NEC CERTAM SEDEM

NEC PROPRIAM FACIEM

 

Non ti diedi né volto, né luogo che ti sia proprio, né alcun dono che ti sia particolare, o Adamo, affinché il tuo volto, il tuo posto e i tuoi doni tu li voglia, li conquisti e li possieda da solo. La natura racchiude altre specie in leggi da me stabilite. Ma tu che non soggiaci ad alcun limite, col tuo proprio arbitrio al quale ti affidai, tu ti definisci da te stesso. Ti ho posto al centro del mondo affinché tu possa contemplare meglio ciò che esso contiene. Non ti ho fatto né celeste né terrestre, né mortale né immortale, affinché da te stesso, liberamente, in guisa di buon pittore o provetto scultore, tu plasmi la tua immagine.

Pico della Mirandola, Oratio de hominis dignitate.

 

...Nec te caelestem neque terrenum,
neque mortalem neque immortalem fecimus,
ut tui ipsius quasi arbitrarius honorariusque plastes et fictor,
in quam malueris tute formam effingas.

Nec certam sedem,
nec propriam faciem,
nec munus ullum peculiare tibi dedimus,

o Adam...

 

L'idea che viene dalla terra, dalla fiamma,
dalle acque, dai venti,
raggiunge la mente universale.

 

 

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