full moon raga sabato 14 giugno, ore 20.30 presso: Claudio
Ronco
curriculum?
Nell'estate del 1971 feci una vacanza
studio in Inghilterra; erano gli anni dei Beatles e dei Rolling Stones,
io ero un adolescente vivace e ribelle, eppure quasi non mi ero accorto
di loro. Le mie curiosità erano tutte proiettate verso un mondo
antico che credevo perduto, e che avevo scoperto per caso visitando
lo studio di Mario Donizzetti, il pittore bergamasco maestro nelle tecniche
rinascimentali. Nella sua bottega non c'erano apprendisti, né
a me era concesso il tempo di diventarlo, ma tentai di apprendere da
lui un poco dell'arte quasi alchemica di preparare i colori dalle terre
e dai vegetali, e di educare il mio sguardo sulla realtà in modo
d'attraversarla per coglierne l'essenza metafisica. Chiesi
e ottenni l'appoggio necessario a interrompere gli studi in Italia per
iniziarne di nuovi e assai difficili nella lontanissima India senza
Beatles né giovani occidentali dai capelli lunghi e l'aria sognante,
o quant'altro l'Occidente offriva in quegli anni. Nei primi mesi del
1972 io ero diventato uno studente della Gandharva Mahavidyalayah di
New Delhi, scuola di musica fondata nel 1939, nell'urgenza di recuperare
e conservare ciò che rimaneva della frammentata tradizione culturale
e artistica dell'India, dopo secoli di dominazione islamica ed europea. Fra
i celebri virtuosi di musica che rendevano l'India fiera delle proprie
tradizioni musicali, io ebbi molte straordinarie lezioni dal sitarista
Nikhil Banerjee, la cui nobiltà di stile e la formidabile "bravura"
strumentale erano diventati per me il modello perfetto di ciò che avrei voluto diventare, convinto ormai di aver destinato la mia
vita alla musica dell'India del nord. La
mia vita continuò legandosi al violoncello che avevo abbandonato
dopo pochi anni di studio, e al violoncello
e alla sua vicenda storica è tutt'ora legata. Per più
di vent'anni il Sitar e la musica indostana sono stati solo brevi sprazzi
di memoria che riaffioravano di rado, il più delle volte connessi alla mia pratica della musica antica.
Nel 1999, infine, l'Opera di Roma mi propose un contratto come solista
di Sitar per la prima esecuzione di una composizione sinfonica di Franco
Mannino: la "Missa Solemnis pro Tertium Millennium".
Dopo una lunga conversazione con l'autore, il quale desiderava l'inserimento
nella sua composizione di un autentico Raga indiano e non la mera esecuzione
di una sua personale invenzione musicale, io accettai l'incarico e suonai
il Sitar accucciato ai piedi dell'orchestra sinfonica romana.
Immagini: Dipinto
di Bichitr, ca. 1620, raffigurante l'imperatore Moghul Jahangir sul
trono, Veronese: dettaglio dalle "Nozze di Cana". Particolare di una decorazione in marmi policromi dal Diwan-i-Khas di Delhi, ca. 1650 |
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