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ADDIO CICCIO INGRASSIA

 

LUNEDI 28 APRILE 2003

L'attore, 80 anni, era ricoverato per problemi respiratori
I funerali si svolgeranno mercoledì nella chiesa di Sant'Agnese
E' morto a Roma
Ciccio Ingrassia
Grande comico popolare, ma anche interprete di film d'autore
Il successo in coppia con Franco Franchi scomparso nel '92

Ciccio IngrassiaROMA - Ciccio Ingrassia è morto nel pomeriggio a Roma. Aveva 80 anni. L'attore era stato ricoverato sabato notte al Policlinico Gemelli in seguito a complicazioni dovute a problemi respiratori, di cui soffriva da due anni. I funerali si svolgeranno mercoledì a Roma, alle 10.30, nella chiesa di Sant'Agnese in via Nomentana.

Insieme a Franco Franchi, Ingrassia ha dato vita per decenni a una delle più popolari coppie comiche italiane. I due, inseparabili al cinema e in televisione, hanno condiviso quarant'anni di carriera, dagli esordi nell'avanspettacolo ai riconoscimenti nel cinema d'autore. Strada che Ingrassia ha proseguito da solo dopo la morte del compagno d'arte, avvenuta nel '92. Dei due lui era quello serio e severo, mentre Franchi era buffo e pasticcione. La sua figura lunga e allampanata faceva da contrappunto naturale alle smorfie clownesche del compagno. Se Franco era lo zotico e il cretino, Ciccio era il saggio con qualche ombra di nobiltà, forse per questo più incline ai ruoli drammatici che gli sono stati assegnati.

Francesco Ingrassia era nato a Palermo il 5 ottobre 1922. Ma, come ha rivelato il figlio, a un certo punto la stampa sbagliò e fissò la sua nascita al 1923, errore che l'attore non si preoccupò mai di correggere. Franco Franchi (all'anagrafe Francesco Benenato) e Ingrassia iniziarono a lavorare insieme sui palcoscenici di avanspettacolo nel dopoguerra, e dovettero a Domenico Modugno la prima grande occasione. Fu lui infatti a segnalare i due a Mario Mattoli che, nel '60, stava girando Appuntamento a Ischia. Per la coppia siciliana ci fu stata solo una breve apparizione, ma sarà l'inizio di una lunga frequentazione con il grande schermo, per cui gireranno quasi 150 film. Sempre Modugno li scelse per Rinaldo in campo di Garinei e Giovannini, la commedia musicale che fu il vero trampolino di lancio: notati dai produttori, iniziarono a girare un film dopo l'altro, anche al ritmo di otto-dieci l'anno. Sfruttando il filone delle parodie di film d'autore o di successo, di volta in volta Franchi e Ingrassia furono agenti segreti, sanculotti, gringos, mafiosi, con sconfinamenti nello spazio e nella mitologia.

La loro carriera cinematografica non è fatta solo di farse e parodie, anche se il grande pubblico ha sempre apprezzato le loro divertenti divagazioni. I due vigili, I brutti di notte, Sedotti e bidonati, I due figli di Ringo, I due pompieri, I due deputati, I nipoti di Zorro, Farfallon. Di parodia in parodia girarono anche Ultimo tango a Zagarolo e I due maggiolini più pazzi del mondo, Indovina chi viene a merenda?, Il bello il brutto e il cretino. Non mancarono occasioni di prestigio: dai Due marines e un generale con Buster Keaton, a Capriccio all'italiana, dove Pier Paolo Pasolini li volle accanto a Totò nel 1968, a Il giudizio universale di Vittorio De Sica. Ciccio Ingrassia ottenne un Nastro d'argento come miglior attore non protagonista per Todo Modo di Elio Petri e, pur proseguendo con successo la carriera con Franchi, girò anche due film. Diresse Franchi nel suo esordio da regista, Paolo il freddo, e nel 1975 tornò dietro la macchina da presa con L'esorciccio, in cui offrì a Lino Banfi il suo primo ruolo da protagonista.

Nel 1971 Franchi e Ingrassia furono il Gatto e la Volpe nel Pinocchio televisivo di Luigi Comencini con Nino Manfredi e Gina Lollobrigida. La televisione intanto moltiplicava la loro popolarità grazie agli sketch creati per Partitissima, Cantatutto numero uno, varie edizioni di Canzonissima, Il gamberetto e poi ancora Ieri e oggi, Che combinazione, Drim. La lista delle loro partecipazioni a programmi tv è lunga almeno quanto quella dei loro film. Alla televisione è legata anche la riconciliazione, dopo una delle tante liti, che con un certo clamore avvenne in diretta in una puntata di Domenica In con Pippo Baudo.

Solo nel 1984 i critici cominciarono a guardarli con altri occhi, grazie ai Taviani che li scelsero per Kaos (in cui interpretarono la novella pirandelliana La giara); grazie a Fellini, che immortalò Ingrassia in Amarcord nel personaggio del matto che grida dalla cima di un albero "Voglio una donna"; e grazie a certe trasmissioni tv di nicchia, come Blob e Cinico tv, che avviarono una "riabilitazione artistica" simile a quella che ha fatto trionfare la memoria di Totò. E allora anche il cinema italiano lo riscoprì: da Daniele Luchetti (Domani accadrà, 1988) a Felice Farina (Condominio, 1991, per cui Ingrassia ottenne il David di Donatello come miglior attore non protagonista), da Ettore Scola (Il viaggio di capitan Fracassa, 1991) a Leone Pompucci (Camerieri, 1995).

Nel 1986 Ingrassia recitò da solo accanto a un grande vecchio delle nostre scene, Gianni Santuccio, e i due ottennero un notevole successo di pubblico e critica in un testo serio, Classe di ferro di Aldo Nicolaj, dedicato a malinconie, illusioni e sogni della terza età. Quanto al primo amore artistico, Franchi e Ingrassia tentarono di rianimarlo col programma di RaiTre Avanspettacolo nel 1992. Ma non fu un'esperienza fortunata, tanto più che in quel periodo Franchi si trovò fra gli indagati di un processo di mafia, e ne soffrì tanto da ammalarsi durante le riprese: una malattia che precedette di pochi mesi la sua morte, avvenuta il 9 dicembre 1992.

In quell'occasione, Ciccio Ingrassia disse parole affettuose: "E' andato via un fratello" disse "il compagno di una vita professionale movimentata, vissuta insieme nel bene e nel male. Insieme abbiamo sofferto la fame, litigato su come porgere una battuta, sulle proposte da accettare e quelle da rifiutare. Alla fine le accettavamo tutte, per paura di rimanere senza lavoro. I nostri figli sono cresciuti assieme".

(28 aprile 2003)

Giampiero Ingrassia, anche lui attore, ricorda la carriera
del padre e il sodalizio artistico con Franco Franchi
Il figlio: "Il cinema
era tutta la sua vita"
"Furono la prima coppia del cinema italiano
e sono ancora nel cuore di tutti"

Franco Franchi e Ciccio Ingrassia in "Kaos" dei fratelli TavianiROMA - "Mio padre ha conosciuto la fame nera, fece la gavetta più becera prima di raggiungere il successo insieme a Franco Franchi. Sono stati la prima coppia del cinema italiano e ora l'unica cosa bella è che finalmente si sono riuniti". Così Giampiero Ingrassia, figlio dell'attore scomparso, ricorda l'avventura cinematografica del padre "per il quale il cinema era tutta la vita".

Il figlio ricorda come Ingrassia abbia "combattuto fino alla fine" contro una malattia che lo tormentava da due anni, ma come avesse deciso di non apparire più, di non partecipare a trasmissioni anche se continuavano a invitarlo. "Ho fatto il mio tempo, ripeteva" racconta Giampiero Ingrassia, "e così aveva deciso di fare il pensionato di lusso e mi diceva: non ho dormito per tanti anni, ora mi riposo".

Qualcosa si era spezzato per sempre quando nel '92 era morto Franco Franchi, compagno di vita e di cinema. "Dopo la morte di Franco" spiega il figlio "si era chiuso sempre di più. Centocinquanta film e 40 anni di attività insieme sono una vita e, anche se c'è chi li ha criticati, mio padre e Franchi sono stati la prima coppia del cinema italiano e ancora oggi sono nel cuore di tutti".

Quarant'anni di successi e gloria ma Ingrassia aveva un unico insegnamento per il figlio, che è attore e intrattenitore televisivo: "Mi ripeteva che bisogna sempre essere umili, mantenere sempre una grande umiltà anche quando si arriva ai livelli più alti". Infine, un particolare curioso: "In realtà era del '22 ma, dopo un errore dei giornalisti, non corresse mai la sua data di nascita".

(28 aprile 2003)

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