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> Non mi scrivere più, per favore.
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Hai intenzione di convertirti al terrorismo
islamico?
Hai intenzione di insultarmi ancora in questo modo, affiancando il mio
nome a quelli che mi hai scritto?
Hai intenzione di convincermi che Bush II equivale a Osama o a Hitler?
Hai intenzione di convincermi di aver detto mio malgrado che
i palestinesi sono dei "primitivi", o che la nostra civiltà
e il nostro benessere sono inequivocabilmente giusti?
Sono abituato a constatare che la gente comune non riesce a leggere quello
che è scritto, o capire quel che viene detto, se non sovra-ascoltando
o sovra-leggendo quel che ha già in testa, soprattutto quando ciò
che ha in testa è un pensiero omologato a un sistema di comunicazione
mass-mediale. Ma io tendo sempre a sperare che i miei amici siano meno
"comuni", e capaci di "qualcosa di più", "qualcosa
oltre..."; sicché mantengo ferma e stabile la mia speranza
in una rete di intelligenze libere e dialoganti che sopravviva al caos.
Se no... peccato...
...Sebbene tutto ciò sia la norma, la triste norma del moderno
pensare...
E' certo che io non sarò mai una voce di questo coro stonato e
disarmonico che distingue solo i rossi e i neri o i buoni e i cattivi,
oppure che resta nei dominii del grigio, riflettendo colori sbiaditi.
Sopporto il dolore della solitudine e dell'isolamento, assumo una "voce
che grida nel deserto", e ripeto con disperata insistenza che nessuno
può più difendere il diritto di esaltare la morte o il martirio,
visto che è pragmaticamente impossibile, per ora, abolire gli eserciti
e le armi di morte. E neppure l'ignoranza, la stupidità, la vanità,
la cupidigia, l'egoismo, la crudeltà... o la pigrizia mentale...
Per cui, se vuoi insultarmi, ti prego di farlo con rispetto per la gravità
degli argomenti di questa vicenda, e quindi con argomentazioni degne di
una mente libera e onesta, sacrificando un po' di tempo a beneficio dell'intelligenza
viva e sensibile, che non può attivarsi mai sulla superficie dei
problemi poiché ha bisogno di dilatarli e penetrarli in profondità.
Claudio.
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