L'attrice si è spenta a 96 anni nella casa del
Connecticut
Era stata fra i protagonisti della storia del cinema
E' morta Katharine Hepburn
la ribelle di Hollywood
Interprete da record: quattro Oscar e 12 nomination
per 20 anni accanto a Spencer Tracy nella vita e sullo schermo
ROMA
- E' morta Katharine Hepburn. Grande protagonista della storia del cinema,
l'unica ad aver vinto quattro Oscar per la migliore interpretazione,
l'attrice si è spenta la notte scorsa, a 96 anni, nella sua casa nel
Connecticut, dove era nata il 12 maggio di 96 anni fa. Fra gli ultimi
giganti di Hollywood, la Hepburn era da tempo in cattive condizioni di
salute, che l'avevano costretta, nel 1996, a lasciare l'abitazione di New
York per trasferirsi nella villa di famiglia a Fenwick, nella cittadina di
Old Saybrook.
"Volevamo tutte essere come lei": il primo commento alla notizia
della scomparsa dell'attrice è stato quello di Elizabeth Taylor, che
della Hepburn ha ricordato "il fascino e la prontezza di
spirito". Tantissimi
anni sullo schermo, nei ruoli più congeniali al suo carattere: quelli
di donna forte, indipendente, ribelle. Bravura, sensibilità e una
bellezza atipica, che le avevano fatto guadagnare per dodici volte la
nomination all'Oscar, un record che la Hepburn ha mantenuto fino a
quest'anno, quando è stata eguagliata da Meryl Streep. Ma a lei resta un
altro primato, quello di aver conquistato per quattro volte la statuetta,
unica attrice nella storia del cinema: nel 1933, per La gloria del
mattino, nel 1967 per Indovina chi viene a cena, nel 1968 per Il
leone d'inverno e nel 1981 per Sul lago dorato.
Se il cinema era stata la sua grande passione, Spencer Tracy era stato il
suo grande amore. Nove film girati insieme e, nella vita privata, un
rapporto lungo e consolidato ma difficile: la Hepburn aveva dovuto infatti
rassegnarsi ad essere solamente "l'altra", perché l'attore non
aveva mai voluto divorziare dalla moglie, che Katherine Hepburn aveva,
poi, incontrato solo in occasione della morte di Tracy. Nonostante tutto,
fu una storia d'amore lunga vent'anni, raccontata anche in un libro uscito
negli Stati Uniti nel 1997, in occasione del novantesimo compleanno
dell'attrice: An affair to remember, the remarkable love story of
Katharine Hepburn and Spencer Tracy, scritto da Christopher Andersen
dopo centinaia di interviste agli amici della coppia e quasi 20 anni di
conversazioni con l'attrice.
Ma prima della love sory con Spencer Tracy, Katharine Hepburn era stata
protagonista di un'altra relazione, simile, con il regista John Ford. Che
cercò di sposare in tutti i modi ma, anche in questo caso, con esito
negativo: anche Ford, già sposato, non aveva alcuna intenzione di
separarsi dalla moglie. La storia era apparsa per la prima volta nella
biografia dedicata all'attrice, intitolata Katharine Hepburn, e
scritta da Barbara Leaming, che il mensile Vanity Fair aveva
publicato nella primavera del 1995.
L'autrice racconta anche della drammatica catena di suicidi che aveva
sconvolto la famiglia dell'attrice, da quello di uno zio paterno, che morì
gettandosi da una finestra, al nonno materno, fino ad un prozio, che si
uccise con un colpo di pistola. Ma il più traumatico per la psiche
dell'allora giovane Katharine, fu il suicidio del fratello Tom, che si
impiccò in casa, in una soffitta, a soli 15 anni. "Sapeva che
sarebbe stata sua sorella a trovarne il cadavere", sostiene la
biografa, convinta che l'episodio influenzò per sempre i rapporti di
Katharine con gli uomini. Rapporti sempre difficili e sfortunati: da
quello con l'agente cinematografico Leyland Hayward, a quello con il
miliardario Howard Hughes, al matrimonio infelice con Ludlow Odgen Smith.
Rapporti sfortunati nella vita privata, ma partner straordinari sullo
schermo, con i quali la Hepburn diede vita ad alcune delle sue più
memorabili interpretazioni: da James Stewart a Humphrey Bogart, da John
Wayne a Henry Fonda. E grandi registi, che la diressero nella sua lunga
carriera: da George Cukor a Howard Hawks, da Vincente Minnelli a Elia
Kazan, da John Huston a Sidney Lumet, da Joseph L. Mankiewicz a Stanley
Kramer.
"Ogni attrice del mondo avrebbe desiderato essere come Katharine
Hepburn". Elizabeth Taylor è stata tra le prime stelle di Hollywood
a rendere omaggio all'attrice scomparsa. "Tutte hanno sempre guardato
a lei con ammirazione e rispetto - ha detto - eravamo tutte invidiose
della sua prontezza di spirito e del suo fascino". "E' morta
come è vissuta: con grazia e dignità": così Cynthia McFadden,
amica della Hepburn, accanto a lei al momento della scomparsa. Ed è stata
la stessa McFadden ad annunciare che i funerali dell'attrice si
svolgeranno in forma privata, e che non sono previste cerimonie pubbliche.
(30 giugno 2003)
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Con la sua morte Hollywood perde una delle sue
regine
Bellissima, moderna, conquistò tutti col suo spirito ribelle
Katharine Hepburn, una carriera
lunga più di sessant'anni
Quattro Oscar, dodici nomination per l'attrice più premiata
di ROBERTO CAMPAGNANO
KATHARINE
Hepburn è stata l'attrice che meglio di ogni altra ha interpretato il
secolo scorso, in teatro, al cinema, nella vita privata. Di lei il
regista Frank Capra aveva detto: "Ci sono donne e donne, e poi c'è
Kate: Ci sono attrici e attrici, e poi c'è la Hepburn". A nessuna
attrice di Hollywood si può attribuire infatti una tale grandezza quasi
da romanzo. E nessuna attrice come lei è riuscita ad attraversare quel
mondo accumulando onori e glorie, senza mai offrire spunti ai
pettegolezzi che ai suoi tempi erano la normalità.
Era nata il 9 novembre del 1907 nel Connectricut e apparteneva insieme
ai suoi cinque fratelli a una famiglia liberal. Il padre medico, la
madre ex suffragetta impregnata in campagne sociali. Pratica sport,
frequenta college esclusivi. Katharine comincia nelle recite
scolastiche, ma deve finire gli studi per poter raggiungere una
compagnia di Baltimora alla quale deve il suo debutto professionale in
teatro. Intanto studia danza e canto e sposa un tale di Filadelfia da
cui divorzierà dopo qualche anno.
Nel '32 sta interpretando in teatro "The warrior's husband" in
cui dà prova del suo talento, quando la nota David Selznick che le
offre un contratto per 1500 dollari la settimana. La carriera
cinematografica della Hepburn abbraccia un arco di oltre sei decenni,
dagli anni '30 (in coppia con John Barrymore) fino al 1994, quando era
stata convinta da Warren Beatty a tornare sugli schermi per la sua
ultima, breve apparizione in "Love Affair" (Un grande amore).
Fino ad oggi aveva mantenuto il record di candidature all'Oscar (12) e
solo quest'anno era stata raggiunta da Meryl Streep. E ne prese quattro:
nel '33 per "La gloria del mattino", nel '67 con
"Indovina chi viene a cena", nel '69 per "Il leone d'oinverno"
e nel '69 per "Sul lago dorato".
Sin dal suo primo film, "Febbre di vivere", anche grazie alla
mano di George Cukor, si capisce che è nata una stella. E nasce anche
un grande sodalizio, uno dei più fruttuosi fra un regista e un'attrice,
visto che il successo torna con "Piccole donne" ('33), poi
"Spitfire", e ancora "Il diavolo è femmina". Più
che per la sua bellezza l'attrice si impone grazie alla forza della sua
personalità, il carattere indipendente e ribelle che la contrappongono
a partner dalla forte personalità, come Humphrey Bogart in "La
regina d'Africa".
Il particolare temperamento di Hepburn si esprime in film come
"Palcoscenico" e "Susanna!" con Cary Grant. Passa
dalla Rko alla Columbia. Non le riesce di fare Scarlett in "Via col
vento" (Selznick disse "non riesco a immaginare Clark Gable
che sta dietro a Kate per dieci anni), ma gira "Incantesimo" e
poi "Philadelphia Story". Passa alla Mgm e insieme a "La
donna del giorno" inizia, la lunga chiacchieratissima e
riservatissima storia con Spencer Tracy. Fanno insieme nove film e
raggiungono il massimo dell'affiatamento sulla scena e nella vita.
("La costola di Adamo"). In questi anni lavora con i maggiuori
registi di Hollywood:: Minnelli, Kazan, Capra, John Huston (La regina
d'Africa).
Finito nel '52 il contratto con la Mgm, l'attrice si dedica al teatro.
Anche qui colleziona enormi successi. Torna nel '56 al cinema con
"Il mago della pioggia", poi con una versione aviatoria di
Ninochka in "La sottana di ferro". L'attrice si allontana
dagli schermi per star vicina a Spencer Tracy gravemente ammalato e
torna per "Improvvisamente l'estate scorsa" di Mankievicz e al
suo fianco in "Indovina chi viene a cena". Oscar ancora per
"Leone d'inverno". Infine "Sul lago dorato" e il suo
ultimo spettacolo teatrale "The West Side Waltz", sono
recenti, ma già leggenda.
(30 giugno 2003)
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