ROMA, 30 OTTOBRE 2003 - All'età di 82 anni è morto a Milano,
dove si trovava ricoverato da tempo in un istituto, il tenore Franco
Corelli.
Nato ad Ancona, Corelli è stato uno dei più grandi interpreti
espressi dalla tradizione canora italiana. Nella sua lunga carriera
ha cantato nei maggiori teatri del mondo, in particolare al Metropolitan
di New York. Leggendaria ad esempio la sua Turandot con Renata Scotto e
Birgit Nilsson.
Approdato alla lirica a trent'anni, dopo aver lasciato l'impiego di
ragioniere, debuttò nel 1951 al Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto,
sotto la guida di Ottavio Ziino, nel ruolo di don José, Volto da divo
del cinema, dotato di una voce di straordinaria bellezza e potenza, Corelli
era dotato di una grande versatilità che gli consentì di
affrontare vari stili operistici.
Nel suo repertorio, oltre a don José, ci furono grandi interpretazioni
tenorili dei capolavori verdiani (Trovatore, Don Carlo, Aida) e
pucciniani (Boheme, Fanciulla del West, Tosca, Turandot), e ancora
Fedora, Gioconda, senza disdegnare incursioni in opere meno note, tra
cui "Guerra e pace" di Prokofiev, "La vestale" e
"Agnese di Hohenstaufen" di Spontini, "Il Pirata" di
Bellini. Al suo fianco le più celebri primedonne dell'epoca: Maria
Callas, Maria Caniglia, Renata Tebaldi, Leontyne Price, Birgit Nilsson,
Elizabeth Schwarzkopf, Joan Sutherland.
Memorabile, in particolare, la partnership con la Callas,
una delle più importanti sulla scena lirica della seconda metà del
Novecento: insieme apparvero ne "La Vestale" alla Scala, con
la regia di Visconti, e in "Fedora", "Poliuto" e
"Norma". Sposato con la cantante Loretta Di Lelio, figlia di
un celebre basso, quando la sua voce cominciò ad accusare le prime
difficoltà, cominciò a diradare le sue apparizioni, selezionando
accuratamente i ruoli e dedicandosi ai concerti.
L'addio alle scene avvenne a Torre del Lago, in
"Boheme" nel 1976, seguito da alcuni concerti negli Usa nel
1980. |