La coltura in vaso: il terreno (I parte): introduzione


L'angolo verde

Generalità sul terreno

Le piante che popolano la terra ferma si sono evolute assumendo le più diverse forme e dimensioni, ma, in genere, ogni individuo si compone di due parti che svolgono differenti funzioni: la parte aerea (tronco) che compie i processi della fotosintesi e della riproduzione; la parte sotterranea (radici), che provvede all'assunzione di acqua e sali minerali ed all'ancoraggio al terreno.

Per garantire una buona vita alle piante in vaso, è importante dotarle di un terreno adatto all'apparato radicale. Ed allora e' utile avere qualche conoscenza della terra che utilizzeremo per le nostre piante.

Il terreno e' un aggregato variamente composto di elementi minerali (minuti frammenti di roccia) e di elementi organici (residui vegetali ed animali a differenti stadi di decomposizione e organismi vivi). Questa miscela ricopre, con uno spessore normalmente variabile tra i venti e gli ottanta centimetri di profondita', buona parte della crosta terrestre e, dove è presente insieme agli altri indispensabili fattori (aria, acqua, luce e calore), rende possibile la vita vegetale.

Delle molte proprietà che caratterizzano il terreno e che sono di natura fisico-meccanica e di natura chimica tralasceremo quelle che hanno un interesse agronomico, cioè che sono rilevanti ai fini della coltivazione agricola: infatti penso che in casa o sul terrazzo non siano necessarie operazioni come l'aratura o l'erpicatura.

Esamineremo, invece, quelle caratteristiche del terreno che risultano importanti anche per la coltura delle piante in vaso. Per comodità di esposizione, ho diviso l'argomento in tre sezioni: la prima esamina le proprietà di natura fisico-meccanica derivanti dalle dimensioni dei componenti del terreno, la seconda e la terza sezione illustrano nell'ordine il pH e la fertilità del terreno, e queste sono proprietà di natura chimica, cioè dovute alla composizione chimica degli elementi presenti. Ognuna di queste proprietà è, pero', da considerare strettamente interconnessa con le altre.

I. Le dimensioni degli elementi del terreno

I componenti inorganici presenti nel terreno vengono classificati in base alle dimensioni:

Il materiale organico, viceversa, non viene classificato in base alle dimensioni, ma al livello di decomposizione raggiunto.

Il terreno deve essere formato da una giusta proporzione di elementi di varie dimensioni in modo tale da consentire una corretta aerazione (l'ossigeno è indispensabile alle radici ed agli organismi che vivono nel terreno), un'adeguata percolazione dell'acqua (che non ristagni e vada a raggiungere anche gli strati più profondi), una capacita' di trattenere acqua per le necessita' di assorbimento delle radici.

L'areazione e la percolazione aumentano con l'aumentare delle dimensioni degli elementi e con la presenza di materiale organico decomposto. Quest'ultimo tende ad aggregare le frazioni minerali più minute in agglomerati coerenti che, per darne un'idea, ricordano le spugne.

La capacita' di trattenere l'acqua con i minerali in essa disciolti, dipende dalla presenza di spazi vuoti piccolissimi dove l'acqua aderisce alle frazioni minerali ed organiche contrastando la forza di gravità. La capacita' di assorbimento dell'acqua aumenta con il diminuire delle dimensioni degli elementi, e, ancora una volta, in presenza di materiale organico.

Un buon terreno è costituito per un 40/50 % in volume di particelle finissime (argilla e limo), da un 40/50 % di frazioni più grosse (sabbie) e da un 5/10 % di composti organici. Lo scheletro, invece, non è di alcuna utilità per l'abitabilità del terreno perché sottrae spazio utile ad aria, acqua e radici.

Per la coltura in vaso è opportuno utilizzare differenti proporzioni dei componenti rispetto al terreno naturale, perché le radici sono costrette in un ambiente più limitato e bisogna massimizzare l'aerazione e la quantità di acqua trattenuta, evitando i ristagni d'acqua che sono un pericoloso fattore di marcescenza delle radici.

Una buona miscela di terreno per vasi, valida in media per qualunque tipo di pianta, sara' costituita da un 50% in volume di terra di media composizione (viene chiamata "terra da giardino", e presenta un rapporto tra i vari componenti adeguato, simile a quello indicato sopra): A questa terra vengono aggiunti un 35/40% di torba e un 10/15 % di sabbia. La torba aumenta il contenuto in sostanza organica, agisce come una spugna trattenendo una grande quantità di acqua e mantiene il terreno aerato e fresco. La sabbia migliora l'aerazione e la percolazione. E' importante che la sabbia sia silicea, come quella di fiume, e non calcarea, come quella che usano i muratori; infatti il calcio contenuto in quest'ultimo tipo di sabbia eleverebbe il pH del terreno rendendolo inadatto a varie specie di piante. Nei vasi i frammenti di dimensioni maggiori della sabbia (scheletro), possono essere utilmente impiegati sul fondo del contenitore per realizzare il drenaggio, come ho spiegato nell'articolo La coltivazione in vaso: i contenitori

Non bisogna, tuttavia, eccedere nella quantità di torba e di sabbia. Un eccesso di torba non garantisce un adeguato sostegno alla pianta, quando il terreno si asciuga esso tende a distaccare il pane di terra dal contenitore, specie se questo è di plastica, ed, infine, abbassa decisamente il pH del terreno. Una quantità rilevante di sabbia, invece, riduce ai minimi termini la capacita' di scorta di acqua del vaso. Inoltre, entrambi i materiali non sono fonti immediate di elementi nutritivi e quindi una loro prevalenza richiede apporti esterni di fertilizzanti ancor più frequenti di quelli normalmente utili quando si tengono le piante in vaso.

Ne La finestra si trovano i riferimenti bibliografici: (5), (6), (11), (12).


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