A questo punto vediamo come funziona un RADAR in maniera più approfondita cominciando dal TRASMETTITORE.

Il trasmettitore emette un impulso a radiofrequenza di potenza molto elevata e di breve durata.
La potenza elevata è necessaria per poter avere un segnale dell'eco di ritorno di sufficiente potenza da essere rilevato dal ricevitore, questo perchè la potenza di ritorno dal bersaglio risulta essere molto piccola a causa della distanza percorsa dal segnale (anche varie centinaia di chilometri tra l'andata e il ritorno) e anche perchè nonostante il fascio trasmesso dall'antenna sia molto stretto in angolo, lo stesso fascio deve essere molto largo in altezza per l'ovvio motivo di dover vedere anche gli aerei che volano a quote alte, però questa maggiore larghezza fa disperdere un un'area più grande la potenza trasmessa
Ecco spigati i vari motivi per cui il segnale dell'eco di ritorno risulta essere una percentuale infinitesima (molto, molto, molto piccola) rispetto alla potenza trasmessa, e di conseguenza la necessità di trasmettere potenze molto elevate.

Invece la breve durata dell'impulso è indispensabile per ottenere una buona risoluzione. Per risoluzione si intende la distanza minima tra due bersagli per poterli distinguere e non vedere, sullo schermo RADAR, una sola traccia.
Questa risoluzione dipende direttamente dalla durata dell'impulso trasmesso. Sapendo che la velocità della luce è di 300.000 chilometri al secondo, anzi leggermente meno, si ricava che in un milionesimo di secondo la luce, quindi anche l'impulso trasmesso, percorre 300 metri. Considerando che si deve tener conto del tempo di andata e ritorno del segnale si ricava che in un milionesimo di secondo (si scrive 1µS e si legge un microsecondo) la distanza misurata sullo schermo è di 150 mt.
Quindi in un RADAR che trasmette un impulso di 1µS la minima risoluzione risulta essere di 150 mt.

Per questi motivi, sopratutto per l'elevata potenza di trasmissione, ci si trova costretti ad utilizzare, nella costruzione dei trasmettitori RADAR, dei componenti particolari come il MAGNETRON di cui ho già parlato in precedenza.

Di norma tutti i trasmettitori prelevano in segnale generato da un oscillatore e dopo varie amplificazioni, mediante un ultimo stadio finale inviano il segnale da trasmettere in antenna. Il MAGNETRON ha la particolarità di essere sia lo stadio finale sia l'oscillatore in quanto il MAGNETRON stesso genera il segnale da trasmettere.
Oltre al MAGNETRON esistono anche altre valvole che vengono utilizzate come stadio finale, queste valvole sono chiamate una "KLYSTRON" e l'altra "Tubo ad onde progressive" in italiano, ed in inglese TWT (Traveling-Wave Tube). Queste valvole amplificano soltanto il segnale da trasmettere, quindi hanno bisogno di ulteriori circuiti oscillatori e preamplificatori.

Quando parlo di valvole molti di voi penseranno alle valvole viste in qualche vecchio televisore, la realtà è un pò diversa. Per quanto riguarda il MAGNETRON può pesare svariati chili, mentre il KLYSTRON e il TWT possono pesare vari centinaia di chili tanto da prevedere, nella progettazione del trasmettitore, la presenza di paranchi per il sollevamento.
Per far funzionare queste valvole è necessario alimentarle con voltaggi molto elevati, si parla di tensioni dai 10.000-30.000 volt fino alle centinaia di migliaia di volt. Quindi si capisce benissimo gli eventuali pericoli a cui va incontro chi deve lavorarci.

Grazie al miglioramento delle tecnologie nella costruzione dei componenti a stato solido i RADAR moderni, che non necessitano di potenze molto elevate, montano dei trasmettitori completamente costruiti con componenti a stato solido. Dato che un solo aplificatore di questo tipo non serebbe comunque sufficente a generare la potenza necessaria, vengono montati numerosi amplificatori uguali collegati in modo tale da sommare le loro uscite per ottenere l'alta potenza desiderata e, inoltre, per compensare la mininore potenza rispetto a quella ottenibile con le valvole, si utilizzano impulsi di trasmissione molto lunghi e creati in modo tale da poter venire compressi alla ricezione, per non peggiorare la risoluzione del RADAR.
L'utilizzo di trasmettitori a stato solido hanno il pregio di lavorare a basse tensioni ed inoltre, nel caso di rottura di un amplificatore l'unica conseguenza serebbe la diminuzione della potenza trasmessa e non il completo spegnimento come nel caso dei trasmettitori costruiti con MAGNETRON o le altre valvole.

A questo punto sappiamo come viene generato l'impulso RADAR. Ci sarebbe da dire molto altro, ma bisognerebbe entrare in argomenti molto più tecnici e parlare dei circuiti che compongono un trasmettitore RADAR. Quello che però posso dire è che i trasmettitori che hanno come finale un KLYSTRON, un TWT, oppure costruiti a stato solido, sono composti da una serie più o meno grande di amplificatori che amplificano sempre più il segnale da trasmettere. Invece i trasmettitori costruiti con un MAGNETRON sono, praticamente degli enormi flash per macchine fotografiche, dove viene prima caricato, ad alta tensione, un condensatore elettrico che, una volta raggiunta la massima carica, viene scaricato sulla lampada, nel caso di un flash, mentre nel caso del RADAR l'energia del condensatore viene scaricata sul MAGNETRON che a sua volta emetterà l'impulso elettromagnetico.