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Gli
inizi
Quando Giorgio Enrico Falck – già terza generazione di pionieri della
siderurgia – mise insieme due ferriere e acquistò il primo terreno a
Sesto S. Giovanni, la sua vocazione, come quella del padre e del nonno,
era l'industria del ferro, settore
allora avventuroso e sinonimo di
progresso. Di essa Giorgio Enrico aveva avuto esperienza diretta
viaggiando in Europa, lavorando in Germania nelle grandi industrie della
Renania, anche come semplice operaio.
Dopo un'esperienza di cogerenza
dello stabilimento di Malavedo in Lecco ed altre esperienze di lavoro
quale tecnico qualificato, G.E. Falck si sposta verso Milano, a Sesto San
Giovanni, il baricentro industriale degli insediamenti. Ciò significava
maggiore facilità di approvvigionamento del rottame (materia prima
dell'acciaio) e del carbone tedesco grazie alla ferrovia, e significava
grande disponibilità d'acqua.
Le date
E' del 1906 la costituzione della Società Anonima Acciaierie e
Ferriere Lombarde. Da quella data la storia dello sviluppo di Falck è una
progressione senza sosta di acquisizioni di aziende (1911 assorbimento
della Ferriera di Milano) e crescita del complesso siderurgico di Sesto S.
Giovanni (all'originario stabilimento "Unione", seguirono
"Concordia" e "Vulcano", ed in seguito
"Vittoria"). Parallelamente allo sviluppo degli impianti siderurgico-meccanici, a partire dal 1917 la Società dà inizio – con
la centrale di Boffetto sull'Adda in Valtellina – alla realizzazione di
una catena di impianti idroelettrici destinati ad alimentare gli
stabilimenti di Sesto San Giovanni. Questo programma termina nel 1962 e
porta alla realizzazione di 15 centrali idroelettriche, alimentate da 9
serbatoi e servite da una linea a media ed alta tensione di oltre 500 km
che collega gli impianti alpini ed appenninici con i siti produttivi e con
le reti elettriche nazionali. Nel '24, con l'acquisto della Società
Cantieri Metallurgici Italiani di Castellammare Falck sbarca al sud
Italia, spostando poi le attività, nel 1930, a Napoli. Alla nomina di
Cavaliere del Lavoro di Giorgio Enrico Falck nel 1910, si aggiunge la
laurea honoris causa in ingegneria meccanica al Politecnico di Milano e
nel '34 la nomina a Senatore del Regno. Nel 1931 all'azienda si aggiunge
il nome Falck. Nel 1935 vengono fondate le Acciaierie di Bolzano. Il
quinquennio bellico (aprile '40, aprile '45) segna una riduzione della
produzione, a causa dei notevoli danni subiti dagli impianti, ma non un
fermo. Furono i fondi messi a disposizione dal Piano Marshall a permettere
sia la ricostruzione che l'ammodernamento degli impianti. Nell'anno
accademico 1961/62 viene istituita la Cattedra di Siderurgia al
Politecnico di Milano, grazie ai fondi messi a disposizione dalla famiglia
Falck. Il 1963 è l'anno della quotazione alla Borsa Valori di Milano,
sotto la presidenza di Giovanni Falck figlio del fondatore. Nel ‘64
Bruno Falck, Vice Presidente della Società viene nominato Cavaliere del
Lavoro per la realizzazione delle Acciaierie di Bolzano. Nel '71 la Società
era il principale gruppo siderurgico privato italiano, con una produzione
annuale di acciaio di 1.250.000 t., pari a circa l'8% dell'intero prodotto
nazionale. Nel novembre del 1980 la Società vede cadere per mano delle
Brigate Rosse, il Direttore Generale dello Stabilimento Unione, Ing.
Manfredo Mazzanti. Nel 1982 la Presidenza della società passa ad Alberto
Falck, figlio di Enrico, affiancato dal Vice Presidente e Consigliere
Delegato, Giorgio Enrico Falck, figlio di Giovanni.
Sesto S. Giovanni
I primi insediamenti Falck nella città di Sesto S. Giovanni risalgono al
1906 con l'acquisizione di parte dell'attuale area denominata Unione per
una superficie totale di 140.000 m2 . Poco dopo inizia la realizzazione
del Villaggio Falck, che vene destinato ad uso abitazione per i dipendenti
della Falck. Cresce la città, a cui la Falck, la Breda, la Marelli, la
vicina Pirelli, impongono un ritmo di sviluppo abitativo impressionante.
Sorgono case, scuole, asili, centri sociali, centri sportivi, voluti e
mantenuti spesso dalle stesse aziende. La Falck, costruisce, compra e
mette a disposizione dei lavoratori di Sesto, Vobarno e Dongo oltre 2.000
appartamenti, oltre a case di riposo, centri di dopolavoro, colonie
estive, centri sportivi, biblioteche. Tra questo momento di massimo
splendore industriale e oggi intercorre la crisi della siderurgia mondiale
che ha completamente ridisegnato gli scenari complessivi dei produttori e
quindi della Falck. Le storiche aree di proprietà della Falck a Sesto S.
Giovanni sono state cedute, nel dicembre 2000, alla società immobiliare
San Clemente di Sesto San Giovanni.
L'uscita dalla siderurgia
Nel 1964 i lavoratori del gruppo Falck erano in totale 16.000 di cui più
di 9.000 a Sesto S. Giovanni. Nel 1987 gli organici complessivi erano
scesi a 8.100 unità. Nel 1994 erano soltanto 2.000. Cosa è accaduto? Nel
1975 calano progressivamente gli investimenti industriali e la domanda da
parte dei tradizionali settori grandi consumatori di acciaio.
L'introduzione progressiva sul mercato da parte di siderurgie extra
comunitarie, di minore qualità ma anche minori costi, produce una
notevole crisi per i produttori. La Commissione Europea vara nel 1978 il
"Piano Davignon" che prevede l'adeguamento della produzione,
l'istituzione di prezzi minimi obbligatori, l'istituzione di prezzi
orientativi non obbligatori, l'accusa di dumping verso i produttori di
paesi extra comunitari che avessero venduto a prezzi inferiori a quelli di
riferimento. L'obiettivo del "Piano Davignon" era quello di
ridimensionare l'industria siderurgica europea nel suo complesso. In
Italia, l'inflazione, la stretta creditizia, l'elevatissimo costo del
denaro, il rincaro del costo della materia prima, pongono problemi ancora
più grandi. La Falck, per affrontare questa situazione stipula un accordo
con l'Ilva (1990). Ma nel 1994 l'Ilva rompe l'accordo e avvia un
arbitrato. La Falck deve sopportare perdite per 440 miliardi in un
quadriennio. Si arriva ad una riduzione di 2.500 addetti.
Il rilancio della produzione
elettrica
Restare nel settore siderurgico in queste condizioni appare
impossibile. Per questo la Falck decide di aderire al piano europeo di
chiusure previsto nel quadro della Legge 481. Nel 1995 vengono presentate
al Ministero dell'Industria le domande di smantellamento che riguardano,
per l'area di Sesto San Giovanni, le società Falck Nastri, Falck Lamiere,
Falck Vittoria. Nel frattempo iniziano le cessioni a terzi di numerose
attività, prime tra le quali quelle delle Acciaierie di Bolzano nel 1995.
Previa l'autorizzazione della Commissione Europea e delle autorità
nazionali, nonché il raggiungimento di un accordo con le autorità locali
e con i sindacati operai, nel primo semestre del 1996 tutti gli impianti
siderurgici di Sesto vengono smantellati. E’ in questa fase che la società Nordelettrica
Sondel, nata nel 1983 per la produzione di energia e a cui fanno capo
tutte le centrali elettriche del Gruppo Falck, diviene il secondo
produttore indipendente privato di energia elettrica e lo rimarrà fino al
2001, anno della sua cessione.
Oggi la Falck si concentra
su Actelios, nuova società del Gruppo, destinata a diventare azienda
leader nella produzione di energia da fonti rinnovabili (rifiuti e biomasse).
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