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Moulin
Rouge di Baz Luhrmann Ewan McGregor Si
agitano i corpi sotto i drappeggi fluenti e le scollature esuberanti, tra
giarrettiere multicolori, passi di danza vibrati e confusi, visi dipinti, a
tratti sguaiati. Danza il colore e si fonde, si fonde negli occhi di chi guarda.
Si esprime tra amore e morte, tra odio e invidia, miseria e magnanimità,
perché “the show must go on” …e quindi, dice Luhrmann, vivrò,
comunque vada. Un’energia
quasi animale anima il palcoscenico: la vita è teatro, finzione e verità
mescolate e confuse. Ciascuno gioca un ruolo, ma questo nulla toglie
all’anima, nuda comunque di fronte all’amore, disposta per questo a farsi
ferire giocandosi l’ unico spazio di luce che la conforta. Folle
di ballerine e cantanti, locali notturni, circhi e bordelli prendono forma in
un’opera di cinematografia teatrale. Dice
Fellini di Toulouse-Loutrec, ispiratore di molte atmosfere del film e
personaggio egli stesso: “…detestava il "bel mondo" e credeva che
i fiori più belli e più puri spuntassero sui terreni in abbandono e tra i
rifiuti. Amava gli uomini e le donne, quelle vere, quelle dure, quelle
profondamente ferite. Disprezzava le bambole imbellettate perché detestava, più
di ogni altro vizio, l'ipocrisia e l'artificio. Era semplice e vero, magnifico
malgrado la sua bruttezza”. Così Luhrmann si costruisce una Parigi su misura, che dal Rocky Horror Show a Disney segue la via del surreale. Vive il teatro e la musica di Bowie, di Elton John, di Madonna, di Kurt Cobain, di Lennon, di McCartney; la passione della Bohème e della Traviata. Interpella Fellini, cita il suo circo e il perenne Luna Park le cui luci non si spengono in scena, ma calano sommesse nel cuore davanti alla morte, in un excursus che attraversa quasi trent’anni della migliore produzione musicale. E
così, come nei teatri, le forme le atmosfere vengono esaltate, estremizzate.
Le caricature vivono la loro ribalta per il plauso del pubblico e per un
miraggio eterno e ricorrente: diventare grandi attori. Vive
la cortigiana, vive come tutti noi il sogno: che l’essere puttana possa
servire alla felicità.
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