Florence Tiar

 

1984 - Arena di Verona
Verona 1984

 

 

 

Tosca: autentico melodramma!

Indice  

Tosca è un'opera composta da Giacomo Puccini, compositore italiano nato nel 1858 e vissuto fino al 1924. A Puccini piacevano le donne e l'amore, due temi molto popolari nelle sue opere, ed aveva un talento particolare nel rappresentare le emozioni delle eroine. Si può dire che sapeva come mostrare le pene dell'amore. Compose molte opere: Manon Lescault, Madame Butterfly, La Bohème, sono solamente alcuni esempi. Molte di queste vicende sono drammi difficili da trasformare in opere liriche, ma Puccini fu un compositore molto abile. La storia di Tosca fu scritta da un francese, Victorien Sardou. Umberto Giordano la ridusse da cinque a tre atti, senza compromettere la bellezza della storia, e Puccini scrisse la musica. Tosca non ricevette molte lodi quando fu data per la prima volta, anzi molti dissero che il tema non era adatto ai tempi. Ma adesso i critici dicono che la musica è bellisima e anche la storia è ben presentata.

Una curiosa immagine di Giacomo Puccini (a sinistra) Puccini in sidecar

   Vediamone la trama. Tosca è la storia, ambientata nel giungo 1800, di una cantante d'opera romana, che si chiama Floria Tosca. Comincia nella chiesa di Sant'Andrea della Valle con un pittore che si chiama Mario Cavaradossi e un evaso dalla prigione, Cesare Angelotti. Cavaradossi dipinge Maria Maddalena sul muro della Cappella Attavanti. Una donna che veniva ogni giorno è stata la sua modella senza che lei se ne rendesse conto. Angelotti entra nella cappella per rifugiarsi. Pensa che non ci sia nessuno, ma quando vede Cavaradossi non ha paura, perché riconosce in lui un suo vecchio amico. E il pittore, quando apprende che lui è fuggito dal castello, vuole aiutarlo. La loro conversazione termina quando arriva l'amante di Cavaradossi e Angelotti deve nascondersi. L'amante è Tosca, gelosa perché pensa che Mario sia stato con un'altra donna. Lui ha bisogno di convincerla che è innamorato di lei, che non gli crede perché ha visto il ritratto dell'altra donna. Così rimangono d'accordo che si incontreranno la sera dopo il suo spettacolo.
   Cavaradossi ritorna a vedere Angelotti quando Tosca è partita e gli domanda come fuggirà da Roma per non essere ucciso da Scarpia, il capo della polizia che l'ha mandato in prigione (anche a Cavaradossi non piace quest'uomo). Angelotti spiega che sua sorella è venuta alla cappella per lasciargli dei vestiti da donna, quindi può uscire dalla città quando fa notte senza farsi notare. Cavaradossi adesso capisce che la sua modella era la sorella di Angelotti. Poi dice all'amico che non deve aspettare la notte, ma può passare per un sentiero dove non c'è nessuno e rifugiarsi nel pozzo del giardino. A questo punto si sente un colpo di cannone e i due uomini sanno che è il segnale che la polizia cerca Angelotti, così se ne vanno.

Cavaradossi e Tosca (Verona 1984) 1984 - Arena di Verona

   Scarpia entra nella cappella, vede un ventaglio con uno stemma degli Attavanti, poi il ritratto di una donna di quella famiglia: allora capisce che la sorella ha aiutato Angelotti ad evadere. Domanda chi ha dipinto Maria Maddalena e, quando scopre che Cavaradossi ha fatto l'affresco, pensa che il pittore sia sospetto perché lui è un rivoluzionario. Tosca ritorna nella cappella a cercare il suo amante ed è sorpresa che non stia lavorando. Scarpia inventa una storia: dice che Cavaradossi è partito con un'altra amante, mostra il ventaglio a Tosca e parla del ritratto. Tosca è molto triste ed emozionata e va alla villa pensando di trovare i due amanti. Scarpia ordina che i suoi uomini la seguano e, quando è solo, chiede a Dio di aiutarlo a conquistare l'amore di Tosca e ad uccidere colui che detesta.
   Passiamo poi nell'appartamento di Scarpia. Cavaradossi è in arresto e Scarpia dice a Tosca che vuole sapere dove si trova Angelotti. Lei non dice niente perche Cavaradossi le ordina di non parlare. Ma lei non può sopportare più le urla del suo amore torturato e dice dove si trova l'evaso, che però muore prima che lo prendano. Tosca supplica Scarpia per la vita di Mario. Lui la invita a cena e le dice che c'è un modo per aiutare il suo amante. Lei decide di fare quello che lui vuole per salvare Cavaradossi. Scarpia le spiega che non può fermare l'uccisione di Cavaradossi, perché si mostrerebbe debole, ma può fare una esecuzione falsa. Tosca accetta e lui dice all'unico uomo che è nella stanza di farlo uccidere per finta come ha già fatto con un altro condannato. Quando l'uomo è uscito, Tosca domanda a Scarpia un permesso di viaggio e intanto vede un tagliacarte sul tavolo. Quando Scarpia si alza per avere un bacio, lei lo ammazza con il tagliacarte e prende il foglio.

Un'immagine dell'allestimento all'Arena di Verona (1984) 1984 - Arena di Verona

   Quindi va alla prigione per dire a Cavaradossi di fare finta di morire e che dopo saranno insieme. Arrivano le guardie per giustiziarlo e, finita l'esecuzione, lei è sorpresa di come Mario ha finto bene, quasi fosse un'attore. Gli si avvicina quando le guardie sono uscite e vede che è morto: è stata tradita! Improvvisamente qualcuno urla che Scarpia è morto e che Tosca è responsabile. Lei, invece di farsi uccidere, si suicida.

   Come si può vedere dal riassunto della vicenda, è una storia drammatica e appassionata, in cui la forza degli strumenti esprime bene le emozioni dei personaggi: melodramma allo stato puro! E' un'opera che merita senz'altro di essere vista o, se non avete occasione di andare a teatro, di essere ascoltata.

F.T.       


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