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LA COMMEDIA
A volte ci sono situazioni talmente intricate, difficili, dalle quali sembra impossibile uscirne, ed è proprio in una di queste che si svolge la nostra storia.
Uno strano e misterioso personaggio, Giacinto, venditore di erbe miracolose fa la sua apparizione
in un vecchio castello del '600, dimora dei conti Vendramin.
Il vecchio maniero, ora adibito a fattoria, ostacola il progetto dell'ambizioso Sindaco del paese, Anselmo Barbini che vuole abbatterlo per far passare una strada.
Il Conte Gerolamo ha due grossi problemi: il castello, che per salvarlo dalla demolizione deve dimostrare che all'interno ci sono delle opere d'arte; sua moglie, la Contessa Anastasia, nobile aristocratica ma molto ingenua, che non riesce a dargli un erede.
A complicare poi ulteriormente le cose ci sono altri singolari personaggi:
Eleonora, restauratrice molto attraente e spregiudicata, è nel castello per restaurare degli
affreschi;
Toni, per metà dipendente del Conte (bovaro) e per metà del Sindaco (messo comunale), uomo indolente e non molto sveglio, almeno all'apparenza;
Caterina, servetta tuttofare, un pò isterica, svelta di lingua ma un po' meno nei fatti.
Don Gaudenzio, parroco del paese, il suo moto è “orate per me”;
Cesarina, ragazzina ingenua, ma non tanto, innamorata del dottore;
Eugenio, dottore e libero pensatore, ospite nel castello.
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Personaggi
ed interpreti
(in
ordine di apparizione)
Gerolamo Vendramin (il conte)
Andrea Tosini
Anselmo Barbini ( il sindaco)
Elisa Rossi
Eleonora Franceschetti (la restauratrice)
Letizia Segantin
Don Gaudenzio Trombini (il parrosco)
Sabrina Zennaro
Anastasia Vendramin (la contessa)
Mirca Gregnanin
Caterina
(la servetta)
Cristina
Pavani
Toni (bovaro e messo comunale)
Davide Altieri
Giacinto (l’omo de le erbe)
Giorgio Brandolese
Eugenio Bianchini (il dottore)
Elisa Rossi
Cesarina (figlia del Sindaco)
Letizia Segnatin
Scene
S. Zennaro, G. Brandolese, A. Pizzo
Costumi e trucco
Eda Previatello
Luci e Musiche
Alberto Ferrigato
Tecnici
Adriano Belliero, Enzo Mancini,
Giorgio Bertoni
Direzione
Severino Zennaro
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