Milano, 7 Marzo 2001
ALLESTIMENTO DI UNA VASCA ASKOLL AMICO CRYSTAL
Un saluto a tutti. Mi chiamo Walter Peris e sto per raccontarvi come ho allestito il mio acquario da circa 20 litri Amico Crystal, di Askoll.
La vasca è dedicata in primo luogo alle piante e è stata allestita con un substrato ben fertilizzato come fondo.
In questo articolo vi parlerò di tutte le fasi dell’allestimento fino alla fine; al termine, vedrete le immagini della vasca dopo due mesi e mezzo e tre mesi, rispettivamente, di vita.
L’acquario, di circa 20 litri e dalle dimensioni decisamente contenute (40×21×19 cm), viene venduto completo di riscaldatore e filtro esterno appeso alla parete di fondo. Inoltre, cosa da non trascurare, nella confezione viene inserito un campione di mangime NutraFin
MAX.
Avendo deciso di dedicare questa vasca alle piante, prima che ai pesci, ho inserito anche un impianto di distribuzione di CO2 Askoll System, con bombola usa e getta da 500 grammi, e due lampade Lucepiù Askoll, dedicate apposta a questa vasca.
A questo punto, una volta procurata l’attrezzatura, è iniziato il montaggio delle varie parti.
Come prima cosa, ho montato il filtro esterno appeso e il riscaldatore nella vasca e, subito dopo, l’impianto di CO2.
Avendo deciso di allestire una vasca per le piante, ho messo un fondo ben fertilizzato costituito da pomice arricchita con torba, carbone attivo e batteri, per un totale di due litri di prodotto.
Sopra il fondo fertilizzato ho messo il substrato, un terriccio molto particolare che mi piaceva per il suo colore e la sua granulometria. L’intera confezione da tre litri è bastata a formare uno strato sufficientemente alto (circa sei centimetri) per una corretta radicazione delle piante.
Una volta completato il fondo, ho immesso una quantità di acqua sufficiente per l’operazione di messa a dimora delle piante.
Per non sollevare il substrato, rimescolandolo, ho appoggiato un piatto sul quale ho fatto cadere l’acqua come illustrato in questa immagine
Il livello deve essere sufficientemente alto da tenere le piante immerse, ma non troppo da rendere complessa l’operazione, come si vede da questa immagine.
Prima di mostrare la vasca con le piante, volevo spendere due parole sull’acqua.
Per riempire la vasca ho usato acqua demineralizzata con resine a letto misto (conducibilità < 1 mS/cm) che ho indurito con sali fino ad ottenere un GH di circa 6°d e un KH di circa 2.5°d.
Il fondo che ho usato, però, ha una notevole influenza sui valori dell’acqua, facendo calare, nel tempo, sia il GH che il KH. Per cui, soprattutto nelle prime settimane, ho dovuto eseguire diversi cambi parziali, con aggiunte extra di sali, per tenere GH e KH ai livelli voluti.
Questi cambi, inoltre, si sono resi necessari per controllare alcuni parametri dell’acqua, che tendono a salire per l’utilizzo di questi fondi super-fertilizzati. Infatti, per ben tre settimane dall’allestimento, i nitrati e l’ammonio sono rimasti su valori veramente alti (nitrati oltre le 500 ppm e ammonio oltre le 6) tanto da impedirmi l’inserimento di qualunque pesce in vasca.
Grazie a una serie abbondante di cambi d’acqua (giornalieri per la prima settimana, durante la quale ho evitato rigorosamente ogni luce che non fosse quella naturale della stanza, e, successivamente, ogni 3-4 giorni, tutti nell’ordine del 30-40% del volume totale della vasca) e alla partenza molto rapida delle piante, i parametri
sono rientrati nella norma e, a questo punto, ho iniziato ad inserire i pesci.
Ma torniamo al nostro allestimento; ecco la disposizione delle piante nella vasca:
Procedendo dall’alto, possiamo vedere a sinistra, subito vicino al diffusore della CO2, un ramo di Hygrophila difformis, due steli di Rotala wallichii, uno stelo di Limnophila, e un gruppetto di Rotala rotundifolia.
Più in basso, sempre da sinistra e sotto il diffusore, è visibile uno stelo di Heteranthera zosterifolia, una piantina non meglio identificata, ma con tutta probabilità un piccolo Echinodorus che mi è stato regalato, e un ramo di Hydrocotyle leucocephala.
In basso, sulla sinistra, un cespuglio di Micranthemum umbrosum e a destra un praticello di Glossostigma elatinoides e alcuni steli di Rotala wallichii.
Le piante vengono inserite nel fondo con l’aiuto di una pinzetta, analoga a quella usata per la regolazione delle sopracciglia dalle gentili signore.
Prima di mettere le piante a dimora, esse sono state tolte dai rispettivi vasetti e le radici liberate dalla lana di roccia che le avvolgeva. Tutto il procedimento viene fatto con delicatezza per non rompere le sottili radichette. Una volta liberate, le radici vengono accorciate a circa due/tre centimetri con una forbice ben affilata
e poi tutta la pianta viene lavata molto bene sotto un delicato getto di acqua fresca.
Ogni pianta, poi, viene suddivisa in piccoli ciuffi o steli, e ognuno di essi viene piantato singolarmente.
Una volta conclusa la fase di allestimento e di messa a dimora delle piante, ho riempito definitivamente la vasca con acqua, fino a raggiungere la capacità totale, come illustrato in questa foto
A questo punto, la vasca è avviata regolarmente e viene lasciata girare con le sole piante per circa quattro settimane, fino a quando, cioè, i valori rendono possibile il primo inserimento di un piccolo branco di sei Corydoras pigmaeus.
Dopo altre tre settimane, ho completato il gruppo dei pesci presenti introducendo due piccoli Otocinclus affinis e un branco di dieci Rasbora heteromorpha.
L’impianto di illuminazione, come si è visto, è quello di serie previsto da Askoll per questo tipo di vasca. C’è da dire che, di norma, viene suggerita una sola lampada per questa vasca ma, dato che la mia intenzione era di inserire e coltivare molte piante, ho pensato di allestire il parco lampade con due plafoniere. Ognuna di
esse contiene una lampada Sylvania, da 16 mm di diametro, Cool White, da 11W.
Le luci sono regolate da un timer che le accende alle 7 del mattino e le spegne alle 20.30, per un totale di tredici ore e mezza.
La fertilizzazione con CO2 avviene, come visto, con un impianto a bombola usa e getta Askoll; la diffusione è di circa una bolla al secondo.
Il diffusore è stato posizionato proprio sotto l’uscita dell’acqua dal filtro, in modo tale che le bolle possano essere rimescolate e sospinte in giro per la vasca, con lo scopo di incrementare il loro tempo di contatto con l’acqua e dar modo a tutta la CO2 in esse contenuta di sciogliersi.
A questo punto, una volta stabilizzatasi, la vasca ha i seguenti valori: 5°dGH, 2-2.5°dKH, pH 6, ferro libero 0 e chelato circa 0.5 mg/L, nitrati < 5 mg/L, ammonio circa 0.1 mg/L, nitriti assenti, CO2 a 24-28 mg/L, potassio a circa 15 mg/L e saturazione di ossigeno a tre/quattro ore dall’accensione delle luci.
All’inizio di Febbraio, a due mesi e mezzo dall’allestimento, la situazione della vasca è quella mostrata nelle foto seguenti:
Dopo altre due settimane la situazione è rimasta stabile. Le piante crescono abbondantemente, tanto da richiedere una potatura settimanale, e la situazione delle condizioni dell’acqua è ben controllabile. Resta sempre da segnalare la tendenza all’abbassamento del GH, controllato agevolmente con cambi d’acqua settimanali da cinque litri per volta.
Alla luce di tutto quanto vi ho descritto, posso dire che l’esperimento che ho tentato ha avuto un successo più che positivo; l’alta qualità dei materiali impiegati e il suo prezzo più che contenuto, fanno di questa vasca un acquario estremamente versatile, che può essere usato come semplice vasca di pesci (in sostituzione
della terribile boccia) o, come nel mio caso, come vasca dedicata alle piante, tanto da permettere, con una spesa decisamente modesta, di allestire un vero e proprio acquario Olandese in miniatura. Le ridotte dimensioni, poi, agevolano senza dubbio le operazioni di manutenzione e allestimento di questa vasca, oltre a permettere di
sistemarla in qualunque punto della casa, rendendola un centro di richiamo veramente piacevole. La dotazione di serie e gli accessori aggiuntivi, facilmente reperibili in ogni negozio, la rendono sicuramente adatta al principiante come all’acquariofilo più esigente che vuole cimentarsi in allestimenti un po’ diversi dai
soliti.
In conclusione, mi sento veramente di consigliare a chiunque questo piccolo gioiello di casa Askoll, un ottimo mezzo per iniziare chiunque al magico mondo dell’acquariofilia.
Chi volesse ulteriori chiarimenti, può contattarmi all’indirizzo wperis@tiscalinet.it
Walter Peris