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Della nostra pena

 

 

Invero signore, vi fu un tempo in cui tale “uomo”, avendo l’opportunità di incontrare un traghettatore antico, si fece da costui tentare  non sapendo quale fosse la reale differenza tra capire e comprendere.

Credeva infatti che bastasse rendere noto all’intelletto il funzionamento di ogni moto… per discernere.

Fu un errore etimologico direi: egli pensò bastasse capire quanto in realtà doveva essere compreso, ovvero carpito dall’intelletto per poi essere portato dentro di sé, sperimentato, agito, sofferto e scelto.

Fu così che la comprensione del bene e del male divenne esperienza. Ed egli si trovò a mala pena a distinguere quale fosse il suo piacere.

Né gli offrì la serpe libagioni e regni, ma solo l’opportunità, la mera opportunità di decidere per se stesso.

 

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