Gli spazi esterni del progetto sono condizionati dalla
presenza del "palazzo" a pianta centrale che genera percorsi
e direttrici visuali. Oggi terreni a parco permeabili e si
intende che tali rimangano (nella fase di costruzione
dell'edificio il campo antistadio esistente può
continuare a funzionare indisturbato). E' previsto un
arricchimento del verde d'alto fusto con la ricomposizione
di quel "bosco abitato" che Goethe descrive nelle sue
memorie di viaggio nel bolognese. Si cerca di dare una
struttura per direttrici, sia al sistema pedonale e
ciclabile dei Lungo Reno che alle preesistenze: il centro
giovani ex Tiro a Segno, che ammette gli ampliamenti a suo
tempo progettati, la caffetteria-ristorante e la sala
musica. Fra il nuovo edificio e il centro giovani si
realizza un'area articolata ed in parte pavimentata, una
piazzetta-giardino in pendio mentre nelle planimetrie di
progetto è indicato anche uno spazio idoneo ad
eventuali future costruzioni di servizio. | ||
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