JOHN STEINBECK - "FURORE"

    "The Grapes of Wrath" : questo è il titolo originale del più importante romanzo di John Stenbeck, uscito negli Stati Uniti nel 1939 e conosciuto in Italia come "Furore". Diventato il simbolo della Grande Depressione americana fu adattato per il cinema da John Ford, ha ispirato la musica di Woodie Guthrie,"maestro" del più noto Bob Dylan,e recentemente nel 1995 di Bruce Springsteen.

    Non è un caso che nello stesso periodo,precisamente nel 1936, negli Stati Uniti uscisse anche il romanzo "Via col vento" ("Gone With the Wind") di Margareth Mitchell, anche questo divenuto un film "Cult" della cultura amercana.
    Ma cosa hanno in comune questi due romanzi che apparentemente trattano due argomenti diversi? Raccontano la miseria, la povertà e la disperazione di un popolo che si sentiva invincibile e che non aveva mai conosciuto la sconfitta. "Via col vento" descrive la decadenza degli stati del sud che, s confitti nella Guerra di Secessione, persero la loro ricchezza e supremazia economica per sempre. Nella storia americana solo gli stati del sud avevano vissuto questa esperienza prima della Grande Depressione, ed è per questo che, negli anni '30, gli argomenti di "Via col Vento" tornarono ad essere di attualità, e questa volta per l'intero paese.
    In "Furore" troviamo la storia della famiglia Joad, contadini dell' Oklahoma, sfrattati dalle loro terre dalla siccità che distrugge i loro raccolti e dalla trattrice che sostituisce il lavoro di venticinque uomini. E' in questo contesto che la California si trasforma in un paradiso, nel paese fertile pieno tutto l'anno di arance, di frutta da raccogliere e tanto lavoro per tutti, il paese che migliaia di volantini pubblicizzano offrendo ai braccianti dell' est lavoro sicuro e ben pagato. Per questo motivo la famiglia Joad si mette in viaggio verso la California, e come loro milioni di famiglie percorrono, per la seconda volta nella storia americana, un lungo viaggio verso il WEST, ancora terra dei sogni e dei desideri e confine ultimo del mondo americano.
    Steinbeck ci racconta le vicende individuali dei Joad, ma anche quello che accadeva agli altri; alterna capitoli in "volgare" ( il linguaggio parlato nella realtà dai braccianti dell' Oklahoma), dove troviamo le vicende dei Joad, e capitoli dal tono sostenuto e dal linguaggio aulico, sul modello delle Sacre Scritture, dove leggiamo la storia del Popolo americano.
    Ma vediamo perchè questo romanzo è considerato un capolavoro della letteratura moderna :
Quando nel '39 fu pubblicato "The Grapes of Wrath " fu accolto positivamente da una parte della critica e Steinbeck vinse il premio Pulitzer, ma sollevò anche molte proteste. Venne addirittura considerato l'opera di una mente distorta, venne bandito e alcune librerie ne bruciarono delle copie. Gli americani rimasero sconcertati : era tutto vero quello che l'autore aveva scritto ? Era accaduto veramente ? Dovevano considerare il romanzo come un' opera d'arte o era un documento di propaganda sociale ?
    Molti critici accusarono Steinbeck di essere un "Rosso", forse ancora contagiati dalla "grande paura rossa" che era scoppiata negli States alla fine della Prima Guerra Mondiale, dopo la Rivoluzione d'Ottobre, quando gli scioperi nelle fabbriche dilagavano per via dell'aumento dei prezzi, e tutti coloro che erano minimamente sospettati di essere Rossi, Comunisti, Bolscevichi, venivano licenziati e allontanati dalla vita sociale. Ma come vedremo, queste critiche persero importanza dopo poco tempo. Qual' era allora lo scopo dell'autore? cosa voleva dire agli americani? A prima vista potremmo affermare che è un romanzo "proletario" , cioè che descrive le vicende della classe lavoratrice e i problemi sociali dal punto di vista del lavoratore. Si può aggiungere che potrebbe appartenere al filone del grande Sogno Americano, riprendendo l'opera di Emerson e Withman, poichè è lo spirito del pioniere che spinge il popolo ad andare oltre i confini dietro i quali aveva costruito la sua vita, alla ricerca di nuove terre, di indipendenza, di successo, sempre guidato dalla fede nei principi della democrazia.
Ma per capire fino in fondo "Furore" dobbiamo interpretare correttamente le metafore attraverso le quali Steinbeck "nasconde" quello che ci vuole dire: la grande migrazione dei braccianti dell'est verso l'ovest alla ricerca di benessere, è in realtà il simbolo dell'antica ricerca della terra promessa, è la lotta per la vita, è l'istinto dell'essere vivente, non solo dell'uomo, per la sopravvivenza.
    Analizzando la struttura del romanzo possiamo avere un esempio di quello che consideriamo una metafora : la storia dei Joad si divide in tre parti fondamentali, che corrispondono nel racconto Biblico all'esodo degli Ebrei dall' Egitto. Nella prima parte di "Furore" si parla della siccità in Oklahoma, parallelamente nella Bibbia si parla dell'oppressione degli Ebrei in Egitto, entrambi cause che scateneranno, nella seconda parte nel romanzo, il viaggio verso la California e nella Bibbia l'esodo. Nella terza parte troviamo la lotta per stabilirsi nei nuovi luoghi: la California e la terra di Canaan. Dietro questa corrispondenza di avvenimenti narrati nelle due opere ( vorrei precisare che nel mondo della letteratura, la Bibbia non viene considerata solo come un testo sacro ma come un opera letteraria dalla quale hanno attinto scrittori di tutti i tempi ) si "nasconde " quindi un significato : Steinbeck vuole mostrarci che il suo romanzo non parla solo di quei personaggi e di quel paese o periodo storico, ma che questi argomenti si riferiscono a un contesto più ampio, senza limitazione di spazio e tempo, sono per così dire "sempre validi ".

    Non tutti sanno che Steinbeck era interessato all' ecologia degli organismi marini. Apparentemente questa affermazione sembra non essere pertinente all'analisi del suo romanzo, ma in realtà lo é : è anzi alla base della sua concezione dell'essere umano. Infatti Steinbeck osservando degli animali marini molto primitivi si rese conto che anche gli uomini, sebbene in maniera molto più complessa, sono formati dalle stesse cellule; per questo motivo amava molto fare dei paragoni, delle analogie, nel suo romanzo fra il comportamento degli uomini e quello degli animali. Una metafora di questo tipo appare nel terzo capitolo (il libro è diviso in 30 capitoli) ed è considerata la metafora principale del romanzo. Come dicevo prima, nel romanzo troviamo un alternanza di "capitoli intercalari" e "capitoli narrativi". In uno dei capitoli intercalari, che trattano quindi le vicende in senso universale, Steinbeck descrive molto meticolosamente una tartaruga che attraversa la strada : questa tartaruga simboleggia la migrazione dei braccianti verso l'ovest. Steinbeck ritiene che esista un solo comandamento per le creature viventi : sopravvivere. La sopravvivenza dipende da una complessa interferenza fra organismi viventi, tutto ciò che vive è coinvolto nel cerchio della vita e della morte,quindi la morte di qualcuno può significare la vita per altri. Come è facile dedurre, questa idea era influenzata dalle recenti scoperte scientifiche sull'evoluzione.
Steinbeck in "Furore", come in altri precedenti romanzi, non condivide il "pensiero teleologico", cioè non è interessato a ciò che qualcosa dovrebbe essere, o alla causa della sua esistenza, ma solo a ciò che quella cosa effettivamente è. I personaggi di "Furore" agiscono pragmaticamente decidendo come agire in base alla concreta necessità e senza cercare giustificazioni morali.

Riassunto del Romanzo