Addio a Sergio Bruni
voce colta di Napoli
Sue le celebri "Carmela" e "La voce del mare"
ROMA
- Dopo Roberto Murolo, è un'altra voce della canzone napoletana che se
ne va. Sergio Bruni è morto oggi a Roma all'età di 83 anni. Da alcuni
giorni era stato ricoverato al Santo Spirito per problemi respiratori.
Sergio Bruni nasce a Villaricca il 15 settembre del 1921. A nove anni si
iscrive a una scuola serale di musica e a 11 diventa suonatore di
clarinetto. Allora comincia a frequentare la scuola di canto tenuta da
Gaetano Lama e dal cantante Vittorio Parisi e dopo pochi mesi, il 14
maggio 1944, presentato da quest'ultimo, debutta ufficialmente come
cantante al Teatro Reale di Napoli.
L'anno dopo entra dalla porta principale nel mondo della canzone
vincendo un concorso per voci nuove bandito dalla Rai. La fase finale si
svolge al Teatro delle Palme di Napoli, il 21 ottobre 1945 e Bruni
trionfa classificandosi primo con 298 voti contro i 43 del secondo
classificato. La vittoria gli frutta un premio di 3000 lire e un
contratto con Radio Napoli.
La fine degli anni Quaranta sono cruciali per la sua vita e la sua
carriera di cantante. Nel 1949, scritturato dalla casa editrice La
Canzonetta, partecipa alla sua prima Piedigrotta. Ottiene un clamoroso
successo con la canzone "Vocca 'e rose". Nel giro di pochi
anni, altri successi: "Surriento de nnammurate" (1950);
"'A rossa" e "'O rammariello" (1952); "'A
luciana" e "Chitarrella chitarre'" (1953); "Vienetenne
a Positano" (1955) e "Piscaturella" (1956).
Così partecipa a quasi tutti i Festival della Canzone Napoletana,
portando al successo canzoni amate e cantate ancora oggi come: "Sciummo"
(1952); "'O ritratto'" e "Nanninella" (1955); "Suonno
a Marechiaro" (1958); "Vieneme nzuonno" (1959). E' primo
nel 1962 con "Marechiaro Marechiaro" e nel 1966 con
"Bella" e avrebbe vinto anche il festival del 1960 con
"Serenata a Mergellina", se non si fosse ritirato
clamorosamente all'ultimo momento, rifiutandosi di partecipare alla
serata finale per una diatriba con Claudio Villa e gli organizzatori.
Intorno agli anni '60 Bruni tiene concerti in tutto il mondo,
dall'America alla Russia, pur accettando solo una piccola parte delle
proposte che gli vengono offerte. Fra il 1980 e il 1990, realizza
un'antologia della canzone napoletana che contiene canzoni dal '500 in
poi e alcune di quelle di sua composizione. Alla fine, resteranno i suoi
più grandi successi: "La Voce del Mare", "Carmela",
"Na' Bruna". E uno stile, fondato su una vocalità particolare
e affinata attraverso uno studio continuo negli anni, che è ancora oggi
un modello molto imitato per l'essenzialità e il temperamento
drammatico.
"Era come Sinatra per la canzone americana, come Gilbert Becaud per
quella francese, uno di un altro livello, e noi con lui non ci possiamo
paragonare". E' questo il commosso commento di Nino D' Angelo alla
notizia della morte. Un personaggio insomma, "del livello di Totò
e di Eduardo de Filippo, uno di quelli che non hanno eredi, un grande
napoletano".
(22 giugno 2003)