto che l'intrattenimento che fanno è violento,
volgare, offensivo verso il pubblico; e l'informazione ridicola.
Come quella di Vespa, uno a cui darei una mattonata in testa".
Quanto agli impegni futuri, oltre alla promozione del dvd e alla
passerella del Sundance, Sabina annuncia un'iniziativa
dichiaratamente politica: "Insieme alla parlamentare Tana De Zulueta,
da gennaio raccoglieremo le firme per una legge di iniziativa
popolare, per nominare i dirigenti della tv pubblica con criteri
trasparenti, sul modello spagnolo". E dunque, ancora una volta, la
parola d'ordine è "Viva Zapatero!".
(2 dicembre 2005)