Emanuela Vozza, Claudio Ronco e Tobia Ravà
Leggere una partitura musicale, per noi, è come guardare attraverso le opere di Tobia Ravà: le note sul pentagramma sono come le lettere ebraiche e i corrispondenti numeri che compongono l'immagine per gli occhi e aprono la mente a infinite interpretazioni.
Una vita per lo più nomade, come la nostra oggi d'altronde, all'inseguimento di quella Signora che tutto muove. Abbiamo deciso di dare un nome a questo progetto: "Lo Sguardo della Musica" e abbiamo pensato ad ogni sonata come fosse un ritratto, ineffabile e imprevedibile, al di là del tempo e della Storia. Perché in effetti è proprio così, è come se la Musica ci spiasse attraverso lo spiraglio di una porta semichiusa, oltre la quale è un mondo non ancora nato.
Ciò che abbiamo a cuore è di restituire alle arti e alle loro particolari discipline l'originaria capacità di interagire, cancellando così le distanze e differenze dei loro prodotti. L'opera d'arte, in ultima analisi, è sempre qualcosa di più e un poco oltre il mero oggetto che la veicola. Se così viene intesa, l'opera si offre non più come un tutto finito vincolato ad un nome e ad un tempo, ma come porta da attraversare o chiave di lettura per rinnovare il nostro sguardo sul mondo. A loro e a tutti i sottoscrittori che hanno deciso di sostenerci in questa impresa, la dedichiamo con sincera riconoscenza.
Claudio Ronco ed Emanuela Vozza |
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