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The Others
di
Alejandro Amenábar
Isola
di Jersey, primo dopoguerra. In
una splendida villa abita, assistita da tre improbabili domestici, una giovane
donna con i suoi due figli. Lei,
una bravissima Nicole Kidman, vive la tragedia della lontananza dal marito
partito per il fronte, il dolore della guerra e l’abbandono dei familiari
rifugiandosi in riti maniacali che hanno il pretesto di salvaguardare i due
bambini fotofobici dalla terribile malattia. La
vicenda si svolge nella suspence del thriller, tra stanze oscure e foto di
morti: singolari espressioni di chi, a detta dell’anziana domestica,
“combatte il proprio dolore nelle maniere più strane”. “The
others” sono presenze inquietanti, udite ma non viste, intuite ma non palpate,
che affollano la mente e i sensi degli abitanti della casa antica persa tra le
brume sassoni. Così, mentre lo spettatore segue i ritmi parossistici della
Kidman tesa a proteggere i figli, a menar ossessioni, a vedere “quel che sa”
ma a ignorare quel che vede, sfugge alla domanda antica: chi sono “gli
altri” e, in ultima istanza, chi sono i vivi e chi sono i morti? Un
percorso psicanalitico si svolge parallelamente alla vicenda, passa dalle porte
chiuse affannosamente dietro e dentro di sé, dalle tende che oscurano, dalle
luci evitate, dagli specchi che non riflettono, dalle finte grida dei figli
temute e dalle vere ignorate, e dall’incontro, infine, dal terribile incontro
con la realtà: con se stessi dunque, con la verità del proprio dolore e della
propria colpa. L’ unico incontro che, seppure non permette di mutare
radicalmente lo stato delle cose, consente di distinguere la morte dalla vita;
che non cambia la realtà, non consente al tempo di tornare indietro, ma
restituisce i sentimenti alla luce e permettendo di viverli consola e conforta. Il
ritmo della vicenda si snoda tra citazioni di Hitchcock e
colpi di scena che richiamano film più recenti come Sesto Senso. Buona
l’interpretazione, a tratti ottima, buona la regia, scarsa la sceneggiatura,
lenti i toni. Mancano la genialità e
un po’ di esperienza. |
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