UROBORO
Rassegna
elettronica di letteratura e critica
Dal 1992 al 1995 sono usciti sei volumi
elettronici di Uroboro: memorizzati su
dischetto, circolavano per via postale e giravano in
ambiente Dos. Poi, con l'affermarsi dell'ambiente
Windows e lo sviluppo di Internet, la formula su
dischetto è apparsa ben presto obsoleta. Ma l'idea
di uno spazio libero, gratuito e facilmente
accessibile di meditazione letteraria e di
circolazione dei testi ci sembra tuttora valida.
Così ora stiamo preparando una nuova serie di Uroboro
che dovrebbe circolare via Internet, e-mail o anche
dischetto.
In attesa di definire le nuove regole per questa
seconda serie, riportiamo le informazioni e regole
del dicembre 1995, con degli aggiornamenti inseriti
qua e là fra parentesi quadre [aggiornamento].
(In realtà non c'è stata nessuna seconda
serie e l'avventura Uroboro
si è conclusa con il numero sette. La raccolta
completa dei sei volumi, più il materiale in rete
del settimo, si può trovare a questo indirizzo: www.emt.it/uroboro/index.html.
- 12/2020)
INFORMAZIONI E
REGOLE
CHE COS'E' UROBORO?
E' una rassegna antologica di letteratura e
critica, uno spazio per comunicare, un laboratorio di
ricerca letteraria e di confronto tra presente e
passato. La sua forma è un poco atipica: si tratta
infatti di una serie di volumi elettronici
memorizzati su dischetti da 3 e ½, e per leggerli è
necessario un computer che operi in ambiente MS DOS.
Nata nel 1992 come rivista semi-clandestina, è
stata forse la prima iniziativa di questo genere. Ma
per noi che le abbiamo dato vita non è mai stato
granché importante essere i primi in qualcosa, né
vantare alcuna originalità. La sola cosa che ci
interessava, e che tuttora ci interessa, è di
riuscire ad essere.
E' un'iniziativa assolutamente indipendente, che
intende testimoniare la possibilità di fare
letteratura infischiandosene di mode, tendenze e
leggi di mercato. Soprattutto è un'iniziativa a cui
tutti possono collaborare: basta attenersi
scrupolosamente alle regole riportate più avanti.
PERCHE' ABBIAMO DECISO DI FARE UROBORO?
Per avere uno spazio dove resistere alla morte
culturale che ci circonda. Per avere un luogo dove
esprimere tutto il nostro razionale disprezzo verso
gli idoli della cultura di massa: carriera, soldi,
moda, rinascita religiosa, apparire in TV, farsi
notare... Per testimoniare con i fatti (e per i poeti
i fatti sono i versi, i testi, le parole scritte) che
esiste un'alternativa all'effimero e alla morte, i
soli valori che ci trasmette quella che oggi è la
più potente forma di (pseudo)arte di massa: la
pubblicità, sia quella televisiva sia quella dei
giornali.
Per cominciare a formare una sorta di «Società
dei poeti clandestini» che dal sicuro dei propri
covi, dei propri nascondigli o delle proprie
catacombe, possa liberamente tramare per compiere una
rivoluzione silenziosa e gentile. Per sovvertire, per
rovesciare questa nostra cultura mercificata, dove
nulla dura più di un giorno, dove tutto è
dissimulazione, dove tutto è malattia. Perché siamo
stanchi di leggere e di sentire solo le voci del
potere o del contropotere. Noi non vogliamo alcun
potere. Vogliamo solo scambiare idee e informazioni,
scrivere i nostri testi e farli conoscere senza
doverci assoggettare alle leggi del mercato o a
convenzioni clientelari.
PERCHE' IL NOME UROBORO?
L'uroboro è il serpente che si mangia la coda, e
fra gli altri è un simbolo di rinascita, della vita
che si rinnova, di eterno ritorno degli stadi
dell'esistenza. Ci è sembrata l'immagine più
perspicua di ciò che vuol essere questa iniziativa.
Come simbolo ciclico e iterativo, inoltre,
rappresenta assai efficacemente la struttura
materiale della poesia, il ritmo del verso che
ritorna periodicamente su se stesso, e pertanto la
nostra idea di poesia.
COME SI COLLABORA A UROBORO?
Ogni volume è diviso in cinque sezioni:
interventi, poesia, prosa, saggi, testi vari.
Interventi. Brevi scritti, sotto forma di
lettera, recensione, o micro-saggio, da parte dei
redattori o dei lettori su questioni riguardanti la
poesia e la letteratura, ma anche la cultura in
genere, la società e la politica. Ciascun intervento
non dovrebbe superare i 5000 bytes di ampiezza, e
sullo schermo ciascuna riga non deve superare le 60
battute (compresi spazi e punteggiatura). Non sono
previste note. In questa sezione è ammessa
l'invettiva anche feroce, ma non è consentito
l'insulto volgare né il turpiloquio.
Poesia. Testi poetici in lingua italiana
dei redattori, dei lettori o di poeti del passato
(morti prima del 1926, così da non violare le leggi
sul diritto d'autore). I testi dovrebbero essere
preferibilmente in versi regolari (endecasillabo,
settenario, novenario, ecc.) e in metri della
tradizione poetica italiana (quartina, terzina,
sonetto, madrigale, ecc.). Sono ben accetti anche i
versi sciolti e strutture strofiche non tradizionali.
Ad ogni modo Uroboro è prima di tutto uno
spazio di comunicazione, per cui, pur privilegiando
le forme regolari, pubblicheremo volentieri anche
versi liberi. E' prevista la pubblicazione massima di
400 versi per ciascun autore (e comunque per un
numero di bytes non superiore a 20000). I testi in
lingue straniere, o scritti in qualche dialetto che a
giudizio dei redattori risulti incomprensibile, sono
ammessi solo se corredati della traduzione (in questo
caso il limite è di 25000 bytes). In questa sezione
è consentito qualunque registro linguistico: dal
lirico al satirico, dal sublime al volgare. Fatte
salve le restrizioni formali elencate sopra, non vi
è censura: è ammesso anche il turpiloquio.
Prosa. Testi letterari in lingua italiana
(racconti, novelle, fiabe, ecc.) dei redattori o dei
lettori. I testi inviati da ciascun autore non devono
superare i 50000 bytes complessivi di ampiezza, e
sullo schermo ciascuna riga non deve superare le 60
battute (compresi spazi e punteggiatura). Non è
prevista la pubblicazione di testi in dialetto o in
lingue straniere, né di traduzioni. I racconti
dovrebbero evidenziare una "fabula", un
intreccio, ed eventualmente rifarsi ad un modello
narrativo. Non sono ammessi elzeviri, prose poetiche
fini a se stesse, diari adolescenziali e
vaneggiamenti simili. Anche in questa sezione è
consentito qualunque registro linguistico.
Saggi. Saggi di analisi letteraria da parte
dei redattori o dei lettori. Sono previste analisi
testuali (di poesie, romanzi, racconti) e trattazioni
di problematiche generali riguardanti direttamente o
indirettamente la poesia e la letteratura, ma anche
scritti di critica militante. I saggi dovrebbero
avere un'impostazione semiotica o linguistica o
filologica, magari integrate dai contributi
dell'antropologia e della psicoanalisi. I nostri
collaboratori dovranno sempre basare le proprie
argomentazioni su precise e puntuali analisi formali
dei testi (e diamo alla parola «testo» il
significato esteso dato ad essa da Lotman e altri
semiologi sovietici). Ciascun collaboratore può
inviare uno o più saggi, l'insieme dei saggi non
dovrà superare i 50000 bytes di ampiezza, e sullo
schermo ciascuna riga non dovrà superare le 60
battute (compresi spazi e punteggiatura). Non sono
ammessi saggi dove si psicanalizzano i personaggi di
racconti, o dove si facciano considerazioni
stravaganti di tipo mistico, spiritualistico o
ideologico: insomma non si accettano argomentazioni
non suffragate da riscontri evidenti nella
materialità dei testi.
Testi vari. Testi che non rientrano nei
generi elencati sopra: testi teatrali, poesie miste a
prose, ecc. I lavori inviati da ciascun autore non
devono superare i 50000 bytes complessivi di
ampiezza, e sullo schermo ciascuna riga non deve
superare le 60 battute (compresi spazi e
punteggiatura). Non è prevista la pubblicazione di
testi in dialetto o in lingue straniere, né di
traduzioni. Per prose e poesie resta valido quanto
già detto sopra. Per i testi teatrali l'unico
discrimine è che siano scritti in modo decente: come
anche per le altre sezioni, è ovvio che errori
grammaticali o sintattici non motivati da necessità
espressive escludono automaticamente dalla
pubblicazione. Chi invia dei testi per la
pubblicazione nelle sezioni «Poesia», «Prosa»,
«Saggi» e «Testi vari» non dimentichi di
accludere anche una breve nota bio-bibliografica. Se
volete, potete anche aggiungere una nota al testo, ma
non è necessario. Per la sezione «Interventi» sono
più che sufficienti nome, cognome e città.
Per collaborare. Tutti possono collaborare
a Uroboro: è sufficiente memorizzare il
proprio contributo su un dischetto da 3½ e inviarlo
insieme ad una copia a stampa alla nostra casella
postale [va bene anche via e-mail senza copia a
stampa]. Quando sarà pronto un numero,
rispediremo tutti i dischetti ricevuti ai rispettivi
mittenti, dopo aver memorizzato su ciascun disco i
contributi inviatici (vedi sotto "Come ricevere Uroboro").
IMPORTANTE: oltre al dischetto e alla copia
a stampa, ricordate di accludere sempre anche un
francobollo da £1850 [£1500] per le spese di
spedizione.
INOLTRE: visti i nostri risibili mezzi
finanziari, la collaborazione a Uroboro deve
intendersi volontaria e gratuita.
Tutti i contributi devono essere memorizzati in
ASCII. I dischetti devono essere da 3 e ½, devono
essere formattati in MS DOS, e avere una capacità di
almeno 700000 bytes. [L'importante è che non
abbiano virus! Vanno bene anche in formato TXT o RTF,
fatti pervenire via e-mail al nostro indirizzo:
mediateca@emt.it].
COME RICEVERE UROBORO?
Se non siete interessati a collaborare, ma volete
più semplicemente ricevere un numero di Uroboro,
le regole sono più o meno le stesse. Spedite un
dischetto da 3½ alla nostra casella. Sull'etichetta
scrivete il vostro nome, cognome, indirizzo e il
numero di Uroboro che intendete ricevere. Es.
Pinco Pallino
via Partigiano
Johnny, 15
01010 Borgo
Cavedano (ZZ)
Uroboro 3
Quando sarà pronto un numero, lo memorizzeremo
sul vostro disco e ve lo rimanderemo indietro. Oltre
al dischetto, ricordate però di accludere sempre
anche un francobollo da £1850 [£1500] per le
spese di spedizione. I dischetti devono essere da 3 e
½, devono essere formattati in MS DOS, e avere una
capacità di almeno 700000 bytes. [L'importante è
che non abbiano virus!]
IN CONCLUSIONE
Se avete poesie (preferibilmente in rima o in
versi sciolti), racconti, saggi o articoli di
argomento letterario, mandateci i vostri dischetti
con i vostri testi. Nei limiti del possibile
pubblicheremo tutto. Rifiuteremo soltanto quei
contributi che non si atterranno alle regole formali
che abbiamo enunciato sopra.
I volumi di Uroboro sono curati da Paolo
Pettinari. In redazione: Ugo Maggini, Paola Ruiu e
Alessandro Sandrini.
[Dicembre 1995]
Indirizzi
Uroboro, Casella Postale 2299, 50100 Firenze
Ferrovia.
E-mail: mediateca@emt.it