QUATTRO SCENE DAL MERCANTE DI VENEZIA
di William Shakespeare,

per flauto dolce e orchestra d'archi,
composte da Claudio Ronco,

e presentate in versione elettronica
insieme a otto litografie di Madeleine Sauvé
proiettate sui palazzi e sull'acqua di Venezia,

in una performance di Claudio Ronco
ideata per:

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giovedì 18 ottobre 2001
dal tramonto alle 23
a venezia
organizzato dall'associazione culturale attualAmente
lungo tutte le fondamenta della misericordia e degli ormesini

MP3 dei brani sinfonici

Le litografie.

Madeleine Sauvé,
Venezia, settembre 2001.

Queste litografie sono state create per espandere le atmosfere di una breve novella scritta per il mio progetto di tesi alla scuola d'arte, in Montréal, Canada.
La novella intitolata Somewhere Between Nirvana and Denial ("da qualche parte fra il Nirvana e il diniego") si è inizialmente ispirata a esperienze di vita vissuta, e poi sviluppata come un racconto immaginario in sette capitoli.
Le litografie sono state stampate durante un periodo di due mesi di soggiorno a Venezia, alla Bottega del Tintoretto, lavorando su tradizionale pietra litografica.
Nel novembre 2001 sarà allestita una mostra in Montréal, nella quale sarà inclusa una performance del primo capitolo della novella.
Un Disk Jokey collaborerà con musiche scelte insieme a me per l'occasione. I suoi mixaggi e le tipiche azioni di "scratching" sui dischi in vinile saranno come un ulteriore livello nella texture delle incisioni, e come queste ugualmente dirette a indicare l'importanza delle atmosfere della mia novella.
La storia che racconto riguarda la ricerca della gente di equilibri fra i sogni personali e le necessità pratiche. Questo è l'equilibrio che tutti cerchiamo, da qualche parte fra il Nirvana e il diniego.

 

 

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La musica.

Claudio Ronco,
Venezia, agosto/settembre 2001.

Nell'agosto 2001 ho composto quattro brani sinfonici ispirati a scene dal "Mercante di Venezia" di William Shakespeare, continuando un'opera iniziata già più di quindici anni fa e intitolata "Il dolore di Shylock", per un violino, un violoncello, voce recitante e un mimo. In particolare, il centro di questi miei lavori è il momento in cui all'usuraio ebreo viene offertà la libertà a patto di farsi cristiano. Al tribunale che lo ha appena condannato, Shylock risponde con queste parole:

«I pray you give me leave to go from hence, I am not well, —send the deed after me, and I will sign it.» («Vi prego di lasciarmi andar via da qui, non mi sento bene. Inviatemi il contratto, e io lo firmerò.»)

Io immagino dunque ciò che accade a Shylock là dove Shakespeare smette di raccontarcelo, ossia nella notte successiva al processo. Cessando la sua rappresentazione, in quella sua "assenza", paradossalmente il personaggio inizia ad "essere" ed "esistere", in espansione verso infiniti altri mondi possibili.
La visione di questo mio Shylock, quindi, è la linea di confine fra il rappresentare e l'essere, dove si rivela la sottile implicazione dell'atto rappresentativo, del divenire sostitutivo dell'oggetto rappresentato, poiché oggetto, appunto, in quel tempo o da quel tempo assente.

 

home page di Claudio Ronco

La performance.

I brani sinfonici che ho scritto saranno eseguiti in brevi frammenti di due o tre minuti, riducendoli alla voce di un solo violoncello, e poi con orchestra e flauto dolce soprano campionati elettronicamente e amplificati, al balcone di uno dei palazzi del Gheto novo di Venezia, dopo aver tentato di addobbarlo di tele e pennoni in modo da renderlo evocazione di una gigantesca nave a vela, vista di prua e pronta a salpare. Sulla "vela" verranno proiettate le immagini di Madeleine Sauvé, e anche sull'acqua, o sui muri intorno.

Di fronte all'ampia balconata barocca sulla quale avverrà la performance, al di là della "lineadaqua" del canale, c'è una lunga calle cieca, chiamata Corte Zappa. Lungo quei muri, in quattro punti saranno predisposti altrettanti spazi di emissione sonora, tramite piccoli altoparlanti appesi disordinatamente ai muri delle case. Ognuna delle quattro installazioni trasmetterà in loop e a basso volume un brano elettronico di circa tre minuti tratto dalle mie "Scene sinfoniche dal Mercante di Venezia", così da offrire l'impressione, a distanza, di una texture di suoni simile a quella generata ogni sera dalle televisioni delle case: avvicinandosi ai muri, tuttavia, sarà possibile ascoltare e riconoscere quelle composizioni.
Tutt'intorno, inoltre, appese come panni stesi ad asciugare, saranno visibili copie delle partiture manoscritte o stampate, dove le singole parti di violini, viole, violoncelli si mostreranno come "evocazione" o "memoria" di una vera orchestra e veri strumenti di tradizione classica, o come "segno" di un'altra realtà possibile.

Sulle ragioni di questa performance.

Aggirarsi per le calli di Venezia in una sera d'estate significa aggirarsi in un paesaggio sonoro paradossale, fra il silenzio quasi mistico dell'acqua dei canali e il continuum di voci e suoni dai televisori accesi nelle case. Fra i riflessi mutevoli dell'acqua e le gelide luci pubbliche che illuminano la decomposizione dei materiali lapidei o dei mattoni dei palazzi, questo luogo mostra tutta la sua fragilità e il senso dell'impossibile relazione tra lo spazio antico e l'invadente violenza dell'ambiente urbano moderno.

Io, compositore "contemporaneo" —poiché vivente e attivo osservatore della mia epoca storica, ma non omologato a stili comunemente dichiarati "contemporanei"—, ho composto quattro brani sinfonici per una tradizionale orchestra d'archi e un solista di flauto dolce, destinati a una sala da concerto di buona acustica e un pubblico seduto in sala ed educato all'ascolto della musica classica.
Ma scrivendo queste partiture non ho desiderato fare musica solo per un'élite privilegiata e di raffinata educazione musicale; ideando e componendo, invece, ho continuato a desiderare che questo mio linguaggio musicale conservasse una qualche compatibilità con le capacità d'ascolto di chi non è stato educato nelle sale da concerti classici e dalle buone orchestre, ma solo da televisione e dischi, radio e musica commerciale.

Conosco bene i limiti di queste imprese, dove sempre si palesa tutta l'impossibilità di creare "ponti" fra passato e presente, poiché la violenza dei mezzi tecnologici —come l'eccesso di amplificazione degli strumenti musicali moderni o gli elaboratissimi effetti sonori possibili con l'elettronica— rendono le distanze culturali ed epocali drammaticamente incolmabili, mentre le condizioni di percezione di suono e del "discorso" musicale raggiungono la definitiva incompatibilità.
Per questo, là dove l'eccesso di amplificazione del suono autorizza i convenuti a parlare, gridare o muoversi liberamente negli spazi della performance musicale, a riunirsi in piccoli gruppi indifferenti all'evento in sé, ma concentrati sul loro "essere lì", l'assenza di "volume" della musica viene altresì percepita come un vuoto quasi insopportabile, nel quale si finisce col percepire anche l'inevitabile inquietudine del sentirsi non più nascosti o protetti dalla massa dei suoni, ma in qualche modo scoperti, ignudi...

Il mio, quindi, altro non è che il tentativo di ricordare a coloro che verranno ad ascoltarmi che esiste, al di là di quella linea di demarcazione fra incompatibili mondi della musica nel nostro tempo, un possibile PONTE che può forse renderli COMUNICANTI...

 

Claudio Ronco

Venezia, ottobre 2001.

 

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MP3 dei brani sinfonici

 

"Shylock's sorrowful night"

Nella notte dopo il processo che lo ha condannato, Shylock si aggira per la sua casa,
da cui è già fuggita sua figlia Jessica.

Midi file dalla partitura di "Quattro scene dal Mercante di Venezia di W. Shakespeare"
composte da Claudio Ronco, per flauto dolce e orchestra d'archi.

Venezia, agosto/settembre 2001.

 

 

©claudioronco2001
tutti i diritti riservati

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Venice, September 2001.

These lithographs were created to expand the atmosphere of a short novella I wrote for my thesis project in Montréal, Canada.
Somewhere Between Nirvana and Denial was first inspired by real life experiences and developed as a work of fiction into seven chapters. The lithographs were printed during a two month artist residency at the Bottega del Tintoretto in Venice, using traditional lithography on stone. In November of 2001 an exhibtion will be mounted in Montréal and will include a performance of the first chapter of the text. A DJ will collaborate with music we have chosen together. His scratching and mixing will act as another layer of texture, again addressing the importance of atmosphere in the story. The story is about the balance that people search for between a quest for one's dreams and the necessity of the practical. This is the balance we all look for, Somewhere Between Nirvana and Denial.