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LA BANDIERA

La bandiera all’epoca di re Giuseppe era del tipo francese sostituendo gli angoli triangolari bleu con il colore nero, non si sa perché fu scelto il nero, ma durante la Repubblica di Napoli la Legione Calabrese aveva bandiere nere, e le legioni provinciali avevano usato insegne rosse e nere, con rombo centrale bianco bordato di foglie d’alloro dorate e con gli angoli alternativamente rossi e neri (all’asta rosso sopra e nero sotto) con frangia d’oro sui tre lati.

 

Negli angoli tra due rami di foglie di alloro intrecciate e legati da un nastro le iniziali reali, il tutto dorato. Dimensioni della bandiera cm. 80 x 80; asta con punta d'argento

Al centro di un lato le armi del regno e sull’altro la scritta: 

"GIUSEPPE NAPOLEONE/RE DELLE DUE SICILIE/AL…. REGGIMENTO/D’INFANTERIA/DE LINEA o LEGGERA".

Nel 1811 Murat, con decreto del 15 febbraio, fece adottare un nuovo modello di bandiera celeste bordata di scacchi bianchi e amaranto. Esse differiscono tra loro per la diversa iscrizione posta sul verso. Le bandiere erano dotate di cordoni dorati con fiocchi e cravatte celesti con banda a scacchi bianchi e amaranto e frangia dorata. Al verso: due rami di quercia e di alloro, verdi, uniti da nastro azzurro. Corona monogramma del sovrano e l'iscrizione in oro in italiano.

Al recto: corona reale oro, sirene con cornucopia e remo a colore naturale. Armi del Regno: aquila imperiale dorata in campo azzurro; cavallo nero in campo giallo; Trinacria, a colore naturale, in campo giallo, bande in oro. Lo scudo è circondato dal collare dell'Ordine delle Due Sicilie in oro. Sull'asta della bandiera, cavallo rampante in bronzo dorato.

Gagliardetto dei battaglioni

C'era una bandiera per reggimento e i battaglioni e gli squadroni portavano invece un con la designazione del battaglione e del reggimento.

Alla Guardia Civica Provinciale, formata da Giuseppe fu assegnata una bandiera bianco: sul verso le insegne del regno e sul retro (probabilmente) le insegne della provincia alla quale la Guardia apparteneva. Sul verso la scritta "LIBERTA" e sul retro "SICUREZZA".

Le iscrizioni sul retro delle bandiere dei 5° e 6° Reggimento erano leggermente diverse dallo stile di base:

AL REGGIO/REAL/CALABRIA/5° DI LINEA

AL/REGGIMENTO/DI NAPOLI/6° DI LINEA.

Sulla bandiera del 7°: Al 7°REGGIMENTO/FANTERIA/DI LINEA, questi aveva un solo battaglione nel 1813.

Il 5° Linea aveva due cravatte larghe, verde e violetto.

Il 6° Linea le aveva di colore bianco con frange di oro. Corde di oro.

Si è dell'opinione che le nuove bandiere modello 1811 furono adottate già dal 1809, infatti sembra improbabile che un uomo come Murat avrebbero permesso alle truppe del suo regno di portare le vecchie bandiere per altri tre anni.

Una Bandiere catturata dai russi a Danzica nel novembre 1814 a queste caratteristiche: è di 130 x I5Ocm., come il modello base del 1811, eccetto il cavallo nero di Napoli e il Trinacria delle Due Sicilia ambedue su un campo giallo. Sul retto l'insegne del Regno con l'iscrizione "ONORE E FEDELTA SENZA MACCHIA" e sotto GIOACCHINO MURAT / AL 6° REGGIMENTO/ FANTERIA DI LINEA. Questa bandiera è rossa invece dell'azzurro, probabile una modifica chimica del colore del tessuto, durante il corso degli anni o perché data ad un reggimento completamente formato da napoletani.

La bandiera del Reggimento Granatieri a piedi della Guardia Reale nel 1814 è differente da quelle standard sul retto l'iscrizione ONORE E FEDELTA sopra le insegne del Regno e SENZA MACCHIA sotto, e l'iscrizione nelle grandi lettere in oro: GIOACCHINO NAPOLEONE/AL REGGIMENTO /DI GRANATIERI A PIED/ DELLA GUARDIA REALE.

La bandiera standard dei reggimenti della cavalleria dal 1811 (o possibilmente da 1809) era dello stesso disegno come per reggimenti di fanteria delle dimensioni 45 per 38 cm. e con l'iscrizione sul retto: AL ° REGG/ CACCIATORI /A CAVALLO; AL ° REGG/CAVALLEGGIERI.

 


Gruppo Murat - ARS Napoli