Emanuela Vozza, Claudio Ronco e Tobia Ravà
in uno scatto di Amedeo Fontana, durante le registrazioni al PaRDes

 

Leggere una partitura musicale, per noi, è come guardare attraverso le opere di Tobia Ravà: le note sul pentagramma sono come le lettere ebraiche e i corrispondenti numeri che compongono l'immagine per gli occhi e aprono la mente a infinite interpretazioni.
Per questo tra febbraio e aprile abbiamo deciso di incidere per la prima volta, dopo dodici anni di intensa collaborazione, il suono dei nostri due violoncelli antichi circondati proprio dalle opere di Tobia, nella sala espositiva del PaRDeS, a Mirano.


Tobia Ravà, Metachron


Abbiamo scelto di concentrarci su 26 Sonate composte da violoncellisti virtuosi della seconda metà del Settecento. Nomi famosi, come quello di Boccherini, si alternano ad altri per lo più sconosciuti, come Triemer, Cervetto o Graziani; in ogni caso nomi che corrispondono a personaggi straordinari, abituati a calcare le scene dei grandi teatri, o a conquistarsi posti di prestigio come docenti o musici di corte presso i potenti d'Europa, combattendo per strappare una vittoria alla vita, spesso colmando con la Musica la distanza che intercorreva tra la fame e la Fama.

Una vita per lo più nomade, come la nostra oggi d'altronde, all'inseguimento di quella Signora che tutto muove. Abbiamo deciso di dare un nome a questo progetto: "Lo Sguardo della Musica" e abbiamo pensato ad ogni sonata come fosse un ritratto, ineffabile e imprevedibile, al di là del tempo e della Storia. Perché in effetti è proprio così, è come se la Musica ci spiasse attraverso lo spiraglio di una porta semichiusa, oltre la quale è un mondo non ancora nato.
La fine del Settecento non è per noi profumo di cipria e parrucche, nostalgia di ciò che fu e violenza rivoluzionaria, ma è soprattutto un'epoca da cui ereditare un sogno: quello della ricerca della Bellezza nelle arti, come ritrovamento di un Paradiso perduto, o di una perduta perfetta innocenza, un Paradiso nel quale immaginare oggi una nuova e diversa armonia del vivere, per guardare attraverso la realtà, verso altri mondi possibili.


Tobia Ravà, Metachron

Ciò che abbiamo a cuore è di restituire alle arti e alle loro particolari discipline l'originaria capacità di interagire, cancellando così le distanze e differenze dei loro prodotti. L'opera d'arte, in ultima analisi, è sempre qualcosa di più e un poco oltre il mero oggetto che la veicola. Se così viene intesa, l'opera si offre non più come un tutto finito vincolato ad un nome e ad un tempo, ma come porta da attraversare o chiave di lettura per rinnovare il nostro sguardo sul mondo.
Convinti che il nostro lavoro sia un contributo onesto e autentico a questa ambizione, ringraziamo di tutto cuore Tobia Ravà e Maria Luisa Trevisan per averci accolti nel loro PaRDes, e aver appoggiato questa impresa con amore e rispetto.

A loro e a tutti i sottoscrittori che hanno deciso di sostenerci in questa impresa, la dedichiamo con sincera riconoscenza.

 

Claudio Ronco ed Emanuela Vozza
Venezia, ottobre 2013


Lo Sguardo della Musica
è un progetto musicale indipendente di Claudio Ronco ed Emanuela Vozza
realizzato in collaborazione con il tecnico del suono Michele Sartor
e con il laboratorio d'arte contemporanea PaRDes di Mirano
Opere d'arte di Tobia Ravà -"Metachron" - www.tobiarava.com

 

 

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