La qualità della vita a Carpiano, Domenico Dosa e Maria Minervini, 1999

CAP. 2 Domanda di qualità

Gli indicatori di benessere mostrano quindi le caratteristiche di una società "ricca" di risorse e ciò spiega il livello e la qualità della domanda sociale espressa dalla popolazione locale. I bisogni "poveri" e marginali hanno un peso molto limitato mentre diventano sempre più esigenti le richieste di qualità.

Semplificando per esigenze di sintesi, possiamo dire che dalla ricerca sembrano emergere più di tutte tre tipi di domanda sociale:

  • una domanda di qualità della vita;
  • una domanda di servizi;
  • una domanda di identità territoriale.

Qualità della vita

Nelle società ricche è ormai di uso comune parlare di qualità della vita, un concetto che spesso si è accompagnato al processo di congestionamento delle grandi città dove il superaffollamento abitativo, il traffico, i tempi di percorrenza, i ritmi di lavoro, l’inquinamento atmosferico, ecc., creano livelli di stress tali da indurre a ricercare soluzioni residenziali alternative.

Una volta superata la soglia di tollerabilità, chi ha l’opportunità e le risorse necessarie sposta la propria residenza a qualche decina di Km dalla metropoli.

Ma quali sono gli ingredienti che migliorano la qualità della vita e quale combinazione ottimale viene ricercata dai residenti ? In realtà non esiste una combinazione ottimale ma tante combinazioni praticabili.

La tensione verso una migliore qualità della vita si traduce in ricerca di nuovi punti di equilibrio tra interessi ed obiettivi personali e standard collettivi condivisi: chi sposta la propria residenza dalla città alla campagna, rinuncia alle opportunità di accesso alle risorse ed ai servizi e acquista condizioni ambientali più favorevoli che minimizzano il disagio urbano ed i costi sociali della città.

Questo trade-off tra ingredienti qualitativi diversi è alla base delle scelte abitative. Ciò emerge con evidenza dalla ricerca su Carpiano.

Il giudizio complessivo sulla qualità della vita a Carpiano è più che soddisfacente: su una scala di valutazione da 1 a 10, dove 1 rappresenta il voto peggiore e 10 il voto migliore, il campione di intervistati ha espresso un valore medio pari a 6,7. Più del 78% degli intervistati esprime un giudizio positivo (da 6 a 10). I residenti di Milano che nella ricerca dell’ISPO dichiarano di essere contenti di vivere a Milano e nel quartiere sono soltanto il 51%.

Da un’analisi più articolata risulta che il giudizio positivo su Carpiano poggia sostanzialmente su tre cardini :

  • la convenienza e la qualità dell’abitazione (voto medio = 7,4);
  • la presenza del verde e di un ambiente naturale (voto medio = 7,6);
  • la cordialità e la possibilità di relazioni (voto medio = 6,8).

Il punteggio attribuito a questi aspetti della qualità della vita risulta di gran lunga superiore ai valori medi registrati a livello nazionale da un’analoga indagine condotta dalla Doxa. Possiamo dire così che gli ingredienti chiave della qualità percepita dai carpianesi risultano essere la casa, il verde e la socialità.

Tab.1 Punteggi medi degli indicatori della qualità della vita

INDICATORI DELLA QUALITÀ DELLA VITA

Carpiano (1)

Comuni con meno di 20.000 abitanti (2)

Comuni del nord (2)

Possibilità di svago e distrazione nel tempo libero

4,5

3,5

4,5

Possibilità di trovare lavoro nella zona

3,5

2,7

2,8

La sicurezza

4,3

6,2

6,1

Il clima

5,5

-

-

La qualità dell’aria che si respira

5,8

6,9

6,0

La cordialità degli abitanti e la possibilità di fare amicizia

6,8

-

-

La pulizia e l’igiene delle strade

5,6

-

-

La possibilità di fare acquisti

3,9

6,1

7,0

Il funzionamento dei servizi pubblici

4,6

-

-

Le condizioni di traffico

4,9

5,2

4,5

La comodità e convenienza dell’abitazione

7,4

3,9

3,3

La presenza del verde e del paesaggio di campagna

7,6

5,7

6,2

La presenza di tradizioni

5,9

-

-

Come si vive complessivamente a Carpiano

6,7

-

-

Note: Non tutti gli indicatori utilizzati per Carpiano sono stati utilizzati anche nell’indagine Doxa/Banca d’Italia. Per alcuni indicatori non esiste il dato equivalente.
(1) Fonte: indagine D. Dosa, M. Minervini, 1998 (2) Fonte: indagine Banca d’Italia/Doxa, 1995

A fronte di giudizi positivi sui fattori più specificatamente ambientali, le valutazioni più insoddisfacenti riguardano proprio l’accesso ai servizi.

Le aree del disagio riguardano in particolare l’accesso al consumo (il voto medio attribuito alla possibilità di fare gli acquisti è pari a 3,9 contro il 6,1 registrato a livello di piccoli comuni italiani), il funzionamento dei servizi pubblici (4,6), l’accesso ai servizi del tempo libero (4,5) e la possibilità di accedere ad un lavoro nella zona (3,5). Quest’ultimo giudizio è mitigato dalla possibilità di trovare lavoro nell’area metropolitana.

Il trade-off tra condizioni ambientali favorevoli e possibilità di accesso ai servizi raggiunge il suo equilibrio a Carpiano a scapito delle aspettative sui servizi. In altre parole, chi sceglie di vivere a Carpiano è disposto a "rinunciare" a standard elevati di qualità e di funzionamento dei servizi in cambio di condizioni migliori di abitabilità.

Questa ipotesi è confermata ulteriormente dall’analisi della correlazione statistica tra variabili, da cui risulta lo scarso peso attribuito ai servizi nel determinare il giudizio sulla qualità della vita a Carpiano, mentre più intensa appare la correlazione con la componente naturalistica ed ambientale.

Qualità dei servizi

Anche se il cittadino di Carpiano alza la soglia di tollerabilità rispetto alle carenze dell’offerta locale di servizi, dall’indagine risulta che la domanda di servizi a Carpiano diventa sempre più esigente.

Se si fa eccezione per alcuni aspetti, dall’analisi risulta che la domanda di qualità tende a concentrarsi soprattutto sui servizi di sistema sovracomunale, quali i trasporti e la sicurezza pubblica, e sui servizi a più alto valore aggiunto, quali il consumo culturale e la fruizione del tempo libero.

Infatti se analizziamo le valutazioni degli intervistati sulla presenza e sulla qualità dei servizi, possiamo osservare che i giudizi più positivi riguardano i servizi erogati o controllati dal Comune (i servizi scolastici, i servizi amministrativi, l’informazione comunale, le pulizie delle strade, i servizi sportivi, ecc.) mentre le aree di maggiore insoddisfazione riguardano i servizi pubblici su scala comprensoriale (trasporti, sicurezza, ecc.) e l’offerta di servizi legati al tempo libero.

Se consideriamo ad esempio i servizi amministrativi di competenza comunale, il 60,5% degli intervistati li valuta buoni o sufficienti; una percentuale analoga caratterizza anche il giudizio dato sulla pulizia delle strade comunali.

Se consideriamo invece i trasporti pubblici, il 50% li considera insufficienti e il 9,2% addirittura assenti, mostrando una totale insoddisfazione.

Per quanto riguarda la sfera del tempo libero si registrano livelli di domanda superiori a quelli riscontrabili in altri comuni di pari dimensioni.

Possiamo dire che i consumi culturali dei cittadini di Carpiano rivelano tratti tipici della domanda culturale delle aree metropolitane. Basti pensare, ad esempio, che più del 52% dei carpianesi è stato spesso o qualche volta al cinema nell’ultimo anno e che più del 20% ha assistito a spettacoli teatrali. Queste percentuali non solo sono molto più alte di quelle registrate mediamente nei piccoli comuni (solo il 30% va al cinema e l’8,6% a teatro), ma sono molto più vicine a quelle rilevate dall’Istat nelle aree metropolitane (coloro che vanno al cinema sono quasi il 49% e il 15,4% va a teatro).

Domanda di identità

Per ultimo consideriamo il terzo tipo di domanda emersa, la domanda di identità territoriale. Il senso di appartenenza al territorio dei cittadini di Carpiamo è compreso tra due tensioni: da un lato un forte sbilanciamento all’esterno della comunità, dettato dalla diversa dislocazione dei centri di interesse (studio, lavoro, tempo libero, relazioni amicali e parentali), dall’altro un legame emozionale con un pezzo di territorio a cui si riconosce un grado di vivibilità soddisfacente.

Questa doppia tensione attraversa tutti gli atteggiamenti espressi dagli intervistati con riferimento al legame con la propria comunità. Pur in presenza di un radicamento recente (solo un quarto degli intervistati ha sempre vissuto a Carpiano e più del 40% vi risiede da non più di 10 anni), dall’indagine è emersa una forte tensione di appartenenza: più del 72% degli intervistati dichiara di sentirsi legato a Carpiano e di questi più della metà, il 37% circa, si dice molto legato al piccolo comune.

Tuttavia questo senso di appartenenza al Comune non è riconducibile a quelle espressioni più spinte di localismo o di campanilismo municipale presenti in altre zone. Si tratta invece di un legame "distaccato", cioè di chi si riconosce parte di una comunità locale, ma allo stesso tempo ne relativizza il significato ogni qual volta riconosce altre appartenenze, altre relazioni sociali, non confinabili nel perimetro comunale.

È significativo quanto poco localismo esprimano i carpianesi, quando interrogati sul senso di cittadinanza, soltanto il 21,3% dichiara di sentirsi cittadino di Carpiano, mentre quasi il 49% si sente cittadino italiano e più del 19% si sente cittadino europeo e del mondo (graf. 3).

Il dato risulta ancor più significativo se paragonato alle risposte date dai milanesi nell’indagine dell’ISPO: coloro che si sentono milanesi sono il 18%, quelli che invece si sentono prima di tutto cittadini italiani rappresentano il 55% del campione considerato ed infine quelli che si sentono cittadini europei sono il 17%. È davvero sorprendente la somiglianza di questi dati che rivelano ancora una volta la contiguità di Carpiano alla cultura metropolitana.

In conclusione possiamo dire che la domanda di identità non soltanto esiste ed è intensa, ma è in crescita. Dall’indagine risulta che il senso di appartenenza cresce con l’aumentare degli anni di residenza a Carpiano, quindi è prevedibile che nei prossimi anni questa domanda di identità continui a crescere. Ma se da un lato la domanda di identità territoriale cresce, dall’altro una mancata attenzione alla costruzione di questa identità potrebbe dar luogo ad atteggiamenti diffusi di evasione e di fuga dal territorio che assimilerebbe Carpiano ad uno dei tanti "campi-base" da cui partire per attraversare il territorio metropolitano.

Graf. 3 Si sente cittadino

Fonte: indagine D.Dosa, M.Minervini, 1998

sommario / cap. 3
indice prossima