ZONIZZAZIONE ACUSTICA DEL TERRITORIO COMUNALE

I LIMITI  

Il disturbo arrecato alle persone dal rumore in generale è legato al suo livello di pressione sonora. Poiché la sensibilità dell'orecchio umano dipende dalla frequenza del suono, più sensibile alla gamma delle frequenze tra 1000 e 4000 Hertz e meno alle frequenze più basse, l'emissione sonora viene pesata secondo una curva caratteristica denominata curva (A). Per misurare il rumore si utilizzano i decibel (dB). Per poter descrivere con un solo numero, o pochi numeri, una situazione di rumore si ricorre al concetto del Livello Sonoro Continuo Equivalente, espresso in dB(A), che risulta essere il valore medio energetico del rumore che si manifesta in un arco di tempo sufficientemente lungo per descrivere il fenomeno. Nella tabella che segue si può notare la corrispondenza tra decibel e pressione delle onde di propagazione acustica, con accanto alcuni esempi. Utilizzando come unità di misura il decibel si ha un'enorme compressione dei valori, ma il significato è il medesimo.

Livello di pressione
Decibel [dB]

Pressione
[micro Pa]

Esempi

140

200.000.000

Soglia del dolore

110

6.324.555

Discoteca

100

2.000.000

Tipografia

90

632.455

Cartiera

80

200.000

Betoniera a 15 m

70

63.245

Traffico urbano

60

20.000

Uffici

50

6.324

Residenza urbana

40

2.000

Biblioteca

30

632

Abitazione di notte

20

200

 

10

63

 

0

20

Soglia dell'udibile

 

Attualmente, i limiti massimi di esposizione al rumore e la determinazione dei valori limite per le sorgenti sonore, con riferimento all’ambiente esterno, sono da ricercarsi all’interno dei disposti dei DPCM 01/03/91 e DPCM 14/11/97, che prevede, all’art. 6: "Tutto il territorio nazionale - limite diurno Leq (A) 70 - limite notturno Leq (A) 60". La classificazione acustica del territorio sarà invece impostata come strumento avente caratteristiche di estrema duttilità, essendo strettamente correlato alla zonizzazione urbanistica vigente e ad eventuali varianti al Piano regolatore generale. Il territorio comunale verrà suddiviso nelle seguenti classi (Tab 1 allegata al D.P.C.M. 01/03/91):

CLASSE I - aree particolarmente protette. Rientrano in questa classe le aree nelle quali la quiete rappresenta un elemento di base per la loro utilizzazione: aree ospedaliere, scolastiche, aree destinate al riposo ed allo svago, aree residenziali rurali, aree di particolare interesse urbanistico, parchi pubblici ecc.

CLASSE Il - aree destinate ad uso prevalentemente residenziale. Rientrano in questa classe le aree urbane interessate prevalentemente da traffico veicolare locale, con bassa densità di popolazione, con limitata presenza di attività commerciali ed assenza di attività industriali e artigianali.

CLASSE III aree tipo misto. Rientrano in questa classe le aree urbane interessate da traffico veicolare locale o di attraversamento, con media densità di popolazione, con presenza di attività commerciali, uffici, con limitata presenza di attività artigianali e con assenza di attività industriali; aree rurali interessate da attività che impiegano macchine operatrici.

CLASSE IV - aree di intensa attività umana. Rientrano in questa classe le aree urbane interessate da intenso traffico veicolare, con alta densità di popolazione, con elevata presenza di attività commerciali e uffici, con presenza di attività artigianali; le aree in prossimità di strade di grande comunicazione e di linee ferroviarie; le aree portuali, le aree con limitata presenza di piccole industrie.

CLASSE V - aree prevalentemente industriali. Rientrano in questa classe le aree interessate da insediamenti industriali e con scarsità di abitazioni.

CLASSE VI - aree esclusivamente industriali. Rientrano in questa classe le aree esclusivamente interessate da attività industriali e prive di insediamenti abitativi. La legge quadro conferma pertanto la suddivisione nelle sei classi già previsti dal D.P.C.M. 01/03/91; tuttavia i limiti fissati dal D.P.C.M. 14/11/97, emanato in applicazione della legge 447/95, sono più articolati rispetto a quelli contenuti nel D.P.C.M. 01/03/91, essi sono:

Per quanto riguarda i valori limite di immissione di tutte le sorgenti, il decreto prevede che questi debbano essere tali da rispettare il livello massimo di rumore ambientale previsto per la zona in cui viene valutato. Negli ambienti abitativi i valori limite di immissione sono di tipo differenziale, con alcune soglie inferiori. I valori limite di immissione sono pari a quelli immissione, diminuiti di 5 dBA. Sono valori di attenzione quelli che eguagliano, la durata di un’ora, i valori limite della Tabella 2, aumentati di 10 dBA per il periodo diurno e di 5 dBA per il periodo notturno, oppure gli stessi valori della tabella 2, se rapportati ad una durata pari ai tempi di riferimento. Infine vengono definiti come valori di qualità quelli di immissione, diminuiti di 3 dBA.

 

Valori limiti di emissione (Tabella 1)

Classe

Classe di destinazione d’uso del Territorio

Limite di emissione diurno

(ore 06.00 - 22.00)

(dBA)

Limite di emissione notturno

(ore 22.00 - 06.00)

(dBA)

I

Aree particolarmente protette

45

35

II

Aree ad uso prevalentemente residenziale

50

40

III

Aree di tipo misto

55

45

IV

Aree ad intensa attività umana

60

50

V

Aree prevalentemente industriali

65

55

VI

Aree esclusivamente industriali

65

65

 

Valori limite di immissione (Tabella 2)

Classe

Classe di destinazione d’uso del Territorio

Limite assoluto di immissione diurno

(ore 06.00 - 22.00)

(dBA)

Limite assoluto di immissione notturno

(ore 22.00 - 06.00)

(dBA)

I

Aree particolarmente protette

50

40

II

Aree ad uso prevalentemente residenziale

55

45

III

Aree di tipo misto

60

50

IV

Aree ad intensa attività umana

65

55

V

Aree prevalentemente industriali

70

60

VI

Aree esclusivamente industriali

70

70

 

Valori di attenzione (Tabella 3)

Classe

Classe di destinazione d’uso del Territorio

Valori di attenzione riferiti all’intero periodo

(06.00 - 22.00) -(22.00 - 06.00)

(dBA)

Valori di attenzione riferiti ad un’ora nel periodo

(06.00 - 22.00) - (22.00 - 06.00)

(dBA)

I

Aree particolarmente protette

50 - 40

60 - 45

II

Aree ad uso prevalentemente residenziale

55 - 45

65 - 50

III

Aree di tipo misto

60 - 50

70 - 55

IV

Aree ad intensa attività umana

65 - 55

75 - 60

V

Aree prevalentemente industriali

70 - 60

80 - 65

VI

Aree esclusivamente industriali

70 - 70

80 - 75

 

Valori di qualità (Tabella 4)

Classe

Classe di destinazione d’uso del Territorio

Leq diurno

(ore 06.00 - 22.00)

(dBA)

Leq notturno

(ore 22.00 - 06.00)

(dBA)

I

Aree particolarmente protette

47

37

II

Aree ad uso prevalentemente residenziale

52

42

III

Aree di tipo misto

57

47

IV

Aree ad intensa attività umana

62

52

V

Aree prevalentemente industriali

67

57

VI

Aree esclusivamente industriali

70

70

 

 

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