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Dalla Scienza al Mito

 

U.L. Businaro e C. Cesarano
Dalla Scienza al Mito. 
Il paradosso del progresso.
ed. CUEN, 1999 (Napoli), pg.149

Invito alla lettura

Un vecchio convento sulle colline toscane sede di simposi e workshop, versione moderne del convivio greco. CIA, una non meglio definita organizzazione dall’acronimo sospetto, ha riunito in quel luogo tranquillo - che favorisce discussioni informali anche su argomenti complessi - un gruppo eterogeneo di personaggi. Uno
storico della scienza, un manager, un riparatore di radio, un pittore, un biologo, un progettista ed altri ancora, per discutere dove ci porterà la crescente complessità del sapere scientifico. 
L’uomo della strada può pensare che per lui è sempre stato difficile entrare nell’intimità del sapere. Ma per l’uomo colto, per lo scienziato? Non provano forse anche loro un sentimento di crescente ignoranza relativa, rispetto all’incredibile aumento delle conoscenze totali prodotte dal progresso della scienza? 
Se la scienza diventa sempre più complessa e meno dominabile a livello individuale, che dire dei prodotti che il progresso tecnologico ha messo a disposizione di tutti e che tutti usano, scienziati, uomini di cultura o semplici uomini della strada? Anche qui, paradossalmente, più il prodotto diventa complesso, più si richiede che sia d’uso facile, user friendly. Basta schiacciare dei bottoni… 
Dov’è il problema? Al di là del prurito intellettuale che qualcuno può sentire nel non sapere cosa ci sia dietro la scatola dorata che gli sta di fronte e che produce cose così meravigliose, usabili con poca fatica? L’uomo non si è mai accontentato di non capire, e quindi pone domande. Ma se la scienza diventa troppo complessa da
impedire all’ individuo una visione globale? Allora si divulga, si semplifica, si  costruiscono metafore. 
E magari le metafore vengono scambiate per la realtà, ed alla lunga potrebbero diventare simili ai miti che soddisfacevano l’abitudine di porsi domande dei nostri lontani antenati. 

Se il mito è accompagnato da procedure pratiche precise, da modalità d’uso, che ci permettono di operare nel mondo complesso dei prodotti, il mito si rafforza, gli scienziati vengono sostituiti dai maghi.
Dalla Scienza al mito, appunto. Viaggio a ritroso rispetto a quello della civiltà. Fantascienza o, meglio, fantamagia?

Il simposio non dà risposta definitiva, ma conferma che il dubbio è valido. Magari indica una rotta alla scienza: riuscire come nel passato a ridurre la complessità con nuove ricerche e scoperte. Così come l’universo di Newton è più semplice di quello di Tolomeo. 

I due autori provengono dal mondo della ricerca applicata. Ambedue sono stai coinvolti nell’avventura dello sviluppo dell’energia nucleare. Il primo, un fisico, è poi passato alla ricerca industriale dove ha diretto un grosso centro di ricerca. Il secondo, un chimico, ha terminato con un lungo soggiorno in Cina come addetto scientifico della nostra ambasciata. Parte della loro traiettoria personale è adombrata nelle confessioni e nei dubbi espressi da alcuni dei personaggi di fantasia partecipanti al simposio. 

Il libro è stato ora rieditato, con un nuiovo titolo,  ed è ottenibile come ebook 

A ritroso nel Futuro:
dalla conoscneza, alla metafora, al mito