"Aneddoti"

La fama di Django e la leggenda creata dalla sua menomazione fanno il giro del mondo; sino ai luoghi ed alle persone più impensate.


 

Ricordo quando a metà degli anni '70 mio fratello (l'autore dei testi di queste pagine e appassionato ai "suoni" di Django) ed io, decidemmo di prendere lezioni di chitarra. Nel nostro paesino di campagna della "bassa", c'era un attempato signore detto "il califfo", operaio in pensione, ma buon conoscitore (mi sembra di ricordare che avesse anche studiato teoria in modo molto appassionato) della musica. Era un vero polistrumentista, in quanto suonava molto bene il violino, si arrangiava al pianoforte e al sax, e suonava pure la chitarra, ma in modo assurdo: pur essendo mancino (e pure lui con un dito rovinato in un incidente di lavoro) impugnava la chitarra di un destrorso e la suonava con le corde al contrario cioè, con i bassi nella parte inferiore (aveva rifatto tutte le diteggiature degli accordi). Ebbene, dato che la nostra applicazione allo studio dello strumento era piuttosto scarsina (un pò per la giovine età, ma anche per colpa delle chitarre di qualità non proprio eccelsa) non ci riusciva proprio di usare l'anulare e il mignolo della mano sinistra (per la cronaca, pure noi entrambi mancini stavamo imparando la chitarra "da destri"). Così ogni volta il "califfo" ci rimproverava dicendoci che avremmo fatto la fine di "quel chitarrista che aveva solo due dita"; magari!!! Dopo alcuni anni scoprendo Django e la sua storia non avevamo più dubbi: quel chitarrista senza due dita era proprio lui!

Somewhere - 1936; una sera Coleman Hawkins, Bill Coleman, Benny Carter e Django si affrontarono su "I can't dance", un brano tecnicamente difficoltoso. Alix Combeille ne è testimone: "iniziarono la sfida improvvisando nelle tonalità più disparate - ricordo che il primo ad abbandonare fu Bill Coleman, poi inaspettatamente fu la volta del "Falco". Benny Carter riusciva invece a improvvisare in pressocchè tutte le chiavi senza cadute di tono, ma per Django le diverse tonalità non facevano differenza, riusciva sempre a dare il massimo con la massima disinvoltura. Era imbattibile!"

 

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