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CAVALLERIA DELLA GUARDIA REALE


Cavalleggeri

CAVALLEGGERI

Nel periodo iniziale i cavalleggeri della Guardia avevano un casco di cuoio nero con cimiero e aquila con le ali aperte posta sulla parte anteriore in metallo dorato, cinghia nera.

L’abito a falde corte verde scuro con colletto, risvolti anteriori e posteriori rosa, spalline a frangia dorate, bandoliera di cuoio (naturale sembrerebbe) giberna nera con aquila dorata, guanti e crispini bianchi, calzoni bianchi, stivali corti neri. Cinghie che reggono la sciabola e che spuntano da sotto l’abito, in cuoio naturale. Sciabola da cavalleria curva con elsa e coccia di metallo giallo, fodero di cuoio nero con guarnizioni di metallo giallo. Gualdrappa verde gallonata dì giallo.

Da un quadro di O. Fischetti, attualmente al Museo di San Martino a Napoli che raffigura S.M. Gioacchino Murat che da Massalubrense dirige l'attacco all'isola di Capri, tenuta dagli Inglesi (4/16 ottobre 1808).

Lancieri della Guardia

Nel 1809, denominato " Lancieri della Guardia ", adottò l'uniforme bianca con mostre amaranto, all'ulana, tipica dei Cavalleggeri del Ducato di Berg che l'avevano seguito a Napoli. L'uniforme semplice ed elegante, richiamava i colori che Murat avrebbe scelto come nazionali ed era caratterizzata da una shapska dagli stessi colori, da giacca bianca e amaranto con bottoniera gallonate di bianco e pantaloni anch'essi amaranto con doppia banda bianca. Con le modifiche apportate in genere alle uniformi dell'Esercito nell'ultimo biennio i Cavalleggeri ebbero un abito azzurro, con colletto, paramani e fodere di colore giallo (i testi parlano di colore "dante ") con sei alamari bianchi sul petto e uno su ciascun lato del colletto, chiusi da bottoni in metallo giallo; pantaloni lunghi con banda di colore giallo; schako di panno celeste con visiera nera, bordo bianco, placca frontale gialla sormontata da raggiera bianca, coccarda bianca e amaranto, pennacchio bianco; spalline e cordelline bianche, bandoliera in cuoio bianco con guarnizioni in amaranto, guanti bianchi alla moschettiere.

 

I Trombettieri ebbero i colori invertiti e così facevano gli zappatori, che pure si trovavano qualche volta nei reparti di Cavalleria; di alcune di queste brillanti uniformi siamo debitori a Roger Forthoffer che le ha raffigurate nelle sue "Fiches documentaires" e sempre a lui siamo debitori per lo splendido timballiere moro dei Cavalleggeri.


Velite 1806-1807

VELITI A CAVALLO

Organizzati nel 1807, per le quali erano previste due uniformi.

La grande uniforme comprendeva abito bleu ardesia con "riverse gialle tagliate dritte" (è forse il primo esempio del taglio d'abito che caratterizza i soldati napoleteni di quest'epoca), colletto e paramani pure gialli, calzoni bleu ardesia con doppie strisce laterali gialle stivali alla ussara, spalline dorate con frangia rossa e cordelline dorate;  bottoni e gallone d'oro con nappe su colletto (una), paramani (due) e risvolti (sette).

La piccola uniforme era prevista la giacca bleu ad un petto e nove bottoni con paramani e colletto gialli, panciotto bianco e pantaloni lunghi. Come si vede non era stato previsto il copricapo da adottare; si è perciò assai incerti se i Veliti abbiano portato la shapska o shako.

Di certo si sa che già nel 1809 l'uniforme originaria era stata abbandonata per essere sostituita da quella alla ussara con shako nero con fibbia in argento e oro opaco, cordelline gialle, pennacchio bianco e giallo (solo bianco per gli ufficiali), sottogola giallo.


Velite 1809-1813

Dolman verde, con paramani colore amaranto Schabraque blu ardesia e portmantello con bordature gialle, tutto in cuoio bianco.

Nel 1813 i Veliti divennero "Ussari della Guardia" e la loro uniforme venne modificata di nuovo con l'introduzione del solo colbacco come copricapo e di dolman verde con colletto dello stesso colore, paramani amaranto e cordelline e bottoni dorati. In piccola tenuta erano portati pantaloni verdi con banda amaranto.

Schabraque verde con bordura bianca (filettatura esterna in azzurro); negli angoli posteriori le iniziali coronate reali "JN" in bianco.

Portmantello rotondo azzurro bordato di bianco con le stesse iniziali della schabraque.

Ufficiali - come i soldati, ma con l'argento al posto del bianco. In uniforme da parata indossavano colbacchi neri con fiamma cremisi, rifinitura e nappa d'argento, cordelline e pennacchio bianco.

Splendidi i Trombettieri, completamente in bianco con galloni dorati e cordelline miste d'oro e di amaranto

Guardia d'Onore 1808-1813

Guardie d'Onore

Sulla base delle preesistenti formazioni di Dragoni, organizzate nel1806 in ogni provincia del Regno insieme alle unità provinciali, venne costituito nel 1808 il reggimento delle Guardie d'Onore.

La divisa, giusto il decreto istitutivo, giacca corta rossa, paramani e fodera color dante o pagliato, bottoni e galloni gialli. Pantaloni verde con strisce laterali gialle; stivali corti sotto il pantalone. Schabraque verde, bordatura rossa e ornatura gialla.

I1 loro copricapo era la tschapha di origine polacca, dalla caratteristica parte superiore a forma quadrata, pennacchio nero con la punta colore daino, sciabola curva con fodero di ferro, bottoni e spalline argento per gli ufficiali e bianchi per i comuni, galloni di filo intorno alle bottoniere sui paramani e al colletto delle guardie, ricamo in galloni d'argento, invece, per gli ufficiali.

Dopo la campagna di Russia, che vide la Guardia d'Onore rimanere falciate dal gelo scortando la slitta di Napoleone , il reggimento venne disciolto ed i superstiti si divisero tra due nuovi Corpi: " Guardie del Corpo " e " Corazzieri.


Guardia del Corpo 1814-1815

Guardie del Corpo

Le Guardie ebbero cappello gallonato d'argento con pennacchio bianco giacca rosso cremisi, pantaloni bianchi e stivali neri alti.

La giacca, lunga, a un petto guarnita da alamari bianco argento, colletto e paramani gialli, patte dei paramani rossi, risvolti gialli a falda lunga; filettatura gialla per le tasche verticali. Asole merlettate bianche sul petto, le tasche e le patte dei paramani. Spalline bianche. Pantaloni bianchi; stivali pesanti da cavalleria.

Cinture bianche; briglie nere con accessori d'ottone. Finimenti della sella in blu con estremità in bianco e bordura in rosso; portmantello quadrato blu. Negli angoli posteriori dello shabraque le iniziali coronate "JN" in bianco.

  

Selle - Guardia d'Onore, Guardia del Corpo, Veliti 1806 e 1809


Corazziere

Corazzieri

I Corazzieri, nati dalla fusione di due squadroni di Guardia d'Onore con i Gendarmi della Guardia, il decreto istitutivo si limitava a dire che avrebbero indossato corazza e casco.

Naturale quindi che, specie nei primi tempi, si siano portate tenute di vario genere a seconda del Corpo di provenienza finché, nel novembre del 1813, Murat diede loro una giacca blu ad un petto dotata di mostre amaranto e guarnita da otto alamari bianchi.

Era ovviamente in uso, per la guerra, una diversa tenuta che prevedeva casco e corazza su cui spiccava sul davanti un sole.

corazza

sella


Gendarme in grande tenuta e da campo, sella.

 

 

Gendarmeria a cavallo

Bicorno con coccarda, bottoni e cappietto gialli; giubba blu scuro con mostreggiature cremisi con l'orlatura della guardia al colletto e ai paramani squadrati; bottoni d'argento, spalline bianche, bandoliera di cuoio bordata in bianco.

Panciotto bianco; pantaloni beige o bianchi; stivali pesanti da cavalleria.

Briglia nera con bordature in ottone; schabraque e portmantello blu scuro bordati di bianco con sottile striscia ornamentale esterna in cremisi.

Sull'angolo posteriore della schabraque una granata bianca con fiamma.

 


Gruppo Murat - ARS Napoli