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Il violoncello

Per un violoncellista, portare il suo strumento a contatto col suo corpo, ancor prima del suonarlo, è un gesto pieno di significato. Egli l’appoggia al cuore, lo accoglie fra le proprie gambe, dilata il proprio corpo in un abbraccio intenso, avvolgente, dispone le dita sui tendini tesi delle corde, pronte a riceverne il tocco sicuro nel misurare, dividere, soppesare, infine fa cadere il braccio e l’arco verso quel contatto sublime con la corda che produrrà voce in miracolosa espansione...
Tutto questo ogni amante della musica lo riconosce, lo ammira, ne gode e lo associa all’atto del far l’amore, offrendo una metafora all’osservazione di una gestualità che nessun altro strumento di musica, seppur nobile, può palesare con altrettanta evidenza alla vista. In quei gesti e quei movimenti del corpo, l’arte, che sospende l’usuale percezione delle cose, ne sposta la visione all’udito.

 

C.R.

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