"La Grande Uniforme degli Zaptič Libici 1925"

In occasioni particolarmente solenni, generalmente per la scorta governatoriale, gli Zaptič indossavano la grande uniforme costituita da un bournous rosso (mantello a 3/4 di ruota con cappuccio) con gallonature e fiocchi bianco-argento, da una farmula rossa con bottoni bianchi e guarnizioni e alamari ricamati in bianco (pių tardi furono aggiunte due granate metalliche agli angoli) e da un barracano bianco con lievi strisce di colore paglierino pallidissimo che avvolgeva la persona e passava sopra la tachia. In alcuni casi oltre alla sciabola si aggiungeva una lancia con la banderuola blu e la granata bianca al centro. Prima di allora la grande uniforme era costituita dal bournous e barracano pių corti, da un giubbetto celeste con maniche con manopole rosse a punta e guarnizioni rosse sul davanti, la tachia aveva la granata senza coccarda. (Zaptič, carabiniere indigeno coloniale, da parola turca = agente o soldato di polizia).

"Dubat"

Il 23 luglio 1924 con l'arruolamento degli uomini pių prestanti e coraggiosi della Somalia furono costituite "Le Bande Armate di Confine". Questi elementi irregolari ebbero la denominazione di Dubat (Dub = turbante; Ad = bianco), per il loro ardimento, la grande mobilitā e l'impeto nell'assalto ebbero l'appellativo di "Bersaglieri Neri", parteciparono a tutti gli eventi bellici in A.O. fino alla caduta

"Meharisti e Sahariani"

I Meharisti (da Mehari, varietā di dromedario veloce) ebbero vita nel 1912 in Tripolitania con l'apporto di un numero di Meharisti Eritrei, rappresentarono la Fanteria Montata Indigena con capacitā operative nelle pių lontane zone desertiche e costituirono l'ossatura dei Gruppi Sahariani che ebbero peso decisivo nella pacificazione della Libia, nella II G.M. condivisero la sorte delle armi italiane fino alla caduta della Tripolitania.

Alberto Parducci
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