Kristine Mörchen

 

Le foto di
questo articolo
sono tratte dal film
"Il Gattopardo"
di Luchino Visconti
disponibile in
DVD e VHS

Giuseppe Tomasi
Ritratto di G. Tomasi.
Il gattopardo"
è pubblicato in Italia da
Feltrinelli.

 

Il Principe
Il Principe Fabrizio
nell'interpretazione di
Burt Lancaster

 

Giuseppe Tomasi
Scena di battaglia
tra garibaldini e borbonici

 

 

"Il Gattopardo"
un libro che rivela la mentalità degli Italiani?
Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi.

Indice  

In primo luogo bisogna spiegare come mai una studentessa che è venuta a Firenze per imparare la lingua osi avvicinarsi, nel tempo libero, a un romanzo come "Il Gattopardo" di Giuseppe Tomasi Di Lampedusa, il che certamente non è facile. Ma siccome vorrei iniziare a studiare la letteratura comparata, non mi ha spaventata l'idea di immergermi nella vita di un Principe siciliano, di accompagnarlo e di riflettere sulle sue opinioni, sebbene - qualche volta - mi sia costata molta fatica.

L'Italia nel 1860 Italia 1860

Il libro - Per farvi capire un po' meglio di cosa sto parlando, vi spiegherò il contenuto di questo romanzo. Il personaggio principale è il Principe di Salina, Don Fabrizio Corbèra, il cui casato ha il gattopardo nello stemma. Senza poter fare niente, Don Fabrizio si rende conto del declino del suo ceto e della formazione di una nuova società. La storia si svolge in Sicilia nel 1860 (quando Garibaldi è arrivato nell'isola) fino al 1910, cioè durante e dopo l'unità d'Italia. Vivendo a Palermo, il principe sente parlare spesso della rivoluzione patriottica e della possibilità di finire sotto la sovranità del Re del Piemonte, passando da una monarchia assoluta a una monarchia costituzionale. Don Fabrizio si rifugia nell'astronomia e nella caccia, anche perché è consapevole della sua impotenza. Suo nipote Tancredi, invece, decide di seguire i garibaldini perché se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi. D'estate, la famiglia del Principe va nella casa di campagna dove Tancredi fa la conoscenza della bella Angelica, figlia di Calogero Sedara, un borghese arricchito. Dato che Don Fabrizio è abbastanza realista, sostiene il desiderio di suo nipote di sposare Angelica. Quindi, il fidanzamento di Tancredi e Angelica è un esempio del nuovo spirito del tempo: Angelica non appartiene alla nobiltà e Tancredi ha un titolo, però non ha soldi. La descrizione dell'atteggiamento della nobiltà raggiunge il massimo grado nel capitolo del ballo. Anche la mentalità della società contadina viene considerata attraverso il prete di famiglia: Padre Pirrone. Alla fine, il Principe muore e le sue figlie - diventate vecchie - si rendono conto che la loro vita in fondo era falsa e inutile.

Giuseppe Garibaldi e Vittorio Emanuele II Garibaldi e il Re del Piemonte

A prima vista, questo libro sembra un romanzo storico, però occorre dire che gli otto capitoli sono più separati che legati e che il passare del tempo è irregolare. Secondo me, l'enfasi del romanzo non è sulla storia dell'Italia, ma sul cambiamento delle persone che vivono in quei tempi. Anche il fatto che Tomasi abbia scritto "Il Gattopardo" negli anni cinquanta del secolo scorso contribuisce all'idea che l'intenzione dell'autore probabilmente non era limitata agli interessi storici.

L'autore - Giuseppe Tomasi di Lampedusa nacque a Palermo nel 1896. Era un discendente di una famiglia principesca siciliana. Dopo aver interrotto gli studi di giurisprudenza a Torino, partecipò alla prima guerra mondiale, venne fatto prigioniero dagli austriaci ed evase dal campo di concentramento ungherese. Passò la sua vita facendo dei viaggi con sua madre oppure studiando nell'isolamento della sua casa a Palermo. Nel 1932 si sposò con Alessandra Wolff Stomersee. Viaggiò spesso con suo cugino che era poeta e fu proprio durante un viaggio con il cugino per un premio letterario che iniziò "Il Gattopardo", il suo unico romanzo. Tomasi di Lampedusa era un conoscitore della letteratura europea. Soprattutto, era amante dello scrittore Stendhal. Scrisse "Il Gattopardo" nei suoi due ultimi anni di vita e la pubblicazione del libro fu abbastanza difficile. In effetti, questo romanzo fu pubblicato solo nel 1958, dopo la sua morte perché molte case editrici avevano rifiutato il manoscritto prima che fosse accettato da Feltrinelli. Tomasi di Lampedusa morì a Roma nel 1957. Oltre al "Gattopardo", scrisse un libro di racconti e dei brevi capitoli autobiografici. Dopo la sua morte "Il Gattopardo" divenne molto famoso e ricevette un premio letterario importante.

Tancredi (Alain Delon) e Angelica (Claudia Cardinale) Tancredi e Angelica

Cornice storica - Se si considera il tempo in cui è stato scritto il romanzo, riferendosi alla situazione storica, ci si può accorgere di cosa ho già accennato prima: non è privo di senso fare un paragone tra la situazione storica nel periodo dell'unità d'Italia e il secondo dopoguerra. Tanto nel 1860 quanto nel 1950 la gente non era sicura della nuova situazione del paese. Prima del 1861, l'Italia non esisteva ancora, il suo territorio era diviso in piccoli stati indipendenti. La lingua parlata nelle regioni "italiane" non era l'italiano standard, ma un dialetto o addirittura un'altra lingua, come il francese nel Piemonte. La Regione più "moderna" in questo periodo era proprio il Piemonte, ma il Regno delle Due Sicilie con il suo Re era considerato debole e politicamente arretrato. Garibaldi e i suoi volontari liberarono la Sicilia dai Borboni e l'isola fu unita al Piemonte. In seguito a ciò avrebbe dovuto cominciare una politica meno feudale e più attenta alle necessità del popolo anche perché si istituì un parlamento. Ma in realtà il romanzo ci fa capire che ci fu una ripresa del potere da parte delle vecchie forze sociali, tanto è vero che per il parlamento furono scelti rappresentati delle classi nobiliari. Per esempio anche Don Fabrizio avrebbe avuto la possibilità di diventare Senatore. Inoltre, la diffusione della cultura cattolica rendeva il nuovo stato italiano molto conservatore nonostante la sua laicità.

Qualcosa di simile possiamo trovare nella situazione negli anni attorno al 1950. Siccome la seconda guerra mondiale era finita, le condizioni in Italia erano abbastanza confuse e si cercava di riordinare tutto. La gente aveva bisogno di una stabilizzazione, un punto di riferimento e tutto questo fu offerto dai partiti di centro destra, cioè partiti cattolici e conservatori che avevano a volte una visione culturale vicina a quella del fascismo. Sicuramente in modo meno esagerato e per questo meno pericoloso, ma c'era qualche somiglianza, anche perché tanti posti di lavoro dell'amministrazione o nell'università rimasero occupati da vecchi fascisti.

Il Principe con i figli e Padre Pirrone Scena familiare

Insomma si può fare un parallelo tra il periodo storico descritto nel libro e il tempo in cui fu concepito "Il Gattopardo": molti preferiscono - come l'autore fa dire al Principe - un male già noto a un bene non sperimentato. Il fatto che l'autenticità storica non fosse lo scopo principale di Tomasi di Lampedusa è stato rilevato diverse volte. E in effetti il tono critico verso gli Italiani d'allora si rivolge anche agli Italiani del dopoguerra. Quando Don Fabrizio spiega l'atteggiamento antiprogressivo e quasi "morto" dei Siciliani, parla anche degli Italiani in genere che - dal suo punto di vista - si considerano "Dei" e che per rimanere sicuri del loro modo di vivere amano tutto ciò che è morto e passato.

Senso della morte - Io credo che questa valutazione degli Italiani sia il motivo per cui la metafora più importante del libro è la morte, la transitorietà. Continuamente, i segni di morte ritornano. C'è la morte vegetale delle piante nel giardino del Principe, la morte degli animali a causa della caccia, la morte del soldato trovato nel giardino di Don Fabrizio, il caldo della Sicilia che contribuisce alla transitorietà e, principalmente, la "morte" di una classe sociale, sottolineata nel capitolo del ballo e illustrata nella morte del Principe stesso.

Angelica (C. Cardinale) e il Principe (B. Lancaster) Il ballo

Il film - Forse avete notato che il tema del libro non è così facile. Per facilitarmi un po' la vita, ho visto anche il film che il regista Luchino Visconti ha tratto dal romanzo. Mi è piaciuto molto vedere l'adattamento cinematografico della vicenda. Nonostante il film e il libro siano molto vicini c'è qualche sfumatura un po' diversa. La differenza principale è che il film finisce un po' prima, cioè sono stati omessi due capitoli. Inoltre mi pare notevole che il film si concentri più sul destino della famiglia Salina senza considerare troppo la borghesia o le altre classi sociali. Visconti voleva mostrare più il declino personale che il declino di una società intera. Per questo, anche il personaggio del prete di famiglia perde importanza, serve solo da interlocutore per esprimere i pensieri del Principe. Lo spostamento dal collettivo al personale sembra il cambiamento più importante. In più, è stato cambiato qualcos'altro per ragioni pratiche, per esempio tutto si svolge un po' più contemporaneamente e c'è più enfasi sui combattimenti perché gli spettatori preferiscono più azione.

Angelica e Tancredi

Ad ogni modo vorrei constatare che sono molto contenta di essermi messa a leggere questo libro, anche se è stato abbastanza difficile. È sicuramente consigliabile leggerlo, ma bisogna essere pronti a investire un po' di tempo e pazienza.

K.M.       


(inizio)

Giuseppe Tomasi
 
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sono tratte dal film
"Il Gattopardo"
di Luchino Visconti
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