INFORMAZIONI GENERALI

 

1. La storia, tra passato e presente

2. L'edificio

3. Il Fondo artistico e storico

4. Spazi didattici

5. Rapporti Internazionali

6. L'ufficio Erasmus

  

 

1. La storia, tra passato e presente

L'insegnamento delle discipline artistiche a Bologna risale ai Carracci che fondarono prima l'Accademia dei Desiderosi (1582) poi degli Incamminati (1590), dove si disegnava dal nudo e da modelli della statuaria antica, si studiava l'anatomia, oltre a praticare l'architettura e la prospettiva. Dopo il declino della scuola carraccesca, vi furono numerosi tentativi per ricostituire a Bologna l'insegnamento artistico.

Nel 1706, un gruppo di pittori capeggiati da Giampietro Zanotti, riunitosi a Palazzo Fava, istituì un'Accademia che, col sostegno del generale pontificio Luigi Ferdinando Marsili, fu aggregata all'Istituto delle Scienze (1710). Riconosciuto lo statuto dal papa Clemente XI nel 1711, l'Accademia fu denominata Clementina e trovò sede a Palazzo Poggi, composta da quaranta maestri, tra cui Carlo Cignani e Donato Creti. Nel 1717 si unì come docente lo scenografo Ferdinando Galli Bibiena e, successivamente, Giuseppe Galli Bibiena (1721), Francesco Galli Bibiena (1727); nel corso del Settecento fecero parte dell'Accademia Clementina altri celebri artisti come Vittorio Bigari, Ercole Lelli, Angelo Venturoli, Gaetano Gandolfi e Francesco Rosaspina. Gli studenti erano istruiti nella pittura, nella scultura e nell'architettura; per incentivare lo studio furono previsti alcuni premi (Marsili-Aldrovandi, Fiori e Curlandia) da assegnare ai giovani più meritevoli.

Con l'occupazione napoleonica l'Accademia Clementina fu soppressa, ma nel settembre 1802 fu fondata l'Accademia Nazionale di Belle Arti di Bologna. L'Accademia cambiò allora sede, trasferendosi nell'ex Collegio gesuitico dove oggi si trova, in via delle Belle Arti, secondo un piano urbanistico che prevedeva la concentrazione degli studi superiori in un'unica zona della città. Le discipline insegnate vennero accresciute (Architettura, Pittura, Scultura, Prospettiva, Ornato, Elementi di Figura, Incisione ed Anatomia, oltre alla Scuola del Nudo). In questi anni si istituirono nuovi premi, pur mantenendo i premi Curlandesi: Premi di Prima Classe per gli artisti, Premi di Seconda Classe per gli studenti delle scuole e furono previste delle "pensioni artistiche" a Roma. Ogni anno con la distribuzione dei premi, si allestiva un'esposizione pubblica delle opere degli studenti vincitori, oltre che di artisti, professori, dilettanti ed amatori, un momento che costituiva un evento importante per la vita artistica bolognese. Per l'attività didattica dell'Accademia, a vantaggio degli studiosi e a decoro della città, la scuola fu dotata di una raccolta di quadri.

Nel 1815 con il ritorno del governo pontificio, la struttura didattica della scuola, denominata Accademia Pontificia di Belle Arti, rimase invariata. Soltanto dopo l'unità d'Italia (1860) l'organizzazione degli studi fu innovata dividendo l'insegnamento in "Elementare" (Disegno d'Ornato, Disegno di Figura, Disegno d'Architettura e Prospettiva e Studio preparatorio alla Scultura) e "Superiore" (Pittura, Scultura, Architettura, Ornato, Decorazione, Prospettiva, Scenografia, Paesaggio ed Incisione), affiancati da "Scuole Sussidiarie" (Disegno dai gessi, Nudo, Anatomia pittorica e Storia dell'Arte). Con questa riforma gli studenti delle classi superiori dell'Accademia furono equiparati a quelli dell'Università. Nel 1877 una nuova Legge suddivise l'insegnamento artistico in Preparatorio (un anno), Comune (tre anni) e Speciale (due anni, ad eccezione della scuola d'Architettura della durata di quattro anni).

L'attuale organizzazione didattica si deve ancora al Regio Decreto del 1923 che individuò nelle Accademie il livello superiore di studi nel campo delle arti figurative e assegnò l'insegnamento dell'Architettura all'Università. Nel Novecento, i più importanti "maestri" dell'Accademia di Belle Arti di Bologna sono stati Virgilio Guidi, Ilario Rossi, Giorgio Morandi, Luciano De Vita, Umberto Mastroianni, Quinto Ghermandi, Edoardo Collamarini.

 

 

 

2. L'edificio

L'Accademia di Belle Arti occupa, insieme alla Pinacoteca Nazionale, il complesso della Chiesa di Sant'Ignazio e Noviziato dei Gesuiti, edificato da Alfonso Torregiani tra il 1728-1735. Abbandonata la sede clementina di Palazzo Poggi, l'Accademia rifondata in età napoleonica fu trasferita nell'edificio conventuale, opportunamente riadattato. La Chiesa di Sant'Ignazio venne trasformata in Aula Magna dell'Accademia (è del 1805 la riduzione della cupola). Successivamente fu aggiunta l'ala Collamarini, mentre è recente l'annessione dei moderni locali del Liceo Artistico.

Nel 1997 sono stati aperti nell'interrato nuovi spazi comuni dell'Accademia e della Pinacoteca, denominati "Sale delle Belle Arti", a cui si aggiungeranno a breve altri spazi didattici ed espositivi.

 

 

 

3. Il Fondo artistico e storico

La lunga tradizione dell'Accademia ha dato vita a un ricco fondo artistico e storico. La biblioteca storica è consultabile su richiesta (con i suoi 4.000 titoli è anche una preziosa memoria per studi sull'arte moderna italiana e locale), così come il Gabinetto dei Disegni e delle Stampe, costituitosi in parte grazie a norme secondo cui le prove degli studenti vincitori dei concorsi, banditi dalla scuola nel Settecento e nell'Ottocento, dovevano rimanere di proprietà dell'Accademia, oppure per acquisti o donazioni.

Nelle aule didattiche e negli spazi comuni sono esposti i gessi e i calchi della gipsoteca e numerose tele.

Nelle Sale delle Belle Arti è allestito il Museo dell'Accademia con dipinti, marmi, gessi e disegni tratti dalle collezioni dell'Accademia (secc. XVIII-XIX); altre opere già parte del patrimonio dell'Accademia sono presso la Galleria Comunale d'Arte Moderna e la Pinacoteca Nazionale.

 

 

 

4. Spazi didattici

Nel complesso dell'Accademia di Belle Arti vi sono le aule didattiche per l'attività teorica e i laboratori. L'Aula Magna viene utilizzata per lezioni teoriche, conferenze e video proiezioni. I laboratori di pittura, scultura, decorazione e incisione sono distribuiti al piano terreno e al primo piano, nelle diverse ali dell'edificio; i laboratori di scenografia sono situati nell'ala Imerio, mentre l'aula multimediale si trova al piano terreno. Nell'interrato sono in via di completamento nuovi spazi didattici ed espositivi.

 

 

 

5. Rapporti Internazionali

Nel 1989, l'Accademia di Belle Arti di Bologna è stata la prima Accademia italiana a partecipare al Programma di scambi europei Erasmus. Da allora i rapporti di collaborazione culturale con Università e Accademie di diversi paesi europei si sono moltiplicati, offrendo preziose occasioni ai giovani artisti.A partire dall'A.A. 1996/97, grazie al Contratto Istituzionale Socrates-Erasmus,sono stati organizzati scambi di studenti (OMS) e docenti (TS) con più di venti Accademie/Università di paesi dell'Unione Europea (Austria, Belgio, Gerrmania, Spagna, Francia, Islanda, Gran Bretagna, Grecia, Olanda), oltre a liberi scambi (Svezia, Svizzera).

Nell'ambito di specifici progetti sono state allestite alcune mostre internazionali come recentemente a Bologna, "Delphi 1996. L'ombelico del mondo" (Lapidario del Museo Civico Medioevale, 1996), "Opere grafiche della Wimbledon School of Art" (Sala Ottagonale del Museo Morandi, 1997), "Figura/Spazio Mensch/Raum" (Istituto di Cultura Germanica e Sale del Baraccano, 1998).

Dal 1994 vi è una attività di scambio con la Brown University, Providence (USA)

 

 

 

6. L'ufficio Erasmus

Ha cura dei rapporti internazionali dell'Istituzione. È un servizio rivolto agli studenti dell'Accademia e agli studenti stranieri interessati a un programma di scambio, particolarmente in ambito europeo. Il docente responsabile dell'Ufficio e del Programma Socrates-Erasmus è Maria Rita Bentini, affiancata da Juan Carlos Battilani, referente per l'area iberica.

Durante l'anno accademico l'Ufficio è regolarmente aperto, nei giorni e negli orari stabiliti. Ha sede in via delle Belle Arti 54, 40126; tel. +39-51-243064 o 244252, fax +39-51-253032.

accademia.bologna@europe.com

 


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