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Giornata pienissima, iniziata alle sei di mattina per una scommessa con Silvana, e molto fruttifera! In sejota non c'erano i bambini perchè era giornata di pulizie e riunioni. Siamo arrivati alle nove armati di: pasta per lasagne, carne trita per il ragù, palloncini e costume da bagno. La pulizia della sejota funziona così: si sparge per terra un po' di detersivo in polvere (da lavatrice) e poi si allaga il tutto, partendo dal terrazzino che è il punto più altro, e si gira con le scope rigide grattando i pavimenti, le lavagne e i vetri. Poi si fa un secondo giro di risciacquo e l'asciugatura finale (come una lavatrice, spiegato quindi il detersivo!).
Chiaramente l'essere in costume con una scopa in mano e i pavimenti allagati necessita di molto autocontrollo per non fare degenerare la situazione. Per evitare di soccombere sono quindi sceso in cucina per cominciare a preparare la pasta al forno: non essendoci la solita mandria di bambini avevo pensato di cucinare io anche per le cuoche le lasagne rimaste dalla domenica. Di pasta non ce n'era molta, sono un pacco da mezzo chilo, quindi ho abbondato con ragù e besciamella, poco più di due chili di carne e mezzo di burro con due litri di latte. Ne è venuta fuori una bella teglia.
Nel frattempo le cuoche si sono messe a preparare un po' di dolci per non essere da meno: due ciambelle di panna cotta, un'insalatiera di dolcetti al cocco, un sorbettino solido al limone e una specie di tiramisù al latte condensato e succo d'uva (ciò nonostante, buono). Capite quindi che il pranzo ci ha messo duramente alla prova. Praticamente tutti hanno fatto il bis, ed è avanzata ancora una striscia. I dolci hanno trovato lo spazio a fatica.
Nel dopo pranzo il fisico indebolito ha sottratto lucidità alla mente, lasciandoci facile preda dell'istinto primitivo che si riaffaccia tutte le volte che si hanno a disposizione: una giornata solare (la più calda dell'inverno secondo la Folha de S.Paolo), un rubinetto, dei palloncini e un terrazzino di cemento liberamente allagabile. Alle due, cioè l'orario presunto di inizio della riunione, le uniche cose ancora asciutte erano i ricambi negli zainetti.
La riunione del pomeriggio è stato un incontro-scambio tra noi italiani e le lavoratrici delle sejota, per rispondere ad un po' di nostre domande che ci siamo posti in queste tre settimante di lavoro con loro. Avevamo preparato una quindicina di domande, da come sono nate le sejota a che tipo di formazione si richiede alle educatrici. Due ore e mezzo di portoghese (tradotto talvolta in italiano) estremamente interessanti, che ci hanno chiarito un po' la situazione di lavoro in questo ambiente. Abbiamo concluso spazzolando tutti i dolci rimasti dal pranzo.
Tornati a casa c'è stato giusto il tempo di lavarsi un minimo e preparare lo zaino per Rio, quindi ci siamo spostati a casa Betania per la S.Messa, come al solito molto particolare per come padre Maurilio dialoga con i ragazzi durante la celebrazione. Infine io, Silvana, Andrea e Cristina siamo tornati a casa mentre gli altri sono partiti per una giornata a Rio de Janeiro (partenza a mezzanotte, sei ore di omnibus, diciotto a Rio, sei di omnibus, arrivo a casa alle 7 di sabato).

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