Da "THE ESSENTIAL SATCHMO" - Louis Armstrong -

 

Louis Armstrong, una leggenda del jazz la cui musica abbraccia tutto il ventesimo secolo.

 

Venne al mondo nel 1900, cambiò la musica negli anni Trenta, fu all'apice del successo negli anni Sessanta, e le sue registrazioni, dopo la sua morte, stanno ancora vendendo negli anni novanta.

Per citare il titolo di un famoso film, Louis Armstrong nacque proprio il quattro Luglio, il primo Giorno dell'Indipendenza americana, del nuovo secolo. Fu proprio un inizio giusto per una vera fiaba a lieto fine, la storia di una vita, che realizzò il significato del sogno americano, meglio di qualsiasi altro uomo di spettacolo.

Il giovane Daniel Louis Armstrong era originario di New Orleans, la città che in seguito divenne sinonimo di jazz; ma era un luogo che sembrava offrire poche speranze ad un ragazzino povero, nero e svantaggiato. La giovinezza e l'adolescenza furono agitate, problematiche, e la tromba fu per lui una via per evadere dalla realtà.

Dopo aver fatto esperienza in parecchie formazioni locali, Armstrong si fermò proprio nel momento in cui il jazz stava per confluire nello swing. Nel 1922 Joe "King" Oliver, un interprete all'avanguardia, invitò Louis a lasciare New Orleans per unirsi all'applaudita Creole Jazz Band di Chicago. L'anno seguente fece la prima comparsa su un disco grazie al patrocinio di Oliver, quindi nel 1924 si trasferì a est, a New York, e nel 1925 diede vita ad un suo proprio gruppo.

Ormai divenuto un grande della tromba e della cornetta, Louis iniziò a sviluppare un rustico modo di cantare, che iniziò essere conosciuto come la sua "voce ghiaiosa". La sua fama musicale e canora si diffuse rapidamente, e il suo ruolo in uno spettacolo di varietà del 1929 intitolato "Hot Chocolates" ebbe molto successo. A partire dal 1930 fu il più importante musicista nero che l'America avesse mai conosciuto.

Fu negli anni Trenta che il suo valore divenne indiscutibile: fu acclamato come il personaggio più autorevole della storia del jazz, e come l'uomo che meglio seppe caratterizzare la finezza del suono. Proprio come i Beatles che negli anni sessanta stimolarono numerosi giovani sognatori a prendere in mano una chitarra, furono l'energia e l'eleganza di Louis Armstrong che indussero centinaia di giovani a metter mano alla tromba.

Da un punto di vista tecnico, furono la sua intonazione e il suo senso del ritmo che fecero di lui un solido punto di riferimento, e il suo eccellente fraseggio che fecero di lui un cantante degno di nota. Ma agli occhi del pubblico, fu soprattutto un musicista ricco di personalità. Di fatto Satchmo faceva parlare la sua tromba, e la sua voce ghiaiosa lo rendeva riconoscibile all'istante. Il soprannome con il quale i suoi fans iniziarono a conoscerlo, era la versione più breve di un precedente nomignolo; "Satchel-mouth" (bocca a cartella) che divenne poi "Satchmo".

Durante gli anni trenta Armstrong intraprese un fortunato tour in Gran Bretagna e in Europa, zone che durante la sua carriera tornò a visitare. Inoltre si diede al cinema, comparendo in films come "Pennies From Heaven" e "Every Day's a Holiday".

Dopo la Seconda Guerra Mondiale, il suo ruolo di superstar del jazz, mutò gradualmente, fino a coincidere a tutti gli effetti con quella di canzonettista dell'industria dello spettacolo. Con la segregazione razziale ancora diffusa in molte parti degli States, Louis Armstrong fu uno dei primi artisti di colore a dare una reale speranza al problema. Il suo successo nel film del 1956, "High Society", al fianco di Bing Crosby, Frank Sinatra e di Grace Kelly, dimostrò che Armstrong fu una così grande attrazione per i botteghini, paragonabile a quello delle stelle bianche del momento. Nello stesso anno diede prova della sua influenza nella nascente era del Rock 'n' Roll; Fats Domino fece centro con "Blueberry Hill", un brano che Satchmo aveva inciso sette anni prima.

Poiché il R 'n' R cedette il passo al pop degli anni Sessanta, e poiché Miles Davis e altri jazzisti portarono il jazz moderno lungo una linea più misteriosa e basata sull'improvvisazione, ci si sarebbe potuti aspettare che l'anzianità di Armstrong, avrebbe aperto la strada a nuovi artisti e che lui si sarebbe ritirato; ma il suo ruolo di entertainer della migliore tradizione, era, per questo motivo, così solidamente radicato. Invece di tramontare, sorprendentemente Armstrong ottenne i due più grandi successi della sua carriera.

All'inizio del 1964 i già citati Beatles travolsero gli States come una tempesta, tenendo la prima posizione in classifica con tre dischi, per quattordici settimane di seguito. Sebbene fosse sufficientemente anziano da poter essere il nonno di ognuno dei membri del "Leggendario Quartetto", venne lasciato a lui il compito di far vacillare il trono del re dei capelloni. "Hello Dolly", la sua migliore nuova versione, che prese il titolo da un musical di Broadway da poco inaugurato, fece di lui il più vecchio artista ancora in grado di raggiungere il primo posto nelle classifiche americane con un singolo.

Se poté farlo a sessantatré anni, perché non avrebbe potuto farlo anche a sessantasette ? Quattro anni dopo, Armstrong trionfò nuovamente in Gran Bretagna, quando "What a Wonderful World" lo consacrò come la più grande vecchia stella, sempre all'apice delle classifiche del Regno Unito. Fu anche l'occasione per rilevare che un uomo di spettacolo al top delle classifiche, era più anziano del Primo Ministro britannico, avendo Louis circa quindici anni in più del cinquantottenne Harold Wilson.

La suonatissima "What a Wonderful World", portò alle più vecchie generazioni, il messaggio di pace e amore del Power-Flower. Attualmente dovrebbe essere la sua incisione più conosciuta, sebbene allora fosse accompagnata sull'altro lato del disco, da "Cabaret", un altro brano che avrebbe dovuto rimpiazzare il successo di "Hello Dolly". "What a Wonderful World" trovò un ulteriore successo negli States, nel 1988, grazie all'inserimento nella colonna sonora del film "Good Morning Vietnam".

Louis Armstrong morì a New York il 6 Luglio del 1971. Ufficialmente la morte avvenne due giorni dopo il suo settantunesimo compleanno, ma recentemente si è mormorato che la sua data di nascita (il 4 Luglio del 1900), potrebbe essere stata un'innocente bugia. Alcune fonti suggeriscono che nacque un paio di anni prima, mentre altri tenderebbero a far coincidere la sua reale data di nascita con il 4 Agosto del 1901. Tuttavia essa è così appropriata che parrebbe un insulto, volerla cambiare. Effettivamente è così curiosa come del resto altre famose domande che gli furono rivolte: quando gli fu chiesto di definire il jazz, Satchmo rispose: "Se mi devi fare questa domanda, non saprai mai la risposta!"

 

—Bob MacDonald

 

Torna all'elenco