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The
Hole
di
Nick Hamm Quattro ragazzi inglesi, per evitare una gita organizzata dal College, si inventano un singolare modo per trascorrere il week-end: vivranno in un buco uterino, teatro dapprima di giochi adolescenziali ed in seguito luogo di espressione per una mente maniacale. The
Hole è la storia di un possesso chiamato amore, di un sentimento malato,
perverso, autolesionista, che arriva a distruggere l’oggetto dell’amore, che
non conserva pietà, neppure per gli affetti più cari. “Il
buco” nel quale si svolge il racconto è lo spazio della follia,
dell’ossessione; proprio per questo è uno spazio chiuso, nel quale filtra
poca luce, dove il tempo rallenta fino a sparire, dove si perde l’oggettività
della vicenda. E’
alto il grado di tensione ispirato dalle immagini bene orchestrate con la
musica, ma il gioco si svela presto
e la narrazione si svolge senza colpi di scena per il restante terzo del film. The
Hole è un film di “tendenza”, che diverrà molto presto cassetta per un
pubblico di ragazzi e di amanti del genere thriller/horror. Benché sia stato
girato senza lesinare mezzi, sia ben sceneggiato ed interpretato, non è esente
da pesanti incongruenze logiche, da forzature, da scene truculente spesso
gratuite. Lo
spunto è buono insomma, ma alla fine, nel suo genere, il risultato non è che
un discreto prodotto commerciale.
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