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Scritti Fotografati

 

Moulin Rouge

di Baz Luhrmann
con Nicole Kidman

Ewan McGregor

Si agitano i corpi sotto i drappeggi fluenti e le scollature esuberanti, tra giarrettiere multicolori, passi di danza vibrati e confusi, visi dipinti, a tratti sguaiati. Danza il colore e si fonde, si fonde negli occhi di chi guarda. Si esprime tra amore e morte, tra odio e invidia, miseria e magnanimità,  perché “the show must go on” …e quindi, dice Luhrmann, vivrò, comunque vada.

Un’energia quasi animale anima il palcoscenico: la vita è teatro, finzione e verità mescolate e confuse. Ciascuno gioca un ruolo, ma questo nulla toglie all’anima, nuda comunque di fronte all’amore, disposta per questo a farsi ferire giocandosi l’ unico spazio di luce che la conforta.

Folle di ballerine e cantanti, locali notturni, circhi e bordelli prendono forma in un’opera di cinematografia teatrale.

Dice Fellini di Toulouse-Loutrec, ispiratore di molte atmosfere del film e personaggio egli stesso: “…detestava il "bel mondo" e credeva che i fiori più belli e più puri spuntassero sui terreni in abbandono e tra i rifiuti. Amava gli uomini e le donne, quelle vere, quelle dure, quelle profondamente ferite. Disprezzava le bambole imbellettate perché detestava, più di ogni altro vizio, l'ipocrisia e l'artificio. Era semplice e vero, magnifico malgrado la sua bruttezza”.

Così Luhrmann si costruisce una Parigi su misura, che dal Rocky Horror Show a Disney segue la via del surreale. Vive il teatro e la musica di Bowie, di Elton John, di Madonna, di Kurt Cobain, di Lennon, di McCartney; la passione della Bohème e della Traviata. Interpella Fellini, cita il suo circo e il perenne Luna Park le cui luci non si spengono in scena, ma calano sommesse nel cuore davanti alla morte, in un excursus che attraversa quasi trent’anni della migliore produzione musicale.

E così, come nei teatri, le forme le atmosfere vengono esaltate, estremizzate. Le caricature vivono la loro ribalta per il plauso del pubblico e per un miraggio eterno e ricorrente: diventare grandi attori.

Vive la cortigiana, vive come tutti noi il sogno: che l’essere puttana possa servire alla felicità.

 

Danzando a 

Babele

premio selezione 

poesia 2000

Sogno

Alla zia          

Napoli

Dio della luna

Piccolo Fagiano

Entri la pioggia

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