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spettacolo "La lezione"
testata: LA CITTÀ
data: xx luglio 1986
firma: Francesco Tei
"[...] L'atmosfera visiva, ben intonata alla scenografia "nobile" del salone, contribuisce ad accentuare nel finale un diffuso sapore bunueliano, già presente, peraltro, nel testo. Una resa attenta, professionale [...] questa dei ragazzi dello Zauberteatro sia come regia [...] che come definizione di una atmosfera intensa eppure sfuggente, carica di profonde suggestioni. [...]"
spettacolo "La lezione"
testata: LA NAZIONE
data: 07 gennaio 1992
firma: xx
"[...] L'"antologia" comprende i tre spettacoli da interno realizzati dal giovane gruppo fiorentino ormai conosciuto da un suo pubblico fedele anche per le realizzazioni in parchi e ville [...]. Punto di forza dello Zauberteatro è il livello dei giovani professionisti che da sette anni lo animano fedelmente [...]."
spettacolo "L'eccezione e la regola"
testata: LA CITTÀ
data: 29 luglio 1987
firma: Michele Brancale
"[...] Lo spettacolo è ben ideato e realizzato, ottima l'interpretazione degli attori, specialmente di Carotti. Ciò può far ben sperare che il Q.10 conceda ancora il Giardino per far replicare allo Zauberteatro l'opera di Brecht."
spettacolo "L'eccezione e la regola"
testata: LA CITTÀ
data: 25 luglio 1989
firma: Francesco Tei
"[...] È da notare, nello spettacolo dello Zauberteatro, al di là della cornice orientaleggiante ed esotica imposta dal testo, un'invenzione che rende, forse, ancora più brechtiana, diciamo così, la piéce: il narratore-cantastorie ci racconta e ci fa vedere subito all'inizio l'intera storia, togliendo così interesse e importanza all'intreccio che assume infatti un suo senso - appunto - solo come vicenda 'didattica' ed esemplare, come tema dato da svolgere e su cui riflettere. Non disprezzabile nemmeno l'idea del processo finale interpretato dai burattini e 'doppiato' dai vari attori [...]"
spettacolo "Aspettando Godot"
testata: LA NAZIONE
data: 13 luglio 1987
firma: xx
"[...] In un singolare adattamento dello spazio di Villa Fabbricotti, lo Zauberteatro si confronta così con un classico della drammaturgia contemporanea, abbinando un ritmo sostenuto da musiche e immagini video alla fedeltà a un teatro di parola fra il comico e lo 'sperduto'. [...]"
spettacolo "Aspettando Godot"
testata: LA NAZIONE
data: 19 luglio 1987
firma: Giovanni Strigelli
È chiaro che lo Zauberteatro sarebbe pronto ad un salto di qualità organizzativo per un più frequente contatto con il pubblico. [...] Il tutto seguendo un ritmo televisivo appunto, dove sono soppresse le originarie provocanti pause insistite, contraendo e serrando i dialoghi senza alterarli. La suggestione inquietante della celeberrima attesa esistenziale dei due barboni viene perciò mitigata nell'allusività metaforica, evidenziando il complesso equilibrio su cui l'autore faceva aggio senza servirsi di riferimenti così espliciti. Una rilettura quindi non irriverente nel suo rigoroso rispetto del disegno beckettiano, ma con un timbro originale ed intelligente che caratterizza questo come gli altri allestimenti della giovane compagnia rimasta fedele ad una personale livrea. "
spettacolo "Aspettando Godot"
testata: LA CITTÀ
data: 23 luglio 1987
firma: Francesco Tei
"[...] Bisogna dire che è proprio di avventure di questo genere, di riletture così ardite e rischiose, di scelte coraggiose portate coerentemente fino in fondo che può aver bisogno il teatro di oggi.
Certo, per 'avventure' di questo tipo sarà necessario che gli attori ed i registi siano in possesso di una dose di cultura e soprattutto di professionalità adeguata: ma questo è il caso, senza dubbio, degli appassionati giovani dello Zauberteatro, capaci di stupire in certi momenti il critico più severo con la loro padronanza degli 'strumenti' del mestiere.
Al centro dell'"Aspettando Godot" di Niccolò Rinaldi, c'è, come si accennava, la scelta - azzardata quanto sorprendentemente convincente - di scorgere nel dialogo fra Vladimiro ed Estragone la fotografia di una condizione ben poco immaginaria, assurda ma anche familiare, quotidiana. [...]"
spettacolo "Aspettando Godot"
testata: LA CITTÀ
data: 03 agosto 1988
firma: Simone Boldi
"Uno spettacolo di ottima levatura artistica, bravi gli attori, giovani ma già proiettati verso brillanti future carriere. Indovinati gli interventi musicali, necessariamente scarna la scena, una tensione drammatica che si è mantenuta costante per tutta l'ora e mezza di recitazione, senza scadere di tono neppure per un attimo. La versione offerta dalla compagnia Zauberteatro di un testo neppure tanto facile come Aspettando Godot ha convinto e soddisfatto il pubblico accorso due sere fa al Boschetto.
Zauberteatro, compagnia con interessi dalla musica al palcoscenico, formatasi nel 1985 a Firenze, ha rielaborato il lavoro di Samuel Beckett con gli occhi di una generazione di giovani, quella attuale, che ormai ha perso il gusto di sperare, di cambiare, relegata (o autorelegandosi) al ruolo di spettatrice degli eventi. [...] Applausi convinti hanno salutato uno spettacolo stimolante e senza respiro, in scena anche stasera."
spettacolo "Sogno"
testata: LA CITTÀ
data: 26 settembre 1988
firma: Francesco Tei
"Il parco, splendido, e le architetture di Villa Fabbricotti fanno da palcoscenico d'eccezione per Niccolò Rinaldi e la sua giovane compagnia Zauberteatro che [...] ha accettato di cimentarsi con un capolavoro classico come il 'Sogno' di Shakespeare, trasformato, con abilità, in uno spettacolo in forma di 'percorso' che si avvale, fin dall'inizio, della suggestione del luogo. Così Rinaldi ed i suoi abbandonano - per una volta - quel repertorio contemporaneo a loro pi- consueto, senza risentire, tuttavia, del cambiamento di atmosfere, nè delle tante difficoltà legate al confronto con un testo così illustre e complesso.
Pur senza le invenzioni e le reinterpretazioni che contrassegnavano, spesso, i suoi precedenti lavori, Rinaldi è intervenuto qui con la solita decisione ed arditezza, e con la solita sicurezza - davvero ammirevole - sul testo che aveva deciso di rappresentare. Un testo che è stato (disinvoltamente) sforbiciato e rimontato, modificato e riadattato al numero degli attori ed alle esigenze della compagnia: ed allo stesso modo, con la stessa decisione e sicurezza, l'intera parte della vicenda legata alla recita - pasticciata - dei popolani è stata affidata ai burattini realizzati e manovrati da uno 'specialista' come Leonardo Lepri. [...] una compagnia come lo Zauberteatro merita di essere giudicata come qualsiasi formazione professionale, e di prim'ordine [...] Ci sembra doveroso ricordare come sul piano della riuscita scenica, questo "Sogno di una notte di mezzestate" appaia come uno spettacolo azzeccato e felice, pienamente maturo come conduzione registica in senso stretto, e soprattutto come direzione degli attori (nè guastano di certo le numerose invenzioni divertenti).
E proprio per la disponibilità di una squadra di attori di buon livello, questo del Sogno si propone come l'allestimento più compiuto e più professionale di Zauberteatro. [...] Pubblico foltissimo e soddisfatto.".
spettacolo "Sogno"
testata: LA REPUBBLICA
data: 26 settembre 1989
firma: Roberto Incerti
"Le fiaccole brillano in una tenera notte estiva illuminata da una pallida luna. Intorno gli alberi sembrano d'argento ed Oberon, vestito di giallo, vola su pattini a rotelle ed offre grappoli d'uva al pubblico. Il 'Sogno di una notte di mezza estate' sta per iniziare col suo corteo di fate, folletti, attori, giovani amanti, elfi dispettosi. [...] La regia di Niccolò Rinaldi è fantasiosa e sfrutta intelligentemente le infinite suggestioni che la bellezza del luogo offre. [...] Anche se il 'Sogno' dello Zauberteatro rispecchia lo spirito e l'atmosfera dell'opera di Shakespeare, non mancano contaminazioni di vario tipo. [...] Applausi calorosi del pubblico.".
spettacolo "Apocalisse"
testata: LA GAZZETTA
data: 25 settembre 1990
firma: Elena Novelli
"La musica come canone scenografico, come elemento inscindibile del testo e tramite, anzi, tra questo e l'azione. Questo è il suggerimento di Zauberteatro [...]. La traduzione del testo di San Giovanni di Niccolò Rinaldi che non esclude parti in greco, per non diminuire la suggestione del Verbo, del logos, predilige un linguaggio rigoroso, che lascia spazio a strutture inconsuete, alla ricerca di immagini più che di narrazioni. E il gioco fra parole e musica, voce e suono, sfumature e ritmo, si fa allora coinvolgente e trainante orchestrato dal bravo compositore Claudio Josè Boncompagni e animato dai non meno bravi musicisti e dai due attori-lettori Paola Ugolini e Sandro Carotti. Particolarmente preparato quest'ultimo che ha mostrato piena padronanza della voce e dei suoi toni e nell'elargire pause e silenzi ha saputo donare alle parole una carica emotiva ed un pathos fuori dal comune. [...] Sapiente anche l'uso delle luci. Applausi convinti".
spettacolo "Apocalisse"
testata: LA NAZIONE
data: 25 settembre 1990
firma: Giuseppe Rossi
" [...] Una colonna sonora giustamente scarna, senza tentazioni retoriche ed indugi didascalici che contrappunta con efficacia la potenza immaginifica e le complesse simbologie del testo biblico. Cinquanta minuti ininterrotti di lettura e di musica nella piccola sala stipata di pubblico. Poi, al termine, tanti applausi, meritatissimi, ai due recitanti ed ai componenti dell'ottimo insieme strumentale [...].".
spettacolo "Apocalisse"
testata: IL TIRRENO
data: 25 settembre 1990
firma: Dino Castrovilli
" [...] Zauberteatro ha creduto nella potenza evocativa della parola di S. Giovanni, nello straordinario equilibrio di quella narrazione profetica, e vi si è accostato quindi con una lettura-, un gioco alternato, ma a volte sincrono, di parola e musica. [...].
La validità dell'esperienza va oltre il singolo fatto. Zauberteatro ha deciso di rappresentare qualcosa di veramente inusuale, fuori circuito: un testo che è come l'iceberg di un pianeta di scritture che, al di là delle varie fedi, ha un enorme valore evocativo.
Per un gioco intelligente e calcolato, la lettura-concerto si è svolta a Villa Pozzolini, in viale Guidoni: una splendida villa padronale accerchiata da palazzi orrendi ed enormi cantieri: un'apocalisse presente, sociale e urbanistica".
spettacolo "1492 - libri di Lorenzo"
testata: LA NAZIONE
data: 21 maggio 1995
firma: Francesco Tei
"Uno spettacolo teatrale che si replica per il quarto anno consecutivo, e sempre nello stesso luogo: un fatto inconsueto, senz'altro, tanto più se si tratta, come in questo caso, di uno spettacolo fatto da giovani, senza nomi di richiamo, e d'un lavoro di natura tutta particolare, allestito in uno spazio che non è il teatro. [...] Quello dello Zauberteatro (altro fatto più unico che raro) è uno spettacolo abituato a camminare con le sue gambe, cioè a pagarsi solo con gli incassi. [...]".
spettacolo "1492 - libri di Lorenzo"
testata: LA VOCE REPUBBLICANA
data: 27 giugno 1995
firma: Bianca Forte
"Perlomeno tre piaghe affliggono il teatro italiano: repertorio stantio, breve tenuta in scena degli allestimenti - spesso bruciati in pochi mesi, raramente ripresi una seconda stagione - , giro vizioso rispetto al pubblico - sempre lo stesso, poca fantasia per conquistarne di nuovo. Se volete gustare una piccola ma luminosa controtendenza recatevi alla Villa Medicea di Careggi a Firenze e godetevi il curioso spettacolo itinerante della compagnia Zauberteatro dall'invitante titolo "1492 - libri di Lorenzo" [...].
Insieme alla scelta di opere - "libri" - su Lorenzo eclettica, puntuale ed ambiziosa, questa della lingua antica doveva essere una scommessa per lo Zauberteatro e per il pubblico di "1492": scommessa vinta, grazie soprattutto al professionismo di Carotti. Ma l'ultima sfida, o la prima, "1492" e la sua giovane compagnia (che firma l'allestimento collettivamente) la devono affrontare rispetto al sostegno produttivo. Quattro anni di repliche ed una affluenza eccezionale provano che il pubblico si %egrave; accorto del valore di questo spettacolo, e non solo il pubblico tradizionalmente teatrale [...].
Incredibilmente non se ne sono accorti gli enti locali [...] e forse chiusi in qualche riunione, sono addirittura rimasti ignari del successo dell'iniziativa".
spettacolo "1492 - libri di Lorenzo"
testata: LA REPUBBLICA
data: 22 maggio 1996
firma: Roberto Incerti
"C'è uno spettacolo riservato a sessanta spettatori, che in cento repliche proposte nell'arco di cinque anni, è stato visto da seimila persone: lo stesso numero di spettatori, cioè che potrebbe riempire un Palasport.
L'opera in questione, divenuta nel panorama teatrale fiorentino un piacevole "caso" è "1492 - libri di Lorenzo", spettacolo della giovane compagnia Zauber [...] .
Questo piccolo, delizioso spettacolo di culto è dunque opera della giovane compagnia teatrale fiorentina Zauberteatro che dall'85 ad oggi ha frequentato autori come Brecht, Beckett, Shakespeare, ma soprattutto ha allestito lavori in luoghi atipici come parchi pubblici, ville, magazzini abbandonati di ex ospedali psichiatrici, spazi sacri, chiostri, biblioteche, giardini".
spettacolo "La Divina Commedia: oratorio burlesco"
testata: LA NAZIONE
data: 22 dicembre 1998
firma: Marco Pratellesi
"Metti una sera di inverno Dante, Virgilio e Beatrice nei prestigiosi teatri della Germania. La "Divina Commedia" affronta i tedeschi, ma non la loro lingua. [...] Dante è poeta moderno, ma portare la Divina Commedia in Germania non è operazione semplice perchè la traduzione tedesca del poema dantesco, stranamente, non funziona - spiega l'attore Sardelli nella sua casa studio arroccata sulla collina di Poppiano. "
spettacolo "La Divina Commedia: oratorio burlesco"
testata: LA REPUBBLICA
data: 13 giugno 1999
firma: Roberto Incerti
"In anteprima abbiamo seguito questo spettacolo che si svolge fra acqua e cielo, che ha per scenografia il cuore di Firenze. [...] Poi sotto il Ponte Altamante improvvisa divertenti rime, mentre il bravo, carismatico Sardelli, cambiando voci ed espressioni, ci conduce in un curioso viaggio all'interno di un Inferno in cui c'è un saccente Virgilio, una sensuale Beatrice, un buffo Dante. [...] È evidente che lo spettacolo di Zauberteatro, gruppo che lavora a Firenze da molti anni e che si è specializzato nel mettere in scena spettacoli in luoghi atipici, diventa un condensato di fiorentinità, un recupero di tradizioni perdute. [...] Il barchetto degli artisti intanto è una foto Alinari. Quel teatro galleggiante ci riconduce ad una Toscana di tanti anni fa, alle canzoni di Spadaro, alle commedie di Augusto Novelli, ai racconti di Fucini, alle tele di Giovanni Fattori. Stare sul barchetto è infatti come entrare in un mondo creato da una lanterna magica, dal quale sono assenti i rumori della città moderna."
spettacolo "La Divina Commedia: oratorio burlesco"
testata: LA NAZIONE
data: 18 giugno 1999
firma: Paolo Pellegrini
"Ascoltare una Divina Commedia riveduta e corretta in sonetti fiorentini. Su un barchino che naviga per l'Arno, condotto da un uomo con una lunga pertica, alla luce delle fiaccole. E intanto godersi la città da una prospettiva nuova, inconsueta, alla scoperta di mille e mille curiose novità, di sorprese mai immaginate: passare sotto al Ponte Vecchio, pensa un po'. [...]
Ecco una delle novità più ghiotte di queste Notti d'Estate alla fiorentina [...].
L'operazione è di Zauberteatro, già il nome la dice lunga [...] Siamo in una bella operazione culturale: non a caso a sostenerla c'è Altamante Logli, poeta e stornellatore capace di strambotti e rime improvvisate."
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