Appendice A
Nota biografica di Cusano

1401: Nikolaus Chryppfs (il cognome presenta qualche variante: Crieffts, Cryfts, Crifftz, Cryptz, Kryppfs o Krebs, «gambero»; Nikolaus si firma Nicolaus Cancer, ma dal 1430 solo Nicolaus o Niclas de Cusa o Cussa o Coesse) nasce a Kues an der Mosel (da cui il nome di Cusanus), oggi Bernkastel, della diocesi di Treviri, dal battelliere benestante Henne e da Catharina Roemer. Ha due sorelle, Klara e Margherita, ed un fratello, Johann, poi sacerdote e soprattutto amministratore dell'Ospizio di Kues.

1413: Fugge dalla casa paterna per mettersi al servizio del conte Ulrich von Manderscheid1, sotto la cui protezione compie i primi studi alla scuola dei «Fratelli della vita comune» a Deventer, in Olanda, centro della devotio moderna e ispirato prevalentemente alla mistica tedesca.

1416: Si iscrive all'università di Heidelberg, nella quale studenti e professori sono fautori del conciliarismo. Qui Nikolaus consegue il baccellierato.

1417: In ottobre si iscrive all'università di Padova dove segue soprattutto i corsi di diritto canonico.

1423: Consegue a Padova il titolo di doctor decretorum. Subisce l'influsso di Giuliano Cesarini, più tardi suo amico e cardinale. Conosce anche Paolo Toscanelli e Vittorino da Feltre.

1425: Dopo una breve visita a Roma per il giubileo ritorna a Kues, dove il vescovo di Treviri gli affida la parrocchia di Altrich. Poi si iscrive all'università di Colonia nella facoltà di filosofia e teologia. Colonia era centro di studio di Alberto Magno e del platonismo, che influenzarono Nikolaus.

1426: Ottiene il canonicato della chiesa di S. Simeone a Treviri, prima ancora di essere ordinato prete. Viene assunto dal cardinale Giuliano Orsini, legato papale in Germania, come segretario. Si distingue tra gli umanisti italiani venuti in Germania a cercare codici2: scopre sedici commedie di Plauto, di cui dodici fino allora sconosciute.

1427: Ottiene il canonicato e il decanato di S. Fiorino di Coblenza, la parrocchia di S. Gandolfo a Treviri, il decanato di Nostra Signora ed il canonicato di S. Martino a Oberwesel, un canonicato a Karden ed una vicaria nella prepositura di S. Paolino a Treviri. In seguito diventa segretario del Vescovo di Treviri e procuratore della Curia presso Roma.

1429: Si reca a Roma per consegnare il codice di Plauto al cardinale Orsini (codice orsiniano). Discute con Poggio Bracciolini sul manoscritto del preteso De republica di Cicerone e conosce il celebre bibliofilo Francesco Pizzolpasso, vescovo di Pavia e poi di Milano.

1432: Viene consacrato sacerdote3. Si reca al concilio di Basilea per sostenere la causa di Ulrich von Manderscheid, parente del suo vecchio conte protettore, scomunicato dal Papa perché si era stabilito con la forza nell'arcivescovado di Treviri, ed esercitava, con l'aiuto della nobiltà e di parte del capitolo, il potere vescovile, malgrado lo stesso capitolo avesse nominato alla sede Jacob von Sierck, e papa Martino V, per risolvere il conflitto, avesse nominato il vescovo di Speyer, Rabano di Helmstadt. Cusano cerca di difendere abilmente la causa appellandosi ai diritti del capitolo ed al consenso dei laici (il provvedimento papale poteva perciò essere considerato come un abuso di autorità), ma la perde. Intanto si fa conoscere come brillante canonista e come oppositore di Eugenio IV sul problema dello scioglimento del concilio. Viene eletto membro della Deputazione della Fede.

1433: Fa parte della commissione conciliare per trattare il ritorno dei Boemi in seno alla Chiesa. Nelle Epistolae ad Boemos espone un piano di compromesso dietro l'abbandono boemo dei princìpi di libertà di predicazione, della soppressione della libertà ecclesiastica e della punizione dei peccati mortali da parte del potere civile. Interviene nella lotta politica tra il concilio di Basilea ed il Papa con il De Concordantia catholica, con il quale sostiene la parte del concilio.

1434: Scrive il De auctoritate praesidendi in concilio generali, nel quale riconosce ai legati papali una presidenza meramente amministrativa (cioé senza poteri decisionali). Svolge opera di mediazione tra inglesi e spagnoli al concilio e prepara i decreti sulla simonia.

1435: Rifiuta l'offerta della cattedra di diritto canonico all'università di Leuven perché aspira alla carriera ecclesiastica piuttosto che a quella accademica.

1436: Funge da mediatore di pace tra il Vescovo di Würzburg ed il Conte di Westheim, e tra Federico di Brandeburgo ed il duca Lodovico di Baviera. Viene nominato conservator decretorum del concilio. Scrive il De reparatione calendarii. Grazie all'intercessione di Ambrogio Traversari presso la Curia gli viene tolta la scomunica contratta per essere stato difensore del Conte di Manderscheid, e riesce pure ad ottenere un'indennità finanziaria in cambio della rinuncia alla sede di Treviri. Riceve poi una lettera dello stesso Traversari che lo invita a sostenere Eugenio IV nella votazione del concilio per scegliere la sede del prossimo concilio ("dell'unione"). Si schiera con la minoranza favorevole al Papa e chiude così la fase conciliarista della sua vita.

1437: Viene mandato a Costantinopoli come legato papale, insieme ai Vescovi di Digne e di Oporto, per invitare i Greci a partecipare al concilio indetto per riunificare la Chiesa greca con quella romana ("concilio dell'unione" o di "Ferrara-Firenze"), e la sua azione diplomatica ha successo. Qui Cusano trova manoscritti con gli atti del secondo e del quarto concilio costantinopolitano e del secondo concilio niceno.

1438: Inizia a scrivere il De docta ignorantia. Comincia il "concilio dell'unione". Poiché i prìncipi tedeschi avevano dichiarato la loro neutralità nel conflitto tra il concilio di Basilea ed il Papa, Cusano lavora per guadagnare la Germania alla parte papale. Si reca alla dieta di Norimberga sostenendo che l'infallibilità del concilio è messa in dubbio dalla sua scissione, e che la minoranza papale è ormai maggioranza.

1439: Partecipa al congresso dei prìncipi a Magonza, e si fa espellere dalla cattedrale, dove, senza autorizzazione, aveva preso la parola contro il Patriarca di Aquileia, legato dei conciliari di Basilea. Poi si reca a Basilea, dove il concilio depone Eugenio IV e nomina Amedeo VIII di Savoia con il nome di Felice V (antipapa). Cusano presenta alla dieta di Lahnstein, insieme all'inviato papale Jacobus de Oratoribus, i motivi giuridici a sostegno della posizione di Eugenio IV. Il suo pensiero è riflesso nel Dialogus concludens Amedistarum errorem ex gestis et doctrina concilii Basiliensis.

1440: Eugenio IV chiede a Cusano di fare pressioni sui prìncipi tedeschi affinché si decidano in suo favore. Intanto Cusano termina il De docta ignorantia e inizia a scrivere il De coniecturis.

1441: Alla dieta di Magonza controbatte con forza i discorsi degli inviati del concilio e riesce a far pendere la bilancia tedesca dalla parte della causa papale.

1442: Si reca a Francoforte per replicare ancora alle tesi conciliariste.

1444: Termina la stesura del De coniecturis.

1445: Termina il Dialogus de Deo abscondito, compone il De quaerendo Deum, il De filiatione Dei, il De dato Patris luminum, il De geometricis transmutationibus e il De aritmeticis complementis 4.

1446: Viene nominato ufficialmente legato apostolico presso l'Impero. Scrive Coniectura de ultimis diebus e il Dialogus de annuntiatione.

1447: Scrive il dialogo De genesi. I prìncipi tedeschi riuniti nella dieta di Aschaffenburg proclamano la loro adesione al partito papale. Eugenio IV lo nomina arcivescovo di Brabante.

1448: Papa Niccolò V lo nomina cardinale di S. Pietro in Vincoli.

1449: Scrive l'Apologia doctae ignorantiae per difendersi dall' accusa di eresia mossagli da Johann Wenck von Herrenberg, rettore dell'Università di Heidelberg, per «difendere i fedeli dalle pericolose dottrine contenute nella sua Dotta ignorantia su Dio, Cristo e la Chiesa»5. Scrive il Quadratura circuli e il De circuli quadratura.

1450: Riceve materialmente il cappello cardinalizio, e appoggia la nomina di Lorenzo Valla a segretario apostolico di Niccolò V. Compone i dialoghi dell'Idiota in quattro libri (I-II, De sapientia; III, De mente; IV, De staticis experimentis). Viene nominato vescovo di Bressanone, anche se la sua nomina è contrastata dall'arciduca d'Austria, Sigismondo del Tirolo, che fa eleggere dal capitolo il canonico Leonard Wismayer, consigliere del duca, per estendere la propria influenza a Bressanone, Chur e Trento. Ciò nonostante Cusano è nominato legato papale in Germania e in Olanda per predicare il giubileo, accordare le indulgenze, ma soprattutto per riformare le chiese e i costumi religiosi.

1451: Visita le principali città tedesche ed olandesi, combatte la corruzione, la vendita delle indulgenze ed il commercio delle reliquie. Il Papa gli estende la legazione in Inghilterra per fare da mediatore nella guerra dei Cent'anni tra la stessa Inghilterra e la Francia, ma non ha molto successo.

1452: Si reca nel convento di Tegernsee6. Chiede al Sinodo di Salisburgo un decreto per la riforma degli ordini religiosi, in particolare sulla clausura delle monache. Le monache nobili di Sonnenburg, in Val Pusteria, chiedono aiuto al potente duca Sigismondo del Tirolo, il quale si intromette nelle faccende della diocesi. Intanto altri cinque monasteri non si conformano, ma Cusano è ben deciso a realizzare i suoi princìpi di riforma in modo esemplare, ed ottiene la protezione dell'Imperatore.

1453: Chiede la restituzione di importanti territori ipotecati, servendosi anche della minaccia di sanzioni ecclesiastiche, e paga i debiti contratti dal suo predecessore. Il Papa gli concede poteri per riformare i monasteri, ma quando Cusano decide di sostituire la badessa del monastero di Sonnenburg scoppia la rivolta: è la stessa badessa ad armare gli abitanti del villaggio. Ciò non impedisce a Cusano di scrivere il De pace fidei (in occasione della presa di Costantinopoli da parte dei musulmani), il De visione Dei, il De matematicis complementis e il Compendium theologicum.

1454: Viene incaricato da Niccolò V di una legazione in Prussia per risolvere una controversia tra i Cavalieri dell'Ordine Teutonico e gli stati prussiani.

1455: Compie la visita pastorale della sua diocesi, che divide in zone collegiali presiedute da commissari vescovili.

1456: Acquista nuovi territori, ma la minaccia degli interessi gli aliena le simpatie della nobiltà, che prega Sigismondo di lottare contro di lui. Cusano scomunica alcuni canonici del Duomo per essersi rifiutati di cedere le proprie prebende a favore di suo nipote, Simon von Wehlen, membro del capitolo.

1457: Sigismondo lo minaccia di morte. Cusano si rifugia a Buchenstein. Scrive il De caesarea circuli quadratura e il Dialogus de circuli quadratura.

1458: Le milizie di Cusano sconfiggono la badessa di Sonnenburg ad Ennenberg. La badessa si dimette. Gregor von Heinburg, al servizio di Sigismondo, accusa Cusano di essere responsabile dell'«assassinio di Ennenberg». Cusano scrive il De beryllo e il De mathematica perfectione. Lascia Buchenstein e si reca a Roma.

1459: Pio II lo nomina vicario generale in temporalibus. Si occupa delle lotte tra Everso d'Anguillara ed i signori di Vico, compone le liti tra le famiglie Colonna e Savelli, inizia la riforma del capitolo di S. Pietro, convoca il sinodo di riforma del clero romano e curiale, riforma S. Maria Maggiore e S. Giovanni in Laterano. Scrive la Reformatio generalis, il De aequalitate, il De principio e In mathematicis aurea propositio.

1460: Prova a ritornare a Bressanone. Viene nuovamente minacciato da Sigismondo e si ritira a Brunico, città che però viene conquistata dallo stesso Sigismondo. Preso in ostaggio, Cusano cede su tutte le questioni, ma, appena libero, torna alle sue rivendicazioni e pone la questione nelle mani del Papa. Il Papa scomunica Sigismondo e colpisce la diocesi d'interdetto7. Nel castello di Andraz, nelle Dolomiti (Livinallongo del Col di Lana), Cusano scrive il De possest.

1461: Scrive la Cribratio Alchorani.

1462: Scrive le XIV Quaestiones, il De figura mundi, il De non-aliud e raccoglie i manoscritti delle sue opere.

1463: Avendo ormai perso tutte le sue rendite (in mano a Sigismondo) vive in povertà a Roma finché, grazie all'amicizia con il cardinale Pietro Barbo, ottiene le prebende dell'abbazia di S. Severo e Martino (Orvieto). Qui scrive il De ludo globi, il De venatione sapientiae, il Compendium. Il Papa lo nomina governatore di Orvieto, ma Cusano si scontra con la nobiltà locale.

1464: Scrive il De apice theoriae. Raggiunge un accordo con Sigismondo: Cusano sarebbe rimasto vescovo di Bressanone ed in cambio Sigismondo sarebbe stato investito dei feudi, dopo aver ottenuto la sua assoluzione. Pio II si porta ad Ancona per aspettare la flotta veneziana per la crociata antiturca. Nel viaggio verso Ancona per raggiungere il Papa Cusano muore nel palazzo vescovile di Todi (11 agosto). Appena tre giorni dopo morirà anche Pio II. Il corpo di Nikolaus Chryppfs, detto Cusano, riposa nella chiesa di S. Pietro in Vincoli. Il cuore, per suo stesso desiderio, è sepolto a Bernkastel, nella cappella dell'Ospizio fondato da lui.


1. Un'altra versione lo vorrebbe messo al servizio del Conte senza per ciò fuggire. Cfr. A. Vasa, Nicolò da Cusa, p. 964.
2. Sui rapporti di Cusano con gli umanisti italiani cfr. Eugenio Garin, «Cusano e i platonici italiani del Quattrocento», in Nicolò da Cusa. Relazioni tenute al convegno interuniversitario di Bressanone nel 1960, Firenze, Sansoni, 1962, pp. 82 e 88.
3. Così Graziella Federici-Vescovini (a cura di), Opere filosofiche di Nicolò Cusano, 1ª ed., Torino, UTET (Classici della filosofia), 1972, p. 31. Ma P. Gaia sostiene che è ignota la data della sua ordinazione sacerdotale, forse da porsi tra il 1436 e il 1440 (Opere religiose, p.72).
4. P. Gaia data la composizione di questi due scritti matematici al 1450 (Opere religiose, p.72).
5. A. Vasa, Nicolò da Cusa, p. 983
6. Il codice 18717 della Staatbibliotek di Monaco, proveniente da Tegernsee, comprende un gran numero di scritti di Cusano; cfr. Paul Wilpert, «Die handschrifliche Überlieferung des Schrifttums des Nikolaus von Kues», in Nicolò da Cusa. Relazioni tenute al convegno interuniversitario di Bressanone nel 1960, Firenze, Sansoni, 1962, p. 10.
7. Una gustosa cronaca dell'episodio sta in Storia Universale dal principio del mondo sino al presente, a cura di Antonio Foglierini, Amsterdam, s.e., 1776, p. 323 e nota (S).

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