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“Con un’intuizione di incomparabile efficacia il pensiero mistico concepisce la Torah [il Pentateuco] come lo spartito da cui il Creatore trae l’armonia del cosmo intero: «Quando il Santo, sia Egli benedetto, volle creare il mondo, guardò la Torah, parola per parola, e in corrispondenza di essa compì l’arte del mondo; giacché tutte le parole e tutte le azioni di tutti i mondi sono nella Torah…» In questo passo del Sefer ha-Zohar (Il libro dello splendore) –che è forse il capolavoro della letteratura cabalistica – Dio dà vita all’intero creato attraverso la semplice contemplazione della prosa della Scrittura. Un silenzio imponderabile avvolge l’intera scena: la creazione è lontana dal fragore della materia, e precede addirittura il suono della parola.”

 

Giulio Busi, Introduzione a “Mistica ebraica”, Einaudi, Torino 1995

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