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Immaginiamo un pittore del terzo Millennio che abbia conservato tutto ciò che pertiene alla téchne degli antichi: l'arte del disegno e della composizione dei colori, certo, ma anche le tecniche ormai ritenute obsolete (da che esiste l'industria chimica) di farsi i colori da sé, pestando in mortaio pietre o cocciniglie, raffinando terre e olii. Immaginiamolo ora in atto di aprire una scuola nel web anziché in un palazzo del Cinquecento, e proviamo a pensare che sia proprio quello il miglior modo che ha saputo trovare per istruire il moderno fruitore d’arte sull'arte della pittura, al fine di renderlo consapevole della complessità che è presente non solo in ciò che impressiona le retine dei nostri occhi, ma anche e soprattutto nella “materia prima” dei colori: da pittore-alchimista qual è diventato per scelta e fuori dalle convenzioni del suo tempo, egli si difende dall’essere fruito dai contemporanei soltanto come “pittore figurativo” caratterizzato da una forte vena nostalgica per i tempi perduti…
Il web è una tela, e proprio su una tela i pittori hanno cominciato a dipingere dal momento in cui si è desiderato realizzare opere grandi quanto gli affreschi, però trasportabili. Per quale motivo si è giunti a desiderare questa particolare “trasportabilità”?
Principalmente, in quanto che un affresco deve essere realizzato forzatamente “in loco”, mentre un dipinto su tela può essere eseguito dovunque e con libertà di tempi e modi.
Però possiamo anche giocare con la parola –è permesso, anzi, necessario!—e accorgerci che il pittore su tela, al pari del tessitore che l’ha prodotta, “tesse” il suo dipinto, e nel tesserlo, il “testo” (stessa etimologia!) delle immagini, già divenute un linguaggio di simboli ed emblemi, inizia a diventare anche un corpo sensibile, emotivo, musicale
Infatti la pittura ad olio (e quindi elastica, flessibile) vince e si impone definitivamente proprio con l’opera su tela e non più su legno o intonaco (benché su questi supporti fosse nata, dai tempi di Plinio o delle tavolette mortuarie delle ultime mummificazioni egizie).
Ma per tornare alla nostra tela di ragno, il web, giustamente potresti farmi notare che in quella s’intrappolano gli insetti di cui il tessitore si nutrirà…
Allora, il web potrebbe esser visitato non come “una chiave in più di lettura e riflessione”, ma forse in modo di “un'altra chiave di altre porte”, che possa permettere lo svelamento delle diverse e nuove trappole dell’intelligenza applicata alla complessità?


C.R.

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©claudioronco2006