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L'amore non deve implorare e nemmeno pretendere,
l'amore deve avere la forza di diventare certezza dentro di sé.
Allora non è più trascinato,
ma trascina."
H. Hesse

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La forza dell'amore

Io non c'ero in Galilea.Avrei conteso l'albero a Zaccheo per poterti guardare da vicino ed aspettare un cenno di richiamo.Io non c'ero a Betania,quando andavi nella casa di Marta e Maria,avrei potuto offrirti asilo e pane e con aromi accarezzarti i piedi. Io non c'ero a lodarti per il cieco guarito e per lo storpio,e per lazzaro uscito dal sepolcro.Io non c'ero sotto la tua croce a dividere il dolore di tua madre, nel vederti morire per amore. Ora ci sono, e in questo mondo mio e tutto come allora.Pilato indifferente,Barabba ,graziato dalla gente, un innocente al palo dell'odio crocifisso,e tanti madri in pianto. E tu signore ,e tu ci sei ancora.

Laura.P.

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Io sono chiesa

Ho una croce per soffrire un altare per pregare.Un acqua santiera di lacrime, un banco di prova,un silenzio d' attesa.Nella mia povera chiesa tu entri Signore.Sei solo e ferito,tradito e deluso ,ma amico e fratello.Della pesante tua pena da me deponi il fardello.Ti offro il mio cuore,in comunione d'amore.Poi ,oltre la porta mi guidi e conduci e mi additi e prometti lontana e splendente la tua cattedrale di luce.

Laura.P.
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Ora ti conosco

Io sapevo del tuo gesto d'amore per ogni tuo figlio di ieri, di oggi, e di domani ,sapevo della tua morte sulla croce,sapevo del dolore di Maria,e di chi ti amava.Sapevo del tuo calvario sulla via crucis,sapevo molte cose di te o Signore, ma non ti conoscevo. Non ti conoscevo perchč la mia vita non conosceva nč croci , nč calvari, nč dolore. Ecco perchč: sapevo di te ma non ti conoscevo,quella tua vita non mi apparteneva, non capivo nel profondo dell'animo il tuo gesto, non potevo, perdonami . Ora ti conosco e so che č tua quella luce che mi condurrą a te e da Anna. L'unica cosa che chiedi č Amore.

Ora ti conosco

Perdonami o mio Signore
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Mauro

"Voi pregate nella disperazione e nel bisogno; pregate piuttosto nella gioia piena e nei giorni d'abbondanza. Poich'č non č forse la preghiera espansione di voi stessi nell'etere vivente? Se versare la vostra oscuritą nello spazio vi conforta, una gioia pił grande č versare la vostra luce. E se piangete soltanto quando l'anima vi chiama alla preghiera, essa dovrebbe mutare le vostre lacrime fino al sorriso. Quando pregate v'innalzate a incontrare nell'aria quelli che pregano nel medesimo istante; voi non potete incontrarli se non nella preghiera. Perciņ questa visita all'invisibile tempio non sia che un'estasi e una dolce comunione. Poichč se entrate nel tempio soltanto per chiedere, non riceverete. Se entrate per umiliarvi, non sarete innalzati. E se entrate per intercedere per altri, non sarete esauditi. Basta entrare nell'invisibile tempio! Io non posso insegnarvi a prega re. Dio non ascolta le vostre parole, se Egli stesso non le pronuncia con le vostre labbra. E io non posso insegnarvi come pregano i mari, i monti, le foreste. Ma voi, figli dei monti, delle foreste e dei mari, potete scoprire la loro preghiera nel fondo del cuore. Tendete l'orecchio nelle pacifiche notti e udrete mormorare, "Dio nostro, ala di noi stessi, noi vogliamo con la Tua volontą. Desideriamo con il tuo desiderio. Il tuo impulso trasforma le nostre notti che sono le tue notti, i nostri giorni che so no i tuoi giorni. Non possiamo chiederti nulla; tu conosci i nostri bisogni prima ancora che nascano; il nostro bisogno sei Tu; nel darci pił di te stesso, ci dai tutto."

Gibran

 

 

 
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