La Rete. Movimento per la Democrazia.


Un'esperienza in Politica




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Indice

- Introduzione.-
- La Rete. Nuovi significati e nuove strategie.-
- Il PDS e i Progressisti, errori e nuove idee per una Rivincita.-
- Testamento di un Progressista.-
- TESTAMENTO DI UN IDEALISTA.-


Introduzione

Sono passati vari anni da quando ho contribuito, e ne sono fiero, a costituire il gruppo della Rete a Parma e attraverso esso a fare cadere (anche se ho fatto una goccia in un mare) il Pentapartito e tutto quello che esso significava in questi 40 anni di malgoverno. La Rete era un Movimento, non voleva essere un partito. La sua idea era di costruire una cultura diversa della politica in cui l'onestà , la vera dedizione al bene comune e il coinvolgimento della persona singola valorizzata come PERSONA e basta fosse al massimo grado. fare cose nuove, avere idee e progetti (cosa mai vista finora in Italia), mettere passione, senza volere fare della politica un mestiere!
{Metterò poi i vari Manifesti della Rete}.
Finalmente una politica con la "p" maiuscola, e che voleva dare a tutti la possibilità di partecipare!
Poi la lotta con il pnetapartito, la necessità di partecipare attivamente, nel Parlamento ci portò a candidare alcuni di noi al Parlamento, tentando di non abbassarci alle logiche elettorali solite. Non fu possibile, i gestori del movimento caddero nella trappola del potere e della demagogia, le spese si moltiplicarono e il soldo sottrasse libertà e chiarezza di intenti, il distacco tra gestione e basi fu fortissimo, tanto che nel marzo 1995 io portai la decisione al gruppo regionale: il gruppo della Rete di Parma si autoscioglieva, poiché quello era il fine del movimento: durare solo per portare a termine i progetti, non essere condizionati dalla politica, creare libertà, democrazia ed essere LIBERI!


La Rete, Nuovi significati e nuove strategie.

{primi mesi del 1994? (marzo?)}

Certo la funzione di rottura del sistema immobilistico partitocratico del quadripartito la Rete l'ha esaurito, ed anche la funzione di stimolo per una scintilla di rivoluzione gentile contro la Mafia è in buona parte stata realizzata; quindi si può capire che la gente non senta più la Rete come uno strumento adatto alla soluzione dei problemi di ricostruzione e di rifinitura della rivoluzione 'gentile', capibile, anche perche' la Rete, come movimento si è dimostrata un po' fragilina nel momento di proporre ricostruzioni, idee nuove per coprire i vuoti di disagio lasciati dalla nomenklatura DC. La sua struttura è una struttura di fortuna, da partigiani della rivoluzione, non puo' piu' servire per scardinare un sistema corrotto e decrepito, pieno di crepe, ora OCCORRE UN GRUPPO ETEROGENEO, ma unito, che COSTRUISCA IDEE E PROGETTI, che passi alla fase di ricostruzione, di lotta politica forte e chiara. (Va tenuto conto del fatto che la Rete non è nata con il fine di governare, e non ha posto il suo essere nell'essere rappresentata in parlamento, quindi doverebbe essere slegata daille necessita' prettamente elettorali).
PURTROPPO pero' la Rete aveva tre punti su cui muoversi e punntare: persona, solidarieta' e questione morale... il che portava al fine ultimo: garantire la Democrazia e quindi l'alternanza ecc..., questi tre punti sono stati applicati , ma ora come ora non sono sicuri, anzi, cio' che il nuovo sistema, che ha eliminato il quadripartito, ci porta è un pericolo maggiore di vedere cancellati questi 4 punti.
Quindi la Rete, che poteva sciogliersi una volta raggiunta la garanzia di una politica di dibattito democratica, non puo' farlo finche' rimane il pericolo cosi' incombente, anzi ora piu' di prima deve scovare in se degli spunti, deve fornire al polo di sinistra e alla politica quei vaolri nuovi di fare politica che aveva portato fuori, deve garantire che vi sia un vero rinnovamento, e contribuire con le sue peculiarita' di movimento libero e responsabilizzante, di lievito culturale, di ricerca approfondita e seria delle radici dei fenomeni, di collegamento tra le istanze della societa' civile, di creatrice di coscienze civili e critiche individuali, a formare una scena politica veramente e qualitativamente civile e democratica. E' importante altresì che parta dal punto in cui è e garantisca all'interno della sinistra un passaggio di reale e profondo rinnovamento (penso al PDS e ad alcune frange 'antiche' agganciate a nuovi movimenti sia come individui sia come vecchie ideologie es. AD, Rif.Com. ecc.) verso un polo onesto, serio e quindi preparato su tutti i livelli e anche nuovo perche' ha lasciato spazio e dato fiducia e nuove persone che prendano in mano lo strumento della politica per creare qualcosa di bello nel nostro paese. Penso quindi che i punti siano:
stringere i rapporti nel polo della sinistra e potrare quelle qualita' che ho detto;
spingere per un vero rinnovamento delle forze in detto polo, come persone, come ideologie e come metodi di agire;
agire a livello regionale e comunale per fermare la tendenza a destra dell'elettorato sprovveduto, utilizzando gli strumenti della diffusione di notizie e idee, provocando dibattiti e partecipazioni (lievito culturale), adesso come adesso bisogna fare si che i cittadini non si permettano di nuovo di non badare alle vicende della loro politica, ma devono essere vigili: dobbiamo fornirgli il desiderio e gli strumenti per farlo.

Il PDS e i Progressisti, errori e nuove idee per una Rivincita.

{primi mesi del 1994? (marzo?)}

Ma la gente, vuole essere di sinistra?, a parte i discorsi di un polo poco unito, con dentro il PDS con tutti gli apparati vecchi, la gente vecchia, il distacco, da parte di tutti ( per presunzione) dalla gente; noi ci siamo chiesti se la gente desiderava una cosa di sinistra per risolvere le questioni o voleva un discorso piu' pieno piu' chiaro, soprattutto abbisognasse di SPIEGAZIONI, perche' noi che siamo in politica sappiamo, seguiamo, ma loro non sanno e non comprendono: è ovvio che basta una frase detta con sicurezza e chiaramente per fare capire allora!

Testamento di un Progressista.

{primi mesi del 1994? (marzo?)}

(purtroppo altri interessi e altri affetti mi allontanano da queste preoccupazioni che pero' sento ancora vive e brucianti in me.)
Il mio desiderio di vivere in pace fra le altre persone, e costruire con creatività e passione modi di vita ed esperienze umane è stato disatteso; gli italiani sono di nuovo cascati nella trappola, forse neanche i progressisti proprio, con Occhetto avrebbero potuto realizzare questo sogno, ma senz'altro si sarebbero avvicinati di più, avrebbero permesso di lottare per esso con qualche speranza, ora invece credo che le possibilità siano talmente ridotte, la mia delusione tanto profonda che ho in parte scelto di cercare altre strade per esprimere la mia fiducia nell'uomo, il mio desiderio di amore, pace, intelligenza, umanità. Ho scelto la cultura e gli affetti, poichè forse cio' che enunciava una mia vecchia poesia di adolescente era vero:
No, l'Uomo è sempre lo stesso,
non cambia
solo il singolo cambia
e al singolo compete la vittoria,
l'Uomo perde sempre.
La mia vuole essere una speranza, una convinzione: una testimonianza: per costruire esistiono tanti piccoli momenti, e probabilmente le scelte su ognuno di essi sono fondamentali, ... una qualsiasi piccola o grande vittoria vale tutta la fatica.
Ho creduto in una società in cui tutti potessero esprimersi, tutti cercare la loro strada, una società democratica, in cui il progresso fosse inteso come valore, come crescita, come creazione di una vita sempre piu' vicino ad ogni singola persona, ma valida altrettanto per i vari popoli.
Ho creduto che la mente potesse unirsi al cuore, la ricerca di una ricchezza alla qualità delle esperienze umane che essa poteva rendere più possibili, ho creduto che l'intelligenza, la creatività potesse essere usata e fatta vivere per l'uomo, per imparare ad usare questa nostra umanità al meglio possibile, perchè la profondità, i mondi che ogni essere vivente porta dentro di se' trovassero il modo di esprimersi nel massimo del loro splendore e della loro ricchezza.

TESTAMENTO DI UN IDEALISTA


{(1990?)}

Io credo in Dio, nella pace, nella fedeltà, credo nell'amore, nell'affetto, nell'uomo.
Certo, io so' che l'uomo è imperfetto, che il male è forte e che niente puo' riuscire totalmente.
Io credo non nell'idea, nel concetto, nell'ideale, io credo nella tensione, nella potenzialità, nel valore di una cosa, che essa sia o no, è proprio dell'uomo creare, inventare, fare cio' che non c'è.
Credo nell'energia, nella forza, nell'uomo come compendio, insieme, unione della forza e della materia, che sono tutte e due derivate dalla stessa energia, scaturite dallo stesso amore, naturale, divino, esistenziale, umano che sia.
Credo soprattutto in me, nella forza, nell'energia che c'è in me, nel mio profondo più profondo, e che, con sorpresa trovo anche in tutti gli altri e in tutto cio' che incontro: nell'erba, nei cuori, negli uccellini, nella luna, ma soprattutto in quell'affascinante potere che avvolge e lega tutto.
Non credo nella sola ragione, ma nella mente umana si, non nell'astrologia, ma negli astri si, non nella magia, ma nel magico si, non nella cultura, ma nella ricerca si, non nella religione, ma nel religioso si.
Tutto, tutto legato, tutto amato, tutto costretto ad essere diviso, ma unito inscindibilmente da una grandissima forza: l'amore, e l'amore porta ad una fede, ad una sincerità, ad una serenità, una fiducia, che non ti lascia, nemmeno se vedi che non serve a nulla, poichè dentro, nel profondo più profondo senti che a te e quindi a tutto cio' che esiste e s'è, è servito: nulla accade senza conseguenze, tantomeno l'amore. Credo nella vita, nel vivere, nell'essere, qualsiasi cosa accada: se io ci sono , ci sono comunque, quindi tento di esserci il più possibile; tutto questo lo faccio per me, perchè io sono io, e nessuno può togliermi a me stesso, tanto più se io sono nel più profondo del mio cuore: allora io sono, ma non da solo: sono tanto quanto tutto cio' che esiste, non posso fallire o morire: resto comunque e sono comunque.
Idealismo? No, non idea solo, non concetti, sentimenti, astrazioni, ma vita, presenza, pienezza, essenza, amore, completezza, totale esistenza di un essere.
Alessandro M.

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