Aveva 82 anni, viveva in Svizzera. Vinse due Oscar
("Spartacus" e "Topkapi"). Il suo ultimo ruolo in
"Luther" in Italia dal 30 aprile
E' morto sir Peter Ustinov
da Nerone a Hercule Poirot
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Peter Ustinov
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LONDRA - E' morto sir Peter Ustinov. L'attore britannico aveva 82
anni. La notizia della morte è stata data dal suo agente, precisando
che è avvenuta la notte scorsa in Svizzera, dove viveva da anni.
L'attore, regista e scrittore era nato a Londra il 16 aprile 1921, da
madre francese e padre russo, rispettivamente pittrice e giornalista.
Si sposò tre volte: nel '40 con Isolde Denham, da cui ebbe una figlia
(Tamara), nel '54 con l'attrice Suzanne Cloutier, che gli diede tre
figli (Pavla, Andrea e Igor), e nel '72 con Helene du Lau d'Allemans.
Infaticabile viaggiatore per motivi professionali e per il suo impegno
umanitario, parlava benissimo diverse lingue, compreso l'italiano, e dal
1971 era ambasciatore per l'Unicef. Nel '90 fu nominato sir dalla regina
Elisabetta II. E' stato tra i più tenaci critici della partecipazione
della Gran Bretagna nella guerra in Iraq.
Tra i suoi film Spartacus (1960) di Stanley Kubrick e Topkapi
(1964) di Jules Dassin, con cui vinse due Oscar come attore non
protagonista. Altre due nomination le ottenne per la memorabile
interpretazione dell'imperatore Nerone in Quo vadis? (1951) di
Mervyn LeRoy e per la sceneggiatura della commedia Milioni che
scottano (1968) di Eric Till.
Il suo ultimo ruolo è quello di Federico il Saggio, l'elettore di
Sassonia che rifiutò di giurare fedeltà alla chiesa ortodossa inglese,
in Luther. Ribelle, genio, liberatore diretto lo scorso anno da
Eric Till, (nelle sale italiane dal 30 aprile), un film che ripercorre
la storia e le vicende di Martin Lutero, il cui ruolo è interpretato da
Joseph Fiennes.
"Peter è morto la notte scorsa nella sua residenza svizzera",
ha dichiarato laconicamente l'agente inglese, Steve Kenis. "Lo
ricorderò per sempre come persona che sapeva immancabilmente vedere il
lato brillante di ogni cosa". Nemmeno un anno e mezzo fa, in
un'intervista, Ustinov aveva assicurato di essere felice di lavorare
ancora; poi aveva riflettuto un attimo, e aveva aggiunto: almeno finché
non saprò in anticipo che cosa succederà".
"Io non provo le espressioni e le facce di chi imito", amava
dire a proposito di una delle sue specialità più rinomate (era anche
un formidabile gourmet). "E' che proprio sento quello che sentono
loro". Una volta gli fu chiesto quale pensava sarebbe stato
l'epitaffio ideale per la lapide della sua tomba; non ci pensò nemmeno
su e, ammmiccando, rispose: "Non calpestate l'aiuola".
Peter Ustinov è stato uno degli artisti più eclettici degli ultimi 50
anni, oltre che uno dei più popolari. Attore di cinema e di teatro,
regista e scrittore, Ustinov ha conquistato il pubblico con la sua
simpatica bonomia sia nelle vesti togate del piagnucoloso Nerone di Quo
Vadis? sia nei panni di uomo comune capitato, suo malgrado, in
grandi avventure (Topkapi), sia negli abiti dell'impomatato
Hercule Poirot in diversi film tratti dai gialli di Agatha Christie, che
in quelli odiosi di Erode per il Gesù televisivo di Zeffirelli.
Anche nell'affrontare i ruoli negativi (Nerone, Erode e Lentulo Baziato,
l'intermediario di schiavi di Spartacus), Ustinov ha avuto la
tendenza a smussarne gli aspetti sgradevoli con l'arte di vero
commediante.
Ustinov si è fatto conoscere negli ambienti teatrali inglesi già a 18
anni, esibendosi come comico al Players' Theatre Club. A 19 anni scrisse
il copione per il film Volo senza ritorno e collaborò alla
sceneggiatura di La via della gloria di Carol Reed con David
Niven.
Della sua lunga carriera cinematografica vanno ricordati anche Lord
Brummel (1954), Sinuhe l'egiziano (1954), Non siamo angeli
(1955) di Michael Curtiz, accanto a Humphrey Bogart, Un angelo è
sceso a Brooklyn (1957), Il fantasma del pirata Barbanera
(1968), Un taxi color malva (1977), Il ladro di Bagdad
(1978). Più recenti C'era un castello con 40 cani (1990) di Duccio
Tessari, L'olio di Lorenzo (1992) e Lo scapolo d'oro
(1999).
Nel corso della sua carriera Ustinov ha scritto varie commedie, tra le
quali L'amore dei quattro colonnelli (1951), Giulietta e
Romanoff (1956), diretto diversi film tra cui Angelo privato,
Billy Budd e Una faccia di c... con Elizabeth Taylor.
Dalla fine degli anni Settanta è stato anche tra i più importanti
registi di opere liriche: tra il 1981 e il 1982 Ustinov ha diretto alla
Piccola Scala di Milano opere di Mussorgskij e Stravinskij, esibendosi
poi in uno show teatrale intitolato "Divagazioni, improvvisazioni e
variazioni musicali in inglese e cattivo italiano".
(
29 marzo 2004
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