CAP. 1 Il dinamismo della comunità locale
Non è un luogo comune affermare
che oggi è sempre più difficile leggere la realtà sociale di
una comunità locale, anche quando si tratta di centri di piccole
dimensioni come Carpiano. La società nel suo complesso è
continuamente attraversata da nuovi processi, nuovi fenomeni,
nuove domande, e ciò rende oggettivamente difficile ricondurre
tutte le variabili in gioco in un quadro unitario in grado di
fornire una visione di insieme della realtà che si vuole
rappresentare.
La società è sempre più
complessa, aumentano le variabili da controllare e la velocità
con cui si modificano. Per poter capire quindi la realtà sociale
non sono più sufficienti letture semplici, apparentemente
efficaci nella loro immediatezza comunicativa, ma riduttive e
povere di informazioni nel descrivere e spiegare la complessità.
Come leggere, ad esempio, la dimensione locale,
del piccolo paese, caratterizzato tradizionalmente da relazioni
informali intense, da aspettative di consumo povere, da un certo
isolamento culturale, ecc., in un mondo sempre più globalizzato
dove le distanze si sono ridotte e in qualche caso azzerate ?
Se per esempio si considera Carpiano, risulta
che più del 30% dei residenti ha fatto viaggi allestero
nellultimo anno, mentre il 60% dispone del telefono
cellulare.
Ci si domanda allora se ha senso affidarsi alle
categorie interpretative tradizionali o se invece non occorra
rileggere la relazionalità che si dispiega in un piccolo centro
urbano alla luce delle potenzialità comunicative che le nuove
tecnologie mettono a disposizione in modo diffuso e non più
elitario?
Lobiettivo di questa indagine è proprio
questo, non fermarsi ad una lettura superficiale ed immediata, ma
leggere la complessità che si nasconde dietro larticolazione
della domanda sociale espressa dai cittadini di Carpiano. Una
domanda sociale che è attraversata dai grandi processi culturali
e sociali che coinvolgo la società italiana, ma che mostra anche
proprie specificità, dettate dal contesto locale ed ambientale
in cui trovano espressione.
La domanda sociale di Carpiano che
possiamo identificare con linsieme di bisogni, di
aspettative, di tensioni espresse dai suoi cittadini, è il
prodotto di diversi fattori ambientali che ne connotano larticolazione,
lintensità e la qualità.
Semplificando, possiamo individuare in almeno tre
fattori strutturali le variabili più significative dal punto
di vista sociologico in grado di spiegare gran parte di ciò che
muove i bisogni ed i comportamenti sociali più diffusi nella
popolazione locale:
- la localizzazione "satellitare"
del Comune rispetto al capoluogo lombardo;
- una socialità non chiusa ed isolata ma
aperta verso lesterno;
- una composizione sociale ricca di
risorse individuali che non esprime marginalità ed
esclusioni.
Incominciamo con il considerare il primo
fattore strutturale, e cioè la collocazione territoriale di
Carpiano nellorbita della sfera metropolitana di Milano.
Il fenomeno del decentramento insediativo
dai grandi centri urbani è ormai un fenomeno molto conosciuto e
studiato. In Italia, a differenza degli altri paesi europei, ha
sempre avuto espressioni più attenuate visto il fitto reticolo
di piccoli e medi comuni che caratterizza tradizionalmente il
nostro tessuto urbano. Anche in Italia comunque il processo è
andato nella stessa direzione di un cambiamento significativo
della morfologia urbana contemporanea che ha visto crescere il
peso di quellarea indistinta e diffusa rappresentata dallhinterland.
Lhinterland può essere
considerato il luogo dove le potenzialità della grande città si
scarica (Martinotti). È il luogo dove si realizza la nuova
ridistribuzione sul territorio delle attività produttive,
commerciali e di servizio. È soprattutto il luogo dove si è
consumata la nuova localizzazione degli insediamenti abitativi.
Ciò ha portato a considerare le nuove aggregazioni insediative
più dei "campi-base" da cui partire e fare ritorno
negli spostamenti nel territorio metropolitano che vere e proprie
comunità locali in grado di esprime una propria identità.
Dove però cè stata sedimentazione e
consolidamento urbano, anche recente, sta sorgendo una nuova
domanda di identità territoriale. E questo il caso di
Carpiano diviso tra tensioni metropolitane e dimensione locale.
Le tensioni percorrono il territorio
metropolitano nelle due direzioni: dalla metropoli al comune, dal
comune allarea metropolitana.
Da un lato, infatti queste tensioni sono il
prodotto di quello scaricamento della grande città che ha
espulso in questi ultimi anni risorse e potenzialità, prima
concentrate al suo interno, e dallaltro esprimono quellattrazione
verso il centro metropolitano ed i suoi "satelliti"
periferici minori (San Donato, San Giuliano, Rozzano, ecc.),
indotta dalla collocazione territoriale dei servizi e delle
attività produttive.
Uno dei fattori che hanno spinto a ricollocarsi
e a scegliere di vivere a Carpiano molti degli attuali residenti,
è stato proprio il fattore "abitazione". In
gran parte il processo di insediamento abitativo a Carpiano è
figlio di quel disagio registrato nella metropoli milanese e nel
suo immediato hinterland.
Dallindagine risulta che il 43% circa
degli intervistati aveva la sua precedente residenza a Milano o
nei comuni della prima cintura metropolitana collocati nella zona
sud (San Donato, San Giuliano, Pieve Emanuele, Rozzano ed Opera)
e un altro 10% circa abitava nei comuni limitrofi di Melegnano e
di Locate Triulzi. Quindi, un carpianese su due si è ricollocato
sul territorio metropolitano secondo una logica che gli esperti
chiamano di "metropolizzazione selettiva".
La provenienza dal centro dellarea
metropolitana fa sì che i legami di tipo strettamente amicale e
parentale inducano i residenti a ripercorrere il territorio
metropolitano in senso centripeto, dalla periferia al centro.
Ma sono soprattutto le attività di lavoro, di
studio e di tempo libero quelle che orientano maggiormente verso
il centro dellarea metropolitana: il 56% circa degli
intervistati che studiano e lavorano sono diretti verso Milano (30,1%)
o nei comuni della prima cintura (San Donato, San Giuliano, Pieve
Emanuele, Rozzano, Assago, ecc.) mentre il 33% dellintero
campione dichiara di fare abitualmente lo stesso percorso per le
attività di svago e di tempo libero.
Questa connotazione morfologica di tipo
"satellitare", che genera continuamente tensioni
"centro-periferia", imprime la sua impronta su tutte le
espressioni della domanda sociale di Carpiano.
Il secondo fattore strutturale che aiuta a
spiegare la domanda sociale di Carpiano è rappresento da una socialità
aperta verso lesterno. Legate al primo aspetto che
connotava Carpiano come "comune satellite" del
capuologo milanese, le relazioni sociali dei cittadini carpianesi
si caratterizzano soprattutto per questa apertura verso lesterno.
Gli indicatori di mobilità utilizzati nellindagine
rilevano con assoluta evidenza un sistema di relazioni sociali in
gran parte proiettato verso lesterno. Se ci limitiamo alle relazioni
amicali e parentali più strette, dalla ricerca risulta che
il 50% circa degli intervistati dichiara che gli amici con cui
esce più spesso risiedono fuori Carpiano, mentre il 68% dichiara
che per frequentare i parenti più stretti deve recarsi fuori
Carpiano.
L85% di coloro che lavorano o studiano
svolgono la loro attività fuori Carpiano, di questi più del 63%
raggiunge i luoghi di lavoro o di studio percorrendo una
distanza superiore ai 10 Km.
Questa socialità aperta imprime alla comunità
locale una forte capacità di assorbimento degli stimoli e
delle sollecitazioni che vengono prodotti allesterno.
La domanda sociale di Carpiano è quindi, principalmente, il
prodotto di sollecitazioni esterne. Lo studente, ad esempio, che
frequenta un liceo di Milano o lIstituto Professionale di
San Donato, condivide esperienze scolastiche e tensioni umane e
relazionali prodotte in contesti diversi dal luogo di residenza.
Chi lavora a Milano matura le sue esperienze professionali in un
contesto fortemente dinamico, ricco di opportunità e di
sollecitazioni, ma anche di tensioni e di preoccupazioni che si
porta dietro anche quando fa ritorno a casa, in un contesto
residenziale molto diverso.
Il terzo fattore strutturale evidenziato è
quello di una società locale ricca di risorse individuali
che limita al minimo le situazioni di marginalità e di
esclusione. Innanzitutto, Carpiano è una società locale
ancora giovane in grado di esprimere potenzialità e forte
dinamismo: soltanto l11,5% della popolazione è anziana (65
anni e più), mentre nellItalia nord-occidentale è pari al
18,2% e in Lombardia al 16,6%.
Inoltre, abbiamo stimato, in base ai dati
ricavati dal sondaggio, che la fascia di adulti compresa tra i 16
ed i 45 anni, la fascia socialmente più dinamica, rappresenta più
del 45% della popolazione locale. In termini di composizione
famigliare, il 21% del campione fa parte della quota di
popolazione costituita dalle famiglie giovani senza figli o con
figli piccoli. Una percentuale davvero rilevante, che spiega in
parte lorigine dellimmigrazione recente a Carpiano.
È una società inoltre che vanta un tenore
di vita medio elevato: più dell84% dei carpianesi
dichiara di essere molto o abbastanza soddisfatto (graf.1). Per
avere un termine di paragone, si pensi che nel nord dItalia
le persone che dichiarano di avere risorse economiche ottime o
adeguate sono molto meno (67,5%).
Graf. 1 Valutazione del
tenore di vita

Fonte: indagine D.Dosa, M.Minervini
1998
Ma al di là di una valutazione soggettiva del
proprio tenore di vita abbiamo considerato anche altri indicatori
oggettivi, tra i quali il titolo di godimento dellabitazione
o il possesso di un computer in casa. Da questi dati risulta che
l89% circa degli intervistati occupa un alloggio di
proprietà, mentre il 64% abita in una villetta singola o a
schiera (graf.2). In Italia coloro che abitano in una casa di
proprietà sono meno del 67%.
Per quanto riguarda la disponibilità del
computer, dal sondaggio emerge che a Carpiano il 45,5% delle
famiglie ne possiede almeno uno, contro il 25,3% registrato nel
nord dItalia.
Graf.2 Titolo di
godimento della propria abitazione

Fonte: indagine
D.Dosa, M.Minervini 1998